Lezione biennio - Febbraio 2019/2020

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    Samuel Black
    Docente di Alchimia

    Uno alla volta i suoi studenti avevano attraversato la grande arcata d'ingresso e salutato il professore; alcuni in modo un po' più originale di altri.
    Samuel ringraziò il cielo che non ci fosse stato nessun altro quando Jessica lo grattò lì, proprio dietro alla testa. Non voleva che si sparlasse di lui, ma mai avrebbe detto di no a quella sensazione. Gli occhietti bruni si erano socchiusi dalla goduria.
    La coda piumata vibrò di soddisfazione quando Howard apprezzò il suo piumaggio, mentre si piegò confusa dall'apparente stoltezza di Jesse. Dai era da quasi un anno che gli faceva lezione e poi non c'erano molte altre taccole ad Hidenstone che stavano ad aspettare e salutare gli alunni da una cattedra.
    Un occhiolino per tranquillizzare scivolò dal piccolo sguardo bruno. Erik Foster era proprio un personaggio.
    Ben altra occhiata fu lanciata a Dinamitardo Blake. - Troppo felice... deve essere successo qualco... - la mano.
    Le pupille del corvide videro quella mano rossa, gonfia. Non c'erano troppi dubbi. L'Opale aveva fatto a cazzotti con qualcuno. Ma chi?
    La taccola scosse vistosamente la testa.
    - No, no. Niente distrazioni. Ne terrò nota, ma ora è tempo di far lezione! -
    Non aveva voglia parlarne col ragazzo, anche perché sapeva cosa lo avrebbe aspettato. O si sarebbe scatenato un putiferio oppure il giovane si sarebbe vantato dell'atto, o peggio... Il fatto che l'intera scuola non fosse in allarme, oppure in fiamme, poteva significare solo una cosa: Blake aveva imparato il significato della parola "discrezione" e se si fosse sparsa la voce che lo stesso Samuel gli aveva consigliato quella via piuttosto che la pace e la discussione pacifica... bhe le cose non sarebbero state così rosee per il docente. Meglio lasciar correre e non dare modo al giovane di tirare fuori l'argomento.
    In uno schiocco di dita riassunse la sua forma originaria e quell'uomo dalla camicia arancione, giacca blu scuro, pantaloni bordeaux, seduto sulla cattedra di pietra, prese parola; un sorriso a trentadue denti e degli occhi brillanti.
    - Ottimo ragazzi! Veramente ottime risposte! - fece finta che l'affermazione di Blake non fosse mai avvenuta, non voleva dargli attenzioni, difatti ormai nemmeno lo guardava più...come se non esistesse. Era tempo di lezione. Non di distruzione.
    Si rivolse un attimo al prefetto Ametrino. - Eri..signor Foster- la fronte si corrugò solo per un secondo - purtroppo gli animali hanno appena mangiato e non vorrei viziarli troppo! - il sorriso si allargò amabile -Tuttavia se ci tiene potrebbe passare nel pomeriggio ed aiutare Rubin. Sono sicuro che... - la statuina animata alzò la voce da sopra le gabbie silenziate -Aiutare Rubin?! Studenti buoni solo a dire ciao Rubin e tante altre cazzate. Parlare, parlare, parlare. Voglio vedere se poi FARE! - - Che gli farebbe piacere... - Indice e pollice a massaggiare la fossetta del naso, gli occhi chiusi.
    Il diavoletto riprese a saltellare in attesa della possibile risposta di Erik, senza però calcolare gli altri studenti che si erano rivolti a lui ed ovviamente senza mettere da parte i propri borbottii.
    - Tornando a noi! - Le mani batterono l'una contro l'altra, mentre dall'alto del torso ben ritto una lieve occhiata veloce e velenosa fu lanciata all'origami di Cameron; niente a riguardo, però, fu detto.
    - Tutti voi avete risolto l'indovinello. -
    Un mezzo sorriso, il volto brillante.
    - La risposta a cui io avevo pensato era la seguente: Conoscenza. Tuttavia una parola è solo fiato. Ciò che conta sono i valori ed i concetti che la parola stessa custodisce e, bene o male, tutti voi ne avete colto una parte. -
    Scese dalla cattedra e cominciò a passeggiare su e giù davanti ad essa.
    - Non vergognatevi se non li avete azzeccati tutti o se ora qualcosa vi sfuggirà, perché questa parola è così complessa che sia al primo che al secondo anno avremo modo di ritornarci. La Conoscenza, con la C maiuscola, semplificando, è l'insieme di tutte le nozioni che ognuno di noi ha accumulato dalla nascita. Con l'impegno si può diventare più colti - la bacchetta indicò Lucas - e più creativi - fu il turno di Mordred - dato che se la mia immaginazione ha più materiale su cui lavorare ne verrà che io sarò più fantasioso. Tuttavia qui non si parla solo di un accumulo di conoscenze, con la c minuscola ovvero le singole nozioni. Perché la Conoscenza è anche l'elaborazione di queste nozioni, sia mentalmente che corporalmente. Per capire come fare una torta molto buona, ad esempio, è necessario conoscere gli ingredienti, ma anche capire che quando sbatto le uova devo mettere lo zucchero poco per volta perché sennò questo non si amalgamerà bene con i tuorli , questa una conoscenza acquisita tramite un elaborazione mentale, ed anche come tenere bene la frusta per fare un bel lavoro, elaborazione fisica acquisita tramite numerosi tentativi. E per fare tutto ciò è necessario l'impegno. I migliori pasticceri, sempre per restare nell'esempio, non smettono mai di allenarsi e studiare.
    Scese dalla pedana.
    - La Conoscenza è quindi anche l'Io. Questo Io o coscienza individuale o anima, chiamatela come volete, è ciò che è in base a ciò che conosce ed a come lo ha conosciuto. Perchè sono le sue esperienze e quindi il suo conoscere che crea l'individuo. - Lo sguardo si soffermò su Gyll e Blake , e poi i piedi inizarono a farlo passeggiare nei corridoi fra un banco e l'altro
    - Ma è vita perché senza l'elaborazione di ciò che ci circonda, anche la più semplice, non esisterebbe nemmeno la vita ed è progresso perché l'accumulo di esperienze e conoscenze permette l'evoluzione, nel senso di miglioramento, dell'individuo. ecco perché "la mia acqua rinfresca la mente ed il mondo"- sorrise ad Erik ed Adamas Vesper.
    - Sono le altre persone, il discutere e vivere con loro, l'intreccio di "radici" fra gli individui a permettere il metodo migliore per acquisire nuove conoscenze e crescere. Lo stare da soli vuol dire precludersi altri punti di vista, vuol dire negarsi l'opportunità di accumulare altra Conoscenza e crescere. Sono i legami a farci cambiare con più velocità ed a farci crescere- Dopo essersi avvicinato a Lilith e Blake sorrise loro. Si era ricordato della foga con cui Blake si era lanciato nella foschia, contro Naga, contr tutto. Unicamente per salvare lei.
    La testa si alzò dalla coppia ed un sorriso fu spedito a Jesse ed Howard. - La conoscenza risiede nel gruppo. -
    I tratti del volto furono scuriti da una nuvola di pensieri - Tuttavia il conoscere comporta anche un ombra pesante ed oscura.Vi è un detto: "l'uomo felice è quello che non sa troppo". La vita è una questione complessa e più scavi a fondo più la metti a nudo, ed oltre alle cose belle, anche la sua bruttura si fa vistosa. Il conoscere molto rende il nostro sguardo meno sereno: si conoscono più pericoli, si è più dubbiosi, si tende ad essere più individualisti. Quella della Conoscenza è una strada tutta in salita. Ad ogni modo ricordatelo, non esistono conoscenze e cose buone o cattive. Tutto, una volta analizzato ha aspetti sia negativi che positivi. A ricadere nel bene e nel male non sono le conoscenze e gli oggetti in sè, ma bensì il loro utilizzo.-
    Restò fermo, lo sguardo come paralizzato sul grande orologio olistico al centro dell'aula e pensò a... Blake.
    Come un pollo colpito da un fulmine, si riprese.
    - Detto ciò, Cohen, sebbene perfino una zanzara avrebbe potuto aggiungere qualcosa in più al suo enunciato, si, la Conoscenza è l'essenza delle Arti Alchemico-Trasfigurative, il sapere magico che per eccellenza vuole comprendere la natura degli elementi del mondo. Invece, Okami, la magia non può che essere inclusa molto parzialmente alla nostra risposta, dato che è solo una piccola parte di ciò che è possibile conoscere. -
    Tornò sulla pedana e poi sulla cattedra, dove si risiedette.
    - Ad ogni modo, per l'impegno nella formulazione, l'originalità e comunque la coerenza con l'argomento assegno 5 punti a Van Leewuen , Barnes, anche se le consiglio di rivalutare la forte opposizione che lei ha posto fra bene e male, e LightHouse! Mentre per aver centrato il punto in modo chiaro, ma comunque articolato, 5 punti vanno alle casate di WhiteMoore ed Holmes . 10 punti invece, per aver dato una risposta corretta, chiara, carica di riferimenti ed argomentazioni, vanno alla signorina Freeman .-
    Samuel batté le mani una seconda volta.
    - Bene! Se ci sono domande le ascolterò con piacere, fatevi avanti! Altrimenti proseguiamo! -
    Una volta risposto agli eventuali quesiti sorrise tornando ad indicare le lavagne.
    - Abbiamo visto insieme uno dei punti chiave delle Arti Alchemico-Trasfigurative. La Conoscenza con la C maiuscola. -
    Si sporse col biusto verso i suoi studenti.
    - Tuttavia che cos'è la materia che insegno? Quale o quali sono i principali fattori che la differenziano dagli studi meramente trasfigurativi? -
    Il busto tornò in asse. - Di ciò ne abbiamo parlato ampiamente in entrambe le classi, dato che ho portato in questa scuola il nuovo metodo di studio delle scienze trasfigurative che sta prendendo piede proprio in questi anni. Quindi vediamo se avete capito qualcosa in questi 6 mesi! -
    Si, coloro che erano spaventati da un possibile test avevano ragione di esserlo.
    Con un colpo di bacchetta uno dei due fogli consegnati si riempì di lettere, parole e frasi.
    - Vi ho messo un foglio di riserva nel caso abbiate una grafia orribile ed abbiate necessità di una brutta copia. Non correggerò ciò che non riuscirò a "comprendere". Avete mezz'ora. - La frase fu chiusa con il famosissimo sorrisetto da stronzo professionista.
    Sul foglio del compito, Cameron avrebbe dovuto recuperarlo da Mia, sarebbe comparso il seguente testo:
    Descrivi in generale quali sono a suo parere le principali differenze fra gli incantesimi trasfigurativi e quelli Alchemico-Trasfigurative. Poi, si soffermi su uno dei principi delle arti Alchemico-Trasfigurative a sua scelta.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance


    RINNOVO A TUTTI LA RICHIESTA DI FARE UN PICCOLO SPOILER RIASSUNTIVO IN CUI INSERIRETE, SCHEMATICAMENTE, LE AZIONI PRINCIPALI DEL VOSTRO PG.
    Per i ritardatari: Ultima opportunità di unirsi alla lezione. Contattatemi in privato qual'ora vogliate divertirvi insieme a noi:)
    Per tutti gli altri Ben arrivati alla parte teorica!
    Vi si chiede di scrivere in generale e brevemente quali sono le principali differenze fra la classica trasfigurazione e quella introdotta da me medesimo( se volete potete anche rifarvi alla mia descrizione, nel mio primo post, dell'arco d'ingresso per formulare un vostro pensiero)
    Inoltre dovrete trattare sinteticamente di uno dei seguenti capitoli del manuale

    1)Leggi e concetti base delle arti Alchemico-Trasfigurative. *
    2)La durata degli Incanti Alchemico-Trasfigurativi
    3)Gli Incanti Alchemico-Trasfigurativi ed il Fattore di Opposizione
    4)I Tre Macro-Gruppi Alchemico-Trasfigurativi.
    5)Le Macro-Tipologie Alchemico-Trasfigurative. *
    6)L' Alchimia-Trasfigurativa e gli Elementi Magici dei Tre Macro-Gruppi
    *= citare solo i nomi di tutti i principi di quel capitolo e trattarne solo uno.
    Esempio: Se scelgo il primo capitolo e scelgo di parlare del principio di Lavoisier, citerò solo i nomi della legge di Gamp e della perfezione molecolare e tratterò nel dettaglio il principio scelto.
    [sono graditi degli esempi]

    Un appunto per DARKSUPERSAYAN.Ryu è nella scuola da settembre, perché è a Settembre che avviene lo smistamento e questa non è la prima lezione di Samuel che frequenta :)

    Un appunto per Erik Foster: se vuoi hai la possibilità di aprire una role in cui ruolerai insieme a Rubin, Alba e Nig.

    Un appunto per Cameron Cohen: se non recuperi il foglio da Mia prenderai 0 punti.

