Jonathan Baker

whoiam nome&cognome: Jonathan Baker
età&luogonascita: 25 anni (21/10/1994) - Denrise
casata: Ex-serpeverde
statosangue: Purosangue
statosociale: Benestante
segnipparticolari: Cicatrice obliqua che attraversa l'intera guancia sinistra
allineamento: Caotico Neutrale
bachetta: legno di Tiglio Argentato, nucleo in crine di unicorno, rigida e lunga undici pollici e mezzo



Aspetto fisico Jonathan non è il classico ragazzo che passa inosservato. Come potrebbe? Alto un metro e novantadue, un grande concentrato di massa muscolare e una cicatrice che divide trasversalmente mezza guancia. Bisogna essere ciechi per non notarlo lungo le strade di Denrise. Nonostante lì vadano di moda i capelli lunghi, Jon tende a tagliarseli spesso per un semplice fatto di praticità: se fossero lunghi come li aveva anni e anni fa, sarebbe stato un problema dar loro un senso per poi dover essere presentabile. Chiariamoci, non tiene granché al proprio abbigliamento, ma è costretto di tanto in tanto a buttar lì un occhio di riguardo dato che non deve far sfigurare l'attività di famiglia.
I capelli corvini fanno da contorno ad una pelle perennemente abbronzata, la quale ben incornicia gli occhi scuri e le labbra carnose. L'ispida barba è sempre presente. Insomma, come puoi vivere a denrise, raderti la barba e definirti uomo? Cosciente di quelli che sono gli usi e costumi della sua terra natale, cerca di non violarli e proprio per questo motivo i suoi abiti potevano risultare alquanto antiquati quando gli studenti lo incrociano per le strade del villaggio.


prestavolto: Tyler Hoechlin

_{L’UNICA COSA CHE LA GENTE AMA PIU' DI UN EROE E' VEDERE IL PROPRIO EROE FALLIRE, CADERE, MORIRE COMBATTENDO.}

Carattere Jonathan ha un grosso problema: detesta dover aver a che fare con le persone. Nato e vissuto in una località marittima, il suo cuore appartiene al mare e l'unico suono che riesce ad ascoltare più che volentieri è il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli.
Coloro che hanno avuto modo di parlare con Jonathan lo definiscono antipatico, grezzo e arrogante. Probabilmente è proprio questa l'impressione che da, ma unicamente perché è un ragazzo che ci mette molto ad aprirsi, senza contare che non possiede il senso del tatto. Se ha qualcosa da dire la dice senza pensare troppo alle conseguenze e in un'isola ciò può far dei problemi.
Il suo sogno nel cassetto è quello di aprire un'attività fiorente al centro di Londra, tuttavia è troppo attaccato alla sua amata terra per poterlo realizzare. Amicizia e amore sono per lui valori inesistenti, troppo condizionati dall'orgoglio personale e da un opportunismo incallito. Jonathan è il classico ragazzone che se ne sta sulle sue, tuttavia se provocato reagisce con impulsività. Adora le risse da strada, spesso quanto ne vede una si unisce giusto per il gusto di darle, quasi come se quello fosse uno dei pochi metodi a sua disposizione per alleviare lo stress. L'unica persona cara che gli è rimasta è la madre, donna per la cui ha sviluppato col tempo una vena protettiva non indifferente.




storiaTrascorrere l'intera vita su un'isola separata dalla civiltà non è così male come qualcuno potrebbe pensare. Nato dall'unione di colui che al tempo fu uno dei navigatori più abili dell'isola e da Rose Guthrie, Jonathan sin da piccolo è abituato a trascorrere la maggior parte del suo tempo con la madre. Il padre trascorre la maggior parte del suo tempo in mare, così il giovane apprende la prima educazione da Rose, la quale da sola ha sempre dovuto trovar il modo di mandar avanti la baracca.
Rose è una donna più che rispettata dal gentil sesso, poiché ha mostrato loro com'è possibile riuscir a badare ad un figlio, pensare alla casa e mantenere un'attività commerciale di tutto rispetto. Fino all'arrivo della lettera per entrar a far parte di una scuola di magia, Jon ha lavorato presso la locanda della madre, aiutandola da dietro il bancone o in cucina finché deve limitarsi ad eseguire le preparazioni più semplici. Proprio dentro quella locanda ha avuto anche modo di vedere come gli uomini si pongono di fronte ad una bella donna quando il marito è lontano dall'isola. Da piccolo non riesce ad accorgersi di questi comportamenti a lui estranei, ma crescendo comincia a mal tollerare quel tipo di persone, arrivando a sbattere un boccale di birra contro il cranio di un cliente dopo l'ennesima allusione sessuale e sessista. L'impulsività non viene mai ricompensata. Quello è stato l'inizio di una vera e propria rissa che termina con l'allontanamento dei clienti e la distruzione di gran parte dell'arredamento della locanda. Rose accusa un duro colpo quel giorno, ma allo stesso tempo si rende conto che con l'avanzare dell'età non può continuare a farsi trattare in questo modo.
Il mese successivo arriva per la famiglia Baker una terribile notizia: la nave guidata dal marito di Rose è data per dispersa. La madre di Jonathan cade in depressione e l'estate dell'anno del suo diploma è lui a gestire la locanda e con un lampo di genio decide di farsi ispirare dalle continue allusioni sessuali che la feccia del villaggio rivolgeva a sua madre. Vogliono trascorrere dei bei momenti di piacere? Bene, proprio ciò gli avrebbe dato. Approfittando dell'assenza della madre, Jonathan decide di assumere delle ragazze proprio a tale scopo, garantendo loro un lauto guadagno imponendo ai clienti tariffe piuttosto elevate. Da una parte spera di riuscir a ricavare abbastanza denaro per riuscir a rimettere in senso la locanda, d'altra parte aspira a portar a termine un progetto di vendetta: ricomparso l'uomo che la tempo ha offeso la madre, fa in modo di garantirgli la stanza migliore, facendo immediatamente dopo una soffiata alla moglie del suddetto uomo. Un'onta di vergogna da quel momento marchia il suo nome e, contro ogni aspettativa, si accorge di quanto sia redditizio questa nuova attività commerciale.
Quando Rose torna alla locanda la trova cambiata e Jonathan decide di essere sincero su ciò che è accaduto. La madre si mostra contraria a tale attività, ma Jon per la prima volta le chiede di fidarsi di lui. Da quel momento in avanti sarebbe stato lui l'uomo di famiglia.

_{SONO CIRCONDATO DA UN GRUPPO DI IDIOTI.}

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