Kether westerly mclean

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    Savona, Italia

    Status
    🗲
    Kether Westerly McLean

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    Anagrafe

    Nome: Kether; è l'ultima delle sephiroth dell'albero della vita e significa letteralmente "corona".

    Cognome: Westerly McLean; ha preso il cognome di entrambe le madri.

    Data di nascita: 30/08/1998

    Città natale: New York, per avere la cittadinanza statunitense

    Cittadinanza: inglese e statunitense

    Origini: mezzosangue

    Altezza: 183cm

    Peso: 73Kg

    Orientamento: ama definirsi queer

    Mano dominante: mancino
    Caratteristiche

    Bacchetta:Legno di sequoia, lunga 10 pollici, flessibile, con nucleo formato dal crine di un unicorno

    Patronus: rondine

    Molliccio: una iron maiden

    Hogwarts: Tassorosso

    Hidenstone: Ametrin

    Passioni:
    • i musei
    • passeggiare
    • ascoltare musica
    • videogame

    Impiego: Commesso presso Olivander

    Residenza: Londra, ma appena può torna a Canterbury dalle madri

    Status: single
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    Aspetto
    Kether si presenta come un ragazzo piuttosto allampanato, nonostante la sua altezza non sia notevole, tuttavia la sua magrezza lo fa apparire più alto, tanto che la gente è convinta superi il metro e novanta e spesso lo invita a stare attento agli stipiti.
    Ha capelli color nocciola come gli occhi, anche se i primi tendono a tingersi di biondo in estate, complici anche le lunghe passeggiate che compie all'aperto, aggirandosi per città più o meno note per esplorarne ogni centimetro, aspetto che adora e che in genere svolge rigorosamente con una mappa cartacea in mano (ha una certa passione per il vintage).
    La sua altezza apparente deriva dal suo fisico scheletrico, in quanto è magro da far paura, al punto che gli si vedono serenamente le costole e più di una volta una sua madre gli ha detto di potergli fare una radiografia con una lampadina, del resto per quanto apprezzi camminare e sia anche stato ametrino ha una grossa avversione per lo sport, riuscendo solo ad accendersi davanti agli e-sport (su league of legends, Kether of Albione vuol dire qualcosa), dove diventa anche discretamente competitivo, se ha voglia. Del suo fisico, in pratica, si salvano solo le natiche, molto sode e tonde, che vengono sottolineate dal suo vestiario attillato.
    La pelle del ragazzo è molto chiara e sul viso presenta lentiggini, mentre il corpo è letteralmente disseminato di nei; in compenso è molto poco peloso, tanto da avere giusto qualche ciuffo sul petto.
    Kether è un anticonformista e ha una certa avversione per la moda, che rigetta con tutte le sue forze. Ha un tagli di capelli classico (ora che lavora in un negozio ancora più banale) e d'inverno posta maglioni spesso fatti a mano piuttosto pesanti (patisce il freddo), mentre in estate indossa rigorosamente magliette di band metal e rock o comunque con stampe che gridano io sono diverso.
    Se possibile, indossa felpe col cappuccio, entro il quale pone Tail, il suo gerbillo, che adora follemente.
    Amante del vintage, al suo magifonino accompagna sempre un mangicassette portatile portato in vita, legato alla cintura, cui associa enormi cuffie bianche con le quali ascoltare la musica a volumi folli ovunque vada. Sì, è già successo rischiasse di essere stirato: è un distrattone.
    Allergico alle marche, indossa sempre scarpe molto banali e sportive, in maniera da poter camminare liberamente per la città senza accusare dolori strani. Ha un modo di fare molto alla mano e in genere porta in spalla un piccolo zaino da viaggio dove ripone un netbook. un caricatore, una powerbank, una borraccia e l'occorrente per farsi una sigaretta.
    Carattere
    Kether è un ragazzo molto socievole, ma che fondamentalmente ha un animo introverso. Apprezza i gruppi, dove si dimostra espansivo e socievole, ma quando è da solo o comunque a tu-per-tu con qualcuno tende a rifuggirne lo sguardo e a sviluppare uno strano tic che lo spinge a grattarsi le mani, sistemarsi le unghie se non direttamente mangiarsele, tanto che nelle esposizioni orali, inclusi i colloqui, ha sempre avuto un po' di problemi dal punto di vista dell'eloquenza. E' facile imbarazzarlo, così come spaventarlo, al punto che è stato oggetto di bullismo in passato.
