Cerimonia di inizio anno 20/21

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +7   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Gli Snasi
    Posts
    336
    Reputation
    +146

    Status
    🗲
    Porto di Londra
    True-Blood-gif-true-blood-21716347-500-247

    Era il primo di settembre e quella mattina il sole splendeva caldo su tutta Londra che, di lì a poco, si sarebbe ritrovata invasa da una miriade di ragazzini che, a malincuore, lasciavano le loro abitazioni per recarsi in un luogo sicuramente a loro meno congeniale: la scuola.
    I più giovani si sarebbero dovuti recare a King's Cross per prendere l'Hogwarts Express, che avrebbe portato gli studenti ad una delle scuole più prestigiose del mondo, mentre i più grandicelli avevano un'altra meta: il Porto di Londra, dove li attendeva un grande galeone per condurre loro alla suggestiva isola di Denrise, nella quale sorgeva l'Accademia più esclusiva del mondo magico: Hidenstone.
    Come a King's Cross, anche qui c'è uno spazio interamente dedicato ai maghi, addirittura un intero molo che prende il nome di Molo Yggdrasil, punto di incontro fondamentale tra Londra e Denrise nonché risorsa per il commercio magico. Ad esso vi si poteva accedere tramite la Port London Autority, edificio babbano responsabile della coordinazione di tutti gli scali sul fiume; per arrivare a questa particolare zona, era necessario recarsi all'ascensore e premere il codice 934, dopodiché esso avrebbe iniziato la sua discesa che sarebbe culminata in una capiente bolla d'aria -i maghi ancora non avevano le branchie- oltre la quale si godeva di una vista di un verde sporco, dove sporadicamente passavano branchi di pesci di diverse forme e dimensioni.
    Una volta usciti dagli ascensori, i ragazzi si sarebbero trovati in una hall e come prima cosa, davanti ai loro occhi, si sarebbe presentata una imponente barriera d'acqua che distorceva alla vista tutto ciò che stava al di là. Poi l'occhio sarebbe caduto sulla stanza che presentava varie panchine di ferro sparse a distanza di circa un metro l'una dall'altra, mentre poco prima della barriera, vi era un bancone dove erano presenti due ragazze che avrebbero consegnato il pass agli studenti e allo staff accademico, per poter attraversare il muro d'acqua -i parenti e gli amici non avrebbero potuto superarla-. Solo presentando un documento d'identità e dichiarando per quale viaggio erano lì, una delle due donne, entrambe sulla trentina, avrebbe consegnato loro un tesserino rosso che valeva sia per attraversare la barriera, sia per l'imbarco sulla nave. Oltre a quello, sarebbe stato necessario lasciare alle due donne bagagli e animali che, in seguito, ognuno avrebbe ritrovato magicamente nella propria cabina. Una volta svolta la burocrazia, finalmente ognuno sarebbe stato libero di accedere al porto e girare liberamente fino a quando La Dragone avesse ritirato le passerelle; ma non temete, il molo presentava a tutti vari intrattenimenti per far passare quel tempo in serenità e senza annoiarsi.
    Esso era costruito di una pietra talmente chiara che, alcuni avrebbero potuto giurarlo, pareva quasi risplendere alla luce artificiale che illuminava la zona, mentre sia le imbarcazioni che le varie piattaforme erano di un robusto legno scuro che pareva quasi indistruttibile. All'inizio di ognuna di queste, spiccava sul pavimento un numero color zaffiro che indicava la piattaforma. Esse sarebbero state in progressione, a partire dai numeri più bassi che si trovavano più vicini all'ingresso, fino a culminare nella Dragone degli Abissi, che si trovava alla fine del molo.
    Alla 1 e la 2 erano ormeggiati alcuni pescherecci che si lasciavano cullare dolcemente dal movimento dell'acqua, anche se non c'era molto da vedere in quanto a quell'ora i pescatori erano già salpati da parecchio e non sarebbero ritornati prima di molte ore. Le piattaforme 3 e 4 invece erano riservate ad enormi ed eccentrici yatch di proprietà di alcuni ricchi inglesi che non facevano altro che star a guardare dal parapetto gli studenti con una certa dose di disinteresse, cercando di far passare il tempo in attesa che i propri elfi domestici sistemassero il tutto prima della partenza Alla 5 e alla 6 era sconsigliato l'avvicinamento, in quanto erano ormeggiate diverse drakkar appartenenti a denrisiani poco amichevoli che non facevano altro che guardare i ragazzi con espressioni crucciate ed infastidite. Perché ogni anno gli inglesi devono andare ad invadere la nostra isola? Si chiedeva qualcuno con ben poca coerenza visto che, paradossalmente, loro stavano sfruttando un possedimento londinese. Com'è che si dice, tra i babbani? Non sputare nel piatto in cui mangi, giusto? Ad ogni modo, alle piattaforme 7 e 8 era dato spazio alle navi turistiche, anche se in quel momento ve n'era una sola di un bianco perlaceo che suscitava serenità.
    L'allegria regnava sovrana, il vociare era sempre più intenso man mano che i ragazzi superavano la barriera, tuttavia l'atmosfera veniva storpiata dalla presenza di uomini e donne dalle espressioni cupe e poco ci voleva per capire fossero auror, poiché diversi, tra loro, portavano un distintivo alla cintura! Tuttavia i giovani non erano là per una gita alla scoperta del porto e di chi vi sostava, bensì per prendere una nave in particolare che, impossibile non notarla, svettava con fierezza in fondo al molo: La Dragone degli Abissi. Un particolare galeone che, da quando Hidenstone è stata aperta nel 2012, attendeva con pazienza ogni anno di trasportare gli studentelli alla loro meta. Quindi, una volta superata la barriera d'acqua, l'occhio sarebbe stato subito catturato da tanta imponenza e maestosità, con i suoi grossi remi di legno e quella curiosa polena a forma di enorme drago blu che, sempre con estrema gentilezza, si rivolgeva a chiunque fosse là.
    Quest'anno non voglio incidenti che rischino di danneggiare la nave!... Oh sì, anche di ferire qualche moccioso! risuonò potente la sua voce, rimbombando per tutto il porto, interrompendo le conversazioni e quasi facendo tremare l'imbarco. Sempre simpatica, vero? Ma lo sappiamo che sotto sotto, molto in fondo, tiene ai ragazzi e alla loro incolumità, dopo tanti anni di onorato servizio. Se qualche primino, comunque, avesse voluto saperne di più in merito a quella frase enigmatica, avrebbe però dovuto chiedere ad uno studente più grande o ad un docente, poiché la Dragone cambiò repentinamente argomento, ricordando a tutti il motivo della loro presenza. Non voglio nemmeno ritardi, sia chiaro, ragion per cui chi alle 9:55 non sarà a bordo, potrà pure fare la fine di quel tale Barnes, lo scorso anno e farsi una bella nuotata. Quindi puntuali! . Fu il suo avvertimento che, a dire la verità, suonava tanto come una minaccia che invogliava chiunque a prendersi per tempo e a non correre il rischio di restare indietro.
    Sul molo erano presenti un paio di bancarelle: tra le piattaforme 1 e 3 ve n'era una che vendeva qualsiasi tipologia di dolce babbano e non, mentre tra la 4 e la 6, ce n'era un'altra che prevedeva un'infinità di bibite. Il pranzo si sarebbe svolto sulla nave, ma per un viaggio di circa 8 ore e mezzo, una piccola scorta avrebbe fatto comodo. Ma non finisce qui! Troverete diverse attrazioni da luna park: avete presente il punch ball per misurare la vostra forza? Cercavate l'occasione per farvi belli davanti alla vostra... bella? Questo è il vostro momento! Basterà recarsi tra le piattaforme 3 e 5.
    Se però non siete molto propensi per un'attività di questo tipo, non temete: saranno presenti, tra la 2 e la 4, anche un ufo catcher -sfidate la fortuna!- e tra la 5 e la 7, un carinissimo tiro a segno per vincere fantastici premi per voi, i vostri amici o la vostra ragazza!
    Se però non avete voglia di svolgere una di questi giochi, potrete perdervi nell'osservare un altro interessante particolare: l'illuminazione. Accanto alle piattaforme erano sospese in aria delle particolari bolle d'acqua, due per ogni piattaforma, che oltre a garantire la luce, erano anche alimentatori magici, infatti per tutta la lunghezza del molo svolazzavano dei pesciolini tropicali dai mille colori sgargianti che rendevano l'atmosfera più gioiosa e contribuivano a rendere meno tragica l'imminente partenza e la conseguente separazione dai propri cari, tuttavia la loro energia non è infinita, perciò se ad un certo punto li vedrete dirigersi a tutta velocità verso una bolla d'acqua, sarà per recuperare le energie magiche e riprendere a girare sopra le vostre teste. Solo i più giovani, a volte, si dimenticavano di questo particolare, finendo per perdere ogni traccia di energia fino a cadere a terra ed agitarsi, anche se grazie alla magia, non sarebbero morti soffocati.
    Alla partenza non mancavano che 40 minuti, perciò è consigliato a tutti salutare i propri cari e dirigersi verso la barriera e, successivamente, verso il molo, lungo da percorrere.
    NOTE OFF
    Ciao ragazziiii! Benvenutissimi alla Cerimonia di inizio anno scolastico! Innanzitutto, vi ringrazio di esservi iscritti così numerosi ùù Poi, avviso che questo è il primissimo evento che gestisco -ed anche per questo, sarà cogestito con quello scemotto dello Snaso Nano- quindi vi chiedo una cosa semplice semplice ma per me molto importante: mi farebbero piacere dei feedback con eventuali critiche per poter migliorare sempre di più fino ad uccidervi tutti in quest a rendervi più piacevole il gioco! Quindi siate sinceri che a me fa sempre piacere ricevere le vostre opinioni ♥
    Detto questo, concentriamoci sull'evento ùù
    Dunque, sono le 9:15 del primo settembre e, come prima cosa, i vostri pg dovranno recarsi alla reception e farsi dare il badge che permetterà loro di superare la barriera d'acqua, dopodiché potete girovagare per il molo e fare qualsiasi attività vorrete. Potete interagire con i png -sia le receptionist che i venditori/responsabili delle attrazioni- ma saremo noi a muoverli, ragion per cui chiunque vorrà comprare da mangiare o provare un gioco, dovrà aspettare una mia risposta, ma non vi preoccupate, arriverà in tempi brevi per non bloccare il gioco a nessuno!
    Una piccola precisazione che forse vi sarà utile per arricchire il post in alcune descrizioni: il chiosco dei dolciumi, vende qualsiasi tipo di dolce e gelato sia dei babbani che dei maghi (quindi potete trovare delle comunissime barrette di cioccolata, come potete trovare delle simpatiche cioccorane e così via) e idem il chiosco delle bibite. Qualsiasi bibita vi venga in mente, loro ce l'hanno, non fatevi problemi.
    Per quanto riguarda il tiro a segno: è una struttura esattamente come in foto e, pagando, vi verrà fornita una pistola a pallini e a quel punto, potrete mirare a delle lattine... l'esito del gioco... beh lo scoprirete :) così come l'eventuale premio. 5 galeoni per sparare a dieci lattine (solo narrativi) Per l'ufo catcher: beh, la foto che vi ho messo dice tutto, anche per quanto riguarda quello, scoprirete col mio mini esito se avete vinto qualcosa e cosa o se rimanete a bocca asciutta. Essendo un'attrazione tutta magica, siete liberissimi di puntare al pupazzetto che più vi piace! Mi spiego meglio: potete scrivere cose come "inserì il galeone ed iniziò a giocare, puntando ad un pupazzetto di Mimikyu" piuttosto che di Sailor moon o qualsiasi altra cosa vi venga in mente! 2 galeoni (solo narrativi, non verranno presi dalle blindate tranquilli) ad ogni tentativo.
    Per il punch ball: stessa identica cosa! Buona fortuna u.u 2 galeoni ad ogni tentativo (solo narrativi)
    L'unica cosa che potete autoconcludere, sarà il fatto che le donne alla reception vi riconoscano e vi forniscano il tesserino per superare la barriera.
    Vi ricordo che al momento non potete salire a bordo della nave.

