Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Markab Castlewine
    Influencer | 25 anni
    Musica, ragazze mezze nude, sé stesso mezzo nudo: cos'altro poteva servire a Markab per essere euforico?
    Ok, mancavano droghe, sesso e 200 foto su instagram, ma il punto era molto buono, considerando pure che si stava parlando di Denrise e non certo di Londra 'E Denrise è terra di avventure, mica di gioia!' ci scherzò lui su, slogandosi poi la mandibola nel vedere Jonathan spogliarsi davvero e rimanere a petto nudo, probabilmente troppo impegnato a pensare ai soldi per riflettere su quel gesto 'Mi ero aspettato una risposta tipo che si spogliano solo le puttane' realizzò lui, osservandolo fin troppo attentamente, salvo poi emettere un urlo più acuto del solito "WOWOWOWOW! Jon è uno di noi, ragazze, quindi dobbiamo sfondare tutto!"
    Il nostro reporter, assunto come scimmia urlatrice del locale, dunque, finì per dare del suo peggio, finendo coi piedi sul bancone ad urlare a squarciagola, decantando la sua limonata assolutamente analcolica, come il predone aveva tenuto a precisare con Jason con talmente tanta veemenza da far capire a Markab quanto l'altro non volesse grane in quel senso e fosse quindi saggio, nel caso, assecondarlo 'Secondo me è un cartello che rende chiaro come sia tutto alcoolico, ma l'importante è che ci creda lui e si faccia come lui... o... mi apre in due con l'ascia, e quella non è mai una bella opzione!' si disse lui, sovrastando fisicamente le ragazze e vocalmente la musica, ma riscuotendo un successo non poi così totale, attirando solo il famigerato professor Ensor, di cui tanto gli aveva parlato Blake, uno che, certamente, non era interessato né a lui né alle ragazze 'Al massimo è arrivato a suon di sentirmi urlare... sperando fossi uno studente sgozzato' si disse lui, tra serio e faceto, osservando qui e là i ragazzi e cercando volti familiari e soprattutto aspiranti prede.
    Ad attirarlo, fu il capannello di ragazzi nei pressi di Brugnir: qui uno in particolare accese in lui una lampadina "EHI FIDANZATINO DI BLAKE BARNES, DOVE CAZZO LO HAI LASCIATO IL TUO SOCIO?" strillò lui a pieni polmoni, evocando ovviamente Jesse Lighthouse, reo di esser stato fin troppo nominato dal minore dei Barnes "Fai bene a comprarti un'arma: se Blake scopre che sei da qualche parte senza di lui, ti servirà! Ma già che ci sei e devi morire, vieni a berti qualcosa... tipo... sì dai tipo questo té freddo... che è sicuramente non alcoolico e infatti non contiene..." e a quel punto annusò la caraffa "Manco una traccia di ottimo rum della nostra locanda!"
    Dette le proprie cazzate, il ragazzo balzò giù dal bancone, non per vergogna o stanchezza, ma per ordine di Jon "E musica sia, capo!" affermò lui, andando a giocherellare coi dispositivi fino a mettere il volume al massimo.
    RevelioGDR


    Markab è ospite al banco del Canto della Sirena e urla a squarciagola.

    Ricordo che ha Seduttore, quindi attira facilmente l'attenzione altrui u_u

    Lilith Clarke, Blake Barnes, Adamas Vesper: vi taggo in caso siate in zona rispetto a quello che dice a Jesse.
    Ovviamente chiunque può sentirlo urlare comunque!
     
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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    I Denrisiani parevano davvero entusiasti dell'idea di Sigurd e purtroppo pareva non ci fossero abbastanza druidi ed erbe per i probabili danni che ne sarebbero scaturiti "Vabbè, allora se crepano vedi di tirarli su!" rispose di rimando a Jason, incrociando le braccia ed incoccando un sorriso sadico "Non ti ha esiliato una volta, non lo farà ora se ci salvi da un casino con Londra... se fai il bravo te lo secco anche carico e col cazzo grosso, così ti scopa per bene" concluse lui con una risata malefica da Jafar, dando ben altro significato al proprio occhieggiare con Kenna durante l'acquisto di Harry 'Sì, nel caso sarebbe un bel cadavere!'
    I bei cadaveri comunque quel giorno parevano sprecarsi, ad iniziare da Erik, che apparve come un pokemon selvaggio a parlare del suo Chicco 'Che nome di merda da dare ad un avvicino: se lo affoga io non dico niente' si disse lui, salutando il bel moretto sollevando un sopracciglio "Non farlo allargare anche di pancia... c'hai la faccia di uno che fa mangiare gli animali peggio di mia bisnonna!" abbaiò infine, incapace di non preoccuparsi per il ragazzo e il suo famiglio, al punto da dargli un vero e proprio consiglio preoccupato.
    Il bel moretto giunse non solo, ma il cacciatore lo avrebbe definito mal accompagnato, visto che con lui c'era un disagiato cronico "CHE?!" aggrottò la fronte "Senti, non me ne frega un cazzo: vuoi una spada che diventa manette? Ok, te la posso fare domani e te la mando al castello, ok? Pagamento anticipato però, che voi inglesi del cazzo prima dite 'na cosa e poi cambiate idea!" imperò lui, chiudendo l'affare col prefetto con gran rapidità, forse perché anche un'altra seccatura era in avvicinamento: Gyll.
    'Ci mancava quella che si fa rubare le mutandine sotto al naso' si disse lui, non sapendo chi fosse entrato in quelle mutandine, anche se uno strano rossore sul volto della giovane, unita alla strana presenza di un'altra persona nel suo spazio vitale lo spinse ad assottigliare lo sguardo e spostarlo sul cugino "Vi conoscete?" chiese a gerald, il quale si guardò bene dal rispondere, impegnandosi e non poco a far ben altro, come sistemare le armi ai loro posti definiti.
    Phil lo osservò un poco, poi osservò ciò che aveva notato Gyll. Sospirò "E' roba che certo quel coglione di Morrigan non ti può insegnare a fare... lui sa solo inventarsi cazzate con i computer" del resto perché inziare a spiegare qualcosa se potevi insultare Morrigan? "E' una tecnica antica che ho scoperto studiando dei reperti in un Iceberg in Islanda... non te la faccio lunga: è come se fosse un ricordo dell'inverno al polo nord. Se la bevi e fai una magia di ghiaccio, evocherai un ghiaccio che non si scioglie"
    Il Cacciatore ovviamente ne avrebbe parlato a lungo, anche in maniera dotta, ma era Denrisiano ed era certo che Gyll fosse scema, quindi si trattenne ad informazioni base dette con termini terra-terra, scoprendola ben presto più interessata a suo cugino che alla sua scoperta, il quale a sua volta sembrava sempre molto interessato a mettere a posto le cose.
    "Io..." alla fine con tutti quegli occhi addosso, il ragazzo non poté che rizzare le spalle ed inziare a dire qualcosa "Sono qui solo per impedire che Philipp uccida inglesi e si faccia esiliare dal villaggio" concluse infine.
    "Seh... certo!" concluse il biondo, incrociando le braccia e gonfiandole come non mai nel mentre folgorava il parente "E Jason non si scopa i cadaveri" affermò lui, dovendo poi sollevare entrambe le sopracciglia dalla sorpresa quando, colto in contropiede, forse in un nervo scoperto, Gerald avvampò con una violenza di cui non solo non lo rendeva capace, ma che lo fece vergognare per lui 'Per la fica secca di Frigg!' si disse lui, incapace di proferire parola, nel mentre il ragazzo si gettava a capofitto verso la sua unica speranza di redenzione e salvezza: Nathan Parker King. Il che chiariva quanto fosse fottuto.
    "Se ascolti lui ti dice di comprarti dei tacchi a spillo perché sei una femminuccia" balzò nella sua vita il più giovane, ancora arrossato e col fiatone, parendo quasi accaldato "Se vuoi fare il culo alla gente, tu che sembri uno sportivo, dovresti andare di arma pesante... che ne dici di un'ascia bipenne in legno magico? L'altro giorno mio cugino me ne ha fatte provare un paio e fanno un male boia... ma anche se ci cadi sopra non lasciano ferite o cicatrici... così puoi imparare ad usarla bene!" propose il biondo, lanciando poi una lunga occhiata a Gyll, incapace di non fossarla quasi in continuazione.
    "Come dice lui..." concluse Philipp, fissando in cagnesco il più giovane, spostando poi l'attenzione a Gyll "E tu, sei qui per fare domande stupide a Gerald o per comprare?" le abbaiò contro, così, giusto per mandarla in panico e spingerla a qualche spesa folle.
    RevelioGDR


