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.AIDAN HARGRAVESBeh, da una prima stima mio caro ragazzo
Dovresti convenire che Tu sei pazzo, mica Van Gogh!Code ©#fishboneAidan non era uno che amava le feste in cui si ballava. Più che altro era una frana immensa a ballare, ma si era fissato a voler invitare Aibileen al ballo di natale che avrebbero fatto ad Hidenstone. Si era detto che avrebbe fatto in modo che lei potesse passare tutte le giornate con lui in modo sereno e senza alcun pensiero. Lo aveva promesso durante il viaggio a Buenos Aires, lo aveva ripetuto all'inizio dell'anno scolastico e avrebbe continuato a farlo. Semplicemente perché era maledettamente bella quando gli sorrideva. Era completamente concentrato su di lei e non aveva intenzione di smettere.
Quel giorno, appunto, aveva deciso di invitarla a fare una passeggiata fuori, nel weekend, in giro per Londra e lì avrebbe voluto chiederle di venire al ballo assieme a lui. L'avrebbe portata in un ristorante (niente di costoso, perché ok che i suoi erano benestanti, ma non erano mica così benestanti da permettersi ristoranti con seimila stelle michelin! E poi la vacanza in Argentina era costata... però voleva qualcosa di carino.).
E poi, se non soffriva di vertigini, l'avrebbe voluta portare al London Eye, a farle vedere Londra dall'alto.
Le aveva detto, qualche giorno prima, di prepararsi perché la voleva portare a cena fuori, il sabato sera. (“E non dirmi di no” le avrebbe detto, sorridendole. “Ho già chiesto il permesso alla prof Ivanova e mi ha detto che va bene. Quiiiindi, fatti trovare pronta, questo sabato. Ti porto a fare un giro a Londra. Un'altra cosa. Non hai paura dell'altezza, vero?”).
Ed ora era lì, con Aibileen, per le strade babbane della città inglese, le mani intrecciate tra di loro. Fremeva. Non vedeva l'ora di passare quell'ennesima serata assieme a lei.
“Ti porto a mangiare qualcosa in un ristorante, per prima cosa” le disse, guardandola col sorriso stampato sul viso. “Poi ti porto in un posto. Credo che tu ci sia stata, però...chi non ci è mai stato? Non te lo dico subito, ovviamente.”
Intanto Aidan la tirava fino al ristorante che aveva prenotato e quando arrivarono, finalmente, Aidan la accompagnò all'interno del locale. Il cameriere, dopo che Aidan riferì il nome con il quale aveva prenotato, li portò al tavolo. Era un tavolino rotondo, con una tovaglia color rosso, ed al centro di essa un vaso pieno di rose bianche. Le aveva scelte Aidan.
“Queste saranno tue, alla fine della cena. Ti piacciono?” Le chiese infine, avvicinandosi ad una sedia per spostarla e farla sedere. “E spero ti piaccia anche questo posto. Non è niente di speciale, ovviamente...ma è carino, no?”SPOILER (clicca per visualizzare)Aibileen Beatrix. -
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.AIDAN HARGRAVESBeh, da una prima stima mio caro ragazzo
Dovresti convenire che Tu sei pazzo, mica Van Gogh!Code ©#fishbonePer le strade di Londra, nel periodo natalizio, mano nella mano con Aibileen. Era strano dirlo, per Aidan, ma lo trovava piuttosto romantico. Londra a Natale era spettacolare. Negozi, strade, piazze...erano tutti decorati con addobbi natalizi uno più splendido dell'altro.
Alla domanda della ragazza, quindi aveva risposto con il sorriso sulle labbra e mettendole un braccio sulle spalle per stringerla a se.
“Sembra strano dirlo, ma le trovo davvero stupende.” Ormai il dioptase si era perso. Qualsiasi cosa, per lui era stupenda. “Ma mai quanto te, ovviamente” aggiunse, lasciandole un bacio sulle labbra.
Quando lui le disse che avrebbero mangiato in un ristorante, Aibi naturalmente le rispose che le bastava anche solo prendere qualcosa da portare via in uno street food e mangiarla sotto le stelle. Ci avrebbe pensato un attimo, trovando l'idea interessante. “Sarebbe una bella idea, sai? Ma il ristorante che ho trovato non è troppo costoso e il proprietario conosce mio padre” poi aggiuunse in un sussurro “ovviamente non sa che lui è un mago. Quindi non ti preoccupare di questo. Riguardo al mangiare sotto le stelle...potrebbe essere una buona idea per il nostro anniversario”
Alla domanda che lei fece dopo lui annuì “Esatto! Prova ad indovinare di che si tratta. É facile, secondo me.” sorrise, ricambiando il suo bacio. “Ovvio che staremo bene! Siamo insieme”.
