LEZIONE BIENNIO - MAGITECH

2020/2021

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    Dark Side of Super Sayan

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    Black Opal
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    »Ryu Okami [X]
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    Nuovo anno, nuova lezione, ed ecco che mi recai nell'aula di Magitecnica per l'occasione: in contrasto al resto del castello, l'aula di Magitecnica, ormai piena di miei compagni, sembrava uscita quasi da un film di fantascienza; un anfiteatro tecnologico, dalla pianta quadrata e pieno di panche su cui non ci potevamo sedere, se non per problemi gravi, ed oltre a ciò non avremmo neppure dovuto prendere appunti, in quanto degli automi lo avrebbero fatto per noi. Buongiorno, e sistemazione dell'aula decisamente interessante, professore, non potei che commentare, dando uno sguardo a tutti i presenti, per poi riportarlo sul professore, che ricordavo dall'anno passato come l'orso polare che si era buttato in piscina nella cerimonia di fine anno... si stava decisamente riscattando ai miei occhi dopo aver fatto la figura del cretino rinchiuso in una bolla al pari del mio gatto.
    In ogni caso, le domande che pose, dopo che tutti ci fummo messi al nostro posto, furono particolari, indubbiamente... quanto noiose le risposte dei miei compagni all'ultimo quesito, esponendo poteri utili a proteggere gli altri, o l'invisibilità, Santo cielo, in una situazione simile non penserebbero a se stessi? Mi domandai mentalmente, sospirando, con che razza di buonisti del cavolo mi ritrovavo? Dopo poco però, quando calò nuovamente il silenzio, ecco che presi parola: Ryu Okami, piacere professore, e vorrei rispondere al primo ed al terzo quesito, esordii schiarendomi poi la voce, In merito alla prima domanda, direi personalmente i proiettili piccoli: essendo appunto piccoli, sono più difficili da vedere ed eventualmente evitare, motivo per cui se si sparasse con proiettili di questo tipo, mirando alla testa del bersaglio ad esempio, questi sarebbe più in difficoltà nell'evitare di essere colpito, sentenziai, Per quanto riguarda il suo quesito sull'ipotesi dell'invasione aliena, il superpotere che prediligerei è abbastanza semplice da scegliere, almeno personalmente: l'immortalità. In uno scenario come quello da lei descritto, l'impossibilità di morire mi garantirebbe al 100% un posto trai centomila superstiti, e sfruttando ciò potrei poi tentare anche di proteggere i miei cari facendogli da scudo umano, senza però dover rinunciare alla mia vita, conclusi, aggiungendo sinceramente l'ultima parte giusto per non sembrare troppo crudele: in una situazione come quella ipotetica proposta dal professore, con l'immortalità avrei pensato solo a me, al diavolo chiunque avesse potuto mettermi i bastoni tra le ruote o intralciarmi!

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    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
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    So it's a deal, then~?

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    Nashiria Bergon ♠️

    Black Opal I anno Scheda Stat

    And I want a moment to be real

    Ormai a scuola, lontana da occhi troppo indiscreti, poteva finalmente respirare un po'. Il che consisteva in realtà semplicemente nell'alzarsi presto per allenarsi prima della colazione, studiare - oltre le materie scolastiche - libri che in alcun modo avrebbe potuto sfogliare tanto tranquillamente in casa. Per il resto, rimaneva decisamente ordinata. Gli occhi verdi poco truccati, i capelli stretti in un ordinata coda alta che lasciava solo un paio di ciuffi a circondarle il volto infantile. La divisa messa perfettamente, la postura dritta, e solo la borsa posata su una spalla con il necessario per prendere appunti e seguire le lezioni.
    E' agitata per la lezione, non tanto perché sia per primi che per secondi, essendo che conosce davvero poche persone all'interno della scuola, ma più per la lezione in sé: Non è mai andata troppo bene in babbanologia, ed il professore - perché ovviamente si è informata prima di mandare la richiesta per la scuola - è comunque una personalità che a lei interesserebbe conoscere, per via del suo passato da Auror. Quindi l'intento sarebbe fare bella figura, ma in una materia in cui non è mai andata troppo bene.
    In orario, lascia semplicemente uno sguardo verso gli orsi, prima di entrare. La visione della stanza è capace di farla tentennare giusto per un mezzo-istante, come ogni volta che non si aspetta qualcosa, ma il tempo di reazione è sempre veloce, motivo per cui si avvicina ascoltando attentamente. E per quanto il volto rimanga inespressivo e concentrato, ci sono già troppe cose a metterla leggermente in agitazione. Chiamare per nome un professore, non prendere appunti, dover riuscire a leggere un pdf una volta in camera. Per il rimanere in piedi non ci sono effettivamente problemi, fin troppo abituata a tenere quella postura a lungo senza muoversi. E finisce ad attendere una volta ascoltate le domande. Non per l'idea di un premio, è dell'idea che ogni cosa pronunciata vada adeguatamente pensata.
    Ascolta quindi le risposte dei compagni, per quanto non gli dia troppa importanza, lasciando solo lo sguardo a vagare per pochi istanti a volto, riconoscendo quindi anche Amelia, con cui non ha avuto più momento per parlare, regalandole un leggero cenno con il capo prima di tornare a concentrarsi sulla lezione.
    Solo una volta decisa, comincia a parlare per ottenere attenzione. Il tono non troppo alto né troppo basso, perfettamente controllato.
    «Nashiria Bergon, primo anno, Black Opal.» giusto un momento, prima di cominciare a rispondere anche alle domande. «Inizio con il rispondere alla prima domanda: tra le due sceglierei un fucile di precisione, quindi proiettili piccoli. Ovviamente immaginando di saperlo usare adeguatamente in questo modo potrei decidere di uccidere in modo pulito se questo è il mio compito, o colpire un punto specifico in modo da mettere fuori gioco l'avversario senza rischiare di ucciderlo. Ed un suono più leggero mi darebbe più possibilità di non far scoprire subito la mia posizione.» E spera di non ricordarsi troppo male i fucili, perché preferisce non utilizzare davanti a qualcuno il magifonino, essendo che fin troppe volte ci si perde senza capire effettivamente il corretto utilizzo di quell'aggeggio.
    «Per la terza domanda.. Conoscenza.» Prende un breve respiro prima di tornare a parlare. «Il potere di conoscere qualsiasi cosa, dalle persone agli oggetti. Poter conoscere subito il perfetto uso di un macchina, di capire il potere di un'altro individuo solo guardandolo, poter conoscere i problemi di un soggetto semplicemente toccandolo, poter assorbire conoscenze dai libri e tenerle memorizzate. In questo modo potrei capire come muovermi in ogni situazione, applicare strategie sicure, non avendo nessun tipo di incognita davanti. Oltre poter fare mie arti marziali, uso di macchine, uso di medicinali, creazione stessa, incanti, riuscire a capire subito i punti deboli di un eventuale nemico. Comprendere effettivamente cosa vuole qualcuno e l'impossibilità di essere ingannata.» Ci sono anche altri usi che le vengono in mente, ma continuare a parlare sarebbe inopportuno dal suo punto di vista, motivo per cui semplicemente smette, la postura che rimane immutata.


    "Thought"|«Spoken»|narrated
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    Juliet Monroe
    Dioptase | 16 anni
    Non aveva dei riguardi verso la giornata, aveva passato la mattinata a prepararsi psicologicamente per la sua prima lezione. Non sapeva proprio come poteva essere una lezione in quella scuola e non sapeva minimamente cosa aspettarsi, però voleva avere la mente già pronta per ogni cosa.
    Si era svegliata e aveva fatto colazione, poi aveva tranquillamente indossato la sua divisa ordinatamente, legato i capelli in uno chignon poco ordinato, ma efficace per disfarsi dei capelli, e aveva preso il suo inseparabile zaino che usava ormai da anni per trasportare i libri scolastici al suo interno.
    Con un po' di fatica, dovuta all'orientarsi in posti nuovi, riuscì ad arrivare in aula, fortunatamente non aveva rischiato di arrivare in ritardo, oppure avrebbe sofferto la sua timidezza nel sentirsi gli occhi puntati addosso per una strigliata che si era, ovviamente, meritata.
    -Buongiorno a tutti..- fu quasi un flebile sussurro, ma era l'unica cosa che pronunciò entrando dall'unica entrata presente, sentendosi visibilmente a disagio per i grandi orsi che la sovrastavano alla grande in altezza. Si perse ad osservare la grande aula in cui era entrata. Era molto diversa da: 1. come l'aveva immaginata; 2. come erano le sue vecchie aule. Caspita, ma quest'aula è fantastica...si ritrovò a perdersi nei suoi pensieri su quanto fosse emozionante l'atmosfera intorno a lei. Venne subito riportata con i piedi per terra dal professore che esponeva i riguardi sulla panca e il compito che avrebbero svolto le sfere bianche poste sopra le loro teste, su cui alzò lo sguardo per studiarle attentamente, per poi starsene sull'attenti e leggermente in disparte dagli altri ragazzi. Ma comunque ben posizionata per vedere e ascoltare il professore.
    Probabilmente fu l'ultima a rispondere alle domande poste dal professore, ma come biasimarla, poi si creava un enorme casino di voci e voleva aspettare di parlare, certamente non centrava assolutamente nulla il suo essere timida con tutto questo. Certo che no.
    -Juliet Monroe, primo anno, Dioptase.-fece una leggera pausa dopo la presentazione e fece un respiro profondo. -Vorrei provare a dare una risposta, secondo il mio pensiero, a tutte e tre le domande. Prima domanda: Potrei dire che in realtà tutti e due i fucili hanno delle buone caratteristiche. Un fucile con proiettili grandi, arrecherà maggior danno una volta che il proiettile avrà colpito il bersaglio. Ma allo stesso tempo, cosa che lo rende nettamente svantaggioso rispetto al secondo, sarà il fatto che la maggiore massa dei proiettili venga colpita dalla forza di gravità, facendo così appesantire il proiettile e costringere a mirare più in alto rispetto al punto scelto. Ovviamente i proiettili piccoli saranno più veloci e meno pesanti, di conseguenza più agibili.-fece un'altra pausa, giusto per riprendere fiato dal discorso che stava facendo, in cui cercava di mantenere la voce solita e un atteggiamento non troppo teso. -Seconda domanda: Dipende dal combattimento e dal luogo di quest'ultimo. Potrebbe essere naturale pensare ad un lanciafiamme, perché porta una gittata maggiore di fuoco rispetto ad un cecchino, e non hai la massima necessità di mirare al bersaglio. Però un cecchino è molto più preciso, e di fornisce la possibilità di sorprendere il tuo nemico da grandi distanze. Però c'è da contare che ci sarà la possibilità di doversi spostare nel caso si manchi il bersaglio o ci siano più bersagli da colpire.-
    E infine, si concentrò a trovare una risposta per la terza domanda, quella era piuttosto difficile come contesto di scelta e ambientazione.
    -Per la terza domanda... Credo che sceglierei il potere di rianimare le persone. Non dovrebbe essere possibile, ma una volta che ci avranno lasciato a centomila sopravvissuti, se ne andranno, e perché non far tornare in vita tutte le persone che sono venute a mancare in quello scontro atroce? Sono del parere che nessuna vita dovrebbe essere sprecata in quella maniera. Anche se nel mondo ci sono persone che non andrebbero salvate, però potrei decidere chi far tornare in vita e chi no. Restituire i propri cari alle persone.-
    Finì il suo lungo rispondere alle domande, e abbassò leggermente lo sguardo, cercando di non puntarlo su altri studenti, sperando che nessuno avesse posto lo sguardo sulla sua presenza nell'aula, anche se aveva preso lei parola in quei pochi minuti.
    Era una lezione davvero interessante, tutto quello che sapeva e aveva risposto gli era dato dai bruttissimi film no-mag che si guardava suo padre ogni tanto, quando lei era a casa per le vacanze. Anche se non c'era giusto o sbagliato, sperava di aver dato delle risposte concretamente sviluppate.
    "Parlato" - 'Pensato' - '-Ascoltato.-' | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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    Scadenza prorogata alle 9 di domani ʕ•ᴥ•ʔ
     