    Ciao a tutti, il listino di Brugnir Forgen è a vostra completa disposizione (lo trovate linkato dal rolescheme).
    A questo, aggiungo qualche cosa di extra u_u

    Armi da allenamento (d20+3): armi in legno smussato benedetto dal dio freyr in maniera tale da infliggere un considerevole danno, ma senza lesioni permanenti in nessun caso inclusa la rottura (l'attacco non causa mai malus, status o morte).
    Prezzo: 150G

    Lacrime d'inverno (consumabile): se bevute rendono gli effetti delle magie di ghiaccio eseguite nel turno corrente Permanenti.
    prezzo: 30G

    Il PP ottenuto dipende dal tipo di arma acquistata.
    Le lacrime garantiranno +1Intelligenza.

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    Ametrin
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    Anche l'anno scorso l'ha pensato, e questo anno è stato confemato.
    Andare in barca le da davvero fastidio, tutto quel dondolare e dondolare. E poi non saper nuotare è qualcosa che non la fa viaggiare affatto tranquilla.
    Almeno s'è passata il viaggio in compagnia di Lucas, principalmente puntando all'infastidirlo e stuzzicarlo per la noia, o pizzicando le corde della chitarra che ora hanno fatto puff insieme al resto della sua roba per finire direttamente in stanza.
    < Ma dobbiamo proprio tornarci, mh? >
    Si lamenta, andando a guardarsi intorno con un sospiro una volta scesa. Non è che non le piaccia studiare, ma non ha lo stimolo per farlo. A differenza delle persone che occupano quell'istituto, non sa cosa fare ancora, una volta finito il tutto. Non ha scelto una carriera, non ha un sogno preciso. E cercare d'inserirsi non le risulta tanto facile visto che è facile che non sopporti nessuno a giorni alterni.
    In più, dopo aver passato una vacanza in convivenza con l'altro, l'idea di ficcarsi in un letto da sola con altre persone che non conosce - perché figurarsi se ha legato con qualcuno tutto l'anno prima, è un gatto, offrigli la mano e ti soffia contro - non le va giù.
    Però alla fine sono lamentele vaghe, non è davvero pressante, e si sta comunque trascinando a guardarsi intorno. Un ringraziamento con un gesto del capo, al sacchetto, che va ad infilare in una delle tasche della cintura.
    Come al solito, è più svestita che vestita. Il top leggero di un verde scuro, che lascia in mostra le spalle e la clavicola sinistra dove c'è in bella mostra un tatuaggio in via di guarigione, una semplice scritta "Egoist."
    I polsi sono sempre coperti con dei polsini spessi in pelle, ma gli avambracci comincia a tenerli scoperti. Giusto ad occhio attento si possono notare vecchi e sottilissimi tagli cicatrizzati in piccole lineette più chiare della pelle, e sul sinistro c'è un'altro tatuaggio, una chiave di violino immersa nei colori. Essendo il top decisamente corto, si possono notare anche delle macchiette nere spuntare fuori dal lato destro, precisamente degli zoccoletti di qualche animale.
    Se ne sta vicino all'altro ametrino, ma neanche troppo appiccicata, giusto la mano senza neanche farci troppo caso, andrebbe a cercare quella altrui prima di spostare il volto in sua direzione.
    < Io direi di sfasciarci prima che non si possa fare più, almeno si comincia in grande stile. >
    Ed alza le sopracciglia, accennando un piccolo sorrisetto divertito.
    Ha decisamente preso peso dall'anno precedente, per quanto sia ancora particolarmente magra. I capelli lunghi sono lasciati sciolti, il trucco è sempre a panda, a nascondere le occhiaie.
    Sbadiglia, come a confermare il fatto che abbia in qualche modo sempre sonno, prima di guardarsi intorno. Andrebbe quindi ad indicare con un gesto del capo lo spazio per le bevande, cercando il suo sguardo.
    < Vediamo se riusciamo a farci dare qualcosa di alcolico lo stesso? >
    Chiede semplicemente, per poi tentennare.
    < Senti ma quella roba che ha detto Foster, che era? Che voleva? >

    LivsTheFake

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    Interagisce con Lucas
     
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    Denrise
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    Gerd Kaleel
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    Giada pareva in cerca di un animale bello, di comprensione e complicità, e sicccome quello che cercava Gerd era meramente profitto, ovviamente stette amabilmente al gioco, lasciandosi persino chiamare col suo cognome 'Sti cazzo di inglesi comunque un fottuto corso di lingua straniera lo potrebbero anche fare comunque eh! Solo perché parlano la lingua più parlata al mondo non capiscono un cazzo delle altre. C'hanno raggione gli altri ad odiarli, pezzenti di merda!'
    Il suo sorriso ovviamente non si incrinò e quando la giovane si fermò durante l'acquisto per parlare dell'animale, lei, ovviamente, sinceramente, apprezzò "Ottima domanda, Giada" affermò lei, chiamandola anche per nome, a rimarcare quanto fosse piacevolmente colpita da quell'attenzione "Le farfalle si nutrono di polline: ti basterà portarla all'aperto per sfamarla, ma stai molto attenta al freddo. In quanto incantata col fuoco non morirà in inverno, ma freddi troppo rigidi potrebbero indebolirla o stordirla... in quel caso sii tu a portarle dei fiori, magari nella tua cameretta, o accompagnala in una serra... sono sicuro che l'impollinazione derivata dal suo nutrirsi sarà benvoluta da chi le gestisce" annuì lei, osservando il legame tra le due abbastanza stabile da farla annuire "Sono 76 galeoni"
    Risolto un acquisto e migliorato per questo il suo umore, a Gerd non rimase che approcciare chi sarebbe arrivato, iniziando da Amelia, che con far denrisiano si approcciò a lei sapendo benissimo cosa voleva "75 galeoni" rispose lei, prendendo l'animale e portandoselo al viso per coccolarlo un poco, offrendolo poi alla ragazza, osservando poi il giovane che era sopraggiunto, che folgorò con lo sguardo e che, in seguito ad un sibilo, si vide calare da sopra di sé il boa, appeso ad una trave, che ora lo fissava dritto negli occhi "Nessuno dei miei animali è niente male" chiarì la donna "Anch se devo ammettere che quello di cui sono più orgogliosa è Sol mio mio boa conscrictor. Non lo trovi adorabile?" chiese lei a Nathan , che l'unica cosa che non avrebbe venduto per due spicci era proprio il suo orgoglio e quello della propria attività.
    La donna poteva tollerare tutto, ma non critiche al suo negozio, e quindi era ben capace di sorreggere le avance di Julian, cui la donna rivolse rapidamente lo sguardo 'Dopo mi dirai che mio padre ha rubato due stelle per mettermele negli occhi?' si chiese lei, felina, appoggiandosi al bancone e mettendo ben in vista il proprio seno "Qualcuno che non prenderà S al primo compito di Magia Verde, visto che sa riconoscere gli animali ben allevati" propose lei, ove ogni riferimento a Nathan era ovviamente puramente casuale "E siccome i miei animali sono ben allevati, vedrai che non ti daranno problemi anche insieme, sempre che tu sappia avere polso con loro e fornire regole ferree" propose lei "Sono 75 galeoni per l'ultimo esemplare..." affermò lei, accarezzando il capo del gatto e posandolo poi sul bancone, nel mentre, con un colpo di bacchetta, liberava un rospo maschio che rapidamente balzò ai piedi di Nathan, reclamando le sue attenzioni.
    RevelioGDR


    Gerd non dispone di tutti i suoi animali, ma sono presenti gli animali comuni domestici e quelli di classe X, e al bisogno può mostrarvi gli altri. Dispone anche di tutti gli accessori: trovate tutto in listino.

