Votes given by Numero cinque

  1. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Il dolore alle ossa era lancinante. Aibileen si era sdraiata sul pavimento, stringendosi forte le braccia graffiate. Sapeva che qualche unguento magico sarebbe bastato a lenire e guarire il tutto in fretta, in modo che Aidan non avesse il tempo di vedere quei segni... E questo la confortava non poco. L'unico che le fosse rimasto visibile, a mo' di cicatrice, era quello del morso che aveva, una notte di giugno apparentemente uguale a milioni di altre, cambiato interamente la sua vita.
    Nella sua testa, continuava a pensare a quanto male, quanto dolore, avrebbe potuto provocare quel lupo mannaro che si portava dentro, se mai non si fosse ritrovato incatenato... E se mai fosse successo qualcosa ad Aidan?
    A quel pensiero, si portò entrambe le mani ai lati delle tempie, trai capelli, sentendo qualche lacrima uscire da suoi occhi suo malgrado, e soffocando con stanchezza qualche singhiozzo nascente.

    "Aidan ha promesso di non avvicinarsi a me, durante le notti di luna piena..."

    Si ricordò, calmandosi e rincuorandosi grazie a quel pensiero. Era nuda, ed in quel luogo freddo ed umido, dove le temperature invernali non venivano decisamente attutite, si sentiva tremare, i nervi ed i sensi a fior di pelle. Come fare a non odiarsi, a non considerarsi un mostro? Fissò il proprio sguardo contro quello scuro del soffitto.
    Essendosi "ritransformata", doveva essere "già" mattina... Qualcuno avrebbe finito con il venire a liberarla dalle catene, in modo da poter recuperare la propria bacchetta e lanciarsi, quanto prima, un incantesimo di vestizione. Per tentare, ancor più "quanto prima", e come ogni volta... Di andare avanti. Con la consapevolezza di non essere ancora in grado di lasciarsi il peso di quei non-ricordi alle spalle... I non-ricordi di quella che era diventata, malgrado lei, una parte di sé, della creatura che, alle volte, sembrava albergarle fin nelle viscere, e che cercava di far sfogare, generalmente, correndo, correndo e ancora correndo... Tacere. Non far pesare niente a nessuno. Continuare a vivere. Non permettere, semplicemente, a quei non-ricordi di dimenticare se stessa... E chi amava.
    Aibileen si asciugò le lacrime dagl'occhi con entrambe le mani, continuando a guardare il soffitto, e concentrandosi sulla propria respirazione per calmarsi... Cercare di far passare tutto quello. Di non lasciarsi travolgere. Poi, all'improvviso, si ritrovò a sobbalzare... Sul serio erano già arrivati? Ciò la sollevava non poco, ma...

    "Di già?"

    Era, in effetti, un po' presto. E non si trattava, infatti, di qualcuno che si sarebbe mai aspettata di trovare in quel luogo sinistro, freddo, poco rassicurante... Di qualcuno che avrebbe voluto sapere in quel luogo, proprio perché sinistro, freddo e poco, ma che dico, per nulla, per nulla rassicurante!

    << Aidan! >>

    La sua voce era un misto tra lo sbalordito, il preoccupato, il rimprovero... E, a discapito di tutto quello che avrebbe preferito, per una volta, non lasciar trasparire, anche sollevato. Perché un angolo della sua testa continuava a crederci, come la prima volta: con Aidan sarebbe andato tutto bene. Perché, se da una parte lei voleva chiaramente, rotondamente proteggerlo da quella creatura che albergava in lei e che, una volta al mese, la rendeva inevitabilmente pericolosa, feroce, totalmente incontrollabile... Dall'altra, sentiva che, insieme, sarebbero sempre stati più forti. E fu in nome di quell'istinto che, in un primo, fugace momento, Aibileen si alzò di scatto a sedere, allungando una mano verso di lui.
    Salvo poi subito ritirarla, abbracciandosi nuovamente entrambe le braccia per auto-imporsi di non avvicinarsi a lui, come se, in qualche modo, il lupo fosse ancora in grado di prendere il sopravvento, e di fargli del male. Nonostante ciò fosse, ovviamente e razionalmente, impossibile...

    << C.. Che cosa ci fai... >>

    I graffi erano fin troppo visibili. Si sarebbe preoccupato. Non voleva farlo preoccupare ancora! Voleva proteggerlo, per quel che poteva, e che stesse bene... Come fare?
    Al vederlo sedersi accanto a lei, senza dire nemmeno una parola, non seppe che fare. Semplicemente, voleva fare troppe cose. Stringerlo a lei, allontanarlo, abbracciarlo, sgridarlo... Invece, continuò a tenersi le braccia strette tra le mani. E lo guardò. Non sapendo più, definitivamente, se fosse più giusto o più sbagliato mandarlo via... O più giusto o più sbagliato lasciarlo restare.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR


    Edited by Aibileen Beatrix - 4/2/2023, 22:03
  2. .
    Erano mesi che avrebbe voluto cedere ai suoi istinti di pigrizia e narcolessia, tuttavia il troppo lavoro lo stava assorbendo così tanto che l'unica cosa alla quale stava riuscendo a cedere erano gli sporadici incontri con Brianna fuori dal lavoro per dedicarsi una birra e qualche chiacchiera.
    Ad ogni modo, nonostante l'effettiva apatia del momento e soprattutto il suo tentativo di fingere che quella situazione non fosse affatto strana, la serata cominciò a prendere autonomamente una piega abbastanza anomala.
    Riuscì a lanciare il suo saluto in direzione di Anthony, peccato che la cosa scaturì una reazione inaspettata nella rossa che si accompagnava alla strana ragazzina che era seduta di fianco a lui.
    Si accigliò vistosamente, indugiando spudoratamente sul volto di Juno senza avere modo di riconoscerla davvero e folgorandola senza il minimo riserbo.

    Quella non va.