    Prossima scadenza 7 febbraio alle 23:59
    Per qualsiasi dubbio non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram


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    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Sgranò gli occhi per quello che gli disse Jesse appena arrivato. Sospirò e scosse il capo incapace di trattarlo seriamente male, si prese la sua bacchetta. No che non mi vengo a sedere con te e.... ErikIl nome di Erik lo disse come una ragazzina gelosa davanti al suo fidanzato che si cagava un'altra invece che lui. Se Lilith non arriva sto bene dove sto!0 Ed era ovvio che Jesse fosse abituato a tutto quello! Infondo non era un segreto più per nessuno che Blake fosse geloso al limite dell'inverosimile ed era assolutamente ovvio che lo fosse sia di Lilith che di Jesse. Fino a quel momento, loro erano gli unici che veramente riuscivano a far irare lo stomaco di Blake ogni volta che parlavano con un maschio. Si morse il labbro quando si andò a sedere vicino ad Erik e poi salutò lo stesso con una mano, ma senza voltarsi. Povero Erik, come si poteva essere antipaciti con il prefetto degli ametrin? Chiuse appena gli occhi e quando li riaprì vide Lilith e rispose al suo bacio. Ehi! La salutò e dopo che lei si fosse seduta fece scivolare la sua mano sulla sua coscia. Ma poi si sentì seriamente uno stronzo quando lei le sussurrò di smetterla. Lui si voltò verso di lei. Ma...ok... Promesso. La smetto davvero.Lui che veramente quando prometteva una cosa la manteneva sempre, sapeva che non sarebbe riuscito a mantenere quella promessa se non con qualche serio aiuto. Ma lui di aiuto non ne voleva da nessuno. Doveva solamente trovare un modo alternarivo... infondo quel ragazzo aveva capito che non doveva rivolgersi in quel modo a lui ed infondo non c'erano testimoni, era stato discreto e niente poteva ricondurre il suo naso rosso alla mano di Blake. Blake aveva sempre le nocche spaccate, dava più pugni al muro che alla faccia delle persone... quindi, era veramente tranquillo per quella storia. Nessuno poteva dire che era stato lui, solo l'interessato ma a quel punto... scosse il capo. Aveva appena promesso di non fare più a botte e già stava pensando a come gofiarlo di botte se solo avesse parlato? Si morse il labbro e cercò seriamente di concentrarsi sulla lezione. Le parole del professore arrivarno forte e chiaro nella testa di Blake che nel frattempo aveva preso a scarabbocchiare un foglietto che aveva in borsa. Un pò come nella lezione di Erbologia, infondo si concentrava se faceva anche altro e senza fare niente non riusciva a stare, quindi scarabbocchiando scarabbocchiando ascoltò anche tutta la spiegazione ed alzò la testa solamente quando, il professor Black si soffermò su lui e Lilith. La conoscenza... il sapere le cose. Guardò anche Lilith. Che si riferisse al fatto che lui era stato... irrequieto (?) dopo aver saputo la verità? Strinse leggermente il ginocchio della ragazza. Sono i legami a farci cambiare con più velocità ed a farci crescere.ripetè le parole del professore e le scrisse sul foglio. Aveva ragione. Da quando aveva cominciato a pensare a Lilith ed al suo benessere, a quello di Jesse... ma anche a quello di Jessica e Mia, si sentiva quasi più maturo. Maturo era un parolone vicino alla persona di Barnes, ma comunque lui si sentiva seriamente cambiato. Quell'esperienza di Naga, dello stupro di Lilith lo aveva praticamente sconvolto, e per Blake, una persona già instabile in condizioni normali, voleva dire sbarellare di brutto. Sorrise a Lilith prima di tornare a scarabbocchiare il foglio che aveva di fronte e a pensare alle successive parole del professore Black.A ricadere nel bene e nel male non sono le conoscenze e gli oggetti in sè, ma bensì il loro utilizzo. sussurrò di nuovo scrivendo anche quella frase. Era veramente attento a quello che diceva l'animagus, infondo lui era stato, insiema al professore Ensor, a dirgli che se doveva fare qualcosa, allora doveva imparare a farlo con discrezione e quel loro consiglio aveva comunque contribuito a quella che Blake riteneva essere la sua attuale maturità. Professore... mi scusi se la interrompo. Ma come si fa a capire se una determinata propria caratteristica si sta utilizzando nel bene o nel male? Come si fa a definire il bene ed il male? Quello che può essere un utilizzo sbagliato per lei per me potrebbe essere invece quello corretto. Se io dovessi utilizzare una mia dote per sentirmi meglio, allora non la starei utilizzando nel bene?Era ovvio che si riferisse al fatto che per lui reagire in quel modo era una maniera natura di sfogarsi e che si, lo faceva stare bene, adesso perchè doveva essere per forza un male quando lui, invece, stava bene? Il problema di Blake era semplicemente il suo egoriferimento, per lui valeva il concetto del: sta bene rocco sta bene tutta la rocca... ma no, non era così che funzionava. Ma comunque, in quel momento, Blake era serio. Non era una domanda stupida per lui ed il fatto che gliela avesse posta era significativo, voleva semplicemente dire che cominciava seriamente a chiedersi se il suo comportamento potesse essere valutato come negativo. Quando Lilith lo aveva pregato di farla finita poco prima, sembrava quasi essere esasperata, come a chiedergli una cosa che dovesse finire perchè sbagliata. Ma per lui non lo era affatto. Non picchiava perchè era pazzo, ma perchè era provocato. Così come era successo quando era andato nella stanza di Ensor, così come tantissime altre volte. Blake aveva semplicemente difeso una sua idea, nella maniera che lui riteneva più giusta: ossia fargli perdere sangue. Infondo il suo colore preferito era il rosso, un perchè ci sarà stato. Attese la risposta e rimase quasi sorpreso quando lo stesso professore gli assegnò 5 punti per la sua risposta. Erano i primi che guadagnava invece di perdere in una lezione. Riposò la mano sulla cosca di Lilith avvicinandosi un pò a lei quando il prof annunciò il compito. Guardò il foglio forse per 5 minuti senza neanche riuscire a scivere il suo nome. Finisce che mi farai diventare un secchione come te!Per carità... Blake amava Lilith, ma 1 non aveva ancora detto quelle parole anche se la ragazza non era la prima volta che gliele diceva, 2 non era per niente immune alle sue battutacce che non sapeva fare. Anzi, forse Lilith, come Jesse, erano quelli che venivano trattati meglio e peggio nello stesso momento. Prese la penna in mano. Se dovessi prendere una E, mi aspetto un regalo!Di cosa stava parlando prima? Maturià? Maturità cosa? Nel caso in cui Lilith si fosse girata verso di lui per dire qualsiasi cosa, lui le avrebbe strappato un bacio prima di mettersi a fare il compito.Descrivi in generale quali sono a suo parere le principali differenze fra gli incantesimi trasfigurativi e quelli Alchemico-Trasfigurative. Poi, si soffermi su uno dei principi delle arti Alchemico-Trasfigurative a sua scelta. Lesse quella traccia circa tre volte e poi si decise a cominciare a scrivere.
    Le Macro-Tipologie Alchemico-Trasfigurative. Scrisse con la sua grafia da signorina, un pò inclinata. Era il capitolo che più gli era piaciuto e quello che aveva trovato più interessante e senza neanche dirlo era stata Lilith a fargli due palle che doveva studiare prima di andare a lezione. Oramai se la voleva veramente, doveva convivere con il fatto che doveva aprire i libri, come lei doveva convivere con il fatto che prendesse fuoco ogni due e per tre! Possiamo individuare Macro- Tipologie Alchemico - Trasfigurative ossia: la trasfigurazione, evocazione, l'evanescenza e la detrasfigurazione. La prima si compone di tre processi, o anche chiamati stadi alchemici che sono la comprensione, scomposizione e la ricomposizione; per quanto invece riguarda la seconda categoria, ossia l'evocazione, è considerato uno degli incanti più difficili in quanto, a differenza della prima categoria, ricomprende solamente gli stati alchemici della comprensione e della ricomposizione, inoltre è bene precisare, che il mago che utilizza tale tecnica non evoca qualcosa dal nulla, bensè trasfigura l'aria in materia.Si fermò un attimo a ricomporre le idee, diede ancora una volta un'occhiata a Lilith, sorrise al niente e si rimise a scrivere. molto importante tenere presente che modificare la struttura molecolare dell'aria risulta essere veramente molto difficile e per questo la concentrazione diventa un elemento essenziale di tale incanto. Per quanto riguarda la parte tecnica per riuscire in un'evocazione bisogna lanciare un sigillo astrale elementare che permette di ricavare energia ufficiente da porte trasformare la struttura molecolare dell'aria in un oggetto o addirittura in un essere vivente. Un essere vivente? Addirittuta? Cancellò le ultime due parole, poi si picchietto il tappo della penna sulle labbra, lo mordicchiò un pò ed infine decise di riscrivere quelle due parole. in essere vivente.Per le evocazioni materiali viene richiesto l'aiuto di saturno: saturno ()per quelle floreali l'aiuto di venere: venere () ed infine per quelle animale, l'aiuto di marte ( ) Utilizzò tanto di penne colorate per fare tutti e tre i simboletti, forse quello di saturno fu quello che uscì peggio, ma gli altri e due erano abbastanza capibili. Guardò un momento il professore. Cazzo Blake riusciva a distrarsi anche solo con una mosca che passava. Professore... ma lei come mai è diventato un Alchimista? Poteva fare quelle domande nel bel mezzo di un compito in classe? Beh si... Blake poteva tutto. Ma si rese conto da solo che non era quello il momento. Scosse il capo. Ok ok... finisco il compito! Si rispose da solo tornando al suo foglio. Per quanto riguarda una cosa fondamentale dell'evocazione, è quella che l'oggetto o la cosa da evocare bisogna visualizzarla bene nella propria mente. Esempio: se io volessi evocare... si fermò a guardare di nuovo il soffitto... stava pensando no? Scosse il capo cercando di nuovo la concentrazione giusta. una chiave di una serratura ma io non conosco i meccanismi della serratura e quindi non posso conoscere perfettamente la forma della chiave, allora non riuscirei mai a farlo, invece se io volessi evocare il mio sacco da boxe, ci riuscirei alla prfezione, avendo io ben in mente sia nella sua forma che nella sua sostanza! Non era uno scrittore nato, ma sicuramente aveva reso il concetto. Per quanto riguarda evanescenza, questa essendo il contrario dell'evocazione utilizza solo i concetti gli stadi della comprensione e della scomposizione, ed infine per quanto riguarda la Detrasfigurazione questa può disfare qualsiasi effetto delle altre tipologie fino ad adesso elencate ed utilizza tutti e tre gli stadi alchemici. Diede una rapida lettura e poi si alzò ed andò a posare il suo compito sulla cattedra del professore. Bene!Si andò a rimettere al suo posto e ricominciò a giocarellare con la penna e il foglio di brutta che non aveva utilizzato. Era leggibile la sua scrittura e stranamente era anche molto ordinato. Non c'erano molte cancellature, tranne una, quindi alla fine non ritenne opportuno ricopiare e perdere tempo! Tornò a guardare il professore. Si, forse in un altro momento avrebbe dovuto chiedergli anche della Ivanova. Infondo lui e la professoressa avevano confidenza! Perchè mai non poteva farsi i fatti loro?
    ✕ schema role by psiche
     
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    Lucas Jughead Jones
    « IN UN MONDO QUALUNQUE »
    Sono i legami a farci cambiare con più velocità ed a farci crescere.
    Alla fine, quel professore non sembrava proprio un coglione come Lucas pensava.
    Alla fine, per quanto fosse strano, anche Lucas la pensava così, seppur non aveva ancora compreso come potesse un legame aiutarlo a crescere. Insomma, finora tutti i legami che aveva avuto l'avevano distrutto o reso debole, quindi in cosa era cresciuto? Lui si sentiva solo tornare indietro.
    Non prese appunti su quello che diceva il docente, non era uno che lo faceva, forse per questo la sua media si manteneva sulla sufficienza, a stento.
    Il conoscere comporta anche un'omrba pesante ed oscura, dannazione se aveva ragione quell'uomo. Sapeva solo lui quante cose avrebbe voluto non sapere, nella sua vita, dal giro di affari della sua famiglia alla vita sentimentale di qualcuno che oggi sembrava non essere presente.
    Poggiò la guancia sul palmo della sua mano, sospirando appena e continuando ad ascoltare i vari interventi, fino a quando non arrivò il momento di mettere in pratica un qualcosa. O meglio, doveva scrivere, una cosa che paradossalmente gli piaceva, ma non sui compiti. Se la sarebbe cavata?
    Si allungò verso Jessica, sussurrandogli poche parole «Devo andare in Biblioteca a Londra, questo weekend. Mi accompagni?» poi si ritrasse, cercando di non distrarsi ulteriormente, cosa che effettivamente era già difficile di per sé. Ovviamente quella della Biblioteca era una scusa, probabilmente aveva solo voglia di fare un giro per Londra e, stranamente, non voleva farlo da solo. Era sempre stato solitario, come ragazzo, eppure...
    Il rapporto con Jessica non lo spiegava, o per essere precisi, non voleva dargli un nome, una spiegazione e se la viveva così come viveva, tuttavia ultimamente sembrava ricercare spesso le sue attenzioni e questo gli veniva quasi in maniera naturale. Sbuffò, prendendo la penna in mano. Sei mesi di studio, chissà cosa ricordava, visto il break down che aveva avuto. Iniziò a scrivere, qualsiasi cosa ricordasse «Ciò che caratterizza un Incantesimo trasfigurativo e un incantesimo Alchemico-Trasfigurativo, sta nell'uso diverso della concentrazione e della visualizzazione mentale dell'incanto in sé.
    L'incantesimo Alchemico-Trasfigurativo non consta soltanto di una formula da pronunciare, ma da una visualizzazione di ciò che dev'essere trasfigurato e come.
    Esistono quattro macro-tipologie di cui possiamo parlare: trasfigurazione, evocazione, evanescenza e detrasfigurazione. Tutte hanno una tipologia di incatesimo trasfigurativo a cui fanno riferimento.
    Prendendo in esempio l'Evanescenza, possiamo parlare di arte di far svanire, in contrapposizione all'evocazione.
    L'evanescenza si basa sui principi di comprensione e scomposizione, attuate sulle molecole del bersaglio, facendole disperdere nell'aria.
    Trova la sua difficoltà, quindi, nella diversità dell'organismo da far scomparire. I fattori che ne determinano le differenze, stanno nella grandezza, nella complessità dell'organismo. In caso di essere vivente, sono importanti anche la sua forza vitale o l'aggressività, che potrebbero compromettere la buona riuscita dell'incanto.
    Come esempio di incantesimo di evanescenza possiamo citare evanesco ed evanesco locali.»
    e si fermò. Questo era quello che era riuscito a ricordare, al momento. Probabilmente aveva bisogno di recuperare un po' di materie, a quanto pareva.
    code © psiche
     
