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.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by SamuelBlack - 16/10/2020, 01:49. -
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.“Maledetti excalibur”
I mormorii di Anthony vagavano per le stanze di casa sua mentre buttava via la maglietta che aveva indossato durante quella missione. Aveva provato a lavarla in ogni modo, aveva tentato anche qualche incantesimo per pulirla, ma con quelle cose lui non ci sapeva proprio fare. Avrebbe potuto chiedere a sua madre ma...non voleva disturbarla più per queste cose.
Quanto le mancava sua madre...Era ormai l'unica persona a cui doveva tutto. Certo aveva ancora i suoi nonni e li voleva bene ma, non era la stessa cosa. La madre era in sicilia ed Anthony non la vedeva da questa estate.
Ora però era solo in casa, voleva staccare almeno per una notte da ogni cosa. Avrebbe lasciato il lavoro ed i pensieri a casa, mentre lui avrebbe deciso di andare alla festa dell'anniversario del paiolo magico.
Quindi, si sistemò, indossando una maglia a righe bianconere orizzontali, a dolcevita, dei Jeans normali blu, scarpe nere lucide ed una giacca di pelle nera. “Pronto per andare in galera, con questa maglia. Ma è figa dai. Anth, oggi non pensare a niente. Pensa solo a divertirti ed a fare nuove conoscenze. Non rompere le palle agli altri con la tua vita. Ok? Ok.” Si guardò allo specchio dicendosi quelle parole e convincendosi che stava uscendo per divertirsi e non per lavorare.
Quando arrivò al paiolo magico ed entrò, ciò che vide fu davvero stupefacente. Ogni cosa che ricordava di quel posto era stata cancellata per dar spazio a mobili più moderni e decisamente più belli. Camminando si guardava attorno e si soffermò sul pavimento che ad ogni passo che faceva era come se lasciava le proprie impronte. La musica che riempiva la sala poi gli diede una carica tale da farlo cominciare a camminare a ritmo di musica, ricordando anche dove aveva sentito quella canzone e anche le mosse che faceva il protagonista, imitandole molto timidamente, per il momento. Avrebbe cominciato a ballare seriamente dopo qualche drink.
Poco dopo arrivò il proprietario, che volò sopra la sua testa mentre presentava le varie attrazioni (Molto interessanti e che avrebbe sicuramente provato nel corso della serata) e dava inizio alla festa.
Finita la presentazione Anthony riprese a girare per il locale.
Mentre camminava (e ballicchiava) notò una ragazza evidentemente spaesata. Si guardava intorno e sembrava estranea a quel posto. Forse non sapeva cosa fare?
Anthony ne approfittò, era venuto per conoscere gente, no? E quale migliore occasione, se non ora? si incamminò verso di lei e la raggiunse. Come si sarebbe presentato? A questo non ci aveva minimamente pensato. Ma vabbé, meglio improvvisare.
“Ciao! Tipo strano eh? Molto esibizionista ma con quelle ali è stato splendido. Devo ammetterlo. Ed il posto...diamine se è bello.” Commentò il biondo, osservandosi attorno e posando infine lo sguardo su di lei. Era molto carina, doveva dire. “Comunque...Piacere, Mi chiamo Anthony” Tese la mano verso di lei e continuò “Ti va di bere qualcosa al bancone?”.Anthony Lovegood".Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento."Auror, 24 anni"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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SPOILER (clicca per visualizzare)Allora, lasciate perdere la pallosa introduzione all'inizio..ma comunque...è vestito così
ed entrato nel locale prima assiste alla presentazione del tizio con le ali e poi interagisce con Joanne Nilsson
Edit concessoda sua eccellenza il palazzodal master
Edited by Anthony Lovegood - 16/10/2020, 01:37. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Aaron va a prendere rebecca, sente tutte le attività che si possono fare e poi decide di andare a salutare Hedwin regalandogli qualcosa e cercando di "fissare un appuntamento" con lui!.
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Nick Ross.
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IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIANick RossPiù di quattro mesi. Era quello il tempo passato dall'ultima volta che aveva lasciato casa di Thomas, in preda a sensazioni contrastanti. Non gli aveva più scritto, poiché era stato risucchiato dal lavoro come solo di estate succedeva, quando la gente -soprattutto i ragazzini che non andavano a scuola- aveva più tempo libero e passava le proprie serate all'interno del Wynn. Ormai aveva quasi perso le speranze, ma aveva preferito lasciare spazio al ragazzino, anche se sapeva benissimo quanto la sua scenata fosse stata assurda e le argomentazioni sterili.
