Lezione Astronomia&DCAO Triennio 21/22

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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    Il vecchio Adamas, nel momento in cui si fosse trovato all’improvviso in un luogo “d’ogne luce muto”, avrebbe quasi sicuramente emesso un urletto corredato da un sussulto più o meno grande.
    Ora era cresciuto, e aveva una bella dose di coraggio in più, personificato nella persona di Jesse.
    “Non credo cerchino cervelli - e comunque, non sei così stupido, Amore”: avrebbe comunque ricambiato la stretta di mano, grato di averlo al suo fianco in quel momento potenzialmente pericoloso.
    La divisione in gruppi non sarebbe stata affatto male, se non fosse stato per la miriade di parole non dette a Blake.
    “Ehm - potremmo provare con un Reparo, ma ho paura che non basti… tu che ne pensi, Blake?”: avrebbe interpellato il suo frenemy, un po’ per fargli cercare di capire che nonostante tutto era pronto a seppellire l’ascia di guerra (aspettarsi delle scuse sarebbe stato sintomo di ingenuità, in fondo), e un po’ perché non era il momento adatto per litigare.
    ‘È una lezione di Ensor e della Parton, c’è un certo grado di rischio - anche se non saprei quantificarlo.’
    Qualcosa, in cuor suo, diceva che era fin troppo alto.
    “Comunque” disse, rivolto sia a Jesse che a Erik ma con voce abbastanza bassa che i docenti non potessero sentirlo chiaramente “non credo che i due prof ci metterebbero davvero in pericolo. Insomma, passerebbero guai seri, no?”
    Il percorso fino alla stanza del generatore forse fu fin troppo tranquillo, soprattutto per un Adamas continuamente sull’attenti che scrutava i punti maggiormente in ombra, vedendo nemici ovunque.
    Le luci rosse non aiutavano affatto a migliorare la situazione.
    “Ehm… voglio provare una cosa - Lumos Astralis.”
    Nello spazio è sempre notte, giusto? L’Ametrino sperava di trovare tracce di un guasto o qualcosa del genere - magari un eventuale cavo tagliato si sarebbe illuminato, in quel modo? Accendere una luce forse avrebbe funzionato ugualmente, ma sarebbe stato più dispendioso indagare tutti i cavi.
    Avrebbe quindi applicato il suggerimento di Jesse, tentando un Reparo poco convinto.
    “Secondo me sono macchinari complessi, però… che situazione di melma!”
    Si sarebbe fermato un secondo, per tendere l’orecchio ad eventuali rumori circostanti, trovando quella calma fin troppo innaturale.
    “Maaa - prima non c’erano urla? Dove sono andati tutti? Cave Inimicum…”
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Interagisce con Erik Foster, Blake Barnes e Jesse Lighthouse.

    1) Lumos Astralis sul generatore.
    2) Reparo se trova un danno.
    3) mezza azione: tende l'orecchio per ascoltare i rumori circostanti.
    4) Cave Inimicum.
     
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    Jessica Whitemore
    Sorrise quando non venne contraddetta né corretta nella sua risposta -cosa che odiava- e finì di ascoltare sia gli altrui interventi, che le precisazioni o le affermazioni del dottore.
    Ma quella situazione di calma piatta in una lezione molto diversa dal solito, come volevasi dimostrare, successe qualcosa che turbò la quiete. Le luci si spensero, lasciandoli al buio per qualche breve minuto. Stava blaterando in merito a generatori d'emergenza, quando improvvisamente delle lontane urla irriconoscibili, che però sembrarono far cadere nel panico lo stesso uomo. Di buono ci fu che i generatori di emergenza, iniziarono effettivamente a funzionare, mentre delle inferrate di metallo, scesero a bloccare forever i corridoi laterali.
    Su richiesta di Ensor, il dottore spiegò loro grossomodo cosa stesse succedendo, dopodiché il professore divise loro in gruppi e la scelta di metterla con la Lynch le procurò solamente un conato di vomito. Alzò gli occhi al cielo e si avvicinò al suo gruppo improvvisato.
    Okay, state dietro di me, non fate di testa vostra, in alto le bacchette ed andrà tutto bene avvisò, anche se non era realmente spaventata, almeno per il momento. Dopo tutto ciò che aveva vissuto, ci voleva ben altro per mandarla in crisi... e forse non era esattamente un bene, visto gli avvenimenti che l'avevano temprata.
    Dopo quelle semplici spiegazioni, la ragazza prese per sé la mappa, spiegandola anche a favore dei compagni, quindi si avviò dov'era indicato vi fossero i reattori che per fortuna non erano granché distanti rispetto a dove si trovavano in quel momento. Iniziò a percorrere la breve strada dritta che li divideva dalla prima curva, illuminata dalla luce rossastra dei generatori d'emergenza. Certo che ovunque andiamo succede qualcosa, come se portassimo una sfiga incredibile commentò con noncuranza, girando l'angolo e percorrendo un altro corridoio molto più lungo e silenzioso, non fosse stato per il costante ronzio delle luci. Alla fine di quello, ve ne fu un altro ma molto breve, infatti riusciva ad intravvedere un'ombra nera che doveva essere il macchinario che stavano cercando. Ottimo, è stato facile asserì, sebbene non fossero proprio frasi da dire in circostanze come quelle. Si avvicinò al tastierino dal quale dovevano inserire il codice. 3456-7751 Digitò con semplicità, controllando il foglietto dove si era appuntata la sequenza di numeri per scongiurare il rischio di dimenticarsi qualcosa.
    Okay, questa è fatta ma... se 'sto coso si fonde, oltre ad esplodere potrebbe diffondere nell'aria qualcosa di non propriamente idoneo alla salute. Spiegò sollevando la bacchetta e riflettendo su cosa avrebbe potuto fare per prevenire. Con gli occhi, cercò i cavi che davano corrente al generatore con lo scopo di potenziarli finché non fosse tornata l'effettiva corrente ed una volta che li avesse trovati, avrebbe sollevato la bacchetta, avvicinandosi. Atramenta mormorò, disegnando in aria un quadrato pregno di inchiostro rosso fuoco. Intinse la punta della bacchetta e disegnò Sowilu sul cavo, nella speranza di dargli una maggiore energia nell'attesa che la corrente tornasse a tutti gli effetti ed il generatore di emergenza potesse riposarsi, mentre Howard e la Lynch pensavano al resto. Prima, però, ti lasciar agire il caso, si allontanò e puntò la bacchetta avanti a loro. Protego Astralis enunciò, disegnando il simbolo di Mercurio e cercando di prendere se stessa ed i due compagni in caso qualcosa fosse andato storto.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Mezza azione: Inserisce il codice

    Azione 1: Atramenta
    Azione 2: Disegna Sowilu sul cavo che da energia al coso nella speranza di farlo funzionare abbastanza perché non si spenga e non fonda (Dal manuale: ᛊ SOWILU s (X) Sole Energia, salute)
    Azione 3: Protego Astralis Mercurio (riflettente) in caso qualcosa vada demmerda
     
