Lezione Incantesimi&Antiche Rune - Triennio 21/22

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Per Eva era strano vedere tutti quei ragazzi crescere di giorno in giorno. Erano un passo dal mondo degli adulti, fuori da quelle mura che secondo lei proteggevano ognuno di loro, o almeno ci provavano visti i risultati di alcune brutte esperienze. Eppure, quei ragazzi erano riusciti ad arrivare sempre più forti fino a quel punto e lei ne era orgogliosa. Quel giorno era in compresenza con Olwen e avrebbero portato i ragazzi a svolgere un compito arduo, qualcosa che poteva esser utile loro per tutta la vita e che sperava non fosse troppo complicato per alcuni di loro.
    «Sono proprio cresciuti, non trovi?» – la voce della Ivanova era quasi rotta da una malinconia dolciastra, mentre attendeva con ansia l’arrivo degli studenti del triennio, davanti le scale del grande atrio. Qualche giorno prima di quella lezione, nelle bacheche di ogni Casa, era apparsa una pergamena che recitava le seguenti parole:
    CITAZIONE
    Gentilissimi studenti del triennio,
    siamo lieti di invitarvi alla lezione congiunta di Antiche Rune e Incantesimi. Per tale occasione, vi preghiamo di recarvi alle ore 15 di martedì 1 Marzo, nell’atrio principale.
    Vestite comodi, siete autorizzati a non indossare la divisa!
    Eva Ivanova & Lancelot Olwen

    Così concludeva il messaggio dall’elegante calligrafia e ora non restava che attendere i ragazzi nel luogo dell’appuntamento «Sono davvero curiosa di sapere come reagiranno i ragazzi quando li porteremo fuori. La prima volta che sono stata lì, ero emozionatissima.» – effettivamente la sua esperienza sul posto dove stavano andando era stata una di quelle che non avrebbe mai più dimenticato. Eva vide arrivare i primi studenti del quinto anno, che avrebbe accolto con un buongiorno e un sorriso amorevole, mentre li vedeva iniziare a vociferare tra loro ipotizzando quale sarebbe stato l’argomento della lezione di quel giorno. Eva ascoltava le mille ipotesi e sorrideva di tanto in tanto. «Quando siamo pronti, iniziamo.» – sussurrò avvicinandosi appena a Lancelot.
    Benvenuti bambinetti belli del triennio a questa lezione congiunta di Rune e Incantesimi.
    Non dovete fare altro, per questo primo post, che inserirvi a lezione e prepararvi ad intraprendere la magica (?) avventura!

    Scadenza prevista: 9 Marzo 2022 ore 23.59
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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    ATTENDERE IL PROFESSOR OLWEN PRIMA DI POSTARE ♥



    Edited by Lancelot Olwen - 2/3/2022, 23:47
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    "Buongiorno Vicepreside" Lancelot parlò con un tono allegro nel raggiungere la docente di Incantesimi, avvicinandosi con affetto e anche un filo sottile e senza doppi fini di ironia e galanteria, del resto non aveva ragioni per non essere felice vicino ad una gnocca fotonica come Eva, specialmente in una scuola pericolosa come Hidenstone 'Già i ragazzi sono tra i più indisciplinati e suicidi che abbia mai visto' e il fatto che Blake Barnes fosse solo uno dei tanti diceva tanto in merito 'E come se non bastasse l'accademia sorge su un'isola bellicosa e irta di segreti come poche!'
    Non c'era dunque da stupirsi che il biondo si sentisse fin sfinito dalla propria professione, trovando un porto sicuro quasi esclusivamente nei colleghi, Eva inclusa, andando quindi ad approfittare di ogni occasione possibile per fare ciò che gli pareva più sicuro: collaborare e portare via le balle andare in gita.
    Indossava abiti leggeri tendenti al verde e al cachi e con tranquillità salutava tutti i ragazzi del triennio, senza mai però allontanarsi dalla collega e specialmente dal suo orecchio "Non me ne parlare... ogni volta che li vedo mi sento un vecchio... per non parlare di Blake... mi ricordo ancora Aaron che mi parlava del fratellino... trovarmelo davanti senza latte alla bocca mi fa sentire vecchio come Merlino" si prese in giro da solo lui, cercando di tenere alto l'umore senza riflettere sulle spade di damocle che su tutti i ragazzi gravavano, posando anche una mano sulle spalle della docente quando la sentì eccitata (per l'uscita), al che sul suo viso si disegnò un sorriso caldo, radioso, anche se non proferì in merito parole, quasi il suo ricordo fosse inenarrabile.
    Il biondo, anche sospinto dalle parole della collega, osservò il proprio orologio da polso, attendendo le 15.10, al che decise che da lì in poi il ritardo non sarebbe più stato tollerato (da loro), rendendolo imperdonabile per gli studenti stessi. Fu così che batté le mani, richiamando l'attenzione di tutti.
    "Benvenuti: spero non abbiate preso impegni oper la giornata, perché abbiamo deciso di portarvi in uno dei posti più magici al mondo" e fu così che Lancelot, ruotò la bacchetta, facendo comparire una statua in terracotta di uno scoiattolo, la quale non tradiva alcunché sulla loro destinazione, se non una certa autoreferenzialità ed autoironia da parte del docente di rune.
    "Penso abbiate tutti ampia confidenza con le passaporte: al mio tre, tocchiamola tutti insieme... 1... 2... TRE!" e fu così che una delle più fastidiose sensazioni al mondo li afferrò per l'ombelico, risputandoli in un posto brullo, arido e caldo.
    Guardandosi attorno i ragazzi si sarebbero trovati in un altipiano, nel mentre il sole appena sorgeva dall'orizzonte, indicando come avessero profondamente cambiato fuso orario. A consolarli, all'interno di un recinto in legno, vi erano dei pacifici alpaca, che stavano brucando del fieno da una mangiatoia, osservandoli serafici.
    "Benvenuti in Perù, ragazzi! Vi consiglio di mettervi leggeri, perché l'estate peruviana è molto più calda della nostra" commentò lui, allargando le braccia, fiero del cielo limpido così come della rossa terra. E della passaporta scoiattolo, ovviamente (?).
    Enratta
    Benvenuti alla lezione di incantesimi e antiche rune: sono ammessi tutti i ragazzi del triennio che seguono almeno una delle due materie.
    Non mi soffermerò oltre: è una tranquillissima entry.

    Scadenza: mercoledì 9 marzo ore 23.59
    Mi raccomando: divertitevi e divertiteci!


