Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quando riuscì a radunare tutti i primini, la ragazza cercò di mantenere la calma «Vi pregherei di non disperdervi, cerchiamo di mantenere la calma ed essere utili tutti. Fatto questo, torneremo al castello e ci godremo una bella cena saporitissima.» - tentò di mantenere gli animi quieti, mentre cercava anche di osservare che ci fossero tutti e che gli altri Prefetti stessero facendo il loro dovere. La riccia cercò con lo sguardo Blake, che ancora non era di ritorno e si morse il labbro, con mal celata preoccupazione per il suo ragazzo. Si avvicinò al bancale di Jason e cercò un vasetto vuoto, quindi provò a piantarci il seme all'interno, scavando con il dito un fossetto, poi infilandovi il seme e ricoprendolo di terra.
    Un ciclo lunare.
    Non aveva un ciclo lunare, ma forse poteva iniziare a vedere se qualcosa funzionava in quella pianticella, cercando poi tra la folla la «Professoressa Parton! Professoressa Parton! Se mi sente e mi può raggiungere alla bottega del druido, per favore.» - ne approfittò del sonorus per richiamare l'attenzione dell'astronoma, quindi nell'attesa, fece scivolare la bacchetta tra le dita, non ben certa che fosse giusto quello che stava facendo, ma provando comunque a vedere se potesse reagire a qualche modo, quel seme. Non poteva completare il ciclo lunare, ma poteva sicuramente farne subire gli effetti di una parte di esso.
    La mano si mosse a disegnare una falce di luna, convessa verso il basso, come fosse una cupola, quindi avrebbe schiuso le labbra e «Lunagemino Artemis.» - disse la riccia, sperando che non esplodesse niente e provando a vedere quali effetti potesse sortire il seme a quella prima fase lunare del novilunio. Avrebbe avuto davvero bisogno di un aiuto di qualcuno che ne capiva e sperava sinceramente che la docente avesse sentito il suo parlare.
    Nel frattempo, Lilith cercò di guardarsi intorno e di Blake ancora nessuna traccia.
    Sperava vivamente che non stesse combinando casini, dannazione, l'ansia iniziava a romperle le pareti gastiche dello stomaco. Dannato amore.
    Interagisce con i primini e Summer Parton , poi pianta il seme e prova un Lunagemino Artemis.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Prefetto

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    Ametrin
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    I drammi al bancone del bar non erano mai abbastanza, sicuramente pericolosamente esplosivi rispetto a quelli di Gyll ed Aidan, anche solo per la presenza di Blake, ma Lucas, in quel momento si godette la scena con un mezzo sorrisetto sulle labbra, soprattutto perché non sapeva dove guardare prima tra il triangolino amoroso Blake, Jesse e Adamas e Markab che gridava di uscirlo a Skyler.
    Prese respiro, mentre gli occhi celesti si posavano su Livs «E' proprio vero: non ci si annoia mai, con i giusti amici, vero?» - e come poteva annoiarsi, quando aveva un bel biscottino da azzannare; scese - infatti - dallo sgabello, per provare a raggiungere la scena del triangolo testotesronico «Scusate eh, ma anche io qui voglio la mia parte. Sicuramente Foster mi basta, ma...» - lo sguardo scivolò sul prefetto degli opali per vedere la sua reazioni al nominare il suo parabatai, per poi dare una mezza botta sul braccio a Blake «... cazzo, Blake. Anche io voglio ste merda di scenate di gelosia!» - disse mordendosi l'intero del labbro per evitare di scoppiare a ridere.
    All'arrivo di Skyler, le cose divennero ancora più divertenti e Lucas si ritrovò a dover fare un passo indietro e stringersi la punta del naso «Mave, penso che qui un idrante possa solo peggiorare la cosa e far diventare questa scena quella di un porno di quinta categoria.» - disse l'aspirante giornalista, mentre si avvicinava alla sua bella, cingendole i fianchi con delicatezza, mentre Markab cercava di farsi ancora pubblicità «Secondo me, se lo desideri più forte, Markab, il segnale arriva. Non può dire di no a Castlewine!» - disse sorridendo appena all'influecer, per poi voltare lo sguardo a seguire quella scena tra Skyler e Markab «Se vi mettete entrambi in posa, ve ne faccio una insieme!» - disse facendo un occhiolino all'infermiere e al giornalista, per poi scoppiare a ridere quando fu associato alla patente «Cazzo, Mave... stommale.» - disse stringendosi appena a Livs per abbracciarla. Ne colse l'occasione per recuperare appena il suo odore dal collo, e sussurrarle poche parole all'orecchio «Ehi... se sei stanca possiamo andare in un posto più tranquillo.» - le disse, mentre la mano che aveva poggiato sui suoi fianchi, adesso, le carezzava dolcemente la schiena, con estrema naturalezza.
    Quando vide avvicinarsi Lilith, Lucas tornò all'orecchio di Livs «Lei è la fidanzatina rompicoglioni di Barnes. Una di quelle con la puzza sotto il naso, che si crede chissà chi. Prefetto Dioptase, ma io direi più palo in culo di quella casa.» - era giusto indicarle anche la parte cattiva della scuola.
    Howard non migliorò la situazione e quando chiese una limonata, Lucas prima sgranò gli occhi e poi sollevò il capo al cielo, quasi disperato.
    Markab era completamente fuori controllo e la cosa non poteva che essere divertente «Se ci fosse stato campo avrei fatto una live.» - e manco a dirlo che il suo magifonino squillò.
    «Hm?» - Lucas rimase piuttosto perplesso dalla cosa e lasciò cadere la presa su Livs per pochi attimi, giusto per recuperare l'apparecchio «E' arrivato anche a te qualcosa.» - disse, per poi voltarsi verso tutti e «E' arrivato a tutti.» - questo non era poi tanto normale, anche se poteva essere solo una coincidenza.
    Eppure, quando aprì il messaggio sgranò gli occhi e subito la mano andò alla bacchetta e il suo corpo a porsi davanti Livs, mentre completava la lettura «MARKAB!» - chiamò il ragazzo a gran voce, «MARKAB CAZZO, VIENI QUI.» - cercò di distoglierlo completamente dalla sua animazione e gli mostrò il messaggio «Ho l'articolo dell'anno.» - disse, seppur non era la sua unica preoccupazione «Voglio parlare con Cora.» - disse lui, guardando negli occhi Markab con estrema convinzione. Quindi provò a scriverle un messaggio «Signorina Delaine, non le nego che dire che è un piacere sentirla, non è nei miei interessi. Tuttavia è interessante capire perché avete scelto questo momento e soprattutto avete concesso questo regalo al villaggio di Denrise. Sono Lucas Jones, aspirante giornalista e ... voglio proporle una cosa: attenzione mediatica. Prima pagina del giornalino scolastico e un posto per lei sulla Gazzetta. Che ne dice?» - guardò Markab facendogli segno di rileggere il messaggio e se lui avesse acconsentito, avrebbe inviato al destinatario del precedente annuncio.
    «Livs, non ti muovere da vicino a me.» - disse, poi, voltandosi verso la biondina e carezzandole il viso, cercando di sorriderle in maniera tranquilla, seppur dentro moriva di preoccupazione che le potesse succedere qualcosa.
    Interazioni: Jesse Lighthouse Blake Barnes Markab Castlewine Erik Foster Adamas Vesper Skyler Mave Olive Moore Cora Delaine prova a proporre a Cora una chiacchierata.
    lucas j. jones

    19 anni
    mezzosangue
    ametrin
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    Denrise
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    MJjQ
    Jonathan Baker | Canto della Sirena
    Musica che riecheggia intorno al Canto della sirena

