Inaugurazione di Magie Sinister

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    Inaugurazione di Magie Sinister

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    Al decader d'Aprile, una voce si sparse nell'aria, serpeggiando maliziosa in ogni luogo del Mondo Magico: dopo vent'anni di chiusura, causati dalla superstizione e dai legami che il luogo aveva in passato avuto con Voldemort ed i suoi seguaci, il negozio dell'occulto al 13/b di Nocturne Alley riapriva i battenti.
    Magie Sinister stava per esser nuovamente inaugurato.
    Dai tarocchi, ai malocchi, gli occhi di tutti ormai, eran puntati su quell'evento strano assai: la curiosità riguardo tanto a quell'attività ormai chiusa da due decenni, quanto a chi ne aveva preso possesso si fece strada trai londinesi, il mistero sul possible coinvolgimento dell'americana Sélène con l'Acromantula Scarlatta, i di lei modi enigmatici ed inquietanti, e le nuove merci che i pochi vicini avevano osservato uscir dalle mura del negozio intrigavano i più, che andando oltre il pregiudizio e le maldicenze si sarebbero fatti vivi a quell'inaugurazione nella notte dell'Aprile ormai morente.
    Poche notti precedenti al 30 d'Aprile, numerosi volantini apparvero per le strade di Diagon Alley, confermando le voci che da giorni si facevan strada tra la gente: Magie Sinister avrebbe riaperto nella notte di fine mese, con un'inaugurazione vera e propria a far da palco scenico per qualcosa di più intrigante. Un'asta, una corsa al denaro pur d'ottenere un artefatto magico estremamente potente ed antico, e che Sélène Du Marais sarebbe stata disposta a dare al miglior offerente, fosse stato questi tanto un criminale quanto un Auror; unico indizio a riguardo del misterioso pezzo, era l'immagine di una logora valigia serrata da innumerevoli lucchetti, un'ennesima aggiunta al mistero di quell'oggetto, la cui identità fece girar ancor più storie a riguardo dell'evento, tra false verità e supposizioni a cui solo la nuova proprietaria di Magie Sinister avrebbe potuto dar conferma o smentita.
    E così, infin si giunse al tanto agognato evento: erano ne 22:30 del 30 di Aprile, quando chi fosse arrivato nella via ove era situato il negozio, si sarebbe trovato dinnanzi qualcosa di decisamente diverso. Ad occupare buona parte della strada v'era una cinereo tendone dalle rifiniture dorate, al cui ingresso, poggiata su d'un piedistallo, una Mano della Gloria faceva cenno ai passanti di venire, muovendosi altresì per aprir l'accesso alla tenda a chi fosse voluto entrare. All'interno, ove la pavimentazione della strada era ricoperta da un tappeto rosso, l'illuminazione era composta da alcune lampade ricavate da dei teschi umani, che emettevano una spettrale luce bluastra lungo tutto quel corridoio si stoffa, nel quale però si veniva subito bloccati: una testa voodoo intimava ad ogni presente di strapparsi una ciocca di capelli, che poi, presa da un'ennesima Mano della Gloria, sarebbe stata inserita all'interno di una bambolina voodoo, Per evitare che qualche stronzo faccia il furbo e tenti di rubare, avrebbe risposto la testa a chiunque gli avrebbe chiesto il motivo di quelle misure.
    Superata quella misura di sicurezza, si sarebbe potuto vedere come alcuni banchetti eran situati lì nella tenda, ricolmi di vari articoli: sulla lunga tavolata che occupava la zona a sinistra della tenda, erano riposti in ordine una vecchia maschera in ferro, un paio di scarpette da ballerina d'un rosso molto acceso, un trio di pistole revolver ed infine una pregiata lira d'argento, tutti disposti ordinatamente sul tavolo, ed affiancati ognuno da un cartellino che ne spiegava il nome ed il funzionamento; sulla tavolata a destra invece, eran disposte numerose fedi dorate, dei narghilè ricavati da teschi umani, delle penne cineree, un paio di Mani della Gloria ed infine alcuni Boccini d'Oro completamente neri, e che al posto delle ali mostravano delle possenti zanne sulla parte anteriore.
    Procedendo oltre quelle tavolate, la tenda si sarebbe appoggiata all'entrata del negozio, ove, oltre ad un buffet composto tanto di dolce quanto di salato, la proprietaria, Sélène Du Marais, avrebbe accolto chi si fosse avvicinato, spiegando come nella tenda fosse stato allestito uno spazio espositivo per gli articoli meno pericolosi e quindi direttamente provabili dal pubblico, mentre lei successivamente avrebbe tenuto una dimostrazione degli articoli più pericolosi, prima di passare all'asta, che si sarebbe tenuta solo a serata inoltrata.


    Note Off:Bene regà, benvenuti all'inaugurazione ufficiale di Magie Sinister ^_^
    L'evento, come detto nella descrizione stessa, è ambientato nella serata del 30 di Aprile, quindi nella serata di oggi uwu A voi la scelta di come venite a sapere dell'evento, se tramite voci, i volantini sparsi per Diagon Alley o come preferite, purché sia coerente col vostro personaggio e con la sua storyline. In questo primo step dell'inaugurazione, innanzitutto per la sicurezza, dovrete lasciar una ciocca di capelli come pegno, in modo che possa esser inserita in una bambolina voodoo a voi legata nel caso tentiate di rubare o truffare, cosa che vi sconsiglio caldamente se non volete ritrovarvi a soffrire torture giusto un po' atroci ^_^ in ogni caso, in questa prima fase dell'evento potrete volendo provare diversi articoli, di cui alcuni depotenziati così da non rendere drastiche le misure per toglierveli dalle mani. Sulla tavolata di sinistra, troverete in ordine: la Maschera de Boia di Bourg, che, depotenziata, una volta indossata vi indurrà le consuete visioni unicamente sino a quando non la toglierete; le Scarpette Rosse Maledette, che vi costringeranno a ballare senza sosta sino a che le indosserete, e per vostra fortuna non occorrerà tagliarvi i piedi per toglierle; le Revolver Memoriali, che avranno il loro consueto effetto; ed infine la Lira del Mondo Infero, che però, invece di far addormentare chiunque ne ascolti la musica, causerà invece una lieve sonnolenza in cui suonerà e a chi gli starà vicino. Sulla tavolata di destra vi saranno invece: gli Anelli di Crono, che una volta indossati cambieranno l'aspetto dell'indossatore ad un'età da egli scelta, e che si invertirà una volta rimosso l'anello, senza bisogno di tagliare il dito; i Teschi Narghilé, le Black Quill, due Mani della Gloria e dei Boccini Mordenti.
    Per ogni informazioni a riguardo di tali articoli, ed alla descrizione dell'interno del negozio, vi rimando al Listino Prezzi dove è tutto ben spiegato ^_^
    Non vi è un limite di post che potete fare, così come non v'è un ordine preciso in cui postare, l'unica cosa che vi chiedo è per favore di segnarmi in spoiler o a inizio post con chi interagite.
    Detto ciò, buon divertimento :D

    SCADENZA: 23:59 del 05/05/2020

    P.S. Voglio vedere chi mi coglie la citazione che ho messo in mezzo al post di descrizione uwu


    Edited by Sélène Du Marais - 5/5/2020, 18:07
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Le inaugurazioni all'interno del mondo magico non erano così frequenti come in quello babbano. Nella zona non magica, infatti, pessimi imprenditori addossavano la colpa del loro insuccesso a insensate crisi economiche, scienze poco logiche come la moda e una promozione in grado di attirare unicamente una chimera a digiuno da nove mesi.
    Le cose con Magie Sinister, invece, furono gestite a regola d'arte. Brian aveva avuto modo di notare uno dei tanti volantini pochi giorni che precedevano la riapertura e, dopo essersi segnato data e orario sul magifonino, era più che deciso a prenderne parte. La storia dell'asta lo incuriosiva, doveva ammetterlo, ragion per cui decise di scrivere un messaggio ad Alyce, approfittando dell'evento mondano per poterla reincontrare.
    Andrò all'inaugurazione di Sinister. Vediamoci lì. Coinciso come sempre non utilizzò molte parole per enfatizzare un possibile invito galante. Aveva seri problemi col romanticismo, ma solitamente il biondo non la invitava mai da nessuna parte, quindi se non altro la rossa avrebbe potuto apprezzare l'impegno.
    Trattandosi di un tipo poco pragmatico, Brian non specificò a che ora sarebbe arrivato o un preciso luogo di incontro. Giunse al 13/b di Nocturne Alley pochi minuti prima dell'inizio dell'evento e ad accoglierlo ci fu un insolito tendone. Ha un suo senso o serve per far scena? Si domandò, varcando il suo interno, rimanendo per un secondo a bocca aperta a causa dei teschi che emettevano luce e dal tappeto rosso. Forse è tutto un po' troppo grottesco, ma mi piace. Dovette rimangiarsi subito quel pensiero. Una spaventosa testa voodoo chiedeva una ciocca di capelli e il docente fu costretto a concederla all'inquietante Mano della Gloria. Sono precauzioni, lo capisco, ma fanculo!
    Superato l'ostacolo finalmente poté entrare nel negozio. Nell'aria sentiva l'odore di alcune prelibatezze preparate per l'occasione, ciò nonostante il criminale si versò unicamente da bere, avvicinandosi poi in direzione della proprietaria.
    Brian Ensor, attuale docente di Difesa Contro le Arti Oscure di Hidenstone. Presentarsi alla padrona di casa era doveroso, dopodiché si guardò intorno. Vedo che hai fatto le cose in grande, complimenti. Ti occupi da sola di questo posto? Quella probabilmente era un'informazione tanto utile quanto poco protetta. Insomma, prima o poi si sarebbe scoperto e il biondo aveva curiosità di saperlo poiché qualora l'Acromantula si fosse interessata al negozio avrebbe saputo chi cercare.