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    HELL IS THE PARADISE OF THE BAD GUYS

    Cameron Cohen

    Stava osservando il soffitto come se fosse l'opera d'arte più interessante al mondo, deciso a passare una giornata di totale relax. Non era pronto per riprendere la scuola, proprio per niente. Perché i babbani iniziavano quasi a metà settembre e loro così presto? Non lo aveva mai capito, ma lo aveva sempre scocciato. Prima c'era sua sorella a dargli quello sprint necessario per iniziare col sorriso, ma da anni a quella parte, quel pezzo di cuore se n'era andato, naufragato in un lago nero e pieno di pericoli. Ma il dolore era troppo intenso perché ci potesse pensare per più di cinque minuti senza che sentisse qualcosa, in lui, frantumarsi. Tra le lunghe dita teneva ancora un origami fattogli da Arya anni prima e che lui aveva conservato come il più prezioso dei tesori ed ogni inizio anno, si perdeva a fissarlo, perdendosi in quella tonalità di verde acqua al quale le sue iridi nocciola rimanevano incatenate per diversi minuti. Ma quella mattina, sembrava fossero decisi altri piani per lui, dal momento che il suo cellulare squillò, indicando l'arrivo di un messaggio e distraendolo dal mare di ricordi nel quale si era immerso. Lo afferrò per vedere chi lo disturbava così presto -che poi saranno state quasi le dieci ma dettagli. Leggendo il messaggio di Mia, non sapeva se sorridere o sbuffare, ricordandosi che avere una ragazza perfettina forse non era sempre una passeggiata. Velocemente, le rispose: Non ti hanno mai detto che sei stressante, Freeman?
    Non le aveva scritto quelle parole con cattiveria, ma per uno che organizzava sorprese romantiche cercandole su WikiHow, quello era il massimo della gentilezza che poteva raggiungere la mattina, soprattutto dopo essere stato distratto dai suoi struggenti ricordi. Se prima non voleva presenziare alla lezione, adesso non poteva esimersi. Chi era lui per deludere quella biondina dai magnifici occhi blu? Con uno sbuffo, saltò giù dal letto, cercando qualcosa di comodo per quella lezione. Optò quindi per un paio di pantaloni neri ed un maglioncino leggero bianco, dopodiché si mise uno zaino nero in spalla... (x) ma non serviva certo per libri, quaderni o penne. Ebbene, ci fece entrare Axe -il suo furetto bianco- lasciando quindi la zip aperta perché potesse respirare, quindi lasciò la sua sala comune, dirigendosi al classico ingresso dell'aula di Magitecnica che ormai conosceva. Ci arrivò poco prima che la lezione iniziasse, infatti molti suoi compagni erano già presenti. Si limitò a lanciare solo un'occhiata agli orsi di guardia all'ingresso, tenendosi la battuta per quando ci sarebbe stato qualcuno all'ascolto. Sapevo di trovarti già in classe. Sei qui dalle nove, eh? la prese in giro, mentre Axe spuntava con il musetto dallo zaino e si affacciava ad osservare il mondo esterno. Detta quella frase, posò un leggero bacio sulle labbra di Mia senza perdere quel ghigno strafottente e quell'espressione da schiaffi, poi girò la testa, puntando le sue fredde iridi verso Gyll. Ti manca l'amichetta? Vai da lei e non rompere il cazzo a noi ti prego. Le disse, massaggiandosi le tempie. Aveva l'umore un po' mutevole e selettivo, a dire la verità, ma aveva un gran bel mal di testa e quegli urletti striduli non li voleva proprio sentire. Come ultima, si voltò verso Liz. Mosse pochi passi nella sua direzione, fino a raggiungerla. Credo che il prof abbia qualche feticismo strano... o forse è zoofilo. Non male come approccio, no? Non gli era certo sfuggito come tutti l'avevano trattata alla cerimonia ma, sinceramente, non gliene fregava proprio un cazzo del motivo. Era sempre carino fare conoscenza con dei reietti della societ- no okay, non esageriamo. Ma non era convinto che avesse molti amici, quindi ehi... nulla gli vietava di approcciarla. Si girò verso Mia e ammiccò, alzando il pollice in su come a rassicurarla che presto sarebbe tornata da lei, anche se poi allungò il braccio come ad invogliarla a prendergli la mano, dedicandosi infine a rispondere alle domande. Francamente, non lo so e non mi interessa, ma se proprio devo, vorrei rispondere alla prima e alla terza. Prese una pausa, riflettendo per qualche secondo sul quesito. Beh ovviamente i proiettili piccoli. Veloci. Invisibili. Letali. Risposta semplice ma diretta e che riassumeva il suo pensiero in poche parole. Sorrise al docente, come se avesse appena dato una risposta da premio nobel, dunque passò a rispondere alla terza domanda. Che superpotere vorrei? Mmh... di sicuro non voglio soccombere a quelle altre teste di cazzo, né agli alieni verdi e puzzolenti, ragion per cui sceglierei... Qualcosa di figo tipo una vista a raggi laser o anche poter volare, giusto per vedere tutti quei coglioni massacrarsi a vicenda. Concluse, scrollando appena la testa e sistemandosi quel ciuffo castano ribelle.
    Scheda | Stat. | Dioptase
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Interagisce con Elisabeth Lynch Mia Freeman Gyll McKenzy e risponde alle domande uno e tre
     
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    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black L'enorme braccio del mezzo gigante si tese verso il cibo ai piedi delle statue, dunque si fermò a mezz'aria "Quei biscotti sprecati per degli automi. Vorrei provare a rubarli." Il mezzo gigante esitò prima di entrare e i suoi occhi studiarono il muso degli orsi polari. Lui era grosso ma loro lo erano molto di più.
    "Rischiare di farsi nemico un professore per dei biscotti mi sembra stupido" Le narici inalarono così tanto ossigeno che i polmoni cominciarono a bruciare. Respirare riusciva a mitigare il suo desiderio di rubare ciò che non poteva possedere. Un trucco debole che riusciva a portare a casa un risultato solo in quelle situazioni in cui i rischi superavano i guadagni.
    «Buongiorno» Le labbra si arricciarono verso l'alto mentre l'enorme mano disegnò un arco a mo' di saluto verso gli orsi. Sarebbe bastato poco per comprendere come quel sorriso di genuino avesse bene poco.
    Tra tutte le materie, Magitecnica era quella che lo spaventava maggiormente. L'influenza della cultura babbana all'interno di un qualcosa già di per sé complicato, l'artigianato magico, riusciva a terrorizzarlo ogni volta. Sebbene le sue braccia fossero abbastanza forti da lavorare il ferro e il legno, ciò non si poteva dire della sua mente nel comprendere la logica seguita dai babbani. "La loro tecnologia ha bucato il cielo e ora siamo in una specie di serra. Perché dovrei studiare qualcosa di così stupido?" Delle domande simili se le era domandate spesso durante il primo anno. Il problema di base era che a Denrise chiunque sembrava essere in possesso di poteri magici. Un colpo di bacchetta e l'acqua per cucinare avrebbe cominciato a bollire, un altro colpo e una ferita si sarebbe potuta rimarginare. Ai suoi occhi invenzioni come i fornelli o la chirurgia erano paragonabili alla costruzione di un alveare o di un formicaio.
    Le dita sistemarono la manica della giacca e al suo passaggio una tra le tante piante cominciò a danzare trasformando i propri fiori in monete di ogni tipo. Con una semplice occhiata, il mezzo gigante riconobbe il dollaro americano, l'euro europeo e il galeone londinese. Quella visione costrinse le sue pupille a dilatarsi e il profumo di metallo portò il mezzo gigante a mordersi il labbro.
    La prima persona a cui andò incontro fu Howard H. Van Leeuwen . La sua mano scivolò all'altezza delle sue gambe per poi andare a pattare il sedere del dioptase. Il mezzogigante non disse altro, anzi, prese via e andò ad isolarsi. Distrarsi a lezione era un lusso troppo vietate. Dunque, a qualche metro di distanza, si trovava Elisabeth Lynch . A lei venne riservato un singolo sorriso carico di malizia. Avrebbero avuto modo di parlare dopo, mascella permettendo.
    Quando la voce del professore sminuì il parlare generale, Ciarán si voltò verso la sua direzione. La spiegazione del modo in cui si sarebbe tenuta la lezione lo annoiò. L'idea di non dover usare un Engorgio su una matita per prendere appunti, no. Gli occhi seguirono le sfere di cristallo fino a quando i suoi compagni smisero di parlare.
    «Ciarán Hinds, Black Opal, secondo anno» Il braccio si curvò leggermente. Il mezzo gigante non aveva bisogno di alzare la mano per farsi notare. Quel gesto era più una formalità che altro «Scelgo la prima domanda. Entrambi i proiettili hanno dei pro e dei contro che per essere confrontati hanno bisogno di un terreno comune. Nello scenario in cui io mi trovi in guerra come un soldato, i proiettili grandi potrebbero uccidere i soldati nemici più facilmente e - dunque - permettermi di salvare la mia vita molto più facilmente. Tuttavia, se nella stessa guerra agissi come stratega allora preferirei i proiettili piccoli. A parità di spazio e peso, i proiettili piccoli finirebbero per essere maggiori di numero. Questo porterebbe ad un numero maggiore di colpi e a minori costi di trasporto. Inoltre, una minore mortalità potrebbe agire a nostro vantaggio. In qualche manuale di Storia lessi di un re babbano che, dopo aver vinto una guerra, non uccise i prigionieri. Al contrario cavò gli occhi al 99% percento di loro e al restante 1% cavò solo un occhio, in modo da guidare il resto dei perdenti.» L'indice destro grattò contro il palmo sinistro della mano «Quando gli sconfitti tornarono in patria, il costo per prendersi cura di loro divenne così alto che il re nemico finì per tagliare parte delle risorse destinati agli armamenti da guerra. Il resto è storia. Ecco, tra i due preferirei i proiettili piccoli.»
    Il ragazzo si portò le mani sui fianchi. La sua risposta sarebbe potuta risultare brutale ai più - ma cosa vi aspettavate da un denrisiano? - «Per quanto riguarda la terza domanda direi che il potere di creare dei portali nel tempo sarebbe perfetto. Probabilmente non sarei l'unico a scegliere un potere simile, in quanto relativamente forte. Tuttavia, altri poteri per eludere la battaglia risulterebbero poco funzionali per le persone a cui tengo. Scegliere di poter sopravvivere in fondo all'oceano salverebbe me ma non loro. Così, anche l'invisibilità. Inoltre, con questi ultimi due poteri potrebbe sempre andar storto. Con il salto nel tempo, no.» Il tono della voce era meno sicuro del solito. Se il professore si aspettava una risposta interessante, avrebbe dovuto sicuramente cercare altrove.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.