    Jonathan da bravo oste stava finendo di preparare ai ragazzi le bevande che avevano richiesto, premunendosi di mettere in cassa quanto gli spettava. L'idea di inserire gli alcolici in quel modo fu una trovata geniale, infatti come aveva previsto nessuno studente parve arrabbiato o deluso dalla cosa. E mo divento ricco. Le skill divinatorie dell'oste più avaro di tutta l'isola si facevano sentire e mentre Rebecca proseguiva con la sua Pittura Scaccia-Sfiga - il bodypainting era per i poveri - le altre ragazze e Markab proseguivano a invogliare i passanti a prendersi qualcosa.
    A un certo punto però udì Philipp urlare verso Jason, intimandogli di chiamare Sigurd. Aò, ma che sta a succede? Crucciò appena lo sguardo, impugnò l'ascia barbuta e si rivolse a Markab. Aò vado a vedé se c'hanno besogno de me, pensa tu ai drink. E fu così che scattò anche lui verso il Capovillaggio.
    Udì da lui le parole di Jason e a dir il vero non capì un cazzo. Odino impiccato, ripijate! popo mo' nun te fai capì? A ogni modo per sembrare più attento e intelligente finse di aver capito tutto. A Sig, te lo dico io qual è la soluzione pe' 'sto sgarro: spedizione punitiva. Poi sospirò e fece richiamo a tutto il suo autocontrollo, rivolgendo poi uno sguardo molto severo verso quell'uomo che stimava. Lo sai, me ne so' sempre stato. Nun ho fiatato quando hai fatto costruì a Victoria 'na scuola qua, nun me so' mai lamentato de quando se stavano pe' pijà la Dragone degli Abissi. Mo so' venuti a casa nostra a fà ciò che vojono. Nun vojo mette en dubbio la tua autorità, ma ce sta gggente che comincia a chiedersi se tu ti sia rammollito. T'ho sempre difeso, ma mo c'ho bisogno de sapè pure io che nun è così. E con ciò fece per tornare con Jason verso le bancarelle. Si fermò però a pochi passi passi da lui e di spalle proseguì a parlare. Spero solo che nun aspetterai er morto pe' prenne 'na decisione o sai bene che il suo spirito farà de tutto pé nun farte beve ar Valhalla.



    RevelioGDR


    Interagisco con Sigurd Lo Snaso Sibillino


    Bevande SICURAMENTE analcoliche
    Sono boccette da 33 cl contenenti un liquido colorato e dal sapore incredibilmente fruttato. A ogni sorso è necessario sottrarre un d6 alla resistenza del mago. Il master esiterà la sbornia man mano che proseguirà.

    Lista bevande (verranno tutte servite con del ghiaccio) al costo di 10 galeoni

    Limonata -> Tequila, limone, soda
    Cedrata -> Mezcal, bourbon e succo d'ananas
    tè freddo -> Rum bianco, rum scuro e succo alla pesca
    Coca cola -> Rum scuro, cachaca e cola
    Aranciata -> Whisky, idromele e succo di arancia rossa

    Bodypainting Pittura Scaccia-Sfiga al costo di 20 galeoni
    normalissima pittura che sfrutta la superstizione per essere venduta a prezzo più alto. La pittura conferisce +1 ai lanci di dado su carisma per il resto della giocata.

    Per gli acquisti presso questo negozio garantiranno ai PG +1 in Resistenza

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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    I soliloqui del suo fidanzato erano sempre adorabilmente graditi, e Adamas non poteva fare altro che ascoltarli con un ghigno tra il compiaciuto e l’incantato mentre accadevano. Jesse aveva l’abilità di trasformare il proprio disagio esistenziale in un’arma che sarebbe riuscita a sciogliere il cuore dell’Ametrino in ogni caso.
    “Sei meraviglioso quando hai quest’espressione… no, non è vero - lo sei sempre”: avrebbe accarezzato dolcemente il suo collo.
    Interfacciarsi con Jesse, però, era la parte semplice: era ben più arduo dover avere a che fare con la sua ombra perenne, Blake.
    ‘Ok - Skyler ha abbastanza ragione, ma che cavolo. Sono stufo di subire sempre le decisioni di Blake come se fossi io il terzo incomodo… e Markab (sì, aveva ricordato il nome… forse) alla fine è come una campana: vuota ma fa risuonare l’unico neurone che ha in testa. Dovrei darci il peso che ha’: forse la de-escalation con tregua avrebbe funzionato.
    O forse no.
    Certo, se era bastata solo una manciata di parole per distruggere il rispetto che Blake provava per lui, forse non ne aveva mai avuto davvero, e aveva confuso il rispetto con il “fatti andare bene qualunque cosa, perché io sono io e tu non sei un cazzo”. Insomma, i veri amici dovrebbero avere un minimo di empatia, comprensione e soprattutto tolleranza in più: com’era possibile che, al primo accenno di “insubordinazione” all’ordine mondiale blakiano, il Black Opal scattasse?
    I muscoli possono far molto, ma non difenderti da un tradimento emotivo - come un pugno in pieno stomaco a ciel sereno.
    Avrebbe tentato di schivare, ma probabilmente era davvero stato colto alla sprovvista e non ci sarebbe riuscito: limitare i danni era tutto ciò che avrebbe potuto fare.
    Una volta che si fosse ripreso, avrebbe guardato con astio l’altro: “Che cazzo di problemi hai, Blake?!”.
    ‘Per gli Déi, la tua stessa medicina non ti va bene?’
    Non avrebbe aggiunto molto, se non altro perché…
    Snowflake.
    Come avrebbe preso Snowflake un’eventuale scazzottata tra il fidanzato ed il migliore amico? Non avrebbe mai voluto coinvolgerlo in un simile conflitto d’interessi, per cui si limitò a incassare il colpo e serbare rancore. Chiunque non sapesse affidarsi alla logica e si lasciasse andare ad una villana scazzottata aveva già perso in partenza.
    “Senti, fa’ quel che cazzo vuoi con i tuoi amici - prendili a pugni, se ti fa stare meglio. Per quanto mi riguarda, ti abbia l'Averno in gloria.”
    ‘Con amici così, chi ha bisogno di nemici?’
    Si sarebbe allontanato, forse zoppicante forse no, data comunque la scarica di adrenalina in corpo, per andarsi a chiudere nella sua torre d’avorio in un angolo e mettere il broncio. Aveva gestito male quella situazione? Sicuramente sì. Aveva legittimato il comportamento di Blake con le sue parole? Certo che no: non puoi usare il cognome di una persona per apostrofarla e prendertela se quella usa il tuo a sua volta. Ok, era un discorso un po’ contorto, ma nella testa di Adamas filava candidamente.
    ‘Forse me la sono presa troppo, e in parte è colpa mia… ma quel “Porca puttana Vesper!Sei così sicuro che sia il tuo fidanzato...?” mi ha dato decisamente fastidio.’
    Poche cose avrebbero potuto distoglierlo dal rimuginare sullo scambio di opinioni, se così si poteva chiamare, precedente; un SMS in piena Denrise, uno dei pochi luoghi al completo riparo dal 5G (?), fu una di quelle.
    ‘Ero abbastanza sicuro che non prendesse… ma che -?!’
    Un messaggio di Cora Delaine non poteva passare inosservato neanche in quella circostanza.
    ‘Un seme?’
    Tirò fuori il sacchettino dalla tasca: non l’aveva calcolato minimamente, ma ora la faccenda si faceva interessante.
    “Catalogus…?”
    Sapeva già come fosse un oggetto magico, ma forse era utile valutarne la pericolosità.
    Con Blake Barnes non l’aveva fatto, e guarda com’erano finiti.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Interagisce con Jesse Lighthouse e Blake Barnes, incassa il pugn eventuale, si rintana nella sua torre d'avorio in un angolo, legge il messaggio di Cora e indaga il seme.