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    No, Gyll non riusciva proprio a non pensare a quanto fosse stato più bello restare al calduccio nel suo letto, non riusciva a credere che tutto questo un giorno sarebbe finito e lei avrebbe potuto viaggiare e riposare quanto tempo volesse. Di tanto in tanto riusciva a ritornare all'attenzione, captando qualche frase del docente e qualcuna dei suoi compagni. Mentre seguiva il professore con lo sguardo, il suo finì per un frangente abbastanza lungo, sul volto di Mordred. Le sue guance si fecero un tantino rosse, tuttavia sorrise al ricciolino e non distolse gli occhi di ghiaccio per lungo tempo.
    Almeno fino a quando non dovette fare i conti con il compito in classe.
    «Oh. Un compito in classe.» cercava di non sembrare troppo preoccupata al riguardo, tuttavia quando la mano prese la penna per scrivere, inizio a grattarsi la guancia.
    «E ora cosa scrivo?» affondò una mano nei capelli, cercando di ricordarsi almeno uno dei pochi argomenti che aveva letto prima di addormentarsi sul libro, qualche mese prima.
    Quindi ci provò «Le leggi delle Arti Alchemico-Trasfigurative sono tre. Esse sono la Perfezione Molecolare, la Legge di Gamp, la Legge di Lavoisier.
    Quella che mi piace un sacco è proprio quest'ultima, la Legge di Lavoisier, il quale assunto principale dice che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Su questo si può prendere uno spunto per la propria vita, e sui legami che la formano: nessun legame si distrugge, ogni legame cambia in base a come noi agiamo.
    Ma tornando all'Alchimia, tale dettame ci spiega come ogni materia non può essere creata tramite incanti alchemico-trasfigurativi, ma è possibile mutare il bersaglio in qualcos'altro. Tuttavia esso potrà variare in alcune caratteristiche, quali le dimensioni, ma questo non significa che viene tolta o aggiunta materia ma che essa viene compressa o estesa. Non ci si può distanziare molto dalle dimensioni dell'oggetto o dell'essere vivente di partenza, ma solo di una cinquantina di centimetri circa, per mantenere la sua stabilità, senza renderlo troppo fragile o pesante, allontanandosi da questo limite.»

    Lasciò la penna e si stiracchiò sulla sedia, dondolandoci appena.
    «Ehi Cam, tu di cosa hai parlato?»
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    Adamas Vesper
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    ‘Anche in questa lezione non sono riuscito a prendere punti…’
    Adamas non era abituato affatto a questa, se si può così chiamare, inabilità scolastica: era sempre stato abituato, negli anni ad Hogwarts, ad essere il primo della classe, ed ora si trovava sì a ricevere in generale buoni voti, ma spesso senza risplendere come era abituato in passato. Tuttavia, mentre durante la sua frequenza ad Hogwarts era praticamente un automa che si comportava solo come i suoi genitori si aspettavano da lui, ad Hidenstone stava scoprendo diversi interessi… tra i cui i ragazzi. E, probabilmente, tutto ciò aveva causato questo calo nel rendimento che, seppur modesto, era per lui una fonte di disagio.
    ‘Beh, dovrò concentrarmi al meglio per la prova scritta, immagino…’
    “La principale differenza che sussiste tra gli incanti generici e gli incantesimi Alchemico-Trasfigurativi è la concentrazione mentale che viene richiesta. In un incanto generale, infatti, ad una data formula corrisponde un dato effetto certo e costante: per tale ragione, se ci si vorrà proteggere con un incanto scudo, si userà Protego, perché è noto a priori che l’effetto della magia sarà sempre quello. In un incantesimo Alchemico-Trasfigurativo, invece, la formula ed il movimento non determinano, di base, un risultato sempre uguale a se stesso. Per tale ragione, usando la stessa formula possiamo mutare un oggetto in un animale: quello che importa è la visualizzazione mentale della mutazione che vogliamo apportare. Migliore sarà la concentrazione che l’incantatore pone all’incantesimo, migliore sarà il risultato.”
    Ora veniva la parte più ardua: doveva scegliere un principio alchemico da trattare. Non ricordava perfettamente tutto il manuale, ma ricordava sicuramente Saturno, Venere e Marte, così come i principi a loro connessi: ad Adamas sembrò quindi furbo trattare di quelli.
    “Le Macro-Tipologie Alchemico-Trasfigurative sono quattro: Trasfigurazione, Evocazione, Evanescenza e Detrasfigurazione. Prendendo in considerazione la prima, dobbiamo innanzitutto trattare dei tre stadi stadi alchemici della Trasfigurazione; questi sono: 1) composizione, ovvero la conoscenza attiva della struttura dell’oggetto della trasformazione e di ciò in cui lo si vuole mutare; 2) scomposizione, ovvero il disgregamento della materia dell’oggetto; 3) ricomposizione, ovvero la ricongiunzione della materia in una nuova forma.
    Allo stesso modo, avremo tre famiglie di incanti di Trasfigurazione, ossia: a) Muto: qui rientra la materia inanimata (come, ad esempio, minerali), e viene ricondotta a Saturno ed al principio da lui rappresentato, la Nigredo; b) Mutatio: qui si raccoglie la materia vegetale, rappresentata da Venere e dal principio dell’Albedo, in accordo con la rigogliosità ed il mutamento lento ma costante della Natura; c) Figuro: qui si riunisce la materia, per così dire, animale; il mutamento è rapido e repentino, e si rifà a Marte ed al principio della Rubedo. Per tale ragione è anche meno imbrigliabile e più arduo da esercitare.”

    Attese la fine della prova scritta, rileggendo più volte il suo compito dalla grafia ordinata e chiara: non era propriamente convinto di alcune parti (anzi, gli sembrava di essere stato un po’ confusionario in certi punti), ma l’Alchimia non era propriamente semplice da spiegare. Sperò di non aver né reinterpretato male né ripetuto a pappagallo ciò che aveva letto dal Manuale.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Un lieve sospiro abbandonò le sue labbra alle parole di Blake. Tuttavia ricambiò il suo sorriso e annuì, piantando le sue iridi scure in quelle più chiare di lui. Possiamo dire di sì, non mi piace prendere meno di E rispose, con un sorrisetto. Non si ricordava esattamente quand'era diventata così secchiona, non le pareva di essere stata così anche l'anno prima. Fatto sta che ora ci teneva molto di più ai voti, alla fin fine erano piuttosto importanti anche quelli, nonostante tutti i discorsi "non importa il voto, l'importante è imparare per la vita e bla bla". Non poteva esserci più nessuno che credesse a quella scemenza. Sì certo, imparare era importante ma nemmeno i voti non scherzavano. Gli ultimi avvenimenti aggiunse, sottolineando quella parola sono stati un vero toccasana concluse, enigmatica. Si riferiva a qualcosa in particolare? Probabile. Avrebbe specificato a cosa? Certo che no. Distolse poi lo sguardo da Barnes per concentrarsi sul foglio bianco che aveva davanti. Chissà cos'avrebbero dovuto fare quel giorno. Ascoltò distrattamente la risposta che diede Blake, mentre guardava il posto accanto a sé. Chissà se Lucas quel giorno sarebbe arrivato a lezione. Non si capacitava di tutto ciò che era successo e stava succedendo tra loro in quei mesi. Era un qualcosa a cui non si poteva dare nessuna etichetta. Non stavano insieme, quello no di certo, ma nemmeno scopavano e basta. Non riusciva ad inquadrare bene la situazione, ma fu distratta da altri passi che varcavano quell'insolita soglia. Alzò lo sguardo, speranzosa, ma era Gyll. Beh poco male, era comunque la sua migliore amica. Certo, migliore amica che non l'aveva degnata di uno sguardo, ma sempre quello era. Stava per dire qualcosa, anche se non sapeva esattamente cosa, quando arrivò proprioLucas. E fu contenta quando decise di sedersi vicino a lei senza che Jess gli facesse qualche cenno.
    Oh sì, stavo pensando di venire a cercarti, per quanto mi mancavi replicò, ironica. Dopodiché lasciò che anche lui rispondesse all'indovinello scritto alla lavagna, sorridendo alla sua risposta. Quel ragazzo, se si fosse impegnato davvero, sarebbe riuscito ad andare molto meglio di quanto andasse ora e di quanto credesse. Era sveglio ed intelligente, anche se non sempre si impegnava troppo. Quando ebbe finito di parlare, lo vide prendere qualcosa dalla tracolla e porgerglielo. Gli sussurrò una cosa all'orecchio facendole quasi il solletico, prima di lasciar scivolare un cioccolatino sul suo banco. La giovane restò in silenzio per qualche secondo, colpita da un gesto all'apparenza così semplice ma anche così dolce. Oh bisbigliò, guardandolo. Grazie continuò, prendendo il cioccolatino tra le dita. Sei stato molto gentile finì, con tono dolce ed un sorriso sincero. A quel punto si pentì di non avergli chiesto, prima che entrassero in quell'aula, se non avesse voglia di fare qualcosa che non fosse seguire la lezione, però ormai era troppo tardi. Posò il cioccolatino all'angolo del banco con l'intenzione di mangiarselo a lezione conclusa o comunque quando il prof fosse stato distratto o, meglio, concentrato su altro.
    L'ingresso di Adamas, comunque, la distrasse ancora una volta dai propri pensieri. Ciao, Adamas! lo salutò, solare. Non ti preoccupare, capisco replicò, con un piccolo sorriso. Capiva quanto fosse di impedimento avere "dei problemi in famiglia". In fondo anche lei, l'estate prima del suo primo anno ad Hidenstone, dopo che i suoi genitori se n'erano andati senza uno straccio di spiegazione, senza un biglietto, un messaggio, nulla, aveva evitato i suoi amici per il resto dell'estate, rifiutando di andare a qualsiasi festa fosse stata invitata, rinchiudendosi per la maggior parte del tempo a casa a chiedersi se per caso non se ne fossero andati per colpa sua. E ancora ora se lo chiedeva. Era un pensiero difficile da eliminare dalla propria mente.
    Vide Mia passare per andarsi a sedere in un posto in ultima fila -cosa davvero molto strana per l'ametrina- e ricambiò il suo cenno, sorridendo anche a lei.
    Quando finalmente tutti si furono seduti ed ebbero dato le loro risposte, fu il turno del professore riprendere la parola. Ascoltò la spiegazione con estrema attenzione, non voleva perdersi nemmeno una parola, quindi si estraneò da tutto quello che la circondava, concentrandosi solo sul professore e sulla sua spiegazione. Fu poi felice quando il professore assegnò cinque punti a lei e Ayla. Fece un sorrisetto, pensando che aveva recuperato quei dannati cinque punti persi ad erbologia. Ma fu felice anche per Mia che, sveglia come al solito, aveva dato una risposta bellissima.
    Bene, era ora del compito in classe. Che palle, Jess odiava i compiti in classe, per quanto si impegnasse a farli bene.
    Tuttavia, prima che potesse iniziare a scrivere alcunché, si girò alla domanda di Lucas. Ci rifletté un attimo. Beh, perché no? Non aveva nulla da perdere, anche se non aveva idea di come ottenere un ulteriore permesso dalla preside... anche se per lei non era mai stato un problema. Se aveva voglia di fare qualcosa, lo faceva e basta... e lo aveva dimostrato ampiamente in quei mesi.
    Oh sì, certo! Sarebbe bello rispose, pensando che comunque un weekend fuori dall'accademia e lontana da bene o male tutti, le avrebbe fatto più che bene... nonostante avessero ripreso scuola da meno di un mese. Dopo aver concesso un sorriso al moro, tornò a concentrarsi sul proprio foglio che ora recava una consegna e doveva concentrarsi affinché potesse produrre qualcosa di decente.

    Descrivi in generale quali sono a suo parere le principali differenze fra gli incantesimi trasfigurativi e quelli Alchemico-Trasfigurative. Poi, si soffermi su uno dei principi delle arti Alchemico-Trasfigurative a sua scelta.