    RevelioGDR


    Brian scrive un messaggio a Alyce Coffey e interagisce con Sélène Du Marais


    Edited by Alexander Olwen - 2/5/2020, 19:03
     
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    ALYCE COFFEY
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    Erano giorni che vedeva quei volantini di Magie Sinister e della sua inaugurazione e si era ripromessa di andarci, senza ombra di dubbio. Tuttavia, aveva da poco preso in gestione il locale a Diagon Alley e passava giorno e notte a sistemare il posto, con i vari lavori che c'erano da fare. Inoltre stava ancora guardando la lista data dal capo, per decidere da chi iniziare a chiamare per le mansioni che c'erano all'interno del locale.
    Erano le dieci e mezza circa e sentiva la stanchezza addosso, quasi che stava ripensando alla sua presenza all'inaugurazione.
    Era seduta ad uno dei tavolini che aveva ordinato per il posto, con la gamba accavallata, una penna nella mano sinistra - da brava mancina - e un bicchiere di whisky ambrato nella destra, mentre valutava se cominciare i colloqui per i camerieri, le signorine ammaliatrici o le guardie. Insomma, aveva sicuramente tanto da fare, poteva davvero concedersi di andare all'inaugurazione di quel posto?
    Prese il telefono, con l'intento di staccare gli occhi dalla lista, quando notò il messaggio che da un po' giaceva senza risposta di Brian.
    Alyce sgranò gli occhi, quasi stupita, vedendo il nome del ragazzo. Che ci fosse qualche problema lavorativo?
    Lesse il messaggio e la penna venne lanciata per aria.
    Non erano modi cavallereschi, quelli di Brian, ma Alyce a questo faceva poco caso. Quello che la rese euforica, fu il suo Vediamoci lì che la stupì quasi quanto un principe azzurro sul suo cavallo bianco. Insomma, a lei non interessavano mica i modi, ma la sostanza.
    Tirò un respiro profondo, quindi si alzò e si sistemò il suo outfit che era decisamente diverso da quando stava iniziando a gestire quel posto: aveva un jeans nero molto attillato a vita alta, che risaltava le forme del suo sedere, sollevando appena, aveva quattro bottoni piatti sul ventre, un top - che più che top sembrava un reggiseno, di pizzo nero, con delle spalline sottili che poi si incrociavano sulla parte alta del seno, con un pizzo decorativo che scendeva come uno skin tattoo sull'addome, lasciandone scoperto la metà. Quel top lasciava intravedere uno dei suoi nuovi tatuaggi che cadeva a nascondersi tra i seni; sopra di esso aveva un semplice coprispalla lungo, in maglina con tonalità che andavano dal tortora al bianco, giusto per spezzare un po' il nero del resto dell'abbigliamento, compreso il decoltè alto, che portava una catena dal lato del tallone.
    Aveva sciolto i capelli rossi, che adesso ricadevano sulle spalle, mossi e ribelli, mettendosi al polso l'elastico. Si annusò appena e si sentiva ancora odore di vaniglia nera sulla sua pelle, come se lo avesse appena indossato.
    Sicuramente il suo abbigliamento era diverso dal solito, ma aveva capito che gestire un posto metteva in secondo piano molti aspetti e - nonostante avesse qualcosa di sobrio addosso - non aveva perso il suo personalissimo stile.
    Si smaterializzò al 13/b di Nocturne Alley cinque minuti dopo l'orario in cui sarebbe iniziato tutto, trovandosi di fronte al tendone che avevano allestito per l'occasione.
    «Hm?» si guardò attorno, cercando di capire cosa non voleva assolutamente per la sua inaugurazione e il tendone era uno di questi, quindi varcò la soglia, invitata da quella mano inquietante ma decisamente simpatica.
    Avanzò, quindi, curiosa di vedere come quel posto fosse stato ripreso, dopo circa vent'anni di inattività, ma poco prima di addentrarsi ecco che quella testina voodoo che aveva bisogno di una crema antirughe, la fece balzare indietro «Ma che---» sentì la richiesta, quindi alzò le smeraldine al cielo e accorciò la manica del coprispalla, mostrando l'elastico e prendendone dei capelli che si erano incastrati quando aveva sciolto la sua chioma «Ora posso andare?» chiese, aspettandosi che la testina rispondesse e poi commentando anche «Avresti bisogno di un'antirughe, comunque.» scrollando le spalle e sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi. Guardò un'ultima volta la mano della Gloria, sperando che non le toccasse qualche parte del corpo, quindi avanzò.
    Quando finalmente fu dentro, iniziò a guardarsi intorno, sbirciando la merce che era in esposizione e leggendone le caratteristiche. C'erano cose davvero interessanti, ma non voleva togliersi il divertimento: probabilmente, la cosa che più le interessava, era quello che aveva letto sul volantino, ossia l'asta.
    Insomma, cosa poteva offrire quel baule di così tanto interessante?
    Avanzò ancora, cercando di focalizzare l'attenzione sulla ricerca del docente, mentre passava tra la gente, cercando di non urtarne troppa.
    Lei odiava stare in mezzo alla gente, soprattutto se questa si appiccicava addosso. Sollevò la testa per cercare Brian e buttò un occhio verso il bancone, tra un testone e l'altro degli invitati, Alyce scorse il docente. Un ghigno leggero sul suo volto, mentre tentò a passo svelto di raggiungerlo.
    Una volta giunta al suo fianco, avrebbe atteso che ci fosse una pausa tra le sue domande, sfiorandone appena la schiena, quasi a voler far notare la sua presenza, senza essere invadente (wow! non era decisamente in sé), mentre gli occhi smeraldo si sarebbero poggiati a guardare la proprietaria di quel negozio. Effettivamente, ora che ci pensava, poteva essere un ottimo aggancio per gli affari, quella tizia. Quindi tra un pensiero e l'altro, si voltò verso Brian, con un sorriso decisamente solare e le smeraldine che guizzavano allegre, quindi avrebbe tentato di avvicinarsi alla sua guancia per fingere un bacio di saluto. Se fosse riuscita ad avvicinarsi le labbra si sarebbero dedicate a sfiorare la sua pelle, in un semplice saluto, poi la ragazza avrebbe dedicato le sue attenzioni alla proprietaria. Alyce non era molto brava nelle conversazioni di senso compiuto, ma ultimamente, con l'aiuto del suo strizzacervelli nuovo e con i contatti che doveva tenere per il locale, aveva cercato di darsi una regolata e aveva imparato che presentarsi era un ottimo passo avanti nel rapporto interpersonale «Io sono Alyce, invece.» non specificò di cosa si occupava, lasciando cadere la cosa, qualora avesse voluto sapere, si sarebbe sicuramente data da fare per bofonchiare qualcosa a riguardo «Devo dire che ha fatto un gran ottimo lavoro, qui dentro.» nella sua testa, le sue voci, nel frattempo facevano a botte «A me non piace, troppo rozzo, troppo grottesco.
    Maddaiiiiii! Hai visto che belli quei teschi illuminati?
    Sono orribili!
    C'è la maschera de Boia di Bourg, proviamola!
    Che schifo, no.»
    stavano decisamente litigando tra loro, forse adesso che aveva la mente più libera, iniziavano a risvegliarsi.
    Dannazione.
    Si guardò appena attorno, scrollando il capo e aggrottando la fronte, mentre d'istinto si portò una mano alla tempia, grattando appena.
    Se solo avesse trovato dell'alcol, avrebbe potuto mettere a tacere tutte quelle voci e proseguire la sua serata
    «Oh, guarda c'é Brian.
    Idiota, sta qui da un po'.
    Ah.
    Ho fame.
    Io no.
    Questo lo dici tu.»
    quanta confusione facevano. Alyce sbuffò appena, roteando gli occhi al cielo, quindi incrociò le braccia sotto i seni, quasi a voler ammonire quelle voci che sentiva solo lei.
    «Chiedo scusa, c'è un bagno?» domandò all'improvviso a Sélène. Doveva darsi un po' d'acqua in faccia.

