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.Emma
Lewis28.03.2003Ametrin17StudentStat.sheet Per Emma, che ancora si stupiva di tutto ciò che concerneva la magia, trovarsi ad Hidenstone era un vero e proprio sogno che si realizzava. Prima di scoprire di avere la possibilità di iniziare a frequentare Beauxbatos, era una normalissima ragazzina babbana fino al midollo. Fin da piccola credeva che avrebbe affrontato il liceo e che si sarebbe iscritta in qualche università per studiare criminologia, eppure tutto era cambiato in meno di un quarto d'ora. Ancora, a distanza di sei anni, non ci credeva a tutto ciò che le era capitato. Aveva addirittura scoperto di essere stata adottata e di non essere una babbana, bensì la figlia di due maghi purosangue. Non che questo dettaglio le importasse qualcosa, anche se fosse stata davvero una nata babbana con la possibilità di usufruire di un potere così immenso, le sarebbe andata bene lo stesso. L'unica cosa che realmente le importava, era quell'immensa possibilità che le era stata concessa. Dopo i primi cinque anni alla scuola francese, tuttavia, non credeva che sarebbe potuta andare per altri cinque anni, all'Accademia di Hidenstone, probabilmente la più prestigiosa al mondo. Sia per la loro situazione economica non proprio idilliaca, sia perchè non credeva di averne le capacità. E invece ora era lì ad affrontare l'ultimo giorno di scuola prima di poter riabbracciare, per tutta l'estate, suo fratello che le mancava terribilmente. Anche la sua mamma le mancava, ma il maggiore molto di più. Erano da sempre stati inseparabili, nonostante i diversi anni di differenza; era un po' la sua metà, colui senza il quale non sarebbe potuta stare, anche se negli anni aveva acquistato la sua indipendenza. Ma non solo stava finendo l'anno scolastico -con voti migliori di quanto avrebbe mai creduto- ma non era sola come, invece, aveva preventivato. Aveva degli amici. Amici veri, in carne ed ossa e non immaginari. Tra questi, Erik a cui voleva davvero un gran bene, che era stato dolcissimo con lei fin dalla prima volta che avevano parlato; sperava che ci sarebbe stato anche lui, quel giorno. Aveva voglia di abbracciarlo. Sì, ogni tanto le saltava a caso la voglia di abbracciare qualcuno a cui teneva. Ma se pensate che sia finita qui, vi sbagliate. Non solo aveva amici, ma aveva addirittura un ragazzo. Lei. Non se lo sarebbe mai immaginato; Lucas era speciale, però. Non era un ragazzo qualsiasi. Le aveva dimostrato fin da subito quanto fosse particolare, dolce e premuroso. Non le ci era voluto molto tempo per prendersi una gran cotta per lui e, quanto aveva scoperto, era ampiamente ricambiata, dal momento che le aveva chiesto di diventare la sua ragazza, proprio sotto le stelle. Cliché? Ad Emma poco importava, perché era stata una delle migliori serate della sua vita. E pensare che tutto era iniziato con i compiti che tanto odiava. Avrebbe dovuto ringraziare Samuel Black e i suoi compiti di Alchimia, un giorno.
Si era messa d'accordo con Lucas per vedersi in sala comune e ormai aveva poco tempo, perciò andò ad aprire l'armadio dove vi era la divisa perfettamente lavata e stirata, come piaceva a lei. Certo, poco ma sicuro preferiva un abbigliamento diverso, ma ci teneva a non infrangere le regole -a quello ci pensavano gli altri pg di Giada- e quindi si vestì di tutto punto, cravatta compresa. Ci aveva messo settimane ad imparare a fare il nodo, ma ora era soddisfatta del risultato. Quindi uscì dalla sua stanza, andando in contro al bel moro.
