Cinquecentesimo Anniversario del Paiolo

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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    "Sei pronta?"
    Philipp non aveva mai imparato ad essere gentile: coi suoi non era pensabile e con William e Lizzie vi era sempre stata fin troppa intimità per rendere necessarie cose come la gentilezza. Coi vampiri, poi, era meglio stendere un velo penoso.
    'Perché mi fa sempre sentire così? Maledizione!' era giunto davanti all'ingresso dell'abitazione della bella Kenna e schiarendosi la voce aveva realizzato di non saper cosa dire e cosa fare, sentendosi fondamentalmente patetico e ridicolo in qualsiasi via la sua mente partorisse 'Accidenti a lei e accidenti a me. E ACCIDENTI ANCHE A TE: HO DETTO NIENTE PALETTI OGGI!' e con quell'ultima affermazione intendeva comunque i propri calzoni.
    Accolse la bella ex-docente col suo sguardo solito. Indossava un chiodo particolarmente elaborato sopra dei jeans strappati ed una camicia bianca, con ai piedi degli anfibi.
    "Ci vorrà un po' in drakkar, ma sarà un viaggio tranquillo. Hai la mia parola" e fu così che avrebbe offerto il proprio braccio alla bella, anche se prima le avrebbe comunque teso la mano, salvo poi deglutire e quasi ritrarla "Sei bellissima" affermò quindi, distogliendo per l'imbarazzo lo sguardo, maledendo ancora i propri calzoni, così dannatamente stringenti, nonché la sua ottusa mentalità che lo costringeva ad andare a quella dannata festa nonostante volesse solo ricacciare la libraia di sopra e non farla uscire fino al mattino.
    E invece no: l'avrebbe portata alla festa. A bere, come piaceva, sperava, a lei.
    La scortò lungo il villaggio fino al porto, ove, lungo uno dei tanti moli, indicò una piccola drakkar, sufficiente a portare 4 o 5 persone, sulla quale la fece accomodare.
    La incantò perché garantisse un clima mite sicché, si accomodò a sua volta, di fronte a lei e con un ghignò agitò ancora la bacchetta, animando i remi.
    "Temevi avrei remato tutto il tempo?" le chiese, curioso, togliendosi il giubbotto e rivelando per bene la camicia sotto di essa: bianca, trasparente quasi, terribilmente aderente "Come sto?" chiese lui, abbozzando un sorriso arrogante, ma trovandosi presto a schiarire la gola per l'imbarazzo.
    'Maledetta' la cosa che più odiava di Kenna, del resto, era proprio quell'intrinseca involontaria onestà che gli instillava e che lo costringeva a rivelare chi davvero fosse. In tutti i sensi.

    Ci volle un'ora per giungere a destinazione: la nave si sarebbe potuta smaterializzare, ma lasciò che un po' si gustassero il viaggio, almeno fino al mare aperto, salvo poi trasportarli altrove e giungere al Porto di Londra.
    Da lì Smaterializzarsi fino al locale fu un attimo.
    "Sembra si siano impegnati" disse lui, sollevando un sopracciglio (solo perché non poteva alzarne dieci) alla vista di Hedwin svolazzante "Portami ad offrirti da bere... che se continuo ad osservarlo, finisco con l'abbatterlo..." disse lui, fissando il negoziante svolazzante con lo stesso sguardo che aveva un gatto pronto a balzare addosso ad un uccellino.
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    Gli Snasi
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    La PiramideMirty sorrise a Limoncino, uno dei tanti suoi pupazzi di neve, ponendogli come occhi due fette di limone candite, quando giunse davanti a lei Peter al quale immediatamente sorrise.
    "CIAO" un po' imbarazzata si mise a disposizione del ragazzo, sistemandosi il proprio grembiule e anche il cappellino "Tutti i gelati che abbiamo sono stati confezionati da me: sono di prima qualità, per fattura... e anche per ingredienti, ovviamente" disse lei, sobbalzando poi alla richiesta del ragazzo, estremamente vaga.
    "Oh, beh... senza indizi... è un po' difficile sorprenderti, nel senso... sono sicura che ti sorprenderò, ma... magari non come volevi..." ammise lei arrossendo un poco, afferrando rapidamente comunque una coppa in cristallo, in cui con una rapidità sorprendente mise tre palline di cioccolato, una cialdina, un cucchiaino e quindi sopra un top giallino.
    "Il cioccolato piace a tutti... quindi spero valga anche per te" ridacchiò, indicando poi le tre palline "Cioccolato fondente al peperoncino, cioccolato fondente con pezzetti di per per stemperare e cioccolato fondente con gocce di birra solidificata" chiarì "Il top, è omaggio" disse lei, felice, liberado il suo cliente, il quale, gustando quella meraviglia, avrebbe scoperto, pian piano, come stesse sviluppando un potere unico: soffiando, il suo respiro congelava!
    L'effetto era fantastico e legato al top posto dalla ragazza, e avrebbe avuto effetto per 3 post!
     
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    San Mungo
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    Gabriel Cawilk | Medimago
    Era da un po' di tempo che Gabriel non usciva di casa se non per andar a lavoro presso il San Mungo. Le giornate erano piene e il fatto che lavorasse lì da poco voleva solo dire due cose: doveva far pratica e una retribuzione inferiore a quella che dovrebbe guadagnare un qualsiasi altro medimago. Purtroppo era finito vittima del vortice del capitalismo e per salvarsi o poteva conformarsi alla società o rigettarla e partire per il sudamerica come aveva fatto anni fa. No, ma ora sono cambiato.
    Provò a dar nuova fiducia alla società e per tale motivo scelse di partecipare al cinquantesimo anniversario del paiolo. Scegliere un outfit adatto per la serata non fu difficile, poiché il suo armadio era colmo di abiti appartenenti a un solo stile che il biondo amava definire comodo, caldo e alla moda. Ok, forse non era alla moda, ma senz'altro era caldo e comodo.
    PER SHIVA, IFRIT E RAMUH, MA QUANTE PERSONE CI SONO? Vabbé, dei, io ci ho provato, ma non ha senso che io stia qui. Non noterebbero neanche la mia presenza. Si disse, notando poi qualcosa che catturò la sua attenzione, manco fosse una mosca dinnanzi a una lanterna luminosa. Osservò il pavimento su cui era finito che, ad ogni passo che faceva, lasciava impronte per qualche secondo. Ma tutto ciò è fantastico. Di ballare non se ne parlava proprio, invece un alcolico per sciogliersi lo avrebbe preso più che volentieri. Si sarebbe così avvicinato al bancone e nel mentre attendeva il proprio turno ripeteva in continuazione il seguente mantra: Nam myōhō renge kyō. Nam myōhō renge kyō. Per i comuni mortali non era altro che il Sutra del loto della Legge Mistica.
    Poi finalmente toccò a lui. A me, per favore un Jimenèz. Prima di servirmelo potrebbe ripetere Kenkko no tame? Secondo alcune credenze mistiche tale auguri porta fortuna a chi sta per bere! Ok, a dirla tutta Gabe era un po' strano e chiunque non avrebbe faticato per accorgersene. Ok, magari dopo essermi sciolto un po', potrei cominciar a interagire con qualcuno.


