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.SPOILER (clicca per visualizzare)Buonasera ragazzuoli alla vostra ultima lezione per quest'anno: Astronomia in compresenza con Cura delle Creature Magiche! Fate anche la vostra entrata, come potete notare non siete in torre di Astronomia quindi non c'è una vera e propria aula, ne banchi, ne tanto meno pergamene che vi attendono!
Scadenza per fare il vostro arrivo in orario e quindi prendervi anche la benevolenza dei docenti entro il 3/05 ore 23:59. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Vi sono mancato?
Come vi ha anticipato Daniele la scadenza è fissata per il 3 maggio. Colgo l'occasione per ricordavi che fino all'inizio della prova pratica, per la valutazione terrò estremamente conto anche delle sensazioni e delle emozioni che proveranno i vostri. Buon gioco. -
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.LILITH CLARKEDioptase - PrefettoCode ©#fishbone
Dopo cena aveva optato per andare un attimino in sala comune, perché aveva un leggero mal di testa e doveva prendere qualcosa per affrontare quella lezione serale che le sarebbe piaciuto seguire al meglio.
Cura e Astronomia, che simpatico connubio. Però non vedeva il Professor Guymoore da molto, chissà che fine aveva fatto. E probabilmente a lezione avrebbero avuto le sue risposte, magari era andato alla ricerca di qualche creatura magica fuori dalle mura di Hidenstone, ce lo vedeva a fare l'Indiana Jones della situazione.
Mentre stava uscendo, certa di trovare Blake a farle la posta per andare insieme alla radura, sentì il telefono vibrare.
Lesse il messaggio del moro e sbuffò, leggermente stizzita.
Sarebbe andata a lezione da sola, ma aveva deciso che l'avrebbe anche seguita da sola, così imparava a non andare a lezione con lei.
Allungò il passo, con i ricci che rimbalzavano su se stessi.
A metà strada per la radura, alzò il nasino all'insù e guardò la luna, che irradiava decisamente un'ottima luce, quella notte.
Arrivata alla riserva, notò come le sfere magiche l'accolsero girando un po' tra i vari studenti, si fece spazio tra questi per tentare di prendere un posto in prima fila, sedendosi in mezzo ad alcuni studenti del primo anno che stavano parlando tra di loro.
A guardare i docenti, rimase quasi sorpresa da non trovare il Professor Guymoore a presenziare a quella lezione, quindi aggrottò la fronte, ma non disse nulla se non un semplice «Buonasera professori.» poi cercò con lo sguardo Blake, provando ad individuarlo tra gli studenti.
Non era esattamente dell'umore giusto, magari era in quel periodo del mese dove tutto le dava fastidio, ma quando lo vide con Jesse, sollevò gli occhi al cielo e si limitò a fargli un cenno del capo, senza alcuna smanceria. No, non l'era andata a genio che a quella lezione che aveva sicuramente del romantico - Ensor a parte - fosse andato con Jesse, piuttosto che con lei.
Sollevò di nuovo il naso all'insù, godendosi da sola quel panorama decisamente perfetto.. -
.Mia Freeman16 YOAmetrinCome on skinny love what happened here?Parlato - Pensato- AscoltatoIn quel periodo le cose cambiavano davvero alle velocità della luce, tanto che Mia era la prima a faticare a stare dietro a tutti quei cambiamenti. Solo qualche giorno prima non riusciva nemmeno a parlare con Cameron, e ora invece si ritrovava ad aspettarlo in fondo alle scale, per andare assieme alla lezione di astronomia. Non aveva nemmeno risposto al messaggio del ragazzo, si era abituata al suo tono freddo e distaccato e forse era stata influenzata anche fin troppo da Blake, ma infondo stava ancora provando a mantenere un minimo di dignità. Voleva davvero dare al ragazzo una seconda possibilità, non era tipo che prometteva qualcosa che non poi non voleva davvero, aveva risposto alla sua richiesta all’osservatorio e intendeva davvero impegnarsi per far funzionare le cose, ma si stava impedendo di concedere tutto e subito. Faceva fatica a fidarsi delle persone, aveva già sbagliato una volta con Cam e ora le veniva naturale trattenersi, non esagerare, non lasciarsi andare subito come se niente fosse successo. Era normale no? Aveva sofferto per quello che le aveva fatto, comprendeva le sue ragioni, lui infondo le aveva chiesto scusa in fin troppi modi e sapeva essere davvero dispiaciuto, ma anche lei aveva bisogno del suo tempo.
