Votes given by Jesse Lighthouse

  1. .
    Esattamente!
  2. .
    f6b03b65f525340354e75deb41e1d294
    Blake Barnes | 18 | Black Opal
    Se qualcuno gli avesse detto che in una festa del genere se ne sarebbe stato in disparte, non ci avrebbe mai creduto ed avrebbe riso come non mai in maniera frenetica e fino a sentirsi seriamente male. Blake era nato per quelle cose, era nato per le feste e i gavetoni erano qualcosa che lo riempivano sempre di gioia. L'acqua, in generale, era qualcosa che gli piaceva e poi in altri tempi avrebbe anche aggiuto che le magliette bagnate delle ragazze in bikini erano la cosa che più amava nella vita. Qualcosa di incredibile era successo e forse tutte quelle punizioni,gli esami, il fatto che non riusciva più a fare cose zozze come avrebbe voluto, suo fratello, le botte che aveva preso da Phill, lo avevano un pò calmato, o semplicemente stancato. Era stanco ed infatti rimase quasi in disparte per tutto il tempo ad osservare i suoi amici. Non sapeva esattamente il perchè di tutto quello ed in un certo qual modo neanche voleva saperlo. Il fatto era che voleva starsene solamente un pò in pace e per un egocentrico come lui non era poi buon segno. Infondo stava cambiando e quello era sicuramente un buon segnale, in quanto si vedeva che stesse maturando ma... ma a Blake mancava il Blake vecchio, era quello il punto. Quando sentì Jesse avvicinarsi e dirgli che aveva chiesto ad adamas di uscire, Blake riprese magicamente vita. COSA? Andiamo, gli sembrava il caso di dirgli una cosa del genere in quel momento? poi venne beccato dalla pistola di Skyler e poi scosse il capo cercando di riprendersi, ma ehi, una volta che la festa è finita era difficile fare qualcosa. Comunque, decise di andare dall'unica persona che in quel momento gli sarebbe mancata da morire ed infondo era contento che Jessica si era comunque divertita ed aveva fatto la sua giornata di pace con i suoi amici. Era bello vederla sorridere visto e considerato che ultimamente non vedeva altro che lacrime e disperazione nella sua vita. Che poi... cosa c'era da disperarsi? Era vivo e vegeto se voleva starsene un pò per fatti propri non doveva essere poi un male così altroce! Perchè le donne non capivano mai quando dovevano fermarsi? Si morse il labbro e poi andò da Jesse. Ti verrò a trovare, e tu hai un biglietto, insieme ad Erik, per venire da me a Dubai. Non voglio scuse! Aggiunse poi sorridendogli appena. Non gli aveva detto niente ne a lui ne ad Adamas, ma si, c'era sicuramente tempo per torturarli un pò, ed infondo Blake, per quanto adorasse mettere le persone in difficoltà, gli piaceva farlo con un certo stile, ed in quel momento non era proprio al top. Non era uno che si accontentava delle battutine, se doveva mettere in difficoltà qualcuno, edAdamas sarebbe dovuto essere pronto a quello, perchè prima o poi sarebbe successo, gli piaceva farlo per bene.
    Comunque, alla fine l'ora di tornare a casa era bella che arrivata e la situazione non gli dispiaceva per niente. Andò a dare un bacio a Lilith prima di dirle che sarebbe andato un secondo da Jessica, poi si sarebbe avvicinato alla corvina ed avrebbe sospirato. Io sono a Londra per un pò di tempo, quindi ci vediamo e poi volevo chiederti se volevi venire con me ed Aaron a Dubai... insomma so che sei povera e che non te lo potresti mai permettere, quindi vedila come una buona concessione da parte dei Barnes. Che dici? Chiese poi sorridendole ancora. Infondo era il suo modo carino per fare qualcosa per lei no? Non aveva nessuna intenzione di farla rimanere a Londra a deprimersi e poi Lilith sarebbe andata anche lei, o comunque lo sperava, quindi potevano tranquillamente passare una bella estate. Sicuramente avrebbe invitato anche Lucas e Mia, ma in quel momento la sua priorità era far star bene Jessica, Jessica ed i suoi drammi senza senso, o almeno per Blake erano davvero classificati in quel modo. Le sorrise e le fece un occhiolino. Attendo una risposta! Buon rietro a casa Whitemore! In effeti anche lui non vedeva l'ora di salire su quel coso mostruoso, mettersi in viaggio e tornare in camera sua. Aveva veramente bisogno di riposo prima di cominciare Mago, anche perchè non era scontata la sua promozione come invece era scontata quella dei suoi compagni. Si, era preoccupato ed in quel momento gli serviva veramente un pò di pace interiore. Erano successe così tante cose in quell'anno che davvero non riusciva più a contenere tutto. I professori, comunque, potevano seriamente ritenersi soddisfatti, era passato un evento e Blake Barnes non aveva picchiato ne dato fuoco a nessuno. Un grande passo avanti no?
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
  3. .
    tumblr_phc1g0wHXm1qdt2dio7_r1_500
    Adamas Vesper
    Studente | 17 anni

    Era dunque quello il suo destino? Veder svanire nel nulla le possibilità con tutti coloro per cui provava qualcosa di più grande dell’amicizia, che forse sarebbe potuto diventare amore, con un po’ di buona volontà e duro lavoro? Thomas - Dio, faceva ancora male, quel nome - mandato a Durmstrang per essergli stato vicino. Nikolai, sparito chissà dove, prima che potesse fare i conti coi suoi sentimenti. E infine, Jesse, colui che per qualche istante era sembrato paradossalmente il più raggiungibile… probabilmente, aspettarsi emotivamente qualcosa da lui non era stato giusto, però non era stato possibile rallentare il suo cuore.
    ‘No, non è giusto - ha il diritto di essere confuso… in questo momento, in queste circostanze…’
    Sentì ingigantirsi il groppo in gola, ma lo ricacciò: non era giusto piangere di fronte ad un ragazzo, altrettanto sperduto, altrettanto spaventato. Non era giusto farlo sentire in colpa, perché Adamas sapeva bene che al cuor non si comanda.
    ‘Ma questo… non significa che io non possa riprovarci… tra un po'...’
    Perché aveva deciso, già da qualche tempo (seppur inconsciamente), che il tempo di fuggire era finito; e, forse, per stare con un ragazzo come Jesse avrebbe dovuto dimostrare agli dei, al mondo, a se stesso, che fosse necessario saper combattere, anche se ciò avrebbe portato ad una sconfitta.
    Forse quella battaglia era stata persa - o forse non era mai stato destino vincerla. Però, se c’era una lezione che la duplice natura di Tassorosso e Serpeverde gli aveva insegnato, era che per alcune persone vale la pena rimboccarsi le maniche e tentare il tutto per tutto, incuranti di quanto potesse bruciare il cuore.
    Cacciò indietro le lacrime, comprendendo il turbinio che doveva albergare nella mente di Jesse.
    “Va tutto bene - te l’ho detto, non pretendo una risposta nel breve termine. E sì, sono d’accordo - è un casino” ridacchiò leggermente, per stemperare la tensione creatasi. “Ma… a tutto c’è rimedio, no? Comunque, ci sto - ti avevo promesso un allenamento in compagnia, e mantengo le promesse fatte agli amici…”.
    Sorrise dolcemente a Jesse, prima di allontanarsi un poco; non era giusto ammirarlo come aveva fatto fino a quel momento, date le circostanze. Si limitò a concentrarsi sul suo respiro, e su quello di Jesse; se fosse stato il loro ultimo momento assieme, almeno avrebbe cercato di imprimerlo nella memoria. Per quanto fosse estremo il casino che stavano combinando, aveva un vago senso di pace; aveva espresso i suoi sentimenti, senza mezzi termini, senza compromessi. E forse, a volte, si può sperare solo di essere altrettanto assertivi.
    Finirono l’allenamento nel silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri; Jesse sembrava essersi impegnato ancora più del solito, probabilmente per non pensare.
    “Sì, ho finito anch’io… non ti preoccupare…”
    Le parole di Jesse lo convinsero che, per quanto nebulosa, esistesse effettivamente qualche speranza; tuttavia, non volendo gongolare per la vittoria di una guerra appena avviata, e che ancora poteva finire in catastrofe (soprattutto visto che lo spettro della minaccia di Blake aleggiava sul suo capo), si limitò ad ascoltare attentamente. Guardò Jesse, cercando di evitare di apprezzare soltanto la meravigliosa vista ma di vederlo come la persona per cui aveva una cotta.
    “Per quanto vale, Jesse” (‘Oddio, forse è la prima volta che lo chiamo davvero per nome…’) “non ti considero affatto un disastro… né credo che ti rispecchi in nessuno degli appellativi con cui ti descrivi… ma ti prometto che non me ne andrò - beh, dalla tua vita, intendo. Per la Sala delle Necessità, invece, credo che sia arrivato il tempo di andarsene…”
    Sarebbe uscito insieme a Jesse, dopo aver raccolto i suoi pochi averi dalla stanza; avrebbe tanto voluto aggiungere altre parole, forse più ardenti, sicuramente più pericolose, ma si trattenne. Anche Adamas aveva bisogno di rifletterci sopra, dopotutto. Tuttavia, nulla gli vietava gesti o parole amichevoli e poco minacciose per la psiche di entrambi.
    “Beh, quando vuoi di nuovo allenarti, o parlare… io ci sono.”
    Sorrise, compiendo il gesto più semplice e cordiale di tutti: tese la mano a Jesse per una stretta. Come a condensare, in quel gesto, la promessa che sarebbe rimasto, nonostante tutto.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
  4. .
    tumblr_phc1g0wHXm1qdt2dio7_r1_500
    Adamas Vesper
    Studente | 17 anni

