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.HTML[color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79387019#lastpost][color=gray]Due Ninja Giallo Viola, si dondolavano... Sopra il filo di una ragnatela... [/color][/URL]HTML[color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79384766#lastpost][color=gray]Esiste il "Momento Giusto"?[/color][/URL]HTML[color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79508870#lastpost][color=gray]Your too good for giving up[/color][/URL]HTML[color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79392274#lastpost][color=gray]Un ritratto prima di colazione[/color][/URL]
... Si tratta più di una cosa simbolica che altro! Per aprire nuove role, nuovi archi narrativi, in un prossimo, eventuale ritorno -
.Emma con Thomas si sentiva bene come non si era mai sentita, anche se a volte un po' la faceva soffrire. Era così facile, per lei, pensare che l'altro non la volesse più, quando spariva per giorni e giorni. Nonostante ciò, aveva provato a convincersi che fosse semplicemente il suo lavoro ad impedirgli di usare il telefono. E probabilmente non era nemmeno un'ipotesi così lontana dal vero, visto che essere auror, concerneva il mettere le missioni e tutto il resto, prima di qualsiasi altra cosa. Ma Emma lo capiva e lo accettava perché anche il suo fratellone era un auror, perciò sapeva cosa significasse stare lontano anche per lunghi periodi. In effetti, non lo vedeva da un bel po' e la cosa la rattristava tantissimo, ma si consolava di scambiarci qualche messaggio sporadico quando lui aveva una pausa e non era in servizio.
Sorrise a Thomas ed arrossì ancora di più alla sua frase. Si stava rendendo conto di essere totalmente cotta di quel ragazzo che le sembrava di conoscere da tutta la vita. Non glielo avrebbe detto, non quel giorno, però. Adorava stare in sua compagnia perché la faceva sentire unica e speciale come non si era mai sentita in vita sua. A dire il vero, anche Lucas la faceva sentire in quel modo, solo che lui la innalzava in una bellissima gabbia d'oro e niente di più. Ma ciononostante, ora come ora nessuno dei due portava rancore all'altro e si volevano molto bene.
L'altro giorno siamo stati assieme al Luna Park, mi sono divertita tantissimo... è fantastico e molto dolce annunciò arrossendo ancora, mentre le loro dita si intrecciavano. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, anche se purtroppo sapeva che non sarebbe stato possibile. Con un piccolo sorriso, si allungò verso di lui per dargli un bacio sulle labbra. Non succedeva da così tanto tempo, che il suo sapore la inebriò e chiuse gli occhi, ripercorrendo ogni istante della sera in cui avevano fatto l'amore in quella vasca da bagno.Emma Lewis
AmetrinII AnnoEterosessualecode by ©#fishbone
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Salve a tutti mi chiamo Loris ho trent'anni da un paio d'anni, gioco su piattaforme GDR da almeno quindi anni.
Sono un assiduo frequentatore delle piattaforme Saint Seiya e sono un giocatore abitudinario (nel senso che ho sempre e solo giocato Saint Seiya con sporadiche apparizioni su pochissimi altri forum, oltre a quelli in cui ero staffer) ma il vostro forum mi ha piacevolmente colpito per la cura e - l'immediata - disponibilità, perciò eccomi qui.
Devo ammettere di avere una conoscenza superficiale - <i>ho visto solo i film- del mondo HP ma mi farò coraggio e proverò a non farmi bannare troppo presto per nooBBagine molesta.
Per chi volesse aggiungermi su Telegram il mio nick è sempre Anfalos e se esistesse un gruppo del forum mi ci unirei volentieri. Che altro aggiungere, non vorrei scadere nella presentazione stile alcolista anonimo ( Ciao Sono Loris, sono pugliese e ho un problema con i GDR...) perciò vado a leggere il regolamento per capire come fare il primo danno : la scheda. -
.RevelioGDR≛ HIDENSTONE WANTS YOU! ≛
A seguito degli eventi intercorsi durante il ballo di Natale, Victoria ha dovuto richiamare nei proprio dormitori e rimandare a casa per le festività i ragazzi in un clima non proprio idilliaco: la Sala grande, gli esterni infestati da pericolosi mostri e fin troppe cose danneggiate.