    Edited by Lancelot Olwen - 8/3/2022, 23:45
     
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    Black Opal
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    Jesse Lighthouse | Prefetto Black Opal
    "Gita gita gitaaaa" c'erano molti modi per cominciare bene un mese, ma era innegabile che una gita fosse uno dei migliori in assoluto, o almeno, questo sembrava pensare Jesse "E poi saremo con la Ivanova e Olwen, sì, insomma, sarà divertentissimo... sì, insomma, l'ultima volta ho rischiato di diventare lo schiavo sessuale di una regina antica pazza, ma ehi, era solo una simulazione istruttiva e sempre quella simulazione ha quasi ucciso Cameron" e Lilith, ma quello, visto che stava parlando (o blaterando?) con Blake lo tenne per sé "Quindi, uh, sì, dai, sarà una cosa fichissima, io ci credo tantissimo!"
    L'entusiasmo del castano era palpabile, quasi quanto i suoi marmorei addominali, ed era probabile che per le persone che gli volevano bene già quella fosse una buona maniera per iniziare la giornata: il ragazzo si era alzato di buona lena fin dal mattino, andando a correre fischiettando con Jolly, tornando poi per colazione e servendo a tutti i suoi amici quel motivetto allegro che faceva tanto Erik sotto anfetamine (?) e che lo portò di fatto a presentarsi davanti ai docenti praticamente saltellando, non prima, ovviamente, di essersi presentato in sala comune dei Black Opal per un ultimo controllo.
    "Percorsi Gemma che seguite la Ivanova e/o Olwen (quindi praticamente tutti): SI VA IN GITA, QUINDI MUOVIAMOCI!" e fu così che si fece trascinatore di disagio e forse anche di folle fino alla coppia di docenti.
    "Buongiornissimo professori, grazie ancora per la gita!" il ragazzo si presentò quasi subito davanti ai docenti, alzando la mano e salutando vistosamente. La spilla era ovviamente al petto, ma non sopra la classica divisa: indossava una morbida felpa blu con sopra il logo dei marines, abbinati a dei pantaloni da tuta e delle scarpe da ginnastica; al braccio teneva una giacca invernale, mentre sulle spalle portava lo zaino.
    Il ragazzo sorrise un'ultima volta al duo di adulti, poi si guardò intorno, fino ad individuare il ragazzo della sua vita: Adamas "Pronto per la gita con Olwen?" gli balzò praticamente davanti, dando manforte alla tesi che appunto il ragazzo fosse in quella fase della vita definibile come "Erik sotto anfetamine", che ebbe come climax il tentativo di baciarlo, salvo poi mettersi al suo fianco e ascoltare i docenti, toccare la passaporta... e morire di caldo.
    "Uh!" fu la classica reazione del giovane, che si guardò intorno con enormi occhi, studiando le deserte lande, così come gli adorabili alpaca "Uh!" ripeté poi, alle parole di Olwen "Perù... fico!" e fu così che con un gesto abbastanza naturale si tolse la felpa di dosso, rimanendo con una canotta verde militare, cosa che, dopo un'istante lo fece accigliare "Ma perché quando Olwen ci porta da qualche parte io finisco sempre nudo?" si disse lui, toccando il tessuto della propria canotta, che lasciava ben intuire la prestanza fisica dell'aspirante marine, che poi provvide a mettere tutti gli abiti in eccesso nello zaino e tentare di trasfigurare una crema solare "Mamma dice sempre che sono un fototipo non-ho-capito e devo mettermi la crema o mi ustiono e poi mi vengono le rughe e il cancro e come dice lei non sa cosa sia peggio" propose tutto d'un fiato, cercando con gli occhi il suo migliore amico per offrirgli ciò di cui Adamas non doveva aver bisogno (la crema).
    RevelioGDR


    Jesse è sovreccitato dalla gita.
    Raccatta i ragazzi in sala comune black opal e li porta da eva e lance, poi arriva in perù, rimane in canotta e cerca di trasfigurare un tubetto di crema solare che offre anche a Blake e a chiunque voglia/possa servirsene.
     
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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 19 anni | III Anno

    Una nuova lezione congiunta era sempre un evento temibile, viste le più recenti esperienze, ma forse la combo Ivanova-Olwen era la migliore possibile? Le nature dei due docenti, in fondo, erano ben più pacate e amabili rispetto a Ensor-Parton.
    ‘Quindi non ci saranno situazioni potenzialmente mortali, questa volta, vero?’
    Senza l’obbligo di indossare la divisa, Adamas aveva optato per un abbigliamento ben più informale del solito: un paio di jeans neri ed una felpa abbastanza pesante, con una giacca a vento legata in vita per ogni evenienza.
    Nell’atrio principale, la fiumana di ragazzi del Triennio si raccolse attorno ai professori allegri: a quanto pare, la gita era un’occasione felice anche per loro.
    “Buongiorno, prof!”
    Fu in quel momento che venne assaltato da quel concentrato di gioia e disagio che chiamava fidanzato: “Uh - ciao, amore! Sperando che vada meglio che la gita sulla M.I.S.S., direi di sì.”
    Ricambiò il bacio, per poi staccarsi e salutare anche Blake, ben sapendo quanto fosse suscettibile (‘Il più grande eufemismo della storia’) quando non era considerato: “Ciao, Blake! Come stai?”
    Strinse quindi la mano di Snowflake, per poi toccare la Passaporta (“Molto carina, professor Olwen!”; ‘E molto più rassicurante di un sigillo astronomico, direi…’), e subire quindi la stessa ondata di calore che aveva accolto Jesse.
    “Trattieni l'entusiasmo, Snowflake - o ti scioglierai al sole!” rise l’Ametrino, per poi togliersi la felpa rimanendo con la semplice T-shirt bianca.
    “Però… guardare l’alba con te è bello in qualunque parte del mondo. Guarda che tenerelli gli alpaca… loro non sputano, vero? Quelli sono i lama, giusto?”
    Rise anche alla battuta di Jesse, per poi rispondergli sottovoce: “Non ne ho idea, ma quando rimani mezzo nudo è sempre bello…”
    Quindi, aggiunse con tono normale “Forse… chiaro? Credo che tra le due sia ovvio quale sia peggio, no?”
    ‘Anche perché ti vorrei anche con le rughe’
    “Però… bisogna pensare anche alla tua carriera su TikTok. Vestis”: avrebbe cercato di trasformare la propria felpa in un cappello da esploratore alla Indiana Jones per Jesse, ovviamente in tinta con la sua cannottiera.
    Avrebbe quindi usato lo stesso incanto sulla giacca a vento, per trasformarla in una bandana bianca da indossare.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Interagisce con Blake Barnes e Jesse Lighthouse.

    Usa Vestis per trasfigurare la propria felpa in un cappello da esploratore stile Indiana Jones verde militare per Jesse; quindi, usa Vestis per trasfigurare la propria giacca a vento in una bandana bianca per sé.


    Coraggio: 14
    Empatia: 16
    Intelligenza: 24
    Resistenza: 17
    Tecnica: 13
    Intuito: 20
    Destrezza: 16
    Carisma: 16

    - Monile a forma di caduceo in mercurio ᛗ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.
     