Si ritrovò ad aspettarlo, quasi agitata, e accennò un sorriso leggero quando lo vide comparire sopra alle scale. Le lezioni notturne erano qualcosa a cui non si era ancora abituata, di solito la notte era qualcosa che reputava privato e personale, il momento di fare i conti con i propri demoni, e l’idea di uscire e vedere persone ancora la destabilizzava. Sì, Mia doveva anche abituarsi alla vita da teenager, forse, ma infondo le lezioni di astronomia erano un’eccezione, quelle avevano senso di notte e non avevano mai smesso di affascinarla.
Sorrise comunque alla sua battuta, cercando di scacciare tutte le sue preoccupazioni. “Infatti immagino sapessi che ci sarei stata.” rispose semplicemente, per poi alzare un sopracciglio e guardare le loro mani intrecciate. Non si aspettava un gesto del genere, a differenza di Cam contemplò la cosa per qualche istante per poi distogliere lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore nel tentativo di trattenere un sorrisino stupido. Se stava perdonando Cam era solo perché teneva al loro rapporto ma ancora non era in grado di lasciarsi andare del tutto.
Per quanto lei si stesse comunque trattenendo, Cameron si stava davvero superando. Si voltò verso di lui colpita dalla sua proposta: non si aspettava anche solo l’osservatorio, di certo non immaginava le avrebbe proposto addirittura un weekend a Londra. Lo studiò per qualche istante, giusto per capire se fosse serio, prima di decidersi a rispondere. “Beh…sicuramente a Charles farebbe piacere. Perché no?” rispose alla fine, infondo che cosa sarebbe potuto andare storto? Forse un po’ di tempo fuori da quel posto non avrebbe fatto che bene ad entrambi. Anche se era impegnata a preoccuparsi della propria sofferenza non aveva smesso di preoccuparsi anche per Cam, Mark era uno stronzo ma supponeva non fosse facile perdere il proprio migliore amico. Non aveva intenzione di chiedergli come si sentisse, sapeva che non le avrebbe risposto troppo sinceramente, ma magari passando più tempo insieme avrebbero finito per parlarne per forza di cose.
Lo seguì quindi fino a raggiungere i docenti e un brivido le percorse la schiena quando vide il Professor Ensor oltre a Salvatore. Salutò entrambi con un sorriso incerto, provando a non far trapelare la sua sorpresa. "Buonasera" salutò gentile, la voce non troppo alta, mentre si sedeva accanto a Cameron senza protestare. Quel docente le aveva sempre messo addosso una certa angoscia, era innegabile, tanto che quando lui era nei paraggi non poteva evitare di sentirsi ancora più in ansia e comportarsi, se possibile, in maniera anche migliore del solito. Se anche la sua materia non fosse stata la sua preferita –cosa difficile, a Mia piaceva studiare quasi di tutto- comunque non avrebbe mancato di impegnarsi anche più del solito, pur di non istigarlo in alcun modo o sollecitare la sua furia. Di certo non aveva nessuna intenzione di vedere la rabbia di Ensor o venire anche solo ripresa da lui. Arricciò quindi il naso, lanciando un’altra occhiata al professore. “A me inquieta un po’…” sussurrò pianissimo, in modo che potesse sentirla solo Cameron. Lanciò comunque un cenno di saluto verso i suoi compagni e si voltò ad osservare la strana puffola del professor Ensor. Di certo non si sarebbe aspettata un animale meno inquietante da uno come lui e non potè trattenersi dal fare la sua domanda. “Non ne ho mai vista una simile… è una specie particolare?” chiese senza nemmeno pensarci ma evitò di riflettere sul perché si chiamasse Tortura, forse preferiva non saperlo.code by ;winchester. -
.UN RAGAZZO SOGNA SEMPRE DI ESSERE IN UN GRUPPO, ROCK: TUTTO È PIÙ GRANDE DELLA REALTÀ.Tre mesi, questo era il tempo che lui e Jessica avevano passato a non parlarsi, per delle incomprensioni che dopo la lezione di Divinazione avevano finalmente chiarito. Erano cambiate molte cose in quel tempo passato a non sentirsi, una di queste era proprio Emma, tuttavia, dopo cena aveva fermato l'Opalina, con il suo sorriso di sbiegho, anche solo per darle un attimo fastidio e la ragazza le aveva ricordato la promessa che le aveva fatto mesi prima: andare con lei a lezione di astronomia. Non lo aveva dimenticato, ma non credeva che la ragazzina se ne ricordasse, quindi aveva accettato di gran lunga quella sua offerta e le aveva dato appuntamento davanti alla sala grande, per andare insieme.