    Interazioni: brian ensor Sélène Du Marais


     
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    Airwën O'Neill
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    Sii ciò che vuoi essere Te, non ciò che gli altri pensano tu debba essere...

    Era stata indecisa fino all'ultimo se presentarsi all'inaugurazione del rinnovato negozio di NocturnAlley, infondo chi lo frequentava era prevalentemente gente che utilizzava la magia oscura e praticava rituali ben poco "legali", ma era anche uno dei pochi posti dove poteva trovare alcuni ingredienti alquanto rari per le sue pozioni più potenti e non voleva inimicarsi la nuova proprietaria, non le sembrava certo una persona da voler come "nemica"... E poi pareva che ci sarebbe stata un'asta alquanto interessante e lei certo non voleva perdersela.
    Non sapeva cosa s'indossasse all'inaugurazione di un negozio di quel tipo, così opto per il nero lucido con un leggero pizzo a ai bordi e uno spacco vertiginoso tra i seni, infondo gli invitati sarebbero stati più interessati ad altre mercanzie piuttosto che le sue.

    Avvolta in un mantello nero come la notte, così da celarsi e passare inosservata in mezzo ai passanti di quelle vie, benchè non ce fossero tanti considerata l'ora, usò la smaterializzazione per raggiungere Diagon Alley e poi col favore della notte s'infilò nella stradina che portata al "lato oscuro" della città dei maghi.
    Arrivata nei pressi di dove ricordava trovarsi il negozio, rimaste stupita da come era stato allestito l'evento: un tendone color grigio dalle rifiniture dorate bloccava la strada, attraversato da un tappeto rosso che conduceva i clienti direttamente al suo misterioso interno. Una mano della gloria appoggiata su di un piedistallo faceva entrare le persone scostando un lembo della tenda svelandone l'accesso.
    Appena la ragazza vi entrò, resto un attimo bloccata alla vista dei teschi umani utilizzati come lanterne al cui interno vi era una fiamma blu che creava un'atmosfera veramente suggestiva. Quando poi le venne chiesto di staccarsi una ciocca di capelli per inserirla all'interno di una bambola voodoo ci pensò un attimo se era caso di continuare... Sapeva che con una semplice ciocca di capelli si potevano fare parecchie cose, non solo pozioni, ma veri e propri rituali anche potenti e di consegnare un ingrediente tanto importante nelle mani della proprietaria di quel posto non la esaltava molto.
    Ma se non faceva niente di male che motivo aveva di rifiutarsi?
    Infondo la testina aveva detto che era per evitare possibili furti, magari non c'erano altri fini meno onesti... Infondo le poche volte che era entrata a dare un'occhiata non le era sembrata una donna da approfittarsi dei propri clienti con minacce e ricatti.
    Mordicchiandosi il labbro inferiore leggermente nervosa per aver deciso di acconsentire alla richiesta, lentamente abbassò il cappuccio del proprio mantello finemente decorato e afferrato un capello dalla sua lunga chioma rossa, tirò per staccarlo. Lo consegnò alla seconda mano della gloria che attendeva silenziosa di ricevere "il pagamento" per partecipare a quell'asta, meno paziente si era mostrata la testa voodoo, alquanto irritante.
    Con un sospiro superò la misura di sicurezza e iniziò a guardarsi intorno curiosa dagli oggetti riposti sui banchetti che occupavano buona parte del tendone.
    Fece un giro, leggendo ogni cartellino con la spiegazione dell'oggetto, ma ad attirarla furono soprattutto i Boccini Mordenti e gli anelli dai singolari effetti.
    A quel punto era veramente curiosa di vedere anche gli oggetti più "pericolosi", così si diresse da Sélène.
    Attese che la donna forse libera e le rivolse la parola come fosse una qualsiasi negoziante e lei una possibile cliente, cercando di mostrarsi meno intimorita di quanto fosse in verità considerato dove si trovasse.

    << Buona sera Madame De Marais.
    Complimenti per come ha allestito l'inaugurazione, con tanto di mani della gloria e teste voodoo all'ingresso. I teschi umani con le fiamme blu dentro poi, aggiungono il giusto tocco di.... inquietudine , perfetto per un evento organizzato dalla nuova proprietaria di Magie Sinister.>>


    Ormai era lì, tanto valeva approfittarne per conoscere quella donna dal singolar aspetto e interessi "poco innocenti" per così dire.

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Per il Ministero della Magia una possibile riapertura da parte di Magie Sinister non era qualcosa di estremamente piacevole. Quel negozio di certo non doveva la sua fama a prodotti comuni e di semplice utilizzo, bensì per quel sottile filo costantemente in bilico tra legalità e illegalità. Non abbiamo neanche molte notizie su Sélène, la proprietaria. Ciò purtroppo non faceva altro che aumentare i sospetti che il corpo auror aveva sui possibili traffici dell'attività. Il loro superiore chiese ad alcuni membri di presentarsi all'evento per assicurarsi che la legge venisse rispettata e tra di essi c'era anche Alexander.
    Il moro aveva quasi finito di terminare la propria parte di scartoffie - circa il 10% rispetto a quelle che aveva affidato a Thomas - così si rivolse alla sua spalla. Tommy, a che punto sei? Ebbene sì, oramai Tommy era diventato il nome con cui si rivolgeva sempre a lui. Stasera onorerò Magie Sinister della mia presenza e ci sarai anche tu. Quindi appena finiamo ci smaterializziamo a casa, doccia veloce, abiti eleganti e ci vedremo direttamente all'interno del negozio. Ordini dall'alto, non possiamo rifiutare. Beh, a dir il vero nessuno aveva richiesto la presenza di Thomas, ma perché mai Xander doveva rinunciare a un ragazzo che lo riempiva di elogi a ogni occasione?

    Fu così che tenne fede al suo piano. Una volta terminate le varie incombenze lavorative tornò nel proprio loft per prepararsi, scendendo un outfit poco colorato per non attirare troppo a sé l'attenzione, dopodiché spruzzò un po' di deodorante al muschio bianco e rieccolo smaterializzarsi nei pressi del 13/b di Nocturne Alley. La prima cosa che lo colpì fu un certo via vai di gente nei paraggi. CHE SCHIFO! Molti sembrano poveri. ORRORE! Scosse la testa e manco fosse in una piazza di appestati, fece slalom tra di loro per entrare dentro un tendone arredato al suo interno con chicche non indifferenti. Pare una festa di halloween a low badget. Si disse, apprezzando però il tappeto rosso su cui si trovava. Lo attraversò con una sicurezza ostentata neanche da coloro nominati alla notte degli oscar, rimanendo scioccato di fronte a un'orribile testa fluttuante col feticismo per i capelli. Sai a quanto si vende un mio capello su e-bay? Dov'è la proprietaria? Devo farle un reclamo. Ebbene sì, cominciava davvero male quella serata.
    Non ricevette risposta e dietro il moro cominciò ad accumularsi una fila poco paziente. Ma voi sapete chi sono io? A porre fine al teatrino fu un tizio dietro di Xander, il quale gli strappò una ciocca di capelli, consegnandolo alla testa feticista. Provaci un'altra volta e giuro che ti querelo. Ovviamente non tirò fuori il distintivo auror e, scuotendo il capo, entrò nel negozio.
    Lì si avvicinò nella zona in cui erano riposti i narghilè ricavati dai teschi umani e se fosse stato possibile farlo, ne avrebbe provato uno nella speranza di risollevarsi dal fastidio provato durante il proprio ingresso.

    RevelioGDR


    Xander interagisce con Thomas nella prima parte del post, poi prova a usare un narghilè se possibile farlo.