    Azione unica: Catalogus (Intuito 18).
    Effetto: La punta della bacchetta si illumina di un colore rosso tanto più intenso quanto è intensa la concentrazione magica all'interno del bersaglio.
    Note: con intuito <25 ti permette di capire se quell'oggetto sia magico e quanto sia potente;
    con >25 ti permette anche di avere sensazioni circa la pericolosità dell'oggetto stesso.
     
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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il player di questo simpaticone dal cuore spezzato non sa più a chi rispondere. Ha il browser con 6 schede aperte tutte nell'evento con i post di ogni persona che l'ha taggato (Ecco perché agli eventi ci partecipo raramente D: Questo però era un evento che non potevo perdermi, per diversi (Solo uno, in realtà u.u) motivi). Comunque, dopo questa breve introduzione, cerchiamo di muovere questo signorino.
    Aidan si trovava circondato da: Aibileen, Emma, Lilith, Eva, Lancelot e Blake.
    Iniziamo con Lancelot.
    Il professore parlò, Aidan lo ascoltava in silenzio ma, quando gli chiese di dargli la mazza, Aidan scosse la testa. “Non si preoccupi, professore. Non ho intenzione di utilizzarla, ora. Sono con i miei amici e non ho intenzione di far del male a loro. Basta solo che quell'idiota parente dell'armaiolo non si avvicini a me.” Fece un sorriso dei suoi al professore “Non si preoccupi davvero...ma la mazza la vorrei portare con me.”
    Quando Emma parlò di Ostara, convinta che tutto il patatrac fosse successo lì e facendo incazzare ulteriormente il Dioptase, Blake se la mangiò per poi spiegare al ragazzo che Olwen non farebbe mai una cosa del genere “Ok...allora dove cazzo ha conosciuto quel coglione? Perché io ho la bruttissima sensazione che ci abbia scopato diverse volte.” la delicatezza del dioptase si era andata a farsi benedire.
    Poi, con la stessa delicatezza che aveva Aidan, e forse anche peggio, Barnes disse la sua. Aidan lo ascoltò, non sapendo se ridere o incazzarsi pure con lui.
    “Sai Blake? Mi hai convinto! Sei stato un po' stronzo, come sempre. Ma hai ragione. Perché incazzarmi se lei si scopa il coglione. Anche io posso scoparmi chi mi pare e piace.” disse, ascoltando pure Lilith che disse la sua in modo più gentile di Blake, ma più o meno era la stessa cosa. “Si, credo di essermi calmato, adesso. Parlerò con lei ma...con calma. E sempre se sia lei a volermi parlare. Io le ho già detto tutto ciò che volevo dirle. Ora dovrebbe essere lei a spiegarmi un po' di cose.”
    Guardò nuovamente Blake “Se quella cosa delle 5 al giardino era vera...io accetto eccome! Alle quattro e mezza sono già lì ai giardini.”
    Successivamente Aidan sentì vibrare il cellulare che aveva in tasca. Fece una smorfia confusa e prese il cellulare “Ma non dovevano non funzionare i cellulari, in questo posto?” mormorò mentre apriva il messaggio e lo leggeva.
    Sentì le parole di Blake e alzò lo sguardo. “Suvvia, bisognerebbe esserle un po' grati, ha dato una connessione internet e telefonica in un posto del cazzo come questo. E poi cosa ci sarà mai in un seme? Una bomba batteriologica? Una cimice? A me sembra un semplicissimo seme” Fece spallucce.
    Intanto intorno a lui cominciava a salire l'agitazione. Aidan li osservava confuso, soprattutto Lilith che gli parlò chiedendogli di fare attenzione a Blake “Sentito Barnes? Dovrei tenerti d'occhio...insomma...non so chi dei due farebbe più casini.” gli scappò un sorriso. Mentre tutti facevano avanti e indietro tremendamente impanicati e agitati, Aidan guardò Blake e le due sue amiche “Blake, Aibi...Emma. Io voglio piantare sto seme. Se volete seguirmi, io sto andando dal tizio grosso e tatuato che somiglia a Khal Drogo, che vende cose di erbologia, credo che mi sarà utile.”
    Quindi, senza dire altro, cercando di farsi spazio in mezzo alla confusione e con i suoi due nuovi famigli, si avvicinò allo speziale e chiamò il negoziante. “Scusi! Khal dr...signor Speziale!” appena avrebbe ricevuto la sua attenzione continuò a parlare. “Senta! Mi servirebbe un vaso pieno di terra. Ce l'ha? Quanto costa? Voglio piantare il semino che ci è stato regalato!” E quindi avrebbe atteso una risposta dal negoziante, assolutamente tranquillo, ignorando tutta il via vai di gente agitata per tutta l'isola denrisiana.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Interagisce con Lilith Clarke Emma Lewis_ Emma Lewis Lancelot Olwen Blake Barnes Aibileen Beatrix. Se ne sbatte altamente di tutto il macello e raggiunge lo speziale dove chiede un vaso pieno di terra a Jason K. Byrne
     
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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Più ci pensava e più Erik si rendeva conto che non mancava molto tempo prima del tipico incamminarsi verso il percorso che conduceva al castello. Solitamente le tempistiche venivano calcolate al secondo affinché la cerimonia di inizio anno potesse concludersi con il banchetto, ma quel dì qualcosa andò storto.
    Il magifonini di Erik, di Clive e di Nicholas ricevettero un messaggio contemporaneamente. Incuriosito dalla cosa fece per leggerlo e si pietrificò. Lo lesse ancora. E ancora. Acciderbolina, non di nuovo. Udì la voce di Lilith che grazie al suo Sonorus venne recepita forte e chiara. Propose di far riunire tutti i ragazzi del primo anno presso la forgia di Philipp ed Erik annuì.
    Magari prenderemo dopo qualcosa insieme, non c'è tempo da perdere, venite con me. Fu così che anche il prefetto ametrino si avviò verso quel punto di incontro. Come di certo sapete Cora è la leader di Excalibur e in passato abbiamo avuto a che far con lei. Hanno cercato di derubare la drakkar con cui siamo arrivati sull'isola. Onestamente dubito che abbia fatto le cose che ha scritto solo per chiederci scusa, ma bisogna essere prudenti, venite con me. Avrebbe invitato chiunque fosse passato da quelle parti di seguirlo, finché non avrebbe visto Lilith che salutò con un gesto di mano. Lilith, qui tutto bene? Da dov'eravamo noi non abbiamo visto niente di insolito, ma terrei gli occhi aperti. Se sono già venuti qui non è detto che siano già andati via. Lo sguardo si spostò verso Nicholas e Clive. Se dovesse accadere qualcosa usate Periculum per segnalare la nostra posizione, ma state tranquilli. Non vi accadrà niente, ci sono io a proteggervi.
    Impugnò il Magifonino e anche lui provò a rispondere al messaggio:

    Gentile Signora,
    sono Erik, il ragazzo con cui aveva parlato sulla Dragone degli Abissi. Innanzitutto la ringrazio per il regalo perché è un dono e in quanto tale va apprezzato, ma io e i miei amici siamo spaventati dato che l'ultima volta che ci siamo visti la sua organizzazione non ci ha lasciato un buon ricordo. Potrebbe garantirci che non vi troviate sull'isola? Se è davvero dispiaciuta per ciò che è accaduto l'ultima volta il minimo sarebbe non farci stare in pensiero e lasciarci festeggiare la Cerimonia di inizio anno. Sa è difficile farlo con la paura di essere feriti o di dover combattere contro i vostri oggetti animati.