Il fatto ha richiamato a molti quanto successo a fine novembre a Londra, e con la medesima solerzia il Ministero in effetti ha messo a disposizione dell'Accademia i propri fondi e mezzi, che sono stati prontamente respinti da Victoria.
Per molti la Preside ha voluto evitare di entrare in tensione con Sigurd, che vedeva gli uomini del ministero più come un'ingerenza, se non proprio spie prezzolate, ma a domanda posta, la donna ha sorpreso tutti con una motivazione prettamente pedagogica: non ne aveva bisogno, il corpo docenti supportato dagli studenti era perfettamente in grado di provvedere a tutto.
Al primo giorno di rientro, Victoria li ha accolti accolti nella Sala Grande ancora distrutta, dopo che avevan potuto ammirare i danni anche all'esterno, con chiari segni di mostri, spiegando come il nuovo assetto dell'Accademia fosse qualocosa di attualmente inevitabile e forse permanente, ma che ciò non doveva rappresentare per loro un problema, ma una sfida, anzi, una conferma: Hidenstone era una scuola che puntava all'eccellenza, ed era certa che tutti loro non solo sarebbero stati all'altezza della sfida, ma avrebbero anche scoperto in loro nuove risorse.
Oltre al rinforzo del coprifuoco, impostato per tutti i giorni alle ore 20.00 fino alle ore 06.00 per l'accesso agli esterni, Victoria non sentiva di dover imporre loro ulteriori restrizioni, neanche per la loro sicurezza, ma proponeva a tutti i presenti di contribuire a ricostruire la Hidenstone di domani, in base alle loro competenze.
Ovviamente, Victoria sa di non essere davanti ad un manipolo di volontari e cittadini, bensì di studenti, e pertanto intende dare un valore didattico al tutto: le attività proposte saranno comunque valutate dal corpo docenti, che assegnerà loro voti, ricompense e soprattutto gli immancabili Punti Casata.
Il futuro di Hidenstone stava per essere riscritto: stava a loro decidere se essere un'ombra sbiadita come tante o una firma indelebile.≛ Modalità di Iscrizione ≛
Hidenstone vuole gli studenti, così come noi vogliamo voi, nostri cari utenti!
L'accademia ha subito un importante colpo, ma sta a tutti noi rimetterla in sesto, e riportarla agli antichi splendori, quando non dovevamo preoccuparci di una tegola volante dal soffitto cadente, ma solo di molboro, fantasmi, demoni e Brian Ensor (?).
Ovviamente tutto questo non vi è richiesto gratis, né in on né in off!
Di seguito troverete degli spunti di trama, che, se colti in free role, vi frutteranno fino a 3exp extra alla chiusra e 1 punto casata, ma questo non sarà l'unico riscontro che avete in merito: a metà febbraio, lo staff valuterà tutte le role aperte (e chiuse!) riguardo agli spunti di ricostruzione e, sulla base del loro numero e della loro qualità, deciderà l'esito delle riparazioni, modificando definitivamente le descrizioni delle sezioni e fornendovi anche ulteriori premi.
Per ricevere i 3exp, il punto casata ed essere prese in considerazione al fine delle rivalutazioni delle descrizioni, sarà necessario rispettare questi criteri:
≛ la role dovrà essere costituita almeno da 5 post a player giocante;
≛ ogni post dovrà essere lungo almeno 300 parole;
≛ riportare in risposta a questo topic il link alla role (così non ce le perdiamo);
≛ la role dovrà essere chiusa entro e non oltre il 15 di febbraio;
≛ la role deve essere aperta in una delle sezioni indicate e deve rispettare la traccia fornita;
Le role sono delle classiche free e non richiederanno masteraggio da parte dello staff, che comunque si riserva il diritto di intervenire, specialmente in caso di condotte improprie o incoerenti.
Se i docenti hanno piacere di partecipare a queste role, possono liberamente (così come possono prendersi gli exp!).≛ I Compiti di Victoria ≛
Per quanto Victoria sia uno spirito libero, che ama lasciare allo stato brado i suoi studenti, durante il suo sentito discorso a inizio anno si è sentita in dovere di suggerire come e dove sarebbe richiesto il loro contributo.