    Erano giorni davvero strani: il Coronavirus dominava ormai il mondo Babbano, e le notizie su quella malattia erano giunte anche ai maghi, seppur al momento questi ultimi sembrassero fortunamente immuni. Tuttavia, anche un Purosangue come Adamas doveva ammettere che la situazione per la comunità magica fosse preoccupante, per cui tutto sommato cercava di mantenere una certa distanza sociale - insomma, più o meno come aveva fatto ad Hogwarts.
    Solo che… l’Ametrino non era lo stesso che era stato ad Hogwarts.
    Ormai era riuscito anche a farsi degli amici, e avrebbe tanto voluto farsi stare insieme ad un ragazzo speciale. Ma, dopo la loro conversazione di quasi un mese prima, non aveva più fatto molte mosse - o almeno, nulla degno di rilievo. O che Blake avrebbe biasimato apertamente.
    Ma stare tranquillo ad aspettare che entrambe le tempeste, quella sociale e quella emotiva, passassero… ecco, non sembrava più un’opzione.
    Ed è così che Adamas si era ritrovato, in quel periodo, a leggere online vari articoli su come chiedere ai ragazzi di uscire e melensaggini simili. Non era propriamente convinto di tutto ciò, anzi: sapeva che avrebbe avuto bisogno di un confidente, un amico - insomma, qualcuno che non fosse Blake (che probabilmente l’avrebbe semplicemente dissuaso dal fare una mossa con Jesse), e che non fosse Jesse stesso.
    ‘Non ti puoi confidare con il ragazzo per cui hai una cotta… questo è stato ampiamente appurato, vero Adamas?’
    Aveva pensato a lungo chi, in tutta l’Accademia, avrebbe potuto capirlo e magari dargli buoni consigli.
    Jessica? No, anche perché non sapeva come le cose stessero tra la ragazza e Jesse. Si erano baciati, e magari non c’era stato altro; però come puoi confidarti ad una tua ipotetica ma probabile rivale in amore? Aveva così scartato anche le altre ragazze: non si sentiva pronto per chiedere consiglio a loro, tanto più che… magari provavano qualcosa per Jesse.
    Erik? No, era troppo legato al Black Opal, e chissà che non provassero qualcosa l’uno per l’altro.
    Blake era stato scartato, per ovvi trascorsi turbolenti su quello stesso argomento.
    Qualche giorno prima, a lezione, aveva avuto l’idea: Howard. Gli era sempre sembrato un ragazzo carino e per bene, e probabilmente se non avesse provato qualcosa per Jesse gli avrebbe chiesto di uscire - sempre se avesse trovato il coraggio. E poi, probabilmente avevano vissuto esperienze abbastanza simili da potersi capire.
    Perché, in quel momento, ciò che serviva ad Adamas (e alla maggior parte delle persone) era avere un amico vicino, se non fisicamente, almeno emotivamente.
    Aveva avvicinato Howard sopo cena, in maniera imbarazzata, con una scusa futile che ormai non ricordava neanche più, prima di aprirsi un pochino.
    “Ascolta… non voglio disturbarti, ma al momento mi servirebbe qualche consiglio per una questione di cuore e… non so davvero a chi chiedere.”
    Ricordava, come al suo solito, di aver abbassato gli occhi arrossendo un poco; tuttavia pareva che il buon cuore di Howard avesse prevalso, visto che quella domenica (addirittura, la Domenica delle Palme) si erano dati appuntamento.
    ‘Ma… perché proprio le cucine? Ma… possiamo davvero stare qui? Boh, non mi pare che Howard sia il tipo da infrangere le regole… speriamo bene!’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Adamas ha adottato Howard per il compleanno del Revelio
  5. .
    18 YO Dioptase Big bro
    NEVER TRUST ANYONE TOO MUCH, REMEMBER THE DEVIL WAS ONCE AN ANGEL

    Si stava davvero scocciando di quel ragazzino. Cameron non era un ragazzo con una pazienza infinita. Anzi, a dire il vero ne aveva ben poca. Si chiese, per un attimo, chi fosse stato quell'idiota che aveva deciso di dare ad un essere simile la carica di Prefetto. Non aveva mai visto nell'Opale, una persona adatta per quel ruolo. Lui lo considerava decisamente senza carattere, così come considerava senza carattere molte altre persone, come per esempio Ayla. Ma Lighthouse gli stava veramente dando sui nervi con quelle sue arie da superiore. Magari un volo giù dalla torre gli avrebbe fatto capire chi comandava. Ammesso che non fosse morto prima, cosa che a Cameron non è che tangesse poi così tanto.
    Sostenne il suo sguardo, puntando le iridi nocciola dritte dritte in quelle di Jesse, che sembrava quasi volerlo sfidare... e forse era così. Ma Cam non si faceva intimidire da un paio di muscoli e da una spilla insignificante. Chissà se sarebbe mai diventato Prefetto, ma ne dubitava davvero. Non che lui ambisse a quella carica, anzi. Con quella stupida spilla avrebbe avuto dei compiti, delle responsabilità e un determinato comportamento da tenere che non gli si addicevano. Cameron voleva essere libero di fare quello che voleva senza sentirsi delle catene, quali erano le vesti da capetto. Sicuramente erano vesti che gli sarebbero state strette e non era certamente quello che voleva.
    Quando il ragazzo levò tre punti alla sua casata, il giovane si portò la mano destra al cuore, stringendo la maglietta tra le dita. Non farmi soffrire così, ti prego replicò roteando gli occhi al cielo e sbuffando. Non siete certo più importanti degli altri studenti, anche se vi credete dio, quindi come manco di rispetto a loro, lo manco anche ad uno stupido prefetto precisò, tornando a guardarlo con altrettanta aria di sfida.
    Cameron, fin da piccolo, aveva avuto un caratterino piuttosto focoso ed irascibile, però ciò era comunque messo in ombra da un lato del suo carattere molto solare e quasi gentile. Ma dalla morte di sua sorella, ogni traccia di quel precedente carattere solare, era stata spazzata via. Come una foglia autunnale veniva staccata da un albero a causa di una forte folata di vento.
    Non mancò di osservare come stesse stringendo i pugni, probabilmente prossimo a tirargliene uno. Beh, ci sarebbe stato da divertirsi. Forse il dioptase non aveva un fisico chissà quanto muscoloso, almeno all'apparenza, tuttavia sapeva tenere testa a qualsiasi rissa. Ne aveva fatte davvero tante, soprattutto a Dumstrag, soprattutto con Mark come alleato.
    Barnes cominciò il ragazzo è solo un coglione troppo pieno di sé, lo nomino finché mi pare per enunciare la sua dannata stupidità concluse, sistemandosi il ciuffo con due dita. Inarcò un sopracciglio quando Jesse si avvicinò a lui, ma Cameron non fece nemmeno un singolo passo indietro, reggendo nuovamente il suo sguardo. Dire che l'aria era carica di elettricità, era un eufemismo. Sarebbero potuti picchiarsi da un momento all'altro, ma Cameron aveva abbastanza sale in zucca da comprendere che, con i suoi precedenti, non avrebbe potuto iniziare una rissa con un Prefetto ed uscirne indenne... e non nel senso fisico. Però, per fortuna di tutti, Cam scattava quasi non gliene fregasse di niente e di nessuno, solo quando si trattava di Arya. Se qualcuno osava nominarla, si incazzava e parecchio. Sia che la prendesse in giro, sia che semplicemente la nominasse.
    Una risata uscì dalle sue labbra altrimenti serrate. Ma non era certo una risata allegra, quanto più una risata colma di sprezzo. Se pensi che sia così poco intelligente da tirarti un pugno, così che tu possa denunciarmi ai professori e farmi dare una punizione o farmi espellere, ti sbagli di grosso, ragazzino. L'unica cosa che fece, fu portare una mano sulla sua spalla e dargli una spinta per allontanarlo da lui. Quindi, se lui non si fosse scansato o avesse opposto resistenza, avrebbe fatto forza sul braccio per allontanarlo da se stesso senza però usare la violenza vera e propria.
    Cameron Cohen -Scheda- -Stat.-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]