    Interagisce con Elisabeth Lynch e Howie
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Hidenstone Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Nota: Parte del primo "macro" paragrafo fa riferimento alle interazioni di Morrigan con i singoli alunni. Sentitevi liberi di dargli meno importanza. Consiglio a GYLL di leggere il paragrafo di RYU e viceversa.

    Morrigan ascoltò con piacere tutte le risposte. Un battito di mani e una delle sfere perse di quota fino a raggiungere l'altezza del docente. Il mago allungò il braccio destro e dal candido automa cadde una busta di plastica pluricolore. Gli alunni più vicini avrebbero capito facilmente di cosa si trattasse. Un rapido strattone e il mago fu pronto a distribuire il suo contenuto.

    La prima a parlare fu una certa Elisabeth Lynch. La ragazza sembrava avere le idee chiare: espose la sua tesi con chiarezza e riuscì a convincere Morrigan. La parte che il professore ritenne più interessante fu la risposta alla terza domanda "Ambiziosa. Pensa al di fuori degli schemi, molto interessante." Glielo avrebbe detto? Certamente no. Il docente si limitò a catturare qualcosa all'interno della busta per poi lanciarlo delicatamente verso l'opale. Si trattava di una rotella alla liquirizia.

    Al contrario, Emma Lewis adottò un approcciò completamente diverso. Fin da subito i due orsi la ringraziarono per il suo dono. Dunque, lo stesso Morrigan finì per concederle un «Grazie mille, cecchino. Per oggi, nessun promemoria.» La sua risposta alla terza domanda riuscì ad interessare il docente poiché, tra le tante, fu l'unica che esplicitò l'intento di unire il dono degli alieni - l'invisibilità - ad una abilità già consolidata - la maestria nell'uso dell'arco -. A lei andò una caramella alla pesca.

    Ayla Holmes si mostrò molto più protettiva delle precedenti. Morrigan non riuscì a trattenere un sorriso. In quel castello di viziatelli trovare qualcuno che mettesse gli altri al primo posto era raro «Molto bene, Ayla» Alla dioptase, il docente consegnò un cioccolatino fondente.

    Anche Howard H. Van Leeuwen riuscì ad aggraziarsi gli orsi portandogli dell'ottica frusta fresca. «Molto bene, grazie per l'interesse» Avrebbe risposto Morrigan in seguito alla sua domanda «Ottima struttura logica, Howard» All'olandese venne lanciata una caramella alla menta e un caldo sorriso.

    In seguito toccò ad Emily Nanteen. Morrigan non aveva mai visto quella ragazza e, in un primo momento, finì per temere che - in quanto matricola - la sua risposta sarebbe potuta risultare banale. Si sbagliava «Molto bene, Emily» La scelta dell'invisibilità non sorprese Morrigan. Al contrario, l'idea di usarla per sabotare i piani degli alieni sembrò divertirlo. Il docente le lanciò una caramella al limone.

    L'americano portò gli orsi a ruggire. All'ametrino bastò promettere del cibo per calmarli «Hjerne, ci fidiamo?» «Fidiamoci, sappiamo dove trovarlo, Hjerte.»
    Le risposte che Nathan Parker King diede furono sinonimo di un interessante senso critico che, a primo impatto, non sembrava appartenergli «Interessante. Anche se preferisco Iron Man» Al ragazzo venne consegnata un cioccolatino a base di cioccolata bianca e mandorle.

    Adamas Vesper fu un caso particolare. Morrigan provò simpatia nei suoi confronti fin da subito.«Adamas, ti piace vincere facile, eh» Il docente gli lanciò una caramella al gusto di banana «Ma, del resto, a chi non piace.»

    Quella di Olive Moore fu l'entrata più particolare. Morrigan si limitò a squadrarla e l'unica cosa che riuscì a pensare dopo averne analizzato il trucco malmesso fu "Sembra un Panda. Ma a me piacciono i panda." Quasi senza pensarci, nell'udire la risposta alla terza domanda gli uscì anche un «Anche a me piace One Piece, daje» All'ametrina venne lanciata una gomma alla menta i cui coloranti riprendevano quelli dell'aula.

    Ma neanche l'entrata di Gyll McKenzy riuscì a passare inosservata. Gli orsi fissarono il panda come a voler valutare quale metodo di cottura avrebbe potuto intenerire maggiormente la sua carne. Morrigan le si avvicinò subito «Oh, non lo so perché. Però, se ti va, dopo possiamo andare a parlare con Victoria, magari troveremo una soluzione» Una pacca sulla spalla e una caramella all'albicocca in dono «Comunque, scommetto che il Ryu potrebbe rivelarsi un ottimo compagno di studi.» Che Morrigan shippasse i due come il player che lo muoveva? Chissà.

    Anche Aidan riuscì ad aggiudicarsi il rispetto degli orsi con quei muffin squisiti. Morrigan ricollegò il volto che aveva di fronte a quello che aveva incontrato durante la cerimonia. Il Dioptase aveva dimostrato una certa maestria con il tiro a segno «Ah, ecco dove hai sviluppato la tua maestria con le armi a distanza. Chissà, un giorno potrei organizzare uno scenario alla CoD con la realtà aumentata del laboratorio. Grazie per l'idea» Le risposte furono oneste e, per la simpatia che il professore provava nei suoi confronti, al ragazzo vennero date due caramella. Una dal cuore di ricotta dolce e l'altra al cioccolato fondente.

    Amelia Farley si dimostrò elegante come un lupo e due volte più savage. La frecciatina a Nathan divertì l'insegnante e la risposta che seguì alla sua domanda mise in mostra, anche da parte sua, un certo senso critico «Interessante.» Avrebbe risposto, senza far notare come quell'interessante fosse riferito alla possibilità che l'ametrino e la dioptase avessero qualcosa in comune - contro ogni pronostico -. La qualità delle risposte? Ottima, proprio come sarebbe stato possibile aspettarsi da una Farley. Alla signora dei draghi - metallici - andò una caramella alla vaniglia.

    Un'altra ragazza dal cuore d'oro fu Mia Freeman. Ma, del resto, come poteva essere altrimenti per un'ametrina che stava prestando volontariato da così tanto tempo? «Bene» Un sorriso sincero e una caramella alla fragola anche per lei. Il docente provava estrema simpatia per le persone con un carattere simile.

    Tra tutti gli studenti, quello che catturò maggiormente la sua attenzione fu Smaug. La risposta che aveva dato alla prima domanda era scontata. Tuttavia, ciò che disse in riferimento alla terza fece sorridere il magitecnico. Il ragazzo, riuscendo a destrutturare l'intero scenario, non si era preoccupato di dare una risposta interessante perché lo stesso ragionamento lo era «Sei sveglio, non male» Al danese andò una caramella gommosa a forma di orso. Una pacca sulla spalla e Morrigan si avvicinò alla matricola successiva "Tuttavia, lo scenario non prevede il sopravvivere. Bensì il sopravvivere sulla terra. Qualora n-1 terrestri scelgano l'immortalità, basterebbe 1 terrestre che scelga un potere legato all'esilio dalla dimensione terrena per far crollare la sua congettura. Gli sarebbe bastato così poco, peccato."

    Da una ragazza minuta come Addison Dannel, Morrigan non si sarebbe aspettata la scelta di un potere così brutale «Non hai idea di quanti incubi io abbia avuto guardando Nightmare. Te la sei meritata, piccola Freddy» Alla ragazza venne lasciata una caramella alla camomilla.

    Il complimento di Ryu sembrò soddisfare Morrigan. Se un ragazzo che proveniva dalla valle dei Mecha apprezzava la disposizione di un'aula di magitecnica allora il docente doveva aver fatto centro «Ryu, devi avere proprio un cuore d'oro» Al ragazzo venne data una mentina perché, chissà, sarebbe sempre potuta tornare utile «Perché non dirige un po' della sua gentilezza verso la nostra Gyll?»

    Dunque, toccò a Nashiria Bergon. La ragazza ambiva a diventare un auror e, proprio in quel momento, si trovava di fronte a qualcuno che sapeva fin troppe cose riguardo a quella carriera "La conoscenza. Quello che sembra un potere ben pensato altro non è che il desiderio di avere tutto sotto controllo." Alla ragazza venne consegnato un cioccolatino ripieno al baileys «Interessante, Nashiria, ma sappiamo entrambi che puoi fare di meglio. E non perché devi ma perché vuoi.»

    La timidezza di Juliet Monroe fu la prima cosa che saltò all'occhio di Morrigan. In effetti, la ragazza sembrava delicata quanto una statua di vetro. Tuttavia, in seguito alla sua risposta, Morrigan finì per annuire soddisfatto «Molto bene, la tua risposta è molto molto molto interessante» Che si trattasse anche della risposta più interessante? Chissà. Alla ragazza andò una caramella alla pizza fragola.

    A Cameron Cohen non disse nulla. Si limitò a lanciargli una caramella al cerume.