Proprio per questo non si aspettava quel messaggio. Alle 20 in punto al Paiolo. Inarcò il sopracciglio, riflessivo. Ah, certo. Era stato così tanto impegnato da essersi dimenticato dell'inaugurazione de Paiolo Magico, proprietà del suo amicone Hedwin. Le sue iridi color cioccolato si posarono quasi subito sugli occhiali che aveva comprato da lui e che aveva accuratamente tenuto fino a quel momento, in attesa di poterli usare. Beh, ci sarebbe andato di sicuro! Chissà che altro outfit stravagante avrebbe scelto l'uomo.
Quindi, si sarebbe diretto all'armadio, lasciando il magifonino sul proprio letto senza però rispondere a Thomas. Anche lui aveva voglia di vederlo, ma non era sicuro che glielo avrebbe detto apertamente, perciò il suo migliore amico avrebbe dovuto accontentarsi di quelle due irritanti spunte blu.
Aprì l'armadio e, dopo un'attenta analisi, prese dei pantaloni neri in tessuto, abbinati ad un maglioncino più o meno dello stesso colore ed una giacca della medesima tonalità. Non è che dovesse impegnarsi poi troppo per apparire figo e sperava, quella sera, di riuscire a rimorchiare, giusto perché si annoiava. Magari si sarebbe fatto proprio Thomas, chissà. Quando si dice "farsi una famiglia", no? Prima Evelyn e poi Nick.
Una volta pronto, scese in garage per decidere quale auto sparcheggiare. Osservò l'immenso garage, finché lo sguardo non si fermò su quella che poteva sembrare l'auto perfetta per la serata: una BMW di diversi colori che di sicuro non sarebbe passata inosservata. Sorrise e salì, inserendo la chiave ed aprendo il garage. Affianco a lui, c'era un pacchettino piuttosto anonimo, una carta verde acqua senza troppi fronzoli. Ma guardarlo lo fece ridacchiare.
Non ci mise nemmeno troppo tempo ad arrivare al Paiolo, la sua macchina era parecchio veloce. Una volta là, parcheggiò trovando quasi subito un posto libero e scese, infilando le chiavi in tasca e ricordandosi di prendere il pacchetto.
Lo infilò nella tasca interna e si diresse all'ingresso del Pub, trovando Thomas posato contro il muro vicino all'ingresso. Osservò la sigaretta, prima di togliergliela di mano, spegnerla e gettarla dentro un cestino là vicino. Non parlò, guardandolo per diversi secondi con uno sguardo freddo e quasi giudicante. Non riuscì poi a resistere troppo con quella serietà prima di dargli un pugno sulla spalla, nascondendo un sorrisetto. Hai intenzione di entrare o stiamo qui a mettere radici? Domandò, girandogli le spalle e mettendo piede dentro il locale. Un incredibile odore di carne alla griglia gli invase le narici, riportandogli alla mente tutte quelle sere, a Los Angeles, che usciva di casa di nascosto e si rinchiudeva in qualche Steak House. Aveva provato i migliori Hamburger della sua vita, in quel luogo. Ora aveva l'acquolina e sperava ci sarebbe stato da mangiare, anche perché non aveva cenato. Per un attimo, il buio regnò sovrano. Ma durò poco. Quando si addentrò effettivamente nel pub, si trovò una sala enorme e che non associava per nulla a quella che aveva visto l'ultima volta che c'era stato, anche se non vi aveva fatto troppa attenzione, dal momento che era diretto al Paiolo Segreto. Quella sala era un tripudio di colori, al contrario del pavimento, di colore scuro. Che figata, non trovi? Domandò a Thomas, indicando il pavimento che cambiava colore sotto le sue orme, lasciando tracce dai mille colori. Il proprietario si è dato da fare che rendere incredibile questo posto. Lanciò appena uno sguardo a quella specie di sole che illuminava la stanza, prima di tornare a guardare l'aspirante Auror. Andiamo a bere, è meglio. E detto ciò, si avviò verso il bancone osservando il barista che sembrava ancora un ragazzino tanto che si chiese se avesse almeno diciott'anni ma in fondo lui non era bravo a capire l'età delle persone, oltre al fatto che poco gli importava. Buonasera salutò il barista, prima di riflettere sulle loro ordinazioni. Due Sangue di Giuda ordinò