Lezione biennio - Maggio

compresenza con CDCM

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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Si sfregò le mani prima di batterle appena per attirare l’attenzione dei suoi alunni. Era convinto che tutto quello che aveva detto precedentemente il suo collega era assolutamente vero, ma infondo se loro non avevano studiato e si sarebbero fatti male, il ricciolo si sarebbe comunque mortificato e soprattutto preoccupato per ognuno di loro. Li guardò arrivare e rispose ad ognuno di loro con gentilezza e cordialità, lasciando che il suo sguardo verso Jessica, che arrivò con Lucas, si prolungasse per un nano secondo in più. Ma era sempre stato chiaro con lei e le due cose non dovevano interferire, ed infatti, sorrise appena a Barnes per quella domanda. Non tutti amano il buio ed alcuni di voi potrebbero esserne spaventati, quindi è bene dare la stessa opportunità a tutti di seguire la lezione in maniera serena! Beh, le preoccupazione di Daniele erano reali anche perché sapeva che davvero non tutti adoravano quell’atmosfera fatta di piccoli rumori in lontananza ed il fatto che Tortura fece quello strano verso disumano rendeva ancora di più inquietante il tutto. Quindi quelle luci erano fin troppo necessarie. Inoltre sono necessarie in quanto potreste farvi male durante la prova oppure, alcuni di voi, potrebbero avere la brillante idea di sgattaiolare via! Infondo erano quelle le reali ragioni: la sicurezza al primo posto. Arrivarono tutti e si posizionarono tutti, quando Tortura decise ancora di annunciare la sua presenza e vide il Forest alzare la bacchetta quasi gli venne da sorridere. Non si preoccupi, nessuno farà del male alla sua compagna di casata! Può stare tranquillo! Aggiunse con un sorriso dolce e rassicurante prima di spostare il suo sguardo su Jones. Si stasera la luna è molto bella, per fortuna non piena!Lo disse per la prova pratica che avrebbero dovuto affrontare ma quella non era un’informazione che avrebbero avuto in quel momento. Osservò tutti i ragazzi, notando come il tono della voce della signorina Vestrit fu più caldo nel pronunciare il suo nome e le sorrise cordiale. Attese cortese che il professore di Difesa rispondesse, se avesse voluto, alle domande degli studenti per quanto riguardava Tortura e poi riprese la parola una volta che il docente ebbe finito. Cominciare un discorso sull’astronomia non era mai veramente facile sia perché i concetti risultavano essere abbastanza complessi sia perché parlare, parlare ed ancora parlare, faceva abbassare il livello di attenzione in maniera particolare. In questi mesi abbiamo parlato molto del sistema solare, composizione, caratteristiche, atmosfera, pressione e soprattutto come i vari pianeti hanno una certa influenza sul nostro carattere e soprattutto, delle volte, sulle nostre azioni. Cominciò con un’introduzione generale. Prese a camminare un po' avanti ed indietro in maniera tale da poterli guardare tutti ed avere da tutti la loro attenzione. Si fermò e con un movimento circolare della mano fece modellare l’aria in maniera tale che davanti a loro uscirono tutti e 9 i pianeti del sistema solare, più il sole.
    Abbiamo approfondito in maniera sufficiente la posizione di Plutone e la dicotomia che hanno gli astronomi sul considerarlo meno un pianeta! Fece un’altra piccola pausa e fece apparire anche il pianeta mancante, aveva fatto quella piccola precisazione perché conoscendo bene alcuni di loro avrebbero sicuramente detto qualcosa al riguardo e, in quel momento, non era necessario ne utile al fine della lezione. Tornò a guardare i ragazzi.Quindi andando ad approfondire in maniera più precisa la suddivisione del sistema solare possiamo dire che: nel sistema solare interno sono presenti i pianeti terrestri, ossia Mercurio, Venere, Terra, Marte; inoltre c’è la fascia degli Asteroidi composta da Cerere e il gruppo degli asteroidi! in questo caso, sempre con un movimento fece in modo che i pianeti che non aveva nominato sparissero, e comparissero gli asteroidi interessanti facendogli evidenziare in maniera tale che il concetto che stava esprimendo fosse più chiaro e quindi concreto. Il sistema solare esterno, invece, è la patria di giganti gassosi e dei loro satelliti, alcuni dei quali di dimensioni planetarie. In questa regione orbita anche una breve fascia di comete, compresi i centauri. Gli oggetti solidi di questa regione sono composti da una quota più elevata di elementi volatili, come ammoniaca e metano, rispetto agli oggetti rocciosi del sistema solare interno. In questo caso, i grandi colossi di cui parliamo sono i quattro pianeti gioviani ossia Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Infine e giusto per precisare quanto è stato detto poco prima, Plutone sappiamo essere un pianeta nano è il più grande oggetto conosciuto della fascia di Kuiper, ma che per il momento non ci interessa. E quando parlò del sistema solare esterno, con la stessa tecnica di poco prima, fece sparire i pianeti precedenti e fece comparire quelli che aveva nominato, facendo la stessa cosa con Plutone. Adesso li guardò uno ad uno, non era andato molto nei particolari perché voleva che lo facessero loro. Con un gesto veloce fece tornare tutti i pianeti allineati di fronte a loro e sorrise. Adesso vi chiedo di scegliere un pianeta ed una creatura magica e dirmi come questo pianeta, in base alla sue caratteristiche, possa influenzare la creatura. Vorrei che mi dimostraste non solo di aver studiato a memoria la composizione di un pianeta e le sue caratteristiche ma che le sappiate anche utilizzare in maniera pratica. Si interruppe e fece una piccola pausa. Avete più o meno un quarto d’ora per riflettere e fare una piccola presentazione! Li lasciò pensare e tornò a fare un passo indietro verso il suo collega.
    RevelioGDR



    Ed eccoci qua alla prova teorica di questa strana lezione! La richiesta di Daniele è molto semplice vi chiede di scegliere uno dei pianeti del sistema solare e descrivere quale potrebbe essere l’influenza su di una creatura magica. Ovviamente potete avvalervi del supporto di internet, ma badate bene, il post verrà valutato per la sua originalità, quindi non fate un copia ed incolla spudorato perché io me ne accorgerò!
    SCADENZA VENERDì 8 ORE 23.30
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Gli studenti arrivarono numerosi e dovette ammettere che il proprio ego ne uscì compiaciuto dopo aver potuto osservare il loro sorriso morire dopo aver incrociato il suo sguardo. A ogni modo il docente stette in silenzio, lascio a Salvatore l'incombenza di accogliere la scolaresca, intervenendo unicamente nelle domande a lui rivolte. La prima fu quella di Blake Nonstomaizitto Barnes, il quale domandò il perché avesse scelto Tortura come nome per la sua Puffola. Per la sua attitudine aggressiva, ovviamente. Ok, che la creatura non fosse completamente pacifica era evidente, ciò nonostante l'ammissione del docente poteva eliminare ogni dubbio nella testa di quegli studenti particolarmente imprudenti e così bisognosi da esternare affetto da trovar persino un cactus meritevole di un abbraccio.
    Domanda ben più interessante fu quella di Mia, sulla quale spostò la sua intera attenzione. Signorina Freeman, non si tratta di una specie particolare, bensì del frutto di un esperimento alchemico poco fortunato. Ciò nonostante, anche per via di una configurazione anatomica decisamente particolare, più che un incidente mi piace pensare a lei come una nuova specie. Alcuni studenti si sentirono minacciati dalla sua presenza, infatti non gli sfuggì Foster quando sguainò la sua bacchetta e, successivamente il sobbalzare di Lighthouse. Salvatore rassicurò Foster sul fatto che Tortura non avrebbe fatto del male alla sua compagna di casata e il docente aggiunse: Ma non posso dir lo stesso per lei se non abbassa immediatamente la bacchetta. Suonò come una minaccia, rivolgendo lo sguardo sul suo parabatai. Lighthouse, sobbalzi ancora così in mia presenza e la assicuro che la rispedisco immediatamente a Hidenstone. Ciò che sto per dire vale per tutti: solo perché si tratta di una compresenza non pensate che in questa radura non valgano le stesse regole della mia aula. Troppo duro per un'azione tanto innocua? Forse sì, ma il docente amava l'ordine e quando questo veniva violato i suoi OCD urlavano all'impazzata.
    Forse per attutire leggermente la tensione che si era creata, Daniele cominciò con la sua lezione. Mentre l'astronomo parlava, Brian fece cenno a Tortura di avvicinarsi, la quale svolazzò verso di lui e con uno sguardo truce osservò ogni studente lì presente.
    Il compito teorico che poi aveva assegnato era piuttosto semplice: assegnare un pianeta specifico a una creatura e spiegarne il ragionamento logico o, perché no, anche quali modifiche può subire una determinata creatura sotto l'influsso di uno specifico pianeta. È come Olwen: un buonista del cazzo, ha fatto una domanda per cui non esistono risposte sbagliate. Sospirò, schiarendosi poi la voce per attirare l'attenzione. Prima di questa lezione il professor Guymoore mi ha informato che con voi ha terminato il suo programma e ha solo bisogno di raccogliere i voti, quindi ne deduco che qualsiasi spiegazione sia superflua. Vi avverto: ogni lavoro che considerò superficiale per me verrà valutato negativamente e, non per mettervi ansia, sappiate che questa relazione inciderà di un terzo sul vostro voto finale.


    RevelioGDR


    Confermo la scadenza del mio collega per venerdì 8 alle 23:30
    Per la relazione vi chiedo di concentrarvi sia sul perché scegliete un determinato pianeta (in base alle sue caratteristiche) e a come può modificare il comportamento o, perché no, le capacità di una creatura.