    All'evento sono ammessi tutti i PG studenti e appartenenti al personale scolastico, eventuali PG o PNG accompagnatori, devono restare oltre la barriera. Vi è permesso fare un post, se avete pg imparentati con altri, dove accompagnate i vostri cari, ma non andate oltre. Chiunque provi ad oltrepassare la barriera senza autorizzazione... beh, passerà un brutto quarto d'ora!
    Vi lascio sotto spoiler una mappa del molo Yggdrasil, affinché abbiate un'idea di dove sono allocate le varie cose: ovviamente tutti i pallini sono bolle d'acqua per i pesci e tutte le linee nere sono barche.

    SCADENZA: 03/09/2020 ORE: 23:59

    In questa fase, potete fare quanti post volete, ma alla scadenza lo scenario andrà avanti e se non avrete attraversato la barriera -o non avete postato direttamente- sarete considerati in ritardo (:

    Piccoli accorgimenti:
    - avete tempo fino al vostro post per convertire eventuali exp in PP!
    - Ricordo ai primini che, al momento, non sanno in che casata saranno
    - Ricordo nuovamente che non è possibile autoconcludere le azioni in merito ai giochi e agli acquisti di cibo/bibite, ma dovete aspettare noi! Risponderò sempre in giornata ùù
    .Se volete, per qualche motivo, interagire con un auror, fatelo senza problemi, solo che come per il resto, dovrete aspettare il mio intervento uu
    - Essendo questa una semplice introduzione, non saranno concesse proroghe!
    - Per qualsiasi dubbio, scrivete pure a Giadì per MP, oppure su telegram!

    Detto questo... divertiteci e, soprattutto, divertitevi!*^*


    RevelioGDR


    Ecco qui la mappa. Mi scuso per le aggiunte molto approssimative e grossolane, ho preso la base dello scorso anno aggiungendovi le novità, però purtroppo il programma adatto non mi funzionava, mi sono dovuta arrangiare con Paint 3D. Abbiate pietà e se non capite qualcosa, vi prego di non esitare a scrivermi XD

    9780995Porto



    Edited by Lo Snaso Sbadato - 1/9/2020, 00:49
     
    .
  2.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    2,026
    Reputation
    +532
    Location
    BushMills (Irlanda del Nord)

    Status
    🗲
    f9eaaa873a9c56f8b1074d6929bfd62d
    Samuel Black
    Docente di Alchimia|34 anni
    L'aveva sentita per telefono, ma era da un mese che non si vedevano.
    Samuel si era preso un po' di tempo per stare su in Irlanda da suoi e pensare. Non avrebbe mai creduto di voler stare lontano da lontano da Eva Ivanova.
    Aveva raccontato ai genitori della loro storia e di quel "piccolo" incidente a Dubai, ma, malgrado il disaccordo della madre, lui aveva deciso di non troncare con la docente di Incantesimi, ma bensì di ricominciare da zero; e ora era lì, alle 9:10, davanti al Port London Autority, circondato da ragazzini e lavoratori, con una fifa enorme che gli addentava le gambe bloccandolo sul posto.
    -Che cosa le dirò quando la vedrò?-
    Scosse la testa. -Che domanda del cazzo.- Che cosa doveva dirle? Semplicemente ciò che gli veniva in mente in quel momento. Lei era la sua calamity jane, la sua vice, il suo amore. Tutto si sarebbe risolto.
    Malgrado le gambe tremanti non sembravano condividere tutto questo ottimismo, Samuel Black ruppe la sua paralisi e si tuffò nell'ingresso del porto di Londra. Nella mano destra la borsa magica conteneva tutti i suoi effetti personali e una cinquantina di libri tra cui scegliere. Non credeva affatto che il viaggio sarebbe stato noioso, visti i precedenti, ma non si sa mai nella vita e avere 25m di studio privato nella borsa era comunque una cosa comoda, perché non approfittarne?
    Fra bauli, animali e parenti di ogni sorta e genere, il tragitto in ascensore fu un po' costrittivo. L'aggeggio sembrava una torta con troppa crema; un dolce pronta ad esplodere al primo movimento azzardato.
    La fortuna volle che civette, madri e bimbetti urlanti non si scatenarono troppo e dopo che qualcuno digitò 934, la costrizione finì presto.
    -Ah..aria-
    Il molo magico accolse i nuovi venuti con un bel po' di ossigeno e la sua solita beltà.
    La grande bolla d'aria li proteggeva dal verde del Tamigi e i suoi giochi di luce e ombre incantavano come sempre nel loro ingarbugliare la luce del mattino.
    Era stato già diverse volte al molo, ma quel posto era uno di quei luoghi resi unici e spettacolari dai miracoli della magitecnica e non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
    -Ah potrei stare qui anche tutto il giorno-
    Tuttavia non era quello il giorno giusto per crogiolarsi fra pesci e riflessi marini. Lo sguardo volò sull'orologio d'argento -Le 9:15. Ho ancora una mezz'oretta-
    A passi decisi superò le invitanti panchine di ferro e raggiunse le signorine della reception, mostrò loro documenti vari e -Samuel Black, docente di Alchimia.-
    Veloci e rapide come sempre, gli fecero volare tra le mani un tesserino rosso, lasciò quindi alle loro cure la sua valigia espansa ed et voilà! Con uno scroscio la barriera d'acqua si aprì per lui e poi eccolo...il molo vero e proprio.
    8 piattaforme alcune con le proprie navi, altre prive di esse, pesci volanti sfere d'acqua magiche, studenti di ogni forma, dimensione e colore, oltre che bancarelle di diverso tipo, varie attrazione e in fondo a tutto ciò lei: la Dragone degli Abissi.
    L'alchimista ricordava ancora le fiamme vermiglie di quelle fauci potenti, il balenare degli incantesimi, le urla di ragazzini e uomini e quelle scatole infernali.
    Gli bastò un'altra occhiata per capire che non era il solo a ricordarsi dell'attentato dell'Excalibur. Gli auror sembravano presidiare ogni piattaforma.
    Samuel Black tuttavia aveva un obbiettivo a breve termine: la Merenda. Questo almeno non era cambiato in quell'anno così denso. Goloso era e goloso rimaneva.
    In uno schiocco di dita la sua camicia bianca, il suo pantalone di cotone nero,le sue scarpe di pelle e la fondina della bacchetta, si unirono al suo corpo in un turbinio alchemico da cui ne uscì una nerissima taccola. -CRAAAA-
    In uno sbattere d'ali salì nell'aria e iniziò a guardarsi intorno. Per un po' si dimenticò della crema pasticcera e cercò Eva, ma non la trovò. -Dovrà ancora arrivare-
    Nell'aria poteva superare senza problemi la massa di ragazzini che rallentava gli spostamenti per il molo e gli bastò poco per raggiungere la bancherella dei dolci. Atterrò proprio davanti ad essa ed in un solo istante tornò in forma umana. -Per caso anche quest'anno avete dei pacchetti speciali o vendete dolci singoli?- La voce quasi baritonale era assorta, quasi come la fronte che, piegata in rughe d'espressione, dimostrava puro interesse nella questione.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1"- Ascoltato2| Scheda | Stat.
    by Lance
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    563
    Reputation
    +133

    Status
    🗲
    oU1fETR

    Nathan Parker King
    Ametrin I anno | 17 anni | parlato | pensato | database: | scheda: | stat.:

