Brianna C. Scott

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    whoiam nome&cognome: Brianna Claire Scott

    e&luogonascita: 29 anni (04/10/1993), Inverness, Scozia

    casata: ex Grifondoro

    professione: Auror presso il Ministero della Magia inglese

    statosangue: Nata Babbana

    statosociale: Benestante

    caratteristicaparticolare: //

    segni particolari: lentiggini; bruciatura sul lato destro del collo dovuta alla sostanza prodotta da una Devil’s Vileplume; cicatrice della runa Eihwaz poco sopra il ginocchio destro.

    allineamento: Neutrale Buono

    bacchettamagica: La sua prima bacchetta magica si è rotta durante una delle prime missioni Auror a cui Brianna ha partecipato; quella attuale contiene come nucleo una piuma di fenice, è lunga 12 pollici e 3/4 ed è sufficientemente elastica, realizzata con il legno di cipresso (le bacchette di cipresso sono associate alla nobiltà d'animo. Il grande fabbricante di bacchette medievale, Geraint Olivander, scrisse che per lui era sempre un onore abbinare correttamente una bacchetta di cipresso al suo proprietario, perché sapeva di trovarsi in presenza di una strega o di un mago che sarebbero morti in circostanze eroiche. Le bacchette di cipresso trovano la loro anima gemella tra i coraggiosi, gli audaci e chi è pronto a sacrificarsi, cioè coloro che non temono di confrontarsi con le proprie ombre e con quelle degli altri).

    23

    Aspetto fisico E' una donna dall'apparenza del tutto ordinaria, nessuna caratteristica esotica, nessun tatuaggio a renderla ribelle, nessun vestito o accessorio eccessivo per farla saltare all'occhio. Non è alla ricerca della perfetta forma fisica, mangia ciò che vuole e a volte persino in abbondanza, ma ha una corporatura piuttosto asciutta e tonica grazie al frequente jogging mattutino che si riserva quasi tutte le mattine e il costante allenamento dovuto al suo lavoro. Le piace la propria pelle -nella scala delle pelli (cit.)- , appena ambrata e per nulla delicata, caratteristiche che le permettono di poter stare alla luce del sole senza scottarsi. I capelli, caratteristica distintiva ereditata dalla linea paterna, sono del colore del fuoco e mossi; gli occhi, di una chiarissima tonalità di azzurro, tanto da rasentare quella del ghiaccio, quasi stonano con i colori caldi elencati fino ad ora. I lineamenti del viso sono morbidi, forse anche troppo per i suoi gusti, dita delle mani lunghe e affusolate, labbra simmetriche -quello inferiore più carnoso- e naso dalla punta un po' più grossa di quanto lei vorrebbe, occhi grandi e poche, piccole lentiggini a dare maggiore allegria al volto altrimenti quasi noioso.
    Sulla schiena e parte del collo riporta una grave ed estesa cicatrice da ustione.

    prestavolto: Lyndsy Fonseca

    "Distance means nothing
    when someone means everything"


    Carattere All'apparenza è piuttosto silenziosa, riflessiva e distaccata da ciò che le accade intorno. E', in un certo senso, "fredda", da molti definita insensibile... una facciata che non si è mai presa il disturbo di smentire e che, evidentemente, ha ereditato dalla linea di sangue inglese che sembra condividere con la madre. E' molto testarda e determinata, cosa che la porta spesso a non arrendersi e a cozzare con chiunque cerchi di farla ragionare sull'impossibilità di realizzare i suoi obiettivi; queste aspirazioni non la rendono però un'ingenua: sa quando è il caso di fermarsi e difficilmente torna sui propri passi una volta presa una decisione. Può apparire sprezzante e a tratti presuntuosa, ma solo perché non è affatto modesta: sa riconoscere i propri punti di forza e gli altrettanti punti di debolezza, sa chiedere aiuto quando ne ha bisogno -nonostante l'orgoglio si faccia sentire- ed è pronta a darlo quando le viene richiesto. E' di solito ben disposta verso chiunque a meno che la nuova conoscenza non le dia modo di non esserlo; per lei è importante la prima impressione, infatti spesso si lascia accecare dai pregiudizi. E' piuttosto orgogliosa, come già anticipato, e a volte permalosa. Non le importa ciò che gli altri possano pensare di lei: si batte per ciò che ritiene giusto, spesso senza pensare alle conseguenze. E', infatti, molto impulsiva, l'istinto domina la ragione e segue sempre il cuore, qualunque siano le circostanze. Infine, si potrebbe dire che mostra una certa noncuranza delle regole.
    Volendo fare un bilancio complessivo, la si può dunque definire una sorta di ibrido tra la compostezza inglese e l'indomabilità delle Highlands scozzesi, un perfetto connubio tra ghiaccio e fuoco, tenebra e luce.
    Ama: la cioccolata, il Quidditch, i duelli magici.
    Odia: l'ingiustizia, la supponenza, il gossip, le pozioni e le piante.

