Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Denrise
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    «Inglesi.» - pensò Jason guardando le facce che aveva attorno mentre mostrava l'interesse verso la ragazzina che Philipp aveva indicato. Sapeva che quella sfida che aveva accettato sarebbe potuta diventare una cosa piuttosto pericolosa. Not quel leggero mugugnare della ragazzina e ne fu quasi felice, voleva dire, nella sua testa, che aveva comunque lasciato perplessa la ragazza. E per lui era un punto a suo favore.
    Tuttavia il suo ritirarsi dal gesto del druido fu quasi un fargli capire che aveva sbagliato mossa «Interessante.» - pensò tra sé, mentre i suoi occhi nocciola rimanevano in quelli più chiari di lei.
    Spostò lo sguardo su Marina, per poi tornare su Elisabeth «Se avessi voluto donare qualcosa alla collega, non mi sarei fermato davanti a lei.» - avrebbe rimbeccato il druido, con una certa fierezza e un sicurezza che era dell'uomo denrisiano che era. «E' davvero un peccato che non accetti questo mio dono, signorina. E' un pezzo unico, che solo lei mi ha ispirato. Tuttavia, lo lascerò nella mia bottega a Denrise, in attesa che lei ci ripensi.» - disse, capendo che quei dieci galeoni li stava perdendo.
    Ma quando la ragazzina lo avvicinò, questo rimase colpito dalle sue parole e sollevò un sopracciglio «Sigurd mi silura, ma ne verrà la pena.» - pensò mentre avrebbe gentilmente tentato di afferrare il polso della studentessa, con dolcezza e delicatezza, per fermare il suo avanzare e tirare fuori dalla tasca una di quelle erbe che lei aveva richiesto «Preferisce, forse, altri tipi di fiori, signorina?» - domandò con uno sguardo che si faceva più curioso e più intrigato dalla ragazzina «Se mi concede, mi piacerebbe mostrarle questa e altre tipologie di erbe da me coltivate. Questa può provarla, sarei lieto di accompagnarla in questo viaggio, se mi concede. Le altre erbe potrei mostrargliele se mi concede una sua visita allo Speziale. Offro io...» - mormorò, in attesa che la ragazzina prendesse il suo piccolo fior di canna e sperando che gli concedesse di fumarla con lui. Avrebbe vinto quei galeoni e quell'arma, era una questione d'onore.
    Jason K. Byrne

    "
    Macché davero?!
    "
    Druido, Speziale

    code by ©#fishbone

     
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    Brooks O'Connor
    Si era reso conto di aver esagerato, ma ormai il danno era fatto. Aveva seriamente detto una cosa del genere alla sua migliore amica? La persona della quale aveva abbracciato ogni imperfezione, fregandosene di cosa potessero dire gli altri? Non seppe cosa dire. Non ci riuscì. Tutto ciò che fece, fu dondolarsi davanti alla bancarella di Marina, lasciando che Amalea pagasse anche le sue lenti. Non disse niente. Stupido.
    Stupido come quello che fece lei pochi attimi dopo. Non seppe come prenderlo; forse lo ferì o forse lo lasciò indifferente, tanto quanto bastava perché si godesse in prima fila tutto il bacio tra Ama e quel ragazzino che, forse, non gli stava più così tanto simpatico. Rimase con le braccia lungo i fianchi, mentre cambiavano direzione ed andavano verso la bancarella di Kenna. Non era da lui stare così zitto senza sprizzare gioia da tutti i pori, ma si sentiva un enorme macigno posato sullo stomaco, tanto da rivolgere alla libraia un'occhiata leggermente lucida.
    Sai che c'è? Prenditi quello che vuoi davvero! Nel dirlo, estrasse il portafogli dalla tasca, lanciandoglielo e fregandosene se lo avrebbe preso al volo oppure no, indietreggiando di qualche passo. Ci vediamo a scuola... io ho da fare. Girò sui tacchi e si allontanò, resistendo al desiderio di correre, di piangere o di qualsiasi altra cosa. Non aveva idea del perché avesse e stesse reagendo così, ma non si sentiva più tanto in vena di scherzare.
    Evitò Fitz e le sue occhiate perplesse, evitò qualche ragazzino che voleva socializzare, evitò chiunque e si diresse verso un punto senza meta, sperando di poter far qualsiasi cosa che gli svagasse la mente. Alla fine, la scelta ricadde sul sedersi a terra in un angolo, afferrando un paio di sassolini ed iniziando a giocarci nell'attesa che i prefetti -c'erano, ad Hidenstone?- oppure i professori, dicessero loro che avrebbero potuto iniziare a dirigersi verso l'Accademia.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    ex Wampus

    Ametrin

    jolly del quidditch



    The biggest misunderstanding about me
    is that I'm just a bratty, gobby idiot

    «Ancora?» biscicò sottovoce, pertanto non udito da Geraldino, quando ancora una volta rispose lui al posto di Philipp. «Avrei chiesto al capo, non a te», continuò, mantenendo sempre un tono basso, sferragliandolo con lo sguardo. «Senti, visto che sei un tantino occupato con cose più grandi, no?» occhieggiò la McKenzy e poi il suo bellimbusto che a quanto pare andava in giro con un palco di corna più grandi di quelle che si vedevano abitualmente a Temptation Island. «E che né io e né te abbiamo voglia, dammi sto falcione», avrebbe allungato la mano per prendere l'arma dandogli i galeoni utili per pagarla, «ma la prossima mi farai uno sconto con arco e frecce». Non gli importava che lui fosse solo l'aiuto dell'aiuto di Brugnir, ma odiava il fatto che Garlic senior non l'avesse servito, preferendo mandare avanti quel pallone gonfiato con cui aveva tentato inizialmente di entrare in simpatia alla lezione di Olwen, probabile ci sarebbe anche riuscito se l'altro non pensasse di avercelo d'oro, e no, non gli fregava un cazzo che Gyll avesse lasciato una mazza per lui.
    Ad ogni modo terminato l'acquisto in stile Sandokan, il ragazzo, falcione al sicuro, si era diretto da Gerd richiamato come una sirena fa col suo canto da Amalia Farley, ma anche da quelle creaturine a cui proprio non riusciva a resistere. Con l'incomprensione con Gerd lasciata alle spalle, l'acquisto di Wanda, il suo rospo elementale, King si era dimostrato attratto e per nulla impaurito dal boa che era sceso inizialmente a difendere la sua padrona. «Una creatura stupenda», la voce tremava per l'emozione di esser riuscito ad ottenere l'attenzione dell'animale. «Davvero posso?» Dapprima avrebbe allungato la mano affinché si abituasse al suo odore, solo dopo avrebbe tentato una carezza e alla fine sarebbe rimasto immobile per dargli la libertà di scegliere se salire ed abbracciarlo o limitarsi solo a quel leggero contatto. «Sa, ho intenzione di prendere il percorso in magia verde per diventare un magiveterinario», avrebbe spiegato anche se dubitava che per la donna poteva risultare interessante la sua aspirazione nella vita. «Sei davvero splendido Sol», si sarebbe accomiatato da lui, facendogli comprendere come era il momento di separarsi al momento, anche perché la Dioptase smaniava al suo fianco. «Tornerò a trovarti presto», una promessa per entrambe le creature e che sembrò non andar giù alla sua ragazza. Cercò di circondarla in un mezzo abbraccio volto a rilassarla, anche perché era risultata scherzosa la sua risposta. «Ghiacciolina, andiamo, apprezzavo i suoi animali non la sua mercanzia», si chinò nella sua direzione, facendo arrestare la sua avanzata. «Ormai me ne interessa solo una...» e le labbra a scendere su di lei fameliche.
    Tutto quello accadde pochi istanti prima di ordinare un paio di bibite assolutamente analcoliche, lol, allo stand del Canto che permise all'Ametrin di vedere come diversi stessero optando per un tatuaggio.
    «Non ho nulla in contrario», un sorriso a stagliarsi sornione. «Mentre finiamo questo, hai già pensato a cosa fare?»