    Non era così difficile, no? Doveva solo raccogliere mentalmente tutte le nozioni che aveva imparato in quei mesi di scuola. Sperava di riuscirci nel migliore dei modi. Prese la penna e, in bella calligrafia, cominciò a scrivere.
    Negli incantesimi Alchemico-trasfigurativi, una sola formula può essere usata per varie trasfigurazioni diverse, poiché essi si basano sulla visualizzazione mentale dell'oggetto da trasfigurare. E, in generale, uno stesso incantesimo può avere tantissimi risultati diversi, in base a ciò che visualizziamo nella mente. Se per esempio se vi sarà la necessità di aprire porte chiuse, si userà un Alohomora che, è risaputo, avrà il solo risultato di aprire quella porta, ed è questa la principale differenza. Mentre negli incantesimi Alchemico-trasfigurativi quella stessa formula può essere utilizzata sia, per esempio, un piccolo oggetto in un ago (come fa l'incantesimo "Acutus"), la stessa identica formula potrà anche usare per trasfigurare un foglio in un animaletto di carta (come fa l'incantesimo "Chartanimus"). Conta molto la concentrazione, perché più sarò concentrato, più il risultato sarà buono e soddisfacente. Si fermò un attimo per riposare la mano, prima di riprendere. Questa scienza ha diviso in tre macro-gruppi tutti gli elementi: animali, piante ed oggetti. Ogni elemento di un gruppo, viene caratterizzato da diversi principi che lo suddividono in una determinata categoria, sempre all'interno del suddetto gruppo. Ma il principio fondamentale, almeno secondo il manuale, è la grandezza o la classificazione, nel caso delle piante. L'ambito Alchemico-trasfigurativo ha una propria categorizzazione per questi gruppi che, quindi, vale solo per esso. Gli elementi si distinguono in tre categorie: taglia piccola, media e grande. Fece un'altra pausa. Era piuttosto soddisfatta di aver studiato così a fondo il manuale, nei mesi addietro e nelle varie lezioni, anche se non era certissima di star scrivendo tutto esatto. Ma ad ogni modo, riprese a scrivere. Partendo dagli oggetti, vi è la taglia piccola che consiste in ciò che non supera i si fermò un momento, cercando di ritrovare nella sua mente, la misura. Guardò l'orologio. Mancava un quarto d'ora. cinquanta centimetri, come ad esempio un bicchiere aggiunse poi, fiera di esserselo ricordata. La taglia media che consiste in oggetti che non superino un metro e ottanta ma comunque maggiore di cinquanta centimetri, come per esempio si fermò ancora a pensare ad un qualcosa che non fosse scritto sul manuale, per non fare un esempio già ripreso dal prof. la cattedra continuò. Ad occhio, era piuttosto sicura che rientrasse nelle misure richieste. Infine la categoria di oggetti grandi, che deve rientrare nei sei metri di altezza ma più di un metro e ottanta, come l'arco a tutto sesto che c'è per entrare nell'aula di trasfigurazioni-alchemiche. Si accorse di star scrivendo decisamente troppo e di aver praticamente finito la prima facciata, quindi lo girò e continuò. Per gli animali è praticamente la stessa cosa, solamente che nella categoria media, la lunghezza da non superare è due metri e cinquanta. Andando in ordine, degli esempi potrebbero essere rispettivamente un criceto, un leone e un coccodrillo. Infine, per le piante di taglia piccola, non devono superare i due metri, taglia media i dieci e taglia grande i venti. Ovviamente devono comunque essere superiori alle misure precedenti. Aveva studiato davvero tanto in vista di quelle lezioni, voleva assolutamente uscire con i voti massimi. Rispettivamente Leccio, L'Abies Koreana ricordava di aver sentito questo nome da uno dei racconti dei viaggi di suo zio e Nolina.
    Infine vi sono le creature magiche che possono essere classificate in quattro gruppi: XX, XXX, XXXX, XXXXX. Mise giù la penna e tirò un sospiro di sollievo, Ho finito! esclamò. Si voltò verso Lucas Come ti è andata? gli sussurrò. Era ovvio che non potesse sapere con certezza l'esito, ma avrà sicuramente avuto una percezione.
    Jessica Veronica Whitemore-Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

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    Jess risponde alla domanda e tratta del capitolo sui macro-gruppi: piante, animali e oggetti. Tutto ciò che è in rosso, come sempre xD
     
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    Sedersi vicino a Blake era la scelta migliore che poteva fare ogni lezione che riusciva a trovare il suo posto libero.
    Dopo gli avvenimenti di Ottobre, Lilith si era accorta di dipendere molto dalla sua presenza e, nonostante sapesse che questa situazione fosse a tratti negativa, per ora le stava bene e a tal proposito preferiva mille volte attaccarsi al suo ragazzo, che sedersi accanto a tutti gli altri e fingere che andasse tutto bene. Con Blake aveva imparato che non doveva fingere un sorriso forzato o dei modi gentili, per far in modo che non si offendesse. Con lui, se c'era qualcosa che non andava, si poteva sentire libera di dirlo. E questo, in quel momento della sua vita, era una cosa fondamentale.
    Sorrise quando sentì il calore della sua mano sulla gamba, quindi scese anche con la sua e cercò di intrecciare le dita con quelle di Blake, quindi annuii alle sue parole. Si fidava delle sue promesse, per questo si sentiva più tranquilla quando ascoltava la sua voce prometterle qualcosa. Strinse appena le dita, per sentire il calore di quelle del ragazzo, si avvicinò alla sua guancia, cercando di dargli un leggero ed innocente bacio, quindi disse qualche altra parola «Se fai così, fai male anche a me... E poi, toglie tempo ad altre attività migliori, non credi?» il suo tono sussurrato prese un accenno di malizia, con quel sorriso sollevato solo da un lato. Ma non era quello il tempo e il luogo dove poter contrattare un buon comportamento, con una ottima relazione fisica, quindi si voltò a guardare il docente e a concentrarsi su quella che era la lezione del giorno. Ascoltò quello che il professore disse, quindi alzò la mano e attese che le venisse lasciata parola «Professore, la Conoscenza, a parer mio, è anche legata alla consapevolezza di sé. Ritiene che una persona colta e consapevole di sé, possa riuscire a non cadere nelle ombre che la conoscenza porta? Insomma, se io sono consapevole dei miei limiti e delle mie forze, non sento il bisogno di conoscere oltre. Piuttosto sfrutterò la mia conoscenza e mi impegnerò ad utilizzarla lì dove sono consapevole di eccellere. Non crede?» sì, stava tornando proprio in forma, non c'era che dire.
    Quando terminò il suo pensiero, ascoltò il restante della spiegazione che venne dopo. Sorrise appena a quella frase sui legami e strinse ancora una volta la mano di Blake, senza guardarlo, ferma con i cristalli sul volto del docente «La conoscenza risiede nel gruppo. Tuttavia, professore, spesso ci troviamo di fronte a gruppi che estremizzano la loro conoscenza, quasi volendola imporre agli altri. La, cosidetta, legge del branco: essa ha delle basi molto altruiste, a dire il vero, proveniendo da una tradizione della religione babbana. Il lupo pensa agli altri come a se stesso, il lupo vive con gioia e lealtà insieme al branco. E fin qui potrebbe essere anche molto favorevole come situazione. Ma legata alla conoscenza, la legge del gruppo rischia di sopraffare chi non conosce, chi non viene accettato dal gruppo. Il gruppo finisce per individuare in chi ha più sapere, più conoscenza, un leader che tenderebbe a prendere le redini del gruppo e ad imporre la propria egemonia. Non crede? Quindi quanto è importante il gruppo e quanto la consapevolezza di sé, per accedere alla strada della conoscenza? Quanto i legami possono falsare, questa via?» forse aveva esagerato con l'intervento, quindi si fermò, prese respiro e rimase in silenzio. «Quindi non è la conoscenza che porta a ombre e negatività, ma il suo modo di essere utilizzata? E quale sarebbe il giusto utilizzo del sapere e delle conoscenze?» ah, beh... oggi si sentiva ispirata al dialogo,a quanto pareva.

    Vide Blake prendere la penna e scrivere appunti, corrucciò la fronte, con un sorriso divertito e lo ascoltò intervenire a lezione, quasi come se fosse un suo alterego maschile, con una personalità e una mente tutta sua, ma con lo stesso livello di studio.
    Quando pose la domanda al docente, Lilith dedicò la sua attenzione a quella che era la sua perplessità, riconoscendovi in essa l'esatto dubbio esistenziale che attanagliava ogni giorno Blake. La sua domanda era davvero interessante, non solo per far conoscere a Blake il giusto modo per poter distinguere le sue azioni, ma anche per far capire a tutti che probabilmente non era tutto bianco o tutto nero. Guardando Blake, non fece in tempo a contare fino a due che schiuse le labbra per aggiungere qualcosa «Beh, il bene e il male sono attributi soggettivi. Credo di aver letto da qualche parte, che il bene è tutto ciò che serve o piace all'individuo, che quidi spesso entra in contrasto con ciò che minaccia ciò che è il bene per l'altro. E quindi, per l'altro, noi stiamo facendo del male, minacciando o ferendo, quello che non fa bene all'altro. Molti filosofi ne hanno esaminato l'assolutezza del concetto, da Platone ad Aristotele, ma ancora oggi non si è arrivati a---» si accorse di aver preso parola senza richiederla, quindi guardo il professore, un tantino imbarazzata e «Scusate professore...» chinò quindi la testa, lasciando spazio alle parole altrui.
    Leggava fin troppo, in questo periodo. Si era rifugiata nei libri dopo le situazioni di Ottobre, cercando di recuperare quello che aveva perso, cercando di trovare nella carta stampata una risposta a tutto. E ora, stava solo recuperando mesi di mutismo.
    Quando a Blake vennero assegnati quei punti, Lilith sorrise felice, guardandolo soddisfatta.
    Scrollò le spalle alla sua frase «Io non ti faccio diventare proprio niente, sei tu che non vedi quanto cervello hai in quella testolina bacata!» gli toccò la spalla con la sua, prendendolo appena appena in giro, con un sorriso sincero e gli occhi che lo guardavano come se fosse la sola cosa che continuava a farla respirare.
    Prese la penna in mano e lesse la traccia del compito, ma ancora Blake ci tenne a contrattare qualcosa.
    Senza nemmeno alzare lo sguardo dal foglio e iniziando a scrivere il suo nome sul foglio, Lilith sbuffò una risata «Ancora non credo nei miracoli, Blake... se mi farai ricredere in questo, potremmo decidere il tuo regalo, magari nella pausa pranzo...» era quello il modo di stimolare lo studio di Blake? Forse sì, ma a Lilith non dispiaceva di certo.
    Con la coda dell'occhio lo guardò impegnarsi nello scrivere, rise e scosse il capo, iniziando a scrivere anche lei.
    «Quando parliamo di incantesimi trasfigurativi, facciamo riferimento a qualcosa di "semplice", riguardanti una formula che dev'essere pronunciata e un bersaglio colpito, per poter cambiare il suo aspetto fin quando qualcuno non lo riporta alla sua vera natura. Quando, invece, trattiamo di incantesimi Alchemico-trasfigurativi, facciamo riferimento all'opera che l'alchimia-trasfigurativa, fa sugli elementi del reale, attraverso tre stadi alchemici principali, quali: comprensione, scomposizione e ricomposizione. Il loro effetto non è indeterminato, ma la bravura e la preparazione del mago o della strega che lo scaglia, ne determinerà la durata.
    Altra differenza sostanziale con la trasfigurazione classica, è che quella alchemico-trasfigurativa si lega alle influenze astrali dei pianeti.
    Ritornando ad una delle quattro macro tipologie alchemico trasfigurative (trasfigurazione, evocazione, evanescenza e detrasfigurazione), la trasfigurazione, abbiamo detto, consta di tre passaggi che vengono effettuati tutti nel processo di trasfigurazione. Importante è, in questa macro-tipologia, così come nelle altre, la conoscenza della struttura molecolare e biologica del bersaglio e del risultato che si vuole ottenere.
    A differenza degli incantesimi di trasfigurazione classica, abbiamo, in quelli alchemico-trasfigurativi, tre diverse famiglie:
    • muto: famiglia della materia inerte, tratta gli incantesimi che permettono di plasmare oggetti, legato alla Nigredo e al principio alchemico del sale e a Saturno.
    • mutatio: famiglia della bellezza della natura, del mutamento lento. I suoi incatesimi sono utili a splasmare le piante, legati a Venere e al principio alchemico del mercurio, percorso dell'Albedo.
    • figuro: famiglia dei cambiamenti drastici ed improvvisi. I suoi incanti permettono di plasmare gli animali, il loro legame è con Marte, lo zolfo e il percorso alchemico della Rubedo.»

    Mise un punto e poggiò la penna, sospirando appena. Quindi si voltò verso Blake e lo guardò sorridente «Dopo lezione, andiamo a prendere qualcosa da mangiare? Ho fame...»
    Code Scheme ©#fishbone @fuckyeah. Palette © r i ƒ t e n.

