Lezione Triennio 22/23

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    Kwaku LabaanDocente di Rune (?!)
    Quel 15 dicembre stava trascorrendo come un giovedì come tanti per i ragazzi del triennio: colazione senza morti, drammi adolescenziali a tutto spiano, magia verde e poi rune, tuttavia nell'entrare nell'aula del docente più musicale di Hidenstone, gli studenti si sarebbero trovati ad un Olwen leggermente... diverso dal solito.
    "Yo!" più muscoloso, più sensuale, più macho, Kwaku Labaan sedeva con notevole indifferenza allo scranno di Lancelot, posando i suoi pantaloni in pelle e i suoi stivali in cuoio sulla cattedra nel mentre sfoggiava il proprio fisico marchiato da rune e salutava tutti gli studenti con un sorriso impreziosito da denti bianchissimi e una pacchianissima collana in oro al collo che probabilmente costava come un intero hotel dei Barnes.
    "Il prof Olwen, anzi... Lance si scusa molto per non poter essere presente oggi" dopo qualche minuto dalla campanella, il Superquattro aveva iniziato a parlare con far sicuro arringando la classe, salvo poi impiegare un tono fin troppo malizioso e confidenziale nel chiamare per soprannome il docente di rune, chiaramente volendo lasciar intendere una confidenza molto importante "Ma... purtroppo non ce l'ha proprio fatta a scendere dal letto stamattina... ma non fategliene una colpa: non sarei io se non lasciassi completamente steso a terra un bel giovane esperto di rune"
    Lo disse con naturalezza e un ghignetto furbo, sollevando finalmente gli stivali dalla scrivania e mettendosi in piedi "Comunque non preoccupatevi, non sono qui per parlare di me, di Sigurd o di duelli. E no, per chi lo stesse pensando, neanche di magia nera. Oggi parleremo di quello che già avevamo deciso con Lance: cultura baltica!" il consorte del Capovillaggio di Denrise evidentemente non reputava necessario spiegare chi fosse, né perché avesse alla cinta, oltre alla classica bacchetta, una frusta, sicché estrasse il proprio catalizzatore e fece comparire sulla scrivania quattro oggetti.
    "La miniatura di una Kobukson, la celebre nave tartaruga coreana; un vaso giapponese con sopra dei koropukkuru; la riproduzione di una croce cristiana esposta al Ministero della Magia Danese; un fumetto marvel con protagonista Thor. Solo uno di questi quattro... manufatti... può essere definito appartenente ai popoli del Mar Baltico. Quale, e perché?"
    Il tempo passava e di Lancelot dalla porta neanche l'ombra, sicchè pareva chiaro che ai ragazzi, al momento, restassero solo tre possibilità: fuggire, tacere o rispondere.
    Entrata
    Benvenuti alla vostra lezione di rune, mio amato triennio!
    So che vi aspettavate lancelot... specialmente visto che posto da questo account con esattamente il suo rolescheme, ma come sapete, noi staffer siamo un po' come la scale di hogwarts, e ci piace cambiare.
    Così, de botto, senza senso!
    Entrate in aula, inquietatevi per la oscura presenza alla cattedra e provate a rispondere alla domanda che vi sta ponendo. Ovviamente, potete anche voi far domande. A vostro rischio e pericolo!

    Per i più distratti (?), vi ricordo che siete davanti a Kwaku Labaan, Consorte del Capovillaggio di Denrise e Superquattro della Lega dei Duelli di Londra, cosa che lo rende non solo una delle persone più importanti di Denrise, ma anche una delle più forti in combattimento che vi possano venire in mente.
    Dovreste più o meno tutti sapere che faccia ha, ma giocatevi questa informazione come meglio credete.

    Ricordo che la lezione è riservata ai fortunati del triennio che hanno scelto rune!

    Scadenza: lunedì 19 Dicembre, ore 22.00

    Divertitevi, e divertitemi!

     
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    Black Opal
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    Harry Wood
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    Chi non era un amante dei duelli? Chi non conosceva dei personaggi vip del mondo magico? E soprattutto chi non conosceva un nome come Kwaku Labaan, uno dei migliori duellanti che potessero esistere. Era impossibile che qualcuno che fosse un vero amante non conoscesse un personaggio del genere che spesso era finito sulle prime pagine dei giornali per i suoi successi nella lega di Londra. Era un esempio per tutti loro. Ma di fatto non se lo sarebbe mai aspettato per una lezione nelle loro accademia, e invece quando quella mattina raggiunse a grandi passi l’aula di Antiche Rune se lo trovò davanti al posto del professore titolare della cattedra. Se non fosse stata appunto una lezione gli avrebbe chiesto anche un autografo oppure una foto con il magifonino, un ricordo indelebile di quell incontro. Ma non era decisamente il caso. Quindi lo salutò per nome data la sua fama.

    Salve signor Labaan.

    Aveva un gran sorriso sul volto, un incontro tanto atteso e tanto inaspettato. Cosa poteva chiedere di meglio per quella mattinata? Sistematosi nell’aula ascoltò le parole che aveva da dire quell’uomo. Era un peccato che non ci fosse il professor Lancelot, ma era un problema superabile effettivamente. Per quanto non fosse vicino al mondo della magia nera poteva essere anche un argomento interessante da approfondire, ma non fu quello il caso. Però anche la cultura baltica poteva avere un suo degno perchè. Osservò con attenzione quei quattro oggetti che apparirono per magia, tutti diversi uno dall’altro e soprattutto interessanti. Alla domanda posta alla classe dette il suo responso personale.

    Per quanto tutti siano dei manufatti interessanti per diversi aspetti, penso, andando ad esclusione logica, che l’unico manufatto legato direttamente ai popoli del Mar Baltico sia la croce Cristiana che si trova esposta al Ministero della Magia danese.

    Una piccola pausa per poi proseguire.

    Semplicemente lo penso per il fatto che gli altri oggetti sembrano essere apparentemente molto lontani dai popoli del Mar Baltico, avendo oggetti coreani, giapponesi e un fumetto americano seppur legato alla mitologia norrena avendo come protagonista Thor. E la croce da quello che ho letto, se non ricordo male, sarebbe la prova che la fede cristiana del mondo babbano sia arrivata precocemente nei popoli del Mar Baltico.

    Concluse così la sua frase lasciando spazio agli altri studenti e studentesse.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Harry arriva in aula, saluta l ospite della lezione stessa (decisamente vip) e prova a rispondere alla domanda posta.
     
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    AIDAN HARGRAVES
    Beh, da una prima stima mio caro ragazzo
    Dovresti convenire che Tu sei pazzo, mica Van Gogh!
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    “Tre anni che conosco il prof Olwen e seguo le sue lezioni e ancora non riesco a capire se mi sta simpatico oppure no.” Così aveva cominciato quella giornata, mentre chiacchierava con un suo compagno di casata tra un cornetto alla nutella e l'altro. Lui aveva Rune, ed era da solo, dato che Aibileen non aveva scelto quella materia. Quindi aveva salutato la sua ragazza con un bacio e si diresse dritto dritto verso l'aula di rune.
    “Buongiorno prof OlwHAT THE F...?! Dov'è Olwen?” chiese Aidan, sorpreso dalla presenza d quel tizio. Tizio che in effetti gli ricordava qualcuno che aveva già visto da qualche parte. Finché non ricordò dove lo aveva già visto e, cosa più rara che mai, si ricordò anche il nome di questo tizio!
    “Cosa...cosa ci fa lui qui?” era più un pensiero ad alta voce, non rendendosi conto che c'erano anche altre persone assieme a lui.
    Prof Kwaku rispose alla domanda subito dopo, anche se rimase vago sul motivo per il quale non era lì.
    Dopo quel piccolo shock, si risistemò, salutò anche i compagni e si andò a sedere al suo posto.
    Era strano non vedere il prof Olwen..e sperava che non dovesse farci l'abitudine per il resto dell'anno.
    Il prof cominciò a parlare e a introdurre la lezione di quel giorno. “Cultura Baltica..sembra rivelarsi una lezione figa, oggi!”
    Mormorò incuriosito, appoggiando i gomiti sul banco, aspettando che continui.
    Appena fece apparire i quattro oggetti, Aidan si sporse un po' per vederli meglio, concentrandosi di più sul fumetto. “Quello lo voglio io, a fine lezione..”.
    E quando fece la domanda Aidan alzò la mano e provò a dare una risposta. “Quel fumetto mi incuriosisce. Anche se, con tutto il rispetto, sono Team Iron Man fino al midollo. Thor, mi corregga se sbaglio, dovrebbe essere un dio Norreno, quindi potrebbe far parte del popolo del mar baltico...ma se fosse stato lui, avrebbe messo una riproduzione del Mjolnir, no? La nave e il vaso non credo proprio, dato che quelli sono della parte orientale...quello che potrebbe effettivamente far parte del mar baltico potrebbe essere la croce...dato che l'originale si trova al ministero della magia della Danimarca che, se non ricordo male si trova proprio nel mal baltico. Ma potrei anche aver detto una cavolata colossale”. Detto ciò, rimase in silenzio ad ascoltare le risposte dei compagni.