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    Dioptase
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    L'invito a non indossare la divisa ma vestiti più comodi, era stato accolto dal ragazzo con un sospiro di sollievo ed un'alzata di spalle. Non avrebbe indossato la divisa comunque, invero. Cosa gliene fregava lui di punti persi, punizioni o brutti voti? Era diventato un emo depresso che si tagliava perché soffriva cit. (?) e quindi aveva ancor meno voglia di prima di stare alle stupide regole imposte da quella vecchia mummia più longeva della Regina Elisabetta.
    Ehi Ash, a quanto pare oggi non dovremo stare in quelle aule ammuffite annunciò, accarezzando il piumaggio bordeaux del proprio chocobo, che ormai era decisamente più cresciuto rispetto a quando la sua testolina era sbucata fuori dall'uovo. Aveva detto "dovremo" poiché che fosse possibile da regolamento oppure no, Cameron aveva iniziato a portarselo ovunque; Ashura era diventata la sua unica compagnia, ormai, una compagnia fissa e con la quale passava la maggior parte del suo tempo, l'unico esserino che lo amava incondizionatamente. Cioè vogliamo dire, Mia lo aveva lasciato per una cazzata, con Elisabeth invece le cose erano parecchio complicate, anche se sembravano aver ristabilito una parvenza di equilibrio. Nonostante ciò, Cam non voleva forzare la mano, lasciandole spazi e tempi di metabolizzare tutto.
    Quindi si alzò dal letto dov'era steso pigramente con qualche foglio di carta colorata in mano, intento ad intrecciarli, piegarli e modellarli come creta sotto le sue dita, fino a farli diventare copie perfette di oggetti reali, solamente che questa volta erano degli origami. Depositò i suoi lavori sulla scrivania ed indossò una tuta molto poco scazzo e delle scarpe comode, quindi uscì, seguito dal suo vedere ed adorato Chocobo.
    Erano circa le 15:05 quando arrivò in atrio, tallonato dal fedele Ashura, che studiò curioso i due docenti da dietro le gambe di Cameron. Il chocobo già conosceva il biondo, quindi non si fece poi così tanti problemi a zampettare verso di lui, magari nella speranza che gli desse qualcosa da mangiare o qualche coccola. Cameron osservò il docente come a dire "io in camera non lo riporto". Ed era un po' un ordine categorico, non voleva separarsi dal suo famiglio, piuttosto avrebbe droppato lui stesso la lezione. Buongiorno, professori chiosò alla fine, forse un po' a scoppio ritardato, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni ed attendendo che svelassero l'arcano. Per fortuna non era arrivato in tempo per sentire le grida da checca di Jesse, ma comunque si tenne ben lontano dai due piccioncini, evitando di simulare i conati di vomito, solamente perché aveva davanti dei docenti così noiosamente pallosi.
    Semola è piuttosto egocentrico commentò, ricordando lo scoiattolo del docente, quando davanti a loro comparve una statua dalle simili fattezze. Beh, a parte che gli scoiattoli erano tipo tutti uguali, soprattutto se ripresi a mo' di statue.
    Quando fu ora, posò la mano su una delle zampine dello scoiattolo, continuando ad ignorare chiunque attorno a sé, sbuffando giusto un paio di volte. Quindi, scomparirono nell'oblio. Ovviamente, prima di questa procedura, aveva sollevato Ashura, tenendolo saldamente con il braccio libero e per sicurezza gli aveva fatto toccare la statua con l'aletta, giusto perché la sicurezza non è mai troppa. Vennero dunque trascinati in un oblio che durò pochi secondi, perché presto i loro piedi toccarono il terreno di un altopiano, il sole che stava appena sorgendo. Anche uno non avvezzo allo studio come Cameron, poteva intuire che fosse per via di un fuso orario completamente diverso.
    Non che ci voglia poi così tanto per superare l'estate londinese commentò, osservando gli alpaca. Peccato che Cameron è Cameron e non Emma, sennò sarebbe saltato già al collo di quegli animali. Ma il castano si limitò ad un'occhiata fredda, trattenendo Ashura per la collottola ed ancora una volta, ignorando i compagni. Non aveva la crema, di sicuro Jesse non gliela avrebbe prestata e lui non gliel'avrebbe chiesta, con gli incantesimi trasfigurativi faceva schifo. La sua pelle chiara, abituata ad un paese freddo come la Norvegia, ne avrebbe sicuramente risentito ma vabbè, c'est la vie.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
    Eterosessuale

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    Minaccia Lance (?)
    Saluta i prof
    Ignora i compagni
    Dice cose a caso
    Ciao
     
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    Black Opal
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    Le gite nelle quali, nell'organizzazione, c'era Lancelot Olwen, non finivano mai bene.
    Insomma, in Egitto erano quasi morti tutti quanti, nella caccia alle uova -che non era proprio una gita, ma ci siamo vicini- qualcuno era caduto in acqua da tremila metri. Un uccello del malaugurio dai capelli dorati e gli occhi chiari. Beh, mica male come portatore di sventura.
    Comunque, indossò una t-shirt bianca, dei pantaloni più o meno dello stesso colore e delle scarpe coordinate.
    Lanciò un bacio volante a Persephone e quindi la invitò ad adagiarsi sulla sua spalla. Aveva imparato che un aiuto era sempre utile, in qualsiasi caso.
    Quindi, la bacchetta saldamente in mano, si diresse con calma verso il punto d'incontro. A differenza di Cameron, lei era in orario ed anzi, le piaceva giungere in anticipo giusto per far vedere che prendeva seriamente il suo compito da prefetta o, comunque, che stava iniziando a farlo, a seconda dei punti di vista.
    O meglio, si stava dirigendo prima di sentire le urla aquilesche di Jesse. Sorrise, scuotendo appena la testa di fronte a quelle manifestazioni, ma non disse nulla e decise semplicemente di seguirlo, forse molto più preoccupata di lui su che cosa gli avrebbe riservato quella gita tanto inattesa quanto preoccupante e gradita al tempo stesso.
    Quando arrivarono, trovarono Olwen e la Ivanova ad attenderli con sui volti giovani, i soliti sorrisi con i quali li accoglievano sempre.
    Buon pomeriggio professor Olwen, professoressa Ivanova salutò, mentre la fatina osservava chiunque con diffidenza -ad eccezione di Blake- e si nascondeva tra i capelli corvini di lei. Lasciò perdere, ormai la piccola era fatta così, non c'era nulla da fare.
    Dobbiamo preoccuparci? Domandò, osservando apparire la grossa statua a forma di scoiattolo, chiaro segno di quanto Olwen fosse megalomane, oltre che buono e tenerello. L'ultima gita non è andata poi così bene, forse sta invecchiando. Ma in realtà era contenta di staccare dalla routine, di lasciarsi per un po' alle spalle qualsiasi problema. Non c'era niente che risolvesse i drammi come una bella gita in...
    Prese la passaporta assieme a tutti gli altri, sentendo subito mancare la terra sotto i piedi, venendo quindi teletrasportata in un luogo completamente diverso dalla fredda Isola denrisiana.
    ...Perù.
    Ma quelli sono Alpaca? E sputano? Domandò, chiedendosi se si stesse confondendo con i lama o se avessero entrambi quella peculiarità. Li osservò da una certa distanza, non osando avvicinarsi troppo. Per quel che ne sapeva, quei simpaticoni potevano avergli fatto qualche magia per renderli odiosi o qualcosa del genere.
    Dobbiamo tipo cavalcarli? Chiese, forse abituata troppo bene alla hot zone (?)
    Ti dispiace? Grazie. Se Jesse non avesse avuto nulla in contrario, avrebbe preso il tubetto di crema per applicarsela nei tratti di pelle scoperti
    Jessica Whitemore