    It's not like I'm falling in love I just want you to do me no good
    and you look like you could




    Interagisce con: Gerald (Philipp Garlic), Gerd Kaleel, Amelia Farley.
    Completa gli acquisti ed interazioni da Phill e Gerd.
    Acquisti:
    - G da Philipp;
    - 75 da Gerd;
    - 20 da Baker;

    Oggetti:
    Anello in rame ᚢ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.
    Felpa con cappuccio: Felpa trasfigurata da Nathan che non è svanita col tempo e che per influsso di Elisa si è fuso con la sua corda, che ora costituisce inquietantemente il laccio che tende il cappuccio.
    Chi la indossa difficilmente risente delle temperature esterne, visto che fornisce -1 danni da fuoco e ghiaccio.
     
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    ex Corvonero

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    Raise your words, not your voice.

    Pochi secondi potevano stravolgere tutto e ribaltare il risultato che Alessandro Borghese scansate. Ad una frase orribile di Brooks Amalea aveva risposto nel peggiore dei modi, servendosi dell'aiuto di un povero malcapitato che aveva avuto la sfortuna di incrociare il suo percorso. Ragazzo che aveva ricambiato il suo bacio, ne sentiva ancora il sapore mentre si dirigeva verso lo stand del Leabharlann, facendo incetta di articoli di cui non necessitava neanche, solo per il mero gusto di ferire ancora il Grifondoro. «Ovvio», ribatté piccata, continuando ad indicare cose alla negoziante, arrestandosi solo perché il portafogli di lui la centrò in pieno petto. «Cosa? Dove credi di and-» Si bloccò nel vederlo allontanarsi, tanto che perse qualche frazione di secondo, a bocca aperta ancora sorpresa dalla sua reazione. In breve la rabbia tornò a montare dentro di lei, tanto da stringere i pugni e a voltarsi con la peggiore della sua faccia di scuse verso la bruna. «Mi scusi, non prendo più nulla» e sarebbe scappata, con il solo bottino del portafogli di O'Connor tra le mani. Camminò, urtando la folla e cercandolo tra altri passanti, poi nelle stradine, fino a trovarlo in un luogo silenzioso, non sapeva dire quale visto che il villaggio era ancora terra di nessuno. «Razza di idiota», gli lanciò contro il portafogli, fregandosene se l'avesse beccato in testa o altrove, avvicinandosi a lui. «Ma si può sapere che ti è preso?» Era decisamente incazzata, forse ancor più dopo aver sentito la frase o quando aveva deciso di baciare il primo che le era capitato a tiro, solo per sbugiardarlo. «Quella che ha il diritto di essere offesa sono io, non tu», era ormai davanti a lui, le punte delle scarpe a toccarsi, le narici dilatate così come lo sguardo affilato. «Okay?!» Si era avvicinata a lui pericolosamente, china, bastava poco a farle perdere il già precario equilibrio. Nel mentre il povero Yume era arpionato alla sua spalla, con la paura di cadere.

    It is rain that grows flowers, not thunder.




    Brooks Ryan O'Connor
     
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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Vediamo se la player di questa balbettante balbettosa banda di.. Ah no, è solo una. Almeno credo, in teoria... Insomma sì, diciamo di sì! Cioé no. Cioé sì, diciamo di no! Capito?

    ”... Ahem”

    Torniamo a noi.

    “Sarà meglio...”

    Che qua mica vengono pagati gli straordinari (e manco gli ordinari, ma la player ha decisamente perso troppo il filo, adesso): vediamo se la player di... Questa ha capito, grazie al pronto e pio intervento di Monsieur Numero Cinque, il celeberrimo player di Aidan Hargraves, come si tagga.
    Ai posteri l'ardua sentenza.
    In attesa di tale rivelazione, Aibileen non notò il saluto di Erik Foster, altrimenti sarebbe andata letteralmente in brodo di giuggiole. Perché è scema era troppo immersa nei propri pensieri. Ma l'interazione degna di questo nome tra di loro è solo rimandata, me lo sento!
    E visto che la player è ancora più distratta della meticcia australiana qui presente, quest'ultima non ha notato neanche la metà dei pg (qui così gioiosamente e festosamente riuniti) che avrebbe voluto notare. Perdonatelami.
    Entrando veramente (sì, sì, era anche ora!) nel vivo del post, se c'era una cosa che si poteva dire di Aidan e di Aibileen, è che erano complementari. E non nel senso che uno era il braccio e l'altro la testa, ma che avevano due intelligenze e due forze diverse, che si ritrovavano a combaciare e a permettere loro di spalleggiarsi e riprendersi a vicenda, quando serviva!
    E, fortunatamente, la ragazza era il tipo da cercare di giudicare il meno possibile i sentimenti altrui. I sentimenti, per antonomasia, non erano un qualcosa di logico o di controllabile. Poteva esserlo la propria reazione ad essi (sul lungo termine)... Ma, dal suo punto di vista, era tutto lì.
    Lasciò, quindi, il suo caro amico sfogare tutto il suo risentimento e tutta la sua rabbia. Non se la sentì, però, di condannare Gyll McKenzy a priori, senz'aver sentito neanche la sua versione dei fatti! Che si fosse perdutamente, improvvisamente innamorata del biondo sconosciuto? Non si trattava, ad ogni modo, di una bella situazione per il suo amico, e lei non lo avrebbe lasciato da solo, in balia di quella tempesta. Gli strinse più forte la mano.