    Ecco arrivare Aidan, che saluta il professor Olwen kwaku e risponde alla domanda a modo suo
     
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    Jesse Lighthouse
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    Era un giovedì qualsiasi. O così almeno sosteneva il narratore del sedicente docente.
    Jesse in effetti si era alzato alle classiche 05.30 come ogni santo giorno ed era andato a correre ignorando il freddo, il gelo, la voglia di saltare addosso ad Adamas, ritornando in stanza tutto intirizzito e congelato, ritornando alla vita solo grazie ad una doccia rovente e a qualche moina a Blake.
    "Dopo la doccia vado a far colazione... sono un po' in ritardo oggi, scusa Blake, ma tanto non seguo Verde quindi amen" ammise il giovane facendo spallucce, in effetti ritrovandosi pronto quasi per l'ora giusta per andare a Rune, cosa che in effetti lo mise discretamente di buon umore 'Sì, insomma, alla fine rune non mi dispiace...' indubbiamente era più interessato alla parte grafica che a quella storica, ma nel complesso Lancelot non gli metteva ansia, Blake in genere si comportava meno peggio del solito e in generale l'argomento soporifero tendeva a tener tutti tranquilli, rendendola una delle materie più piacevoli da seguirsi per un prefetto o caposcuola che fosse 'Sì insomma, anche se ti perdi nel tuo mondo, Olwen lascia perdere... e difficilmente devi implorarlo per non togliere punti'
    Insomma: il contrario di Ensor!
    Con quella convinzione nel cuore, l'aspirante marine avvicinò la porta dell'aula e osservò la sua curiosa apertura stagionale, fatta di foglie cadenti, sorridendo poi convintamente alla cattedra "Buong-" il saluto gli morì in gola 'Ma che cazzo!' esterrefatto, il giovane Lighthouse rimase ad occhi sgranati poco lontano dalla porta fissando Kwaku Labaan dalla testa ai piedi (frusta inclusa), trovandosi ben presto con la mascella slogata (evitando scontatissime battute in merito).
    "Ma... lei... è..." ed ingoiando a secco il giovane si rese conto che come al solito coi nomi era davvero negato. Avvampò frustrato "Il superquattro della Lega Pokemon... il... marito del signor Sigurd" propose lui, non sapendo manco bene dove volesse andar a parare.
    "Uh, povero prof Olwen: è sempre bravo con noi, tra tanti prof lui non si meritava le botte" propose sovrappensiero il giovane udendo il nero rispondere alla classica domanda sul docente, avvicinandosi alla cattedra, incapace sia di andarsi a sedere sia di non fissare gli addominali in bella mostra dell'uomo, nonché le rune.
    "Deve parlarci... dell'Incantesimo di Marchiatura Runica?" domandò infine lui, aggrottando la fronte e indicando uno dei tanti segni "Sì, insomma... è pieno inverno e lei è nudo... sì, insomma... non penso lo faccia perché fa caldo... anche se forse io ho il termometro interno sballato perché sono andato a correre fuori alle sei del mattino e mi sono congelato fino alle ossa..."
    Labaan aveva palesemente rotto Jesse, tanto da trovarselo davanti inconcludentemente a dire cose senza senso finché ancora una volta non fu colto dall'imbarazzo e si ritirò in prima fila, su una panca a sinistra, con la coda tra le gambe, prendendo posto e cercando di fissare tutto tratte l'uomo.
    'Che figo assurdo' ovviamente quando riprese a parlare ciò non fu possibile, così come egli non ebbe modo di resistere alla tentazione di alzare la mano e sparare la propria... idea.
    "Stavo... ecco, sono d'accordo con un po' tutti i miei colleghi... forse più con il discordo di Aidan su Thor, ma lasciamo stare" sì, era decisamente logorroico e confuso "Maaaaa... stavo riflettendo su quella nave coreana... ok, è coreana, ma... ha tanto delle drakkar... sono comunque navi da guerra con una polena animale... stavo pensando... non è che c'è stata una contaminazione culturale che ha portato i coreani a fare le navi come i migliori carpentieri al mondo?" affermò lui, pregando di essere un cuor suo di essere un degno erede di Morrigan, non avendo la minima idea di come tale condizione, in effetti, lo avrebbe fatto finire preso a botte.
    RevelioGDR
     
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    Black Opal
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    Qualcuno avrebbe dovuto trovare un modo per spiegarle quella incomprensibile legge magica che regolava il tempo: come diamine era possibile che al biennio pur seguendo tutte le materie si trovava con più tempo libero rispetto al triennio in cui aveva potato via quello che riteneva inutile e superfluo per concentrarsi esclusivamente su cinque insegnamenti? Giurava di esser arrivata ad un livello tale di multitasking che avrebbe fatto morire anche il più impavido degli uomini. Sì, proprio quelli che con due linee di febbre si appellavano a druidi, sciamani e sacerdoti per avere l'estrema unzione. E, rimanendo in esalazioni di ultimi respiri e preghiere che ti accompagnavano nell'aldilà, la lezione di Antiche Rune diveniva il suo personalissimo campo di morte. Non si trovava solo tra due fuochi rappresentati da Joshua e Cameron, appartenenti al suo stesso anno, quella era una lezione in cui convergeva l'intero triennio e quindi alla quanto più probabile presenza di fantasmi presenti e passati, probabili futuri, nelle persone di Lucas, Jesse, Blake e Lilith, senza dimenticare Vesper. Un calderone esplosivo vero e proprio, una lezione capace di metterla in ginocchio e non nel modo più piacevole e sensuale della sua versione.
    E sarebbe andata anche peggio. «Ma che diamine?» fu la reazione nel non trovarsi il calmo ex Responsabile degli Opal ora sugli Ametrin, bensì Labaan famoso per essere un amante del pettorale nudo, gioielli che non potevano essere definiti meri punti luce e compagno/marito/amante del Capo Villaggio di Denrise. Ah, sì, anche uno dei Superquattro. Un uomo cui portare rispetto ma non proprio da prendere come suo personalissimo modello. «Salve», non si sperticò in complimenti, leccate di culo o suonate di violino improvvisate, preferendo andare ad occupare un posto il più lontano possibile da Lighthouse. Con il Caposcuola i rapporti, dopo anni, erano ben oltre i minimi storici: il nulla cosmico. Persino ora che Evans era tornato. Sperava non si facesse trascinare anche lui dal carisma e dal fascino dell'Ametrin, aggrappandosi alla sua più che annuale relazione con Adamas. Ed a proposito di relazioni... dov'era finito Cohen?
    La sua presenza lì, prima di altri personaggi delle sue vicende personali, poteva rivelarsi un vero e proprio asso nella manica. Forse.
    Kwaku si lanciò in scuse che avevano del torbido in merito all'assenza dell'irreprensibile Olwen che era stato già sostituito dalla vecchia e non cara MacEwen, in una staffetta cui persino un appassionato di tennis non riusciva a tenere fissi gli occhi sul testimone. «Punti in più per Labaan ed il suo essere selvaggio», seppur il breve accenno su quello che avrebbero toccato la mandò in crisi. Cultura baltica? In che senso? Alcuni studiosi facevano risalire ad essa i tre paesi che detti uno dopo l'altro sembravano uno scioglilingua -Estonia, Lettonia, Lituania- o impropriamente tutti quelli che si affacciavano nel suddetto Mare: a quelli di prima si aggiungono Danimarca, Germania, Danimarca, Polonia, Svezia, Russia e Finlandia. No, la Norvegia manco per l'anticamera del cervello. «A prescindere da quali paesi includiamo nella cultura balcanica -per me i soli Estonia, Lettonia, Lituania- la religione cristiana, nelle sue declinazioni, è diffusa in ogni angolo del globo ed ha come simbolo la croce; la miniatura della Kobukson ricorda le drakkar -che però sono della cultura scandinava, quindi seppur Svezia, Danimarca e Finlandia si affaccino sul mar Baltico, secondo alcuni studiosi è improprio definirli anche Baltici. Ma se vogliamo metterli in un calderone, direi che possiamo vederne delle influenze anche nell'imbarcazione coreana», prese un attimo, riordinando le idee. «Quanto ai koropukkuru sono nani o comunque esseri legati alla natura, un po' come gli spiriti o il popolo verde riscontrabili, sotto altri nomi, in tutte le culture. Infine Thor. Non ricordo se propriamente Lituani od Estoni, c'era Taarapita, Taara, che è associato al dio del fulmine. Quindi direi... il fumetto di Thor». Sperava che la sequela di informazioni che aveva sciorinato fosse comprensibile al signor di Sigurd, così come lo era nella sua mente contorta.
    Elisabeth
    Lynch

    "
    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

    Black Opal
    Prefetta
    Battitrice

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    Pensieri sparsi su Cameron Cohen, Joshua B. Evans, Lucas Jughed Jones, Jesse Lighthouse, Blake Barnes, Lilith Clarke. Risponde alla domanda.
     