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Il ragazzo mezzo olandese stava osservando con fare molto attento attorno a sé, e nel mentre ascoltava anche gli interventi degli altri e le eventuali reazioni che gli erano state offerte da parte dell’uomo con il quale tutti loro stavano dialogando. Lo sguardo, per un primo momento, si poggiò sui propri compagni, salvo poi perdersi nel buio quando la luce sembrò scattare totalmente. Sentì delle urla, dei rumori strani, tutti elementi che sembrarono in un primo momento generare solamente caos e confusione, salvo poi lasciare che le luci di emergenza si accendessero e far prendere in mano la situazione a quel signore con il quale i ragazzi stavano parlando. Si passò la mano in mezzo ai capelli per un secondo, andando successivamente ad ascoltare quello che avrebbero dovuto fare lui ed il proprio gruppo composto da ragazze che aveva avuto modo di conoscere già precedentemente, specialmente Jessica, con la quale aveva anche parlato in alcune occasioni. Sembrava una ragazza tanto disponibile, almeno nei suoi confronti, e di certo lui avrebbe fatto tutto il possibile per dare il migliore dei contributi possibili, così come per mostrarsi sempre pronto a reagire anche in situazioni di difficoltà ed emergenza.
    Il ragazzo afferrò la propria bacchetta, così da tenerla sfoderata per ogni evenienza, andando ad eseguire un incantesimo che permettesse al suo gruppo di vedere un po’ meglio. Si erano addentrati per i corridoi che erano illuminati dalla luce d’emergenza, ma indubbiamente non avrebbe fatto male avere un ulteriore punto di luce, tanto da spingere il ragazzo ad eseguire una circonferenza piccola con la propria bacchetta, dopo averla puntata in alto. “Lumos!” E così, dunque, il ragazzo avrebbe iniziato a parlare insieme al suo gruppo, esponendo quindi la sua visione della situazione. “Beh, siamo un po’ sfigati in generale, sì… Ma secondo me possiamo cavarcela benissimo in questa situazione!” Disse, arrivando davanti al reattore che era nel luogo apposito segnalato dalla mappa, andando successivamente a portarsi una mano sul mento, curioso di ciò che avrebbero potuto fare per impedirne la fusione. “In teoria dovrebbe esserci l’impianto di raffreddamento che dovrebbe impedirne la fusione, ma senza corrente elettrica dubito che funzioni. A questo punto, dobbiamo trovare dei modi alternativi che non lo facciano surriscaldare troppo.” Disse, rivolgendosi sia a Jessica che ad Elizabeth, andando successivamente a puntare la propria bacchetta contro il reattore che non doveva assolutamente fondersi. Lo sguardo azzurro di Howard si posò su ciò che aveva davanti a sé e rimase lì per qualche secondo, momento in cui il ragazzo sembrò visibilmente concentrarsi sull’incantesimo da utilizzare, cercando di richiamare a sé tutte le energie che potesse accumulare, così da scagliare un’ottima magia. Fu così quindi che il ragazzo lanciò il proprio incantesimo legato a plutone contro il reattore, così da tentare di impedirne la fusione, caricandolo di energia elementale astronomica connessa al ghiaccio. Disegnò quindi il simbolo planetario di Plutone, facendolo seguire da una stoccata verso quel reattore in procinto di fondersi, esclamando il nome dell’incantesimo di seguito. “Astra Natura Plutone!” E fu così che il ragazzo decise di aumentare la stabilità di quel reattore e di concedersi anche una seconda chance di riuscita andando, questa volta, ad attingere ad un’altra branca della magia da lui piuttosto adorata: le rune. Vide Jessica utilizzare Sowilu per ridare energia ai cavi che alimentavano la macchina del reattore, e così lui decise di puntare il reattore ed eseguire la stessa tecnica, eseguendo quindi l’incantesimo per ottenere dell’inchiostro, ed andando a disegnare la runa Isaz così da conferire le caratteristiche di “conservazione e stasi” a quel reattore. Tracciato un quadrato, dunque, il ragazzo esclamò l’incantesimo a gran voce. “Atramenta!” E prese successivamente a disegnare la runa che aveva precedentemente immaginato di usare.
    RevelioGDR


    1) Lumos per vederci meglio.
    2) Astra Natura Plutone sul reattore per caricarlo di energia fredda (--> Plutone = ghiaccio)
    3) Atramenta --> disegna la runa Isaz in corrispondenza del reattore per caricarlo delle caratteristiche della runa (conservazione, stasi).
     
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    Blake Barnes ~ Black Opal Annuì alle risposte del dottore, beh si immaginava che fosse un argomento spinoso ed adesso che la sua teoria era stata confermata ne voleva sapere di più! OVvviamente la sua anima da pettegola doveva essere placata, specialmente perchè si era reso conto che i suoi compagni seguivano quelle cose degli alini fin troppo attentamente. Scosse con un notevole disappunto, ma non disse niente. Bastava lo sguardo di Ensor su di se per far si che la sua bocca tacesse anche se le sue espressioni erano evidenti e cristalline. Comunque era un inizio.Io non ho detto che i maghi sono alieni. Ho detto che i babbani pensano che sia alieno tutto quello che sia diverso da loro e di conseguenza si comportano. Di conseguenza, noi per loro potremmo essere definiti tali!Ci teneva alla sua teoria e soprattutto non amava per niente essere contraddetto, ma prima ancora che potesse sentire una sorte di risposta,la luce andò via, delle urla strazianti, il viso pallidissimo del dottore prima paffutello, sorridente e con un colorito roseo sul viso, e dopo di quello luci rosse. La professoressa cominciò a parlare ma quando fu Ensor a farlo e a decidere i gruppi, avrebbe preferito morire soffocato nello spazio. Con Jesse non si erano quasi più parlati da quel giorno all'evento, ad Adamas gli aveva dato un pugno allo stomaco che se lo sarebbe riguardato per tutta la vita, inoltre c'era l'aggravante che lui notava tutto quello che riguardava il suo socio, quindi le mani strette, i patetici tentativi di sminuirsi e dire cazzate ed il suo fare da eroe che non sopportava a prescindere. A lui non serviva essere in nessun modo protetto. Fece un respiro profondo, di tutto quello che gli sarebbe potuto accadere, il suo grandissimo problema era che Jesse teneva la mano di Adamas. Come poteva il dottor Kyen sostenere che non era un alieno? Si morse appena il labbro e poi guardò la loro mappa, poi sentì il predicozzo di Jesse ad Erik e a Cameron e lui guardò Jessica ed Liz. Non disse nulla, ma alla corvina rivolse un occhiolino e si toccò appena il fianco dove avevano il tatuaggio insieme. Si, forse avrebbero dovuto imprimersi una piccola runa che li avrebbe legati, non come parabatai, forse non era neanche pronto ad averne uno, ma qualcosa di simile. Certo Blake, è il momento di fare il romantico questo. Guardò anche Erik e gli diede una pacca sulla spalla. Ti raccomando. Sta attento. Il loro rapporto era sempre stato forte, ma comunque strano. Sorrise appena al moretto ed ignorò completamente Cameron. In fondo gli aveva solo fatto una promessa: se faceva soffrire mia lo avrebbe massacrato. Per il resto non avevano niente da dirsi, oltre al fatto che Blake non sapeva che prendeva spesso di mira Jesse e che avevano anche fatto a cazzotti. Per fortuna aggiungerei. Comunque. Scusi la domanda, ha chiuso le porte per tenere fuori qualcosa da qui, oppure per tenere noi fuori da qualcosa? Perchè in entrambi i casi sarebbe carino sapere. Ok, il suo tono era comunque da Blake, ma quella domanda era lecita. Ma c'era il professor Ensor li e niente poteva essere calmo. Blake rivolse uno sguardo alla professoressa Parton.é brava come dicono? Chiese ad Adamas, lui avrebbe dovuto farci già una lezione nel suo secondo anno, o almeno così credeva. Mentre il ragazzo faceva luce, e Jesse decideva di fare da scudo umano, Blake si guardava intonro e prima ancora di arrivare in quella stanza, riflettè per un momento alla domanda di Adamas. Ha detto che i materiali mal reagiscono ai sigilli astronomici. Vuol dire che se trovassimo delle rune che sostituiscono qualce sigillo potremmo anche cavarcela e credo anche che il reparo non serva a niente. Siamo su una cazzo di nave spaziale, se si rompe un cavo e serviva un reparo il tizio non sbiancava, Ensor non faceva quella domanda come se volesse dire di non sapere qualcosa, e... Si fermò e li tirò entrambi indietro. Cazzo è questa roba? disse facendo notare ad entrambi una pozza piena di roba appiccicosa. Si abbassò leggermente. Lumus sussurrò poi per vederla meglio. Sembra bava. Disse poi voltandosi verso Adamas. Odiava ammetterlo, ed infatti non lo avrebbe fatto ad alta voce, ma aveva ragione. I tutti a cui ti rifrisci tu sono andati dove Ensor gli ha ordinato. Ma possibile che tra i tre sono io quello più attento? Era una domanda davvero sorprendente. Comunque. Se credi che Ensor non ti metterebbe davvero in pericolo, allora credo che in tre anni di accademia, nelle sue lezioni, non ci hai capito niente Adamas. Non aveva paura, ma cominciava ad essere preoccupato. Vocum Astra! Il simbolo di Plutone venne inciso sul suo polso, in maniera dritta, così che - almeno era quello che sperava - il suo intuito potesse aumentare, esattamente come gli incantesimi di ghiaccio. Si, comunque il ghiaccio era in grado di bruciare! Era ovvio, poteva sembrare che aveva fatto qualcosa di diverso, ma no, le scottature continuavano ad essere il suo forte!