    Black Opal
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    Se mai qualcuno dei Black Opal, ma in generale ogni essere vivente o meno del castello, avesse avuto l'ardire di dimenticarsi dell'avviso affisso in bacheca da Ivanova ed Olwen bastava seguire il trillio di gioia di Lighthouse per arrivare puntuali all'appuntamento dato dai due docenti. E alla fine anche la Lynch, non del tutto volente, aveva finito con l'essere un topolino alla musica ipnotica del flautista. «No, stiamo andando semplicemente nella stessa direzione», perché mai avrebbe appoggiato o seguito Jesse in qualcosa. O così le piaceva credere. Giunse in Sala Grande confondendosi tra gli altri, le braccia conserte, lo sguardo a passare tra i presenti, fino a soffermarsi su Cohen e Ashura. Si avvicinò loro, per carezzare la testolina del chocobo del suo migliore amico. «Ciao, splendore», le dita immerse nel piumaggio morbido della fida compagna di Cam cui rivolse un sorrisino appena abbozzato, certa che le male lingue già iniziavano a tessere nuovi pezzi di trama in quella storia. «Buon pomeriggio!» salutò i responsabili delle due cattedre che li avevano convocati quel primo giorno di marzo così vicino all'equinozio di primavera. E nonostante stessero veleggiando verso i mesi più caldi, la Lynch indossava una di quelle tute leggere di un beige chiaro, capaci di valorizzare il suo fondoschiena e lasciando intravedere, appena appena, un filo di pancia quando sollevava entrambe le braccia; a completare l'abbigliamento un paio di scarpe sportive, che si adattavano sia a camminate che a scarpinate vere e proprie, ai lobi gli orecchi di Garlic che all'occorrenza divenivano un paletto. Il tempo di radunare i partecipanti ai due corsi che una passaporta, una statua a forma di scoiattolo, venne presentata dal runista che invitò, senza troppe cerimonie, a toccarla per smaterializzarsi in un luogo altro che non fosse Denrise. La sensazione dello strappo all'ombelico, il torcere dello stomaco a quel mezzo di trasporto magico che metteva a dura prova anche chi mandava giù amianto, furono presto dimenticati quando sbattendo le palpebre velocemente per abituarsi ad una nuova luce, così intensa rispetto a quella che vi era in Sala Grande. Quella e la sensazione di avere un mano a stringerle la gola. Per Morgana, lì sì che faceva caldo! Ma l'espressione solitamente paragonabile alla presenza di oggetti dubbi lì dove non batte il sole che si portava dietro venne sostituita da una di puro stupore e poi di calma: alba, un altopiano che non aveva mai visto e degli... alpaca?
    Nell'arrivo era finita vicino alla Whitemore che, nel frattempo, si era appropriata della crema solare di un più che provvidenziale Jesse. «Ti spiace?» Avrebbe chiesto col catalizzatore alla mano, eseguendo un semicerchio in senso orario, toccando poi il tubicino di crema e poi trascinando la bacchetta verso di sé, lenta, concludendo il tutto con una stoccata sulla sua mano libera. «Gemino», qualora una copia della stessa le fosse riuscita avrebbe sorriso -oh mio Dio, sì, sorriso- alla corvina. «Così che anche gli altri possano usarla». Così facendo avrebbe iniziato ad applicare la stessa su ogni porzione della pelle scoperta, avvicinandosi poi a Cohen con il tubicino. «Fossi in te mi proteggerei, norvegese». Che non si dica che non si preoccupasse del Dioptase.
    Elisabeth
    Lynch

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    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

    Black Opal
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    Battitrice

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    Interagisce con Cameron e Jessica. Fa un gemino (III anno, trasfigurativo) sulla protezione solare per poi spalmarla e darla a Cohen o a chiunque altro ne necessiti.

    Coraggio: 29
    Empatia: 7
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 17
    Tecnica: 15
    Intuito: 13
    Destrezza: 16
    Carisma: 18

    Oggetto: Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.
     
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    Dioptase
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Antiche Rune era una delle materie che il ragazzo aveva deciso di seguire nel corso del triennio come materia a scelta, ed era particolarmente convinto dell’utilizzo delle rune in ambito applicativo, specialmente dal punto di vista medico e protettivo. Era un ragazzo sicuramente studioso e diligente, con interessi che erano ormai palesemente diversi da quelli dei ragazzi della loro età, ma comunque aveva anche lui i propri momenti bui, e forse in quel momento stava uscendo proprio da uno di quei buchi neri che lo aveva risucchiato troppo.
    L’idea di partecipare ad una lezione combinata era qualcosa di particolarmente stimolante, considerando anche quanto effettivamente Howard adorasse Incantesimi e fosse dispiaciuto del fatto di aver dovuto abbandonare quel corso in favore ad altri che lo avrebbero aiutato maggiormente nella sua carriera futura. Era contento del fatto che avrebbe potuto contare sulla compresenza per mantenere le proprie abilità al passo con i tempi, rispolverando le vecchie conoscenze ed aggiungendo qualcosa di nuovo al proprio bagaglio culturale. Come al solito, Howard aveva deciso di prepararsi in maniera adatta alla lezione, portando con sé una sacca che conteneva un quadernino per appunti, dei libri delle materie coinvolte, ed magari qualche snack da poter mangiare nel corso della lezione, qualora ce ne fosse la necessità. Seguendo anche il consiglio di vestirsi in maniera comoda, come era stato specificato dalla calligrafia elegante e femminile della vicepreside, il ragazzo aveva optato per una magliettina a maniche corte che gli calzava a pennello, accennando appena al suo fisico tenuto in forma da anni di allenamento, coprendosi con una felpa che avrebbe eventualmente rimosso nel momento in cui la temperatura fosse diventata troppo elevata. Le gambe erano coperte da un pantalone in tuta molto comodo, così come ai piedi indossava delle scarpe da ginnastica che gli calzavano a pennello e che gli avrebbero sicuramente permesso di avere un buon controllo della propria camminata.
    Dopo essersi preparato ed aver portato la propria bacchetta elegante con sé, il ragazzo prese immediatamente a camminare verso il luogo d’incontro con i docenti e gli altri partecipanti ad entrambi i cosi, arrivando in quella zona e salutando le persone a lui note con un sorriso dolce ed affabile. Howard era ormai rinomato per essere un pasticcino, e doveva ammettere di aver riservato un sorriso decisamente più amichevole a Cameron, nella speranza di un riavvicinamento da parte sua. Dopo quel primo impatto con le persone a lui amiche, decise di rivolgersi verso i docenti, salutandoli con il suo solito modo di fare e completando il tutto con un sorriso allegro e felice. “Salve professori! Come state, tutto bene?” E, dopo aver detto quelle parole, avrebbe iniziato ad ascoltare ciò che loro avevano da dire in merito alla prova che avrebbero dovuto affrontare. Non avevano ancora svelato nulla, se non il fatto che dovessero toccare una passaporta, cosa che il prefetto Dioptase fece, andando a toccarla insieme agli altri e venendo trascinato via per l’ombelico.
    Le sue gambe toccarono terra dopo qualche istante, lasciandolo finalmente libero di assaporare a pieno polmoni l’aria calda che li circondava, elemento che immediatamente gli fece rimuovere la propria felpa che venne riposta dolcemente all’interno della propria sacca. Il Perù… che elemento affascinante, sicuramente qualcosa che quel ragazzo non immaginava di trovare così bello. E poi, ovviamente, la sua attenzione venne catturata dagli Alpaca che erano presenti poco distanti da loro, portandolo per qualche istante a distrarsi e a cercare di interagire con loro, emettendo dei suoni che sperava fossero sufficientemente simili al loro verso. "MA COME SONO CARINI! Bellissimi... li adoro! E poi avranno sicuramente una lana sofficissima! È molto pregiata la lana d'alpaca, eh sì!" Nel momento in cui i docenti avrebbero ripreso a parlare, Howard avrebbe ovviamente abbandonato gli alpaca per dedicarsi al suo mestiere di studente… esempio.
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    Black Opal