    Si accodò alle parole di Brianna per accennare all'altra rossa, facendo in modo che solo la collega potesse udire le sue parole, mentre un brivido di intimo sospetto gli si arrampicava lungo la schiena.
    Ringraziò il barista per la sua birra, senza tuttavia perdere di vista la situazione e lasciando che i due colleghi cominciassero ad approcciare la ragazzina nel tentativo di sbrogliare quella curiosa conversazione.
    Mentre gli altri due si intrattenevano con Kendall, afferrò il boccale contenente la sua birra per poi alzarsi e cambiare posto, andando ad accomodarsi lì dove Anthony aveva lasciato uno sgabello libero di fianco alla rossa strana.

    Prende qualcosa da bere o da mangiare?

    Finse di unirsi al coro di ringraziamenti in sua direzione elargiti da Lovegood per la sua presunta gentilezza e spirito di solidarietà, tracannando un sorso di birra più per cercare di non insospettirla circa il suo sospetto (?) nei suoi confronti che per reale desiderio di bere ciò che aveva ordinato.

    In due dovrebbero farcela.

    Abbozzò un sorriso stranamente accondiscendente, mentre solo per un attimo i suoi occhi cercarono la complicità di quelli di Brianna, prima di dedicarsi ad uno studio approfondito - anche se solo di sottecchi - alla figura della strana donna che gli stava di fianco. Prese un altro sorso di birra e poi allacciò le braccia al petto scaricando il peso del corpo su di uno gomito che andò a posarsi sul bancone. Le dita della mano nascosta erano sul manico della bacchetta celata al di sotto della maglietta, ma era sul suo sorriso che avrebbe voluto calamitare le attenzioni della rossa.
    Kjell
    Halvorsen

    "
    Shake me down.
    "

    Auror

    code by ©#fishbone



    Si insospettisce dopo l'occhiata di Juno e lascia che gli altri due si occupino della ragazzina, mentre lui cerca di spostarsi con tanto di birra di fianco alla rossa per fingere di flirtare chiacchierare con lei, ringraziandola a nome del popolo del Regno Unito (?) per la sua gentilezza. Intanto la scruta, mano alla bacchetta.

    Oggetti
    - Bacchetta

    Stats
    Coraggio: 30
    Empatia: 20
    Intelligenza: 30
    Resistenza: 30
    Tecnica: 20
    Intuito: 20
    Destrezza: 30
    Carisma: 20

    Skills
    - Duel. Mag I
    - Dif. I
  3. .
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard non era soddisfatto della risposta che aveva dato alla domanda che il nuovo ‘professore’ gli aveva posto, ed il fatto di aver ricevuto delle occhiate ‘scrutanti’ da parte dello stesso sicuramente non davano uno dei quadri migliori per sentirsi a proprio agio. Nonostante tutto, la situazione venne velocemente salvata dal proprio vero docente di Rune Antiche, che in quel momento entrò rapidamente all’interno della classe, regalando uno spettacolo a tutti gli studenti con il suo carattere da macchietta che sicuramente non passava inosservato. Seguì per un primo momento le vicende ed i battibecchi tra i due, iniziando poi a prendere ispirazione e appunti su tutto ciò che i due stavano esponendo: di certo non immaginava che quella fosse una materia noiosa, ed il fatto che potesse scoprire sempre cose molto interessanti e nuove non faceva altro che infervorare la sua voglia di conoscenza, quella sete di sapere che tanto lo contraddistingueva.
    Seguiva i discorsi dei due non solo con gli occhi, ma anche con le parole che scriveva sul foglio, iniziando a fantasticare in merito alle popolazioni da loro tirate in ballo. In qualche modo, Howard sentiva di volersi maritare con uno di quegli uomini di una di quelle popolazioni così rustiche e legate al preservare la tradizione, culture che portavano alti i valori e che riuscivano a dipingersi di colori caratteristici ed unici nel proprio genere. Era un argomento interessante per lui, e questo si poteva benissimo intendere dallo sguardo luccicante e furbo che scattava tra un uomo e l’altro, salvo poi abbassarsi appena sui suoi appunti quando venne posta la domanda sulla quale fare un brainstorming generale. Howard si guardò intorno, dirigendosi poi da Harry e Aidan, con i quali sicuramente aveva avuto modo di parlare e conversare anche in passato, specialmente con il secondo.
    Decise di ascoltare le loro considerazioni in primis, commentandole successivamente così da corredarle delle proprie idee e dei propri ragionamenti, cercando di giustificare tutto ciò che voleva intendere in maniera molto puntuale e rigorosa. “Mi piace moltissimo questa impostazione che avete dato! Sono d’accordo sul fatto che il legno possa essere una risorsa molto importante, proprio per il fatto che questo può essere usato sia per le case che per le navi come dice giustamente Harry! Vorrei però anche considerare l’importanza di un altro materiale, o elemento, con i quali una popolazione dell’Alaska dovrebbe aver sicuramente avuto a che fare, a mio avviso: il ghiaccio. Un elemento che, dal punto di vista spirituale, potrebbe rappresentare la purezza, la luce, il candore, mentre a livello materiale può rappresentare quella stabilità, quella perseveranza, quella resistenza tipiche di un popolo che deve essere stato abituato a temperature e condizioni metereologiche estreme.” Si fermò per qualche istante, continuando poi il proprio discorso sul ghiaccio proprio in merito al discorso della postazione di pesca e di conceria delle pelli. “Anche nell’ambito della pesca, il ghiaccio potrebbe essere di grande aiuto: proprio come i babbani sfruttano la tecnica del congelamento per mantenere gli alimenti freschi e gustosi per più tempo, potremmo immaginare che le popolazioni in Alaska sfruttassero il loro ‘amico’ ghiaccio anche nella vita quotidiana e casalinga di tutti i giorni, rivelandosi una preziosa risorsa per la conservazione del pesce e, magari, anche per la conservazione ed il trattamento delle pellicce che usavano per vestirsi.”
    E quando il discorso virò sulla religione, il ragazzo sembrò accennare un piccolo segno concorde, come se volesse di fatto annuire con quanto detto da tutti loro. “Sono d’accordo con le influenze dei famosi miti norreni su un ipotetico culto di queste religioni, ma allo stesso tempo non sono molto convinto delle possibili influenze cristiane. Nel senso: Kwaku sembrava piuttosto categorico nel sottolineare quanto il cristianesimo fosse distante dalla concezione religiosa e spirituale delle popolazioni baltiche, e se questa popolazione dell’Alaska ha preso degli elementi da costoro, allora l’assetto religioso potrebbe essere di tipo più norreno. Chiaramente, mi sentirei di spingermi e di immaginare un pantheon basato su divinità legate agli elementi e alle materie da loro più utilizzate, e quindi una divinità delle foreste, una del gelo, una divinità degli animali, una divinità delle esplorazioni marine, e così via.” A quel punto, Howard attese il riscontro degli altri due amici che aveva nel proprio gruppo, particolarmente preso da quella conversazione.

