Lezione Incantesimi&Antiche Rune - Triennio 21/22

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    252
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Il tempo di dilettarsi con gli alpaca, per il dolce Howard, era ormai terminato: aveva avuto modo di guardarli e di parlare con loro – o quanto meno tentare di farlo – apprezzando molto il loro essere animali molto intelligenti e, in quel caso, tranquilli: avere a che fare con degli alpaca addomesticati era stata indubbiamente un’esperienza da portare nel proprio cuore, tenendo soprattutto bene in mente il loro aspetto così coccoloso.
    Era ormai arrivato il momento di parlare di lezione, però, e quindi il ragazzo iniziò ad ascoltare per bene tutte le informazioni che i due docenti stavano iniziando a dare a tutti loro, accennando delle volte alcuni cenni di approvazione, a sostegno del fatto che stesse seguendo la spiegazione in maniera molto precisa e partecipativa. Howard era molto attratto da questi aspetti più misteriosi e poco conosciuti della magia, e quindi il fatto di avere un’intera lezione dedicata ad una popolazione curiosa e particolare, così come dedicata ad una forma ritualistica di magia che non aveva mai avuto l’occasione di sperimentare prima di quel momento, era sicuramente qualcosa di eccitante. Howard aveva letto molto a riguardo, conosceva molte classificazioni dei rituali ed aveva avuto modo di documentarsi, anche perché faceva sempre bene informarsi su qualsiasi forma di magia che magari, in futuro, avrebbe potuto utilizzare anche lui.
    Lo sguardo seguiva le linee di Nazca, come volendo osservare cosa volessero rappresentare, mentre con la mente cercava di tornare indietro sul libro di storia della magia di Hogwarts, come a voler in qualche modo cercare nei meandri della propria memoria qualche informazione in merito. Aveva sicuramente letto a riguardo, ma il fatto che quella lezione si sarebbe concentrata particolarmente su quegli aspetti della magia era sicuramente qualcosa di esaltante. Ascoltate le spiegazioni dei docenti, Howard avrebbe accolto una delle domande della professoressa Ivanova, che aveva richiesto se qualcuno sapesse la definizione di rituale, o se comunque fosse in grado di descriverne uno. Howard avrebbe alzato la mano per dare il proprio contributo, magari non proprio per dare una definizione precisa, ma per contribuire agli esempi di rituali che gli venivano in mente.
    “Un rituale, per ciò che mi viene in mente, potrebbe essere anche accompagnato da musica e da ritmi. Secondo me in questo caso si tratta principalmente di rituali di gruppo, rituali molto forti, e che a mio parere venivano utilizzati principalmente in antichità con scopo propiziatorio.” Disse, sempre utilizzando la propria voce molto precisa nella tonalità e nella pronuncia, cercando di mascherare quanto più possibile il suo accento olandese. “Un rituale è sicuramente una delle forme di magia più ancestrale, almeno per ciò che mi viene in mente, e secondo me è anche la forma di magia che, in maniera stereotipata, viene vista anche dai babbani. Mi spiego: loro non conoscono i nostri incantesimi e le nostre formule, ma hanno sicuramente una vasta gamma di credenze popolari secondo le quali, con determinati ‘rituali’, si possono scongiurare sventure e malocchi, ad esempio. Quindi, per quanto siano di poco fondamento, il concetto di rituale è pressoché lo stesso, no professoressa?” Disse, chiedendo quindi conferma alla docente di incantesimi, per poi volgere il proprio sguardo verso il docente di Rune.
    “Prof, so che esistono dei veri e propri rituali basati sulle rune. Ma se io prendessi ad esempio un rituale che non prevede l’utilizzo delle rune, potrei modificarne l’effetto, magari amplificandolo, utilizzando ad esempio una runa?” E dopo aver posto quella domanda, il ragazzo avrebbe mantenuto il silenzio per ascoltare le risposte e per guardare il continuo della lezione.
    RevelioGDR


    Howard risponde alla domanda sui rituali con delle considerazioni personali, chiedendo anche una conferma alla professoressa Ivanova. <3

    Pone anche una domanda al professor Olwen. <3
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Blake adorava veramente moltissimo le gite e comunque il professor Olwen e la professoressa Ivanova erano due persone che gli stavano a genio. Atenzione, stare a genio a Blake era veramente un'arma a doppio tagio in quanto voleva dire che si sentiva libero di fare qualsiasi cosa la testa gli dicesse, e voleva dire anche che ascoltava di più, ma la prima era preponderante. Sorrise appena sentendosi libero di fumarsi una bella sigaretta prima che Olwen e la Ivanova cominciassero a spiegare, e quando vide Lilith arrivare alzò un sopracciglio per quello che disse. Addormentata? Chiese quasi incredulo dando uno sguardo a Lucas per ridacchiare ancora. Poi tornò al professore ed alzò gli occhi al cielo. Il fatto che abbia il visino dolce non vuol dire davvero che non lo farebbe, senza contare che... Ensor non ci vuole mai morti, ma solamente pià forti! Non finì la frase per Lancelot, tanto alla fine s stava arrampicando sugli specchi e stava dicendo stronzate, ma rispose a Jesse che diceva che Ensor li voleva morti. Impossibile. Ensor era Ensor! Ma tornando alla spiegazione della lezione Blake sospirò e cercò di stare il più possibile attento. Impossibile con quel sole, e con quell'aria e soprattutto con quella puzza di Alpaca. Animaletti che lo incuriosivano parecchio però. Si voltò verso il professore. Si, ma nel concreto, perchè siamo qui? Ecco, Blake che faceva Blake. Era ovvio che a lui la parte teorica interessava fino ad un certo punto e se fosse stato un altro sicuramente avrebbe fatto domande anche sulla civiltà di cui stavano discorrendo e molto altro,ma i professori erano sempre esaurienti ed esaustivi, perchè non poter andare dritto dritto al sodo della questione? Insomma, incantesimi e rune è una bella combo, sicuramente per fare un rituale ci vogliono più maghi: almeno uno che lo subisce ed uno che lo celebra, ed anche se non capisco perchè le persone non fanno altro che volersi marchiare per sentirsi parte di un'altra persona, i rituali possono anche essere semplici abitudini che si fanno quotidiananmente, no? Chiese poi un pò divaganto, ma era fatto così. Era un egocentrico, perchè avrebbe dovuto alzare la mano e parlare? Perchè doveva rispettare i tempi degli altri e soprattutto gli argomenti punto per punto come facevano gli altri? Non era da lui. Ci insegnerete a fare un rituale? Chiese poi curioso. Basta parlare di storia no? Era di quello che avevano parlato fino a quel momento? Niente, erano 4 anni che stava in quella scuola ed ancora non riusciva a mostrare un interesse decente per quello che succedeva a lezione. Era più forte di lui! In fondo non era per niente una persona teorica ma più pratica. Si voltò verso Jesse. No, non credo che io ci sia già venuto in questo posto, o comunque non sono venuto in questa parte del Perù! Una rapida occhiata ad Adamas. Non sapeva perchè ma gli sembrava quasi essere la quiete prima della tempesta!
    blake barnes

    "
    Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
    "

    blake barnes - 19 anni
    Pureblood
    black opal

    code by ©#fishbone

     
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    1,200
    Reputation
    +323
    Location
    Holyhead, Galles

    Status
    🗲
    La possibilità di mettere il naso fuori dai cancelli di Hiddenstone era sempre cosa gradita, soprattutto dopo tre anni di un biennio dove le gite si potevano contare sulle dita di una mano, inesistenti se pensava quelle cui aveva partecipato. Pertanto la possibilità di respirare aria umida ed afosa, dover ricorrere ad una crema solare sottratta con gentilezza -ogni tanto ne era provvista anche lei, anche se priva della canonicità che si associava al termine con i gesti- alla Whitemore ed allungata ad un Cohen che aveva deciso di affidarsi ad Ashura, Elisabeth si trovò a sentirsi momentaneamente in affanno quando avvertì uno sguardo familiare su di sé. Non fu sorpresa quindi di cogliere un movimento di Jones prima che questi si buttasse capofitto in un dialogo con Blake, cui ancora non aveva avuto modo di chiarire la sua posizione circa l'ennesimo triangolo che aveva tirato su.
    Per fortuna però che c'erano gli alpaca, un panorama mozzafiato e delle linee nel terreno che probabilmente erano tutt'ora studio di babbani invasati che credevano essere simboli di civiltà extra-terrestri. Non per nulla dimensioni e forma erano mastodontiche, per cui o qualcuno era salito sul cucuzzulo dell'altipiano per guidare i lavori o c'era davvero un E.T. col suo ditino magico. Quello o la risposta più semplice: la magia.
    Ad ogni modo arrivò la sessione di domanda e risposte anche quando erano al di fuori delle mura tranquille delle loro aule, così che anche la Lynch decise di dare un suo contributo, fissandosi su cosa andasse a creare un rito o rituale. «Il rito è una cerimonia che si ripete secondo una serie di regole stabilite, come atti formali, ripetitivi e programmati per creare unione. Molti dei miei compagni hanno fatto riferimento per lo più alla religione e alla magia e quindi possiamo dire che svolge una funzione sociologica, rafforzando le strutture sociali, dando un senso di comunità, esprimendo esperienze, valori ed atteggiamenti, oltre che visioni del mondo. E ciò viene fatto attraverso gesti, simboli, canti, balli, azioni e ciò mi fa credere che un rito possa essere qualsiasi cosa». Lo sguardo, che si era alternato tra i volti di Eva e di Lancelot, si soffermò brevemente su Cohen e su Jones, giusto per non farsi mancare nulla, puntandolo poi sulla spalla di Lighthouse. «Nel senso che, ad esempio, tutti noi abbiamo dei gesti che ripetiamo ogni giorno o prima di un evento importante, come scaramanzia. Ad esempio prima di una gara faccio due trecce e la prima parte della chioma ad essere intrecciata sarà sempre la sezione sinistra. O che prima di entrare in campo tenderò l'elastico sul polso per tre volte, come a voler esorcizzare la paura, ad attirare solo la buona sorte». Forse quella cosa poteva essere presa come il vaneggiamento di una pazza e, dopotutto, dove sarebbe stata la novità?
    Così come gli studenti erano stati chiamati a rispondere, questa volta la patata bollente era passata ai due professori, con la battitrice che non si tirò indietro nel farsi avanti, ancora una volta. «Io avrei delle domande», aveva sollevato la mano, attendendo un cenno prima di proseguire. «Professor Olwen, è mai stata trovata traccia di corrispondenza tra i simboli della civiltà Nazca ed il Futhark? O anche una sovrapposizione di figure mitologiche?» In diverse narrazioni di civiltà così opposte geograficamente parlando erano stati trovati punti in comune, quindi perché non pensare che anche lì era successa la stessa cosa? Invece per la responsabile della cattedra di incantesimi, ebbe continuità con il suo discorso finale, che aveva avuto la buona sorte di accenderle un barlume di curiosità. «Invece, per il rito, su cosa si concentrerà? É legato ad una specifica branca magica o può essere considerato generico e modellabile a seconda delle esigenze?»

