Inaugurazione di Magie Sinister

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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Andar a parlare con la proprietaria del negozio gli sembrava una buona idea, tuttavia fu forse un po' scontata dato che ben presto fu raggiunto dalla collega di Pozioni, Alyce, la drogata del rainbow e - dulcis in fundo - Damien Vanderwaal. Cosa. Cazzo. Ci. Fa. Lui. Qui? Improvvisamente non si sentì più a proprio agio e dopo aver ricevuto l'informazione che stava cercando da Sélène, optò per far un passo indietro. beh, ecco, sicuramente le auguro una fine migliore rispetto a chi l'ha preceduta. ovviamente era un buon augurio anche se, doveva ammetterlo, era piuttosto macabro perfino per lui. Qui sta diventando affollato, credo che andrò a vedere la merce in esposizione. Buona serata e ancora complimenti. Voltandosi mostrò a Damien uno sguardo omicida e senza salutarlo fece un passo in direzione di Alyce. Quando hai finito col bagno mi trovi dalle revolver. Ho una grossa voglia di sparare a qualcuno. Quelle parole furono un sussurro dedicato solo a lei. Insomma, per quale motivo Damien non lo aveva avvertito della sua presenza? Questa cosa riusciva faceva altamente alterare un maniaco dell'ordine e del controllo come lui. Probabilmente sapendolo non avrebbe cambiato nulla, tuttavia gli OCD erano una brutta bestia da domare e lui ne aveva fin troppi.
    Fu così che ritrovandosi in un altro punto del negozio aveva di fronte a sé un trio di revolver con accanto un cartellino che ne spiegava il funzionamento. Peccato che necessiti di una vittima consenziente. Si disse, osservandone però l'impeccabile fattura.
    Dici che sarebbe carino averne una? La domanda fu rivolta ad Alyce se mai l'avesse raggiunto. Voglio dire, con questa potrei spararti tutte le volte che voglio senza farti male. Non lo trovi romantico? No, assolutamente non era una cosa romantica.
    Al di là di come la ragazza avesse risposto, subito dopo Sélène richiamò l'attenzione di tutti con un Sonorus, anticipando a tutti come l'asta avrebbe avuto luogo alle 23:30. Ne era estremamente curioso, ma non quanto lo era di vedere Keratack all'interno del negozio. Studia la concorrenza? Chiese, puntandogli poi contro la pistola. Se vuole dimenticare cos'è accaduto con la proprietaria o la faccenda del capello posso aiutarla con questa. Sorriso sadico stampato in viso e, ovviamente, impaziente di provare quel particolarissimo prodotto.


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    Brian si allontana dal gruppo dopo l'arrivo di Damien e chiede ad Alyce di vedersi vicino alle revolver. Dopodiché interagisce con Keratack ù.ù
     
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    Alexander Olwen | Auror
    L'atmosfera all'interno del negozio non era delle più sontuose, insomma una struttura di lusso non avrebbe mai preteso un capello dei suoi ospiti per entrare e, nonostante avesse anche lui dei difetti, Thomas parve capirlo. Xander lo osservò minacciare l'eretico che aveva osato mancargli di rispetto, ma l'auror scosse la testa, facendo segno alla sua spalla di lasciar stare il tizio. Lascialo perdere, non merita né il nostro tempo né la nostra attenzione. Si mostrò maturo e fece per guardarsi intorno tra i presenti. Damien gli sorrise e ad Alexander non restò altro da fare che ricambiare, evitando accuratamente di attaccar bottone con lui. Era un ex auror e non aveva idea di come vedeva coloro che presero quel che una volta era il suo posto, così dopo che l'uomo uscì dal campo visivo si lasciò andare a un sospiro di sollievo. Fantastico, peccato che in quel momento di pausa venne bloccato da un Aaron curioso di sapere se stesse lavorando. Hai parlato con Lance? Insomma, solitamente era il cugino a preoccuparsi di questi dettagli. Sì e no. Ci hanno detto di tener d'occhio la serata, ma dubito fortemente che qualcuno farà qualcosa durante un'inaugurazione. Tranne i poveri, ovviamente. Loro saranno sicuro qui per scroccare dal buffet. Saluta la proprietaria anche da parte mia, sono appena arrivato e prima di godermi la serata ho intenzione di farmi un'idea di chi c'è qui.
    Ovviamente non aveva portato nulla per Sélène, non aveva nulla contro di lei, ma Xander era un influencer, quindi non dovrebbe ricevere lui qualcosa per essere lì? Domanda interessante, ma non fece in tempo a rifletterci che il bacchettaro di Olivander provò a rubargli lo schiavetto. Tommy, non dare confidenza agli sconosciuti. E' all'inaugurazione di Magie Sinister, ha la faccia da bravo bambolotto, ma per quanto ne sai potrebbe essere un narcotrafficante. Ovviamente non si premurò di dir tale parole a bassa voce, quindi Kether poté ascoltare quelle parole senza problemi.
    Dulcis in fundo arrivò Charles. MA QUANTA GENTE C'E' QUI? Allargo un sorriso di cortesia. Charles, ciao. Io e Tommy siamo qui a causa del nostro superiore. Anche tu in servizio? Domandò, riuscendo finalmente a ottenere una percezione di tutti i presenti nello stesso momento in cui la proprietaria fece il suo discorso. E, per la cronaca, della percezione dei clienti non se ne fece nulla dopo aver scoperto l'ingegnoso narghilè. L'immagine che apparì era quella di se stesso dopo una scopata che fumava beatamente una sigaretta. Cavolo, lei è pure gnocca, dovevo far un secondo round! Ecco che i ricordi vennero modificati e nell'immagine i due ripresero a darci destro.
    Fu allora che lo sguardo intravide l'ennesima conoscente: Airwen. Cazzo. Soffiò sul fumo nella speranza che l'immagine potesse scomparire nel più breve tempo possibile e fece per avvicinarsi alla ragazza. Si fermò dopo due passi. Ah, Tommy, forse se ci dividiamo riusciamo a tener d'occhio un'area più vasta. Per qualsiasi cosa urla Magnifico Xander. Un po' autoreferenziale? Forse, ma era efficiente.
    Solo se fosse riuscito ad allontanarsi si sarebbe avvicinato alle spalle della rossa. Dillo, non riuscivi ad attendere il nostro incontro e mi hai seguito. Certo, come se potesse sapere dove si sarebbe recato quella sera. Il tono comunque era chiaramente scherzosi e se si fosse voltata avrebbe cercato di salutarla con un bacio sulla guancia.


    RevelioGDR




    Xander interagisce con Thomas, Charles, Aaron, Airwen e Kether.
     
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    Damien Vanderwaal | Acromantula Scarlatta
    Conversare con la padrona di casa era sempre cosa buona e giusta per un ospite, tuttavia questi spesso non erano graditi. Controverso era il rapporto che aveva con Layla Worthword o, mpiù probabilmente, con l'attrice che interpretava la sua parte grazie ai classici ingegnosi trucchetti. Quanto pensi possa durare una Pozione Polisucco o un banale incantesimo trasfigurativo? Si disse, inarcando poi un mesto sorriso in sua direzione. Ok, poteva anche essere la vera Layla, ma col trascorrere degli anni e conoscendo Cora cominciò a dubitare fortemente che la signorina Worthword fosse ancora viva. E invece sì, stava facendo viaggi sciamanici in America con il gruppo rainbow Non dica così, suvvia, sono solo un uomo che è riuscito a far successo dopo un piccolo incidente. Già, peccato che per quel piccolo incidente dovette patire innumerevoli sofferenze presso la prigione più temuta dal mondo intero. Ma su questo può capirmi benissimo, dopotutto è ciò che è successo anche a lei.
    A ogni modo non era lì per rincontrare vecchi amici, così la propria intenzione tornò su Sélène. A quanto pareva era in parte a conoscenza di ciò che accadde ai proprietari della vecchia gestione e, senza accreditare o smentire le sue parole, aggiunse: Lo capirà presto, qui a Nocturne Alley le voci non sono solo voci. Alzò l'incide sotto al mento e i ricordi di quando era un formidabile auror tornarono a galla. In fin dei conti è bizzarro scagliar su se stessi una magia tanto crudele. Se volessi farla finita penserei a un veleno o alla buona e cara vecchia scuola del fai da te con tanto di cappio e sedia. Chi mai avrebbe optato per una magia che in caso di sopravvivenza induceva alla pazzia? A ogni modo le sue erano semplici speculazioni.
    Brian si allontanò dalla conversazione e Damien non fece o disse nulla per impedirlo. In quel momento, soprattutto per via della presenza femminile vicino a lui, lui e il docente erano completamente estranei.
    Con Alyce in bagno e la proprietaria intenta a disfare l'assurda reazione del proprietario del Paiolo Magico, i due rimasero unicamente vicino ad Airwen, la quale venne però raggiunta dall'auror che precedentemente aveva salutato. Che schifo, il Ministero non ha più il rigore di una volta. In fin dei conti era ovvio che il rampollo degli Olwen era lì per svolgere la sua professione, il criminale stesso l'aveva fatto mille volte quando indossava quello stesso marcio distintivo.
    Non ti scoccia partecipare a questi eventi senza essere te stessa? Insomma, quanto credi possa durarti il trucco? Sélène intanto annunciò l'orario per l'imminente asta. Per queste deve essere qui, ma non glielo chiederò. Se l'avesse fatto avrebbe dato prova di nutrire interesse per le sue azioni e in tutta sincerità non era così. Acromantula ed Excalibur conseguivano obiettivi diversi per un motivo, altrimenti avrebbero creato un unico e grande movimento.


    RevelioGDR


    Damien interagisce prima con Sélène e poi con Cora.
     