    In quanto di confine tra la generazione Z e i Millennials, il ragazzo è social dipendente: è iscritto a tutti i social in voga, incluso TikTok, anche se lui dichiara sia colpa dei suoi amici di LOL, che gli hanno chiesto di seguirlo e sentirsi lì. Passa molte ore collegato e in genere mangia guardando film in streaming o gameplay su youtube. Sogna di aprire un canale, ma ogni volta che accende la webcam va in panico e così desiste.
    Dorme poco sia perché gioca ancora online sia perché legge, ma da quando si è aperto alla new-age conduce uno stile di vita più sano e regolare, apprezzando prodotti vegan e macrobiologici, nonché ecosostenibili: è contro le multinazionali e i grandi brand, ha una certa avversione per la polizia e ha uno spirito complottaro, al punto da definire in certi contesti il governo come un regime. Evita le fonti ufficiali e si informa sempre sul web. E' pacifista, contrario al razzismo, al sessismo e a tutte le forme di discriminazioni e vive con fastidio la Brexit.
    Si definisce, nonostante tutto, uno wikkan: crede in un aldilà e pratica il misticismo anche oltre quanto appreso da Hidenstone, credendo vi sia molto ancora da scoprire per quanto riguarda la magia. Vive con simpatia gli ideali di Excalibur, pensando che i maghi abbiano il dovere sociale di aiutare i babbani, in quanto meno fortunati di loro, anche per ripagare il grosso debito che sente nei loro confronti: la tecnologia e l'arte.
    Kether è un profondo conoscitore del mondo babbano, essendo cresciuto in una famiglia babbana, al punto non solo da padroneggiare le tecnologie moderne, ma da avere un forte amore per il vintage, tanto da avere in casa un giradischi ove ascolta i grandi classici della musica non appena può.
    Amante del caldo, il ragazzo va matto per tisane e te, che in genere ama anche coltivarsi da solo (e non diciamo insieme a cos'altro, che è meglio!). Ama offrirle e condividerle e ha una certa abilità in cucina, ove ci mette molto amore. Sa anche cucire, questo grazie alle sue madri.
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    Quando Monica Westerly conobbe durante un raduno wikkan Laura McLean fu amore a prima vista: la statuniteste si era sempre dichiarata pansessuale, ma a parte qualche sperimentalismo si era sempre mantenuta fedele al randello, come affermava il suo migliore amico, Cameron. Poi aveva visto lei, e aveva capito che con Cameron avrebbe avuto molto in comune, ma non più il randello.
    Fu amore a prima vista, di quelli torridi, che sfociò in un matrimonio lampo qualche mese dopo, un matrimonio che a distanza di decenni regge ancora, proprio per quella forte comunioni di intenti.
    La coppia andò a vivere a Canterbury dove Monica continuò a svolgere il proprio lavoro di articolista freelance mentre Laura continuava la propria attività in pasticceria, ove era soprattutto commessa e la loro vita procedette serena per diversi anni, finché non decisero di volere un figlio.
    Ci pensarono molto, ma alla fine si decisero. Volarono negli States e le due chiesero a Cameron di fornire loro il seme: era un imprenditore di successo e un bell'uomo dall'animo gentile, e loro pensavano sarebbe stato perfetto, ma questi si negò.
    Si trattennero mesi, ma il ragazzo non cedette, tranne una sera, in cui, forse complice il troppo vino rosso a cena, urlando, fece levitare un tavolo strillando "sono un mago!". Riatterrando il tavolo, e rompendosi, ciò fu chiaro, ancora di più quando lui, con un colpo di bacchetta lo rimise in sesto.
    Fu un duro colpo per Monica apprendere del fatto che l'uomo praticasse la magia da più di un decennio e che avesse persino seguito una scuola ad hoc, celata a quelli che lui definiva babbani. Fu un colpo soprattutto perché era il suo migliore amico e tenere un simile segreto - a lei, che praticava riti wikkan - non poteva che essere visto come un insulto.
    Lo cacciò di casa, malamente e quella sera stessa invitò Laura a fare i bagagli e ripartire, in cerca di qualcuno che poteva avere dei geni meno magici, ma più sinceri.
    Il ritorno a Canterbury non fu piacevole, nonché teso, soprattutto per la strisciante paranoia che si era insinuata nelle due donne, che ora si chiedevano chi intorno a loro potesse essere un mago. Abbandonarono la cultura wikkan, ormai reputata ridicola ai loro occhi, e anche l'idea di un figlio, momentaneamente almeno. Continuarono così per almeno sei mesi, ma poi, in una strana notte, in casa loro si materializzò Cameron, in lacrime, con in mano un bouquet di narcisi.