    Elisabeth
    Lynch

    "
    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

    Black Opal
    Serpeverde
    Battitrice

    code by ©#fishbone



    Risponde a cosa sia il rito. Fa una domanda a Lancelot ed una ad Eva.

    Coraggio: 29
    Empatia: 7
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 17
    Tecnica: 15
    Intuito: 13
    Destrezza: 16
    Carisma: 18

    Oggetto: Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    E a me nulla? Domandò ad Elisabeth, protendendo il labbro in un broncio che, invero, stonava parecchio sul suo viso. Il broncio non faceva per lui: o il sorriso o l'espressione incazzata, non vi erano vie di mezzo.
    Bel culo, Lynch le sussurrò all'orecchio, chinandosi nello stesso momento in cui lo fece lei per accarezzare il suo amato Ashura.
    Non si smentiva mai, Cohen, in quelle sue manifestazioni d'affetto ben poco convenzionali ma che molto si addicevano al suo essere. Presto gli tornò il sorriso: aveva notato che la black opal era l'unica persona che, in quel periodo, riusciva a fargli tornare il sorriso. La sua presenza era la sua piccola bolla di felicità, un lago di calma e di pace dal quale non sarebbe mai voluto riemergere (che detta così).
    Ad ogni modo, vennero catapultati in un posto totalmente differente, molto più caldo e molto più sconosciuto rispetto a Denrise.
    Sorrise quando la sua migliore amica gli si avvicinò con la crema in mano. Sollevò gli occhi al cielo. Immagino che adesso siamo pari, eh? Domandò, riferendosi alla sua preoccupazione. Era un modo leggero e noncurante per riferirsi a ciò che era successo sulla sommità di quel precipizio sul mare.
    Rimase ad ascoltare la spiegazione di Olwen, mentre Ashura saltellava da una parte all'altra, tutto contento di quella gita indetta da zio Lancelot.
    Scosse le spalle quando chiese se ne avessero mai sentito parlare. Non lo sapeva e non aveva nemmeno voglia di pensare se effettivamente ne avesse sentito parlare oppure no. Non aveva proprio voglia di star lì, in effetti, per quanto belli potessero essere gli alpaca. Con i quali il suo chocobo sembrava star facendo amicizia, tra l'altro.
    Boh, su due piedi direi un procedimento che ci fa entrare in contatto con qualcosa di superiore iniziò, marcando ben bene la terzultima parola. Non lo so, una divinità, per esempio. Oppure un defunto, per gli stupidi creduloni propose, infilando le mani in tasca ed incassando la testa nelle spalle. Ma che cazzo ne sapeva lui?
    Ehi, principessa. Dopo la lezione ci dobbiamo vedere. Non era una domanda, non era un ordine. Era solo una mera constatazione.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
    Eterosessuale

    code by ©#fishbone



    Minaccia Lance (?)
    Saluta i prof
    Ignora i compagni
    Dice cose a caso
    Ciao
     
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Black Opal
    Posts
    19,808
    Reputation
    +1,048

    Status
    🗲
    Lasciò che la Lynch le prendesse la crema dalle mani senza opporre resistenza. Era solo una crema, non è che le importasse poi più di tanto.
    Sorrise, ascoltando la spiegazione di Lance, la fatina posata delicatamente sulla spalla con le gambe accavallate ad ascoltare o far finta di farlo.
    Sì, credo di sì. Se non sbaglio sono tantissime linee che vanno a formare degli animali comuni del luogo. Forte, no? Tipo i cerchi nel grano degli alieni propose, osservandosi in giro. Non disse altro, non voleva snocciolare qualsiasi cosa potesse sapere o non sapere, non sarebbe stato poi molto utile, soprattutto perché voleva lasciare spazio ai suoi compagni.
    Piuttosto, si concentrò sulla seconda domanda che venne loro posta in merito ai rituali.
    Spero di non essere ripetitiva iniziò, anche perché questa player si scoccia da morire a leggere, ha mal di gola e sonno quindi spera di non essersi fumata qualche dettaglio. Quindi, nel tentativo di non ripetere ciò che hanno già detto i miei compagni ma riallacciandomi comunque a quanto detto da Elisabeth, direi che ci sono tantissime tipologie di rito e, volendo, qualsiasi cosa noi facciamo, può essere definito un rito. Per far un esempio semplice semplice, il fatto che tutti i giorni ci alziamo più o meno alla stessa ora e passiamo da una lezione ad un'altra, potrebbe essere definita Rito. Potrebbe anche essere un nome pretenzioso per definire la routine. Certo, ci sono cose più complesse come già hanno detto, ma credo che molte volte le risposte vadano cercate anche nella semplicità, in qualcosa di potenzialmente accessibile a tutti. Una delle rarissime volte che concordava con un'affermazione della sua concasata, doveva essere per forza un record da appuntarsi sul calendario. Sorrise, al pensiero, aspettando che i docenti spiegassero cosa avrebbero dovuto fare quel giorno, curiosa di capire cosa c'entrassero gli alpaca con tutto quello.
    Jessica Whitemore


    Black Opal
    IV Anno
    Bisex

    code by ©#fishbone

     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Insegnante
    Posts
    3,463
    Reputation
    +100
    Location
    Mosca, Russia

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Anche i ritardatari furono accolti calorosamente dalla rumena, mentre l'entusiasmo di ognuno degli studenti presenti faceva sì che Eva notasse come tutti quei ragazzi erano diventati davvero molto bravi. Le davano soddisfazione ogni giorno e per le loro risposte avrebbe voluto dar loro un bacio in fronte e un abbraccione ogni parola da loro pronunciata, ma si trattenne, sfoggiando solo calorosi sorrisi e occhi che brillavano.
    Ognuno di loro stava dando il proprio contributo e doveva ammettere che vederli così presi da tutto quello era ciò che veramente voleva. Forse metterli più sul campo, per quanto la preoccupasse, era la metodologia che faceva uscire il meglio di loro. Non si aspettava così tanta preparazione su quell'argomento, ma lo stupore sul suo volto si mischiò ad un certo compiacimento. Incrociò le braccia e ascoltò ognuno di loro «Le vostre conoscenze sono sensazionali e mi rendono un sacco orgogliosa di voi. Andiamo per ordine: vero, anche le messe babbane sono dei rituali. Dei rituali accettati, che come ci ricorda perfettamente Howard, hanno sterotipato e accettato. Insieme alle credenze popolari, certo, dando sempre una spiegazione pressocchè religiosa alla buona riuscita di qualcosa di magico.» - i suoi occhi celesti sorridevano insieme al resto del viso «Non tutti i rituali necessitano di un sacerdote, Lighthouse. Quelli più pericolosi, più importanti, più potenti è necessario che sia un sacerdote a celebrarli, ma ci sono quelli che potete gestire anche voi.» - il suo sguardo si fece vispo, per un attimo, come se quelle parole preannunciassero un qualcosa che da lì a poco avrebbero scoperto i ragazzi «Verissimo, Barnes. La ripetizione di qualcosa, le abitudini quotidiane fanno parte sempre di riti. Certamente diversi, come ci ricorda Elisabeth con i suoi gesti scaramantici. Benissimo Cohen, un rituale è anche un mezzo di comunicazione con qualcosa di superiore. Una divinità, una forza superiore o... un elemento.» - prese respiro, lasciando spazio anche al docente accanto a lei di rispondere a ciò che doveva.
    Riprese subito dopo, sciogliendo le braccia e facendole scivolare lungo i fianchi «Sì, oggi faremo un rituale. Il professor Olwen vi spiegherà meglio cosa andrete a fare. Tuttavia, prima di passare alla parte pratica, è necessario che facciamo un passo indietro. Un rituale ha una componente fondamentale a muovere le sue fila: l'energia magica. Ma i maghi - o i sacerdoti - che svolgono un rituale devono riuscire a domare questa energia che spesso è più potente di quella a cui sono abituati. Per quest'ultimo motivo, il mago che si appresta a svolgere un rituale necessita di una concentrazione molto alta. La sua mente deve essere isolata da qualsiasi distrazione, libera da ogni pensiero, impegnata solo per la buona riuscita del rituale. Se questo non dovesse avvenire, la possibilità che il rituale si annulli - o peggio - è molto alta.» - prese una pausa, mentre osservava seria tutti gli studenti davanti a lei.
    «Una volta stabilita una buona concentrazione, dovrete accogliere l'energia magica dentro di voi, far in modo che vi percorra, che fluisca dentro di voi, focalizzandone il percorso per poi riuscire a domarla, controllarla e farla vostra. Solo così il rituale potrà avere una buona riuscita.» - quindi guardò verso Olwen, annuendo e lasciandogli spazio per esplicare la prova pratica.
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