sia per lui che per Thomas, senza nemmeno interpellarlo. Il primo giro offro io! Aggiunse, allungando i galeoni necessari, pagando quindi entrambe le bibite. Quando il ragazzo avesse eseguito l'ordine, Nick avrebbe preso il suo bicchiere, ingollando un lungo sorso. Non lo avesse mai fatto! Porca puttana Esclamò dopo, posando il bicchiere, con la lingua che andava a fuoco. Tommy lo richiamò, prendendolo in giro usando quel nomignolo che sapeva fosse usato da Xander. Forse è meglio che ordini un bicchiere di latte, non so se queste bevande fanno per un ragazzino come te. Lo prese ancora in giro, con un ghigno. Poi tornò a guardare il barista. Cazzo, buono! Forse ce li vale pure, tutti questi galeoni ammiccò al barista e finì a piccoli sorsi il contenuto del suo bicchiere, stando attento a non esagerare tutto su un colpo. Alla fine, erano circa le 20:30, un forte rullo di tamburi gli riverberò nel petto manco fosse una cassa di risonanza, prima che le luci illuminarono una figura particolare che non ci mise troppo a riconoscere.
Ascoltò il suo discorso con un sorrisetto sulle labbra, concedendo anche una lunga occhiata al suo abbigliamento stravagante. Ottimo, proprio in tinta con ciò che il suo pacchetto conteneva. Una volta che avesse finito di parlare, Nick si sarebbe avvicinato proprio ad Hedwin per parlargli. Vedo che non ha perso il suo stile dall'ultima volta. Lo avrebbe approcciato, tirando fuori il pacchetto dalla tasca. Vedo anche che questa tipologia di cose le piace, quindi... gli allungò l'oggetto e sotto quella carta verde acqua, avrebbe trovato un foulard arcobaleno. Così non si prenderà il mal di gola. Aggiunse, prima di girarsi verso Thomas. Beh, se non le dispiace... noi andremmo a goderci questa figata di festa. Ammiccò all'uomo e poi avrebbe preso Thomas per un braccio. Andiamo, ti sfido a freccette sulla nave. Quindi si diresse verso lo specchio scelto e lo attraversò, trovandosi sul ponte della nave. Si guardò attorno. Ad accoglierli a prua un ragazzo che... Nick rabbrividì guardandolo. Salve, noi saremmo qui per il torneo di freccette. Vorremmo sfidarci. Oh ma possiamo pure fare una partita a tre, no? Si stava riferendo a Willie, il ragazzo che Nick aveva classificato come quello destinato all'accoglienza. Se vinci, prometto che ti daremo dei consigli stilistici. Siamo nel 2020, lo sai sì? Insomma, quei capelli non vanno più di moda tipo... dagli anni ottanta? Per non parlare dei vestiti e quella... cosa che hai in testa. C'era da dirlo, quando si trattava di moda, nessuno la passava liscia con Nick (?) che poteva anche essere gentile, finché non trovava qualcuno che paresse una blasfemia vivente, proprio come quel ragazzo. Dai, giochiamo. Concluse, con un sorrisetto.I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Thomas Richenford Hedwin Keratack, il barista ordinando due Sangue di Giuda e poi con Willie alla nave. -
.Farsi arrostire da un drago può cambiarti sia i connotati che il modo di pensare. Samuel non era mai stato un tipo da festa e, probabilmente, non lo sarebbe mai diventato; ma nulla al mondo gli avrebbe impedito di perdersi l'inaugurazione del Paiolo. Qualcuno dei suoi coetanei gli aveva rivelato come la nuova gestione stesse facendo scintille. "Supportare i business a gestione famigliare è un'ottima cosa" Aveva commentato più volte lui, senza avere la minima idea di cosa fosse il vero business dietro le attività della famiglia Keratack.
Per l'occasione aveva scelto un semplice blazer rosso sopra ad un maglioncino rosso corallo. Ogni tipo di interesse nell'abbinare in modo armonico i colori scemò quando fu il momento di scegliere cosa mettersi sotto. "Il nero funziona ovunque? Giusto?" In verità, no, ma questo quell'ingenuo di Sam non è che potesse saperlo. Jeans neri di un qualche brand importante ricevuti da chissà quale parente e poi i chelsea boots che aveva comprato dal signor Garlic. Erano così dannatamente comodi.