    << Ci credo! Mi dispiace tanto, Aidan! Ma lei ti ha spiegato le sue ragioni? >>

    Grazie o per colpa dell'amore che era sempre regnato trai suoi genitori, Aibileen credeva fermamente in quel sentimento, dettaglio che la rendeva incredibilmente romantica!

    E suo padre le aveva, senz'alcuna ombra di dubbio, letto troppe storie babbanofile e romantiche da lui scritte, quando era più piccola. Decisamente troppe.
    … Poi, successe il Colpo di Fulmile. O di Fuoco. Fate un po' voi. Poi, vide arrivare Emma Lewis, sua compagna di corso durante le Lezioni del Biennio e giocatrice di Quidditch che stimava, e per la quale provava una sincera e genuina simpatia. Non avevano mai avuto modo di conoscersi più di tanto, ma forse, quella, poteva essere una bella occasione di recuperare, nonostante... I suoi lievissimi problemi interiori mentali e di plenilunio, e tutte le parate mentali che ancora si faceva, alle volte, a causa degli stessi.
    Santo, Santissimo Aidan Hargraves.
    Tornando alla sua concasata, invece, ormai si trovava abbastanza a suo agio con lei (dopo un anno di lezioni, tavolata e Sala Comune condivise, più un allegrissimo trauma iniziale ad Halloween, vorrei ben vedere) da non balbettare minimamente in sua presenza!

    << Adoro le serate cinema! >>

    Il ricordo di quelle fatte con i suoi cugini, incluso quello che era morto quell'estate per mano di sua nonna, le velò lo sguardo di tristezza, ma a parte quello, Aibileen riuscì a controllarsi in modo da non far traspirare quello che stava provando in nessun'altro modo.
    Il percepire l'Immensa sofferenza degl'altri suoi familiari per via di quanto accaduto in quegl'ultimi mesi, oltre alla propria, aveva drasticamente aumentato il suo autocontrollo, nei confronti delle proprie reazioni riguardo ad alcuni dei sentimenti che provava. Per stare accanto alle sorelle del cugino, e in particolare la gemella di lui, aveva silenciato in più di un'occasione quello che provava lei nei confronti di quel lutto, mettendolo più che in secondo piano.

    << Sarebbe un vero piacere per me, Emma! Tu che ne dici Aidan? >>

    Consultò l'amico anche con lo sguardo, prima di notare cosa stesse effettivamente facendo...

    << Aidan... Ma è un regalo bellissimo! >>

    Lo abbracciò di slancio, stringendolo forte, prima di riuscire ad afferrare un dito di Emma, in un muto invito ad unirsi a tale momento coccoloso (se avete letto l'ultima parola con la voce di Stitch, allora avete fatto decisamente centro!).
    Quando Mia Freeman si avvicinò a loro, non poté (eh no, certo che non poteva evitare) non saltarle al collo per abbracciarla, sorridendo al suo complimento, anche se un po' tristemente, per via dei motivi che l'avevano spinta a tagliarli...

    “Perché mi sentivo troppo cambiata nel profondo, per restare esteriormente com'ero...”

    Ma tanto, lei rimaneva sempre lei. Infatti, la stavano riconoscendo tutti (maddai?). Doveva ammettere, comunque, che osando per la prima volta tagliarli così corti, aveva scoperto una comodità capillare senza eguali.

    << … Grazie, Mia! Sono così contenta di rivederti! >>

    Esclamò, nascondendo il viso trai suoi capelli. Poi, la lasciò libera di continuare il suo giro, chiedendole di salutare da parte sua Cameron Cohen, quando lo avesse incontrato e se avesse avuto modo di ripensarvi.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR



    SPOILER (click to view)
    Interagisce con Aidan Hargraves , Emma Lewis e Mia Freeman , e prima di vederla allontanarsi, le chiede di salutare Cameron Cohen .
    Il saluto di Erik Foster non è stato, purtroppo, notato, ma si confida nel pronto ritorno di qualche intrepido e scattante (?) neurone della nostra Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri preferita (… Sarebbe pure l'unica, trai pg attivi al momento, in realtà. Che io sappia. Ma ssssssssh, questi sono solo futili dettagli).
     
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    Brooks O'Connor
    Stava usando i sassi come fossero delle biglie, facendoli scontrare tra loro immaginando fossero la testa di quel tale che aveva baciato Amalea. Ma poi chi era? Non si ricordava di averlo visto ad Hogwarts, ma aveva una pessima memoria e forse era troppo arrabbiato per ricordarsi se effettivamente lo conoscesse.
    Era tranquillamente sprofondato nel suo trance solitario, quando una voce gli fece alzare la testa e poco dopo, un oggetto nero non meglio identificato, gli colpì la spalla, cadendo a terra ed aprendosi, facendo ruzzolare fuori diversi galeoni. Solo in quel momento, si accorse che si trattava del portafogli che pochi minuti prima aveva dato alla ragazza, lasciandole la libertà di comprare qualsiasi cosa volesse, ma evidentemente non lo aveva fatto, vista l'assenza di borsa o comunque di articoli. Cosa è preso a me? Cosa è preso a TE, piuttosto! Sibilò, alzandosi in piedi e sovrastandola con i suoi centimetri in più, guardandola dall'alto, truce. Erano pericolosamente vicini, tanto che ci avrebbe messo un secondo a fare qualcosa come tirarle una testata oppure baciarla. Entrambe cose che non gli sarebbero passate nemmeno per l'anticamera del cervello. Ma cazzo, sei scema dalla nascita o lo fai di proposito?! La voce si stava decisamente alzando, per fortuna che non c'era nessuno in quella stradina, oltre al fatto che il baccano al villaggio era troppo perché qualcuno, da lontano, potesse badare a loro. Ma ti sembra normale baciare il primo che passa? Sbraitò, evidentemente contrariato dalla situazione, anche se non era certo che il fattore "primo che passa" fosse quello determinante per la sua reazione. Incrociò le braccia al petto, allontanandosi dalla migliore amica, studiandola con palese disappunto. Ma poi che cosa vuoi?! Tornatene a fare acquisti, ti ho dato il mio portafogli... tanto solo quello sei in grado di fare, no? Le domandò, la voce tagliente atta a ferirla, mentre raccoglieva i suoi averi dalla dura strada, sbuffando. Amalea l'aveva visto davvero arrabbiato solo raramente.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    Ametrin
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    Emma Lewis
    L'espressione di Emma si fece ancora più perplessa e l'inclinazione della sua testa, maggiore man mano che il ragazzo parlava. Gli sorrise comunque. Sei tenero pronunciò quelle parole con un'evidente nota di dolcezza nella voce, chinando un po' la testa in segno di ringraziamento, allontanandosi di qualche passo. Sono sicura che mi starà cercando, ma ora devo and- non fece proprio tempo a finire la frase che una ragazza si buttò al collo di Thomas. Indietreggiò ancora. Beh, vi lascio soli... Aidan ha bisogno.
    Detto ciò, si allontanò in direzione del dioptase, pronto a consolarlo da ciò che aveva combinato Gyll.
    Non oserei mai rimproverarti... sussurrò la biondina, vedendo poi arrivare Aibileen e sorridendole, attendendo ed ascoltando poi quello scoppio d'ira da parte del suo amico.
    Quello lì è Gerald, il cugino di Philipp e... era uno dei denrisiani che ci ha affiancati nella lezione del biennio, ma questo già lo sai. Forse però non sai che... beh, Olwen ha organizzato un'orgia, dopo e... niente, è successo ciò che è successo mormorò, abbassando lo sguardo. Non sopportava di mentire ad un suo amico, anche se quella forse non era una rivelazione poi così facile da digerire. E le riportò alla mente Katherine e David. E tutto ciò che era successo. Ma ora non aveva tempo di concentrarsi su di loro, doveva pensare ad Aidan.
    Non ti preoccupare, Aidan... possiamo prenderne una a testa! Lo incoraggiò, quando si trovarono davanti alla bancarella di Gerd, pronta ad acquistare l'ennesimo famiglio, oltre all'uovo sul comodino e a Mirtillo che le saltellava costantemente tra i piedi.
    Sorrise quando apprese che agli amici avrebbe fatto piacere passare del tempo insieme a guardare un film ed all'invito di Aibileen, si unì volentieri all'abbraccio, stritolando sia lei che Aidan come solo un vero ametrino sapeva fare. Con nessuno dei due aveva avuto grandi momenti di interazione, eppure, stretta in quella morsa, le sembrò che tutto sarebbe potuto andare bene, che la vita sarebbe continuata e che nessuno avrebbe più potuto ferirla. Ovviamente era solo una mera illusione data da quella bolla di tranquillità.
    17 y.oStudenteAmetrinII annoFrom Dublin