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    Blake Barnes ~ Black OpalErano tempi molto, molto duri per Blake Barnes. Non faceva altro che allenarsi, cercare di sopravvivere alle botte di Phillip, cercare di sopravvivere a Lilith e Jesse e come al solito a quell'insana voglia di scappare via lontano da tutto e tutti solamente per essere rincorso e cercato. Si, il suo egocentrismo non era per niente diminuito, anzi! Forse più cresceva lui più il suo ego aumentava a dismisura! Quella mattina non aveva minimamente calcolato che la sveglia si sarebbe svegliata molto prima di lui e soprattutto non aveva considerato la conpresenza di incantesimi e rune. Che poi, due soggetti al quanto strani ed imprevedibili insieme! La cosa veramente divertente e disastrosa era che sia con la professoressa Ivanova che con il professor Olwen aveva fin troppa confidenza. Il fatto che il maggiore dei Barnes avesse un rapporto storico - seppur non tantissimo "pacifico" - con il professore di rune, ed un rapporto ambiguo con la professoressa di incantesimi era come se lo legittimassero ad essere più coglione e stronzo del solito. Sogghignò a Jesse per quello che disse. Non ti preoccupare, magari questa volta muore veramente! Ancora non aveva avuto modo di prendere Cameron in disparte, ma non è che non se ne ricordasse o non ne avesse avuto modo, stava trovando solamente il luogo giusto dove seppellirlo e non farsi beccare. Samuel Black, nonostante se ne fosse andato come un gran vigliacco, e Brian Ensor, mentore di sempre, gli avevano spiegato fin troppo bene come riuscire a fare cose che non poteva fare ma che voleva fare senza che nessuno gli rompesse le uova nel paniere e, forse, in quello era davvero cresciuto! Ma tornando alla lezione, gli venne da ridacchiare anche quando arrivando nel posto che i professori avevano indicato sentì Adamas salutarlo, e lui ricambiare semplicemente, e poi stringere la mano a Jesse. Niente, nessuno voleva imparare che Jesse era suo e per quanto lui volesse fare il duor o il fedele, in fondo lo sapeva davvero a chi apparteneva. Lo lasciò fare, Lilith ancora non era arrivata, ma c'era un'altra persona che non avrebbe mai lasciato in pace: Jessica. Fece un gesto del capo anche verso la Lynch per poi guardare con un disprezzo mai visto Cameron. La cosa buona, davvero buona era che il disprezzo era sempre molto ricambiato e per quanto le cose fossero ancora troppo calme, prima o poi, sarebbero scoppiati in un modo o nell'altro! Professoressa Ivanova! é venuta a controllare con il professor Olwen non ci venda a qualche divinità? Chiese poi impertinentie come al solito, invece ad Olwen fece semplicemente un occhiolino. Niente, non ce la faceva, con lui proprio era impossibile. Poteva mai essere davvero formale con il fidanzato di quella che era la parabatai di suo fratello maggiore e che per giunta abitava con lui? Cioè, Blake li vedeva uscire insieme, messaggiare, sentiva Annie parlare al telefono con lui con una vocina stupida... impossibile essere davvero formali con il biondino. Ma quando vide la passaporta a forma di scoiattolo si rivolse a Jessica. Whitemore, già il fatto che tu non mi abbia salutato è grave, diventa ancora più grave il fatto che tu non stia recuperando! Aggiunse poi al tre posando la mano sulla statuetta ed una sensazione di nausea lo invase completamente.
    Una volta in Perù sorrise e si guardò intorno, con un "vestis" una camicia azzurrina con le maniche piegate fino ai gomiti, ed un pantalone che gli arrivava fino a sopra il ginocchio di colore baige, sostituirono la sua divisa, possibilmente occhiali da sole scuri per gli occhi ed un paio di scarpette bianche, modello stan smith. Ma quando si voltò verso gli alpaca e quel recinto sgranò gli occhi verso Howard. Si carini, ma puzzano! Storse con la mente al suo primo anno ed al professore Dean di cui non aveva mai capito il cognome, e quella cosa enorme che gli aveva fatto pulire, le scarpe la coste buttate e un mese in più di punizione arrivata a bomba. Si rivolse verso i professori e poi verso Jessica alzando un sopracciglio. Jess... la prese in giro scuotendo appena il capo. Prof. che c'era il Perù con le rune? Chi ha scoperto cosa qui e che rune hanno più "influenza" da queste parti e perchè ho la sensazione che gli Alpaca non saranno così carini e coccolosi? Chiese poi guardandosi intorno. Poi riflettè. Ed inoltre, se siamo all'aperto, posso fumare una sigaretta? Giustamente faceva il quarto anno ed era Blake Barnes che faceva domande inopportune e fuori lugo come sempre.
    cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra




    Interagisce con tutti, fa una domanda ad Olwen ed una domanda fuoriluogo ad entrambi i prof.
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Aldilà del presobenismo di Lighthouse, era chiaro come il gruppo fosse galvanizzato dall'idea di andare in gita (docenti inclusi) e questo si ripercuoteva anche sulle loro domande e le loro uscite "Di ottimo umore, pronto per una nuova avventura!" propose infatti Lancelot ad Howard, laddove fin dal principio il docente aveva salutato tutti in maniera entusiasta, ruotando solo stancamente gli occhi al cielo alle parole di Blake "Suvvia Blake, non ti venderei mai ad una divinità o a nessun umano, se è per questo" fece presente lui con un finto broncio 'Anche perché nel caso il dio reputerebbe gli stessi chiedendo un riscatto per riprenderlo indietro, e in genere le divinità su queste cose sono molto suscettibili' pensò lui con distrazione "Sono sempre stato un grande fautore del libero arbitrio" precisò lui, nel mentre pigramente notava più in là Elisabeth salutare l'uccello di Cameron nell'unica maniera che le era concessa in questa cornice.


