Peter Coffey

Tarjei Sandvik Moe | Animagus (sperem)

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    « When the world turns its back on you, you turn your back on the world. »
    Peter "Pete" Coffey
    We must get beyond passions, like a great work of art. In such miraculous harmony. We should love each other outside of time… detached.
    Nome e cognome
    Peter Coffey

    Data e luogo di nascita
    Londra, 14 febbraio 1994 - 26 anni

    Orientamento sessuale
    Bisessuale

    Ex scuola
    Hogwarts, tassorosso

    Professione
    Giocatore di Quidditch professionista

    Stato di sangue
    Purosangue

    Stato sociale
    Ricco

    Caratteristica
    Animagus

    Segni particolari
    Una sottile cicatrice bianca che dalla spalla, arriva al gomito. Braccio destro.

    Soprannome
    Pete, ma solo per la sorella.

    Allineamento
    Neutrale buono

    Bacchetta
    Legno di castagno, nucleo in Capello di Sirena, lunga undici pollici e mezzo, abbastanza flessibile

    Famiglio
    Puffola Pigmea, Honey

    Pensa, credi, sogna e osa.
    Alyce
    Beloved sis ♥
    Honey
    Puffola
    Falcons
    Team
    Emerald
    Gemstone
    Nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere
    Lo sport è apparentemente semplice, persino semplicistico: due campi, una battaglia, un vincitore, un perdente, e il giorno dopo si ricomincia.