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    Alexander Olwen | Auror
    Tra tutte le locande presenti a Diagon Alley, Alexander Olwen doveva ammettere che il Paiolo Magico era quella che frequentava meno. Non sapeva se ciò fosse dovuto ai suoi prezzi così accessibili anche da parte del volgo, l'esagerata esuberanza del suo proprietario o il fatto che non ci fossero agevolamenti per chi era un influencer, tanto stava che quella locanda a pelle gli dava una sensazione di sudicio tanto quanto le taverne denrisiane. No, ok, il Paiolo è sicuramente una spanna sopra rispetto a quelle bettole. Scostò il capo nel mentre si guardò allo specchio per sistemare il cravattino rigorosamente sopra la camicia e darsi una sistemata ai capelli. Ma come posso fare? Stasera sono più figo del solito. Affermò per poi autodonarsi un occhiolino ammiccante allo specchio e smaterializzarsi nell'esterno del Paiolo Magico che in quella serata compiva ben cinquanta anni.
    Ma sì, se è arrivato a questa età e le persone continuano ad andarci ci sarà un motivo. Si disse, entrando e guardandosi intorno. Il locale era piuttosto curato. Se non fosse per la presenza di qualcuno - che se solo vestirsi male fosse un crimine ora sarebbe ad Azkaban - probabilmente si sarebbe dimenticato di trovarsi in un locale che non era solito frequentare. Da dov'era riusciva a notare un grosso via vai di persone e istintivamente rimase un attimo sorpreso nel vedere Anthony parlare con Samuel. Ma sono amici? Scostò lo sguardo e vide Thomas. Ma cos'è? Una riunione straordinaria della squadra antiterrorismo? Per non dover parlare di lavoro si premunì di evitar di incrociare con loro lo sguardo, avanzando direttamente verso il bancone. Buonasera, vorrei del Sangue di Giuda, senza ghiaccio, ma con una decorazione che sia instagrammabile. Sa, sono un influencer e vorrei postarla sui social. Aveva un sorriso stampato sul volto e la sua raccomandazione si traduceva con un "falla bene perché se fai un lavoro di merda la pubblico lo stesso e ci rimettete voi". Fu da quella distanza che notò anche Stephanie chiacchiare con due uomini che palesemente non erano interessanti quanto lui. Se lei avesse incrociato lo sguardo dell'auror, Xander le avrebbe rivolto lo stesso occhiolino ammiccante su cui si era allenato per anni e anni. Dopodiché, se la giornalista lo avesse notato, avrebbe anche fatto per proseguire in sua direzione.




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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Aaron Barnes era una persona particolare. Doveva ammettere che non era come gli altri e neanche come i Barnes in generale diceva tanto che suo fratello era un pò bipolare, ma in realtà, tra i due Blake era la persona più coerente del mondo. Aveva i suoi schemi ed agiva esattamente secondo quelli. Aaron invece non era una persona facilmente inquadrabile, si comportava sempre in maniera diversa a seconda della situazione e sopratutto a seconda di come si sentiva in quel momento. Ma la cosa più importante per aaron era la persona con cui interagiva. C'erano persone che lo mettevano in soggezione, persone che lo intimidivano, persone che gli rendevano una sicurezza che non sapeva neanche di avere. Spesso e volentieri però era imperturbabile, tutte le sue pippe mentali e paranoie erano ben nascoste sotto il suo visino ed i suoi occhioni color ghiaccio. Anche su quello era diverso, i suoi occhi erano di un colore tra l'azzurro ed il grigio a seconda del tempo che c'era. Sorrise alla ragazza e la guardò ancora un pò meglio. beh, con quella carnagione il bianco sicuramente gli andava a pennello. Scosse il capo al suo commento. Ma finiscila che non è così! Lo so benissimo che ti attrarrei anche con uno straccio addosso! Ecco Becca era una di quelle persone che tirava fuori lo "spaccone" che era in lui sempre se così si poteva definire. Sorrise ancora prima di arrivare al paiolo e dopo aver parlato con il proprietario del locale, e finalmente essersi levato quella pietra di dosso prese il bigliettino che gli venne dato e lo custodì in una tasca interna con un'espressione veramente curiosa. Cosa voleva dire?Infondo Aaron era seriamente impegnato e non era riuscito ad andare al Paiolo per un bel pò di tempo quindi non aveva veramente idea di quello che voleva dire Hedwin e sopratutto non sospettava minimamente di qualcosa di segreto. Infondo non era uno che vedeva con sospetto qualsiasi cosa ci fosse in giro, quindi sorrise all'uomo ed annuì. Mi dia pure del tu! Non sono uno che tiene alle formalità, specialmente quando si tratta di contrattazioni!Però ci spaeva fare con i suoi "amici imprenditori" ed ecco che però, una volta che Nick salutò anche lui Hedwin, Aaron fece una sorte di smorfia. No, non gli stava affatto simpatico, infatti lo salutò con un cenno della mano, e giusto per educazione e poi tornò semplicemente a godersi la presenza di Becca. Che ragazza sorprendente che era lei. Sogghignò quando lo portò al bar e si mise seduto su di uno sgabello riconoscendo la figura di Skyler. Si guardò intorno. C'era anche Markab? Improssivisamente sentì quasi la tentazione di mettersi dietro al bancone e scolarsi una bottiglia intera di qualsiasi cosa. Sorrise a Becca. Quello è Skyler Mave l'infermiere di Hidenstone ed il migliore amico di... ecco un mio caro amico! Adesso Markab era divetato un suo caro amico? Benissimo. Te lo presento! Infondo lo aveva invitato alla sua laurea no? Si avvicinò al ragazzo e un pò più timidamente picchiettò sulla sua spalla, cercando di attirare la sua attenzione. Skyler! Come lo doveva salutare esattamente? E sopratutto lui sapeva dello strano rapporto con Markab? Oddio perchè aveva deciso di salutarlo? Lei è una mia amica, Rebecca! Disse poi rendendosi conto solo in quel momento che vicino all'infermiere c'era anche il professore di magitec di Blake. Ecco, non voleva pensare minimamente al fatto che suo fratello era stato bellamente bocciato perchè... era un coglione, fondaentalmente!Professore! Infondo aveva invitato tutti alla sua laurea e di conseguenza li conosceva, ma forse era il caso anche di far fare conoscenze maggiori a Rebecca, infondo era li da poco tempo e lei era sempre una garanzia con il fare amicizia. Era fondamentale anche per lui visto che invece non era proprio un tipo da gruppone. Ed allora la domanda era: cosa ci faceva li immezzo per cercare di fare esattamente cosa? In realtà voleva sapere solo se Markab fosse stato presente o meno! Comunque, era giusto salutare a tutti e presentare Becca a tutti.
    La sua proposta successiva comunque lo spiazzò. Una volta che ebbe salutato tutti, si voltò di nuovo verso la biondina e ridacchiò. Davvero? Cioè... vuoi veramente sfidare un londinese a bere la birra e rimanere vagamente in piedi? Becca! Lohai detto, ma... bisogna che tu pensi ad una pegno! Non si scommette senza una reale vincita! Aggiunse il ragazzo prima di sorriderle ed accettare la sfida. Insomma era un londinese e nelle vene dei londinesi scorreva birra da sempre. Quella faceva schifo? Benissimo, dopo la terza o la quarta non avrebbe sentito più assolutamente niente.
    RevelioGDR




    Aaron interagisce con: Skyler Mave Morrigan Maverick e risponde a Rebecca Wagner Hedwin Keratack
    spero di non aver zompato le interazioni di nessuno!
     