    azione 1: lumus per vedere meglio la pozza di bava
    Azione 2: Vacum Astra - Plutone per aumentare il suo intuito


    Interagisce principalmente con il dottor kyen, Jesse Lighthouse e Adamas Vesper. da uno sguardo a Giadì
     
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    Cameron Cohen
    Cameron trovava vagamente interessante l'idea di trovarsi su una navicella spaziale o qualcosa del genere, tuttavia non era abbastanza stimolato... sperava che prima o poi arrivasse qualcuno o qualcosa da combattere, integrando così Difesa, in modo che vi fosse un po' di dinamicità, dal momento che non sopportava in alcun modo la staticità, trovandola a dir poco noiosa.
    Come ad aver sentito i suoi pensieri, qualcosa accadde: le luci andarono via, lasciando il gruppo al buio per qualche tempo, finché un ronzio non annunciò l'attivazione dei generatori di emergenza, che sparsero nella sala una luce rosso sangue, presagio di qualcosa di poco allegro. Proprio quello che Cohen stava aspettando, anche se la sua preoccupazione prima fu che Elisabeth fosse al sicuro, sebbene sapesse la grande capacità della ragazza di cavarsela da sola in ogni occasione, ma non si impedì di lanciarle uno sguardo apprensivo, prima che Ensor dividesse loro in gruppi dopo che il dottore spiegò la situazione in poche parole, facendo intuire che la situazione fosse grave ma non troppo -anche se delle grida avevano fatto presagire il contrario.
    Dottor -come si chiama?- si aggiorni; non so di che incantesimo stia parlando... ma ho capito il concetto affermò, dopo essere stato messo in gruppo con Erik. Sbuffò, non aveva voglia della contagiosa felicità dell'ametrino.
    Preoccupati per il tuo gruppo, Lighthouse si limitò ad avvertirlo, venendo poi assorbito da quel vortice giallo-viola più comunemente chiamato Erik Foster.
    Innanzitutto noi non siamo amici, Foster. Comunque non preoccuparti, non voglio problemi. Annunciò, ben conscio che di problemi ne avesse già abbastanza per conto suo senza aggiungere anche la rabbia di Ensor. Avrebbe tanto voluto andare da Liz e dirle di stare attenta, ma non ne ebbe l'occasione, poiché si trovò ben presto la visuale coperta da una gigantesca mappa del complesso. Mi fido di te, non ti preoccupare Cameron abbassò la mappa seguendo il prefetto ametrino finché non vennero avvolti da una fastidiosa nebbia che però Erik si premurò di scacciare -o almeno, ci provò- e quindi forse avrebbero potuto proseguire fino al corridoio finale dietro al quale si trovava il filtro dell'ossigeno, al quale si sarebbe avvicinato, mirando in quella direzione con la bacchetta Gratta e Netta castò, sperando quindi che del liquido sarebbe bastato per pulire il filtro, ma era meglio essere sicuri. Gratta e Netta provò per la seconda volta, in modo da avere una maggior sicurezza che avrebbe funzionato.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    1 - Gratta e Netta
    2 - Gratta e Netta

    Due volte per essere sicuri v.v


    Jesse Lighthouse Erik Foster Elisabeth Lynch
     
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    I go crazy cause here isn't where I wanna be