  6. .
    1° Lezione Biennio__POZIONI
    Argomento lezione: DOXYCIDA

    k5mWRWv

    Il silenzio di quella mattina permeava nell'aula dal pomeriggio precedente quando erano finite le lezioni.
    Un tenue sole illuminava la stanza coi suoi raggi, entrando dalle alte vetrate, peccato che fosse finto. Infatti le finestre incantate riflettevano il paesaggio e il tempo all'esterno dell'edificio, ma in verità dietro vi era solo la fredda pietra della parete, non poteva aprirle per far aleggiare la classe, per quello vi era il condotto di areazione ben studiato da chi costruì l'accademia, scegliendo di collocare l'aula nei sotterranei proprio come lo era ad Hogwarts (chissà perchè...).
    Aveva deciso di aggiungere quelle finestre magiche per far sentire più a loro agio gli studenti, non voleva che potessero sentirsi oppressi dall'esser sottoterra... come poi non voleva sentirsi lei stessa, amante dell'aria aperta e della natura (infondo era pur sempre Druida a Denrise).
    Guardava il paesaggio creato da quella dolce illusione, i campi verdi erbosi lasciavano che lo sguardo si perdesse fino ad incontrare una lontana foresta.
    Illuminata dal sole di un tardo inverno, che purtroppo non la scaldava, a riscaldare l'ambiente c'era il focolaio già acceso e scoppiettante.
    Dopo i recenti avvenimenti col Signorino Barnes, era stata un attimo in dubbio se accenderlo, ma voleva fidarsi del suo cambiamento e i relativi tentativi, e poi era necessario per la lezione. Ugualmente lo avrebbe tenuto d'occhio, soprattutto se intenzionato a sedersi proprio in quella zona.

    Strumenti e ingredienti erano già pronti all'uso, ognuno sul proprio ripiano di lavoro o in contenitori e bacheche appositamente scelti per garantirne la sicurezza e conservazione.
    Gli studenti, entrando, avrebbero trovato: coltelli affilati con tagliere in pietra e mortai con pestello sopra ogni banco, un contenitore leggermente sporco di sangue nel lavandino con al suo interno ghiaccio e buste sigillate sottovuoto con quella che sembrava carne, un grande barattolo pieno di "conchiglie" sul ripiano poco distante dal fuoco, e infine vi erano delle boccette di diversi colori e consistente (giallo acceso, verde chiaro stranamente denso, bianco lattiginoso e verde pastello molto pallido), appoggiate su di un basso mobile, poco distante dalla cattedra della professoressa, affianco ad una teca in vetro trasparente al cui interno se ne potevano vedere altre dall'aspetto, forma e dimensione più disparata.
    Su ogni ampolla vi era un'etichetta scritta a mano in bella calligrafia, col nome dell'ingrediente in latino e a volte anche un disegnino.
    Il libro di testo da Airwen scelto "Mille Pozioni per Mille Utilizzi" poggiava poco distante vicino ad alcune pergamene in parte scritte, in parte ancora bianche.
    La giovane docente attendeva la sua prima classe della giornata, ma era forse quella più imprevedibile di tutto il corso, con gli studenti dal carattere più differente e, ad esser sinceri, anche curioso.
    Un sorrisetto le sfuggì, al pensiero della sorpresa che aveva loro riservato per quella lezione.
    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: QUI
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti alla 1° lezione di Pozioni!
    Orario di lezione diciamo prima mattinata, ore 10:00 quindi avete già avuto almeno una lezione quindi sono accettati brevi ritardi.
    Appena avrò concluso il programma, provvederò a pubblicarlo insieme ai relativi libri di testo, per adesso utilizzerete l'unico da me accennato "Mille Pozioni per Mille Utilizzi" .

    Trovate la descrizione dell'aula QUI

    Potete iniziare il vostro ingresso in aula come meglio preferite, potete andare dritti al vostro posto, commentare come vi sembra il singolare arredamento chiaramente celtico-druidico, notare gli strumenti e ingredienti già preparati...

    RICORDATE di scrivermi il N. del Posto in cui si siederà il vostro PG.
    Vi chiedo un mini-riassunto, anche schematico, sotto spoiler o nel role code ma ben distinto dal testo ONGdr, delle azioni del vostro PG così da aiutarmi quando andrò a scrivere la mia risposta comprendendo quella di tutti voi.

    Criteri di Valutazione (Prova PRATICA di fine lezione):
    - Lunghezza del post (+ di 300 parole come da regolamento per punti Bonus)
    - Grammatica (un errorino può sfuggire, ma prima di pubblicare è sempre meglio rileggere)
    - Coerenza del PG , di quello che scrivete, con la materia di cui state seguendo la lezione, la spiegazione da me fatta (se avete dubbi, scrivetemi pure un MP)
    - Originalità (sempre ben accetta, soprattutto se rende la lettura del post piacevole e interessante)
    - Correttezza e Precisione nell'esecuzione della parte pratica
    - Onestà nello scrivere ciò che è stato spiegato e non quello che trovate su internet anche perchè potrei aver modificato qualcosa per motivi logici e pratici.
    - Impegno in generale

    Immaginate di essere veramente ad una lezione di Pozioni,
    (ma al posto di Severus Piton avete una giovane sexy MezzaVEELA, Irlandese, dal bel caratterino)!!!
    Purtroppo col periodo del cavolo che ho adesso a lavoro non ho potuto preparare quello che avevo in mente per iniziare col botto, ma qualcosa di più semplice, spero vi piacerà lo stesso e mi terrò l'idea per la prossima lezione.

    SCADENZA: 14 / 03 ore 23:59


    //EDIT: Anticipata di 1 giorno (14/03) la Scadenza per motivi ruolistici

    Edited by LadyShamy - 10/3/2020, 22:45
  7. .
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Una cosa era certa. Blake sapeva come spostare le conversazioni su qualcosa che voleva lui. Sapeva perfettamente come evitare certi discorsi e come andare a parare su altri, molto più favorevoli a lui e sfavorevoli al proprio interlocutore. Ed era esattamente quello che aveva fatto. Adamas era li per parlare di quella notte ed adesso si ritovava a dire qualcosa a Blake che non solo non era programmato, ma non era per niente voluto. Blake, dal lato suo, aveva quel suo modo di fare strafottente e del tutto arrogante che gli permetteva di ottenere sempre quello che voleva... e comunque eccoli li a parlare di Jesse come se lui fosse presente. Ma infondo importava? Certo, che importava, ma Blake si era ripromesso di fare una scrematura per Jesse prima ancora che Jesse potesse davvero saperlo. Era felice per il suo migliore amico, ma non era felice per lui. Adamas gli sembrava un bravo ragazzo... la cosa non gli piaceva per niente. E se Jesse avesse preferito Adamas a lui? Oddio... che dramma! Al solo pensiero Blake prendeva fuoco! Tranquillo Adamas, non letteralmente, comunque, come consiglio spassionato, quando parli con Blake, porta sempre una bottiglietta d'acqua con te! Tornando a noi. Cioè? Tu hai trattato lui così? Quella si chiamava impertinenza. Blake lo era per davvero. Era un impertinente mai visto ed in quelle situazioni dove non sapeva che lato di lui far prevalere, stava messo un punto peggio di tutti. In quel momento avrebbe voluto fare il buon amico di Jesse e quindi cercare di capire come far avvicinare Adamas a lui, ma allo stesso tempo voleva essere il migliore amico di se stesso e cacciare a calci in culo Adamas dalla vita di Jesse. Beh... la genente stronza è sempre pronta ad approfittarsi di un ragazzo speciale come Jesse. Quindi... meglio prevenire che curare no? Disse semplicemente alzando le spalle.No, non gli stava dando dello stronzo, gli stava semplicemente dicendo che lui teneva a Jesse e che si sentiva in dovere di proteggerlo da persone che non conosceva. E Blake, Adamas, non lo conosceva per niente. Ok, gli aveva fatto una buona impressione ma non voleva dire niente! Assolutamente niente. é la seconda volta che ti scusi con me, comincio a sentirmi a disagio! Comunque, non fa niente, lo pensano in tanti ed anche abbastanza frequentemente... quindi sono abituato! Aggiunse. Che drama queen che era! Adamas non sembrava per niente il tipo di persona da fare quelle considerazioni sulle persone e Blake ne era più che consapevole. Il fatto era che comunque non sapeva bene cosa fare, non sapeva bene come comportarsi davanti a tanta gentilezza. Non che nessuno era gentile con lui, ma comunque, nessuno gli aveva mai detto niente di simile, ne che si scusava per la sua codarderia, ne tanto meno che aveva una cotta per Jesse!Ti piacerà ancora di più quello che conoscerai... ma...Perchè, davvero c'era un ma? puntò l'indice verso Adamas e senza pensare - toh, che strano! - disse una cosa che forse non avrebbe mai voluto dire ne voluto pensare davvero. Allontanalo da me e sei morto! Perchè minacciare una persona era una cosa così facile per lui? Infondo se Blake Barnes non ti minacciava almeno una volta nella propria conversazione non eri nessuno, quindi finiva anche che Adamas lo dovesse ringraziare! Se ti comporti come una persona normale, e tu mi sembri una persona normale, non rovinerai proprio niente. Jesse tende sempre a dare troppo alle persone... quindi è più facile approfittarsi di lui - stai parlando del mondo intero oppure di te, Blake? - Ma tu non mi sembri uno che cerca da Jesse qualcosa di fisico... o comunque... insomma non mi frega un cazzo se scoperete, basta che non gli fai male! Il problema era sempre quello e se Adamas si fosse fermato a riflettere solamente un minuto, si sarebbe accorto dell'enorme conflitto interno che stava vivendo Blake. Poi sbuffò. Si l'istabilità e il suo fare e disfare tutto da solo era evidente in quella conversazione. Ma che cazzo era una moda? Anche lui a chiedergli consigli di cuore? Ma si rendevano conto tutti di che cosa chiedevano e sopratutto a CHI lo chiedevano? Cioè... Blake Barnes con una deficenza emozionale evidente al mondo intero era colui che veniva interpellato di più per consigli di cuore. Boh... incredibile! Beh... io... si fermò un attimo. Lui cosa? Lui non sapeva neanche cosa voleva dire corteggiare qualcuno. Neanche con Lilith lo aveva fatto. Si era limitato a prenderla in giro per dei pantaloni e boom, aveva ottenuto una ragazza in mutande a cavalcioni a lui. Cosa doveva dire esattamente ad Adamas? Allora. Stava riflettendo. Cioè doveva dargli un buon consiglio e mettere al primo posto la felicità di Jesse, oppure doveva farlo fallire miseriamente e mettere al primo posto la sua felicità? Che dilemma assurdo! Sospirò. Non essere diretto con lui su queste cose... credo che pur di non offenderti ti darebbe il culo... Ecco che la delicatezza di Blake veniva fuori in tutta la sua magneficenza, ma infondo aveva messo davanti la felicità di Jesse no? Era quello che contava! E sopratutto tu non capiresti se gli piaci davvero oppure lo fa per... servilismo... diciamo così. Jesse è troppo tenero e cucciolo per dirti di no... ma è anche troppo fesso per capire che tu ci provi con lui se lo fai in maniera TROPPO velata. Cercò di ottenere il tono più menefreghista del mondo per proseguire il suo discorso. Non saprei... io con la Clarke non sono stato esplicito, ma tu non hai il mio stesso sharm. Senza offesa. Sperava semplicemente che Adamas non fosse una persona permalosa, ecco. Perchè... perchè i permalosi con Blake non andavano d'accordo. Infondo lui era un egoriferito nato e davvero si riteneva una persona interessante al limite del normale, per carità, s alcuni tratti lo era anche...ma cavolo! Anche meno Barnes!Inoltre sta passando un periodo un pò... così... quindi.. fallo sentire speciale, cerca di mandargli dei segnali che lui non possa confondere, il che sarà veramente, ma veramente una cosa ardua, e poi spera che io non faccia lo stronzo e gli parli prima che lo faccia tu. Si trattava del suo migliore amico. Non ce la faceva! Gli aveva dato delle dritte non indifferenti, Adamas era una persona intelligenente, era intuitiva e sapeva benissimo come "interpretare" le sue parole, ma doveva anche avvertirlo che non sapeva se, effettivamente, sarebbe riuscito a non fare il pezzo di merda! Infondo era sempre Blake Barnes e quello era sempre Jesse Lighthouse, praticamente la seconda fidanzata di Blake. Cosa si aspettava il dolce Vesper? La formula segreta su come conquistarlo? Impossibile, o comunque non da Blake. Si strinse nelle spalle.
    ✕ schema role by psiche
  8. .
    CITAZIONE (Alizée Vuasseaux @ 9/2/2020, 22:19) 