    RevelioGDR


    Interagisce con il gruppo Alaska (salmoni and co), Harry Wood Numero cinque
  4. .
    gif
    Brianna C. Scott
    Auror | 29 anni
    Brianna aveva sempre avuto un sesto senso per certe questioni, per quanto si fosse categoricamente rifiutata di studiare Divinazione ai tempi di Hogwarts. Kjell non poteva saperlo, così come Anthony a poca distanza da loro, al quale la rossa rivolse un cenno del capo non appena fu il compagno a salutarlo.
    Non si sorprese nel notare l'attenzione che anche Lovegood rivolse alla strana accoppiata formata dalla giovane spaesata e la seducente strega che si frapponeva fra i tre auror, al contrario seguì ogni sua mossa, cogliendo il cenno del collega nel dargli man forte.
    «Qualcosa non va.» Sussurrò a Kjell mentre, spostando le iridi di ghiaccio sulla ragazzina, riconobbe segnali incontrovertibili della sua natura. Il pallore cadaverico, ferite ancora vivide e non del tutto rimarginate, cicatrici vecchie di mesi, se non di anni. E la luna piena non era poi così lontana.
    Vide Anthony alzarsi e avvicinarsi alle due, segnale inconfutabile che la serata fosse per loro conclusa.
    «O-oh.» Spostò il peso in avanti riportando entrambi i piedi per terra, scostando indietro lo sgabello e facendo un passo per raggiungere il collega. «Mai una seratina tranquilla, non trovi?» Domandò a Kjell prima di superarlo, portandosi sul fianco esterno di Kendal e rivolgendole un caldo sorriso.
    «Siamo del Ministero, tesoro. Auror» lo sguardo scrutò attentamente il viso della ragazza e ne lesse ancora una volta uno smarrimento tale da ricordarle il suo anni e anni prima. Le labbra si distesero maggiormente in un sorriso rassicurante. «Consideraci una sorta di poliziotti magici.»
    Si portò una mano nel taschino interno della giacca e ne tirò fuori il distintivo, di modo che la ragazzina non avesse di che temere. Lei non si sarebbe accontentata tempo addietro di qualche parola gentile.
    Pur mantenendo lo sguardo su di lei, i sensi erano pronti a cogliere qualsiasi segnale di pericolo. Anthony sembrava teso e in ogni caso cercava di allontanare la rossa dalla ragazza.
    «Ti va se ci dici dove devi andare o se possiamo contattare qualcuno per te?»
    Fu un gesto impercettibile il suo, quello che la portò a solleticare l'impugnatura della bacchetta nascosta dietro la schiena, nella cintola dei pantaloni.
    RevelioGDR



    Coraggio: 31
    Empatia: 26
    Intelligenza: 26
    Resistenza: 21
    Tecnica: 20
    Intuito: 27
    Destrezza: 28
    Carisma: 27

    Duello I
    Verde I

    Brianna si avvicina a Kendal, dal lato esterno, rassicurandola della propria identità e del rispettivo ruolo, mostrandole il distintivo e chiedendole come poterla aiutare. Nel mentre si prepara ad afferrare la bacchetta, messa in allerta dalla reazione di Anthony.
  5. .
    qEV4bCh
    Lilith Clarke
    Dioptase - Caposcuola | Metamorphomagus
    Da quando aveva trovato quella palestra abbandonata, Lilith aveva riscoperto - finalmente - un po' del proprio spazio personale. Era come se non avesse avuto mai una sua reale zona di comfort che nessuno conoscesse e appropriarsi di quella era stata la cosa più eccitante che aveva fatto in quel periodo.
    Lì aveva potuto piangere, urlare, ballare, creare, rinnovare i suoi stili e ora finalmente stava riuscendo a ballare sul palo, dopo tanta teoria.
    Non si sarebbe mai aspettata di avere uno spettatore, non con quel tipo di danza, che voleva rimanesse il suo piccolo segreto, concesso nell'eventualità a pochi eletti. La pole dance era ancora un campo troppo legato ai night club, superficialmente visto come il ballo delle spogliarelliste, senza sapere che l'arte che vi era dietro quella danza avvolgeva mente, corpo e spirito, mettendo a dura prova la concentrazione di chi la praticava. Forse era per quel pregiudizio che aleggiava su quel tipo di danza che aveva evitato di svelare la sua passione anche ai gemelli, tanto da non farne parola nemmeno con loro.
    Quando si riscoprì osservata da Spike, la riccia ebbe un sussulto, ma aveva imparato a mantenere il sangue freddo, concentrandosi prima di mollare la presa dall'attrezzo che la vedeva a reggersi testa in giù.
    «Sei stato fortunato. Sarai forse l'unico e il primo a poter affermare di aver visto questo
    Fece cenno con la testa al palo dietro di sé, mentre si avvicinava ad una bottiglietta d'acqua e si piegava per afferrarla e bere.
    Richiuse la plastica, mentre guardava verso il vampiro con aria curiosa, le celesti che ne scrutavano le distanze e i lineamenti.
    «Una ballerina randagia che ha trovato rifugio in questa vecchia palestra abbandonata.»
    Rispose senza pensarci, sollevando le spalle e lasciando nuovamente a terra la bottiglietta. Non le importava presentarsi con un nome, non aveva importanza chi fosse, probabilmente non si sarebbero visti più, loro due, quindi sarebbe stato solo un nome in più aggiunto ad una lista di conoscenze superflue, no?
    «E tu? Chi sei?»
    Ricambiò, tuttavia, la curiosità dell'altro, desiderosa di sapere se anch'egli era un randagio alla ricerca di rifugio o era arrivato lì proprio per lei. Sicuramente la risposta avrebbe cambiato decisamente l'andamento del loro incontro.
    «Sono nata sulle punte. Danzo da prima di muovere passi.»
    Ammise come se fosse la cosa più naturale a questo mondo.
    «Ti ringrazio, comunque. Mentre a questo, mi alleno da diversi mesi.»
    Ancora il cenno al palo.
    «Che ne pensi?»
    La curiosità si faceva strada, voleva conoscere cosa l'aveva fatto restare in silenzio davanti al suo spettacolo: era forse uno di quelli che legava la pole dance allo spogliarello?
    RevelioGDR
  6. .
    Einar, Charles, Morrigan e James: Layla vi aspetta qui