    Devi dare il 100 per cento nella prima metà del gioco. Se questo non è sufficiente, nella seconda metà, devi dare ciò che è rimasto.
    Il figlio perfetto. Così molti lo avrebbero descritto; condotta ineccepibile, sempre una buona parola per tutti, sempre propositivo nei confronti della vita. Niente sembrava turbare Peter, niente pareva sconvolgerlo e nulla poteva togliergli quel dolce sorriso che indossava sempre. O almeno, questo era quello che vedevano da fuori: la famigliola felice con due figli provetti. Eppure non è tutto oro quel che luccica, infatti dentro alle mura domestiche, tutto cambiava. Peter era comunque come lo si vedeva, ma non la sua situazione. Le urla erano all'ordine del giorno in casa Coffey, sua madre non era mai contenta della sorellina, loro padre sembrava un fantasma -così lo vedeva Pete- e lui era costretto a rinchiudersi in camera sua con le cuffie alle orecchie, per evadere da quella terribile realtà. Per questo divenne anche molto chiuso e riservato, sebbene comunque disponibile e cortese nei confronti di chiunque. Alle feste alle quali era costretto, indossava il suo miglior sorriso, facendo buon viso a cattivo gioco, in casa cercava di non dare ulteriori problemi, provando al contempo ad essere un bravo fratello, nonostante non avesse la forza di opporsi ai propri genitori e denunciare i soprusi che subiva Alyce. Tutto ciò di cui era capace, era passare ore ed ore a parlare con lei, provando a farla sentire accettata. Ma aveva anche un lato più possessivo verso ciò che era suo, perciò comunque aveva combinato la sua dose di marachelle per proteggere la sorella da qualsiasi ragazzo le si avvicinasse. Il lato di Peter migliore, quello ribello, libero, indipendente, uscì solo quando conobbe il suo ex ragazzo, Richard. Riuscì a fare coming out e ad ottenere l'odio dei genitori, ma finalmente aveva preso in mano la sua vita.
    Capelli da angelo che ricadono appena sulle spalle, occhi colore del cioccolato al latte, viso dai lineamenti morbidi e regolari, naso ben proporzionato, labbra sottili, sempre un cappello in testa. Sempre apparso come un ragazzino, fisicamente, per via di questi suoi particolari che lo rendono decisamente giovane per i suoi ventisei anni. Il suo sorriso è sempre stato considerato bello, gradevole, così come il suo aspetto, sebbene la sua non fosse una bellezza canonica, quanto più una bellezza decisamente particolare, affascinante. La perfetta incarnazione del detto: "non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace". Anche la sua voce è molto gradevole ed orecchiabile, quasi melodiosa e lievemente femminile, ma nemmeno troppo e a lui piace così, anche se da piccolo è stato preso in giro diverse volte, per tal motivo. Vestiti in base all'occasione e al suo umore, non ha un colore preferito, si veste alla giornata. La sua pelle è praticamente tutta liscia e senza imperfezione alcuna, se non fosse per una cicatrice bianca e sottile che parte dalla spalla destra e scende fino al gomito, a causa dell'infortunio. Corpo asciutto ma con muscoli definiti, atletico, agile e resistente grazie agli allenamenti di Quidditch. Peter è il classico Peter Pan in tutto e per tutto.
    Biografia
    Il giorno e la notte. Diversi eppure simili. Due facce della stessa medaglia. Yin e Yang. Così sono sempre stati definiti i fratelli Coffey; se lei era la squilibrata, considerata una delusione per la famiglia, Peter è sempre stato il ragazzo studioso, perfetto, con dei voti eccellenti, il figlio modello dal comportamento ineccepibile. Mai un problema, mai una causa di ansia e preoccupazione. A vederlo con i suoi genitori, avrebbe potuto contribuire all'immagine della famigliola perfetta. L'unica macchia è sempre stata una ragazzina impertinente e alquanto disturbata, che però Peter amava. Da sempre ha cercato di difendere a spada tratta la sorellina minore contro tutto e tutti, fin dalla nascita.
    Quando Alyce venne al mondo, Peter aveva solo un anno, era un bimbo allegro e sereno che non faceva altro che sorridere al mondo. La loro vita sembrava davvero la perfezione che si vede nei film, quella che tutti sognano ed andò davvero così... forse per qualche anno. In poco tempo, però, la mamma cambiò: non c'era giorno in cui non la vedeva prendersela con la minore, eppure inizialmente stava sulle sue, preferendo non mettersi in mezzo a cose che non capiva. Fin da piccolo, dal canto suo, si era dimostrato un genietto dei videogiochi e dei computer, una specie di piccolo hacker. Sebbene fossero purosangue, la madre aveva sempre avuto una smodata passione per la letteratura babbana, mentre il padre si era da principio interessato ad ogni affare tecnologico esistente, dai pc ai videogiochi, quindi questo era stato trasmesso al figlio che passava le ore a battere i suoi record su qualsiasi videogames esistente all'epoca. Anche questo lo teneva impegnato abbastanza da impedirgli di sentire tutte le cose brutte che mamma diceva ad Alyce, per quanto quest'ultima non desiderasse altro che essere amata. A lui era riservato l'affetto dei genitori, i regali, i complimenti e i premi per il suo comportamento, mentre alla piccola di casa... era riservato qualcosa che Peter non immaginava nemmeno lontanamente; ma come poteva? Lui vedeva papà come un eroe, come il suo modello da seguire. Era qualcosa che non riusciva a spiegarsi, ma sembravano due persone diverse quando stavano con lui, rispetto che a quando stavano con Alyce.
    Ancora ricorda come sua sorella, sebbene fosse più piccola, non si faceva problemi a zittire chiunque provasse ad insultare Peter, ad Hogwarts, o a fargli qualche scherzo. Per esempio quel giorno, durante il suo terzo anno, avrebbe dovuto giocare la partita decisiva che avrebbe decretato chi avrebbe vinto la coppa, se Tassorosso o Serpeverde. Lui era il cercatore della sua squadra ed un battitore avversario, con tutta la sua forza e la sua cattiveria, gli aveva indirizzato il bolide con potenza inaudita, colpendolo allo stomaco e facendolo cadere dalla scopa da un'altezza considerevole che gli costò diverse costole rotte. Nonostante "grazie" a questa mossa avessero vinto le serpi, la casata della sorella, lei stessa si era incaricata di ricambiare lo scherzo con altrettanta cattiveria... ovviamente fu lei a beccarsi una severa punizione, dal momento che era quella "problematica", quella sicuramente sadica e che provava divertimento nel far soffrire gli altri. La sera stessa, strinsero un accordo. Anzi, una promessa. Nessuno sarebbe mai stato lasciato indietro, a costo di farsi espellere da Hogwarts e di subirne le conseguenze a casa. Da quel giorno, il giovane si impegnò maggior mente ad imparare, assorbire, qualsiasi insegnamento venisse loro dato, per rendere pan per focaccia a chiunque osasse torcere un capello alla sorella o a lui stesso. Essendo Peter sempre stato uno studente modello, nessuno mai ebbe motivo di dubitare della sua parola, quando assicurava che non fosse stato lui.