    Numero cinque Gerd Kaleel Aibileen Beatrix Thomas S. Roberts.
     
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    Cameron Cohen
    Era entrato ad Hidenstone facendosi odiare da tutti, odio accentuato dopo la storia con Mark, ed ora al suo terzo anno, si trovava con una ragazza che amava -anche se non lo aveva mai ammesso nemmeno a se stesso- e con una migliore amica, anche se i nemici erano ancora tanti. Aveva comunque la sensazione di essere protetto dalle intemperie, con loro due al proprio fianco.
    Non è quello che pensi assicurò all'opale, anche se non era sicuro di sapere a cosa stesse pensando, ma fu contento che entrambe accettassero il proprio invito a far qualcosa tutti e tre insieme. Potremmo... sì, potremmo esplorare. Ci sono sicuramente miliardi di posti stupendi, nascosti. Assicurò alle sue due donne, Stava per aggiungere altro quando il negoziante di poco prima, quello che gli aveva regalato la sigaretta -Cameron l'aveva intascata con aria truce, rivolgendogli un semplice "grazie"- arrivò a distruggere l'idilliaco quadretto, rivolgendosi ad Elisabeth ed apparentemente ignorando gli altri due, offrendole un dono. In un primo momento, non disse niente osservando la scena con aria divertita, stringendo la mano della sua bella. Mi scusi, ma non è opportuno molestare una ragazzina... fece notare al druido, sogghignando della risposta di Elisabeth, incapace proprio di smentirsi. Era la sua degna migliore amica e non era certo una tipa da corone di fiori. Che viscido... sussurrò alla ragazza, in modo che solo lei potesse sentirla, afferrandola sottobraccio nel tentativo di allontanarla dallo strano negoziante. Potremmo andare alle cascate, oppure al dito di Freya... non so, le opzioni sono tantissime le propose, prima che l'altro tornasse all'attacco, proponendole qualcosa che non sconvolse nemmeno troppo il dioptase, che rimase ad osservare la scena con un'espressione carica di perplessità. Vuoi che vi lasciamo soli? Sono certa che al Canto o da qualche altra parte, vi riserveranno una camera la prese in giro, dandole una spallata e poi tornando affianco a Mia, lasciandole un bacio tra i capelli, prima di avvolgerle il braccio attorno alle spalle con fare protettivo, temendo che il vecchio andasse anche dalla sua ragazza.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    Jason K. Byrne Mia Freeman e Elisabeth Lynch
     
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    "Il mio cuore è d'argento e il mio paletto potrebbe essere sporco del tuo sangue entro sera se non la pianti, Jason" sibilò il fabbro, che in effetti quel giorno stava vedendo messo a dura prova il suo temperamento, a causa soprattutto delle ragazzine, che stava trovando quasi più pestifere di Blake, il che era tutto dire!
    Elisabeth fu la prima a metterlo alla prova, e fu anche la peggiore in quel senso, forse perché rispetto agli altri casi umani non la conosceva ancora. Davanti al suo sguardo impertinente, egli non poté che ripetersi il nome di Sigurd nella mente ed espirare dal naso come un toro "Se hai idee, dimmele, vedo se non sono di merda." chiuse lì il discorso, neanche degnandosi di rispondere al discorso del pegno 'La parola di un denrisiano è sacra' disse infatti a sé stesso, ignorando la giovane a favore di Lilith, la quale non la smetteva più di incalzarlo, ma almeno sembrava capire quando stesse esagerando e quando stava ricevendo un ordine 'E' sempre stata sveglia' si ricordò infatti lui "La mia forgia sai dov'è, e per mia sfortuna è aperta a tutti" affermò lui, incapace di dire semplicemente "Ok, vieni e vediamo" giacché, in quanto Denrisiano Cacciatore, doveva sempre rendere ogni relazione fredda e tormentata.
    E a proposito di tormento, qualora Elisabeth fosse stata ancora in attesa di un suo segno, egli a quel punto ne avrebbe incrociato lo sguardo "Sei ancora qui? Guarda che tanto io l'arma col cazzo che te la faccio oggi, mica sono ai tuoi ordini. Quindi vai a rompere le palle altrove!" berciò lui, osservando poi Lilith concludere i propri pensieri, ubbidire e soprattutto ringhiare contro Jessica 'Feroce quanto serve' si disse lui, spostando poi gli occhi ancora una volta su Elisabeth e i maldestri tentativi di Jason K. Byrne di sedurla.
    "JASON, CHE TE LO RICORDI CHE NON POSSIAMO UCCIDERE GLI STUDENTI VE'?" gli strillò lui, fondamentalmente per arrecarglin fastidio, del resto si era ben guardato dal rispondere dalla sua sfida, ma ciò non implicava che volesse che l'altro la perdesse.

