Votes given by Aaron Barnes

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    [color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79387019#lastpost][color=gray]Due Ninja Giallo Viola, si dondolavano... Sopra il filo di una ragnatela... [/color][/URL]



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    [color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79384766#lastpost][color=gray]Esiste il "Momento Giusto"?[/color][/URL]



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    [color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79508870#lastpost][color=gray]Your too good for giving up[/color][/URL]



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    [color=#23454a]▪[/color] [URL=?t=79392274#lastpost][color=gray]Un ritratto prima di colazione[/color][/URL]



    ... Si tratta più di una cosa simbolica che altro! Per aprire nuove role, nuovi archi narrativi, in un prossimo, eventuale ritorno <3
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    Emma con Thomas si sentiva bene come non si era mai sentita, anche se a volte un po' la faceva soffrire. Era così facile, per lei, pensare che l'altro non la volesse più, quando spariva per giorni e giorni. Nonostante ciò, aveva provato a convincersi che fosse semplicemente il suo lavoro ad impedirgli di usare il telefono. E probabilmente non era nemmeno un'ipotesi così lontana dal vero, visto che essere auror, concerneva il mettere le missioni e tutto il resto, prima di qualsiasi altra cosa. Ma Emma lo capiva e lo accettava perché anche il suo fratellone era un auror, perciò sapeva cosa significasse stare lontano anche per lunghi periodi. In effetti, non lo vedeva da un bel po' e la cosa la rattristava tantissimo, ma si consolava di scambiarci qualche messaggio sporadico quando lui aveva una pausa e non era in servizio.
    Sorrise a Thomas ed arrossì ancora di più alla sua frase. Si stava rendendo conto di essere totalmente cotta di quel ragazzo che le sembrava di conoscere da tutta la vita. Non glielo avrebbe detto, non quel giorno, però. Adorava stare in sua compagnia perché la faceva sentire unica e speciale come non si era mai sentita in vita sua. A dire il vero, anche Lucas la faceva sentire in quel modo, solo che lui la innalzava in una bellissima gabbia d'oro e niente di più. Ma ciononostante, ora come ora nessuno dei due portava rancore all'altro e si volevano molto bene.
    L'altro giorno siamo stati assieme al Luna Park, mi sono divertita tantissimo... è fantastico e molto dolce annunciò arrossendo ancora, mentre le loro dita si intrecciavano. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, anche se purtroppo sapeva che non sarebbe stato possibile. Con un piccolo sorriso, si allungò verso di lui per dargli un bacio sulle labbra. Non succedeva da così tanto tempo, che il suo sapore la inebriò e chiuse gli occhi, ripercorrendo ogni istante della sera in cui avevano fatto l'amore in quella vasca da bagno.
    Emma Lewis


    Ametrin
    II Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone

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    Sélène Du Marais
    Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·
    A seguito della tragica disavventura nelle profondità dell'Inferno, dire che volessi morire, dopo tutto quello che era capitato, era un eufemismo...
    Al di sotto delle Paludi Stigee, dinnanzi a Monsieur Aaron, avevo dato il peggio di me: la paura della morte, mai come prima di allora, si era insinuata nel mio essere, ed avevo compiuto un errore dopo l'altro; presa dal panico, temendo per la sorte di colui che tanto ammiravo, avevo scagliato più Maledizioni Senza Perdono senza ritegno, fallendo in ogni singola di esse. L'orso infernale non era morto sotto il mio Avada Kedavra, né era stato del tutto influenzato dal mio Imperio, portandolo ad attaccarci ancora ed ancora, senza che io potessi fare nulla pur di fermarlo. Non mi ero mai sentita così inutile... così impotente come in quel frangente... così umiliata.
    Avevo posto in essere un giuramento nel Libro di Marthock, assieme ad Ilith avevo deciso la strada da prendere nel mio percorso, ma in quel viaggio negli abissi dell'Inferno non mi ero dimostrata degna della guida del tomo; la vergogna per il mio comportamento, per la mia incapacità di proseguire nel mio ideale, traviata dalla paura rivolta alla morte nella sua forma più pura, mi aveva impedito di rivolgere parola al custode del sapere oscuro... non me la sentivo di guardarlo in faccia, dopo quello che era accaduto.
    E se già non fosse bastato tutto questo, se il carico di rimorso non fosse stato già troppo pesante, c'era anche il fatto che di Magie Sinister, del mio negozio, non era rimasto che un cratere. Nuove voci si erano sparse dopo il mio viaggio negli Inferi, dicerie e malelingue, di cui però non avevo il minimo interesse... anni ed anni di lavoro, tanto mio quanto di quel bastardo di Sinister erano andati persi. Almeno, questo se non avessi fatto carte false pur di salvare il salvabile!
    Troppi articoli unici erano finiti all'Inferno, troppa magia nera irreplicabile, e ovviamente, per quanto non avessi intenzione di ritornare giù in quei tunnel per recuperare tutto, non potevo di certo lasciare la mia merce lì!
    Dovetti fare un qualcosa che mai, sinceramente, avrei pensato di dover fare: fui costretta a rivolgermi, per quanto sottobanco, al M.A.C.U.S.A.; non avevo un buon rapporto con il Ministero della Magia degli Stati Uniti, lo deprecavo dopo quello che avevano fatto a mia nonna assieme agli sgherri di Grindelwald, ma non potei far altro pur di riottenere ciò che era mio.
    Dovetti cedere molto, diversi articoli che il mio predecessore aveva ottenuto tramite traffici legati a furti direttamente dagli archivi del M.A.C.U.S.A., ma, mentre il negozio veniva ricostruito ad immagine e somiglianza delle sue fattezze originali, un gruppo di Auror americani si era prodigato per recuperare quantomeno i pezzi unici, riducendo la mia perdita.
    Ed ora eccomi qui, in dirittura d'arrivo rispetto ai lavori di ricostruzione: gli interni erano stati completamente rimessi a nuovo, ricreati da cima a fondo dagli operai, e ciò che mancava, alla fin fine, era la facciata di ingresso, di cui attualmente stavano venendo risistemate le vetrine; la merce, in più casse di legno, era stipata all'interno, pronta ad essere risistemata sugli scaffali, anche quelli ricostruiti da poco, e tutto in generale, grazie al cielo, sembrava star andando per il verso giusto.
    Sospirai. Finalmente qualcosa di buono, mi ritrovai a sentenziare, mentre all'esterno osservavo gli operai alle prese con le vetrine, mentre piazzavano nuovamente la cornice metallica che avrebbe dovuto sostenere i vetri.
    Quando ti crolla l'Inferno addosso... non si può far altro che risalire.

    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Serpecorno
    Abilità:
    CITAZIONE
    Back to Future: Non c'è che dire, le tue capacità di prevedere le sfighe, sono aumentate del 120%!!! Dove ci sei tu, con i tuoi tarocchi, da qualche parte del mondo, c'è qualcuno che si tocca! Sélène ottiene +1 Intuito quando tenta di leggere il futuro tramite tarocchi o metodi divinatori.

    CITAZIONE
    Resilienza spiritica: Essere posseduti da uno spettro e lottare per la propria esistenza è qualcosa che segna.. Le sue conoscenze su spettri e fantasmi aumentano come la capacità di resistergli e spedirli direttamente all’altro mondo se solo provano a soggiogarla: +1 per qualsiasi interazione con un essere etereo, +2 se tenta di cacciarlo dal proprio corpo.