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    Cinnquecento anni di Paiolo
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    Il bancone stava reclutando sempre più alcolizzati, ma il fatto che fossero tutti uno più gnocco/a dell'altro risultava un problema per il cuore del povero Harry.
    All'occhiolino di Rebecca seguì un sorriso teso e -S..si, la signorina ha ragione. Il Sangue di Giuda spacca di br...è molto deciso.- prese un gran bel respiro. -Grappa italiana a 65% di gradazione alcolica, shakerata con succo di melograno, sangue di Fwooper e polvere di corda vocale essiccata di Jarvey in piena stagione degli amori. Una bomba. Ma attenzione.- strinse i denti e allargò le sopracciglia -tende a rendere un po' str...egocentrici.-
    Quello però che Harry non aveva specificato era il fatto che il Sangue di Giuda non rendesse detestabili dal nulla, ma invece amplificasse di molto la sicurezza in sé stessi, talmente tanto da rendere, per chi lo ingeriva, poco sopportabili gli altri; in pratica faceva emergere in chi lo beveva quel po' o tanto, di Alexander Olwen sopito in lui.
    Quindi, quali potrebbero esser stati gli effetti di questa amplificazione di ego sullo stesso Alexander Olwen. Lo scopriremo solo leggendo.
    Tuttavia, davanti alla sfida posta dal magifluencer, Harry si fece improvisamente serio. Che quella fosse l'opportunità per dimostrare le proprie abilità al mondo e salvare sé stesso e la piccola Marlena dalle grinfie del padre?
    Il barista scrocchiò le nocche e i muscoli del collo taurino.
    -Arriva subito-
    Le mani scattavano, gli shaker volavano. Un elegante dimostrazione di abilità dove nemmeno una goccia fu sprecata e che culminò nella presentazione del cocktail.
    L'alcolico aveva il colore del sangue e sul bordo del curvilineo bicchiere da grappa era stato disposto uno strato di 2 millimetri di crema paradiso sporcato da una granella di biscotto magro. 5 piccoli chicchi di Melograno galleggiavano nel cocktail e facevano da scoglio a piccole sirene composte dallo stesso liquido alcolico.
    Le animazioni si sarebbero disfatte se il bicchiere fosse stato avvicinato alla bocca e ricomparse se fosse stato allontanato. Se lasciato qualche secondo in più da solo, le sirene avrebbero danzato nello spazio loro concesso dalle pareti di vetro creando diverse coreografie geometriche oltre che una fontana verticale nel mezzo del bicchiere.
    -Spero sia di suo gradimento-
    Fu molto più facile, invece accontentare Gabriel al quale porse un bicchiere di legno, a spirale, con dentro il liquore sanguigno, cercando anche di accontentare il ragazzo con un sorriso teso e le mani giunte a mò di quel saluto che aveva visto in tanti film di arti marziali -Kendo no Tama.-
    Dopo qualche minuto dalla consumazione Gabriel poté sentire il sangue fluire al cervello e i suoi sensi iniziare ad espandersi; avrebbe potuto avere l'impressione che nulla più potesse sfuggirgli. Tuttavia il gusto dolce e forse qualcos'altro gli aveva impastato di molto la lingua. Questo di certo non l'avrebbe aiutato a socializzare.
    Una volta serviti i due nuovi clienti, Harry spillò due birre liberando un odore vomitevole nell'aria per poi sbattere i due bicchieri da poco più di mezzo litro(600 ml) davanti ad Aaron e Rebecca. -V...volevate una sfida? Bhe ecco a v...voi la gioviale di Gamp!-
    Sorrise ed incrociò le braccia, poi fece un profondo respiro e prese sicurezza. -Quando lo Statuto Internazionale di Segretezza entrò in vigore il Ministro della Magia Ulick Gamp salvò il pub dalla chiusura e acconsentì anche ad incaricare il gestore di custodire l'ingresso a Diagon Alley. Per ringraziare Gamp di aver protetto il pub, fu creata questa birra- indicò i due boccali -la Gioviale di Gamp. Così schif...caparbia, che in 400 anni solo 5 uomini sono riusciti a finirla.-
    Sbattè i palmi sul bancone. -Q...quando volete, scatenate l'inferno!- era da eoni che voleva dire quella frase.

    NOTE OFF

    Eccoci ragazzi! Ancora Benvenuti al Paiolo! Ricordatevi di inserire lo spoiler riassuntivo <3

    Note generali:
    - Il pavimento è scuro ma i vostri passi lasciano delle impronte di un bianco fosforescente che permangono per qualche secondo.
    - questione inversa per bancone, colonne del soppalco,i suoi parapetti e la scala circolare per salirci. Sono bianchi fosforescenti ed al tatto lasciano impronte nere.
    - Se volete sedervi potete farlo al banco, oppure dovrete andare sotto o sopra il soppalco, dove ci sono dei tavolini, schermati lievemente dalla musica per aiutare le conversazioni.
    - Al banco potrete provare le bevande presenti nel listino del Paiolo. On game costeranno 15 galeoni, ma Off game sono gratuite.
    Queste bibite offrono bonus e malus statistici, ma anche narrativi.
    - Al banco potrete provare le due sfide culinarie spiegate nel listino del Paiolo: la Gioviale di Gamp, oppure la Mefistofele.
    - Potrete ballare insieme alla folla al ritmo dei FUCKING CRAZY DIRICAWLS
    - Potete attraversare gli specchi magici ed andare nelle due location alternative: il galeone dei pirati o il tempio Atzeco.

    Gabriel: +3 in Intuito -3 in Carisma + effetto narrativo spiegato nel post, sta a voi giocarvi il cambiamento.
    Alexander Olwen:+3 in Carisma -3 in Empatia + effetto narrativo spiegato nel post, sta a voi giocarvi il cambiamento.
    Rebecca e Aaron: inizia così la vostra sfida culinaria! Sarà organizzata in 3 post in cui tenterete di finire la birra. Consisteranno in 3 prove di resistenza.
    Sta a voi descrivere la birra come la cosa più terribile che il vostro palato abbia mai toccato.

    Note tecniche:
    -potete fare quanti post volete. Non avete limiti
    -se avete problemi non esitate a contattarci
    -aspettate il post dello snaso sibillino per postare
    - sono state riformulate un pò di cose e non ci sarà una vera e propria scadenza, ma il 24 ci sarà un avanzamento dell'ambientazione

    Come sempre, divertitevi e divertitemi!