    code by ©#fishbone

    Attendere il bellissimo proffy di Rune ♥

     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Insegnante
    Posts
    1,887
    Reputation
    +586
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    ‘Annie…’ Lancelot aveva introdotto l'argomento della giornata, ma poi aveva finito col dar spazio alla collega, in barba alle domande che gli erano state direttamente poste, cullandosi nelle parole di Eva e nel ricordo della sua fidanzata, con la quale aveva ai tempi esplorato quella zona ‘Chi avrebbe mai pensato che quella scusa sarebbe diventata così tanto proficua’ si disse divertito, volgendo lo sguardo ai ragazzi quando infine la docente di incantesimi concluse.
    “I rituali permettono ai maghi di controllare forze ed energie che normalmente non sarebbe in grado di gestire e questo richiede concentrazione, conoscenza e accettazione… e anche una certa dose di coraggio” propose il biondo posando gli occhi sui suoi alunni, specialmente Howard "La piena conoscenza di ogni singolo passaggio e di ogni suo significato è cruciale, quindi, per questo molto spesso è caldamente raccomandata la presenza di un sacerdote: un mago esperto nei rituali, che possa osservare dall’esterno il rito e, se necessario, correggere la situazione e porvi rimedio. Quindi sì, Howard, rune e altri simbolismi magici sono spesso alla base dei rituali, così come anche l'uso di pozioni e altri unguenti, e sì, è possibile impiegare nuovi simboli, strumenti o pozioni in un rituale, ma come dicevo prima, tutto richiede profonda conoscenza e una buona dose di coraggio, del resto, cambiando un rito di fatto se ne crea uno nuovo... e i suoi esiti potrebbero essere infausti, con destini anche più infelici del mero fallimento” e a quel punto il suo sorriso, per un istante morì Ma questo voi lo sapete già..." bisbigliò prima di un sospiro e ritrovare maggior spirito e voce.
    “Mi avete chiesto se qualcosa dei nazca fosse giunto fino a noi, e la risposta è sì: le linee e i riti che sottendono. Siamo lungi dal dire di aver pienamente compreso il loro significato, ma il grosso è stato conservato dalle civiltà inca e poi recuperato dalla scuola di Castelbruxo fino a giungere a noi, ed è stata una vera fortuna che gli Inca abbiano coservato tali conoscenze, perché no, Elisabeth, non hanno niente in comune col futark, se non l'uso della magia grafica, a differenza invece delle linee di Samaja, che in effetti paiono essere delle variante delle nostre linee runiche... e no, Adamas, non sono a noi noti evidenti tradizioni di origine nazca neanche tra i babbani, anzi, loro brancolano nel buio molto più di noi, essendo privi della magia”
    Dopo sittanta presentazione pomposa, Lancelot invitò ancora i ragazzi ad avvicinarsi al bordo e quindi indicò i disegni “Le linee di Nazka volevano essere un messaggio di richiamo, le potremmo quasi definire delle piste di atterraggio per il cielo e la natura: il loro scopo era richiamare le forze della natura e tramite di esse gli spiriti antichi” il docente lasciò che i ragazzi prendessero appunti, poi riprese a parlare “Il disegno in questo è cruciale, perché permette di attirare spiriti ed elementi a lui affini, trattenendoli nel disegno e condensandone il potere per l'esecuzione del rito”
    Lancelot prese fiato, poi osservò i presenti “Se l'uso ci è abbastanza chiaro, c'è invece disaccordo tra gli sstorici sulla tipologia di riti impiegati. La teoria più accreditata è che seguendo il calendario astronomico i nazca richiamassero gli spiriti e gli elementi per propiziare l’immediato futuro - del resto parliamo di una società fortemente agricola - ma queste sono mere speculazioni; per altri, infatti, le linee venivano usare esclusivamente per guidare all’aldià gli spiriti dei reali dopo la loro morte”
    “Qualunque fosse la ragione, sono stati ricostruiti svariati modi per attivare il pieno potere delle linee, e purtroppo devo ammettervi che molti di questi ad oggi sarebbero considerati magia nera, visto che richiederebbero sacrifici animali o persino umani… tuttavia una delle forme più elementari è tutt’ora in uso e consente ai maghi di entrare in profonda comunione con gli elementi. E questo a voi richiediamo” un sorriso condiscentente tornò sui ragazzi “Non serve che vi dica di prendere appunti vero? Tralasciando i disegni umani, dei quali oggi non parleremo, le linee di nazca rappresentano animali - e sì, potete scrivere Nazka con la k o la c: è indifferente - possiamo di fatto distinguerli in sei grandi gruppi riconducibili ciascuno ad un elemento. Il vento si associa ai volatili, inclusi gli insetti con ali; l’acqua ai pesci e agli anfibi; il fuoco ai mammiferi non erbivori; la terra agli insetti non alati e ai mammiferi erbivori; il fulmine è l’elemento dei rettili, mentre il ghiaccio è proprio di quelle specie che vivono all’estremo nord, in alta montagna o di notte… le categorie sono poco precise, come potrete vedere, ma dovete ragionare che si tratta comunque di magia rituale: molto deriva dalle associazioni mentali e simboliche, quindi non dovrebbe stupire che un orso possa essere tanto fuoco quanto ghiaccio, così come un’orca possa essere acqua, fuoco o ghiaccio in base a se la identifichiamo come acquatico, come mammifero carnivoro o come animale artico”
    Lancelot si schiarì la voce, indicando con gesti delle mani i vari disegni "Vi chiediamo di scegliere un elemento a voi affine e quindi un disegno ad esso associabile - vi chiedo di farlo con la massima serietà: i rituali non vanno mai sottovalutati, le ripercussioni per simili sfrontatezze possono essere pagate anche molto care - comunque, una volta che avrete scelto, dovrete recarvi al centro del simbolo e servivi del Sortilegio Incantarune per riattivare il simbolo. A quel punto, avrà inizio il vero rituale di comunione spiritica elementale.” e lì, si fece più fiero, levando un poco il mente “Perché il rito possa avere successo vi è richiesto di richiamare l’elemento con una potenza tale che sia visibile persino dal cielo - così dicono gli antichi racconti - servitevi di magie per favorire la piena manifestazione dell’elemento, assicurandovi anche che esso pervada tutto il perimetro del disegno senza strabordare e quindi evocatelo in tutta la sua gloria” spiegò, allargando le braccia.
    “Come potrete intuire, la riuscita del rito richiede la coesistenza di tre obiettivi: evocare in maniera molto potente l’elemento associabile al disegno; far sì che l’elemento ricopra (colori, potremmo dire) tutto il disegno senza strabordare; voi al centro del disegno, possibilmente vivi e illesi. La magia deve essere mantenuta in maniera potente fino all’arrivo degli spiriti, il che in genere richiede circa dieci minuti… poi le cose si fanno più complesse, ma non temete, a quello penseremo io ed Eva: siete maghi adulti ormai, e vogliamo che prendiate confidenza anche con sistemi complessi di magia, ma questo non significa che vogliamo esporvi a irragionevoli rischi” e con un occhiolino chiarì che no, non avrebbe accettato un no come risposta “Vi prego anche di riflettere attentamente su che magie usare a vostro supporto: consideratelo una verifica sugli incanti elementali e le loro interazioni! Potete lavorare da soli o in gruppo, ma ricordatevi che non potete scegliere un elemento a voi non affine: vi prego di non sfidare la sorte e soprattutto l’ira degli spiriti.” anche perché, come già detto, questi spiriti in passato erano stati abituati a sacrifici umani!
    “Noi resteremo qui in alto a vegliare su di voi e sul vostro operato: se volete raggiungere i disegni a dorso di alpaca, non abbiamo obiezioni. In bocca al drago!”
    Prova Pratica
    Ciao ragazzi, eccoci finalmente alla prova pratica.
    Aldilà dei mille pomposi paroloni di lancelot, la prova si consta di poche (semplici?) fasi:
    1. scegliere un elemento;
    2. trovare un disegno affine (liberi di dire che trovare quasiasi forma di animale presente nella fauna americana; per inciso non serve dirmi che avete trovato la forma di un cane Chihuahua o una vedova nera, basta anche dire “cane” e “ragno”);
    3. attivare la linea col canete runae;
    4. evocare l’elemento avendo cura di rispettare i criteri di cui sotto (potete servirvi PRIMA DELL’EVOCAZIONE DELL’ELEMENTO di altre magie).

    Gli obiettivi per riuscire a completare il rito (anche servendosi di più magie/strategie) sono:
    - evocare una magia elementare molto potente;
    - far si che l’elemento pervada tutto il disegno;
    - non far strabordare l’elemento evocato dal disegno stesso (contenzione);
    - non morire/ferirvi troppo durante la piena evocazione dell’elemento (è consigliabile in qualche maniera proteggersi);
    - il tutto deve durare una decina di minuti.