Noi, per comodità (?) ve le riportiamo di seguito.
Le role, come detto, possono prevedere la presenza di un docente come no, ma deve attenersi alla traccia di seguito riportata.
Oltre al luogo, è riferito un percorso di studi preferenziale, che Victoria si è sentita in dovere di precisare, ma che non ha valore vincolante.
Riparazione degli Oggetti Animati
≛ Luogo: qualsiasi luogo, purché la sua descrizione includa un oggetto animato
≛ Percorso Affine: Magisprudenza e Commercio
Hidenstone è celebre in tutto il mondo per i suoi oggetti animati (quadri inclusi), ma il crollo e i successivi attacchi da parte dei mostri ne hanno danneggiati molti.
Ai ragazzi, sotto la supervisione dei docenti, è affidato il compito di riparare e consolare gli oggetti.
Cura delle Creature e Piante Magiche
≛ Luogo: Serre, Guferia e Riserva (curare e consolare); Lago, Foresta, Monti e Coste (cercare)
≛ Percorso Affine: Cura dei Viventi e della Natura
Terremoti e mostri; qualcuno sa immaginare qualcosa che possa maggiormente spaventare una creatura magica? O mangiare?
Victoria no, e infatti affida ai suoi studenti il compito di coccolare, proteggere e curare gli animali e le piante conservate nelle serre, nella riserva e nella guferia... e cercare quelli eventualmente fuggiti e dispersisi negli sconfinati spazi selvaggi di Denrise.
Caccia al Mostro
≛ Luogo: qualsiasi esterno dell'Accademia
≛ Percorso Affine: Duello e Agonismo
Abbiamo già detto dei mostri? Abbiamo già detto che di notte non si può uscire o verrete mangiati vivi?
Victoria spergiura sulla sicurezza delle barriere erette per difendere l'interno dell'Accademia, ma lo stesso non si può dire per l'esterno, e quindi ecco che di giorno sono organizzate delle ronde per controllare che nessuno mangi nessuno, o caschi in voragini spuntate per caso... e poi venga sbranato.
Aiutanti degli Aiutanti
≛ Luogo: Sala Grande
≛ Percorso Affine: Biennio
Victoria ha rifiutato l'aiuto del ministero, ma qualcuno doveva pur aiutare a smaltire le macerie, le carcasse dei mostrie quelle degli studenti,no? E chi si sa sporcare meglio le mani di un denrisiano?
Per tutto gennaio ci sarà un viavai costante di Denrisiani poco vestiti, pronti a vantarsi de spostare con la magia, i muscoli e le bestemmie ogni genere di rifiuto.
Ai ragazzi, viene chiesto di dar loro una mano con le cose più semplici, fungendo da guide e fornendo acqua, pranzo, cena e tanta, tanta, tanta pazienza e voglia di ascoltare le loro lamentele e i loro racconti assurdi. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Kether si sente in colpa, ha un colpo di testa e spara un meteor mundo
Azione 1 Flammalgeo
INTE33+1 ELEM1
Azione 2 Meteor Mundo bootinidi, per acciecare i bersagli
CAR36 ASTRO1
Mezza Azione Cervi come descritti dal masterSPOILER (clicca per visualizzare)Stat
Coraggio: 20
Empatia: 43+1
Intelligenza: 33+1
Resistenza: 20
Tecnica: 20
Intuito: 40
Destrezza: 20
Carisma: 36
Skill
asto 1, div 1, elem 1, verde 1
Sacerdote (astro/div 2): pantheon neopagano
Equip
1. Siddartha detto Sid, Karpos del teh: pianta animata derivata dalla pianta del teh. Fedele, territoriale e dotato di denti da pirana, è perfetto per sorvegliare piante. Possiede poteri di disillusione notevoli (+2 al dado), il che lo rende ideale per gli attacchi furtivi. Vicino a lui, inoltre, qualsiasi manipolazione del teh gode di +2 al dado -
.Mia Freeman
Prefetto AmetrinAveva paura, c'era poco da girarci intorno. Da quando Blake le aveva raccontato di suo padre aveva cominciato a vederlo sotto una luce diversa, molte delle sue reazioni e delle sue scelte avevano preso più senso, ma al contempo il ragazzo ora era molto più fragile ai suoi occhi, inutile negarlo. Non era una che credeva a stronzate come "i ragazzi non possono piangere" o "i ragazzi non provano emozioni", e anzi era la prima pronta a schierarsi a difesa di chiunque, ragazzo o ragazza che fosse, eppure nel suo rapporto con Blake i ruoli erano sempre stati chiari: fin dal primo momento lui era quello che la proteggeva, che la difendeva a spada tratta finendo per fare stronzate, e lei era quella che appariva come più debole e cercava di tirarlo fuori dai casini.