    CITAZIONE
    Resilienza spiritica: Essere posseduti da uno spettro e lottare per la propria esistenza è qualcosa che segna.. Le sue conoscenze su spettri e fantasmi aumentano come la capacità di resistergli e spedirli direttamente all’altro mondo se solo provano a soggiogarla: +1 per qualsiasi interazione con un essere etereo, +2 se tenta di cacciarlo dal proprio corpo.

    CITAZIONE
    Erudito del Male: +1 per qualsiasi interazione con entità, creature o oggetti Oscuri, + 2 per le prove di conoscenza a loro riguardo. Concentrandosi sul proprio tatuaggio, il mago ha la possibilità di entrare nel libro di Marthock con la mente, anche a distanza, per chiedere consiglio a Ilith e interagire con le entità oscure all'interno di quel mondo.

    CITAZIONE
    Gelida vendetta: far arrabbiare Selene può essere molto pericoloso, specialmente per la sua gelida collera. +1 a Glacius, inoltre finché il ghiaccio permarrà sul bersaglio, la strega godrà di +1 a tutte le fatture minori scagliate su di esso.

    CITAZIONE
    Legame feroce: una tigre incontra una Selene, chi sbrana chi? +1 a Cernunnosyllabos, +2 se lo esegue su una specie non magica carnivora.
    NB: specie non magiche ma create magicamente o modificate con la magia risentono di questo quirk.

    Skill:Divinazione I; Magia Nera I
    Incantesimi Utilizzati:
    CITAZIONE
    //



    © ryo's creation
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    Salve a tutti mi chiamo Loris ho trent'anni da un paio d'anni, gioco su piattaforme GDR da almeno quindi anni.
    Sono un assiduo frequentatore delle piattaforme Saint Seiya e sono un giocatore abitudinario (nel senso che ho sempre e solo giocato Saint Seiya con sporadiche apparizioni su pochissimi altri forum, oltre a quelli in cui ero staffer) ma il vostro forum mi ha piacevolmente colpito per la cura e - l'immediata - disponibilità, perciò eccomi qui.

    Devo ammettere di avere una conoscenza superficiale - <i>ho visto solo i film- del mondo HP ma mi farò coraggio e proverò a non farmi bannare troppo presto per nooBBagine molesta.

    Per chi volesse aggiungermi su Telegram il mio nick è sempre Anfalos e se esistesse un gruppo del forum mi ci unirei volentieri. Che altro aggiungere, non vorrei scadere nella presentazione stile alcolista anonimo ( Ciao Sono Loris, sono pugliese e ho un problema con i GDR...) perciò vado a leggere il regolamento per capire come fare il primo danno : la scheda.
  5. .
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    HIDENSTONE WANTS YOU!

    A seguito degli eventi intercorsi durante il ballo di Natale, Victoria ha dovuto richiamare nei proprio dormitori e rimandare a casa per le festività i ragazzi in un clima non proprio idilliaco: la Sala grande, gli esterni infestati da pericolosi mostri e fin troppe cose danneggiate.
    Il fatto ha richiamato a molti quanto successo a fine novembre a Londra, e con la medesima solerzia il Ministero in effetti ha messo a disposizione dell'Accademia i propri fondi e mezzi, che sono stati prontamente respinti da Victoria.
    Per molti la Preside ha voluto evitare di entrare in tensione con Sigurd, che vedeva gli uomini del ministero più come un'ingerenza, se non proprio spie prezzolate, ma a domanda posta, la donna ha sorpreso tutti con una motivazione prettamente pedagogica: non ne aveva bisogno, il corpo docenti supportato dagli studenti era perfettamente in grado di provvedere a tutto.
    Al primo giorno di rientro, Victoria li ha accolti accolti nella Sala Grande ancora distrutta, dopo che avevan potuto ammirare i danni anche all'esterno, con chiari segni di mostri, spiegando come il nuovo assetto dell'Accademia fosse qualocosa di attualmente inevitabile e forse permanente, ma che ciò non doveva rappresentare per loro un problema, ma una sfida, anzi, una conferma: Hidenstone era una scuola che puntava all'eccellenza, ed era certa che tutti loro non solo sarebbero stati all'altezza della sfida, ma avrebbero anche scoperto in loro nuove risorse.

    Oltre al rinforzo del coprifuoco, impostato per tutti i giorni alle ore 20.00 fino alle ore 06.00 per l'accesso agli esterni, Victoria non sentiva di dover imporre loro ulteriori restrizioni, neanche per la loro sicurezza, ma proponeva a tutti i presenti di contribuire a ricostruire la Hidenstone di domani, in base alle loro competenze.
    Ovviamente, Victoria sa di non essere davanti ad un manipolo di volontari e cittadini, bensì di studenti, e pertanto intende dare un valore didattico al tutto: le attività proposte saranno comunque valutate dal corpo docenti, che assegnerà loro voti, ricompense e soprattutto gli immancabili Punti Casata.
    Il futuro di Hidenstone stava per essere riscritto: stava a loro decidere se essere un'ombra sbiadita come tante o una firma indelebile.

    Modalità di Iscrizione

    Hidenstone vuole gli studenti, così come noi vogliamo voi, nostri cari utenti!
    L'accademia ha subito un importante colpo, ma sta a tutti noi rimetterla in sesto, e riportarla agli antichi splendori, quando non dovevamo preoccuparci di una tegola volante dal soffitto cadente, ma solo di molboro, fantasmi, demoni e Brian Ensor (?).
    Ovviamente tutto questo non vi è richiesto gratis, né in on né in off!
    Di seguito troverete degli spunti di trama, che, se colti in free role, vi frutteranno fino a 3exp extra alla chiusra e 1 punto casata, ma questo non sarà l'unico riscontro che avete in merito: a metà febbraio, lo staff valuterà tutte le role aperte (e chiuse!) riguardo agli spunti di ricostruzione e, sulla base del loro numero e della loro qualità, deciderà l'esito delle riparazioni, modificando definitivamente le descrizioni delle sezioni e fornendovi anche ulteriori premi.

    Per ricevere i 3exp, il punto casata ed essere prese in considerazione al fine delle rivalutazioni delle descrizioni, sarà necessario rispettare questi criteri:
    la role dovrà essere costituita almeno da 5 post a player giocante;
    ogni post dovrà essere lungo almeno 300 parole;
    riportare in risposta a questo topic il link alla role (così non ce le perdiamo);
    la role dovrà essere chiusa entro e non oltre il 15 di febbraio;
    la role deve essere aperta in una delle sezioni indicate e deve rispettare la traccia fornita;

    Le role sono delle classiche free e non richiederanno masteraggio da parte dello staff, che comunque si riserva il diritto di intervenire, specialmente in caso di condotte improprie o incoerenti.
    Se i docenti hanno piacere di partecipare a queste role, possono liberamente (così come possono prendersi gli exp!).
    I Compiti di Victoria

    Per quanto Victoria sia uno spirito libero, che ama lasciare allo stato brado i suoi studenti, durante il suo sentito discorso a inizio anno si è sentita in dovere di suggerire come e dove sarebbe richiesto il loro contributo.
    Noi, per comodità (?) ve le riportiamo di seguito.

    Le role, come detto, possono prevedere la presenza di un docente come no, ma deve attenersi alla traccia di seguito riportata.
    Oltre al luogo, è riferito un percorso di studi preferenziale, che Victoria si è sentita in dovere di precisare, ma che non ha valore vincolante.

    Riparazione degli Oggetti Animati
    ≛ Luogo: qualsiasi luogo, purché la sua descrizione includa un oggetto animato
    ≛ Percorso Affine: Magisprudenza e Commercio
    Hidenstone è celebre in tutto il mondo per i suoi oggetti animati (quadri inclusi), ma il crollo e i successivi attacchi da parte dei mostri ne hanno danneggiati molti.
    Ai ragazzi, sotto la supervisione dei docenti, è affidato il compito di riparare e consolare gli oggetti.