Quando la ragazza arrivò, Jug le sorrise sarcastico, quindi allargò le braccia e scosse le spalle «E non mi saluti nemmeno con il bacino, JJ?» le disse, alzando un sopracciglio e indicandole la sua guancia.
Rise appena, poi alla sua affermazione, quindi con aria di sufficienza prese di nuovo parola «A voi donne non va mai bene niente. Non vengo a lezione? Ehi Jug, perché non sei a lezione! Vengo a lezione? Oh, come mai vieni sempre a lezione? Lo so che tutte mi vorreste solo nel vostro letto, ma... insomma, ho anche degli affari io!» scherzare con Jessica gli era mancato, doveva ammetterlo e sorrise quando la ragazza le diede quel bacio per salutarlo. Lo ricambiò, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Le voleva davvero bene, seppur lo aveva ammesso solo una volta, in una maniera sicuramente poco consona.
Si stava facendo indietro, quindi, quando la ragazza lo iniziò a trascinare «Ehi, ehi! JJ, non preoccuparti, astronomia è il mio forte. Non arriverei mai in ritardo!»
La seguì nel buio della notte, illuminata solo dalla luna crescente. Alzò lo sguardo, rallentando un po' il passo e tirando Jessica verso di lui «Ehi, guarda che bella...» disse indicando con il mento la luna.
Riprese poi a camminare con l'opalina, quindi, fino al giungere alla riserva, dove le illuminazioni erano decisamente diverse e sicuramente molte di più di quello spettacolo che prima aveva mostrato alla ragazza.
Quando si guardò attorno, notò come i ragazzi avevano cercato di fare quanto più gruppo possibile, chiacchierando allegri per aver potuto violare giustificati il coprifuoco. Gli venne da ridere e tirò JJ nuovamente a sé, cercando di avvicinarla alle labbra, con il suo orecchio «Secondo me, quelli del primo anno non sanno quanto sia divertente violare il coprifuoco, vero JJ?» era chiaro che non ci stesse provando, ma la stesse solo punzecchiando appena. Solo allora si guardò realmente intorno e «Professor Ensor!» esclamò stupito di vederlo lì, quindi poi spostò lo sguardo sul suo docente preferito e abbozzò un sorriso «Professor Salvatore, ha visto che bella luna?» proposte davvero entusiasta, mentre annuiva alla ragazza sulla scelta del posto, scelta che aveva fatto in maniera arbitraria, ma che apprezzava.
Spostò lo sguardo sulla puffola e quasi soffocò per il nome «Bel nome, Professore! Molto tranquillizzante...». Tuttavia, per un attimo, la sua testa si assentò e cercò con lo sguardo in maniera molto insistente, quella che era la ragazzina con cui aveva iniziato una specie di relazione. Emma. Dov'era? Si sporse verso l'esterno della panchina e ... la trovò. Irrigidì un po' la mascella, quando la vide accanto ad Erik, quindi osservò i due, con un certo fastidio.
Possibile che doveva trovarsi sempre in un triangolo? Per quanto non sapeva nemmeno che reale rapporto avessero, Lucas era rimasto abbastanza bruciato dal suo precedente compagno di stanza che gli aveva portato via la ragazza su cui aveva perso anni e anni della sua vita. E se fosse successo anche con Emma?