    «Ricordami perché ti ho permesso di accompagnarmi.» Biascicò un esasperato Nathan Parker King all’ennesimo sproloquio di sua madre. La donna era decisamente più elettrizzata di lui, tanto che non smetteva di sparare a raffica tutte le novità della meta del suo viaggio. Viaggio che ancora non iniziava. «Senti un po’, signorino, non farmi perdere la pazienza. Questa è una grande opportunità per te, quindi vedi di non sprecarla questa volta.» E zac, in quel momento il cervello aveva disconnesso la comunicazione con la donna dai capelli fulvi, continuando sì a rimanere nella sua visuale ma senza dare un senso al movimento delle labbra che non accennavano minimamente ad arrestarsi. La sua mente era ancora impegnata a destreggiarsi sul suo viaggetto con gli amici dove sabbia fine, drink babbani ed uno smisurato numero di ragazze gli avevano ottenebrato i sensi. Le tracce di quella visitina a Cancun si poteva riscontrare sulla pelle dorata lasciata scoperta dalla semplice t-shirt bianca, priva di qualsiasi decoro, ed i pantaloni di una tuta grigia che gli fasciavano perfettamente il sedere tonico. Negli States quell’abbigliamento gli garantiva un viaggetto sicuro verso orgasmolandia e, per amor della ricerca, King voleva prestarsi a cavia per vedere se anche nel Regno Unito apprezzassero in egual modo. «Se proprio non volevi mettere i pantaloni di lino avresti potuto optare per un paio di jeans. Sei così sciatto, Nathan.» Inspiegabilmente la madre era riuscita a cancellare con un colpo di spugna il filmino porno -aka “le incredibili avventure di N.P.K. nel bagno lercio di una discoteca” con la gentile partecipazione di moretta numero vattelappesca- che era nel pieno della proiezione mentale facendolo rabbrividire e non poco. «Dannazione Ma’, è un viaggio su una nave puzzolente non una serata di gala. Non rompere.» Puntuale come un orologio svizzero, lo scappellotto di sua madre arrivò dritto a destinazione: la sua nuca. Come diavolo riuscisse a prenderlo con una mira infallibile nonostante i venti centimetri e più di differenza ed il camminare per il porto londinese era ancora oggetto di studio. «Tu sarai la mia rovina. Cos’ho mai fatto di male per avere un figlio così!» In quel momento Parker fu davvero saggio nel tenere a freno la sua lingua perché dubitava che la genitrice potesse mai apprezzare una battuta carica di sessismo come quella che lottava per uscire dalle sue labbra. Pertanto si limitò ad uno sbuffo seccato mentre vide diversi personaggi curiosi affollarsi ad un banco di accettazione. «Senti Ma’, io apprezzo che tu ti sia presa un permesso per accompagnarmi qui -anche se ancora non l’ho capito il perché- ma sono grande e grosso e posso vedermela da solo da qui in poi.» L’imbarazzo si stava facendo largo, con le punte delle orecchie già colorate da un lieve cremisi. Ne era consapevole perché stavano iniziando a bruciare e forse non sarebbero state così evidenti grazie alla sua abbronzatura. «Semplicemente perché ti saresti perso, sono poco più di cinque giorni che sei a Londra e...» Il giovane studente la interruppe, posandole una mano sulla spalla senza però esercitare alcuna forza o pressione. Nolente doveva ammettere almeno con se stesso che la donna si era rivelata utile nel digitare il pin esatto sulla tastiera numerica presente all’interno dell’ascensore del Port London Autority, perdinci era un’operazione troppo difficile per un cervellino come il suo. «Grazie a Merlino hanno inventato i magifonini, ma questa storia te la spiegherò meglio quando sarai grande.» Si chinò per lasciarle un tenero bacio sulla fronte, una mossa intelligente che aveva imparato ad utilizzare per evitare abbracci imbarazzanti, per poi allontanarsi rapidamente con la scusa di sistemare gli spallacci del suo zaino e rafforzare la presa sulla maniglia del suo baule dotato di rotelle. «Ci vediamo a Natale... forse!» E con un ultimo occhiolino si accomiatò dalla donna per mettersi in fila al banco. Una volta giunto il suo turno avrebbe mostrato, ad una delle procaci donne, il suo documento di riconoscimento -un elegantissimo passaporto Made MACUSA- indispensabile per avere il lasciapassare. «Nathan Parker King. Purtroppo futuro studente di Hidenstone.» E nel dichiarare le sue intenzioni avrebbe indicato anche il suo bagaglio che si era trascinato dietro fino a quel momento. «Di questo ve ne occupate voi?» Ad un cenno affermativo dell’addetta ai lavori diede una pacca al baule quasi a salutarlo come se l’avrebbe rivisto chissà tra quante ere. «Oh, grazie bella.» Un leggero ammiccamento come commiato fu fatto dopo aver ottenuto uno strano pass rosso che gli sarebbe valso il passaggio incolume verso quella che era una barriera infrangi indesiderati come sua madre ma anche per l’imbarco.
    Che il viaggio sarebbe stato solcando il mar era indubbio persino per lui, ma Parker aveva ingenuamente sognato uno yacht ultralusso, come quelle ormeggiate ai lati dell’imponente passerella, e se quello non era disponibile una delle navi da crociera ultra accessoriate sarebbe andata bene lo stesso. «Per la barba di Merlino! Ma sti inglesi proprio non ne vogliono sapere di entrare nel Terzo Millennio?» Fu quello il pensiero del giovane mago quando si trovò il molo di Yggdrasil in tutto il suo splendore e con La Dragone degli Abissi a dominare incontrasta. Per quanto ai lati ci fossero delle imbarcazioni la scena era tutta per l’imponente galera che aveva tutta l’aria di essere il suo passaggio per l’isola che non c’è. «Beh, almeno parla.» Bofonchiò sarcasticamente quando la polena dell’antica nave tuonò qualcosa a proposito di incidenti passati che non indussero comunque il ragazzino nell’approfondire la questione al momento. E non poteva non vederne il motivo quando la sua attenzione era stata completamente assorbita dal piccolo angolo di paradiso ricavato proprio vicino agli yacht, peccato che non avesse nulla a che vedere con il mondo patinato: un ufo catcher era stato tra i suoi giochi preferiti nelle fiere babbane, dove aveva speso le migliori paghette per portarsi a casa qualche pupazzo, per lo più di supereroi. Come un bambino che si fionda a scartare i regali sotto l’albero la mattina di Natale, il grande e grosso e vaccinato King si avvicinò con la bava alla bocca per tentare nuovamente la sorte. Al di là del vetro tanti erano gli oggettini carini da prendere e portar via, ma il suo cuore di Wapmus venne stregato da un peluche di baby Groot con tanto di vasetto. «Chissà se è incantato...» Pensò mentre rovistava nelle tasche dei pantaloni della tuta all’aquila ricerca del paio di Galeoni utili ad attivare la macchina succhia risparmi. «Non mi importa, Baby Groot sarai mio, costi quel che costi.» Scrocchiò il collo prima a destra e poi a sinistra, mentre le mani si intrecciarono con il fine di tendere le dita e le braccia per sciogliere un po’ la tensione. «Ufo catcher a noi due!»


    Just do it
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
     
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Insegnante
    Posts
    159
    Reputation
    +85

    Status
    🗲
    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non aveva alcuna ragione per essere agitata, era un’adulta e avrebbe dovuto sapere perfettamente come gestire tutta quella situazione…più o meno. Eppure Kàra quella mattina si era comunque alzata con un leggero nodo allo stomaco, che aveva provato a scacciare con una tisana rilassante alla camomilla, pur senza avere molto successo. Per una che aveva vissuto per la maggior parte della sua vita a Denrise, l’idea di trasferirsi ad Hidenstone risultava ancora in parte estranea, come se quella nuova vita che la aspettava non potesse appartenerle il alcun modo.
    Aveva salutato Albert con un bacio sulla guancia, dopo aver consumato una colazione frugale insieme a lui, e anche solo quel gesto d’affetto per loro non così tanto frequente aveva segnato quanto quella volta le cose sarebbero state differenti. Kàra non aveva mai davvero lasciato Denrise, se non per brevi periodi giustificati comunque da ragioni lavorative o di studio: non era una viaggiatrice, per quanto le sarebbe piaciuto alle volte avere la possibilità di visitare posti nuovi anche solo per conoscerne la flora e la fauna non ne aveva mai avuto l’effettiva possibilità. “Mi raccomando, non sforzarti troppo, cerca di non strafare, e ricordati di riposare.” gli aveva ricordato con gentilezza, seppur la sua voce fosse ferma e non ammettesse troppe repliche. Come previsto aveva ricevuto di rimando un mugugno generico, ma dal tono e dal volto di Albert sembrava avesse recepito il messaggio, anche se risparmiarsi per lui non era mai così semplice.
    Non c’era alcun dubbio sul fatto che a Kàra sarebbe mancato il loro piccolo mondo, le sarebbe mancato svegliarsi la mattina con l’odore del pane appena sfornato, andare a raccogliere le erbe nella foresta, ascoltare il canto degli uccelli appena svegli mentre il sole sorgeva lentamente e cominciava a colorare ogni angolo, seppur con la sua solita calma. Era una persona affezionata alla natura, ragione per cui si era candidata per Magia Verde, e forse anche per quello una parte di lei temeva che avrebbe vissuto Hidenstone come una gabbia più che come una nuova possibilità. E allora perché farlo? Pensava ancora di voler portare il suo contributo, di voler fare di tutto per condividere la sua conoscenza, formare le giovani menti e cercare di portare anche gli altri ad appassionarsi a quello che piaceva anche a lei. Fino a quel momento quell’obbiettivo era bastato a spronarla a proporsi come docente e a studiare per arrivare a quel punto.
    Si impose di non lasciarsi intimidire dall’ansia del momento e, stringendosi appena il mantello sulle spalle, si convinse ad avviarsi verso l’accettazione. Non mancò ovviamente di notare i branchi di pesci che sfiorarono la bolla che portava alla reception, rimanendo affascinata dal loro movimento e desiderando solo toccarli per poterli conoscere meglio. Metcalfe, il suo Demiguise, non sembrava invece dello stesso avviso: non apprezzava particolarmente l’acqua né tantomeno i fondali marini e divenne invisibile per l’agitazione, rimanendo comunque appollaiato sulla spalla di Kàra per tutto il tempo. Le cose andarono meglio quando uscirono dalla bolla e raggiunsero le ragazze della Reception. Nell’istante in cui comprese che si stava davvero avvicinando al Galeone e alla sua nuova vita drizzò la schiena, quasi in segno di difesa, e cercò di darsi un contegno: se qualsiasi studente l’avesse incontrata in quel momento voleva apparire subito come una figura autorevole, per quanto gentile.
    “Buongiorno. Kàra Onfroy, docente di Magia Verde.” affermò quindi con decisione, ritirando poi il proprio pass e avvicinandosi all’area deposito bagagli. Non aveva molte cose con sé, aveva già provveduto a spedire la maggior parte delle sue erbe e dei suoi manuali, insieme a tutto quel che gli serviva per le lezioni, e aveva tenuto con sé solo i pochi abiti che usava di solito e qualcosa per la cura personale. La parte più difficile fu ovviamente salutare Metcalfe, ben poco entusiasta di separarsi dalla padrona. “Puoi sempre diventare invisibile e ricompare a Hidenstone, lo sai…” cercò di ricordargli mentre gli accarezzava con dolcezza il pelo, accovacciata di fronte a lui. Il Demiguise non sembrò comunque trarre molto conforto dalle sue parole ma alla fine, dopo aver strusciato un paio di volte la testa contro la sua mano, avrebbe semplicemente accettato il suo destino, ricordandosi che voleva ancora apparire come un autoritario e valido aiutante al fianco della sua padrona.
    Dopo aver salutato il suo famiglio, Kàra si avviò quindi finalmente verso il molo. Non aveva saputo figurarselo con precisione prima di quel momento, aveva provato a vagliare molte ipotesi nella sua mente ma sarebbe stato in ogni caso complesso riuscire ad intuire il suo vero aspetto. Per quanto non fossero all’esterno, l’odore di mare e di salsedine era comunque piuttosto prepotente, e il molo appariva vivace e piuttosto affollato nonostante fosse arrivata in anticipo. Non era così brava a socializzare come avrebbe voluto, essere cresciuta con Albert l’aveva portata ad essere piuttosto silenziosa e incapace di attaccare bottone per prima, ma non avrebbe mancato di notare i Denrisiani con le loro drakkar, a cui Kàra avrebbe rivolto un vago cenno di saluto. Non era improbabile che ne conoscesse addirittura qualcuno, visto che aveva vissuto a Denrise per tutta la sua vita e aveva prestato soccorso ad alcuni marinai, alle volte. “Me lo chiedo sempre anche io… ma non possiamo negare la bellezza della nostra isola. Sarà anche per quello.” avrebbe replicato con fare pacificatore, nella speranza di quietare le loro proteste.
    Kàra non era il tipo che si perdeva in troppe attività ludiche e in quel momento il suo stomaco era troppo chiuso per poter mangiare qualcosa. Si sarebbe quindi fermata ad ammirare i pesciolini che vagavano sopra le teste dei presenti e, se le fosse capitato di vedere uno dei più giovani cadere a terra, si sarebbe indubbiamente affrettata ad avvicinarsi per provare ad aiutarlo a riprendere energia e ricaricarsi.
    code made by gin
     