    Il sopracciglio si sollevò quando il capo iniziò a rispondere alle loro osservazioni. Le labbra si tesero in una linea dritta, rigida. Odiava essere non compresa ma quel giorno, sulla M.I.S.S., aveva deciso di non giocarsi la carta della polemica. Avrebbe inficiato qualcosa? Probabile. Si sarebbe incazzata? Molto. Avrebbe aperto bocca? No.
    Scelta saggia, visto che a una certa la stazione sprofondò nel buio più totale. La sua mano aveva già afferrato la bacchetta, sguainandola, mentre i sensi erano aperti verso altri dettagli che non fossero urla di terrore e luci lampeggianti. Ensor, che fino a quel momento aveva lasciato spazio a Kyen e Parton, prese le redini della situazione, scavalcando lo scienziato per dividere lui stesso gli studenti in gruppi. Lo sguardo della Lynch era volato sulla figura di Cohen, quasi a sincerarsi che stesse bene e che, soprattutto, finissero nello stesso stesso gruppo. Perché nonostante i loro ultimi trascorsi erano un duo che funzionava bene. Ma se il suo cognome fu il primo ad essere pronunciato dal docente di difesa ad esso non seguì quello del nordico, bensì il prefetto dei Dioptase e quello della sua nemesi. Il destino si stava armando contro di lei. Non c'erano altre spiegazioni. Una maschera di indifferenza accompagnò la capitana verso Ensor e Kyen per ricevere gli strumenti, la mente a memorizzare la sequenza di numeri da usare su un tastierino apposito. Il vero problema era: «Come facciamo ad impedirlo? Rune? Incantesimi di stabilizazione? Ma su quali materiali?» Erano troppe le variabili, nonché la facilità con cui rischiavano di far saltare l'intero posto.
    Come al solito la Whitemore pensò bene di mettersi in testa e comandare il gruppetto, ma alla Lynch non fregava nulla. Non avrebbe seguito le sue direttive a meno che non si rischiasse la vita. La sua ovviamente. Perdere tempo nel dire che come incoraggiatrice facesse schifo? Neanche. Se era vero quello che fu detto a Cohen e Foster sull'ossigeno era meglio non sprecarne in stronzate. Si sporse sulla mappa, fissandone i punti di riferimento e tracciando veloce un percorso come si trovasse su una spiaggia caraibica con un libro di cruciverba e giochini vari e una penna tra le dita per la strada che portava all'uscita di un labirinto piano. Procedevano spediti -la Lynch aveva affiancato la mammina- in quel percorso davvero breve per loro, con la gallese pronta ad attaccare qualora fossero stati fermati da un intruso. O più di uno. Ma perché non vedeva altri membri dell'equipaggio? Perché mandavano un gruppo di ragazzini mal'assortiti a tenere a bada un reattore? Che poi era nucleare o? Non una parola era uscita fino ad ora dalle sue labbra, lasciando che i due spillati avanzassero ipotesi ad alta voce.
    Se la corvina aveva puntato sui cavi e l'olandese sul reattore in sé, la Lynch puntò a rafforzare quella che avrebbe potuto dare davvero del filo da torcere. Con la bacchetta in posizione verticale optò per l'incantesimo di incisione permanente-«Scripta Maneo»- con cui scrisse sulla superficie del reattore la runa dell'equilibrio e della rigenerazione, Laguz. Poi la toccò con la punta del catalizzatore sussurrando un «Canete Runae» mentre nella sua mente iniziò ad evocare il potere dell'equilibrio per ogni singola parte e meccanismo di quel mostro enorme. L'energia, nella sua mente, scorreva fluida dai cavi verso l'enorme macchina. Ogni singola molecola, intera o smembrata, a mantenere quel sottile bilanciamento che era chiamata a svolgere. Di fatto voleva che Laguz unisse i poteri di Sowilu ed Isaz usati dai suoi colleghi. Infine, avrebbe tentato di fare qualcosa di sconvolgente. Alla fine ciò che avrebbe fatto aveva del fantascientifico e forse dell'impossibile, ma perché non provarci? Dopotutto si trovavano nel pieno di una crisi sulla M.I.S.S.! Tracciò una e con tanto di stoccata finale verso il tastierino numerico -e quindi solo la parte meccanica della tastiera- dalle dimensioni davvero irrisorie paragonata all'intera stazza. «Totum Corpus Locomotor». Se il getto di luce blu elettrico fosse riuscito avrebbe dato un unico comando da eseguire. «Se richiesto digita il codice 3456-7751». Perché fino a quel momento si erano occupati solo di quello ma di nuovo la possibilità che ci fosse una grandissima fregatura era proprio dietro l'angolo. Ed un trucchetto semplice come quello avrebbe potuto davvero salvare la baracca, insieme alle rune e simboli astrali usati da Jess e Howie.

    and satisfaction feels like a distant memory




    Azione 1: Scripta Maneo sul reattore con Laguz per avere equilibrio.
    Azione 2: Canete Runae per incantare Laguz
    Azione 3: totum corpus locomotor per far digitare il numero automaticamente dal tastierino. So che è un azzardo ma stiamo parlando di Liz, doveva provarci.

    Oggetti:
    • bacchetta;
    • Bracciale in acciaio ᚨ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali;
    • Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.
     
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    Summer Parton
    28 anni | Docente di Astronomia (?)

    Dividersi negli horror non è mai una buona idea, ma chi poteva sapere se gli studenti stessero vivendo un film dell’orrore vero o una parodia alla Scary Movie? L’unica cosa che importava agli adulti, in quel momento, era dare ordini apparentemente senza senso a degli studenti facendoli lavorare gratis e non a del personale pagato procedere, e nonostante il Dottor Kyen si fosse palesemente innervosito, non si poteva fare a meno di eseguire gli ordini.
    Giusto?
    “Oh, ottima domanda: i portelloni si chiudono appena manca la corrente principale, per preservare l’ossigeno presente nell’aria e la forza di gravità tramite un sigillo astronomico. Nel momento in cui entra in gioco il generatore d’emergenza, si possono riaprire, come ora…”; lo scienziato sbiancò un pelo di più, se possibile, ma non diede a vedere cosa lo preoccupasse.
    “Noi staremo qui, a coordinare le squadre appena possibile e a ricalibrare… beh, ciò che deve essere ricalibrato”, sentenziò Summer, con una voce neutra e impassibile, che non avrebbe convinto gli studenti al 100%.

    Barnes, Lighthouse e Vesper - Generatore
    Il Chorium Runae con Wunjo di Jesse parve funzionare, e questo aiutò a placare un poco l’animo del Prefetto sulle sorti del suo Prefetto-batai Erik; questo narratore non può dire se la richiesta rivolta a Cameron avesse sortito un qualche effetto, ma perlomeno Jesse si sarebbe avviato alla meta un poco più tranquillo. Questo, unito al suo incedere più cauto del solito e alla protezione da elettricità che si era applicato lo aiutò ad evitare di sentire ciò che invece sentì il suo ragazzo, che aveva inavvertitamente messo la punta della scarpa destra nella pozza di bava; l’intervento di Blake fu provvidenziale per evitare che ci scivolasse completamente dentro, subendo quindi solo una piccola scossa elettrica che lo attraversò da testa a piedi - o meglio, viceversa. Forse la scarica adrenalinica servì a far funzionare il Lumos Astralis dell’Ametrino, permettendo di vedere al Triangolo-No altre piccole pozze di bava, più nascoste; sembravano avere la forma di ventose dotate di… denti? Alcune di queste avevano poi una certa sfumatura giallognola che non aiutava certo a ipotizzare si trattasse di qualche animaletto puccioso.
    Il Reparo, come profetizzato da Blake, non funzionò: forse l’adrenalina era finita, o forse effettivamente non c’era niente di rotto e qualcosa stava creando un malfunzionamento? Qualcosa che agli studenti parve di vedere con la coda nell’occhio alla luce del Lumos di Blake; qualcosa che il Cave Inimicum di Adamas non captò?
    Richiamare il potere di Plutone ed essere silenziosi erano due buone idee, in fondo.

    Foster e Cohen - Filtro dell’ossigeno
    Il suggerimento di Jesse sulla necessità di essere in tre passò non commentato, più che altro perché i docenti stavano affidando anche ad altre coppie di studenti altri compiti minori; probabilmente, reputavano il filtro uno di questi.
    Il Ventus del Prefetto degli Ametrini fu utile per due ragioni; dissipò la nebbia, che più che nebbia in realtà parve sembrare condensa dovuta al fiato di qualche essere non visibile, ed evitò che il gruppo la respirasse a pieni polmoni. La nebbia rimase tuttavia, con una parvenza quasi solida, ai lati del corridoio; nel momento in cui Cameron usò il Gratta e Netta sul filtro non scomparve, ma fu come risucchiata da qualche parte.
    La coppia Ametrino e Dioptase non avrebbe potuto fare a meno di sentire un rumore che ricordava un respiro profondo e regolare, nonostante talvolta sembrasse interrotto da qualche rantolo; l’odore dell’aria era meno stantio, ora che Cameron aveva pulito il filtro, ma quanto sarebbe durato?
    Per i prossimi due turni Erik gode di un bonus di +1 ad azioni ed Incanti di Percezione grazie alla runa Wunjo.