Non si era mai immaginata in una posizione diversa, per quanto provasse sempre a proteggere Blake se non altro dal giudizio del mondo, comunque non si era mai trovata di fronte alle sue debolezze come in quel momento.
Eppure aveva visto un lato simile di qualcun altro, nello specifico dello stesso ragazzo che ora stava con un'altra. Aveva visto il lato debole di Cameron, aveva cercato di aiutarlo ad abbracciarlo e aveva cominciato a capire che, se anche per lei non era un problema, aveva imparato che per i ragazzi era diverso.
Non si aspettava di sicuro che Blake arrivasse lì, in quelle condizioni, e ancora prima di trascinarlo all'interno della casa si era resa conto che qualcosa non andasse. Le bastò incrociare il suo sguardo per averne la conferma e quando, togliendosi il cappuccio, mostrò il viso tumefatto il cuore di Mia si era già stretto nel petto e le sembrava di non riuscire più a respirare come avrebbe dovuto.
Sgranò gli occhi, suo malgrado, incapace di nascondere la sorpresa e il dolore che la travolsero, e per quanto schiuse le labbra non fu in grado di dire niente all'altezza di quella situazione, niente che sembrasse "la cosa giusta" da dire in un momento come quello. Allargò comunque le braccia, stringendolo a se non appena l'altro la abbracciò, sforzandosi di non piangere anche lei quando sentì i primi singhiozzi scuoterlo.
Non aveva bisogno di fare domande per sapere chi lo aveva ridotto così, non aveva nemmeno bisogno di chiedersi chi sarebbe stato capace di ridurlo in quello stato pur senza provocargli segni evidenti di una risposta da parte sua. Travolta dall'immagine di un Blake indifeso alla mercè di suo padre si prese qualche istante per affondare il viso nei capelli di lui, chiudendo gli occhi e cercando di raccogliere tutta la sua calma e la sua sicurezza, fosse anche solo per essergli di qualche aiuto.
"Va tutto bene..." sussurrò piano vicino al suo orecchio, accarezzandogli delicatamente la schiena fradicia.
"Sei al sicuro adesso. Ti do dei vestiti caldi e asciutti, quelli di mio fratello dovrebbero andarti bene, vieni con me?" propose a voce bassa, dopo non molto, pur senza sciogliere l'abbraccio.code made by gin -
.Vampire | London | Lost|Evelyn|StanfordTold it to her brother and she told it to me, that she's gonna be an angel.THE LOST ONENon aveva ancora capito se il loro legame fosse segno del destino o una maledizione. Aveva sempre provato qualcosa di viscerale e profondo per Aaron, qualcosa che non riusciva nemmeno a spiegare a parole, e che l'aveva trascinata durante la fase migliore e peggiore della sua vita. Da quando lo conosceva niente era stato più lo stesso, aveva provato per lui sensazioni che non pensava nemmeno di poter ancora provare, eppure al contempo si era sentita infinite volte sbagliata, non sufficiente, sciocca, fuori posto, illusa all'idea di poter davvero stare con un ragazzo del genere per più di qualche giorno.