    RevelioGDR


    Erik manda un messaggio a Cora e interagisce principalmente con Clive, Nicholas e Lilith
     
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    Black Opal
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    ex Serpeverde

    Black Opal

    battitrice



    I go crazy cause here isn't where I wanna be

    Non era la prima volta che si trovava a gestire apprezzamenti indesiderati e, temeva, non sarebbe stata neanche l'ultima. Il Denrisiano che si era presentato con una corona floreale era oggettivamente carino ma non rientrava nei gusti della gallese, per cui rifiutare le sue avances e puntare la sua attenzione verso una collega di lui era quanto riuscì a fare in poco tempo e senza dover appellarsi all'utilizzo della sua bacchetta o alla mazza che si stava trascinando dietro. «Come preferisce allora», fece spallucce nel mentre il Dioptase pensò bene di sfoggiare la sua armatura, come se ne avesse bisogno. «Cam», sibilò il suo nome, abbassandone il tono per confermare quel giudizio sullo speziale, «lo so». Eppure con l'esperto di piante ed erbe la Lynch non aveva ancora finito, tanto da lasciargli intendere che avrebbe preferito altro, seppur non facesse uso. Venerava il suo corpo e l'unico vizio che si concedeva era l'alcol e per lo più fuori dalle mura del castello. Forse impietosita dalle parole di Garlic con cui aveva cercato di spuntare un'arma gratis, si arrischiò ad accettare una sigaretta magica.
    «Ti ringrazio», lo avrebbe guardato negli occhi mentre la mano avrebbe cercata quella di Cameron per adagiarvi il suo bottino. «Adieu», salutò, rincorrendo poi la Freeman e il suo ragazzo.
    «Cohen, smettila di sparare stronzate», venendo messa a tacere da qualcosa che vibrava all'interno dello zaino. Quello seguito da una cacofonia di suonerie che ebbero il potere di raggelarla. «Ma non dovrebbe prendere qui», osservò ad alta voce, memore degli avvertimenti di Hinds, ai principi dell'estate. Afferrò comunque il suo dispositivo magico iniziando a leggere convulsamente delle parole che avrebbe preferito non leggere mai. «Avrà avuto il piano dati illimitato?» sia per numero di caratteri che per messaggi da poter inviare. Man mano che avanzava nella lettura le nocche sbiancarono, ricordando perfettamente lo scontro con la donna ed i suoi adepti al molo di Yggdrasill. Lo sguardo a sollevarsi, a metà del testo, fino a cercare la figura di Maverick. Lui avrebbe saputo dare una spiegazione, no? Eppure non si mosse, continuando a scorrere le pupille sullo schermo fino ad allungare una mano dietro, diretto verso la tascona grande dove aveva posato il sacchetto ricevuto una volta scesa dalla nave. Lo aprì ritrovandovi in effetti un seme che però le creava un pensiero sinistro visto i caratteri che accompagnavano.
    «Esattamente che tipo di legame?» Ma la Delaine è per caso fan di Sailor Moon? Nei ricordi da bambina ricordava un vecchio episodio dell'anime dove Ami Mizuno, la guerriera sailor legata a Mercurio, che passava il suo tempo libero in una scuola di informatica e dove il cattivo di turno, tramite floppy disk inseriti all'interno della colonna del pc risucchiava l'energia dei poveri ragazzi. Che avesse intenzione di fare qualcosa del genere con loro? Esattamente qual era il suo scopo questa volta? Era forse per creare una ondata reazionaria all'interno dell'accademia? «Se questo dovesse significare l'abbandono della Burke perché no?» La voce magicamente amplificata della Clarke la riscosse dai suoi auguri di morte per la bacucca, portandola ad affrettare a conservare il magifonino ma non il seme, e ad attirare l'attenzione della Prefetta e di Cohen. «Io rimango al limitare, nel caso in cui dovessero esserci primini che non abbiano sentito Lilith», la bacchetta era sguainata, «voi andate». Non avrebbe più avuto una spilla appuntata al petto -almeno quella da Prefetta- ma non significava che avrebbe potuto reagire diversamente. Lì, più in disparte, la ragazza sarebbe rimasta ad osservare anche il movimento più sbagliato, andando alla ricerca del più piccolo degli indizi, rimanendo pronta a richiamare qualche studentello sprovveduto, in realtà finì con il rigirarsi il seme tra le dita prima di toccarlo con la punta del suo catalizzatore per tre volte. «Favellio objectum», qualora fosse comparsa una piccola fessura a forma di bocca sul seme la ragazza avrebbe abbozzato un'unica domanda diretta. «Qual è il vero obiettivo di Cora Delaine?»

    and satisfaction feels like a distant memory




    Interagisce con: Jason K. Byrne, Mia Freeman, Cameron Cohen.

    Si mette a disposizione di eventuali studenti per rimandarli verso la zona del Brugnir. Tenta un favellio sul seme.

    Azione: favellio objectum sul seme
    PP di riferimento: Intuito, 10
    Domanda: Qual è il vero obiettivo di Cora Delaine?

    Oggetti:
    • lente dei linguaggi, (acquisto);
    • Bastone di Heimdall ᛉ [Difesa=d20, scala su Resistenza]
    Se usato per difendersi crea uno scudo di elettricità che, in funzione di Intelligenza, rallenta il nemico.
    • Bracciale in acciaio ᚨ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali.
     