    Cura delle Creature e Piante Magiche
    ≛ Luogo: Serre, Guferia e Riserva (curare e consolare); Lago, Foresta, Monti e Coste (cercare)
    ≛ Percorso Affine: Cura dei Viventi e della Natura
    Terremoti e mostri; qualcuno sa immaginare qualcosa che possa maggiormente spaventare una creatura magica? O mangiare?
    Victoria no, e infatti affida ai suoi studenti il compito di coccolare, proteggere e curare gli animali e le piante conservate nelle serre, nella riserva e nella guferia... e cercare quelli eventualmente fuggiti e dispersisi negli sconfinati spazi selvaggi di Denrise.

    Caccia al Mostro
    ≛ Luogo: qualsiasi esterno dell'Accademia
    ≛ Percorso Affine: Duello e Agonismo
    Abbiamo già detto dei mostri? Abbiamo già detto che di notte non si può uscire o verrete mangiati vivi?
    Victoria spergiura sulla sicurezza delle barriere erette per difendere l'interno dell'Accademia, ma lo stesso non si può dire per l'esterno, e quindi ecco che di giorno sono organizzate delle ronde per controllare che nessuno mangi nessuno, o caschi in voragini spuntate per caso... e poi venga sbranato.

    Aiutanti degli Aiutanti
    ≛ Luogo: Sala Grande
    ≛ Percorso Affine: Biennio
    Victoria ha rifiutato l'aiuto del ministero, ma qualcuno doveva pur aiutare a smaltire le macerie, le carcasse dei mostri e quelle degli studenti, no? E chi si sa sporcare meglio le mani di un denrisiano?
    Per tutto gennaio ci sarà un viavai costante di Denrisiani poco vestiti, pronti a vantarsi de spostare con la magia, i muscoli e le bestemmie ogni genere di rifiuto.
    Ai ragazzi, viene chiesto di dar loro una mano con le cose più semplici, fungendo da guide e fornendo acqua, pranzo, cena e tanta, tanta, tanta pazienza e voglia di ascoltare le loro lamentele e i loro racconti assurdi.

    RevelioGDR
  6. .
    Madison E. Loire
    Auror | Rettilofona
    Era una di quelle giornate veramente noiose in ufficio. Non c'era niente da fare e l'unica cosa che poteva creare un po' di movimento era lei che girava sulla sua poltrona, mentre giocava a reggere sul ponte tra il naso e gli occhi una matita, facendo in modo che non cadesse. Di tanto in tanto sbuffava e spiava verso lo schermo del computer che aveva sulla scrivania, sperando di aver dimenticato di fare qualche rapporto; niente, aveva terminato tutto il da fare e non le restava altro che sperare che quel turno finisse prima del dovuto. Sapeva quanto fosse impossibile, ma aveva terminato ogni possibile alternativa.
    Lei e Thomas avevano anche fatto una lunga pausa merenda al distributore automatico, svaligiandolo come sempre, prima di ritornare in ufficio e non aveva altro che attendere che anche l'altro terminasse i suoi rapporti per poter giocare a canestro con qualche carta appallottolata.
    Erano appena le 21:00 di quella domenica senza senso, ancora un paio d'ore e forse sarebbe stata libera da ogni catena, potendo finalmente andare a bere con il suo parabatai senza runa.
    «Quanto ti manca?»
    Domandò all'altro, lanciandogli una pallina di un foglio che usava per molestare il collega.
    Stava quasi per alzarsi dalla scrivania, per andarsi a sedere su quella di Thomas e distrarlo, quando il telefono squillò.
    Si lanciò come una saetta, disturbando Nagiri che dormicchiava sul ripiano della scrivania, facendo cadere anche qualche penna, dopo aver rovesciato il contenitore che cercava di non rotolare giù dal banco.
    «Pronto?»
    Rispose con quella voce melodiosa e un sorriso spensierato. Sorriso che fu il primo a sparire, mentre dall'altra parte della cornetta la voce di Nik Lebosky suonava cupa e preoccupata.
    Maddie volse le spalle alla scrivania di Thomas, poggiando parte del suo sedere sulla propria, mentre Nagiri strisciava verso le sue cosce, bardate da un leggins di pelle nera opaca che le accentuava le forme generose, cingendo in vita un corsetto nero dello stesso materiale, senza spalle a reggerlo, se non il suo seno ben disegnato. Sulla pelle che il corsetto lasciava nuda, vi era una giacca, a completare il look total black che la dipingeva come un'ombra dalla silhouette perfetta.
    «Va bene. Veniamo subito.»
    Il suo tono si era spento, come se quello che aveva appena sentito fosse qualcosa di inaspettato e non desiderato.
    Chiuse il telefono e guardò verso Thomas, disincastrando gli anfibi che si erano incrociati tra di loro, mentre ascoltava.
    «Hanno trovato un corpo. Lebosky dice che è roba nostra. Chiamo Halvorsen e andiamo.»
    Si spinse dalla scrivania, mentre la vipera blu le si attorcigliava sulle spalle. I passi vennero mossi dall'altra parte del corridoio, a cercare l'altro collega che era in turno quella sera.
    «Halvorsen. Lebosky ci vuole sul Tamigi. Hanno trovato un corpo.»
    Avrebbe atteso quindi i suoi compagni di avventura e solo se loro fossero stati pronti, avrebbe provveduto a smaterializzarsi con loro e la vipera, sul luogo del ritrovamento, posto reso sicuro dal mago, capo della Polizia Babbana, che aveva assicurato di aver allontanato tutti gli occhi indiscreti del luogo.
    RevelioGDR
  7. .
    tenor
    Chloé Tournesol
    Adulto | 28 anni


    Chloé era una di quelle persone che, per dirla alla romana, se la sona e se la canta! E questo, probabilmente, non sarebbe mai cambiato.
    "Ringraziatemi per avervi concesso l'onore di guardarmi ed ammirarmi" sembrava essere il suo motto giornaliero! Ma anche notturno, eh...
    Dopo un'ultima giravolta, fece un occhiolino all'indirizzo di Aaron. Ormai era deciso, per lei: si sarebbero scatenati, quella sera. Oh que oui!
    Il ragazzo era una continua fonte di ispirazione per Chloé, anche se la ragazza ne era consapevole fino ad un certo punto!
    Poi, venne il momento delle domande... E delle corrispondenti risposte!

    << Mulan e La bestia, eh? Eh bien, non c'è male, Monsieur Medimagò >>

    Quando presero a parlare del loro uomo e della loro donna ideale, Chloé ascoltò con inusuale attenzione la risposta dell'amico!

    << Eh bien, sembri star pensando a qualcuno in particolare... >>

    E se ci arrivava lei, che non è che fosse proprio Madame Empathie!

    << Quando avrai qualche sviluppo con questa Mademoiselle, vienimelo subito a raccontare! >>

    Concluse, con fare deciso ed autoritario. Ci stava visibilmente prendendo gusto, ad impersonare quello pseudo ruolo di agente matrimoniale! Povero, povero Aaron... Il pomeriggio continuò in quel modo, fino a quando non arrivò il momento, per Chloé, di chiudere la libreria... Dando inizio alla loro frrrrrrrizzante e danzante serata!