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    Black Opal
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    15 Dicembre. Mancavano pochi giorni alla fine della scuola prima delle vacanze natalizie e Gyll non faceva altro che vedere lo scorrere del tempo sul calendario, nella magra speranza che avrebbe potuto lasciare quelle mura per circa due settimane. Era qualcosa di meraviglioso visto quanto quella gabbia dorata le stava stretta e attendeva ogni volta la pausa dalle lezioni per poter fuggire in chissà quale posto magnifico o, semplicemente, tornare a casa sua, dove poteva stare in grazia di Odino, senza nessuno che le rompeva le scatole.
    Quel giorno, la ragazzina stava cercando di seguire al meglio ogni lezione, senza alcuna distrazione, tuttavia, l'idea che le attendeva la lezione di rune, fece tornare alla mente della ragazzina il fatto che era da un sacco di tempo che non vedeva Gerald.
    Sospirò, giungendo in quella stanza che ormai era diventata delizia e tortura per la sua mente, quindi a capo chino cercò il primo posto in ultima fila che fosse libero, prima di sussultare ad una voce ben diversa da quella del professor Olwen (n.d.a.: impegnato col suo doppelganger chissà dove!!!), tanto che lo stupore le si disegnò in volto a trovare Kwaku a presenziare alla lezione e non il dolce e gentile Lancelot.
    Kwaku incuteva decisamente più terrore di quanto lo facesse Olwen, ma doveva ammettere che era decisamente affascinante. Forse il debole che Gyll aveva per gli uomini di Denrise sarebbe stato un grosso problema per la sua concentrazione a lezione. Poggiò il mento sul dorso della mano e lo osservò da capo a piedi, quasi affascinata, con i suoi occhi da cerbiatto a concentrarsi su ogni particolare. Era uno dei Superquattro della Lega dei Duelli e le storie che Gerald aveva raccontato su di lui erano svariate, ma tutte piene di eroismo, tanto che la mezza-veela si chiedeva se fossero realtà o solo un'esaltazione della figura dell'altro.
    Sgranò gli occhi alla rivelazione su Lancelot, credendo fermamente che quella frase avesse tutto di sessuale e niente di duellante. Non poteva crederci che Olwen... cioé Labaan... ma a scuola?! Voleva chiederlo, ma sapeva che non erano fatti suoi, quindi si limitò a guardarlo come se avesse appena scoperto la cosa più strana del mondo, con gli occhietti sgranati e le guance arrossate.
    Ascoltò le risposte dei suoi compagni e quasi timidamente sollevò la mano, non aveva voglia di farsi notare, sapeva che se lo avesse fatto il mondo sarebbe crollato su se stesso e tutto sarebbe andato in frantumi, come capitava da troppo tempo, ormai, ogni volta che si metteva al centro dell'attenzione.
    «Seppur tradizionalmente ci riferiamo ad Estonia, Lettonia e Lituania, come Paesi Baltici, dimentichiamo che bagnata da questo mare c'è anche la Danimarca. Lei, professor Labaan, ci ha chiesto quale di questi appartiene ai popoli del MAR Baltico, non a quelli che noi reputiamo i Paesi Baltici (quindi i primi tre); quindi sì, per esclusione direi che la croce cristiana esposta al Ministero della Magia Danese, appartiene ai popoli del mar Baltico. Inoltre, essendo il cristianesimo la religione più diffusa in quello Stato, seppur il luteranesimo abbia un'alta percentuale di fedeli.»
    Tornò in silenzio, sperando di non aver fatto troppi danni con la sua apparizione e la sua domanda, ma rimase a guardare il docente per caso (?) in attesa di quello che andava fatto.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, IV anno

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    Se doveva essere sincero, la cosa che più aspettava delle lezioni di Antiche Rune, era proprio tormentare il docente. Ma lo faceva con affetto, eh. Se in un primo momento lo aveva odiato, con il passare del tempo si era trasformato in un mentore, una persona di riferimento che era anche riuscito ad indicargli quale fosse, forse, il percorso migliore per lui da seguire per iniziare il Triennio.
    Beh, quel giorno non faceva eccezione dalle sue aspettative, anche se non si aspettava chi avrebbe trovato al posto di Olwen.
    Era giovedì, un comunissimo giovedì, a sentir scrivere altri, ed in effetti poteva dire che fosse così. Era abbastanza contento; era riuscito a mettere la prima pietra volta a creare un ponte per ricucire un qualche rapporto con la Freeman, aveva invitato la Lynch al ballo che si sarebbe tenuto di lì ad una settimana e non si era ancora ammazzato con Jesse dall'inizio dell'anno. Tutto andava liscio, no? Ma preferì non dirlo troppo ad alta voce per evitare che chiunque manovrasse la Legge di Murphy, lo sentisse.
    Non me lo ricordavo nero, Olwen pensò Cameron, entrando in aula ed osservando il novello docente. Ovviamente non diede voce a quel pensiero perché sembrava che Kwaku potesse spezzarlo con una sola occhiata storta e sebbene Cameron corresse quasi tutte le mattine, non aveva un fisico adatto a contrastare chicchessia.
    Una volta entrato in aula, la nocciola andò subito a setacciare i volti alla ricerca di quello che più di tutti voleva vedere. Non ci mise molto a trovarla, invero, l'avrebbe riconosciuta tra altri mille. Quindi si avvicinò, accostandosi al suo orecchio e sorridendole.
    Volevo portarti dei fiori, ma poi ho pensato che li avresti fatti appassire le sussurrò con una mezza risata. Era sia un complimento che un insulto -anche se affettuoso-, stava a lei interpretarlo come meglio le aggradava. Quindi le si mise di fianco, sedendosi pesantemente sulla propria sedia, stravaccandosi come se fosse casa sua. Meno male che non ho portato Ashura, oggi commentò, riferendosi all'assenza del proprio Chocobo, che aveva preferito rimanere al caldo della camerata, piuttosto che avventurarsi sotto il sole leggero di metà dicembre.
    Osservò il superquattro prima di volgere lo sguardo verso Liz ed attirare la sua attenzione soffiandole contro la guancia. Avrebbe parlato solo quando si fosse assicurato che stesse ascoltando. Questo qui già mi piace affermò, indicando la sua postura che era molto meno rigida ed impostata di quella di Lancelot, anche se aveva qualcosa da ridire sul suo abbigliamento privo di stile. Si strinse nelle spalle e si tese in ascolto di ciò che aveva da dire.
    Trattenne una risata e convenne con se stesso che sì, effettivamente, non era male quel sostituto. Qualcuno ha fatto le ore piccole commentò con una certa malizia e senza preoccuparsi di tenere un tono basso, quello non poteva ucciderlo durante una lezione. Vero? ...Vero?
    Sono d'accordo con Hangover. Esiste qualcuno che non è Team Iron Man? Commentò, informato su tutto quel che c'era da sapere grazie anche al sangue babbano che gli scorreva nelle vene. Gli mancavano ancora alcuni film Marvel a dire il vero, ma ne aveva visti abbastanza per poter confermare la sua scelta. Quindi, tornò a fissare gli oggetti messi a disposizione.
    Io opterei per la croce. Insomma, è un popolo Cristiano e poi è bagnata dal Mar Baltico, la Danimarca. Semplice e coinciso. Non aveva tutta quella voglia di fare grandi discorsi come i suoi compagni, lo trovava abbastanza inutile.
    Thor non c'entra nulla, quelli hanno delle divinità completamente impronunciabili, la nave potrebbe ricordare una drakkar e tutto quello che volete ma non stiamo parlando di Denrise, il vaso boh non l'ho mai visto in tutta la mia vita, ma non credo stiano bene insieme cultura baltica e roba giapponese.
    Una volta chiusa la bocca, incrociò le braccia al petto e tornò a rilassarsi sulla sedia. Non c'era Olwen, non era particolarmente interessato a fare bella figura -meno del solito, s'intende- quindi era in relax completo.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
    Eterosessuale