    «Bene, non mi aspettavo delle risposte così interessanti dagli studenti del biennio. In particolare, complimenti alle matricole. Ma ora vediamo se oltre alle parole sapete usare anche le mani» Con un cenno del capo, Morrigan fece intendere ai ragazzi di seguirlo «È il momento di passare alla parte pratica.»
    Detto ciò, il docente avrebbe raggiunto l'unica parete in vetro presente nell'aula. Un colpo di bacchetta e la porta circolare che portava al laboratorio si sarebbe spalancata.
    Il primo ad accedere sarebbe stato Morrigan, dunque gli studenti sarebbero potuti entrare a loro volta. Gli automi prendi-appunti avrebbero chiuso la fila. Anche questa stanza presentava diversi schermi e proiezioni lungo le pareti. Sarebbe bastata un'occhiata e anche i più tonti avrebbero compreso come le parole proiettate erano estratti del MANUALE «Ho proiettato su questi schermi il manuale. In poche parole, che abbiate studiato o meno, avrete comunque modo di accedere alle conoscenze teoriche.»
    Ciò che avrebbe certamente attirato l'attenzioni di tutti era ciò che si trovava al centro del tavolo. Un enorme monolite rettangolare di ferro su cui erano disposti vari oggetti. Osservando ancora più attentamente, gli studenti avrebbero potuto notare come i materiali presenti erano disposti in gruppi e sottogruppi.
    Attorno al monolite, basso abbastanza da permettere agli studenti di prelevare i materiali disposti sopra quest'ultimo, si trovavano varie postazioni di lavoro singole. Ogni studente ne avrebbe potuta reclamare una, potendo riposare finalmente le gambe. All'interno della postazione di lavoro avrebbe potuto trovare diversi strumenti utili alla lavorazione di diversi tipi di materiali. Righelli, seghe, lime, scalpelli. C'era di tutto [Nota Off: Non entro nei dettagli perché, data la varietà di materiali lavorabili, nell'ultima fase della lezione - che corrisponderà alla parte prettamente pratica - potrete autoconcludere, nell'ultima fase della lezione, la presenza di strumenti che vi aiuteranno nella lavorazione del materiale.].
    «Spesso l'artigianato magico viene snobbato dagli studenti e dalle studentesse. Del resto, bacchetta in mano, ogni mago o strega può lanciare complessi incantesimi. Qualcuno di voi, rispondendo alla terza domanda, ha dimostrato di avere un cuore gentile, adatto più alla Magia Verde e alla Magia Bianca che all'Artigianato Magico» Un caldo sorriso venne rivolto a Mia Freeman e a Ayla Holmes. Dunque, Morrigan si voltò per dare un colpo di bacchetta verso uno dei tanti schermi. La prima immagine che comparve ritraeva un prato senza confini su cui delle piante crescevano in modo discriminato. Guardando in alto gli studenti avrebbero potuto notare una figura sferica, candida, si trattava del sole. Come in un time lapse, le piante finirono per seccarsi sotto la pressione del calore in pochi secondi «La natura sa essere crudele, ma l'uomo sa essere furbo» Il filmato continuò, sempre a velocità aumentata. In quel prato infinito vennero disposte assi di ferro, poi teli di plastica, dunque porte e uscite. Una serra venne eretta dal nulla in pochi secondi. La telecamera entrò in quest'ultima mettendo a fuoco piante che crescevano da un terriccio fittizio collegato a sorgenti d'acqua tramite fili e tubi «E così nascono le serre perché, per quanto una bacchetta e gli incanti di Magia verde possano essere utile, un incanto non può durare in eterno.»
    Un ulteriore colpo di bacchetta e un ragazzino sulla decina comparve al centro dello schermo. Privo di maglietta, sarebbe stato facile notare come a quest'ultimo mancasse il braccio destro, reso un moncone all'altezza della spalla «La magia bianca può fermare la perdita di sangue» Il video continuò e un braccio metallico comparve dal nulla andando a congiungersi al moncone stesso. Il bambino sgranò gli occhi notando come gli risultò facile muovere quella protesi, quasi come se fosse l'arto con cui era nato «Ma attraverso la tecnologia è possibile ricreare anche ciò che si è perso.»
    Un altro colpo di bacchetta e lo schermo divenne nero «Ma a qualcuno potrebbe interessare la carriera da auror» Delle figure avvolte in abiti neri si rincorrevano sui tetti di Londra scambiandosi schiantesimi dalla chiara potenza. Un Bombarda finì per atterrare uno dei duellanti. Poi, un qualcosa cadde dal cielo. Un fischio. Dunque una nuvola a forma di fungo «Ai maghi basta pronunciare il nome di un incanto per uccidere una persona in un istante» Casualmente, gli occhi del magitecnico si incrociarono a quelli di Nashiria Bergon «Ma ai babbani, grazie alla loro tecnologia, basta spingere un bottone per radere al suolo un'intera città.»
    Un ultimo colpo di bacchetta e il MANUALE ricomparve sulle pareti «La magia non esclude la tecnologia babbana moderna e la tecnologia babbana moderna non esclude la magia. Proprio per questo, negli ultimi anni, alcuni studiosi hanno deciso di integrare queste due realtà cercando di prendere da entrambi soltanto il lato migliore. Così è nata la magitecnica moderna.»
    Qualche secondo di silenzio «Ma prima di comprendere come integrare la magia alla tecnologia babbana moderna dobbiamo comprendere come la magia possa integrarsi con la tecnologia babbana antica. Per farlo, cominceremo dall'artigianato basilare.»

    Il docente avanzò fino al monolite al centro del tavolo «Alcune religioni sostengono che l'uomo sia composto da carne e anima. Lo stesso si può dire di un oggetto. La 'carne' sono i componenti che lo compongono mentre l''anima' è la funzione che deve eseguire. Come l'anima guida la carne, la funzione da eseguire guida i componenti che compongono l'oggetto»
    La mano del mago si posò contro un lingotto di metallo «Prima vi ho chiesto se fossero meglio proiettili grandi o proiettili piccoli, lanciafiamme o cecchini. Avete dato ottime risposte mantenendo un certo grado di varietà l'una dall'altra. Tuttavia, c'era un filo rosso che le collega tutte - o almeno, quelle sensate -» Morrigan lasciò ai ragazzi il tempo di riflettere «La risposta era "dipende". Dipende dall'obiettivo che avete in mente, ad esempio. Se volete sbarazzarvi di tanti nemici potreste usare un lanciafiamme, se ne volete uccidere uno solo senza farvi notare utilizzerete un cecchino. In poche parole, quando dovrete scegliere un oggetto, partirete dalla funzione che deve svolgere.»
    Il pollice andò ad indicare il monolite alle sue spalle «Qui sopra troverete diversi materiali. Per l'esattezza dell'osso di megalodonte, dell'acciaio, del mercurio, del rame, dell'oro, dello stagno e del quarzo. Sebbene possano sembrare materiali dal valore monetario elevato, l'alto livello di influenza magica al loro interno li ha portati ad avere lo stesso valore. Almeno in termini monetari.» Che fosse una menzogna per non influenzare i più avari? Chissà «Come avrete anche modo di notare, ogni singolo materiale è diviso in 4 sottogruppi. Ogni sottogruppo ha in comune una storia.»
    Il dito di Morrigan indicò la prima colonna «Ognuna tra queste 4 storie affonda le sue radici nella storia di Denrise.

    La prima storia è quella di un Druido che visse nel sedicesimo secolo. La sua abilità nell'interagire con la natura era tale che tutti gli animali dell'isola si radunarono intorno al suo talamo la notte prima della sua morte. In vita, conosceva gli elementi dell'universo così bene da poter modificare il clima con semplici movimenti del suo catalizzatore»


    Poi fu il turno della seconda colonna «Dunque, la seconda storia appartiene ad una Navigatrice vissuta nel diciassettesimo secolo. Il suo occhio era così attento da permetterle di comprendere dal singolo bagliore di una stella il modo in cui una persona sarebbe morta. E le sue mani non erano da meno, riuscì a creare delle mappe nautiche magiche così precise da funzionare tutt'ora.»

    Dopo toccò alla terza colonna «La terza storia ruota attorno ad un Predone a capo di una drakkar che operò nel diciottesimo secolo. La sua potenza era tale che la stessa drakkar non aveva bisogno né di armi, né di cannoni. Al predone bastava un incanto per affondare una drakkar nemica. Morì in una spedizione sulle coste della Russia. Ci vollero trenta maghi per buttarlo giù.» continuando il gesto, la mano indicò la quarta colonna «E la quarta storia ha come protagonista un Ladro, anch'esso operante nel diciottesimo secolo. Abituato alla fuga, riuscì a comprendere come smaterializzarsi senza l'uso della bacchetta anche nei territori in cui, tramite l'uso di rune, ciò era stato reso impossibile. Dove non arrivava la sua destrezza, arrivava la sua lingua. La sua parlantina era tanto allenata da poter far cambiare idea anche al più rustico dei denrisiani.»

    «Come vi ho già accennato, gli oggetti hanno un'anima e questa anima viene influenzata dalle esperienze che l'oggetto ha vissuto. Alle quattro storie, corrispondevano quattro persone. Nelle tombe di ognuna di queste quattro persone, ho ... preso in prestito ... legalmente ... dell'osso di megalodonte, dell'acciaio, del mercurio, del rame, dell'oro, dello stagno e del quarzo. L'anima dell'acciaio posseduto dal druido sarà completamente diversa dall'anima dell'acciaio posseduta dal predone. Tenendo conto di ciò, vorrei che sceglieste un singolo materiale appartenuto ad una singola figura» Qualche secondo per rispondere ad eventuali domande e poi - finalmente - il succo del discorso «Che verrà utilizzato per creare un artefatto magico. La funzione dell'artefatto sarà potenziare, in modo permanente, una singola classe d'incanto.»
    «Voi dovrete scegliere un materiale, ad esempio l'oro, appartenuta ad una figura, ad esempio il predone, per creare un artefatto che potenzi una classe di incanti, ad esempio quelli trasfigurativi. Vi pregherei di mettervi in fila e di spiegarmi, uno ad uno, quale è la vostra scelta e quale è stato il ragionamento dietro essa. Ad esempio, ho scelto il legno della cattedra del professor Black perché - date le sue abilità da trasfiguratore - utilizzare questo legno per potenziare gli incanti trasfigurativi sarà estremamente facile. Oppure, potreste ragionare all'inverso. Non ho scelto il legno della cattedra del professor Morrigan perché - date le sue scarse conoscenze negli incanti mentali, utilizzare quel legno per creare un artefatto che potenziasse gli incanti mentali sarebbe stato stupido.»

    CITAZIONE
    «Parlato Morrigan»
    "Pensato Morrigan"
    «Parlato Orso HJERNE, quello a sinistra»
    «Parlato Orso HJERTE, quello a destra»
    Narrato

    Molto bene, ragazzi e ragazze. In questo primo paragrafo vorrei commentare alcuni errori. Ma non ce ne sono, quindi andiamo avanti. Per quanto riguarda la "prima" parte del post, consiglio di leggere solo i miniparagrafi in cui siete taggati.

    In questa Seconda Fase della lezione:

    - Morrigan vi porterà nel laboratorio*.

    - Qui troverete un enorme monolite su cui sono disposti vari materiali, divisi l'uno dall'altro (In una fila ci sarà solo l'oro, in una fila solo l'acciaio etc...). Ogni materiale è a sua volta diviso in sottogruppi (Un montino d'oro sarà appartenuto al ladro, un altro montino al predone, un altro ancora alla navigatrice, l'ultimo al druido...).
    Qui sotto elenco i materiali e le figure descritte.
    Materiali: Osso di megalodonte, Acciaio, Mercurio, Rame, Oro, Stagno e Quarzo
    Figura: Druido, Navigatrice, Predone, Ladro
    Tutti i materiali hanno la forma di lingotti a forma di cubo i cui lati sono lunghi 20 centimetri. Tutti i materiali sono alla forma solida e l'eventuale tossicità è stata resa nulla attraverso la magia.

    Per darvi un'idea della disposizione

    iSLB2jJ



    - In questo post, il vostro pg dovrà scegliere un MATERIALE e la FIGURA a cui apparteneva. Vi chiederei di specificare in spoiler la vostra scelta finale.
    Es. MATERIALE: Legno.
    FIGURA: Druido.
    Es. Completo (Oro del druido, legno del druido, legno del predone etc...)

    - Dunque, nel post, sotto forma di parlato, il vostro PG dovrà spiegare e motivare perché ha scelto proprio quel materiale e proprio quella figura per potenziare proprio quella classi di incanti.
    Es. CLASSE DI INCANTI DA POTENZIARE: Trasfigurativi.
    "Morrigan ha scelto di usare il legno della cattedra del professore di trasfigurazione perché l'anima di questo legno potrebbe essere stata influenzata da quella dello stesso professore di trasfigurazione e dunque ..."
    Sia l'umore del materiale che la storia del suo ex possessore ne hanno influenzato l'animo. Volete saperne di più? Prendere un bel voto? Leggetevi il MANUALE DI MAGITECNICA.
    Qua troverete spiegazioni sulle CLASSE DI INCANTI. Ricordo che gli Incanti Avanzati e gli Incanti Oscuri non sono classe d'incanti ma sottoclassi d'incanti. Di conseguenza un oggetto che potenzierà gli incanti offensivi, potenzierà automaticamente anche gli incanti offensivi avanzati e gli incanti offensivi oscuri.

    - Per ora dovrete soltanto scegliere il materiale, come lavorarlo/incantarlo vi sarà spiegato nell'ultima fase della lezione.

    Vi ricordo che un pg può essere studioso o non studioso. Qualora il vostro pg rientri nella prima categoria, potrà scegliere un qualcosa di sbagliato. Tuttavia, un suo ragionamento - per quanto stupido - dovrà essere esposto. Maggiore sarà la qualità del tessuto logico dietro al ragionamento, maggiore sarà il voto relativo a questa parte della prova. Morri terrà conto anche di eventuali riferimenti al manuale.