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR
  8. .
    source
    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Kether nelle serate precedenti a quell'assurda giornata era andato a piagnucolare da Thomas riguardo quanto fossero stressanti, dal punto di vista dei negozianti, i saldi, tuttavia il giovane doveva ammettere, almeno a sé stesso, che a quel punto della sua vita aveva ormai tristemente scoperto come ci fosse di molto peggio.
    Come finire in fondo ad un buco con davanti un negromante seguace di Hela.
    "P-p-prego" esattamente come il bacchettaio era più incline a lustrar bacchette rispetto all'impiegare le stesse in senso offensivo, il giovane aveva ben poche difese anche contro stress minori come i complimenti, tanto che le accese e sincere parole di Amelie lo fecero immediatamente avvampare fino alle orecchie, lasciandogli sul volto un sorrisetto un po' ebete, che gli venne rapidamente sottratto a suon di sberle ossute da parte degli scheletri che, man mano, stavano sempre più affollando il campo di battaglia.
    "Ngh" il secondo taglio non fu più piacevole del primo, ma nulla se paragonato al secco colpo alle sue viscere, che lo fece piegare in due dal male e dalla paura, destando le più che giustificate preoccupazioni di Samuel, che dall'alto dei suoi millemila punti vita poteva anche non curarsi della propria persona, per occuparsi di chi c'aveva meno PV di quanto coraggio c'avesse lui.
    "S-sto b-bene... credo" l'eroico soccorso di Samuel lasciò molto imbarazzato Kether, il quale si trovò ben presto fin troppo coccolato tra cervi spiritici, scudi ad area, sale e incanti curativi, quanto bastava per sentirsi lusingato, certo, ma anche permettere che un sentimento be più subdolo si facesse strada: la vergogna.
    'Sono... inutile!' lo aveva detto fin troppo spesso quel giorno, ma ancora una volta sentì la frustrazione montargli dentro nel rendersi conto di quanto lui sapesse essere al contempo utile ed inutile 'Ho richiamato Cernunnos, ho compreso il rito, ho esorcizzato parte degli scheletri... ma... alla fine ho solo passato il tempo ad aver paura e farmi proteggere!'
    Non era proprio vero, ma quello era il suo vissuto, ed ovviamente non era molto piacevole, tanto che all'udire le parole di Vath e poi di Samuel si portò un pugno al cuore, stringendolo così forte da sbiancarne le nocche "Io..." pigolò all'amico Auror, abbassando lo sguardo, "Non so se... posso riuscirci... ma... ci proverò... ti prometto che ce la metterò tutta!"
    Con maggior fermezza negli occhi, il giovane tornò a guardarsi intorno, cercando ancora una volta in Cernunnos un supporto, fisico e soprattutto morale "Nobile Cernunnos... grazie di essere giunto in nostro aiuto... non credo... che senza di te noi saremmo ancora in questo mondo... e non credo che io... io avrei potuto aiutare in altra maniera. Spero solo che come tuo umile sacerdote noi possiamo ritabilire i dettami delle tue leggi e portare in questo mondo cautico ordine"
    Ancora una volta, il bacchettaio avrebbe lasciato liberi di agire i carvi del dio, andando poi a puntare la bacchetta contro al vecchio negromante "Se è l'eterno riposo che cerchi, abbandonati al caldo abbraccio di Cernunnos e non alle fiamme di Hela! Flammalgeo!" comandò lui, sperando che la sua magia potesse rallentare la consumazione da parte della dea degli inferi, guadagnando tempo per tutti i presenti per mettere in salvo la pelle ancora una volta.
    'Preghiamo funzioni' portandosi al cuore una mano, il giovane si abbandonò per un istante, poi cercò i castani occhi di Samuel, forse in cerca di coraggio, o forse, era meglio dire, di determinazione.
    'Per lui... per me... per tutti...' stringendo con forza il catalizzatore, il giovane avrebbe alzato al cielo la propria bacchetta dopo aver compiuto tre giri "Tenetevi dietro di me." richiamando a sé tutta la fede nel dio pagano, così come nei suoi amici e compari in quella singolar giornata, il ragazzo avrebbe cercando di instillare ogni briciola di determinazione nel proprio incantesimo, cercando per una volta di andare oltre alla sua natura e farsi aggressivo, per non dire distruttivo 'In fondo... un po' iconoclasta lo sono sempre stato' si concesse con un mezzo sorriso tirato, estendendo poi in avanti il braccio "Meteor Mundo!" comandò lui, evocando lo sfavillante splendore delle bootinidi, nella speranza che quella sacra luce, magari sacra al dio cervo, potesse allentare ulteriormente il giogo della morte attorno a loro, per quanto il bersaglio fosse fondamentalmente quello concordato: l'ameista.
    RevelioGDR


    Kether si sente in colpa, ha un colpo di testa e spara un meteor mundo

    Azione 1 Flammalgeo
    INTE33+1 ELEM1

    Azione 2 Meteor Mundo bootinidi, per acciecare i bersagli
    CAR36 ASTRO1

    Mezza Azione Cervi come descritti dal master


    Stat
    Coraggio: 20
    Empatia: 43+1
    Intelligenza: 33+1
    Resistenza: 20
    Tecnica: 20
    Intuito: 40
    Destrezza: 20
    Carisma: 36

    Skill
    asto 1, div 1, elem 1, verde 1
    Sacerdote (astro/div 2): pantheon neopagano

    Equip
    1. Siddartha detto Sid, Karpos del teh: pianta animata derivata dalla pianta del teh. Fedele, territoriale e dotato di denti da pirana, è perfetto per sorvegliare piante. Possiede poteri di disillusione notevoli (+2 al dado), il che lo rende ideale per gli attacchi furtivi. Vicino a lui, inoltre, qualsiasi manipolazione del teh gode di +2 al dado
  9. .
    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

    SHEET |STAT |DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Aveva paura, c'era poco da girarci intorno. Da quando Blake le aveva raccontato di suo padre aveva cominciato a vederlo sotto una luce diversa, molte delle sue reazioni e delle sue scelte avevano preso più senso, ma al contempo il ragazzo ora era molto più fragile ai suoi occhi, inutile negarlo. Non era una che credeva a stronzate come "i ragazzi non possono piangere" o "i ragazzi non provano emozioni", e anzi era la prima pronta a schierarsi a difesa di chiunque, ragazzo o ragazza che fosse, eppure nel suo rapporto con Blake i ruoli erano sempre stati chiari: fin dal primo momento lui era quello che la proteggeva, che la difendeva a spada tratta finendo per fare stronzate, e lei era quella che appariva come più debole e cercava di tirarlo fuori dai casini.
    Non si era mai immaginata in una posizione diversa, per quanto provasse sempre a proteggere Blake se non altro dal giudizio del mondo, comunque non si era mai trovata di fronte alle sue debolezze come in quel momento.
    Eppure aveva visto un lato simile di qualcun altro, nello specifico dello stesso ragazzo che ora stava con un'altra. Aveva visto il lato debole di Cameron, aveva cercato di aiutarlo ad abbracciarlo e aveva cominciato a capire che, se anche per lei non era un problema, aveva imparato che per i ragazzi era diverso.
    Non si aspettava di sicuro che Blake arrivasse lì, in quelle condizioni, e ancora prima di trascinarlo all'interno della casa si era resa conto che qualcosa non andasse. Le bastò incrociare il suo sguardo per averne la conferma e quando, togliendosi il cappuccio, mostrò il viso tumefatto il cuore di Mia si era già stretto nel petto e le sembrava di non riuscire più a respirare come avrebbe dovuto.
    Sgranò gli occhi, suo malgrado, incapace di nascondere la sorpresa e il dolore che la travolsero, e per quanto schiuse le labbra non fu in grado di dire niente all'altezza di quella situazione, niente che sembrasse "la cosa giusta" da dire in un momento come quello. Allargò comunque le braccia, stringendolo a se non appena l'altro la abbracciò, sforzandosi di non piangere anche lei quando sentì i primi singhiozzi scuoterlo.
    Non aveva bisogno di fare domande per sapere chi lo aveva ridotto così, non aveva nemmeno bisogno di chiedersi chi sarebbe stato capace di ridurlo in quello stato pur senza provocargli segni evidenti di una risposta da parte sua. Travolta dall'immagine di un Blake indifeso alla mercè di suo padre si prese qualche istante per affondare il viso nei capelli di lui, chiudendo gli occhi e cercando di raccogliere tutta la sua calma e la sua sicurezza, fosse anche solo per essergli di qualche aiuto.
    "Va tutto bene..." sussurrò piano vicino al suo orecchio, accarezzandogli delicatamente la schiena fradicia.
    "Sei al sicuro adesso. Ti do dei vestiti caldi e asciutti, quelli di mio fratello dovrebbero andarti bene, vieni con me?" propose a voce bassa, dopo non molto, pur senza sciogliere l'abbraccio.

