PLANIMETRIA Aula

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    Aula
    di
    POZIONI
    Airwën O'Neill §


    PXeq528

    Ogni parete, ogni cm di muro, era nascosto da scaffali e scaffali su cui poggiavano libri e pergamene, mensole cariche di barattoli di ogni colore e dimensione, contenenti per la maggior parte liquidi, ma anche alcuni con animali/piante/parti anatomiche di dubbia entità in essi immersi. Armadietti, mobiletti e teche contenevano oggetti e ingredienti, dai più semplici e comuni, ai più rari e introvabili, quest’ultimi erano ben tenuti sotto chiave e incantesimi di sicurezza, sia per l’enorme costo, sia per la pericolosità.
    Airwën era stata ben attenta a come arredare la propria aula, approfittando della piantina, tanto simile ad uno dei simboli sacri nella sua cultura e aggiungendoci il suo legame con la Natura, gli Spiriti e le tradizioni della sua religione.

    _All’ingresso dell’aula, essendo ad Ovest, il punto cardinale legato alla Terra, aveva collocato delle piante utili per la creazione di pozioni e a lei importanti: dell'edera era cresciuta facendo da cornice alla porta d’ingresso dell’aula e ricoprendo il muro dove vi erano gli appendiabiti e un armadietto.
    Lontano dal rischio che qualcuno potesse pungersi, vi era una pianta di vischio bianco, utilizzato nella preparazione della Pozione Obliviosa e dell'Antidoto ai Veleni Comuni, ma anche dai druidi per le loro cerimonie e rituali, soprattutto quello di rovere, tra i più speciali. Infine, in un grande vaso, vi era dell’erica dai colori che andavano dal rosa al lilla fino al bianco, per il suo popolo associata all’aldilà e all’immortalità.

    _Al lato opposto, quello Est, vi era la porta che conduceva all’Ufficio di Airwën, uno schedario, una libreria piena di libri impolverati e strumenti strani, armadietti con gli ingredienti più “sensibili” alcuni dei quali richiedevano più accorgimenti per la conservazione.
    Poiché l’Est era “dominato” dall’Aria, 3 incensi creati da lei stessa per purificare l’aria a fine lezione stavano bruciando, ormai completamente consumati, innalzando piccole volute di fumo verso l’alto.
    Qui vi aveva posizionato la propria cattedra, anche se non se la godeva molto durante la lezione, poiché aveva l’abitudine di girare tra i tavoli per osservare l’esecuzione delle pozioni, così da intervenire per tempo in caso di dubbi ed errori.
    Era stata realizzata e incisa da un abile artigiano di Denrise, sempre disseminata di pergamene, libri, bozze con scarabocchi e disegni, e per dare un tocco di colore, un vasetto di Trifoglio, pianta sacra alla sua dea (da cui prende il suo 2° nome), e che si pensava difendesse dalla cattiva sorte, apportasse sapienza e saggezza, oltre a ricordarle casa sua.
    Davanti vi era il tavolo dalla forma di un ovale schiacciato su cui mostrava agli studenti la pozione della lezione (se non richiedeva un procedimento troppo lungo, in quel caso la preparava insieme a loro), in modo che potessero osservare coi propri occhi l’esecuzione.

    _Nel “ramo” a Sud della croce-aula vi era un braciere il cui Fuoco stava già scoppiettando pronto per esser usato per accendere le fiamme sotto ai calderoni o per altri scopi, oltre a scaffali con ingredienti, vi era poi un grande tavolo da lavoro dove prima di ogni nova lezione preparava strumenti e ingredienti necessari così da non perdere tempo a cercarli benchè il bisogno quasi maniacale che aveva di solito di tenere ordinata e pulito ogni cosa lì dentro (a parte i libri più vecchi su cui non osava arrischiare incantesimi di pulizia) .

    _Al lato opposto Nord, oltre alle immancabili mensole e mobili con ampolle e vasi di liquidi di diversa densità, vi era una fila di lavandini che permettevano di procurarsi l’Acqua necessaria per le pozioni, e dove vi si potevano lavare gli strumenti utilizzati, ma non i calderoni, per quelli vi era l’incantesimo che annullava gli effetti della pozione, così da non contaminare lo scarico. In una cassapanca sotto i lavandini vi era il necessario per le pulizie e un innaffiatoi.

    _La parte centrale era, come intuibile, occupata dai banchi degli studenti.
    Ogni banco corrisponde al posto per 1 studente.
    Le dimensioni dei banchi erano tutte uguali, alla stessa distanza tra loro ma abbastanza vicini da considerarsi "compagni di banco", ad eccezione del corridoio centrale che divide in 2 parti l'aula.
    Nello spazio più esterno di ogni banco, per terra vi era il calderone più grande (meno usato) e sopra il banco quello più piccolo, inoltre c'era lo spazio per alcuni fogli e gli ingredienti da lavorare/aggiungere volta per volta, il resto degli appunti/libri si potevano riporre in un ripiano libero sotto il banco, così da averli a portata di mano ma non d'intralcio o col rischio si sporchino/prendano fuoco.
    Naturalmente erano in una pietra liscia, resistente e che si riscaldava lentamente, necessaria poichè la materia richiedeva l'uso di strumenti taglienti, liquidi pericolosi, oltre al fuoco a poca distanza dal ripiano, che li avrebbero potuto rovinare se non abbastanza resistenti e completamente ignifugo, oltre che facili da pulire.

    Le pareti che la rendevano tondeggiante, avevano alte finestre che illuminavano l’intera stanza, e catturavano il sole più luminoso (di Est e Sud), ogni finestra parte da circa 1 metro e mezzo da terra, lo spazio sottostante libero, è occupato da bauli e cassapanche contenenti oggetti di vario tipo. In caso di necessità, possono esser coperte con tende di un rosso borgogna, legate ai lati delle finestre.
    La cosa più interessante è che, essendo l’aula nei sotterranei, non possono che esser state incantate magicamente affinché mostrino il cielo esterno.
    Non sono l’unica fonte di illuminazione, numerose lanterne sono appese al soffitto così da poter illuminare tutto l’ambiente.

    Una lavagna era posta sotto la finestra a Nord-Est, ma spesso Airwën la fa lievitare di un paio di metri sopra al suo tavolo da lavoro (gli alti soffitti lo permettono), così che tutti la possano vedere.

    Altra informazione curiosa, essendo Airwën druida e cresciuta in una famiglia molto legata alle proprie tradizioni e alla cultura celtica-druidica, l’intera aula è disseminata di simboli per lei importanti come il triquetra sul tavolo da lavoro e il simbolo della sua famiglia: il triskele sulla cattedra.

    Prima dell'inizio della lezione, OGNI studente dovrà indicare nel primo post, sotto spoiler, in che banco si siede, tenendo in considerazione lo schema sotto riportato.
    In caso di N. di banchi insufficiente, verrà aggiunta una ulteriore fila "E" con relativa numerazione progressiva dei posti a sedere.

    363MnsK



    ◆ MEZZAVEELA ◆ 25 Anni ◆ Irlandese ◆ Scheda DOCENTE

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    Edited by LadyShamy - 23/9/2022, 01:31
     
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0 replies since 9/3/2020, 23:27   177 views
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