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quell'anno era iniziato decisamente meglio di come si aspettava. Non solo il suo ruolo da Caposcuola, ma anche le sue attività stavano andando nei migliori dei modi. Doveva ammettere che - comunque - stavano succedendo tante di quelle cose strane che Lilith non si spiegava perché dovessero accadere proprio il suo ultimo anno di scuola. In primis, dopo la sua rottura disastrosa con Blake e il loro non tornare insieme, aveva pensato che tutto sarebbe andato sempre più in fondo, tuttavia dovette ricredersi, complice anche la presenza di interessanti argomenti di conversazione che aveva ritrovato in un primino dal fare strano.
    Questo l'aveva stimolata anche a mostrarsi un tantino più superba in giro per i corridoi, come se l'aver attirato una nuova leva - cosa non nuova, certo, ma di un livello decisamente migliore - avesse sollevato l'asticella della propria autostima.
    Aveva varcato la soglia dell'aula di Rune con il mento alto e un sorriso spensierato sul volto, mentre avanzava tra i banchi per raggiungere la prima fila, proprio di fronte a quella che sarebbe dovuta essere la postazione dell'Olwen.
    Postazione lasciata ad uno di quei denrisiani che Lilith stimava senza alcun limite: Kwaku. Aveva visto tutti i suoi duelli della Lega, sognava di riuscire a diventare almeno un minimo come lui, almeno avvicinarsi, o - magari nei suoi sogni - diventare sua allieva.
    Lilith era persa per quella figura, quindi quando lo vide, non fece altro che guardarlo con ammirazione, mentre ne ascoltava ogni singolo suono.
    «Buongiorno, professore.»
    Lo salutò con educazione, sistemando sul banco il proprio Manuale e le pergamene degli appunti, quindi si mise in diligente ascolto.
    Ascolto che la portò a volgere il ghiaccio verso ogni membro dell'aula che parlava, trovandosi in disaccordo e in accordo diverse volte con il loro dire.
    Si riallacciò alla divinità di Thor, già toccata da diversi di loro ma soprattutto da Elisabeth.
    «Credo che ognuno di quegli oggettini, possa essere in un certo qual modo riavvicinato alla cultura Baltica. Nei paesi scandinavi vi era il culto di Taara, come appunto diceva Lynch. Ogni cultura, alla fin dei conti, ha rivisto in diverse forme e salse, le proprie divinità, Thor era Taara per gli scandinavi, ma Giove per i Romani.»
    Soffiò quelle parole, ritornando poi in silenzio a vedere il proseguo di quella lezione.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Caposcuola

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    Andare a lezione la mattina era ciò che più odiava, non riusciva mai ad essere realmente sveglio e, per quanto ci provasse, il meglio non lo dava nelle ore di luce, ma durante quelle in cui questa calava maggiormente.
    Anche quella mattina non era diversa, riusciva a malapena a evitare di sbadigliare, dopo aver passato tutta la notte a scrivere il capitolo del suo romanzo.
    Anche la colazione era stata una tragedia, quasi si addormentava nella tazza del latte, se non fosse stato per un buffetto di Jessica dato nel bel mezzo della colazione, forse a quest'ora stava ancora sonnecchiando nella sua tazza del latte.
    Ed invece si stava trascinando verso l'aula di Rune, dove sarebbe entrato e si sarebbe seduto in penultima fila, mezzo sdraiato sconcio sulla sedia, sperando di non avere troppo da fare.
    Non si accorso dell'assenza di Lancelot, fino a quando non riuscì a connettere la voce di Labaan al cervello. Insomma, era decisamente addormentato, l'ametrin, tanto che anche la risposta che doveva dare, non fece altro che pensarla, ma senza avere le forze materiali per poterla pronunciare. Portò una mano alla bocca a nascondere un enorme sbadiglio, mentre la guancia poggiava sul dorso della mano destra, cercando di non chiudere definitivamente gli occhi.
    Merlino, che giornata stressante sarebbe stata, forse avrebbe fatto meglio a chiedere il permesso per tornare a dormire, c'era la possibilità di farlo? Insomma, poteva essere una scusante, no? Avere sonno doveva essere una delle giustifiche migliori, ne risentiva corpo e mente, fino ad uno stato di malessere generale, per questo avrebbero dovuto accettarla tutti come giustificazione.
    E poi, se Lancelot era rimasto a dormire, perché non avrebbe potuto farlo pure lui?
    Cercò di rimettersi dritto, facendo volare lo sguardo su Elisabeth e il suo compagno, trovandolo veramente poco adatto a starle accanto, ma come aveva detto alla Prefetta, lui avrebbe accettato tutte le sue decisioni e le sarebbe stato accanto a prescindere da chi scegliesse come suo compagno di vita, sperava solo che Liz non avesse avuto altri problemi.
    lucas j. jones

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Aveva alzato semplicemente un sopracciglio mentre Jesse diceva cose. Neanche lui seguiva Verde, e quindi? Cosa c'entrava? Ma alla fine si voltò di nuovo e si mise a dormire. Era inutile anche solamente pensare a quello che dovevano fare dopo. Aveva messo la sveglia un'oretta prima della lezione di rune, giusto per lavarsi, mettersi la divisa e recarsi al luogo dell'appuntamento mentre fumava una sigaretta. La finì di fumare e poi la fece sparire, quando entrò si mise seduto, quasi in silezio vicino a Jesse. Poi diede un'occhiata alla classe soffermandosi su Lilith e la sua co prefetta. Poi Jesse cominciò a delirare ed è li che Blake lo guardò veramente male. Riprenditi, se no gli farò un vestis oppure potrei togliermi anche io la maglia. Posso assicurarti che ci metto un attimo. Disse seriamente vicino all'orecchio e neanche troppo piano. Alla fine era notorio che Jesse gli appartenesse e non aveva nessuna intenzione di avere remore quel giorno. Guardò un pò male l'insegnante che neanche aveva salutato a dire il vero. Poi tornò a quello che disse. Non credo che lei sia in grado di mettere ko uno come il professor Olwen. Inoltre se lui non c'è è sicuramente perchè aveva qualcosa da fare e non perchè non si è svegliato. Lo difese perchè non gli piacevano i densiriani, non gli piaceva quando anche solo si scherzava su di una persona importante per lui come Lance e poi perchè era Blake Barnes e si era svegliato decisamente male quella mattina. Poi sentì ancora la spiegazione e si beatò di tutte quante le risposte dei suoi compagni. Si avvicinò all'orecchio di Jesse. Perchè Evans non è qui? Sussurrò poi non vedendolo in classe. Maledetto bastardo che già saltava le lezioni. Comunuque si voltò verso il professore, o comunque quello che si stava improvvisando come tale. Quindi possiamo associare alla cultura baltica qualunque di quelle cose che ha detto, tranne il fumetto in se per se. Basta che gli troviamo un senso logico oppure seguiamo un determinato filone di pensiero.Inutile ripetere quello che i suoi compagni avevano detto anche perchè Lance non c'era, cosa si doveva impegnare a fare? Gli bastava Phill come Densiriano da sopportare e supportare.