    A discolpa di Philipp, egli stava apparendo di buon cuore anche perché il peggior caso umano se l'era succhiato Gerald "Le teste di cazzo le servo io... la gente normale ci pensa il fabbro." tagliò corto lui con Nathan, consegnandogli il falcione, chiaramente ben felice di scavalcare il bancone e in effetti dedicarsi a ben altro, come dimenticarsi del libro di Kenna e, soprattutto, dedicare tutto sé stesso alla vera ragione per cui quel giorno si era offerto di aiutare Phil: il suo pene.
    Ah, voi pensavate Gyll? Beh, come Aidan aveva brillantemente dedotto da solo, i due concetti non erano poi così lontani, come anche fu facilmente comprensibile alla giovane quando nel mentre le sue labbra si univano a quelle di lui, qualcosa bussava al suo basso ventre, forte come un'arma forgiata da cugino ed altrettanto letale "Ti preferisco ad un'ora di chocobo che oltre il mare" ammise il biondo, osservando le sue gote rosse e quindi levando lo sguardo fino ai picchi di Odino, immaginando il castello oltre di esso e assaporando la possessività che caratterizzava il suo volere Gyll, che incontrò la dolce approvazione della biondina, cosa che fece annuire il Cacciatore "Mi piace... essere l'unico..." affermò lui, affamato delle labbra di lei, ma non solo, come rivelò quando corse a baciarle il collo, desideroso di sentirla gemere o urlare e solo allora, mentre si prendeva ciò che era suo, le avrebbe sussurrato "Devi venire" e nel modo in cui lo disse, fu chiaro che non intendesse unicamente in senso di moto a luogo.
    RevelioGDR


    Ciao a tutti, il listino di Brugnir Forgen è a vostra completa disposizione (lo trovate linkato dal rolescheme).
    A questo, aggiungo qualche cosa di extra u_u

    Armi da allenamento (d20+3): armi in legno smussato benedetto dal dio freyr in maniera tale da infliggere un considerevole danno, ma senza lesioni permanenti in nessun caso inclusa la rottura (l'attacco non causa mai malus, status o morte).
    Prezzo: 150G

    Lacrime d'inverno (consumabile): se bevute rendono gli effetti delle magie di ghiaccio eseguite nel turno corrente Permanenti.
    prezzo: 30G

    Il PP ottenuto dipende dal tipo di arma acquistata.
    Le lacrime garantiranno +1Intelligenza.
     
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    ex Corvonero

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    Raise your words, not your voice.

    La sua mira non era delle migliori e lo sapeva, il portafogli invece di colpire la tempia arrestò la corsa sulla spalla del grifoncello, aprendosi e rovesciando buona parte dei risparmi del ragazzino. Ma non le importò di aiutarlo a raccogliere né le monete né l'involucro che fino a quel momento le aveva contenute, troppo prese dall'affrontare il suo migliore amico che nel mentre si era alzato, lasciando perdere quegli stupidi sassi. Uno davanti l'altro, la tensione palpabile, la rabbia che animava i loro giovani corpi, il fastidio scatenato da parole e da strane reazioni. Non indietreggiò quando la guardò truce, anzi mantenne alta la testa finendo con l'essere troppo vicini, tanto da poter vedere come del dorato adombrasse i suoi occhi nocciola. «Scema? Di proposito?» Parole tagliate dall'ira le sue, mente sentiva crescere un formicolio lungo le mani che si avviavano a prudere dolorosamente.
    «E quale sarebbe il tuo problema?» Si fece avanti, ancor di più, scrutandolo, timorosa di sapere quale fosse una sua eventuale risposta. «Ho baciato un ragazzo e quindi?» Che lo avesse fatto solo perché dettata dalla rabbia e non perché lo sentiva davvero era un altro paio di maniche, anzi sapeva che non appena avrebbe potuto l'avrebbe rintracciato per scusarsi del suo comportamento. O meglio, quello era quanto avrebbe voluto accadesse a parti invertite, ma lei poi l'avrebbe fatto sul serio? Ad ogni modo non era quello il momento per interrogarsi sulla questione, visto che altri erano i quesiti che continuavano a sgorgare in lei. «Che c'è, non credi che una come me possa baciare qualcuno?» La voce però la tradì, inclinandosi un po', mentre un macigno si depositava sul petto. Era davvero solo una dimostrazione la sua o aveva baciato il poverello solo per scatenare qualche reazione in Ryan? «O sei forse geloso?» questa volta fu solo un sussurro il suo, seppur ironico.
    Ma poi, ancora una volta, Brooks pensò bene di non sbugiardare la vecchia massima di Einstein sulla stupidità umana, uscendosene ancora una volta con una frase a dir poco orribile, mentre si chinava a recuperare i suoi fottutissimi galeoni. «Sei solo un idiota, O'Connor», le mani strette a pugno, lo sguardo che si era appannato. «Non me n'è mai fregato un cazzo dei tuoi soldi», risollevò il mento alla ricerca del suo sguardo. «Sai cosa? Vaffanculo, non voglio vederti più», Quelle parole divennero carboni ardenti dentro la sua gola, bruciandola, raccogliendo i brandelli della sua dignità e pronta ad andarsene da lui.

    It is rain that grows flowers, not thunder.