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    Thomas Richenford
    Aspirante Auror |20 anni
    Lo vide girarsi e dirgli che non ne valeva la pena e neanche il loro tempo. Ma comunque a Thomas non interessava, nel senso che chi toccava Xander toccava lui e i capelli di Xander stavano benissimo sulla sua testa e se proprio ci fosse stato qualcuno che li doveva avere come ricordo, allora quello era lui. Il suo primo fan al mondo. Si, a volte Thomas esagerava un pò nei confronti dell'auror, ma non ci poteva fare niente. Per lui era un idolo, era una di quelle persone rare e perfette! Era bello, ricco, bravo nel suo lavoro, era intuitivo, competente era assolutamente geniale. Aveva risolto così tanti casi che oramai non li contava neanche più e sopratutto aveva un carattere. Thomas lo ammirava per tantissime cose, ma il carattere di Xander era la cosa principale. Quell'uomo, per Thomas trasudava potenza e determinazione da ogni poro della sua pelle, e lui voleva essere esattamente così: forte e determinato. Xander non aveva mai esitazioni, sapeva sempre come agire, cosa fare e come fare per arrivare al suo obiettivo. Non era una persona rigida ma flessibile, il che non voleva dire che si piegava agli altri, ma che torvava il modo di far piegare gli altri al suo volere. Per Thomas, quello, era qualcosa di inarrivabile. Sorrise al suo Dio e poi annuì. Ok... è che ho trovato veramente molto inappropriata una cosa del genere! Insomma come si è solo permessa di pensare che uno come te possa rubare in un posto come questo!? Thomas ci credeva davvero e la sua ammirazione era sincera e palese a tutto il mondo magico. Comunque alla fine venne distratto da un ragazzo. Bisogna specificare che Richenford era la persona più socievole al mondo, sorrideva e riusciva a parlare anche con le pietre, in effetti! Ed infatti così stava facendo stava tendendo la mano a quel ragazzo sorridendogli ma quando Xander gli disse che non doveva fidarsi, Thomas divenne quasi cupo - il che è tutto dire visto e considerato che comunque non era una di quelle persone che perdevano mai il sorriso dal proprio viso - ma... aveva ragione. Thomas, auror! Lo disse quasi come se stesse parlando con qualcuno da liquidare in poco tempo, anche se doveva ammettere che gli dispiaceva, quel ragazzo sembrava essere li per il suo stesso motivo, ossia che qualcuno dall'alto lo aveva mandato e che non aveva nessuna intenzione di stare li. Si prensentò anche ad Aaron. Sapeva chi era quel tizio perchè sapeva che avevano fatto qualcosa insieme e che Xander aveva salvato un bar di lusso da dei bagordi. Insomma Thomas della vita dell'auror sapeva tutto e di conseguenza si informava anche di chi girava intorno all'auror. Sorrise ad Aaron e si prensentò tranquillamente fino a quando non vide cosa stava pensando Xander e sogghignò. Era una soddisfazione vedendolo soddisfatto ma quando lo piantò in asso per quella ragazza alzò un sopracciglio. E quella, adesso chi era? Annuì come faceva di solito quando Alexander Olwen gli dava degli ordini e poi si mise a perlustrare un pò la zona finendo di nuovo vicino a quel ragazzo che aveva individuato. Non hai la faccia proprio da persona che vorrebbe stare qui! Aggiunse alle sue spalle. Kether giusto?Chiese poi sorridendogli questa volta in maniera più solare. Infondo era un commesso di quelle parti, poteva avere informazioni da lui, no? Non era quello che Xander gli aveva appena ordinato di fare? Tenere d'occhio il tutto e magari anche portare qualcosa di interessante a casa. Infondo il suo capo doveva svagarsi, aveva lavorato così tanto quel giorno!
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    Interagisce con Kether, Alexander e Aaron!
     
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    § 25 Anni § Doc. POZIONI_Druida § MezzaVeela ஜ Scheda PGOutfit



    Airwën O'Neill
    iBQQLAi
    Sii ciò che vuoi essere Te, non ciò che gli altri pensano tu debba essere...

    Interessata a conversare con la proprietaria non si sarebbe certo immaginata di incontrare così tante persone a quell'evento... e certo non quelle che ultimamente le avevano dato parecchio da pensare.
    Era girata verso Sélène e aveva appena salutato Brian, insegnante come lei ad Hidenstone, che in un primo momento non aveva notato da lontano, quando vide Charles passare e accennare un sorriso nella sua direzione.
    Ricambiò felice di rivederlo e stava per chiamarlo a chiacchierare quando di colpo sentì una strana sensazione addosso.
    Qualcosa la stava agitando dentro, nell'animo facendole venire la pelle d'oca, come l'elettricità di quando si avvicinava un temporale e il suo corpo sembrava prevederlo dalle sensazioni che la circondavano, come la freschezza della pioggia sulla propria pelle.
    Poteva avere un odore la tempesta? Ecco, lei lo sentiva da quando era piccola, forse per il suo legame da druida con la Natura e la magia antica?
    In quel momento una sorta di calore l'aveva circondata, la sua anima che percepiva la sua presenza prima ancora che la donna potesse vederlo coi propri occhi.
    Ma con quel calore improvviso, anche un sapore amaro le invase la bocca, benchè non avesse ancora bevuto niente...
    Per un qualche motivo, la sua mano scivolò a toccarsi i capelli, una lunga ciocca venne inconsciamente arricciata intorno al dito indice della ragazza che ascoltava la conversazione della donna al suo fianco.
    Finché una voce alle proprie spalle non la bloccò di colpo, completamente immobilizzata come che qualcuno le avesse lanciato un Immobilus.
    Il suo cuore perse subito un battito, un brivido le percorse il corpo come una scarica elettrica e neanche si rese conto di trattenere il fiato.
    Mentre si girava versi di LUI, il tendone dove si trovava scomparve, ogni singolo elemento d'arredo, gli oggetti esposti, persino le persone.
    La sua voce quasi sussurrata all'orecchio fu come un respiro d'aria fresca dopo esser rimasti chiusi al caldo per ore, peccato che fuori era inverno e il freddo di quell'aria aveva il potere di congelarla ad ogni respiro.
    Si girò lentamente verso di Aaron e incontrò i suoi occhi, di quel grigio tanto chiaro che dal loro primo incontro non si era più tolta dalla testa.

    [Oddio è bello come ricordavo... No! Airwen non osare neanche lontanamente ricaderci!
    Ora pensa solo a respirare. Respira o rischi di svenirgli davanti se non dai subito Ossigeno al corpo, e pensa alla pessima figura che faresti!]


    Lo fece, respirò, ma se ne pentì subito.
    Il suo profumo fu un ulteriore schiaffo in faccia che si aggiunse al risentire la sua voce e rivederlo di persona...
    Non poteva fare diversamente, se non voleva rischiare di svenire per soffocamento ed esser portata proprio al san Mungo dove, supponeva, lui ancora lavorava, dove per forza respirare.

    [Brava, respira col naso, così non noterà quanto tu sia sconvolta nel rivederlo, per di più in quel posto.
    Ora fai la brava e sfodera il tuo sorriso migliore, indossa la tua bella maschera da donna matura e "di mondo" e fingi che il fatto di non esser stata più contattata da lui non ti abbia minimamente toccato... anche se probabilmente Blake avrà parlato al fratellone di cosa vi siete detti in aula quel tardo pomeriggio...
    E lui ugualmente non ti ha ricontattata, benché quello successo al vostro incontro...]


    Ricordare quel momento le fece venire una fitta al petto che con maestria nascose dietro un colpo di tosse.
    Srotolando con non poco imbarazzo la rossa ciocca dal proprio dito, neanche fosse una bimba che giocava coi propri capelli, reindossò quell'odiosa maschera che quel giorno ormai lontano aveva tanto sperato che lui potesse toglierle.
    Alla fine, erano le apparenze quelle che contavano no? La gente con lei si era sempre fermata a quelle e la maschera che col tempo si era ben costruita, era l'unica cosa che vedevano veramente.
    Il sorriso che le uscì non aveva niente di luminoso e spensierato come al loro primo incontro, come una fiamma vista attraverso un vetro appannato.

    << Non ricordavo fossi così "maleducato" da non salutare prima di rivolgere la parola all'insegnante di Pozioni di tuo fratello, per di più di famiglia reale. - lo stava palesemente prendendo in giro, nel tentativo di sembrare la solita, infondo lui doveva ricordare che lei non era certo persona da vantarsi delle proprie origini se non per scherzare - Non mi aspettavo di incontrarti ad un simile evento, e prima che tu possa chiedermelo, non sto preparando pozioni che richiedano parti umane o di dubbia origine.
    Comunque Blake è un bravo ragazzo, e anche se rischia di essere pericoloso come una bomba inesplosa, non meritava l'espulsione. Gli ho già comunicato quale sarà la sua punizione quando sarà il mio turno a Giugno, ma probabilmente te l'avrà già raccontata.>>