     
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    Mia non aveva mancato di sentire la battuta di Cameron circa Alba, e non aveva mancato nemmeno di arrossire e alzare gli occhi al cielo per l’imbarazzo, cercando comunque di nascondere la propria reazione. Non avrebbe nemmeno saputo che cosa ribattere, che cosa poteva mai dire a quella frase?! Che lei era già bella? Non ci credeva, in ogni caso. Che a Cameron non avrebbe dovuto interessare comunque? Probabilmente era quello che si meritava. Non fece comunque in tempo a ribattere quanto avrebbe voluto perché Gyll, con la sua personalità scoppiettante, si unì a loro. Si sforzò di sorriderle appena perché Mia non era proprio una persona scortese, eppure nemmeno si rese conto che il fastidio che provava era dato dal modo in cui lei si atteggiata con Cam.
    I dieci punti assegnati dal professore si rivelarono una valida distrazione: la ragazza non potè evitare di sorridere emozionata e felice, non si aspettava un simile riconoscimento e non credeva di essere stata così brava. “La ringrazio…” rispose piano, con una certa sorpresa. Poteva sembrare davvero una secchiona, così tanto sicura di sé e sempre pronta, ma in realtà non era poi così sicura delle proprie capacità e così convinta di potercela davvero fare. Ovviamente ne fu orgogliosa, non poteva evitarlo, e seguì poi attenta le parole del professore. L’alchimia le era sempre sembrata una materia interessante e affascinante, per quanto complessa, e non evitò di prendere qualche appunto circa quello che il docente stava aggiungendo a concetti a cui avevano già precedentemente accennato.
    Lanciò un’occhiata ai nuovi arrivati, arrossendo leggermente al solo pensiero di quel che era successo alla festa di Jessica con Ryu, e abbassò subito lo sguardo verso il foglio, su cui comparve il testo del compito a sorpresa. Non appena Mia vide le istruzioni comparire sul proprio foglio e su alcuni lati del cigno di Cam non poté evitare di restituire l'ultimo al ragazzo. " Temo possa servirti..." disse, cercando di abbozzare comunque un leggero sorriso. Era chiaro che un compito in classe non era comunque qualcosa di piacevole, ma la ragazza non poteva negare di aver comunque studiato, per essere pronta ad ogni evenienza. Lesse con attenzione le domande e decise di concentrarsi su una cosa per volta.
    “ La trasfigurazione è una disciplina che si concentra sulla forma di un oggetto o sul suo aspetto, provocandone il cambiamento agendo sulle molecole dello stesso. La trasfigurazione “canonica” si fonda su incantesimi ben precisi, ed è considerata una delle conoscenze più difficili e scientifiche che un mago possa possedere, proprio a causa delle alterazioni che anche un minimo cambiamento nella formula potrebbe causare. La trasfigurazione Alchemica si basa sui principi generali dell’alchimia, in particolare sui passaggi delineati dalla “Magnus Opus”, la grande opera: Nigredo, Albedo e Rubedo. Come abbiamo osservato anche durante le prime lezioni, questi tre passaggi rappresentano il percorso di metamorfosi spirituale che l’alchimista deve compiere non solo sull’oggetto su cui lavora ma anche su sé stesso. Nigredo è la prima fase, rimanda a Saturno e all’elemento terra ed è un passaggio di caos e separazione. Albedo è invece il passaggio della purificazione, rimanda all’immagine della Luna e di Venere, che rappresenta l’elemento femminile. Infine Rubedo è invece il passaggio legato a Marte, elemento maschile per eccellenza, fase finale e di sintesi, fusione e compimento della perfezione. La differenza tra la normale trasfigurazione e quella che comprende anche l’alchimia sta nella maggiore complessità di quest’ultima: la concentrazione e la visualizzazione mentale diventano fondamentali per riuscire a ottenere il risultato sperato, dal momento che lo stesso incantesimo potrebbe portare a molteplici esiti differenti. Non esistono formule precise o movimenti di bacchetta specifici per ottenere un solo risultato, al contrario della Trasfigurazione “classica”. scrisse con calligrafia ordinata, per poi prendersi qualche istante per rileggere quel che aveva scritto. Concentrata com’era sul compito non alzò nemmeno la testa e proseguì poco dopo, scegliendo il capitolo che più l’aveva interessata. ” Un’altra importante differenza tra l’Alchimia e la Trasfigurazione Alchemica riguarda le variabili che entrano in gioco quando lanciamo un incanto del secondo tipo. E’ importante ricordare che la buona riuscita di un incantesimo alchemico-trasfigurativo dipende anche dalla vitalità dell’essere che andiamo a colpire, che prende il nome di Fattore di Opposizione. Esso indica la volontà o l’aggressività del bersaglio colpito, parametri che influenzano parecchio la buona riuscita o meno dell’incantesimo. Si parla di aggressività quando i bersagli sono animali: in quel caso più animale è selvatico e indipendente, più sarà difficile la riuscita dell’incanto. La volontà invece è un parametro che si riferisce agli esseri umani, riguarda la loro forza e resistenza mentale che, più sarà forte, più sarà in grado di impedire all’incanto di andare a buon fine. Ad esempio, con un cane domestico sarà molto più facile avere successo che con un cavallo selvatico, per via della tendenza del primo ad essere addomesticato e seguire il volere del proprio padrone. Allo stesso modo, una persona molto carismatica e con valori solidi e una mente vivida e ben presente sarà impossibile da colpire con questo genere di incanti, al contrario di un soggetto più debole e manipolabile.” concluse con attenzione, sperando di non essersi dimenticata nulla. Non mancò di sentire la domanda di Gyll accanto a Cameron, si chiese se non potesse stare in silenzio durante un compito ma evitò di commentare, consegnando il foglio ormai completamente pieno, riempito dalla sua calligrafia piccola e ordinata.

    Mia Freeman-SHEET-
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    Mia interagisce con i suoi compagni, in particolare con Cameron Cohen , saluta Gyll McKenzy e lancia un'occhiata a DarkSuperSayan.
    Per quanto riguarda la risposta al test scrive la differenza tra Trasfigurazione e Trasfigurazione-Alchemica e poi si concentra sul Fattore di Opposizione.
     
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    Dark Side of Super Sayan

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    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 2/2/2020, 20:18) 
    »Ryu Okami [X]
    8UAlAWt

    Tutte le risposte date a quanto pare erano corrette: l'interpretazione del professore era che la risposta fosse la "Conoscenza", elemento che racchiudeva ogni singola interpretazione data da noi studenti, motivo per cui, esplicando caso per caso, il docente spiegò come ognuna delle repliche al quesito fosse esatta. Tralasciando un siparietto inutile tra uno dei miei compagni di corso e l'elfo domestico presente nella classe, il professor Black iniziò a porci quesiti riguardanti le differenze tra l'alchimia e la trasfigurazione, e ci lanciò un compito in classe a sorpresa, un tema avente la seguente traccia: "Descrivi in generale quali sono a suo parere le principali differenze fra gli incantesimi trasfigurativi e quelli Alchemico-Trasfigurative. Poi, si soffermi su uno dei principi delle arti Alchemico-Trasfigurative a sua scelta."; inutile dire che mi misi immediatamente a scrivere: dovevo assicurarmi il voto migliore, non avrei accettato nulla di meno.
    Le arti Trasfigurative e le arti Alchemico-Trasfigurative radicano le proprie differenze nel lancio degli incantesimi: la semplice Trasfigurazione consiste in precise formule e movimenti di bacchetta atti ad eseguire una singola e determinata modifica di esseri viventi e non, limitando così la singola formula allo svolgimento di un solo ed unico incanto. La Trasfigurazione Alchemica, al contrario, si basa sulla Concentrazione e sulla Visualizzazione Mentale: con la medesima formula, si possono eseguire svariate trasfigurazioni, e ciò che detta il mutamento non è appunto la formula o il movimento della bacchetta, bensì la mente dell'utilizzatore, la sua capacità di focalizzazione sul risultato che la trasfigurazione mira ad ottenere, e, più l'immagine mentale del risultato sarà chiara nella mente dell'alchimista, più l'incantesimo trasfigurativo sarà efficace.
    Rispetto alla Trasfigurazione classica, la Trasfigurazione Alchemica si ritrova inferiore in quanto a durata, riuscendo a mutare la composizione di un oggetto o di un essere vivente solo in via temporanea, al contrario degli incanti classici che possono avere una durata pressoché indefinita, se non annullati dall'utilizzatore stesso, o se colpiti da incantesimi di detrasfigurazione. Gli incanti Alchemico-Trasfigurativi sono inoltre soggetti a tre leggi specifiche: la prima è quella della "Perfezione Molecolare", la quale afferma che per ottenere una vera e propria Trasfigurazione, ogni singola molecola del bersaglio trasfigurato dovrà mutare in accordo alla sua nuova forma, fattore che, se non verificatosi, porterebbe ad un mutamento imperfetto. La "Legge di Gamp", che sentenzia come diversi risultati non possano essere ottenuti tramite le pratiche Alchemico-Trasfigurative, quali ad esempio il cibo o il restituire la vita a chi la ha persa, anche se in campo alimentare si sono scoperte recentemente rare eccezioni. Infine v'è la "Legge di Lavoisier", la quale enuncia che la materia non si crea e non si distrugge, bensì si trasforma; un corpo trasfigurato potrà mutare solo in un qualcosa di dimensioni simili, non potendo superare un massimo limite di cinquanta centimetri in più o in meno rispetto al corpo originale. La materia potrà unicamente essere compressa o estesa, ma mai rimossa o aggiunta.
    Vorrei aggiungere, però, che oltre alla Trasfigurazione classica ed alla Trasfigurazione Alchemica, vi è una capacità ereditaria che può esser considerata pari a queste arti: la Metamorfomagia, abilità che permette a coloro che la possiedono, di mutare a piacimento il proprio aspetto senza uso di incanti o formule, bensì con la pura e semplice forza di volontà od in base alle emozioni; seppur limitata ai connotati di chi ne fa uso, tale capacità può trasfigurare l'individuo, potendo fargli cambiare completamente aspetto solo volendolo, arrivando persino a far replicare l'aspetto altrui senza il minimo sforzo.

    Scritto tutto ciò, ed aggiungendoci il mio tocco personale a riguardo dell'abilità ereditata da mia madre, posai la penna sul tavolo, ed emisi un basso sospiro, concludendo quel tema, e potendo di conseguenza rilassare la mia mente, sino a che il professore non avesse ripreso la lezione.
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Affrontare una lezione di Alchimia e Trasfigurazione con quel professore, per Howard, era una vera e propria fortuna. Apprezzava in particolar modo il modo di esporre gli argomenti e di presentarli con chiarezza ed efficacia agli studenti, tanto che durante la spiegazione stessa il ragazzo era riuscito a prendere appunti in maniera ordinata e precisa su tutto quello che il docente aveva pronunciato in merito alla Conoscenza, quella con la C maiuscola, andando solo successivamente ad appuntare anche qualche precisazione. All’inizio della lezione aveva accolto la domanda di Mordred con un modo di fare particolarmente accomodante, sorridendo alla domanda stessa ed invitandolo tranquillamente a prendere posto accanto a sé; successivamente aveva avuto modo di seguire l’inizio della spiegazione con quel suo modo di fare che si poteva tranquillamente classificare come quello del classico “secchioncino” studioso: preciso, ordinato, conciso, silenzioso e pronto ad assorbire tutta la conoscenza esposta come se fosse una spugna. Ed effettivamente era proprio così, specie se si andava a giudicare la quantità di informazioni riportate sul proprio blocchetto degli appunti.
    Mangiucchiava appena il tappo della penna mentre annuiva in direzione del docente, estraniandosi dal mondo esterno e concentrandosi unicamente su di esso, come se stesse instaurando un canale comunicativo unicamente con il maggiore per evitare di distrarsi e di farsi deconcentrare da agenti esterni. “Tutto chiaro!” Asserì con tono delicato e posato come al solito, andando successivamente a sorridere al docente in maniera accomodante e sincera. Posò per qualche istante la penna sul banco, andando istintivamente a stropicciarsi gli occhi con la classica aria da orsacchiottone tenero, perché aveva necessità di dare un minimo di brio al proprio sguardo che era rimasto per qualche istante affaticato dalla visione di quell’infinità di parole sul proprio quadernetto di appunti. Ascoltò successivamente le direzioni espresse dal docente e, come aveva avuto modo di immaginare poco prima, quei fogli servivano per una specie di “test valutato” che avrebbe portato ad un voto, probabilmente. Un piccolo sorrisino si dipinse sul volto di Howard, probabilmente perché lui era sempre stato costante nello studio, e dopo essersi girato di qua e di là per osservare la reazione della classe prese immediatamente a trascrivere in bella grafia la domanda posta dal docente, così da rendere sempre la lettura scorrevole. Successivamente avrebbe ripreso la concentrazione lentamente, iniziando a gettare su un foglietto a parte, a matita, un breve schema di come avrebbe voluto organizzare il proprio discorso, dedicandovi circa una decina di minuti e prefigurandosi mentalmente tutto lo svolgersi della domanda. Cancellava parti di troppo, menzionava qualche esempio, aggiungeva qualche connettivo logico per rendere l’esposizione più scorrevole e meno meccanica, e soprattutto cercava di rielaborare il più possibile i concetti appresi, andando anche ad aggiungere qualcosa di proprio all’interno della risposta che stava stilando. Passò, dunque, alla stesura definitiva della risposta, che eseguì con la propria calligrafia elegante, rigorosamente in corsivo, mantenendo la compostezza che, oltre che nell’animo, cercava di esprimere sempre verso il prossimo.
    “L’affinità tra alchimia e trasfigurazione è oggetto di studio di molti ricercatori nell’ultimo periodo, ed ha rivelato una nuova visione del ‘trasfigurare’ un corpo in un altro. Essenzialmente la ricerca ha portato alla luce due snodi principali che riguardano gli incantesimi alchemico-trasfigurativi, e che li differenziano dalla grande maggioranza degli incantesimi generici: la specificità e la visualizzazione mentale. Un incantesimo alchemico-trasfigurativo, difatti, ci permette di utilizzare una stesso movimento ed una stessa formula per ottenere risultati differenti, purché si tratti di due processi trasfigurativi appartenenti alla stessa tipologia alchemico-trasfigurativa; di conseguenza differiscono dagli incantesimi generici i quali, spesso, si servono di una singola formula ed un singolo movimento per ottenere un determinato risultato, e non risultati che possono variare in base alla nostra volontà. A tale discorso si allaccia anche la capacità di visualizzazione mentale e la concentrazione, dato che l’incantesimo alchemico-trasfigurativo fornirà risultati migliori in proporzione alla nostra capacità di concentrarci e di eseguire una scansione mentale, una visualizzazione, di ciò che vogliamo ottenere. Per chiarire meglio, porto un esempio: se io volessi trasformare una matita in una penna o un bicchiere in una forchetta, dunque una trasformazione da oggetto ad oggetto, utilizzerei la stessa formula, la stessa tecnica. Maggiore sarà la mia capacità di concentrarmi e di visualizzare mentalmente il prodotto della mia trasfigurazione, migliore sarà il prodotto stesso.” E dopo aver risposto alla domanda sulle differenze tra gli incantesimi in genere e gli incantesimi alchemico-trasfigurativi, ecco che andò a capo, iniziando un altro paragrafo per completare la risposta alla domanda proposta dal docente. “Voglio collegare la risposta che ho proposto alla prima domanda alla risposta della seconda, andando di conseguenza a creare un ‘continuum’ tra le due risposte. Le leggi ed i concetti che sono alla base dei processi e delle arti alchemico-trasfigurative sono essenzialmente tre: la legge di Gamp, la legge di Lavoisier ed il concetto di Perfezione Molecolare. Mi concentrerò su quest’ultima, riprendendo il discorso della visualizzazione mentale. Con ‘perfezione molecolare’ si indica quello ‘stadio’ della nostra trasformazione nel quale ogni singola molecola dell’oggetto di partenza si è trasformata correttamente in ogni singola molecola del nostro prodotto della trasfigurazione, acquisendone tutte le proprietà e l’aspetto; ciò equivale a dire che, quando ci troviamo di fronte ad un prodotto trasformato perfettamente, vuol dire che la trasformazione in esame è avvenuta al cento per cento. Tale concetto si ricollega all’idea di visualizzazione mentale perché una corretta concentrazione e immaginazione completa del prodotto trasfigurativo ci permette di raggiungere più facilmente un risultato perfetto. Pongo un esempio per comprendere meglio il concetto: nel caso in cui volessimo trasformare un uccellino in un calice, la perfezione molecolare si avrà quando tale trasformazione sarà totalmente riuscita. Nel caso in cui, ad esempio, il calice presentasse un colore più opaco, qualche rimasuglio di piumaggio, o più semplicemente una caratteristica che lo può far facilmente risalire all’oggetto originario, allora non si avrà una perfezione molecolare.” Una volta terminata la propria risposta il ragazzo l’avrebbe riletta con fare attento, correggendo eventuali errori di grammatica, essendo comunque lui bilingue, e solo successivamente l’avrebbe consegnata al docente con la propria convinzione. Era fiero del lavoro che aveva eseguito, ma era anche abbastanza umile dall’aspettarsi qualsiasi correzione da parte del professore stesso. “A lei!”