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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    Com'era possibile che Jesse e Adamas fossero una coppia abbastanza stabile nonostante fossero così strani tutti e due e tra loro scorrazzasse libero un Blake selvatico?
    La ragione risiedeva nei loro equlibri, in quella incredibile alchimia che permetteva loro di sentirsi parimenti protetti e protettori, permettendo a Jesse di dirsi 'Lo devo proteggere, ad ogni costo, da ogni cosa...' nel mentre l'altro, descrivendolo come meraviglioso, lo faceva arrossire come una quattordicenne qualsiasi, facendolo sentire piccolo, nudo (più di quanto già non fosse) e al contempo al sicuro "Sei tu quello incredibile, Adamas"
    E lo era, Jesse lo credeva davvero, talmente tanto da non capacitarsi mai del perché uno così stesse con lui, al punto che neanche poteva immaginare che il suo ragazzo potesse provare gelosia, o anche solo insicurezza, per lui. Eppure era successo, a causa delle parole degli amici di Blake, certo, ma anche per la presenza dello stesso ragazzo e del modo in cui, costantemente, marcava il territorio, cercando di prendersi ogni centimetro di Jesse come proprio, in una maniera tale che ogni volta faceva venire le vertigini all'aspirante marine, da quanto si sentiva desiderato 'Sono... davvero fortunato!'
    Jesse, in fondo, aveva 17 anni, ma a livello emotivo ne aveva ancora 13 e per due attenzioni avrebbe fatto la qualunque, senza vero ritengo o limiti, anche se, forse, quel giorno, quel limite fu trovato, piantato dritto alla bocca dello stomaco di Adamas.
    "... BLAKE?!" fu così improvviso, così inatteso, così assurdo che non solo non ebbe modo di proteggere il fidanzato dallo scatto d'ira dell'amico, ma neanche lo mise a fuoco quando avvenne, talmente scosso da dover sbattere le palpebre tre volte prima di vedere ciò che stava guardando, salvo poi impiegare almeno altri cinque secondi a davvero capire cosa stesse succedendo 'Lo ha picchiato... HA PICCHIATO ADAMAS!'
    Rimase lì, come uno stoccafisso, con le labbra schiuse e gli occhi enormi, paralizzato, vuoto; sentiva le vertigini, quasi che se avesse fatto un passo sarebbe caduto a terra, forse perché, in fondo, si stava sentendo la terra tremare sotto ai piedi, il suo stesso mondo sgretolarsi.
    "Ma se picchi il mio ragazzo è un problema mio" infine la parola tornò sulle sue labbra, fievole come un sussurro ed esitante quasi quanto una domanda, salvo poi obbligare il ragazzo a fare un sussulto e cambiare decisamente tono e volume "Ma se fai del male alla persona che amo, è un mio problema."
    Difficilmente Jesse smetteva di essere esitante e spaventato anche dalla sua ombra, ma chiunque, guardandolo ora, ritto come un fuso e con lo sguardo tagliente come l'acciaio, si sarebbe reso conto fosse arrivato uno di quei momenti.
    "E' stato il tuo amico a chiamarmi fidanzatino. Era una battuta e come tale Adamas l'ha presa: ci ha riso sopra, ha fatto un tatuaggio col suo ragazzo perché siamo qui, ci stiamo divertendo, siamo tutti nudi ed era un sacco che non stavamo insieme e - uh! - possiamo... e poi ha fatto una battuta a te. E tu gli hai tirato un pugno."
    Senza esitazioni, Jesse si avvicinò a Blake per fronteggiarlo a brevissima distanza, al punto da respirare quasi la stessa aria "Tu hai detto che sei il mio migliore amico, lui scherzava, Adamas scherzava e ti ha detto che sei il mio migliore amico. E quindi? No, perché se vogliamo parlare di frasi del cazzo, parliamo di qualcuno che ha detto, davanti a me, Vesper, sei sicuro di essere il fidanzato di Jesse? Perché se stiamo tutti scherzando, Blake, sai benissimo che io ho molto senso dell'umorismo - poi se volete sfottere me uh ok è sparare sulla croce rossa, ma ehi, lo capisco, ci sta: sono ridicolo! - ma se poi finisce con un pugno allo stomaco allora non mi va più bene!"
    Lo superò e raggiunse Adamas, perso nei suoi pensieri, si chinò su di lui per vedere come stesse, schiuse le labbra, ma si trovò incapace di parlare 'Cosa gli dico... Scusa? Seriamente?' si disse lui, odiandosi profondamente, sia per non poter far di più, né con Adamas né con Blake.
    Lo lasciò ritirarsi nel suo antro, lo osservò e udì le parole di Lucas, accanto ad Olive. Rise amaramente "Blake non ha mezze misure per le persone che ama. Per questo è il mio migliore amico" e detto ciò tornò da Blake, stanco, sfibrato; gli fece cenno di mettersi in disparte con lui, in un punto ove potessero parlare da soli.
    "Tu non hai mezze misure e io non te le ho mai chieste, con me: sei il mio miglior amico e... e se tieni a me... non puoi fare del male ad Adamas, per nessuna cazzo di ragione! la rabbia controllata sotto il suo sguardo disperato era tale da farlo visibilmente tremare, a livello delle mani, ma anche del corpo in generale "Mi ama... non so come sia possibile, ma lui mi ama per come sono... strano, idiota, incasinato..." con un miglior amico pazzo incendiario bipolare e possessivo "Lui mi ama... e io amo lui... e siamo felici. FELICI" lo rimarcò con disperazione quasi, manco fosse una chimera, una cosa mai esistita, tipo un sorriso di Ensor "Non ti piace, non lo sopporti? Ok, fai come faccio io con Lilith: ignoralo e giragli al largo, fai quello che vuoi, ma... ma non puoi picchiare Adamas... perché... posso essere il tuo fodero, i tuoi addominali, il tuo socio, il tuo batterista, io tuo migliore amico, il tuo compagno di stanza... anche il tuo cuscino se serve... la tua lavastoviglie, quello che stracazzo vuoi... ma non posso essere l'amico di una persona che picchia la persona che amo... non posso e non voglio esserlo. Picchia me, insulta me, odiami... ma non toccare... il ragazzo... che amo!"
    E così, senza attendere una risposta, Jesse se ne andò con gli occhi lucidi, versando lacrime mentre raggiungeva Adamas.
    Quando fu nei suoi pressi, emise un singhiozzo, si asciugò le lacrime e poi raggiunse Adamas "Posso?" pigolò lui, chiedendogli se potesse mettersi accanto a lui.
    Gli fosse stato permesso, si sarebbe messo vicino al fidanzato e lo avrebbe stretto "Stai... stai bene?" gli chiese infine, odiandosi ancora una volta, salvo odiare ancora di più il proprio cellulare squillare così insistentemente.
    Lo prese in mano e quando lo lesse strinse gli occhi 'Non ci voglio credere' si disse lui, mettendo via il cellulare per nascondere quello che stava succedendo, desideroso solo di stare col suo ragazzo, che però, a sua volta, in un certo senso, si stava attivando dopo tutte quelle informazioni.
    "PORCA TROIA E POI BLAKE SI PERMETTE DI TRATTARE A MERDA IL MIO RAGAZZO QUANDO HA UNA FIDANZATA CHE MERITEREBBE DI ESSERE PRESA A SPRANGATE TUTTA LA VITA! ISTERICA DEL CAZZO!" la goccia che fece traboccare il vaso fu il Sonorus della prefetta dioptasio, che, insieme al suo messaggio, lo costrinse a tornare alla realtà e ai propri doveri "Eravamo riusciti a liberarci di quella troia e invece rieccola attaccata a cagare il cazzo!" e urlate quelle parole fece un paio di passi, ansimando.
    "Vado a controllare cosa succede... e... e chiamo mio padre... tu... tu stai vicino a Skyler... ok?" disse ad Adamas, serrando i pugni dalla rabbia, inforcando poi il cellulare, cercando di parlare con Jason Lighthouse per informarlo di quello che stava succedendo.
    Appena possibile, trovò gli altri e si beò di vedere Elisabeth togliersi di mezzo.
    "Spero che il dramma di prima non abbia fatto suonare la tua runa" disse lui mortificato, allorché ancora agitato, avvicinando Erik "SONO JESSE LIGHTHOUSE, E LUI E' ERIK FOSTER... siamo qui per voi... come dice lui, non avete niente da temere: siamo in un villaggio pieno di prodi guerrieri e i nostri professori sono maghi abilissimi... quindi state tranquilli: il peggior nemico di tutti noi è il panico... state tranquilli e andrà tutto bene!" concluse lui, estraendo la bacchetta e iniziando a guardarsi introno cercando strane cose volanti, come l'ultima volta.
    RevelioGDR


    La riassumo così: jesse sclera, poi sclera, poi cerca di non sclerare.
     
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    Jessica Whitemore
    Se la maggior parte degli avventori del villaggio, quel giorno, era agitata per ciò che stava succedendo, a Jessica sembrava importare poco. Forse avrebbe dovuto fare come Lilith e provare a radunare i primini o fare qualsiasi cosa che sarebbe potuta essere utile alla causa, ma tutto ciò che fece fu mandare uno sticker carino a suo zio che le mandava foto di Alex che lei stessa aveva scattato, quindi già tutte salvate nel proprio magifonino, e riaprire il box messaggi della chat con Cora. Non aveva risposto al messaggio precedente, tuttavia lei non era tipa da lasciar perdere, infatti si preparò un'altra risposta. Signorina Delaine, lo so che è molto impegnata a conquistare il mondo, ma non è carino da parte sua non rispondere dopo che ha scatenato questo caos. Certo, un caos che apprezzo ma pur sempre un grande caos. Ripetere più volte quella parola, la aiutò ad enfatizzare il concetto. Inviò quel messaggio proprio nello stesso momento in cui arrivò quello di Lilith nel gruppo che aveva con tutti gli altri prefetti. Nonostante non fosse poi tanto preoccupata di Cora -lei non voleva ammazzarli come volevano fare molti altri, prima di lei... quindi, perché agitarsi tanto?-, decise che sarebbe stato bene dirigersi lo stesso alla bottega di Philipp, giusto per far vedere che comunque ci provava. Non aveva perso la spilla per mano di Lancelot, quindi forse sarebbe stata una buona idea usarla per non rischiare che gli venisse tolta poi.
    Arrivò quindi dove teoricamente si erano radunati prefetti, primini e tutti gli altri, quasi scontrandosi con un Jesse decisamente poco calmo. Sarebbe stato metagame citare tutte le informazioni riportate in precedenza nel gruppo telegram in quanto la scarsa affidabilità dei professori, però lei comunque non era sicura di quel punto. Che ne dite se li facciamo dividere per casate? Almeno così ci sarà un po' più d'ordine. Possono condurre i primini ad Hidenstone. Di sicuro là saranno più al sicuro che qui... qualsiasi sia il pericolo. Dai il comando a qualcuno di affidabile per ciascuna casata. Che ne so, Elisabeth, Adamas e... si fermò, rendendosi conto di non aver assolutamente nessuna idea di chi scegliere per i Dioptase. Oppure solamente loro due per tutto il gruppo, perché non mi viene in mente nessun altro, oltre a noi Prefetti. Insomma, qualcosa del genere. Basta che vadano via dal porto. Lei che ne dice? Lo avrebbe proposto anche ad Olwen, non appena fosse riuscita a beccarlo.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Manda un altro messaggio a Cora ed interagisce con Lilith Clarke Lancelot Olwen Jesse Lighthouse Erik Foster Mia Freeman
     