    Edited by Alexander Olwen - 4/5/2020, 12:16
     
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    Cameron Cohen | Dioptase
    Un sospiro leggero lasciò le sue labbra, disperdendosi nell'aria. Oh sì, sapevo che ci saresti stata anche senza una tua risposta al messaggio replicò, scrollando le spalle e guardando la bionda. Era bellissima, quella sera. Ma in realtà lo era sempre stata, solo che lui se ne era accorto veramente tardi. Tuttavia voleva rimediare ad ogni costo, persino lottando contro se stesso. Infatti non fu facile afferrarle la mano, quasi come se un muro tra di loro -creato dall'immaginazione del dioptase- glielo impedisse. Era strano. Tutto. Il fatto che fosse interessato a lei, per esempio. Il fatto che avesse iniziato ad interessargli fin troppo se stesse bene, interessargli fin troppo se fosse felice. Le propose addirittura di andare a Londra il weekend successivo, ovvero da un giorno, più o meno, a partire da quel momento. No, non aveva brutte intenzioni. Voleva dimostrarle di essere cambiato. Le propose quindi di andare a Londra. L'avrebbe portata a cena fuori, per iniziare col piede giusto quella loro sorta di nuovo rapporto, avrebbero fatto un giro per Londra e poi l'avrebbe accompagnata a casa sua. Era un buon piano, no? Sebbene fossero cose tutt'altro che da Cameron. Infatti probabilmente il suo concetto di "cena fuori" era portare la biondina al Mc Donald's ma ehi, lui ci stava davvero provando. E poi a chi non piaceva andare a mangiare lì? Lo dava un po' come una certezza, ma nella sua mente, lei doveva apprezzare il fatto che lui ci stesse provando a sistemare le cose, indipendentemente da come lo stesse facendo.
    Certo, sarà divertente. Potresti anche metterti il vestito che ti ho regalato, così magari anziché al Mc, ti posso portare in un qualche bel ristorante. Ma questo lo pensò solo; per lui era stato fin troppo difficile invitarla, figuriamoci esporre un pensiero così complesso e... dolce? Scosse la testa, mentre con Mia, si dirigeva alla radura dove si sarebbe tenuta la lezione congiunta.
    Non ti far spaventare, secondo me è tutto fumo e niente arrosto le sussurrò in risposta, con un sorrisetto. In realtà non si era fatto un'opinione particolare di Ensor, lo considerava un professore come un altro, forse solo più severo e con istinti omicidi, ma nulla di più. Tuttavia voleva rassicurare la biondina, per quanto fosse penoso nei suoi tentativi, ma pur sempre di Cameron Cohen stiamo parlando. Mentre Mia faceva quella domanda a Brian -ottenendone, di conseguenza, risposta- il giovane si perse ad osservare la radura illuminata dalla luna e da quelle lucette. Faceva un certo effetto, era sicuramente un bel posticino e avrebbe potuto organizzare per Mia una cosa del genere -ovviamente senza la lezione di mezzo- ma anche solo l'aver concepito quell'idea, lo disgustava. Tornò a guardare Mia. Allora, chica, hai ottenuto risposte soddisfacenti? La prese in giro, con un piccolo ghigno. Ma ormai erano arrivati più o meno tutti e la lezione doveva cominciare. Si spostò distrattamente il ciuffo castano con un gesto della mano, posando le iridi nocciola sul professor Salvatore che proprio in quel momento, aveva iniziato a parlare, aspettando impazientemente che arrivare al dunque, ovvero la consegna che avrebbero dovuto eseguire. Uh, che creatura potrei scegliere? pensò, girandosi verso Mia. Scommetto che il tuo cervello ha già elaborato una serie infinita di possibilità per svolgere questo compito la prese nuovamente in giro come ormai era solito fare da ottobre. Era bello che stessero tornando alla normalità, se di normalità si poteva parlare. Estrasse dalla sua borsa -che si era portato come sempre- un foglio di carta ed una penna. Si sarebbe ricordato meglio le cose, se le avesse scritte! Perciò cercò di isolarsi da tutto e tutti per buttar giù qualcosa che potesse andar bene.
    Marte è la mia scelta, per quanto riguarda il pianeta. Il perché è molto semplice; questo pianeta è chiamato così per via della divinità romana e quindi mi pareva adatto, no? E poi il suo simbolo astronomico è figo, lo scudo e la lancia del Dio, sì mi piace. Dunque, questo pianeta ha una temperatura piuttosto bassa e un'atmosfera rarefatta, nonostante ciò, è il pianeta più simile alla Terra e anche la durata del giorno è simile, anche se non penso sia abitabile. Almeno, non dagli umani. Essendo molto bassa, la densità dell'atmosfera, non è in grado di disintegrare completamente le meteore, che quindi ci si schiantano piuttosto spesso, provocando vari crateri che per certi aspetti rendono Marte simile alla luna. Pensate che una delle formazioni geologie più importanti, è stata chiamata proprio Olympus Mons, monte olimpo. Interessante, non vi pare? La creatura che ho scelto, invece, è l'Ippogrifo, che secondo me come collegamento ci sta. Sono creature fiere, ma anche molto leali qualora si riuscisse a domarle. Secondo me, questo pianeta influenzerebbe un ippogrifo abbastanza negativamente, poiché non sembra molto ospitale, le sue caratteristiche sono tali da far sembrare questo pianeta come un vero e proprio campo di battaglia, il che sarebbe anche in linea con l'origine del suo nome, e poi sulla sua superficie ha anche il vulcano più grande dell'intero sistema solare! Quindi, insomma, un posto così inospitale non potrà certo avere influenze positive, no? Inoltre c'è un motivo se ha preso il nome dal Dio della Guerra. Quindi forse la lealtà di questa creatura, verrà oscurate per dare più spazio alla sua fierezza, all'aggressività che lo contraddistingue se quella persona non gli piace. Anche se, se dovessimo allargare il campo, bisognerebbe dire che Marte può influenzare una creatura sia positivamente che negativamente, come un po' tutti i pianeti penso. Nel primo caso, si evinceranno di più le caratteristiche legate alla lealtà; questa creatura sarà più mite, docile e fedele, nel secondo caso, come ho detto prima, si evincerà un aumento della sua aggressività e sarà anche più difficile domarla.
    Mise un punto e aspettò paziente il suo turno della presentazione, mettendo via la penna. Beh, che dire... Cazzo se Mia lo stava influenzando, altro che i pianeti. Da quella sera all'osservatorio, aveva iniziato a studiare di più, forse anche per fare bella figura con lei. Non aveva la certezza di aver scritto cose sensate e non cazzate, quello di certo no. Ma poteva invece essere certo di essersi impegnato! Male che fosse andata, avrebbe preso un brutto voto. Ma insomma... non andava poi così male a scuola... in qualche modo se la sarebbe cavata lo stesso, no?
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Non era cieca, vedeva chiaramente quanto Cameron si stesse impegnando per riuscire a recuperare il loro rapporto, ma prendere le cose con calma, un passo per volta, era qualcosa che andava ben oltre il suo controllo. Non si sentiva ancora pronta ad accelerare le cose, già solo all’idea di passare un weekend assieme, fuori da Hidenstone, il suo cuore aveva cominciato a battere più forte nel petto, riempiendole anche le orecchie. E se non fossero andato d’accordo? Se avesse litigato? Se a Charles Cameron non fosse piaciuto? Se Cameron avesse chissà quale piani che lei non sarebbe riuscita a seguire? Non era il caso di pensarci adesso, apprezzò il suo tentativo di fare qualcosa di normale, assieme, e cercò di rimanere positiva senza fasciarsi la testa prima di rompersela. “Sì, sono certa che sarà divertente” provò a replicare, sforzandosi di prendere il tutto con leggerezza. Dannazione, perché non poteva essere come qualunque sua coetanea e prendere con filosofia quel genere di cose? Perché doveva sempre farsi mille domande?
    Una volta seduta accanto a Cameron apprezzò il suo tentativo di rincuorarla, per quanto non troppo efficace: Ensor aveva su di lei uno strano ascendente, era più severo degli altri ma aveva anche un’aura di mistero intorno a sé che la inquietava non poco. Lo ascoltò attenta mentre le rispondeva e annuì lentamente. “La ringrazio.” replicò quindi, e quella risposta non l'aveva confortata del tutto. Lasciò che un brivido le corresse la schiena mentre si figurava Ensor fare strane esperimenti in un antro mal illuminato e provò a focalizzarsi sulle parole di Daniele, una presenza sicuramente più confortante del collega. Non esitò a prendere qualche appunto sul suo taccuino e lanciò un’occhiata divertita a Cam quando la stuzzicò. “Infinite no, qualcuna sì.” ammise per poi tornare a concentrarsi e provare a mettere in ordine le idee.
    La presenza di Ensor, in qualche modo, aumentò la sua concentrazione, spronandola a fare del suo meglio per non dire troppe sciocchezze. In realtà era da sempre affascinata dalle stelle, dai pianeti e anche dalle creature magiche, si sforzò però di fare una cernita degli argomenti che avrebbe voluto trattare, provando a non dilungarsi troppo nella sua relazione e non esagerare con le informazione. Non era sicura di aver fatto la scelta migliore ma alla fine si convinse a scrivere, non voleva certo essere obbligata a troncare la sua relazione a metà per la mancanza di tempo.
    "La mia scelta ricade sul pianeta di Mercurio, ed è guidata in gran parte dall’interesse personale e in parte per le sue peculiarità. Mercurio prende il suo nome dall’antica Grecia, dove designava messaggero degli Dei, non a caso questo è il pianeta della comunicazione e dell’intelligenza, del senso critico e dell’eloquenza. Penso che i pianeti però, per comprenderne le loro influenze, vadano analizzati con attenzione, sia nei loro aspetti positivi che in quelli negativi perché, come ben sappiamo, è necessario tenere sempre presenti entrambe le facce della medaglia.
    Questo è il pianeta dell’ingegno, della conoscenza, e anche quello del linguaggio, anche se lo stesso Hermes –altro nome del Dio Mercurio- era solito utilizzare il suo acume anche per alcuni suoi trucchi, anche a discapito degli altri Dei quando lo riteneva necessario. Ritroviamo quindi l’idea di un’intelligenza non solo teorica, utile nello studio e nella conoscenza, ma anche pratica, utilizzata talvolta non a scopi del tutto benefici: Mercurio è infatti anche il pianeta delle menzogne e dell’astuzia.
    Proprio perché questo è il pianeta dell’intelletto, mi viene naturale pensare che possa essere strettamente collegato ai Centauri. Queste creature,corpo di cavallo e busto e testa di forma umana, sono tra quelle che reputo più interessanti, sia per via del loro comportamento che per via della loro stessa natura. Grazie alla loro intelligenza –che loro stessi considerano superiore a quella umana- sono in grado di praticare la medicina, l’astronomia e la divinazione, tutte attività che richiedono la capacità di ragionare ma anche di comunicare con un linguaggio complesso, parlando molto spesso anche la nostra lingua –tratto tipico, come è risaputo, solo delle creature più evolute. Eppure essi diffidano parecchio degli esseri umani, tanto da aver deciso autonomamente di isolarsi e vivere in branchi, e da arrivare ad assumere atteggiamenti violenti e aggressivi nei confronti di qualunque uomo minacci il loro territorio. Qualcuno potrebbe pensare che questo aspetto particolare li renda distanti dal pianeta di Mercurio, legato anche alla comunicazione, ma invece io trovo che questo ne confermi la correlazione: questo, infatti, è anche al contempo il pianeta del senso critico, spesso smodato, della convinzione di avere nelle proprie mani l’assoluta verità –tanto che i Centauri si credono superiore alle altre creature- e dell’impulsività.
    Per via della sua vicinanza al Sole e della sua orbita particolare, la più eccentrica –quindi meno circolare- del sistema solare, Mercurio viene percepito dalla Terra come un pianeta molto rapido e, a causa di un’illusione ottica, questo è il pianeta che viene più spesso visto come retrogrado. Questo particolare fenomeno è il risultato della prospettiva che abbiamo dalla terra della sua orbita, tale per cui in ben tre periodi diversi durante l’anno si ha l’illusione che il pianeta proceda al contrario rispetto al suo solito verso di rotazione. Questo fenomeno ha chiare ripercussioni su tutte le creature influenzate da questo pianeta e, per tanto, sono convinta che influenzi anche i Centauri. Durante questa fase abbiamo due momenti distinti: il periodo retrogrado effettivo e un periodo-ombra, che avviene subito prima e subito dopo il principale evento di recessione ed è proprio qui che gli effetti di Mercurio sulla psiche e sul comportamento si concretizzano.
    Se Mercurio è il pianeta della lucidità, quando è retrogrado influenza sull’umore, portando con sé attacchi di rabbia, provocando reazioni apparentemente immotivate e aumentando il nervosismo. Considerato il comportamento non sempre pacifista dei Centauri che, se presi nel modo sbagliato, non esitano a ribellarsi con gli altri esseri umani, sono abbastanza certa che in questo periodo essi siano suscettibili e ancora più propensi all’aggressività. La frequenza con cui questo fenomeno si ripresenta aiuterebbe anche a comprendere meglio perché esseri così intelligenti e vicini all’essere umani abbiamo preferito allontanarsi e prediligano la vita in piccoli branchi, reclamando la propria indipendenza.”