Aveva sempre visto Aaron sotto una luce quasi divina, non riusciva a togliersi di dosso l'idea che fosse il ragazzo ideale, forse fin troppo perfetto per poter spettare a lei. Poco importava quello che le aveva raccontato o il fatto che, inevitabilmente, col tempo aveva capito da sola che non era cosìsa perfetto, ma era umano esattamente come tutti gli altri. Aaron rimaneva intoccabile, o almeno era abituata a vederlo in quel modo e ora all'improvviso gli sembrava molto più reale, più terreno.
La odiava? Non avrebbe saputo dirlo, sospettava però che per un po' lo avesse fatto, che la rabbia avesse cancellato almeno parte di quel che provava per lei. Non avrebbe potuto biasimarlo, c'era poco che potesse dire per difendersi, sopratutto se Aaron non vedeva perchè era sparita all'improvviso.
La credeva davvero capace di abbandonarlo senza una spiegazione, sparendo nel nulla? Quanto aveva impiegato a convincersi che se ne fosse andata perchè non lo voleva più, perchè non lo amava? Aveva mai pensato che potesse esserle successo qualcosa?
Sentire quelle parole nelle orecchie risultò quasi confortante, in modo doloroso però perchè ancora una volta si stava affezionando e lasciando andare. Inevitabilmente alla sua proposta si sentì subito meglio, al sicuro, confortata anche se avrebbe già dovuto imparare a sentirsi così anche senza bisogno di Aaron. Si allontanò appena solo per guardarlo negli occhi, cercando di analizzare la situazione e forse tentennando anche per qualche istante prima di cedere.
"... va bene, va bene, posso restare. Ma non serve che ti metti a preparare qualcosa, non preoccuparti, una doccia dovrebbe bastare." provò a minimizzare, forse perchè aveva paura di innamorarsi ancora di più se lo avesse visto sforzarsi così tanto per lei.
La sola idea di rimanere lì anche solo per una notte, magari di addormentarsi accanto ad Aaron per poi rimanere sveglia a guardarlo dormire risultava fin troppo confortante per essere vero. Forse aveva bisogno di quella briciola di Paradiso, forse dopo tutto quello che aveva vissuto si meritava di illudersi almeno un po'.
"Lo spero" rispose poi, accennando un mezzo sorriso e provando a cogliere quell'accenno di ironia, di certo sentiva la necessità anche lei di un attimo di leggerezza. Non voleva lasciarlo andare, provò a prolungare il più possibile il loro abbraccio, provando a trovare una qualsiasi scusa per rimanere così ancora per un po'.
"Blake sta bene..?" sussurrò piano, anche solo per provare a rimettere piede in una vita che per un po' le era sembrata troppo lontana dalla sua.| ms. -
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.Se le parole avessero potuto uccidere, Amalea sarebbe stata colei che aveva sparato dritto al cuore del sudcoreano, e lui quello che aveva risposto con altrettanta prontezza. Otto parole avevano cambiato la storia che aveva ricamato su di lui, in poche battute: un figlio amato, desiderato, prezioso. Il ghiaccio che aveva permeato quelle poche battute era impossibile da non avvertire, molto più intenso della pioggia di novembre che li avrebbe colpiti in pieno se non ci fossero state le cupole magiche a proteggerli. La bocca improvvisamente asciutta, le iridi ad ancorarsi a quegli occhi dalla forma così poco diffusa su quell’isola: due pozze nere in cui si sarebbe persa più volte. Lì, quel buco nero in cui si erano trasformate, riusciva a scorgere solo qualcosa di insoluto e doloroso. Non insistette oltre, non chiese spiegazioni o pretese di bruciare tappe così velocemente. Sperava ci sarebbe stato del tempo, in futuro, per lasciarsi andare in confessioni altre che non ricadessero nella sfera meramente adolescenziale. Quello era materiale incandescente e distruttivo pari alla colata di lava di un vulcano semidormiente. Non poteva risvegliarlo proprio ora. Batté in ritirata, tirandosi dietro persino l’uscita a domanda sul piacere di conoscerlo. Non poteva certo dirgli che per lei lo fosse, non se non voleva risultare stramba più del solito.