    RevelioGDR


    Howard ha risposto alla domanda assegnata, la risposta è quella in corsivo.
     
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    Jesse Lighthouse | Black Opal
    Jesse faceva spesso la figura del cretino, persino con sé stesso, e ciò si legava profondamente alla sua onestà: tra cervello e bocca dell'aspirante marine, di fatto, vi era un filo diretto, che impediva un filtro, facendo sì che tutte le sue ansie e paure (davvero troppe) emergessero anche laddove sarebbe stato più saggio o normale celarle.
    Samuel apparve confuso dalla confusione di Jesse, ignorando come questa fosse cronica ed indipendente da lui: il ragazzo era abbastanza certo della natura del docente, anche solo per il contesto, tuttavia era impossibile per lui non essere dubbioso anche dei suoi pensieri più ovvi, per quanto in quello specifico caso la sua era più confusione da overthinking 'Magari ci sta trollando tutti e non è lui! E lui magari... E' RUBEN!'
    Sì, e la marmotta confezionava la cioccolata.
    Tra le sue mille ansie, il ragazzo salutò tutti quelli che conosceva o reputava comunque di dover salutare, poi diede la bacchetta all'Anastasio del suo cuore, vincendosi una sua mezza scenata di gelosia 'Merda...' le parole del suo migliore amico lo fecero arrossire, forse perché gli ricordarono una bizzarra notte con l'altro, una notte che ricordava con imbarazzo, ma un affetto incredibile 'Lui... non è per cose a tre' si ricordò, abbassando lo sguardo e spostando il peso sul piede sinistro "Vero... scusa..." pigolò lui, battendo poi in ritirata e potendosi comunque godere la presenza del suo miglior amico, nel mentre si scervellava sull'indovinello del docente, cui, apprese poco dopo, avevano tutti (più o meno) risposto parzialmente e correttamente.
    'Uh, fico, vinciamo tutti!' affermò lui, soffermandosi non poco sul look dell'uomo "Uh, dici che quei colori sono voluti o un errore di ritrasfigurazione?" propose al suo parabatai, ponendo la mano davanti alla bocca per non farsi udire e poi spostando l'attenzione sulla spiegazione dell'uomo sul significato della sua domanda.
    Spiegò il potere della Conoscenza (e se Myss Keta pretendeva che tutto fosse in capslock, lui pretendeva che fosse con la C maiuscola, e possibilmente sottolineata!), ma anche l'oscurità che si portava dietro, fatta di realtà che al ragazzo risuonarono come fin troppo ben note "Uh, sta parlando di me!" propose al suo amico, sollevando le sopracciglia ed ascoltando con maggiore attenzione, chiedendosi se davvero quella descrizione avesse un senso nel suo mondo.
    Al termine del suo ragionare non sapeva se esserne certo, anche se una certa tristezza si era insinuata sotto la sua pelle 'Chi conosce è triste... chi non sa è vittima...' rifletté lui, giocherellando con la penna, arrovellandosi su di lei come su quegli allegri pensieri, tornando poi davvero in sé quando uno dei fogli del docente divenne un compito a sorpresa.
    "Oh... beh, almeno ora dovrò riflettere su qualcosa di vero..." sospirò lui, leggendo il testo e storcendo la bocca, alzando il capo quando l'uomo spiegò il senso del secondo foglio (fare da brutta), cosa che lo spinse immediatamente ad afferrarlo ed usarlo, visto che lui era disordine fattosi ragazzo.
    Lesse il quesito un po' di volte, poi rimase a fissare l'indovinello di poco prima per un po', forse in cerca dell'ispirazione, che alla fine giunse.

    "Le differenze tra gli incantesimi trasfigurativi e quelli alchemico-trasfigurativi non sono solo legate alla loro diversa difficoltà (che comunque va tenuta a mente), ma derivano proprio dal perché sono diversamente difficili: il superare i limiti della magia, anzi, i limiti in generale.
    La trasfigurazione è il trasformare qualcosa in qualcosa di diverso, un processo che deriva da una precisa conoscenza: conoscere benissimo quello che si tra cercando di trasfigurare e conoscere ancora meglio cosa si vuole ottenere. La trasfigurazione è immaginazione, concentrazione e conoscenza, nonché pratica, ma gli incantesimi alchemico-trasfigurativi sono tutto questo, però vanno oltre, non si accontentano e vogliono sapere di più: vogliono sapere il come e il perché si possa fare, allo scopo di capire come si può farlo meglio, o fare semplicemente qualcosa che in teoria non si dovrebbe.
    Gli incantesimi alchemico-trasfigurativi sono più complessi e infatti richiedono l'uso di simboli per canalizzare meglio la magia, ma la simbologia non ha solo questa funzione e deriva dalla maggior rivoluzione di questa branca: la filosofia. Come dicevo, se si studia alchimia-trasfigurazione, bisogna non solo conoscere e sapere, ma anche pensare, ragionare e comprendere, alla ricerca di domande, e quindi di risposte.
    Collegandomi a questo ultimo punto (forse anche per essere più chiaro), rispondo alla seconda parte della domanda e scelgo di parlare di uno dei principi cardini studiati in questo anno e mezzo: il Fattore di Opposizione.
    La prima cosa che impari a trasfigurazione è che più è complicato quello che hai di partenza e vuoi ottenere più sarà complicato farlo. E' un principio semplice e mi è andato benissimo per cinque anni. Poi sono arrivato ad Hidenstone e giustamente mi è stato detto di andare oltre all'ovvio: è normale che se devo fare qualcosa di complicato dovrò impegnarmi di più, ma perché trasfigurare Roger (il mio camaleonte) è più facile che trasfigurare il furetto di Erik? E perché per il mio parabatai (Erik) è l'esatto contrario? E perché per Blake è difficile tutte e due le cose?
    Questa diversa resistenza all'essere trasfigurati è il Fattore di Opposizione che si basa su due elementi: l'aggressività e la volontà. Maggiore sarà la volontà del bersaglio di restare ciò che è, più ci si dovrà impegnare per trasfigurarlo; meno si fiderà di noi, e sarà quindi aggressivo, più faremo fatica.
    Il Fattore di Opposizione è tipico delle creature animate, soprattutto gli animali, tant'è che la Rubedo, che si associa di più alla trasfigurazione animale, è rappresentata dal dio Marte. In quest'ottica, quindi, la trasfigurazione alchemica è quasi una lotta tra la volontà del mago e quanto il bersaglio crede davvero in sé stesso e quello che è e vuole essere. Volendo, questo discorso è anche estensibile a tutti i cambiamenti: mio padre è un criminologo e mi ha spiegato che una persona può anche andare da Freud in persona (so che è morto: è una metafora), ma se non vorrà davvero cambiare il suo modo di essere, potrà fare psicoterapia anche per tutta la vita senza cambiare di un millimetro.
    Se non vogliamo davvero cambiare, sarà quasi impossibile farlo, e questo mio padre me l'ha insegnato con la psicologia, ma l'ho ritrovata quasi uguale anche in alchimia, tant'è che i consigli alla fine sono gli stessi: Roger si lascerà trasfigurare meglio da me perché ha fiducia in me, mi conosce, e quindi è meno aggressivo, mentre il furetto di Erik non ha nessuna ragione per farlo; ma se io stessi tanto con lui, lo coccolassi e lo trattassi come ci insegnano a Cura delle Creature Magiche, magari anche lui si fiderebbe di me e quindi sarebbe meno difficile trasfigurarlo.
    Volendo quindi concludere, l'alchimia-trasfigurazione supera la trasfigurazione "vecchio stile" perché non si limita a studiare qualcosa, ma pretende di capirlo e, perché no, filosofeggiarci sopra, alla ricerca di verità più complicate, ma forse anche per questo più potenti.
    "


    Ovviamente quanto sopra non fu prodotto di getto da Jesse: il foglio di brutta era praticamente un campo di battaglia degno della porzione sulfurea dell'arco di ingresso all'aula, pieno di cancellature, frecce, parentesi e cose a caso, ma nel riscrivere la bella, lui vi trovò un ordine e forse anche un senso, visto che riuscì anche a porvi una conclusione 'Beh, dai, poteva andare peggio... credo' affermò lui, con un sospiro, attendendo poi il termine dei trenta minuti, trepidante e tenendo ben lontano lo sguardo dal foglio, terrorizzato di notare qualcosa ed iniziare a pasticciare anche la bella.
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    Il giovane inarcò un sopracciglio, in risposta all'affermazione di Mia. Non mi preoccupo, ma non voglio sentire crisi di pianto isteriche in caso ti perdessi ed arrivassi tardi a lezione, quindi prevengo prima che ciò accada replicò, ammiccando. Sia mai che Cameron Cohen fosse gentile con qualcuno, per carità.
    La strada fu, comunque, percorsa in un silenzio quasi rilassato, per nulla teso. Cosa che non gli capitava poi molto spesso. Solitamente il silenzio era dovuto a lui che spaccava la faccia a qualcuno anche solo per uno sguardo sbagliato, quindi insomma... non poteva certo essere un silenzio tranquillo.
    Quando arrivarono in classe, ammirò affascinato l'arco a tutto sesto per pochi secondi; era pur sempre un ex corvonero; non poteva negare che lo affascinasse apprendere cose nuove. No, non lo poteva negare, almeno non a sé stesso, ma non lo avrebbe mai ammesso che alle lezioni -tranne alcune eccezioni- cercava sempre di capire il più possibile di ciò che dicevano i prof, anche se alla fine non aveva sempre interventi brillanti, ma questo non voleva dire che fosse stupido, semplicemente che non aveva, spesso e volentieri, voglia di fare nulla. Si riteneva sveglio e intelligente, seppur non facesse molto per dimostrarlo.
    Fu piuttosto stupito anche quando la ragazzina decise di seguirlo agli ultimi posti, sedendosi affianco a lui. Wow, non credeva che Mia Freeman potesse abbandonare la sua amatissima prima fila per l'ultima, sebbene non cambiasse poi molto.
    Quando vide il foglio davanti a sé, non perse l'occasione per trasformarlo in un magnifico cigno e porgerlo alla biondina, quasi con fare canzonatorio. Lui adorava fare origami, sia per rilassarsi sia quando era spaventato, nervoso o arrabbiato... glielo aveva insegnato sua sorella e, in un qualche modo, fare quelle piccole costruzioni con la carta era un modo per ricordarla, per sentirla vicina sebbene la loro distanza fosse in realtà invalicabile. Forse hai ragione, chica... fece un sospiro mentre un altro sorrisetto gli si dipinse sulle labbra, contribuendo a donargli un'espressione furba su quella faccia da schiaffi. Però... anche avere una cotta per il "cattivo ragazzo", è un qualcosa che io definisco cliché la prese in giro, voltandosi verso il professore con un sorrisetto e dando la sua scarna risposta. Doveva ammetterlo, non si era impegnato minimamente per argomentare, a differenza dei suoi compagni, ma si sarebbe rifatto più tardi. Non lo avrebbe mai detto, ma alchimia non gli dispiaceva e l'aveva studiata parecchio, dall'inizio di quell'anno, come le altre materie... anche se non aveva mai trasferito in parole quelle sue conoscenze. Magari era il caso di farlo una volta per tutte.
    Pochi attimi dopo, arrivò anche quell'uragano chiamato Gyll. Il castano roteò i suoi occhi nocciola. Prego, fa come se fossi a casa tua rispose, senza però dedicarle troppa attenzione.
    Quando tutti -o quasi- ebbero preso posto all'interno dell'aula, finalmente il professore comunicò loro se le risposte date si avvicinavano quanto meno alla soluzione dell'indovinello. Oh, stia zitto bofonchiò, quando fu il suo turno. Non lo disse a voce eccessivamente alta, ma non si preoccupò nemmeno di modulare il proprio tono di voce perché non fosse udibile. Se lui l'avesse sentito oppure no, non gli importava nulla. Tuttavia, prese qualche appunto sporadico di ciò che disse, prima di scoprire che avrebbero davvero dovuto fare un tema. O una cosa simile, almeno. Dopotutto senza la conoscenza, non saremmo nulla aggiunse, prima di sporgersi a sbirciare la consegna da Mia, siccome la sua era dentro a quel cigno di carta. Poco male, si sarebbe copiato la consegna sul secondo foglio... ma non ce ne fu bisogno, visto che la Freeman glielo restituì. Annuì lievemente e appiattì il foglio. Lesse il titolo e decise che avrebbe scritto tutto nell'altro foglio, tenendo quello accartocciato solo come brutta copia.
    La differenza tra gli incantesimi alchemico-trasfigurativi e i normali incantesimi trasfigurativi, sta nella visualizzazione mentale dell'oggetto e nel fatto che nel primo caso, con una sola formula, è possibile fare molteplici trasfigurazioni, mentre nel secondo caso, ogni formula è legata ad una singola trasfigurazione. Bisogna aver ben chiaro in mente l'oggetto che si vuole trasfigurare, in modo che essa venga come noi lo desideriamo. Mise il punto. Una risposta breve ma che, secondo lui, aveva tutto il necessario. Poi passò alla seconda parte della domanda, decisamente più complicata. Ma l'aveva studiato, ce la poteva fare.
    Siccome i miei compagni sono idioti, non avranno certo parlato in tanti della durata degli incantesimi, ritenendolo un capitolo troppo breve per permettergli di dimostrare quanto sono secchioni... o quanto sanno leccare il culo, a seconda dei punti di vista. Ad ogni modo, lo farò io. Prese una piccola pausa, soddisfatto di questa sua introduzione. I tempi di durata non sono indefiniti, quindi non durano per sempre. Tutto dipende dal grado di bravura, capacità e concentrazione del mago che scaglia l'incantesimo; al contrario della sua predecessora ovvero la normale trasfigurazione che aveva dei tempi indeterminati, a meno che qualcuno non avesse lanciato un contro incantesimo, facendo finire l'effetto di quello precedente, come ad esempio il Finite Incantatem che è una magia che spezza altri incantesimi. Vi sono, però, delle eccezioni sebbene rare. Per esempio l'incanto di arricchimento spaziale. Purtroppo, se l'avanzare delle tecniche alchemico-trasfigurative ha portato grandi spazi di progresso, da un altro lato ha perso delle caratteristiche importanti della normale trasfigurazione.
    Mise giù la penna, soddisfatto. Si sistemò il ciuffo e lanciò un'occhiata alla sua compagna di banco e alla domanda che gli aveva posto. La durata degli incantesimi, rispose, lapidario, distogliendo poi lo sguardo per concentrarsi sul proprio foglio, alla ricerca di eventuali errori di distrazione.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]