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    La mattinata era passata veloce e tranquilla, occupandola completamente nel preparare tutto il necessario per la lezione del giorno. Era un’occasione quasi particolare, in quanto per una serie di eventi la professoressa di Aritmanzia quel giorno non c’era, probabilmente bloccata da qualche parte per uno sciopero della metropolvere o cose simili, e così gli studenti non avevano lezione e la stessa coincideva con il suo orario: Quindi quel martedì aveva chiesto alla preside, ed ottenuto, di unire i due anni per una lezione propedeutica per gli studenti del primo anno e di ripasso per quella del secondo anno, sebbene la sua paura fosse che, a causa dei registri e della diversa impostazione del precedente docente, anche gli studenti del secondo anno non avevano davvero mai sperimentato quello che avrebbero fatto. Si guardò attorno. Era nell’aula, come al solito pulita e lucida, perfetta. Il poco sole invernale rendeva la luce fredda e quasi lattiginosa, dando all’intero paesaggio un che di fiabesco. Le luci magiche della sala rendevano tutto un po’ più chiaro e vivibile. Guardò le scatole di legno scuro e lucido, dei parallelepipedi da 40 per 20 cm di lato alti circa 20 cm apribili tramite il coperchio superiore, ma al momento chiuse con una piccola serratura e un lucchetto, entrambe in bronzo lucidato, poggiate, una per banco. Dentro c’era l’oggetto della lezione, o meglio gli oggetti. Guardò l’ora. Mancava poco all’inizio della lezione e come al solito voleva che fosse tutto perfetto. Lo era. Si mosse nel suo ufficio per un ultimo ricontrollo al registro studenti, alcuni nomi ancora non se li ricordava perfettamente, e per quello ripassò quelli più ostici per lei, quelli che non riusciva a ncora immediatamente a collegare ad un volto, ad una voce, ad una impressione. Si sistemò il vestito, controllò che i neri e lucidi guanti fossero ben tesi sulle dita, odiando la sensazione dei guanti larghi, e inspirò profondamente e lentamente. Era pronta. Uscì dall’ufficio e si sedette alla sedia della cattedra, aprendo un libro sui semiconduttori psicometallici e riprendendo da dove lo aveva interrotto, attendendo i vari studenti e rispondendo al loro eventuale saluto.

    Code by TsundereBoy



    Ecco la mia lezione di Magitecnica. Niente di speciale, giocatevi la vostra entrata tranquilli, se volete interagire per saluti o altro nessun problema. La lezione è ambientata il martedì 11 Febbraio alle 9-30-10.20.
    Rivedetevi la descrizione dell'aula e dell'entrata.
    Se vi interessa c'è anche il manuale e il programma se volete farvi quattro risate.
    Potete postare fino alle ore 9 di Venerdì 14/02, poi io riposterò in giornata.


    Edited by Alizée Vuasseaux - 10/2/2020, 10:01
  9. .
    Era la prima. Ayla sarebbe stata la prima a lanciare il dado. Perché? Perché proprio lei? Lei che non si era mai ubriacata in vita sua, lei che non accettava mai le si offrisse da bere, che se il fratello le faceva assaggiare qualcosa di alcolico si bagnava appena le labbra per assaggiare.
    Non era sicura di voler partecipare a quel gioco, anzi, non voleva proprio farlo! Non solo era terrorizzata all’idea che, coloro che l’avevano rapita mesi prima, cercassero vendetta e che tutto quello fosse una trappola per farli ubriacare, stordirli e rapirli di nuovo (si, era dotata di molta fantasia, ma i sospetti erano fondati dopotutto) e benché la presenza di Aaron Barnes e le rassicurazioni di Blake le dessero un minimo di sollievo, non intendeva prendere parte a tutto quello. Alcuni ragazzi come Blake si offrirono di iniziare al posto suo e lei gli fu grata ma si chiedeva perché avessero accettato con tanta leggerezza anche se la risposta era ovvia: perché Jess potesse riavere indietro i suoi regali.
    E allora Ayla si diede della stupida per essersi tirata indietro così facilmente. Era il compleanno di jessica, dannazione, e qualcuno lo stava rovinando! O forse cercava di renderlo più divertente?
    Era diventata troppo paranoica dopo ciò che era successo ad Halloween, se ne era resa conto, ma non doveva pensare a sé stessa in quella situazione ma a Jessica e doveva fare in modo che tutto fosse perfetto. Quindi si fece avanti con sicurezza, quasi con strafottenza per dimostrare a chiunque avesse organizzato quel giochetto che non aveva paura. Lanciò il suo dado, quello blu (almeno avevano avuto il buonsenso di assegnarle il suo colore preferito) e... beh, il risultato la fece avvampare e sentire dannatamente in colpa. Non avrebbe bevuto lei, bensì tutti i maschi.
    “I- io... s-scusate tanto!” Arretrò, tornando al suo posto iniziale. Era la solita sfortunata. Avrebbe preferito bere lei che far bere tutti gli altri, che fossero abituati o meno all’alcool.
    Stette ad osservare i “danni” procurati dall’alcool, come Ryu, il ragazzo orientale dei Black Opal, che finiva addosso a Mia. Distolse subito lo sguardo e attese di nuovo il suo turno, lanciando nuovamente il dado, sperando le risultasse qualcosa di buono a quel giro.