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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Che Howie fosse un secchione era ormai chiaro a tutti, ma sicuramente questo suo tratto della personalità non era fastidioso in alcun modo. Non voleva mai sembrare una di quelle persone che si riteneva superiore alle altre, anche perché aveva una mancanza di fiducia che bastava per almeno altre tre o quattro persone, rendendo il suo animo incredibilmente umile e dolce.
    Quella volta si sarebbe recato a lezione con il suo solito modo di camminare molto delicato e gentile, indossato la divisa alla perfezione, e portando con sé non solo la sua spilla da prefetto ed una spilla completamente scintillante che ricordava il profilo di un unicorno, ma anche il suo borsone fatto a maglia da lui che aveva una forma molto semplice, non aveva una cerniera, e disponeva anch’esso di spille varie di ogni tipo. Insomma: Howie andava dovunque con dolcezza e portava il buonumore, proprio come Pollyanna.
    Nell’entrare in classe, tuttavia, il ragazzo fu leggermente sconvolto da chi si trovò davanti. Per un momento il pensiero di vedersi davanti il professor Olwen venne rimpiazzato da quello di avere un superquattro disposto a fare lezione, ed effettivamente sembrava un’idea particolarmente interessante. Alla fine, dopotutto, ogni professore aveva avuto modo di fare delle presenze con delle persone importanti nel loro ambito o con esperti del settore, quindi sicuramente immaginava che quell’esperienza si sarebbe rivelata costruttiva e formativa sotto ogni singolo punto di vista.
    “Buongiorno… professore?” Ed il tono ascendente che aveva usato alla fine della parola ‘professore’ era un chiaro segno di come non avesse idea dovesse rivolgersi a quel signore che si stava prodigando a tenere quella lezione. Lo sguardo si mosse rapidamente sul corpo del superquattro, come a volerlo squadrare molto velocemente, salvo poi tornare immediatamente sugli occhi dell’uomo mentre procedeva a prendere posto. Sul volto di Howard, proprio come avveniva in ogni situazione di sconforto o di inadeguatezza, si poteva notare un generico sottotono rossastro, a sinonimo della sua reazione in merito a quanto il prof avesse proferito.
    Decise di lasciar perdere eventuali viaggi mentali per non privarsi di una visione professionale del proprio corpo docenti, iniziando quindi a pensare a come rispondere al quesito che il docente aveva espresso. Effettivamente era un quesito molto interessante, e anche se immaginava quale potesse essere la risposta più adatta, decise di optare per una delle sue opzioni preferite: l’argomentazione. Dopo essersi schiarito la voce ed aver lasciato tutti parlare, prese parola nel momento a lui dovuto, iniziando a ragionare in merito a ciò che veniva chiesto. “Secondo me è importante sottolineare che, nell’accezione ‘popoli del Mar Baltico’, non sono solo da nominare le popolazioni originarie della più nota penisola Scandinava, quanto anche ai popoli della Lituania, della Lettonia, e di tutte le altre realtà geografiche lì presenti. La croce cristiana che si trova presso il Ministero della Magia Danese può sicuramente essere un segno di qualcosa appartenente alle popolazioni del mar Baltico, ma va comunque ricordato che l’area in esame è stata l’ultima ad essere soggetta all’opera di ‘cristianizzazione’, e quindi hanno anche subito meno l’influenza di tale religione.” E dopo aver fatto una breve pausa, il ragazzo avrebbe ripreso a parlare per esporre le proprie idee, sperando di farsi comprendere e di vedere apprezzata la sua capacità di andare oltre alla superficie delle cose. “D’altra parte, però, è presente una rappresentazione del Dio Thor in una nota serie di fumetti americani. Se questi fumetti non hanno nulla a che vedere dal punto di vista geografico con le popolazioni del Mar Baltico, ne rappresentano tuttavia una parte del patrimonio storico-culturale e religioso, riportando quindi una rappresentazione della figura di una divinità venerata presso le popolazioni del Mar Baltico stesso. Se quindi dobbiamo rispondere considerando un punto di vista geografico-situazionale, l’oggetto maggiormente appartenente a quei popoli è sicuramente la croce cristiana. Se dobbiamo ragionare dal punto di vista storico-culturale e rappresentativo, i fumetti con Thor come protagonista offrono uno specchio sulla cultura delle popolazioni in oggetto.” E dopo aver detto quelle parole avrebbe aspettato un feedback dal docente, sfarfallando come al solito con le proprie ciglia e mantenendo il suo tipico sorriso delicato.

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    Rune era una delle sue materie preferite assieme a Difesa ed Incantesimi, sebbene fosse -tra le tre- quella di più difficile comprensione. Ma andava bene così, le piacevano le sfide, la stimolavano sempre a fare meglio.
    L'ora precedente ce l'aveva avuta libera, non frequentando Magia Verde, quindi ne aveva approfittato per rispolverare un po' il suo manuale di rune, leggiucchiando tutto il programma del triennio. O meglio, il programma del quinto anno, precisamente, e con lui, tutti gli argomenti. Aveva solamente un'ora, quindi ovviamente è stata una letta veloce, ma tanto le è bastato per darsi un'idea complessiva su che cosa avrebbero affrontato quell'anno.
    Quando il suo magifonino segnò meno dieci minuti all'orario di inizio della lezione, Jess chiuse il libro e lo mise sottobraccio, sollevandosi ed abbandonando il confortevole calore della sala comune a favore di quello molto più freddo dell'esterno, di quei corridoi ancora così pieni di spifferi, una caratteristica che da sempre, accomunava Hidenstone ad Hogwarts.
    Arrivò al primo piano, fermandosi in corrispondenza dell'enorme porta dell'aula. Ricordava chiaramente che la cosa che più l'aveva affascinata, era stato il fatto che quella porta si aprisse sempre nei modi più disparati e genericamente, a seconda di che stagione vigesse in quel periodo.
    Quel giorno, visto che ormai l'inverno era prossimo, si disciolse in un turbinio di neve molto affascinante, che le diede appena il tempo di osservare i simboli runici intarsiati su tutta la superficie, indubbiamente opera di una mano esperta.
    Quando riuscì a superare i fiocchi che danzavano, innocui, attorno a lei ed entrò ufficialmente nella classe, rimase per un secondo interdetta nel non vedere come al solito Olwen, magari con le sue camice verdi ed i pantaloni cachi. Al posto suo, c'era la sua versione più muscolosa... e meno bianca. Non le ci volle molto per apprendere chi fosse quell'uomo palestrato e vestito come se dovesse andare a caccia, poiché era abbastanza famoso nell'isola anche per chi in quell'isola non ci aveva messo mai piede fino all'inizio dell'Accademia.
    Si trattava di Kwaku: compagno -in teoria- di Sigurd nonché noto superquattro in quella lega duelli che lei aspirava a conquistare, una volta uscita da quella scuola. Ora che ci pensava, mancavano solamente pochi mesi. A dividerla dal futuro, solo una manciata di lezioni e la pressione degli esami GEMMA a gravare sulle spalle di ognuno di loro.
    Buongiorno salutò il neo docente, guardandosi attorno per scorgere volti conosciuti. Sconosciuti no di sicuro, visto che stavano assieme da una quantità innumerevole di anni. Individuò subito Jones in penultima fila e sollevò gli occhi al cielo, per nulla rincuorata del fatto che le cose non fossero cambiate nemmeno con l'avanzare degli anni. Proprio quella mattina, aveva dovuto tenerlo sveglio, altrimenti si sarebbe assopito dentro la propria colazione. Passando, salutò con un cenno della mano Blake, Jesse ed Howard, riservando ad Elisabeth solamente uno sguardo di sbieco, dirigendosi poi verso il moro, scivolando nel posto accanto al suo.
    Almeno in classe te lo potresti togliere commentò a bassa voce, accennando al cappellino con il mento. E siediti composto, quel tizio ha l'aria di uno che potrebbe spaccarti in due solo col pensiero. Anche se sembra molto più chill di Olwen. Una pausa drammatica, mentre lo osservava da capo a piedi con espressione sconsolata. Fra dieci anni, non venire a lamentarti da me se avrai mal di schiena. Un mezzo sorrisetto le illuminò le labbra, osservandolo ora con la coda dell'occhio, i gomiti posati sul banco e l'espressione lievemente assorta in direzione di Labaan.
    Chissà, magari si è intrattenuto nel letto con Annie sussurrò a Lucas, quasi a voler dire che avrebbero potuto fare la stessa cosa invece che andare alla lezione. Anzi, senza "quasi". Per quanto adorasse Lance e le sue lezioni, a volte sapeva essere veramente pesante con la sua parlantina. E con le sue paternali. Sorrise con affetto al pensiero, prima di concentrarsi sull'argomento della lezione: la cultura baltica.
    Osservò tutti gli oggetti con aria pensosa, indicandoli e catalogandoli uno ad uno nella propria testa, cercando un nesso logico che li potesse unire.
    Mh... Thor, il Dio norreno del tuono, preso così com'è non c'entra nulla, ma se consideriamo che anche la cultura baltica prevede la credenza in più Dei, potrebbe corrispondere a Pērkons, il loro Dio del Tuono. Era d'accordo con le parole di Blake: ognuno di quelli oggetti, poteva essere ricollegato alla Cultura Baltica, anche se il fatto che l'uomo avesse detto che solamente un oggetto era ad essa legato, un po' la mandava in crisi. Che fosse una domanda trabocchetto?
    Quindi, in senso ampio, possiamo considerarlo legato a loro. Allo stesso modo in cui quella romana e greca sono state legate, immagino. Si soffermò sull'oggetto successivo, soppesandolo con il pensiero. Non capisco quale sia la risposta giusta sussurrò a Lucas, in modo che solo lui sentisse, mentre nella sua testa tentava di trovare una quadra. Non so, credo anche io che la risposta sia La Croce, sia perché appunto erano un popolo cristiano, sia perché in un certo periodo, i danesi hanno dominato il territorio. Basta, quello era tutto ciò che sapeva. Il fatto che un quesito così facile l'avesse mandata in crisi, la innervosiva parecchio e temeva di aver sbagliato risposta.
    Jessica Whitemore


    Black Opal
    IV Anno
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    Saluta Blake Barnes Jesse Lighthouse Howard H. Van Leeuwen ed interagisce con Lucas Jughed Jones
     