    Innanzitutto dice a Sam di stare zitto. Non lo dice a voce eccessivamente alta, vedi tu se sentirlo o no xD e poi vabbè risponde alla domanda, tutto ciò che è in verde corsivo e parla della durata degli incantesimi... e sì, quella cosa dei compagni idioti lo scrive proprio nel tema, non è che lo pensa e basta
     
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    L'umore di uno studente durante una qualsivoglia lezione poteva cambiare a seconda di tre variabili: la simpatia verso il docente, l'argomento su cui verteva la lezione e il compagno di banco. Quando vide Jesse sedersi accanto a lui, mostrò un gigantesco sorriso. Ciao amicone! Certo che il mangime era il prof! Cioè non proprio per lui, ma per i suoi animali, quindi non doveva mangiarlo lui. Cioè se vuole delle briciole di pane è libero di servirsi, non voglio negargliele. Insomma, hai capito! Ok, la lezione ancora non aveva avuto inizio e l'ametrino stava già raggiungendo una soglia di disagio sbalorditiva.
    Ad ogni non diede da mangiare proprio a nessuno, poiché a detta del professore le creature avevano già mangiato, così si limitò ad annuire quando seppe di poter essere d'aiuto con Rubin quel pomeriggio.Fantastico! Anche una seconda voce si intromise nel dialogo, tuttavia Erik si limitò a spattere le palpebre. Cosa avrebbe dovuto dire? Cosa fare? Ehm, AIUTO!
    Focalizzarsi sulla lezione era la cosa migliore che potesse fare.
    Alla fine la risposta all'indovinello descritto sulla cattedra era la conoscenza. Caspiterina, non ci sono andato neanche vicino! Si disse, crucciando appena il capo e preparando sul banco tutto l'occorrente che gli sarebbe stato utile per scrivere e seguire al meglio la lezione. Purtroppo non riuscì ad ottenere nessun punto bonus per la propria casata, tuttavia non era nuovo a quella situazione. Alchimia, come detto più volte, non era la materia in cui eccelleva, se non altro da prefetto poté mostrare orgoglio nei confronti di Mia. Seppur distante da lei, le rivolse un pollice verso l'alto per incoraggiarla riguardo al suo operato.
    In tutto quel discorso una frase lo colpì non poco. La conoscenza risiede nel gruppo. La trascrisse su un pezzo di carta e se un giorno avesse voluto diventar un valido leader avrebbe dovuto stamparsela nell'anima. Molto diverso fu invece il suo stato d'animo alla vista del testo che comparì sul pezzo di carta che era posizionato sul banco. Sospirò. Ok, per fortuna è una domanda ampia, in qualche modo dovrei riuscir a cavarmela. In bocca al drago! Sussurrò a Jesse, dopodiché impugnò la penna e provò a pensare ad un discorso che potesse aver senso.
    Come prima cosa doveva riflettere sulle differenze tra le magie trasfigurative e quelli Alchemico-Trasfigurative. Il cricetino che aveva in testa cominciò a correre sulla rotella, sperando di attivar in tale modo la fantomatica illuminazione.
    Le principali differenze fra gli incantesimi trasfigurativi e quelli Alchemico-Trasfigurative, più che nella loro reale area di competenza, risiede nella loro esecuzione. I primi possiamo definirli in un certo senso più semplici, questo perché abbiamo un sacco di formule e movimenti da attuare in casi specifici. Un esempio di questi è Chartanimus, il quale ci permette di trasfigurare un foglio di carta in un animale cartaceo. In questa situazione l'incantesimo trasfigurativo ci vincola ad utilizzare come base un foglio, mentre con un incantesimo Alchemico-Trasfigurativo possiamo modificare le sembianze e la composizione di interi 3 macro-gruppi: oggetti, piante ed animali.
    Ok, come esordio poteva starci, purtroppo però le differenze non erano di certo finite. Rimase qualche istante a guardarsi intorno, poi provò a mettersi alla prova: se avesse dovuto utilizzare la seconda tipologia di magia, cosa avrebbe dovuto fare?
    I due principali vantaggi sono il minor numero di formule, poiché variano unicamente in base all'intenzione del mago (tipo trasfigurare un oggetto in pianta piuttosto che in animale), e la sua praticità, poiché una volta assimilata la tecnica i suoi usi sono praticamente infiniti. Da quei pro in un certo senso vengono fuori anche i suoi contro: necessita di una concentrazione e, soprattutto. di una visualizzazione mentale eccezionale. Più questa è accurata e più lo sarà anche la trasfigurazione del mago. Per tale ragione il suo apprendimento risulta particolarmente lento e difficoltoso da parte dei giovani maghi e - a mio personalissimo parere - per questo ad Hogwarts non abbiamo mai trattato Incantesimi Alchimico-Trasfigurativi.
    Ora doveva rispondere alla seconda parte della domanda. Chiuse per un secondo gli occhi, cercando di far mente locale e poi riprese a scrivere.
    Tra i vari principi su cui si basa questa branca della magia ho deciso di soffermarmi sulle leggi e i concetti base delle arti Alchemico-Trasfigurative, descritti nel primo volume del manuale. Questi sono la Perfezione Molecolare, le Leggi di Gamp e la Legge di Lavoisier. Nonostante esistano rarissimi casi in cui ci siano incantesimi in grado di infrangere le Leggi di Gamp, queste rappresentano un vero e proprio limite oltre cui di norma questa branca della magia non può andare. Le Leggi ossiamo considerare le leggi di Gamp un po' come una sorta di limiti oltre cui questo tipo di magia non può andare. Queste Leggi sono sei:
    1) Amore. Anche se sarebbe bellissimo, non posso trasfigurare due sedie in una coppia di tenerissimi panda innamorati l'uno dell'altra.
    2) Esperienze. Non posso evocare dal nulla un cagnolino super addestrato in grado di vincere mille tipi di concorsi diversi.
    3) Cibo. Purtroppo - e qui mi dispiace davvero - non è possibile evocare cibo dal nulla in grado di saziarci e se così non fosse non esisterebbero cose bruttissime come la fame nel mondo.
    4) Vita per i corpi che l'hanno persa. Ciò che è morto non può tornare indietro.
    5) Denaro. Ovviamente non posso evocare o trasfigurare qualcosa in soldi e questo mi sembra giustissimo, altrimenti chi andrebbe a lavorare?
    6) Materiali e minerali preziosi dall'alto valore commerciale. Vale lo stesso commento al punto precedente.






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    Samuel Black
    Docente di Alchimia

    Una risata sincera si nascose dietro la mano destra.
    - Bhè come non capirlo? - Lo sguardo fece un buffetto al prefetto Ametrino - Valuterà poi la mia offerta -
    L'attenzione fu presto catturata nella rete chiamata "Curiosità Vorace".
    Lilith Clarke e Blake Barnes si erano fatti avanti e l'alchimista accolse i loro dubbi con un sorriso.
    - Bene, ragazzi. Domande alquanto puntuali e pertinenti. Cercherò di rispondere ad entrambi nel modo più chiaro possibile-
    Iniziò a dondolare lievemente i piedi dalla sua cattedra di pietra.
    - Che cosa sono il Bene ed il Male? Semplici parole, vento birichino che cambia contenuto in base a chi lo pronuncia.
    Io sono dell'avviso che tutto è mutabile. Non esiste niente di assoluto, neppure la Matematica e la Fisica, dato che le leggi di queste Scienze dure aspettano solo delle teorie migliori che le cestinino. -

    Le dita giocavano l'una con l'altra in un intreccio di ossa e carne.
    - Un altra cosa è da aggiungere prima di addentrarci nel nocciolo della questione. Noi non viviamo da soli a questo mondo, ma siamo inseriti in un contesto. In un gruppo sociale che a sua volta è parte di una comunità ordinata da leggi e da codici comportamentali abbastanza precisi. Questi codici e leggi ci spingono verso la concezione di Giusto e Sbagliato che la comunità in cui viviamo ha trovato e che cerca di imporre agli individui che la compongono. Tuttavia noi non siamo macchine ed abbiamo anche la nostra da dire.-
    Lo sguardo che poco prima vagava per l'intera classe si puntò di nuovo su Clarke e Barnes.
    - Io penso che il concetto di Bene e di Male vari da individuo ad individuo, in base al proprio vissuto ed ai propri pensieri, ma che mantenga una certa costante nei membri di una stessa comunità proprio pervia di quei codici comportamentali e leggi che la stessa cerca di imporre. Ovvero sono convinto che Bene e Male si possano trovare soltanto nel confronto tra ciò che la nostra società ed il nostro codice civile ritengano Giusto e Sbagliato e ciò che noi, in quanto individui, riteniamo Giusto e Sbagliato. Quindi ci troviamo davanti ad un dialogo che vede contrapposti tre soggetti.-
    Prima il pollice, poi l'indice ed infine il medio iniziarono ad elevarsi per ogni soggetto chiamato in causa.
    - La nostra società, il singolo individuo e gli altri individui con cui ci relazioniamo. È una danza complessa, molto complessa, che ci costringe a giungere quasi sempre a compromessi. -
    Il professore si alzò dalla cattedra ed iniziò ad avvicinarsi ai due studenti che avevano sollevato la questione.
    - Non possiamo agire sempre senza freni inibitori, ma, per dirla in maniera semplice, spesso siamo a costretti "a mangiarcela", a " mettercela via". Se agiamo, sempre, fregandocene di ciò che pensano gli altri e di ciò che potrebbe fare a loro Male, pensando solo al nostro tornaconto od al esprimere noi stessi, ci troveremo a fare un utilizzo sbagliato delle nostre conoscenze e talenti, a fare del male. Non dico però nemmeno di annullarci e di non pensare mai a sé stessi. Bisogna sempre trovare un compromesso. -
    Lo sguardo si bloccò fermamente su Blake Barnes.
    - Se ad esempio un mio compagno mi prendesse in giro ed io, per fargliela pagare, cercherei di fargli molto male, rischiando anche di ucciderlo, oltre che andare contro la legge, ferirei lui, i suoi parenti, i suoi amici, tutte le persone che tengono a lui e si preoccupano per lui, ma anche le persone che tengono a me. Questo perché avrei pensato soltanto a sfogare un mio egoistico desiderio, ovvero quello di sentirmi meglio vendicando il mio onore ferito e ciò metterebbe in una situazione di disagio anche i miei cari. Infatti, per tempi più o meno lunghi, non saprebbero come agire, cosa pensare di me, forse alcuni potrebbero anche arrivare a provare paura nei miei confronti. Oltre a ciò si preoccuperebbero anche della mia posizione, dato che molti di loro sono consci che ho fatto qualcosa di sbagliato e che dovrò pagarne le conseguenze; e perché sanno che ho sbagliato? Perché fin da piccoli ci hanno insegnato che non si feriscono le altre persone e loro hanno accettato questo insegnamento e lo hanno fatto proprio. Probabilmente io stesso dopo aver agitò così mi renderei conto di aver sbagliato, forse non lo ammetterei per orgoglio, ma sotto sotto lo saprei. -