    RevelioGDR

     
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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    Era affascinanta da tutto quello. le luci, il pavimento che cambiava colore ad ogni suo passo, le persone che trasudavano allegria e voglia di divertirsi da tutti i pori, ancora le luci, la musica alta, tutto quello era per Joanne qualcosa di incredibilmente assurdo e sopratutto era seriamente qualcosa di nuovo. Non era mai stata ad una festa nella sua vita, non era mai stata una persona inserita in una società e non sapeva neanche come farlo. Si era spinta fino li solamente perchè aveva deciso di cambiare la sua vita in meglio e perchè Rebecca le aveva fatto, in qualche modo, aprire gli occhi con il suo discorso. Infondo non doveva per forza cercare l'approvazione degli altri, o comunque sarebbe stato molto più difficile ottenerla se prima lei stessa non si amava, non si accettava e non faceva un minimo sforzo per avere una vita migliore. Era stufa di nascondersi nella sua fattoria ed era stufa di essere una persona sempre all'ombra della sua famiglia. Aveva 24 anni ed aveva voglia di scorpire il mondo. La sua testa era sempre puntata in alto e nonostante si sentisse completamente disorientata quando il padrone di casa, evidentemente a suo agio nei suoi vestiti e nel suo discorso - Cavolo beato a lui! - cominciò ad elencare le varie attività andando a indicare i due specchi, che Joanne guardò seriamente affascinanta ed ancora l'alcool, il cibo... si morse il labbro, avrebbe voluto veramente fare tutto. Forse il galeone era quello che più gli si addiceva... si morse ancora il labbro pensierosa, doveva sciogliersi un pò, e prima ancora di pensare a come fare, un ragazzo biondo e ben vestito gli si parò davanti parlando con lei. Oddio, sta parlando con me? Oddio si, beh, solo lei era di fronte a lui sorrise appena tra l'imbarazzata ed il disagio più totale e poi però si impose di cercare almeno di provare a fare amicizia. Infondo cosa mai poteva succedere? In realtà è la prima volta che vengo da queste parti! Ma si, è stupendo, tutte queste luci, questi colori! La musica! Sono veramente ma veramente bravi quei tipi, tu già li conoscevi? Ecco, forse doveva essere così una vita normale di una ragazza della sua età. Poi guardò tutta quella gente al bancone. Joanne! Gli strinse la mano e poi annuì a quello che disse. Non aveva mai bevuto in vita sua non sapeva neanche cosa gli piacesse davvero, quindi alla fine non disse assolutamente niente e si lasciò condurre al bancone. Si, gli sembrava veramente un buon piano bere da completamente astemia e con lo stomaco vuoto? Infondo bisognava provare cose nuove no? Intravide Rebecca con un ragazzo affianco mano nella mano ed arrossì lei per la biondina. Chissà se c'era anche Evelyn o Emma. Sorrise. Io lascio fare al barista! Tu che prendi? Chiese poi rivolgendo un bel sorriso luminoso al biondino vicino a lei. Sei di Londra? Chiese poi curiosa!
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    risponde ad Anthony Lovegood e va al bancone insieme a lui e lascia decidere al barista cosa dargli.
     
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    Evan Jack Peters
    Sociopatico | 27 anni
    Si era semplicemente alzato da un divano non suo, con una mao macchiata di sangue, sperava non suo, ed un cerchio alla testa, decisamente suo, ma che ricordava essersi procurato con una bevuta record in un momento x della serata, che, ovviamente non ricordava e non aveva neanche intenzione di fare. Evan era così, solo al mondo, cosa che gli piaceva immensamente, infondo per un sociopatico era qualcosa di effimera la solitudine, il suo modo era se stesso, il suo ego e sicuramente la sua vita ed il suo benessere. Non era sempre così disastrato nelle intenzioni, ma stava semplicemente aspettando un momento della sua vita per riprendere a studiare e magari fare qualcosa di buono. Ma non era quello il momento. Si sentiva forte, la morte era una preoccupazione che non gli apparteneva e tutto quello che faceva lo soddisfaceva, quindi, perchè mai cambiare stile di vita adesso che riusciva ad essere felice? Comunque, si chiuse la zip dei pantaloni e dopo aver fatto un sonoro rutto, con il dorso della mano , si pulì la bavetta tipica di chi si sveglia ubriaco e morto di sonno e forse anche di mazzate, dalla bocca e riprese delle scarpe evidentemente non sue ed anche diverse uno dalle altre tornò semplicemente a casa sua. Che fece? Ovvio, si aprì una birra e si fece una bel bagno rilassante, con tanto di bolle di sapone, musica anni 20 al giradischi di suo nonno, sigaretta in mano, che puntualmente finì nella vasca spegnendosi dopo che lui si era addormentato! Oh Evan, e chi stava meglio di lui in quel momento? Una volta sveglio aveva deciso che non gli andava affatto di rimanere in casa e di conseguenza, si vestì di nuovo, si asciugò i capelli mandando il ciuffo tutto verso destra, una goccia di profumo e via al Paiolo Magico. Aveva sentito che ci sarebbe stata una grande festa per i 500 anni o i 50 o ancora i 5000? Beh, effettivamente non si era del tutto informato di quello che sarebbe successo, ma sapeva solamente che voleva divertirsi e poi i post sbronza si potevano affrontare solamente bevendo.
    Entrando nel Paiolo i suoi occhi si illuminarono immediatamente. C'è tutto quello che serve per essere felici: lafiga, l'alcool e la musica! Era arrivato in paradiso! Fece caso al discorso di Hedwin? Assolutamente no, neanche lo notò, il che era tipico di Evan non notare assolutamente nessuno se non le sue impronte colorate, il suo sguardo ammiccante in qualche specchio del locale e sopratutto le ragazze in giro, alle quali, di tanto in tanto toccava il sedere. Ma la vera attrazione la vide in Peter Coffey che... diave diavolo stava andando? Non arrivò neanche al bancone, infondo l'alcool nelle sue vene era già bello che abbondante!Complimenti per il vestitino! disse ad una ragazza random facendole l'occhiolino prima di entrare nello specchio dove era entrato Peter. Ed eccolo li, in un altro mondo, on il suo solito ghigno da Evan e tanta voglia di rompere le palle al tassorosso. Sentì solo l'ultima frase che il ragazzo pronunciò a quella ragazza che wuw, era carina, e si mise seduto affianco a lui, gli portò un braccio intonro alle spalle. Che detto da te potrebbe sembrare un complimento! Come fai a dire che gli altri sono strani Coffey? Chiese poi sorridendogli e con quel suo fare sempre sicuro di se e sopratutto inquetante. Era così, era una persona distratta solamente per il mondo che lo circondava e che a lui non interessava, ma sapeva essere una persona veramente molto, ma molto attenta quando c'era qualcuno o qualcosa che secondo la sua testa gli apparteneva. Sogghignò ancora guardando la ragazza e finalmente guardandosi intorno. Pupazzi di neve, gelati, tenda azteca. Sgranò gli occhi. Ed esistono anche gelati non banali come quelli al cioccolato? Tipico di Evan intromettersi nelle conversazioni con arroganza e senza neanche un senso. Tese la mano verso la ragazzina. Evan Jack Peters! Piacere di conoscerti. é tuo? Chiese ancora guardandosi intorno. Povero Peter!
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    Evan entra, non caga nessuno, tocca culi, va da Peter perchè lo conosce e gli rompe le scatole, si presenta a Mirty tendendogli la mano.
     