Arrivati al ristorante il moro rise alla reazione che ebbe Aibileen “Ah beh, ovvio. Niente è meglio della cena che abbiamo fatto all'osservatorio! Sono contento che ti piaccia, comunque. Non è nulla di speciale, ma volevo qualcosa di carino.”
Quando lei gli chiese come stava, per poi cominciare a dire altre parole confuse, Aidan scoppiò a ridere vedendola quasi nel panico. Scosse la testa e le prese le mani “Tranquilla tesoro, niente di particolare! Volevo solamente passare una serata assieme a te e poi chiederti una cosa. Ma te lo posso chiedere anche adesso. Spero non mi dirai di no, sennò mi rovini tutto quello che avevo pensato!” disse ridacchiando divertito. Strinse le mani di Aibileen alle sue e la guardò “Dato che la cara preside ha organizzato un ballo, il 23...ti va di venire con me? Possiamo passare una serata a ballare anche se non sappiamo assolutamente ballare, possiamo bere qualcosa (anche se credo che non potremo bere alcolici), mangiare, ridere, scherzare...e divertirci. Che ne dici? Ci verresti?” la guardò, cercando di imitare, scherzosamente, lo sguardo dolcioso del gatto con gli stivali. Non era bravo a dire le cose seriamente e metteva sempre un pizzico di ironia.
“Quiindi è per questo motivo che ti ho invitata qui a cena e ho intenzione di portarti da un'altra parte, dopo. Volevo chiederti questo. Forse è esagerato questo? Avrei potuto tranquillamente chiederti di venire al ballo a pranzo in sala grande, o mentre eravamo a lezione...ma che piacere c'è?”
Intanto il cameriere portò il primo piatto. “Ho scelto la cucina italiana, a te va bene? Penso sia la migliore che abbia mai assaggiato. Questa dovrebbe essere...pasta al ragù. Dicono che sia il classico piatto che fanno gli italiani la domenica, assieme ad altri piatti.” Osservò il piatto “Dall'aspetto sembra buono...magari...puoi anche rispondere dopo aver mangiato. Così è sicuro che dirai di sì!” fece una risata e prese la forchetta. “buona cena!”.. -
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.AIDAN HARGRAVESBeh, da una prima stima mio caro ragazzo
Dovresti convenire che Tu sei pazzo, mica Van Gogh!Code ©#fishboneOvviamente Aidan sapeva che lei non avrebbe detto di no, ma fu contento di sentire la voce di Aibileen che gli diceva che voleva andarci insieme. E poi qualsiasi scusa era buona per uscire insieme a lei.
Le fece un sorriso a trentadue denti, con gli occhi che sprizzavano felicità come un bambino che scartava un regalo di natale.
“Sarà uno spettacolo! Tu sarai uno spettacolo. Già me lo immagino...tu che scendi le scale con un vestito spettacolare ed io che ti aspetto per iniziare a ballare, anche se non so ballare. Ho già in mente ciò che indosserò quella sera”
Quando arrivò il cameriere col suo piatto, e parlarono del cibo italiano, Aidan ascoltò la sua richiesta.
“Quindi vai di carbonara? É l'ultima risposta definitiva?” Chiese ironicamente.
Fece un segno al cameriere, che arrivò subito. “Può portare una carbonara alla signorina, per favore? Lei vorrebbe quel piatto”.
Il cameriere annuì e si allontanò per dirigersi verso le cucine.
Poco dopo, il cameriere arrivò con il piatto per Aibileen e poterono cenare.
La cena si concluse con un bel dolce che i ragazzi potevano scegliere da una lunga lista di dolci tipici di ogni regione italiana. Aidan scelse il classico tiramisù.
Finito anche il dolce Aidan pagò tutto e prese per mano Aibileen, per portarla verso la sorpresa che le aveva preparato.
“Immagino che tu conosca il London Eye, giusto?” disse, trovandosi dopo alcuni minuti di fronte alla grande ruota panoramica.
“Ecco...sono riuscito a prenotare una cabina solo per noi due. Solo per venti minuti però...non sono così ricco, purtroppo. Ma spero sia abbastanza per farti vedere Londra dall'alto...”
Fecd un sorriso e si avvicinarono all'ingresso della ruota. Il macchinista(?) lo riconobbe subito, quindi gli fece strada verso la cabina e li fece entrare.
Aidan si avvicinò al vetro e la ruota cominciò a muoversi. “Guarda Aibileen! Ci stiamo alzando...”
Il dioptase col sorriso sulle labbra guardò la sua ragazza. “Ti giuro, Aibileen...con te mi sento davvero bene. È una cosa sdolcinata da dire e assolutamente non da me...ma è vero. Quando non sono con te il mio unico desiderio è quello di volerti vedere.”
Non era da lui dire cose del genere ma quel giorno si sentiva particolarmente romantico, e a rendere più romantico quel momento, c'era anche il panorama di Londra dall'alto di quella ruota.
Ma andava benissimo così..