    In via del tutto eccezionale sono inoltre in vendita alcuni cuccioli.
    Cuccioli elementali: normali animali incantati alla nascita con il potere di un elemento. Sono disponibili due gemelli per specie, identici nell’aspetto ma di diverso sesso (1 maschio e 1 femmina).
    Prezzo: 75G

    Carpa dell’acqua
    Carpa bianca con alcune squame rosa molto ghiotta di molliche e lattuga. Dalla bocca genera delle bolle d’acqua all’interno della quale può galleggiare come fosse una lacrima d’acqua o può rinchiuderci cose/piccoli animali facendoli galleggiare.

    Carlino della terra
    Carlino massiccio ed estremamente voglioso di coccole: avendo il naso estremamente schiacciato detesta camminare ed ama essere portato in braccio. Quando raspa il terreno può sollevare piccole montagnette di terra, creando colonne e muretti o scavando fossi anche profondi.

    Geko del vento
    Geko di colore dorato piuttosto schivo, che ama stare nella tasca del suo padrone. Ama camminare sulle pareti, sui soffitti e… per aria. Balzando, infatti, genera dei piccoli cuscinetti d’aria solida che resistono qualche minuto, abbastanza forti perché il padrone (e solo lui) vi si possa aggrappare o appoggiare per massimo 5 secondi.

    Gatto persiano della tempesta
    (venduti)
    Vanesio e pigro esemplare di persiano, dotato di un lunghissimo pelo bianco che accumula elettricità, tramite il quale può addensare nubi e richiamare in punti desiderati fulmini.

    Farfalla del fuoco
    (venduta la femmina)
    Farfalla con enormi ali rosse e arancioni che ama posarsi come un fermaglio tra i capelli del proprio padrone. Se toccata da chi non vuole, ustiona e provoca 1d10 di danno.

    Rospo della neve
    Rospo blu traslucido, ricoperto da una soluzione velenosa che a contatto, oltre a poter avvelenare, provoca anche congelamento. L’animale detesta il caldo ed ama cantare e gracidare per il suo padrone per venire applaudito.

    Sono in numero limitato: quando si venderà un esemplare lo riporterò qui u_u
     
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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Eccolo lì: Settembre. Il mese per cui Lilith si era così tanto preparata che quasi le sembrava stesse organizzando il suo debutto in società.
    La riccia amava il rientro a scuola, mostrarsi con i primini e iniziare a svolgere il suo ruolo così tanto tenuto stretto per l'intero anno.
    Nuovo anno, nuove matricole e questo faceva salire l'hype di Lilith alle stelle tanto che aveva preparato tutto nei minimi dettagli, tanto da preparare addirittura un discorso di benvenuto che avrebbe fatto ai nuovi arrivati, una volta smistati «Ho grandi aspettative per questi nuovi ragazzini, li vedo più svegli. E' l'anno buono per vincere la Coppa delle Case!» - disse cercando con gli occhi cristallini gli occhi di Blake, mordendosi il labbro per non ridere, incrociando il suo sguardo.
    Blake.
    E Lilith.
    Com'era bello rivederli ancora una volta fianco a fianco? Stavano ricostruendo passo passo il loro rapporto e cercavano di farsi del bene a vicenda, nonostante i loro scleri di gelosia che ogni tanto riaffioravano. Lilith aveva fatto una promessa a Blake, quella di non andare più con nessuno e gli aveva palesato quanto avesse lavorato su se stessa per perdonare al ragazzo quello che era accaduto. Continuare a tenergli il broncio e portargli rancore, non avrebbe ricucito quelle ferite e lei desiderava Blake come niente al mondo in quell'universo.
    Indosso aveva la sua divisa: sì, avete letto bene. Lilith aveva già iniziato a vestire i panni della Prefetta Perfetta e talmente tanto perfetta che l'aveva stirata con certosina precisione e l'aveva indossata, con tanto di spilla da prefetto attaccata al taschino.
    Portava i suoi colori e quel emblema con la testa alta e uno sguardo fiero. Timidamente cercò la mano di Blake, sperando di trovarla e poi provò ad avvicinarsi al suo orecchio «Quest'anno i tuoi voti a Rune supereranno le aspettative di tutti...» - e il tono sibilante con cui lo disse non era altro che un soffio di malizia e pervesione che si era leggermente concessa con l'opale incendiario.
    Superato il porto e preso il sacchetto, Lilith si guardò attorno addocchiando l'interessante presenza di Philipp dall'altra parte della piazza «C'è Garlic!» - disse con un malcelato entusiasmo e un sorriso promettente, mentre si alzava sulle punte e guardava in viso il ragazzo «Andiamo a salutarlo, dai ~» - pigolò appena, facendo labbruccia al ragazzo e sbattendo le sue palpebre.
    Ricadette giù e sentì la vibrazione del telefono «Mh?» - non aspettava messaggi da nessuno, in particolar modo da chi poi scoprì scriverle. Si fermò appena e cercò nella tasca l'apparecchio. Quando lo prese sgranò gli occhi «Hmm...» - mugugnò appena, aggrottando la fronte, mentre alcuni ricci iniziavano a variare di colore: non avevano pace, sembravano passare dal rosso acceso al verde, dal viola al giallo. Un mix di emozioni che lei stessa non riusciva a controllare e che non sapeva come ben definire.
    «Ehi, B.» - Lilith richiamò la sua attenzione, allungando una mano per afferrarlo dal braccio dolcemente, provando a tirarlo appena verso di lei, per mostrare al ragazzo il messaggio della Prefetta Opale «Mi ha scritto Jey.» - sentire di nuovo quel nome suonare tra le sue labbra le fece stringere lo stomaco e quasi avere un senso di nausea che le fece storcere il naso.
    Lilith si era affezionata a lei, l'aveva reputata la sua migliore amica, lei l'aveva ferita e ora... non sapeva davvero che fare.
    Si morse il labbro, sentendo quasi la necessità di stringersi a Blake per ritrovare la sicurezza che stava vacillando. Ma non lo fece, per evitare che l'opale potesse sentirsi a disagio.
    Digitò delle brevi parole «Ehi...
    Uh, davvero? A breve saremo lì... credo.»
    - inviò il testo, ma non era certa della cosa, non le sembrava troppo completo quello che aveva scritto, aggiungendo il fatto che aveva parlato al plurale quasi a farle capire che non sarebbe arrivata da sola «Dopo l'accoglienza dovremmo parlare...» - inviò nuovamente quel testo alla mora e tornò accanto a Blake.
    Girare tra le bancarelle era abbastanza complicato e Lilith quasi aveva il timore di perdersi l'opale.
    Opale che sembrava essere conosciuto anche dalle parti del Canto della Sirena, da qualcuno che gridava a gran voce il suo nome. Questo fece fermare la riccia e girarla di scatto in direzione di Markab e poi come una saetta verso Blake «Fidanzatino di Blake? Come scusa?» - alzò un sopracciglio in direzione di Blake, come se si aspettasse delle spiegazioni.
    Dopo questo, la riccia tornò verso la sua meta principale: il Brugnir.
    Con un sorriso a trentadue denti, la prefetta incrociò lo sguardo di Philipp «Bentrovato. Passato buone vacanze?» - sollevò un sopracciglio, poi, guardando le armi che aveva sul bancone «Cerco qualcosa di abbastanza contundente per poter rompere la testa a qualcuno durante l'anno.» - il suo tono era ironico, ma lo sguardo era davvero interessato a sentire Philipp.
    Successivamente spostò lo sguardo sull'ex docente «Professoressa MacEwan, salve. La vedo in forma e...» - lo sguardo celeste di Lilith si spostò su Jessica, provando a ritrovare un attimo di complicità e cercare di capire che effetto le facesse incontrarsi di nuovo «...più rilassata. Passato delle buone vacanze?» - insomma, l'anno sembrava essere iniziato sul filo del rasoio. Lilith buttò uno sguardo anche a Gyll, di sguincio, freddo e distaccato, passandole accanto «E oggi dove hai lasciato il guinzaglio di Aidan? Non è che se ne va a baciare altre persone, così?» - sibilò bassa in sua direzione. Si era incrinato il loro rapporto, ma questo non era niente di irreparabile.
    Blake Barnes , Markab Castlewine , Gyll McKenzy Philipp Garlic Kenna MacEwen ,Giadì e credo di non aver dimetnicato nessuno.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Prefetto