Lo dimostrò comunque dopo, seguendolo sotto la pioggia, rallentandolo malamente nella fuga e recuperando punti nel tentativo di affogarlo. Totalmente all’oscuro degli altri pensieri che animavano il ragazzo, Amalea si limitava a galleggiare, dandogli fastidio nello stesso modo che avrebbe fatto a cinque anni, non così lontana dalla riva, con altri bambini della sua età. Non sapeva che lui vedeva nello scontro involontario dei loro corpi qualcosa di sensuale, una scintilla che avrebbe potuto accendere la lussuria e la brama oscura di lui. Le sfuggì, nel più vile dei modi, allontanandosi sott’acqua e riemergendo come uno Smeagol qualunque. Con un po’ di carne e capelli in più. «A base vegetariana?» Si risparmiò eventuali riferimenti a piatti d’argento luccicanti, puliti un po’ con olio di gomito ed un paio di incantesimi di pulizia. Sollevò gli occhi alla sua provocazione, scuotendo la testa ma senza avere l’effetto swish che desiderava: la chioma era completamente attaccata al cranio, complice il periodo trascorso sott’acqua. Ne copiò la tecnica, immergendosi solo per comparire davanti a lui, le labbra a sfiorare il velo leggermente torbido e caldo delle terme. «Che tu non sia affogato non lo trovi un motivo abbastanza valido?» La mano uscì dall’acqua, il medio ed il pollice uniti fino all’altezza della fronte di lui. Lasciò andare la falange più lunga e, qualora non si fosse scostato, l’avrebbe colpito nel bel mezzo del solco tra le sopracciglia scure. Il suono martellante della suoneria del suo magifonino raggiunse i due, nonostante avesse lasciato il manufatto di alta magingegneria al sicuro nel suo zaino sotto il tavolo da pic-nic. Non si sarebbe curata di chi fosse a cercarla se non fosse stata per quella canzone strumentale di un brano di una rock band babbana che aveva associato al contatto di Brooklyn O’Connor, il suo ragazzo. «Devo andare, ma il nostro gioco di vendette non finisce mica qui, Giù-yo». Un sorriso prima di voltargli le spalle, un paio di bracciate a guadagnare l’uscita e poi morire di freddo nel breve tragitto che la divideva dalle panche magiche, con il pensiero rassicurante di essere riuscita ad ottenere un pigro sorriso di Kwon in meno di un’ora. Non osava immaginare cosa avrebbe potuto ottenere trascorrendo maggior tempo insieme.Amalea Davidson"Fill your paper with the breathings of your heart."
DioptaseCorvonerocode by ©#fishbone
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.Per quanto fosse realistico paragonarlo ad un puzzle, la verità era che Joo-hyuk Kwon non era un puzzle qualunque. La difficoltà nel mettere in fila i tasselli che componevano la sua contorta personalità poteva essere paragonata a quella del riuscire a concludere un mosaico monocromatico.
Non sembrava esserci una fine o un inizio alle sue parole e ai suoi gesti. Dava una sorta d'idea di infinito. Quasi che lo spazio attorno a lui si allargasse ancora e ancora, rendendo possibile qualunque cosa. Nonostante ci fosse la presenza costante del suo sguardo vigile a scandagliare ogni minimo dettaglio con l'attenzione più estrema.
Ti dava un senso di possibile, Joo-hyuk, anche quando tutto ti sembrava troppo incredibile.
Non sono stato molto fortunato su quel fronte.
La glacialità con la quale commentò la faccenda sui genitori lasciava trasparire un dolore intimo intenso. Sembrava tuttavia al tempo stesso desideroso di lasciar scivolare via il discorso.
Parlare dei suoi genitori biologici era un'impresa nella quale non si lanciava praticamente mai. I traumi ed il dolore subiti erano ancora incollati lì sulla sua pelle e nei suoi pensieri. Meno costanti rispetto a tanti anni prima, ma comunque presenti.
Gli sembrava che Amalea stesse cercando di aggrapparsi ad uno specchio invisibile, incapace di spiegare i motivi che l'avevano spinta ad associargli quell'aggettivo che non sentiva appartenergli.
Prezioso non era uno degli attributi che si sarebbe accollato, ma nonostante ciò era profondamente curioso di capire cosa avesse spinto la Dioptase a fare quel commento troppo precipitoso e perché.
