Charles Freeman

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    « The hell is here »
    Charles Freeman
    La vita è come una ruota che gira... Ci vuole tanto tempo, molta pazienza ma alla fine ognuno raccoglie ciò che semina.
    Nome & cognome
    Charles Freeman
    Età & luogo di nascita
    Charles è nato nella magione della famiglia a Londra il 14 aprile 1995 ed ha, quindi, 24 anni

    Ex Casata
    Grifondoro

    Creatura
    Lupo mannaro

    Stato di sangue
    Purosangue

    Stato sociale
    Ricco

    Situazione sentimentale
    single

    Soprannome
    Per la maggior parte del tempo la gente si rivolge a lui come "Rosso"

    Occupazione
    Auror

    Orientamento Sessuale
    Eterosessuale

    Situazione sentimentale
    Single

    Allineamento
    Caotico Neutrale

    Tutto torna
    Mia
    Beloved sis
    Mia
    Hurricane
    Mia
    Life ♥
    Mia
    Soulmate ♥
    Aiden
    ✩ Quando era più giovane, è stato morso da un lupo mannaro ed ora è uno di loro.
    ✩ Si sente ogni giorno sempre più in colpa per aver abbandonato la sorellastra alla mercé della famiglia.
    ✩ È sfregiato da diversi segni procurati dal licantropo che lo ha morso.
    ✩ È scappato di casa perché non sopportava l'idea di avere una famiglia così stupida e bigotta.
    ✩ Non odia il mondo babbano e i mezzosangue, al contrario dei suoi genitori.
    La prima cosa che si nota in Charles sono i suoi capelli rossi, mossi e con leggeri boccoli alle estremità. Particolare di cui va estremamente fiero. Potrebbe quasi sembrare adottato, dal momento che la sorellina è bionda. In realtà ciò è dovuto al fatto che non hanno la stessa madre.
    Il rosso è di una tonalità calda, peculiarità anche della sua barba che ama lasciare leggermente incolta e che gli ricopre la mascella. Barba che gli ha causato diverse sgridate dai genitori, perché secondo loro "un vero purosangue deve sempre essere curato". Forse è anche per questo che la lascia crescere, per fare dispetto alla famiglia.
    Un'altra sua grande caratteristica di cui va fiero sono gli occhi, di un blu intenso che alla luce possono tingersi di un verde smeraldo facendo sì che le persone si perdano nel suo sguardo. Altra peculiarità sono le lentiggini leggere che gli ricoprono il naso e gli zigomi, risaltando sulla sua pelle chiara.
    È il più alto della famiglia col suo metro e ottanta. Anche se lui si sente basso, e avrebbe voluto qualche centimetro in più. Per sopperire a ciò, ha scolpito il suo corpo con sudore e fatica allenandosi tutti i giorni con la box, aiutato anche dal suo volontariato come pompiere. Magari non tutti i pompieri sono sexy, ma lui di certo rispetta i canoni che si hanno di loro.
    Ama curare il suo aspetto, e non gli piace apparire troppo trasandato.
    Nonostante all'apparenza paia perfetto, non lo è per niente. Sulla schiena porta dei profondi graffi infertogli anni prima da un lupo mannaro, oltre a segni di morsi. Lui si vergogna terribilmente di ciò, che deturpa il suo bell'aspetto, quindi cerca il più possibile di non attirare l'attenzione.
    Una caratteristica che colpisce immediatamente di Charles è, senz'ombra di dubbio, il sorriso perennemente stampato sulle labbra come se non avesse nessun cruccio o pensiero dalla vita.
    Amante del divertimento, Charles, ha un carattere focoso ed estremamente impulsivo, comune a tutta la famiglia, che il ragazzo ha portato all'estremo divenendo così capace di compiere azioni totalmente inaspettate ed improvvise dallo strappare un bacio ad una ragazza che gli interessa ad arrivare alle mani senza un apparente e concreto motivo.
    Grazie al suo aspetto più che gradevole, Charles, ha collezionato numerose conquiste nel corso dei suoi ventiquattro anni affibbiandosi la nomea di "Playboy": non che a lui piaccia.
    Infatti si considera un gentiluomo che ama mettere le cose in chiaro sin da subito con qualsiasi ragazza si dimostri disposta a passare una notte con lui: nessun coinvolgimento sentimentale, solo divertimento.
    Non si sente abbastanza pronto e maturo per affrontare una relazione seria.
    La malcelata impulsività del più grande, lo portano ad apparire come una persona menefreghista, che si lascia scivolare addosso i problemi come se niente lo potesse sfiorare minimamente e nessuno lo riguardasse.
    Molto ironico e divertente, ha sempre la battuta pronta.
    In realtà tale comportamento è un semplice tentativo di proteggersi e celare i suoi veri sentimenti costellati da sensi di colpa per aver abbandonato la sorella e dalla necessità di proteggere chiunque gli stia a cuore e gli sia caro. Non che queste persone siano poi molte.