    code made by gin
  10. .
    Vampire | London | Lost|
    Evelyn|Stanford
    Told it to her brother and she told it to me, that she's gonna be an angel.
    THE LOST ONE
    Non aveva ancora capito se il loro legame fosse segno del destino o una maledizione. Aveva sempre provato qualcosa di viscerale e profondo per Aaron, qualcosa che non riusciva nemmeno a spiegare a parole, e che l'aveva trascinata durante la fase migliore e peggiore della sua vita. Da quando lo conosceva niente era stato più lo stesso, aveva provato per lui sensazioni che non pensava nemmeno di poter ancora provare, eppure al contempo si era sentita infinite volte sbagliata, non sufficiente, sciocca, fuori posto, illusa all'idea di poter davvero stare con un ragazzo del genere per più di qualche giorno.
    Aveva sempre visto Aaron sotto una luce quasi divina, non riusciva a togliersi di dosso l'idea che fosse il ragazzo ideale, forse fin troppo perfetto per poter spettare a lei. Poco importava quello che le aveva raccontato o il fatto che, inevitabilmente, col tempo aveva capito da sola che non era cosìsa perfetto, ma era umano esattamente come tutti gli altri. Aaron rimaneva intoccabile, o almeno era abituata a vederlo in quel modo e ora all'improvviso gli sembrava molto più reale, più terreno.
    La odiava? Non avrebbe saputo dirlo, sospettava però che per un po' lo avesse fatto, che la rabbia avesse cancellato almeno parte di quel che provava per lei. Non avrebbe potuto biasimarlo, c'era poco che potesse dire per difendersi, sopratutto se Aaron non vedeva perchè era sparita all'improvviso.
    La credeva davvero capace di abbandonarlo senza una spiegazione, sparendo nel nulla? Quanto aveva impiegato a convincersi che se ne fosse andata perchè non lo voleva più, perchè non lo amava? Aveva mai pensato che potesse esserle successo qualcosa?
    Sentire quelle parole nelle orecchie risultò quasi confortante, in modo doloroso però perchè ancora una volta si stava affezionando e lasciando andare. Inevitabilmente alla sua proposta si sentì subito meglio, al sicuro, confortata anche se avrebbe già dovuto imparare a sentirsi così anche senza bisogno di Aaron. Si allontanò appena solo per guardarlo negli occhi, cercando di analizzare la situazione e forse tentennando anche per qualche istante prima di cedere.
    "... va bene, va bene, posso restare. Ma non serve che ti metti a preparare qualcosa, non preoccuparti, una doccia dovrebbe bastare." provò a minimizzare, forse perchè aveva paura di innamorarsi ancora di più se lo avesse visto sforzarsi così tanto per lei.
    La sola idea di rimanere lì anche solo per una notte, magari di addormentarsi accanto ad Aaron per poi rimanere sveglia a guardarlo dormire risultava fin troppo confortante per essere vero. Forse aveva bisogno di quella briciola di Paradiso, forse dopo tutto quello che aveva vissuto si meritava di illudersi almeno un po'.
    "Lo spero" rispose poi, accennando un mezzo sorriso e provando a cogliere quell'accenno di ironia, di certo sentiva la necessità anche lei di un attimo di leggerezza. Non voleva lasciarlo andare, provò a prolungare il più possibile il loro abbraccio, provando a trovare una qualsiasi scusa per rimanere così ancora per un po'.
    "Blake sta bene..?" sussurrò piano, anche solo per provare a rimettere piede in una vita che per un po' le era sembrata troppo lontana dalla sua.
    | ms.
  11. .
    Sélène Du Marais
    Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·
    Che razza di creatura era quell'orso? Quell'essere non solo aveva resistito all'Anatema Che Uccide, bensì anche alla Maledizione Imperius, Non... non è possibile. Come può sfuggire ad incanti del genere? Mi ritrovai a pensare, terrorizzata, proprio mentre l'orso rigettava il controllo che avevo su di lui. La sua forza di volontà, oltre al fatto che quella non era ovviamente una bestia ordinaria, gli fece visibilmente abbattere il mio comando, superando un attimo di titubanza con facilità immane: non riuscimmo ad agire, io e Monsieur Aaron, che il bestione ci soffiò contro una strana polvere d'argento... e lì il buio.
    Non... voglio... non... posso... permettere che Aaron si faccia del male, riuscii a pensare in quell'oscurità che mi aveva colpito, Questo luogo non avrà la meglio su di me e su di lui, non lascerò che gli Inferi ghermiscano la sua anima, continuai, prima di sentir il mio corpo ad atterrare su qualcosa di duro.
    Il pavimento sotto me e Monsieur Aaron era crollato, e ora ci trovavamo in un'altra parte della grotta, in una delle situazioni più bizzarre in cui mi fossi mai trovata: dal nostro lato v'erano facce... amiche? Almeno così pensai vedendo Monsieur Aaron interagirvi, ed oltre ad esse un cucciolo di Grifone; dal lato opposto, invece, delle creature mostruose che mai aveo visto prima d'allora. Non ci stavo davvero capendo più nulla.
    Perché eravamo stati trascinati all'Inferno? Perché non solo noi eravamo finiti lì? Chi muoveva le fila in quel gioco di cui eravamo tutti pedine, e che stava tenendo Ilith lontano da me? Non lo capivo, non lo comprendevo, e mi stava dando al cervello quella situazione.
    Immersa in quel mio flusso di pensieri, venni interrotta da Aaron, quando questi mi diede un ultimatum: niente più Maledizioni Senza Perdono da quel momento in poi, Non vi preoccupate... sono del tutto inutili qui, come ho potuto constatare, replicai senza mezzi termini, accettando quelle condizioni: le creature infernali come l'orso erano immuni, o comunque resistenti a quegli incantesimi... lo avrei potuto anche immaginare; dopotutto era dall'Inferno che nasceva la magia nera.
    E forse proprio questa aveva infettato Monsieur Aaron: lo vidi prendere una pietra affilata, e, sotto il mio sguardo sconcertato, ecco che si tagliò sul braccio, sanguinando copiosamente, COSA DIAVOLO STATE FACENDO!? Gli gridai contro, cercando di corrergli incontro, solo per essere poi fermata quando uno dei due apparenti come nostri alleati mi lanciò una frusta contro, facendomi cadere al suolo a poca distanza da Aaron. Lo vidi soffrire, crollare al suolo, e, in quello stato pietoso, venire attaccato dal grifone, che gli lanciò un'artigliata molto pesante per essere un cucciolo... le lacrime iniziarono a scendermi lungo il viso a quella vista: non potevo permettere che finisse così, non avrei lasciato che Monsieur Aaron perisse a quel modo.
    Non vi permetto di morire, è chiaro!? Gli gridai in preda allo sconforto, cercando di avvicinarmi il più possibile, e, lo avessi raggiunto, con la bacchetta avrei eseguito un movimento lineare da sinistra verso destra, lanciando un Protego, attorno a noi, così da evitare successive incursioni.
    Non posso lasciare che periate, non... non ho intenzione di lasciare che la visione che ho avuto in precedenza divenga realtà, avrei detto, mentre calde lacrime mi avrebbero solcato il viso, Siete la prima persona che non mi ha giudicata... che non mi ha trattata come fossi un'appestata da cui fuggire e tenersi alla larga. Vi proteggerò con ogni mio mezzo, dovesse costarmi la vita; ecco, lo avrei fatto: avrei confessato così, in quel momento di disperazione, tutta la mia ammirazione per l'uomo che mi stava dinnanzi. Gli volevo un bene dell'anima, la sua vita era troppo, TROPPO, importante per me, e non lo avrei lasciato al giogo delle bestie che dimoravano in quel loco: avrei tracciato una C in aria, dinnanzi a lui, scoccando quindi una stoccata in sua direzione, Salus Augere, avrei enunciato. Quell'incanto, fosse andato a buon fine, avrebbe dovuto curarlo e restituirgli vigore; dovevo riuscire a proteggerlo e rimetterlo in sesto, o non me lo sarei mai perdonato.