    Era riuscita a diventare docente di Hidenstone... Al loro primo incontro stava ancora studiando per la domanda di assunzione, e come sapeva che aveva votato contro la sua espulsione, prima ancora aveva saputo della sua assunzione... eppure non l'aveva cercata per farle le congratulazioni. Neanche tramite il fratello, neanche quando probabilmente il ragazzo gli avrà raccontato i palesi sentimenti che provava per Aaron.
    Lei si era promessa di non prendere più le iniziative coi ragazzi per quello che era successo col suo ex, ma forse ad Aaron era sfuggito, oppure non era così interessato a lei da fare il primo passo.
    Sapeva dove trovarla, sapeva come contattarla, eppure niente.
    Distolse lo sguardo dal suo, non voleva che i suoi occhi fossero di nuovo catturati da quelli di lui, dopo tutto il tempo che ci aveva messo per toglierseli dalla testa, ma non dovette sforzarsi troppo visto che il ragazzo sembrava occupato da altro e se n'era già andato.
    Lo guardò allontanarsi dopo aver scambiato poche parole con lei, con quel suo solito sorriso.
    Non avrebbe mai potuto credere di incontrarlo in posto simile, lei stessa ci passava di rado, poichè di solito le pozioni che creava non richiedevano quei tipi di ingredienti; il giorno esatto che lo aveva incontrato aveva fatto una battuta sul genere di pozioni che utilizzavano simili aggiunte come parti del corpo umane e non.
    Ciò che provò fu una delusione tanto grande da riempirle il cuore, ma almeno la maschera tanto ben studiato aveva funzionato... Quanto era brava a nascondere le proprie emozioni quando voleva.
    Quel calore provato col suo arrivo all'inaugurazione, era diventato gelo incorno a lei, forse un giorno avrebbe trovato il coraggio di chiedergli perchè non l'aveva più cercata dove tutti quei segnali che le era sembrato le avesse mandato quel giorno, ma non era il momento giusto, forse un giorno lo sarebbe stato.
    A malapena sentì il discorso della proprietaria sul provare gli oggetti esposti e l'ora dell'asta, indecisa se restare o andarsene.
    Le venne in soccorso un caro compagno d'avventure o forse meglio dire sventure: Morrigan, il Denrisiano con cui aveva vissuto quella "adorabile" missione di salvataggio in mare, contro delle creature di chissà quale mondo e una ciurma di simil-zombi, l'aveva appena salutata, facendo una battuta in cui storpiava il nome del fuoco maledetto che per poco non li aveva bruciati vivi.
    Non seppe dire se era stata la tensione di rivedere Aaron e il nervoso di come se n'era andato alla velocità della luce a farla scattare, ma con quella semplice battuta, sentì sciogliersi il ghiaccio che le aveva avvolto l'anima e una sincera risata le uscì dalla bocca, sinceramente divertita.

    << Così piccolo da incontrarci all'inaugurazione di un negozio "Sinistro" chiuso da quasi 20 anni.
    Visto che la scorsa volta non ci siamo presentati adeguatamente
    - allungò la mano nella sua direzione - Airwën O'Neill, felice di rivederti vivo e sano mentalmente dopo quello che abbiamo passato! Allora, ti sei ripreso dal canto di quei melodiosi usignoli dalle penne nere e affilate, o hai ancora voglia di bombardare navi a caso per la rabbia?>>

    Rise ancora e si avvicinò di più a lui, grata che riuscisse a distrarla dallo scombussolamento che le aveva causato Aaron.

    << Confesso che sono rimasta stupita dalla precisione di quei fulmini con cui facevi centro nel colpire i rapaci! Fai sport come tiro con l'arco o tiro al piattello? >>

    Stava ascoltando la sua risposta pronta a controbattere, quando una nuova presenza le fece venire i brividi, ma questa volta niente sapore amaro, solo la sensazione di uno sguardo su di sè, e quando sentì quelle parole, abbassò gli occhi, concentrata nel ricordare quel tono di voce, il suono profondo e sensuale.
    Un sorriso malizioso si dipinse sul suo viso mentre con una giravolta spostava l'attenzione verso la figura di colpo alle sue spalle.
    Nel momento in cui i suoi occhi blu incontrarono quelli azzurri di Xander e lui le baciò la guancia con quel gesto tanto dolce e casto, sentì di nuovo la vampata di calore che l'aveva invasa al negozio di Diagon Alley quando si era trovata appoggiata al suo busto nudo e lo "sgridava" perchè si era tolto la maglietta davanti a tutti.

    << Oh Sì, non potevo più aspettare per rivederti... E così ho mollato il mio lavoro per stalkerarti ogni giorno... - si sporse verso di lui, avvicinandosi lentamente - ad ogni ora... - ancora più vicina, tanto da appoggiare la mano sul suo torace - per sapere dove fossi... - salì lentamente verso le spalle - ...e cosa stessi facendo.>> aveva raggiunto il suo collo e con le unghie ben curate, lentamente e leggera, iniziò a sfiorargli il collo, dalla nuca scendendo alla base per poi risalire.

    << Cosa fai qui? Sei alla ricerca di un qualche oggetto magico per stregarmi o pensi di non averne bisogno?
    Certo che la regola dello scrivere solo dopo 2 giorni non me l'aspettavo che ancora venisse applicata...>>


    Eh già, la conosceva quella regola "tra ragazzi" visto che altri l'avevano usata con lei, mentre alcuni non avevano neanche aspettato che tornasse a casa per scriverle.
    La sua mano scese percorrendogli il braccio fino a fermarsi nel punto del polso dove poteva percepire il pulsare del suo cuore.
    Il suo intento non era quello di controllare se aveva il batticuore, non lo faceva tipo da tachicardia quando vedeva una bella ragazza che si dilettava a provocarlo, ma aveva bisogno di regolare i battiti del proprio.
    La consapevolezza della presenza di Aaron non la lasciava.
    Una parte di lei, forse quella masochista, voleva correre e cercarlo per provarci di nuovo, per conquistarlo ancora, rifiutandosi di perdere la speranza, ma l'altra era così amareggiata per come si era comportato con lei da riuscire a tener a freno l'altra... e poi la vicinanza con Xander era come acqua fresca su una bruciatura.
    Le piaceva, era un po' pieno di sè, ma era divertente stuzzicarlo e voleva scoprire se sotto quella facciata da superficiale fighetto c'era anche un ragazzo interessato a qualcosa di più della semplice conoscenza, e non si riferiva solo a "incontri intimi", di quelli ne poteva avere semplicemente sbattendo le ciglia.
    Si stava dimenticando di Morrigan, che razza di maleducata!
    Così ridiede le spalle ad Alexander, ma per impedirgli di andarsene, facendogli capire che il suo gesto era voluto, si appoggiò a lui, il corpo di lei stretto in quel vestito nero e lucido che mostrava con chiarezza le forme della ragazza, aderirono a quello di lui fingendo di non accorgersi dove il suo bel fondoschiena stesse andando a toccare.
    Se lui si fosse spostato di colpo, lei avrebbe seriamente rischiato di cadere all'indietro.
    Mentre la mano di lei restava appoggiata a quella del ragazzo, accarezzandogli con dolcezza il palmo e impedendo alla testa di rincorrere un altro ragazzo ora chissà dove nel tendone, sorrise di nuovo a Morrigan, leggermente arrossata e imbarazzata per avergli dato le spalle per parlare con un altro e gli chiese:

    << Piuttosto, ora che ci penso... Che ci fai qui? So che i tuoi compaesani odiano Londra e qualsiasi cosa possa anche solo sembrare oscura o legata alla magia nera... Se ci scoprissero, io rischierei di esser cacciata dal villaggio, ma te non rischieresti anche punizioni corporali? Scommetto che ancora ce le avete!>> lo aveva detto in tono divertito, credendo che ormai fossero state abolite anche a Denrise, ma forse si sbagliava...

    << Morrigan, questo è Alexander, Alexander questo è Morrigan >> lasciò la mano di Alexander per permettere ai due di stringersela nel caso lo volessero,
    se poi Xander avesse cercato di nuovo il contatto delle loro mani, lei sarebbe tornata ad accarezzargli il palmo con dolcezza.

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    // Interazione semplice con Brian e Charles, Risponde ad Aaron e a Morrigan, stuzzica Xander e riparla con Morrigan

    Edited by LadyShamy - 8/5/2020, 01:00
     
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    ■ Data & Luogo di nascita
    25.06.92, Londra

    ■ Status Sangue
    Purosangue

    ■ Professione
    Medimago

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Stat.