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    Brooks O'Connor
    Cazzo, sei proprio una grandissima idiota, Amalea. La chiamò con il nome giusto, questa volta, e non era esattamente un bene. Se l'avesse chiamata "Amaela", probabilmente ancora un briciolo di tranquillità e tentativo di chiarimento, sarebbe rimasto in lui. Ma non era più così. Hai baciato un ragazzo che non avevi mai visto prima, affianco a quella che avrebbe potuto benissimo essere la sua fidanzata. Solo... le troie lo fanno. Quella parola stonava davvero tanto sulle labbra dell'ex grifo, che solo quand'era arrabbiato riusciva ad usare parolacce del genere. E quel giorno era veramente arrabbiato, sebbene non ne sapesse per niente il motivo.
    Geloso di te? Io? Una risata sarcastica, fredda e senza allegria, lasciò le labbra del ragazzo. Ormai non mirava più al chiarimento, quanto più a ferire l'unica persona, assieme a Fitz, che contava davvero per lui, almeno in quel posto. Cresci, Amalea. Smettila di comportarti come una stupida bambina, solo allora forse potremmo riparlarne. Liquidò il discorso con gelida ira, una sensazione che non si ricordava nemmeno e che lo stava colpendo con la potenza di un uragano.
    No no, vaffanculo lo dico io. E sono sempre io che non voglio più vederti. Buona vita! Abbaiò, isterico, incrociando le braccia al petto e correndo via nella direzione opposta a quella della (ex?) migliore amica e corse finché non sentì i polmoni bruciare... ed il telefonino trillare. Lui era nuovo di quel posto, tuttavia gli era stato detto che i magifonini non potevano funzionare se non ad Hidenstone, quindi con allarme lo tirò fuori dalla tasca, lasciandolo quasi cadere quando ne lesse il contenuto. WOOOOOW!!! Esclamò, sollevando le braccia con giubilo. Il telefonino era un po' una parte di lui e non si sarebbe sentito apposto, non potendolo usare durante le lezioni o le gite a Denrise. Non aveva idea di cosa fosse successo a quel famigerato primo incontro, sennò forse non avrebbe gioito così tanto. Un primo sentore di stranezza, lo ebbe quando sentì una voce femminile chiedere loro di radunarsi davanti al Burgnir o qualcosa del genere, poi quando vide tutta quella gente esprimersi in esclamazioni così concitate, ne ebbe la certezza: Cora non era quella buona samaritana che faceva credere. Ed era altrettanto ovvio che Brooks, pur usando spessissimo il telefono, non era molto informato sull'Excalibur. Ehm... chi è questa Cora Dilana? Domandò, tirando la manica al ragazzo che aveva appena finito di parlare, presumibilmente un prefetto. Si stava preoccupando anche lui ora, tanto che momenti spensierati come quello di poco prima in cui aveva chiesto a Markab di poterlo toccare, ricevendo risposte che non glielo avevano permesso sia da lui che dal suo compare, passarono nettamente in secondo piano, parendo successe anni luce prima.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland



    Interagisce con Ama e Jesse Lighthouse
     
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    Summer Parton
    Prof di Astronomia? | 28 anni

    Fingere di essere una ragazza adorabile e circa normale era sempre stata una seconda vita, per Summer: quando ancora era negli U.S.A., in fondo, aveva usato diverse volte quella strategia, vuoi per ottenere uno sconto, vuoi per evitare brutte conseguenze con le forze dell’ordine. Tuttavia, da quando era arrivata a Denrise aveva evitato abbastanza quella seconda pelle; come professoressa, trovava adatto il proprio carattere, ben più cinico e calcolatore, anche se non posato e tranquillo.
    ‘Ma che, ci sta provando?’
    Summer non era propriamente interessata al sesso, anche se si definiva prevalentemente eterosessuale with just a pinch of lesbian; era molto più interessante ciò che si poteva ottenere, grazie al sesso - che fosse un posto di lavoro, un tetto sopra la testa o una spesa.
    ‘È comunque meglio continuare la pantomima, immagino.’
    “Oh, ma quanta audacia!”, ridacchiò, un po’ ammirandola davvero, e un po’ per far abbassare alla tipa la guardia.
    “Osservatorio, eh? Sì, si può fare - ma come fai ad essere sicura che non sarai tu a offrirmela, la birra?”
    Le fece una mezza linguaccia irriverente, risultando comunque abbastanza sexy.
    “Grazie, credo proprio che la fortuna mi servirà assolutamente, visto l’andazzo dell’anno scorso. Ci si vede in giro, o all’osservatorio, direi. Bye bye, baby!: le ultime parole furono canticchiate, citando una vecchia canzone di Marilyn Monroe.
    Con il borsello più leggero, Summer si estraniò un pochino dall’evento circostante: gli eventi mondani a interessavano giusto nel momento in cui poteva trarne un profitto, e aveva già ampiamente avuto la prova di non riuscire a imbrogliare il prossimo di fronte agli studenti. Provò un poco le Lenti del Camaleonte, approvando la montatura scelta dalla negoziante, pensando già a come metterle in uso in un prossimo futuro.
    Per quanto si isolò, non seppe poi dirlo: la solitudine era la sua fortezza, ma anche una rottura di scatole, dopo un po’ che una ci rimaneva dentro. Fu riscossa dai suoi pensieri dalla voce tonante di una studentessa.
    ‘La bottega del druido? Ma da quando gli studenti si permettono di chiamare i prof? Volevo evitarmi queste rotture’
    “Sono qui - spero che qualcuno abbia davvero bisogno, o che ci sia il concerto reunion degli ABBA a sorpresa!”
    Arrivò davanti alla studentessa che l’aveva chiamata, scoprendo come si trattasse della Prefetta (‘Ma si dirà? Boh, girl power) dei Dioptase.
    “Lunagemino? Che succede?”
    Se Lilith le avesse spiegato la situazione e le avesse mostrato il messaggio, Summer le avrebbe riferito testuali parole: “Credo che questa Cora - giusto? - intendesse un ciclo lunare reale. Sai, perché il Lunagemino funzioni in quel modo sugli artefatti magici occorre che ci sia l’intenzione da parte del creatore. Non conosco questa tipa, ma immagino che vogli darvi un insegnamento sull’arte di saper aspettare o cose simili…”
    Ascoltò la spiegazione di Erik su di Cora, di cui aveva sentito parlare, pensando quanto fosse grande la seccatura di dover pensare agli studenti come docente (‘Io, l’adulto responsabile - che ridere’). All’arrivo di un ulteriore Prefetto (‘Giuro, spuntano come le citazioni in giudizio di Papà!’), si sentì in dovere di dire qualcosa.
    “Ragazzi, ho capito che in passato questa tipa abbia combinato diversi casini, ma insomma: da dove vengo io, i terroristi non fanno regali ai bambini. Sì, ecco - fanno cose ben più gravi di cui non mi va di parlare, ora. Oppure indossano il parrucchino e truccano le elezioni grazie agli hacker russi. Perciò, sono d’accordo con i vostri Prefetti: niente panico. È così che i terroristi vogliono farvi sentire: insicuri e sempre in pericolo, anche in casa vostra. Comunque, Coeli Passio!”
    Avrebbe cercato di rasserenare gli animi dei presenti, più per evitare che si facessero male sotto la sua giurisdizione piuttosto che per vera e propria preoccupazione per il loro stato d’animo.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Ha acquistato le Lenti del Camaleonte.
    Interagisce con Marina Stonebrug Lilith Clarke Erik Foster Jesse Lighthouse