    Statistiche
    PV: 42/42
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Ex-Serpecorno
    Abilità:
    CITAZIONE
    Back to Future: Non c'è che dire, le tue capacità di prevedere le sfighe, sono aumentate del 120%!!! Dove ci sei tu, con i tuoi tarocchi, da qualche parte del mondo, c'è qualcuno che si tocca! Sélène ottiene +1 Intuito quando tenta di leggere il futuro tramite tarocchi o metodi divinatori.

    CITAZIONE
    Resilienza spiritica: Essere posseduti da uno spettro e lottare per la propria esistenza è qualcosa che segna.. Le sue conoscenze su spettri e fantasmi aumentano come la capacità di resistergli e spedirli direttamente all’altro mondo se solo provano a soggiogarla: +1 per qualsiasi interazione con un essere etereo, +2 se tenta di cacciarlo dal proprio corpo.

    CITAZIONE
    Erudito del Male: +1 per qualsiasi interazione con entità, creature o oggetti Oscuri, + 2 per le prove di conoscenza a loro riguardo. Concentrandosi sul proprio tatuaggio, il mago ha la possibilità di entrare nel libro di Marthock con la mente, anche a distanza, per chiedere consiglio a Ilith e interagire con le entità oscure all'interno di quel mondo.

    CITAZIONE
    Gelida vendetta: far arrabbiare Selene può essere molto pericoloso, specialmente per la sua gelida collera. +1 a Glacius, inoltre finché il ghiaccio permarrà sul bersaglio, la strega godrà di +1 a tutte le fatture minori scagliate su di esso.

    Skill:Divinazione I; Magia Nera I
    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Tarocchi Stregati: Mazzo di tarocchi capace unicamente di predire sciagure e decessi; le figure sulle carte possono cambiare, mostrando con precisione la malasorte del malcapitato.
    (OT: in game l'uso di questi tarocchi fornisce un +2 a Intuito. Tale bonus viene applicato solamente mentre il proprietario del set di tarocchi ne fa uso.)

    Incantesimi Utilizzati:
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Protezione
    Classe: Scudo
    Formula: Protego
    Movimento: Linea da sinistra verso destra
    Effetto: Crea uno scudo in grado di contrastare gli incantesimi più semplici. Decisamente poco efficace contro gli incantesimi oscuri.
    Note: Come gli altri sortilegi Scudo scala su Empatia e dovrà essere confrontato con il PP ed i vari modulatori dell'attacco da cui vuole difendere. Se il valore difensivo sarà inferiore all’attacco subito, si subirà comunque un danno pari alla differenza tra i due valori, in caso invece la difesa superi l’attacco, lo scudo rimanente potrà essere impiegato per difendersi da una seconda magia nello stesso turno scagliata dallo stesso mago.
    Nel caso in cui lo scudo venga sfondato, si dovrà applicare anche la Schivata.

    CITAZIONE
    Nome: Incanto Irrobustente
    Classe: Curativo
    Formula: Salus Augere
    Movimento: Tracciare con la bacchetta una C in aria e scoccare
    Effetto: genera una scintilla verde che, impattando sul bersaglio, restituisce alcuni punti vita e consente al bersaglio di sentirsi più forte.
    Note: Cura la metà complessiva del dado, ma provoca un aumento dei PV temporaneamente. Se si possiede Med1, permette di lenire la fatica. Se si possiede Poz1 consente al bersaglio di ottenere più energie se consuma cibi o pozioni (il bonus scala sull'empatia del castante)

    Riassunto Azioni:
    CITAZIONE
    Azione 1: Sélène utilizza protego attorno a se e Aaron per evitare ulteriori attacchi su di se e Aaron.
    Azione 2: Sélène usa Salus Augere su Aaron per curarlo e rinvigorirlo.



    © ryo's creation
  12. .
    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Le vecchie abitudini sono dure a morire, o almeno questo gli avevano sempre detto.
    Nonostante fosse il primo a testarlo, in quella vita sconsiderata e sregolata di cui ormai aveva fatto un'abitudine, per Josh era difficile ammettere ciò che gli stava stretto, persino se era in grado di vederlo con i propri occhi.
    Ricordare il passato lo portava a condannarsi più del necessario, soprattutto in ambito sentimentale, motivo per cui preferiva semplicemente dimenticare e soffermarsi più sul presente, altra e principale fonte di problemi.
    Non era tanto un discorso relativo alla capacità di osservare il bicchiere mezzo pieno, l'ottimismo non c'entrava e la scarsa assunzione di responsabilità neppure, semplicemente a volte fingere di dimenticare gli permetteva di non ripensare all'unico volto femminile che gli aveva fatto tanto male da doversene vergognare.
    Non ripensava a quel viso da tanto tempo - anni, ormai - e faceva di tutto per non tornare indietro con la memoria a quel frangente piuttosto compromettente di una vita volta a non commettere lo stesso errore. Era l'unico errore da cui aveva imparato qualcosa, per quanto fosse difficile a dirsi.
    C'era un motivo se Joshua Evans tendeva a non legarsi a nessuno in particolare. Quello stesso motivo lo aveva costretto a non scegliere quando il suo cuore lo aveva per lo meno portato a limitarsi alle uniche due persone che, in qualche modo, lo avevano fatto sentire vivo e importante, quasi essenziale, come non era mai successo prima di allora.
    Aveva desiderato sentirsi in quel modo per una persona, molto tempo addietro rispetto a quando Jesse ed Elisabeth gli erano stati vicino, ma non era successo. Non in base a ciò che sapeva lui.
    L'aveva vista andar via, quella ragazza, lasciando indietro il cuore infranto di un giovane uomo di appena quattordici anni che sembrava non avere occhi per nessuno, se non per lei.
    Se Josh si fosse impegnato, probabilmente ne avrebbe rammentato i capelli neri e folti, tra cui aveva passato le dita pochissime volte rispetto alle innumerevoli di cui aveva sognato; ne avrebbe ricordato le labbra e il loro sapore, il profumo della pelle e la voce che si affievoliva quando la stringeva in ogni antro del castello che concedeva loro pace e intimità, quella per cui avrebbe pagato oro, pur di poterla tenere con sé.
    Quando Juniper Smith se n'era andata, lo aveva lasciato con l'amaro in bocca e nel cuore. E con la convinzione di non voler mai più soffrire in quel modo per qualcuno che, a dirla tutta, non aveva mai tenuto a lui.
    Questo lo aveva reso un bugiardo, seppur inconsapevolmente. Aveva mentito a Elisabeth e aveva mentito a Jesse, stava mentendo a Erin e probabilmente avrebbe continuato a raccontare bugie su bugie, focalizzandosi sul desiderio di tenerli al sicuro da ciò che era, rifiutando una storia che avrebbe potuto rendere felice almeno una di quelle tre persone. Certo, Jesse era ormai fuori dall'equazione, ma in passato tale presa di consapevolezza avrebbe potuto fare la differenza.