    Di fatto, Charles, teme la vicinanza con altre persone poiché, quando qualcuno gli entra veramente nel cuore, scatena il carattere possessivo e protettivo del ragazzo che farebbe di tutto per ripagare con una moneta ancora peggiore coloro che fanno un torto a quelli che ama.
    Tutto ciò fa da muro al suo vero Io, forse più fragile e bisognoso di protezione. Insomma, non è tutto oro quel che luccica. Anche Charles ha i suoi demoni da combattere quotidianamente, come per esempio il fatto, non trascurabile, che ora sia un licantropo. Il giovane, più che per sé, ha paura per le persone che gli sono attorno, in particolare per la sorella. Mia è la persona a cui tiene di più al mondo e morirebbe se le accadesse qualcosa. Dal momento in cui ha scoperto di essere un licantropo, il suo carattere è mutato, avvolto sempre da un alone di menefreghismo e strafottenza, uniti al tagliente sarcasmo che usa come arma di difesa. Si sente quotidianamente in colpa per i rischi che porta alla sorella, vorrebbe che lei si allontanasse da lui ma non c'è verso di convincerla. Ogni vigilia della luna piena, il ragazzo si chiude in sé stesso, allontanando tutto e tutti e rimanendo solo ad elaborare il suo dolore per le possibilità che, probabilmente, ora gli sono precluse.
    Biografia
    Quella mattina la vita scorreva tranquilla per tutti gli abitanti di Londra, tutti tranne due. Ebbene, questi due erano i coniugi Nott, due esseri tanto puri di sangue quanto crudeli e spietati se qualcosa -o qualcuno- non andava loro a genio. Ma oltre a tutto questo, sapevano essere molto protettivi verso chi condivideva il loro sangue "reale", come amavano definirlo con gli amici o come amavano rinfacciarlo alle persone più umili.
    La coppia stava cercando da anni di avere un figlio e potete immaginare la loro gioia quando la signora Nott scoprì di essere incinta. Per di più di un maschio, qualcuno che avrebbe potuto ereditare il loro nome, il loro denaro e far progredire la stirpe.
    Circa nove mesi dopo la scoperta, dei vigorosi vagiti riempirono l'aria di quell'enorme -ma fredda- stanza che era la camera padronale della dimora dei Nott. Con non poco sforzo, nacque il loro primogenito, Nimbus. Era la gioia dei loro occhi, una ragione in più per vivere. Quel visino innocente, un giorno sarebbe stato un grande. Il padre lo avrebbe addestrato giorno e notte a quello scopo. Ma si sa, non tutte le cose vanno sempre come vogliamo.
    Il bambino, crescendo, dimostrava sempre di più un animo nobile ma anche tanta vivacità che lo portava sempre in qualche guaio. I suoi occhi chiari erano sempre più curiosi. Nimbus non stava mai fermo, era un piccolo diavoletto che non andava affatto d'accordo con gli altri bambini delle famiglie amiche dei Nott. Un giorno picchiò il primogenito di una di queste per aver osato toccare i suoi giocattoli. Insomma, non si poteva dire che il bambino fosse privo di carattere, ma questo suo comportamento gli provocò diverse punizioni corporali da parte del padre che preferiva la cintura e le catene alle parole. Già alla tenera età di sette anni, aveva già perso il conto di quante volte era stato chiuso nei sotterranei per giorni con solo dei ratti a fargli compagnia. Fortunatamente ogni tanto la madre aveva compassione di lui e gli portava del cibo appena sufficiente per non farlo morire di fame.
    Quello stesso anno, però, Nimbus ricevette la notizia che presto avrebbe avuto un fratellino o una sorellina. Al contrario di ciò che si può pensare, lui non si disperò pensando che avrebbe perso tutte le attenzioni dei genitori, anzi ne fu decisamente felice. Finalmente avrebbe avuto qualcuno con cui passare le interminabili ore in quella casa. Non vedeva l'ora che passassero i famigerati nove mesi per poter stringere tra le braccia il nuovo batuffolo di casa.
    Ciò a cui il ragazzino non badava, era il fatto che non fosse sua madre incinta, ma la loro domestica. Era ancora piccolo per capire l'entità di ciò che era successo. Suo padre aveva ingravidato la domestica in una notte di noia, quando non aveva voglia di stare con la moglie. La "serva" era bellissima, molto più bella della signora Nott, e aveva dei lunghi capelli biondi che avevano il potere di far girare la testa a chiunque. Era lei che aspettava quella che, come gli fu spiegato in seguito, non sarebbe stata sua sorella, ma solo una puttana serva, come si addiceva alla madre. Ma Numbus non voleva ascoltare. Avevano pur sempre il padre in comune. Era sua sorella e non voleva sentire discussioni al riguardo.