Il tirocinante era arrivato con grande puntualità e i suoi occhi avevano subito cominciato a cercare il signor James in mezzo a quella fiumana di gente. Con grande rammarico, la ricerca fu vana. Samuel sorrise tristemente, ma per poco, allo spalancarsi della porta un morbido profumo catturò la sua attenzione. "The e miele, ad un pub? Ma che figo" Un ingenuo commento che si sarebbe tenuto per sé, non essendosi accorto minimamente di essere finito vittima di una illusione.
Il ragazzo passò la prima mezz'ora della serata a guardarsi attorno, troppo timido per approcciare qualcuno o qualcosa. L'attesa valse ogni pena. Quando Hedwin Keratack fece la sua comparsa, la mascella di Sam scivolò verso il basso. Le ali che aveva sulla schiena lo avevano lasciato senza parole. "Chissà di quale insetto si tratta" Le palpebre si assottigliarono cercando di mettere a fuoco le venature di quelle appendici, nella speranza di capirci qualcosa. Samuel non gli avrebbe dato chissà quale peso perché le alternative proposte dallo stesso proprietario erano dannatamente interessanti.
Lo spagnolo fece per avvicinarsi allo specchio ma si fermò di colpo. "Conosco quel ciuffo" Il braccio destro del tirocinante disegnò una serie di archi verso Anthony Lovegood, nella speranza di attirare la sua attenzione. "Oh, sembra impegnato" Non gli avrebbe detto altro, notando la gentile compagnia, si sarebbe limitato ad alzare verso di lui entrambi i pollici, in un tacito segno di ammirazione.
Superato lo specchio, Samuel si sarebbe trovato dunque sulla caravella. La musica e il canto dei venti avrebbe certamente attirato la sua attenzione, ma non quanto la possibilità di fingersi pirata per un giorno. «Aaarg» sussurrò tra sé e sé, facendo le prove per una sua improbabile futura carriera sul bordo di una Drakkar.
I suoi passi lo avrebbero portato ben presto di fronte alla singolare figura di Willie Keratack. Se qui avesse trovato Nick Ross, Samuel avrebbe proseguito sul suo discorso «Anche io la penso come questo ragazzone» Agli occhi di Sam, Nick era molto, molto grosso; ma non si sarebbe fatto distrarre - forse - «Cioé, non su come sei vestito, mi piace come sei vestito, è che voglio partecipare al torneo di freccette. Il più estremo, se possibile, quello sull'albero maestro».
Se Thomas Richenford avesse seguito Nick sul bordo della nave, e Samuel lo avesse notato, quest'ultimo non avrebbe esitato ad abbracciarlo per poi sussurrargli un semplice «Come va?» La prassi prevedeva che gli auror e i tirocinanti in borghese dovessero far finta di non conoscersi. L'uno non poteva sapere se l'altro stesse lì per una missione, o per piacere. Ma i due ne avevano passate troppe insieme e la volontà di Samuel non era abbastanza forte per impedirgli di preoccuparsi dell'altro.
«Parlato»
"Pensato"
NarratoSamuel
Starosta"NOT ALL THOSE WHO WANDER ARE LOST"
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SPOILER (clicca per visualizzare)Samuel cerca di capire se conosca o meno il tipo di insetto scelto da Hedwin per le sue ali. Dunque, interagisce con Anthony Lovegood. Poi scappa nella drakkar per giocare a FRECCETTEEE. Se qui trova Nick e Thomas, interagisce anche con loro v.v. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Si porta al bar per chiedere consiglio su cosa bere al barista e, ovviamente, flirtare con lui.
Qualunque sia il suo orientamento sessuale.
Perchè è divertente.. -
.Trentadue anni, trecentoottantaquattro mesi, undicimilacinquecentoventi giorni. In questo lungo lasso di tempo, Morrigan aveva avuto modo di affrontare così tante sfide da perderne il conto. Aveva sconfitto pericolosi negromanti in Russia e recentemente aveva stretto un armistizio con una potente sacerdotessa in Papua Nuova Guinea. Le prove, e le persone, che riuscivano ad intimorirlo seriamente si contavano sulla punta della dita. Hedwin Keratack era una di queste.