    *Non sono entrato nei dettagli con la descrizione del Laboratorio, perché durante la parte pratica vi lascerò parecchia autonomia nel decidere il metodo di lavorazione e, dunque, i relativi strumenti che userete.



    Vi chiederei di avvisarmi in caso vogliate editare qualcosa nel vostro post. Qualora vi dia il permesso e dobbiate apportare modifiche al vostro post vi pregherei di segnalarlo specificando anche cosa avete modificato. La ragione dietro a questa piccola regola è evitare che si creino incongruenze.

    Come sempre, vi pregherei di taggare altri studenti con cui deciderete di interagire (Per farlo vi basterà digitare il simbolo "@" accompagnato dal nickname legato all'account dello stesso studente).

    Infine, vi chiederei di segnare in uno spoiler finale un piccolo riassunto del vostro post. Leggerò sempre i vostri post ma il riassunto finale mi aiuterà a mantenere tutto sotto controllo molto più facilmente.

    Ricordo che in QUESTA sezione troverete informazioni utili sia sull'aula che sul programma.

    Ricordo a tutti che chi otterrà un voto alto otterrà anche diversi PP e punti exp. In poche parole, performare bene ad una lezione di 3 post potrebbe garantirvi l'equivalente di 46 punti exp ottenibili altrimenti attraverso 23 post :^).

    Per qualsiasi dubbio, mandatemi un Messaggio Privato ʕ•ᴥ•ʔ su questo account

    Scadenza 18 Settembre alle 22:00

    ✕ schema role by psiche
     
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    quello che desideri, io già lo so.
    Gyll era stata abituata a passare tutti gli anni della sua vita accademica, con Jessica. Che l'aveva protetta come una sorella maggiore da ogni bullo, da ogni delusione e l'aveva tenuta in una teca di vetro, fuori da quel mondo cattivo con cui aveva iniziato a fare i conti, oggi, la mezza-veela.
    C'erano molte cose di cui Gyll era all'oscuro, una di questi era la cattiveria dei suoi coetanei.
    Quelli che erano a lezione con lei, poi, avevano dato il meglio di sé: Gyll incrociò lo sguardo gelido di quella ragazzina dei dioptase. Strinse i denti e cercò di reggere il suo sguardo «Che c'è?! Ho qualcosa tra i denti?» - chiese, come se volesse far capire di non voler essere guardata così. «Stupida Dioptase. Sembra un fantasma con quei capelli così bleah e quella pelle trasparente. Deve guardare me, ma tu guarda questa!»
    Dopo il suo intervento, le cose non migliorarono e tra i mille sguardi e le mille battutine che sentiva sotto per sotto, ci fu una voce un po' più gentile, che fece sollevare lo sguardo liquido della ragazzina: Mia Freeman. Sapeva essere amica di Jessica, ma con lei non aveva mai parlato. Gyll ascoltò le sue parole, quindi annuì piano riuscendo ancora una volta a trattenere le lacrime «O-ok...» - mormorò diventando rossa sulle guance «T-tu... ti andrebbe di... vorresti con me?» - si fece coraggio. Lei non era bravissima a parlare con la gente, soprattutto poi, per chiedere qualcosa di così complicato, probabilmente avere qualcuno accanto l'avrebbe aiutata.
    E tutti gli sforzi fatti da Mia per essere gentile con la mezza-veela, furono resi vani da quello che Cameron disse dopo.
    Gyll sgranò gli occhi alle sue parole: in quel momento non riconobbe più il Cameron che aveva conosciuto, quello che la prendeva in giro. Il ragazzo avrebbe potuto vedere nello sguardo della mezza-veela, qualcosa rompersi, come se potesse sentirne il piccolo cuoricino andare in frantumi. Gyll aprì le labbra e non uscì altro che un mormorio incomprensibile. Poi pian piano sentì le lacrime scenderle sul viso dalla pelle morbida. Aveva visto in lui un fratello più grande, uno con cui potersi confidare, ed ora, lei si era sentita tradita, abbandonata anche da lui e spezzata dentro per le sue parole.
    Sentiva il cuore batterle forte e sarebbe volentieri andata via da quell'aula, dove non si sentiva minimamente la ben-accetta. Calò lo sguardo, senza smettere di piangere e si fece distante dall'intero gruppo classe. Voleva andar via, tanto lì non avrebbe mai trovato nessuno che avrebbe voluto essere suo compagno di lezione, nessuno era come Jessica e forse... forse Jessica si era stancata di lei? Per questo non erano in stanza insieme?
    Faceva pian piano passi indietro, per avvicinarsi alla porta, ma la voce del docente risaltò sulle altre e quando a lei rivolse la parola, non riuscì nemmeno ad alzare lo sguardo, per vergogna, visto che stava piangendo dopo le parole di Cohen. Annuì piano. Non voleva più andare da nessuna parte. Probabilmente dopo quella lezione se ne sarebbe tornata in camera e avrebbe pianto per il resto della giornata, ma al docente si sarebbe limitata ad annuire, con le lacrime che a ritmo irregolare cadevano verso il pavimento e creavano delle macchie bagnate. Afferrò la caramella e se la rigirò tra le mani. Forse aveva trovato il suo nuovo docente preferito.
    Con la coda dell'occhio cercò l'orientale, ma a lui non si sarebbe avvicinata, perché ormai aveva capito che lì dentro non era voluta. Strinse tra le dita quella caramella e poi la mise nella tasca della divisa.
    Si morse il labbro e cercò di concentrare tutte le sue forze nell'ascoltare il restante della lezione, tuttavia non riusciva a non pensare a quanto avessero fatto male le parole di Cameron.
    Avrebbe seguito il gruppo in silenzio e distante da tutti, l'ultima della fila, guardando verso il basso.
    «Anche l'uomo sa essere crudele.» - pensò Gyll, mentre nella testa risuonava la voce di Cameron che la cacciava. Strinse gli occhi e scosse la testa.
    Come si muoveva il gruppo, lei faceva lo stesso, ma alla coda di tutti.
    Sbirciò dietro il gruppo, cercandone uno spiraglio tra le spalle degli altri, ma senza avanzare tra loro, come se ne fosse quasi spaventata.
    Quando fu il momento di scegliere, Gyll si allontanò dal gruppo, lasciando che le loro scelte fossero fatte e che lei si sarebbe accontentata di aspettare l'ultimo turno di tutti. Solo quando ci fu uno spiraglio maggiore, cercando di tenersi distante da tutti, prese l'osso del megalodonte del druido.
    Adesso doveva parlare di nuovo e lo fece, con il volto a mezz'aria, senza realmente guardare nessuno e con la voce tremante, le guance ancora rigate dalle lacrime e il tono molto molto basso «Io... ho scelto l'osso appartenuto... al druido... perché, ho pensato...» - si interruppe, sentendosi osservata da tutti, senza sapere se fosse realmente vero che la stesso guardando. Quindi strinse l'osso scelto e mandò giù a vuoto «Che forse... potesse appartenere ad uno dei suoi animali affezionati. Non potendo arrivare lui, dovendo uscire dal mare di Denrise, ha fatto in modo di donare al druido, alla sua morte, un pezzo di se stesso. L'osso, per l'appunto, così da essergli vicino. Il druido era la figura che si era preso cura di lui, senza averne timore, senza... cacciarlo. Lo aveva curato e il megalodonte gli era stato riconoscente. Lui... il druido, intendo... ha una certa affinità con la natura e le creature magiche e non. Per lui gli incantesimi animali sono una passeggiata e... gli animali ti sono quasi sempre riconoscenti. Vorrei pensare che con questo potessi potenziare questa classe di incantesimi.» - smise di parlare e cercò uno spazio isolato per non infastidire il gruppo «S-scusate se... se ho parlato ancora...» - bofonchiò, mentre nuovamente le lacrime scesero sul volto.
    non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    Osso di megalodonte del druido
    ©
    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.


    EDIT: AGGIUNTO SPOILER CON MATERIALE E PERSONAGGIO SCELTO
     
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    parlato - pensato- ascoltato
    Non si aspettava una risposta tanto diversa da Cameron Cohen, immaginava che non avrebbe evitato di punzecchiarla anche per messaggio ma c’era una parte di lei che le ricordava puntualmente quanto fosse importante spronarlo: poteva anche risultare antipatica, ma temeva sempre che se non lo avesse fatto il ragazzo si sarebbe lasciato eccessivamente andare. Non era svogliato, per quel che ne pensava lei era anche un ragazzo sveglio e intelligente, ma temeva che alle volte la mancanza di voglia lo portasse a non impegnarsi quanto avrebbe potuto. Per cui, per quanto continuò a punzecchiarla, una parte di lei apprezzò anche fin troppo il solo fatto che si fosse presentato e non avesse trovato una scusa per non andare. “Sono arrivata giusto qualche minuto prima di te!” replicò orgogliosa per poi arrossire quando il ragazzo la baciò. Non era ancora abituata a tutto quello, la loro relazione le sembrava ancora surreale e non era certo abituata a quel genere di effusioni in pubblico. “Cam…” borbottò a mezza voce ma era palese che la cosa non le fosse dispiaciuta così tanto nonostante l’avesse messa chiaramente in imbarazzo.
    Tirò una gomitata a Cameron, lanciandogli un’occhiata abbastanza stizzita per il modo in cui aveva appena apostrofato Gyll e per quanto non avesse un vero e proprio rapporto con la ragazza e non potesse dire di trovarla troppo simpatica –ma solo perché il loro inizio era stato strano- comunque le dispiacque per lei. “Non dire così, magari non è la sua giornata…” osservò provando a farlo ragionare per poi guardare la ragazza, davvero dispiaciuta. “Perdonalo, non voleva farti piangere…” mormorò piano anche se non avrebbe saputo come altro aiutarla o farla sentire meglio. Mia dopotutto era un’ametrina, nessuno probabilmente si sarebbe aspettato niente di diverso che un minimo di supporto morale.
    Lasciò che Cameron si allontanasse, lanciando solo una rapida occhiata verso Liz, con cui non aveva ancora avuto a che fare. Non aveva parlato con lei granchè nemmeno durante l’anno precedente, sapeva solo che era stata lontana da Hidenstone per un bel po’ e che ora era tornata. Siccome non voleva diventare una di quelle ragazzine gelose di chiunque respirasse vicino al proprio fidanzato si decise a prendere la sua mano –comunque dopo essersi avvicinata parecchio e facendo passare il gesto per lo più in sordina- e si sarebbe sistemata al suo fianco, rivolgendo un cenno di saluto a Elisabeth Lynch.
    Sorrise istintivamente al docente e prese la propria caramella alla fragola con orgoglio, conservandola poi per dopo, e avrebbe seguito ovviamente il docente nel laboratorio, rimanendo ancora una volta spiazzata dal modo così diverso e moderno che usava l’uomo per fare lezione. Certo, era abituata a seguire la sua materia, ma era sempre difficile ricordarsi di quei dettagli e non rimanerne sorpresi ogni volta. Per lei poi, così affezionata a carta e inchiostro, un manuale digitale era sicuramente fuori dalle sue corde.
    Si sarebbe concentrata subito dopo sulla spiegazione di Morrigan e di certo l’avrebbe colpita la sua idea di parlare proprio dell’artigianato magico. Era qualcosa che non aveva ancora trovato molto posto nei suoi interessi, per quanto ci fossero oggetti artigianali che la affascinavano non aveva ancora approfondito fino infondo quel genere di conoscenze. Di certo le sue spiegazioni la affascinarono alquanto, oltre che spaventarla: era dell’idea che la natura sapesse bilanciarsi più che bene da sola e che spesso l’uomo non facesse altro che peggiorare le cose, ma infondo si rendeva anche conto che il suo intervento era ormai inevitabile.
    Stava per rispondere come Gyll , in realtà, perché il suo ragionamento le era perso il più semplice e logico ma le si spezzò il cuore vedendola così vulnerabile. “Ehi…puoi parlare ancora se lo vuoi…” provò a dirle per poi tornare a concentrare sulla propria risposta, ponderandola bene prima di parlare. Si sarebbe schiarita la voce quindi, avvicinandosi al monolite e al professore, scegliendo il Quarzo. “Scelgo il quarzo, legato al Druido. La mia scelta in realtà si basa su qualcosa che si trova anche nel nostro manuale, se non erro.” cominciò a spiegare ed era abbastanza certa di aver letto bene quella parte, non aveva avuto bisogno quindi di consultare quello che il Docente aveva mostrato. “Abbiamo studiato che ogni materiale ha un proprio umore e un proprio carattere, e quello del quarzo è legato alla spiritualità, al mistico, addirittura è un materiale che è portato ad estraniarsi dalla realtà. Ora, io non conosco questo druido ma per aver passato tutta la sua vita a contatto con gli animali, posso immaginare che fosse distaccato dagli esseri umani, magari anche ignorato da molti di essi: non è da tutti essere circondato da animali sul proprio talamo di morte e … non ha accennato a presenze umane, quindi mi sembra una dedizione logica.” incominciò, sperando di essersi spiegata bene. “Detto ciò, penso quindi che il quarzo possa avere un legame solido con la parte spirituale del Druido, e dopotutto sappiamo anche che questi ultimi in generale hanno una notevole propensione verso la religione e la spiritualità in generale: credo per tanto che questo materiale sia ideale per riuscire a potenziare Incantesimi di Percezione. Infondo questi ultimi amplificano il terzo occhio no? Possono essere legati in un certo alla spiritualità, io credo…” concluse poi, accennando un leggero sorriso alla fine della sua spiegazione.