    Lynch, Whitemore e Van Leeuwen - Reattore
    Jessica aveva finalmente sviluppato un certo grado di istinto materno, in barba a tutte le malelingue; il suo intervento da leader avrebbe forse meritato qualche punto in più per i Black Opal… se qualche prof fosse riuscita a vederla.
    L’inserimento del codice andò a buon fine - almeno, quello manuale, nonostante bisogna ammettere che il tent, resettando il countdown del macchinario: chiunque avesse deciso di progettare quel reattore, doveva aver sperato che non ci fosse mai un calo di tensione, vero?
    Le rune Sowilu, Isaz e Laguz, nonché quella astrale di Plutone, fecero quindi il proprio dovere… o almeno, così parve: il gruppo avrebbe notato che il borbottare del reattore si spense del tutto. Certo, non erano ingegneri, ma ciò dette loro buone speranze che non esplodesse nell’immediato, e gli permise di concentrarsi maggiormente sui dintorni; se avessero teso l’orecchio, oltre che l’occhio, avrebbero finalmente capito che le ombre che parevano seguirli nel corridoio non fossero completamente silenziose.
    Talvolta, infatti, avrebbero udito un flebile sibilo, quasi come quello di un coltello da lancio lontano che fendeva l’aria.

    Tutte le squadre
    All’improvviso, un ronzio elettrico avrebbe interrotto il silenzio.
    “Una delle squadre ha già completato la sua missione, senza intoppi: vi comunichiamo che abbiamo ripristinato l’interfono della M.I.S.S., e a breve dovremmo avere anche le telecamere - almeno quelle ad infrarossi. Se parlate rivolgendovi a noi, possiamo rispondervi!”

    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Vi state divertendo a stare sulle spine? E quanto? Mandate NOME DI LUI+NOME DI LEI al 3456-7751 per calcolarlo, nell’attesa dell'esito di Brian!


    Edited by Summer Parton - 16/11/2021, 16:37
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Domandare in caso di incertezza non era mai sbagliato. Ciò valeva sia a scuola sia nella vita e benché per il dottore le manovre da eseguire fossero scontate, non fu strano scoprire che così non fosse anche per gli studenti. Per i cavi dipenderà dalla situazione che vi si presenterà davanti. Se sono danneggiati il Reparo basterà, se sono scollegati allora basterà ricollegarli. Affermò con lo sguardo rivolto su Jesse, fulminandolo subito dopo quando gli chiese se fosse sicuro di voler accoppiare Foster unicamente con Cohen. Le mie scelte sono sempre ben ponderate. Lo sguardo Trovo quasi imbarazzante costatare che ho più fiducia io nelle sue capacità che il suo parabatai. Non disse quelle parole a voce alta per non far perdere la concentrazione ai due ragazzi. Per quanto volesse tutti morti, ci teneva a non far brutta figura come insegnante di un'accademia tanto rinomata.

    Il gruppo formato da Jesse, Adamas e Blake non ebbe molta fortuna con il loro intento. L'incantesimo di Adamas avrebbe sicuramente funzionato, ma il problema non erano i cavi danneggiati, bensì la bava che li ricopriva. Per l'ametrino fu evidente: il suo incantesimo non riuscì ad andare oltre a quella vischiosa sostanza e oltre a ciò non parevano esserci danni. Ciò che venne in mente ad Adamas fu che quella bava agisse da materiale isolante e che quindi finché non si sarebbero liberati di essa quel generatore elettrico non avrebbe funzionato.
    Tutto fantastico, ma tutta quella bava da dove proveniva? Jesse e Blake se ne accorsero a loro discapito. Un gigantesca goccia di bava cadde in testa ai due opali, i quali alzando lo sguardo avrebbero visto chi era attaccato al soffitto. La creatura spaziale che vi si parava di fronte era a voi sconosciuta. Il suo aspetto era ben diverso da qualunque altra creatura da voi studiata: il corpo principale aveva la forma di un grosso cervello dal quale partivano una miriade di tentacoli con sporgenze dentate. A rendere la sua immagine grottesca fu quella di un grosso becco da cui fuoriusciva la bava e prima che gli studenti ebbero modo di reagire, ben due tentacoli si avvolsero intorno a Jesse e un secondo fiotto di bava bagnò completamente la bacchetta magica di Blake. Gwhaaaaa! Gwhaaaa! Starnazzò con voce acuta e sgraziata. Tutti voi in grado di sentirla cominciaste ad aver un fortissimo mal di testa.

    La nebbia situata nella zona di Erik e Cameron purtroppo non si dissipò del tutto, ma se non altro trovarono il filtro dell'ossigeno. Il gratta e netta non funzionò poiché controllando meglio all'interno del filtro c'era un aculeo che impediva al macchinario di ripulire l'aria. Era necessario rimuovere l'aculeo in qualche modo o far in modo che non bloccasse il filtro.
    Il respirare di una creatura situata a un angolo della stanza si fece sempre più forte, finché una marea di aculei non si liberò dalla nebbia, colpendo Erik e Cameron in più punti. Improvvisamente la creatura spaziale aprì il suo unico e brillante occhio giallastro e muovendosi in direzione dei due giovani la creatura mostrò il suo aspetto. Non disponeva di una stazza insormontabile, ragion per cui non fu difficile da immaginare che puntasse tutto sulla sua rapidità. Gli aculei che aveva scagliato addosso ai ragazzi si rimarginarono lungo la sua schiena e zampe affilate più che mai erano seconde solo ai suoi denti aguzzi.

    Il gruppo composto da Elizabeth, Jessica e Howard riuscì a completare la sua missione, ma a nessuno dei tre sfuggì il suono di quello che poteva sembrare un oggetto metallico scalfire uno parete della stazione spaziale. Man mano che la creatura avanzava una figura imponente si presentava dinnanzi a a voi. Non brandiva nessuna arma metallica, il rumore era generato dalle sue zampe superiori. Da quella distanza la loro forma ricordava quella di due resistentissime falci pronte a squarciare la vostra pelle per cibarsi di qualunque cosa resterà del vostro corpo. La creatura scattò rapidamente verso di Howard e sfruttò le proprie ali per darsi una maggiore spinta. Atterrò il giovane prefetto, si posizionò sopra di lui e alzò con fermezza la zampa sinistra con l'intenzione di piantarla sul viso del giovane.
    Intanto dalla sua coda sparò una sorta di rete vischiosa che intrappolò Jessica. La prefetta poteva ancora scagliare degli incantesimi anche se coperta, ma secondo dopo secondo avrebbe percepito la propria pelle corrodersi.