    L'enorme ego del docente fu saziato dalla passaporta a sua immagine e somiglianza (?) e quindi la meraviglia e la sorpresa invase tutti i discenti.
    Lancelot osservò il sole nascente con piacere, quindi, immaginando quanto le temperature si sarebbero alzate, evocò attorno ai ragazzi una bolla termina, per tenerli, almeno per il momento, al fresco, diffondendo un piacevole clima temperato, comunque soddisfatto di come Jesse avesse pensato bene di procurarsi una crema solare e condividerla, opportunamente duplicata da Elisabeth, il tutto mentre il povero Adamas badava al suo fidanzato, coprendone il capo e approfittandone per scoprire sé stesso e i propri ormoni.
    Altri, invece, avevano notato gli alpaca.
    “Vi piacciono gli alpaca?” chiese lui, forse un po' provocatorio rispetto le parole di Blake, quasi a sfidarlo "Se volete avvicinarvi, fate pure, sono animali addomesticati, non dovrebbero sputare o mordere troppo" propose lui con un occhiolino, lasciandoli liberi di esplorare l'ambiente circostante per un poco e, perché no, fumarsi una sigaretta prima della spiegazione, nel mentre faceva il punto con la Ivanova, richiamando infine l'attenzione di tutti battendo le mani.
    “Immagino sarete confusi da questa gita: il Perù. Una terra lontana, con una cultura profondamente diversa dalla nostra, come anche la sua storia… immagino che gita incantesimi/rune vi foste immaginati tante cose, ma non questa, quindi che ne dite se facciamo un passo indietro e vi ricordo che la mia materia riguarda anche la magiarcheologia? Oggi parliamo di una cultura magica antica andata perduta: i nazka, da cui deriva il nome di questo altopiano e deserto”
    Lancelot lasciò che i ragazzi assimilassero quelle prime informazioni, poi riprese a parlare "Si tratta di una civiltà precolombiana, ovvero una di quelle popolazioni che abitavano il continente americano prima dell'avvento degli Europei, che di fatto li sterminarono tutti - maghi e babbani... comunque questo non fu il destino anche dei Nazca:: più che di civiltà precolombiana, infatti, bisognerebbe parlare di civiltà pre-incaiana, in quanto la loro cultura sorse intorno al primo secolo dopo cristo e svanì attorno al sesto secolo, andando ad influenzare alcune culture seguenti come quella Huari, che poi confluirono nell’impero Inca”
    Il sorriso caldo del docente non si spense, fiducioso che la classe potesse reggere il suo favellare “Un popolo come tanti, si potrebbe dire, come se un popolo potesse essere migliore o meno importante di altri, tuttavia i Nazca sono da secoli tra i più studiati proprio perché hanno saputo dare alla magia graficauna forma che a tutt’oggi è da considerarsi unica: le loro linee. Ne avete mai sentito parlare?” chiese infine, indicando loro la sponda delle colline, al di sotto delle quali avrebbero trovato diversi disegni giganteschi sulla terra stessa.
    “La storia in fondo insegna questo: popoli diversi, danno risposte diverse a bisogni simili... i Nazca hanno saputo dare una loro forma alle magie grafiche, pur usando un loro unico linguaggio, e questo perché la magia è unica e siamo noi maghi, volenti o nolenti, a incanalarla e modularla anche in base ai nostri schemi mentali. Ma forse ora è meglio che lasci parlare la professoressa Ivanova, che vi spiegherà altre forme di interpretazione della magia” e con un piccolo galante inchino, passò la parola alla collega.
    Teoria
    Rieccoci!
    La lezione avanza e Lancelot vi ha spiegato il tema della giornata - almeno dal suo punto di vista: aspettate alessandra e poi sentitevi liberi di muovervi sulla collina, osservare le linee e interagire coi docenti e gli alpaca.
    Potete ovviamente fare domande sui nazka e le linee, ma vi raccomando di essere coerenti coi personaggi e il contesto.