    Meglio vivere una vita di rimorsi che di rimpianti! Alexander Olwen era sempre il solito. Non ce la poteva fare, lui ed il suo ego erano come un Occamy, più la stanza era grande e più il suo ego si faceva spazio ed occupava tutto quanto. Come faceva Eilidh ad aver avuto un interesse tanto forte per lui e poi per il medimago? Erano praticamente gli opposti! Aaron era modesto, umile in tutto quello che faceva ed anche se poteva davvero vantarsi di qualcosa non era uno che sbandierava ai quattroventi le sue capacità ne ostentava le sue ricchezze, Xander, invece, viveva di ostentazione. Era bello e non ne faceva certamente mistero, era ricco e come sopra, era capace, competente e sicuramente una persona con un carisma che non aveva uguali. Ma anche in quel caso non faceva altro che sbatterlo in faccia alle persone! Con arroganza? Assolutamente no, lui era così e non aveva nessuna intenzione di fare un passo indietro. Sorrise al moro e lo salutò veramente con affetto. Alla fine c'era un connubio di situazioni che avevano portato il giovane medimago a pensare che comunque, lui fosse una persona valida e da tenersi stretta nella vita. Cosa che non sarebbe mai successa con Lancelot. Infondo con l'altro cugino c'erano troppi conflitti di interesse e niente, non aveva nessuna intenzione di metterli da parte, almeno in quelli che erano i suoi rapporti personali con lui, poi, in pubblico o comunque con Annie e Blake avrebbe avuto l'atteggiamento più oggettivo del mondo verso il runista. Comunque annuì alle parole di Xander e poi sorrise al ragazzo che lo guardava neanche fosse una statua di un Dio greco. Come faccio a meravigliarmi del suo ego, ancora quando ci sono persone come Thomas? Pensoò poi presentandosi al ragazzetto e poi congendandosi ed andando da Selene. Ovviamente salutò anche per Xander come richiesto.
    Come poteva pensare che sarebbe stato assente alla sua innaugurazione? infondo erano diventati soci d'affari ed Aaron aveva sempre mantenuto buoni rapporti con tutte le persone con cui interagiva per affari, Selene non era esclusa da tutto quello. Sorrise ancora prima di lasciarla completamente ai suoi affari ed andando a salutare una persona che conosceva e per mancanza di tempo e per il periodo assolutamente inopportuno che stava passando non aveva mai richiamato. Le sorrise e le diede un'occhiata. Era bella e simpatica come se la ricordava. Hai assolutamente ragione. Posso farmi perdonare in qualche modo? Tipo offrendoti un caffè qualche volta? E giuro non lo faccio con nessun doppio fine! Aggiunse alzando le mani in segno di resa come se lei potesse temere che voleva corromperla per il fratello. Quello che doveva capire Airwen del moretto era che Aaron era una delle persone più smaliziate che potesse incontrare. Lui era semplicemente così, aveva un animo buono e gentile ed era raro che cacciasse la sua natura da imprenditore. Era più per le cose lineari e senza nessun tipo di interesse. Aveva imparato a vivere alla giornata e non aveva nessuna intenzione di pensare a cose serie. Si era fatto calpestare i sentimenti talmente tante volte che adesso ne era quasi stufo! Devo ammettere che si, è molto interessante quello che farete a giugno e sono contento di questo piccolo progetto in cui lo avete coinvolto. Infondo, alla fine, sei sei diventata professoressa di Hidenstone vuol dire che sei perfettamente capace di tenere testa ad un ragazzino che sbatte i piedi quando vuole qualcosa! E si si stava riferendo a Blake. Infondo Aaron era consapevole di quello che era il fratello e per quanto fosse protettivo con lui, sapeva i suoi limiti e riconosceva il fatto di averlo viziato fino a farlo diventare quasi insostenibile. Le sorrise ancora. E poi hai ancora i miei appunti! Anche se ho fatto l'esame! Aggiunse. Si effettivamente non solo aveva fatto quell'esame, ma li aveva anche finiti. Ma in quel momento non era necessario raccontargli della sua vita, visto e considerato che la ragazza, aveva comunque da fare e parlare con altre persone che conosceva. Quindi quando si recò da Alyce attese semplicemente una sua risposta e quando sarebbe arrivata le avrebbe sorriso e avrebbe lasciato anche lei, ai suoi affari. Infondo era il suo terapista e già il fatto che avessero tutte quelle conoscenze in comune era veramente una cosa delirante! Cavolo i terapisti ed i pazienti non dovevano avere rapporti al di fuori della stanza dove si vedevano, eppure lui era andato fino a casa sua per una terapia. Sospirò ancora e poi decise di uscire dal locale per prendere una boccata d'aria. Si sentiva morire li dentro ed avrebbe aspettato l'asta in tranquillità.
    :copyright:Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Sinister Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Sul volto di Morrigan comparve un sorriso sornione mentre le sue mani si chiusero sul pomo del bastone da passeggio con la stessa ferocia con cui gli artigli d'un falco sventrano un topo di campagna. L'ex auror si ritrovò a provare piacere nel vedere come gli occhi della proprietaria si fossero rivoltati mostrando come quest'ultima fosse scocciata.
    "Non c'è nulla di meglio che mostrarsi debole di fronte ad una maga di questo tipo." Il magitecnico alzò una mano per sfiorarsi le labbra e nascondere un sorriso. Poi, però, le sue palpebre si fecero sottili "O forse sta facendo un doppiogioco e finge soltando di essere caduta nel mio doppiogioco. Dunque devo tirare fuori qualcosa di estremamente stupido che le faccia comprendere come il mio doppiogioco non sia un doppiogioco anche se in verità è un triplogioco. Si, Morrigan, fallo."
    Perso nei suoi complotti Morrigan si scordò per un secondo della affascinante rossa al suo fianco. La sua risata sembrava onesta e suonava genuina come il canto d'un usignolo (Ma di quelli buoni, non come quelli che ti spingono ad uccidere i tuoi amici eh). D'altro canto qualcuno avrebbe potuto pensare che, trovandola in un luogo come Sinister, ci fosse qualcosa che anche lei avrebbe potuto nascondere, qualcosa di oscuro, ma quel qualcuno non sarebbe stato Morrigan. Anni passati come auror gli avevano insegnato con quali occhi guardare a quei tipi d'evento. Le persone di cui si sarebbe dovuto preoccupare stavano in disparte, distanti dai propri simili, come i membri di un branco di lupi prima di accerchiare una preda.
    «Morrigan Maverick» Rispose lui prima di tentare di portare la mano di lei verso le labbra senza mai, però, sfiorarla «Ah, giusto, quelle sirene che abbiamo incontrato. Si, mi sono ripreso anche da quelle. Per quanto concerne i fulmini, invero, mi limito a pregare Thor e lascio a lui il compito di dettare sentenza. Piuttosto complimenti a te, l'intuizione di portare pozioni contro il controllo mentale è stata azzeccata e la tua fermezza ha evitato di farci finire venti leghe sotto il mare.»
    Per la prima e forse l'ultima volta in quella serata il tono di Morrigan si era fatto basso e calmo. L'ex auror avrebbe voluto tenere separato Denrise da Diagon Alley e Diagon Alley da Denrise. Quelle due realtà non erano mai andate d'accordo e gli auror, sicuramente presenti a quell'evento, non aspettavano altro che trovare una strega per appiccare un falò e lui lo sapeva perché, in fondo, non era meglio di loro. Ma non fraintendetelo: Non temeva gli auror bensì temeva cosa sarebbe potuto succedere a quegli stolti se si fossero esposti ai segreti secolari su cui era stata eretta Denrise.
    Quando però Airwën si rivolse a lui nuovamente dopo aver parlato con quel ragazzo dal bel faccino si sentì sfidato. «I miei compaesani? Ragazza, io sono Morrigan Maverick, io non ho compaesani. Il mio paese è il mondo e tutti i maghi e i babbani su questa terra sono i miei fratelli.»
    L'ex auror non avrebbe avuto bisogno di un Sonorus per farsi udire da tutti i presenti in quella stanza o, per lo meno, da coloro che avrebbero avuto il desiderio di prestargli attenzione. «Probabile ma le regole sono catene e io sono Houdini.»
    Detto ciò Morrigan si voltò verso quel ragazzo poco più alto di lui ma abbastanza più giovane. L'ex auror sorrise nuovamente e allungò la mano destra verso di lui. Alexander avrebbe potuto notare con semplicità il cranio della serpe tatuato sul dorso come anche le numerosi cicatrici «Morrigan Maverick, piacere di conoscerla.»
    L'ex auror avrebbe scambiato con piacere una forte stretta di mano con il ragazzo che Airwën gli aveva presentato. Chissà, forse un giorno sarebbe potuto essere un pretesto per scappare nuovamente da Denrise.

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Coraggio: 25
    Empatia: 24
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 21
    Destrezza: 24
    Carisma: 20

    Magitecnlogo, Alchimia Fondamentale & Duellante nato
    Oggetti: Calzini propulsori

    Morrigan interagisce con Airwën e Alexander. Airwën

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    Come volevasi dimostrare, a poco a poco il posto si riempì e lei si iniziava davvero a sentir soffocare. Tuttavia cercò di sopportare ancora un po' mentre tutti iniziavano ad avvicinarsi al bancone, togliendole l'aria. Quando alla sua domanda sul bagno, arrivò una risposta dalle sue spalle, Alyce sussultò visibilmente e «Ma che ca---» si voltò quindi in direzione della voce di Damien e guardò da capo a piedi l'uomo che per lei era solo uno sconosciuto «Oh... interessante...» commento guardando chi le aveva risposto, quasi dimenticando il suo disagio nell'essere lì in mezzo a tanta gente. Non ebbe il tempo di aggiungere niente, che subito arrivò il paladino della sua salute mentale: Aaron Barnes. Il suo arrivò fu annunciato dal tocco del ragazzo sul suo braccio. Alyce osservò la mano, poi risalì alle iridi di Aaron, annuì appena per poi contraddirsi con la risposta che gli diede «Sto benissimo.» ovviamente era evidente quanto non volesse dar a vedere a chi le era intorno, che il fastidio di avere quella gente così vicina, le desse fastidio. Soprattutto, non davanti a Brian che sapeva della sua stravaganza, ma non che andasse dallo strizzacervelli per altri motivi ben più profondi. Fu sconcertata dalla sua proposta di aspettarlo, quasi non capendo a cosa si riferisse. Scrollò le spalle e guardò verso Brian che sembrava essersi infastidito di qualcosa.
    Quando Aaron tornò, Alyce quasi non credette a quello che gli disse. Alzò un sopracciglio, quindi, sbuffando appena «Il problema è che questa gente sembra voler stare nello stesso metro quadro dove sono io. Capisci?» glielo sussurrò quasi, sperando di non farsi sentire dagli altri. E nemmeno finì di dirlo, che subito arrivò un altro suo ammiratore segreto (?) «Charles! A quanto pare sì, ma vedo che questo posto ha attirato un sacco di gente...» fece una smorfia infastidita, quindi, mentre sorrise alla sua libertà. Lui si che aveva capito di lasciarla in pace.
    Ancora non rispondeva ad Aaron sul rimanere con lui, tuttavia, ricercò di nuovo lo sguardo di Brian. La proprietaria confermò la presenza del bagno esattamente dove aveva detto Damien, ma quando la donna propose di accompagnarla, Alyce si tirò indietro «Oh, me la posso tenere. Insomma, lei ha il suo bel da fare con i clienti.» voleva aggiungere qualcosa riguardo il proporre Damien come suo accompagnatore, ma non fece in tempo che Brian iniziò a congedarsi. Oh, era così semplice congedarsi per la tanta gente? Quando Brian l'affiancò e le disse dove trovarlo, Alyce rimase un attimo basita e cercò lo sguardo di Damien, per pura conferma di quanto fosse interessante quell'uomo. Ora aveva due scelte, rimanere lì e cercare di fare amicizia con quello che lei non sapeva essere il suo capo, oppure seguire Brian?
    Fermò il braccio di Aaron «Ehi Doc. Rimani in zona, io... devo fare una cosa.» sorrise poi, cercando si sgusciare via verso la zona revolver.
    Quando raggiunse Brian, questo stava maneggiando il trio di revolver e alla sua domanda, Alyce lo guardò. Per alcuni secondi. In silenzio. In profondo e solenne silenzio. «Profondamente romantico.» rispose ridendo appena con fare sarcastico «Allora? Hai intenzione di prenderle?» domandò, poi, distogliendo lo sguardo e facendolo scorrere sulla merce «Io trovo decisamente interessante quel boccino mordente, poco più in là. Lo trovo estremamente simpatico da usare con qualcuno.» avevano sicuramente due modi macabri ma diversi di voler torturare la gente. Quando il sonorus di Sèléne interruppe quei pensieri, Alyce si rivolse verso di lei, per ascoltarla. L'asta, finalmente era giunta la notizia di quando sarebbe iniziata «Oh, Merlino. Se fino alle 23.30 questo posto continuerà a riempirsi di gente, penso che utilizzerò uno di questi aggeggi per liberarmi dei più fastidiosi.» commentò quasi tra sé, incurante se Brian potesse sentirla. Alla fine, non doveva mica limitarsi con lui, nel dire qualcosa che pensava, no? «Ehi, Brian... cosa credi sarà l'oggetto dell'asta?» domandò, poi, ritornando ad avvicinarsi al professore. Solo in quel momento notò che stava puntando una revolver verso qualcuno, minacciandolo di aiutarlo (?). Squadrò il suo interlocutore da capo a piedi, cercando di trattenere una risata per quel commento di Brian.
    Risponde a Aaron e Damien, poi se ne va a zonzo da Brian, osservando il boccino mordente e poi squadrando Keratack
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    Evalilith A. Drago
    Il lato oscuro della Luna ha un fascino tutto suo come tutte le cose legate al significato di 'sinistro', da sempre visto come un vocabolo dall'oscuro potere. Eppure ha un fascino tutto suo, in cui anche uno sulla retta via prima o poi cede, anche solo per un attimo.