Il vecchiaccio era conosciuto da tutti ma nessuno lo conosceva veramente. Ora, quando arrivi a certi traguardi in un modo così rapido è difficile che il ministero, e le altre fazioni, non ti notino. Diversi colleghi di Morrigan avevano indagato su Keratack finendo sempre in angoli ciechi. Nulla di nulla. Un vuoto che aveva sempre incuriosito il denrisiano che, per questo motivo, non si sarebbe perso per nulla al mondo l'inaugurazione del Paiolo.
Un paio di jeans, una maglietta di cotone grigia e un giacchetto di pelle. "Per un pub andrà benissimo" E anche per muoversi in moto sarebbe stato l'ideale. Tra un sorpasso e l'altro, Morrigan arrivò ad evento iniziato. Le porte erano spalancate ma l'invitante profumo di gasolina e donne era ancora presente "Questa volta non mi ingannate" Aveva già visto quel trucchetto all'inaugurazione del Rouge e ne era rimasto entusiasta. Lui stesso lo aveva rivisitato per la sua aula.
Lo stregone fece giusto in tempo ad entrare che un fastidioso ronzio attirò la sua attenzione «Iconico come sempre» Avrebbe commentato, tra sé e sé, senza riuscire a trattenere un sorriso. Morrigan si era ripromesso che non si sarebbe fatto fregare ma la parlantina del vecchio contrabbandiere lo catturò in una questione di secondi. Il suo corpo finì per muoversi, privo di controllo, verso la zona alcoolica.
«Non ne perdi una d'occasione per scappare da Hidenstone, vero?» Una forte pacca sulla spalla del suo infermiere preferito per poi rivolgersi verso Harry Keratack, dal basso verso l'alto «Per me un patto di Eros» Morrigan non aveva la più pallida idea di cosa avesse ordinato ma come non ordinare un qualcosa con un nome così figo? «Offro io per il mio amico» Detto ciò, avrebbe allungato i galeoni richiesti al figlio armadio di Keratack.
«Questa volta hai lasciato Ensor a casa? Devo ancora scusarmi per quell'altro tizio che stava con me al Rouge, ti giuro che prima di fare la donna con il marchese sembrava anche simpatico» Il denrisiano non aveva la più pallida idea su quale fine potesse aver fatto quel tizio, chissà che lo avesse divorato un kraken.
«Parlato»
"Pensato"
NarratoBe the chaos you want to see in the world.©SPOILER (clicca per visualizzare)Ordina un patto di Eros, interagisce con skyler mave e il barista keratack. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Arrivata al bancone, interagisce con Morrigan Maverick,Skyler Mave e con il barista, ordinando una bevanda.
Outfit indossato: CLICK.. -
.« SHE WAS LIKE THE SEA, ALWAYS REFLECTING THE STARS IN THE NIGHT SKY, ALWAYS REFLECTING OTHERS' BEAUTY. »Rebecca WagnerAncora non ci credeva di essere a Londra dopo circa venticinque anni passati a Denrise. Avrebbe certamente voluto tornarci per un'occasione più allegra rispetto a quella per la quale era veramente tornata. Ma, dopo tutti quegli anni, una visita alla tomba di Luke, era dovuta. Non aveva avuto il coraggio di farci un salto per un quarto di secolo, ma in quei mesi erano successe così tante cose che le avevano fatto capire quanto la vita fosse effimera, che aveva preso la decisione di non poter più rimandare l'inevitabile. Dunque si era recata al porto e con una semplice smaterializzazione, si era ritrovata a Londra, piuttosto spaesata. Sembrava tutto così cambiato rispetto all'ultima volta che aveva visitato quella città. Decise quindi di alloggiare in un hotel piuttosto modesto -se la cavava, non era certo ricca- dove sarebbe rimasta per qualche giorno. Fu proprio mentre era lì, che venne a conoscenza dell'inaugurazione di un pub che, per quanto non visitasse Londra da anni, non era mai cambiato da cinque secoli a quella parte: il Paiolo Magico.