    Ayla aspetta il suo secondo turno per lanciare il suo dado
  10. .
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Niente storie, niente altre parole ogni turno Blake bevve i suoi cicchetti che arrivarono a quota 4 in pochissimo tempo. Infondo lui era abituato a bere e con soli 4 cicchetti non ci faceva assolutamente niente, considerando che aveva anche mangiato. Scosse il capo alle parole di Mia. Si ma qua nessuno ha mai bevuto, nessuno ha mai giocato ad un gioco alcolico, la metà di voi è vergine. Come avete passato il tempo fino a questo momento? Ovviamente era una domanda retorica, ma era ovvio che fosse lecita, specialmente da Blake Barnes, inoltre non c'era che dire, lui si divertiva e neanche poco a mettere a disagio le persone, fortuna per loro che avevano tutti quanti conosciuto, sia nel bene che nel male, quel ragazzo e come tale nessuno avrebbe più dovuto prendersela per le sue considerazioni del tutto fuori luogo. Sorrise prendendo la mano di Lilith che aveva affianco a lui e poi tornò a guardare Jessica. Sogghignò. Chissà come mai ancora non buttava il cellulare da qualche parte. Jess... aspetti forse qualche sorpresa da qualcuno in particolare? Chiese, ovviamente, riferendosi al docente di Astronomia, ma infondo solo lei avrebbe potuto capire quella lieve battutina. Blake era sempre stata una persona molto discreta su quelle cose, infondo quello che gli veniva detto, moriva insieme a lui, a parte qualcosa che aveva riferito a Lilith in quei mesi di completo silenzio. Non vedeva l'ora che si riprendesse, doveva ammettere che non pensava di essere una persona così paziente, non pensava di resistere così tanto con una ragazza sola e che neanche gliela dava. Insomma, in quel periodo, la problematica della coppia era proprio Lilith e non lui - si fa per dire eh!- e l'avvenimento era più unico che raro! Si voltò verso Jesse mentre beveva il suo secondo Cicchetto. Certo che c'è la sambuca! Non era ancora riuscito a dire niente a Lilith di quella notte assurda con Jesse, di come si era risvegliato, praticamente mezzo nudo e sopra il suo amico. Non si ricordava niente e sopratutto non voleva neanche farlo. E se fosse successo qualcosa tra di loro? E poi il ragazzino si ritrovava a pensare: ma perchè davvero potrebbe succedere qualcosa con quello che ritieni un fratello? Bevve il terzo cicchetto e poi il suo dado decise che doveva essere lui a decidere chi far bere. Si voltò verso Lilith e le diede un lieve bacio sulla bocca. Forse per rassicurarla? Beh, non ne aveva idea, ma gli andava più che mai di farlo. Infondo non si sarebbe mai stancato di lei, di quello ne era certo. Bevono Mia e Gyll Aveva pensato anche a Jessica, ma Jessica era la festeggiata, avrebbe dovuto bere a prescindere e la cosa fondamentale era che sperava seriamente che i suoi cicchetti fossero stati molto più forti dei suoi. E poi era un mast far bere le ragazze invece che i ragazzi. E cosa ancora più fondamentale... Stava pensando ad una cosa quando vide Ryu cambiare totalmente aspetto. Quando vide che prese il suo aspetto sgranò gli occhi. Però... cavolo, sono veramente bello! Pensò ad alta voce prendendo i dadi e tirandoli di nuovo, ma istintivamente avvicinò Lilith a lui come se avesse paura che si "confondesse" tra i due Blake. Una cosa era certa, che l'aspetto era identico, ma le sue azioni erano completamente diverse da quelle di Blake. Quando vide Ryu/Blake tuffarsi sul seno di Mia non ce la fece e gli venne da ridere, ma poi vide la faccia di Mia. Aveva imparato a conoscerla, si stava imbarazzando e si era irrigidita, voleva dire che gli aveva dato fastidio o comunque che non era a suo agio. Ehi... se devi prendere il mio aspetto, devi anche comportarti in maniera dignitosa! Gli disse poi sorridendogli, non era una critica, era più un aiuto a Mia, la quale ricevette un occhiolino. Ma Blake conosceva anche la sua fidanzata, quindi si voltò di nuovo verso di lei. A proposito... tu ti sei mai ubriacata?Chiese spostandole un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Dio solo sapeva cosa le avrebbe fatto. Si morse il labbro e cercò di pensare ad altro. Infondo non ce la vedeva Lilith a bere troppo o a perdere il controllo e non voleva neanche lo facesse, ammeno che stesse con lui, ovvio. Perchè? Perchè così avrebbe potuto proteggerla! Si guardò intorno ancora. Festeggiata... la smetta di stare al telefono, se no al prossimo giro bevi i cicchetti di tutti! La prese in giro prima di fare un ghignetto. Era stronzo. E alla fine di tutto Jessica avrebbe anche capito il perchè!
    ✕ schema role by psiche
  11. .
    16 YO Ametrin Stat Outfit
    Come on skinny love what happened here

    Sorrise a Jessica e si trovò ad annuire brevemente. “Sì, forse non è proprio un bene abituarsi a Blake” ammise con leggerezza, lasciando che la toccasse. Si sentiva bene con lei, continuava a pensare che avrebbero potuto davvero legare prima o poi. Non ebbe comunque troppo tempo per concentrarsi sul lato più “sentimentale” di quella festa, la pergamena aveva parlato chiaro e man mano che andava avanti leggendo le regole si rese conto da sola di quel che avrebbero dovuto fare.
    I drinking games non erano proprio nella sua personalità, questo era palese. Mia non aveva mai preso parte a molte feste, ma quelle a cui era stata erano sempre più tranquille e meno movimentate di così, per quanto si trattasse solo del primo gioco. Si era figurata il compleanno di Jessica come un modo per staccare un po’ la spina, distrarsi e magari fare nuove amicizie, non aveva pensato all’eventualità di fare giochi alcolici e ubriacarsi. Dopotutto, il ballo aveva già dimostrato ampiamente la sua scarsa capacità di reggere l’alcool, e non aveva dubbi sul fatto che anche in questa situazione non sarebbe stato molto diverso. Non era abituata a bere, temeva in parte quel che avrebbe potuto fare sotto l’effetto dell’alcool eppure era tardi per tirarsi indietro e non avrebbe mai fatto un torto a Jessica.
    Non mancò di notare il disagio di Ayla e le lanciò un’occhiata e un sorriso con l’intento di essere confortante. “Penso sia un gioco alcolico, niente di più.” provò a confortarla, perché poteva solo immaginare che cosa la ragazza stesse pensando. Non mancò di alzare un sopracciglio verso Blake, inclinando la testa. “Un’adolescenza tranquilla, forse. Mica bisogna ubriacarsi per forza per divertirsi.” osservò tranquillamente, sentendosi comunque meno sola a sentire gli altri che parlavano di non essersi mai ubriacati. Evitò di commentare la sua uscita nei confronti di Gyll, era Blake Barnes e ormai le sue battute avevano finito di sorprenderla più di tanto, di certo non le sembrava comunque un buon piano far spogliare una ragazza per risolvere il problema. Ringraziò Jesse con un sorriso e un’occhiata. “Esatto, magari ci pensiamo dopo.” gli diede man forte, approvando parecchio il suo intervento.
    Incrociò le dita prima del proprio lancio, sperando davvero che la fortuna fosse dalla sua parte e che tutto andasse per il meglio. Fu abbastanza fortunata da non dover bere, ma si scusò comunque con un timido sorriso nei confronti di Ryu quando lo fece bere al proprio posto. Non conosceva per niente il ragazzo, non aveva avuto modo di parlare con lui dall’inizio dell’anno ma gli sembrava comunque un tipo sveglio e anche simpatico, forse davvero qualcuno con cui avrebbe potuto anche fare conversazione in un altro contesto. Le dispiaceva che fosse lui a dover bere al suo posto, forse anche perché non la riteneva un’attività troppo divertente o perché Mia si sarebbe dispiaciuta a prescindere, visto il suo carattere.
    Se era stata fortunata con il suo lancio, non si potè dire lo stesso per gli altri giocatori, e si trovò a bere almeno una volta – più di una, nel caso in cui Blake o Jawaad l’avessero scelta come “vittima” dei loro lanci. Si sforzò comunque per centellinare l’alcool il più possibile, provando ad ingerirne una quantità il più possibile innocua, per quanto potesse esserlo per una ragazza per lo più astemia e poco avvezza a quel genere di sostanze. Cominciò quasi subito a sentire un certo calore colorarle le guancie e una certa leggerezza impadronirsi di lei: il problema non era che stava male ogni volta che beveva, quello che più la infastidiva era quella perdita di controllo, il fatto che si sentisse più leggera e meno sé stessa. Ovviamente era presto per dirsi già ubriaca, ma sorrise comunque con più allegria del solito vedendo Ryu ridere in modo così allegro, sicuramente ben più ubriaco di lei.
    Si bloccò solo quando lo vide mutare, in quello che sul momento le sembrò un istante lunghissimo. Alla sua sinistra non c’era più un ragazzo asiatico, ma la copia perfetta di Blake Barnes, con un ‘espressione che non gli apparteneva affatto. Non era abbastanza lucida per muoversi in fretta, e anche se avesse voluto tutto quanto successe in pochi secondi: prima stava sorridendo, e poco dopo si ritrovò Ryu-Blake addosso, che si appoggiava al proprio seno. Non che avesse molto di cui fare sfoggio, e non considerava certo Ryu una minaccia ma non ci si poteva dimenticare dei suoi traumi, del fatto che Mia non vivesse per niente bene quel tipo di contatto, ancora meno quando non era lei ad averne il controllo. SI irrigidì, immancabilmente, e poco importava che si trovasse in un posto pseudo protetto: la prima volta era successo comunque ad una festa, in un posto sicuro, era difficile ricordarsi che lì aveva amici che avrebbero impedito che le cose andassero per il verso sbagliato. Dopotutto, erano tutti già mezzi ubriachi no?!
    Mia non era comunque un tipo violento, né il genere di ragazza che rispondeva con uno schiaffo, o faceva una scenata. Nonostante la paura le attanagliò lo stomaco, si limitò a provare a prendere Ryu per le spalle e allontanarselo, il viso ancora più arrossato e un sorriso impacciato, provando a nascondere quanto si sentisse a disagio. Non aveva certo intenzione di rovinare la festa a qualcuno e avrebbe evitato di commentare la faccenda, dopotutto capiva da sola che il ragazzo era piuttosto ubriaco e non lo aveva fatto con cattiveria.
    Quando fosse arrivato il suo turno di nuovo avrebbe impugnato il proprio dado lilla e l’avrebbe tirato, augurandosi il meglio.