    Brianna, Kjell, Anthony: la vostra lupa è qui

    Wyatt, Bloom, Vath perdonatemi, ma eravate troppi da gestire e ho scelto chi non ha fatto quest recentemente.
    Ci saranno altre occasioni questo mese, tranquilli!
  7. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    15 Dicembre. Mancavano pochi giorni alla fine della scuola prima delle vacanze natalizie e Gyll non faceva altro che vedere lo scorrere del tempo sul calendario, nella magra speranza che avrebbe potuto lasciare quelle mura per circa due settimane. Era qualcosa di meraviglioso visto quanto quella gabbia dorata le stava stretta e attendeva ogni volta la pausa dalle lezioni per poter fuggire in chissà quale posto magnifico o, semplicemente, tornare a casa sua, dove poteva stare in grazia di Odino, senza nessuno che le rompeva le scatole.
    Quel giorno, la ragazzina stava cercando di seguire al meglio ogni lezione, senza alcuna distrazione, tuttavia, l'idea che le attendeva la lezione di rune, fece tornare alla mente della ragazzina il fatto che era da un sacco di tempo che non vedeva Gerald.
    Sospirò, giungendo in quella stanza che ormai era diventata delizia e tortura per la sua mente, quindi a capo chino cercò il primo posto in ultima fila che fosse libero, prima di sussultare ad una voce ben diversa da quella del professor Olwen (n.d.a.: impegnato col suo doppelganger chissà dove!!!), tanto che lo stupore le si disegnò in volto a trovare Kwaku a presenziare alla lezione e non il dolce e gentile Lancelot.
    Kwaku incuteva decisamente più terrore di quanto lo facesse Olwen, ma doveva ammettere che era decisamente affascinante. Forse il debole che Gyll aveva per gli uomini di Denrise sarebbe stato un grosso problema per la sua concentrazione a lezione. Poggiò il mento sul dorso della mano e lo osservò da capo a piedi, quasi affascinata, con i suoi occhi da cerbiatto a concentrarsi su ogni particolare. Era uno dei Superquattro della Lega dei Duelli e le storie che Gerald aveva raccontato su di lui erano svariate, ma tutte piene di eroismo, tanto che la mezza-veela si chiedeva se fossero realtà o solo un'esaltazione della figura dell'altro.
    Sgranò gli occhi alla rivelazione su Lancelot, credendo fermamente che quella frase avesse tutto di sessuale e niente di duellante. Non poteva crederci che Olwen... cioé Labaan... ma a scuola?! Voleva chiederlo, ma sapeva che non erano fatti suoi, quindi si limitò a guardarlo come se avesse appena scoperto la cosa più strana del mondo, con gli occhietti sgranati e le guance arrossate.
    Ascoltò le risposte dei suoi compagni e quasi timidamente sollevò la mano, non aveva voglia di farsi notare, sapeva che se lo avesse fatto il mondo sarebbe crollato su se stesso e tutto sarebbe andato in frantumi, come capitava da troppo tempo, ormai, ogni volta che si metteva al centro dell'attenzione.
    «Seppur tradizionalmente ci riferiamo ad Estonia, Lettonia e Lituania, come Paesi Baltici, dimentichiamo che bagnata da questo mare c'è anche la Danimarca. Lei, professor Labaan, ci ha chiesto quale di questi appartiene ai popoli del MAR Baltico, non a quelli che noi reputiamo i Paesi Baltici (quindi i primi tre); quindi sì, per esclusione direi che la croce cristiana esposta al Ministero della Magia Danese, appartiene ai popoli del mar Baltico. Inoltre, essendo il cristianesimo la religione più diffusa in quello Stato, seppur il luteranesimo abbia un'alta percentuale di fedeli.»
    Tornò in silenzio, sperando di non aver fatto troppi danni con la sua apparizione e la sua domanda, ma rimase a guardare il docente per caso (?) in attesa di quello che andava fatto.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, IV anno

    code by ©#fishbone

  8. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Le era costato parecchio tempo, e parecchi sforzi, ma in quel momento, Aibileen si sentiva felice del suo presente. Con la sofferenza della nostalgia di Tyler, con la sofferenza e le difficoltà che derivavano dal suo essere una licantropa, e dal suo modo di vivere e di reagire alla cosa, in quell'esatto istante, lei era anche felice. E lo era ancora di più a pensiero di poter condividere quella felicità insieme ad Aidan!
    Si sentiva eccessivamente sdolcinata da sola, ma non le importava di esserlo.