    Ora, il preambolo a cui avete appena assistito non è certo casuale.
    Quel giorno, un pomeriggio come tanti, Josh si recò in aula di Alchimia per recuperare il quaderno lasciato indietro un paio di ore prima. Curioso come il destino, delle volte, metta il proprio zampino lì dove davvero non dovrebbe farlo. Certe ferite dovrebbero restare chiuse, soprattutto se cicatrizzate da tempo. Eppure, il segno è lì, visibile e dolente se si ricorda cosa l'ha causato. Il dolore - o il ricordo di esso - è ancora vivido nella memoria e quelle sensazioni, apparentemente dimenticate, tornano a gettare l'animo nell'abisso dello sconforto.
    C'era qualcuno in quell'aula, probabilmente il professore, ma Josh si avviò rapidamente verso il banco occupato poco prima.
    «Mi scusi, ho solo dimenticato il quaderno.»
    Non lo guardò nemmeno, l'insegnante intento a fare qualcosa nei pressi della cattedra, tant'è che l'ametrino recuperò il quaderno e lo sollevò stretto nella mano destra, come per testimoniare di aver detto il vero. Solo in quel momento si concesse di rivolgere all'altra persona presente in aula la propria attenzione, riscontrando un volto che pensava di aver dimenticato da tempo e che invece si rese conto di non aver mai realmente rimosso dal cuore.
    Le palpebre si sgranarono, il respiro si mozzò e il corpo si tese per un attimo infinito.
    E quando riconobbe June sbuffò in un'amara risata, volgendo il capo verso l'uscita di quell'angolo di Paradiso dal sapore d'Inferno.
    «Dev'essere uno scherzo.»

    Juniper Smith

    RevelioGDR
  13. .
    Se le parole avessero potuto uccidere, Amalea sarebbe stata colei che aveva sparato dritto al cuore del sudcoreano, e lui quello che aveva risposto con altrettanta prontezza. Otto parole avevano cambiato la storia che aveva ricamato su di lui, in poche battute: un figlio amato, desiderato, prezioso. Il ghiaccio che aveva permeato quelle poche battute era impossibile da non avvertire, molto più intenso della pioggia di novembre che li avrebbe colpiti in pieno se non ci fossero state le cupole magiche a proteggerli. La bocca improvvisamente asciutta, le iridi ad ancorarsi a quegli occhi dalla forma così poco diffusa su quell’isola: due pozze nere in cui si sarebbe persa più volte. Lì, quel buco nero in cui si erano trasformate, riusciva a scorgere solo qualcosa di insoluto e doloroso. Non insistette oltre, non chiese spiegazioni o pretese di bruciare tappe così velocemente. Sperava ci sarebbe stato del tempo, in futuro, per lasciarsi andare in confessioni altre che non ricadessero nella sfera meramente adolescenziale. Quello era materiale incandescente e distruttivo pari alla colata di lava di un vulcano semidormiente. Non poteva risvegliarlo proprio ora. Batté in ritirata, tirandosi dietro persino l’uscita a domanda sul piacere di conoscerlo. Non poteva certo dirgli che per lei lo fosse, non se non voleva risultare stramba più del solito.
    Lo dimostrò comunque dopo, seguendolo sotto la pioggia, rallentandolo malamente nella fuga e recuperando punti nel tentativo di affogarlo. Totalmente all’oscuro degli altri pensieri che animavano il ragazzo, Amalea si limitava a galleggiare, dandogli fastidio nello stesso modo che avrebbe fatto a cinque anni, non così lontana dalla riva, con altri bambini della sua età. Non sapeva che lui vedeva nello scontro involontario dei loro corpi qualcosa di sensuale, una scintilla che avrebbe potuto accendere la lussuria e la brama oscura di lui. Le sfuggì, nel più vile dei modi, allontanandosi sott’acqua e riemergendo come uno Smeagol qualunque. Con un po’ di carne e capelli in più. «A base vegetariana?» Si risparmiò eventuali riferimenti a piatti d’argento luccicanti, puliti un po’ con olio di gomito ed un paio di incantesimi di pulizia. Sollevò gli occhi alla sua provocazione, scuotendo la testa ma senza avere l’effetto swish che desiderava: la chioma era completamente attaccata al cranio, complice il periodo trascorso sott’acqua. Ne copiò la tecnica, immergendosi solo per comparire davanti a lui, le labbra a sfiorare il velo leggermente torbido e caldo delle terme. «Che tu non sia affogato non lo trovi un motivo abbastanza valido?» La mano uscì dall’acqua, il medio ed il pollice uniti fino all’altezza della fronte di lui. Lasciò andare la falange più lunga e, qualora non si fosse scostato, l’avrebbe colpito nel bel mezzo del solco tra le sopracciglia scure. Il suono martellante della suoneria del suo magifonino raggiunse i due, nonostante avesse lasciato il manufatto di alta magingegneria al sicuro nel suo zaino sotto il tavolo da pic-nic. Non si sarebbe curata di chi fosse a cercarla se non fosse stata per quella canzone strumentale di un brano di una rock band babbana che aveva associato al contatto di Brooklyn O’Connor, il suo ragazzo. «Devo andare, ma il nostro gioco di vendette non finisce mica qui, Giù-yo». Un sorriso prima di voltargli le spalle, un paio di bracciate a guadagnare l’uscita e poi morire di freddo nel breve tragitto che la divideva dalle panche magiche, con il pensiero rassicurante di essere riuscita ad ottenere un pigro sorriso di Kwon in meno di un’ora. Non osava immaginare cosa avrebbe potuto ottenere trascorrendo maggior tempo insieme.
    Amalea Davidson

    "
    Fill your paper with the breathings of your heart.
    "