    Mia Freeman-SHEET-
    "Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"

    [code by psiche]




    Mia interagisce con Giadì,Blake Barnes , Jesse Lighthouse, Risia e DarkSuperSayan . Spero di non aver dimenticato nessuno!
    Arrivato il suo turno rilancia il dado.
  12. .
    »Ryu Okami [X]
    8UAlAWt

    I regali erano stati effettivamente rubati, scomparsi da un frangente all'altro sotto il naso di tutti i presenti, ma... c'era modo di recuperarli giocando? Era comparso dinnanzi a noi una sorta di "Gioco dell'Oca alcolico" come lo definì Howard: ci sedemmo tutti al tavolo ove il gioco era, e lì, potei vedere il gioco, in cui ogni casella, o quasi, faceva bere a qualcuno uno shottino d'alcolico probabilmente. Tutti erano motivati a giocare, pur di recuperare i regali della festeggiata, o anche solo per far baraonda, e per quanto non avessi interesse in nessuna delle due opzioni, decisi anche io di provare, giusto per non deludere le altrui aspettative e sembrar così scortese. La mia maschera, dopotutto, non doveva ancora cadere.
    Presi il dado giallo che aveva incisa la mia iniziale, e lo lanciai, ottenendo un 6 che portò la mia pedina avanti sul tabellone... su d'una casella che mi avrebbe portato a bere; feci un sorso di quello shottino, così minimo che dubitavo mi avrebbe fatto qualcosa, ed osservai indi gli altri tirare i dadi. Santo cielo quanto avrei fatto meglio a togliermi di lì in quel momento: la ragazza alla mia destra finì su una casella che mi indicava come bevitore, un'altra andò a finire ove era segnato che tutti i maschi avrebbero dovuto bere, un altro ancora decretò che tutti dovessero bere, ed infine colui che mi era dinnanzi mi indicò come bevitore... MA CHE DIAVOLO STAVA SUCCEDENDO!?
    Uno dopo l'altro, mio malgrado, buttai giù i quattro shottini rimanenti, mentre la mia mente, sorso dopo sorso, si annebbiava sempre più: sentivo uno strano calore provenire dal petto, mentre percepivo la testa leggera ed il viso che mi si arrossava, mentre lievi risate e singhiozzi mi uscivano dalle labbra. Ero ubriaco fradicio...
    Non ero un gran bevitore, anzi, si poteva dire che fossi quasi astemio, e bermi cinque dannatissimi shottini di fila mi aveva fatto a dir poco sbarellare! Iniziai a ridere come un imbecille, perso in uno sguardo beota fissato sulla ragazza alla mia destra mentre mi tenevo saldo al tavolo pur di non crollare al suolo; ero veramente uscito dal seminato, ed un'idea alquanto bislacca mi si formò in mente, rincoglionito com'ero dall'alcool: velocemente i tratti del mio viso si fecero più occidentali, la mia carnagione si scurì ed i capelli si accorciarono, divenendo d'un tenue castano; le iridi dal nero pece usuale divennero d'un blu acceso, il tutto mentre la medesima espressione imbecille mi era rimasta stampata in volto. Ero cambiato ad immagine e somiglianza di Blake, tanto nell'aspetto, quanto nel carattere.
    Rincitrullito così com'ero dagli alcolici bevuti, mi staccai dal tavolo, barcollando sino a raggiungere Mia, sulla quale feci per crollare, abbracciandola da sopra le spalle: sarei finito, se tutto fosse andato secondo i miei piani da folle, a tenermi su di lei, cingendole le spalle con le braccia, mentre il mio viso si sarebbe andato a posare direttamente sul suo seno, Morbidooooooo, avrei quindi detto con voce acuta, prima di ridacchiare come un cretino.
    Che brutta figura...

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: Ubriaco marcio
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
  13. .
    »Ryu Okami [X]
    8UAlAWt

    Uno dopo l'altro gli invitati in quell'occasione giunsero sul posto, salutando la festeggiata ed i proprietari della dimora in cui si sarebbe tenuto il tutto, proprietari trai quali non potei che non riconoscere uno dei ragazzi conosciuti tempo prima in biblioteca; subito però, ad avvicinarmi vi pensò una persona abbastanza nota ad Hidenstone, uno dei prefetti della Casa degli Ametrin: Erik Foster... un Mezzosangue. Questi subito mi porse la mano, implicitamente offrendomi di stringerla in segno si saluto... per quanto lo nascondessi, la cosa mi disgustava enormemente, ma forse, giusto per quell'occasione, sarei stato costretto a superare lo schifo ed a toccare un esponente del sangue impuro. Feci per allungare la mano e replicare al suo gesto, quando un commento dell'ospitante, Blake, attirò la mia attenzione, facendomi girare di scatto e di fatto salvandomi dall'insozzarmi toccando il prefetto Mezzosangue; Poche manie di grandezza, pensai puntando il mio sguardo su Blake. Non riuscì a trattenere un lieve riso, facendo quindi un cenno con la mano alla festeggiata, quando ella si scusò per il comportamento del proprietario della casa, Non si preoccupi, non c'è nessun problema, replicai io a lei, per poi rivolgermi direttamente a Blake: Inchinarsi in Giappone, è segno di rispetto verso chi ha qualcosa in più di se, anche nel caso quel qualcosa sia la stupidità, sentenziai, lanciandogli quindi quella frecciatina che voleva sì colpirlo, ma neanche così tanto da risultare offensiva; non era certo mia intenzione farmi odiare dai miei compagni, soprattutto perché ero appena arrivato: non era ancora giunto il momento di far cadere la maschera.
    Non ho ancora avuto modo di scoprire questa sua tendenza, ma ne farò tesoro, arigatou, replicai quindi io con un sorriso alle parole di un compagno Black Opal, che non appena arrivato mi salutò, facendo leva sul fatto che per quanto l'idea della nostra Casa fosse quella dell'individualismo, l'unione avrebbe fatto la forza, Come no? Rimanere uniti, così che possa avere qualche palla al piede che mi impedisca di spiccare? No grazie, pensai in replica alle sue parole: avevo già visto in passato, con Arielle, che tentare di formare dei legami ti portava solo all'autodistruzione, e di certo non avrei commesso il medesimo errore fatto a Mahoutokoro.
    Quando tutti furono presenti ed attenti, Jessica, la festeggiata, fece un discorso, ringraziando nuovamente tutti gli invitati, ed esponendo tutte le attività possibili, invitando poi ognuno a divertirsi ed a rilassarsi in quella piacevole serata; non feci però neppure in tempo a girarmi per tentare qualcosa, che il mio sguardo si posò sul tavolo ove sino a pochi secondi prima v'era una montagna di regali per l'organizzatrice dell'evento, Ehm... non per fare l'uccello del malaugurio, ma credo che i regali siano spariti, dissi quindi rivolgendomi a tutti gli astanti, così da far notare la situazione non esattamente idilliaca che si era malauguratamente andata a creare.