    << Pasqua o Natale che sia, far onore ai dolci presenti in tavola rimane una delle mie proprità! >>

    Dichiarò con fare solenne, scherzando solamente a metà. Quando arrivarono alla festa, e dopo che lei ebbe accettato con entusiasmo la proposta di Aidan di pattinare insieme, Aibileen si prese ancora un po' di tempo per guardarsi intorno, poi, mentre Aidan nascondeva il dono di Morrigan Maverick, Prof Mito per mestiere principale "ufficiale", e Cupido nell'inesistente tempo libero, dei suoi studenti, la ragazza, senza notarlo minimamente, come colta da un pensiero improvviso, si avvicinò all'orecchio di lui:

    << Ti va di dormire all'Osservatorio, stasera? Se è vuoto, naturalmente. >>

    Propose con un sorriso. Poi, cercò di rivolgere nuovamente la propria attenzione verso la loro "Missione di Pattinaggio"! Dopo aver litigato un po' con la chiusura dei pattini, Aibileen avanzò, insieme ad Aidan, maldestramente fino alla pista e, una volta che le lame dei pattini furono entrambe posate sulla superficie ghiacciata, la ragazza sorrise istantaneamente, ricordando quando, per la prima volta, aveva pattinato con l'amico di Hogwarts Simon!
    Quando Aidan disse che pensava fosse più facile, non poté fare a meno di scoppiare a ridere, e gli porse una mano:

    << Vuoi che patt.. ? >>

    Nel vederlo perdere l'equilibrio, Aibileen si prese un colpo della Morgana, e quando, subito dopo, lui le afferrò la mano che lei gli aveva teso, ridente, poc'anzi, Aibileen si ritrovò, in meno di qualche istante, a finire con il sedere sul ghiaccio! Scoppiò nuovamente a ridere e, nel sentire la domanda di Aidan, ma, soprattutto nel sentirlo ridere a sua volta, rise ancora di più!

    << Piano, piano, piano! Prima di provare a rialzarci... >>

    Si schiaffò una mano sulla fronte, scuotendo la testa e continuando a ridere:

    << Smettiamo almeno di ridere! Temporaneamente, insomma... >>

    Per quel che riguardava Aibileen, si stava trattando di una sfida degna di nota, visibilmente!

    << Poi... Tienimi saldamente la mano ed imita i miei movimenti... Piano, piano.. >>

    ... Se, piano. La ragazza era appena ripartita nel mondo della risata. Guardò Aidan con fare complice e divertito.

    << Sembriamo due salami! >>

    Ridacchiò.

    << Al cioccolato. Ancora nel frigo! >>

    Precisò. Si rese conto che lo chignon era, inesorabilmente quanto drasticamente, andato a farsi benedire e, ridacchiando, non tardò a terminare di togliersi la spilla che le teneva su i capelli, ritrovandoseli, mossi e scompigliati, all'inizio delle spalle. Phoenix, dal canto suo, aveva lasciato i capelli della ragazza quando quest'ultima si era avvicinata alla pista di pattinaggio... Non era un grande amante del freddo, lui! Ma si manteneva poco distante da dove si trovavano Aibileen ed Aidan, e non si era avvicinato, alla loro caduta, per intervenire (In che modo?), soltanto perché aveva sentito in tempo le loro risate! Anche la ragazza, però, appena poteva controllava con un colpo d'occhio dove si trovasse la Farfalla di Fuoco, per assicurarsi che stesse bene, svolazzante e tutta ali infiammate!

    << Te... La senti di provare a fare un ultimo giro di pista? E poi di andare a prenderci della cioccolata calda... >>

    E del cibo, oh yes! Tanto, tanto cibo.

    "..."

    Che c'è? Il cibo è buono!

    "... Oh yes?"

    Yes!

    << E del cibo! >>

    Aggiunse ridacchiando.

    << Ma prima proviamo a rimetterci in piedi! Ci proviamo? Piano, piano.. >>

    Se la risposta del suo ragazzo fosse stata affermativa, Aibileen avrebbe cominciato a muoversi, il più lentamente e chiaramente possibile, per alzarsi allo stesso tempo di lui, tenendogli saldamente la mano!

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR


    SPOILER (click to view)
    Interagisce con Aidan Hargraves. Inizia a pattinare con lui, e finiscono a terra (ghiacciata) come due pere cotte!


    Edited by Aibileen Beatrix - 10/12/2022, 07:28
  9. .

    Piccola interruzione per comunicarvi che la scadenza è revocata <3 postate finché vi pare, interverrò quando meno ve lo aspetterete eheh o, più semplicemente, per cambiare l'orario :f:

    Ne approfitto per dire che tra una cosa e l'altra, è passata un'ora ed adesso sono le 22 :f:

    Stay tuned!

  10. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Per quella serata, aveva indossato un vestito bianco panna abbinato a delle scarpe nere con tacco leggero, delle calze color carne, ed un cappottino leggero bleu marine.
    Nonostante la mole di cose di cui occuparsi in quell'anno scolastico, il percorso dell'anno quasi-appena-trascorso (?) l'aveva indubbiamente rafforzata, spingendola
    a prendere sempre di più le proprie emozioni e le situazioni che viveva in mano.
    Si voltò verso Aidan, sorridendogli serena. Anche lui era cresciuto non poco, dall'anno precedente! Eppure, rimanevano sempre... Loro, in qualche modo. Era felice, di quel loro evolvere insieme, essere, tanto semplicemente! Gli accarezzò appena il braccio.