    Edited by Alexander Olwen - 1/5/2020, 22:28
     
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    Thomas Richenford
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    Non importava quanta carta c'era sulla sua scrivania rispetto a quella di Xander, l'importante era che quell'uomo era fiero sempre di lui. Thomas avrebbe lucidato le scarpe ad Alexander se solo lui glielo avesse chiesto. Non importava quanto tempo dovesse rimanere li dentro, non importava se per far andare prima a casa Xander lui rimaneva fino a tardi a fare rapporti, l'importante era che Olwen stesse bene. Forse Thomas viveva per quei momenti, quei momenti in cui aveva sentito dell'apertura di Sinister ed aveva pregato, come avrebbe fatto una ragazzina per il ballo dell'ultimo anno, di essere invitato da Alexander per accompagnarlo. Ovviamente non si sarebbe mai e poi mai permesso di proporlo lui, infondo lui ancora non era proprio un auror, gli era stato permesso di entrare in quell'ufficio solamente perchè aveva lavorato sodo ed aveva studiato tanto, ma se no, gli serviva ancora un anno buono per diventare davvero Auror. Si morse il labbro e continuò a far quel rapporto fino a che la voce dell'auror al dilà della scrivania arrivò alle sue orecchie e Thomas sentì come il coro dell'alleluja. Alzò la testa e fece un sorriso quasi scintillante. Annuì su tutta la linea cercando nella sua testa un qualcosa che potesse piacere ed essere adatto ad Alexander Olwen. Ovvio non certamente all'evento, di quello non gli interessava proprio niente. Alexander lo aveva voluto con lui a quell'evento e lui non poteva che essere ancora più felice. Ho quasi finito! Ma se... si guardò un attimo intorno ricordandosi la regola del: in pubblico mi dai del lei, in privato mi dai del tu, ed una volta che vide che non c'era quasi nessuno nei paraggi tu vuoi andare a casa non ci sono problemi, finisco io! Si, se Alexander gli avesse detto di cruciarsi da solo, forse lo avrebbe fatto senza neanche esitare. Comunque quando ebbe finito di fare le varie cose, sistemò la sua scrivania e quella dell'auror e poi si smaterializzò direttamente in bagno per farsi una doccia. Aveva già avvertito Evelyn che non ci sarebbe stato quella sera e di non aspettarlo sveglia. Doccia, capelli, cremine, e cose varie e poi di nuovo smaterializzato a Nocture Alley davanti a quel negozietto chiuso per così tanto tempo ed adesso riaperto. Chissà con quale tipo di scopo, non potevano esserci cose troppo legali e comunque se li avevano mandati li un motivo c'era. In realtà Thomas sapeva che lui li poteva anche non strci al ministero non fregava assolutamente niente, ma infondo per Thomas il capo Auror veniva comunque dopo Alexander Olwen, quindi quello che aveva detto il moro era un ordine gerarchicamente superiore a qualsiasi altra persona che calpestava la superficie terrestre. Ma torniamo a noi.
    Una volta arrivato al 13/b di Nocturne Alley sporse la testolina per cercare di vedere dove fosse il suo collega - gli piaceva da morire pensarla in quel modo in realtà - e quando lo individuò si stampò in faccia il sorriso più bello che potesse avere e con un mi scusi di qua e di la arrivò appena in tempo per vedere il tizio strappargli i capelli e Thomas mutò espressione, sfoderando la bacchetta e puntandola dietro la nuca del tizio. Ci pensi bene la prossima volta di mettere le mani addosso ad un Olwen Sibillò poi seriamente minaccioso prima di levarsi un pò di capelli, darli alla testolina e rimettere la bacchetta apposto, ma non prima di essersi assicurato che il tizio avesse davvero capito. Beh, che Alexander Olwen fosse un Auror lo si sapeva e la cosa che non si sapeva era che aveva un animaletto da compagnia che sarebbe morto per la sua incolumità. Lo guardò in cagnesco e forse, quando si arrabbiava sapeva essere anche veramente minaccioso, ma quando individuò di nuovo il suo auror sorrise e arrivò da lui. Non ci poteva credere, sorrise e si aggiustò lagiacca, si avvicinò a lui e sfoggiò il sorriso più riconoscente del mondo. Mi dispiace per il ritardo! forse non aveva fatto caso all'entrata di Thomas ma poco gli importava. Sapeva comunque cavarsela e per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Era importante ed educato andare a salutare la padrona di casa? Non per Thomas, lui aveva salutato la persona più importante del negozio.
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    Damien Vanderwaal | Acromantula Scarlatta
    Modesti e sinuosi cerchi di fumo si liberavano per l'aria, illuminati dalla fioca luca di qualche lampione, perdendosi poi nel buio della notte. La sigaretta era sorretta con la mano destra, mentre la sinistra stringeva un elegante bastone da passeggio che riecheggiava a ogni passo del criminale che vorticava per le vie di Nocturne Alley.
    Era intenzionato a recarsi all'inaugurazione di Magie Sinister e, per non incombere a problemi causati dalla Polisucco, per una volta decise di non voler modificare il proprio aspetto, mostrandosi per quel che era: un ex auror intento a godersi una bella serata. Quella sera aveva chiesto ad alcuni uomini di recarsi in quello stesso evento per ottenere qualche informazioni sulla proprietaria, tuttavia si era ben guardato dal menzionare minimamente la propria presenza. Solo Brian mi riconoscerà. Si disse, dando per scontato come l'attuale docente di Difesa conoscesse il proprio aspetto originale, essendo però sicuro della sua fedeltà.
    Giunse ai piedi di un grande tendone e una volta dentro sorrise alla vista delle decorazioni. Alcuni di quei teschi starebbero bene nel nostro covo. Si disse, arrivando poi dinnanzi a una testa voodoo. Capisco. Non aveva nulla di cui preoccuparsi, ma se non altro aveva compreso da quel semplice espediente come la nuova proprietaria non fosse una sprovveduta. Mi chiedo solo quanto forte possa essere questa magia. Era tentato di sfidarla, davvero molto, tuttavia il gioco non valeva la candela. Non sarò sotto ai riflettori senza una valida motivazione.
    Si staccò una ciocca di capelli, la consegnò alla bambola e fece il suo ingresso nel negozio. Gli articoli messi a disposizione erano piuttosto interessanti, tuttavia erano tutte cose già viste. Mi auguro che per l'asta ci sia un oggetto più interessante.
    L'occhio cadde un istante su di Alexander e, quindi, su Thomas ai quali sorrise mestamente. Sapeva che il giovane era un auror piuttosto in gamba e quasi certamente aveva sentito parlare della propria carriera anche se ora non era più in servizio. Superati i due ragazzi inquadrò la proprietaria e Brian e un'altra ragazza vicino a lei. Suvvia, Brian, stai già prendendo contatti? Si disse, ponendosi di fianco a loro con il capo però rivolto verso l'entrata. Gli occhi erano puntati altrove, ma le orecchie funzionavano alla perfezione. Udì i complimenti di Airwen e la domanda di Alyce riguardo il bagno. I vecchi proprietari lo tenevano in uno stanzino sul retro, è ancora lì? Le dirette interessate erano la rossa e la negoziante. Damien Vanderwaal. Conoscevo i proprietari della vecchia gestione, ha letto riguardo lo spiacevole incidente che hanno avuto? Insomma, un'attività fiorente come quella di Magie Sinister non poteva essersi appiattita solo a causa della scomparsa dei mangiamorte. C'era qualcosa dietro, un qualcosa che era stato occultato a regola d'arte e di cui poco si era parlato.




    RevelioGDR


    Damien intravede Xander e Thomas ai quali semplicemente sorride, dopodiché si reca dov'è Seléne interagendo con lei e Alyce.
     