    Finì di scrivere e ne approfittò per drizzare per qualche istante la schiena e sciogliere i polsi, leggermente intorpiditi per aver scritto parecchio e forse troppo velocemente. Notò che anche Cam aveva finito e gli riservò un leggero sorriso per poi perdersi a osservare le stelle, aspettando paziente che anche i compagni finissero e approfittandone per cercare di rilassarsi e calmare la solita leggera ansia che la invadeva ogni volta che doveva fare un compito.

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    Adamas Vesper
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    Era palese che una strategia basata sul “se fingo di non esistere e resto perfettamente immobile non accadrà nulla” fosse destinata a fallire, soprattutto in mancanza di un Mantello dell’Invisibilità: tuttavia, Blake era probabilmente ancora un poco frastornato dall’intera situazione, per cui Adamas non era ancora stato ferito (spiritualmente o fisicamente), né aveva ancora preso fuoco. Certo, se si esclude l’avvampare per la vicinanza con Jesse.
    “Ehm… non credo sia una Puffola… o forse lo è, ma…”: poteva davvero finire la frase con 'la vicinanza con Ensor deve averla resa una creatura infernale'? Certamente no.
    “... ma magari si tratta di un’altra specie? Insomma, una Puffola Pennuta…”
    Riempire il silenzio con parole a vanvera per scacciare l’imbarazzo non aveva funzionato prima, e non avrebbe funzionato neanche quella volta.
    Vedendo lo scatto fatto da Jesse, Adamas cercò di trattenerlo, senza avere successo: tuttavia, il tentativo gli fece quasi perdere l’equilibrio per cui, se non fosse stato agile come in realtà era, si sarebbe ritrovato disteso sul terreno. Si ricompose, se possibile ancor più imbarazzato di prima, mentre il biondo Black Opal veniva ripreso da Ensor.
    ‘Povero Jesse…’: non riuscì a resistere all’impulso di poggiargli una mano sulla spalla per calmarlo, prima di ricordarsi che Blake fosse seduto proprio vicino a loro. Forse avrebbe completamente frainteso quel gesto; per tale ragione si ricompose nuovamente, non prima di aver lanciato uno sguardo preoccupato e pieno di scuse sottintese a Blake.
    ‘Oh, sia ringraziata Ananke… la lezione inizia… non potrà fare scenate…’
    Ascoltò al meglio le spiegazioni del professor Salvatore, ancora parzialmente sconcertato dal proprio comportamento. Tuttavia, la necessità di ragionare sull’elaborato ebbe la funzione di forte deterrente su qualunque altro pensiero.

    “Il pianeta da me scelto è Venere, secondo pianeta terrestre per distanza dal Sole, nonché talvolta definito “pianeta gemello” della Terra, in quanto a questa simile per dimensioni e composizione. Venere deve il suo nome alla divinità romana dell’amore e della bellezza, corrispondente alla greca Afrodite.
    In astronomia, Venere viene ad essere il secondo oggetto celeste più luminoso del cielo dopo la Luna; in particolar modo è ben visibile all’alba e al tramonto. In epoca prepitagorica questa sua peculiarità ha fatto sì che assumesse due nomi: Phosphoros, o stella del mattino, ed Hesperos, stella della sera. Ho scelto il pianeta Venere, oltre che per la mia personale devozione verso la divinità che gli dona il nome, anche per quest'ultimo appellativo; la mia stirpe (Vesper) ha preso, in origine, il nome da Hesperos.
    A lungo i popoli hanno favoleggiato di Venere come di un pianeta florido, quasi un Eden celeste: tuttavia, a seguito del progresso scientifico, si è scoperto che è un pianeta inabitabile, aspro e inospitale. La sua atmosfera è composta per più del 95% di anidride carbonica, mentre l’azoto è il secondo elemento più presente; per tale ragione soffre di un estremo effetto serra, che riscalda la superficie a una temperatura tra i 380° e i 460°C circa, rendendola più calda di quella di Mercurio. A tale effetto serra contribuisce anche l’anidride solforosa, che va a costituire le dense nubi che circondano l’astro. È poi da prendersi in considerazione anche la totale assenza di acqua sulla superficie, che determina la totale assenza di umidità.
    Dal punto di vista meteorologico, Venere non presenta l’alternarsi di stagioni, nè di escursione termica: la temperatura varia minimamente da giorno a notte, l’assenza di stagioni è dovuta al fatto che il suo asse sia inclinato quasi a 180°. L’unica escursione termica è determinata dall’altitudine: il punto più freddo del pianeta è situato sui Maxwell Montes, a 11 km di altitudine. Qui la temperatura raggiunge i 360-380°C, e sono presenti precipitazioni: tuttavia, come detto, non esiste acqua sul pianeta. Si tratta infatti di precipitazioni di altri materiali, probabilmente terrosi o metallici, che evaporano a temperature più alte e si condensano qui.
    Per la sua duplice natura, astrologicamente positiva e astronomicamente impervia, mi viene da collegare il pianeta Venere al Nundu. Questa creatura magica, somigliante ad un gigantesco leopardo originario dell’Africa Orientale (soprattuto Etiopia, Kenya e Tanzania), è in grado secondo le leggende di produrre un fiato capace di provocare epidemie letali.
    Venere su questa creatura potrebbe avere un duplice influsso: in primis, andrebbe a condizionare la stagione degli amori del Nundu. Questa si potrebbe collegare al transito di Venere, ossia quando il pianeta si trova esattamente tra la Terra ed il Sole: è un evento molto raro, e si presenta a coppie di eventi: tra i due elementi di una coppia passano 8 anni, mentre tra un transito e l’altro passa più di un secolo. Ovviamente, i Nundu non si riproducono con una frequenza di riproduzione così bassa: tuttavia sembrerebbe che i transiti di Venere determinino un incremento della fertilità della creatura, che quindi avrebbe cucciolate più numerose. In secondo luogo, sembra che il periodo fertile sia legato anche alla maggiore velenosità del fiato del Nundu; probabilmente ciò è dovuto dal fatto che il maschio usi il suo fiato venefico per richiamare una compagna fertile e quindi, una volta fecondata, usi questo suo potere per difendere la cucciolata da potenziali pericoli. Pertanto, è estremamente sconsigliato avvicinare un Nundu durante il periodo di fertilità, a maggior ragione se risentisse degli influssi vivificatori di Venere.”

    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Daniele teneva ai suoi ragazzi, indipendentemente dal fatto che andasse a letto con loro o meno, e ciò significava che aveva a cuore la loro permanenza a lezione, volendosi assicurare che potessero rimaner svegli, al sicuro e sereni.
    Il fatto che stesse cercando di far ciò con Brian presente era in effetti senza troppo senso, ma trattandosi dell'uomo che aveva cercato di salvare sé stesso e le sue colleghe dando fuoco al caramello e quindi anche a loro stessi, in fondo, aveva pure senso, così come lo aveva il fatto che Tortura avesse quel nome per il suo carattere e probabilmente la rabbia che derivava dall'essere un esperimento non troppo riuscito.
    'E' un uccello, una puffola, delle unghie sulla lavagna?' Jesse in effetti era abbastanza confuso dalla sua natura, annuendo alle parole di Adamas, troppo concentrato per far teorie, anche perché rapidamente si rese conto del pericolo che stava correndo Erik, che era saltato in braccio a creature molto meno amichevoli.
    Sobbalzò dunque, ma inutilmente: Erik aveva troppa paura del docente di Difesa per far qualsiasi cosa non fosse assicurarsi che Emma non venisse sbranata e anche già così era incorso nelle ire di Brian, esattamente come era successo a lui "Scusi professore!" squittì lui, impiegando alcuni istanti a comprendere cosa volesse dire sobbalzare (decisamente Jesse non aveva il forbito vocabolario tipico di questo narratore (?)), arrossendo poi violentemente e piantandosi seduto "Non succederà più" disse infine, manco fosse Myss Keta con Elettra Lamborghini: nessuno aveva mai ripetuto un errore col professor Ensor.
    Nessuno che potesse raccontarlo, almeno!
    Osservò i suoi compagni di panchina e boffonchiò loro delle scuse, dunque si concentrò sulla spiegazione di Daniele, andando, verso la metà, anche a prendere appunti, anche se in maniera in effetti pigra e poco completa, forse perché ripeté cose già note, affidando poi loro un compito che commistionava due materie insieme.
    'Oh cavolo...' gemette nella sua mente, cercando poi di mettere a fuoco una riflessione su che tema trattare 'Ok, di astro ne so a mazzi... qualcosa invento, ma... le creature?!' con un moto di panico, Jesse temette di poter fare il tema solo sulla puffola pigmea e il kneazle, cosa che certamente gli sarebbe valso una sonora S.
    Terrorizzato scrutò nella sua mente alla ricerca di un'idea intelligenze, e alla fine la ebbe.

    L'associazione che ho deciso di trattare è tra il Billywig e Mercurio.
    Il Billywig è un piccolo insetto azzurro (da cui deriva il suo secondo nome: Celestino) con le ali poste sul capo che sfrutta la sua velocità per volare e se necessario pungere senza essere visto dai babbani, ma spesso anche dai maghi, che si rendono a volte conto del passaggio di uno di questi coleotteri per via delle punture.
    La puntura del Celestino ha proprietà magiche, nello specifico causa vertigini e levitazione. In genere l'effetto è transitorio, ma se si viene punti tante volte il danno può essere permanente, anche se questo è stato per lo più solo osservato in Australia, dove spesso i ragazzi (evidentemente non troppo tempo libero) si divertivano a stuzzicare questa specie per farsi pungere e sperimentare la levitazione.
    La loro velocità li rende, secondo me, molto affini al primo pianeta del sistema Solare: Mercurio è il più piccolo dei pianeti (escludendo i pianeti nani), al punto che alcuni satelliti del sistema solare sono più grandi di lui, ma è appunto il più rapido a compiere una rivoluzione completa, questo ovviamente perché è anche il più vicino al Sole.
    Ha una forma tondeggiante ed è privo di atmosfera, tanto da avere la superficie completamente coperta di crateri e colate laviche solidificate. La forma, sferoidale, ricorda molto la luna (i pianeti sono in genere più schiacciati ai poli), ma la sua composizione è più simile a quella terrestre.
    Le associazioni tra Celestino e Mercurio non si fermano solo alla dimensione e alla velocità, ma anche al significato simbolico: Mercurio è infatti il pianeta dell'astuzia e dell'intelligenza, caratteristiche ricondotte anche all'insetto, al punto che il diadema di Corvonero (noto cimelio andato distrutto durante la seconda Battaglia di Hogwarts) si diceva potesse dare concentrazione e intelligenza a chi lo portava proprio grazie alle ali di Celestino.
    L'effetto che immaginavo era di tipo sinergico: la puntura dell'insetto rende leggeri e dà nausea, ma magari quando il pianeta non è completamente inglobato dai raggi solari ("Mercurio bruciato") è possibile che il suo influsso renda il veleno capace di dare maggiore intelligenza alle persone punte. Del resto molti credono che la puntura possa fare questo effetto, quindi perché non pensare che sia un effetto mercuriano, in fondo? Il pungiglione viene usato in alcune pozioni che aumentano l'intelligenza e una campagna marketing del passato delle Api Frizzole, in effetti, puntava anche questo su questa correlazione.