    Azione: Coeli Passio col tempo Sereno per calmare un minimo gli animi degli studenti, pur sapendo che sono tanti e non è brava negli incanti mentali ad area (ma almeno finge di fare la docente).
    Nome: Incanto Meteoropatico (III anno)
    Classe: ibrida (Elementale e Mentale)
    Formula: Coeli Passio
    Movimento: una S inversa
    Effetto: modifica l’umore del bersaglio in base al tempo atmosferico presente. Sereno: calma; bonus Tecnica, malus Destrezza.
     
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    Morrigan Maverick

    "Be the chaos you want to see in the world"
    80ylmel
    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]

    Il particolare modo in cui lui e Lancelot Olwen interagirono poteva ricordare la danza dell'accoppiamento di qualche animale strano ma, a dirla tutta, per fare da balia a degli studenti simili un po' strani dovevano esserli.
    Avrebbe potuto continuare per ore a scambiarsi incanti grafici con il collega, ma si limitò a un saluto per passare oltre. Morrigan aveva tempo da spendere, ma non Lancelot: probabilmente era l'unica persona che avrebbe fatto la differenza tra la vita e la morte di diversi tra i nuovi studenti.
    Forse, in quanto sacerdote runico, avrebbe persino potuto fare da mediatore tra denrisiani e londinesi, dove londinese stava per non-denrisiano.
    «Per una volta potrei darti ragione ma vedi, Kenna, questa Estate è stata parecchio impegnativa. Non hai ricevuto il mio ultimo messaggero elementale?» Probabilmente no, ed era meglio così visto che uno di questi gli era costato l'esilio «Ti aspetto all'isola di Andromeda per farla nostra ma non ti ho trovato». Emulando un clown triste si passò l'indice sotto al taglio dell'occhio asciugando una lacrima inesistente e facendo labbrucce «Ma ho ancora diversi spunti di quest da utilizzare». Un sorriso così brillante da spaccare la quarta parete «Tieniti libera il prossimo sabato».
    Con un salto si staccò dalla bancarella della strega per avviarsi altrove, congendadosi con una frase che si fece sempre più sottile a ogni passo «Ho la memoria corta, Kenna, ma sai bene che ero in fila per qualcos'altro». Un ultimo saluto e scomparve nella folla.

    «Cara» Non si ricordava minimamente il nome della strega con cui era stato. Dannato Gin... «La mia patria mi ha chiamato e non potevo esitare un secondo di più» In un certo senso era vero. Le dispiaceva molto per quel cuore spezzato, ma il Reparo di Morrigan sapeva mettere a posto anche i cuori «Denrise. Hai mai sentito parlare di quest'isola stupenda? Prendi la prima nave disponibile e raggiungimi. Ti mostrerò le stelle, ti farò provare le stelle.»
    Voleva tranquillizarla? Probabilmente.
    Voleva leggere altri messaggi scritti da Ste? Certamente.
    Dunque l'attenzione scivolò sul presente. «Smaug, aiutami a cercare un bancarella che venda materiali interessanti» L'indice grattò il mento dello snaso drago che si alzò in volo fiutando l'aria e sbattendo le ali.
    Morrigan conosceva i materiali meglio del drago e ciò che stava cercando, probabilmente Denrise glielo avrebbe offerto. Minerali dai picchi di odino? Ossa di mostri marini? Qualsiasi cosa potesse tornare utile per la creazione di un megazord gli avrebbe fatto comodo.

    «Parlato»
    "Pensato"
    «Scritto»
    Narrato

    Ha con sé

    - Stivali volanti
    - Dragonslayer
    - Magifonino
    - Cacciatore di vergogne
    Free per magitech - vuoto per ora
    Free per verde - Smaug


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    Applause @ Lady Gaga - @Artpop


    Interagisce con Lancelot e Kenna

    Azione 1: Cerca di calmare la tipa londinese
    PP: Empatia 36+2 Verbavoleo Lance putto dell'amore

    Azione 2: Analizza la merce nelle bancarelle cercando di notare o riconoscere qualcosa che possa tornargli magitecnicamente utile per i suoi crafting.
    PP: Intuito 43, Intelligenza 45
    Skill: Magitecnico

    Lo Snaso Sibillino
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Lance aveva trovato un nuovo studente promettente sulla sua strada, ma ovviamente egli non poteva dimenticarsi dei vecchi casi umani che seguiva e, perché no, aggiungerne uno nuovo alla lista.
    Aidan e Lancelot non avevano una grande confidenza, anche se la gentilezza del runista lo rendeva adatto a tutti, o almeno sufficientemente a permetter loro di riporre in lui fiducia e aprirsi quanto bastava per farsi aiutare, anche se non sempre la forma del suo aiuto veniva compresa, un po' come il suo tono gentile.
    Aveva chiesto l'arma ad Aidan per una ragion ben precisa: confiscarla sembrava una brutta cosa, una che non avrebbe mai fatto un docente gentile, tuttavia per quanto cambiasse il tono e il modo, l'intento era e rimaneva sempre lo stesso 'Non puoi girare con un'arma per un villaggio di gente armata... specialmente se intendi forse darla sui denti di uno di loro.' Aidan poteva anche non volerla usare, ma Lance conosceva fin troppi studenti (e ricordava ancora troppo bene sé stesso alla sua età) per potersi fidare di lui, della sua adolescenza soprattutto, sicché l'unica vera conclusione a tutto ciò era sempre la medesima: quell'arma doveva sparire.
    "Certo, Aidan, capisco che per te abbia un valore sentimentale, ma non è comunque prudente andare in giro con qualcosa di così pericoloso, per te e per gli altri" disse lui senza inclinare il proprio sorriso gentile, estraendo il catalizzatore e tracciando in aria il segno di minore "Reducio" enunciò, posando poi il suo sorriso sul ragazzo "Con dimensioni più discrete, sono sicuro che sarai più a tuo agio in mezzo agli acquisti" concluse, separandosi dal gruppo qualunque fosse stato l'esito, lasciando il ragazzo libero di fare e sparlare di quel che voleva, con e senza Blake Barnes.
    Poi i cellulari, tutti all'unisono risuonarono, ad eccezione del suo 'Che succede?' si chiese lui, osservando che il suo cellulare era ora connesso al mondo 'Ma le barriere...' aveva discusso a lungo con Varvara e Magnus delle difese dell'isola: cosa poteva mai esser capitato per superare quei rigidi e spessi confini?
    A capitargli quasi addosso fu Eva "Cosa sta succedendo Eva?" chiese lui, annuendo e origliando la chiamata a Victoria per aggiornarsi rapidamente, sentendo il sangue gelarsi nelle vene, accorrendo poi all'invito di Lilith 'Non di nuovo quella pazza assassina!' si disse lui, levando lo sguardo sui futuri primini, scorgendo tra di essi molti dei prefetti del precedente anno, che si stavano dimostrando non poco zelanti 'Comincio a capire perché a Hogwarts i prefetti vengono nominati a fine agosto...' rifletté con distrazione, posando lo sguardo su Jessica prima e poi Summer, riflettendo sul da farsi.
    'Cosa facciamo...?' l'idea di andarsene era allettante, ma qualcosa non lo convinceva "Vi ha mandato messaggi?" chiese in generale, ma osservando soprattutto Jessica "Se è così... sa dove siete... forse vi traccia..." disse lui, agitato, allentando il colletto della camicia, cercando la calma e la riflessione, anche sospinto dalle parole di Summer.
    'Io... non mi sento in pericolo...' rifletté lui e si guardò attorno, vedendo armi, persone, ma soprattutto guerrieri e palazzi, oltre i quali sorgeva un intero tempio di persone dedite al druidismo e all'erezione di barriere "Fuori dal villaggio saremmo soli e senza protezioni... qui... definire alleati i denrisiani forse è un po' audace... ma il nemico del mio nemico è mio amico... e comunque non permetteranno a nessuno di spadroneggiare nel loro Villaggio." propose infine, cercando gli occhi dei colleghi "Capiamo che succede... e poi ci muoviamo." fu la sua offerta.