    La scandenza ve la darà ale u_u voi fatevi forza e coraggio.
    See ya!
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Sorrise al saluto di Lancelot, arrossendo appena sentendosi chiamare Vicepreside dal suo collega. Ogni tanto dimenticava di avere quel ruolo che prima apparteneva alla sua dolce metà e quasi doveva ammette di non riuscire a pensarci di ricoprire il posto che forse aveva mandato lo stesso Samuel in crisi e lo aveva fatto allontanare da lei e dalla scuola.
    Ancora una dolce parentesi si allargò sul volto della rumena quando Lancelot commentò la crescita di Blake «Non oso immaginare. A proposito, è da un po' che non si sentono danni da lui causati, pensi che dobbiamo preoccuparci? Starà preparando qualcosa di più... pericoloso?» - sussurrò al collega, nonché amico, con un briciolo di ironia, seppur non mentiva quando diceva che era da tanto che Blake non combinava uno dei suoi casini degni di nota «Tuttavia, difficile sentirsi vecchi con questi ragazzi: ci fanno stare sempre in forma a furia di corrergli dietro. E se anche avessi l'età di Merlino, devo dire che non te la porti per niente male, Lance.» - gli fece un occhiolino di complicità, sospirando mentre vedeva arrivare i primi ragazzi, a cui avrebbe concesso un cordiale saluto ai loro ingressi. «Buongiorno a te, Jesse, sono molto felice del tuo entusiasmo, carica anche i tuoi compagni e sono certa che vi servirà una certa dose di carica per questa gita.» - ammise con sincerità, per poi guardarlo mentre assaliva la sua dolce metà, trovandoli amorevolmente teneri.
    Il chiaro dei suoi occhi si spostò su Cameron, che in quel periodo trovava particolarmente diverso dal solito «Benvenuto Cohen» - ma il suo cuore si strinse in un calore quando vide giungere anche Jessica e la sua fatina.
    «Molto bene, Howard. E tu? Sei pronto per questa lezione?» - si stava accertando delle condizioni del dioptase, quando l'apparizione di Blake la fece sussultare «Oh, per Morgana. Olwen non farebbe mai niente del genere, ne sono certa, ma se può farti stare più sicuro, mi accerterò che non accada.» - poi guardò il collega confermare quanto da lei pensato, ma dovette storcere il muso con ironia <b>«Beh, Lancelot, aspetta a dirlo. Non li venderemo a nessuna divinità... A meno che il baratto con la divinità non ne valga la pena, eh...» - lo prese appena appena in giro, cercando di alleggerire quanto potesse quella lezione.
    Lasciò che Lancelot presentasse la sua passaporta, simboleggiata dal suo animale totem, quindi la toccò e insieme ai ragazzi vennero catapultati in Perù «Ah che posto meraviglioso, non trovate?!» - si guardò attorno, quindi tornò dai ragazzi.
    Vide con piacere che i ragazzi erano piuttosto attratti dagli Alpaca e trovò la cosa decisamente tenera, pensando quanto quei finti adulti, fossero ancora dei teneri bambini attratti dai peluche «Cavalcheremo gli alpaca se dopo ci avanzerà del tempo, promesso.» - cercò complicità negli occhi di Lancelot, avvicinandosi poi al collega «Credo che se lo meritino un po' di svago del genere, Lancelot. E poi... se rientreremo più tardi del dovuto, mi occuperò io di giustificare i ragazzi. Sono o non sono la vicepreside?» - disse con una piccola risata.
    Attese che Lancelot terminasse la sua lezione molto interessante sulla cultura di quel popolo antico, perdendosi anche lei ad ascoltarlo con ammirazione, quindi, una volta che il collega le lasciò il timone, annuì «Grazie mille, caro. Bene, come ha detto il professor Olwen, ci troviamo di fronte ad una delle forme di magia grafica più antica e piena di energia. Questa antica civiltà, così come tante altre in passato, aveva degli usi e costumi a loro molto cari. Noti sono i rituali religiosi che la civiltà nazka svolgeva.
    Ma la vera domanda, adesso è cos'è un rituale? Qualcuno di voi sa rispondere?»
    - lasciò spazio ai ragazzi per poter dire la propria, rendendo loro i veri protagonisti della costruzione di quella lezione, per poi riprendere lei in mano le redini.
    «Il rito, o rituale, è una pratica magica molto antica, spesso strettamente connessa con la religione. In antichità era un modo per rendere tangibile l'esperienza religiosa, ha uno forte contenuto simbolico, oltre che un'enorme quantità magica.» - prese fiato, lasciando che i ragazzi assimilassero quello che aveva detto «Diversi sono i rituali che le antiche popolazioni mettevano in pratica e segnavano, molto spesso, un ponte tra una meta e l'altra della vita. Prendiamo ad esempio i riti di iniziazione o di passaggio. Tuttavia questi non sono i soli esempi di rituali che possiamo trovare. Ma non voglio annoiarvi troppo, con quanti tipi di rituali abbiamo e vorrei passare subito a parlarvi della struttura, ma prima: ci sono domande?» - attese che qualcuno esponesse dubbi od opinioni, quindi proseguì «Questa pratica magica prevede una preparazione, delle azioni precise e una concentrazione molto alta. Solitamente gli effetti dei riti variano in base a cosa si sta chiedendo nel rituale, alla forza del mago e alla capacità di quest'ultimo. Alcuni rituali richiedono due o più maghi, per lo svolgimento del rito. Anche l'effetto può variare ed essere più o meno duraturo nel tempo.» - sorrise ai ragazzi e lasciò ancora una volta che assimilassero quanto detto «Se non avete domande, possiamo proseguire.» - cercò consenso anche dal collega sorridendogli.
    Sono belli gli alpaca, vero? *-*
    Comunque niente, adesso avete un quadro completo di quello che è la lezione del giorno u.u divertitevi e divertiteci

    Scadenza: Venerdì 18 Marzo ore 23.59
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Era arrivata giusto in tempo per sentire i professori commentare i loro arrivi, era affannata e con i capelli scompigliati. Lei che faceva tardi a lezione? Com'era potuto accadere? Certo, se solo la sveglia avesse suonato. O ma ancora meglio, sarebbe stato perfetto se avesse avuto l'accortezza di ricordarsi di mettere in carica il magifonino prima, invece di addormentarsi con l'apparecchio sul naso, dimenticandosi di ricaricarlo. Quella era la cosa principale: un telefono scarico, non fa suonare la sveglia e lei ne aveva fatto i conti proprio quel pomeriggio, quando reduce da una notte di studio assiduo, aveva prolungato tutta la mattina, decidendo di andare a riposare giusto qualche minuto per poi andare alla lezione congiunta di rune e incantesimi.
    Lei principalmente era interessata alla seconda, più che alla prima, ma alla fin dei conti Olwen non era niente male con il suo charme.
    Quando giunse cercò di riprendere fiato «Scusate il ritardo, professori.» - effettivamente i suoi ricci erano ribelli e si tinsero appena appena di rosso, forse dall'imbarazzo. Fece in tempo a mettere la mano sulla passaporta e ritrovarsi in Perù e fu allora che si avvicinò quasi istintivamente a Blake «Ehi... mi ero addormentata...» - sussurrò piano al ragazzo, per poi volgere lo sguardo verso gli alpaca, prima di dedicarsi alla spiegazione dei due docenti.
    Erano davvero bravi, quei due. Insieme, poi, sembrava una lezione di alti livelli e quasi se la stava perdendo, non poteva crederci in quell'errore che stava per fare. Guardò verso il sito peruviano e alzò la mano «Professor Olwen, lei crede che anche le linee di Sajama, in Bolivia, siano intrinseche della magia che possiamo trovare qui? Sembrerebbe che la loro area è superiore a quella coperta dalle linee di Nazca e anche lì non si sa come siano state fatte. Seppur differenziano da queste, in quanto quelle di Sajama siano solo linee senza alcuna figura di animali o piante.» - la curiosità era sveglia, non c'era che dire.
    Lilith Clarke

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    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Prefetto

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    Che lui avesse fatto tardi a quella lezione era una cosa ormai certa, ma ormai non era più nemmeno una novità, a dirla tutta. Doveva ammettere che era davvero tanto stanco e i tirocini lo stavano tenendo sotto in tutti i sensi. Non ne poteva più, voleva che arrivasse la fine dell'anno il più velocemente possibile, senza che quello strazio continuasse. Le agoniate vacanze estive, non le aveva mai desiderate così tanto, anche perchè l'estate non era una di quelle stagioni che amava realmente: il caldo, l'appicicaticcio ... insomma, no, non era decisamente quello che aveva mai desiderato. Eppure... «Una gita in Perù. Oddio, lasciatemi qua e venitemi a riprendere quando l'anno accademico sarà finito!» - commentò l'ametrino, mentre si avvicinava al gruppo, dopo aver utilizzato anche lui la passaporta ed essere giunto lì.
    Guardò verso Jessica e le concesse un occhiolino con un mezzo sorrisetto, quindi spostò lo sguardo verso Elisabeth, notando anche la presenza di Cameron. Indurì appena la mascella, ma scostò subito lo sguardo verso Blake «Secondo te possiamo fare delle corse con gli alpaca? Chi vince paga da bere.» - gli sussurrò cercando di non farsi sentire dai docenti, mentre sghignazzava all'idea di coinvolgere l'amico in una corsa clandestina.
    Ascoltò le spiegazioni, trovando difficoltà a non distrarsi per la bellezza disarmante della professoressa Ivanova, quindi guardò verso le linee di Nazca «Professor Olwen, le figure di queste linee hanno dei significati, giusto? Ma riguardo le energie magiche, queste sono correlate alle figure che rappresentano?» - non sapeva se la sua domanda era stata molto chiara, fatto sta che nella sua mente era lineare come curiosità. Indossava una camicia bianca e il pantalone della divisa, sperando di non morire di caldo, ma non era quello uno dei problemi che più lo affliggevano, quanto il fatto che la docente di incantesimi parlasse di rituali. «Anche le messe babbane sono dei rituali, accettati dalla comunità babbana, certo, ma comunque hanno una struttura simile a quella di un rituale.» - commentò appena, spostandosi il ciuffo di capelli all'indietro e mettendo le mani in tasca.
    lucas j. jones