    -


    La rossa alzò un sopracciglio sentendo il ronzio di voci che si lamentava dello 'scherzetto' fatto dalla Strega con la proiezione.
    "Davvero credevano che avrebbe fatto vedere il suo contenuto? Che stolte le persone, che siano Babbani o Maghi." Pensò scuotendo il capo ridendosela fra sé e sé.
    Tutta quella serata era chiaramente basata sull'Illusione che avrebbe spinto la gente ad accalcarsi in quello stabile anche dopo l'inaugurazione. Era piuttosto logico che quindi la proprietaria usasse delle Magie in grado di creare effetti illusionistici.
    Dopo qualche attimo dall'annuncio di Sélène, il tendone iniziò a svuotarsi poiché la calca migrò all'interno del negozio, anche se molti restarono a provare gli oggetti esposti.
    Evalilith è sempre stato un tipo solitario, per lo più la si conosceva per nome, perché ci si era trovati dentro al suo negozio per un motivo o per un altro, ma in qualunque caso, tutti i negozianti, compresa Sélène la conoscevano, anche se non avevano mai parlato direttamente con lei.
    Appena trovò un varco abbastanza largo, la rossa vi si infilò, potendo così alla fine entrare nel negozio, liberandosi un pò anche da quella sensazione di chiuso che la stava attanagliando.
    Una volta lì, il senso di claustrofobia le passò di colpo, grazie anche a qualche finestra aperta che permetteva il circolo di aria fresca.
    Ora che stava decisamente meglio, si dedicò alla perlustrazione del negozio.
    Come nel tendone, fu affascinata dal gusto scenografico usato dalla proprietaria. C'era un non so che di artistico ed i colori erano confortevoli benché la tematica del negozio fosse da tenere sott'occhio.
    Un contrasto interessante che coinvolgeva involontariamente chi era all'interno del negozio.
    La rossa girovagava per il locale senza però toccare nulla, non era poi così attratta e, in un certo senso, temeraria. Certe cose, nonostante la sua indole, le ponderava bene. Non si è mai fatta prendere dall'entusiasmo del momento con la Magia, come se avesse fra le mani un nuovo giocattolo con cui giocare.
    La Magia Nera ha il suo fascino, ma il come la si usa è ciò che indica se Oscura o meno, un dettaglio alla quale nessuno vuole o fa mai caso.
    Ad ogni modo, la rossa si passò una mano fra i capelli con lo sguardo vago.
    C'era un aroma di incenso molto forte, ma allo stesso tempo dolce che persisteva per il negozio, un misto tra frutti di bosco e muschio. Un'accoppiata davvero singolare, ma che funzionava, tutti sembravano gradire l'aroma, tanto da non farci caso. Ciò la incuriosì perché era un qualcosa di inusuale. Decise così di seguirlo, senza dare troppo nell'occhio. Voleva sapere da dove venisse, ma la gente ormai iniziava davvero ad essere troppa, tanto che non si accorse di chi gli era di fianco e, nel voltarsi, gli finì palesemente addosso.
    -Oh, mi scusi.- Disse massaggiandosi la punta del naso che si era scontrata con la spalla del malcapitato o la malcapitata.
    Quella spiacevole sensazione la portò a starnutire un paio di volte e lei coprì tutto con la stoffa della manica del vestito. Era come se della polvere le fosse finita nelle narici, ma era solo una sensazione dovuta all'urto.
    Starnuti che, più che tali, sembravano lo squittio di un topolino per quanto fossero di tono basso e stridulo.
    Evalilith sospirò a capo chino. Certe situazioni imbarazzanti la avvilivano tanto che era capace di perdere la voce, di iniziare a balbettare come una demente. Fortuna che però erano rari quei momenti e non li aveva dall'epoca della Scuola di Magia.
    Prima di puntare lo sguardo verso il malcapitato o la malcapitata, si distrasse girando gli occhi per la sala.
    Si era ritrovata al centro e, alzando il capo, vide un'ampolla trasparente sospesa da cui fuoriusciva l'essenza dell'incenso.
    Aveva raggiunto il suo scopo, quella piccola ricerca era andata a buon fine. Ora però doveva affrontare chi gli era di fronte.
    Decisamente, le interazioni umane le creavano un forte disagio, soprattutto se avvenivano attraverso eventi a dir poco fuori dalla norma.
    Poteva stare più attenta e magari avrebbe evitato quella brutta figura.
    -Mi scusi ancora. Sono stata attratta dall'odore di incenso presente nel locale.- Disse indicando con l'indice il soffitto con tono rassegnato.
    -Quelle curiosità strane che vanno soddisfatte, insomma.- Aggiunse facendo spallucce e sospirando lievemente.

    role scheme by jasoo
    Chi vuole, può decidere di essere il tipo o la tipa contro cui Evalilith va a scontrarsi ^^
     
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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni

    Hedwin rimase di sasso. Quand'era l'ultima volta che qualcuno gli aveva messo i piedi in testa?
    Sélène era arrivata ed andata con la stessa forza di un uragano e gli aveva dato solo il tempo per bofonchiare frasi sconnesse.
    -Che donna- Solo Cassandra si era comportata così con lui, ma lei era da tempo carne per vermi.
    -Papà, tu...lei- Sélène aveva preso alla sprovvista pure lui, che altrimenti, con tutta probabilità avrebbe agito per difendere il padre. Gli occhi erano confusi, ma sul volto aveva l'accenno di un sorriso. Il pomolo d'argento gli finì proprio sulla mandibola ed un dente volò a terra -Non provare a fare pensieri strani ragazzo mio e dai a quella testolina vodoo un ciuffo di capelli.- Il tono di Hedwin fu incredibilmente calmo ed ancora più calmo se ne stette lui quando la padrona di casa usò anche lei il sonorus per annunciare a tutti la data stabilita per l'asta, oltre che dare ulteriori info utili. Se i loro sguardi si sarebbero incrociati le avrebbe fatto un sorridente e teatrale mezzo inchino, quasi come se non fosse accaduto nulla poco prima.
    Certo, si era appena sfogato sul figlio, e questo un po' di serenità la donava sempre, ma c'era qualcos'altro che l'anziano volto tenne ben nascosto ai più ed anche, forse, a quel ragazzo che gli puntò contro una revolver.
    la mano fu portata al petto ed il viso entrò in modalità bambina innocente. -Io? Studiare la concorrenza?- girò gli occhi al cielo improvvisamente acido e seccato -Perché altro sarei qui sennò?- Quel biondo gli ricordava qualcuno. Sicuramente faceva parte della numerosa schiera di clienti del Paiolo Magico; se fosse entrato al Paiolo Segreto se lo sarebbe ricordato. Ad ogni modo, la scusa del sopraluogo informativo andava bene; non era il caso di soffermarsi sul desiderio di instaurare dei rapporti ben precisi, e non solo sessuali, con la propietaria di Magie Sinister.
    Harry ripresosi dal colpo si mise immediatamente davanti al padre per proteggerlo dall'arma Magitecnica. La bocca impiastrata di sangue.
    -Bravo ragazzo, ma levati dai coglioni e datti un contegno!- gli lanciò un fazzoletto mentre a Brian fu riservato un sorriso impertinente -La tua protezione non è necessaria contro questo qui- Che il docente gli avrebbe sparato dopo quella provocazione? Possibile, ma non del tutto probabile, almeno secondo la testa di Hedwin.
    Il contrabbandiere si mosse tranquillo verso il banco dove era presenta una seconda revolver ed il cartellino illustrativo; il suo occhio vigile difficilmente si faceva sfuggire qualcosa. -Almeno qui si è degnata di metterli.- lesse in un uno sguardo.
    -Interessante pistolino quello che hai in mano.- le mani si allargarono in maniera teatrale per poi indicare l'inguine di Brian -È di sicuro più grande di quello che ti trovi fra le gambe, ma è inutile contro chi non riflette su un preciso ricordo da eliminare.- Fece cenno ad Harry di abbassarsi vicino a lui. Il ragazzo con il fazzoletto sporco di sangue alla bocca eseguì.
    Qualunque cosa Hedwin gli sussurrò all'orecchio Harry sgranò gli occhi e guardò con odio il padre, poi si mise in ginocchio davanti a Brian senza discutere. -Tuttavia se vuoi provarlo questo è il tuo giorno fortunato! Ti si presenta dinnanzi un volontario.- Che le provocazioni lanciate al professore di Difesa Contro le Arti Oscure potessero essere perdonate offrendogli una vittima sacrificale?
    La serata si stava facendo interessante e la mano di Hedwin scivolò in una tasca a tastare il regalo portato per la padrona di casa; glielo avrebbe dato in quel momento? Non ancora, doveva godersi l'interessante test dell'artefatto in vendita; sembrava interessante.
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    Cora Delaine Layla Worthword
    Come molti babbani stavano sperimentando in quello stesso periodo, la segregazione era una tortura sottile e difficilmente descrivibile.
    Cora non era mai sola, certo che no, menché mai prigioniera, ma comunque conduceva una vita non libera, lontana da alcuni suoi affetti e costretta a rendere complicate anche cose molto semplice.
    Non se ne pentiva, certo, ma ciò non lo rendeva meno pesante. Uno dei pochi vantaggi di quella condizione era il fatto che le permetteva di apprezzare e non poco le poche boccate d'ossigeno che aveva dalla sua condizione, cosa che però la rendeva, agli occhi di molti, strana, stralunata 'Forse anche per questo Layla è perfetta... è strana anche lei...' lo diceva con affetto, ma sapeva come fosse vero e immaginava di avere quella stessa meraviglia negli occhi, quell'affetto e apprezzamento per cose semplici, come il semplice contemplare persone fare cose, e poter immaginare chi fossero, cosa facessero e perché fossero lì.
    Vide un Auror, chiaramente riconoscibile, vicino a quello che sembrava un ragazzino, con occhi semplicemente adoranti. Vide l'entusiamo negli occhi di Morrigan, la bellezza di Airwen, ma anche l'ingenuità di Kether 'Sono persone... e sono meravigliose per questo' il semplice vederli la rendeva felice, curiosa, ma per quanto le sarebbe piaciuto perdersi in quei piccoli dettagli, purtroppo, si era data un compito, e neanche lei poteva concedersi di venir meno alle sue stesse aspettative, specialmente con Damien Vanderwaal in giro.
    Offrì il proprio regalo a Sélène Du Marais, curiosa di vedere se l'avrebbe aperto e come avrebbe reagito, trasformando ogni cosa in un'occasione di studio (non a caso aveva uno splendido MAGO in artimanzia), anche se poi, quasi per divertimento, avvicino Damien, anche solo per scoprire se l'avrebbe riconosciuta con un altro aspetto e dopo tanti anni.
    Così fu, e lei, istintivamente, non poté che inclinare un piccolo sorriso "Successo piccolo quanto il vostro incidente" rispose lei, molto divertita da come l'altro stesse cercando, a modo suo, di mascherarsi senza farlo 'Siamo una bella coppia: lui ha il suo aspetto ma non il suo carattere; io ho il mio carattere ma non il mio aspetto' per quanto, ne era certa, non era mai il caso di star tranquilli vicini a lui, del resto Damien era un uomo incredibilmente più pericoloso di lei. Magari più prevedibile, ma molto più letale.
    Ne fu un esempio le sue seguenti parole rivolte alla proprietaria, che le fecero inclinare la testa ed incrociare le braccia, avendo una netta brutta sensazione, e osservando poi, per semplice spirito di osservazione, Brian che si allontanava dal gruppetto formatosi "Le pistole sono il modo migliore" rispose lei, un po' gelida, indicando un po' distrattamente le revolver memoriali "Un colpo alla testa: rapido, sicuro e indolore. Se si giunge a certe scelte si è sofferto abbastanza: non serve prolungare l'agonia"
    Il dito indice vide un pollice levato e quindi vennero puntati alla sua tempia, mimando il gesto dello spararsi, sotto quel sorriso angelico, che forse generava un certo disagio negli ascoltatori.
    Il gruppo si riformò rapidamente, del resto la proprietaria aveva un discorso da fare e loro comunque non potevano monopolizzarla. Osservò Alexander avvicinare la rossa mezza-veela e quindi si mise in disparte, forse per osservare tutti e nessuno, venendo ben presto avvicinata dal più interessante degli ospiti. Sorrise alle sue parole "E a te non scoccia fingerti una persona ben più umile di quella che sei davvero?" propose lei volgendo lo sguardo a lui, senza odio e senza rabbia, anzi, divertita "Il travestimento durerà quanto serve e comunque Nocturn Alley è una terra di confine, dove legale ed illegale si incontrano, quindi immagino che persino io possa starci" ridacchiò "Anche se forse è meglio non correre il rischio: i tuoi ex colleghi non serebbero molto d'accordo e mi dispiacerebbe distruggere il negozio, lo ha fatto carino, Selene, anche se forse le faremmo un sacco di pubblicità... magari sarebbe il più bel regalo di sempre..."
    Divertita, leggera, ci pensò su, posandosi anche un dito sul mento, volgendo poi lo sguardo all'altro criminale "Da imprenditore, cosa ne pensi, le spese di ricostruzione sarebbero ripagate dalla pubblicità? E... soprattuto: tu in quell'ipotetico scontro da che parte staresti?"
    Credeva davvero in un'allenza con Damien e la sua organizzazione? Forse, ma in vero stava semplicemente facendo sé stessa: osservava.
    Si staccò dal muro e dedicò un ultimo sorriso al bel criminale, compiendo alcuni passi e finendo a sbattere contro una strega "Errore mio..." disse lei, facendo istintivamente un passo indietro, decisamente non abituata al contatto fisico e per questo anche spaventata.
    Si portò una mano al cuore ed osservò la misteriosa strega, che ora starnutiva, forse per aver strusciato il naso o forse per il troppo uso di incenso, come ammise successivamente.
    'Non sembra pericolosa' si disse lei sorridendo e tendendo dolcemente la mano all'altra "Le curiosità vanno sempre soddisfatte, questo è il motto mio e del mio branco" o meglio, lo era di Layla "Se sei incuriosibile e ami l'incenso, dovresti raggiungerci ai nostri eventi di comunione con la natura, i Rainbow. Ne terremo prossimamente uno nell'isola di Skye: dovresti fare un salto e chiedere della capobranco e sciamana, Layla Worthword" propose lei, allontanandosi poi, forse perché scossa da quel contatto, nonostante tutto, vagando e trovando un altro soggetto molto interessante, che avvicinò per sport.
    "Aaron Barnes, l'uomo che potrebbe comprare tutto quello che c'è qui e anche di più" propose lei mettendosi non troppo distante dal bel medimago "Con lei all'asta partiamo tutti con un grosso svantaggio, possiamo confidare nella sua pietà?" domandò lei giocosa, stiracchiandosi poi un poco "Speravo di poter portare a casa qualcosa per il mio branco e i nostri eventi di comunione, i Rainbow..." cinguettò lei, forse solo curiosa di conoscere un ragazzo tanto ricco, per capire da che parte stesse e potesse stare.
    Sii il cambiamento che vuoi nel mondo
    RevelioGDR

    Cora interagisce con Damien, Evalilith e quindi Aaron
     
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Definire Kether un pesce fuor d'acqua sarebbe stato assolutamente riduttivo dato il contesto: decisamente non era tipo da ambienti illegali e non aveva neanche tutto questo coraggio o voglia di mettersi in gioco in tal senso; a pensarci bene, non era neanche questo mostro di simpatia e compagnone 'Sì, insomma, ok, sono ametrino, ma ehi... con chi dico io' pensava infatti lui, non sapendo se essere grato o deluso dalla sostanziale indifferenza della negoziante, che però assolse in pochissimo tempo, avendo fin troppe persone e cose cui pensare.
    Sgattaiolò via, forse prima anche che lei potesse ripensarci e tirarla dentro discorsi allegri come il modo migliore per morire, e quindi avvicinò istintivamente le persone che lì dentro erano probabilmente le più buone: Alexander Olwen e Thomas Richenford. Non un pessimo piano in vero, ma decisamente fallato dal suo atto di lesa maestà: salutare Thomas e non Xander era davvero un errore tanto grave quanto dilettantesco, perdonabile forse solo per via dell'età e della timidezza, ma non certo da qualcuno come il moro degli Olwen, che infatti colse subito la palla al balzo per far presente al cadetto come lui potesse essere, potenzialmente, Cora Delaine.
    "Non commercio droga, per quanto sia favorevole alla loro liberalizzazione!" fece presente lui, incrociando quasi seccato le braccia, non sapendo manco lui in che vespaio si stava, potenzialmente cacciando.
    Gonfiò le guance, ma poi comunque arrossì sotto lo sguardo dell'auror, visto che non aveva la forza di sostenere degli occhi così solenni se non in un primo momento, sospinto dal proprio animo polemico.
    Si mise in un angolo ed osservò i due allontanarsi, facendo solo un cenno del capo al più giovane dei due e ricambiando la presentazione con un freddo, oramai, "Piacere" spostandosi poi verso di gadget in esposizione ed iniziando, un po' distrattamente a studiare gli anelli e i boccini mordenti.
    Ascoltò il discorso di Selene, applaudendole, sobbalzando infine, quando Thomas ricomparve davanti a lui "C-come?!" squittì lui voltandosi e trovandosi un po' per caso in mano un anello di Crono, fissando l'altro con enormi occhi.
    'E' il ragazzo di prima...' lo realizzò quasi subito, stupito di incrociarlo ancora e lentamente aprendosi in un piccolo, timido sorriso, abbassando lo sguardo e soppesando le sue parole "No veramente... sì ecco, sono venuto di mia iniziativa... nel senso... mi sembrava giusto porgere gli omaggi ad una nuova vicina... per quanto non molto vicina ecco" ammise lui, passandosi un dito sotto al naso.
    "Solo... sì ecco, non conosco nessuno..." ammise lui, rigirandosi l'anello in mano ed indossandolo quasi distrattamente ritrovandosi di colpo nel corpo di un quindicenne.
    RevelioGDR