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    San Mungo
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    Aaron Barnes
    Medimago | 27 anni
    Poteva mai mancare a quell'innaugurazione ufficiale? No, non poteva. Non poteva perchè lui sapeva che Selene si sarebbe in un certo senso offesa, ovviamente non è che glielo aveva detto espressamente, da quel gionro che aveva firmato quel contratto non si erano più visti, ma comunque gli organi le erano state recapitate ed anche le sacche di sangue. Non serviva neanche dire che non andava mai la stessa persona e le persone che svolgevano quel lavoretto per Aaron erano veramente persone che forse non sapevano neanche cosa consegnavano. In un certo senso il maggiore dei Barnes aveva imparato che i fattorini non dovessero sapere cosa contenevano i loro pacchi. Era una questione di sicurezza sia per lui che per i stessi fattorini. Ovviamente Aaron non "rubava" organi nel suo ospedale, non lo avrebbe mai fatto... ma ecco, paradossalmente faceva qualcosa di anche più grave: gli ospedali pubblici dei babbani erano sempre così caotici che era riuscito in un mesetto a ricavare almeno un cuore e un fegato! Ovviamente non poteva mandare organi umani, vivi e buoni ogni settimana ma quando poteva la sua merce era di ottima qualità. Ed adesso, era arrivato li, con un abito elegante , ma senza cravatta, cavolo l'aveva portata per tutto il giorno e si sentiva seriamente soffocare a metterla anche la sera, prese anche un piccolo omaggio per la padrona di casa, ossi una piccola ametista, di un colore molto particolare, era una pietra rara, ma forse una delle pietre più spirituali che poteva trovare in circolazione. Infondo andava a simboleggiare la tranquillità, l'intuizione e la protezione. Aaron non faceva mai regali a caso, ma sapeva che una cosa del genere poteva essere incantata in maniera eccellente ed inoltre aveva già una potenza in se molto particolare. Aveva deciso di confezionarla in una piccola scatoletta, poco più grande di quelle che si utilizzavano per gli anelli. Tappeto rosso, e quella maledettissima testolina che non faceva altro che penzolare e che circa un mesetto prima gli aveva fatto pendere un colpo assurdo. Quando arrivò li e disse quella cosa dei capelli gli venne un colpo. Andiamo davvero i capelli? Insomma Aaron odiava chiunque avesse la brillante idea di sconciargli, toccarli o anche guardargli i capelli per più di un minuto e farglieli sconcicare. Si morse il labbro e ne prese giusto un paio da dietro la nuca. Potevano prendere due auror per controllare la situazione! borbottò poi addentrandosi in quel negozio che oramai conosceva fin troppo bene. Fece un respiro profondo cercando di non avere lo stesso atteggiamento bipolare della volta scorsa e poi scorse delle facce che conosceva in troppo bene! Xander!Non dirmi che sei qui per lavorare! Disse salutando il suo amico ridacchiando appena. Lui e Xander avevano una cosa in comune che li legava sopra ogni altra cosa: l'amore per la ricchezza! Guardò anche il ragazzino che gli stava attaccato al culo neanche fosse parte dei suoi pantaloni. Aaron Barnes... gli tese la mano per stringergliela qualora il ragazzo avesse fatto la stessa cosa. Dopo aver sentito il suo nome sorrise. Siete andati già a salutare Selene? Eh perchè era normalissimo che lui la chiamasse per nome! Ma infondo cosa c'era di male? Anche se la conosceva non voleva dire niente, no? E poi Xander era un suo amico, non lo aveva mai preso sul serio come auror nonostante fosse davvero bravo nel farlo. Io vado a darle un pensiero.. che fai, vieni? Chiese prima di voltarsi ed andare verso la latina. Ma prima ancora di riuscire ad arrivare da lei vide Alyce e sgranò gli occhi. Cosa ci faceva lei li? E quello che era? Si morse il labbro e prima ancora di riuscire ad andare da lei vide la professoressa di pozioni di Blake ed un sorriso di allargò sul suo viso. Alla fine non gli aveva più ridato i suoi appunti. Quando si avvicinò a quel gruppetto guardò Alyce prima di tutto. Si avvicinò a lei e posò una sua mano sul suo braccio. Ehi... che succede? Non ti senti bene? Era il suo terapista sapeva quando i suoi pazienti non si sentivano bene. Forse era troppo vestita e quasi gli venne da farle una battuta, ma si contenne. In quel momento non era ubriaco ed erano sopratutto in un luogo pubblico e lui era un dannatissimo professionista. Le sorrise ancora. Dammi un minuto solamente! Aggiunse prima di sorridere alla rossa e poi scrutare Damian e Brian. Oddio anche lui era un professore di Blake. Difesa contro le arti oscure, quello che lo voleva espellere e che Blake osannava neanche fosse dio in terra. Ma alla fine, si concentrò sulla padrona di casa. Auguri! Le porse un piccola scatoletta. All'interno cera anche un biglietto con su scritto il giorno e l'orario della prossima consegna, ma dallo sguardo di Aaron non si sarebbe capito assolutamente niente. Era anche vero che Aaron non era una persona che si metteva a fare grandi discorsi, quindi alla fine gli auguri glieli aveva dato, le aveva lasciato uno sguardo eloquente, l'aveva guardata più volte ed effettivamente l'effetto era sempre lo stesso, un mix pefetto tra disagio, inquietudine ed eccitazione. Signori, se volete scusarmi... Aggiunse poi avvicinandosi un pò di più ad Airwen. Grazie per aver sostenuto mio fratello! Glielo sussurrò quasi all'orecchio prima di sorriderle di nuovo e poi tornare da Alyce. Rimani qui e stai con me... non serve andare in bagno e scappare. Ce la puoi fare è un evento che dovrebbe piacerti con tutte queste cose super inquietanti! Aggiunse poi sorridendole per tranquillizzarla.
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    Cora Delaine Layla Worthword
    "Non preoccupatevi per me, andrà tutto bene" non era cosa comune che Cora Delaine uscisse dai propri nascondigli per andare ad un evento mondano. Non era praticamente più successo dopo la sua incarcerazione, ma lei sapeva bene come non potesse vivere eternamente reclusa, anche solo per il fatto che così facendo sarebbe venuta meno ai suoi stessi principi 'Non possono essere solo gli altri a lottare'
    Lottare era importante, ma c'erano ostacoli, alcuni difficili da vincere, come lo sguardo di Seun, uno dei suoi fidi secondi. La fissava con quei suoi occhioni color nocciola, implorante, spaventato, dimostrando meno dei già pochi anni che aveva. Vederlo così in pena le fece quasi male, ma dolcemente posò comunque una mano sulla sua gote "Se sarò in difficoltà ti chiamerò" concesse infine.
    Si separarono poco fuori Diagon Alley e alla donna non rimase che entrare nel Paiolo Magico e quindi accedere alla via dei maghi, non prima di una capatina in bagno, giusto per controllare di essere completamente in ordine.
    Aveva assunto la polisucco per recarsi all'evento, del resto col proprio viso sarebbe stato impossibile. Aveva scelto quello che in origine era stato un volto come tanti, ma che poi aveva finito con amare, quello di Layla, una giovane lupa mannara, alpha di una piccola comune in forte contatto col suo movimento. Era un volto fresco, bello, gentile, con una punta di originalità, inoltre portava con sé il potente marchio della maledizione della luna, permettendole di vedere come il mondo si fosse evoluto nel percepire quella difficile condizione.
    Alla fine vi si era affezionata, oltre a trovarlo pratico.
    Si sistemò lo spolverino color argento sulle spalle, provvedendo poi a mettere in ordine anche il suo top chiaro, cui aveva associato dei jeans e, su esplicita richiesta della proprietaria di quel corpo, un bracciale in cuoio al braccio sinistro e un ciondolo al collo a forma di luna crescente.
    Si ravvivò i capelli biondi, controllò gli orecchini e si avviò per le vie dei maghi, osservando i negozi per la prima volta dopo troppo tempo e vedendo via via la gioia appassire man mano che Nocturn Alley incombeva.
    Non si lasciò ovviamente scoraggiare, anche se carezzò il proprio catalizzatore, dentro un fodero color oro, raggiungendo poi Sinister, ove donò senza troppi problemi un proprio capello "Ma certo, lascia solo ne prenda uno non tinto" disse lei, divertita, prendendo un capello biondo e non uno del suo ciuffo blu.
    Entrò nel negozio e si guardò in giro, osservando i clienti e la merce in esposizione, anche se quasi subito si recò verso la proprietaria, anche e soprattutto perché sopra tutti riconobbe un volto "Del resto se non sei conosciuto da Damien Vanderwaal non sei nessuno..." avrebbe detto lei, osservando l'uomo da vicino, curiosa e divertita, chiedendosi come avrebbe reagito lui nel sentirsi riconosciuto. Avesse saputo chi era non se ne sarebbe stupito, ma in quel contesto tutto poteva essere.
    Un sorriso al criminale e poi osservò la proprietaria, offrendole un piccolo pacchetto "Layla Worthword, leader del branco della luna crescente di Lancaster. Un piccolo dopo da parte della mia comunità" propose lei.
    Il pacchetto era in elegante carta dorata e conteneva un semplice ciondolo in oro come quello della ragazza, tuttavia insieme vi era un biglietto di scuse.
    Perdoni la maleducazione per essermi introdotta nel suo negozio sotto Polisucco, ma spero mi perdonerà e capirà le mie ragioni. si poteva leggere in bella grafia, anche se poi, sotto, era stato aggiunto un testo, molto più sbrigativo Il capello comunque appartiene ad una persona a me cara, quindi non tema sulla mia condotta.
    Il biglietto non era ovviamente firmato, ma sarebbe bastato ad incuriosire la donna?
    Intanto lei si mise non troppo distante da Ariwen, che salutò con un cenno del capo.
    Sii il cambiamento che vuoi nel mondo
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    Cora entra sotto polisucco, stuzzica damien e offre un dono alla proprietaria con un enigmatico bigliettino di scuse, poi si mette vicina ad Airwen
     