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    Thomas Richenford | 20 anni | Aspirante Auror
    Immaginava che Nick sarebbe andato anche se non aveva rispoto ma non immaginava che la sua freddezza potesse arrivare a tanto. Entrarono in religioso silenzio, ma Thomas non aveva voglia di discutere quindi nel momento stesso in cui aveva deciso di invitarlo aveva anche deciso di deporre l'ascia di guerra e fare pace con il suo migliore amico. Si voltò verso di lui nel momento stesso in cui Nick parlò. Sogghignò e non disse assolutamente niente. Guarda che mi dispiace veramente! Aggiunse scuotendo il capo prendendo il drink che il ragazzo gli aveva ordinato e buttandolo giù in maniera assoluta. Fece un bel respiro profondo sentendo tutta la trachea infiammarsi e poi si sentì quasi strano, quasi come se qualcosa in quel drink lo avesse cambiato! Infondo Thomas era sempre stato un ragazzo alla mano, non era mai stato arrogante e non era neanche una persona cattiva, anzi, tendeva a tenersi le cose cattive per se e cercava, in tutti i modi, di evitare scontri con le persone a cui voleva bene. In realtà cercava sempre il dialogo ma sempre con i dovuti modi e con la calma e la solarità che lo contraddistingueva. Invece adesso si sentiva la lingua completamente sciolta come se non fosse lui a parlare e fosse la sua lingua e le sue corde vocali a dire e fare tutto quello che gli passava per la testa. Ovviamente lo aveva sempre fatto ma non con quel tono e non con quella arroganza. Una volta entrati nello specchio quel suo nuovo modo di fare non riuscì ad essere tenuto a bada ed allora, alle parole di Willie scoppiò a ridere. Mio Dio, sinceramente non so chi sia peggio! Giocare a chi ce l'ha più lungo quando sembrate entrambi due pagliacci? Ma non lo pensava veramente! Insomma semplicemente quello non era il suo stile!E Nicholas. Sei proprio un vero bastardo. Cazzo dopo due mesi che non mi vedi ne mi senti neanche un cazzo di messaggio? Potevo essere morto, ma infondo a te piace solamente scopare nella vita, perchè mai dovresti interessarti a qualcuno che non sia la tua cazzo di immagine riflessa allo specchio!? Aveva 20 anni, era arrabbiato con il suo migliore amico e il sangue di giuda faceva esattamente quell'effetto. L'irritazione crebbe nel momento stesso in cui arrivò Samuel che con una gentilezza disarmante, salutò il ragazzo che gli levò acidamente il braccio da intorno e scosse il capo. é arrivato il sotuttoiotantochemipermettodifareidiscorsidagrandeleader! In circostanze normali avrebbe salutato il suo compagno in tutt'altro modo, ma agli effetti del master non si comanda e quindi... Sogghignò ed imitò il tizio con la strana fascetta in testa arrivando anche lui sull'albero maestro. Si morse il labbro. Allora pronti a perdere? Chi perde offre a tutti? Infondo si stavano sfidando per vincere no? Io prendo le freccette gialle! Prese le sue freccette e mirò a quello che era il bersaglio più vicino. Thomas era una persona prudente e non aveva nessuna intenzione di osare troppo, almeno al primo lancio, doveva prima capire come andasse la nave, il vento e tutto il contorno. Li non si trattava solo di avere una buona mira, ma di calcolare per bene il vento e sopratutto le oscillazioni della nave. Prese la mira,poi guardò prima le onde, poi il galeone, poi cercò di capire da che parte andasse il vento. La freccetta venne lanciata leggermente più storta in maniera tale da assecondare il vento, cercò di lanciarla nel momento stesso in cui un'onda si infranse sulla nave, questa oscillò e poi tornò per un piccolo momento stabile. Doveva contare i secondi che aveva tra un'oscillazione ed un'altra e poi ci voleva la solita botta di culo!
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    Thomas interagisce con Nick Ross Samuel Starosta
    Sceglie le freccette gialle, cerca di contare i secondi tra l'onda e l'impatto con la nave, la direzione del vento e mira al bersaglio più vicino. Quello grigio!


    +3 Carisma
    -3 Empatia

    Post della sfida 1/3


    Edited by Thomas Richenford - 22/10/2020, 17:08
     
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    Skyler Mave
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    “Eh, ma mi sembra che appena è possibile scappiamo tutti, da quella gabbia di matti!”
    Ridacchiò al commento di Morrigan, ringraziandolo quindi per il drink offerto: “Il prossimo giro lo offro io! Ah, non ti preoccupare - non so neanche perché mi abbia insultato, ma immagino fosse un bravo Legilimante. Nessuno aveva ancora intuito la mia prima impressione solo con uno sguardo - e pensare che pensavo di essere abbastanza bravo a dissimulare i miei pensieri… scusa l’ingarbugliamento delle parole!”
    Ricordava a malapena il Tizio con la Luna Storta in Urano che aveva rotto le palle ormai eoni prima.
    Alzò un sopracciglio, compiaciuto alla vista della giornalista che si era appena presentata; che fosse una collega di Markab?
    “Piacere mio, Stephanie - io sono Skyler Mave… non credo di aver ancora avuto l’onore di conoscerti, ma immagino tu sia una collega di Markab Castlewine. Possibile?”; il sorriso più innocente che potesse fare gli solcò il viso. Chissà se il socio se l’era già sdraiata da qualche parte…
    La presentazione con Rebecca fu invece senz’altro meno articolata; l’animo canino dell’Infermiere rispondeva alle presentazioni spontanee donando confidenza sin da subito.
    “Ciao, Rebecca - io sono Skyler. Beh, direi che stasera” disse, ammirando le persone circostanti “ci siano in giro un sacco di persone… in gamba!”
    Non poteva dire “scopabili” di fronte a tutti, no? Sarebbe stato un modo sicuro per perdere sex appeal.
    “Come stai, Aaron? È un piacere vederti - e dirti che per ora Blake si è tenuto fuori dai gui, almeno per quanto riguarda l’Infermeria! Sai mica se Markab si farà vivo?"
    Si prodigò quindi nelle attenzioni al barista, adulandolo ulteriormente: il suo imbarazzo naïve gli fece intendere di aver colpito nel segno, e la camicia gonfia di muscoli era senz’altro un gran spettacolo.
    “Oh, chiamami pure Skyler anche tu… sei il barista più... preparato che mi sia mai capitato di incontrare al Paiolo! Dovrò venirci più spesso! Per provare tutti i drink, ovviamente…”; lo osservò senza timore dritto negli occhi, pensando che non sarebbe stato affatto male fare un po’ di ginnastica da camera con quel Mister Muscolo e cercando di fargli intuire le sue intenzioni, invero abbastanza palesi. “Per il momento, se mi dici che è più indicato per i coni gelato, meglio il Sussurro di Efesto. Chissà che non porti fortuna, alla fine della serata…”
    Un altro occhiolino fu d’obbligo: ‘Vediamo fino a dove mi segui, amico…’
    Avrebbe consumato il suo drink, flirtando ancora casualmente con il barista, per poi rivolgersi a Morrigan: “Tu dove andrai? Io… beh, visto quanto l’alcol (‘E i pensieri porno’) mi hanno scaldato l’animo… credo proprio che me ne andrò a prendere un bel gelato. Vuoi che ti porti qualcosa da mettere in bocca, anche se sei in servizio?”; l’ultima frase fu rivolta ad Harry con un tono seducente.
    Si sarebbe quindi diretto al portale per la piramide atzeca, dove avrebbe trovato un altro ragazzo.
    “Ciao, ma… ci siamo già visti da qualche parte?"
    Era il modo più banale di attaccare bottone con qualcuno, ma allo stesso tempo… era quasi sicuro di averlo già visto davvero, da qualche parte.
    ‘Ma… davvero non è uno studente?’
    Avrebbe finalmente quindi notato anche l'altro, dall’aspetto forse più adulto - ma sicuramente più problematico.
    “Oh, ciao! Spero di non essermi intromesso in un incontro tra vecchi amici!”
    Affabile come sempre, iniziò a scrutare i dintorni, respirando l’aria fresca di montagna ed il vago profumo dolce del gelato.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Skyler interagisce CON PRATICAMENTE TUTTO IL FORUM SANTO CIELO con un po' di gente, continua la sua opera di seduzione nei confronti di Harry il barista, accetta un Sussurro di Efesto come drink e poi prende e se ne va sulla piramide atzeca. Qui, non contento, parla ancora con Peter e Evan. Datemi un pg muto, vi prego.
     