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Master of Graphic
    Posts
    1,126
    Reputation
    +356

    Status
    🗲
    Mia Freeman
    Ametrin

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Le sembrava assurdo che fosse passato un intero anno dal suo primo giorno di scuola ad Hidenstone, anche solo a pensarci le sembrava impossibile, eppure ricordava distintamente la sé stessa matricola che arrivava sul molo senza avere la più pallida idea di che cosa aspettarsi. Di certo non pensava che sarebbe stato un anno così pieno e così sconvolgente, che sarebbero successe così tante cose tutte assieme … e che si sarebbe ritrovata ad aspettare con ansia di ritornare ad Hidenstone per il nuovo anno scolastico, e non solo per poter studiare!
    Aveva vissuto gli anni di Hogwarts in modo particolare, ricordava la voglia di tornare tra i banchi ma sapeva che in quel caso era legata più alla sua passione smodata per lo studio che alla voglia di incontrare i suoi compagni, con cui non era affatto legata allo stesso modo. Adesso invece fremeva dalla voglia di incontrare i suoi compagni e proprio perché non aveva alcuna intenzione di perdere altro tempo puntò direttamente al Port London Autority con l’obbiettivo di superare la barriera il prima possibile e poter raggiungere il molo.
    Sapeva di essere arrivata in leggero anticipo, come suo solito, e strinse la gabbietta di Zeus a sé con un certo affetto, ben consapevole di quanto il suo Sphynx non sopportasse le separazioni e, soprattutto, non sopportasse proprio il servizio di trasporto animali dell’Accademia di Hidenstone –per inciso, non avrebbe sopportato niente che non comportasse un trattamento da Re comprensivo di servizi spa. Quest’anno il gatto non avrebbe nemmeno potuto lamentarsi, dal momento che con lui viaggiava anche la nuova amica di Mia, nata dall’uovo che aveva attentamente curato dopo la lezione di Astronomia e DCAO: Eir, chiamata così per il significato di “vita” e “speranza”, era una creatura assolutamente adorabile, con cui Mia stava facendo amicizia e per cui Zeus nutriva ancora sentimenti contrastanti. Abbandonare anche lei le costò parecchio ma se non altro fu molto più semplice spiegarle le ragioni e sperare che comprendesse.
    Sul trasportino di Zeus spiccava, difficile da ignorare, un portachiavi chiaramente identico al gatto, uno dei regali di Cameron che Mia sfoggiava orgogliosamente. Non vedeva l’ora di vedere anche il ragazzo, questo era certo, e alla sola idea di poter rivedere lui, così come Jessica, Blake e tutti i suoi compagni la spronò ad aumentare il passo con decisione, raggiungendo rapidamente l’ascensore. Le faceva strano essere circondata dai pesci in quel modo, un lato del suo cervello le suggerì che quella bolla avrebbe potuto scoppiare da un momento all’altro e si sarebbe ritrovata circondata dai pesci, piuttosto impossibilitata a nuotare visti i bagagli. Per quanto si trattasse di un’ipotesi improbabile sentì comunque un brivido scorrerle lungo la schiena e si affrettò ad allontanarsi dalla bolla non appena ne ebbe la possibilità, raggiungendo le ragazze alla reception e richiedendo il proprio badge.
    “Buongiorno. Mia Freeman, secondo anno.” avrebbe affermato quindi, rivolgendo un sorriso gentile, come al solito, alla receptionist per poi abbandonare i suoi bagagli, dopo aver concesso a Zeus una carezza tra le orecchie e, finalmente, avrebbe finalmente raggiunto il molo. Non mancò di sorridere entusiasta al nulla anche solo all’idea di essere di nuovo lì. Avrebbe fatto un breve giro per il molo, anche solo per godersi ogni istante, e le parole del capitano non mancarono di stringerle leggermente lo stomaco: ricordava distintamente che cosa fosse successo l’anno prima e non aveva alcuna intenzione di replicare. “Nessun incidente, promesso.” avrebbe quindi borbottato rivolta a nessuno in particolare, più per ricordare anche a sé stessa che quest’anno non era proprio il caso di rischiare di non arrivarci nemmeno, ad Hidenstone. Forse avrebbe dovuto dirlo a Blake, in realtà, ma al momento non le era parso di notarlo sul molo e non era nemmeno sicura che fosse una buona idea: chi poteva dire come funzionasse la mente di Barnes, forse intimargli di non fare cazzate lo avrebbe convinto a rischiare ancora di più.
    Quest’anno però quello che attirò davvero la sua attenzione fu l’ufo catcher, un’ottima distrazione all’idea di Eir e Zeus da soli assieme e un modo eccellente per tenere a bada l’entusiasmo nel rivedere tutti gli altri. Con già la propria divisa addosso quindi, il cappotto aperto al di sopra, si avvicinò all’attrazione, illuminandosi quando vide tra i premi anche un Raichu spiccare sugli altri. “Vorrei provare!” annunciò quindi al venditore, allungando i due galeoni richiesti per il tentativo. Nathan Parker King era arrivato prima di lei però, e Mia non potè mancare di sentire le sue parole: avrebbe accennato un sorriso spontaneo, perché quel giorno forse era fin troppo felice, e lo avrebbe guardato quindi incuriosita. Il primo anno di Hidenstone le aveva insegnato parecchio e ormai era diventata molto più brava a cercare di attaccare bottone, per cui non mancò di intervenire. “Sembra in una posizione favorevole, forse riuscirai a prenderlo!” commentò quindi con gentilezza.



    code made by gin
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    650
    Reputation
    +293

    Status
    🗲
    tumblr_o946jg6fHO1vvq6ybo1_500
    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Era la prima volta che Erik raggiungeva il Molo Yggdrasil non partendo da Liverpool. Oramai aveva abbandonato la sua famiglia per andar a vivere con degli spacciatori, ma a conti fatti per lui fu un reale miglioramento. Non viveva più episodi di violenza quotidiani, non doveva ascoltare più le urla e pianti della madre e tanto meno stare sotto le regole di un ubriacone che tanto alla fine aveva sempre ragione lui. Luke e Pol invece erano i coinquilini della vita. Ok, spacciavano, ma in fondo erano teneri e poi conoscevano la marvel e quindi il moretto aveva modo di conversare con loro.
    Luke, grazie per avermi ospitato per l'estate, prometto comunque che ti scriverò e mi raccomando se vedi la polizia, scappa! Ok, forse c'era bisogno di stendere un velo pietoso su ciò, anche perché la risposta di Luke non si fece attendere. Vaffanculo.
    Dal quartiere dove viveva non era poi così lontano la Port London Autority, così fece il necessario per arrivare al molo, svolse tutte le procedure burocratiche per non essere fermato dalla barriera che l'anno prima investì il cugino di Blake e finalmente poté respirare l'aria di mare. Era mattina, ma per tutta la notte non aveva dormito. Era emozionato. Rivedrò Jessica, Blake e Mia. Cominciò a saltellare. Vedrò anche Jesse, chissà se è cambiato dall'anno scorso! Devo trovarlo, non mi farò distrarre da niente e nessuno, lo troverò e gli fa-MA QUELLI SONO PELUCHE! Ok, tutto sommato poteva attendere. Il moro addossava un paio di scarpe da ginnastica, dei jeans strappati all'altezza delle ginocchia, una maglia giallo senape con al centro un teschio nero e un giacchetto di pelle che aveva ottenuto da Luke quando per sbaglia aveva vomitato su di esso a causa di una sbronza. Assolutamente no, quello non era il suo tipico abbigliamento, ma ora era un ragazzo che veniva dalla strada e sempre a detta del suo spacciatore preferito era necessario far capire al mondo che non era un fesso. Anche se non capisco come le persone se ne accorgano dai vestiti.
    Si avvicinò così all'Ufo catcher, ma attualmente era già occupato da un altro ragazzo. Oh, sposta la gru un po' più a destra! Cercò di consigliarlo, evitando il suo straparlare per non privarlo della sua concentrazione. Adoro Baby Groot, stai mirando a quello, vero? Chiese con un sorriso smagliante, continuando subito dopo: appena avrai fatto voglio provar a prendere Mimikyu e in caso anche Rocket Raccoon, è sempre stato il mio preferito dei guardiani della galassia! Fu allora che posò la destra sulla spalla del ragazzo, avvicinando poi il proprio viso al suo orecchio sinistro. Ho altri amici che sono appassionati della marvel, volendo quest'anno potremo creare un club segretissimo se l'idea ti piace!
    Immediatamente dopo notò anche Mia, così la salutò con la mano e un sorriso stampato in volto. MIA! ACCIDERBOLINA, SEI PROPRIO TU! Saltellò così dalla ragazza per abbracciarla calorosamente. Come stai? Waa, sei la prima persona che vedo che conosco! Se sei qui anche tu per i peluche mi metto in fila! E così avrebbe fatto: attendendo il proprio turbo, cercando poi di acciuffare il peluche di mimikyu.