    Jesse per scrivere comodamente aveva preso lo zaino, mettendoselo sulle ginocchia ed usando lo schienale come base, tutto ingobbito in avanti, cercando di scrivere al suo meglio.
    "Finito..." sussurrò agli amici con un filo di voce "Voi a che punto siete?"
    RevelioGDR

     
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    Valentina sollevò il quaderno per nascondere una genuina risata in risposta al gesto di Erik. La ragazza era la prima a portarsi appresso delle paure ma di certo non le avrebbe mostrate di fronte a degli insegnanti. Non di nuovo. La ragazza si ripromise di riuscire in questo in questo compito e la 'promessa' trovò solidi basi nel senso di fiducia che i professori trasmettevano.
    Salvatore le ricordava una calda giornata di Maggio e Ensor una notte in tempesta passata sotto a delle spesse lenzuola. Giravano strane voci sul docente di Difesa contro le arti oscure ma alla strega non interessava, meglio un professore che incuti timore ma conosca l'argomento che un volto acqua e sapone che spenda ore a parlare del sesso dei doxi.
    Tuttavia la richiesta degli insegnanti la colse di sorpresa e le sopracciglia si incurvarono mostrando disorientamento ed esitazione. La strega conosceva i pianeti e aveva compreso come questi, sia nella teoria che nella pratica, potessero influenzare l'uomo come la luna influenza le maree. L'idea che gli astri potessero guidare gli esseri viventi la fece sentire debole e Valentina non riuscì a trattenersi dallo stringere i denti. La sua mancanza di empatia e l'idea positiva che aveva di sé rendevano difficile digerire come qualcosa di così distante la stesse guidando senza che lei potesse opporrsi. Inoltre, il solo pensare di doverci scrivere una relazione le provocò l'emicrania e, a complicare il tutto, si aggiunse il soggetto del compito: Le creature magiche.
    Da prima Valentina pensò a Venere e l'elemento a questo connesso: l'amore. Questa illusione che dominava le menti degli uomini da secoli aveva portato gli eredi a tradire le famiglie secolari e i regnanti a dichiarare guerre. Ma quella sera la ragazza aveva sete d'avventura e di cambiamento e nessun pianeta più di Marte avrebbe fatto al caso suo.
    Valentina prese un pezzo di carta e l'inchiostro si trasformò in parole.
    "Fuoco e distruzione, questo è ciò che accomuna i draghi a Marte. Nella storia della magia ogni parola è utilizzata per uno scopo ben preciso e dietro ad ogni formula si cela un incantesimo. Dunque questa relazione andrà a studiare la storia dei nomi di questo pianeta introducendo, nel mentre, anche i suoi elementi più caratteristici. Per concludere, quest'ultimi verranno analizzati in modo da comprenderne l'influenza sui draghi di fuoco.
    Come è noto ai più il pianeta è stato nominato 'Marte' in onore del dio romano della guerra. Al contrario, gli astronomi appartenenti alla civiltà babilonese gli diedero il nome di 'Nergal', in onore della loro divinità del fuoco e della distruzione. Inoltre, anche i seguaci della mitologia cinese dei Cinque elementi attribuirono al pianeta caratteristiche collegate alle fiamme dandogli il nome di 'Stella infuocata'.
    Il motivo per cui le più importanti civiltà del passato ricollegavano il fuoco e poi la guerra a questo pianeta è da ritrovarsi nelle sue caratteristiche sfumature di rosso intenso dovute all'ossido ferrico. Il rosso è il colore delle fiamme ma anche il colore del sangue che, per l'appunto, condivide l'elemento ferro con con la superficie di Marte. Sarebbe superficiale soffermarsi su come le fiamme e il sangue siano gli elementi che caratterizzano le guerre ma, al contrario, è interessante studiarne la simbologia.
    Sia il fuoco che la guerra rappresentano grandi cambiamenti, come mostrato da Empedocle di Agrigento con il primo e da Hegel con la seconda, e Marte è, infatti, uno dei pianeti più vivi e in mutamento del sistema solare. Famosi sono i suoi vulcani, tra cui spicca l'Olympus Mons con i suoi venticinque chilometri d'altezza e seicento chilometri di diametro. In pochi, eppure, sanno di come al suo interno sia ospitato il più grande deposito vulcanico esplosivo dell'intero sistema solare. Questo ammasso la cui estensione è pari ad un quinto degli Stati Uniti sarebbero il risultato di anni ed anni d'eruzioni.
    Dunque, proprio per questa ferocia con cui questo pianeta è stato destinato a cambiare, la sua influenza sull'uomo è ricollegata al cambiamento e all'ambizione. Il fuoco scioglie il ferro e la guerra ridisegna i confini delle nazioni. Tuttavia, il dominio dei draghi è immutabile e le fiamme scivolano sulla loro pelle. Inoltre i draghi sono per natura ambiziosi e per questo motivo si impossessano dei più grandi tesori dell'umanità. È chiaro come ciò che sia raro nell'uomo, eterno cambiamento e infinita ambizione, siano il 'normale' per i draghi di fuoco. Di conseguenza questo pianeta influenza in modo positivo questi signori dei cieli rasserenando con calma e portando alla pace i loro animi. Dal Dorsorugoso di Norvegia all'Ironbelly Ucraino, passando dal Petardo Cinese fino al Vipertooth Peruviano, ogni drago di fuoco è classificato come Ammazzamaghi impossibile da addomesticare poiché il suo animo è in perpetuo tumulto.
    Antiche leggende narrano però di come i draghi passino gli ultimi anni di vita su Marte prima di abbracciare la morte eterna. La bassa densità dell'atmosfera di Marte non sarebbe in grado di consumare completamente né meteore né i draghi la cui pelle è così spessa da schermare frecce e incantesimi. Inoltre, sebbene la temperatura del pianeta spazi dai -120 ai -14° C, il fuoco che alimenta i draghi permetterebbe a quest'ultimi di sopravvivere sulla sua superficie sebbene inducendoli ad uno stato di fatica che ne consuma l'animo rivoltoso.
    Sebbene questi possano essere soltanto miti è innegabile come Marte possa trasformare, per contrapposizione, l'uomo tedioso in un drago furioso e, per analogia, il drago furioso in uomo tedioso.
    "

    Valentina finì di scrivere qualche minuto in anticipo e diede degli strattoni con la mano destra dolorante. Era soddisfatta di come avesse elencato poche caratteristiche ma in relazione ad un significato preciso e dunque sorrise aspettando il suo turno per consegnare il compito ai professori. Lei non era un drago ma un giorno lo sarebbe diventata, l'ambizione c'era erano e un giorno ci sarebbero state anche le fiamme.

    CITAZIONE
    Narrato
    «Parlato»
    "Pensato"
    "scritto"

    ✕ schema role by psiche
     
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Man mano che tutti gli studenti riempivano le panchine, Erik si apprestava a salutare i nuovi arrivati con la manina e Ayla e Jesse non erano certo esclusi. Con la prima ultimamente stava sviluppando una forte amicizia e col secondo ogni giorno di più si convinceva di aver fatto la scelta giusta a sceglierlo come parabatai. Perché? Erano praticamente due facce della stessa medaglia: il moro sguainò la bacchetta per difendere Emma e l'opale sobbalzò per proteggere lui. Entrambi lottiamo affinché nessuno si faccia male! Già ed entrambi vennero blastati in tempo zero dal professor Ensor.
    Ascoltò Salvatore e tirò un sospiro di sollievo nel sapere come Tortura non avrebbe fatto del male all'amica, così subito dopo abbassò la bacchetta. Non farò del male a una creatura se non per autodifesa. Si disse, sentendosi poi infinitamente in colpa nel sentire Jesse rimproverato. Professori, vi chiedo scusa. Tortura mi ha spaventato e istintivamente ho estratto la bacchetta, non aveva cattive intenzioni. Ammise educatamente, rivolgendo poi lo sguardo sul proprio parabatai. Non preoccuparti, sto bene. Per non essere udito dai docenti per comprendere quella frase Jesse avrebbe dovuto comprendere il labiale.
    Solo una volta spenti gli animi Salvatore cominciò la propria spiegazione, riempiendola di utilissimi dettagli riguardo i pianeti del sistema solare. Secondo te esistono forme di vita all'infuori della Terra? Chiese a Emma, venendo poi sorpreso dal docente di Astronomia con una domanda ben più interessante. Oh, beh, devo pensarci.
    Sbagliato, profondamente sbagliato. Non rispondere immediatamente volle dire permettere a Ensor di aggiungere il carico da novanta come se l'ametrino non fosse abbastanza ansiogeno di suo. Un terzo del voto finale è tantissimo!
    Attese che qualche suo compagno rispose prima di lui, dopodiché si fece forza e alzò la mano destra finché non ricevette il permesso di parlare.
    Ehm, dunque, come creatura ho pensato alla Salamandra e come pianeta a Marte. Da quel che abbiamo studiato la Salamandra è una lucertola bianca che vive nel fuoco e a seconda della sua temperatura ci sembra rossa o azzurra. Si nutrono del fuoco che le avvolge e riescono a vivere fino a pochi minuti dopo che le sue fiamme sono spente. Per fortuna Erik non ne aveva mai vista una o sarebbe stato capace di munirsi di interi ettari di legna per farle sopravvivere.
    Sotto questo punto di vista l'influenza di Marte può essere vista come una reale manna dal cielo per le Salamandre: trattandosi del pianeta più rappresentativo della forza combattiva, permette alle creature di spingersi oltre il loro limite, spesso aiutandole a sopravvivere qualche prezioso minuto di più senza fiamme. Tale atteggiamento però le rende molto più ostili e aggressive rispetto al solito. Solitamente indietreggiano di fronte a creature molto più grandi di loro, tuttavia Marte potrebbe spingerle a gettarsi in un attacco kamikaze.
    C'erano altre informazioni sul pianeta che poteva in qualche modo modificare l'indole o la capacità della creatura?
    Per quanto riguarda, invece, la componente magia Marte è un pianeta legato spesso al fuoco, ovvero l'elemento da cui la Salamandra trae il suo principale tratto offensivo. Quando la creatura è sotto l'influsso del pianeta, il suo fuoco riesce a raggiungere temperature elevatissima, permettendo di causare ustioni non meno dannose di quelle di secondo grado. Sotto questo punto di vista la pericolosità delle salamandre aumenta a dismisura, ma le contromisure da adottare rimangono le stesse: se dovessimo fronteggiarne una senza rischiare di ferirla si consigliano Aguamenti e Glacius dosati affinché il fuoco che la circonda si raffreddi. In tal caso l'istinto di sopravvivenza indurrà la creatura a ritirarsi nella sua tana.
    E con ciò aveva terminato. Dopo le sue parole cercò Jesse con lo sguardo e alzò un pollice in sua direzione. Nonostante i precedenti richiami erano ancora in lizza per sopravvivenza e, chissà, magari la loro media non sarebbe crollata.