     
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Ogni anno c’era la solita cerimonia di inizio anno con la classica partenza dal molo situato sotto il Tamigi a Londra, ed era un evento spettacolare come non mai. Difatti, di anno in anno, l’accademia ci metteva del suo per mostrarsi accogliente e stravagante come da nomea, tuttavia in quella giornata di settembre il ragazzo sperava che il viaggio fosse il più tranquillo e che passasse in maniera veloce. Howard non era un grandissimo amante delle navi, le quali avevano un ascendente pessimo su di lui, portandolo spesso a soffrire di mal di stomaco e a girovagare in giro per i corridoi in cerca di un momento di pace e di stabilità; se Howard aveva capito qualcosa in quegli anni di Hidenstone, sicuramente la conclusione era che non si sarebbe mai e poi mai potuto dedicare alla carriera di navigatore. Dopo aver raggiunto il molo ed essere salito sulla nave con il suo solito modo di fare molto coccoloso, il ragazzo si sarebbe diretto in una cabina con alcuni suoi compagni di corso della sua medesima casata di appartenenza, chiacchierando in maniera amabile con loro e passandosi una mano tra i capelli nel frattempo; il ragazzo, oltre alla solita uniforme indossata perfettamente come era suo solito, aveva la meravigliosa spilla da prefetto che brillava sul suo pettorale nascente e, assieme, portava anche uno zainetto di finta pelle nera con una serie di spille coloratissime attaccate sull’apertura e sulla parte frontale; in più, da un lato si potevano scorgere delle orecchie di un pupazzetto di peluche a forma di coniglio, come a voler mostrare a tutto il mondo quanto fosse tenerello, oltre che visibilmente rimasto in un mondo da bambino.
    Il viaggio andò chiaramente in maniera tranquilla, nonostante lui cercasse di mantenere la colazione con forza dentro di sé a causa del mal di mare ed avesse guadagnato una cera degna del titolo di “mister Mela Verde”, e non appena poté scendere con i propri compagni a Denrise, il ragazzo ascoltò attentamente il discorso della donna che li accolse. Un sorriso dolce si dipinse sul suo volto, quasi come se si sentisse realmente accolto da una comunità così allegra ed affascinante come quella di un villaggio di quella tipologia, andando a guardarsi intorno come a voler effettivamente constatare le attività di cui quei ragazzi erano stati omaggiati. Per un primo momento, tuttavia, il ragazzo sembrò volersi dedicare alla ricerca di una persona in particolare: i suoi occhi, sin dal primo momento, cercavano Ciaran, il suo ‘amico’ di Hidenstone che non sentiva da molto tempo, e che sicuramente avrebbe voluto rivedere per poterlo salutare e per poter stare un po’ con lui. Dopo minuti di ricerca visiva, notando effettivamente di non essere riuscito ad individuarlo, Howard decise che il momento di dedicarsi un po’ a se stesso era giunto, e di conseguenza si diresse verso uno stand del Canto della Sirena in cui c’era un bel tizio a servire bibite e quant’altro. Per un primo momento, qualora ci fossero state persone prima di lui, il ragazzo avrebbe aspettato chiaramente il proprio turno, andando a mandare un caloroso saluto generale attorno a sé, come a voler salutare gli amici che aveva già avuto modo di conoscere. “Ciao a tutti!” E, solo dopo, giunse il momento di concentrarsi sulla figura di quel ragazzo che aveva davanti, quella specie di massa muscolosa interminabile alla quale rivolse un sorriso imbarazzato e divertito. “Ciao!” Disse, salutando con il suo solito tono di voce ‘cupcake’, andando successivamente a passarsi una mano nei capelli color rosso intenso, quasi come se avesse voluto emulare le proprie origini olandesi. Successivamente, prendendo un mucchietto di galeoni per pagare la bevanda che avrebbe ordinato, il ragazzo si sarebbe rivolto a Markab cercando di fare la propria ordinazione nel migliore dei modi. “Ti posso chiedere una limonata? Grazie mille, molto gentile!” E terminò quella frase con un ultimo sorriso a centomila denti, ovviamente candidi e perfetti, che mostravano davvero la sua indole delicata, dolce e, ovviamente, coccolosa.
    RevelioGDR


    Howie saluta tutte le persone che trova nelle vicinanze dello stand di Markab Castlewine, dopodiché ordina una limonata nel pieno dei propri ormoni adolescenziali e della sua totale inibizione nel trovarsi davanti un adone greco.
     
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    Denrise
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    Gerd Kaleel
    Kaleel Skolen
    Certe persone erano nate per cacciarsi nei guai e Skyler Mave in questo eccelleva, data la sua propensione ad approcciare persone come Philipp e Gerd.
    "In genere prediligo siano armi rivolte contro di me" ammise lei con un ampio sorriso 'Le lusinghe sicuramente... ma che siano armi... oh, in quel senso le uso solo io' si disse infatti, inclinando la testa davanti all'offerta dell'infermiere, alquanto ricca e caotica "Non sono sicura di aver bisogno di un pompiere... ma magari passa in negozio da me... ho visto che ci sai fare con i felini..." ingiunse lei, andando poi con l'indice a giocherellare con la maglia del ragazzo "Magari... riesco a trovare un modo per... servirmi di te" propose lei, promettendo altro, ma in realtà intendendo soprattutto ciò che stava dicendo.
    'i clienti uomini sono sempre i migliori' si ricordò lei, dopo essersi congedata da Skyle e facendo finire tra le proprie spire Nathan, il quale, incredibile a dirsi, fu meno odioso del solito! "Se te lo dico io, puoi" confermò Gerd, regalando il primo vero sorriso della giornata, osservando Sol annusare incuriosito il ragazzo, quasi ipnotizzato, nonché assolutamente mansueto, per quanto poco incline a comprendere il linguaggio umano (Gerd lo aveva abituato male) "Sei portato... si vede" ammise lei annuendo, certa che ben presto il ragazzo sarebbe tornata da lei, per un tirocinio, un consiglio, un animale o anche solo per Sol "Buona giornata!" gli disse persino, tradendo come appunto fosse rimasta colpita, cosa che, in un certo senso, successo anche con Aidan.
    'Un ragazzo che sa come trattare una donna: pagandole tutto!' per certe cose lei era una tradizionalista (fondamentalmente quando ci guadagnava) e ovviamente ella aveva notato l'interesse di Aibileen per le farfalle, per quanto un po' intimorita dalle fiamme, così come quello di Emma per i pesci e ovviamente le aveva avvicinate appena possibile, salvo poi venir sorpresa dalla offerta di Aidan "Benvenuti allo Skolen, sono Gard, la proprietaria e ovviamente abbiamo anche splendidi mezzi-kneazle" affermò lui, allungando al ragazzo un esemplare tigrato "Mi sembrate molto decisi e gli animali sembrano avervi presi in simpatia... sono 225 galeoni... ma, suvvia, puoi darmene anche solo 220!" propose lei allegra, uscendone elegantemente con uno sconto praticamente del 2% "Specialmente se eviti si usare quella qui dentro" affermò indicando la mazza del giovane "Non vorrei essere costretta a farti vedere il mio sangue denrisiano... hai compiuto un bel gesto di affetto verso queste due ragazze... mi dispiacerebbe rovinare tutto..." concluse lei nel mentre il suo sorriso era candido come la neve, nel mentre i suoi occhi erano freddi come l'acciaio
    RevelioGDR


    Gerd non dispone di tutti i suoi animali, ma sono presenti gli animali comuni domestici e quelli di classe X, e al bisogno può mostrarvi gli altri. Dispone anche di tutti gli accessori: trovate tutto in listino.

    In via del tutto eccezionale sono inoltre in vendita alcuni cuccioli.
    Cuccioli elementali: normali animali incantati alla nascita con il potere di un elemento. Sono disponibili due gemelli per specie, identici nell’aspetto ma di diverso sesso (1 maschio e 1 femmina).
    Prezzo: 75G

    Carpa dell’acqua
    (venduta la femmina)
    Carpa bianca con alcune squame rosa molto ghiotta di molliche e lattuga. Dalla bocca genera delle bolle d’acqua all’interno della quale può galleggiare come fosse una lacrima d’acqua o può rinchiuderci cose/piccoli animali facendoli galleggiare.

    Carlino della terra
    Carlino massiccio ed estremamente voglioso di coccole: avendo il naso estremamente schiacciato detesta camminare ed ama essere portato in braccio. Quando raspa il terreno può sollevare piccole montagnette di terra, creando colonne e muretti o scavando fossi anche profondi.