    code made by gin



    Quarzo - Druido - Incantesimi di Percezione.



    edit: avevo segnato gli incantesimi errati, mi riferisco agli incantesimi di percezione.

    EDIT: Ho ripostato perchè avevo pure sbagliato account, sono un disastro lol
     
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    Emma Lewis

    Era appena riuscita a sistemarsi in aula, quando sentì la voce di Nathan e fece un piccolo balzo. Toglierti cosa? Non hai nulla addosso Nate! Esclamò, perplessa. Non commentò la sua frase precedente perché proprio non sapeva cosa dire, ma volse un'occhiata nella direzione di Elisabeth, mordendosi appena il labbro. Non sapeva se esserne lusingata o meno. Insomma, Liz era bellissima, ma era anche l'ex di Lucas... scrollò le spalle, decisa a non pensarci e, piuttosto, riversare una bella dose di disagio sulla lezione e sui compagni, piuttosto che rimuginare sui propri pensieri.
    Ciao Addy! Sto benissimo, grazie! Il mese al San Mungo mi è bastato -come fosse stato poco, poi!- per recuperare al cento percento ed ora sono qui, pronta per un altro anno scolastico, sperando fili tutto liscio. Sei stato molto carino a preoccupartene. A te come va? E nella sua domanda c'era un chiaro sottinteso: tutto ok con Jesse? Non era così sfacciata da chiederglielo a voce alta, ma sperava lo capisse. Non avevano particolarmente legato, ma non per questo non le interessava come andassero le cose. Ma tutto il resto fu glissato da una voce maschile che si stava rivolgendo alla Black Opal che le pareva si chiamasse Gyll. Vide chiaramente le lacrime spuntarle e si sentì malissimo per lei. Ehi, sei stato davvero cattivo! Lo guardò truce, insofferente alle ingiustizie, quindi si avvicinò alla biondina. Nuuu non piangere ç_____ç Sarà stressato e se l'è presa con te! Susu, non ne vale la pena. Le diede qualche colpetto consolatorio sulla schiena, cercando di abbracciarla. Hai degli occhi bellissimi, non dovresti sfigurarli con le lacrime. Le disse, sincera al massimo delle sue possibilità. Dopodiché le avrebbe preso la mano e sarebbe tornata a guardarla negli occhi. Non abbiamo mai parlato ma... io sono Emma. Anche tu sei del secondo anno, vero? Ti va di diventare amiche? Domandò, quasi le stesse semplicemente chiedendo se volesse un bicchiere d'acqua.
    Ma venne il momento di rispondere alle domande del docente, quindi fece del suo meglio per fare bella figura. Voleva rendere orgogliosi gli ametrini, Lucas in primis. A quanto pare, riuscì a non dire delle cavolate, dal momento che ricevette una, sicuramente buonissima, caramella alla pesca. Wiiii grazie! Esclamò, nella direzione del prof, anche se aveva un'altra intenzione rispetto a quella caramella. Tornò ad avvicinarsi a Gyll. Ehi... vuoi la mia caramella? È alla pesca, spero ti piaccia! Le regalò, oltre che la caramella, un sorrisone a trentadue denti, sperando di riuscire a farla sentire meglio.
    Quando il docente disse che sarebbe dovuta iniziare la pratica, quasi scodinzolò. Non vedeva l'ora di mettersi alla prova davvero, quindi seguì il docente e i suoi compagni dentro al laboratorio, curiosa di ciò che avrebbero dovuto fare. Venne subito colpita dal coso al centro della stanza, ricolmo di diversi materiali e si chiese subito cosa avrebbero dovuto fare, mentre un'occhiata veniva lanciata al manuale proiettato. Prese posto ed ascoltò le interessanti parole del docente, così come osservò affascinata i filmati che vennero proiettati sullo schermo, quasi come se non avesse mai visto nulla di simile.
    Appena Morrigan iniziò a parlare, un cricetino cominciò a girare nella ruota dentro la testa di Emma, mentre la sua espressione si fece perplessa ed una piccola smorfia le trasfigurò il sorriso in un'espressione tristina. Non aveva esattamente capito cosa dovesse fare, ma ci provò. Doveva provarci.
    Okay, io ho scelto l'osso... anche io ho letto nel nostro manuale gli umori e... mi pare che questo materiale si sposi alla perfezione con quella che può essere l'essenza di un predone: combattività, forza... E dalla storia sul Predone che ci ha raccontato, mi sembrava davvero disposto a tutto per vincere. Era forte, fiero... insomma, secondo me l'osso è perfetto e lo userei per potenziare gli incanti offensivi. Se avessero lo spirito di questo Predone, sarebbero degli incantesimi fortissimi. Anche se sono leggermente indecisa con i difensivi, dal momento che è riuscito a non farsi uccidere se non da tantissimi uomini, come se oltre all'attacco, avesse anche un'ottima difesa... o magari c'erano compagni fantastici che gli guardavano le spalle? Questo non lo so, ma se si dice che la miglior difesa è l'attacco, forse sì. Andrei sugli incantesimi offensivi. Spero di essere stata chiara. Insomma, ve lo immaginate un Bombarda Maxima con dentro tutta la forza di quel Predone? Sarebbe fighissiiiiimo! Esclamò, concludendo il suo discorso e girandosi verso Gyll a quella frase, mostrandosi dispiaciuta per lei. Ehi Gyll! La chiamò, cercando di distrarla. Che ne dici se dopo la lezione andiamo alle serre? C'è una cosa che vorrei farti vedere! Concluse, abbassando il tono in modo che la sentisse solo lei.
    Scheda | Stat. | Ametrin
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Emma interagisce con Nathan Parker King Adamas Vesper Gyll McKenzy
    Osso - Predone - Incantesimi Offensivi
     
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    Ayla Holmes
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    Quella lezione non si stava dimostrando affatto noiosa o incomprensibile, ad Ayla iniziava davvero a piacere.
    Certo, il sorriso che le rivolse il suo professore alla risposta sulla terza domanda la mise un po’ in imbarazzo.
    Sapeva bene di non essere poi così coraggiosa come gli altri, che avevano dato risposte piuttosto interessanti e di sicuro molto più efficaci delle sue, o almeno così pensava, ma usare una risposta del genere avrebbe significato mentire, e non voleva mentire. In compenso, ricevette un cioccolatino. Sorrise contenta e dovette sforzarsi molto per resistere alla tentazione di mangiarlo subito, poiché non le sembrava cortese mangiare a lezione.
    Qualcuno di voi, rispondendo alla terza domanda, ha dimostrato di avere un cuore gentile, adatto più alla Magia Verde e alla Magia Bianca che all'Artigianato Magico. Il professore le rivolse un altro sguardo, facendola arrossire di nuovo, sicura di aver fatto una figuraccia. Distolse lo sguardo poggiandolo a terra, ma quella frase la fece riflettere.
    Magia Verde e Magia Bianca, eh...?
    Tornò comunque quasi subito a concentrarsi sulla lezione, ascoltando attentamente le parole del professore.
    Non avrebbe avuto bisogno poi tanto del manuale, poiché sapeva quasi completamente a memoria tutto ciò che le sarebbe servito per quel compito. Per quanto riguardava la spiegazione, non amava molto non avere a portata di mano carta e penna per prendere appunti, poiché solitamente scrivere la aiutava ad acquisire meglio le conoscenze che le servivano, ma avrebbe cercato di farne a meno quella volta.
    Si ritrovò così a riflettere bene sull’oggetto da scegliere. Si sentiva un po’ in colpa a sfruttare gli oggetti di gente defunta, e dubitava fortemente che il professore avesse chiesto a qualcuno il permesso di prelevarle, ma si sforzò di non pensarci e di riflettere.
    Dunque... sarebbe una buona idea pensare prima al tipo di incantesimo da potenziare per poi scegliere di conseguenza l’oggetto e la persona a cui è appartenuto... Le vennero quasi subito in mente gli Incanti Animali, gli Incanti Curativi e gli Incanti Erboristici. Decise di concentrarsi su tutti e tre per sceglierne uno alla fine. Pensò a quale delle figure citate dal professore potessero collegarsi a quel genere di incantesimi e la scelta fu abbastanza semplice: il druido. Anche se l’aveva attratta molto il personaggio della navigatrice, decise di optare alla fin fine per il primo. L’aveva colpita molto la storia del Druido morto circondato dai suoi amati animali, aveva pensato che non sarebbe stata male una morte così...
    Una volta scelto il druido doveva solo scegliere il materiale. Quale materiale avrebbe potuto legarsi agli Incanti Animali, Curativi o Erboristici?
    L’osso non di certo... ed escluderei anche acciaio e mercurio... rame e stagno magari? Rappresentano rispettivamente empatia e saggezza, indispensabili per questo genere di incantesimi. L’oro non di certo... Il quarzo invece potrebbe legarsi bene, ma forse è più adatto per tutt’altro tipo di incantesimi.
    Rimase a riflettere ancora qualche minuto prima di farsi avanti.
    Scelgo il rame appartenuto al druido. Prese così l’oggetto. il rame è noto per la sua empatia, che ritengo indispensabile per avere a che fare con le creature, a cui, a quanto ho capito, il druido era molto legato. Quindi credo che questo elemento, soprattutto se appartenuto a questo druido, potrebbe potenziare molto efficacemente gli Incanti Animali. Spiegò sorridendo prima di lasciare il posto agli altri studenti.