    Per dubbi, problemi o insulti rivolgetevi ad al… no, scherzo, scrivetemi pure!
    Scadenza: mercoledì 30 ore 23.59
    così il 31 chiudiamo xD

     
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    292
    Reputation
    +168

    Status
    🗲
    tumblr_phc1g0wHXm1qdt2dio7_r1_500
    Adamas Vesper
    Capitano Ametrin | 19 anni | III Anno

    Com’era andata l’ultima volta che aveva evocato uno spirito elementale? Adamas non ricordava i dettagli, ma era stato durante i M.A.G.O. di Incantesimi, Divinazione e Difesa - ed era stato tagliato da alcune lame di vento scagliate dal suddetto.
    Non voleva certo ripetere l’esperienza.
    Ascoltò la spiegazione di Lancelot, fortemente contrario al fatto di non aver la possibilità di prendere appunti; lanciò qualche sguardo sporadico a Jesse e Blake, soprattutto quando il docente accennò al fatto di poter evocare il fuoco.
    ‘Anche se immagino che tutti gli elementi siano pericolosi… meglio non abbassare la guardia.’
    Non aveva dubbi su quale fosse l’elemento con cui aveva maggior affinità; pur essendo un Segno di Fuoco, il suo ascendente era un Segno d’Aria, come aveva appreso ad Astronomia. Forse era per quello che istintivamente più spesso evocava gli incanti del vento?
    “Facciamo attenzione, durante il rituale - ok che è una lezione tranquilla, per gli standard di Hidenstone, però…” disse, baciando Jesse e lanciando uno sguardo di solidarietà a Blake, prima di avviarsi per la sua strada.
    Cercò a piedi (‘L’alpaca teniamocelo per dopo, altrimenti mi distraggo’) un animale che potesse essere rappresentativo del suo elemento e, pur non essendo un grande fan degli insetti, trovò una linea che ritraeva una libellula davvero magnifica.
    ‘Ogni tanto cambiare fa bene, immagino.’
    Cercò il centro della figura, per quanto possibile con un disegno simmetrico solo sul piano longitudinale, per poi enunciare “Canete Runae”. Stava quasi per evocare l’elemento, quando ricordò le parole del docente: doveva proteggersi.
    “Teneo. C’è mancato un pelo.”
    Quindi, dovendo ottenere una potenza tale da essere “visibile persino dal cielo”; decise di potenziarsi; forse, pur essendo una lezione mista di Rune e Incantesimi, il solo Chorium Runae Laguz dritto tracciato sulla pelle del braccio da bacchetta non sarebbe bastato. Decise quindi di unire l’utile al dilettevole, tracciando sul controlaterale il simbolo astronomico di Urano tipo Chorium Astra.
    ‘Non è barare, vero? Oddio, speriamo non vadano in conflitto… non mi sembra che ci avessero riferito nulla di simile, Olwen e Parton, ma non si sa mai…’
    Quindi, avendo terminato i preparativi - o almeno, quelli che gli erano venuti in mente - si schiarì la voce e, tendendo entrambe le braccia in avanti come a voler quasi abbracciare la libellula dal suo interno, scandì “Zeffileus”.
    Diversi dischi di vento, probabilmente più del dovuto grazie ai simboli evocati sulla sua pelle, invasero la linea di Nazca fino a riempirla di correnti d’aria pericolosamente sovrapposte; quando una delle lame si avvicinò a lui, per poco non perse il controllo delle altre. La lama traditrice lo colpì di striscio sul petto, infrangendosi contro il Teneo ma lasciando un taglio verticale sulla sua T-shirt, che divenne praticamente un gilet.
    A petto e addominali scoperti e senza più la propria protezione, Adamas capì che doveva cambiare strategia; gli venne in mente un detto di un atleta Babbano, che probabilmente aveva sentito da Skyler - “Float like a butterfly, sting like a bee”.
    ‘Forse… per evitare che il vento impazzisca devo calarmi nella parte del vento stesso?’
    Strinse più saldamente la bacchetta, per controllare il vento affinché non strabordasse dai limiti del geoglifo, e quindi iniziò a muoversi tra le correnti per evitare di essere colpito nuovamente. Un eventuale secondo colpo sarebbe stato, se non fatale, sicuramente pericoloso da ricevere, ma i riflessi di Adamas erano stati allenati dal Quidditch e dagli allenamenti con Jesse.
    ‘Certo, immagino che poter controllare l’aria aiuti a schivarla, in un certo senso… quanto ancora dovrò resistere?’
    Sembrava passato solo qualche minuto, ma dovevano essere già una decina… chissà cosa sarebbe successo, una volta completato il compito
    ‘Non è il momento di distrarsi, ora - pensiamo a schivare e controllare lo Zeffileus!’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Interagisce brevemente con Jesse Lighthouse e Blake Barnes.

    Canete Runae dopo aver trovato il geoglifo di una libellula (affinità con Elemento Aria); quindi Teneo, per difendersi; poi Chorium Runae Laguz per aumentare la potenza degli incanti elementali e (sperando di non barare) Chorium Astra Urano per aumentare l'Intelligenza e l'affinità con gli incanti di vento. Quindi, dopo aver subito un colpo che gli strappa la maglietta (divertiti con gli addominali di Adamas in bella vista, Jesse), inizia a schivare le correnti d'aria cercando di entrare in sintonia con l'aria.
     
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    747
    Reputation
    +391

    Status
    🗲
    jpg
    Jesse Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Jesse quel giorno appariva non poco motivato, ma come spesso accadeva era anche semplice deprimerlo con una parola sbagliata, così come ripristinarne il buon umore: Adamas, per esempio, fece riaffiorare lo stupido sorriso sulle labbra del ragazzo narrando dell'utilità in gita della sua mente militare, e non solo di quella sua sottile arte "Uff, tu non conti" lo spinte buffamente via "Ti ho comprato col sesso" gli disse lui, con un tono di voce che suggeriva come quel giorno fossero aperti i saldi, cosa che fu resa ancora più evidente dal suo spogliarsi con la consueta facilità, diveritito dalle reazioni di adamas, così come interessato dagli atteggiamenti di lui nei suoi confronti, Blake permettendo, del resto il ragazzo doveva sempre dividersi tra i due con una buona dose di sapienza, esperienza e paraculaggine, raggiungendo l'importantissimo scopo di non scontentare nessuno dei due, perché se avesse scontentato Adamas, questi ci sarebbe rimasto male e Jesse avrebbe pianto; e se avesse scontentato Blake, questi avrebbe dato fuoco ad Adamas e Jesse avrebbe pianto (?).
    Jesse ascoltò le parole di Eva drizzando le orecchie quando la docente fu tutta per lui, annuendo poi ripetutamente quando sentì parlare di concentrazione 'Sì, uh, concentrazione... fico... io sono bravo in concentrazione... tipo nelle missioni militari... fico...' disse lui deglutendo 'No, ok, chi cazzo voglio prendere per il culo: sono distraibile come Erik con le farfalle' che, per i profani, in una scala da uno a dieci era tipo mille.
    Il ragazzo ascoltò anche le parole di Lancelot, porgendo anche la coda dell'occhio a Blake, che chiarì come non fosse mai stato in quella parte del perù "Fiiico" commentò lui, sobbalzando poi "Sì, cioè... tu sei stato tipo ovunque... è tipo la prima volta che andiamo insieme in un posto che non hai mai visto... togliendo mondi virtuali, isole nell'oceano indiano, dungeon mortali e altre cose strane di scuola" propose lui con un sorriso un po' stralunato, che poi, di colpo, si aprì in una faccia sorpresa e poi in un'espressione sconsolata "Oh no, anche questa ora che ci penso è una cosa strana di lezione... quindi conta come le altre cose tipo la MISS" pigolò lui, un po' dispiaciuto dalla cosa (tipo di farsi troppe seghe mentali), sospirando verso l'amico con la classica faccia del cane bastonato.
    Lancelot concluse di spiegare il rito e ai ragazzi non rimase che mettersi in moto, ovviamente, dopo doverosa riflessione "Uh, per ora io ho visto tipo due rituali... e ok che non sono morto, ma non mi sono neanche troppo divertito, quindi sì, stiamo attenti!" annuì lui convintamente all'amico e al fidanzato, miagolando poi al bacetto di Adamas e salutando con la mano Blake, avviandosi verso lo strarupo per osservare le forme e decidere cosa fare.
    'Che... elemento... e che animale?' la scelta non sarebbe stata da lui presa sottogamba, il che in effetti lo mandò abbastanza in iperventilazione, anche se la risposta gli venne abbastanza naturale 'Io... sì, insomma... sono acqua' si disse lui, drizzando quasi istantaneamente la schiena 'Trasparente come dice il Morrigan... malleabile... a volte freddo...' tipo solo con Cameron, Elisabeth e chi se lo meritava, ma ok 'Innocuo... sì, insomma, dai... sono acqua... e poi è l'elemento naturale dei marine... e io sono un marine!'
    Il ragionamento servava parecchie falle logiche, ma trattandosi di Jesse la cosa non avrebbe certo stupito gli spiriti, le stelle o anche solo questo narratore. Il ragazzo parve molto rassicurato dalla sua rapida epifania, andando poi a studiare i simboli finché non trovò qualcosa che facesse al caso suo 'Uh sì, rana-rospo, perfetto! Anfibio come un marine, brutto come me! Mio!' concluse lui, indicando a sé stesso la forma, verso la quale alla fine caracollò a piedi, camminando una buona mezzoretta nel deserto, ben grato di essersi opportunamente spalmato di crema.
    'Ok... allora... visibile dal cielo... su tutta la superficie... senza strabordare... e senza morire' si disse lui durante la camminata, iniziando a pensare come fare qualcosa del genere con l'acqua 'Mi sa che ci vuole una piscina... o sono rovinato... perché l'acqua straborda per natura... e viene assorbita dalla terra e se in un punto il terreno è sollevato è un gran casino...'
    Jesse rifletté un poco, ma ben presto si rese conto che, pur essendo molto abile in alchimia, restava il fatto che non potesse evocare una piscina grande quanto l'ego di morrigan 'Sì, insomma... anche meno' ammise a sé stesso, storcendo la bocca, rendendosi conto che la cosa avrebbe richiesto più tempo. E soprattutto più incantesimi.
    "Circularis" dopo aver controllato la propria geolocalizzazione, Jesse si servì delle proprie doti magitecniche per creare delle piattaforme che di fatto erano delle superfici in plastica, che andò via via a piazzare lungo il bordo della forma, adattandole quando le evocava e, se necessario, servendosi della trasfigurazione 'Sì, insomma... fortuna che il rospo è grosso e semplice... ce la dovrei fare... con uno sbotto di mana' si disse lui, percorrendo per intero la superficie, trovando come unica vera difficoltà le zampe, che richiedevano piattaforme troppo varie e piccole per servirsi ancora di quella magia.
    "Paracarro Evocationis" comandò lui, evocando un cilindro di cemento nei punti più critici "Gemino, Wingardium Leviosa. Gemino, Wingardium Leviosa" affermò man mano, andando a duplicare e spostare alla bisogna le nuove creazioni, fino a ritagliare interamente la figura.
    "Ok... fatto!" sospirò, portandosi una mano tra i capelli e prendendo dallo zaino la borraccia per abbeverarsi un poco.
    "Ok... ora... un telo di plastica... magari trasparente, da allungare su tutto il terreno... così l'acqua non viene assorbita e io non muoio con il rito" constatò con uno starnuto legato alla polvere, cercando qui e là delle pietre da far opportunamente sparire "Muto" comandò alla pietra, facendone la morbida superficie plasticosa trasparente di cui necessitava "Engorgio" ingiunse poi, allo scopo di assicurarsi la massima copertura col minimo sforzo.
    Il ragazzo ripeté la coppia di incanti lungo tutto il perimetro, rimuovendo gli ostacoli più alti e andando poi a fissare le parti di plastica con Incoleo e a quel punto si gettò a terra. Esausto.
    'Ok... ok... il più è fatto' si disse lui, finendosi la borraccia e mangiucchiando anche uno spuntino fatto di biscotti, osservando il crudele sole del deserto, ormai alto 'Grazie del cappellino.. adamas' lo carezzò lui con affetto, provando un po' di nostalgia del fidanzato: detestava stare solo 'Un'altra ottima ragione... per muoverci!'
    Jesse si scrocchiò la schiena, poi rivolse verso di sé la bacchetta "Corpus Abrupto" si castò per sicurezza, nel dubbio che il rito ad un certo punto lo portasse negli abissi marini perché sì, togliendosi poi le scarpe che scalciò fuori dal rospo (giusto per essere sicuro di poter nuotare) poi, infine, si puntò l'avambraccio dove andò a tracciare tre simboli "Chorium Runae" sussurrò, tracciando sul suo avambraccio prima il simbolo di Uruz, per recuperare un po' di energie, e poi Laguz, per potenziare le magie elementali 'Sono bravo in alchimia, ma... non sono un fulmine nelle magie elementali... e neanche un torrente... sì, ecco, a malapena un ruscello... quindi meglio non lasciare niente al caso!' constatò, andando a tracciare anche il simbolo di Nettuno "Astra Natura" decretò, chiedendo cortesemente a nettuno una mano con l'acqua.
    "Ok... ora... tipo ci siamo no? Il bordo è delimitato, la plastica dovrebbe impedire alla terra di assorbire l'acqua, io sono a pezzi, ma le rune dovrebbero aiutarmi e se finisco male sono pronto a reggere forti pressioni... direi... sì, c'è tutto... quindi... non resta che... fare la magia!"
    Jesse si portò poco convintamente al centro del rospo e storse la bocca 'Auguamenti o Aqua Eructo?' si disse lui, osservando placidamente il cielo, dandosi ben presto una risposta 'Aqua eructo: punta al cielo e poi... Adamas dice sempre che come faccio schizzare io, non lo fa nessuno' constatò, vergognandosi quando bastava per aver bisogno di portarsi il cappello sopra gli occhi, anche se nessuno avrebbe dovuto oltre un tot osservarlo.
    Jesse fece un respiro profondo e cacciò indietro nostalgia, paura, stanchezza e anche imbarazzo. Si concentrò su di sé e sulla propria magia, e soprattutto su quello che voleva evocare 'Più alto che posso, più forte che posso... devo avvicinarmi quanto riesco al cielo... e riempire questa specie di piscina... devo schizzare acqua ovunque, con una unica fontana centrale che faccia schizzare acqua anche nell'aria, lasciandone un po' in sospensione... sì, questo mi serve!' il ragazzo si immagimnò tutto ciò nella testa, poi richiamò il potere delle rune e richiamò tutto nel nucleo della sua bacchetta 'Amica mia... aiutami!' disse al suo catalizzatore, andando poi a disegnare un'onda.
    "AQUA ERUCTO!" disse, deciso, pronto a sostenere la magia fino a che qualcosa non fosse successo, anche nel caso in cui quel qualcosa fosse proprio un suo svenimento.
    RevelioGDR
     