    Geko del vento
    (venduti)
    Geko di colore dorato piuttosto schivo, che ama stare nella tasca del suo padrone. Ama camminare sulle pareti, sui soffitti e… per aria. Balzando, infatti, genera dei piccoli cuscinetti d’aria solida che resistono qualche minuto, abbastanza forti perché il padrone (e solo lui) vi si possa aggrappare o appoggiare per massimo 5 secondi.

    Gatto persiano della tempesta
    (venduti)
    Vanesio e pigro esemplare di persiano, dotato di un lunghissimo pelo bianco che accumula elettricità, tramite il quale può addensare nubi e richiamare in punti desiderati fulmini.

    Farfalla del fuoco
    (venduti)
    Farfalla con enormi ali rosse e arancioni che ama posarsi come un fermaglio tra i capelli del proprio padrone. Se toccata da chi non vuole, ustiona e provoca 1d10 di danno.

    Rospo della neve
    (venduto il maschio)
    Rospo blu traslucido, ricoperto da una soluzione velenosa che a contatto, oltre a poter avvelenare, provoca anche congelamento. L’animale detesta il caldo ed ama cantare e gracidare per il suo padrone per venire applaudito.

    Sono in numero limitato: quando si venderà un esemplare lo riporterò qui u_u
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ok, adesso sembrava esserci un po' troppa confusione, attorno a lui. Dopo il professor Olwen, Emma e Aibileen, arrivò anche la professoressa Ivanova, piuttosto agitata, chiedendogli se fosse ferito. Aidan guardò la professoressa “Ferito? No, credo di no...le corna dovrebbero essere ancora al suo posto, vero? Sembra che stiano crescendo senza problemi, non lo vede?” scosse la testa “non si preoccupi profess...” non ebbe il tempo di dire altro, perché la prof lo tirò a se e lo strinse tra le sue braccia...e contro il suo petto. 'beh, tutto sommato non mi è andata così male'.
    Rimase lì in quell'abbraccio, resistendo alla tentazione di fare un motorboat tra le tette della prof.
    “L...la ringrazio, professoressa” Disse, tentando di staccarsi da lei (Anche se in realtà non gli sarebbe dispiaciuto rimanere in quella posizione). Non era abituato a tutte queste attenzioni.
    Poco dopo, quando la professoressa lo lasciò andare, Aidan raccontò tutto alle due compagne.
    Aibileen gli fece una domanda, a cui stava per rispondere...ma Emma disse qualcosa che gli fece nuovamente stringere i pugni. “Quindi c'è di mezzo Olwen!” disse, innervosendosi nuovamente e scompigliandosi i capelli “Un'orgia...Ma che cazzo?! Altro che due semplici corna...qui credo che mi ritroverò delle ramificazioni in testa, manco fossi un cervo...” fece un respiro profondo, chiudendo anche gli occhi, per cercare di calmarsi ed alla fine rispose alla domanda di Aibileen “Le sue ragioni, Aibi? Mi ha solamente detto 'voglio stare con lui. Mi piace.' e basta. Poi avrebbe detto 'mi dispiace.' come se un 'mi dispiace' avrebbe risolto qualcosa. Come se pensasse che con quelle parole io le avrei detto 'Ah no! Tranquilla, scusami tu se ti ho disturbata! Scopati pure quel ragazzo. Io sono qui che ti aspetto!'.” sbuffò scuotendo la testa e quindi si ritrovarono alla bancarella dei famigli.
    Aibileen, che capì il gesto che le aveva fatto solo in quel momento, lo abbracciò. Ed Aidan sorrise, stringendo la compagna tra le sue braccia. Anche Emma si unì all'abbraccio e Aidan sorrise anche a lei “Oh! Non poteva andarmi meglio! Due belle ragazze che mi consolano!” sorrise divertito e infine rispose ad Emma quando lo avvisò che c'erano due Carpe. “Oh non ci avevo fatto caso! Allora non ci sono problemi! Prendo carpa, mezzo-kneazle e farfalla per Aibi!” disse alla fine. Quindi pagò il prezzo che disse la negoziante senza problemi e le sorrise per loro questo ed altro! e sorrise anche quando indicò la mazza Non mi permetterei mai di usarlo qui! le sembrava più simpatica dell'armaiolo, doveva ammetterlo.
    Ma le cose non finirono lì.
    Successivamente tra Aibi ed Emma si fece spazio nientepopodimeno che Lilith ed il fidanzato-che-forse-non-lo-è-ma-che-poi-lo-è-che-odia-che-ama-e-solo-loro-capiscono-che-problemi-hanno Blake.
    “Oh bene, mancavate voi!” stava per dire alla concasata un 'che c'è vuoi rimproverarmi ancora?' ma non ci riuscì, perché venne spiazzato dalla sua domanda.
    “Come sto...in questo momento mi servirebbe qualcosa da distruggere.”
    guardò la prefetta accigliato, sentendola parlare “Subito? Insomma...quand'è che è stata la lezione su Ostara o-come-cazzo-si-chiama del professor Olwen? Penso siano passati un bel po' di mesi, da quando, dopo la lezione, Olwen ha avuto la simpatica idea di organizzare un'orgia ed invitare alcuni studenti. È vero che non lo conosco...ma so che è un gran coglione. È vero anche che Gyll è una stronza...ha conosciuto il cazzo, le è piaciuto...solo che però non è interessata ad uno solo. Credo che quest'anno si darà piuttosto da fare.” era stato diretto, poco carino di fronte a tre ragazze e probabilmente aveva parlato un po' troppo. Ma andava bene così. Aveva la scusa dell'incazzatura.
    “Non sarà difficile ignorarla” non sapeva se era vero quello che aveva detto, ma ci avrebbe provato.
    Quando poi sentì ciò che disse alla fine, il Dioptase fece un sorriso divertito “Non sarebbe una cattiva idea, Lilith.” Il dioptase poi aggiunse.
    “Grazie per esservi preoccupati per me e...” sospirò, stringendo la mano di Aibileen, ma guardando Lilith “Scusami per la scenata di prima. Ma ero piuttosto incazzato. Non che ora mi sia passata l'incazzatura eh? Solo che Aibileen sa come farmi tranquillizzare” fece un sorriso, voltandosi verso la sua amica. Avrebbe sicuramente passato tutte le ore libere con l'australiana anche quell'anno. Si sarebbero aiutati a vicenda e, magari avrebbe volentieri aiutato anche la sua prefetta che, stranamente, sembrava essere tornata la ragazza simpatica di prima della sfida di Blake. (Almeno così sembrava..).
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

    code by ©#fishbone




    Interagisce con Emma Lewis_ Emma Lewis Aibileen Beatrix Blake Barnes Lilith Clarke Eva Ivanova Gerd Kaleel
     