    Passati i famigerati nove mesi, la donna diede alla luce una tenera bambina con la testolina tonda ricoperta da un ciuffetto biondo. Nacque in una stanzetta spoglia, assistita dall'altra domestica più anziana, siccome il padre era troppo occupato a scusarsi con la moglie. Ma Nimbus stette accanto alla donna bionda tutto il tempo e fu il primo a prendere in braccio la bimba. Lui voleva bene alla domestica che lo trattava come un figlio e lui non la maltrattava, al contrario dei genitori.
    La piccola fu chiamata Mia. Nome scelto in comune dal bambino e dalla madre di lei. Non doveva avere assolutamente un nome da nobili o che richiamasse al mondo magico, essendo una "bastarda". Ma nemmeno la bionda voleva che sua figlia avesse un nome altolocato, anche perché spesso erano nomi stupidi. Come Nimbus, appunto.
    Mia fin da subito venne amata dal fratello maggiore, che passava tutto il tempo che poteva con lei, mentre il padre era assente. La famiglia finse che la bambina fosse figlia dei coniugi Nott, almeno da piccola, per non creare scandalo e screditare così la madre di lui.

    Gli anni passavano e i due bambini crescevano a stretto contatto ed erano sempre più uniti, nonostante i loro sette anni di differenza. Il ragazzo, che ormai stava diventando un uomo, cercava di proteggere costantemente la sorellina dall'ira della propria madre che, ancora a distanza di anni, non sopportava il frutto del tradimento del marito e trattava la ragazzina come una schiava. Un giorno il ragazzo decise di mostrare il mondo esterno alla sorellina, relegata in casa da anni. Organizzò un normalissimo pic nic come aveva visto fare ai babbani. La portò in una foresta abbastanza lontana da casa, ma ne valeva la pena. Era abbastanza lontana per non pensare alla crudeltà dei Nott ed era un posto incantevole. Aveva il suolo ricoperto di enormi alberi secolari e al centro vi era un laghetto e fu proprio quella la meta di Nimbus.
    Rimasero in quel luogo incantevole per ore. Chiacchierarono e mangiarono ogni tipo di lecornia del mondo magico e non, prese appositamente dal ragazzo per l'occasione. Fecero anche il bagno in quell'acqua cristallina e, quasi senza che se ne accorgessero, calò la sera.
    Nel viaggio di ritorno dal bosco, mentre si dirigevano all'auto babbana che il ragazzo aveva comprato e imparato a guidare anni prima, il bosco era dominato da rumori minacciosi che non facevano pensare a nulla di buono. All'epoca Charles aveva ventun'anni e frequentava l'ultimo anno di Hidenstone, mentre la sorellina -su volontà del ragazzo- frequentava il quarto anno ad Hogwarts. Non mancava molto all'arrivo alla macchina, ma improvvisamente spuntò fuori qualcosa dal bosco. Sfortunatamente quella notte c'era la luna piena e Nimbus se ne rese conto troppo tardi. L'ululato si fece sempre più vicino, Mia si strinse al ragazzo, spaventata. Lui vide un ombra nera gigantesca spuntare dal bosco e urlò a Mia di scappare, anche se lei ovviamente non ne volle sapere di abbandonare il fratello, perciò si girò e le fece scudo col proprio corpo. Fortunatamente la ragazzina era mingherlina. Sentì un dolore lancinante prima alla schiena e poi al fianco. E nient'altro. Fu tutto ciò che sentì. Il silenzio seguente fu assoluto. La sorellina tremava fra le sue braccia, mentre lui stava man mano per perdere i sensi, visto il troppo sangue versato.