    << Sono molto belle, le decorazioni babbane di Londra... Che cosa ne pensi? >>

    Disse a mezza voce, attenta a non farsi sentire dai passanti (potenzialmente, ovviamente, babbani) che si trovavano intorno a loro.
    Quando, qualche giorno prima, Aidan le aveva chiesto se soffrisse di vertigini, Aibileen era scoppiata a ridere, prima di rispondere: "Grazie a Merlino, no! Altrimenti, non potrei giocare a Quidditch insieme a Taylor, ed ancor meno volare sulla scopa..."
    La ragazza proveniente dalla Terra dei Canguri adorava, in effetti, volare. Correre e volare le permettevano di sfogarsi, ma anche semplicemente di svagarsi, divertirsi...
    E, nel Quidditch, il ruolo del portiere sarebbe rimasto, probabilmente, sempre il suo preferito! Poi, però, gli aveva posto, chiaramente, delle domande, sulla fantomatica serata che aveva l'intenzione di organizzare!
    Quando, invece, nel presente di quella serata nella Londra Babbana, Aidan le disse che l'avrebbe portata a mangiare qualcosa in un ristorante, Aibileen disse, con un sorriso incerto:

    << Ecco... Apprezzo tantissimo il gesto, davvero! Ma il periodo di Natale, e quindi dei regali da fare, non tarderà ad arrivare... Possiamo anche semplicemente prendere qualcosa da portare via in uno street food, e mangiarlo in un parco per guardare le stelle, o anche in una piazza in cui suonano dei musicisti in live, sul serio! >>

    Quando evocò la fantomatica sorpresa, Aibileen sorrise:

    << Si tratta della sorpresa per la quale non devo soffrire di vertigini, giusto? >>

    Scherzò, lasciandogli un bacio a fior di labbra.

    << Ovunque si trovi, sicuramente staremo bene! >>

    Disse, prima di seguirlo all'interno del locale in cui l'aveva portata.

    << Ehm... Oh! Certo! Adoro le rose! Sono bellissime! >>

    Sorrise, in imbarazzo, ma emozionata dal gesto che il ragazzo aveva avuto.

    << Non sarà mai speciale quanto il ristorante improvvisato dell'Osservatorio.. >>

    Scherzò, alludendo alla cena clandestina del loro primo anno ad Hidenstone.

    << Ma è davvero molto carino, sul serio! >>

    Ci tenne a rassicurarlo, sorridendogli.

    << E... Ecco... Come stai? >>

    Come dire: è tutto il giorno che siete insieme, Aibileen!

    << Cioé, no, aspetta, Merlino, sì! Nel senso, voglio dire... C'è qualche ragione in particolare, per la quale siamo qui? >>

    Si decise a chiedere, impacciata.

    "... Non è che è il nostro "mesiversario", o qualche altra ricorrenza del genere? Ed io me ne sono clamorosamente quanto storditamente dimenticata, vero? Vero? Cazzo, cazzo, cazzo! Spero di no! Esiste un San Valentino del mese di novembre? Io non ho previsto niente! Qualsiasi cosa sia, non sapevo fosse necessario ricordarmene, Vostro Onore, lo giuro!"

    Parate mentali 100% assurde, inutili, originals! Diffidate delle imitazioni.



    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR
  11. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Il Ballo di Natale? In che senso?? Di già?? Oh. Merlino.

    "Già... Merlino."

    Aibileen sorrise tristemente. La canzone di cui la cugina riunionese Marie le aveva condiviso il link pochi minuti fa, stava continuando a diffondere le sue note allegre, leggere e festose come delle bollicine di champagne (?), nel bagno della stanza che condivideva con Mia Freeman ed Emma Lewis_. La porta era bella che aperta... Abituata com'era alle vacanze in campeggio con i cugini, non le dava per nulla fastidio il fatto che una delle due, o entrambe, potessero entrare in bagno mentre vi era anche lei!

    << Je vis plus fort, si je vis à la folie.. >>

    Non era per nulla male, come ritmo... Posò il mascara sull'estremità del lavandino, per poi riafferrare il proprio magifonino ed aprire la chat di gruppo che avevano lei, e le cugine londinesi Taylor e Charlie, e far partire un vocale a loro rivolto:

    << Ragazze, ascoltate questa! Me l'ha appena inviata Marie... Stasera, balliamo anche per lui. >>

    Si asciugò una lacrima che era appena scappata al suo, eppure, considerevolmente accresciuto autocontrollo. Si rassegnò a struccarsi e a riapplicarsi il mascara e l'ombretto con un'alzata di spalle. Rimise la canzone appena scoperta daccapo, ed inviò un cuoricino a Marie. Poi, decise di cambiare completamente ombretto. Invece del verde intonato al vestito, optò per uno dal colore più delicato, meno vistoso, ma più allegro, sul dorato, per ottenere un leggero effetto "sabbioso".
    Aveva indossato lo stesso vestito verde scuro che portava la sera in cui, durante le vacanze di Natale di ormai un po' di tempo fa, aveva fatto la conoscenza di Aaron, il fratello di Blake... Abbinandolo a delle calze dello stesso colore. Si era, poi, legata i capelli in uno chignon coiffé-décoiffé che, onestamente, dubitava avrebbe retto fino alla fine della serata... Nel senso che, molto probabilmente, ad una certa si sarebbe tanto semplicemente quanto naturalmente sciolta i capelli!

    << Folie, je vais vivre à la folie... >>

    Canticchiò, mentre terminava di truccarsi togliendo i residui di rossetto marrone con un piccolo fazzoletto. Respirò profondamente.

    << Vai e divertiti... Anche se in alcuni momenti ti sentirai un po' giù. Ma andrà bene ugualmente! >>

    "... Hai finito di parlare da sola, Aibileen?"

    La ragazza scosse la testa, e si decise a dirigersi al suo appuntamento con Aidan. Nel mentre, ricevette proprio un suo messaggio, che non mancò di farla sorridere teneramente. Si morse appena il labbro inferiore, scuotendo la testa.

    "Niente pensieri tristi... Su, andiamo!"