    Singhiozzando l'uomo raccontò della complicata condizione dei maghi che si approcciavano al mondo babbano e dello statuto di segretezza, ma ben presto si trovò a dire la cosa più ovvia: gli mancava la sua migliore amica. Laura sospirò, certa che Monica lo avrebbe preso a calci, facendo valere la sua cintura blu in judo, ed invece lo abbracciò, scoppiando a piangere con lui nel mentre ammetteva quando anche a lei fosse mancato.
    Laura rimase in un angolo, in silenzio, a bocca aperta, ma ben presto comprese come sarebbe finita: avrebbero avuto un figlio da lui, e così fu.
    Monica restò incinta al primo tentativo di inseminazione artificiale e dopo nove mesi un adorabile fagottino dal nome Kether fece la sua comparsa. Il nome piacque molto a Cameron, che lo trovò molto in linea con la sua discendenza magica, quindi tornò negli States per non interferire con le donne, ripromettendosi di tornare due volte l'anno almeno per la sua migliore amica e il frutto della loro amicizia, e così fece,
    Kether crebbe felice ed amato in un ambiente molto aperto ed incline alla magia, con un misterioso zio d'america che a sei anni gli venne spiegato come non fosse uno zio, ma un terzo genitore per lui. Fu difficile, ma l'amore superava tutto e il bambino non poté che chiedere se ciò volesse dire avere un regalo più grande a natale. Rivelata la verità, fu spiegato al bambino anche come fosse un mago e il padre si fece via via più presente, al fine di garantire che lui gestisse correttamente i propri emergenti poteri, che in genere si manifestavano tramite la natura, specialmente le piante, che sembravano sempre pronte a carezzarlo o interagire con lui.
    Ad undici anni, quando ormai i bagagli erano stati fatti, ricevette la lettera per Hogwarts: alla partenza tutti avevano una frotta di persone a salutarle, ma lui solo tre, ovvero quelle che contavano.
    Kether non sapeva bene cosa aspettarsi dal mondo magico: non aveva mai incontrato la famiglia di suo padre e non era mai stato ad un raduno vero di maghi (nonostante avesse frequentato i raduni wikkan e avesse quindi una immagine che temeva fosse distorta), vivendo la propria condizione, di fatto, come l'ennesima vergogna (o meglio dire stranezza), della sua vita.
    Hogwarts in questo semplificò alcune dinamiche, visto che almeno poteva usare liberamente i suoi poteri, tuttavia il tutto accentuava la sua diversità genitoriale: non erano in molti ad avere due madri ed era difficile celarlo se dovevi spiegare di essere mezzosangue ma di essere cresciuto in una casa babbana. Nell'arco dei primi tre mesi Kether aveva già perso il conto di quante volte aveva spiegato che suo padre e sua madre non si erano mai amati e che no, lei non aveva lasciato lui per l'altra lei, ma che le cose erano sempre e solo state così e a lui andava bene.
    E no, lui non era gay.
    O sì?
    Gracilino, biondino, un po' spaesato e con due madri, divenne facilmente oggetto di bullismo, forse anche perché smistato tra i tassorosso, non proprio la casata che più si faceva rispettare, tuttavia i suoi alti voti lo aiutarono a mettersi in mostra, tanto da finire sotto l'ala protettrice dei suoi prefetti (che lui definiva come feroci) e anche del professore di magitecnica, che vedeva in lui del potenziale; per lui in effetti fu facile: Kether non eccelleva nell'orale, ma se si trattava di smanettare, allora era nel suo.
    I voti alti fioccarono e questo lo compiacque, non solo per sé, ma anche per i suoi: sapeva di essere atipico e sapeva come molti pensassero che i suoi egoisticamente gli avessero fatto del male, lasciandogli dei traumi, sicché trovava doveroso dimostrarsi all'altezza, anche migliore, per difendere le loro scelte, e il loro amore per lui.
    Verso i quindici anni la pubertà lo travolse e lui, che già aveva preso una piega alternativa, iniziò a sperimentare con diverse ragazze. Non era particolarmente bello, ma piaceva per la sua dolcezza delicata e ben presto scoprì di riscuotere successo anche tra i ragazzi, i quali lo reputavano parte della comunità loro, in quanto figlio di due lesbiche.
    In un primo momento si unì piacevolmente alle loro uscite, divertito dalle dinamiche che immaginava fossero intercorse anche con le sue madri e suo padre, ma pian piano un sentimento nacque per un ragazzo, Perseus, e ciò lo destabilizzò: come poteva il figlio perfetto di due lesbiche cadere sulla più grande critica mossa dagli omofobi e diventare a sua volta gay?