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    1,200
    Reputation
    +323
    Location
    Holyhead, Galles

    Status
    🗲
    «Sul serio, Cohen? Non hai saputo trovare di meglio?» Bisbigliò in direzione dell'amico, scrutandolo dall'alto in basso quando optò per un nomignolo che poco le si addiceva, oltre ad essere quasi un insulto per le labbra del norvegese. Ad ogni modo annuì, sapeva che il momento di rimestare la loro merda fosse giunto, non avrebbero potuto continuare in quel modo ancora per molto.
    E con quella consapevolezza, l'attenzione della battitrice volò verso lo strano duo davanti a loro. Per un certo numero di tempo l'uomo era stato anche responsabile per quelli che come lei indossavano il nero ed il rosso ad Hiddenstone, ma non l'aveva mai percepito come vicino a lei, al suo modo di essere, di vedere le cose. Eppure, lo trovava interessante, nonostante il rivolo di nervosismo che le percorse il corpo alla parola rito: aveva già avuto modo di conoscerli, qualcuno aveva finito col vederla quasi protagonista e non per una sua volontà.
    Ma in quel momento, in una terra sconosciuta, Elisabeth Lynch ne aveva una montagna. Padrona del proprio destino, dopo la spiegazione, lasciò che il suo corpo e la sua mente iniziassero a creare un collegamento, una sinergia con quella terra. Non aveva dubbi sull'elemento che avrebbe chiamato, il fuoco, scoperto e riconosciuto in una lezione del biennio proprio della Ivanova, con lo zampino di Ensor, sugli incantesimi elementali. Il fuoco scorreva nelle vene, accettarlo fu anche più difficile di quello che poteva esser sembrato in quelle due ore di lezione. Ci era tornata più volte, più spesso, fino a vedere come ogni cosa, in qualche modo fosse legato a quell'elemento primordiale che Prometeo, secondo la mitologia greca, aveva fatto conoscere agli uomini. Fuoco come impazienza, impulsività, irrequietezza e sicurezza di sé. Fuoco come le estati torride, fuoco come il Sole, fuoco come Marte, fuoco come sud per i punti cardinali, fuoco come salamandra, ariete per i segni zodiacali occidentali e cavallo per l'astrologia cinese. Così come il serpente, un animale che ritorna nella sua vita, simbolo che aveva portato ricamato sul petto prima ancora della spilletta paragonabile al rubino. Rubino, rosso, come il fuoco. Aveva preso una scelta. Elemento fuoco, animale serpente, incantesimo... lo sguardo scivolò su Jones ed il pensiero alle farfalle incendiarie fu immediato. Ma lì, davanti alla responsabile della cattedra di incantesimi, quasi le dispiaceva dover ricorrere ad un incantesimo di Brian, offensivo, al posto di un elementale.
    Alzò lo sguardo al cielo per individuare la posizione del sole e da lì fare qualche passo indietro fino ad essere a sud, lontana dallo spazio di lavoro dei suoi compagni. Un paio di passi, qualcuno in più, a destra ed il sud-est venne centrato.
    Poi andò in cerca di qualcosa da plasmare. Trovò un masso dal diametro, su per giù, di una settantina di centimetri. Vi puntò contro il catalizzatore. «Carpe retractum!» Con la linea bianca ad abbracciare il masso, tirò verso di sé, per trascinare nella sua direzione il masso. Una volta davanti a lei, con un movimento del polso, tracciò un semicerchio seguito da un affondo. «Muto», nella sua mente si era dapprima formata l'immagine di un serpente che si mordeva la coda, per la precisione un uroboro. Simbolo molto caro agli alchimisti che rappresenta il ciclo della vita: nascita, morte e rinascita; fine del mondo e un nuovo inizio, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, ceneri nate da un fuoco. Una volta modellato il masso nella forma desiderata, ancora una volta la ragazzina si servì del «muto», però con l'intento di modificarne la composizione. Da roccia le molecole si sarebbero trasformate in qualcosa di più pesante, solido, metallico. Probabilmente Morrigan, così come Garlic, avrebbero avuto da ridire per la scelta di quella lega, ma lei si sentiva affine anche al ferro. Ed ancora un altro «muto» per svuotarlo della bombatura e del suo essere pieno. Ora un uroboro, in ferro, dal diametro originario del masso era davanti a lei, stilizzato. Ma non bastava. Puntò la bacchetta verso il nuovo oggetto, disegnando il simbolo matematico che indicava il maggiore. «Engorgio», mantenendo l'incantesimo fino a quando non avrebbe raggiunto il doppio della sua grandezza originaria. A quello seguì il disegno di una croce, col catalizzatore, sempre in direzione dell'antico serpente. «Flagramus», un sortilegio ardente, capace di rendere gli oggetti incandescenti, utile per la sua causa. Ma ancora non bastava. Con fluidità, effettuò un paio di dondolii, puntandolo con l'intento di sollevarlo. «Wingardium Leviosa». Le sopracciglia aggrottate, un piccolo solco tra di esse, la concentrazione su quanto stesse facendo, sul volere che l'oggetto raggiungesse almeno l'altezza di un paio di metri, ancora con il flagramus attivo e sfrigolante, per finire col servirsi di un altro incantesimo elementale: «dominusterra». La voce decisa mentre la gravità faceva il suo lavoro, seguito dall'incantesimo e da lei che cercò di modellare la magia per far impattare l'uruboro per creare uno stampo nella terra bruciacchiante, profondo almeno mezzo metro. Si sarebbe poi servita di un nuovo «wingardium leviosa» per sollevarlo e prima che potesse ricadere al suolo compì un veloce movimento ondulatorio seguito da una stoccata. «Evanesco». Se tutto fosse andato per il meglio la Lynch si sarebbe trovata una figura nel terreno utile per iniziare il rito. Ma prima di quello avrebbe dovuto attuare delle protezioni.
    Però non poteva pretendere di essere invincibile, instancabile, perché per quanto si dicesse in giro sul suo conto, lei era un essere umano. Arretrò di qualche passo, sedendosi a terra per recuperare fiato e forze, oltre che lucidità. Voleva potenziare quel simbolo che aveva creato e per farlo avrebbe dovuto servirsi della magia. I simboli nella sua mente erano chiari e ricchi di significato, nonché evocatori dell'elemento a lei affine, il fuoco. L'associazione immediata, sul piano astronomico, fu scegliere il simbolo di Marte che avrebbe castato con un «chorium astra»; il secondo venne pescato dall'alchimia, un triangolo {poteva mai mancare?}con il vertice verso l'alto -il contrario avrebbe richiamato l'opposto dell'acqua- e per farlo si sarebbe servita di «atramenta»; infine, sarebbe stata la volta di rune e lei, attraverso il «chorium runae» avrebbe dato libera espressione a kenaz, per il potenziamento per le magie di fuoco.
    E lo mise in pratica, dopo il recupero di forze, pensando che così come aveva potenziato l'uroburo, doveva crearne una difesa e, per quello, si servì dei simboli opposti, richiamanti l'elemento opposto al fuoco, l'acqua. A meno di mezzo metro di distanza dal bordo della sua creazione la strega si servì ancora di «atramenta, chorium runae, chorium astra» per tracciare però, sempre in sequenza, il triangolo speculare a quello del fuoco, isaz, laguz e il simbolo astronomico di Nettuno, il pianeta legato all'acqua, e da quello di Plutone, per il suo essere ghiaccio. Questi però li andò ad incidere non sul terreno, bensì su delle piattaforme -alte e strette- create da una serie di «circularis», che ampliò con un paio di «engorgio», fino a lasciarsi un piccolo spiraglio da cui saltare all'interno del suo uruboro.
    Da lì toccò, con la punta del catalizzatore, il segno sul terreno per un ultimo sortilegio prima di evocare l'elemento. «Canete rune», mentre immagini nella sua mente andavano a dipingersi che Daenerys Targaryen scansate. Ed il pensiero di non essere proprio figlia dei draghi le ricordò che nessuno l'avrebbe protetta dal fuoco reale che avrebbe avocato, se non ci avesse pensato da sola. Optò per l'astronomia, ancora una volta. «Protego Astralis», pronunciò tracciando un quadrato al cui centro disegnò il simbolo astrale di Plutone. E poi lì, si beò del silenzio, alimentandosi piano piano della rabbia, della passione, di ogni sentimento totalizzante che cercava di tenere imbrigliato, lasciandolo libero di ardere, di consumarsi. E con quello tracciò, con un «chorium runae», kenaz sul suo polso scoperto. E ne sentì il richiamo, come un dolce canto, una direttrice d'orchestra a dare un senso alle sue sensazioni, alle sue visioni, alla simbologia che aveva usato sino a quel momento. Un miscuglio, un magma sempre più potente che non vedeva l'ora di esplodere, di eruttare in lava bruciante, pirotecnica, letale. Forte di quelle sensazioni la Lynch si preparò a quella prova, pronta a dimostrare a se stessa, prima degli altri che se voleva lei poteva. Un ultima volta il catalizzatore si levò, disegnando una fiamma, mentre la voce pronunciava decisa una sola parola: «INCENDIO!»
    Elisabeth
    Lynch