    Spreca un reducio per inibire la mazza di aidan, giusto per averlo sulla coscienza se faremo a botte.
    Suggerisce di rimanere nel villaggio finché non sanno che accade.

    Reducio
    magitec1; tec 47;
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    In molti avrebbero potuto dire che Brian Ensor stava spesso nel torto, ma quel pomeriggio aveva ragione. Lui pensò di cercare Victoria prima di qualunque altro - per scopi infinitamente meno morali e nobili - e nel vedere lo scompiglio generale non poté far a meno di elargire un grosso sorriso.
    Cazzo, finalmente succede qualcosa. Gli studenti si stavano riunendo tutti in un punto e per quanto fosse tentato di avviarsi verso la direzione opposta, il suo essere direttore di casata pesava e pertanto si incamminò verso la calca. Tu, cosa accade? Si parò davanti a un ragazzino che terrorizzato alla vista di Brian Ensor mostrò il messaggio appena ricevuto. Ma che banalità, che palle! Cazzo, Cora, non ti hanno detto che hai passato l'età per giocare con i bambini? Per così poco optò per non informare immediatamente Damien, raggiungendo così Eva e Lancelot. Nonostante la presenza di Excalibur sia allarmante, deduco che non abbiamo nulla da temere. Il loro modus operandi è fin troppo palese e teatrale, se fossero qui probabilmente già sarebbero usciti allo scoperto. Quella era l'analisi di un uomo abituato alla vita all'interno di una organizzazione: per quanto Acromantula ed Excalibur fossero diversi, i meccanismi su come agivano avevano similitudini. E dubito fortemente che vogliano affrontare i denrisiani dopo aver detto di aver ammesso di aver manomesso il ripetitore. Sarebbe da sconsiderati.
    Sospirò, ruotando lo sguardo verso la maggior parte degli adulti lì presenti. Da sempre hanno puntato a un risvolto mediatico e probabilmente vogliono tornar a far parlare di loro. A mio avviso la soluzione è non far trapelare la notizia, raccogliere tutti i semi e gettarli all'interno di un camino scoppiettante.


    RevelioGDR


    Brian conversa con Eva, Lance e agli altri docenti nelle vicinanze.
     
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    Dioptase
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    Dioptase



    Raise your words, not your voice.

    Potevano le parole fissarsi come un tarlo nella mente delle persone? La risposta, purtroppo, era affermativa. Amalea ne aveva una discreta esperienza sulle spalle, per lo più di insulti ed offese. Poche erano le frasi che riviveva a loop nella sua testa, correlata di immagini ed emozioni e quelle erano per lo più dono di Brooks. Peccato che anche lui aveva deciso di passare al lato oscuro di quel giochetto, con la corva che si raggelò man mano che Ryan continuava a darci duro con lei. Sapeva che aveva sbagliato nel baciare quel ragazzino su due piedi, così come la biondina al suo fianco poteva essere la sua ragazza e che aveva assunto un atteggiamento che spesso aveva criticato nelle coetanee, eppure la Davidson aveva finito per il dimostrare, l'ennesima volta, come fosse un paradosso ambulante. Nonostante ciò mai si sarebbe sognata di sentire quella parola così mortificante per una donna, soprattutto quando veniva usata per offendere e ferire. Boccheggiò, sgranando gli occhi e cercando di recuperare con domande che però vennero rispedite al mittente. Brooklyn non era infastidito perché aveva baciato uno e quindi mostrasse gelosia e senso di possesso nei suoi confronti, come le capitava quando vedeva le sue iridi nocciola posarsi su qualsiasi altra ragazza non fosse lei, bensì era completamente disgustato da lei. Con la poca forza che aveva cercò di mandarlo a fanculo, ottenendo, ancora una volta, un palo da far paura. Tutte le certezze che aveva avuto per cinque anni vennero giù, neanche fossero state costruite su un castello di carte. «Per me sei morto», fu tutto ciò che riuscì a dire, combattendo contro l'impulso di lasciarsi cadere e piangere come mai aveva fatto in vita sua. Non lo fece, piuttosto si allontanò, cercando di dimostrarsi dura, risoluta e non come una persona che stava andando in un milione di pezzi. Poi qualcosa accadde: il suo magifonino prese a trillare. Veloce la ragazza lo prese, forse sperando di leggervi un messaggio di scuse da parte della persona cui teneva di più al mondo e che le aveva appena dato della prostituta. Invece più che cento caratteri si trovò una vera e propria lettera infinita. Era scettica man mano che leggeva quelle parole oltre che confusa. Non aveva mai pensato che lì la rete fosse fuori uso, troppo presa dagli acquisti e da Brooks per farci caso, oltre alle mille mila novità con cui era stata bombardata. Quello che però era ancora più strano fu senza dubbio il riferimento al sacchettino che una donna le aveva dato una volta sbarcata. Avrebbe tanto voluto cercare di capirci qualcosa ma la vista di Brooks che interagiva con altri come se nulla fosse, portò la ragazzina ad avviarsi lì dove la voce di una giovane ragazza qualche istante prima li aveva avvertiti di raggiungere Brugnir. Stordita fece per incamminarsi verso quella direzione, mentre Yume se ne stava accoccolata al bavero dei suoi indumenti, ad altezza della spalla destra, tenendosi ben lontana da quello che era stato il suo migliore amico. Quello o sul serio l'avrebbe affatturato. Nel dubbio indossò i suoi occhiali freschi freschi di acquisto, sperando di avere qualche informazione in più mentre camminava senza smettere di guardarsi intorno. Una volta giunta a destinazione avrebbe cercato di capire cosa stessero dicendo gli altri, anche perché i docenti sembravano smarriti, così come gli altri adulti, tanto da indurre la giovane a recuperare il suo seme e ad allungarlo verso quello che pareva essere un docente. «Mi scusi, professore?» si rivolse all'uomo biondo allungandogli il sacchettino. «Penso che debba vedere questo, magari può essere più utile a voi che a me». Per la serie i suoi incanti erano davvero limitati, magari qualcuno con più esperienza di lei sarebbe riuscito ad ottenere qualche informazione in più.

    It is rain that grows flowers, not thunder.




    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor, indossa gli occhiali con lente del camaleonte, ferma Lancelot Olwen e gli dà il suo seme per studiarlo. Lo Snaso Sibillino.

    Azione: usa le lenti del camaleonte per avere qualche info in più
    PP di riferimento: intuito, 6
    Oggetto: Lente del Camaleonte
    In funzione di Intuito, permette di osservare bersagli con la facilità con cui lo farebbe un Camaleonte. In poche parole permette al suo possessore di avere una visione a 360°.
     
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