    RevelioGDR


    La lezione finalmente va avantiiiii!
    Permettetemi di anticiparvi che ci saranno due post di combattimento, quindi permettetemi di anticiparvi alcune cose per il combattimento:

    - Avete piena libertà di muovere la creatura spaziale (riguardo alle loro abilità sfruttate pure le descrizioni che vi ho dato o se avete dubbi scrivetemi pure in privato)
    - Non terminate il post con la morte del mostro
    - Strategie sinergiche tra i membri di un gruppo saranno molto apprezzate
    - Potete utilizzare quanti incantesimi volete, considerate però che dovranno essere necessariamente almeno uno offensivo e uno astronomico
    - Non dimenticatevi della task del dottore
    - Mi raccomando, come sempre evitate comportamenti che possono sfociare nel power playing

    Scadenza: domenica 21 alle 23:59
     
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    Jessica Whitemore
    Jess rilassò le spalle solamente quando il ronzio del reattore cessò, rivelando che probabilmente per il momento erano salvi, erano riusciti ad impedire che il reattore di surriscaldasse troppo, finendo per esplodere. In quel caso, sarebbero stati tutti nei guai.
    Solo allora riuscì a concentrarsi su tutto ciò che circondava lei, Elisabeth ed Howard. Le ombre che avevano seguito i tre lungo tutto il corridoio e che aveva cercato di ignorare, forse non erano così innocue. Ad intervalli regolari e troppo vicini, sentiva il sibilo di qualcosa... pareva che qualcuno stesse lanciando loro coltelli invisibili e privi di sostanza. Stava per dire qualcosa, tipo che fosse il caso di andarsene da là, quando un ronzio diverso da quello del generatore, pervase la stanza. Dopo un momento con il fiato sospeso, una voce raggiunse le sue orecchie, rassicurandola.
    Ricevuto confermò Jessica a voce abbastanza alta. Non sapeva dove fossero i microfoni, quindi così facendo evitava di essere ignorata.
    Quando però il rumore prodotto dalla voce sparì del tutto, riuscì a sentire qualcosa di più inquietante, una specie di rumore metallico che graffiava contro una parete.
    Non fece quasi tempo a realizzare si trovasse di un insetto gigante con due enormi falci al posto delle zampe anteriori -era orripilante- che questi si avventò contro Howard, schiacciandolo con il proprio peso e costringendolo a terra. HOWARD! Esclamò la giovane, ma non riuscì a fare niente poiché una specie di rete appiccicosa, che la costrinse contro il muro, imprigionandola completamente. Cazzo, che merda è- stava dicendo, ma la sua pelle iniziò a corrodersi, provocandole da prima un estremo fastidio ed in seguito vero e proprio dolore. Era difficile pensare in quella situazione, ma qualcosa avrebbe dovuto fare.
    Puntò con difficoltà la bacchetta verso la rete, cercando di concentrarsi per quanto le sarebbe stato possibile. Diffindo esclamò, sperando che l'incanto tagliasse la rete, permettendole di essere libera, sebbene sulle braccia aveva brutti segni rossi. Una volta parzialmente libera, avrebbe puntato la bacchetta contro il grosso corpo dell'insetto che voleva mangiare la faccia ad Howard. Everte statim! Scelse per lanciare via la creatura dal compagno e permettergli di alzarsi. Cercò di togliersi di dosso i residui della rete, rabbrividendo al ricordo del contatto con la sua pelle, poi gettò un'occhiata ad Elisabeth. La odiava ma in una situazione di emergenza come quella, avrebbero dovuto fare squadra e lei era la più grande -almeno in termini di anno- perciò si eresse ancora una volta a guida del gruppo. Per favore, controlla che non ce ne siano altri! Usare la formula di cortesia con lei non fu affatto semplice, tuttavia necessario se voleva sperare che collaborassero. E poi la collaborazione era essenziale per il gruppo, no?
    Incarceramus! Esclamò in direzione del mostro, mentre delle catene andavano ad avvolgersi attorno al corpo dell'insetto, assicurandolo. Jess si avvicinò al biondo, allungandogli una mano. Ehi Howie, stai bene? Domandò preoccupata, eseguendo con lo sguardo un rapido check per assicurarsi che non fosse ferito in alcun modo. Forse avrebbe dovuto pensare alle sue, di ferite, ma non ne aveva il tempo. Wow, è incredibile... questa creatura è così strana. Non uccidiamola. Fece una smorfia dolorante, poi alzò lo sguardo verso il compagno. Potremmo esaminarlo, sarebbe interessante scoprire da dove viene e qualsiasi altra cosa. Magari anche prelevare qualche campione di saliva o qualcosa del genere. Che dite? Domandò, rivolgendosi anche alla sua nemesi numero uno. Ti posso affidare questo compito? Domandò con dolcezza ad Howard... sapeva che almeno lui l'avrebbe ascoltata. Astra Congrego mormorò intanto, disegnando il simbolo di Venere. Chissà, Morrigan sarà fiero di me se mi porto a casa un famiglio del genere pensò, tenendo la sfera sul palmo della mano.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Azione 1: Diffindo sulla rete
    Azione 2: Everte Statim sul mostro
    Azione 3: Incarceramus sul mostro
    Azione 4: Astra Congrego Venere (Non lo lancia per ora)
     
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 19 anni | III Anno

    Essere apostrofati da Blake: da quanto è che non gli capitava più? Forse era il genere di persona che funzionava emotivamente come la dinamite: se lo lasciavi stare era completamente innocuo.
    ‘Ma quale forse - è così.’
    “La Parton, dici? Beh, è preparata, ma anche parecchio strana; ho sempre difficoltà a capire se scherza o sta dicendo la verità. E sembra apprezzare quasi allo stremo il politicamente corretto, chi sa perché.”
    A dimostrazione che alcune relazioni riprendono a funzionare se le lasci decantare in un angolo, il suo frenemy lo salvò; certo, la scossa che sentì non fu piacevole, ma almeno non era stato folgorato in pieno.
    “Uh - grazie, Blake! Non voglio immaginare cosa sarebbe succ… ehi, ma quelli sono morsi?!” disse, indicando i piccoli segni di denti lungo il generatore.
    “Non mi ispira proprio per niente.”
    L’apparizione della Creatura fu orripilante, quasi quanto il mal di testa che seguì il suo urlo: la mano sinistra di Adamas corse a stringere le sue tempie, mentre il ragazzo aggrottava la fronte per pensare.
    “Aaah - facciamolo smettere vi prego. Astra Natura Marte!” urlò l’Ametrino, mentre vergava il simbolo di Marte inverso in modo tale da indebolire il mostro - perché di quello si trattava.
    “È più debole al fuoco - o almeno spero! Farfallus Explodit! Nebula Iunctam!”
    Mentre formava una piccolissima stella di neutroni magica, non poté dare a meno di pensare: sarebbero riusciti a sopravvivere? O avrebbero lasciato le loro spoglie mortali nello spazio (o in una creatura spaziale), in attesa della morte termica dell’universo?
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Astra Natura Marte inverso sulla Creatura Oscura, per diminuire la sua resistenza al fuoco; Farfallus Explodit; Nebula Iunctam stella di neutroni.
     