Si alzò in punta di piedi per ricambiare quel dolce bacio a fior di labbra, prima di rabbuiarsi. Ciao, Lulu... fece una pausa carica di suspense. Ecco, a proposito... io quest'estate molto probabilmente tornerò in Francia per qualche settimana... sospirò, pensando a quanto le mancasse anche il padre, così lontano da lei. Gli scriveva tutti i giorni, ma non lo vedeva praticamente mai, se non quel breve periodo che era l'estate. Ma ora che aveva degli amici ed un ragazzo, non le andava di stare per così tanto tempo lontano dalla città che ora era la sua nuova casa, Londra. Mi stavo chiedendo... iniziò, sorridendo per la sua frase ed accettando il suo braccio. Ti va di venire con me? Arrossì a quella domanda, poiché anche se era il suo ragazzo, la timidezza della biondina fuoriusciva quando meno se lo aspettava. Stavano insieme da forse tre mesi scarsi, quindi non sapeva se avrebbe accettato o meno l'invito. Insomma, era una cosa grossa. Forse che l'avrebbe anche portato a dover conoscere il padre di lei; Emma non era brava a mentire e non sarebbe riuscita a giustificare all'uomo eventuali uscite improvvise e prolungate. Andiamo sussurrò quindi, sperando in una risposta positiva.
Finalmente arrivarono alla Sala Grande e la bionda si bloccò all'ingresso. È... wow! Le sue iridi erano quasi dilatate per quanto fosse stupendo tutto, sistemato nei minimi dettagli. E c'era tanto cibo! Ciiiibooo! Esclamò quindi, indicando con l'indice le tavolate. Oh Lulu mangiamo qualcosaaa! Non mangio da troppo e ho fame! Emma era davvero un pozzo senza fondo, non c'era che dire. Se vuoi vengo a sistemartela io, la casa... commentò, con un mezzo sorriso.
Era distratta da tutti quei dettagli che le sembravano così affascinanti, quando sentì la mano di Lucas prendere la sua e, quando parlò, tornò a concentrarsi esclusivamente su di lui. Lasciò che le prendesse le mani, ma al contempo gli lanciò un'occhiataccia. Non può stare senza di te per un giorno? Gli chiese, irritata. Vuoi che io... venga con te? chiese, sbigottita e già sul piede di guerra. Per quanto Emma fosse una cucciolina, non ci voleva poi molto per farla irritare. Ma le parole successive di Lucas, le bloccarono qualsiasi obiezione. Si limitò quindi ad annuire, ancora non completamente convinta. Sapeva che ci fosse stato qualcosa, tra quei due. Però, quelle parole e quel bacio, la fecero sciogliere abbastanza da spingerla ad accettare la richiesta, sebbene malvolentieri.
Stava per sussurrare all'orecchio di Lucas qualcosa di poco carino e sicuramente poco femminile, ma poi guardò bene il viso della corvina. Una lacrima le rigava la guancia e la sua frase sembrava intrisa di sincera disperazione. Dentro di lei, quindi, la rabbia e il fastidio si sostituirono a quella preoccupazione e quella tipica empatia che Emma provava sempre quando qualcuno stava male. Cambiò espressione, non c'era più traccia di irritazione sul suo viso. Non sapeva che cosa avesse, ma era chiaro che non stesse bene. Non disse nulla nemmeno quando si abbracciarono, limitandosi a distogliere lo sguardo e puntarlo verso l'Opale e la dioptase. Ehi salutò entrambi, arrossendo ancora. Era sempre così, quando doveva parlare con dei ragazzi più grandi. Ad ogni modo, non voleva intromettersi troppo nell'intimità del momento, ragion per cui distolse lo sguardo ancora rivolgendolo verso la sala. Non lo avesse mai fatto! Sbadata com'era, non aveva ancora notato le nuvole e le vide solo in quel momento. Oh no! Si lasciò sfuggire, deglutendo a vuoto. Io là non ci vado! Decise, perentoria. Soffriva dannatamente tanto di vertigini e avrebbe potuto cadere giù da un momento all'altro, secondo il suo punto di vista.YOU BRING IT INSIDE IF YOU CAN'T HAVE IT NEXT TO ITSPOILER (clicca per visualizzare)Emma interagisce con Lucas, saluta Lilith e Blake. -
.«Guarda, guarda chi si vede» Sibilò la strega verso un raro esemplare di Ryu Okami . Raramente il ragazzo si faceva notare a lezione e di ciò, l'opale, ne era rimasta delusa più volte. Il ragazzo sembrava essere ricco di potenziale ma si applicava così poco. Tanti punti per la sua casata sprecati così... «Ultimamente ti vedo poco in giro. Spero che oggi tu riesca a farti notare.»
Con un sorriso sulle labbra, la mezza veela congedò l'orientale con un occhiolino per poi posare la coppia di piatti e di posate nell'apposito angolo. Nel farlo, si assicurò di dividere per bene gli scarti in modo da facilitare il lavoro a chi si sarebbe dovuto occupare di tutto quel macello.