    Kether accusa lo sguardo di xander e girovaga fino a prendere un anello di crono. Parla con Thomas, indossa l'anello senza volerlo davvero e torna a 15 anni
     
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    Charles Freeman | Auror
    Dedicò un sorrisetto ad Alyce, prima di annuire. Sì, infatti credo che non me ne starò qui a lungo... sospirò, prima di allontanarsi da lei e vedere cosa avessero in serbo quei banchetti, sperando ci fosse qualcosa di interessante. Nel passare, sorrise ad Airwen e poi si diresse verso i boccini, dapprima limitandosi ad osservarli. Nel farlo, notò Alexander là affianco. Non era un tipo molto socievole, Charles, ma di meglio da fare non ne aveva, quindi fece un tentativo approcciando il giovane auror. No, fortunatamente sono qui in veste non ufficiale. Scrollò le spalle, rivolgendo uno sguardo a "Tommy", ma non fece nemmeno in tempo a far qualcosa -tipo salutarlo- che quel dannato boccino gli morse il pollice. Non forte, fortunatamente, ma abbastanza da farlo imprecare. Cazzo, che diamine sono questi cosi?
    Nell'atto di girarsi, vide una Mano della Gloria che indicava un cartello con scritte le spiegazioni sul funzionamento del boccino. Charles sbuffò, agitando leggermente la mano nella speranza che quell'affare si staccasse dal suo dito, dopodiché si sarebbe diretto da un'altra parte, magari a fare conversazione con qualcuno, giusto per scacciare quell'ombra di noia che stava calando su di lui.
    Fece un mezzo giro su se stesso, perlustrando la sala con gli occhi, indeciso sul da farsi. Ma la verità è che non aveva la più pallida idea -né la voglia, se è per questo- di cosa fare.
    Poco dopo, la proprietaria iniziò a parlare, presentando in linea generale come sarebbe andata la serata. Annuì tra se, riflettendo se stare abbastanza a lungo da guardare l'esposizione e l'andamento dell'asta o se lasciare il negozio prima. Ad ogni modo, si rigirò verso gli articoli in prova, avvicinandosi ad uno particolare che lo incuriosiva. Delle specie di penne(?) -Black Quill- e saggiandole con le mani, sperando che non lo aggredissero come il boccino.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR

    Risponde ad Alyce, risponde ad Alexander e prende in mano la Black Quill
     
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    Airwën O'Neill
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    Sii ciò che vuoi essere Te, non ciò che gli altri pensano tu debba essere...

    Aveva sorriso e ascoltato i due ragazzi parlare e presentarsi interessata, tanto da rispondere a Morrigan con un << Sì, diciamo che le informazioni date dal capovillaggio su quello che era successo al Capitano Ludwin lasciavano intendere un possibile controllo mentale, peccato che con quei rapaci canterini che ci attaccavano non sono riuscita a utilizzare le pozioni in tempo, ma almeno ho aiutato Jonathan contro quella ciurma di simil-zombi! - ridacciò, soddisfatta di esser riuscita a teletrasportare la pozione nella tasca del predone, ma soprattutto della battuta sulle catene di Houdini - Mi piace il tuo modo di pensare! Non sei come gli altri Denrisiani di mentalità così ristretta da guardare ancora con sospetto e diffidenza una ragazza venuta al villaggio quasi un anno prima per sostituire la zia druida, compagna del precedente druido del villaggio...>>

    Dalle sue parole e dal tono infastidito si capiva che l'ostilità di alcuni Denrisiani nei suoi confronti ancora non l'aveva digerita, infondo era la stessa persona che curava e preparava le pozioni e decotti necessari al villaggio insieme all'altro druido con cui non era ancora riuscita a parlare.

    << Ora che mi ci fai pensare, appena a Hidenstone finisce la preparazione ai M.A.G.O., devo andare a parlare con Jason.>>

    Era più un appunto mentale personale, infatti tirò fuori il proprio taccuino in cuoio lavorato con decorazioni dorate e con la penna, che ad un'occhiata più attenta di Alexandre probabilmente l'avrebbe riconosciuta come la stessa con cui aveva scritto il proprio numero sul torace nudo del ragazzo al loro primo incontro, si annotò il messaggio per poi aggiungere rivolta a Morrigan:

    << Già che ci sono, passami il tuo numero di magifonino, così ci sentiamo per una bevuta da Jonathan quando torniamo al villaggio, qualcosa mi dovrà pur pagare per averlo aiutato per tutta la missione!>>

    Non solo era una persona piacevole con cui chiacchierare e scherzare, ma magari, con lui al suo fianco e dopo aver fatto conoscenza dell'altro druido, la gente avrebbe potuto incominciare a fidarsi di più della giovane straniera.
    Si era dimenticata completamente di non aver ancora detto niente del proprio lavoro a Denrise ad Alexandre, ma non credendolo un problema aveva continuato a chiacchierare con l'ex-compagno d'avventure, per poi girarsi verso il bel moro alle sue spalle e con un sorrisetto provocante gli aveva sussurrato:

    << Non esser geloso se ho chiesto il numero ad un altro ragazzo, il tuo è già tra i miei Preferiti e abbiamo la nostra cena ancora in sospeso che ci aspetta... - detto questo gli diede un innocente bacio sulla guancia come aveva fatto lui con lei, godendo un attimo del suo sensuale viso, prima di fare un saltello indietro tornando dritta con la schiena - Vado a dare una veloce occhiata ai boccini mordenti visti prima verso l'ingresso, per quanto un poco masochisti, li trovo alquanto utili per scoprire qualche bugiardo, soprattutto tra i miei studenti ad Hidenstone!
    Aspettatemi qui, torno subito e sicuro prima dell'asta, così assistiamo insieme!>>


    S'incamminò rapida verso dove aveva visto le piccole sfere nere, ma il suo sguardo cadde casualmente su un lembo di tendone sollevato per permettere agli ospiti di uscire a prendere una boccata d'aria fresca, intravedendo così il profilo di una persona per lei inconfondibile.
    Si morse il labbro nervosa, cercando di distogliere lo sguardo e dirigersi verso il suo probabile acquisto della serata se l'oggetto all'asta non fosse stato di suo interesse, ma come un magnete era attirato dal suo polo opposto, il suo lato masochista quella sera era particolarmente forte, non tanto per l'oggettino che voleva comprare e che a scuola sicuramente l'avrebbe mangiata viva già dalla prima lezione, piuttosto per il fatto che, pur odiando ogni singola cellula del suo corpo, si era mossa verso di lui.
    Quando fu fuori, dovette ammettere che respirare un po' di aria pulita e senza il fumo dei narghilè non era stata una brutta idea.
    Vedendolo girato di schiena, il suo riflesso più istintivo fu di avvinarsi, lentamente la mano destra si sollevò col desiderio di toccarlo, di risentire il suo calore sulla propria pelle... il cuore batteva così forte che avrebbe potuto esploderle nel petto e respirare divenne quasi difficile.

    [Airwën non lo fare... Fermati.
    Ritrova te stessa, dov'è la ragazza che non si fa mettere i piedi in testa da nessun ragazzo e che ingoia le delusioni?
    Era giusto che stessi male per il tuo ex, dopo anni d'imbrogli, ma non permettere al tuo cuore di star male solo per un colpo di fulmine che sai di poter superare, soprattutto ora che stai conoscendo Alexander...]


    La mano si fermò a mezz'aria, il braccio non ancora abbastanza teso per rivelare la propria presenza ad Aaron.
    Ancora incerta la ritirò indietro e per resistere ad altre possibili tentazioni, la incrociò con l'altra davanti al petto, fingendo un leggero freddo che in verità non aveva benchè quanto il vestito la lasciasse scoperta.
    Prese un profondo respiro, raccogliendo quanto più coraggio riuscisse a trovare, la mente che le mandava mille messaggi su come poteva iniziare a parlargli, finchè non decide di farla finita con tutta quella storia:

    << Sei un IDIOTA e io ancora più scema di te ad essere qui a parlarti.>>

    [Wow Airwën, complimenti per l'accurata scelta delle parole per iniziare una conversazione proprio con lui!]