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    Tra il personale di Hidenstone, Skyler Mave era indubbiamente uno tra i più simpatici. La positività dell'infermiere finiva sempre per divertire il magitecnico, in un modo o nell'altro.
    Il ricordo di quel tizio gli aveva lasciato una nota d'amaro sulla punta della lingua. In una questione di secondi, comparve una deliziosa fragola che - probabilmente - l'avrebbe sciolta con la sua dolcezza. In quell'oceano di persone, una mezza veela come Stephanie Hudson-Bennett sembrava quanto di più simile a della accogliente terra in cui naufragare. La giornalista aveva avuto modo di intervistarlo in seguito alla festa di laurea di Aaron Barnes. Morrigan era rimasto colpito da come, dietro ad un volto così adorabile, si celasse una mente così affilata.
    «Decisamente, Stephanie» Commentò lui, continuando ad assaporare lo spettro di colori perfetto racchiuso negli occhi della mezza veela «Non seguo piani ma devo ammettere che, pur essendo un tipo da birra, questi alcoolici non sono niente male. Cosa ne pensi?».
    Un leggero inchino verso il figlio-armadio di Hedwin seguito poi da un «Complimenti».
    Quando Rebecca Wagner apparve accompagnata da Aaron Barnes, Morrigan non riuscì a fare a meno di pensare agli eventi che aveva vissuto con entrambi «Vedo che Denrise sta stretta anche a te» Avrebbe commentato, riferendosi alla ragazza che - in una grande dimostrazione di tenacia - era riuscita a tenere testa ad un furioso Jonathan Barker «Buonsera, Aaron, puoi chiamarmi Morrigan, lo sai» Una semplice pacca sulla spalla del medimago e poi l'attenzione tornò al suo drink.
    Fin dal primo sorso, il retrogusto delle lacrime di Porlock gli accarezzò il palato. Il magitecnico non fece in tempo a finire di bere che un'altra sete prese il sopravvento. Il braccio si tese verso il balcone per poi continuare nello stesso moto fino a cingersi intorno al fianco di Stephanie. Le labbra di lui si sarebbero avvicinate all'orecchio di lei per sussurrargli un «seguimi» in un tono che univa sicurezza a malizia. Morrigan avrebbe rivolto un sorriso anche al caposquadra Olwen. Il ragazzo si era distinto tra i cieli di Londra dando lustro al corpo in cui anche Morrigan aveva servito. Però non gli interessava un granché.
    Il magitecnico, assieme alla giornalista, sarebbero scomparsi per un bel po' prima di ricomparire in quel fiume di persone e alcool. Una leggera passata di mano tra i capelli, per sistemarseli, dunque dritti verso il tempio Atzeco.
    Dato il lungo lasso di tempo passato tra il balcone e l'altro, probabilmente Morrigan e Stephanie si sarebbero persi la scena che aveva coinvolto Peter e Evan. Ad ogni modo, il docente si sarebbe avvicinata alla gelataia per poi dirle un «Stupiscimi. Non so cosa sia un top, ma voglio anche quello» Morrigan avrebbe certamente pagato anche per la mezza veela, per poi cercare posto nella tavoli dentro, in modo da godersi il clima mite. I due avevano già sudato abbastanza.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato
    Be the chaos you want to see in the world.
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    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.


    Morrigan interagisce con Skyler, Stephanie, Rebecca e Aaron. Dunque ringrazia Harry. Sorride verso Xander. Scompare insieme a Stephanie per un bel po'.
    Quando ricompare si dirige al tempio Azteco, ordina due gelati in grado di stupire lei e la sua amica. Dunque, prende posto nello spazio mite.
     
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    La vita è come una ruota che gira... Ci vuole tanto tempo, molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglie ciò che semina.