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
  14. .
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Se c'era una cosa che Blake adorava delle vacanze, era quella che riusciva a dormire fino a tardi. niente lezioni, lungi da lui di pensare a qualcosa che si avvicinasse lontamente ai compiti o altro. Non voleva sentire nominare la scuola neanche per sbaglio e specialmente dopo quello che era successo al ballo. Sperava seriamente che Aaron non lo venisse mai a sapere e il fatto che avesse fallito, non gli andava giù. La prossima volta che avrebbe visto quel ragazzo lo avrebbe veramente sfigurato. Come diavolo si era permesso di ridere per qualcosa che gli era successa? E come si erano permessi quegli stupidi elfi a fare una cosa del genere? Insomma, non era una cosa normale quella che era successa e lui aveva reagito come avrebbero reagito tutti quanti. O almeno era quello che si stava ripetendo più e più volte, ma forse voler dar fuoco a qualcuno non era proprio quello che si pensava essere una reazione tranquilla. Comunque in quel momento era a casa sua con affianco la sua ragazza e nell'altra stanza suo fratello. tutto quello di cui aveva bisogno era li dentro. Aveva mandato anche lui un messaggio ad Annie con scritto che avrebbe voluto vederla a quella festa, ma non era sicuro che la situazione con Aaron fosse risolta e quindi non fece caso se gli rispose o meno. Quei giorni trascorsero abbastanza in maniera tranquilla, tra una cosa ed un'altra e finalmente quel Natale era passato e finalmente era arrivata la festa di Jessica. Doveva ammettere che da quando si erano riappacificati erano diventati anche più amici, si erano legati molto uno all'altro e la cosa non gli dispiaceva, aveva parlato con Lilith di tutta quella situazione, anche perchè ultimamente, non faceva altro che raccontarle qualsiasi cosa sapesse, infondo se non poteva toccarla, baciarla come avrebbe voluto o fare altro con lei, preferiva distrarla con racconti tipo: lo sai che Jesse e Joshua hanno scopato? Lo sai che Jessica si è presa una mezza cotta per il prof di Astronomia? Ah, non ti ho detto che io e Mia siamo andati a fare i regali di Natale insieme!Insomma, cercava veramente di distrarsi in tutti i modi dalle sue labbra o comunque dalla voglia che aveva di lei! Stava cercando di farla rimettere in sesto il prima possibile e con tutta la calma del mondo, ma alla fine era lui che stava impazzendo. Blake non era la persona più giusta per fare quelle cose, ossia per consolare e stare vicino a delle persone con disagi. Come poteva rimettere apposto una persona con forti disagi sociali, se lui aveva dei problemi comportamentali non indifferenti! Eppure ci stava riuscendo, eppure ci stava provando veramente. Ma ovviamente no, non era innamorato e lo avrebbe negato fino alla morte. Lui... Lui non aveva nessuna intenzione di ammetterlo, non ce la faceva, era più forte di lui. Comunque quella mattina non si era svegliato presto e quando si era svegliato ed aveva allungato la mano e non l'aveva trovata affianco a lui si alzò di scatto ma poi sentendo Jessica ed Aaron parlare e ridere con Lilith fece un respiro profondo. Andò prima in bagno e dopo essersi messo una maglietta ed un pantaloncino - chiariamoci lo faceva solamente perchè Lilith era gelosa - scese giù e mentre tutti erano in frenesia assoluta per preparare e fare cose, lui decise di mettersi a fare colazione. Diavolo di casino che fate di prima mattina! Disse prendendo un fazzoletto, appallottolandolo e tirandolo in testa a Jessica. Cazzo la prossima volta ti mando la fattura a casa! Aggiunse poi facendo un occhiolino a Lilith. Alla fine decise di andare a vestirsi e cercare di concludere anche lui qualcosa, ma niente, Blake era lento nella preparazione, era vanitoso ed era estremamente difficile. Ma forse era anche meglio che non aveva partecipato alla preparazione, sarebbe stato solamente d'impiccio visto e considerato che non faceva altro che dare fastidio anche quando non doveva fare niente. Aspetta!!! Ti sei fottuto il mio profumo, adesso che vuoi? rispose al fratello quando andò a bussare al suo bagno, e quando uscì era ancora tranquillamente in asciugamano. Andiamo non rompere, arriveranno tra poco! Aggiunse prima di andarsene in camera sua e capendo cosa mettersi. Alla fine Optò per qualcosa di tranquillo, alla fine aveva capito che i suoi compagni non erano tipi che spendevano molto tempo per le cose da indossare, quindi una maglietta ed un jeans ben abbinati erano le cose migliori da indossare in quell'occasione. Scese giù, diede un bel bacio alla sua ragazza e le sorrise. Clarke...sei sempre bella! glielo sussurrò all'orecchio prima di andare da Jessica. Hai mandato un gufo anche al prof? Magari viene davvero...in tutti i sensi... vieni... Prese il suo telefono, mise la telecamera interna, si avvicinò alla guancia di Jessica e cacciò la lingua e guardando verso la telecamera fece un occhiolino. Bene...! La pubblicò nelle sue storie di instagram. Infondo era un coglione, non ce la faceva veramente a resistere alla sua natura. Poi cominciarono ad arrivare persone. La prima fu Ayla con suo fratello, a cui fece un ceno ed alla ragazza un sorriso. Benvenuta! Disse poi guardandosi ancora introno prima di vedere arrivare il nuovo Black Opal, sogghignò e poi sorrise anche a lui. Qualcuno che ha capito che quando mi vede deve inchinarsi!Ciao! Ripeto, era stupido di suo, ma sapeva che quel ragazzo lo stava facendo perchè era la sua cultura, ma la cultura di Blake era l'idiozia quando ci si metteva, quindi perchè mai nasconderla? Infondo sei nella casata migliore che ti potesse capitare... la mia ragazza. subito dopo la presentazione di Lilith. Dal non dirlo mai al dirlo praticamente ogni volta che un ragazzo le si presentava davanti. Si, Blake era un controsenso, Blake era una contraddizione, Blake era il caos fatto persona. Non ci poteva fare niente. Sorrise a Lilith sentendo quelle parole, la prese per mano incrociando le loro dita, si avvicinò alla sua fronte. Ma... dimmelo... cioè, non sparire senza che mi dici niente...ok? disse a sua volta annuendo alle sue parole. Poteva accettare tutto anche che si andasse a chiudere in camera da sola, ma doveva dirglielo, se no sarebbe morto d'infarto. Blake viveva costantemente con l'ansia che qualcuno potesse rapirla di nuovo, portarla via da lui ancora. Sarebbe impazzito per davvero questa volta. Non fece in tempo a dire altro che sentì Mia. Sogghignò. Ma questa non è casa mia... questa è solo la nostra tenuta estiva, io abito in un attico a Londra! Non era uno che si vantava dei suoi soldi, ma alla fine era bene mettere in tavola tutte le carte a quel punto. Sorrise e abbracciò di rimando Erik. Oramai si era abituato a quel ragazzo. Si aspettava di vedere con lui anche Jesse, ma no... niente... la cosa assurda era che di questa cosa ne era felice... Guardò per un momento Aaron che si stava allontanando ma poi venne placcato, appunto da Jesse. Sorrise. Gyll! Non è un caso che tu sia l'unica a non avere il costume! Infondo tu devi farlo nuda il bagno! La prese in giro prima di salutare anche Howard. Si voltò verso Jessica. Praticamente mancano veramente solamente i professori, poi ci siamo tutti!Tranne quello stronzo di Jones! Pensò poi cercando di capire se aveva risposto a qualche sorta di storia o meno. Stupido, stupido stupido. Andò verso Jesse per salutarlo. Ti pare che ti farei stare nella cuccia del cane? Che comunque non sarebbe male! Dopo quella strana notte insieme Blake era quasi confuso vedendo l'amico, ma comunque non disse assolutamente niente a riguardo di quella fatitica notte e lo salutò come sempre. Allora...Festeggiata... cosa vuoi fare per prima cosa? Chiese poi annuendo alle parole di Aaron. No, nessuna cazzata. Non quella sera. Infondo era con tutte persone che lo adoravano letteralmente.... cosa sarebbe potuto succedere di male?! Comunque, ragazzi... Bevenuti a casa Barnes. I vostri zainetti verranno messi nelle stanze che vi abbiamo preparato per questa notte. Potete devastare la stanza di mio fratello, ma non la mia. Questa è l'unica regola...! Naaaah, ma mica aveva costantemente deliri di onnipotenza? Mica si sentiva Dio sceso in terra? Ma infondo, oramai, i suoi compagni, avrebbero dovuto capire come era fatto, no?
    ✕ schema role by psiche
  15. .
    Aaron Barnes ( ) - Stat. - Medimago- 26 anni - Ex Corvonero
    «Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perchè»