    Parlato - Pensato - Ascoltato | Scheda | Stat.
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    Elisabeth Lynch
    Black Opal | II anno
    C'era un motivo se l'Opale aveva scelto un posto lontano dalla porta d’ingresso: non avere nessuno attorno. Non era molto dell’umore per intrattenere vanesie chiacchiere di circostanza, non quel giorno. E decisamente non aveva bisogno di vedere Emma con quel cappello simile al suo ma in una tonalità più chiara. Quell’immagine ebbe la stessa forza di un bolide che mirava al suo addome mentre lei si preoccupava di scagliare il gemello verso la squadra avversaria. Merlino, quanto poteva essere difficile stare anche solo accanto -seppur con qualche metro di distanza- all’attuale fidanzatina di Jughead? Un incubo che sembrava ripetersi dopo solo poche ore dal lunghissimo viaggio che da Londra l’aveva riportata ad Hidenstone. «Carina con tutti, il sorriso sempre sul volto, non un pensiero cupo e triste a minare la sua figura di bambolina. Sì, è la ragazza perfetta per Jones.» Si ritrovò a pensare mentre tutte le studentesse e gli studenti, che iniziarono a prendere posto nell’aula di Magitecnica, si fermarono per un saluto, una parolina carina ed enormi sorrisi sinceri. E per lei? Cenni di capo, sorrisi di circostanza ed una valanga di imbarazzo, dove quest’ultimo non sempre ricadeva su di lei. Lei che, comunque, ricambiò ogni singolo gesto fino a quando il suo sguardo spento non si fermò sulla figura della sua compagna di stanza. Sollevò gli occhi al soffitto sentendola bofonchiare parole incomprensibili ma che sicuramente avrebbero fatto il paio con le lamentele con cui l’aveva tenuta sveglia tutta la notte. «Morgana, almeno con Alex mettevi il ciuccio e non rompeva più!» L’ex Serpeverde avrebbe volentieri imbavagliato la concasata, ritenendo una grandissima punizione divina quella di avere sempre compagne di dormitorio particolari. E pensare che non se la ricordava affatto così frignona! Che Hidenstone invece di portarti verso l’adultità facesse regredire allo stato infantile? E forse non era l’unica a pensarla così dato che Cohen diede voce alle sue lamentele con un dissing che gli avrebbe fatto guadagnare cinque punti se solo avesse avuto ancora una spilla da sfoggiare. Punti che sarebbero stati raddoppiati visto che si era messo tra lei e la sua rivale in amore, tirandosi dietro la sua fidanzatina. «De gustibus. Di certo sarà un feticista, ne ha proprio la faccia.» Rispose a tono, seppur a bassa voce, alla strana quanto disgustosa ipotesi avanzata dal Dioptase. Non erano mai stati vicini ma doveva ammettere come il ragazzo, nella sua acidità, poteva divenire un ottimo compagno con cui scambiare le vanesie chiacchiere pre lezione, almeno come punto di partenza. Il disagio che l’aveva colta con l‘arrivo della Lewis andava mitigandosi, complice anche quel profumo che la colse all’improvviso alle sue spalle e che non necessitava neanche di voltarsi per riconoscerlo: Ciaràn Hinds l’aveva superata solo per mettersi all’altro fianco ancora vuoto di quella balaustra. Il viso comunque si sollevò, ruotando quel tanto che le bastava per scorgere l’occhiata maliziosa che il mezzogigante le riservò suscitándole un’alzata di sopracciglia che indicavano più un “che diavolo?!” che altro. Scrollò le spalle, in un movimento leggero, senza però ricambiare la malizia con cui l’aveva salutata. «Hinds.» Il cognome pronunciato come saluto non sarebbe mai passato di moda per una come lei.

    Avrebbe dovuto ricordarselo: le persone tendono a distruggere in poco le aspettative che si creano intorno a loro. Bastò poco, per Elisabeth, nel rivedere la buona impressione iniziale datale dal docente di Magitech. Precisamente dopo che, dopo una rotella di liquirizia lanciata da un sacchetto pieno di caramelle, aveva commentato gli interventi tutti, persino quelli che per lei avevano detto boiate pazzesche, ma non il suo. Il risentimento si fece largo nell’ex Prefetto, donandole sempre più un’espressione dura e di fastidio ad ogni parola che l’uomo andava pronunciando. Perché l’aveva saltata? Era così arrugginita? Possibile che in quei mesi avesse perso la sua saccenza, oltre che la vitalità? I pugni, liberi dal compito di prendere appunti, si serrarono lungo i suoi fianchi, così come la mascella che la portò a digrignare i denti. Fastidio. Fastidio oltre ogni ragionevole dubbio. Per un’Opale è una serpeverde era il peggiore degli insulti. «Ma certo, scegliamo un materiale ed associamolo ad una figura mitologica. Che bello!» Pensò sarcastica sebbene quella lezione stuzzicava ampiamente la sua curiosità. Quanta incoerenza che imperversava in quel corpo da battitrice! Perché era indubbio che, da quando il laboratorio era stato svelato, le mani della giovane smaniavano nel voler arraffare un pezzo di pergamena, una piuma e prendere quanti più appunti schematici possibili, soprattutto quando vennero indicate i piccoli lingotti di materiali adagiati sul monolite al centro della stanza che avevano una stretta correlazione con la storia delle quattro figure.
    Un tempo probabilmente si sarebbe identificata con la figura della Navigatrice, attenta osservatrice nonché abile cartografa, curiosa era anche la figura del Predone con il potere e la forza a scorrergli nelle vene. Il druido non venne neanche preso in considerazione, troppo distante da una ipotetica identificazione, soprattutto se bisognava scegliere uno di quegli otto materiali che aveva il presentimento avrebbero lavorato. «Cosa scegliere...» Un bisbiglio, il suo, che solo Ciaràn avrebbe potuto udire se avesse deciso di rimanere dalle sue parti anche dopo essere entrati in laboratorio. Già, cosa scegliere, perché e collegato ad una classe di incantesimi. Un giochetto da ragazzi per una arrugginita, no? Si mise in fila, allungando di tanto in tanto il collo per scorgere ciò che era posato sul monolite anche da lì. Dannazione era così indecisa! L'oro era altezzoso, l'osso incline alla rabbia, lo stagno supponente. «Se solo ci fosse stato il ferro!» Un lamento che si sarebbe scorto nelle labbra tirate in una linea dritta. Un ultimo sguardo sul manuale proiettato sullo schermo venne lanciato proprio quando fu il suo turno di parlare. Le iridi chiare si sarebbero posate sulla figura di Maverick velocemente prima di posarsi sul materiale che aveva scelto. «Direi... l'acciaio del... ladro, associato agli incantesimi mentali. Sebbene sia considerato simile al ferro, quindi fiero, combattivo e coraggioso -qualità utili per chi di professione ruba- è però onesto dato che, l'acciaio, è più restio nel fornire informazioni.» Un attimo di pausa, solo per pensare velocemente ad un esempio concreto che potesse andare a sostenere la sua tesi. «Immaginiamo come il Ladro stia cercando di scappare dopo aver rubato una scorta di veritaserum ma, proprio ad un passo dal dissolversi nel buio della notte, incontra un auror ed è impossibilitato ad usare il suo trucchetto per smaterializzarsi... lei ha detto che è un ottimo oratore e per essere credibile ci vuole la schiettezza -altra caratteristica chiave dell'acciaio- che, in questo caso, assume il significato di franchezza, ovvero spigliatezza con un pizzico di sfacciataggine, utile per confondere chi si trova davanti. E questo non sarebbe possibile senza una personalità carismatica, che invece è alla base del ladro perfetto. Lei prima ha parlato di come gli oggetti hanno un'anima influenzata dalle esperienze dell'oggetto che ha vissuto... ora immaginare un piccolo ed innocente pezzo di acciaio, appartenuto ad un ladro carismatico e furbo, venga utilizzato per potenziare un incanto mentale è piuttosto facile.» Avrebbe poi levato le iridi cerulee, questa volta tempestose, sul viso del docente quasi come a sfidarlo. «Un confundus coi fiocchi, senza dubbio.» Un ghigno serpentesco si fece largo senza dover sgomitare poi tanto.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    by Lance


    Elemento: Acciaio;
    Figura: Ladro;
    Classe di incanti da potenziare: Mentali.

    Angolo interazioni:
    - sorride a chiunque le abbia sorriso/salutato;
    - guarda con diffidenza Emma Lewis;
    - alza gli occhi al cielo per le lamentele di Gyll;
    - ricambia il "saluto" di Cameron Cohen;
    - interagisce per due volte con Ciaran Hinds;
    - incazzata nera con Morry.
     
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    Ametrin
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    Nathan Parker King
    Ametrin I anno | 17 anni | parlato | pensato | database: | scheda: | stat.:

    La leggerezza d'animo di Nathan delle volte era un vero toccasana. Idiota come pochi si era dimostrato l'unico ad avere il culo pesante e a stravaccarsi su uno dei divanetti, con tanto di figuraccia per uno grande e grosso come lui che si ritrovò ad implorare la concasata di togliergli gli animaletti di dosso. Animaletti che però non c'erano secondo il giudizio dell'ametrina. «Che schifo uguale!» Rabbrividì mentre una ragazzina bionda, più mogia della musona dopo Emma, si avvicinò a loro -insieme ad altri cui salutò chi con la mano chi con un sorriso da pubblicità di un dentifricio- con un'aria così sconsolata che l'ametrino non poté non provare empatia per lei. «E chi è amico di Emma è amico anche mio.» Intervenì nella conversazione tra le tre bionde, cercando di rincuorare l'opale. «Io sono Nathan, comunque.» Avrebbe dato un colpo di bacino scherzoso per poi guardare un po' in cagnesco Cohen, quel moro che sembrava avere decisamente intrallazzi con Mia, che fece ammutolire Gyll. «Che idiota!<» Pensò scoccandogli un'occhiata omicida, prima di posare l'attenzione su una Dioptase davvero niente male. «Mica male le inglesine.» Un concetto che aveva già potuto accertare il giorno precedente grazie alla Whitemore. Alla domanda da mestruata Nathan mosse un passo nella sua direzione, sorridendo affabile. «Devi scusarla. Il rientro ad Hidenstone non è stato così semplice per lei.» Stava decisamente improvvisando, per cui sperò che la biondina -ma c'era un'alta produzione lì?- non conoscesse affatto la McKenzy. Allungò, pertanto, una mano nella sua direzione con l’intento di giocherellare con un lembo della sua giacca. «E poi non tutte possono essere affascinanti ed intelligenti come te, ghiacciolina.» Il tono non era affatto ironico seppur col sorrisetto sghembo che accompagnò quelle parole.
    Quando poi la lezione ebbe definitivamente inizio e il simpaticissimo Iron Man iniziò a far piovere leccornie, Parker per poco non si strozzò quando sentì il tutt'altro che velato riferimento ad uno dei suoi supereroi, prendendo il suo cioccolatino al volo. «Mmm... cioccolata bianca.» Commentò un po' scettico ficcandosi comunque il dolcetto in bocca. Ai dolci non sapeva proprio dir di no.
    Quando si spostarono verso il laboratorio si accomiatò con un gesto del capo dalla Farley per tirare un po' la divisa della McKenzy con l'intento di attirare la sua attenzione. Qualora ci fosse riuscito si sarebbe chinato fino a raggiungere il suo orecchio affinché solo lei riuscisse ad udirlo. «Fregatene del musone, Gyll. O, se proprio non puoi farne a meno, chiamami se volessi fargli qualche scherzetto.» Le avrebbe sorriso scompigliandole i capelli con affetto prima di volgere nuovamente l'attenzione al proffy. E che personaggio che era, magari fossero stati tutti come lui! Innovazione, capacità oratoria, intelletto sopraffino... mica come lui che si limitò a fare due più due, andando sul sicuro e non volendo arrischiare quando arrivò il suo turno, dopo essersi messo diligentemente in fila. Strega comanda materiale Ehm, scelgo il rame del druido con classe di incantesimi di cura o di quelli erboristici. Insomma, un druido che parla agli animali sicuramente avrà influenzato il rame che è incline ad essere intuitivo, quindi pronto a capire in breve tempo quale eventuale problema potesse avere una creatura o una pianta e... se non si entra in empatia con gli animali si rischia di venire felicemente uccisi, o peggio feriti.» Il minimo sforzo con il massimo risultato, alla fine non è che aspirasse ad essere il primo della classe.