E così le piantò addosso la profondità del suo sguardo lugubre, studiandola come se volesse strapparle un pezzo d'anima.
Lo stai chiedendo a me?
Il sopracciglio destro svettò verso l'alto, mentre Amalea gli rigirava un'osservazione sotto forma di domanda. Ma indagare oltre gli sarebbe risultato fin troppo esagerato. Non voleva indisporla. E dunque finì con il convincersi che il suo "Sul prezioso direi che ci possa stare" era stato solo un commento di circostanza.
O per lo meno quello stava cercando di fare nel momento in cui si lanciò a capofitto in quella corsa che lo condusse tra le onde tiepide del lago. L'acqua prese quasi a sfrigolargli addosso, complice la temperatura discorde rispetto all'esterno.
Ritrovare i suoi occhi dopo quella parentesi sott'acqua fu come amplificare il piacere di poter tornare a respirare.
Continuava a non comprendere il motivo per il quale avvertiva quello strano senso di familiarità ogniqualvolta che il suo sguardo incontrava quello di lei. E nel momento in cui interruppe ogni cosa, bloccandole i polsi, finì con il chiedersi cosa diamine stesse facendo.
E, soprattutto, per quale cazzo di motivo se ne stava lì a domandarsi cosa avrebbe potuto provare se avesse avuto la possibilità di nascondere il viso nell'incavo del suo collo?
Domande di quel genere nascevano silenziose ed impronunciabili nella sua testa quando si trovava a vivere una situazione in qualche modo concitata. Troppe parole, troppi movimenti, troppi stimoli in generale lo accendevano come una scintilla provocata da un raggio di sole che filtra tramite una lente di ingrandimento.
Andava fuori di testa.
Voleva sapere, voleva capire e il fatto di dover mettere in atto atteggiamenti incomprensibili per farlo lo mandava su tutte le furie.
Il sorriso che le dedicò era sincero, ma rappresentava solo una parentesi dentro di lui.
Incassò gli schizzi, imprecando a bassa voce, ma ringraziando ancor più silenziosamente Amalea per aver interrotto quel suo ennesimo momento di estraniazione dalla realtà.
Ma sei una maledetta.
Biascicò, tentando di restituirle la stessa tortura fatta di gocce d'acqua, mentre dentro di lui esplodeva la necessità di interrompere ogni genere di contatto fisico tra loro. Ogni minimo sfregamento dei loro corpi era una pericolosissima scintilla che, presto o tardi, non sarebbe stato in grado di arginare.
La verità era che avrebbe voluto affondare le nocche tra i suoi capelli, costringerla a tirare indietro la testa e lasciar scivolare il polpastrello del pollice sulla sua lingua. Comprendere quanto a lungo avrebbe resistito alla pressione di un ginocchio di lui tra le sue gambe.
Ma non poteva.
Non era così che ci si comportava.
E dunque approfittò del fastidio provocato dagli schizzi per divincolarsi e allontanarsi da lei, immergendosi sotto il pelo dell'acqua e guadagnare un paio di bracciate di distanza prima di riaffiorare.
Sono famoso per le mie vendette servite fredde.
Le sue labbra sfioravano la superficie del lago mentre proferiva quelle parole alla ricerca dei suoi occhi.
Ma sono anche molto bravo a farmi perdonare. Se mi dai un motivo valido per cui dovrei, però, perché io non ne vedo...
Non era mica stato lui a cercare di affogare lei.
E non importava il fatto che continuava ad osservarla come se il solo fatto di averla toccata gli avesse scatenato un inferno dentro.
Si sentiva anormale e non riusciva a fare a meno di chiedersi se tutti i ragazzi della sua età finissero con il sentirsi a quel modo quando avevano a che fare con qualcuno.
Ultima chance.
L'aria di sfida che mise su raccontava esattamente ciò che stava pensando: dammi un buon motivo per restare e per cui dovrei farmi perdonare e ti mostrerò cose che non credevi possibili.Joo-hyuk
Kwon"If I was you, I'd wanna be me too."black opal - I annocode by ©#fishbone