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    "Ehm, signor Olivander io allora... vado!" Kether si sistemò un attimo la camicia azzurra in lino che aveva indossato, poi osservò i pantaloni color crema e le scarpe. Si sistemò i capelli alla bene e meglio ed afferrò il vaso che si sarebbe portato dietro "Porterò alla signora Du Marais i suoi omaggi" precisò poi con un sorriso un poco tirato, lasciando infine il locale di Olivander ben prima del solito, diretto verso un luogo nel quale invece, in genere, mai si recava.
    'Speriamo bene...' si disse lui, deglutendo a secco, del resto il coraggio non era mai stato il suo forte, per quanto non si sarebbe mai fermato di fronte ad una banalità come una via malfamata - ma nel complesso sicura - come Nocturn Alley 'In fondo... non è mica il Bronx di New York negli anni d'oro: cammini dritto e non succede niente... specialmente se c'è una festa ecco!' e lui stava giustamente andando alla festa no? 'Quindi... non succederà nulla... no?'
    Ehm... no, Kether, diciamo che non sarebbe dovuto succedere nulla, almeno fuori... dentro... oh beh...
    Il ragazzo caracollò all'ingresso e si lasciò strappare un capello (e un urletto infastidito), quindi entrò dentro, iniziando a guardarsi intorno "Woooow" esclamò lui con un soffio, ammirando come il locale fosse stato allestito - con un gusto certamente lontano dal suo, ma che trasudava esoterismo, qualcosa che era perfettamente nelle sue corde 'Perché non ci sono venuto prima?' si chiese lui, dimentico di come, lungo la strada, avesse pensato di battersela in ritirata almeno tre volte.
    Rimase un po' col naso per aria, col suo curioso vaso in mano, ma poi prese un po' di iniziativa e puntò la proprietaria, alla quale consegnò il dono "Scusi il disturbo, sono Kether Westerly McLean della bottega Olivader. Porto questo dono da parte mia e del mio datore di lavoro" affermò lui, consegnando alla donna eccentrica il vaso, verde, contenente un scarlatta pianta "E' una Heliamphora, una pianta carnivora: spero possa piacervi" affermò lui, osservando poi le persone attorno a lei e, sentendosi un po' in soggezione, decise di cambiar aria, avvicinando quello che appariva essere la persona più giovane e tranquilla in zona "C-ciao..." iniziò lui, accusando su di sé lo sguardo di Alexander, decisamente più solenne di quello di Thomas "B-bella vesta, eh?" pigolò lui, iniziando poi nervosamente a guardarsi intorno "Sono Kether, lavoro da Olivander. Piacere..."
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Sinister Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Tra i palazzi di Diagon Alley, Morrigan roteò il bastone da passeggio a mezz'aria e, poco prima che questo potesse cozzare contro il suolo, la sua mano agguantò il pomello. Con quell'abito verde foresta e il cappotto nero assoluto il mago sarebbe potuto sembrare più serio del solito eppure l'espressione sul suo volto lo tradiva. Era raro vedere dei sorrisi così beati sul volto d'un denrisiano a Londra eppure Morrigan, dopo aver passato tutte quelle settimane in quel chiuso villaggio, bramava l'aria di civiltà come uno squalo brama il sangue.
    Su quelle strade aveva passato i migliori anni della sua vita. Su quei sanpietrini aveva camminato, corso e pianto. La sua breve carriera da Auror gliene aveva regalate di avventure in quella via ma Sinister non era mai stata al centro di queste. Il negozio era stato chiuso quando di sinistro Morrigan aveva solo la cronologia del computer sentito parlare lontanamente.
    "Intrufolarsi in uno dei luoghi più sacrileghi di questa città" L'ex auror si infilò in quella fila che, per il capriccio di qualcuno, stava scorrendo in modo particolarmente lento "Cosa potrei chiedere di più?"
    La risposta arrivò dopo una qualche manciata di minuti passati ad evitare occhiate indiscrete e fu una mano a dargliela, o meglio, una testa.
    "Dare dei capelli ad una potente maga oscura?" Morrigan afferrò una ciocca poco sotto l'orecchio destro e con un singolo strattone se la strappò "Cosa potrebbe mai andare storto?"
    Un'altra domanda in testa ma Morrigan rimase poco a crucciarsi sull'argomento. Al contrario, a passi veloci, si tuffò all'interno del negozio. Aveva visto qualcosa di piacevole e famigliare: Il cibo. Le sue mani afferrarono un piccolo panino al salame che poi si portò alla bocca ignorando eventuali sguardi discreti. Il modo migliore di contrattare era farlo con un alito al gusto di cipolla, aye. Ecco perché suo zio Orthmund riusciva a giudicarsi i prezzi migliori al mercatino delle pulci.
    Detto questo Morrigan notò altro. Doveva essere una fata, o una principessa, d'altronde erano a Londra. Oppure no, quella splendida ragazza l'aveva già vista da qualche parte ma prima di importunare lei avrebbe dovuto importunare la proprietaria del negozio.
    «Heyla capo, scommetto che questa inaugurazione sarà ardemoniggiante! Capita, eh?» Morrigan finì per autocompiacersi alzando il pollice e poi si rivolse ad una splendida Airwën vestita di scuro «Piccolo il mondo, eh?»
    Domandò lui, senza avere la minima idea di chi fosse la persona con cui stesse parlando.

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Coraggio: 25
    Empatia: 24
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 21
    Destrezza: 24
    Carisma: 20

    Magitecnlogo & Duellante nato

    Morrigan scrocca un panino, saluta Selene (Che non mi fa taggare) e poi si rivolge ad Airwën

    ✕ schema role by psiche
     
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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni
    Essere il proprietario di una delle locande magiche più conosciute di Londra può avere dei suoi vantaggi.
    -Ah Ah!- Alexis girò gli occhi al cielo -Ma come cazzo fai?!- un sorriso sornione mentre la mano rugosa del contrabbandiere zittì il compare con fare annoiato e l'altra faceva pressione sulla vecchia Bessy per alzarsi -Sono semplicemente più bravo di voi a barare- fece per avvicinarsi di più alla bacheca su cui un ragazzino aveva appena infisso un annuncio che pareva interessante quando si girò di scatto -E non toccate la mia vincita!- Alexis ed Ed alzarono le braccia -Non lo faremo mai- Ormai era quasi arrivato davanti al manifesto -È pieno di soldi, un paio di monete in meno non...- la base metallica di Bessy colpì con violenza il pavimento di legno -Vi sento!- Non si era girato, ma questo non era importante, aveva sempre avuto un buon udito.
    -Alloooora- una bianca fila di denti in giubilio si mostrò fra delle sottili labbra allargate -Katrina! Sposta l'impegno di Giovedì sera!- In uno sbuffo, una bellissima donna dai lineamenti dell'est tirò una linea sul calendario dietro al bancone. Sulla carta c'era scritto "Festa Compleanno Marlene". -I Cinesi possono anche aspettare-

    22:30 30 Aprile


    -E VIA DA COGLIONI!- aveva aspettato 1 minuto in fila, anche fin troppo. La vecchia Bessy iniziò a levarsi per spintonare via gli astanti.
    Non era ancora entrato nel negozio che Hedwin si era già fatto riconoscere. Certo è che l'attenzione l'avrebbe attratta anche senza spintonare la gente o sputare sulle scarpe di chi si lamentava.
    Ai piedi erano calzati degli stivaletti in pelle goffrata, dei pantaloni a falda larga, rigorosamente di seta, come pure la vestaglia portata sopra una lunga maglia dal collo alto di cotone verde pavone. A parte quest'ultima tutto il vestiario era rigorosamente cangiante. Ad ogni minimo spostamento, infatti, le più piccole parti dell'abito si tingevano di un colore diverso. Alla mano sinistra c'era ovviamente lei, la vecchia Bessy. Un bastone da passeggio nero con una piccola base d'argento, stesso materiale del pomello decorato: un cobra dagli occhi di zaffiro.
    In passato il suo motto era stato "Vivi non visto e vivrai a lungo", ma ora fottesega. Era vecchio, aveva un suo piccolo impero commerciale, per lo più illegale, e non c'era anima a Diagon Alley che non conoscesse lui e la fama che volteggiava sopra il Paiolo da molto tempo. Certo era, anche, che nessun Auror era mai stato capace di provare alcun che in ciascuno di quei venti lunghi anni.
    Non aspettò la mano della Gloria, troppo lenta, e dopo aver scostato il tendone con il bastone entrò seguito a ruota da quel gigante di Harry che nel suo solito completo, camicia a scacchi e pantaloni marroni, stava incollato al padre; testa bassa. Al bancone del Paiolo era rimasta Katrina.
    Sghignazzò soddisfatto alla vista dei teschi dalla luce tetra -Come si conviene alla padrona di casa- Poi, venne fermato dalla testa voodoo.
    Non disse niente.
    Il volto era impassibile.
    La mano scivolò con calma alla fondina placcata in oro ed estrasse la fidata compagna di una vita, la quale, con altrettanta calma fu appoggiata alla gola dello stesso Hedwin -SÈLÈNEEEEEEEEEE- Il sonorus fece vibrare l'intera struttura di tela ed avrebbe continuato ad urlare fino a che la padrona di casa non sarebbe sopraggiunta. Solo in quel caso avrebbe abbassato la bacchetta per poi sorriderle "amorevolmente" -Oh ecco la festeggiata! Complimenti per l'inaugurazione...MA CHE CAZZO È STA STORIA?!- Hedwin era palesemente rosso in volto -I miei capelli col cazzo che li do a sto coso! Ed anche se, per caso, dovessi darglieli che cosa succede poi?! Attaccagli addosso un cazzo di foglietto illustrativo!- se la testa vodoo avesse tentato di parlare l'avrebbe minacciata col bastone -Finita l'asta li distruggi? Li riconsegni?-
    Gli occhi erano di fuoco, mentre Harry era semplicemente impassibile.
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    Evalilith A. Drago
    Il lato oscuro della Luna ha un fascino tutto suo come tutte le cose legate al significato di 'sinistro', da sempre visto come un vocabolo dall'oscuro potere. Eppure ha un fascino tutto suo, in cui anche uno sulla retta via prima o poi cede, anche solo per un attimo.