    Charles Freeman

    Più o meno un mese era passato dal giorno in cui aveva rischiato di morire ed ancora non si capacitava di come avesse fatto ad uscirne vivo, eppure era là e tutto era ripreso piuttosto normalmente. La vita scorreva frenetica come al solito, soprattutto al lavoro, ma niente di nuovo. Aveva persino una coinquilina con cui dividere le giornate in quella enorme casa prima vuota. Le risate di Logan erano davvero un toccasana, nonostante gli orari comunque assurdi e sballati che l'auror e la medimaga avevano e che facevano sì che si incontrassero in casa nello stesso momento piuttosto raramente.
    Ad ogni modo, quella sera non aveva nulla da fare ed aveva deciso di andare all'anniversario del Paiolo Magico, pensando che ogni tanto un evento mondano potesse fargli bene, piuttosto che stare solo in casa. Inoltre era curioso di vedere cosa si sarebbe inventato il proprietario.
    Non ci mise poi troppo a scegliere un abbigliamento adeguato: una camicia blu, un paio di pantaloni grigi e delle scarpe bianche, semplice no? Un outfit normale che però gli rendeva giustizia e gli stava pure davvero bene, secondo il modestissimo parere di me me stessa medesima. Comunque, infilò in tasca i pochi oggetti che sapeva gli sarebbero stati utili ed uscì di casa, salendo poi in macchina e dirigendosi alla volta del Pub. Nell'andare, passò davanti al San Mungo al quale gettò un'occhiata di sfuggita, riflettendo su come tutto fosse iniziato da là. Sorrise appena, tornando a guardare la strada ed accelerando per arrivare quanto prima possibile. Una volta là, parcheggiò nel primo posto libero disponibile, poi si diresse verso l'ingresso, venendo accolto da un buonissimo profumo e da colori sfavillanti. Non vedeva l'ora di dirigersi al bar e bere qualcosa, giusto per iniziare bene la serata. Arrivò giusto giusto per udire il discorso di Hedwin, il proprietario, che per la serata si era abbigliato in un modo assai stravagante... e poi che cos'erano quelle strane alette di insetto che usava per volare? Facevano quasi senso... ma non era là per osservarlo, quindi si concentrò nell'ammirazione del locale, preparato quasi ad arte per compiacere i loro occhi. Non perse altro tempo, dopo aver studiato il locale, e si diresse al bar, cercando qualche volto più o meno conosciuto. Alla fine riuscì ad individuare Aaron Barnes, con il quale aveva avuto il piacere di parlare durante una sua visita al San Mungo in cerca del cadavere di una bambina, assieme ad una bionda che non aveva mai visto, così come altre persone che non conosceva. Si appoggiò con i gomiti al bancone e pensò cosa ordinare, facendo riferimento al menù. Guardò il barista. Un Exotic Shutter, per favore. Ordinò, preparando già i soldi, prima di rivolgersi alle persone che conosceva. 'Sera Xander lo salutò, prima di voltare la testa verso Aaron. Finalmente ci incontriamo in un'occasione più piacevole, anziché per la ricerca di un cadavere. Lo apostrofò, aspettando che Harry gli servisse quanto richiesto.
    Scheda | Stat. | Auror
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    Interagisce brevemente con Alexander Olwen Aaron Barnes e con Harry
     
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  13. Nick Ross
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    IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

    Nick Ross

    Parlò brevemente con Hedwin, l'uomo che aveva conosciuto settimane prima dopo una capatina al Paiolo Segreto. Gli diede il suo regalo. Anche lei mi è simpatico, ho visto che viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ovvero guadagnare tanto e risparmiare ancora di più. Ammiccò, osservando l'uomo mettersi il foulard proprio come fosse un turbante. Ridacchiò. Le sta benissimo, perfetto con il suo outfit. Fece una pausa, approvando quello stile anche con lo sguardo, dopo averlo studiato per un attimo che pareva infinito. La avviserò sicuramente, ma le assicuro che non manca poi tanto. I miei guadagni aumentano di giorno in giorno. Spero che così avverrà anche con le casse del Paiolo, questa sera. Con un ultimo sorriso, si avviò al bar con Thomas, ordinando un Sangue di Giuda anche per lui. Ignorando volutamente lo sguardo di Barnes, ma anzi rivolgendogli un cenno col capo.
    Mentre aspettavano l'ordinazione, gli rivolse un sorrisetto. Immagino che ti dispiaccia e mi sembra giusto scherzò, prima di stringere le dita attorno al vetro che conteneva quel liquido indefinito che avrebbe completamente rivoluzionato la loro serata. Infatti, poco dopo l'assunzione dell'alcolico -consegnato in maniera piuttosto veloce, non c'era che dire- iniziò a sentirsi strano, quasi come il suo lato più stronzo, egoista ed egocentrico finora assopito, si fosse risvegliato in un colpo solo, facendogli provocare un enorme fastidio nei confronti di tutti coloro che aveva attorno, il suo migliore amico compreso. Ora nulla aveva più importanza, se non se stesso e la sua immagine. Decise che presto si sarebbe fatto una foto da pubblicare su instagram, ma prima... si girò verso il barista, storcendo le labbra. E tu questo schifo lo chiami drink? Hedwin dovrebbe licenziarti... o almeno, spero lo faccia quando avrà finito di fare la pornodiva fallita, lassù. O almeno abbassate i prezzi, cazzo. Con quell'uscita molto gentile, si diresse alla nave dove incontrò quello che sembrava un hippie uscito da qualche film horror di serie z. Insultò il suo look e storse la bocca nel sentire la sua replica, ma non fece in tempo a rispondere subito, preceduto da Thomas.
    Si voltò verso di lui, lasciando momentaneamente perdere Willie. Lo guardò con disprezzo, assottigliando lo sguardo, prima di scoppiare a ridere. Oh eddai Tommy, cresci un po'. Lo sai benissimo che una bomba come Evelyn non avrebbe mai guardato uno stupido ragazzino come te. Oltre al fatto che... una cotta per tua sorella? Davvero? Io mi sono solo preso ciò che tu non avresti mai potuto prendere. E che grande scopata è stata, te lo posso garantire. Gli sorrise strafottente, prima di tornare a concentrarsi sull'Hippie. Mi dispiace ragazzino, non volevo offendere quel look da film scadente. Hai presente, no? Quelli che non guarda nessuno perché fanno eccessivamente cagare. Sbadigliò annoiato, prima di sentire quella proposta proprio dallo stesso ragazzo che aveva appena finito di insultare. Esitò prima di stringergli la mano, ma Nicholas Ross non era uno che si tirava indietro davanti alle sfide, perciò la prese. Affare fatto. Si limitò a dire, prima che un altro ragazzo facesse la sua apparizione.
    Ascoltò le sue parole, formulando qualche silente insulto che non poté esprimere a causa di un nuovo intervento di Thomas.
    Discorsi da grande leader? Questa faccia da scemo? Domandò, prima di seguire gli altri sull'albero Maestro per quella sfida che lui stesso aveva chiesto e con la posta in gioco decisamente alta. Si sarebbe dovuto vestire come quel pezzente, in caso di perdita. Non ci voleva nemmeno pensare.
    Con gli altri, salì dove si sarebbe tenuta la sfida e ascoltò le regole, impaziente di mettersi in gioco.
    Va bene, io scelgo le blu. Affermò, afferrandole e guardando i bersagli.
    Dopo aver ascoltato le regole, lasciò che fosse Thomas ad aprire le danze, continuando a guardare Willy il coyote con sguardo di sfida. Incrociò le braccia, tendendo gli imponenti muscoli ed aspettò che venisse il suo turno. Una volta che avvenne, spinse Thomas di lato e si focalizzò sul bersaglio color bronzo, desideroso di alzare leggermente l'asticella ma senza osare avventurarsi in quello d'oro, tenendoselo per i tiri successivi. Focalizzò tutta la sua attenzione sul bersaglio designato, dopodiché leccò appena il proprio dito per riuscire a capire in che direzione tirasse esattamente il vento, assicurandosi che fosse bagnato da qualsiasi lato e lo sollevò abbastanza lontano dal corpo. Una volta capito -se ci fosse riuscito- avrebbe sorriso ed avrebbe considerato l'latra variabile, ovvero il dondolio della nave. Chiuse quindi gli occhi, cercando di percepire col solo movimento del corpo, quanto esso fosse forte e quanto avrebbe potuto comprometterne il tiro, fatto ciò, avrebbe lanciato la sua freccetta con l'inclinazione proprio nella direzione in cui tirava il vento, perciò un po' spostato rispetto al centro del bersaglio, sperando che quindi l'aria la spingesse dove lui desiderava.
    Scheda | Stat. | Rich
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Interagisce con Thomas Richenford Hedwin Keratack, Harry, Samuel Starosta, Willie e sceglie il bersaglio color bronzo, facendo un po' di gnegnegne per capire come tirasse il vento e quanto dondolasse la nave.