    Scappò letteralmente da quella comunità e dal suo gruppo di amici. Ebbe anche problemi col cibo, incapace di ingoiare più di qualche boccone alla volta; si rinchiuse nel virtuale, cercando sollievo nei videogame e nella lettura.
    Rimase nel suo guscio per tutto il periodo di Hogwarts: vergine e spaventato da sé stesso, ma non fu tempo buttato, visto che non solo si fece un nome online, ma sviluppò anche alte competenze in babbanologia, al punto che il ministero gli chiese se volesse andare a lavorare per loro.
    La sua scelta, comunque, fu diversa: lui scelse di specializzarsi; scelse Hidenstone.
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    Il suo ingresso ad Hidenstone, con la sua media, fu quasi scontato, meno lo fu la casata: Ametrin.
    Non aveva avuto nulla da ridire sui tassorosso, aveva anche imparato ad andarne fiero, ma gli ametrin? Cosa aveva lui di competitivo, sportivo e sociale, visto che trascorreva la sua vita sul web?
    Come prevedibile non fu facile integrarsi, anche se in effetti non fece molto neanche per provarci, poi si avvicinò quasi impercettibilmente, per una serie di lavori di gruppo, ad alcuni Black Opal, coi quali iniziò ad uscire senza manco accorgersene. Andavano in giro per i vicoli, bevevano, si drogavano, insomma, facevano tutto quello che facevano i ragazzi di quell'età: Kether si rivelò ben presto un compagnone, sempre pronto a sindacare bonariamente su quella band o quel genere musicale, o a trattare attivamente di un tema politico.
    Fu inevitabile anche riprendere con le esperienze sessuali, del resto dove c'erano alcool e ragazzi c'erano anche preservativi no? Fu per lui un passaggio da zero a cento, ritrovandosi di colpo in un giro di condivisione non meglio definito e regolamentato, scoprendosi ben presto ad assaggiare le labbra di tutti, maschi e femmine; la cosa lo turbò nuovamente, certo, ma ormai era più grande e questa volta rinchiudersi in sé stesso non gli parve possibile, fu così che durante le vacanze di natale ne parlò con le madri, scoppiando a piangere e scoprendosi a chiedere scusa per qualcosa che le fece solo inferocire, in quando in lui non c'era nulla di sbagliato e loro certo non lo avevano messo al mondo per esibirlo come trofeo.
    Suo padre, Cameron, in questo fu anche più lapidario: gli disse che apprezzava che seguisse le tradizioni di famiglia.
    L'accettazione dei suoi, scontata, lo sollevò certo, e questo permise al suo lato più solare di emergere, facendone un ametrino: vinse alcuni tornei di e-sport, ma ora che finalmente aveva un gruppo e si sentiva pronto per interagire con la comunità riscoprì sia il suo animo wikkan, perdutosi nel tempo, sia la voglia di stare all'aperto.
    Se era entrato interessato soprattutto alla magitecnologia, progressivamente egli scoprì il suo forte legame con la natura, che lo portò ad abbracciare come elemento la terra e come sua massima espressione il legno, che iniziò ad intagliare e lavorare anche con la magia.
    Con il diploma in mano, il ragazzo si sentiva pronto per un viaggio sabbatico in giro per il mondo alla ricerca di non sapeva bene neanche lui quale misticismo. Passò da Olivander per una bacchetta e l'anziano signore lo aiutò a correggere la sua bacchetta, trovandosi sommerso di complimenti, osservazioni, consigli e curiosità.
    L'anziano osservò Kether a lungo e notò anche cosa accadde alla sua bacchetta quando la testò, sicché, annuendo gli fece un'offerta: rimanere da lui per affinare il suo talento e la sua passione.
    Il ragazzo aveva abbracciato la new-age: se quello non era un segno del destino, come lo si sarebbe potuto chiamare?


    Statistiche
    COR: 20
    EMP: 30
    INTE: 30
    RES: 20
    TEC: 30
    INTU: 30
    DES: 20
    CAR: 20

    Erbo I
    Magitec I


    Edited by Lo Snaso Sibillino - 29/3/2020, 02:10
     
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    Complimenti, la tua scheda è stata approvata! Ora lascia che ti mostri alcuni semplici passaggi per permetterti di procedere al meglio con la tua avventura all'interno del GDR.

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    Per dubbi e domande non esitare a contattare un membro dello staff o, se preferisci, scrivici in "Annunci, Dubbi & Proposte".

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    CODE CREATED ONLY FOR Revelio - Hogwarts GdR
     
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1 replies since 7/3/2020, 19:19   196 views
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