Doveva dirglielo, voleva alzarsi di lì e andare da lei a--- la voce di JJ lo distolse da quell'azione suicida e si voltò verso di lei, abbozzando un sorriso «Sì, decisamente. E pensare che sono certo che Ensor metterà il suo zampino in questo spettacolo stellare.» lo sussurrò alla ragazza mentre, affettuosamente, provò a cingerle le spalle in un mezzo abbraccio «Sei una scema, Whitemore.» lo disse con affetto, mentre le dava un bacio in testa semplicissimo, prima di lasciarla, qualora avesse voluto allontanarsi.©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.. -
.“Il potere logora chi non lo haValentina Vestrit
As you wish
La mano avvolta dal lattice scivolò nella busta di plastica per raccogliere il cadavere del topo bianco. Con un rapido gesto Valentina lanciò quello che restava della creatura a Grappa, il suo gufo domestico. Il volatile afferrò il pasto a mezz'aria.
"E ora posso andare" La strega aveva sempre trovato affascinante la dieta degli animali carnivori e, di rimando, anche quella degli onnivori. Memento mori: Il pesce piccolo finisce per soccombere al pesce più grande, sempre, crescere o soccombere. Un promemoria che le sarebbe stato utile per trovare le forze in quella serata: Non c'era nulla di peggio di una lezione dopo un pasto abbondante.
O almeno questo valeva il più delle volte. La lezione di divinazione era riuscita a divertirla nonostante l'abbondante pasto che l'aveva preceduta. Eppure, questa volta, ad aspettarla vi erano le stelle e le stalle: Astronomia & Cura delle creature magiche.
Fuggendo dal dormitorio venne abbracciata dalla notte mentre i suoi passi la portarono nei pressi della riserva. Ancora una volta era partita da sola e, ancora una volta, non se ne curò. La lezione del professore Olwen l'aveva stimolata e ora bramava azione. Delle volte è pericoloso sperare che un sogno diventi realtà perché anche gli incubi, sfortunatamente, sono sogni ma tutta quella calma l'aveva intorpidita e ora il suo corpo bramava il fuoco.
In quella notte di Primavera di fuoco c'era ben poco. La luna dominava i cieli e lentamente cresceva, in una manciata di giorni avrebbe raggiunto il massimo splendore. Valentina vedeva nella luna una Fenice che alternava successo a disgrazia trovando sempre le forse di rinascere. Lei, però, si sarebbe potuta permettere solo la prima faccia delle medaglia. Per questo, sotto alla divisa e un abito leggero color rosso assoluto che le contornava la pelle come in un abbraccio, le sue gambe avanzavano rapide. La lezione sarebbe riuscita a farla crescere?
Valentina adorò fin da subito quelle sfere luminose che la circondarono appena entrò nel cerchio delimitato dai due professori e dagli alunni. Il contrasto con il velo della notte era delicato ma piacevole. Inoltre si sentì al centro dell'attenzione e questo la fece sorridere.
«Buonasera, professor Ensor» Sussurrò lei con un tono di voce che qualcuno avrebbe potuto definire mellifluo mentre il suo sopracciglio si curvava in modo sospetto. Fra un impegno e l'altro, la nostra giovane Valentina si era completamente dimenticata dell'assenza del professor Guymore.
«Buonasera anche a lei, professor Salvatore» Questa volta le sue parole furono ancora più calde. Non riuscì a nascondere il piacere di pronunciare una parola dai toni italici.
Dopo aver salutato i professori si voltò verso il resto degli alunni. Con un sorriso salutò i volti conosciuti nelle lezioni precedenti e dunque cercò un posto da cui avrebbe potuto assistere alla lezione senza disturbare nessuno. Valentina era alta e i comodi stivali che indossava per essere protetta dalla brina non l'avrebbero aiutata a rendere la lezione più piacevole al resto degli studenti.CITAZIONENarrato
«Parlato»
"Pensato"
"scritto"✕ schema role by psiche. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Blake Barnes Jesse Lighthouse.
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