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    Ametrin
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    Se avesse dovuto rispondere alla domanda "cosa hai fatto durante queste vacanze?", Lucas avrebbe semplicemente iniziato a ridere di gusto e avrebbe risposto con una sola parola "Niente".
    Ed era esattamente quello che Lucas aveva fatto, niente. E non perché non c'erano idee o voglia di fare, ma quello che più aveva voglia era di non fare un emerito cazzo.
    Quella strana convivenza con Livs aveva fatto in modo che Lucas trovasse una specie di equilibrio dei sensi, dove ogni cosa andava fatta solo se la si voleva e lui e Livs avevano fatto esattamente quello per l'intera estate.
    Era difficile spiegare alla gente quanto quello che aveva passato durante quei mesi liberi era paradossalmente perfetto, si era riposato e aveva giocato ai videogiochi, scopato e mangiato quanto voleva e tutto era andato benissimo.

    Il miagolio di Livs fece sollevare un angolo delle labbra di Lucas, mentre scuoteva il capo come farebbe uno che si sta esasperando, ma non era esattamente esasperato, gli piaceva fingere di esserlo. Il suo cappellino perennemente indossato, nascondeva i ciuffi neri dei suoi capelli, una T-Shirt grigia leggera, malemente indossata e scivolata di lato dalla tracolla che portava male, lasciava intravedere sulla clavicola sinistra il medesimo tatuaggio della biondina. Era il primo che si era fatto e quando la nonna l'aveva visto, si era leggermente preoccupata credendo che fosse l'iniziazione di una gang. "Egoist" così riportava quella parola che sembrava essere la caratteristica principale di quella coppia stramba. «Sì e tu quest'anno ti fai anche promuovere.» - le disse come se stesse fingendo di riprenderla. Detto da lui, poi, che invece sembrava aver ritrovato lo spirito giusto per portare avanti le sue passioni, superato il secondo anno, sembrava quasi un paradosso. Eppure, Lucas, da quando aveva intrapreso il percorso G.E.M.M.A. sembrava aver ritrovato l'interesse perso nello studio.
    Sentì la mano di Livs scivolare nella sua e istintivamente la prese, come se niente fosse strano a riguardo. Ogni volta che andava ad una cerimonia c'era qualcuno di diverso al suo fianco, questo faceva un po' ridere e anche - per gli scaramantici - toccarsi gli attributi, magari non era un buon auspicio.
    Annuì alle sue parole e - dopo aver preso il sacchetto e ringraziato Dana - la trascinò verso il canto della sirena, dove sembrava essere stato allestito qualcosa di divertente «Direi proprio che hai ragione, vieni prendiamo qualcosa.» - disse con un sorriso alla ragazza che, se lo avesse concesso, avrebbe avvicinato a lui per darle un leggero bacio sul capino.
    Quando davanti al banco del Canto vide Markab, Lucas quasi sgranò gli occhi «Cazzo, Markab! Ci sei anche tu! Che bello è vederti?!» - il ragazzo era davvero entusiasta di vedere il suo tutor preferito dell'anno precedente e trascinò Livs con lui «Ehi, Livs. Lui è Markab, quello di cui ti parlo sempre. Il mio modello di vita! Ahahah. Markab, lei è Livs.» - presentazioni fatte, l'Ametrin vagò con lo sguardo verso il bancone «Prendiamo qualcosa? Markab, sei dei nostri? Queste bevande SICURAMENTE analcoliche, dimmi che SICURAMENTE non lo sono, o credo che questo potrebbe essere davvero deludente.» - quindi guardò verso Jonathan «Due bevande SICURAMENTE analcoliche! Anzi, tre. Beve anche Markab con noi. Pago io, ovviamente!» - disse con un sorriso che pareva più un ghigno, passando da Markab a Livs in alternanza.
    Markab Castlewine Olive Moore jonathan baker
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    Black Opal

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    Non è che non volesse tornare a scuola, non avrebbe proprio voluto cominciare quell'accademia, eppure era insopportabile Aaron quando ci si metteva e di conseguenza, come al solito, aveva vinto lui. Quella famiglia era una contraddizione vivente a prescindere ed a prescindere succedevano sempre cose per le quali, alla fine, si facevano male. Ad aggravare tutta la situazione era arrivata Annie. Sicuramente la testa di Aaron e le sue paranoie non sarebbero diminuite ad averli entrambi nella stessa casa di Londra e nonostante fosse un loft enorme con bagni anche fuori la porta, la mattina era un disastro. Avevano tre camere da letto e tre maledetti bagni al loro interno ed alla fine della storia c'era sempre qualcuno che lasciava qualcosa nell'unico bagno comunque, quello al piano terra e degli ospiti. WO, MA CI MUOVIAMO!? La voce di Blake rituonò per tutta casa andando a rimproverare un Aaron Barnes che era veramente intento a cercare di farsi i capelli. Ma non hai il bagno tuo? Incredibile!Due ragazzi, 4 bagni, più di 200 mq di appartamento e si litigava comunque. Era quello che avevano nel sangue: fuoco allo stato puro. Comunque alla fine, dopo aver discusso per tre ore sul fatto che il maggiore dei Barnes voleva che il minore si mettesse la divisa, e quest'ultimo che alzava gli occhi al cielo, ce la fecero ad uscire, in ritardo e sempre in maniera super fashion. Blake indossava una maglietta nera, dei pantaloni verdoni stretti con una molla alle caviglie che gliele lasciavano un pò scoperte, e con delle tasche laterali all'altezza del ginocchio, occhiali da sole, orologio al polso, braccialetto d'oro in comune con il fratello al braccio sinistro, una buona dose di arroganza e presunzione sempre presente e un pacchetto di sigarette marboro touch nella tasca destra ed una sigaretta dietro l'orecchio. Lasciare Londra e casa sua era sempre e comunque un colpo al cuore, ma la verità era che era comunque leggermente contento di tornare a scuola. Alla fine cominciava a sentirla casa sua, o comunque una depandance di casa sua, ma stare con Jesse, Erik, Adamas e Lilith era comunque da sempre qualcosa che gli piaceva e gli apparteneva. Quell'anno, poi, faceva il quarto, senza essere rimandato e si era preso la briga di andare in giro per il mondo a fare casino e conoscere gente. Le cose con Lilith cominciavano a prendere una piega migliore ed era ben cosciente che lei si era sforzata davvero tanto per perdonarlo ed adesso toccava a lui non sgretolare di nuovo le sue certezze. La cabina, la nave ed i primini erano sempre la stessa noia e solfa. Sono quattro anni che sei il mio unico compagno di stanza e sei ancora vivo, come fai a temere ancora la morte al porto? Insomma dovresti essere abituato oramai!Rispose al suo Socio prima di lasciargli una pacca sulla spalla e scendere da quella nave con uno sbuffo che lo avrebbero sentito fino a dentro gli inferi. Grazie ragazza!Da quando i densiriani regalano sacchetti strani agli studenti? Insomma, davvero? Sono entrati nella civiltà all'improvviso e hanno deciso che, dopo ben 4 anni, possono darci il benvenuto? Ecco cosa aveva Blake di più - o di meno, dipende dai punti di vista - rispetto agli altri: diceva quello che pensava senza neanche preoccuparsi che già una volta aveva rischiato una rissa, ma era a Londra, adesso gli sembrava il caso di insultarli a casa loro? Ma Blake era famoso anche tra i densiriani e mentre la mano scivolava in quella di Lilith, i suoi occhi azzurri si posarono sulla prefetta. Davvero in divisa? Dio solo sa quanto te la sgualcirei solamente per il gusto di farlo! Non parlava di cose zozze, parlava semplicemente di farle un dispetto. Mise il suo sacchetto in tasca e poi si accese una sigaretta. E non siamo a scuola, sono maggiorenne e... si fermò un momento, guardò in direzione di Garlic ed alzò un sopracciglio. C'è Garlic! Il suo tono non sprizzava entusiasmo come quello di Lilith Clarke, ed anzi. Blake e Phil avevano un rapporto strano, come tutti quelli che freqeuntavano Blake, a dire il vero, ma essere massacrato di botte ad ogni allenamento non era qualcosa che lo rendeva fiero di lui, anche se, tutto sommato, lo stimava un sacco. Poi si voltò per guardarsi un pò intorno. Riconobbe senza nessun obra di dubbio i nuovi: Louise De Maris, Nicholas, si voltò a fare un lieve occhiolino anche a Mia e poi si soffermò sul più bello, ma prima ancora che riuscisse a dire una parola, Lilith lo fermò con quell'espressione. Blake alzò un sopracciglio. Beh, magari vuole dirti qualcosa e non fare quella faccia. Ho sempre mantenuto le mie promesse e lo farò anche questa volta, ma permettimi di dirti anche che io non verrò. Insomma quello è un ragazzino che fa a botte e mi piace da morire, poi c'è lei che invece crede di essere saccente, ma è di una dolcezza disarmante, e poi c'è... Ma prima di dire qualsiasi cosa sentì la voce di Castlewine pronunciare il suo nome e, soprattutto, parlare con Jesse. Insomma! C'è Markab, lo sai che Aaron ci tiene alla buona educazione! Blake sapeva come comprarsi la comprensione di Lilith, di conseguenza le diede uno di quei baci lenti, che non si potevano rifiutare, intensi che avrebbe avuto il fiatone per almeno 10 minuti e pubblici, in maniera tale che era chiaro come il sole che erano quasi tornati insieme, e dico quasi perchè con loro non si sapeva mai. Arrivo subito. Sarebbe andato anche lui da Phill, ma non prima di andare da Castlewine. FERMO FERMO FERMO! Un braccio si arpionò sulle spalle di Jesse. Non mi ha lasciato da nessuna parte e questo lo bevo io! Lui è un prefetto! E lascia perdere e buttaci un pò di rum? Tequila?Come stai? E che ci fai qui? Il qui era detto con una certa dose di ribrezzo per denrise, ma quello oramai era chiarissimo come il sole. A lui non piacevano loro e a loro non piaceva lui. Che cavolo vedi... tro...rag..cosa?Ok, non era ancora a scuola, ma vide in quel momento passare Eva, Brian e una flotta di professori che lo avevano nel mirino da quando aveva cominciato quella scuola. Lo vedi perchè mi serve qualcosa di forte? E comunque non dirlo così ad alta voce! Finisce che Adamas si scoraggia e Lilith ti fa fare la fine delle mantidi religiose maschio dopo l'accoppiamento! Quello glielo sussurrò, ma poi si dedicò interamente a Jesse. Comunque lui è il mio migliore amico!Ne andava veramente fiero. Lui, invece, è Markab Castelwine, seguilo su instagram. é un amico di famiglia e... non saprei come descriverlo. é semplicemente Markab. La cosa di cui andava più fiero Blake in quel momento era che ra conosciuto non solo dai studenti di tutta Hidenstone, ma anche dai densiriani e dai professori e si poteva veramente vantare di essere un amico di Castelwine! Insomma in quel momento stava volando.