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    Jessica Whitemore | Black Opal
    Non poteva negare che fosse stata dura non parlare con Lucas per tutto quel tempo, in fin dei conti erano anche amici, sebbene la maggior parte dei loro incontri finissero a letto insieme, ma gli voleva bene e non aveva intenzione di chiudere ogni tipo di rapporto con lui, per questo giusto un mese prima, la ragazzina aveva fatto un passo indietro mettendo da parte il suo orgoglio e avesse chiesto all'ametrino di vedersi per parlare. E così era andata. Non era stato facile per lei spiegarsi, ma alla fine ecco che erano tornati amici e a breve sarebbero andati alla lezione di astronomia insieme.
    Stai zitto, Jones fu la sua semplice risposta, lanciandogli un'occhiataccia. Ma ehi, non riusciva ad essere arrabbiata con lui per più di una manciata di secondi, perciò si sciolse nuovamente in un sorrisetto. Alla fine, comunque, il bacio sulla guancia glielo concesse, prima di rispondere alla sua frase. Esistono le vie di mezzo, Jugghy replicò con un piccolo ghigno. Così facendo, mi farai pensare che tu stia davvero male! Esclamò, teatralmente. E comunque... ti sopravvaluti un po' troppo aggiunse, ammiccando leggermente. Stava scherzando senza ombra di dubbio, ma era divertente prenderlo in giro. Dopodiché prese a tirarlo verso la loro meta. Oh lo so, ma non voglio nemmeno arrivare in orario! Dobbiamo arrivare in anticipo per scegliere i posti esclamò, con convinzione. Quella notte era davvero fantastica, la luna illuminava l'esterno di Hidenstone e con le stelle a farle da contorno, era davvero uno spettacolo niente male. Improvvisamente si sentì tirare indietro e quasi sbatté contro Lucas, ma sorrise. Hai proprio ragione. Fra poche sere sarà piena, non è vero? domandò quindi, proseguendo il loro cammino verso la riserva. Quando arrivarono, la giovane prese posto e sorrise alla frase sussurrata all'orecchio da parte di Lucas. Non credo che lo sappiano, quelli di quest'anno mi sembrano tutti troppo ligi alle regole per violarlo commentò, scuotendo le spalle.
    Poi tornò a guardare i professori, sospirando. Ci mancava solo Ensor con la sua positività verso la vita commentò a bassa voce rivolta al compagno. Poi non aggiunse altro, sperando che gli altri arrivassero il prima possibile in modo che la lezione potesse cominciare.
    Ehi ma secondo te iniziò, sempre rivolta a Jug e sempre a voce bassissima in modo che fosse udibile solo da lui. Quella ragazza e indicò Valentina, sbuffando. Che vuole? aggiunse quindi, lanciandole un'occhiata di sbieco. Non aveva nulla contro di lei, però... Insomma, non può salutarlo così... vero? gli chiese, quasi come se lui potesse sapere cosa risponderle. E lui... lui non deve sorriderle concluse, incrociando le braccia. Forse leggermente ossessivo, ma dopo gli avvenimenti passati... beh voleva assicurarsi che più niente o nessuno si mettesse in mezzo.
    Poi guardò il ragazzo per porgergli una domanda differente.
    Oh Ensor probabilmente lo farà, ma alla fine che c'importa sussurrò, alzando ancora lo sguardo verso il cielo e lasciando che le cingesse le spalle. Non rispose alla sua successiva affermazione, ma si limitò a sorridere. No, non allontanarti, si sta bene così ridacchiò la ragazza. Poco prima che i professori iniziassero a spiegare in che cosa consistesse la lezione, arrivò Howie. O meglio... prima che Daniele iniziasse a spiegare, visto che Brian si divertiva semplicemente a far andare nel panico gli studenti. Non che fosse il suo caso; a scuola era sempre andata bene e non aveva intenzione di smettere proprio ora! Si sarebbe impegnata per fare ciò che Daniele chiedeva per poter prendere un bel voto. Ad ogni modo, ricambiò l'abbraccio di Howard e gli concesse un bel sorriso. Noi tutto bene, tu invece? replicò, felice. Ma non avevano troppo tempo per parlare, a breve avrebbero dovuto iniziare l'esercizio. Sospirò, pensando rapidamente a quale creatura avrebbe potuto fare e quale pianeta accostarci. Quindi aspettò pazientemente il suo turno.
    La mia scelta ricade su Giove che accosto, come creatura, all'unicorno. Mi pare un abbinamento un po' insolito e mi piace. Anche Giove, come tutti gli altri pianeti, deriva da una divinità. Si tratta di Zeus, se lo trasponiamo nella mitologia greca. E quindi con un lieve cenno, indicò i suoi compagni che già avevano fatto quel collegamento. Esso è il pianeta più grande di tutto il sistema planetario, la sua massa corrisponde a due volte e mezzo quella di tutti gli altri pianeti messi insieme, pensate un po' quanto deve essere grande! Per questo viene definito anche Gigante Gassoso insieme a Saturno, Urano e Nettuno. La sua composizione è decisamente simile a quella del sole, poiché è costituito prevalentemente da idrogeno ed elio. Presenta un'altissima pressione per via dell'idrogeno metallico e della vasta copertura atmosferica che ha. Questo pianeta è stato per tempo considerato "stella fallita" -ma perché poi, poveraccio?- a causa della sua similarità col sole. Questo pianeta, conosciuto fin dall'antichità, ha rivestito un ruolo importante in varie culture come Babilonese, greca e Romana che lo hanno classificato come capo degli Dei. Infatti il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata del sole. Fisicamente, Giove appare biancastro ed è il quarto oggetto più brillante nel cielo dopo il sole, la luna e Venere. I periodi migliori per osservare questo pianeta, corrispondono alle opposizioni e alle grandi opposizioni. In astrologia, invece, questo pianeta è considerato come il pianeta della fortuna. Quindi, per questo, ho fatto un collegamento con l'unicorno. In fondo credo che siano abbastanza rari da considerarsi una fortuna poterne osservare uno, che dite? Inoltre alcuni potrebbero considerare una fortuna bere il suo sangue poiché consente di rimanere in vita anche ad un passo dalla morte, però ciò in realtà porta ad una vita dannata poiché si è osato uccidere un qualcosa di così puro. Esso, quindi, è un pianeta gentile e benevolo e forse può avere una buona influenza sugli unicorni, classificati come XXXX dal ministero, sebbene sia molto raro che attacchino qualcuno. In genere sono animali piuttosto schivi.
    Giove, comunque, può essere anche associato alla generosità, benché possa degenerare nella pigrizia e nell'indolenza.
    Ad ogni modo, secondo me questo pianeta potrebbe andare a lavorare proprio sull'essere schivi di queste creature e sul fatto che si facciano avvicinare raramente e solo da persone di sesso femminile. Essendo anche un pianeta gentile e benevolo, nonché propositivo, potrebbe agire in questo senso sull'animale, far sì che sia più propenso alla socializzazione e che si mostri con meno difficoltà alle persone indipendentemente dal loro sesso. Sicuramente lo renderebbe un compagno leale ed onorabile che ti aiuta sempre a restare sul giusto sentiero -metaforicamente parlando- e quindi, in poche parole, avrebbe assolutamente un'influenza positiva su questi esseri così speciali e magari sarebbe anche una bella cosa, essendo che li porterebbe a manifestarsi più spesso. A chi non piacerebbe poter ammirare un unicorno?
    affermò così, concludendo quel suo discorso sperando di non aver divagato troppo. Aveva studiato, quello era certo... ma sperava comunque di non aver detto delle grandissime stronzate. Partorire Alex è stato più semplice sussurrò infine, a Lucas.
    Dopodiché si voltò verso Daniele, lanciandogli un'occhiata piuttosto eloquente, per poi mimare "dopo aspetta qui" muovendo appena le labbra; sperava solo che cogliesse il messaggio... e aveva cercato di girarsi in modo che nessuno potesse vederla o capire cosa stesse dicendo. Speriamo in bene.
    "Parlato" - 'Pensato'- "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Ayla Holmes
    Dioptase | 17 anni

    Ayla odiava ancora parlare in pubblico. La imbarazzava terribilmente.
    Odiava quelle lezioni in cui le toccava parlare alla classe, mostrare i propri lavori ai suoi compagni, per paura di ciò che potevano pensare. Preferiva di gran lunga fare i suoi compiti per iscritto e poi consegnarli direttamente agli insegnanti, senza doverli rendere pubblici. La imbarazzava troppo, proprio come le esercitazioni in classe.
    Perché gli insegnanti dovevano costringerli a parlare di fronte all’intera classe? Doveva aspettarsela un’uscita del genere, forse avrebbe fatto meglio a fare finta di essere malata e non presentarsi a lezione. E ormai era troppo tardi per scappare, anche se avrebbe voluto tanto farlo.
    Le toccava sopportare l’imbarazzo di stare in piedi, davanti a tutti, e fare una presentazione senza neanche la sicurezza di stare dicendo qualcosa di esatto. Un conto era ripetere qualcosa di studiato su un libro, qualcosa di concentro, che sapeva essere esatto, ma se chiedevano a lei di inventare qualcosa sul momento o ipotizzarla, era tutta un’altra cosa. Aveva terribilmente paura di dire una stupidaggine.
    Non aveva portato fogli e penna con sé, visto che l’avviso in bacheca avvertiva che non era necessario portare nulla se non la bacchetta, quindi non poteva neanche scrivere qualcosa prima della presentazione ufficiale, le toccava riflettere lì sul momento, pensare alle creature che conosceva e in base alle loro caratteristiche ricollegarle a un pianeta in particolare che poteva influire, negativamente o positivamente, su di loro.
    Per sua fortuna, Ayla era terribilmente superstiziosa e questo la aiutò molto nell’elaborare una sua teoria quando decise i soggetti della sua presentazione che sarebbero stati Giove e l’ippogrifo.
    Si alzò titubante, quando arrivò il suo turno, e tremava per l’agitazione mentre parlava con il tono di voce più alto che le riusciva, che di sicuro non era abbastanza per farsi sentire da tutti quanti, ma ciò che le bastava era farsi sentire dagli insegnanti. E non le sarebbe dispiaciuto se nessun’altro a parte loro fosse riuscito a sentirla.
    Ecco... io ho scelto come creatura l’ippogrifo. Iniziò, dopo aver preso un grosso respiro. E il pianeta a cui ho pensato di collegarlo... è Giove. Esitò un attimo, dimenticandosi come aveva organizzato nella sua mente il discorso e quale fosse il prossimo punto che aveva deciso di affrontare, ma recuperò quasi subito. L’ippogrifo è una creatura molto fiera e orgogliosa, quindi molto difficile da avvicinare. Giove, invece, è il pianeta più grande del Sistema Solare, così luminoso da poter essere visto ad occhio nudo dalla terra. Fece un’altra pausa per riprendere fiato, non si era accorta di stare parlando tutto d’un fiato.
    Proprio per questa sua particolarità Giove, nella maggior parte delle culture, è stato collegato a divinità particolarmente importanti ma, soprattutto, Giove è associato, non solo a fortuna e prosperità, agli alti ideali di una persona, al suo senso di giustizia e alla moralità, tutte qualità che è facile ricollegare anche agli ippogrifi visto il loro orgoglio e il loro rifiutarsi di avvicinarsi a un essere umano che non porti loro rispetto.
    Secondo me, quindi, Giove potrebbe influenzare gli ippogrifi in modo positivo, da parte loro, rendendoli ancora più forti fisicamente, più fieri, nonché più veloci nel volo, e quindi anche più pericolosi e più difficili da avvicinare, poiché influirebbe anche sulla loro personalità, accrescendo ancora di più il loro orgoglio e la loro fierezza e potendoli spingere ad attaccare al minimo cenno da parte di un umano, anche senza particolari provocazioni. Sarebbe quindi preferibile, in queste occasioni, non avvicinarsi e lasciarli in pace.

    Concluse così la sua presentazione, riprendendo fiato solo dopo essere tornata a posto, rossissima, sicura di aver fatto una figuraccia.