    Nonostante le cose a scuola parvero migliorare, a casa non era lo stesso. Le urla di mamma erano sempre più frequenti. Peter cercava di isolarsi, mettendosi le cuffie alle orecchie, alzando il volume della musica. Eppure alcune parole riuscivano a penetrare la cortina protettiva. Parole come "errore", "sbaglio", "delusione". O anche frasi più dure come "quel giorno dovevo abortire", "sei la vergogna della nostra famiglia", "fai schifo". Peter non ne poteva più, ma non riusciva nemmeno a credere quanto i genitori fossero diversi a seconda del figlio con cui interagivano.
    Solo quando le diagnosticarono quel disturbo, Peter allora capì. Capì perché mamma odiava tanto Alyce, perché non era mai soddisfatta di lei, perché la considerava un errore. Ma il biondo no. Per lui restava sempre la sua sorellina, colei che avrebbe sempre protetto. Ma voleva bene ai suoi genitori, non era abbastanza deciso di opporsi proprio a loro. Al mondo, opporsi pareva così facile, ma non a coloro che lo avevano messo al mondo. Cosa avrebbe dovuto fare? Il suo cervello era spaccato a metà, così come il suo cuore. Da un lato, voleva lasciare che tutto facesse il suo corso, senza mettersi contro mamma e papà, dall'altro voleva schierarsi con la sorellina; davvero non sapeva cosa fare, si sentiva così inutile, sebbene continuassero a riempirlo di elogi e di regali.
    Fu solo quando Alyce fu cacciata di casa che il ragazzo prese completamente atto di quanto quella situazione, quando Aly venne cacciata di casa. Ricordava chiaramente frasi come "Perché non sei come Peter?" oppure "Perché non sei come tutte le altre ragazzine?". L'espressione della sorella lo aveva segnato fin nel profondo, smuovendo qualcosa dentro di lui. Non aveva mai immaginato di vivere separato da lei, non così presto. Ma non poteva abbandonare l'Accademia, doveva diventare il migliore, uscire con il massimo dei voti e trovare un lavoro che gli permettesse di non dover più dipendere da nessuno: non voleva i soldi dei genitori, iniziò a covare un segreto odio per loro, anche se faceva sempre finta che andasse tutto bene, il sorriso stampato sul viso. Ma non era il Peter di una volta, non più. Avevano strappato una parte di lui, non avrebbe mai potuto essere come prima. A scuola continuò a dare il massimo, ma la distanza che stava mettendo tra lui e i genitori, stava diventando tangibile. Nonostante ciò, ce la fece. Uscì con i voti massimi e trovò da subito posto in una prestigiosa squadra di Quidditch. Quella stessa squadra dove conobbe un ragazzo, Richard, del quale si innamorò. Non fu un periodo facile, per lui. Per lungo tempo, fu confuso sulla propria sessualità. Era davvero innamorato dell'altro, ma si ripeteva che non poteva essere, i suoi genitori non lo avrebbero mai approvato. Ma doveva farlo. Doveva farlo per sua sorella. Lei era sempre stata coraggiosa, avrebbe dovuto esserlo anche lui. Quindi si decise, convinto che Richard fosse l'amore della sua vita. Fece coming out a casa. Fin qui tutto bene, no? Tanti giovani lo fanno, certo. Ma non sempre va come ci si aspetta. Infatti non reagirono come sperava, anzi, reagirono in maniera del tutto incomprensibile: sua madre scoppiò in lacrime dicendo che non era più il Peter che conosceva, che sicuramente era stata la sorella a corromperlo, a farlo cambiare tanto, che avrebbe sicuramente dovuto abortire quando ne aveva la possibilità, suo padre invece aveva un solo modo per risolvere le cose. No, non si tolse la cintura per usarla contro di lui, fece di peggio. Crucio. Esattamente, proprio una delle tre Maledizioni senza Perdono. Fortunatamente non durò abbastanza a lungo perché lui potesse risentirne gravemente a livello fisico e psicologico, in quanto l'uomo era talmente fuori di sé, da avere una mira pessima. Ma uno lo centrò in pieno petto mentre tentava di spiegarsi, facendolo cadere contro un tavolino di vetro che gli procurò un lungo taglio sul braccio. Ma riuscì ad andarsene, alla fine. È questo che contava, no? Era vivo ed aveva Richard, l'amore della sua vita. Sì, questo era quello che credeva.
    Un giorno, durante una partita contro una squadra, le Holyhead Harpies, dove lui era cacciatore, erano in parità, mancavano pochissimi minuti e Peter aveva tra le mani una possibile pluffa vincente -se fosse entrata negli anelli-, Richard d'improvviso deviò appositamente la traiettoria della sua scopa, facendo sì che il giovane disarcionasse e cadesse da un'altezza considerevole, tutto perché voleva essere lui ad avere il piacere di far vincere la sua squadra, per la gloria. Ovviamente, non andò così. Non appena Peter toccò terra, tutto finì. La partita fu interrotta, Richard espulso e Peter portato d'urgenza al San Mungo, per poterlo operare.
    Fu proprio in quell'ospedale tanto odiato, durante la convalescenza, che approfondì la conoscenza con Elisabeth Lynch, conosciuta nel pre partita, la figlia della capitana delle Harpies. In attesa che la partita iniziasse, aveva provato a conquistarsi la fiducia della ragazzina. Non con qualche secondo fine, semplicemente perché non si vedevano molti bambini, figli di qualche giocatore, quindi magari si sentiva smarrita o chissà cos'altro. Quindi le parlò. Le raccontò del suo sogno di diventare un campione, del suo desiderio di avere la sua squadra, un giorno. Le raccontò davvero tantissime cose, finché non dovette schierarsi in campo contro la squadra di sua madre.
    Passò un mese al Mungo e, giorno dopo giorno, faceva sempre più amicizia con quello scricciolo dagli occhi cerulei. Era solo una bambina che doveva aver appena finito il suo primo anno ad Hogwarts, ma forniva una compagnia molto migliore di quella di molti ragazzi della sua età, anche se non aveva poi così tanti amici. Tutti quelli che aveva per convenienza, vista la ricchezza della famiglia, si erano volatilizzati appena era stato cacciato.
    A Liz aveva raccontato la sua storia, ovviamente nei limiti di comprensione di una ragazzina, evitando i dettagli più cruenti come il Crucio. La trovava una bambina arguta e sagace, curiosa e simpatica anche se molto riservata. Ma lui guardava i lati positivi. Il mese era volato, con la sua compagnia. Purtroppo, da quel giorno -quello delle sue dimissioni dal Mungo- non la poté più vedere, dal momento che si impegnò al massimo per recuperare totalmente la sua fisicità e rientrare in squadra, allenandosi ogni giorno per ore, fino a fare davvero carriera. Venne presto notato dai Falmouth Falcons, una squadra della Cornovaglia. Lui accettò, felice. Ci gioca tutt'ora ed oltre che ad essere il cacciatore, ne è anche diventato capitano e a soli 26 anni portò la squadra alla vittoria dell'Australian Quidditch League. Ma mai si dimenticò di quella bambina dagli occhi cerulei. Anzi, prima di salutarla, le aveva lasciato un piccolo rubino rosso a goccia -gemello di quello che si tenne lui, color smeraldo, una delle poche cose che aveva portato via da casa sua, prima di lasciarla per sempre. Sperava che lo avesse ancora con sé, ovunque fosse.
    code © psiche