    Revelio GdR




    Praticamente interagisce un pò con tutti! Facendo un occhiolino a Mia, rispondendo a domande di Jesse e Lilith, e niente, per il momento è concentrato su Markab se no Aaron lo spara. Non è vero, si fa solo il figo come al solito.
     
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    I go crazy cause here isn't where I wanna be

    Dopo un'estate all'insegna dei viaggi, libera da qualsiasi catene, la Lynch fece ritorno a Denrise come di consueto sulla Stragone degli Abissi, con partenza Londra, molo di Yggdrasill. Per buona parte del viaggio aveva oziato, aggirandosi per i corridoi delle cabine alla ricerca di un posto tranquillo che non fosse uno spazio ristretto con cui condividere l'aria con un numero imprecisato di persone utili solo a farle venire l'orticaria. A stento, durante il pasto, aveva avuto modo di parlare e trascorrere del tempo con Cohen che, giustamente, aveva iniziato a ritagliarsi piccoli spazi per stare con la Freeman che non vedeva da qualche settimana. Il silenzio e la solitudine erano due cose che non la disturbavano in alcun modo, preferendo la sola compagnia dei suoi pensieri a quella finta e di circostanza degli altri studenti. Si ritrovò quindi ad osservare con un occhio curioso i primini, cercando tra loro chi avrebbe potuto indossare i colori che lei portava con orgoglio. Quello sarebbe stato il terzo anno -quarto a voler esser precisi- un passaggio importante che segnava un nuovo inizio: il percorso G.E.M.M.A.. Aveva salutato alcuni insegnamenti, alcuni con sommo dispiacere altri con somma gioia, rimanendo comunque soddisfatta degli Eccezionale che aveva ottenuto in ciascuno di essi. Se negli ultimi mesi Elisabeth era cambiata sotto alcuni aspetti, per altri, in particolar modo per l'ambizione, rimaneva un solido baluardo della sua persona.
    Una volta a Denrise si dimostrò sorpresa per lo stile di accoglienza, accettando il sacchetto verde con fare dubbioso, infilandolo subito all'interno dello zaino che, al lato più lungo, stretto dalle cinghie, fissava il bastone che aveva creato lei stessa ai M.A.G.O., mentre al polso brillava un'altra sua creazione fatta un anno prima, giorno più giorno meno. Seguì studenti e docenti che si incamminarono verso la piazza principale del villaggio, ricca di banchetti dei negozianti. Memore delle creazioni della denrisiana conosciuta alla lezione di rune e poi rivista ad Ostara, la Lynch andò alla ricerca della bottega del fabbro curiosa di trovarvi fin troppe persone per i suoi gusti. Eppure, non si perse d'animo, andando al lato opposto rispetto a dove buona parte dei suoi concasati erano radunati. Nell'attesa si perse ad osservare con interesse le armi esposte sulla parete, ignorando di fatto quelle in legno. Spade, paletti e pugnali sembravano richiamarla in un canto antico, che nel testo però ricordava una parola continua: mercurio alchemico. La sua sirena era Gabrielle, denrisiana doc, che però non vedeva al momento. Una volta ottenuta attenzione da uno dei Garlic -il più giovane se lo ricordava nella radura per la lezione speciale di Olwen- avrebbe alzato lo sguardo ad indicare i pugnali e paletti. «Quelle in mercurio alchemico che altra forma acquisiscono?» Voleva qualcosa di pratico, da poter indossare sempre e che passasse inosservato, a differenza del bastone che si intravedeva a sinistra della sua testa.

    and satisfaction feels like a distant memory




    Si ferma da Brugnir, lol, ed interagisce con uno dei Garlic disponibili, è interessata a paletti e pugnali.

    Oggetti:
    Bastone di Heimdall ᛉ [Difesa=d20, scala su Resistenza]
    Se usato per difendersi crea uno scudo di elettricità che, in funzione di Intelligenza, rallenta il nemico.

    Bracciale in acciaio ᚨ:
    Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali.
     