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    Blake Barnes ~ Black Opal Sospirò sorridendo appena alle parole di Adamas. Ecco, quella professoressa sembrava essere veramente particolare. Chissà perchè gli astronomi erano tutti strani e sciroccati! Il professore Salvatore era strano ed ambiguo, lei era strana e con una tendenza al sadicismo, si le si leggeva leggermente in faccia quello, ed anche ad Hogwarts non erano poi tutti normali quelli che aveva avuto di professori. Forse era la materia che rendeva le persone in quel modo, ma comunque in quel momento, non era quella la priorità. No, non oso immaginare a quanto avrebbe pianto Jesse. Ma mentre lo diceva, si girava per vedere i morsi che aveva indicato Adamas, una goccia di bava gli cadde letteralmente in testa e quello lo fece rabbrividire e soprattutto assumere un'espressione così schifata che quando la toccò e cercò di levarsela da dosso, gli venne un conato di vomito. Ma che cazz... Neanche il tempo di dirlo che i suoi occhi celesti si alzarono verso il soffitto vedendo quella creatura assurda. La bacchetta venne presa, sgrullata con una botta di polso convinta per levare la bava da sopra. Annuì alle parole di Adamas. Se vi state chiedendo se Blake stava ignorando Jesse, la risposta è si. Ma c'erano 3 cose che non si dovevano fare in sua presenza, una delle tre era, appunto, toccare Jesse in qualunque modo possibile. Jesse era suo. Ehi! stava per dire qualcos'altro quando il suono di quel coso gli entrò in testa, facendogli scoppiare un gran mal di testa. aaaaaah. Stazittocazzo! Non ce la fece, fu più forte di lui. Cercò, comunque, di concentrarsi.Incendio! Sapeva che doveva puntare alla testa, ma punto ai tentacoli che stringevano Jesse, cercò di puntare il più lontano possibile da lui, ma se il suo incanto fosse riuscito a dovere, quel coso avrebbe almeno dovuto allentare la presa sul suo non fidanzato, non parabatai e non altro. Segrègo tre linee orizzontali vennero tracciate a mezz'aria e subito dopo un cerchio. Se tutto fosse andato bene, Blake avrebbe cercato di insonorizzare e quindi creare una barriera per tutti e tre in maniera tale da non subire ancora quel suono assurdo ed assordante. Guardò Jesse. Stai bene? Chiese semplicemente. Era arrabbiato con lui, ma era il suo migliore amico e nessuno poteva fargli male a parte lui. Jesse era suo in tutto e per tutto e quello, nessuno avrebbe mai dovuto e potuto cambiarlo.




    Azione 1: Incendio sui tentacoli che stringono jesse.
    Azione 2: Segrègo per formare una barriera sonica per rendere meno acuto il suono che li sta storndendo.
     
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Forse gli alieni non cercavano cervelli, e nel caso Jesse ne sarebbe stato provvisto di uno ben poco usato, ma la piccola riserva extra di coraggio di Adamas pareva molto felice di poter essere tra le stelle con lui, aldilà di alieni, Blake e docenti folli.
    'Uh beh... meglio con me che senza di me... anche se era meglio non farlo proprio' gli imprevisti erano all'ordine del giorno e guardandosi attorno Jesse non poté non constatare di essere con tutte le persone alle quali teneva, cosa che gli avrebbe permesso almeno di provare a proteggerle, e nel caso odiarsi per non esserci riuscito 'Ma almeno.. posso provare'
    I gruppi furono assegnati e Jesse provò emozioni contrastanti nel ritrovarsi in quel curioso triangolo, il quale, comunque, rispetto ad altri, non sarebbe neanche stato male.
    "O per esempio mandare chi è pagato per farlo?" sussurrò di rimando al suo parabatai, odiando specialmente la divisione di Erik, per lui assolutamente inconcepibile, del resto aldilà di cosa potesse pensare il sadismo paranoide di Brian, Jesse era certo delle potenzialità dell'amico, ma era altressì certo della deficienza di Cameron, che aveva ampiamente dimostrato di essere, almeno dal suo punto di vista, più una palla al piede che un supporto 'E già sono in due a fare qualcosa che manco sappiamo cosa sia... ci manca solo che lo fai con una palla al piede'
    Ma ovviamente no: la scoccata di Brian chiarì che i gruppi quelli erano, cosa che frustrò non poco il castano, che però non si oppose 'Tanto non gliene frega un cazzo di noi. E si vede nelle scelte che fa.' decretò in cuor suo, scoccando anche per questo un'occhiata venefica a Cameron "Lo faccio. Ma mi preoccupo anche del mio parabatai. Specialmente se ci sei tu di mezzo a far danni." e detto questo se ne andò, ricordandosi ancora una volta perché lui ed Elisabeth avessero un certo feeling 'Chi si somiglia si piglia... ma almeno Elisabeth è solo stronza, non anche cretina.' il che fungeva da ulteriore motivazione al fatto che non avesse obiettato al suo assegnamento e certamente non si sarebbe opposto ad un suo spostamento nel gruppo di Erik.
    'E ora... pensiamo a noi' si disse lui, avanzando davanti a tutti e cercando di schermare i ragazzi da eventuali pericoli, cosa che gli riuscì meno bene dell'atteso, forse anche perché i suoi compari erano comunque afflitti dalla febbre del furetto, che li spingeva ad andare in giro, osservando bave e strani morsi.
    "SEGUITE IL MIO PERCORSO, STATE ATTENTI!" affermò lui, ringhiando come avrebbe ringhiato un barboncino, spaventato da quello che aveva rischiato Adamas e pertanto anche arrabbiato, sospirando poi alla battuta di Blake 'Uff... ma io non piango sempre...'
    Arrivati all'obbiettivo, Adamas fu il primo a tentare un piano, ottenendo risultati contrastanti, forse anche a causa della melma che ricopriva la loro vita i cavi 'Ma che sta succedendo?' si chiese lui, nel mentre Blake dimostrava di avere due orecchie ed un cervello attivo quando voleva, spingendo Jesse a rispondere con un cenno del capo "Beh... sei Blake: quando ti ci metti, chi ti ferma?" domandò lui, allargando le braccia, salvo poi levarsi nell'aria un urlo da parte di una creatura.
    "CHE CI FA UN VADEMON CON IL BECCO QUI?!" gridò lui in risposta all'apparizione del cervello tentacolare, che poi ovviamente decise di seguire i loro istinti e quindi fare del bondage con Jesse, sbavare sulla bacchetta di Blake e lasciare Adamas libero di mettere la sua bacchetta a disposizione di tutti.
    'Alieni... ci sono davvero... degli alieni?' si chiese lui con un filo di panico, sgranando gli occhi e poi volgendo lo sguardo ai suoi compari, altrettanto agitati, per quanto Adamas avesse un piano che ruotava attorno al fuoco.
    'Ok... fuoco!'
    Che quell'alieno lo volesse mangiare, studiare o anche solo mettergli una sonda rettale, restava il fatto che lui non poteva permettere lo facesse davanti al suo ex migliore amico e al suo fidanzato, né poteva permettere che facesse una cosa del genere a loro o mandasse in malora la stazione spaziale uccidendoli tutti, sicché fece ciò che gli riusciva meglio: mise in gioco la sua vita.
    "Nebulandromeda" Jesse fece affidamento sulla sua incredibile muscolatura per ribellarsi all'avvolgibotta nemico, cercando almeno di liberare un braccio e tracciare sopra di sé tre rotazioni per riuscire a generare il pulviscolo stellare che, sperava, colpendo la creatura (a lui troppo vicina) e i suoi tentacoli, l'avrebbero spinta alla ritirata.
    La magia avrebbe bloccato in quel luogo anche lui, ma ciò gli andava bene, specialmente se le urla della creatura fossero state coperte dalle capacità carismatiche di Blake "Vestis" avrebbe infatti enunciato, cercando di creare delle vesti ignifughe, andando poi con la bacchetta ad indicare la creatura "Incarceramus" inghiuse poi, provando a creare delle funi in magnesio che potessero facilmente ardere sotto gli attacchi incediari del gruppo, seguendo la filosofia del ragazzo che il gruppo vinceva sempre sui singoli.
    "Gratta e netta!" avrebbe ordinato sui cavi, cercando di liberarli dalla bava senza danneggiarli, volgendo poi uno sguardo a Blake "Sto bene: sono nato per questo!" avrebbe detto, cercando poi anche Adamas "Sistemiamo i cavi e prepariamoci un bel alieno arrosto per questa sera!" propose lui sgranando poi gli occhi.
    'Uh... ALIENO!' realizzò lui, alzando la mano "Salve signor Alieno, sono Jesse Lighthouse: che ne direbbe di non distruggere la nave spaziale ed inaugurare tra i nostri mondi una allenza all'insegna della pace e della reciproca collaborazione?" proose lui, proponendo il saluto di Star Trek perché sì.
    RevelioGDR