    gif1

    Storia Era il 1989 quando John Scott ed Eleanor Campbell si conobbero, in un mondo in cui la guerra non sembrava ancora una prospettiva tanto inevitabile.
    John era un aitante trentenne dal bell'aspetto, capelli rossi da sogno e un'aria da seduttore che faceva impazzire le ragazze di Inverness; Eleanor, invece, era altrettanto bella e desiderata quanto introversa e misteriosa, cosa che al posto di allontanare John lo attirò irrimediabilmente verso di lei. Tra i due vi era una gran differenza d'età, John era ormai un uomo fatto e finito, aveva un lavoro ma non pensava di accasarsi tanto presto, non con lo stuolo di ragazze che non facevano che ricordargli quanto piacevole potesse essere la vita; Eleanor, per quanto giovane -all'epoca aveva solo ventidue anni- si vedeva invece a breve con un pargoletto tra le braccia e, perché no, una cattedra da docente di storia medievale presso una prestigiosa università della Gran Bretagna. Difficile come gli interessi dei due potessero collimare, eppure, durante una festa cittadina in cui si esaltava la bellezza delle selvagge e misteriose Highlands, in un solo sguardo arse la scintilla.
    Ora, sarebbe incantevole leggere di come continuò la serata, il modo in cui i due si innamorarono e si sposarono, disquisire sulla grande differenza di età, sulla dolcezza che John riservava ad Eleanor in ogni suo sguardo o carezza e sull'eterna ammirazione che lei provava nei confronti del marito, ma quel che a noi importa risale all'anno 1993, quando una bambina dal candido incarnato e capelli ramati venne messa al mondo.
    John ed Eleanor non avevano mai discusso sul preferire un maschio o una femmina, né sul fatto che dovesse frequentare Yale o Harvard una volta cresciuta, erano semplicemente orgogliosi della loro piccola meraviglia, che giorno dopo giorno, anno dopo anno, cresceva e si trasformava in una donna di cui entrambi sarebbero stati molto fieri.
    Nessun trauma adolescenziale, nessuna tragedia in famiglia, solo un padre e una madre che l'amavano al di sopra di ogni altra cosa, circostanze che le permisero di crescere serena e spensierata, persino quando iniziò a capire che battere continuamente mamma e papà a Monopoli o far sì che i bigné della signora Scott comparissero dal nulla nella sua stanza prima di andare a dormire non fossero cose esattamente normali.
    John Scott non aveva discendenze magiche, fu dunque scontato pensare che le doti della piccola fossero da attribuire alla madre. Si rese inevitabile, a quel punto, scavare nel passato di Eleanor e scoprire, dopo mesi di accurata ricerca e fidate consulenze, che la donna, e dunque la bambina, fosse una discendente diretta della famiglia Vablatsky, la cui esponente più nota fu Cassandra.
    Cassandra Vablatsky era un'autrice di libri, aveva addirittura scritto un testo ("Svelare il futuro") che era stato utilizzato in una famosa scuola scozzese di cui John ed Eleanor non avevano mai sentito parlare, una certa Hogwarts.
    Fu solo dopo qualche anno che scoprirono che il consulente che tanto si era dato da fare per aiutarli a carpire la verità sulle origini di Eleanor era, in realtà, un esponente del mondo a cui presto la piccola di casa si sarebbe unita.