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    Clive Greenwell
    Ametrin | 15 anni

    Non era riuscito a dormire la notte antecedente la partenza, per via della grandissima trepidazione per la nuova avventura. Anzi, durante la notte era persino andato - alle tre e mezza di notte, nella fattispecie - a svegliare i suoi genitori. Aveva chiesto se non fosse il caso di avviarsi nottetempo per Londra: da Oxford la strada poteva essere impervia, se ci fossero stati inghippi d'ogni sorta, un attacco a sorpresa di qualche malvivente. Dahlia, furente, lo aveva rispedito nel letto, bofonchiando che se suo figlio avesse avuto tanta trepidazione nell'aprire un tomo di Pozioni, in quel momento l'avrebbe superata. I coniugi Greenwell, poveretti, scesero ad un compromesso: partirono con due ore e mezza d'anticipo, arrivando al porto del Tamigi con un cospicuo e insensato anticipo. "Eccoti accontentato" aveva sbuffato sua madre, mentre gli sistemava il ciuffo e gli scoccava un bacio sulla guancia. "AAAAAAARRRRGGGGH!!! Mamma, ma...!!! Sei pazzaaaa?! Ma tipo se mi vedono Harry ed Erik? Harry penserà che non sono portato per conquistare tipe, Erik penserà che sono ancora un moccioso. E poi è prefetto e mi presenta ai grandi!". Dahlia roteò gli occhi verso l'alto e si rivolse al marito, immobile come una statua di sale: "Non so, caro, se hai sentito tuo figlio. Inizia un istituto prestigioso e io non posso salutarlo con un bacio sulla guancia come ogni nobile madre farebbe perché lui pensa alle tipe. E questi due chi sono...eh... ragazzacci malintenzionati? Frequenta piuttosto il figlio di Lady Elizabeth, lui sì che è un ragazzino a modo, serio, preciso, nobile.... Clive diede una pacca affettuosa a suo padre e battè il petto contro il suo: "Ciao pa'. Sì, Nick è mio amico, maman. Non allarmarti."
    ---
    Di fatto, Clive non riuscì a trovare nè Nick, nè Erik, nè Harry sulla nave che lo avrebbe portato alla nuova avventura. C'era stata ressa, molta ressa. Era stato trasportato dalla fiumana di studenti sulla nave che lo avrebbe condotto a Denrise. Il fazzoletto ricamato di sua madre messo fugacemente in tasca. Un fazzoletto femminile, tra l'altro. Gli dispiacque vedere sua madre piangere, nascondersi il viso tra le mani, mentre lui si allontanava con un'espressione che mutava dal sorriso alla espressione più seria. Si pentì amaramente di non averla lasciata fare: magari a quel bacio avrebbe allegato una carezza, non gli sarebbe costato nulla, la reputazione - di fatto - se la sarebbe costruita in altro modo e pochi erano presenti alla scena. Si ripromise di scriverle sul magifonino appena arrivato. Si scacciò l'immagine dalla testa e raggiunse la cabina 34, che gli era stata assegnata. Si sdraiò sulla branda, dopo essersi tolto le scarpe e cominciò a messaggiare a chiunque. Insta di Harry, Erik, Nick. Non ricevette risposta e, fatte spallucce, si gettò nella mischia. Scherzò con gente a caso addentando tartine e cercando di rincuorare i primini come lui.
    Finalmente, dopo la tratta di mare, Denrise era in vista. Quando sbarcarono sull'isola, una bella donna in tubino nero, Dana, colpì l'attenzione dell'anglo-francese, più per le sue forme che per la possibilità di fare acquisti.
    Si chiese se onestamente avesse bisogno di qualcosa. Non aveva urgenza di acquistare oggetti dagli stand: magari era una trovata di marketing dell'isola. Trovava i Denrisiani gente molto rustica e concreta. Sentì alcuni vociare in uno strano dialetto, un'inflessione decisamente genuina e autoctona. Non aveva molto senso prendere da bere bevande analcoliche dopo il buffet sulla nave. Bighellonò tra gli stand, intravedendo poi i visi degli amici tanto ricercati. Accanto ad Erik c'era pure un ragazzo mai visto, ma che inequivocabilmente faceva parte dei grandi. "Eriiik! Niiick! Eccovi, vi avevo pure scritto su Insta. Che bello rivedervi. Per Godric, non vedo l'ora di sapere in che casata sarò. Ma sarò con te, giusto, Nick?" si rivolse poi con un sorriso al ragazzo sconosciuto. "Clive, novellino." ironizzò così, perché non amava affatto negare le evidenze atteggiandosi a chissà chi. Sarebbe risultato affettato e poco credibile.
    Quel compagno di studi, poi, si rivelò interessato ad uno stand di armi.
    "Ma sono ammesse a scuola?" chiese ingenuamente Clive "Non vorrei che qualche cattivone mi sgozzasse nel sonno mentre sogno di acchiappare un boccino."

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aidan era bello tranquillo, mano nella mano con Gyll, con cui stava con lei da, strano ma vero, circa sette mesi. SETTE! Aveva di netto superato il suo record personale (Che era di nientepopodimeno che di quasi due settimane. Solo perché non aveva trovato una ragazza carina, e quelle con cui era stato lo odiavano a morte...).
    Aveva passato anche il viaggio in nave nella sua stessa cabina, sorbendosi con il sorriso sulle labbra tutte le lamentele e i miagolii della gattina Gyll. Dicendole cose come “Non fare così dai.” o “Ma almeno siamo insieme! Anche se tu non frequenterai più il biennio...e questo mi dispiace...” Non che volesse che lei venisse bocciata, ovviamente. Solo che non poteva avere più la sua ragazza nello stesso corso. Con se aveva sempre la sua ormai seconda compagna di vita: La mazza di Ildegorn. Gli aveva salvato il culo un paio di volte, e forse anche in altri momenti, se solo non se la fosse dimenticata nel dormitorio come un idiota. Ci era affezionato, ormai.
    Quando erano scesi dalla nave, ringraziando chiunque ci fosse nei piani alti di essersi risparmiati altri fantasmi o altre cose strane, Aidan si stava incamminando sempre con la sua ragazza. Doveva ammettere che non era mai stato in quella piazza ed i negozi erano uno più figo dell'altro!
    Stava dando un'occhiata ad una bancarella quando sentì la mano di Gyll staccarsi dalla sua. Si voltò verso la ragazzina, inarcando un sopracciglio. “Perché dovrei aspettare qui...?” Ma probabilmente non lo sentì nemmeno perché la vide incamminarsi verso una bancarella ma non un negozio tipo quello degli animali e dei famigli o cose del genere...no. Da quello che era riuscito a vedere, si era fermata in un negozio di armi.
    Avrebbe potuto anche avvicinarsi ad Aibileen, che aveva visto nella nave e le aveva solamente rivolto un occhiolino ed un sorriso. Aveva passato un'estate non molto tranquilla, la sua migliore amica, e le aveva promesso che l'avrebbe aiutata in qualsiasi modo (spoiler(?)). Poi però aveva continuato a passeggiare con Gyll e l'amica Ametrina era sparita dalla sua vista.
    In quel momento la curiosità di Aidan ebbe la meglio. Ovviamente non avrebbe ascoltato la richiesta di Gyll di aspettarlo lì. Con calma, il Dioptase si avvicinò alla bancarella dove si era fermata Gyll e, con un sorriso stampato in faccia, le diede un bacio sul collo, rimanendo alle sue spalle e guardò a bancarella, il presunto proprietario del negozio ed anche il ragazzino che stava vicino al proprietario.
    “Ehy tesoro! È lui il tuo tutor?” Disse guardando il tizio più grande, inchinando leggermente il capo salutandolo “Salve. La sua merce è davvero spettacolare!”, per poi spostare lo sguardo verso il ragazzo più giovane e salutare anche lui “Ciao! Piacere, Aidan. Sono il ragazzo di Gyll.” Poi si rivolse nuovamente alla sua ragazza “Vieni con me? C'è il negozio di animali...avevo intenzione di prendermi un famiglio...e magari volevo farti un regalo...”
    Vide però il viso arrossato della ragazza e che lanciava occhiate al ragazzo più piccolo. Prima non aveva ascoltato ciò che aveva detto la ragazza ma aveva visto che stava parlando con il ragazzino, pensando fosse solo perché era lì e voleva essere gentile o chissà cosa. Però non aveva notato il rossore dell'opalina...
    “Oh! Conosci già il ragazzo?” chiese alla sua ragazza, accennando un sorriso e rivolgendole lo sguardo. Non diede nemmeno molto conto a Nathan, che lo aveva salutato, limitandosi solamente ad un cenno del capo ed un sorriso distratto. In quel momento era solo curioso di sapere perché si era fermata lì.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

    code by ©#fishbone




    Interagisce con Gyll McKenzy Philipp Garlic e l'altro che sta con lui u.u
    Nella nave saluta Aibileen Beatrix, ma non interagisce direttamente con lei u.u

    con se ha la mazza di Ildegorn

    Mazza di Ildegorn:
    Ramo trasfigurato da Aidan che sarebbe dovuto tornare alle sue normali sembianze, ma che non lo ha mai fatto. Si presenta come una mazza di ferro nera con sopra inciso in caratteri runici il nome di Ildegorn.
    Fornisce +1pp a Coraggio e fornisce +1 alle prove di Coraggio contro Terrore.
     