    "
    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

    Black Opal
    Serpeverde
    Battitrice

    code by ©#fishbone



    Coraggio: 29
    Empatia: 7
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 17
    Tecnica: 15
    Intuito: 13
    Destrezza: 16
    Carisma: 18

    Oggetto: Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.
     
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Doveva ammettere che mentre i suoi compagni erano intenti a fare domande ed ascoltare le risposte e le spiegazioni dei docenti, Blake era sempre un pò per fatti suoi. Certo stava ascoltando sia la professoressa Ivanova sia Olwen, ma era distratto da tutto quello che aveva intorno. Il deserto in primis, poi ancora c'erano i lama ed ancora la vegetazione che li circondava. Si, deserto e vegetazione erano due cose contrapposte, ma il perù era un posto magico e soprattutto c'erano dei paesaggi assolutamente fantastici. Potevano mai portarli da quelle parti e poi pretendere che stessero ad ascoltare davvero? Per giunta Blake non era precisamente il tipo che si metteva li a fare chissà quale ascolto approfondito. Alla fine entrambi i professori non avevano risposto alla sua domanda diretta, ossia: "quindi cosa dovevano fare esattamente?" Un rito? Un rito che richiamava degli spiriti e poi? Insomma perchè avrebbero dovuto farlo? E poi Blake odiava quelle cose introspettive. Possibile che dopo 4 anni che lo conoscevano intensamente ancora non avevano capito? Perchè facevano quelle cose così assurde. Nella sua mente si registrarono solamente alcuni passaggi: Concentrazione, scelta elemento, animale affine a se stessi ed all'elemento ed ancora attivazione della linea. Ecco i primi tre passaggi erano la cosa più difficile che poteva esistere. Blake sorrise a Jesse più volte, ma l'unica cosa che riuscì veramente a fare fu allontanarsi dai suoi compagni, il più possibile e rifuggiarsi in un posto in penombra, in un posto dove sarebbe riuscito davvero a pensare. Si mise con le spalle verso i suoi compagni e verso i professori e si accese una sigaretta sperando che nessuno dei due prof rompesse le scatole. Doveva concentrarsi? Bene, doveva farlo a modo suo. La prima cosa da fare era sicuramente individuare un elemento. Da prima e da subito il fuoco gli arrivò alla testa come se fosse l'unica cosa che fosse veramente plausibile, ma la realtà era che l'ultima volta che era andato con quello stronzo del professor Black e sboccare non sapeva bene cosa, l'unico oggetto che doveva davvero rappresentare la sua personalità, era divenuto un cubo che cambiava forma continuamente, come se mutasse sempre, e delle volte avesse anche dei momenti di bug assurdi. E per quanto Blake fosse una persona egoriferita sapeva che quel piccolo cubo, istabile e baggato era esattamente la rappresentazione di tutta la sua personalità. Non c'era che dire. Si mise seduto per terra, gambe incrociate, si levò la maglietta perchè stava sudando come non sapeva cosa, e chiuse gli occhi. Si sarebbe scottato? Poco importava, in quel momento doveva solamente riflettere davvero su quale elemento concentrarsi. Prese un pugnetto di sabbia tra le mani, lo mise davanti a se. Cercò di fare la stessa cosa che fece il professor Black! Questa mania di sentirsi protagonista e spugno di ogni cosa che sapevano fare persone decisamente più esperte di lui, era qualcosa che gli era rimasto, esattamente come l'incendiarsi per imitare lance al suo primo anno, ed infatti, anche quella volta, non successe niente. Assolutamente niente. Il che lo indusse ad alzarsi, fare una ringhiata feroce e dare un bel calcio al nulla, provocando solamente polvere di sabbia. Sbuffò.Stupidi esercizi del cavolo! Odiava tutto quello, e la cosa divertente era che più pensava e si scervellava più non trovava una soluzione, fino a quando decise di fare la cosa più ovvia. é sempre stato il fuoco e fuoco sia. Prese la sua bacchetta, la puntò per terra come se fosse un bastoncino e cominciò a disegnare un cerchio intorno a lui. Oddio sembrava quasi si fosse appena visto uno di quei telefilm assurdi dove per fare riti disegnavano per terra. Il cerchio era fatto. Adesso doveva pensare ad un animale. Sorrise appena pensando a quello più affine a se stesso, ossia uno squalo ma non c'entrava niente con il fuoco, un falco, ma non c'eranva ancora niente con il fuoco... alzò gli occhi al cielo. E se non fossimo affine a nessun elemento perchè siamo affini a tutti gli elementi essendo delle persone lunatiche? Che si fa? Di fatto lo chiese al nulla visto che si era allontanato di parecchio dai suoi compagni e professori. Poi mentre continuava a girare con lo sguardo per vedere se gli venisse un'idea. La verità non era che doveva venirgli un'idea, l'idea stessa era che doveva mettersi a pensare. Si guardò intorno questa volta guardò per terra e cominciò semplicemente a fare. Era così lui. Più pensava meno produceva, meno pensava più la sua mente lavorava. Acqua Eructo fece in maniera tale che dentro il cerchio che aveva tracciato vi arrivasse dell'acqua, così da indurire il terreno di sabbia. Una volta bagnato il tutto ci passo con i piedi, poi si incinocchiò e fece in modo che la superfici fosse completamente piatta e dura. Protego! Eresse una barriera intorno al suo cerchio in maniera tale che fosse completamente isolata, poi la sua bacchetta si puntò per terra,Scripta Maneo e cominciò ad incidere una forma stilizzata di uno scorpione, tra le altre cose animale abitante di quelle stessa terra. Il suo viso era serio, il suo stato d'animo era tra l'agitato, l'emozionato e l'adrenalinico. Fece una forma grande, che prendeva tutto quanto il cerchio, e come detto dal professore, senza uscire mai da esso. Una volta che ebbe finito, fece le ultime rifiniture. Olwen aveva detto che le categorie erano molto labili e erano importantissime le associazioni mentali che lo stesso mago faceva. Chorium Runae. lo fece per ben quattro volte e per quattro rune diverse che posizionò esattamente ai quattro punti del cerchio, che andavano a simboleggiare i quattro punti cardinali. a Nord ci mise Hagalaz, la sua parte più irrequieta, Tiwz venne pozionata ad est, perchè era così che nasceva tutto quanto, Naudiz venne pozionata ad ovest, in quanto, in qualche modo nella sua vita c'era molto più di un bisogno generato da una carenza, Ingwaz a sud, perchè in contrapposizone alla tempesta e irrequietezza che aveva dentro, alla fine riusciva sempre a cavarsela e sapeva che avrebbe avuto successo. Aveva scelto il suo animale affine, in quanto piccolo, ignorato da molti, sottovalutato in quanto fragile per moltissimi aspetti, ma letale. Se punto da uno scorpione, anche da quello più innocuo, si sarebbe sentita una piccola scossa sul punto interessato, e Blake era esattamente così: poteva essere delle volte un bambino immaturo, poteva essere un ragazzino sotto tanti punti di vista fragile, che se si voleva colpire ed affondare bastava nominare sua madre o suo padre per farlo cadere in errore, poteva non spiccare per bellezza, ne tanto meno per intelligenza, ma ad ogni persona che incontrava Blake, rimaneva sempre qualcosa. Rimaneva il segno, la ferita, la cicatrice, la sensazione di aver vissuto qualcosa di incredibilmente bello o stupido, ma non sarebbe mai passato indifferente. E uno scorpione, per quanto potesse essere piccolo, innocuo e facilmente schiacciabile, non sarebbe mai passato inosservato. Non attivò immediatamente la linea, non lo fece subito, sapeva che quando sarebbe stato il momento, per come avrebbe voluto davvero che si attivasse, lo avrebbe sentito. Sapeva che forse era pericoloso e che forse non ci aveva capito neanche niente, ma quando si sentì pronto e soprattutto collegato completamente a quei simboli, collegato a tutto quello che aveva inciso e nella sua testa tracciato con un filo d'argento che era la sua logica, le sue sensazioni, prese la bacchetta. Electro Se tutto fosse andato come lui aveva deciso che doveva andare - e ne dubito realmente - il disegno e i contorni del cerchio, insieme alle rune avrebbero dovuto cominciare a presentare dei piccoli filamenti di elettricità, e solamente quando tutto, sempre secondo lui, fosse stato pronto e perfetto, avrebbe evocato quello che in quel momento, era il suo elemento: l'elettricità. Blake non aveva un elemtno affine, riusciva ad essere tutto e niente allo stesso momento.Canete rune.
    Ma non era finita li, se doveva davvero trovare un collegamento con tutto quello ed avere davvero un collegamento, non poteva bastare semplicemente quello che aveva fatto. Se tutto fosse andato bene, la linea si era attivata, ma il professore era stato chiaro: dovevano osare, dovevano essere grandiosi ed usare la famosa intensità. Fulgur et Tonans Avrebbe evocato una vera e propria tempesta di fulmini, sempre all'interno di quello che doveva essere il cerchio iniziale, delimitato dalle quattro rune. Non sapeva cosa aspettarsi da quel rito, bisognava solamente aspettare e vederne gli effetti. Doveva proteggersi? E quando mai era stato capace di proteggersi da se stesso?
    blake barnes