    Ormai vicina agli undici anni, Brianna Scott ricevette la lettera per Hogwarts, dove fu smistata tra i Grifondoro. I suoi primi quattro anni trascorsero senza particolari grattacapi e, per quanto le piacesse quella scuola, non riusciva a stringere dei legami che le permettessero di provare una certa nostalgia durante le vacanze estive o quelle natalizie, in cui tornava irrimediabilmente a casa.
    Ma tutto cambiò durante il suo quinto e ultimo anno.
    La prima che le fece comprendere quanto la sua permanenza a Hogwarts fosse straordinariamente piacevole fu Annie, la sua compagna di stanza che, nonostante le numerose liti e le violente risse, le regole per una pacifica convivenza e i dispetti infantili, divenne una vera e propria sorella, cosa di cui la rossa si rese conto dopo ben quattro anni. L'altro tassello si chiamava Eilidh, ma Brianna poteva chiamarla Mae; lei era la sua persona, la migliore amica con cui, per uno stupido fraintendimento, non aveva scambiato neppure una parola per anni, fino all'estate precedente il loro quinto anno, davanti a una deliziosa coppa di gelato a Diagon Alley. E come dimenticare i cugini Olwen? Il dolce e premuroso Lancelot, per cui Brianna stava per sviluppare un'iniziale e ingenua cotta adolescenziale, e l'arrogante e sfacciato Xander, suo futuro parabatai.
    Infine, arrivò la persona che conosceva da quando aveva undici anni, colui con cui aveva condiviso la Sala Comune, le lezioni, fino ad arrivare alla squadra di Quidditch e, infine, alla spilla da Prefetto che entrambi avevano appuntato al petto. Il loro rapporto era sempre stato superficiale, banale se si pensa a tutti gli sguardi disinteressati, i sorrisi di circostanza e l'indifferenza che entrambi avevano provato per anni nello sfiorarsi per sbaglio... poi tutto cambiò la notte in cui Brianna, dopo un allenamento sotto la pioggia battente, andò in camera del ragazzo per lasciargli delle aspirine e lì, in balia anch'ella della febbre, si era lasciata cadere al suo fianco, sul letto.
    Non ha mai saputo dire cosa la spinse a sfidarlo, a voler provare quanto quella facciata da ragazzo arrogante e pieno di sé fosse solo quello, appunto, una facciata; fatto sta che la ragazzina lo sfidò a baciarla, convinta che non lo avrebbe fatto. Lui, però, raccolse la sfida prendendo alla sprovvista entrambi, cosa che andò ad accentuarsi quando Brianna di ritrovò a ricambiare quello che per lei era il primo bacio.
    Dopo svariati fraintendimenti, parole non dette, ragazze mollate ed emozioni celate, i due riuscirono finalmente a vivere quelle storie che negli anni dell'adolescenza sembrano essere il grande amore... e per lei lo è stato davvero.
    Bellamy fu il suo primo amore, l'unico che fosse mai riuscito a farla sentire amata più di chiunque altro e lei aveva ricambiato quel sentimento con tutta se stessa. Il ragazzo le salvò persino la vita quando, durante una notte di Halloween, venne posseduta dallo spirito di un fantasma del passato; Bellamy le incise una runa sul ginocchio destro, una cicatrice che glielo avrebbe ricordato per sempre.
    Dopo un ballo scolastico a base di romanticismo, un Natale a casa Scott con John estremamente geloso del fidanzatino della figlia adorata e un Capodanno a base di gelosie varie ed eventuali, tutto sembrò tornare alla normalità, ma le cose belle, si sa, non durano in eterno: Brianna ricevette una lettera dalla madre alla fine del suo quinto anno a Hogwarts, e la ragazzina venne a sapere che il male che affliggeva suo padre, la persona che amava di più al mondo, si era aggravato.
    Lei, che in pochi secondi si vide crollare il mondo addosso, lasciò la scuola subito dopo aver sostenuto gli esami G.U.F.O. e trascorse a casa il tempo che restava a suo padre, dicendo addio a tutti i suoi affetti a Hogwarts, soprattutto a Bellamy.
    Quell'anno fu il più difficile della sua vita: John morì pochi mesi dopo, lei non aveva alcuna intenzione di lasciare sua madre da sola e l'idea di tornare a Hogwarts non la solleticava affatto, non dopo ciò che era successo.
    Fu solo dopo due anni che Eleanor riuscì a convincere la figlia a proseguire gli studi magici, portandola a diplomarsi per intraprendere la carriera di Auror. Il ritorno a Hogwarts non fu semplice, nessuno dei suoi affetti era più lì e alcuni di questi erano andati avanzi senza di lei, come forse era giusto che avvenisse.
    Raggiunto il sogno di poter indossare la divisa di Auror del Ministero della Magia inglese, Brianna si ritrovò a combattere al fianco di Xander più di una volta, tanto da portare a compimento la sensazione che entrambi avevano avuto fin da ragazzini: erano fatti per quella vita, e avevano scelto di farlo insieme. Ma mentre ognuno andava avanti con i propri progetti e al di là del lavoro la scozzese aveva ritrovato la famiglia che pensava di aver perduto, Brianna prese parte a una missione volta a catturare alcuni membri dell'Acromantula Scarlatta, durante la quale, in uno scontro acceso, scaturì un'esplosione che divorò tra le fiamme gli auror presenti. Dovevano morire tutti, questo continuava a ripetere il mago oscuro che dirigeva la sommossa, e per tale motivo la rossa - unica sopravvissuta al disastro e tutt'altro che incolume - venne messa sotto copertura dal dipartimento per evitarle eventuali ripercussioni. Fu dunque costretta ad abbandonare tutti i suoi cari per la seconda volta e a sopportare in silenzio il loro dolore.
    Sono trascorsi cinque anni da allora. In questo frangente Brianna ha assunto l'identità di Claire, prima docente di Magia Verde a Hidenstone, poi erbologa in giro per il mondo, entrando in contatto con realtà e culture diverse e riuscendo persino a incontrare nuovamente alcuni dei suoi affetti più intimi.
    Ad oggi, con l'arresto del criminale che l'ha condannata a un'esistenza di segregazione e bugie, Brianna è libera di tornare a condurre la propria vita.
    Destinazione? Londra.


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    Edited by Brianna C. Scott - 22/11/2022, 19:37
     
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    La scheda va benissimo, passo alla convalida ^^

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    ϟ SCHEDA CONVALIDATA ϟ
    Complimenti, la tua scheda è stata approvata! Ora lascia che ti mostri alcuni semplici passaggi per permetterti di procedere al meglio con la tua avventura all'interno del GDR.
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    Per dubbi e domande non esitare a contattare un membro dello staff!
    La tua avventura inizia da qui, buon divertimento!

    RevelioGDR
     
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