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    Brooks O'Connor
    TI PREEEEGO CI COMPRIAMO QUELLO? TI PREGO TI PREGO TI PREGO urlecchiava in modo decisamente poco virile, Brooks, osservando la propria migliore amica e dopo aver adocchiato la bancarella che vendeva animali e simili. Il ragazzo era su di giri, poiché non era mai stato in un posto del genere, così diverso da quelli cui era abituato, senza inquinamento, smog, macchine e tutto il resto. Gli sembrava di essere in un paesino medievale ed era al settimo cielo. Quello sarebbe stato il suo primo anno di Hidenstone e si era spesso chiesto in che casata sarebbe finito, ammirando segretamente i Black Opal, almeno da ciò che gli era stato raccontato. Desiderava ardentemente entrare a far parte di quella casata anche come sfida con sé stesso ed il suo gemello. Sì, a proposito di lui... non era un tipo troppo socievole, infatti se ne stava in disparte senza accennare a volersi comprare nulla, ma Brooks ci era abituato e non aveva intenzione di farsi rovinare la giornata, decidendo di dedicare tutto il tempo ad Amaela. Si era avvicinato alla bancarella gestita da una donna dal volto enigmatico, tutto intenzionato a comprare qualcosa. Am, dobbiamo ASSOLUTAMENTE comprarci i cuccioletti elementali. Non è vero, Popcorn? Lo scoiattolino uscì dal taschino che il ragazzo aveva sul petto, osservando il mondo con lo stesso fare curioso che aveva il suo padrone. Prese la mano di Amaela, intrecciando le dita con le sue con naturalezza, ed iniziò a trascinarla verso Gerd -anche se ancora non sapeva si chiamasse così. E forse non lo avrebbe mai scoperto. Ave, signorina! Iu spik inglish? Le domandò, non sapendo esattamente se i denrisiani comprendessero l'inglese o avessero una lingua tutta loro. Le rivolse comunque un sorriso a trentadue denti, saltellando sul posto tutto felice, guardando cos'avesse da offrire. La sua espressione mutava ad ogni animaletto che vedeva, finché il suo sguardo non si posò su due meravigliosi geki, indi per cui, li indicò all'amica, tutto gasato. Ti prego, li compriamo?! La pregò, già tirando fuori i soldi e contandoli, ben consapevole di non aver nessun tipo di problema economico. Sperò quindi che l'altra accettasse.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland



    Interagisce con Ama e Gerd Kaleel per comprare due geko v.v
     
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    ex Corvonero

    Dioptase



    Raise your words, not your voice.

    La giornata era iniziata nel peggiore dei modi: suo fratello Mathias, lo spezzaincantesimi paraculo, che per uno strano disegno del destino si trovava ancora in Inghilterra per delle ferie arretrate, l'aveva portata a King's Cross perché si era dimenticato che lei da quell'anno sarebbe andata ad Hiddenstone. E con una serie di improperi messicani l'aveva strattonata verso uno dei bagni della stazione, con tanto di bagagli a seguito, una povera Georgette spaventata e sbatacchiante, per smaterializzarsi al porto di Londra, costringendola a trascinarsi in una corsa spasmodica fino al banco della reception per ottenere il pass per superare la barriera per il molo di Yggdrasil. Ancora ansante, dopo aver subito una tirata di guance dal maggiore, aveva cercato e poi raggiunto l'O'Connor figo, aka Brooks, quanto a Fitz lo evitava neanche fosse affetto da spruzzolosi. L'aveva salutato con un sorriso smagliante, accolta da gridolini isterici del Grifondoro che era decisamente troppo su di giri per quel primo giorno di una nuova vita. Salita sulla Galera e trovata la cabina, aveva perso gran parte nel viaggio a studiare persone e quanto lo circondava, curiosa di comprendere legami, diffidenze e odio puro.
    Ma l'animo da Corva venne decisamente messo k.o. quando mise piede a terra, risalendo la strada dal porto fino alla piazza del mercato con troppe informazioni e curiosità a tempestarla. Era affascinata da quel villaggio di cui conosceva poco ma di cui avrebbe voluto scoprire tutto. Adorava i profumi, le immagini ma soprattutto i suoi così stridenti rispetto alla capitale inglese o alla sua Ayr. Adorava le novità quasi quanto l'allegria contagiosa del suo migliore amico che stava mettendo a dura prova i suoi nervi, tra gridolini vari e sguardi che sottolineavano un feeling cresciuto negli ultimi cinque anni, nonostante fossero stati in case diverse. «Chissà se saremo finalmente insieme». Quasi si poteva vedere a starsene mollemente spaparanzati sul divano della loro sala comune a battibeccare o commentare tutto come erano soliti fare, un bellissimo sogno che però era destinato ad infrangersi. Si riscosse solo quando Brooklyn le perforò un timpano, intrecciando le loro mani con naturalezza e pregandola, letteralmente di comprare uno di quei cuccioli elementali che la strafiga proprietaria stava vendendo. «Va bene, ma lascia respirare Popcorn, Lyn», lo redarguì salvo poi soffocare con la sua stessa saliva per il modo con cui si rivolse alla negoziante. Gli rifilò una gomitata al costato -braccio che vedeva protagoniste le loro mani unite- rivolgendo un'occhiata di scuse alla donna. «Lo scusi, non lo fa apposta, è proprio nato così», una scrollata di spalle per poi lasciar vagare lo sguardo su quei piccoli cuccioli deliziosi, soffermandosi sui carlini un po' di più prima di vedere i geki. Neanche l'avesse letta nel pensiero -in realtà credeva davvero che Fitz e Brooks fossero capaci di fare quella cosa stramba tipica dei gemelli- anche il ragazzino individuò la sua stessa scelta. «Prendiamo i geki. Potrebbe darci dei suggerimenti? Di cosa si nutrono?» Avrebbe poi allungato i Galeoni necessari a Gerd, per poi allontanare l'amico verso la bancarella che sembrava offrire delle innocenti limonate, almeno quello era ciò che un gran figo stava bellamente urlando. «Dai, andiamo a prendere da bere».

    It is rain that grows flowers, not thunder.




    Interagisce con Ponte di Brooklyne Gerd Kaleel per acquistare i geko gemellini.
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    La spiegazione sulla nutrizione e possibili altri consigli sulla farfalla che stava comprando fu molto interessante e lineare, era quello che gli serviva per far si che si convincesse definitivamente per prenderla, sarebbe stato un vero famiglio di valore per lei.

    Perfetto, quindi se la porto a fare una semplice girata nei giardini del castello, soprattutto in estate o nei mesi più caldi, mangerà sempre da sola, diciamo che si trova da sola il mangiare tra piante e fiori. Ci starò molto attenta nei mesi più freddi, ottima idea quella delle serre, potrebbe essere una buona idea anche se ancora non so come siano nel castello. La terrò assolutamente al meglio delle possibilità.

    Fece un sorriso verso la negoziante per poi riprendere. Ormai aveva preso la sua decisione, era quella farfalla che voleva, per il nome ci poteva anche pensare almeno fino all'arrivo al castello, poi potrebbe anche aver ricevuto qualche buon consiglio dalle sue future o suoi futuri compagni di casata. A quel punto prese dalle tasche i soldi necessari per l'acquisto, gli ricontò per sicurezza un'altra volta e gli porse alla negoziante.

    Ecco a te, dovrebbero essere precisi. Grazie mille per la pazienza e la bella spiegazione data.