    Dioptase
    Corvonero

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  14. .
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    Killian Ambrosia Degan
    Auror | 29 anni
    A Killian quell'uomo sembrava sempre più confuso, il perché era da ricondurre al fatto che Aaron stava cercando di ricordarsi dove l'aveva già vista. Non era complicato: stessa età, stessa scuola e, di conseguenza, probabilmente anche le stesse lezioni. Un sorriso, le parole del Medimago fecero scaturire quell'increspatura all'insù nelle labbra dell'Auror. La ragazza non avrebbe potuto dire se conoscesse Aaron durante il periodo scolastico, non era per nulla fisionomista e le persone di quel periodo era come se fossero dietro ad una tenda spessa, rendendola incapace di riconoscerle grazie anche ai suoi vuoti di memoria. Durante l'infortunio aveva battuto la testa e non era inusuale che Killian avesse dei buchi temporali e quindi la ragazza non sapeva se durante una lezione di Pozioni avesse accidentalmente versato del Pus di Bubotubero sulle mani del ragazzo rendendole piagate. «Grazie per il complimento, sei molto gentile.» Guardandolo negli occhi, cercando di capire se i suoi fossero blu o grigi dato che erano nascosti nella penombra del locale. «E no, non credo che tu sia uno stupido, capita che non ci si ricordi nomi o fisionomie.» Aggiunse per tranquillizzare il ragazzo. «Sì, ci conosciamo. Sono stata alla tua festa di Natale ma per quanto riguarda il periodo scolastico ad Hogwarts non credo di ricordarmi di te, io ero una leoncina.» L'auror aveva un vantaggio su Aaron, le visite di riabilitazione che faceva al San Mungo avevano una cadenza di quindici giorni e ogni tanto per i corridoi dell'ospedale lo incrociava. «Beh diciamo che ho un vantaggio, in effetti, spesso vengo al San Mungo per delle visite di riabilitazione alla gamba oppure quando vengo a trovare la mia gemella che sta facendo uno stage formativo per diventare Magiveterinaria e mi capita di vederti al bar o in giro nei corridoi.» Ammise rivelando come il Magipsicologo fosse un volto che riconosceva. Gli fece cenno sullo sgabello di accomodarsi e quando si sarebbe seduto Killian gli avrebbe detto. «Scherzi?!? Io non vivo senza caffè! Me lo inietterei per endovena ogni mattina. In borsa ho sempre un thermos pieno di caffè esclusivamente espresso.» Finendo la frase con una risatina autoironica estraendo il thermos dalla borsa a riprova di quanto detto. «Lavoro al ministero, sono un'auror. Sbaglio o mi sembri un poco scocciato? Posso chiederne la ragione se ti va di parlarne?» Killian aveva cambiato modo di relazionarsi senza chiudersi troppo in un ermetismo grazie alle persone che aveva conosciuto di recente e ritrovando quel poco di fiducia nel genere umano.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
  15. .
    Per quanto fosse realistico paragonarlo ad un puzzle, la verità era che Joo-hyuk Kwon non era un puzzle qualunque. La difficoltà nel mettere in fila i tasselli che componevano la sua contorta personalità poteva essere paragonata a quella del riuscire a concludere un mosaico monocromatico.
    Non sembrava esserci una fine o un inizio alle sue parole e ai suoi gesti. Dava una sorta d'idea di infinito. Quasi che lo spazio attorno a lui si allargasse ancora e ancora, rendendo possibile qualunque cosa. Nonostante ci fosse la presenza costante del suo sguardo vigile a scandagliare ogni minimo dettaglio con l'attenzione più estrema.
    Ti dava un senso di possibile, Joo-hyuk, anche quando tutto ti sembrava troppo incredibile.

    Non sono stato molto fortunato su quel fronte.

    La glacialità con la quale commentò la faccenda sui genitori lasciava trasparire un dolore intimo intenso. Sembrava tuttavia al tempo stesso desideroso di lasciar scivolare via il discorso.
    Parlare dei suoi genitori biologici era un'impresa nella quale non si lanciava praticamente mai. I traumi ed il dolore subiti erano ancora incollati lì sulla sua pelle e nei suoi pensieri. Meno costanti rispetto a tanti anni prima, ma comunque presenti.
    Gli sembrava che Amalea stesse cercando di aggrapparsi ad uno specchio invisibile, incapace di spiegare i motivi che l'avevano spinta ad associargli quell'aggettivo che non sentiva appartenergli.
    Prezioso non era uno degli attributi che si sarebbe accollato, ma nonostante ciò era profondamente curioso di capire cosa avesse spinto la Dioptase a fare quel commento troppo precipitoso e perché.
    E così le piantò addosso la profondità del suo sguardo lugubre, studiandola come se volesse strapparle un pezzo d'anima.

    Lo stai chiedendo a me?

    Il sopracciglio destro svettò verso l'alto, mentre Amalea gli rigirava un'osservazione sotto forma di domanda. Ma indagare oltre gli sarebbe risultato fin troppo esagerato. Non voleva indisporla. E dunque finì con il convincersi che il suo "Sul prezioso direi che ci possa stare" era stato solo un commento di circostanza.
    O per lo meno quello stava cercando di fare nel momento in cui si lanciò a capofitto in quella corsa che lo condusse tra le onde tiepide del lago. L'acqua prese quasi a sfrigolargli addosso, complice la temperatura discorde rispetto all'esterno.
    Ritrovare i suoi occhi dopo quella parentesi sott'acqua fu come amplificare il piacere di poter tornare a respirare.
    Continuava a non comprendere il motivo per il quale avvertiva quello strano senso di familiarità ogniqualvolta che il suo sguardo incontrava quello di lei. E nel momento in cui interruppe ogni cosa, bloccandole i polsi, finì con il chiedersi cosa diamine stesse facendo.
    E, soprattutto, per quale cazzo di motivo se ne stava lì a domandarsi cosa avrebbe potuto provare se avesse avuto la possibilità di nascondere il viso nell'incavo del suo collo?
    Domande di quel genere nascevano silenziose ed impronunciabili nella sua testa quando si trovava a vivere una situazione in qualche modo concitata. Troppe parole, troppi movimenti, troppi stimoli in generale lo accendevano come una scintilla provocata da un raggio di sole che filtra tramite una lente di ingrandimento.
    Andava fuori di testa.
    Voleva sapere, voleva capire e il fatto di dover mettere in atto atteggiamenti incomprensibili per farlo lo mandava su tutte le furie.
    Il sorriso che le dedicò era sincero, ma rappresentava solo una parentesi dentro di lui.
    Incassò gli schizzi, imprecando a bassa voce, ma ringraziando ancor più silenziosamente Amalea per aver interrotto quel suo ennesimo momento di estraniazione dalla realtà.

    Ma sei una maledetta.

    Biascicò, tentando di restituirle la stessa tortura fatta di gocce d'acqua, mentre dentro di lui esplodeva la necessità di interrompere ogni genere di contatto fisico tra loro. Ogni minimo sfregamento dei loro corpi era una pericolosissima scintilla che, presto o tardi, non sarebbe stato in grado di arginare.
    La verità era che avrebbe voluto affondare le nocche tra i suoi capelli, costringerla a tirare indietro la testa e lasciar scivolare il polpastrello del pollice sulla sua lingua. Comprendere quanto a lungo avrebbe resistito alla pressione di un ginocchio di lui tra le sue gambe.
    Ma non poteva.
    Non era così che ci si comportava.
    E dunque approfittò del fastidio provocato dagli schizzi per divincolarsi e allontanarsi da lei, immergendosi sotto il pelo dell'acqua e guadagnare un paio di bracciate di distanza prima di riaffiorare.

    Sono famoso per le mie vendette servite fredde.

    Le sue labbra sfioravano la superficie del lago mentre proferiva quelle parole alla ricerca dei suoi occhi.

    Ma sono anche molto bravo a farmi perdonare. Se mi dai un motivo valido per cui dovrei, però, perché io non ne vedo...

    Non era mica stato lui a cercare di affogare lei.
    E non importava il fatto che continuava ad osservarla come se il solo fatto di averla toccata gli avesse scatenato un inferno dentro.
    Si sentiva anormale e non riusciva a fare a meno di chiedersi se tutti i ragazzi della sua età finissero con il sentirsi a quel modo quando avevano a che fare con qualcuno.

    Ultima chance.

    L'aria di sfida che mise su raccontava esattamente ciò che stava pensando: dammi un buon motivo per restare e per cui dovrei farmi perdonare e ti mostrerò cose che non credevi possibili.
    Joo-hyuk
    Kwon

    "
    If I was you, I'd wanna be me too.
    "

    black opal - I anno

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2013 replies since 12/10/2018
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