    "
    Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
    "

    blake barnes - 19 anni
    Pureblood
    black opal

    code by ©#fishbone




    Elemento: elettricità
    Animale: scorpione
    Ho intenzionalmente scritto che Blake all'inizio non c'ha capito niente e fa cose a caso.
    Il fatto che non si protegga dalla sua stessa tempesta di fulmini è perchè lui è convinto che stando dentro il disegno sia comunque protetto dalle rune che lui stesso a tracciato all'interno del suo cerchio.
    Inoltre specifico - come mi è stato chiesto di fare più volte - che gli errori di Blake sono scritti in maniera volontaria.
     
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    252
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard era stato molto attento durante la lezione, ed aveva infatti ascoltato in maniera molto partecipativa tutto ciò che i docenti avevano spiegato, rimanendo particolarmente attento ai particolari che entrambi i docenti stavano esponendo in merito ai rituali. Howard era sempre stato molto attratto da quegli aspetti così particolari e quasi primitivi della magia, ed aveva a tutti i costi voglia di riuscire a dare il massimo in una prova che fosse così adatta alla sua concezione di magia: lui preferiva di gran lunga gli aspetti ritualistici e creativi piuttosto che quelli legati alla semplice evocazione di un incantesimo, ed in quel momento sentiva di aver bisogno di servirsi di tutte le sue conoscenze per poter partecipare a quel rituale.
    Il ragazzo, dunque, non appena ricevette il compito da parte dei docenti, iniziò immediatamente ad eseguire una prima fase di auto-concentrazione e di forte riflessione: sebbene sapesse già di essere affine all’elemento Terra in particolare, il ragazzo sentiva comunque la necessità di stabilire una forte connessione con esso prima di poterlo utilizzare all’interno di un rituale tanto difficile e tanto articolato come sembrava essere quello.
    Si mise un attimo in disparte dagli altri, sentendo quella necessità di trovare un momento di solitudine nel quale concentrarsi a fondo, e fu così che scelse di mettersi seduto su una roccia in una posizione a lui comoda, andando a quel punto a chiudere gli occhi e a liberare la propria mente. Improvvisamente vide il buio, gli sembrò quasi di non riuscire ad instaurare una connessione, ma dopo qualche minuto iniziò a sentire il proprio respiro ed il proprio battito cardiaco iniziare a coordinarsi, sentendo anche quanto stessero iniziando a coordinarsi con il respiro della terra. Per un istante sentì solo quelle sensazioni, ma dopo poco gli sembrò quasi di percepire una figura che era la rappresentazione di se stesso in versione “terrosa”: pelle di pietra, occhi di zaffiro, capelli di radici ed ogni sorta di elemento del proprio corpo rapportato in versione elementale. Mentalmente avvicinò una mano a quella figura, cercando di metterla a contatto con la sua, sentendo poi una specie di ‘fusione’ avvenire all’interno di sé, come se effettivamente si sentisse pronto ad eseguire quel rituale.
    Riaprì gli occhi in maniera fulminea, sentendo quella forte convinzione di dover cercare un disegno a lui affine su quella linea, e sebbene passasse accanto a vari animali che potevano sembrargli interessanti, il ragazzo non sapeva minimamente cosa scegliere. Lo sguardo andava davvero da un disegno stilizzato all’altro, sino al momento in cui, passando accanto ad un disegno di un alce, non gli parve di sentire quasi un brivido lungo la schiena, come se quello fosse davvero il disegno che avrebbe dovuto scegliere. “Alce sia.” Disse semplicemente, con un tono di voce decisamente più serio e meno ‘coccoloso’ di quello che aveva solitamente, sentendosi davvero in comunione con quell’elemento da lui scelto.
    Si avvicinò a quel simbolo, andando a quel punto a prendere in mano la propria bacchetta. Doveva attingere al potere delle rune, a quel punto, e lo avrebbe fatto tramite l’incantesimo Canete Runae, che si premurò di eseguire toccando con la punta della propria bacchetta il simbolo, così da infonderlo con la magia come aveva specificato il professore. Chiuse gli occhi per qualche istante, concentrandosi in maniera molto efficace, andando a quel punto a riaprirli per poi pronunciare la formula dell’incantesimo. “Canete Runae.” Ed ancora una volta la pronuncia era particolarmente austera, decisa, forte, come se volesse far trasparire la propria comunione con l’elemento terra da tutti i pori della propria pelle.
    A quel punto iniziava il vero e proprio rituale, che il ragazzo decise di iniziare con un incantesimo che potesse potenziare sempre più le proprie abilità in ambito di incantesimi elementali: non aveva chissà che scelta con gli incantesimi relativi all’elemento terra, quindi avrebbe dovuto cercare di accrescere i propri poteri oltremodo. Si servì quindi, in primo luogo, di un incantesimo runico che, marchiato sulla propria pelle, avrebbe permesso agli incantesimi elementali di essere di gran lunga più potenti, motivazione per la quale il ragazzo disegnò con la propria bacchetta la luna Laguz dritta, eseguendo questo movimento verso il proprio braccio, enunciando “Chorium Runae!” E, da lì in poi, si sarebbe invece dedicato al suo piano per inondare il simbolo dell’alce con quanti più elementi relativi alla terra potessero esserci.
    Decise quindi di puntare con la propria bacchetta un arbusto che era poco distante da lì, uno di quelli piuttosto brulli, ma che essendo elemento vegetale erano uno dei più grandi compimenti dell’elemento terra capace di dare vita e di generare il verde. La sua idea era quella di servirsi dell’incantesimo Herbivicus Duo, andando di conseguenza a tracciare un segmento verticale dal basso verso l’alto e concentrandosi intensamente sulla riuscita: voleva ottenere un arbusto con più foglie e decisamente più lussureggiante, tanto che si servì della versione poteziata di quell’incantesimo. “Herbivicus Duo!” E, una volta eseguito, nella speranza che fosse riuscito si diresse proprio verso l’arbusto, recuperando quante più foglie riuscisse ad ottenere e portandole sul simbolo dell’alce, accatastandole su di esso.
    Chiaramente la sua idea non era quella di creare un tappeto di foglie disordinato, ma voleva innanzitutto inondare queste foglie con quanta più energia elementale potesse, andando quindi in primo luogo a servirsi delle rune, scagliando l’incantesimo “Atramenta!” ed iniziando a quel punto a disegnare su alcune foglie, non tutte per questione di tempo, la runa Jera, la runa del raccolto e della Terra, che sicuramente era quella più attinente all’elemento che avrebbe voluto evocare. La disegnò dritta e cercò di essere il più preciso possibile, facendo attenzione ai dettagli, e cercando di marchiare un numero sufficiente di foglie, tale da permettergli di accumulare una quantità di energia elementale quantomeno buona. Decise comunque di continuare con la sua applicazione di energie elementali, servendosi questa volta di un incantesimo astronomico e disegnando con la punta della bacchetta il simbolo di Venere – pianeta legato all’elemento terra – dritto, stoccando poi in direzione del cumulo di foglie che aveva avuto modo di marchiare. “Astra Natura!”.
    Sentiva di aver caricato quelle foglie con quanta più energia elementale potesse, utilizzando le rune e l’astronomia a suo vantaggio, visto che il professor Olwen aveva detto poco prima quanto quegli elementi potessero essere di grande aiuto all’interno di un rituale, se utilizzati con parsimonia ed attenzione, ovviamente. Decise quindi di iniziare a mettersi al lavoro, evocando un filo appiccicoso con l’incantesimo “Incoleo!” scuotendo la bacchetta e toccando una delle foglie, iniziando ad incollare tutte le foglie tra di loro così da creare un vero e proprio “tappeto di foglie”, dedicando ben cinque minuti a quell’operazione e cercando di essere quanto più preciso possibile, addirittura lasciando uno spazio vuoto al centro così da potersi disporre lui in quel punto. Una volta terminato quel lavoro di assemblaggio, dunque, il ragazzo decise che si sarebbe dovuto servire di un incantesimo che gli avrebbe permesso di distribuire quel tappeto in maniera uniforme e ben controllata, evitando dunque di fuoriuscire tra i bordi. Fu in quel momento, dunque, che il ragazzo eseguì un paio di dondolii con il polso, eseguendo un movimento fluito e morbido, puntando sempre quel tappeto di foglie, pronunciando la formula. “Wingardium Leviosa!” E, alzando in alto quel teppeto di foglie, il ragazzo si servì di quella magia per adattarne anche i bordi a quelli del simbolo dell’alce, per poi decidere di ultimare quella parte del rituale con l’evocazione del proprio elemento.
    Voleva a tutti i costi generare un incantesimo che dimostrasse la forza, la compattezza, la resistenza dell’elemento terra, tanto da permettergli di sentire quella forza austera scorrere all’interno delle proprie vene. Si sistemò sotto il buco che aveva creato nel tappeto, andando a quel punto a disegnare una saetta dall’alto verso il basso con la propria bacchetta, chiudendo appena gli occhi e cercando di manifestare quanto più possibile il proprio legame con quell’elemento, esclamando con voce seria, decisa e precisa l’incantesimo. “DOMINUSTERRA!” Andando così a far cadere il tappeto di foglie sul simbolo dell’alce, inondandolo di energia elementale ed evocando quell’incantesimo elementale con tutta la forza di cui disponeva.
    RevelioGDR