    -


    Al dire il vero non era poi così interessata all'evento, era più interessata a vedere che aria tirava al suo interno, vedere un pò se c'era qualcosa che le potesse interessare.
    Ciò che da subito le diede tremendamente fastidio fu il dover legare la sua essenza ad una bambola voodoo, anche se temporaneamente. Di certo non perché volesse rubare, si intende, bensì perché era una costrizione molto fastidiosa, che poteva lasciare tracce.
    Tuttavia, aveva deciso di andare ugualmente a quell'evento e non batté ciglio quando le fu detto cosa andava fatto prima di entrare nella struttura.
    Curiosità? Forse. In fondo, quando lei prese possesso del Ghirigoro, non fece nessuna inaugurazione, tutto continuò normalmente dopo il passaggio di cappello.
    Per lei era stato meglio così, ma di certo per il Sinister non valeva la stessa regola.
    Non aveva avuto un passaggio di cappello, era stato chiuso per molto tempo. Veniva da sé che quindi doveva farsi notare.
    Quei volantini erano stati affissi anche fuori una delle vetrine del Ghirigoro. Aveva voluto fare un favore, molti negozianti di quella via si erano invece rifiutati, ancora legati alle dicerie. Ciò nonostante, erano lì, intenti ad accalcarsi in fila impazienti di andare oltre le tende.
    La rossa alzò un sopracciglio con le braccia incrociate sotto al seno.
    La mancanza di coerenza del genero Umano l'ha sempre incuriosita. Bastava poco per fargli cambiare idea, per spingerlo oltre le proprie ideologie.
    Per l'occasione aveva deciso di indossare un abito lungo a pantalone a strisce nere e grigie con tanto di cappello nero a punta e visiera larga tutto intorno, richiamando molto l'arcaica visione che si aveva delle Streghe e degli Stregoni. Sotto il vestito intero portava invece dei piccoli stivaletti dal tacco moderato. Avendo le tasche il vestito, non c'era bisogno di portarsi borse o zainetti, così era più comoda e libera nei movimenti.
    Il trucco era semplice, ma quel rosso sangue sulle labbra faceva la sua figura, illuminando il resto del volto. Una semplice eyelainer decorava il lato superiore degli occhi.
    Non era una da trucco pesante. Più facile che mettesse abiti dal gusto discutibile che un trucco troppo marcato.
    Una volta fatto il rito di legame con la bambola, le vennero scostate le tenda così da poterle permettere di entrare nel negozio.
    Le braccia si stesero lungo i fianchi e gli occhi saettarono in ogni direzione.
    Molti dei presenti li conosceva, ovviamente, e sorrise a chi riconosceva lei a sua volta, così da fare un lieve saluto di cortesia per poi tornare ad ispezionare quel posto.
    Era stato ben arredato, tutto sembrava molto 'sinistro' appunto. Impacchettato però in modo che potesse piacere a chi vi si immergeva, come se si fosse fatto una magia di occultamento o di illusione.
    Non sapeva molto della nuova proprietaria, però doveva ammettere che aveva avuto gusto.
    Gli occhi si fissarono più sull'arredamento e sulla merce esposta che sulla futura clientela del negozio.
    Ogni cosa era stata esaltata al punto giusto, enfatizzata da piccoli dettagli scenografici.
    Ci sarebbe stata un'asta, ma lei non era poi così convinta di volerci partecipare, anche perché non aveva neppure idea di cosa effettivamente ci fosse effettivamente in ballo. Poteva essere anche un qualcosa di tremendamente inutile, come fortemente pericoloso e sprecare soldi per qualcosa che, in ambo i casi, le avrebbe procurato delle seccature, non era certo la sua aspirazione.
    La rossa sospirò per poi passarsi una mano dietro la nuca massaggiandosela. I colori caldi, ma allo stesso tempo forti, la opprimevano in qualche modo.
    Forse ciò era dovuto a tutta quella calca di persone che presenziava all'evento.
    I luoghi particolarmente affollati le davano problemi, a volte era come se le mancasse il respiro, ma fortunatamente, sapeva controllare quel suo disagio.
    Non a caso aveva deciso, oltre che per passione personale, di occuparsi del Ghirigoro. Poca gente ed il massimo della folla si aveva solo quando iniziavano le scuole e lei in ogni caso era pur sempre dietro un bancone a servire e non in mezzo alla folla.
    Ad ogni modo, per distanziarsi un pò dagli ospiti, si portò vicino al telo del tendone dalla cui base entrava e saliva a lei un pò d'aria fresca, così da rigenerarsi in un attimo. Del resto, per sua fortuna, i tendoni non sono fissi ermeticamente al suolo.
    Da lì ebbe modo di vedere tutti i presenti. Le voci degli ospiti ormai si mescolavano fra loro dando vita ad un continuo fruscio che quasi le diede fastidio alle orecchie.
    Non era stata forse una buona idea presenziare all'evento, ma ormai era lì. Tanto valeva vedere come sarebbe andato avanti.

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    Charles Freeman | Auror
    Aprile era ormai finito ed era stato piuttosto strano, colmo di avvenimenti un po'... destabilizzanti per il giovane auror, proprio per questo, quando aveva sentito dell'Inaugurazione, dopo anni e anni di inattività, di Magie Sinister, aveva deciso di non andare sebbene quelle cose lo intrigassero molto. Era stato un periodo a dir poco stressante e qualcosa gli diceva che non sarebbe filato tutto liscio nemmeno quella sera. Più un sesto senso che una vera e propria sicurezza, in realtà. Avrebbe anche potuto andare tutto liscio. Di quel parere era proprio Mia, che l'ha spronato ad andare, durante una delle loro chiamate. Gli ha detto che avrebbe dovuto uscire un po' di più e vedere qualcuno... ed aveva pienamente ragione, onestamente. E poi ci sarebbe stata un'asta; chissà di cosa si trattava, per cosa avrebbero offerto del denaro. Ora, Charles e Mia non erano proprio ricchissimi, non da quando hanno deciso di abbandonare villa Nott, ma se la passavano comunque piuttosto bene. Beh, ci avrebbe potuto fare un pensierino! Quindi sì, alla fine ci sarebbe andato. Chissà, sperava di concludere quel mese in maniera tranquilla, ma nel loro mondo mai nulla era una certezza.
    Fu così che, dopo cena, il giovane salì in camera per scegliere come vestirsi quella sera. Non era uno che passava ore davanti all'armadio, ma ci teneva comunque ad apparire presentabile. Alla fine optò per dei normalissimi jeans, una t-shirt bianca ed un maglioncino. Non era una serata di gala ma nemmeno una cena tra amici, quindi pensava che il suo abbigliamento casual fosse un giusto compromesso per non sembrare troppo trasandato.
    Passò qualche minuto davanti allo specchio a sistemare quei ricci accennati e poteva considerarsi più che pronto.
    Uscì di casa, diretto a Diagon Alley... più precisamente, a Nocturn Alley! Aveva portato con sé poche ed essenziali cose, quali cellulare, bacchetta e portafogli... oltre a poco altro che teneva nello zainetto che pendeva sempre dalla sua spalla sinistra, immancabile.
    Quando arrivò all'indirizzo dove risiedeva il negozio, si trovò davanti un'imponente tendone. Wow, ha fatto le cose in grande pensò tra sé Com'è giusto che sia, visto da quanto non aprono. Furono questi i suoi ultimi pensieri prima di fermarsi dinanzi al suddetto tendone. A lato, vi era una Mano della Gloria che apriva le "porte" per chiunque avesse voluto entrare e così fece il giovane, guardandosi in giro. Non era malaccio come posto, ma prima che potesse focalizzare l'attenzione su un qualcosa in particolare, una testa voodoo chiese a chiunque fosse presente, di strapparsi una ciocca di capelli e concederla ad un'altra Mano della Gloria. Non è che Charles fosse proprio entusiasta di questa cosa, tuttavia sbuffò e lo fece, sperando non servissero a nulla, alla fine. Poi finalmente iniziò a guardarsi meglio in giro. C'erano diversi banchetti con esposte diverse cose e, come spiegato in seguito dalla proprietaria, loro avrebbero potuto provarle. Ad ogni modo, vicino alla donna riconobbe un'inconfondibile chioma rossa, quindi si avvicinò. Buonasera salutò educatamente la proprietaria, prima di rivolgersi direttamente alla rossa. Alyce pronunciò il suo nome lentamente, con un mezzo sorriso. Anche tu qui aggiunse, guardandosi ancora in giro. Nel tendone non c'erano troppe persone e vi riconobbe alcune facce a lui note. Come Alexander, anche lui auror, o Aaron Barnes che in realtà conosceva solo di vista dalla notte di Halloween... e poi Airwen, l'altra rossa che aveva incontrato nel bosco dopo una trasformazione. Anche lei era affianco a Selene, in realtà. Le rivolse un cenno di saluto ed un sorriso, prima di allontanarsi. Ti lascio alla ricerca di un bagno allora, Alyce continuò facendo un cenno di saluto anche ad Aaron, il quale era sopraggiunto non troppo tempo prima, girandosi e dirigendosi verso i tavoli. Si avvicinò ai narghilé e li osservò per un breve lasso di tempo, prima di accorgersi di Alexander là affianco. Sera gli disse. Non credevo saresti venuto anche tu scrollò le spalle e, se ci fosse riuscito, avrebbe preso uno di quegli strani boccini neri con le zanne al posto delle ali. Era piuttosto insolito, ma affascinante. Forse Mia aveva ragione, non sarebbe stato male stare lì quella sera, passare un po' di tempo tra la gente e fare qualcosa di diverso rispetto a quello che faceva di solito. Non si aspettava nemmeno di vedere gente conosciuta, a dire il vero.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Inaugurazione di Magie Sinister