    RevelioGDR
     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Insegnante
    Posts
    394
    Reputation
    +278

    Status
    🗲
    tumblr_m3l4d53AjB1r683ty
    Brian Ensor | Docente DCAO
    Erano trascorsi tre lunghi mesi dall'ultima volta in cui si era recato presso il Molo Yggdrasil per raggiungere Denrise. Detto sinceramente? Era un'esperienza di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Non adorava l'aria di mare, la puzza di sudore emessa dai denrisiani, tutta quella calca di studenti che in un via vai caotico creavano un fastidioso brusio di sottofondo.
    Completò la parte burocratica per non essere respinto dalla barriera e una volta entrato effettivamente al molo si guardò un attimo intorno alla ricerca di uno spazio libero e poco affollato. Lo trovò accanto a una vetrina, grazie alla quale poté sistemarsi il colletto della camicia bianca leggermente sbottonata e tirarsi leggermente su i pantaloni neri in modo tale da aver il solito aspetto impeccabile grazie anche alle scarpe italiane che aveva ai piedi. Ah, ah, non mi prendi! Splash. Un ragazzino che stava correndo con in mano una pistola ad acqua stava cercando di colpire il suo amichetto, ma alcuni schizzi centrarono la camicia del docente, il quale assottigliò il proprio sguardo. Non ho idea del motivo per cui siate qui, ma se siete diretti a Hidenstone sappiate che mi ricorderò del vostro volto. Si chinò appena e si inumidì le labbra. Vi farò patire le pene dell'inferno. I due fuggirono, ma oramai erano impressi nella memoria fotografica del docente. Merlino cazzaro, vedi te se dovevo bagnarmi la camicia. Sbuffò avanzando verso l'unico luogo presente che sarebbe stato in grado, seppur in minima parte, di placare i suoi nervi: il punch ball. L'intento non era tanto quello di misurare la propria forza, bensì di colpire la sfera con il massimo della sua potenza. Per un istante si immaginò il bersaglio come il viso di un suo studente mentre faceva tremila domande di cui doveva già conoscere la risposta. Un formicolio attraversò l'intero polso, caricò un gancio e respirò profondamente. Crepa! BOOM! Fece per colpirlo al massimo della sua forza, sperando di sentirsi meglio in seguito a tale azione.




    RevelioGDR
     
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Gli Snasi
    Posts
    336
    Reputation
    +146

    Status
    🗲
    Esiti
    Che bella la folla, pareva quasi sentire i galeoni che tintinnavano in tasca a chi passava di là, altri polli da spennare. L'inizio dell'anno scolastico era arrivato e il Molo pullulava di ragazzini puzzolenti e di docenti che sarebbero stati più adatti ad un filmino a luci rosse, ma davanti al denaro non si guardava in faccia nessuno. Erano proprio questi i pensieri del giovane Ildegorn, costretto a lavorare in quell'insulso chiosco per pagarsi gli studi (e la droga) in una scuola ben meno prestigiosa e cara di Hidenstone. Perciò era perfettamente comprensibile che non avesse troppa voglia di stare là, anche se il suo broncio si trasformò in un ghigno quando vide avvicinarsi un uomo che doveva essere uno dei docenti sopracitati... o meglio, arrivò un uccello che si trasformò in pochi secondi in umano. Ildegorn non commentò, ma si preparò a spennare l'ignaro acquirente. Indossò il suo miglior sorriso, poi si rivolse all'uomo con voce squillante e falsamente allegra. Abbiamo quello che desidera! Pacchetti speciali, dolci singoli, dolci speciali, pacchetti singoli... insomma, tutto! Si inventò quella frase al momento ma, in fondo, a lui cosa importava?
    Si piegò per un istante sotto al bancone, dopodiché iniziò a tirare fuori un grande assortimento di cose. Se non vuole strafare, le propongo questa scatola! Contiene zuccotti di zucca e cioccorane! Fece una pausa teatrale, poi indicò un secondo pacchetto. Questo invece, se si sente pronto, è il pacco deluxe... ha un nome, aspetti un secondo... poco professionalmente, reclinò la mano finché il palmo non fu rivolto verso di lui e lesse il nome che, poco prima dell'apertura, vi si era scritto. Ah sì, weekend al bagno. Se si chiede il perché di questo nome, è perché al suo interno ha talmente tanti dolci da far rischiare un bel mal di pancia! Allora, cosa prende? Il box piccolo viene 10 galeoni, il box grande ne viene 20. Mi dispiace, non ci sono vie di mezzo. In alternativa, ogni dolce singolo ne viene 5. Allungò la mano, pronto a ricevere i soldi dal suo primo cliente, con aspettativa.
    Se Samuel aveva optato per far scorta in vista del lungo viaggio, una grande massa di pidocchiosi ametrin era accalcata davanti all'Ufo Catcher, tutti alla disperata ricerca di questo o quel peluche, senza sapere che generalmente quella macchina è sempre stata truccata, quindi le vincite sarebbero state ardue. Il primo a cimentarsi nell'impresa, fu Nathan. Beh, sembrò quasi l'eccezione che confermava la regola, siccome la pinza si avviluppò ad un peluche... solo che non fu esattamente quello da lui sperato! Invece di Groot, gli toccò una simpatica cacchetta sorridente che, dai, non è forse meglio di un baby Groot? Beh, forse il futuro ametrin non sarebbe stato dello stesso avviso, ma avrebbe potuto ritentare o provare un altro gioco. Ma non c'era tempo per piangersi addosso, la fila si stava formando ed ora era il turno di Mia. Ma forse era distratta dal pensiero dei suoi famigli lasciati tutti soli, forse era troppo presa a pensare a Cameron che ancora non si vedeva, magari con la paura che arrivasse in ritardo... fatto fu, che la pinza si aggrappò all'aria, lasciando la biondina a bocca asciutta. Chi invece parve avere più fortuna, fu Erik, poiché la pinza afferrò un carinissimo Mimikyu... era così vicino all'arrivo... eppure... improvvisamente, la pinza sembrò perdere la presa e il pokemon ricadde miseramente sopra la pila degli altri pupazzi, lasciando forse deluso il moro.
    Ma spostiamoci un po' più in là dove unBrian ben poco incline all'euforia generale, si era miracolosamente trattenuto dall'annegare due ragazzini, sfogando piuttosto la sua frustrazione per essere lì, contro il povero Punch Ball che forse avrebbe preferito essere colpito con più delicatezza. Infatti, dopo il suo pugno, mille lucine si accesero attorno al macchinario e un fastidioso "diiinn diiinn" invase i timpani del docente, segnalando così una bella vincita. Come per magia, la parte superiore del punch ball si aprì, sputando fuori pacchetto di plastica trasparente dalle forme poco definite. Se Brian lo avesse aperto, dentro vi avrebbe trovato... una frusta gonfiabile. Avete presente i martelli che trovate dentro le palline? Ecco, una cosa del genere, ovviamente sgonfia. Ma guarda il lato positivo, caro Ensor: potrai frustare gli studenti e non sarà nemmeno illegale.


    Ciauu! Eccoci al mio primissimo mini esito! Per Samuel, decidi pure tu se acquistare o meno e -in caso tu non abbia altre domande- autoconcludi pure! Per tutti gli altri, non vi ho messo i roll per amor di scrittura (cit. Snaso Ubriaco), ma per trasparenza vi scrivo tutto qui:
    Per l'ufo catcher il metodo è il seguente: da 1 a 5, nessun peluche, da 6 a 10, sì peluche (Primo tiro)... in caso questo primo tiro sia positivo, si passerà al secondo: da 1 a 5, pupazzo a caso non voluto da voi, da 6 a 10, pupazzo che avete scelto voi.
    Punch ball invece ---> 1-2 mancato, 3-4 pugno debole, 5-6-7, pugno forte, 8-9-10 din din din!
    Di seguito, i roll:
    Nathan: 1° tiro: 7 (sì peluche, via col secondo). 2° tiro: 2 (peluche a scelta nostra)
    Erik: 1° tiro: 5 (pia illusione, ma niente pupazzo)
    Mia: 1° tiro: 2 (niente pupazzo)
    Brian: pugno: 10
    Per qualsiasi dubbio, sono qui ♥
     
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Insegnante
    Posts
    534
    Reputation
    +192

    Status
    🗲
    Scheda 32 y.o. Morrigan Hidenstone Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Morrigan si passò l'indice sotto la manica della t shirt blu notte. Quel caldo non se lo sarebbe aspettato da una città triste come Londra "Il bello del riscaldamento globale" E forse proprio per questo aveva scelto dei chinos lunghi bianco ghiaccio per l'occasione.
    Sebbene il nostro denrisiano non fosse il protagonista del carinissimo film Oceania, i porti sembravano essere in grado di richiamarlo a sé proprio come i mari richiamavano a sé la stessa Moana. Probabilmente vi starete chiedendo perché il nostro eroe, possessore di una bellissima villa a Denrise, si trovasse a Londra. La risposta era molto semplice (Ma siamo ancora in fascia protetta e per questo motivo non potrò rivelarvela).
    Il magitecnico si sistemò la sacca in cuoio che gli pendeva dalle spalla sinistra per poi mettersi in fila. I suoi occhi esaminarono le facce degli studenti e degli adulti lì presenti ma la sua memoria troppo poco fine non riuscì a ricollegarli ad un nome o ad una casata. Con alcuni scambiò saluti e chiacchiere di circostanza che si rivelarono particolarmente utili ad ammazzare il tempo. Completata la parte burocratica che avrebbe permesso di superare la barriera con un semplice ma statuario «Morrigan Maverick, docente di Magitecnica», il docente si sarebbe unito a quella fiumana di persone.
    Lungo il tragitto scambiò saluti vaghi con i denrisiani che si trovavano sulla drakkar e altrettanto vaghi saluti con gli auror di guardia. Nel corso della sua vita, il docente aveva avuto modo di lavorare sia con i primi che con i secondi. Chissà se il saluto sarebbe stato ricambiato.
    Ad ogni modo, il tratto Londra-Denrise era particolarmente ostico. La sua forma da Animagus era adatta a compiere traversate simili ma la pigrizia che caratterizzava il magitecnico proprio no.
    Un passo, poi un altro, dunque uno studente schivato. Il galeone era proprio lì davanti ma un rumore proveniente dalla destra del mago che attirò la sua attenzione "Vediamo se mi ricordo ancora come si fa."
    Morrigan avrebbe raggiunto il tiro a segno per poi allungare una mano verso la tasca sinistra in cui teneva il portafoglio. Le dita avrebbero pizzicato un quantitativo sufficiente di galeoni per prendere parte alla sfida. Pagato pegno, Morrigan avrebbe cominciato a sparare come se non ci fosse stato un domani "Spero proprio di vincere un pupazzo a forma di orso bianco."