Aveva tentennato un po' prima di prendere la decisione di partecipare, ma l'aveva convinta il fatto che non presenziasse ad un evento di vita mondana da davvero troppo tempo e quella sarebbe forse stata un'occasione più unica che rara, ragion per cui decise che s sarebbe andata. Afferrò tra le dita affusolate, il magifonino a Denrise inutilizzato e, scorrendo a caso tra i suoi contatti, le spuntò il numero di Aaron. Insomma, aveva deciso di scrivergli per chiedergli se fosse presente anche lui e, alla fine, avevano deciso che ci sarebbero andati insieme. Ci era andata a letto qualche volta, sì, ma nulla le impediva di coltivare l'amicizia con lui. Addirittura le aveva mandato un autista che la portasse a scegliere l'abito in un negozio piuttosto di lusso e dove di sicuro Becca non avrebbe mai potuto comprare nulla di tasca sua, almeno finché lavorava con un tirchione come Jonathan.
Alla fine, uscì dal negozio con un elegante vestito bianco che le arrivava pressappoco alle cosce, centimetro più centimetro meno, coordinato con un paio di scarpe col tacco molto semplici. Bene, era pronta, quindi poté tornare in hotel a prepararsi per bene ed aspettare che Aaron la venisse a prendere per andare assieme alla volta del Paolo. Come prima cosa, si fece una rilassante doccia calda, utilizzando una miriade di creme ed unguenti diversi, voleva dimostrarsi all'altezza dei canoni londinesi. Non perché le interessasse particolarmente ciò che gli altri pensavano di lei ma ehi, era per tenere alto l'onore delle denrisiane!
Alla fine, si asciugò i capelli, decidendo di lasciarli mossi, adorava quella leggera onda bionda. Uscì dal bagno con solo un asciugamano legato sopra il seno, dopodiché si vestì, lisciandosi il vestito sul corpo, quasi distrattamente. Ormai era pronta, prese una semplice borsa abbinata al vestito e scese dove Aaron la stava sicuramente aspettando e così era: le aveva mandato un messaggio e lei non se ne era accorta. Ridacchiò, scendendo agilmente nonostante i tacchi e si presentò a lui. Anche la tua macchina è bellissima, mentre tu sei... a malapena accettabile. Sussurrò con un sorrisetto quasi malizioso, in risposta alle sue parole.
Sorrise quando la baciò sulla guancia e non fece nulla di ciò che stava pensando, ovvero spostare il viso in modo da approfondire quel casto bacio, solo perché sarebbero arrivati in ritardo e non voleva sentire le lamentele di un Barnes per tutto il tempo.
Il Paiolo Magico non distava poi troppo dal suo Hotel e Becca non vedeva l'ora di mischiarsi alla gente e fare qualcosa di interessante che non la facesse pensare troppo alla dolorosa mancanza di Luke.
Il Paiolo Magico era una specie di confine tra Londra babbana e Londra magica, una porta divideva la normalità da qualcosa di assolutamente eccentrico, come dimostrò il loro ingresso là. Cosa ti aspettavi? Io l'ultima volta che sono venuta qui avevo dieci anni e non ho conosciuto bene il proprietario, però... lasciò la frase in sospeso, ridacchiando nuovamente. La bionda intrecciò le dita con quelle di Aaron e lo seguì all'ingresso, venendo subito invasa da un invitante odore di frappè al cioccolato, il suo preferito. Si godette quell'aroma, prima di venire immersa in un ambiente di magia pura. Aaron sussurrò, guardandosi intorno, richiamando l'attenzione del giovane ereditiere. Non avevo mai visto nulla di così spettacolare; a Denrise di certo non c'è... figurarsi, poi, al Canto. È tutto così diverso, qui. Commentò, guardandosi in giro come una bambina che vedeva il mondo per la prima volta. D'altronde, vivere nell'isola era come essere effettivamente fuori dal mondo, c'era poco da dire.
Annuì alle sue parole e si lasciò trascinare dal proprietario che in quel momento aveva un aspetto a dir poco bizzarro, eccentrico. Soprattutto quelle alette. Mentre si avvicinavano, guardava il pavimento illuminarsi sotto i suoi passi, quasi divertita.
Molto piacere! Avrebbe replicato lei, porgendo la mano al vecchio. Poi lasciò che Aaron ci conversasse, continuando a mangiare con lo sguardo ogni dettaglio di quel posto. Le devo fare anche i miei complimenti, è davvero tutto magnifico, non c'è che dire. Aggiunse solo, osservando con i suoi occhi color cielo, il pacchettino che Aaron passò ad Hedwin.