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    In ben poco tempo quell'evento all'insegna dell'Occultismo e della Magia Nera attrasse innumerevoli personalità: da Auror a membri dell'Acromantula Scarlatta, da soci in affari di Magie Sinister a professori di Hidenstone, e proprio un'esponente di questa categoria fu il primo ad approcciarsi alla strega latina che dirigeva la baracca. Brian Ensor giunse da Sélène, presentandosi alla sua persona, così come fecero anche Airwën ed Alyce, Mercì beaucoup, esordì la padrona di casa, lasciandosi sulle labbra un sorriso inquietante, prima di proseguire: Non è stato semplice ma sì, ho allestito tutto da sola, non ho ancora collaboratori attualmente, replicò lei alle parole del docente di Difesa Contro le Arti Oscure di Hidenstone, vedendosi poi porre da Alyce il quesito in merito al bagno. Sélène non ebbe neppure il tempo di rispondere a quella domanda, che altre personalità si fecero avanti: a rispondere per la padrona di casa vi pensò Damien, il quale, giunto sul posto, si intromise indicando la posizione del bagno e chiedendo in merito a cosa fosse accaduto al vecchio Sinister, mentre una figura ben nota alla strega latina si palesò porgendole un presente, Anche voi qui, Monsieur Aaron? Domandò la donna lasciandosi andare in una lieve risata, prima di tornar a concentrarsi su Damien, non curandosi dei discorsi tra Alyce ed Aaron; Il bagno effettivamente è ancora nel retro, nel caso però accompagnerò io chi deve recarvisi... diciamo che è abbastanza cambiato rispetto a vent'anni fa, sentenziò Sélène, facendo quindi una breve pausa, Per quanto riguarda la sorte del precedente proprietario, non ne so molto purtroppo: ho sentito in giro voci di come, in preda alla disperazione per il fallimento della sua attività, abbia lanciato su se stesso la Maledizione Cruciatus arrivando ad impazzire, ma nulla di certo però, spiegò quindi all'ex Auror, di cui però qualcun altro fece subito nome: tale Layla Worthword, capo branco di una comunità di lupi mannari, che, come Aaron prima di lei, lasciò un pacchetto regalo alla proprietaria del negozio, prima di allontanarsi. Così fece anche Kether della bottega di Ollivander, donando una pianta carnivora alla strega latina, seguito poi da Morrigan che se ne uscì con una battuta tanto pessima da far roteare gli occhi di Sélène quasi con fare scocciato, più che interessato.
    Chi fu però a dar decisamente fastidio fu Hedwin: la sua voce, amplificata dal Sonorus rimbombò in tutto il tendone e poco ci mancò che infrangesse le vetrate del negozio... Sélène di certo non ne fu poi così contenta; si scusò con i presenti dinnanzi a lei, e, superatili con delle veloci falcate, si portò all'ingresso del tendone, dove il proprietario del Paiolo Magico, assieme all'armadio che era uno dei figli, aveva dato inizio a quel baccano. Lo lasciò parlare, mentre esponeva dissenso nel lasciare una ciocca di suoi capelli a Donovan, la testa voodoo, e non poté far altro che sospirare per calmarsi, per evitare di cacciare una persona come era Hedwin. Mon Cher, come hai detto tu quando ci siamo incontrati al Paiolo: "Fuori da qui potete fare quel diavolo che volete, ma qui dentro si fa quel che dico io, e quel che dico io è che qui dentro siete tutti uguali". Quindi per favore, come io ho rispettato il tuo volere al Paiolo, tu rispetta il mio qui a Magie Sinister. Grazie. E con quelle parole, Sélène allungo la mano verso la testa ormai quasi calva di Hedwin, strappandogli una ciocca di capelli e dandola quindi alla Mano della Gloria che la inserì in una bambola voodoo, Vedi di far fare lo stesso al ragazzone qui, non voglio problemi nel mio negozio, sentenziò quindi la strega, lasciando Hedwin a se stesso, non prima di avergli lanciato un sorriso malizioso ed un occhiolino ben poco rassicurante. Situazione simile a quella del proprietario del Paiolo, fu quella di Alexander Olwen, il cui operato però, assieme a quello del suo servetto, Thomas Richenford, non fu motivo per scomodare nuovamente Sélène, che anzi tornò al negozio, pronta a rispondere alle domande di chi avesse voluto porgliele.
    Quando Alexander tentò di usare il Teschio Narghilé, nel fumo si sarebbe proiettato un suo ricordo, delle immagini vivide e ben distinguibili, che egli sarebbe riuscito anche a manipolare, solamente pensando a modifiche rispetto al ricordo mostrato; lì nelle vicinanze, dopo che ebbe salutato Sélène, Charles Freeman si apprestò a prendere uno dei Boccini Mordenti, solo per ritrovarsi con il Boccino che gli morse il pollice non appena uno dei presenti lì nelle vicinanze asserì ad una ragazza di essere scapolo, ovviamente mentendo; il morso non era molto profondo, non sarebbe uscito sangue, ma almeno era segno che i Boccini Mordenti facevano il loro dovere: a rimarcare ciò, se Charles si fosse girato verso il tavolo ove erano poggiati i simili dell'oggetto magico, avrebbe trovato una Mano della Gloria ad indicare sul cartellino dei Boccini come questi reagissero alle bugie.
    Tralasciando poi Evalilith e i suoi problemi di claustrofobia, a cui, vista la mole di gente, Sélène non riuscì a prestare attenzione, la proprietaria stessa si portò all'ingresso tra il negozio ed il tendone, e, come Hedwin prima di lei, utilizzò la magia Sonorus, così da amplificare la propria voce, seppur non esagerando come il proprietario del Paiolo: Buona serata a tutti, esordì la donna, Per chi non mi conoscesse, mi presento: sono Sélène Du Marais, nuova proprietaria di Magie Sinister. Dopo venti anni di chiusura, sono felice di poter dire che finalmente questa attività riapre bottega, e lo farà in grande stile: attualmente nel tendone sono presenti alcuni degli articoli del negozio, di cui vari su cui è stato posto un incanto per ridurne i poteri così che possiate provarli con mano; a breve inizierà, per gli interessati, un'esposizione di articoli che ahimé non posso farvi provare in prima persona, in quanto troppo pericolosi, ed alle 23:30, si aprirà l'evento per cui immagino sia venuta la maggior parte di voi: l'asta, detto ciò, prese uno dei Teschi Narghilé non lasciati in libera esposizione, ed utilizzatone uno, nel fumo da esso generato proiettò l'immagine della valigia, di cui ad uno ad uno i vari lucchetti si stavano aprendo, sino a lasciar la borsa libera di aprirsi; quando però le due metà della valigia iniziarono a separarsi, un fumo nero uscì dalla valigia, oscurando il resto della visione, che venne poi dissipata come il fumo da cui era composta.
    Buon proseguimento, e grazie a tutti per essere qui, concluse quindi Sélène, lasciando ai presenti la possibilità di provare i vari articoli lì presenti, o di venir ancora a parlarle, prima che iniziasse la sua dimostrazione.


    Note Off:Non c'è molto da dire: siete liberi di provare i vari articoli esposti e descritti nel post precedente, o di parlare ancora con Sélène,a voi il post uwu

    SCADENZA: 23:59 del 10/05/2020
     
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