Portandosi il gomito all'altezza del mento per iniziare a fare un po' di stretching, Valentina notò dei cerchi viola disposti sul pavimento. Notando la fiumana di ragazzi che, da quel punto, giungeva alla più candida delle nuvole, la mezza veela non esitò a fare lo stesso.
In una manciata di secondi la strega si ritrovò sul soffice cumulonembo, merito dei ragazzi che avevano deciso di farla passare avanti. Dunque, entrò nella cabina tinta di rosa e la sua divisa finì per dividersi all'altezza dell'ombelico per poi ristringersi rispettivamente verso il seno e verso il bacino.
Valentina pizzicò il tessuto color Dutch Boy Kitten Fluff e dedusse che doveva trattarsi di un costume o qualcosa di simile. Solo allora, con la coda dell'occhio, notò come anche la sua bacchetta fosse stata appena avvolta da una protezione di plastica "Dovrei farmi insegnare questo incanto. Potrebbe tornare utile."
Rifletté lei, udendo a stento quel sempliciotto di Camron Coen fare una battuta sul pesce di Erik "Peccato che il suo cervello serva solo per occupare spazio nella sua testa. Altrimenti, ci avrei potuto fare un pensierino."
Roteando gli occhi al cielo, la mezza veela congiunse i due palmi delle mani per poi tuffarsi nella piscina. Mentre le sue braccia accarezzavano l'acqua, notò una buffa palla di pelo imprigionata in una bolla traslucida. Se non ci fosse già stato qualcuno ad occuparsi di quest'ultima, Valentina sarebbe corsa in suo aiuto, se non altro per giocarci un po'. O per mangiarselo.
Poi udì una voce famigliare, si trattava del prefetto della sua casata. Valentina sventolò la mano nella sua direzione per poi lanciargli un sorriso. La strega aveva notato il luccio che aveva appena catturato e ciò riaccese in lei la sua sete di competizione "Memento tryhardare sempre."
Le bastò sommergersi per comprendere come, tra i pesci in quella piscina, fosse proprio quest'ultimo il più veloce e -dunque- più difficile da catturare.
Senza pensarci due volte, i suoi arti affusolati iniziarono a fendere l'acqua, spingendo la giovane opale nella direzione di un enorme luccio che aveva visto aggirarsi sul fondo della piscina.
«Parlato»
"Pensato"
NarratoAut Caesar, Aut Nihil.©SPOILER (clicca per visualizzare)Valentina interagisce con Ryu Okami, odia ancora di più Camron e saluta Jesse. Poi tenta di catturare un luccio.. -
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.Anche quest'anno stava finendo. Era stato diverso dal precedente, aveva portato situazioni inaspettate e spesso non volute, con cui lei aveva dovuto fare i conti per molto tempo.
Pensare a com'era iniziato quell'anno, la faceva quasi sorridere, mentre davanti allo specchio si sistemava la cravatta della divisa alla perfezione.
Prese un respiro e sistemò i suoi capelli.
Ripercorrendo il suo anno accademico, mai si sarebbe potuta rivedere in alcune situazioni che l'avevano messa alla prova, a partire da quell'attentato di inizio anno, senza dimenticare il periodo orribile di ottobre e com'era cambiata dopo quello che l'era successo.
Ma una cosa doveva ammetterla: l'amore che aveva trovato in Blake, non era cambiato di una sola virgola. Lei lo amava e ogni giorno ne era più convinta, tanto che spesso non vedeva l'ora di terminare gli studi per pensare al loro futuro, ad una vita insieme.
Se c'era un motivo per cui era riuscita a superare il periodo post Halloween, era l'idea di stare accanto a Blake, l'idea di vedere il suo viso sorridere e nuovamente stringerlo, sentirlo suo come ogni volta che erano insieme.
Erano due teste calde, doveva ammetterlo, ma insieme erano perfetti. Non voleva che nessun'altra potesse pensare a lui come qualsiasi cosa e questo li aveva allontanati per troppo tempo, due giorni infernali, che però si erano risolti nel migliore dei modi.