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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    Il contatto era meglio, sotto ogni punto di vista (era tutto-tutto meglio), ma la cosa fondamentale, in fondo, era stare insieme, e a Jesse andava bene anche se si trovava sulla luna, purché potesse sentire Adamas e leggere nei suoi occhi l'amore e il desiderio che per lui provava, per quanto, alcune volte, avrebbe anche preferito poterlo mutizzare come alcuni videogame, come quando si mise a parlare di manette e spade fino a farlo avvampare.
    "Guardarmi e basta? Che brutto!" affermò lui, diventando ancora più rosso "Nel senso uh... non penso ci sia molto di interessante, sì insomma, sai... non sarebbe meglio allenarci insieme... quello mi piace molto... è anche così che... sì, insomma... ci siamo conosciuti davvero" propose lui stringendosi le spalle "Ma se vuoi guardarmi e basta... ok... sì, insommma, alla fine è come tiktok... senza musica... senza filtri... senza scritte... senza loop... senza magifonino... ma sì, insomma, dai... è come Tiktok" provò a rassicurarsi, ben sapendo che, alla fine, ad Adamas avrebbe sempre e comunque concesso tutto: in fondo, era uno zerbino per una ragione no?!
    Il suo animo beta era stato limato da Blake Barnes, ma lo stesso si poteva dire per il suo fidanzato? In vero, Jesse ne dubitava e i risultati ben presto si videro, mostrando i primi segni di quello che a breve sarebbe stato un incendio 'Ahia...' pensò lui all'udir termini pericolosi come "mettere al suo posto Barnes", per quanto Skyler stesse cercando di metterci una pezza, ove non osò minimamente immischiarsi, certo che, alla fine, avrebbe commesso un errore facendo infuriare l'uno o l'altro e portandoli alla rissa 'Non ci sono... cioè, ci sono se volte cose da me... ma non ci sono!' si ripeteva lui, per quanto anche Adamas stesse cercando di mediare, cosa che strinse il suo cuoricino, almeno finché Skyler non si mise a parlare del suo junior e di consensualità "Uh, sì, la consensualità è importante!" annuì lui, andando consensualmente a mostrare i propri muscoli e farsi fare un tatuaggio con Adamas, cosa di cui sicuramente avrebbe pagato pegno in camera da letto quella notte (con Blake), quando forse, a vedere la muscolatura del fidanzato, avrebbe voluto pagar pegno solo con lui.
    Fu con un sospiro infatti che accolse l'ammissione del fidanzato, relativamente al fatto che gli fosse mancato "Anche tu mi sei mancato, mio Snowpiercer" gli ammise, cingendolo ed esponendo la pelle dell'uno a quella dell'altra, cosa che fu quasi dolorosa in quel contesto, tanto da costringerlo ad una smorfia "Mi sei mancato da morire..." insistette, traendo poi un timido, imbarazzato, sospiro, quasi non avesse la forza di dire qualcosa che aveva sulla lingua "Mi sei mancato... tutto tutto" concluse lui, certo che l'altro avrebbe colto il gergo e compreso a cosa egli stesse pensando, anche se poi, fisicamente, dovette raggiungere Blake per sedarne la furia, salvo poi fare un balzo di lato.
    "Uh, Opalino? Sarebbe fico!" ammise lui, udendo le parole di Thomas, di fatto spuntandogli davanti agli occhi tutto allegro e disagiato "Sono... sì insomma sono Jesse Lighthouse e sono il prefetto dei Black Opal... cioè... ero... sono... nel senso... lo ero lo scorso anno, dovrei essere ancora in carica, ma uh, dovrebbe dirlo tipo dopo la preside" ammise lui stringendosi tra le spalle "E sì, insomma, sarebbe fico... che fossi con noi davvero... molto fico!" concluse, mezzo nudo, il che poteva essere un bel biglietto da visita come no "Uh, ciao Howard!" si sbracciò poi, indicandolo al ragazzo "Anche lui dovrebbe essere prefetto... ma degli ametrini!"
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    Markab Castlewine
    Influencer | 25 anni
    "Sky... tu cacci solo gatti!" affermò con sicurezza il Castlewine, stringendo l'amico di sempre e ridendo di come rapidamente, al suo fianco, anni di addestramento, studio ed esperienza stessero scivolando via facendo emergere di lui solo quello che l'altro faceva emergere dalla sua persona: la parte più primordiale.
    "E comunque date retta allo zio Skyler, e soprattutto a me: se avete dei problemi, risolvete la cosa a letto!" ghignò a Jesse, Blake e Adamas, incapace alla fine di non gettare benzina sul fuoco, curioso di vedere come sarebbe finita, per quanto si sentisse per questo anche una cattiva persona 'Vabbè, al massimo poi io prendo Blake, Sky gli altri due e li costringiamo a fare pace dai... però... sai che spasso?' si ripeté, battendo le mani quando Skyler parlò di idranti "Escilo, escilo, escilo!" lo incitò, forse conscio di aver sudato come un cammello e quindi odorare molto di uomo.
    "Ti sei mai sentito bagnato Sky? Non è che sei proprio acqua di colonia eh, e non è che ti cago il cazzo!" gli rispose lui con una manata sulla spalla destra, nel mentre questi afferrava il proprio gintonic e Markab aveva modo in trattenersi con Lucas e Olive "Merda... ti aggiungo io... dimentico sempre che in sto posto il cellulare non prende" ammise lui frustrato con una mano nei capelli, nel mentre un'altra coppia di ragazzini sbavanti si faceva avanti, destando le gelosie di Skyler, e forse anche i suoi sensi di pedo-ragno "Io non faccio foto erotiche... sono solo me stesso... e siccome sono incredibile molti cercano di imitarmi... ma fanno solo pena" concluse lui scrollando le spalle con nonchalance, ridendo poi come un matto quando Skyler lo definì come la patente "Stai dicendo che sono un rito di passaggio?" urlò all'amico, dedicandosi poi ai due.
    "Capisco vogliate toccare, ma, ragazzi, siamo qui per lavorare... quindi facciamo così... se ordinate due drink vi faccio toccare i bicipiti... con tre i pettorali e con quattro..." e a quel punto si dipinse un sorriso diabolico "Niente: al quarto finite a pisciare l'anima in mare!" concluse lui con una risata sguaiata, balzando poi sul bancone e urlando l'ordinazione di Howard a jonathan e co "Una limonata per il ragazzo!" strillò, osservandosi poi attorno per notare come procedevano gli affari.
    "Cazzo, mica è fuoco, BUTTALO GIU' ALLA GOCCIA! TUTTO TUTTO TUTTO!" si mise infine ad urlare, osservando la pazienza degustativa di Dermot.
    RevelioGDR
     
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288 replies since 2/9/2021, 00:50   9123 views
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