    Coraggio 30
    Empatia 30
    Intelligenza 20
    Tecnica 20
    Intuito 20
    Destrezza 30
    Resistenza 20
    Carisma 30

    Atleticità e resilienza

    Edited by Giadì - 7/10/2020, 12:37
     
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    Intanto scrivo che l'ho finita ** e non ho salvato le credenziali di Peter nel cell, perciò accontentatevi di me *^*
     
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    Complimenti, la tua scheda è stata approvata! Ora lascia che ti mostri alcuni semplici passaggi per permetterti di procedere al meglio con la tua avventura all'interno del GDR.
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    2. Sei in cerca di un LAVORO? dai un'occhiata QUI, sicuramente ce ne sarà uno che fa al caso tuo. Ti invito a controllare anche la nostra BACHECA MISSIONI.
    3. Non vedi l'ora di aprire ROLE ma non sai con chi aprire? Pubblica un annuncio in questa SEZIONE e iniziare a giocare.
    4. All'interno del nostro gioco, i PG mossi con diligenza CRESCONO costantemente, maturando capacità e abilità. Troverai tutto ciò che c'è da sapere nel topic adibito alla CRESCITA DEL PERSONAGGIO, inoltre ricordo che per ogni post di 300 parole otterrai 1 punto esperienza e per post con almeno 700 parole o rispondendo entro 4 giorni ne potrai ottenere addirittura 2!
    Per dubbi e domande non esitare a contattare un membro dello staff!
    La tua avventura inizia da qui, buon divertimento!

    RevelioGDR
     
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