Altra cosa inaspettata era stato il rapporto che Lil aveva con Jessica. Strano a dirsi, ma erano diventate amiche e per Lilith era diventata una delle più importanti, dopo Blake, dentro quelle mura. E in questo momento aveva bisogno di starle vicino, visto il periodo che stava passando. Aveva detto a Blake che dovevano starle attorno, perché Lil aveva paura che avrebbe potuto fare cavolate.
Per tale motivo, quando li vide arrivare, un sorriso esplose sulle sue labbra, mentre andava verso i due. Ricambiò il bacio di Blake e lo guardò appena «E la tua divisa?» domandò alzando un sopracciglio, prima di gettarsi su Jessica.
A lei concesse un abbraccio, stretto a sé, oltre che un bacio enorme sulla guancia «Che bello vederti, Jey.» le sorrise ancora, prima di afferrare la mano di Blake e successivamente quella di Jessica, se glielo avesse concesso, così da entrare tutti e tre insieme, mano nella mano.
Sorrise alla ragazza e insieme seguirono Blake al buffet, sollevò gli occhi alle nuvole e rise appena «Amore, non devi per forza salirci se hai paura. Spera solo che non ti arrivi un gavettone da lì su, secondo me potrebbe far male.» prese qualcosa da bere e passò il bicchiere anche a Jessica. Prese qualche rustico, quindi e iniziò a mangiarlo, guardandosi intorno e notando come molti dei suoi concasati erano perfettamente in divisa... tranne qualcuno. E tra questi c'era Cameron. Lilith sospirò, quindi indicando agli altri col mento, il ragazzo «Secondo voi, riuscirò mai a spuntarla con Cohen?» davvero, lei credeva che qualche regola l'avrebbe rispettata prima o poi, ma ancora non vedeva margini di miglioramento.
La successiva domanda di Jessica, poi, distolse l'attenzione dalla festa e ritornò a quello che era il motivo per cui non voleva lasciare da sola la ragazza. Aggrottò la fronte e guardò appena Blake, scrollò le spalle, non voleva mentirle, non avrebbe avuto senso. Lei non sapeva se sarebbe arrivato, non sapeva se si sarebbe fatto vedere, ma non poteva creare false aspettative nella compagna.
Arrivò anche Jones, accompagnato dalla biondina del primo anno. Un cenno col capo, senza troppe smancerie e gli occhi sulla biondina «Tu devi essere Lewis, giusto? Primo anno. Ho sentito che sei davvero brava nello studio, hai dei voti molto buoni. Chissà riesci a far salire la media anche di quel ciuccio di Lucas.» sorrise appena, quindi, mentre gli occhi tornavano sulla mora di suo interesse.
Quando Lucas la lasciò, Lilith si fece avanti, cercando le sue mani e stringendole tra le proprie, sollevandole al petto «Ehi Jey, ascolta. Prova a stare un altro po', possiamo fare i gavettoni a Blake per star meglio, che ne pensi?» sorrise dolcemente, guardando poi di sottecchi il proprio ragazzo, sperando che avesse ben poco da ridire «Ti prometto una cosa: se non viene, ti accompagno da lui. A qualsiasi ora, promesso, Jey. Però prova ad aspettare ancora un po', magari sta venendo e se tu te ne vai, non ti troverebbe. Se poi non arriva, andremo noi da lui. E io e Blake ti accompagneremo fino a quando non starai con lui. Promesso, davvero. Che ne dici?» domandò, con gli occhi di cristallo che si fecero appena liquidi.
Odiava vedere chi amava, star male e Jey era rientrata in questa categoria, dove c'erano solo i gemelli e Blake.
A quest'ultimo, poi, si avvicinò «Ehi...» si sollevò sulle punte, cercando un leggero bacio sulle labbra, prima di sussurrare in modo che potesse sentire solo lui «Promettimi che non la lasciamo sola per nessuna ragione al mondo, ok? Giuro che quando lei stara con Salvatore, allora faremo tutto quello che vuoi, ma fino a quando lui non sarà con lei, non molliamo Jey. Ti prometto che dopo festeggeremo fino a settembre, amore, ma adesso Jey ha bisogno di noi.» suggellò il tutto con un altro bacio e tornò dalla mora «Hai deciso cosa vuoi fare?»
Le parole della Preside, successivamente, furono un colpo al cuor ee vedendo esultare gli Ametrin, Lilith arricciò il muso «Se la godessero ora, perché sarà la prima e l'ultima volta.»©Scheme Role by Amphetamines' - Don't steal!. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Jesse minaccia Cameron, poi festeggia con Erik e Mia. Si getta da Adamas e gli promette un pesce enorme, poi si immerge a caccia di lucci.