    La lingua si inumidì un attimo le labbra secche dal così tanto parlare.
    - Il compromesso quale sarebbe? Trovare una soluzione che eviti a tutta questa gente di soffrire o provare confusione. Magari qualcosa che ci possa si soddisfare, ma solo in parte. Come ad esempio una frase di risposta, od uno sguardo particolare, oppure parlarne con qualcuno che potrebbe risolvere la situazione, come ad esempio un insegnante. -
    Indicò sé stesso per un attimo.
    - In questo caso avremo agito bene perché avremmo fatto male a meno persone possibili e raggiunto in parte il nostro obbiettivo. -
    Un sospiro pesante.
    - La vita non è facile, e proprio per questo dover trovare costanti compromessi, la gente si stressa ed allora cerca di sfogare questo stress in attività che gli piacciono e che lo fanno sentire vivo. La musica, ad esempio, è un buon esempio di ciò. Io invece, per uscire un po' dal mondo e trovare pace, mi butto nei miei esperimenti e nelle mie ricerche. Ognuno di noi deve trovare la propria boccata d'aria fresca personale. Una cosa soltanto sua, che gli permetta di sfogare lo stress prodotto da qualsivoglia relazione. Perchè qualsiasi relazione, che sia di circostanza, di amicizia o amorosa, implica dei compromessi. Spero di aver esaurito i suoi dubbi signor Barnes -
    Direttamente od indirettamente, aveva finito per fare la predica a Dinamitardo Blake. Normalmente non ci avrebbe neanche provato, ma quel giorno aveva visto un non so che di diverso nell'Opale. Che forse stesse cominciando a mettersi in discussione?
    L'attenzione si rivolse verso Lilith.
    -In qualche modo spero, signorina Clarke, di aver risposto anche a lei, ma non si preoccupi ora scenderò nei particolari dei suoi dubbi-
    Un sorriso gli colorava il volto. Quanto adorava fare quel tipo di conversazioni. In qualche modo era grato alla coppia che aveva davanti.
    - Come detto poco fa, la Conoscenza non si trova solo sui libri, ma anche vivendo. Soprattutto relazionandosi, nel bene o nel male, con gli altri individui. La consapevolezza di sé è importante, ma è un elemento che deve cambiare e cambia costantemente. Questo perché ogni piccola cosa della nostra giornata ci fa conoscere e sentire qualcosa di nuovo e queste nuove conoscenze ed emozioni provocano dei cambiamenti in noi, che, per quanto piccoli possano essere, restano comunque dei cambiamenti. -
    Tornò a sedersi sulla cattedra, ma lo sguardo restò incollato agli occhi cristallini della giovane.
    -Se noi non volessimo più aumentare la nostra Conoscenza dovremmo chiuderci in una stanza vuota, priva di collegamenti con l'esterno. Ma anche questo non basterebbe, perché anche il vedere la nostra pelle, od una determinata piega dei vestiti potrebbe stimolare la nostra mente e portarci a Conoscere qualcosa. Quindi dovremmo restare nudi e privarci di tutti i nostri 5 sensi, anzi 6 compreso quello divinatorio. -
    Il busto si sporse verso i propri studenti.
    - Basterebbe ancora? Assolutamente no. Perché dovremmo silenziare pure la nostra mente. I nostri pensieri infatti possono influenzare loro stessi.-
    Tornò ad una posizione composta.
    - Noi abbiamo sempre la necessità di conoscere, ed anche se non l'avessimo, il mondo ci sparerebbe contro infiniti stimoli che farebbero crescere la nostra Conoscenza ed allo stesso tempo la nostra voglia di conoscere. -
    Le gambe si accavallarono l'una all'altra, pensose.
    - Interessante il suo riferimento agli studi babbani signorina Clarke, tuttavia mi sento in dovere di farle notare che questa legge del branco da lei proposta è fallace. Semplicemente perché non tutti i gruppi nascono con finalità altruiste. Non credo che Voldemort ed i suoi mangiamorte vivessero il loro essere un gruppo solo con con gioia e lealtà. Vi erano sopratutto tornaconti personali e paura a tenerli uniti più che una gioiosa fedeltà di branco. Ma a parte ciò credo che lei continui a fraintendere il significato di Conoscenza, con la C maiuscola. -
    Gli occhi erano ispirati, brillanti.
    - La Conoscenza è nozione, pensiero ed esperienza. Il conoscere è una buona lettura di un libro quanto il passeggiare fra i monti oppure il parlare con qualcuno. È quel qualcosa che ci definisce in quanto uomini e che ci permette di evolverci e migliorare. È l'imparare e l'imparato, il percepire ed il percepito. Il fare esperienze e l'elaborarle. Io considero la Conoscienza come un enorme tutto che se condiviso fra tutti può portarci avanti, al gradino più alto dell'evoluzione umana ed ecco perché sono qui ad insegnare tutto ciò che so a voi, i futuri pilastri della conoscenza. -
    Le dita ripresero ad intrecciarsi l'una alle altre in un gioco ritmato.
    - Un ultima cosa. La conoscenza porta ombre e negatività in quanto tale, a prescindere dal suo utilizzo, questo poiché ogni cosa che genera effetti positivi porta anche effetti negativi. Non c'è luce senza ombra. La conoscenza di una malattia può aiutarci a prevenirla, ma ci porta ad essere ansiosi nei suoi riguardi. La conoscenza di un incantesimo molto potente può rincuorarci perché abbiamo un valido strumento per difendere ciò che è caro, ma potrebbe portare anche la tensione di usarlo con cautela; non credo che usereste un Bombarda Maxima nel mezzo di una folla o per spegnere la sveglia sul comodino di vostro fratello. In generale la conoscenza è pesante perché porta altri dubbi, preoccupazioni e responsabilità. -
    Dopo un momento di concentrazione il professore si riprese e battè le mani.
    - Su, su, ora datevi da fare col compito e la lezione. Se ci saranno altre domande siete pregati di bussare alla mia porta questo pomeriggio. Ah quasi dimenticavo! 10 punti alla signorina Clarke e 5 al signor Barnes.-
    Nei trenta minuti seguenti osservò paziente i suoi studenti mettercela tutta e poi passato il tempo limite afferrò la propria bacchetta dalla superficie di pietra della cattedra e con un colpo aggraziato fece svolazzare al proprio fianco tutti i fogli che non erano già stati consegnati.
    - Bene, bene! I voti li saprete presto, ma ora non avete tempo per preoccuparvi di questo. -
    Con un altro colpo di bacchetta tutta una serie di oggetti svolazzò dalle varie scafalature laterali all'aula fino ai banchi ed alla cattedra. Uno per persona.
    Ognuno aveva un oggetto differente, al professore era toccato un calice di vetro.
    - Bene, nella parte pratica di questa lezione ci soffermeremo sulla fattura rivelatrice. -
    Un gran sorriso riempì la bocca di Samuel che si pose sul lato più corto della lavagna, catalizzatore alla mano. I suoi alunni dovevano osservarlo bene per copiarne i movimenti.
    - Questo è un incantesimo di mia invenzione ed è particolarmente utile per gli alchimisti alle prime armi- sorrise sinceramente ed indicò la classe - quindi si, voi. Perciò fate molta attenzione, mi raccomando. -
    Lo sguardo tornò sul calice di vetro.
    - La fattura rivelatrice ci permette di capire se l'oggetto, animale o pianta che bersagliamo, sia stato trasfigurato o meno. Inoltre stampa nel nostro cervello la struttura e la composizione del nostro bersaglio, rendendoci molto più facile trasfigurarlo. Il movimento è molto semplice. Con la punta della bacchetta dovrete tracciare lentamente un quadrato procedendo in senso antiorario, ed infine compiere una lieve stoccata mentre pronuncerete a gran voce la formula " Detector". Tuttavia c'è dipiù. Quando i lacci avvolgeranno il vostro bersaglio dovrete concentrarvi con assoluta attenzione su quei lacci di seta. Dovrete cercare di percepirli attraverso la vostra bacchetta ed immergervi in essi. Diventare un tutt'uno con loro e farvi guidare fino al vostro bersaglio. Se la concentrazione sarà sufficiente, vi si rivelerà la vera natura del vostro bersaglio-
    Detto ciò mosse più volte la bacchetta come descritto, lentamente per mostrare con attenzione le sue movenze, ed infine lo fece di nuovo ma durante la stoccata diretta verso il calice urlò - Detector! -
    Appena la formula lasciò la bocca del professore un innumerevole serie di sottili lacci arancioni simili alla seta emerse dalla bacchetta ed avvolse quasi del tutto il calice di vetro.
    Il professore restò un minuto buono concentrato, gli occhi chiusi ed infine i lacci cambiarono di colore; dall'arancione di poco prima mutarono ad un viola scuro. Poi il polso fece un movimento rotatorio improvviso ed i lacci scomparirono con la stessa velocità con cui erano comparsi.
    - I lacci hanno cambiato di colore, quindi ciò vuol dire che questo calice non è sempre stato un semplice calice di vetro. Infatti è stato trasfigurato da me qualche ora fa. Ma questa non è la sola cosa che mi è stata rivelata. Ho visto molti cristalli di silicio, componente principale del vetro, uniti a piccolissime quantità di cristalli di sale, zolfo e molecole d'argilla, componenti facilmente ritrovabili in un terreno montuoso. Ho visto come tutti gli elementi di questo piccolo mondo sono legati fra loro andando a formare una struttura, ed ora saprei crearla alla perfezione.-
    Sorrise felice ed indicò i suoi alunni.
    - Bene ora tocca a voi -
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance


    Bene ed eccoci qui alla parte teorica di questa lezione!
    I vostri studenti dovranno lanciare il seguente incantesimo:
    Nome: Fattura rivelatrice.
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Detector
    Movimento: tracciare lentamente con la punta della bacchetta un quadrato procedendo in senso antiorario e poi compiere una lieve stoccata.
    Effetto: Una volta compiuto il movimento, dei lacci magici escono dalla bacchetta ed avvolgono l’oggetto/pianta/animale da analizzare, senza tuttavia limitarne i movimenti. Se l’oggetto si sposta i legacci lo seguiranno fino alla fine dell’incanto. Se i lacci cambiano colore ciò vuol dire che l’oggetto è stato trasfigurato. Inoltre questo incanto permette di comprendere la struttura di un oggetto. Come e da cosa è composto.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 10 m.
    Il colore dei lacci cambia da persona a persona.
    Il mago deve investire un intero turno immobile, privo anche della capacità di schivare o ripararsi, prima di avere da questi una risposta.
    Nella role in cui è stato lanciato questo incanto su un determinato elemento(pianta, oggetto, animale) si avrà un +4 in Tecnica per qualsiasi trasfigurazione su quel determinato elemento per quella role, dato che la sua struttura sarà perfettamente chiarita dalla fattura rivelatrice.

    Questi invece sono ciò che ognuno di voi si troverà davanti:
    Cameron: un calice di legno
    Blake: una pianta grassa
    Gyll: un criceto nero tranquillo e pacifico
    Lucas: un fazzoletto di stoffa con tante piccole foto di Samuel Black stampate sopra
    Adamas: una statua in ottone raffigurante Ermes
    Howard: una caraffa d'argilla
    Mordred: un libro vuoto senza copertina e fatto di carta stampata artigianalmente.
    Erik: una maschera da dottore veneziano
    Mia: Un canarino dentro la gabbia
    Jesse: una borraccia metallica blu
    Jessica: Una tazza di ceramica con l'immagine di Batman
    Ryu: la statuina di un grasso bhudda cinese in plastica
    Lilith: un bonsai
    I vostri pg dovranno lanciarsi in un profondo esercizio di concentrazione, cercate di descrivere al meglio questo tuffo dentro i vostri lacci. Ricordo che i lacci saranno del colore che preferite.
    Gyll e Mia dovranno vedersela con un animale, sta a voi descriverlo e descriverne le azioni di risposta al laccio. A ciò devo specificare che per loro sarà come essere accarezzati dal vento. Difatti il loro movimento non è limitato in nessun modo.
    Per qualsiasi cosa contattatemi senza problemi.
    Scadenza il 12/02 alle 23:59
     
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    Lucas Jughead Jones
    « IN UN MONDO QUALUNQUE »
    Le lezioni avevano preso davvero una piega diversa da quando le seguiva accanto a Jessica, probabilmente perché non si impegnava a non farsi notare, ma a prenderla in giro. Anche se il suo ce l'aveva messo anche il professore che aveva reso tutto molto più interessante rispetto alle altre lezioni che era costretto a frequentare. «Eh già... è difficile trovarmi quando non ho nemmeno un magifonino. Sono proprio una brutta persona...» la canzonò come aveva fatto lei, quindi sorrise e si accomodò.
    Sembrava stupita del cioccolatino, quindi la osservò con la coda dell'occhio, mentre se lo sistemava sul banco.
    Sicuramente la popolarità di Jessica era più alta di quella di Lucas, visti tutti quelli che si rivolsero a lei, nel mentre.
    Sospirò appena, quindi, prendendo a disegnare cose a caso sul foglio di brutta.
    Alla sua richiesta, JJ sembrò non rifiutare, sorrise, visibilmente contento della cosa «Cinese o pizza?» propose in un sussurro, intentendo che la sera avrebbero volentieri cenato da qualche parte o magari un take away. Insomma, c'era da fare a Londra, no?

    Arrivò il momento del silenzio, della spiegazione e del compito.
    Quando quest'ultimo terminò, sentì la voce di Jessica rompere quel momento di mutismo. Scrollò le spalle «Direi sicuramente meglio di tutti gli altri fatti nel primo periodo. Mi stai influenzando negativamente, JJ... quasi mi vien voglia di studiare.» la prese in giro, cercando, se glielo avesse concesso, con l'indice di spingerle una guancia, giusto appena appena.

    La lezione proseguì, quindi e quando si passò alla parte pratica, beh, Lucas guardò con gli occhi sgranati quello che doveva esaminare. «Per Merlino!» quasi aveva paura a toccarlo, era come toccare troppo il volto del professore e non poteva pensare di poter ricevere quell'oggetto con così tanta facilità «Professor Black, ma lei ha un merchandising personale?» domandò, con una mezza gomitata a Jessica, per indicarle con il mento il fazzoletto strano che aveva ricevuto.
    Sbuffò, rassegnato, quindi osservò i movimenti del docente con attenzione.
    Strinse il legnetto tra le dita e lo puntò verso l'oggetto. Lentamente ne tracciò un quadrato, in senso antiorario, per poi compiere una lieve stoccata. I lacci color nero come la pece, si palesarono come prolungamenti della stessa bacchetta, cercò di seguire i loro movimenti sinuosi come tentacoli di una medusa. Carezzarono, dapprima il tessuto, in ogni angolo di quella stoffa, poi lo avvolsero, sollevandolo appena dal tavolo di legno. Giusto abbastanza da passarvi sotto e cullarlo un attimo, come se lo stessero soppesando, poi iniziarono ad arrotollarcisi intorno, mentre lui prendeva a piegarsi con loro, in un morbido abbraccio, per poi percorrerlo come se lo stessero cucendo. Lucas osservava, immobile, cercando di percepire quei movimenti, quasi come fossero onde di mare.
    code © psiche
    Risponde a Jessica, poi inizia la pratica
     
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