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  13. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    In quei giorni era stranamente puntuale, così tanto da arrivare a lezione persino qualche minuto in anticipo. Ciò gli permetteva di scegliere un posto discreto da cui seguire le parole del professore di turno o di addormentarsi, a seconda del caso, di recuperare il materiale dalla borsa - quelle poche volte in cui lo portava - e di togliersi il berretto prima che insegnanti come la Ivanova, tanto legati al contegno e all'etichetta, avessero da ridire.
    Quel giorno in particolare si affacciò nell'aula di Rune forte della convinzione di essere arrivato prima di Olwen. E in effetti aveva ragione: del professore di Rune neppure una traccia, al suo posto però sostava in maniera tutt'altro che decorosa, un tipo che il resto della classe sembrava aver adocchiato almeno una volta o due.
    Finse di non badare al fatto che fosse nudo per metà, concentrandosi invece sull'espressione di Jesse senza riuscire a trattenere una risatina.
    «Non avrei mai indovinato i gusti del prof.» Commentò con noncuranza mentre si avvicinava al compagno, al quale sussurrò con discrezione: «ma tu dovresti stare attento alla salivazione.»
    Decise di darsi un contegno solo quando la lezione ebbe inizio, andando a prendere posto al fianco libero di Jesse, oltre il quale aveva intravisto Blake.
    «Nessuno si offende se oggi non faccio la secchia?» Domandò lasciando cadere la tracolla e rivolgendo al Barnes un cenno con la testa a mo' di saluto. Era piuttosto certo che quella vicinanza a Jesse gli avrebbe fatto raggiungere tutte le sfumature di viole, il che gli sembrava un motivo sufficiente per prendere posto proprio lì.
    Lasciò che tutti rispondessero, chi con osservazioni concrete, chi tanto per dare aria alla bocca. Lanciò un'occhiata intensa a Elisabeth senza aspettare che lei la ricambiasse, prima di spostare lo sguardo su Cameron al suo fianco.
    Dovette ammettere di trovare della situazione in quella banalità.
    Alzò la mano e attese il proprio turno. Tanto valeva rendere palese la propria presenza.
    «Io dico Thor. Non ho ingoiato enciclopedie e ne so molto meno di tutti loro» commentò indicando con lo sguardo i compagni - non poteva fare a meno di domandarsi come sapessero sempre tutto, anche cose che andavano al di là del mero programma scolastico «però so che il Mar Baltico è circondato dalla penisola scandinava e che Thor appartiene alla mitologia scandinava.»

    Saluta il "prof", si rivolge a Jesse e poi a lui e a Blake. Guarda Elisabeth.
    Infine prova a rispondere alla domanda pensando ai suoi amati fumetti.

    RevelioGDR
     
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    Kwaku LabaanDocente di Rune (?!)