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.Mia Freeman
AmetrinAveva speso gli ultimi giorni prima dell’evento a prepararsi alla partenza e ancora non aveva del tutto accettato l’idea. Era felice di tornare a casa, ovviamente, di rivedere Charles e stare un po’ di tempo a Londra ma le faceva strano dover lasciare Hidenstone per più di qualche giorno e non aveva idea di come sentirsi al riguardo. La verità era che la sua vita era cambiata così tanto che non aveva idea di come le sarebbe sembrata ora casa sua, forse avrebbe trovato tutto infinitamente noioso o magari avrebbe voluto restarci per sempre.
Quell’anno ad Hidenstone le aveva fatto provare emozioni contrastanti, non avrebbe saputo dire nemmeno lei se si trattasse di cose più positive o negative, era tutto un mix che lei stessa non voleva soffermarsi troppo ad approfondire.
Di certo Cameron era uno di quegli elementi che più la mettevano in confusione e che meno riusciva ad inquadrare. L’aveva sconvolta parecchio, fin dal primo momento, e dopo quel che era successo con Mark, la storia della scommessa e tutto il resto, non aveva ancora capito come si sentisse verso di lui. Non riusciva ad allontanarlo quanto avrebbe voluto, questo era chiaro, e provava ancora un leggero fastidio al pensiero che potesse fare con le altre quel che faceva anche con lei. Non a caso si trattenne a stento dall’arricciare il naso vedendolo mentre faceva battutine a Gyll: non ce l’aveva con la ragazza, era ovvio, ma c’era una parte di lei che temeva di essere ancora un passatempo, un mero giocattolo.
Cercò di trattenere la gelosia o quei pensieri decisamente sbagliati e si concentrò su Cameron, che la sorprese con un regalo. Ci aveva pensato anche lei, anche se non credeva di essere ricambiata: per cercare di evitare di pensare troppo agli ultimi giorni di Hidenstone si era impegnata per fare qualche pensiero ai suoi compagni, oltre che i biscotti che Eric le aveva chiesto.
Guardò Cameron con un sorriso sorpreso e prese tra le mani il portachiavi, guardandolo affascinata. “Grazie! E’ bellissimo, è proprio uguale a Zeus!” affermò entusiasta per poi aprire la propria borsa e tirare fuori un pacchetto informe, che conteneva un piccolo peluche di Raichu. “Spero di aver ricordato giusto” ammise con un sorriso impacciato, per poi lasciarlo al ragazzo sperando che potesse apprezzarlo, anche solo come un ricordo di lei per non dimenticarla nel giro di qualche ora dopo aver lasciato la scuola.
Avrebbero poi raggiunto le nuvole e, con sua sorpresa, venne avvicinata da un Eric decisamente entusiasta che la portò a sorridere istintivamente. Non notò la reazione di Cameron o se non altro non pensò che potesse essere geloso o chissà che cosa, ma gli lanciò un’occhiata per poi tornare a guardare il prefetto. ” Eric mi aveva chiesto un favore… e io ho tutto pronto!” annunciò contenta e l’altro ametrin avrebbe avuto davvero poco posto per le caramelle… e forse anche per parte dei suoi bagagli. “Ho preparato i tapper in camera, posso allungarteli dopo la festa se vuoi o direttamente sul Galeone.” annunciò tutta contenta per poi guardarlo spiazzata dalla sua proposta. “Oh ma Eric non è necessario…” avrebbe provato a dire, imbarazzata all’idea che si sentisse in dovere di ricambiare, dal momento che per lei non era stato di certo un peso preparare i biscotti. Si rese conto però piuttosto in fretta che il ragazzo non si sarebbe lasciato convincere a desistere. Si arrese,quindi, lasciando che si immergesse e avrebbe poi guardato, se glielo avesse mostrato, il pesce che aveva catturato definendolo “davvero grosso” –no, non aveva colto il doppio senso o meglio era arrossita leggermente, quella frase suonava decisamente fuori luogo, ma aveva provato a ricordarsi che stava parlando con Erik e non con Blake, non c’era pericolo che avesse fatto una battuta a doppio senso.