    Elemento: terra
    Animale: Alce

    Ho scelto l'elemento terra perché, per coerenza di trama e di carattere del personaggio, questo è l'elemento a lui più affine. Aveva avuto modo di fare un'esercitazione in ambito elementale con Brian in una lezione, dove effettivamente aveva sentito molta più compatibilità con l'elemento terra, e ho descritto un processo di concentrazione nel quale Howard tenta di ricongiungersi con tale elemento in maniera molto figurata. Spero possa andare bene! <3
     
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Insegnante
    Posts
    1,887
    Reputation
    +586
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    La prima volta che Lancelot si era recato nelle Ande era stato col suo primo amore per il suo primo amore, quella seconda volta, invece, era per condividere ciò che aveva appreso in quel posto.
    Erano anni che parlava ai ragazzi di quelle antiche magie, del loro diverso modo di approcciarsi al mago, alla natura e agli spiriti, ma sapeva bene - in prima persona - come le parole non bastassero: dovevano sperimentarlo sulla loro pelle, esattamente come aveva fatto anni prima col rito della runa individuale, e come aveva fatto legando Lighthouse e Foster, mostrando cosa potesse essere un vero vincolo runico.
    Lancelot ed Eva rimasero sulla rupe, osservando sotto di loro i ragazzi sparpagliarsi; alcuni erano scesi a dorso di lama, altri a piedi, altri servendosi della magia, poi, riflettendo su loro stessi, avevano cercato un simbolo a loro affine, cercando infine di esaltare un elemento affinché fosse visibile così in cielo così in terra.
    Jesse scelse un simbolo a forma di rospo, generando una piscina nella quale accumulare l'acqua che fegce scgorgare col suo Aqua Eructo, il quale si elevò alto in cielo, avvolgendolo con una rinfrescante pioggerellina che placò l’afa andina. Il giovane sperimentò il potere dell’acqua con ogni senso, fino a perdersi in esso, almeno finché, improvvisamente, non sentì gracidare attorno a sè: voltandosi, avrebbe notato come dall’acqua fossero germinati dei rospi acquatici, che lo fissavano speranzosi, ma anche molto determinati, manco fossero dei marine pronti alla battaglia.
    Adamas, dal canto suo, per una volta non seguì il fidanzato e si dedicò al vento. Protesse sé stesso dall’elemento più mobile in natura, quindi affidò l’invocazione al suo amato zeffileus. I cerchi di vento iniziarono a vorticare attorno a lui, costringendo il giovane a schivarli, fino a che la paura e la tensione non lasciarono spazio alla libertà tipica di quell’elemento, evolvendo i loro moti in una danza che lo fece sentire via via sempre più leggero, finché non si trovò a danzare sospeso in aria. Gli spiriti risposero al suo richiamo e si fecero vento, evocando accanto al ragazzo una libellula d'aria, che offrì un degno compagno a quella splendida danza elementale.
    Essendo sospeso in aria, Adamas non ebbe modo di percepire l'ottima prova di Howard: il ragazzo aveva lavorato il terreno e protetto sé stesso per esaltare al massimo il suo dominusterra, che generò un altipiano a forma di alce, dal quale si liberarono, come ridestati, gli spiriti, che poi andarono a costruire un alce di sabbia, che pareva felice di farsi salire in groppa dal giovine.
    Elisabeth come sempre aveva le idee chiare, ma voleva fare le cose a modo suo. Pur avendo gli andini disegnato alcuni serpenti nelle linee di Nazka, nessuna di esse era degna della ragazza, che decise di iscrivere il suo stesso simbolo “Ma… cosa?” Lancelot vedendo la ragazza trafficare alacremente sulla propria linea dapprima si accigliò, salvo poi comprendere le intenzioni della ragazza e mettersi in apprensione per lei “Verbavoleo” esclamò infatti, andando a rendere il mero calco della ragazza una reale linea, che ella potesse poi usare per evocare. Si difese dal fuoco, delimitò l’area e poi affidò la manifestazione del fuoco ad Incendio, generando una pira circolare all’interno dell’uroboro, che si alzò alta in cielo mentre gli spiriti ruggivano attorno all’opalina, riscaldandola fino alle ossa. Così come erano comparse, le fiamme svanirono, lasciando attorno alla giovane un serpente di fuoco, che si appoggiava con discrezione al suo corpo.
    Se Elisabeth aveva sentito il bisogno di fare da sé, qualcuno poteva davvero stupirsi che lo avesse fatto anche Blake?
    “Blake, attento!” se nei confronti del Capitano opalino, Lance aveva manifestato perplessità, ma alla vista di Blake era direttamente andato in panico “EVA” aveva immediatamente detto, occupandosi di disegnare una vera linea runica per il ragazzo, lasciando alla donna il compito di proteggere Blake dall’elemento, e soprattutto da sé stesso, cosa alla quale in fondo erano ampiamente abituati.
    Da bravo caotico, Blake evocò la magia della folgore più caotica, scagliando folgori e tuoni in tutta la forma da lui disegnata, rendendo nera la terra dello scorpione (ancora di più di quanto lo fosse diventata dopo essere stata inzuppata=, che intanto riluceva sulle nubi sopra di lui (comparse grazie ad un meteo recanto della docente di incantesimi). L’odore di ozono si sparse intorno a lui nel mentre nel suo cuore il giovane sentiva più che mai la furia della tempesta imperare.
    Alla fine, tornò il sereno, e attorno al ragazzo erano rimasti degli scorpioni elettrici, pronti a seguirlo ovunque fosse stato necessario.
    Il docente controllò tutti i ragazzi, riscontrando molti insuccessi, ma con un sospiro realizzò non vi fossero stati morti o feriti, il che era la cosa importante.
    “Bene ragazzi, mi sembra che siate riusciti a stabilire un legame col vostro elemento, e siate riusciti a comprendere cosa sia una vera comunione con gli elementi e gli spiriti… immagino sia un’esperienza su cui vorrete riflettere, ma, intanto… che ne dite di goderci il viaggio?” propose lui con un occhiolino, nel mentre gli alpaca si avvicinavano, in vena di coccole e portare gente in groppa.
    Fine Lezione
    Eccoci alla conclusione della lezione (scusate il ritardo).

    Come vedete, tutte le prove sono state valutate come sufficienti.
    Di seguito trovate i voti e i premi.

    Jesse 19/20 (solo rune):E
    4exp +1TEC +1EMP + quirk
    Rospo Eructo
    A seguito del rito con le linee di nazka, Jesse ha sviluppato un forte legame con l'elemento acqua, che gli garantisce +1 ad Aqua Eructo. Quando il gayser termina, lascia dietro di sé alcuni rospi d'acqua, che può comandare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Elisabeth 17/20 (rune) O
    1exp +1tec +1emp + quirk
    Uroboro incendiario
    A seguito del rito con le linee di nazka, Liz ha sviluppato un forte legame con l'elemento fuoco, che le garantisce +1 ad Incendio. Quando le fiamme si placano, residuano un serpente di fuoco che lei può controllare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Blake 16/20 (inc/rune) O
    1tec +1emp +1inte + quirk
    Scorpione Tempestoso
    A seguito del rito con le linee di nazka, Blake ha sviluppato un forte legame con l'elemento fulmine, che gli garantisce +1 a Fulgur et Tonans. Quando la tempesta si placa, al suolo restano alcuni scorpioni elettrici, che rispondono ai comandi del mago (durata in funzione di Intelligenza)


    Jessica 8/20 (rune/inc) S
    12exp

    Adamas 20/20 (inc/rune) E
    6exp +1INTE +1TEC +1EMP + quirk
    Libellula danzante
    A seguito del rito con le linee di nazka, adamas ha sviluppato un forte legame con l'elemento vento, che gli garantisce +1 a Bpreolum. Quando il vento si placa, rigenera una libellula di aria, che , che può comandare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Lucas 8/20 (inc/rune) 12exp

    Howard 20/20 (rune) 6exp +1tec +1emp
    Alce del Deserto
    A seguito del rito con le linee di nazka, Howard ha sviluppato un forte legame con l'elemento terra, che gli garantisce +1 ad Dominusterra. Quando la terra smette di tremare, da essa emergerà un alce di sabbia, che risponderà ai comandi del mago con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Lilith 10/20 (rune) 12exp
    Cameron 9/20 (rune/inc) 12exp

    Lance 8exp + 1tec +1emp
    Eva 6exp +1inte +1car

    Punti Casata
    Ametrin: 20+11*+11^: 42
    Dioptase: 20+11*+11*=42
    Black Opal: 19+17+16=52


     
    .
27 replies since 2/3/2022, 14:00   554 views
  Share  
.
UP