    Nonostante nessuno lo avesse chiamato né fosse poi così congeniale al ruolo di docente, Kwaku sembrava a perfetto proprio agio in quel contesto alieno, forse perché il ruolo dell'estraneo era quello che più spesso aveva rivestito: lo era stato sulla nave di Yasir, quando solcava i mari con uno dei più potenti maghi neri al mondo, lo era stato al fianco di Sigurd nel villaggio straniero e di un altro mare come Denrise e lo era tutt'ora alla Lega londinese dei duelli, dove in fondo era l'unico vero denrisiano presente.
    Spiccante come una bestemmia in chiesa, il Superquattro accoglieva tutti con malizia e divertimento, destinando occhiolini a chi, come Lilith o Harry mostravano viva ammirazione per la sua persona, anche se alla metamorfomaga concesse anche una breve risata "Sicura di voler essere all'altezza di una mia studentessa?" propose lui, sentendosi appellare come docente con più convinzione del nostro Pollyanna preferito (aka Howie), osservando gli studenti sfilare o esitare o, perché no, avere uscite colorite come Aidan, anche se alla fine quello che più si vinse le non-richieste attenzioni fu il povero Lighthouse.
    Trovandosi squadrato con ben più insistenza di Howie, il nero non poté che ricambiare l'occhiata, che divenne penetrante e invasiva, col chiaro intendo di mettere a disagio l'altra persona, aprendosi infine al sollevamento di un sopracciglio alla sconclusionata conclusione del Caposcuola. In ogni caso, almeno rise, anche in risposta alla scena di gelosia di Blake e all'entrato di Joshua "Concordo con il tuo amico ametrino. Io non soffro il freddo, e tu sei un po' troppo giovane e mingherlino per me. Ma se volete spogliarvi, io non ho nulla e in contrario. E comunque Vicky non mi permette di togliervi punti casata" chiarì in maniera non richiesta, anticipando poi come Olwen, purtroppo, non avrebbe avuto modo di presenziare, sollevando lo stupore di Cameron e Blake "Credimi, sono ben poche le persone che non sono in grado di mettere ko" rispose infatti, con una sicurezza che probabilmente avrebbe ricordato a Blake la propria.
    Le teorie fioccarono, così come le enciclopedie ingoiate e rispostate (semicit.). Chiunque prendesse la parola si trovava immediatamente addosso gli occhi maliziosi del Superquattro che, muto e immobile come una sfinge, ascoltava fino all'ultima parola con un sorriso degno della gioconda, volando poi verso il successivo concetto senza lasciar nulla di inteso, sottinteso o espresso, neanche davanti a domande dirette alla sua persona. Li ascoltò parlare di croci, di differenza tra norreno, baltico e scandinavo, dell'ubicazione della danimarca e dei suoi valori cristiani, così come di tahara e altre divinità e in conclusione di tutto, quando anche l'ultima parola fu versata, semplicemente, annuì.
    "Vedo che qualcosa vi hanno messo in quelle testoline, ma... prima due cose" l'uomo si era di nuovo messo in piedi a quelle parole, il viso era calmo, rilassato, la gestualità di chi era esperto di comunicazione, tanto che quasi nessuno si rese conto di cosa stesse succedendo [Intuito o Destrezza = 25] in fieri, realizzandolo solo quando sentirono un violento schiocco in fondo all'aula e videro la frusta di Kwaku riavvolgersi per poi essere rimessa al suo fianco "Ho visto che eri molto assonnato. Non sono un docente e non posso togliere punti casata, ma ci tenevo ad aiutarti a stare attento. Pensa positivo: prendersi una mia frustata sulla spalla è roba da mettere in curriculum" l'attenzione del superquattro era tutta per Lucas, il quale era stato violentemente raggiunto alla spalla dall'arma dell'uomo, lasciandogli una bruciante ombra, che rapidamente si spense. Almeno per il momento: ogni cinque minuti, infatti, per un secondo, egli avrebbe risentito chiaramente il dolore della frustata; osservandosi la spalla, avrebbe trovato incisa su di essa una Tiwaz invertita, evidetemente regalo di Kwaku.
    "Bene, ora che vi ho fatto vedere che anche se non tolgo punti ho i miei strumenti, una seconda premessa: a me non me ne frega niente perché non sono né Baltico né tantomeno Denrisiano, ma se Sigurd o qualche altro Capitano vi sente ancora dire che i Baltici sono cristiani o peggio cattolici, vi sputa in faccia e vi da fuoco alla casa. Se vi va bene" sul volto dell'uomo vi era indifferenza per la ferita di Lucas e un pizzico di divertimento per ciò che stava dicendo, tuttavia appariva serio, concentrato: parlava chiaro e conciso e osservava i ragazzi uno ad uno senza mai sofferarsi troppo, se non su quel Blake Barnes che lo aveva quasi sfidato apertamente, o quella Lilith che aveva osato definirsi suo allievo, o ancora, sul povero Jesse, perché in fondo non veniva mai bullizzato abbastanza "Comunque, tornando alla domanda, la risposta giusta è... l'unica che avete tutti scartato" e nel dirlo sollevò il vaso giapponese con un ghigno degno del vero bastardo che sapeva di essere "del resto, questa è una lezione di Rune, e, come la caposcuola dioptase e la prefetta opale e quell'altra opale dai capelli hanno intuito, in rune tutto sta nel significato delle par-"
    "PERDONATE IL RITARDO RAGAZZI" quando la porta di accesso all'aula si tramutò ancora una volta in foglie d'autunno cadenti, l'apparizione di una slanciata figura bionda fu simile ad un tuono a ciel sereno, interrompendo il fluire delle parole del Superquattro e richiamando quasi ogni attenzione sul nuovo venuto.
    "Avrei dovuto tenere la lezione in collaborazione con una figura di spicco di Denrise, ma non è presentato all'appuntamento fissato e te... mo?" il biondo non pareva in vero essersi accorto di tutte quelle attenzioni, forse troppo occupato a scusarsi, di fatto quasi andando a sbattere addosso al Superquattro, accogliendo lo spawnare di un Kwaku selvatico nella sua aula con una faccia che probabilmente ad alcuni avrebbe ricordato un certo meme.
    "Yo, Lance! Ce l'hai fatta ad alzarti dal letto" impassibile, il Superquattro alzò pigramente un braccio in segno di saluto, godendosi gli occhi sempre più fuori dalle orbite del musicista.
    "M-ma... Kwaku, e-eri già quì? E... hai già iniziato la lezione?!" pian piano il runista prese coscienza della situazione, osservando affettato i discenti, tornando poi ad osservare l'altro con far quasi accusatore "Mi avevi detto di aspettarti all'ingresso principale!" affermò lui, minaccioso come un barboncinoò.
    "Ah sì?" fu la risposta da finto innocente del nero "Non ti avevo detto dal tuo studio? Sai, sono arrivato là, ti ho aspettato un po' e ho pensato che ti fossi addormentato..."
    "No, Kwaku. Sono certo mi avessi imposto di vederci all'ingresso, perché - se mi è permesso citarti - un uomo del mio calibro non può certo entrare in Accademia senza una degna scorta di almeno un sacerdote runico, per quanto Inglese"
    "Ah, già, vero" il sorriso dell'uomo si fece ancora più strafottente, forse a causa della citazione, forse a causa del furore mal controllato dell'altro "Sai... sono sempre stato volubile... a volte neanche io mi ricordo cosa voglio" ammise, scrollando le spalle e posando le regali terga sulla cattedra "Per quello ti avevo detto che era meglio vederci la sera prima... per mettere a punto la lezione... ci saremmo evitati errori di questo genere... sono sicuro che ci saremmo anche divertiti molto di più... ma... vabbè, in fondo che importa: tu sei qui, io sono qui, loro sono qui e mi hanno anche già risposto alla prima domanda, quindi va bene così no?"
    "KWAKU!" Lancelot divenne rosso in viso dalla rabbia e con foga si tolse il capotto verde e la sciarpa gialla, gettando entrambi sullo schienale della propria sedia, sopra la pelliccia dell'uomo, facendo poi lo stesso anche col proprio cappellino, andando poi ad osservare i quattro oggetti, sollevando un sopracciglio, anzi, tutti e due "Questo era il tuo semplice-semplice test di benvenuto?" chiese lui, alquanto sarcastico in merito.
    Ovviamente, Kwaku si limitò ad un sorriso sornione "Cosa c'è di più semplice di una domanda quasi impossibile?" propose, godendosi il biondo aggrottare la fronte, tornando poi con assoluta nonchalance ad arringare la classe "Del resto, non solo la risposta era molto radicata negli equilibri politici del popoli del mare, ma - che mio marito mi perdoni - baltico ha ovviamente più accezioni, la cui importante sfugge a tutti voi e si lega profondamente al ruolo di mio marito."
    Lancelot si sedette al proprio posto con un sospiro, al che Kwaku si portò alle sue spalle, quasi appoggiandosi alle lavagne e incrociando le braccia "Voi con Baltico avete inteso il mar Baltico... il che è vero, ma per noi popoli del mare... i mari sono qualcosa di un po' più incasinato..."
    Kwaku prese fiato e poi con un colpo di bacchetta scrisse sette nomi alla lavagna, ovvero i sette mari "Voi vivete qui da anni e vi siete trovati Denrise con i Denrisiani, sapete che cacciano mostri e che hanno usi vichinghi e fine: gente strana e fine, no? Ci sta eh, ma la cosa è un po' più complicata di così: quando i progenitori dei denrisiani hanno iniziato ad espandersi e costruire colonie non è che guardavano molto cosa facevano e dove andavano, ma ad un certo punto si sono resi conti di non essere soli, ma che c'erano anche altri maghi che avevano preso per varie ragioni le vie del mare. Dopo anni di guerre, conquiste, fondazioni, accorti, spartizioni, i cosiddetti popoli del mare hanno deciso di rievocare l'antico mito dei sette mari e stabilire sette re sovrani sui cosiddetti sette mari, ognuno con un suo popolo, le sue usanze e le sue prerogative."
    Lancelot a suon di sentirsi parlare alle spalle si fece inquieto, cercando di torcersi, ma non con troppo successo. Kwaku, intanto, andava dritto come un treno "Ogni Re è sovrano di un mare... ma il mare è di tutti, pure degli Inglesi" ghignò avvicinandosi a Lancelot da dietro e poggiandogli le mani sulle spalle con far canzonatorio "quindi ogni Re comanda il suo popolo che originariamente deriva da quel mare o che lì ha comunque avuto la sua fortuna... e questo ci fa rispondere alla vostra domanda"
    L'uomo si allungò in maniera felina, cercando senza troppo successo di strusciare il proprio corpo su Lancelot, raggiungendo il fumetto "Il fumetto riprende un dio della mitologia norrena, ma per quanto Denrise sia legato agli dei norreni, ciò non lo rende strettamente Baltico." spiegò, lanciando poi il fumetto ad Aidan con un occhiolino.
    Il secondo oggetto che prese fu la croce "Me la reggi Lance? Questa è di un ministero che si affaccia sul Baltico, e non è un paese baltico, ma è cristiana e la sua fattura è un regalo del sacro ordine della croce di malta, che da secoli guida i popoli del mar mediterraneo. Quindi decisamente non baltico... per quanto si affacci sul baltico" ridacchiò.
    Kwaku il proprio bacinoa Lancelot e provò a sfilargli di mano la croce per metterci la barca coreana, il quale però a quel punto ne ebbe evidentemente abbastanza, alzandosi e mettendosi vicino alla finestra, chiaramente ostile, a braccia conserte. Kwaku accolse il rifiuto con un ghignetto e niente più, mostrando a tutti invece il modellino.
    "Il Caposcuola Opale ha ragione. La nave tartaruga richiama la carpenteria denrisiana, ma è uno scoppiazzamento: loro vedevano le nostre drakkar e hanno deciso di fare delle navi simili... ovviamente senza riuscire ad eguagliarci! Mentre il vaso... Lancelot, rispondi tu?"
    Il musicista fissava l'altro infastidito, ma, dopo averlo visto prendere ancora il suo posto sulla sedia, decise di rispondere "Quelli sono koropukkuru, spiritelli tipici dell'isola di Hokkaido, in Giappone, che ospita un villaggio conquistato dal re del Baltico intorno al 1600... e quindi, anche se non ha niente di norreno o runico, è comunque identificabile come manufatto baltico... in quanto appartentemente ad un popolo che risponde al Re del Mar Baltico"
    Kwaku annuì compiaciuto "Siete davvero fortunati, sapete? Io e Sigurd amiamo dire che i sacerdoti o son degni o son fregni: il vostro è tutti e due!"
    "FINISCILA KWAKU!" strillò in risposta Lance, avvampando chiaramente bullizzato dall'altro, che si stava decisamente divertendo.
    "Va bene va bene... ci provo... anzi... facciamo così: smettiamola di parlare di te. Parliamo di qualcuno di ancora più figo: mio marito propose "Lui, come Re del Mar Baltico ha controllo su qualsiasi villaggio baltico, indipendemente di dove si trovino... e da quanto possano essere diversi. Gran parte dei villaggi baltici si trovano nelle zone artiche e antartiche del globo, ma non è necessario, perché alcuni non si sono uniti spontaneamente, ma sono stati conquistati... il che pone un importante tema: l'identità. Cos'è un baltico?
    Una domanda complicata, alla quale in effetti il nero aveva ben poco risposto. Fu forse per questo che la melodica voce di Lancelot inziò a diffondersi "Kwaku sta cercando di dire che a livello geopolitico potremmo classificare i sette mari come di fatto sette imperi: comandano più popoli, tra di loro anche non in continuità geografica, e questa eterogeneità genera un doppio problema: garantire le identità individuali per impedire rivolte, ma, al contempo, creare valori identitari comuni che li facciano sentire parte del tutto"
    Kwaku annuì compiaciuto "Molti di voi si sono focalizzati sulla geografia e la religione, ma sono due aspetti che non potrebbero andar bene per i popoli del mare... o almeno, non per il Mar Baltico. La scelta è ricaduta sulle eccellenze e le tradizioni dei primi baltici e sulla visione stessa del mare e della magia. Ci si è focalizzati a diffondere e rinforzare le tradizioni dell'artigianato del legno, delle rune, dell'astronomia e soprattutto a diffondere la corsa al mare come avventura, e di una società fondata sui Predoni, avventurieri sempre a caccia di mostri marini... e quando ci scappa anche tesori e altre navi... ma principalmente di mostri marini: del resto Denrise è contro la magia nera" un piccolo ghigno si stampò sul suo viso "I Caraibi viaggiano per il mare per commerciare, i Mediterranei lo fanno in nome della loro giustizia, i mari del sud sono solcati in armonia con la natura, mentre il mar rosso persegue i propri fini senza alcuno scrupolo. Sicuramente è più facile ritrovarsi in questo, ovunque si sia nel mondo, che omologare l'abbigliamento denrisiano - ben più leggero - a quello islandere, o chiedere ai giapponesi di non adorare i loro spiritelli e votarsi solo a Odino."
    Senza un reale preavviso, Kwaku lanciò in aria delle rune che atterrarono nelle mani (o sulla fronte) di Jesse, Lilith, Aidan ed Elisabeth "Siete prefetti e coposcuola, e avete le vostre responsabilità Le rune vi hanno eletti portavoce e vi hanno assegnato uno dei quattro avamposti. A voi formare un gruppo e immaginare come possa essere quel posto"
    "Ci sono domande fin qui?" qualcuno doveva pur chiederlo, ed era chiaro non sarebbe stato il superquattro. Risposto a quando domandato, il musicante avrebbe ripreso ad approfondire l'esercizio del giorno "Religioni, usi, costumi, struttura stessa del villaggio e rapporti con il Ministero della Magia di competenza... dovrete fare un brainstorming in merito e produrci almeno venti centimetri di pergamena su come immaginate quel Villaggio. Non vi chiediamo di andare online a cercarlo, anzi, ve lo vietiamo proprio: il vostro è un puro esercizio di logica e stile... non è importante che rispecchi la realtà, ma che il ragionamento abbia senso."
    "Confermo quanto dice il sacerdote: sinceramente non me ne frega un cazzo che diciate le cose giuste, mi interessa che ci dimostrate che avete capito che cazzo sia un fottuto baltico e cosa sia un cazzo di denrisiano." concluse il superquattro, seguito da un gemito di Lancelot, che non poté non osservare il proprio orologio, alquanto felice che la sua ora stesse finendo.
    Prova Pratica
    Rieccoci!
    Sì, lo so, il post è enorme, ma come intuirete ho assemblato il secondo e il terzo post, questo perché ho pensato che mettervi una scadenza intermedia in mezzo alle festività natalizie fosse alquanto crudele (per quanto un po' sarà così, ma almeno vi permetterò di organizzarvi più elasticamente).