Finalmente l'attenzione del ragazzo tornò su di lei e poté proporgli ciò che aveva pensato. Andiamo al bar, bel londinese. Propose, trascinandoselo dietro. Si fermò quindi al bancone, osservando prima il ragazzo barista, poi il ragazzo cane ed infine la donna che erano là. Uh, ciao! Rebecca Salutò -e si presentò- a quel punto Skyler e Stephanie, un po'a caso invero, ma alle feste ci si andava per divertirsi e fare nuove conoscenze, no? Gli sorrise. Io ho sentito che il Sangue di Giuda è una bomba... no? Domandò, ammiccando al barista. Invece io ed il mio amico qui, vorremmo fare qualcosa tipo... una sfida! Voglio proprio vedere se questo snob londinese regge più di una denrisiana, cresciuta tra barili di rum. Regalò un altro candido sorriso al figlio di Hedwin che, doveva dirlo, sembrava ben piazzato.I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Aaron Barnes Hedwin Keratack Skyler Mave Stephanie Hudson-Bennett e dice al barista che vuole fare una sfida con Aaron (precisamente, quella della birra schifosa). -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Regole del gioco
Nick Ross e Thomas Richenford e Samuel vi sfiderete con Willie a freccette.
Di base dovrete fare in sequenza tre post per concludere la sfida; dopo ogni giro (quando tutti avrete postato una volta), io esiterò e vi darò i parziali secondo le regole seguenti.
Punti: i punti sono colcolati lanciando 1d20+des/4. Se avete magiatleta, riceverete +1 ad ogni post.
Bersagli
Come vi ha accennato Willie, potete scegliere se colpire uno dei seguenti bersagli, i quali, conferiranno un bonus al risultato.
Grigio: +5
Bronzo: +10
Argento: +15
Oro: +20
Dove sta la gabola? Beh, è semplice, come è stato accennato nel post, la nave si muove e c'è anche forte vento, e voi siete mooolto in alto, sicché non solo maggiore è la distanza, più è facile sbagliare, ma c'è anche la componente fortuna, legata a quanto si muove la nave!
Prima di lanciare il dado del risultato, quindi, lancerò un altro d20, cui sommerò gli stessi bonus sopra elencanti (se si vorrà quindi colpire il bersaglio di bronzo, lancerò d20+10): se il risultato sarà superiore al vostro Intuito, mancherete il bersaglio. In caso contrario, lancerò il dado per il punteggio.
Al fine di non bloccare troppo il gioco agli altri, vi concedo tre giorni per postare (non avete un ordine preciso): se non lo farete, lancerò io per voi un dado al momento dell'esito, ma non vi aggiungerò alcun bonus (sarà un dado secco sul bersaglio grigio).
Vince chi fa più punti, ovviamente, ma, in base ai punti che totalizzerete, potrete vincere tutti un premio!Comunicazione di servizio: Willie è impegnato in una gara sull'albero maestro, quindi, nel caso superiate lo specchio e giungiate sulla nave, vi troverete ad accogliervi il Capitano!
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Peter@.
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« WHEN THE WORLD TURNS ITS BACK ON YOU, YOU TURN YOUR BACK ON THE WORLD. »Peter CoffeyPeter si rigirò tra le mani quello smeraldo a forma di goccia, chiedendosi dove fosse in quel momento il suo gemello che aveva dato tempo prima ad una ragazzina di appena undici anni. Le aveva dato un rubino sempre a forma di goccia, identico al suo se non fosse per la tipologia di pietra.
Era tornato a Londra da pochissimo, dopo aver lasciato il suo appartamento in Cornovaglia. Londra. Lo stesso luogo dove aveva giocato quella partita che per poco non decretava la fine della sua carriera, sebbene fosse andato tutto bene ed ora capeggiasse i Falcons. Sì, erano una squadra della Cornovaglia, ma si era preso un attimo di pausa, confuso su diverse cose. Con uno sbuffo, posò delicatamente l'oggetto prezioso sul proprio comodino, dandosi la spinta con le gambe per alzarsi dal letto. Erano le 19:00 e quindi mancava un'ora all'inaugurazione del Paiolo. Aveva appreso di quell'evento un pomeriggio, passeggiando tra le strade di Diagon Alley: a quanto pareva, era il cinquecentesimo anniversario e quindi sicuramente le cose sarebbero state fatte alla grande, quindi avrebbe anche richiamato molta gente. Lui non ci andava per la festa in sé, non era esattamente il tipo da quel genere di occasioni, però... sperava di vedere lei: la sua sorellina. Non si vedevano da anni ormai, da quando lei era stata cacciata di casa dai loro genitori. Ma magari vi avrebbe trovato anche Elisabeth, non sapendo che i ragazzini non fossero ammessi.