    << Andiamo, Phoenix! >>

    Il famiglio della ragazza non tardò a rispondere al suo richiamo sorridente con i battiti d'ali che lo separavano da lei. La Farfalla di Fuoco si posò dunque trai suoi capelli, a mo' di fermaglio. Aibileen ricordò il giorno in cui Aidan gliel'aveva regalata con un sorriso... C'era anche Emma, insieme a loro!
    Scosse la testa per uscire fuori dai propri pensieri, e per sbrigarsi a raggiungere il suo ragazzo fuori dal dormitorio, dove la stava aspettando! Non appena lo vide, lo salutò portandogli le braccia al collo, con slancio.

    << Me voilà! >>

    Gli sorrise, raggiante nella semplice e spontanea felicità di vederlo, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo.
    Qualcuno avrebbe potuto vederli? Era felice al punto di non pensarci minimamente, essere lì, con lui, le bastava ampiamente. Quando si staccò da lui, sorrise timidamente ai suoi complimenti, e lo ringraziò con un inchino scherzoso appena accennato.

    << Anche tu stai benissimo! Porterai sicuramente non poca allegria, in Sala Grande, con quella camicia! >>

    Aggiunse con un sorriso, prima di dirigersi verso la suddetta Sala Grande, mano nella mano con lui. Una volta arrivati, ascoltò i commenti di Aidan con un sorriso.

    << Merlino, sì! Pattinaggio! Andiamo, andiamo, andiamo! >>

    Prese ad avvicinarsi alla pista di pattinaggio, tenendo sempre Aidan per mano, entusiasta. Sapeva pattinare quel che bastava per reggersi in piedi e fare qualche giro di pista decente... E, indubbiamente, si trattava di un'attività invernale che la divertiva moltissimo! Non vedeva l'ora di provare a pattinare insieme ad Aidan...

    << Neanch'io sono un granché, a pattinare... >>

    Ci tenne ad avvertirlo.

    << Ma lo trovo comunque molto divertente, da fare! >>

    Aggiunse, pensando che magari avrebbero anche avuto modo d'incrociare qualcuno che conoscevano, o qualche nuovo compagno con il quale non avevano ancora avuto modo di parlare, su quella pista!
    La notizia degl'alcolici non la impressionò oltre misura. Nel senso, una birra non le sarebbe dispiaciuta, ma anche senza stava bene!
    Non avrebbe, ad ogni modo, mancato di salutare chiunque conoscesse già con un gran sorriso, e con un sorriso timido ed un cenno della mano chi, invece, conosceva solo di vista, non appena l'avesse notato!

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR


    SPOILER (click to view)
    Aibileen si prepara, s'incontra con Aidan Hargraves , va al ballo insieme a lui. Si dirige verso la pista da pattinaggio, entusiasta dalla proposta del ragazzo di pattinare, e saluta con allegria i compagni che conosce e che riconosce, e più timidamente quelli che incrocia e che conosce, per il momento, solo di vista.
  12. .
    Morrigan Maverick
    Scheda | Hard To Resume | Stats
    Leave every place better than you find it.
    Il ballo di Natale era il suo promemoria annuale di come avrebbe dovuto trovare un modo per sfasciarsi a Capodanno. Aveva superato i trenta da un po', ormai, e anche nel 2022 non era ancora morto. Sopravvissuto a sacerdotesse svitate, dungeon mostruosi, draghi colorati parlanti, attacchi terroristici - da vittima dell'attacco -, attacchi terroristici parte due - questa volta da terrorista -, e cacciatori di maghi, non poteva dir di star vivendo una vita noiosa, ma certamente la questione si stava facendo stressante.
    Nel martellare il metallo o nel combinare rune in complessi alberi per incantare artefatti, si ritrovava spesso a pensare agli impegni che lo avrebbero atteso nel resto del giorno o settimana. Non era un tipo da agenda, lui, e la cosa lo stava facendo sentire più vecchio di quello che si sarebbe mai augurato. Tra la guerra con i crociati del Mediterraneo e gli studenti da seguire, non aveva più di poche ore a settimana per sé.
    «Salve» Entrò in sala grande in un vestito elegante in cotone di manticora e lana violacea su cui erano incastanati gioielli d'ossidiana che riflettevano aghi di luce nera al primo stimolo esterno.
    Un'occhiata andò a quel rudere della Burke. Nelle sue esplorazioni dei fondali marini del Triangolo delle bermuda aveva trovato relitti di barche che sembravano più giovani della strega. Glielo leggeva in quei sorrisi tetri e gelidi che non stesse scopando da tanto ma, allo stesso tempo, non volle credere che gli studenti fossero nella stessa situazione.
    Approfittando dei preparativi dell'altra, il mago avrebbe raggiunto un angolo nascosto per poi portare la bacchetta verso la tasca della sua giacca. Tre colpi decisi ma costanti e come fossero dei bravi militari, quadrati di plastica animati dalla magia sarebbero volati timidamente, sfruttando il favore delle tenebre e della luce in penombra, verso diversi studenti.
    Avrebbe dunque mosso qualche passo verso il tavolo riservato ai professori per poi portare la mano destra lungo un calice di vino bianco. Portata la bevanda alle labbra, si sarebbe concesso un sorso prima che uno studente - probabilmente un ametrin distratto dal vischio volante - gli arrivasse alle spalle colpendolo con tanta foga e poca fi.
    Diverse gocce di vino avrebbero dunque colpito il Professore di divinazione «Oh, che sbadato». Si sarebbe preso la colpa facendo un cenno con la sinistra all'ametrino per congedarlo.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato
    Be the chaos you want to see in the world.
    ©
    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.