    Just do it
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    Recap scelta
    Materiale: rame;
    Figura: druido;
    Classe di incanti: curativi-erboristici.

    Recap interazioni:
    - da gran figo qual è saluta chiunque l'ha salutato prima;
    - interagisce con Emma Lewis, flirta con Amelia Farley, prova a consolare quel panda-coso di Gyll McKenzy, guarda malissimo Cameron Cohen.


    EDIT: piccola modifica all’interazione con Amelia perché me tapina, che mi son dimenticata che si sono conosciuti per forza di cose in cabina.

    Edited by Nathan Parker King - 15/9/2020, 20:45
     
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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente | 18 anni

    “Ehm… Addy?”: Adamas apparì sconcertato dal soprannome che Emma gli aveva affibiato; non era certo abituato a nomignoli simili, anzi - era già tanto se i suoi genitori non lo chiamassero “Mr. Vesper”, visto il loro amore smodato per la formalità. Sorrise in maniera strana, sperando che la ragazza capisse che non apprezzava propriamente quel nome: tuttavia, era troppo cordiale per dirle direttamente ciò che ne pensava. “Io… sto bene - con Jesse abbiamo passato una bella estate. Devo ammettere che è strano non seguire più le lezioni con loro… mi manca.” Lasciò poi che Emma proseguisse nelle sue interazioni sociali.
    ‘Addy - spero non prenda piede… piuttosto Mas. O, boh - Ves… anche se sembrano quasi spagnoleggianti.’
    Ascoltò quindi con attenzione le spiegazioni degli altri studenti, dovendo ammettere che molti dei superpoteri che loro avrebbero voluto non se li sarebbe sognati neanche in qualche migliaio d’anni. Quando il professor Morrigan gli lanciò la caramella alla banana, Adamas arrossì compiaciuto, anche se in qualche modo non poté fare a meno di pensare che comunque non aveva superato le aspettative del docente.
    ‘Vabbé, prova pratica… a me!’
    Temeva immensamente di rendere poco in Magitecnologia: Adamas era infatti ben consapevole di essere più adatto allo studio delle materie teoriche o puramente d’esecuzione, e la disciplina insegnata da Morrigan era tutt’altro che di pura esecuzione. Si trattava di vero e proprio artigianato, e le esperienze manuali di Adamas (eccetto quelle sessuali - il player sa che l’avete pensato) si contavano davvero sulla punta delle dita. Tuttavia, doveva ammettere che la spiegazione lo esaltò; i video che venivano proiettati sugli schermi mostravano applicazioni pratiche della magia che non avrebbe mai immaginato, prima.
    ‘Oddio - ma che figata! Quel ragazzino ha un braccio robotico che può usare…’
    Rabbrividì invece di fronte al pensiero della tecnologia usata per scopi bellici; come molti appartenenti alla upper class, Adamas faceva parte di quel mondo di benpensanti che rifuggivano il pensiero della violenza e, anzi, facevano fatica a concepire un mondo in cui la guerra mietesse vittime. Ma, si sa, i ricchi spesso finanziano le guerre, ma non le combattono quasi mai.
    Osservò finalmente il professore avvicinarsi al monolite e presentare i metalli che avrebbero dovuto scegliere, e la storia dei quattro personaggi. Solitamente, il suo gusto personale gli avrebbe fatto scegliere l’oro; tuttavia, quanto aveva appreso dal manuale aveva fatto scendere un po’ la sua passione per quel metallo. Altezzoso, supponente, autoritario… erano caratteristiche che forse gli appartenevano, ma che nel suo cuore erano troppo radicate all’idea del padre, Emathion Vesper, per poter tollerare di vederle specchiate in sé. E poi, non aveva forse detto lo stesso Morrigan che quei materiali possedevano tutti lo stesso valore? Forse era arrivato il momento di staccarsi definitivamente dalla sua idea di nobiltà per abbracciarne un’altra, più inclusiva e più progressista.
    Ripassò mentalmente le caratteristiche dei vari materiali, pur consultando talvolta il Manuale proiettato ovunque. Rimuginò un poco sulla sua scelta, prima di convincersi appieno.
    “Ho scelto il mercurio appartenuto al Predone: il mercurio è esuberante e iperattivo, e si addice caratterialmente al Predone del racconto. Credo di poterlo utilizzare per creare un artefatto che potenzi gli Incanti Elementali - in fondo, la Natura incontaminata è potente e di sicuro non necessita di armi per abbattere coloro che gli si oppongono. Abbiamo esempi del genere davanti ogni giorno… e poi, così come la storia del Predone è giunta fino ai nostri giorni superando i limiti del tempo, così il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria esisteranno anche dopo la nostra fine… e di sicuro sono incoercibili ed incontrollabili nel lungo periodo, proprio come lo è stato il Predone…”
    Sperò di non aver detto una serie colossale di castronerie.
    Notò quindi il pianto di Gyll, ma essendo a lezione non sapeva come agire; era ancora estremamente impacciato nell’approcciare le persone, persino i suoi compagni di classe, con cui non aveva un rapporto stretto.
    ‘Forse… potrei mandarle un fiore dopo le lezioni… cosa farebbe Jesse?’
    Probabilmente una serie di Uh, Oh, Boh, e di parole consolatorie sconnesse.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Interagisce con Emma Lewis; nota Gyll McKenzy piangere, ma non sa come consolarla.

    Materiale: mercurio
    Figura: Predone
    Classe di Incanti: Elementali
     
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    Dioptase
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    AIDAN HARGRAVES
    Dioptase | xx anni
    Aidan sorrise soddisfatto a ciò che gli rispose il professore.
    'Ah, ecco dove hai sviluppato la tua maestria con le armi a distanza. Chissà, un giorno potrei organizzare uno scenario alla CoD con la realtà aumentata del laboratorio. Grazie per l'idea'
    “E' un'ottima idea professore! Vorrei fare qualche partita assieme a lei, prima o poi...o anche contro di lei. Penso che sarebbe interessante”
    Quando passò agli altri studenti, il ragazzo si guardò intorno per curiosare un po' il luogo che non aveva ancora visto con attenzione.
    Finito il giro degli studenti, il professore riprese con la spiegazione. Erano già passati alla pratica e, quando disse di seguirlo, lui fu uno dei primi ad avviarsi, dietro di lui fino ad entrare nel laboratorio. Era davvero un posto interessante. Lo avrebbe voluto visitare tutto quanto con calma e solo, senza gli altri studenti a rompere.
    Davanti a lui si trovava una specie di monolite e sopra di esso si trovavano dei materiali e, guardandosi intorno vide dei banchi con delle sedie.
    Ascoltò ciò che diceva il professore con attenzione e di tanto in tanto buttava l'occhio su ogni materiale presente sul monolite. Gli stava piacendo un sacco, quella lezione. Ad un certo punto cominciò a far vedere dei video. Iniziò con un campo, la costruzione di una serra per l'agricoltura. Poi passò ad un bambino a cui mancava un braccio. Quando una protesi si attaccò al moncone del bambino, Aidan rimase quasi impietosito.. “era felice, quel bambino. Adesso può usare la sua nuova mano...” mormorò più a se stesso che a qualcuno.
    Infine il video cambiò e vide due persone combattere. Erano degli auror. 'Ma ai babbani, grazie alla loro tecnologia, basta spingere un bottone per radere al suolo un'intera città.'
    Aidan annuì. Conosceva qualcosa riguardo alle storie babbane. “Come la bomba atomica degli americani ad Hiroshima e Nagasaki nel 1945” commentò in modo serio, a voce un po' alta.
    Continuò ad ascoltare, senza più commentare questa volta. E quando arrivò a parlare delle domande che aveva fatto e a dare una risposta che praticamente collegava tutto.
    'La risposta era "dipende". Dipende dall'obiettivo che avete in mente, ad esempio. Se volete sbarazzarvi di tanti nemici potreste usare un lanciafiamme, se ne volete uccidere uno solo senza farvi notare utilizzerete un cecchino. In poche parole, quando dovrete scegliere un oggetto, partirete dalla funzione che deve svolgere.'
    Aidan sbattè la mano sulla fronte dando ragione al professore. Anche se, secondo lui, la sua risposta aveva senso. Ha sempre preferito il cecchino al lanciafiamme, ad esempio.
    Infine, il professore, passò finalmente a descrivere i materiali che erano posati sul monolite.
    (Osso di megalodonte, acciaio, mercurio, rame, oro, stagno e quarzo)
    ogni materiale, spiegò il prof, era suddiviso in 4 sottogruppi ed ogni sottogruppo aveva una storia, collegata a Denrise, a quanto capì Aidan.
    Lo sguardo si posò con attenzione al professore che cominciò con le storie dei quattro sottogruppi (Druido, Navigatrice, Predone e Ladro).
    Arrivò il momento in cui ogni studente doveva scegliere il materiale che apparteneva ad una di quelle figure.
    Aidan ascoltò attentamente le rispettive storie e aspettò con pazienza il suo turno.
    Appena arrivò il suo momento si avvicinò e parlò.
    “Allora, io credo che sceglierò lo stagno della navigatrice. Questo perché? Perché, a meno che non mi sbagli, penso che questo materiale si avvicini di più alla caratteristica della donna. Lei ha detto che la donna era in grado di capire il modo in cui una persona sarebbe morta solamente dal bagliore di una stella. Ed era anche in grado di creare delle mappe super precise. Leggendo nel manuale, ho visto che Lo stagno ha questi umori: potente, dignitoso, saggio, educato ma a volte supponente. Ecco...non ha raccontato tutto di questa navigatrice, ma io penso che per capire il modo in cui morirà una persona tramite le stelle, debba essere abbastanza saggia o studiosa...e anche le mappe riguardi più questa caratteristica...mentre...riguardo la classe di incanto, vista la caratteristica della navigatrice e l'umore del materiale, penso che sceglierò gli incanti elementali”
    Il giovane ragazzo guardò il professore, in attesa di qualche correzione o magari qualche consiglio, quindi prese il suo materiale e si allontanò.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Aidan sceglie lo STAGNO DELLA NAVIGATRICE e INCANTI ELEMENTALI come classe



    EDIT: HO AGGIUNTO LA CLASSE DI INCANTI E LO SPOILER COI COSI CHE HA SCELTO COSO

    Edited by Numero cinque - 14/9/2020, 23:36
     
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