In quel momento le venne naturale pensare a Jess – e prima che pensiate strane cose, la ragazza non aveva niente a che fare con i pesci-, chiedersi come stava, se era venuta alla cerimonia alla fine. Non voleva comunque disturbarla, sapeva che se avesse avuto bisogno di lei le avrebbe scritto e in quel momento l’ultima cosa che voleva era farle pressioni inutili. Magari era rimasta in camera, stava cercando di non pensare alla cerimonia e lei non voleva farla soffrire inutilmente. Certo, era quasi improbabile che Blake avesse fatto lo stesso, permettendole di rimanere nella sua stanza… Provò comunque a distrarsi, almeno per il momento, indicando la cabina dove si era cambiato anche Eric con un cenno. “Vieni anche tu a fare un tuffo?” avrebbe quindi chiesto a Cameron con gentilezza, cercando di nascondere l’imbarazzo all’idea di farsi vedere mezza nuda non solo da lui ma anche da tutti gli altri.code made by ginSPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Cameron Cohen e Erik Foster. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce brevemente con Erik Foster, per poi gareggiare con un ignaro Jesse Lighthouse cercando di prendere un luccio.
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Valentina Vestrit, ti immergi nella piscina a caccia di lucci e ne esci fuori con uno, come ti aspettavi [d20:10+3][/colo] è un luccio viola, al lampone.
Jesse, anche tu ti getti, anche se il pesce non è espressamente per te a questo giro, ma si sa, la generosità premia e non catturi un luccio, ma ben due! [color=gray][d20:18+6] uno è al lampone, uno al limone.
Adamas Vesper, la tua gara con Jesse ha inizio e la competizione da bravo ametrino porta a dei risultati: riemergi con un luccio anche tu [d20=10+3] forse avrai perso la sfida col ragazzo, ma non quella con lui. Il tuo luccio è giallo, al limone.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Jesse dà comunue un luccio ad Adamas, sfida Cameron e va da Blake per portarlo con sé sulla nuvola grigia, offrendogli un suo luccio.
Scambia un luccio per un fucile ad acqua e va alla fonte B (quella che permette a Jesse di schivare).. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Lance avvicina victoria e brian, sente l'annuncio della vittoria ametrin e quindi si complimentasportivamente cn brian ed eva.
A quel punto, si reca prima tra il bouffet e quindi sulla nuvola bianca per complimentarsi con tutti gli ametrini, concludendo con Erik.
Tutti gli ametrini possono dire di aver parlato con Lancelot e di aver ricevuto complimenti da lui, che siano citati nel post o meno.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Scambia il luccio di Jesse per un fucile, e il suo luccio per due carpe - una la deposita, l'altra la dà a Jesse. Interagisce con Jesse per chiarire il malinteso, e prova a dargli un bacio sulla guancia sinistra..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Erik interagisce con Cameron, Jesse, Adamas, Mia e Lance.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce (poco) con Adamas; riporta il gatto a Ryu e si ferma a parlare con lui. Interagisce brevemente con Lancelot Olwen, prima di tentare di catturare una carpa..
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.Morrigan sorrise di rimando a Victoria. Quella che doveva essere una minaccia venne percepita come altro dal magitecnico che si limitò ad alzare il pollice verso di lei. La preside era si una delle streghe migliori del mondo, nonché una tra le più rispettata, ma era anche un'umana e ciò che aveva visto sul tetto di quell'hotel gliene aveva dato la riprova «Grandissima Vic, allora ti aspetto sulla nuvola. Questi giorni sono stati pesanti per tutti, compresa te, e ti meriti del sano riposo.»
Incrociando le braccia, il mago lasciò che la preside continuasse il suo discorso. Quella donna con le parole sapeva farci e vederla falcidiare punti su punti fece sorridere ancora di più Morrigan che si limitò ad applaudire in coro con il resto dei presenti. Della coppa delle casa gli interessava ben poco. Anzi, a dirla tutta trovava sciocco un sistema basato sulla competizione "Il nostro mondo è troppo evoluto perché un singolo mago possa occuparsi di tutto. Gli studenti vanno spinti alla cooperazione."
Però, in effetti anche la competizione aveva i suoi vantaggi. Ad ogni modo, congedandosi con un cenno del capo, il magitecnico lasciò il tavolo per poi salutare con un gesto qualche membro dello staff e qualche studente. In una questione di minuti, il magitecnico aveva raggiunto la cabina della nuvola grigia "Incredibile come minacciare di bocciatura gli studenti riesca a farti superare una qualsiasi fila. Dovrei farlo più spesso."