Si alzò in piedi e si diresse all'armadio, parecchio indeciso su cosa mettere. Non era molto esperto di come potesse essere un look da festa, perciò fece del suo meglio, scegliendo un outfit abbastanza anonimo e banale, ma -sperava- non completamente inadatto. Indossò una semplice camicia blu notte coi bottoni bianchi ed un paio di pantaloni di una specie di beige -non era granché bravo ad identificare i colori troppo sfumati- ed un paio di scarpe da tennis bianche basse. I capelli biondi ribelli, lasciati liberi ed un sorriso forzato sulle labbra e poteva uscire. Infilò la pietra nella tasca dei pantaloni assieme ai soldi, magifonino, catalizzatore e poche altre cose, quindi uscì di casa e prese un taxi per arrivare fino al pub. Okay, avrebbe potuto usare la smaterializzazione, ma era un tipo piuttosto distratto e non ci aveva nemmeno pensato. Ma comunque ci mise forse un quarto d'ora e quando varcò la soglia del Paiolo, erano le 20 in punto.
Le sue narici furono immediatamente invase dal delizioso profumo di Meat Pie, un piatto tipico australiano che aveva assaggiato quando si era recato a Sydney per vincere il campionato australiano di Quidditch con i Falcons. Oddio, quanto gli mancava quel sapore. Era una specie di tortino ripieno di carne macinata, funghi, sugo di pomodoro, cipolla e formaggio. Avrebbe pagato qualsiasi cifra per ottenerne un pezzo. Sospirando, si addentrò in quella moltitudine di colori e persone. Rimase fermo come un palo a guardarsi attorno, indeciso su cosa fare. Avrebbe voluto andare al bar, ma forse non era il caso di iniziare subito a bere. Mentre faceva questi pensieri, un uomo attirò la sua attenzione: doveva essere il padrone di quel luogo. Era piuttosto ridicolo così vestito, ma Pete non era proprio un campione in fatto di abbigliamento, ragion per cui non commentò oltre, ascoltando le sue parole. Si sentiva un pesce fuor d'acqua in quel luogo e avrebbe voluto tornare a casa, mentre il suo collo si allungava a ricercare quel viso di porcellana e quei capelli rossi come il fuoco. Niente. Non riusciva a scorgere chi stava cercando. Rassegnato, non appena il padrone di casa smise di parlare, si diresse allo specchio che lo avrebbe portato al calduccio. Sì, si sarebbe consolato con del buon gelato. Superò quindi lo specchio, trovandosi su quella piramide Azteka. Si osservò un attimo attorno, prima che il suo sguardo si fissasse sul bancone di pietra, pieno di geroglifici. I suoi occhi di cioccolato si posarono per qualche secondo anche su tutti quei pupazzi di neve, prima di avvicinarsi al bancone e attirare l'attenzione della bella ragazza. 'Sera salutò, in evidente disagio. Si sentiva ancora fuori posto, anche se cercava di non pensarci. Ehm... vorrei un gelato... non so, una coppa? Con... oh non lo so, sorprendimi. Se avete qualcosa di particolare, mi piacerebbe provarlo. Era un po' indeciso e nervoso, però non mancò di rivolgere a Mirty un caloroso sorriso, uno di quelli che erano sempre riusciti a scaldare il cuore alle persone che lo circondavano, anche se da anni a quella parte, quella sfumatura si era un po' spenta. Ma dimmi... quel tizio è sempre così... strano? domandò quasi senza pensarci, riferendosi ad Hedwin. Si morse poi la lingua. Doveva imparare a stare zitto. Quando era sovrappensiero, parlava davvero a sproposito. Ad ogni modo, prese mano al portafogli e si augurò che la ragazza non gli ridesse in faccia e, anzi, gli servisse un qualche gelato.I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Fondamentalmente, interagisce solo con Mirty v.v. -
.SPOILER (clicca per visualizzare).