    Poi gli porse un'ultima domanda.

    Nel prezzo è compresa anche una gabbietta vero?

    Era quasi certa della cosa ma ormai che c'era poteva chiedere, chiedere era lecito, rispondere cortesia. Se la donna avesse dato risposta positiva avrebbe fatto un sorriso e avrebbe preso poi la gabbietta e il suo nuovo famiglio per rimettersi in moto e continuare la sua visita al mercato e ai negozi della città. Poteva essere soddisfatta per il suo primo acquisto, a quel punto gli mancava un tocco di classe, un qualcosa che fosse alla sua altezza in un certo modo.

    RevelioGDR


    Interagisce con Gerd Kaleel Grazie mille per l'acquisto e la tua pazienza ahahah. Primo acquisto ufficiale per Giada, valevole per PP. Liberi di interagire con la mia Giada, vi rispondo il prima possibile se lo fate.
     
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    Calcolatore spasmodico.
    L'analisi è la sua maledizione e salvezza. Gli occhi indagano, il cervello corre.
    Perso per il Gentil sesso.
    Ogni donna è la sua cura. Il naso la fiuta, il cervello balla la samba.
    Vanaglorioso incurabile.
    La gloria è il suo peccato. L'orecchio sente il proprio nome, il cervello si gonfia.
    Alcolizzato pasticcione.
    L'alcool è il suo gioco. La lingua ne sente il gusto, il cervello si scatena.
    Goloso coccoloso.
    La crema è la sua infanzia. Il dente vi sprofonda, il cervello torna piccino.


    Samuel Black
    Scheda ⋆ 34 anni ⋆ Animagus ⋆ Prof Alchimia ⋆ Stats

    -Un nuovo inizio, un nuovo anno, ma per il momento nessun nuovo problema! Anzi!- nel guardare le bancarelle di Denrise e poi gli occhi della sua amata, un sorriso sollevo uno degli zigomi del professor Black -quindi non stare a preoccuparti per quello che verrà, almeno non oggi- la mano si strinse attorno alle dita di Eva, ma per le parole che seguirono la voce perse un po' di calore, come se i suoni fossero stati calciati via dalle labbra dopo un duello tutto interiore e sofferto -Dopotutto oggi è un grande giorno. Un nuovo inizio.-
    Samuel non aveva accennato nulla a Eva di ciò che sarebbe successo, voleva farle una sorpresa, ma quella che avrebbe dovuto essere una liberazione, in quel momento dove il cambiamento era così vicino, Samuel Black si sentiva ferito; anche se era stato lui stesso a voler tutto quello e a insistere più volte con Victoria affinché accadesse.
    Ad ogni modo, le battute dell'amata lo riportarono sulla terra e un sorriso fu vestito di tutta fretta -Mi immagino già Sigurd con la frusta- nel sussurrarle quelle frasi era così vicino alla sua bocca, il cervello lo spinse quasi d'istinto a baciarle le labbra succose, ma qualcos'altro, forse l'orgoglio ferito, lo fermò e a essere inumidita fu la guancia e non quei lembi di carne dove per anni si era tuffato senza indugi.
    -Secondo me, entro la fine dell'evento qualcuno scoppia-
    Il vicepreside rise della propria battuta, ma forse non fu la miglior uscita per tranquillizzare una donna che si era detta preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere ai suoi studenti.
    La presenza di Kenna, incredibile da credere, salvò in qualche modo la situazione. -Buongiorno carissima- La mano era avvolta nella dita di Eva, ma il gentiluomo riuscì comunque a fare un mezzo inchino alla conturbante figura che si ritrovò davanti. -il taccuino...- il viso di Samuel si tirò in un sorriso. In quell'anno aveva avuto così tant pensieri per la testa che si era dimenticato totalmente della sfida lanciata.
    Un colpo di tosse e lo sguardo color nocciola e il suo sorriso, ritrovarono tutta la fermezza, arroganza e sfacciataggine di cui erano capaci -Quando vuoi! Anche domani. Così finalmente metteremo in chiaro le cose.-


    « L'asse del mondo è la conoscenza collettiva »

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    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Philipp aveva in volto la sua classica espressione truce, tuttavia il consiglio che dispensò all'ametrino fu utile: non dar troppo da mangiare all'avvincino altrimenti questo avrebbe potuto aver problemi. Annuì più volte all'informazione. Lo farò, promesso!
    Lì vide in lontananza Jesse, il suo parabatai. Lo osservò avvicinarsi mentre tra le labbra nacque un genuino sorriso e un brivido lungo la spina dorsale lo fece sussultare. Non sono mai riuscito a spiegare cosa sia la felicità, ma credo sia ciò che sto provando ora. Una volta che fu abbastanza vicino, il moro lo abbracciò, scuotendo poi il capo. No, le armi non mi interessano, ma Philipp è stato un mio tutor l'anno scorso. Sorrise così in direzione del biondo e nel mentre il black opal dava un'occhiata alle armi, il prefetto salutò Blake con un rapido cenno di mano e andò a salutare un Jason che vedeva in forma strabiliante. Ti assicuro che un giorno avrò una barba lunghissima e che sarai fiero di me! Rispose all'omone, scuotendo poi il capo al sentir parlare di erbe magiche.
    Però preferisco sentire prima i miei amici per le erbe, ma comunque già che sono qui avrei intenzione di prendere un seme pop per il dittamo se ti è rimasto. Sarebbe tornato estremamente utile nel caso in cui avrebbe dovuto lenire qualche ferita. Porse così i soldi all'omone e poi aver preso il pacchettino si avvicinò da Marina e Nicholas per lo scherzetto con la rondine.
    Un'espressione sbalordita rivolse a Marina quando fece un quadro di Erik estremamente dettagliato, tanto che il moretto fu costretto ad aprire la bocca. Wow! Lei è un'indovina? Scosse immediatamente il capo e tornò a prestare attenzione a Nicholas, ovvero la ragione per cui si era avvicinato alla bancarella. Lo ammetto, a volte sono piuttosto rumoroso, ma oggi è una giornata di festa! Esclamò, allentando l'abbraccio che i due si erano scambiati e Lanciò in aria una manciata di coriandoli giallo-viola. Poi non so se quest'anno sarò ancora prefetto, quindi mi godo un po' di spensieratezza prima della cerimonia. Però a volta la propria fama ci precedeva, infatti Nathan salutò Erik appellandolo prefetto. Lasciò che il braccio del ragazzo circondasse la propria spalla, tuttavia fu qualcosa che durò poco dato che qualche secondo più in là Erik saltò dalla gioia. Bro, vai tranquillo! Anzi, ti do qualcosa io. Prese un pacchetto di stelle filanti, consegnandole al compagno di casata. Spero che ci metteranno ancora in squadra insieme e ti voglio assolutamente alle selezioni per il Quidditch! Poi Nathan notò le armi e addio Nathan.
    Clive! Erik salutò il ragazzino che aveva conosciuto pochi giorni prima di Nicholas con la mano e chiarì la questione delle armi, poiché poteva essere molto delicata. Le armi a scuola sono ammesse unicamente nei campi di allenamento. A Denrise era una cosa normalissima possedere un'arma, ma durante il suo primo anno a Hidenstone anche Erik era preoccupato dalla cosa. Però sull'isola ci sono leggi molto severe riguardo gli omicidi, quindi ti assicuro che nessuno cercherà di ucciderti senza motivo, specialmente a Hidenstone.
    Erik fece qualche passo a sinistra, il sole quel dì era assai caldo e forse rimanere in piedi di fronte alla bancarella di una negoziante non era la cosa migliore da fare. Cosa ne dite di spostarci da qui? Magari potremo sederci a un tavolo presso quella locanda dove c'è la musica e se preferite vi posso portare da un'omone grande e grosso che vende erbe magiche! Non creano dipendenza come la robaccia babbana, ve lo assicuro.



    RevelioGDR


    Erik interagisce con Jason K. Byrne -> acquista un seme
    Nicholas Mc Callister Clive Greenwell Nathan Parker King Jesse Lighthouse
     
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