    Se interagite con me ditemelo pure su tg che ho una certa età e mi perdo cose

    Arriva e fa il caotico incantando dei preservativi affinché volino a caso, come fossero farfalle, verso gli studenti. Lo fa di nascosto mentre Victoria non guarda ma anche se lo nota al massimo li scambia per palloncini da gonfiare lel.
    Nel particolare, uno arriverà a Numero cinque
    Poi prende un drink ma qualcuno gli da una spinta per sbaglio e ne rovescia un po' su @andrée pret a porter de longhi
  13. .
    Fatto entrambi!
  14. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Continuava a sorridere a quel ragazzino con cui c'era stato un episodio piuttosto particolare l'anno prima. Era strano come - davanti a lei - avesse la stessa persona che poco tempo prima si era fatta usare da Blake solo per una sfida. Ancora non capiva perchè Aidan l'avesse fatto e se quel bacio (e quello schiaffo, ma dettagli!) fosse stato il tasto che aveva premuto per rovinare la sua relazione con Gyll o se la ragazzina aveva già fatto l'opera sua.
    Non credeva all'idea che Blake aveva usato per giustificare il gesto del concasato, ossia quella di avere l'unica opportunità per baciarla. Lilith aveva un'autostima molto alta, ma se Aidan le avesse chiesto quel bacio, lei gli avrebbe dato almeno due motivazioni per non farlo ed evitare che tutto si complicasse.
    Ora, invece, che lei era single e la sua situazione emotiva era veramente poco stabile, si chiedeva se forse avrebbe potuto dargli un'altra possibilità e magari, questa volta, permettergli di gustarsi un po' di più un suo bacio. Lì, lontano da tutti e da tutte, distanti dagli occhi indiscreti di chiunque, sarebbe stato solo il loro piccolo segreto.
    Lilith scosse il capo, cercando di mandare via quel pensiero disastroso più per lui, che per lei, quindi sorrise alle frasi sulla sorella.

    «Se dovesse ripensarci, mi propongo come sua insegnante.»

    Gli aveva in parte rivelato che sapesse ballare, ma non quanto. Soprattutto visto quello che da lì a breve avrebbe detto, negando la sua capacità di farlo.
    Non aveva ballato davanti a nessuno in tutti questi anni, se non davanti a Blake, era come se tradisse quella sua scelta, se adesso avesse fatto il contrario.
    Annuì alla sua teoria, ma Lilith aveva una risposta anche a questo.

    «Ad alcune persone l'adrenalina scarica la tristezza, tu sei tra queste, a quanto pare. E fai benissimo! Altre scaricano tutto svuotando le sacche lacrimali.»

    Rise leggermente, non sapendo lei dove si fosse collocata, qualora ne fosse stato necessario, visto che riusciva a trovare giovamento da entrambi i metodi, in base a chi era l'oggetto della sua tristezza.
    Guardò il proprio libro e scosse la testa rassegnata.
    Aidan aveva deciso di non farla leggere e non sapeva se ringraziarlo o meno.
    Guardò quella mano e l'afferrò.

    «Solo un po', ok?!»

    Lo guardò quasi come se lo stesse sgridando, quindi rise quando lo vide muoversi a quella maniera, mentre si faceva tirare ancora un po' al centro della pista.
    I suoi capelli iniziarono a muoversi in maniera strana, Aidan che stava facendo?
    Lilith rise divertita, quindi allargò le braccia e iniziò a girare su se stessa, come se fosse realmente una trottola, ma utilizzando l'equilibrio classico delle ballerine.
    Chiuse gli occhi e rise, di gusto, mentre perdeva poi l'equilibrio finendo, si spera non a terra, addosso ad Aidan.
    Se lui fosse caduto o meno, lei gli sarebbe stata addosso, ridendo ancora divertita e leggera, in quel frangente, mentre stringeva le braccia attorno al suo collo quasi a voler ritrovare la stabilità.

    «Sei un pazzo, Hargraves!»

    Gli disse ridendo ancora, e tenendosi stretta con la paura di cadere, mentre la testa le girava un pochino, con il volto molto vicino al suo collo, ma inconsapevole di star respirando sulla sua pelle, tanto che le girava la testa e rideva.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Caposcuola

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ballare, per Lilith, era un po' come poter liberare la propria anima, lasciarla libera di vagare nello spazio senza alcun limite corporeo e renderla leggera fino a purificarla.
    Per lei la danza era arte e rottura delle catene, libertà e passione. Quando ballava riusciva a rendere i suoi passi, poesia silente.
    Se era sola e aveva uno spazio ampio, eccola che le gambe fremevano per poter liberare quelle note di pura bellezza; la sua mente eliminava tutti i pensieri, cacciandoli brutalmente da ogni prospettiva e concentrava tutta la propria attenzione alla musica e ai passi. Sembrava esser nata per ballare, come se nel DNA aveva quella vena che era dedicata solo per muovere il suo corpo con così tanta facilità da rendersi tutt'uno con l'aria che riempiva gli spazi.
    Scivolava su quel palo, sentiva il freddo dell'acciaio sul proprio corpo, mentre provava ciò per cui si era allenata fino a quel giorno.
    Era sola con la musica, quelle note lente e sensuali che l'accompagnavano nei movimenti, il palo che scivolava tra lo spacco del suo sedere, fino quasi a terra, all'altezza giusta per allungare le gambe, indurire l'addome e farle risalire, aggrappate al tubo.
    Riaprì gli occhi celesti che fino a quel momento erano rimasti chiusi, solo perché voleva spiare come fosse il mondo a testa in giù.
    E fu allora che lo vide. Spike, poggiato alla porta.
    In un primo istante la sua reazione fu di sussultare, strinse la presa con le gambe al palo, poi respirò e afferrò anche con le mani l'acciaio freddo, mentre le gambe lentamente si scioglievano e una per volta ruotavano verso il basso, mostrando all'altro l'elasticità del suo corpo.
    Una volta messi entrambi i piedi a terra, la riccia si raddrizzò e non fermò la musica, diminuì solo il volume, quindi ripuntò lo sguardo cerulei sul vampiro.

    «E' suo questo posto? Se è così chiedo scusa, me ne vado subito...»

    Riprese fiato, sentendo il suo addome contrarsi ad ogni respiro. Ventre scoperto, da quel top attillato nero, a spalline un po' scese, corto fin sotto i seni, mentre le gambe erano nude, a coprire solo i glutei c'era un pantaloncino nero, attillato anch'esso.
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Prefetto

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