Damien Vanderwaal

Capo Acromantula

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    whoiam nome&cognome: Damien Vanderwaal
    e&luogonascita:16/04/1981 (38 anni) - Birmingham
    casata: Ex-grifondoro
    professione: gestisce il Cor, un casinò a knockturn alley
    statosangue: Mezzosangue
    statosociale: Ricco
    segnipparticolari: Nessuno
    allineamento: Legale Malvagio

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    Aspetto fisicoDamien non si presenta come chi aveva avuto la forza di vincere innumerevoli risse, la fortuna di possedere un corpo possente e dall'invidiabile resistenza, tanto meno come chi ha la dedizione di impiegare del tempo per la definizione di esso. Con il suo metro e ottantaquattro è leggermente più alto della media degli altri uomini, mentre i suoi settantacinque chili bastano a renderlo soddisfatto, poiché è in perfetto equilibrio tra l'essere sottopeso e in sovrappeso.
    I capelli non sono più lunghi come un tempo e il suo lavoro attuale lo costringe a tenerli sempre in ordine. Decidere di tagliarli affinché potessero asciugarsi in fretta è stata una scelta ben ponderata e non priva di dispiacere, tuttavia ora sono la cornice perfetta per il suo volto. poco sopra il centro vi erano due occhi nocciola, dopodiché il naso lievemente pronunciato riempiva il viso insieme ad una sottile barba scura. Ciò che risaltava maggiormente sul viso era quella rosea, carnosa e desiderata bocca dalla quale sarebbero probabilmente uscite fuori parole non sempre piacevoli. Ehi, almeno nel pronunciarle avrebbe mostrato denti bianchissimi.
    Ciò a cui tiene principalmente è il vestiario. In quanto proprietario di un casinò deve aver un aspetto sempre impeccabile, ragion per cui è molto facile incontrarlo in giacca e camicia, pantaloni eleganti e scarpe provenienti da un Paese che di moda ne capisce un po' di più dell'Inghilterra.
    A lui ovviamente di questi dettagli privi di contenuto poco importa, purtroppo non è così per i suoi clienti e da quando hanno cominciato a riconoscerlo anche fuori dal casinò è stato costretto ad accettare l'idea di essere divenuto in qualche modo un personaggio pubblico e, in quanto tale, la sua reputazione è anche quella della sua attività.

    prestavolto: Tom Ellis

    Nel profondo siamo i peggiori giudici di noi stessi

    Carattere Descrivere appieno il carattere di un individuo dalla mentalità così complessa risulta assai arduo. Spendere parole per sintetizzare come fosse il suo carattere prima della condanna ad Azkaban risulterebbe inutile, poiché si tratta di un'esperienza così atroce da far trasformare anche la persona più docile al mondo, specialmente se a ciò si aggiunge l'umiliazione dovuta al fatto che quelli a far la guardia al di là della cella son stati fino a pochi giorni prima tuoi fidati colleghi.
    Lì ha avuto modo di riflettere sulla sua carriera d'auror oramai terminata, su quale fosse il fantomatico senso di giustizia secondo il quale il ministero scimmiottava di operare per il bene comune e, soprattutto, sull'amara consapevolezza che probabilmente per tutto quel tempo Damien ha impiegato i migliori anni della sua vita per un sistema che di giusto non ha proprio nulla, per un sistema che ha deciso deliberatamente di tradirlo.
    Molti dicono che il tempo cura le ferite, cazzate, logora solo il corpo e l'anima di ogni creatura, distruggendo qualsivoglia sentimento di tipo costruttivo, innalzando un altare dai tratti gotici che trasformò ogni valore positivo in sete di vendetta. È lì che la sua esagerata meticolosità, la sua spiccata intelligenza e l'incrollabile mente strategica trovano un eclatante sfogo: escogitare quella che sarebbe stata la caduta del Ministero.
    Da solo è certo di non poter far nulla, ma la consapevolezza di quelli che son i suoi limiti lo spingono a far un passo in avanti. Chi ha detto che deve essere da solo? Alla fine è certo di possedere quel carisma, quella leadership necessaria per guidare un gruppo e quella punta di narcisismo utile affinché fosse sempre sicuro delle scelte che prendeva. Aveva dei difetti? Certo che sì, testardo come pochi avrebbe fatto qualunque cosa in suo potere per raggiungere i suoi obiettivi, ora più che mai.
    Avviatosi in un sentiero oscuro ha cominciato a smarrire pesi come la pietà. Perché deve averne nei confronti di coloro che lo avrebbero ostacolato? Chi l'ha avuto quando era lui ad averne bisogno? Per mantenere unito il gruppo ha dovuto cedere l'istinto democratico a favore di un irremovibile pugno di ferro, senza però perdere di vista quali erano gli interessi di coloro che decidevano di combattere con lui quella crociata. Avrebbe dovuto mantenere una certa empatia, quella rara abilità che permetteva di comprendere cosa le persone volessero davvero, la stessa che durante un interrogatorio riusciva a far crollare chi aveva commesso un reato.
    Alla fine Damien è diventato una di quelle persone orribili che anni addietro non avrebbe esitato ad arrestare, tuttavia è convinto che l'annientamento di un sistema corrotto come quello del Ministero possa espiare ogni suo crimine.