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Morrigan non interagisce con nessuno e tenta il TIRO A SEGNO

    ✕ schema role by psiche
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    563
    Reputation
    +133

    Status
    🗲
    oU1fETR

    Nathan Parker King
    Ametrin I anno | 17 anni | parlato | pensato | database: | scheda: | stat.:

    La lingua umettò il labbro inferiore posizionandosi poi all’incrocio che univa le sue labbra lasciandone in vista solo la punta. Era concentrato sul posizionare il braccio meccanico proprio sul peluche che tanto desiderava manovrando quel joystick con tanta maestria da essere quasi chirurgico. Lo sguardo, con le palpebre abbassate nel renderlo socchiuso, era calamitato dalla testolina dell’albero antropomorfo cui applicò dei calcoli tutti suoi fatti di traiettorie e probabilità. Fece per schiacciare il pulsante per lasciar cadere la pinza meccanica quando la voce di una ragazza penetrò la sua cortina. Il richiamo della fagiana era tropo forte per non voltare di qualche millimetro il volto, con le iridi nocciola che perlustrarono il volto della biondina con brama. Subito la fossetta sulla guancia sinistra fece capolino, complice quelle labbra che si distesero in un sorrisino sbilenco da chi sembrava aver conquistato il mondo. Fece per risponderle quando una voce maschile, all’altro lato del suo corpo, non si pronunciò con un consiglio. «Se vado un po’ troppo a destra rischio di prendere Eevee. Vedi? L’orecchio è ad un soffio dalla testolina di Baby Groot.» Indicò con la mancina il punto esatto al moro dall’aria simpatica che sembrava apprezzare i Guardiani della Galassia quasi quanto lui. «Sarà il club segreto più figo del mondo!» Come non avrebbe potuto condividere la gioia incontrollata dello studente? Era così contagiosa e poi... doveva pur iniziare a conoscere gente, no? E a proposito di conoscenza, sembrava che i due fossero grandi amici complice anche il nome della ragazza urlato nelle sue orecchie. «Io sono Nathan!» Si sarebbe presentato a nessuno in particolare, con le corde vocali a cercare di riprodurre la lingua Groot. Era sicuro che l’amante di Rocket avrebbe apprezzato tantissimo.
    Con una forte dose di spavalderia, il bostoniano rizzò la schiena, con ancora lo zaino saldamente ancorato alle sue spalle, mettendo in mostra i suoi bicipiti per impressionare la ragazza che era al suo fianco. Non perché si era preso un’enorme cotta per lei, quanto perché dotata dei tre requisiti minimi per conquistare il suo interesse: era carina, all’apparenza aveva il frutto proibito al posto della banana e, cosa più importante, respirava! Ebbene sì, Nathan Parker King, in fatto di ragazze, era piuttosto chiaro e semplice: no ad una storia, no all’amore, sì all’attività fisica in ogni luogo, in tutti i mari, l’universo. Lui non voleva fare la stessa fine di quell’invertebrato di suo padre che amava e baciava la terra sotto i piedi di sua madre. No, il re non si sarebbe mai e poi mai innamorato di nessuna. Cavalcando l’euforia dei suoi pensieri grossolani, il wampus pigiò sul pulsante in cima allo stick dando il comando alla pinza di abbassarsi e guadagnare il suo ambito premio. «Ma che Merlino è?» Troppo impegnato nell’evitare il pokemon volpino, il quasi diciottenne non aveva calcolato minimamente la presenza di una cacca gigante occhialuta e con gli incisivi da far invidia ad un castoro. «Vabbé, cerchiamo di portarlo a casa.» Un diversamente genio come lui riusciva sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno in ogni situazione, anche se in quel momento significava spingere verso il tunnel dell’uscita una poco virile cacchetta gigante.
    Chinatosi per afferrarla ne approfittò per scoccare un’occhiata malandrina alle gambe della studentessa. «Niente male!» Con il peluche vinto sotto braccio Parker scivolò alle sue spalle, scambiando di fatto i loro posti.
    La vide tentare la sorte che però non sembrava spirasse con vento favorevole: infatti la sua pinza mangiò letteralmente il vuoto, concludendosi in un nulla di fatto. «Tieni.» Avrebbe offerto la cacca gigante a Mia, con un’espressione divisa tra il dispiaciuto e l’euforico per l’enorme cavolata che stava partorendo il suo unico neurone rimasto e che, probabilmente, non era del tutto sano. Stringila forte forte e vedrai che ti sentirai subito meglio. Provare per credere!» Una delle sue mani, nel mentre, si era posata sulla spalla del fondatore del club e presidente in carica. «Avanti fratello, porta a casa il premio!» Lo avrebbe incitato neanche fossero ad un duello all’ultima bacchetta. Ed un po’ lo era: l’ufo catching era vita! «Vai un po’ più su... sì, proprio lì, dai che ci sei...» Neanche fosse una radiocronaca di una partita di Quidditch, King non batteva quasi ciglio nel mentre l’altro cercava di conquistare la riproduzione carina e coccolosa di un pokemon. Ma quella macchina doveva essere truccata perché nonostante il mago fosse riuscito ad afferrare il mimikyu questi gli scivolò via nel momento in cui stava andando verso l’uscita. «Morgana zozza, che sfiga!» Reagì lo statunitense passandosi entrambe le mani tra i capelli. Era così ingiusto! «Voglio riprovarci!» Informò i due mentre si sfilava gli spallacci dello zaino per posarlo a terra, vicino le gambe del moro, ed essere più libero nei movimenti. «Non è che mi daresti un’occhiata allo zaino?» Avrebbe comunque chiesto mentre arraffava altri due galeoni dalle tasche. Piuttosto ci avrebbe lasciato l’intera somma che possedeva ma baby Groot, seguito dal mimikyu dovevano entrare a far parte della prima collezione del club. «Ufo catching, a noi due!»


    Just do it
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


    Nathan riprova a conquistare Baby Groot.
    Erik Foster Mia Freeman
     
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Adulto
    Posts
    541
    Reputation
    +149
    Location
    Genova

    Status
    🗲
    giphy
    Skyler Mave
    Infermiere | 24 anni

    “Summer has come and passed, but Skyler Mave is here to last…”
    Ecco cosa canticchiava, senza prendersi troppo sul serio, il nostro Infermiere mentre si recava al Porto di Londra. Bisogna ammettere che il suo entusiasmo non era propriamente alle stelle, ma in fondo chi poteva dirsi entusiasta di tornare in un’Accademia in cui rischiavi la morte un mese sì, l’altro pure e i tuoi alleati erano più pericolosi del nemico a studiare?
    Eppure, una parte di lui era felice di esser tornato lì: sperava, più o meno consciamente, di reincontrare i due gnocchi e straricchi simpatici coniugi Corrigan, conosciuti (e quasi scop... ehm, conosciuti ancor meglio) l’anno prima. Certo, dopo che aveva praticamente usato il loro yatch come camioncino dei pompieri per salvare Blake la Torcia Isterica da… se stesso, forse avrebbero voluto godersi almeno mezza giornata di tranquillità.
    ‘Ma sì, cazzo mene! Se li trovo ci provo di nuovo, a farmeli…’
    “Buongiorno - Skyler Mave, l’Infermiere - occasionalmente Pompiere, insomma, quasi il Tuttofare - dell’Accademia… beh, che dire” disse, rivolgendo il Sorriso Più Markabiano che riuscisse a fare (da adorabile arrogante) alla povera receptionist che era la reincarnazione di un serial killer, per aver avuto la sfiga di trovarselo davanti “se uno ci sa fare con le mani (‘E con tutto il resto…’) è ovvio che lo cerchino tutti, no?”. Accompagnò il suo monologo ahinoi esteriore con un occhiolino, ricevendo il badge e lasciando plausibilmente la ragazza a interrogarsi su tutti gli errori compiuti in ogni piano della sua esistenza.
    ‘Chissà se c’è qualcuno che conosco… OH NO BRIAN!’; alla vista del Docente di Difesa Contro l’Intero Cosmo di Vita e Gioia, Skyler cambiò tragitto, non dopo avergli rivolto un breve cenno di saluto cortese. Certo, forse essere stato bagnato da dei ragazzini (suona malissimo, lo so) l’avrebbe impegnato di più. Vicino all’Ufo catcher, vide Erik come sempre impegnato ad attaccare bottone con chiunque: la vittima però non la riconobbe, per cui 1) o era un nuovo studente o 2) non se lo ricordava perché era una di quelle persone con un istinto di autoconservazione. Conoscendo la tipologia media degli alunni di Hidenstone, erano quasi sicuramente parte della prima categoria.
    “Ehilà Erik! Cerchiamo di acchiappare un nuovo amico peloso? Emma… sta bene, che tu sappia? Oh ciao, Mia - passate delle belle vacanze? Ciao, ehm, ragazzo; non credo di averti ancora visto, in Infermeria, il che è un bene. Continua a stare lontano dai guai, soprattutto se sono mortali”; si portò l’indice e il medio della mano destra alla tempia destra, per fargli un saluto militare stilizzato. “Complimenti- hai preso… beh, una cacca rosa è sempre meglio di niente, no? Ora… lasciate provare al maestro! Mmm… vediamo…”; ammirò brevemente il panorama di peluche, per poi puntare allo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Inserì la moneta, mentre pensava ad alta voce: “Oh, sì, vieni con me! Non so ancora come, ma ti userò in infermeria… dai, lo so che lo vuoi anche tu”. Forse la sanità mentale dell’Infermiere stava vacillando definitivamente; tuttavia, dopo l’esito, avrebbe salutato i ragazzi per poi passeggiare un po’ per il porto.
    ‘Come diamine si chiamava, lo yacht dei tipi? Senorita, mi pare…’; avrebbe cercato distrattamente sulla banchina delle navi, adocchiando i nomi di qua e di là. Poi, se per caso avesse trovato i due, avrebbe deciso il da farsi; probabilmente due chiacchiere o, perché no, anche Margaret Corrigan.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    2,026
    Reputation
    +532
    Location
    BushMills (Irlanda del Nord)