Mani sui fianchi, costume adornato con delle caricature di orsi polare e degli occhiali da sole, Morrigan era pronto per iniziare a giocare con Skyler. Da quando era stato assunto aveva diminuito la sua dose di alcool e aveva ripreso ad allenarsi più seriamente. Per questo motivo, sotto ad un corpo ricoperto quasi completamente da tatuaggi, ustioni e cicatrici, era ricomparsa l'ombra della muscolatura che aveva avuto un tempo. Il docente attese qualche secondo ma dell'infermiere non vi era proprio traccia.
Morrigan curvò le spalle in segno di resa. Dunque, notò le due fontane. La fila della prima scorreva lenta come quella nell'inferno di non mi ricordo chi in Supernatural. In compenso, vedendo gli studenti riempiti di gavettoni, il mago scoppiò in una fragorosa risata. Nella seconda non vi era quasi nessuno. Ovviamente il mago scelse quest'ultima.
«Parlato»
"Pensato"
NarratoBe the chaos you want to see in the world.©SPOILER (clicca per visualizzare)Morrigan interagisce con Victoria, dunque si sposta sulla nuvola GRIGIA cercando Skyler e poi passa alla fonte
B (Quella in cui si può schivare) per per ricaricare il palloncino.. -
.Le gambe della veela affondarono nell'acqua muovendosi di concerto con le sue bracciate. Gli occhi puntarono una figura viola che scattava velocemente sul fondo della vasca. La strega sentì i polmoni bruciare mentre le unghie affondarono in quell'etere trasparente. Quando non riuscì più a trattenere il fiato, la strega chiuse il pugno per poi darsi una spinta verso l'alto.
Mentre la strega riemerse in superficie, Valentina scosse il capo e i capelli mori le ricaddero sulle spalle. Un sorriso le comparve sul volto notando il luccio che teneva stretto in mano "Ora voglio un altro pesce."
Nuotando fino all'orlo della piscina notò come Skyler avesse appena salvato il gatto del suo confratello. Per fortuna, non aveva mai avuto bisogno del suo aiuto. O forse per sfortuna, sembrava così simpatico.
La strega si limitò ad uscire dalla vasca per poi consegnare il luccio a uno tra i tanti elfi. Dunque, la sua mano avrebbe accarezzato la testa di quest'ultimo mentre dalle sue labbra sarebbero sfuggite soltanto un «Tieniti cura di lui per me, a breve torno.»
Congedandosi con un sorriso, la strega fece dietro front per avvicinarsi alla piscina. I suoi piedi avevano appena raggiunto il bordo quando le nuvole iniziarono a tremare così forte da farle perdere quasi l'equilibrio. Dopo essersi piegata nella speranza di ottenere una maggiore stabilità (Come se ciò potesse tornarle utile durante un eventuale attacco terroristico), la strega comprese il motivo di quel baccano.
Le parole di Victoria finirono quasi per commuoverla e alla preside venne dedicata la sua completa attenzione. Una donna forte come la Burke non poteva che essere un modello a cui ispirarsi per una strega tanto ambiziosa quanto Valentina. Eppure, comprendere come fossero stati gli Ametrin a vincere le provocò la nausea. Come una lumaca, la ragazza scivolò lungo il bordo della vasca finendo con il capo sommerso nell'acqua "Sono stata sciocca. Gli Ametrin non sono pecorelle smarrite ma lupi vestiti da agnelli."
Serrando la mascella, la strega attese qualche secondo prima di prendere un'ulteriore boccata d'aria per poi emergere dalla piscina sorridente «Complimenti!» Avrebbe urlato verso Adamas e Erik se, che l'avevano accompagnata durante quella simpatica escursione a Babilonia per poi limitarsi a salutare il professore di Rune con un sorriso e un cenno della mano.
Fatto ciò, sarebbe tornata sott'acqua cercando di prendere, questa volta, una carpa.
«Parlato»
"Pensato"
NarratoAut Caesar, Aut Nihil.©SPOILER (clicca per visualizzare)Valentina porta il luccio all'elfo per farlo custodire da quest'ultimo, si complimenta con Adamas e Erik, saluta il professor Olwen e poi cerca di prendere una CARPA..