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    storia Quella di Damien è una storia fatta di dualismi: gioie e dolori, ambizioni e delusioni, cambiamento e rinascita. Sin da piccolo si è sempre comportato come il figlio modello, riportando ottimi voti a scuola, riuscendo a diventar capitano della squadra di Quidditch della sua casata, ottenendo il massimo non solo dai M.A.G.O. ma anche innumerevoli complimenti presso l'Accademia Auror. Come ogni giovane uomo si considera un sognatore e in quanto tale la sua passione più grande è collezionare tutte quelle opere letterarie in cui vi è una netta lotta tra il bene e il male.
    Già, non è un caso il fatto che abbia voluto intraprendere la carriera di auror e una volta cominciata, come accadeva solitamente ai novizi, iniziata anche il periodo della gavetta. Nel giro di sette anni riesce a far carriera, diventando addirittura il vice del capo dipartimento. Quante soddisfazioni, vero? Purtroppo non poté immaginare come quella promozione sarebbe divenuta la fonte principale del suo cambiamento.
    Entrando maggiormente a contatto con quelle che erano le prassi degli interrogatori, degli assalti e dei processi, Damien si accorge che c'è qualcosa che non va: il loro modus operandi è completamente sbagliato. Più volte ha assistito a metodi estremamente invasivi per la raccolta di informazioni. Utilizzare la Legimanzia è lecito in caso di estremo bisogno, ma utilizzarla venir a conoscenza dei ricordi più dolorosi di una persona e utilizzarli poi come arma per interrogatori e tribunali è un comportamento che si spinge al limite della legge. Durante gli assalti gli auror son tenuti ad immobilizzare i presunti criminali, eppure quando ha partecipato ad essi le sue orecchie non hanno udito Petrificus Totalus, Impedimenta o Arresto Momentum, bensì Schiantesimi di una certa portata, i quali più di una volta hanno messo seriamente a rischio l'incolumità di innocenti. Damien non può accettare tutto ciò, così decide di parlarne a quattrocchi col suo superiore: Austen Belmont. Il capo del dipartimento invita calorosamente il suo sottoposto a rispettare la gerarchia e a farsi indietro, poiché lui sa bene cosa fa. Eppure episodi del genere proseguono ancora ed ancora, fino a quando Damien non lo minaccia di far rapporto ai membri del Wizengamot.
    Ebbene il giorno seguente accade l'inferno: Austen trova il modo di incastrarlo per il rapimento di una donna e, imponendosi di non accettar nessun patteggiamento, viene infine condannato ad Azkaban. Tecnicamente non è quella la fine che sarebbe toccata ad un rapinatore, come prima cosa infatti avrebbero dovuto utilizzare il Veritaserum, ma tale utilizzo fu negato, poiché in quell'occasione Austen aveva previsto che Damien potesse rivelare la verità sull'operato degli auror. Se solo avesse potuto, quel pomeriggio Madame Giustizia si sarebbe impiccata.
    La permanenza ad Azkaban dura due anni, dopodiché viene rilasciato. La donna che avrebbe rapito è stata avvistata nei pressi del San Mungo e pare non ricordare nulla sul presunto rapimento. Con non poche difficoltà la legimanzia ha fornito un identikit dell'aggressore, il quale non corrisponde con Damien. Pozione Polisucco? Neanche, lo stesso uomo in questi due anni fu arrestato per un altro rapimento e dopo aver usato il Veritaserum ammise anche il secondo crimine. Damien è ora un uomo libero, ma più furioso che mai.
    Proprio il giorno seguente al suo rilascio di macchia del più alto crimine: l'omicidio, seppur commissionato, del proprio superiore. Alla stampa dichiarò poche e sintetiche parole: Oggi il mondo magico piange la perdita di un grande mago, è stato un onore per me collaborare con un uomo come lui. Sì, in effetti fu un bene che nessuno ha mai conosciuto i dissapori tra i due.
    Certo, una morte giunta ad una data così vicina al proprio rilascio è assai sospetta, tuttavia non esistevano prove sufficienti per una seconda accusa. In quel momento, dopo tanto tempo, Damien si sente potente. Quello è solo l'inizio, il Ministero avrebbe pagato per tutto ciò che gli aveva fatto. Come? Con ciò che teme maggiormente: la criminalità organizzata.


    Quando attraversi l’inferno,fallo a testa alta.



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    Edited by Lo Snaso Ubriaco - 8/3/2021, 00:33
     
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