    Si risvegliò, fasciato e bendato, nel suo enorme letto. A casa. La madre piangeva al suo capezzale e il padre aveva lo sguardo truce. Mentre Mia... lui non sapeva dove fosse la sorellina.

    Quando i graffi si furono rimarginati, ormai molte settimane dopo, il padre lo portò in cantina e lo incatenò in vista della prossima luna piena. Poi la madre fece una cosa crudele all'inverosimile. Spinse dentro anche la bambina. Fu solo grazie alla scarsa lunghezza delle catene e all'ampiezza di quella stanza, se Mia rimase senza un graffio ma solo tanta tanta paura.
    Quando si risvegliò, nudo, in quel luogo umido con la sorellina tremante contro il muro, decise che se ne sarebbe andato. Ma non poteva lasciare là Mia, in balia di quella famiglia. Quindi il giorno dopo prese le cose più preziose che avevano e svuotò tutti i forzieri di galeoni che la famiglia teneva in casa. Lui sapeva come entrare alla gringott per il resto.
    Vennero ospitati dal fratello della madre di Mia, che aveva sposato una donna babbana. Lì Nimbus si appassionò di letteratura inglese e cambiò nome in Charles, mentre per il cognome... stavano guardando quell'apparecchio chiamato televisione quando sentì "Freeman". Ciò gli fece venire in mente che era perfetto come cognome. Rappresentava la propria condizione alla perfezione. Da allora lui si chiamò Charles Freeman e la sorella Mia Freeman.
    I genitori continuavano a mandargli lettere via gufo, pregandolo di tornare a casa e specificando che doveva essere da solo, stare senza Mia era una liberazione. Anzi, gli consigliavano di ucciderla in qualche bosco e lasciarla là, sarebbe stato un peso in meno. Gli scrissero anche di aver licenziato la domestica, che così era stata costretta ad andarsene chissà dove.
    Ogni volta che leggeva quelle lettere, il ragazzo si infuriava così tanto, da sembrare in procinto di trasformarsi in licantropo per distruggere tutto anche se, ovviamente, questo non accadeva finché non c'era la luna piena.
    Charles rispose solo una volta a quelle lettere, dicendo di lasciarlo in pace o l'avrebbero pagata. Inoltre attorno alla casa fece svariati incantesimi di protezione, nel caso i genitori avessero avuto la cattiva idea di farsi trovare in giro.
    Lei continuò ad andare ad Hogwarts e poi iniziò Hidenstone, mentre lui dopo molti sforzi e sacrifici, diventò Auror. Però decise anche di intraprendere una carriera come pompiere volontario nel mondo babbano. Gli piaceva l'idea di poter salvare delle vite e, in ogni caso, ciò non avrebbe intaccato il suo vero lavoro da Auror siccome, essendo volontario, andava là quando aveva un po' di tempo.
    I genitori non smisero di scrivergli, non accennando più a Mia, quasi non esistesse. Inoltre lo pregavano di non registrarsi al Ministero per non recare ulteriore onta alla famiglia. Lui però non rispondeva mai o rispondeva lapidario, non voleva aver nulla a che fare con quella gente. E alla fine decise di registrarsi perché sarebbero stati guai sia per lui che per Mia se lo avessero scoperto. E voleva proteggerla.
    Richard Madden