    Status
    🗲
    UnhappyTightBallpython-size_restricted
    Samuel Black
    Docente di Alchimia|34 anni
    Il labbro non poté che alzarsi come la gonna di una signora in passeggiata in un mare di sterco.
    -Come prego?-
    Voleva illudersi di aver sentito male, che un improvviso cedimento neuronale gli avesse impedito di captare al meglio le frasi del ragazzino dietro al bancone, ma sapeva fin troppo bene quella era la dura realtà. Anche l'anno scorso avevano tentato di truffarlo a una bancherella molto simile; tentato e fallito.
    -5 galeoni a dolce singolo, giusto?-
    Il sopracciglio era alto quasi quanto quello di sua zia Ogasta quando qualcuno cercava di convincerla che dormire a 70 anni con un peluche di un unicorno colorato è sconveniente.
    L'alchimista guardò con un tale disprezzo la mano del commesso che mancava poco che gliela bucasse.
    -Per curiosità quanti zuccotti e cioccorane ci sono nel box piccolo?- lo sguardo sembrava pronto a tranciare in due i bulbi oculari del ragazzino. -No perché se solo un dolce qualsiasi, compreso un mini-bigné, costasse davvero 5 galeoni.- il dito si alzò con fierezza espositiva -intanto ci sarebbe una contraddizione disarmante! Come fa un mini-bignè a costare come uno zuccotto grande il quadruplo e con il doppio della crema?-
    L'altra mano si appoggiò al banco e gli occhi si assottigliarono ancor di più -E poi non posso non mettermi in allarme!- Il tono di voce si stava gradualmente alzando -Perché questa disparità di prezzo fra i box e i dolci singoli!?-
    Il volto stava iniziando ad assumere delle sfumature da lava vulcanica. -Mi stai cercando di fregare ragazzino?-
    Gli occhi bruni ora volevano proprio sciogliere quell'impudente. -Cosa sono, marci i prodotti dentro il box?!-
    Uno sguardo fu lanciato agli auror poco distanti che forse iniziavano ad allarmarsi per il volume della voce e i modi bruschi del trentaquattrenne e un dito li indicò -O mi proponi un prezzo ragionevole per il box piccolo oppure andiamo a chiedere una veloce ispezione del banchetto da parte di quei bei signori col distintivo- All'improvviso sembrò calmarsi all'improvviso, schiena ritta come un righello e sguardo supponente -Oppure posso sempre usare la mia autorità da vicepreside per screditare il tuo banchetto. E in entrambi i casi, mi chiedo- Gli occhi puntarono gli occhi -Che penseranno i tuoi capi di te, quando gli andrai a dire che la folla pre-imbarco evitava di comprare i vostri prodotti a causa tua?-
    Samuel Black poteva essere anche un insegnante competente e dalla grande pazienza, ma MAI, qualcuno si doveva azzardare a cercare di fregarlo in termini economici; MAI.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1"- Ascoltato2| Scheda | Stat.
    by Lance


    Coraggio: 25
    Empatia: 25
    Intelligenza: 39
    Tecnica: 40
    Resistenza: 21
    Intuito: 28
    Destrezza: 25
    Carisma: 25

    Quirk Usato: Alchimista strozzino
    Tante cose si possono dire di Samuel, ma non che si faccia fregare in termini economici!
    +2 Carisma se cerca uno sconto.
     
    .
  13.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    HELL IS THE PARADISE OF THE BAD GUYS

    Cameron Cohen

    Stava per iniziare un nuovo anno e Cam non era proprio sicuro di aver voglia di presentarsi al molo e stare rinchiuso in quella scuola di psicopatici fino a Natale, anche se questa volta una nota positiva c'era: Mia. Ebbene sì, più o meno una ventina di giorni prima, il loro viaggio a Venezia si era concluso col botto. L'aveva portata a cena ad un ristorante abbastanza lussuoso con vista mare per una serata romantica, dopodiché -col tramonto- l'aveva portata vicino al parapetto, con la brezza leggera a scompigliargli i capelli ribelli, e si era dichiarato, poi l'aveva baciata. Era stato un bacio strano, ma non in senso negativo. Qualcosa in lui era scattato come un interruttore e gli si era scaldato il cuore, rendendosi conto di quanto momenti effimeri come quelli, con la persona giusta, fossero così speciali. Ma no, Cameron non era diventato romantico tutto in un colpo; aveva approfittato di una sera, quando Mia era a fare la doccia, per consultare in lungo e in largo WikiHow alla ricerca di consigli per fare colpo. Lo aveva svelato alla biondina? No di certo, ma che male c'era? Secondo Cam, nessuno. Non si poteva forzare ad essere romantico di sua iniziativa se non lo era, quindi si arrangiava così. Ma a Mia non sembrava esser dispiaciuto, anzi... ora poteva dire che fossero una coppia ufficiale? Invero, nemmeno lui lo sapeva, ma poco importava; gli bastava stare con la sua biondina, il resto calava di importanza.
    Quel giorno era tutto pronto, sia valigia che il trasportino di Axe -anche se non pareva molto felice di esservi rinchiuso- ma Cam poco poteva farci. Era docile, non mordeva nessuno, ma scattava così in fretta che era facile perderlo di vista e il porto era immenso, se lo ricordava dall'anno precedente. Dai su, appena siamo in cabina ti libero lo consolò, prendendo tutto ed uscendo di casa. Ciao mà salutò, svogliato, senza guardarsi indietro. Il loro rapporto era sempre più conflittuale e nemmeno il castano sapeva come definirlo, perciò sotto sotto era contento di poter stare lontano dalla sua vita babbana almeno per un po'. Quell'estate aveva anche preso la patente, ma non si sarebbe servito della sua macchina per andare al Porto, sennò avrebbe dovuto lasciarla là fino a Natale e non si fidava, oltre che farsi vedere in giro con quell'accozzaglia di acciaio, ancora lo disgustava, ma era tutto ciò che si erano potuti permettere. Quindi prese un taxi che, in poco tempo, lo condusse al porto di Londra. Scese, pagando il tassista, e si diresse verso l'ingresso, poi agli ascensori che lo avrebbero portato al Molo speciale riservato solo ai maghi. Premette il codice, sbuffando a sentire i piagnistei di qualche madre o sorellina isterica che doveva lasciare il proprio figlio partire alla volta di Hidenstone.
    Cam nemmeno ci avrebbe pensato che sarebbe arrivato al secondo anno, visto il suo comportamento e la sua poca voglia di studiare che, comunque, era aumentata da quando il rapporto con Mia si era evoluto e quel giorno non vedeva l'ora di vederla, quindi arrivò in fretta alla reception, driblando le famiglie intente a salutarsi per l'ultima volta, lasciando Axe e le valigie a loro ed afferrando il pass rosso per poi attraversare la barriera e ritrovarsi al Molo magico dove qualche ragazzino già girovagava in attesa che la nave salpasse. Si guardò attorno e non ci mise molto ad individuare quella chioma bionda che tanto adorava, quindi a passo svelto si avvicinò a lei e le mise a sorpresa un braccio attorno alle spalle. Ehi Chica, pronta a ricominciare questa tortura? Le domandò, scrutando ogni angolo del porto con gli occhi. Lanciò un'occhiata sia ad Erik, Foster lo salutò, alzando gli occhi al cielo, che ad un altro ragazzo che non aveva mai visto, presumibilmente uno del primo anno e che... stava regalando un pupazzo a forma di merda a Mia. Per quanto quel gesto lo irritasse, non poté far altro che ridere di fronte all'oggetto. Okay, vedo che sei impegnata.. beh io vado a farmi qualche tiro eh? le disse, lasciandola e allontanandosi verso il tiro a segno, dove pagò e prese la pistola, iniziando a mirare alle lattine e sperando di buttarne giù quante più possibili per vincere un bel premio. Magari quelle belle ed originali formine per biscotti. Mia adorava farli, a quanto aveva appreso.
    Scheda | Stat. | Dioptase
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Mia Freeman Erik Foster Nathan Parker King
     