    Lance è infine giunto e Kwaku si sta assai divertendo a bullizzarlo.
    La prova pratica prevede che voi vi confrontiate, in gruppo, su come possa essere strutturato un dato villaggio baltico, mediando tra identità locali, problematiche e cultura baltica e norreta stessa.
    Il vostro è un esercizio di stile dialettico e deve produrre alla fine un testo, TUTTAVIA perché la prova possa essere valida dovrete:
    - fare almeno due post a testa
    - il portavoce nel suo ultimo post deve cosa avete in on e off dedotto e produca un testo di sintesi (nulla di lungo).

    Dividetevi voi liberamente in gruppi di massimo quattro persone, tenendo conto che Kwaku ha scelto 4 capigruppo referenti, che dovranno ahiloro fare la breve sintesi di cui sopra.

    Gruppo Kenaz: Villaggio antartico baltico (Jesse)
    Più che un villaggio è in effetti un avamposto baltico istituito nel Settecento quando i popoli del mare iniziarono a competere per l'ultimo continente terrestre.
    Attualmente è una base di ricerca del Congresso Magico Mondiale, dove i baltici svolgono primariamente una funzione di guardia, studio delle rune e delle creature artiche


    Gruppo Laguz: villaggio di Hokkaido (Lilith)
    Il villaggio di Hokkaido è stato conquistato e ospita popolazione totalmente giapponese, che afferisce al Ministero della Magia Giapponese.
    Sono uno dei cinque villaggi giapponesi. Come popolo hanno pieno controllo delle coste della loro isola e spesso sono in contrasto con gli altri villaggi


    Gruppo Isaz: villaggio della Crimea (Elisabeth)
    Le popolazioni originarie baltiche si sono mosse per terra dalle steppe russe fino a conquistare la penisola ucraina e installarci una propria colonia, che di fatto sorge all'interno del Mar Mediterraneo, da secoli dominato dai maghi del sacro ordine di malta, che si oppongono alle scorrerie piratesche tipiche dei poli baltici, in un clima di quasi perenne guerra


    Gruppo Dagaz: villaggio dell'Alaska (Aidan)
    Il popolo di origine inuit si è spontaneamente unito per alleanza matrimoniale al Re del Mar Baltico nel 1100dC, avendo usi e costumi molto simili ai baltici.
    Il popolo rientra nella giurisdizione del Macusa e del Ministero della Magia Statunitense, unico ministero ad avere nei propri territori esponenti di tutti e sette i popoli, ai quali con il United States of American's Seas, ha imposto loro una pacifica convivenza, affermando che qualsiasi attacco avrebbe richiesto l'immediato intervento del Macusa e degli altri villaggi.


    Usate la mia traccia unita a quanto riportato nel post e nella descrizione dei sette mari per dedurre.
    La scadenza definitiva per fare i due post è il 31/12/2022 alle 23:59, ma per il primo post dei due, vi chiedo di scriverlo entro il 28/12. Questo, per impedirvi di ridurvi all'ultimo e di fatto non interagire correttamente.

    Se avete bisogno, sapete dove trovarmi. Per il resto, divertitevi e divertitemi!

     
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    Harry Wood
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    Era quasi strano non trovare in aula, il loro solito professore per la materia, il professor Olwen, ma aveva anche fatto l’abitudine alle sorprese della scuola che accadevano giornalmente e nelle varie classi e tutto sommato non era male nemmeno fare lezione con quell’ospite speciale. Esso era sia una stella del mondo magico, ma già come inizio di lezione aveva posto loro una domanda, alla quale aveva dato la sua opinione personale, che sembrava essere semplice, ma alla fine si rivelò essere decisamente a trabocchetto però era solo una domanda e poteva sempre rimediare alla cosa. Seppur gli piacessero molto quelli che erano considerati i popoli del mare, quelle domande e quelle informazioni che stavano tirando fuori il finalmente arrivato professore e il loro illustre ospite, erano davvero tanti un treno di parole che si susseguivano formando un gran filo logico tra di loro, era veramente interessante sentirli parlare dato come argomentavano alla perfezione. Quell’esercizio proposto per la classe era davvero di un livello elevato, adorava come avevano messo sul piatto tutto ciò. Poter ragionare su uno dei quattro luoghi proposti era interessantissimo dato che ognuno aveva il suo interesse, il suo piacere e tutto ciò era anche un modo per scoprire ancora una volta un qualcosa di nuovo una cosa che gli piaceva fare fin dal suo primo giorno accademia. Quindi tra le quattro proposte quella che lo attirava maggiormente era quella relativa al villaggio dell’Alaska. Di fatto si avvicinò al referente Per quel gruppo di lavoro che era stato identificato in Aidan.

    Ehi Aidan, penso che il villaggio dell’Alaska sia un grande tema, lo adoro assolutamente.

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Per quanto riguarda il villaggio in sé mi aspetterei, così come credo che sia, un qualcosa che affaccia direttamente sul mare e ha delle case colorate dato che anche in quei posti è la normalità.

    Una nuova pausa nelle sue parole.

    le case me lo aspetterei tutte fatte di legno e distaccate, ma non troppo, l’una dall’altra e in ognuna per me ci sarebbe qualche postazione per pulire il pesce, principalmente penso il salmone in quelle zone, quindi potrebbe essere un’economia molto ittica e dedita alla pesca.

    Si soffermo un attimo per pensare.

    Insomma, Per me sarebbe uno di quei villaggi che non è vicino alla modernità, anzi mantiene il suo passato sempre attivo con le tradizioni e tutto il resto, e come dicevo dove i prodotti del mare sono alla base di tutto.

    Si sedette meglio su quella sedia.

    invece per quello che riguarda la religione mi verrebbe da dire che difficilmente possono essere legati alla fede cristiana ma penso che siano legati al mondo della natura, delle credenze, degli spiriti o cose simili. Te che idee hai in merito?

    Chiaro che alla fine dovevano discutere tra di loro e con chi si voleva unire al quel gruppo di lavoro. Era Bello poter lavorare con più persone e e poi dare un un identità unica a tutto ciò.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Harry si unisce al gruppo di lavoro Dagaz guidato da Numero cinque Con il quale interagisce per dare le sue prime idee sul villaggio in questione.
     
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