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    Post della sfida 1/3
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Non sapeva come avrebbe reagito la ragazza quando Anthony le rivolse la parola. Oramai si aspettava di tutto da loro. Ce ne sono state, ragazze che hanno trattato il giovane tassorosso in malo modo, ma erano capitate a tutti. Lei invece fu molto gentile, a parte il sorriso imbarazzato prima che parlasse. Magari non si aspettava questa cosa?
    Ma comunque alla fine rispose.
    In realtà è la prima volta che vengo da queste parti! Ma si, è stupendo, tutte queste luci, questi colori! La musica! Sono veramente ma veramente bravi quei tipi, tu già li conoscevi?
    Disse lei, rivolgendo a sua volta una domanda ad Anthony. Lui scosse la testa.
    “No, in realtà no...ma quella che c'era all'inizio si che la conoscevo! Mia madre è babbana ed ho amici babbani. Pensavo che quel pezzo dei Bee gees fosse conosciuto solo tra i babbani, invece mi sono sbagliato!” Fece una piccola risata “Però si, sono davvero bravi. Beh, mi segnerò il loro nome, così magari comincerò ad ascoltarli.”
    Poi lei disse il suo nome e le strinse la mano “Piacere di conoscerti, Joanne! Bel nome, mi piace”
    Nello stesso momento in cui parlava con lei, notò un ragazzo che si sbracciava verso di lui e che dopo gli faceva i pollici in su. Riconobbe con piacere il collega (a tutti gli effetti adesso) Samuel Starosta e gli fece un sorriso divertito salutandolo con un gesto del capo. Poi lo vide sparire attraverso lo specchio e tornò a guardare la sua interlocutrice.
    Quando lei annuì alla sua domanda le fece un sorriso "Allora Andiamo" Disse Anthony incamminandosi fino al bancone.
    Arrivati al bancone vide il barista che serviva i drink. Era un tizio piuttosto muscoloso, gli dava l'impressione di uno che picchiava. Forte. 'Avrebbe potuto fare tranquillamente il buttafuori, invece di lavorare dietro ad un bancone del bar'.
    Si voltò poi verso la ragazza che gli chiese cosa avrebbe preso e che lei avrebbe fatto scegliere al barista, voltò di nuovo lo sguardo stavolta per guardare il menu e alla fine decise il drink che avrebbe preso.
    “Sarei curioso di provare tutti i drink elencati...ma almeno vorrei riuscire a tornare a casa con le mie gambe” Gli scappò una risata e poi continuò “penso che io prenderò un sussurro di Efesto...”
    Allora chiamò l'omone argentato “Scusi! Io vorrei ordinare un sussurro di Efesto, mentre per lei vorrebbe che scegliessi tu”.
    Appena finì di ordinare tornò alla ragazza e rispose all'ultima domanda che fece. “Beh si, diciamo di si...a Stratford-Upon-Avon, in realtà. Dove nacque William Shakespeare. Tu invece? Di dove sei?”.
    Anthony Lovegood

    "
    .Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
    "

    Auror, 24 anni

    code by ©#fishbone




    Anthony non fa altro che parlare con Joanne Nilsson e nello stesso momento nota e ricambia il saluto di Samuel Starosta
    Infine ordina da bere per lui (un sussurro di Efesto) e per Joanne (quello che sceglie il tizio russo 'ti spiezzo in due')
     
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    Samuel continuò a sorridere udendo quel rapido dissing tra Willie e Nick. "Muro di Berlino? Sfasfio dell'URSS?" Il tirocinante non poteva certamente fingersi un esperto di moda, o di colori, - come il sottoscritto - e dunque si limitò a dire «Ho sentito dire che il nero nasconde le ferite».
    Dopo quella semplice presa di posizione, Samuel tornò nella sua cuccia, adottando un approccio più passivo. Le sfide lo avevano sempre interessato, non era la gloria ciò a cui ambiva, bensì un'opportunità di mettersi in gioco "Si fa interessante" Nick sembrava molto sicuro di sé ma Willie aveva la confidenza di Bullseye.
    Quando Thomas gli rivolse quelle parole sputate come veleno, Samuel alzò il pollice per indicarsi il petto «Si, sono proprio io!» Commentò lui, sorridendo. Le menti migliori erano quelle più ironiche? Poi fu il turno di Nick, che fece un commento simile «Si, sono proprio io» Ricommentò il tirocinante, per poi ripetere il medesimo gesto con il pollice.
    Lo spagnolo seguì Willie nel cerchio di vento fino a giungere alla cima dell'albero. Una rapida occhiata per godersi il capitano, dunque l'attenzione tornò sul figlio di Keratack "Chi ti dice che non vi imbroglierà?" Un eco nella stessa gli ricordò di come quello scenario potesse essere possibile. Nel momento in cui Willie aveva scelto le frecce nere al posto delle altre, si poteva presupporre che quest'ultime avessero un qualcosa di diverso. «Oh, sono rimaste le rosse» Commentò lui. Rosse, in tinta con il suo outfit, finalmente anche lui avrebbe potuto sentirsi alla moda.
    Una rapida occhiata a quello che stavano facendo i due prima di lui. Dunque, il ragazzo lasciò le gambe morbide pur rinnovando la presa sulla lastra di legno. Cercò di adattarsi al dondolio della nave e poi chiuse un occhio per assecondare il vento "Le persone con un occhio solo dopo un po' vedono in due dimensioni. Ciò le aiuta a prendere la mira" Samuel non sapeva se ciò fosse vero, e a dirla tutta neanche Lorenzo, forse Stefano gli avrebbe saputo dare una risposta migliore «Buon divertimento» Senza né astio né risentimento per i commenti dei due, Samuel strinse la freccetta tra l'indice e il medio per poi lanciarla verso il bersaglio grigio - quello più vicino - nella speranza che la scombo 37 destrezza e magiatleta potesse fare il suo corso. «Signor Willie, le è mai capitato di usare le freccette come arma?» Avrebbe poi domandato, forse per allegerire la tensione. O forse perché la cosa era molto Hisoka e - dunque - dannatamente interessante «E, ad ogni modo, sa dove stiamo andando?».

    «Parlato»
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    Narrato
    Samuel
    Starosta

    "
    NOT ALL THOSE WHO WANDER ARE LOST
    "

    code by ©#fishbone



    Samuel interagisce con Willie, Thom & Nick
    Sceglie le freccette rosse, in tinta con il suo outfit, e punta al bersaglio grigio
     
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