    << Credevo che fossi interessato a rivedermi, a risentirmi, invece NIENTE! Mi ero promessa di non fare più primo passo con un ragazzo, per quello successo col mio ex, e te lo avevo detto, sicuro l'ho detto a Blake e lui te l'avrà riferito, eppure sono venuta in ospedale quando è stata dimessa mia sorella, ma non c'eri, ho pure riprovato una seconda volta con la scusa delle cure per Denrise, ma non ti ho mai trovato. - Evitava con accuratezza di girarsi verso di lui, non voleva guardarlo negli occhi e perdere così la determinazione trovata nel buttare fuori mesi e mesi di agonia - Se ti ero sembrata troppo esuberante o invasiva avresti potuto dirlo invece di andartene col tuo bel sorrisetto dicendomi di sapere dove trovarti. E per la cronaca, mi ero anche scritta le domande da farti per aiutarti a studiare l'argomento dell'articolo e allenarmi io con le interrogazioni!>>

    Si zittì all'improvviso, abbassando lo sguardo imbarazzata per cosa aveva appena rivelato...
    Aveva studiato quello stupido trattato di medicina per giorni con l'intento di capirlo, tanto da potergli fare domande come fosse la sua professoressa, aveva fatto le corse per prepararsi in tempo con le dimissioni della sorella dall'ospedale, ma non lo aveva più trovato...
    Forse aveva scelto i giorni sbagliati? O forse era semplicemente destino che non lo rivedesse.
    Tutte le cose che avrebbe voluto dirgli si mescolavano e rincorrevano nella sua testa, confuse su quale avesse la precedenza sulle altre, creandole un ronzio fastidioso precedessore di un bel mal di testa unito al nervoso di tornare a parlargli.

    << Capisco che hai avuto da studiare per la laurea, ma avresti potuto farti vivo dopo aver scoperto che ero riuscita a diventare docente a Hidenstone quindi professoressa di TUO fratello... Come hai saputo che avevo votato a sfavore della sua espulsione, sapevi per certo che ero riuscita a superare il colloquio per una delle cattedre più ambite a pari se non di più a quella di Hogwarts.>>

    Restava in ascolto dei rumori che venivano da dentro il tendone, aveva promesso di tornare prima dell'inizio dell'asta e così avrebbe fatto...

    << Se fossimo ancora ai tempi in cui la mia famiglia regnava sulla sua parte d'Irlanda, avrei potuto gettarti nelle segrete del mio castello o semplicemente farti uccidere dal mio Leipreachán assassino di fiducia.>>

    Cercava disperatamente di nascondere con l'umorismo il dolore che la delusione per il suo comportamento le aveva causato, ma non era facile sopprimere mesi di dubbi e paturnie a chiedersi perchè aveva deciso di non ricontattarla, o cos'avesse sbagliato quando in lei c'era proprio niente di sbagliato... e quel giorno aveva conosciuto Alexander, verso cui iniziava a provare qualcosa di ben oltre il bisogno di dimenticare il medimago.
    Nervosa e insicura su cos'avrebbe portato quella conversazione, afferrò distrattamente una ciocca dei lunghi capelli rossi e come aveva fatto prima di incontrarlo dentro il tendone, quando aveva percepito la sua presenza prima ancora di vederlo, iniziò a rigirarsela tra le dita. Il suo intento non era di sedurlo, ma più un tentativo di darsi una specie di auto-rassicurazione, infondo quando era piccola, sua madre le accarezzava sempre i capelli per tranquillizzarla e lei faceva lo stesso con la sorella.
    Era diventata un'abitudine che faceva senza rendersene conto, come il mordicchiarsi il labbro quando era nervosa, concentrata o eccitata/intrigata.

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    // Interazione con Aaron

    Edited by LadyShamy - 12/5/2020, 05:28
     
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    Inaugurazione di Magie Sinister

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    Scampato il pericolo di una rappresaglia da parte del proprietario del Paiolo Magico, ed annunciato lo svolgersi di quella serata, Sélène lasciò gli astanti ad interagire tra loro; l'unico che fu effettivamente considerato fu Damien, con il suo dire a riguardo della sorte di Sinister: la strega latina si era inventata quella menzogna giorni prima solo per intimorire Aaron, ed ora qualcuno le veniva a dire che quella storia inventata sul momento era vera? Si stupì non poco, la donna, nell'apprendere ciò, ma preferì non mostrare questo suo momento di destabilizzazione, lasciando quindi gli astanti a proseguire nelle loro azioni. Aprì quindi i pacchetti di Aaron e della lupa mannara, e, se da un lato sorrise nel vedere il biglietto lasciatole dal suo socio del San Mungo, beh, quello di Cora non venne accolto poi così bene: Sélène, nello scoprire che la lupa mannara che si trovava in negozio era una persona sotto pozione Polisucco, le lanciò uno sguardo decisamente adirato, non le piaceva per nulla avere gente che non la rispettava o che non rispettava le sue regole in casa sua, motivo per cui decise di punirla in un modo che avrebbe dimostrato eventualmente la sua buona fede.
    Nel vederla nelle vicinanze di Aaron, quando i due ebbero finito di discutere, la proprietaria del negozio raggiunse Cora, e, dopo essergli arrivata dinnanzi con aria naturale, le lanciò un'occhiata feroce, capace quasi di far raggelare il sangue per quanto era arrabbiata, Mettiamo subito le cose in chiaro, esordì la strega latina, con tono decisamente irato, ma abbastanza moderato da non farsi sentire da altri astanti, Non mi interessa minimamente il motivo del suo camuffamento, o a chi ha rubato l'aspetto, ma sia ben chiara una cosa: io qui non voglio problemi. Lei si è deliberatamente introdotta qui senza rispettare le misure di sicurezza che ho imposto ad ogni cliente, e pensa di passar impunita? Oh no mia cara, se è questo il suo pensiero, si sbaglia di grosso, sentenziò la donna incrociando le braccia al petto, Tra poco inizierò con le dimostrazioni in un'altra stanza, e la voglio presente: mi servirà un volontario per mostrare un articolo, diciamo, in tema con il suo costume da lupa mannara, e lei, che lo voglia o no, mi farà da volontaria. O questo o la faccio sbattere fuori, e visto che qui in giro ci sarà sicuramente qualche Auror, vorrei ben vederla a spiegare loro le motivazioni del suo travestimento, concluse quindi Sélène, lasciando poi Cora senza possibilità di replica, prima di tornare al bancone, sistemando al volo i vari cataloghi prima di annunciare la dimostrazione.
    Si sarebbero fatte le 22:45 quando, con un ennesimo Sonorus, Sélène prese nuovamente la parola facendosi notare da tutti i presenti: Buona serata a tutti, spero vi stiate divertendo, iniziò lei, Da ora avrà inizio la dimostrazione di articoli che mio malgrado non mi è stato possibile esporre per lasciarveli utilizzare; chiunque sia interessato mi segua pure nel retro del negozio, e con quelle parole, ed un giro di serratura di una pesante chiave d'ottone, la cinerea porta alle spalle del bancone si aprì.
    Chi si fosse spinto oltre quella soglia, si sarebbe trovato, dopo un corto corridoio illuminato solo da delle candele appese a muro, in un grosso stanzone i cui muri erano tappezzati di scaffali e biblioteche, ricolme di libri a riguardo delle magie oscure più disparate; in una teca di vetro, alle spalle di un piccolo palchetto e posizionata al di sopra di una libreria, vi era la famosa valigetta che sarebbe stata oggetto dell'asta, mentre sul palco vi erano un trio di oggetti molto diversi l'uno dall'altro. In primis un piedistallo che sorreggeva una collana di perle nere, appoggiata su d'un panno; a seguire, su d'un piedistallo lì accanto, vi era una seconda collana, una semplice catenella avente come pendente quella che pareva una goccia di sangue cristallizzata e luminescente; infine vi era una statua di pietra, un lupo, altro quasi neppure un metro, e dall'espressione estremamente famelica sul muso. A completare quel quadretto di salone espositivo, vi erano cinque file di sedie distanziate di almeno tre metri rispetto al palco, così da aver spazio per le dimostrazioni del caso, mentre una serie di lanterne pendevano dal soffitto, donando la giusta illuminazione alla stanza, che rivelava una porta identica a quella di ingresso sul lato opposto a questo stesso.
    Una volta che la stanza si fosse riempita di gente, la strega latina avrebbe nuovamente preso parola: Grazie mille a tutti per essere qui stasera, in questa sala, tra una cinquantina di minuti circa si terrà anche l'asta, ma per adesso mi limiterò a esplicarvi nel dettaglio questi tre articoli, decisamente troppo potenti o comunque rari e pericolosi, per essere esposti dinnanzi alle folle, esordì, avvicinandosi quindi alla statua, Ciò da cui inizierò, signori e signore, è questa: la Statua del Lupo Famelico. Penso tutti voi, per quanto questa sia di natura Nomag, conosciate la fiaba di Cappuccetto Rosso, o Rotkäppchen, come titolata dai Fratelli Grimm, e beh, questa statua è il vero e proprio lupo di quella storia, spiegò, E' uno strumento magico molto potente, che, una volta determinato il proprio bersaglio, non si ferma dinnanzi a nulla sino ad averlo catturato, intrappolandolo dentro di se senza che qualsivoglia persona possa notare la presenza del malcapitato nel ventre di questa statua.
    Guardò quindi in giro, ed una volta che avesse incontrato lo sguardo della falsa lupa mannara, Sélène si sarebbe esibita in un crudele sorriso nei suoi confronti, Per mostrarvi le potenzialità di questa statua, mi serve però un volontario che ne subisca gli effetti, e che dia, per farla funzionare, un qualcosa di proprio, che lo rappresenti, e che lo renda così un bersaglio. Chi se la sente? Domandò quindi, aspettandosi che Cora si facesse avanti. Cosa avrebbe fatto? Avrebbe preso parte alla dimostrazione, o sarebbe andata incontro agli Auror, denunciata dalla stessa Sélène?


    Note Off:Chi non presenzia alla dimostrazione sarà libero di continuare a testare i vari articoli esposti.

    SCADENZA: 23:59 del 17/05/2020
     
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