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    Black Opal
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    Jesse Lighthouse | Prefetto Black Opal
    L'entusiasmo di Jesse forse aveva qualcosa di contagioso, ma non era evidentemente sufficiente a scalfire la tipica diffidenza dei maghi inglesi, specialmente quelli di Hidenstone, che, forgiati nel fuoco di mille lezio- ups, pardon, gite, avevano imparato a diffidare dei doni della docenza, in genere palesi trappole per lezioni soporifere e/o prove mortali.
    "Andrà sicuramente meglio della MISS: Olwen non ci vuole morti come Ensor, e alla Ivanova frega di noi!" propose lui, levando un pugno d'incoraggiamento al cielo, nel mentre la Ivanova sembrava in vena di ironia "Uh, sentito: io non rischio neanche di essere sacrificato, visto quanto poco valgo! Tutto top!" propose lui coi pollici levati, lasciando forse lo strisciante dubbio sul fatto che avesse colto o meno l'ironia della bomba sexy.
    Comunque, montando uno scoiattolo, giunsero in perù, tra misteriosi geroglifi, pericolosi alpaca e complesse spiegazioni. E soprattutto tanto caldo, che portò rapidamente Adamas e Jesse a spogliarsi.
    Jesse, con una scrollata di spalle, ammise candidamente di non saperne molto di alpaca e alla stessa maniera mostrò un certo divertimento nel nuovo look del fidanzato, forse anche superiore alle sue sussurrate parole, che, anche a distanza di un anno, avevano comunque il potere di eccitarlo mortalmente "Smettila di fare lo scemo" sussurrò all'altro, col classico tono della fanciulla che non brama altro che si continui, andandosi poi a sistemare sulla fronte il cappello, rivolgendo le proprie attenzioni prima ad Olwen e quindi alla Ivanova.
    "Uh, sì, ehm, io ne ho fatti due di rituali... sempre col prof Olwen, e sì ehm ecco, insomma, si tratta di un'insieme di... pratiche? ... che permette di compiere una magia che un incantesimo da solo non sa fare... e che in genere ha effetti permanenti" propose Jesse alla domanda forse retorica della Ivanova, ascoltandone poi la spiegazione, annuendo quasi rincuorato il capo, quando si accorse, per lo meno, di non aver proprio detto fesserie 'Sì, insomma, sono uscito vivo da rito parabatai... ci mancava solo che dicessi cazzate!' si disse lui, carezzandosi la fronte cosparsa di crema solare, lieto che Elisabeth avesse avuto l'idea di duplicare la sua 'Questo sole brucia pure così... se io non avessi avuto l'idea e lei l'avesse raddoppiata ora avremmo tutta una fila di aragoste davanti' rifletté, lui, avvicinandosi al liminare del pendio per osseervare sotto di sé le linee di Nazka, rimanendo di fatto a bocca aperta.
    'Wow' si disse lui, avendo poi una doppia folgorazione sulla via di Damasco (?) "Professoressa... ha detto che i rituali richiedono più maghi, ma io pensavo che bastasse un sacerdote per farli" chiese lui, diligentemente con la mano alzata, ascoltando la risposta e poi fiondandosi addosso a Blake.
    "Ma tuuuuuuu..." esordì lui "Ci sei già stato qui... e uh hai tipo cavalcato gli alpaca?" chiese lui, rendendosi conto poi di quanto fossero in altro, avendo una terza epifania che manifestò come al solito "Uh!" affermò infatti, mettendosi al fianco del suo migliore amico, ovviamente dal lato della ripidita, come a fungere da muro umano tra Blake e le sue fobie.
    RevelioGDR
     
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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Capitano Ametrin | 19 anni | III Anno

    Fu rincuorato dalle parole di Snowflake, anche se non gli piaceva mai quando il fidanzato si buttava giù da solo: “Ma no, che dici scemino - tu sei la mente militare delle nostre gite; nessuno potrebbe fare a meno di te… e figurati se posso fare a meno di te per tutto il resto che mi dai…
    Arrossì, abbassando la voce, non essendo ancora abituato alle moine in pubblico - o almeno, non rendendosi conto di quante ne facesse.
    Quindi toccò all’incontro più carico d’imbarazzo di ogni lezione, che tuttavia non andò poi così male. Certo, se Adamas avesse saputo i veri pensieri di Blake, probabilmente ci sarebbe stata qualche scintilla tra i due: l’Ametrino non riusciva infatti a comprendere come potesse essere così capriccioso da non comprendere che Jesse era una persona a se stante, e non un membro del suo entourage personale.
    Fortunatamente, quando Blake riusciva a tenere per sé le sue idee, i due riuscivano quanto meno a convivere, e non contendersi Jesse tirandolo per un braccio a testa.
    Rischiando, ovviamente, di strapparlo a metà.
    “Non è fare lo scemo… è dire le cose come stanno” aggiunse, prima di dedicarsi alla lezione con il 75% della sua attenzione (il restante 25% stava continuando a spogliare Jesse con lo sguardo, ovviamente).
    “È possibile che alcuni rituali dei Nazka siano sopravvissuti fino ad oggi, anche in forma misconosciuta e tra i Babbani di questa zona? Insomma… penso per esempio alla tradizione delle pulizie di primavera, che a suo modo prende origine dalle Lustrationes dell’Antica Roma… e soprattutto, si conosce la loro esatta funzione?”
    Lasciò libero Jesse di vagare, osservandolo con attenzione mentre si scagliava su Blake dimentico di trovarsi a una certa altezza; quando vide che non rischiava troppo di cadere di sotto, si mise a studiare finalmente le linee.
    ‘Mmm, se c’è ancora qualche traccia di energia magica forse la si potrebbe percepire, soprattutto visto quante sono…’
    Avrebbe tentato, in uno strano sincretismo tra le materie, di unire ciò che aveva appreso fino a quel momento di Rune e Incantesimi (e perché no, anche Divinazione e Astronomia) per indagare con la vista le linee, nel tentativo di trovare chissà quale segno di energia magica.
    ‘Probabilmente non servirà a nulla, ma chissà.’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Interagisce con Jesse, fa una domanda ai docenti.

    Azione: tenta di trovare una traccia di energia magica sulle linee di Nazca.
     
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