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    Black Opal

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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Già il periodo era quello che era, la cosa di Dubai non gli era scesa giù neanche un pò e non aveva nessuna intenzione di passarci sopra. l'avrebbe fatta pagare al fratello ed anche ad annie. non era una cosa sostenibile, ma poi quando vide Lilith sedersi lontano da lui e quindi lasciare il post vuoto vicino a Jesse, o comunque a lui e vedere Adamas prendere quel posto, prima che lui potesse anche solo dire "Ah", Erik prendere la bacchetta in bano e Jesse scattare in piedi per difenderlo. Ecco se in questo momento ci trovassimo in un fumetto, Blake avrebbe il fumo che gli usciva dalle orecchie. Guardò prima Lilith con un certo risetimento, poi guardò Adamas che aveva quasi deciso di non salutrlo e fargli un cenno con la testa (?), ed infine Jesse sbattergli infaccia la preoccupazione cieca per Erik. Stava per detonare, davvero, quindi, prese la sua bacchetta dal suo prefetto e senza dirgli niente cambiò semplicemente panca, andandosi a sedere il più lontano possibile, sia da Jesse, che da Erik, che da Adamas che da Lilith. Certo, che la maturità non fosse una caratteristica di Blake era evidente ai più, ma in quel momento era il gesto più maturo che gli era venuto in mente perchè le alternative erano: sedersi tra Jesse ed Adamas e far arrabbiare Lilith, chiedere alla non puffola di uccidere Erik e il suo essere così tonto delle volte, e di conseguenza prendere a schiaffi Jesse per il suo modo di preoccuparsi in maniera eccessiva e fastidiosa per una cosa che non esisteva. Quindi seppur un gesto in apparenza immaturo, Blake, per una volta nella sua vita, aveva pensato alle conseguenze ed in quello i suoi professori potevano essere fin troppo contenti. La sua gamba non fece altro che traballare per tutto il tempo. Ma non ci potè fare niente. Si andò a sedere all'ultima panca che era rimasta vuota e al buio. Non sarebbe ne fuggito ne altro e non aveva veramente voglia neanche di starci li, ma non poteva andarsene. Guardò il professore di Astronomia mentre parlava per tutto il tempo cercando di capire effettivamente cosa dovessero fare, ed infatti si ritrovò ad ascoltare davvero solamente l'ultima parte. Dovevano scegliere una creatura ed un pianeta. Sbuffò nel buio e poi prese un piccolo foglio di pergamena ed una penna. Odiava tutto quello e non vedeva l'ora di andarsene davvero a letto. Si ritrovò a dare un'altra occhiata a Lilith. Adesso lei che problemi aveva? Possibile che riusciva a fare qualcosa di sbagliato senza fare nulla? Sicuramente avrebbero tutti quanti pensati che il suo pianeta cardine fosse quello del fuoco e quindi Marte, ma quella sera era così tanto incazzato con tutti che provava un senso di vuoto glaciale e fu così che alla fine decise di assecondare la sua voglia di scrivere qualcosa di poetico, forse quella sera avrebbe scritto una canzone, si sentiva estremamente ispirato, e scegliere Urano.
    Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa. Il suo simbolo astronomico Unicode è U+26E2 e occasionalmente ♅, stilizzazione della lettera H iniziale di William Herschel, suo scopritore. Porta il nome del dio greco del cielo Urano, padre di Crono, Urano è molto famoso per aver dato vita a molte specie come i titani, i titanidi Febe, i ciclopi. Nonostante sia visibile anche ad occhio nudo, come gli altri cinque pianeti noti fin dall'antichità, fino al diciottesimo secolo non fu riconosciuto come tale e considerato una stella a causa della sua bassa luminosità e della sua orbita particolarmente lenta e venne identificato come qualcosa di diverso da una stella soltanto il 13 marzo 1781 da William Herschel. Una curiosità riguardo alla sua scoperta è che essa giunse del tutto inaspettata: i pianeti visibili ad occhio nudo erano conosciuti da millenni e nessuno sospettava l'esistenza di altri pianeti, fino alla scoperta di Herschel, che notò che una particolare stella poco luminosa sembrava spostarsi e da quel momento in poi nessuno fu più sicuro del reale numero di pianeti del nostro sistema solare. Ho associato questo pianeta agli Occamy. Tali creature si presentano di un colore verde-blu e privi di zampe. Sono creature bipedi dal corpo di serpente piumato diffusi in Estremo Oriente e in India. La lunghezza del loro corpo arriva fino ai quattro metri e mezzo e si nutrono di topi e uccelli, qualche volta di scimmie inoltre presentano un carattere aggressivo nei confronti di chi si avvicina loro, soprattutto se a difesa delle proprie uova. Possiamo dire, brevemente, che tale pianeta essendo prevalentemente freddo, ed infatti chiamato, insieme a nettuno, "grande ghiaccio" possa influenzare la creatura per il suo volume che già di per se muta in base al contenitore che la ospita. Come l'acqua diventano ghiaccio aumenta di volume, lo stesso Occamy messo in ambienti diversi riesce ad ampiarsi od anche a restringersi prendendo le dimensioni esatte della "struttura" che lo ospita. fece un respiro profondo e diede anche un'occahiata a Jessica che sghignazzava con Lucas. Dio quella sera come aveva le palle girate! Tornò a guardare il foglio. Quando Urano sarà allineato con altri pianeti come nettuno o anche la terra, ossia quelli più simili a lui, l'Occamy verrà influenzanto nella sua caratteristica tipica dell'aggressività, diventando ancora più protettivo verso le sue uova, e nel caso non ci fossero, nei confronti di se stesso. sarebbe diventata una creatura più schiva del solito. Il suo morso sarebbe letale andando a congelare completamente il sangue dell'essere da lui attaccato. L'unico rimedio sarebbe sicuramente l'amputazione dell'arto. Oh... si vedeva che era arrabbiato e le ragione erano così tante che una notte intera non sarebbe neanche bastata, quindi alla fine prese la sua pergamena e la portò verso Brian e gliela porse. Guardò in maniera seria il professore di astronomia e senza degnare di uno sguardo il biondino ed il moretto al primo banco o anche Erik, o Lilith, Jessica, Mia che stava con CAMERON - ma davvero? - e Lucas si andò a risedere in religioso silenzio all'ultima panca, dove nessuno si era seduto. Infondo gli avevano detto che non poteva sfogarsi sugli altri no? Bene, allora li avrebbe ignorati, tutti quanti.
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Si era posto vicino a Jessica, donandole un sorriso ed abbracciandola, e nel momento in cui lei gli rispose dandogli anch’ella un sorriso, ecco che Howard rimase particolarmente felice di tutto ciò. "Tutto bene, grazie!"
    La figura di Ensor in quel contesto non era eccessivamente inquietante, o almeno non lo era più, dal momento che aveva anche sentito il modo in cui il docente si era rivolto ad un suo compagno e la cosa lo aveva fatto decisamente più adattare. Voleva ricevere un castigo dal docente e distruggere così la sua reputazione da studente modello? Decisamente no, ed ecco perché Howard avrebbe deciso assolutamente di seguire la lezione con il suo solito modo di fare molto puntiglioso e preciso, rimanendo attento e non perdendosi nemmeno una parola del docente, evitando quindi di farsi distrarre da eventuali rumori esterni e compagni.
    Gli occhi seguivano la figura del docente di astronomia che spiegava ed illustrava, mentre Howard sembrava annuire ad ogni sua singola parola, memorizzando in quel momento i passaggi più importanti così da mantenerli impressi nella propria mente. Astronomia, assieme all’Aritmanzia, era una delle materie da lui predilette: così logica, razionale, precisa e ben delineata che andava di pari passo con le sue capacità intellettive; Howie era sicuramente un ragazzo molto empatico e sensibile, ma prima di tutto era governato da una forte attrazione per le discipline scientifiche e logiche che potessero riscontrare una validità nella realtà. Beh, effettivamente l’Astronomia e la Cura delle Creature Magiche erano così, no? Due scienze, la prima più matematica e la seconda più biologica, ma pur sempre delle scienze!
    Il ragazzo osservò il docente di Astronomia terminare il proprio discorso, e fu così che iniziò quindi ad eseguire l’elaborato che gli era stato assegnato, tenendo ben a mente le parole che aveva ascoltato in ultimo da Ensor. Quel professore gli incuteva un minimo di timore, ma Howard avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di dimostrargli di essere un ottimo mago, considerando quanto volesse eccellere in tutto. Sì, ci teneva proprio a fare una bella figura in quella materia.
    “Per poter analizzare le influenze di un pianeta su una determinata creatura, è necessario definire prima le caratteristiche generali che riguardano i nostri due soggetti in esame. Nel mio caso, voglio analizzare le influenze del pianeta Nettuno sui Kelpie.
    Innanzitutto, Nettuno è l’ottavo ed ultimo pianeta tra i giganti gassosi, ed è omonimo del dio del mare presso i romani, motivazione per la quale il suo simbolo stilizzato è riconducibile ad un tridente, elemento tipico che contraddistingue la divinità in questione; il nome gli è stato probabilmente attribuito per via del suo tipico colorito blu, dovuto alla presenza di metano nell’atmosfera, che ricorda chiaramente il blu marino.
    In termini di dimensioni, è il quarto pianeta più grande se si considera il diametro, e possiede una massa che è pari a 17 volte la massa terrestre, elemento che lo rende uno dei pianeti più massicci del sistema solare, collocandosi – per peso – al terzo posto. Dal punto di vista del movimento, invece, descrive un’orbita quasi circolare per via dell’eccentricità molto prossima allo 0 (precisamente, 0,011) ed inclinata di 1,77° gradi rispetto al piano dell’eclittica, rendendolo quindi un pianeta quasi parallelo al piano stesso; in termini di distanze, dista dal Sole mediamente di 4500 milioni di chilometri.
    Nettuno è un pianeta affascinante poiché dispone di elementi che sono fortemente in contrasto tra di loro: se il periodo di rivoluzione, ovvero il tempo impiegato per compiere un’orbita completa attorno al Sole, corrisponde a circa 164 anni; il periodo di rotazione, ovvero il tempo impiegato per effettuare una rotazione sul proprio asse, è assai minore e corrisponde a circa 16 ore e 6 minuti. In più, sebbene sia noto come nei pianeti la temperatura interna sia molto maggiore di quella esterna, in Nettuno è molto caratteristico il grande distacco tra la temperatura superficiale e quella nel nucleo: la prima è al di sotto dei 200 gradi, mentre la seconda arriva a superare addirittura i 7000, creando un reale contrasto di caldo e freddo.
    Altri elementi importanti da analizzare dal punto di vista fisico, sono sicuramente la composizione del pianeta e le caratteristiche che ha in comune con altri pianeti, parametro molto interessante e solitamente trascurato.”