    code © psiche



    Edited by Charles Freeman - 18/1/2020, 18:56
     
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    Ciao tesoro, sono stefano e sarò il tuo snaso da compagnia per la correzione di questa scheda (yeeee (?))!
    Allora, hai delineato Nimbus/Chrales molto bene, tuttavia ti devo chiedere di mettere qualche precisazione in più, nulla di cruciale eh, ma che aiuti me, te e tutti ad inquadrare al meglio il personaggio.
    Ti chiederei intanto di aggiungere nel carattere come viva la maledizione.
    Secondariamente, parlando del bg, ti chiederei di essere un po' più esaustiva nella parte terminale, ovvero quella seguente alla fuga: i genitori li hanno inseguiti, come ha fatto Charles a gestire il ritorno a scuola della sorella e di sé stesso per non essere intercettati dai genitori (mia era minorenne no?), e, ancora, hai accennato nel bg una carriera da pompiere volontario: quando questa cosa è emersa?


    Risolte queste piccole questioni potremo procedere parlando di scheda statistiche.
    Affetto <3
     
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    Sistemata, snaso bello *^* (sì, a breve mi metto l'avatar xD Sto cercando una foto che mi convinca uwu)

    Edit. Sorry ** forse devo fare altre modifiche (?) Quindi fai finta che non abbia detto nulla uwu poi avviso

    Edited by Charles Freeman - 11/8/2019, 14:37
     
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    Bene, direi che ci siamo.
    Ti consiglierei di rileggere un attimo il carattere perché forse ci sono un po' di dissonanze che andrebbero armonizzate (il sorriso perenne sul suo volto che si scontra con un animo ora reso strafottente e sarcastico, 4 example), ma sono cose minori.
    Parliamo di cose serie: parliamo di statistiche!
    Che come PG Adulto, a Charles spettano 200 punti da distribuire, tenendo conto che il minimo di punti da assegnare per ogni PP è 20, mentre 30 è il massimo.

    Le caratteristiche (PP) sono le seguenti:
    Coraggio:
    Empatia:
    Intelligenza:
    Resistenza:
    Tecnica:
    Intuito:
    Destrezza:
    Carisma:

    Trovi qui tutto quello che ti occorre sapere su di loro per distribuirli in maniera opportuna.
    Oltre ai 200 punti, hai diritto anche a due Skill di primo livello (ci sono 18 alberi di skill; quelle di primo livello sono sempre nella colonna più a sinistra di ciascun ramo): non preoccuparti se il tua PG non ha modo di soddisfarne i requisiti, per queste prime due, offriamo noi (?).
     
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    Coraggio: 30
    Empatia: 20
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 25
    Tecnica: 25
    Intuito: 25
    Destrezza: 25
    Carisma: 25

    DOVREBBERO essere 200, sorry se sbaglio xD in caso sistemo
    E idem per il carattere**

    Le skill:
    Duello magico I
    Resilienza I

    Edited by Charles Freeman - 12/8/2019, 22:12
     
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    fa 210 ma chere xD
     
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    Madonna che tarda xD modificato **
     
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    Grandeeeee!
    Eccoti il tuo provino.
    Buona fortuna XD
     
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