    .
  14.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    chace-crawford-gif-4
    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Cosa veramente adorava dell'estate? Amava il sole, la spiaggia, la sua piscina, la sua suite e la sua fidanzata in costume. Non voleva tornare a scuola, aveva fatto l'ultimo recupero di astronomia poco prima di partire e voleva solamente dimenticare tutto quello. Non aveva nessuna intenzione di tornare tra i banchi di scuola e riprendere a studiare ma quando fu il 28 agosto si rese conto che tutto quello stava per finire. Allora aveva deciso di festeggiare la fine dell'estate in maniera completamente alternativa, ossia solamente con la sua fidanzata in qualche parte di Dubai meno affollata, ossia il suo letto. Sapeva che la prefetta avrebbe ripreso a pieno ritmo tutti quelli che erano i suoi ritmi e la cosa non gli piaceva per niente, quindi voleva vederla il più possibile nuda e mentre si rotolava tra le sue lenzuola bianche e sempre appena lavate. Piscina, centro benessere e sole, tanto tanto sole! Ecco cosa mava veramente Blake Barnes del suo cognome, la sua ricchezza. Quell'estate era stata particolare, era stata impegnativa e comunque aveva deciso che non voleva più fare nessun tipo di recupero sia perchè Aaron aveva rotto le palle in maniera disumana, sia perchè aveva passato il mese di giugno a fare cose assurde. Insomma, non gli andava per niente di ripetere un'altra estate in quel modo, quindi aveva deciso che quel triennio si sarebbe oltremodo impegnato. Si, doveva diventare... beh su quello ancora non ci aveva pensato veramente bene, era confuso ma aveva scelto quello che alla fine gli sembrava molto più affine a lui. Doveva capire ancora che strada prendere ma sicuramente non avrebe chiesto l'accesso all'accademia degli auror. Troppe regole da rispettare e troppe faccie brutte da sopportare e lui non aveva ne tolleranza ne pazienza, ma voleva essereun bravo duellante e... beh, si, la cosa doveva andare per il verso giusto. Infondo era tutta questione di tempo, ed Aaron esattamente come Lilith, gli avevano assicurato che con il tempo le sue idee si sarebbero sicuramente schiarite. Doveva ammettere che alla fine non gli mancava nessuno, a parte Mia, ma era stato una settimana con Jesse, una con Jessica, aveva sentito Lucas costantemente, insomma i suoi migliori amici erano andati a Dubai, aveva avuto la sua ragazza sempre con lui, a parte quando aveva deciso di fare le vacanze con la sua famiglia (?) e... beh, viziato sempre e comunque da suo fratello... cosa poteva desiderare di più? Ah si, ecco cosa, non tornare a scuola.
    Un sonoro sbuffo davanti all'ascensore che lo avrebbe portato alle signorine per prendere il pass. Ma se soliamo il primo giorno di scuola? Non mi piace il primo giorno di scuola mi rende nervoso e sopratutto... che palle! Cosa diavolo ci fanno partire il primo settembre? Non lo vedono che c'è il sole? Inoltre i densiriani hanno intenzione di lavarsi più spesso oppure qui, ancora non arriva l'acqua nelle case? No Blake non era cambiato dall'anno precedente, l'unica cosa che era cambiata era che invece she suo fratello, era mano nella mano con la riccia più bella della scuola, e che non c'era il rischo di far morire Aaron in maniera assurda! Insomma un bel passo avanti no? Si morse il labbro e la baciò intensamente quando il "tin" dell'ascensore arrivò e lui andò verso le signorine. Blake Barnes e Lilith Clarke Disse poi sorridendo ad entrambe. L'abbronzatura faceva risaltare ancora di più i suoi occhi azzurri e i capelli sbionditi dal sole. Una volta preso il tesserino allontanò con la mano Lilith ma senza staccarsi da lei. Wao! Si Blake si vantava sempre di tutto quello che era SUO. Si vantava di avere un migliore amico come Jesse, un LUcas selvatico tutto per lui, una migliore amica pazza come Jessica e sicuramente una fidanzata come Lilith.
    Anche quell'anno comunque c'erano un sacco di cose da fare, si guardò intorno per cercare di vedere se riuscisse ad individuare Jesse, Erik, Jessica, Lucas e Mia o altri che conosceva. Erik è inconfondibile! Andiamo a salutarlo? Chiese poi sogghignando verso Lilith. ecco si era contento che non fosse con Jesse, anche se voleva dire che poteva stare con Adamas. Un sopracciglio si sollevò per quel pensiero. Individuò anche Mia con un ragazzo che non conosceva. Strano che non era con quel coglione di Cameron. Dio Cameron quanto voleva picchiarlo, si, quella sensazione ancora non gli si levava di dosso! Ma non disse niente e proseguì dirtto verso Erik. Ma ciao! Lo salutò semplicemente prima di sorridergli. Come stai? Passato bene le vancanze? In effetti lui e Jesse sarebbero dovuti andare insieme a Dubai visto e considerato che Blake aveva regalato ad entrambi biglietti per andarlo a trovare, ma alla fine non ci fece neanche caso, cosa erano quei 1000 euro a biglietto per uno come lui? Che ne dite di andarci a prendere qualcosa da bere? E poi non so... che Peluche vuoi? Magari quello? Invitò entrambi a prendere qualcosa da bere e poi indicò solamente a Lilith tipo una scimmietta. Il fatto che Blake fosse completamente perso per la sua ragazza non voleva dire che non la prendesse in giro come prima, e forse anche di più. Ma loro erano così! Alla fine litigavano, discutevano ma erano legati da un filo invisibile ed indissolubile. Erano due anime gemelle e per quanto Blake volesse fare la persona dura ed assurda, era comunque un ragazzino che a modo suo aveva ricevuto amore e sapeva donarne altrettanta!
    Se entrambi i ragazzi l'avessero seguito, si sarebbe diretto prima verso il banco delle bevande ed avrebbe richiesto una cocacola zero,Se è possibile metterci un pò di rum... beh sarebbe perfetto, ma senza esagerare! Ovviamente le richieste di Blake erano sempre molto singolari e poi sarebbe andato dritto al tiro a bersaglio. Allora... la vuoi o no quella?Comunque aveva puntato ad un altro peluche, sicuramente più romantico! Si sarebbe voltato verso Erik qualora fosse andato con loro. Alla fine che percorso hai scelto? Infondo era curioso!
    RevelioGDR
     
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Gli Snasi
    Posts
    336
    Reputation
    +146

    Status
    🗲
    Esiti
    Ildegorn sembrava parecchio in difficoltà davanti al docente che, era palese pure per lui, si stava alterando. Ma cosa poteva farci, lui, se i suoi prezzi erano quelli? Si abbassò il cappuccio arancione in un gesto nervoso, non sapendo proprio che pesci pigliare. Deglutì un paio di volte a vuoto, poi prese coraggio per replicare al suo interlocutore. Senta... non li faccio io i prezzi, okay? Se la prenda con il mio capo... ma forse stava osando troppo, visto che aveva deciso di sua spontanea volontà di pompare leggermente i prezzi per averne qualcosa in tasca, alla fine della giornata. Due cioccorane e due zuccotti balbettò, indietreggiando come se avesse paura che Samuel gli potesse allungare un ceffone da un momento all'altro. Per favore, non si alteri... provò a rabbonirlo anche se, invero, avesse avuto anche lui dei PP, carisma sarebbe stato uno dei più miseramente bassi. Io ho gli studi da pagare... il mio capo ci retribuisce una miseria, non... si bloccò, umettandosi le labbra. La minaccia degli auror era bastata per rabbonirlo, visto che non aveva nessuna voglia di pulire il chiosco e quindi, se avessero fatto un'ispezione, qualche cacchetta di topo l'avrebbero trovata. Se possibile, sbiancò ancora di più quando l'uomo proseguì il discorso. No! Esclamò, cinereo. Non parli male di questo chiosco! Lo pregò, mentre il suo cervellino da tossico, pensava a come poter uscire da quella situazione senza che gli affari ne risentissero troppo. L-Le faccio uno sconto, va bene?! La sua disperazione era quasi comica. Le posso fare il box piccolo a 5 galeoni, oppure... senta qua! Il box grande a dieci, quello piccolo in omaggio. La minaccia di non guadagnare più e la paura di farsi chiudere il banchetto dagli auror, avevano avuto la meglio sulla sua avarizia, sicché fu costretto a scendere a compromessi.
    Se al banco dei dolciumi l'atmosfera era tesa, tornando ai nostri cari ametrini -con un'aggiunta- la situazione sembrava ben più distesa e giocosa, tanto che Nate decise di cimentarsi nuovamente nell'Ufo Catcher, sperando di prendere il suo agognato Baby Groot. Il ragazzo iniziò a governare la pinza con maestria, puntando dritto dritto al suo obiettivo che già una volta aveva mancato. Il pupazzo venne afferrato e sollevato, fino a cadere nel piccolo condotto che avrebbe portato la vincita, dritta dritta nelle mani del neo ametrino. Giusto in tempo per l'arrivo dell'infermiere più sexy della scuola (che poi, c'era solo lui) che decise di voler tornare bambino, provando ad ottenere un'inquietante stregatto. Anche per lui la pinza venne governata in modo quasi chirurgico e senza esitazione alcuna, ghermendo sicuro lo stregatto che gli sorrideva attraverso il vetro di plastica dura. Non ci volle poi molto che il giocattolo finisse tra le mani del nuovo proprietario!
    C'era chi si cimentava nei giochi, mentre qualcun'altro era preso a litigare per ottenere uno sconto, altri ancora invece, erano intenti ad acquistare qualcosa di rinfrescante, dopotutto faceva ancora molto caldo.
    Blake venne accolto da una biondina tutte curve ed un sorriso smagliante, ma al contempo l'aria da dura. Sembrava avere una ventina d'anni, quindi non molto più grande di lui. Hai un documento d'identità? Domandò con voce gentile, guardando l'opale, ed iniziando a preparare quanto richiesto. Nulla per la signorina? domandò, professionalmente. E, se Blake le avesse dato un documento, si sarebbe adoperata per versare il rum nella coca e glielo avrebbe porto. Un galeone disse il prezzo e, senza dubbio, quest'altra ragazza era molto più onesta di Ildegorn. Avrebbe quindi salutato i ragazzi che si diressero verso il tiro a segno, ma non sarebbero stati soli. All'attrazione vi trovarono Cameron e Morrigan, intenti a sparare a delle lattine di SevenUp vuote e forse sparare a delle omonime del gatto di Skyler portò loro sfortuna, visto che tutti e tre ne buttarono giù solo tre, restando quindi a bocca asciutta. Almeno cinque per un premio, disse una voce metallica da una specie di piccolo altoparlante posto al di sopra delle loro teste. Beh, avete tutto il tempo per ritentare, no?


    Ciauu! Eccoci al mini esito! Per Samuel, decidi pure tu se acquistare o meno e -in caso tu non abbia altre domande- autoconcludi pure! Idem Blake; fornisci il documento e poi autoconcludi pure l'acquisto.
    Per tutti gli altri, non vi ho messo i roll per amor di scrittura (cit. Snaso Ubriaco), ma per trasparenza vi scrivo tutto qui:
    Per l'ufo catcher il metodo è il seguente: da 1 a 5, nessun peluche, da 6 a 10, sì peluche (Primo tiro)... in caso questo primo tiro sia positivo, si passerà al secondo: da 1 a 5, pupazzo a caso non voluto da voi, da 6 a 10, pupazzo che avete scelto voi.
    Punch ball invece ---> 1-2 mancato, 3-4 pugno debole, 5-6-7, pugno forte, 8-9-10 din din din!
    Di seguito, i roll:
    Nathan: 1° tiro: 10 (sì peluche, via col secondo). 2° tiro: 6 (peluche scelto da Nate)
    Skyler: 1° tiro: 6 ( sì peluche, via col secondo). 2° tiro: 10 (Peluche scelto da Skyler)
    Samuel: (16+5+2)
    Per il tiro a segno invece, tiro un d10 (essendoci dieci lattine da colpire e i numero che esce, sarà quante lattine sono state colpite)
    Morrigan: tiro --->3, quindi hai colpito tre lattine
    Cameron: tiro ---> 3
    Blake: tiro --->3
    Per qualsiasi dubbio, sono qui ♥
     
    .
247 replies since 31/8/2020, 23:00   6704 views
  Share  
.
UP