    E prima di procedere con l’elencazione di quelle altre due caratteristiche farebbe uno strano gesto con la mano, andando ad agitarla voracemente, come se le facesse male a causa del troppo scrivere. “Assieme ad Urano ha una composizione che si distacca molto da quella degli altri due pianeti giganti gassosi, ovvero Giove e Saturno. Nettuno, difatti, dispone del nominativo di ‘gigante ghiacciato’ per via della presenza di grandi proporzioni di ghiacci di ammoniaca, acqua e metano all’interno della sua atmosfera, costituita inoltre da idrogeno ed elio. Nella parte più interna del pianeta, invece, è custodita una parte formata da un miscuglio eterogeneo di ghiacci e rocce, rendendolo uno dei pochi pianeti del Sistema Solare a disporre di ghiacci anche sulla sua superficie e non solo sull’atmosfera.
    Gli elementi che ha in comune con alcuni pianeti del sistema solare sono essenzialmente due: una grande macchia disposta nella parte inferiore del pianeta, denominata Grande Macchia Scura, ed assimilabile alla Grande Macchia Rossa del pianeta Giove; in secondo luogo, il pianeta dispone anche di un sistema di anelli che, sebbene siano meno evidenti ed importanti di quelli di Saturno, costituiscono ugualmente un elemento di contatto tra i due corpi celesti.”
    Era contento della parte ‘astronomica’ del proprio elaborato, anche perché era riuscito ad eseguire un ragionamento logico che comprendesse anche le somiglianze tra più pianeti, cosa che sperava fosse piaciuta ai docenti. Adesso avrebbe proseguito con la descrizione della creatura da lui scelta.
    “Ho accostato il pianeta al Kelpie ed ho deciso di analizzare le influenze dello stesso sulla creatura, ma prima di tutto è necessario dare un’approfondita definizione di quest’ultima. Il Kelpie è una creatura magica classificata con quattro X (XXXX), rendendola dunque definita come ‘pericolosa, trattabile da un mago esperto’, ed è un demone acquatico che risiede principalmente in Gran Bretagna. Il suo aspetto è molto particolare poiché è soggetta al mutamento, nel senso che può scegliere di assumere svariate forme, sebbene la più frequente sia quella di un cavallo che possiede una criniera costituita di giunchi di palude, questo perché è appunto molto affine all’elemento dell’acqua. Sono demoni in grado di sopravvivere per un periodo di tempo notevole anche al di fuori dell’acqua, sebbene molto spesso tendano a vivere all’interno dei laghi o dei fiumi che infestano.
    La loro indole è malvagia, difatti attirano la propria preda – solitamente sul proprio dorso per farsi cavalcare – per poi sprofondare negli abissi delle acque infestate con il cavalcatore ancora in groppa, uccidendolo per annegamento e divorandone il cadavere, facendo risalire a galla le viscere grondanti di sangue. Elemento fondamentale nella dieta del Kelpie è dunque l’essere umano, che viene considerato come una prelibatezza da catturare e gustare, dilaniandolo con estrema ferocia e senza alcuna pietà.
    Una curiosità relativa ai Kelpie è che, molto probabilmente, il più grande tra essi viva all’interno del lago di Loch Ness e si presenti sotto la forma di serpente marino.”
    Ed ecco che, dopo aver descritto anche la creatura, il ragazzo si passò una mano tra i capelli, procedendo quindi con l’accurata analisi delle influenze del pianeta sulla creatura stessa.
    “Nettuno è considerato chiaramente il pianeta che simboleggia il mare, sia per via del suo colore e della sua composizione, ma anche per via del suo stesso nome che – come ho già spiegato – è omonimo a quello della divinità dei mari romana. Tuttavia, le sue caratteristiche non sono relative unicamente all’ambiente marino, ed esso ne possiede davvero una quantità elevatissima; sebbene la maggior parte di tali elementi si addica maggiormente ad esseri umani, come ad esempio il fatto che il pianeta sia connesso alla spiritualità, alla religiosità e alla genialità, alcune caratteristiche sono riscontrabili a mio parere anche nel Kelpie: parlo della connessione del pianeta con le mutazioni e le trasformazioni, la sua profonda assonanza con il mare, ed il suo simboleggiare inganno, false apparenze e misticismo.
    L’influenza di Nettuno su un Kelpie potrebbe rivelarsi particolarmente interessante: porterebbe sicuramente ad un maggiore sviluppo ed una maggiore abilità di muoversi tra le acque, vista la connessione con l’ambiente marino, e soprattutto potenzierebbe di gran lunga le capacità di metamorfosi dell’animale, permettendogli probabilmente di mascherarsi e rendersi anche più ingannevole alla vista dell’essere umano da raggirare. Qui entrano in gioco le altre due caratteristiche, quelle dell’inganno e del misticismo: le capacità di trarre in inganno ed indire delle trappole nei malcapitati sarà sicuramente enfatizzata a livelli molto più elevati del normale, ed il fascino scaturito dal misticismo e dal mistero tipici di questa creatura sarà di gran lunga maggiore sotto l’influenza della stessa. Per concludere, quindi, l’influenza del pianeta sulla creatura è sicuramente positiva per quanto riguarda le capacità della creatura stessa, ma si rivela altamente negativa per noi esseri umani che potremmo essere più facilmente prede di questi demoni acquatici.”
    E concluse il proprio elaborato interminabile, contento di quanto aveva scritto e guardando successivamente il professore al quale lo porse, sorridendo.
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    UN RAGAZZO SOGNA SEMPRE DI ESSERE IN UN GRUPPO, ROCK: TUTTO È PIÙ GRANDE DELLA REALTÀ.
    Rise alle parole di Jessica, ma non rispose sollevando gli occhi al cielo, tuttavia zittendosi. Almeno fino a quando lei non lo stuzzicò ancora «Vie di mezzo? Non conosco questo strano modo di cui parli» la canzonò appena, quindi, toccandole una ciocca di capelli e guardandola intensamente «In realtà sto benissimo e so perfettamente che non mi sopravvaluto, ma capisco che tu non voglia darmi le giuste soddisfazioni... ho ricordi molto nitidi per affermare di aver ragione.» alzò un sopracciglio, con aria di sfida, perché lei sapeva bene a cosa si stava riferendo. Tornare a parlare con Jessica era un toccasana per la sua testa, alla fine la loro relazione di dicembre non prevedeva una vera relazione e aver chiarito quello che era successo li aveva aiutati a trovare un nuovo sviluppo per il loro rapporto che sicuramente sarebbe stato duraturo ed era così particolare che era solo loro.
    «Credo di avere un'idea sul perché vuoi arrivare prima a lezione... ma, farò finta di non aver idea sul motivo che ti spinge a voler correre ad Astronomia.» beh, gliel'aveva servita su un piatto d'argento quella battuta.
    La battuta sui primini, fece sì che lui sgranasse gli occhi quasi incredulo «Dovremmo insegnar loro qualcosa, non credi?» avevano imparato entrambi a incontrarsi in maniera furtiva, durante i mesi precedenti, prima del loro distacco, quindi sarebbero potuti essere utili per i ragazzini. Annuì, poi, tornò a guardare la luna, annuendo alla ragazza «Bravissima, una luna piena di quelle spettacolari. Se vuoi possiamo andarla a vedere...» non c'era niente di male, in fin dei conti. Lui amava passare le ore a guardare il cielo, con il naso all'insù. Lo rendeva più tranquillo e pacato e farlo in compagnia era solo un toccasana. Quando aveva bisogno di star solo, sicuramente non rimaneva ad Hidenstone e ormai Jessica lo sapeva.
    «Vedrai che non sarà poi così male avere Ensor a lezione.» ironizzò l'Ametrino, ben poco convinto di quello che potesse succedere e se uello che aveva detto rassicurasse lui in primis.
    Era distratto dal guardare Emma, quando JJ richiamò la sua attenzione che venne spostata su dove l'Opale stesse indicando. Sospirò ridendo «Beh, devi sapere che uno dei sogni erotici proibiti da tutti è il docente, quindi non puoi che aspettartelo...» la canzonò appena, quindi per poi riprendere «Ma non preoccuparti, JJ, sono certa che il tuo prof non abbia altre relazioni con studentesse, tu sei già abbastanza impegnativa» le diede una leggera spinta con la spalla, in maniera affettusa. Lui era il tipo di ragazzo che per tirare su qualcuno, non trovava esattamente le parole giuste. Poi sbuffò «Invece... secondo te, perché Erik ed Emma se la stanno a parlare così tanto?» tirò di nuovo un'occhiata verso la ragazzina bionda, prima di ritrovare l'attenzione sulla lezione e la spiegazione, rimanendo come richiesto da JJ, vicino alla compagna, in tutta tranquillità. Mentre Howard andò a salutarli, Lucas - però - si ritrasse da Jessica, iniziando a spostarsi per guardare meglio la primina degli ametrin, con il suo compagno di stanza, senza però alzarsi dal posto. Il battito di mani di Daniele, lo fece sussultare «Mi è già passata la voglia di restare qui...» sospirò in un sussurro che potesse sentire solo Jessica.
    Ascoltò la spiegazione e quando fu il turno di mettere nero su bianco tutto, non ci penso su più di tanto e si mise a scrivere
    CITAZIONE
    Marte è il così detto "Pianeta rosso", è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, questo spesso risulta visibile ad occhio nudo.
    Ma veniamo al motivo per cui, in astronomia, esso è chiamato pianeta rosso: la grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre, da lui un colore rossiccio, così come quando pensiamo alla ruggine, di cui l'ossido di ferro è la componente. Ha delle temperature piuttosto basse e quindi un'atmosfera rarefatta, tuttavia è il pianeta più simile alla terra che possiamo trovare nel sistema solare. Ha una superficie vulcanica, deserti sabbiosi e formazioni geologiche che proprio ultimamente hanno dato dimostranza di una passata idrosfera. E' curioso come, una tra le formazioni geologiche più importnati del pianeta rosso, sia chiamato Monte Olimpo. Infatti, non c'è da dimenticarsi che questo Pianeta prende il nome da uno degli dei più importanti del pantheon romano.
    Marte, in mitologia è il Dio della guerra, e il suo simbolo astronomico è la stilizzazione di uno scudo e della lancia del dio, anche simbolo che indica la mascolinità. In astrologia, infatti, Marte è considerato un astro "malefico", in quanto produce una natura opposta agli astri benefici, provocando secchezza. E' considerato uno degli astri superiori, influenza le cose durature, quindi. In questo, il pianeta influisce su molte creature, ma è singolare il rapporto che questo pianeta ha con gli Snasi.
    Prima di specificarlo, ricordiamo che gli snasi sono delle creature magiche che vengono scambiate per goblin, con una passione indescrivibile nel cercare tesori, quindi ottimi scavatori, hanno un muso allungato (da cui prendono il nome), hanno un manto soffice e una pelliccia nera. I loro arti anteriori sono piatti, tanto che gli consentono di afferrare oggetti e scavare facilmente. Quando Marte si avvicina di più al sole, quindi diventando più visibile, questi esserini diventano più irrascibili. Essi, infatti, si organizzano in branco per poter cercare tesori ovunque, diventando un tantino più aggressivi rispetto alla loro natura buffa e goffa. Inoltre, è il periodo dell'accoppiamento e l'uomo, così come Marte è simbolo della mascolinità, il maschio dello snaso, si adopera con più vigore nel mettere al mondo i propri cuccioli anche con snase differenti, rubando le femmine agli snasi maschi più deboli. Insomma, una vera e propria guerra tra snasi, mai a trovarsi in mezzo.