    La festa di Jessica era arrivata. La festa di Jessica era stato un regalo di Blake alla sua migliore amica, un regalo suo e di Blake alla sua migliore amica. Vedere quante migliori amiche aveva Blake era quasi sconvolgente. Vedere Lilith affianco a lui anche se completament, ancora devastata, era ancora più sconvolgente. Non vedere Annie a quella festa, affianco a lui era devastante per l'anima di Aaron. Era come se gli mancasse un pezzo, era come se qualcosa non fosse davvero completo. Le aveva mandato un messaggio dicendole che erano nella loro tenuta estiva e che lei era sempre la benvenuta, se non voleva passare per lui, doveva farlo almeno per Blake. Lo aveva scritto come ricatto morale? No, non si sarebbe mai e poi mai permesso con Annie. Annie era davvero la sua famiglia e non sentirla, non poterle dire tantissime cose, non poterle chiedere consiglio su come doveva agire con quella testa di cazzo del fratello era veramente devastante. Gli mancava la sua migliore amica, gli mancava la sua presenza e la sua invadenza, la sua follia. Gli mancava quella chioma rossa. Ma aveva deciso di non stressarla. Quando sarebbe tornata da lui, quando avrebbe voluto parlare di nuovo con lui, beh, allora sarebbe stato tutto quanto diverso e lui sarebbe stato pronto. Un'altra ragazzina che era entrata nella sua vita in puna di piedi, e sopratutto, senza mutande con la camica del fratello addosso, era stata Lilith. La fidanzata di Blake. Non avrebbe mai pensato di poter davvero pronunciare quelle parole, non così presto almeno. Era contento che alla fine lei fosse in quella casa,che dopo che era stata rapita aveva deciso di rimanere per qualche settimana a casa sua con lui, senza Blake, e sopratutto senza parlare. L'aveva sentita piangere, l'aveva sentita singhiozzare e cercare di rimanere in apnea, aveva sentito il suo dolore ed aveva cercato di starle vicino senza dire una parola. Infondo la capiva, anche lui non era una persona che parlava molto, ma quando Blake aveva deciso di esplodere sul srio e gli aveva detto che cosa le era successo, Aaron era diventato improvvisamente molto più protettivo verso la riccia che oramai trattava davvero come una sorella minore. Non aveva mai detto a Lilith che sapeva la verità, ma Lilith era intelligente e sopratutto, aveva capito il rapporto dei due fratelli meglio di chiunque altro, era seconda solamente ad Annie. Blake non ce la faceva a non vuotare il sacco con lui, poteva non dire niente a nessuno, poteva rimanere in silenzio con tutti, ma con Aaron, con Aaron era diverso. Totalmente diverso. Adesso il punto era che prima o poi avrebbe voluto affrontare quel problema con lei, avrebbe voluto veramente aiutarla, ma non adesso, non adesso che sembrava, che miracolosamente, Blake la stesse davvero facendo riprendere. Conosceva tutti gli amici di Blake, almeno di vista ed in foto, fatta eccezione di Elisabeth e Jesse. Loro due li aveva avvicinati in quella brutta notte per dare loro un fardello importante. Sapeva che poteva fidarsi, specialmente del ragazzo, perchè era evidente come tenesse a Blake, come lo seguisse da per tutto, come gli dicesse le cose più assurde nella maniera più simpatica, e, sempre in maniera del tutto inaspettata, Blake adorava follemente Jesse. Lo riteneva il suo migliore amico e il suo Socio, ed nello stesso momento di delirio in cui gli aveva confessato di Lilith e del suo stupro, gli aveva detto anche una frase che suonava più o meno così: "E se avesse preso Jesse?! A me non serve una stupida runa per sentire il suo dolore o cose del genere. Jesse è mio!" Sapeva della gelosia del fratello, lui stesso ne subiva costantemente le conseguenze, ma applicata ad un altro ragazzo.... beh, Aaron aveva riso per 3/4 d'ora da quella frase. Non è che lo voleva prendere in giro, ma non si rendeva conto, quando aveva i suoi attacchi di delirio, che diceva cose completamente senza senso e disconnesse. E poi c'era Mia Freeman. Blake non aveva detto molto di lei, solamente che era "una biondina con cui aveva un rapporto strano"! Adesso la verità era che Aaron pensava che Blake avesse un rapporto strano con tutte le persone in quel momento presenti, ma quando la individuò alla festa fece un piccolo ghignetto. Ma, procediamo con ordine. La mattina si era svegliato presto e non aveva neanche dormito un granchè. Una volta alzato aveva cominciato a dare ordini precisi agli elfi su come e quando montare le varie cose chieste da Jessica, e poi era arrivata Jessica, che dio solo sapeva quanto fosse diversa da Blake. Lei era come il giallo: un colore allegro, un colore che donava vita e sprizzava gioia da per tutto ed anche entusiasmo, a dire il vero, ma che poteva essere indossato a piccole dosi. Ma la verità era che Aaron non era abituato a tutti quegli abbracci, baci, coscie al vento... insomma lui e Blake su quelle cose, erano uguali. Non erano distaccati ma tra di loro erano poco fisici. Blake si era svegliato tardi e Lilith, per fortuna, gli aveva dato una mano, ma la verità era che da quando Blake si era svegliato era diventato il caos in quella casa. Si doveva preparare, fare la doccia, i capelli, colazione... cazzo neanche fosse la sua la festa. Hake! Apri questo porta, andiamo! Siamo in tre che dobbiamo andare in bagno... e lo sai che questo è il MIO bagno! Vai al tuo! Era una lotta continua. Come si faceva a vivere in una casa con due egocentrici vanitosi? Non si poteva vivere, ma quando finì quella immensa tortura, Aaron si andò a preparare cercando di essere celere e sicuramente cercando di vestirsi adeguatamente ad una festa di 17 anni. Ci era riuscito? Non ne aveva idea. Ma alla fine era sceso giù nella sala da pranzo cercando di capire se fosse tutto in ordine, controllò il cellulare per vedere la notifica che gli era appena arrivata e poi decise di andare verso la festeggiata. Allora? Tutto bene? Chiese prima di sorridere a Lilith. Non farlo bere troppo.... Sussurrò alla riccia in maniera tale che Blake non lo sentisse. Già la principessa è esaltata così... figuriamoci dopo! Lo prese in giro ricevendo una patatina tirata addosso come risposta. Poi cominciarono ad arrivare i primi ospiti. Sorrise ad Ayla che ricambiò timidamente. Piacere Aaron Barnes il fratello maggiore di Blake! Strinse la mano al ragazzo e poi sorrise di nuovo alla Dioptase. Guardò il fratello come per dirgli: alzi il culo e fai gli onori di casa, oppure ti sembro il tuo maggiordomo? Scosse il capo e decise davvero di andarsi a prendere da bere. Cominciava a pensare che quella festa di compleanno non doveva essere svolta in sua presenza. perchè aveva detto che sarebbe rimasto? A si, perchè aveva un fratello piromane e stronzo! Ma prima di poter raggiungere davvero un bicchiere con dell'alcool, venne placcato da quello che doveva essere "Mr abbraccio" e il parabatai di Jesse! Erik. Gli sorrise e ricambiò il semi abbraccio. Gli amici di Blake sono sempre benvenuti nelle nostre proprietà... fate un pò come a casa vostra, e qualsiasi cosa ci sono gli elfi che possono aiutarvi, a Erik so che sei vegetariano, quindi tu hai un banchetto tutto per te! Gli disse poi sorridendogli ancora prima di Fermarsi due secondi davanti a Mia. Mia Freeman... Piacere, il fratello maggiore di Blake, Aaron! Si presentò anche a lei prima di sentire le sue parole verso il biondino, gli venne spontaneo guardare Lilith. Ridacchiò per la sua espressione! Quei due erano fatti proprio uno per l'altro. Possibile che non capissero quando i loro amici giocassero? E poi Blake era... innamorato! Chissà quanto tempo ci avrebbe messo ad ammetterlo. Ma ancora una volta venne completamente ostacolato da quello che era una delle persone che conosceva di più al mondo, in quanto Blake non faceva altro che parlarne: Jesse Lighthouse. Jesse... ti prego, non darmi del lei. iniziò prima di sorridergli per le scuse della bacchetta. Non ti preoccupare... sono io che ho chiesto una cosa a voi molto difficile e spero che Blake non vi abbia fatto passare i guai per questa cosa, inoltre... l'ho ripresa la bacchetta... per... non è il momento questo di parlarne aggiunse posandogli una mano sulla spalla prima di annuire. Sono fuori? Perchè non li fai entrare? Insomma.... non penso che lo spazio ci manchi! Aggiunse prima di dargli una rapida occhiata per quello che disse alla fine. Vai con i tuoi compagni, vado io dai tuoi genitori! Infondo era abituato a fare la parte del padre no? E sperava vivamente che il suo vero padre non si sarebbe presentato quella sera, se no veramente era un casino. Uscì fuori ed andò verso i genitori del ragazzo, tese la mano verso il padre. Piacere Aaron Barnes il fratello maggiore di Blake. Complimenti per vostro figlio è un ragazzo veramente molto in gamba! Mi ha detto di domani, e vi assicuro che non perderà l'aereo per la Grecia per niente al mondo! Aggiunse poi rivolgendo ai coniugi un sorriso rassicurante. Solo dopo che i genitori di Jesse furono andati via Aaron tornò da suo fratello. Davvero nessuno sapeva o si è reso conto, nella tua scuola, che sei ricco? Insomma... hai un cazzo di rolex al polso! Glielo sussurrò in maniera che solo lui lo potesse sentire. Poi gli diede una pacca sulla spalla e sospirò. Io rietro... ma non fare cazzate! Infondo lui era l'unica persona adulta tra una marea di adolescenti esaltati per tanto lusso e attività da fare in un solo giardino. E pensare che per Aaron e Blake quello era quasi una cosa normale!
    the heart is deceitful above all things,
48 replies since 12/8/2017
.
UP