Incontrarsi per la prima volta

La confusione regnava sovrana, o almeno questa poteva essere la visione dei ragazzi, così come dei follower di Markab, ma chi era nato e vissuto a Denrise sapeva come la cosa fosse profondamente diversa: quella, era il normale agitarsi del Villaggio quando ciascun oste, negoziante, massaia, coltivatore o druido smetteva di essere semplicemente quello che era e diventava ciò di cui Denrise aveva bisogno: un guerriero.
I druidi erano accorsi subito alla barriera e non avevano badato a formalismi per rinforzala innanzi al cancello per ostacolare l'agire di Cora, coinvolgendo senza esitazione anche Morrigan, il quale pensò bene di ricordarsi quanto costasse una sua consulenza e fece il prezioso.
Ma appunto, non era tempo di pace e lo sguardo di Magnus su di lui fu glaciale "Tutti stanno aiutando, e Sigurd e Victoria parlano sempre di quanto l'Accademia sia per noi un fastidio, ma soprattutto una risorsa" enunciò, manco fosse una maledizione "Non so decidere se sei più una delusione come accademico o come denrisiano." e dette quelle parole diede le spalle al docente e si rivolse ai colleghi "Non abbiamo tempo per i suoi giochetti, rinforziamo contro la parola, il fulmine e il vento" urlò ai colleghi, i quali si portarono intorno al cancello, riprendendo con i loro incantamenti, runici e non.
Nella piazza del mercato, intanto, Sigurd inveiva contro i magifonini e osservava tutto, notando come il villaggio si stesse preparando alla guerra, senza però davvero avere un bersaglio e, peggio ancora, uno sfogo. Fu quando riebbe davanti Kwaku insieme a Marina, i suoi informatori e ad una trentina di Inglesi che si attivò.
"Portateli al Porto" ordinò chiedendo ai Denrisiani di scortarli dietro a lui fino al limitare tra la piazza e il porto, dove si trovavano anche jonathan, Philipp Garlic e Kenna.
Il Capovillaggio osservò Siren, la quale ricambiò lo sguardo osservando poi Jonathan.
"Uno spirito Eroico del mare... degno di te, Jonathan" comandò lui, lanciando uno sguardo a Kenna duro, ma accogliente e quindi al comandante Runespoor "Non abbiamo bisogno del vostro aiuto. E mai lo avremo." e con quelle parole, spinse avanti gli inglesi (tranne Kenna, Markab e gli accademici), avvicinandoli al vecchio.
"ABITANTI DI DENRISE!" urlò lui potenziandosi con Sonorus e lasciando che la sua voce avvolgesse, di fatto, l'intero Villaggio, abbracciandolo come il ruggito di un leone "Vedo che siete pronti a combattere, a vendicarci per quello che gli Inglesi sono un popolo, e Cora Delaine non parla per loro, è solo una di loro. E io forse, voglio anche ringraziarla" e a quel punto si disegnò un sorriso crudele sul volto "La voglio ringraziare per averci tolto la rottura di coglioni di andare al palo in cima al monte: lei dice che si autodifende, a me di quel cazzo di coso non frega un cazzo come a tutti voi, quindi va bene così: che decida Victoria se abbatterlo o tenerselo così" e a quel punto rise ferocemente, lasciando la patata bollente alla maestra.
"E poi dobbiamo anche ringraziarla per averci dimostrato una cosa: degli Inglesi non possiamo fidarci." Sigurd avanzò verso la folla accorsa, scrutando uno ad uno i suoi concittadini "Noi abbiamo le vedette, non gli auror. Non abbiamo qualcuno che controlla le nostre strade, perché noi ci guardiamo le spalle l'un l'altro, anche perché ci conosciamo da sempre. Ma gli Inglesi non sono come noi: loro non li conosciamo, e loro non conoscono noi." litico, Sigurd levò al cielo la sua spada, facendola svettare "Noi non abbiamo bisogno di guardarci alle spalle quando siamo a Villaggio, ma con loro sì: Dana non ci ha traditi! Dana era nel suo letto, addormentata: qualcuno l'ha stordita e ne ha preso il posto, qualcuno che è scappato dagli Inglesi, perché è inglese. E io non permetterò MAI che noi non possiamo sentirci sicuri nel nostro Villaggio: noi non abbiamo bisogno di guardie, e se agli Inglesi servono per capire come comportarsi, allora se ne stiano a casa loro!"
Il capovillaggio si voltò e caricò la propria arma di un potere mistico che la fece rilucere di rosso, nel mentre l'abbatteva sulla linea che demarcava il cofine tra la piazza e il porto. Improvvisamente una nebbia dorata divenne visibile, rimpicciolendosi poi verso il porto fino a sparire con un'esplosione che fu udita per tutta l'Isola.
"La Barriera che permetteva di smaterializzarsi al porto è distrutta: da oggi chiunque potrà arrivare al Villaggio solo come un vero Predone: VIA MARE!" e fu così che urlò, alzando la lama al cielo in un boato entusiasta degli autoctoni.
"Dragone, riportali tutti a Londra" ordinò al veliero "E portate i miei omaggi a Cora Delaine: ringraziatela da parte mia e ditele che sarò felice di appendere la sua testa sul tetto della mia residenza per aver anche solo pensato di poter far qualcosa alle nostre spalle!" disse, volgendosi poi per l'ultima volta ai suoi concittadini "Pongo una taglia di 500.000 Galeoni su Cora Delaine! Lei la voglio viva, ma potere rifarvi con chiunque la aiuti: chi collabora con quella pazza invasata è da oggi nemico del Villaggio, e qualsiasi predone li può cacciare ed uccidere, anche per lavare nel sangue l'onta di questo affronto!"
Un unico boato si levò dal Villaggio mentre la Dragone faceva salire a bordo Runespoor e gli altri e mandava indietro Jessica e Benjamin "Via, prima che si metta male!" i due avevano avuto modo di esplorare la nave, trovando al suo interno un acchiappasogni e delle piume d'aquila prima di tutto quel casotto, ma a quel punto non poterono che radunarsi con gli altri al centro della piazza.
Intanto, ai docenti, arrivò un messaggio, così come ai prefetti e poi a tutti gli studenti: Victoria si stava avvicinando e diceva loro di avviarsi verso la piazza nuova e quindi le porte del villaggio, pronti per andare all'Accademia.