    Concluse, quindi, ridendo appena di quello che aveva elaborato.
    «Oh, finito.»
    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
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    Emma Lewis | Ametrin
    Arrossì quando il ragazzo le diede un bacio sulla guancia, ma contemporaneamente sorrise. Non era ancora abituata a tutto quello, solitamente la maggior parte delle persone la evitava, non si era mai fatta dei veri amici. Forse solo una volta, ma visto com'era andata a finire, non si potevano certo considerare veri amici. O meglio, amiche. Invece ad Hidenstone stava cambiando tutto, si stava facendo pian piano diversi amici nelle mura del castello e anche fuori da esse e ciò non poteva far altro che renderla la ragazzina più felice del mondo, poiché alla biondina non serviva molto per esser contenta, le bastava avere accanto dei buoni amici con i quali condividere varie esperienze della vita. Era così assorta che sobbalzò quando la voce di Erik la riportò sulla terra. Oh per andare bene, va bene... ma no, non ho dormito. Mirtillo continuava a disturbarmi! Ma non lo disse con tono scocciato, perché adorava il suo cane e lo avrebbe coccolato tutto il giorno, se avesse potuto. Ma poi si diressero verso la riserva senza indugio (con segugio) e per farlo, dovettero percorrere un tratto di strada sotto un magnifico cielo stellato. Uh, sarebbe forte però! A me interesserebbe proprio sapere come cambiano a seconda del giorno o della notte rispose tutta contenta al suo compagno di casata, chiedendosi anche lei cosa avrebbero fatto quel giorno. Sperava in qualcosa di interessante, anche se per lei pure un sasso era interessante da quando aveva scoperto della Magia.
    Si perse ancora una volta a guardare il cielo e la luna, innamorata di quello spettacolo. E ancora una volta le parole del ragazzo la fecero sussultare e, nello stesso momento, la spiazzarono anche facendola nuovamente arrossire parecchio. Rifletté un poco sulla proposta. Erik era un bravissimo ragazzo e Emma era così ingenua che probabilmente avrebbe accettato l'invito anche di un serial killer (o cereal killer, dipende cosa mangia a colazione) quindi annuì con un sorrisone che andava da un orecchio all'altro. Che bello! Mi piacerebbe tantissimo! Esclamò, estasiata. Non ho mai visto una stella cadente! Ma è vero che se esprimi un desiderio, si avvera? A te è mai successo? Lo bombardò di quelle domande un po' così, da ragazzina sognatrice. Era felice che lui le avesse fatto quella proposta e non ci vedeva nulla di male, sarebbe stata una bella serata con un suo amico! Ma quell'atmosfera di festa -nella sua testa- fu rotta dal profilarsi all'orizzonte di Brian Ensor, forse una delle persone più sadiche che avesse mai incontrato.
    O lo ha ucciso, o lo ha rinchiuso nelle segrete per torturarlo asserì in risposta ad Erik, mettendosi leggermente -d'istinto- dietro di lui, come se avesse potuto difenderla.
    Comunque si andarono a sedere ed Emma non staccò un attimo gli occhi da Daniele, giusto per non incrociare lo sguardo di Ensor. Era certa che avrebbe potuto fulminarla con una sola occhiata e incenerirla sul posto.
    Ti ringrazio replicò timidamente, quando il ragazzo disse che l'avrebbe difesa. E sorrise quando il professor Salvatore disse che non sarebbe successo nulla e che Tortura non avrebbe aggredito nessuno. Sorriso che sparì repentinamente a sentire le parole di Ensor. Ma cosa mangiava per essere così acido? Trattenne il suo infantile istinto di fargli la linguaccia -sicuramente gliel'avrebbe mozzata- e tornò a rivolgere un sorriso al suo amico. Posò con delicatezza una mano sulla sua -se glielo avesse permesso- e puntò le sue iridi chiare in quelle decisamente più scure dell'Ametrino. Grazie davvero, l'ho apprezzato molto. Ed Ensor è un antipatico gne sbuffò, poi rivolgendo lo sguardo a Jesse, anche lui rimproverato. Si sentiva troppo in colpa, anche senza una ragione precisa. Ma si riteneva la causa dei rimproveri. Insomma, se lei non fosse stata là o non si fosse spaventata, Erik non avrebbe tirato fuori la bacchetta e forse Jesse non avrebbe sussultato e non sarebbe stato sgridato. Mi dispiace gli sussurrò, quasi affranta. Non voleva che qualcuno venisse redarguito a causa sua!
    In quel momento, si girò anche verso Howard e ricambiò il saluto, cercando di donare un caldo sorriso anche a lui. Ormai erano amicissimi (?) dopo il compito di Rune!
    Secondo me sì! Non credo che noi siamo gli unici presenti nell'universo. Magari non tutti, ma alcuni pianeti secondo me sono popolati! Quelli più simili alla terra, perché... si interruppe a sentire ciò che disse Ensor. Un terzo?? Aiuto non ce la farò mai! sussurrò in modo concitato, nel panico più assoluto prima che Salvatore cominciasse a spiegare loro alcune cose, inclusa la consegna del giorno. Uhh che bel compito! esclamò ammirata e anche piuttosto a voce alta, sicuramente l'avevano sentita tutti. Incrociò le gambe sulla panca attendendo pazientemente il suo turno, mentre il cricetino nel suo cervello aveva già iniziato a lavorare.
    Sìì finalmente tocca a me disse, entusiasta, prima di iniziare l'esposizione. Allora! Io ho scelto Venere e i draghi! Secondo me sono un po' ai poli opposti, non vi pare?? chiese, felice. Anche i miei compagni lo hanno detto, ma io adoro la mitologia, quindi non posso certo esimermi dal citarla! Come tutti saprete, Venere è la Dea Romana dell'amore e della bellezza, Afrodite per i greci. Ed ecco il perché lo metto in contrapposizione con degli esseri pericolosi come i draghi. Non so, mi pareva calzare bene. Dicevo... astronomicamente parlando -che parola complicata- Venere è l'oggetto naturale, dopo la Luna, più luminoso del cielo. Ma è visibile solo poco dopo il tramonto e poco prima dell'alba, proprio per questo è considerata stella del mattino o stella della sera, a seconda del momento! È anche definito il pianeta "gemello della terra" perché ha caratteristiche comuni come massa e dimensioni, sebbene differisca molto per certi altri aspetti. La sua atmosfera è costituita prevalentemente da anidride carbonica ed è più densa di quella terrestre e la sua densità insieme alla composizione dell'atmosfera creano il cosiddetto effetto serra, rendendo quindi questo il pianeta più caldo del sistema solare. Oddio, io non riuscirei mai a vivere su un pianeta così caldo!
    Venere è avvolto da nubi composte principalmente da acido solforico che ne impediscono la visione e non è circondato da anelli o satelliti e il suo campo magnetico è più debole di quello terrestre. Mentre se consideriamo l'astrologia, questo è considerato il Pianeta si interessa dell'amore, del sentimento e dell'armonia dei nostri affetti. Dispensa tenerezza e felicità e ci insegna ad apprezzare i doni della vita. Anche la bellezza è associata a questo pianeta, così come le arti. È legato alla raffinatezza, alla grazia e al fascino. Praticamente tutte qualità non possedute dai draghi. Veniamo ora, appunto, a queste spaventose creature -sì, i draghi mi terrorizzano-. Sono dei giganteschi rettili sputafuoco mooooooooolto pericolosi, infatti sono classificati addirittura come XXXXX dal ministero. Insomma, ne incontri uno e sei già morto! Ma è questo che crea una meravigliosa contrapposizione con Venere, non lo pensate anche voi? La sua influenza non potrebbe che fare bene a queste creature così temibili, rendendole forse più mansuete e più inclini a farsi avvicinare senza renderti un arrosticino bruciacchiato con le gambe. Forse sarebbe anche più facile allevarli e non ci sarebbero tutti quegli incidenti. Essendo, appunto, il pianeta dell'amore, cambierebbe in meglio i draghi! Magari rendendoli degli ottimi animaletti da compagnia sempre disposti ad arrostire un buon marshmellow su richiesta! Quindi, in sostanza, diventerebbero più gentili, meno combustibili e più propensi alla socializzazione con noi esseri umani e forse ci sarebbe un problema in meno.
    Appena ebbe finito di parlare, un'altra idea le balenò alla mente. Erikkk! Ma se ci portassimo anche i marshmellow? gli chiese, facendogli gli occhioni dolci. Si sentiva decisamente meno timida con i suoi amici vicino.
    Poi si girò verso Daniele, ignorando il brivido che le procurava l'idea che Ensor fosse così vicino. Quindi se ora io guardassi verso il cielo, Venere non lo vedrei sebbene sia il pianeta più luminoso vero? gli chiese, curiosa. Certo, sembrava una domanda banalotta e scontata... ma ehi, è Emma a farla!
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Lilith era un tipetto orgoglioso e questo Blake lo sapeva benissimo, tuttavia spesso capitava che il suo orgoglio non diceva esattamente cosa la facesse scattare. Lei sapeva perfettamente cosa fosse successo quella sera, tuttavia il ragazzo con cui Lil era arrabbiata non sapeva che lei non avesse accettato che non fosse andato a lezione con lei.
    I loro sguardi si incrociarono, lei spostò lo sguardo altrove, con il nasino all'insù, sbuffando pure indignata. Beh, era pur sempre una femminuccia e aveva i suoi momenti del mese che la facevano essere suscettibile.
    Notò lo spostamento di posto di Blake, pensò di raggiungerlo, ma in quel momento il professore battè le mani. Forse evitando una lite di quelle furiose che i due potevano fare. Nel frattempo che lei seguiva la lezione, di tanto in tanto si girava a guardare Blake, ma senza niente da dirgli.
    Arrivò il momento del compito e la ragazzina si concentrò su quello
    CITAZIONE
    Venere: è il secondo pianeta del sistema solare, prende il nome dalla dea dell'amore e della bellezza, il suo simbolo astronomico è la mano di Venere che sorregge uno specchio ♀. E' l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, dopo la Luna, quindi fin dall'antichità è conosciuto. Visibile soltanto dopo il tramonto e poco prima dell'alba, essa era chiamato Stella della Sera o Stella del Mattino, fino a quando studi di Pitagora non portarono alla luce che fosse lo stesso oggetto. La sua atmosfera è costituita da CO2 principalemnte, quindi anidride carbonica, che insieme alla densità molto alta, crea un effetto serra naturale, rendendolo il pianeta più caldo. E' coperto da uno strato di nubi riflettenti, composte da acido solforico, che ne impediscono la visione della superficie, non ha satelli e ha un campo magnetico più debole di quello terrestre. Come la luna, la porzione di Venere visibile dalla Terra, non risulta completamente illuminata, subendo anche lei una variazione delle fasi. In astrologia, Venere, indica la capacità affettiva, i sentimenti, la sensibilità, la diplomazia, la sessualità e le arti dell'individuo. E' l'archetipo della vita e dell'amore, nel percorso che fa, ruotando intorno a sole e alla terra, disegna una stella a cinque punte, perfettamente regolare. Venere, per tali motivi, influenza molte creature, tra cui, le più note, sono le fate. Esse sono piccole bestie decorative, note per la loro scarsa intelligenze, ma molto carine da vedere. Sono piccole e graziose, dal corpo femminile. Durante Venere Pieno, la fase in cui il pianeta è totalmente illuminato, queste graziose creature, diventano più socievoli ed attraenti. Si racconta che nelle radure dove esse vivono, facciano un rituale "Il bagno di Venere" dove le fate si immergono nelle acque naturali di un fiume o di un lago boschivo festeggiando la loro nascita. Infatti, durante il condizionamento che Venere pone sulle creature in questione, queste diventano più luminescenti e molto più lige a farsi incontrare dagli umani, inoltre il loro canto che solitamente è stridulo e fastidioso come un ronzio, diventa più soave e sono molto meno litigiose del solito.

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