    Preciso solo che avendo TEC>25 posso decidere il materiale delle funi di incarceramus.
     
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    Cameron Cohen
    La misteriosa nebbia pareva poter essere tagliata con il coltello, tanto era densa, ma venne spinta via da Erik... tuttavia non fece cenno di voler scomparire del tutto, rimanendo ad aleggiare su un lato del corridoio, permettendo però loro di arrivare al filtro d'ossigeno senza respirare quello che sembrava già lo scarto del respiro di qualcun altro, tuttavia il ragazzo non volle pensarci. Il tuo parabatai sussurrò quella parola come se lo disgustasse è un tipo... parecchio fastidioso disse ad Erik, giusto per conversare, anche se forse non era il modo migliore, ricordandosi le sue frasi e la sua occhiataccia.
    Il suo incantesimo non funzionò come avrebbe voluto, ma sicuramente rese l'aria un poco più respirabile, sebbene non fosse ancora completamente buona.
    Si spinse in basso, accucciandosi ed osservando cosa ci fosse che effettivamente stava bloccando il filtro e fu allora che lo notò. Qui c'è una specie di aculeo, sicuramente non verrà via con un incantesimo di pulizia, dobbiamo inventarci qualcos- stava informando il prefetto ametrino, quando una pioggia di aculei cadde su di loro, provocandogli ferite non troppo gravi, ma comunque fastidiose. Merda. E quello che cazzo è?! Sbraitò, vedendo la creatura che era apparsa tra la nebbia e sembrava... no, non assomigliava a nessuna creatura che avesse mai visto e si vedeva che si trovavano su una stazione spaziale, così vicini ad alieni. In effetti con tutte le creature che avevano visto in quegli anni ad Hidenstone, la possibile esistenza degli alieni non avrebbe dovuto stupirli più di tanto.
    La creatura sembrava veloce ma debole o quantomeno, non impossibile da sconfiggere. Doveva pensare in fretta a come sbarazzarsene... e lui odiava pensare, se poteva evitarlo, però quella situazione non era tra quelle. Depulso esclamò, per evitare che si avvicinasse; gli incantesimi offensivi erano da sempre il suo forte, perciò non ci pensò nemmeno ad usare una strategia alternativa. Non sapeva se tutto quello faceva parte della verifica ma non gli interessava di prendere un voto eccessivamente alto, gli bastava non essere infilzato da un aculeo. Foster, occupati tu di quel coso. Uccidilo, fai quello che vuoi, fotti anche un paio di aculei magari, magari ci saranno utili. Io mi occupo di 'sto cazzo di filtro. Tornò ad affaccendarsi con il filtro, confidando che Erik gli coprisse le spalle. Non si fidava particolarmente ma gli volse la schiena, consapevole che avrebbe potuto trovarsi trapassato da un momento all'altro e sperava solo che l'altro non lo avrebbe permesso. Reducio mormorò in direzione dell'aculeo che bloccava il filtro, sperando di ridurlo a dimensione portachiavi per farlo scivolare via dal filtro liberandolo definitivamente. Si concesse di pensare a cosa stesse facendo Liz, solamente per un secondo, sperando tutto stesse proseguendo liscio, anche alla luce del suo aperto odio per la Whitemore. Sospirò.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    1. Depulso per allontanare il mostro
    2. Reducio per rimpicciolire l'aculeo e sperare si sfili via

    Erik Foster
     
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    Ametrin
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    La nebbia si ritirò come la neve al sole, tuttavia non del tutto. Erik crucciò la fronte, senza perdere per un solo istante la concentrazione. Aveva la classica sensazione di essere osservato, ma da chi non era dato sapere. Il silenzio faceva da padrone e il buio non aiutava di certo. Poi Cameron provò a far conversazione, facendo compiere a Erik un salto di mezzo metro. AIUTO! Ruotò immediatamente lo sguardo verso Cameron. Acciderbolina, amicone, mi hai spaventato! Il dioptase poco fa aveva chiarito come non fosse un amico dell'ametrino, ma forse ciò a Erik non era ancora ben chiaro. Oh, beh, come dico sempre a Mr Bobblepop, il mio tasso-peluche, non si può essere amici di tutti. Mostrò un sorriso comprensivo e annuì alle sue parole. Prima o poi riuscirete a capire quanto entrambi siate speciali. E parlo anche di te Cam-Cam. Sono certo che in fondo al tuo animo c'è del tenero. Il tono era allegro e nulla avrebbe potuto distruggere l'umore dell'ametrino o così pensava.
    Dalla nebbia fuoriuscì una creatura a dir poco abominevole e da essa vennero scagliati chissà quanti aculei. Purtroppo il prefetto fu colto di sorpresa e non riuscì a proteggersi in tempo. Cavoletti, brucia! L'aculeo era affilatissimo e la spalla che era stata colpita cominciò a sanguinare. Cam-Cam, tu stai bene? Le ferite che riportava il dioptase non parvero gravi, ma comunque reputò giusto agire. Innerva! L'obiettivo era il suo compagno di disavventure, mentre pensò a come rispondere alla giustissima domanda che gli era stata posta: quel demonio cosa cavolo era? Dato l'ambiente in cui ci troviamo temo sia una creatura spaziale, ma è ostile! E non immaginava quanto. Dopo aver parlato gli aculei intorno al proprio corpo si rimarginarono. Stava per attaccare nuovamente, ma a questo giro Foster fu attento: Protego Astralis! Il simbolo che vi disegnò fu quello di Urano e una folata di vento respinse gli aculei, rispedendoli al mittente. L'idea era ottima, purtroppo però l'agilità della creatura si rivelò vincente, riuscendo così a schivare ogni aculeo. Cavoletti!
    Ruotò lo sguardo verso Cameron mentre la spalla continuava a far male a causa del precedente aculeo. Dobbiamo collaborare. Il suo amicone riuscì a centrare la creatura con un Depulso e quello era il momento adatto per sfruttare il vantaggio numerico. stalagmite Evocationis! Dal muro verso cui stava andando a sbattere la creatura si generò un'affilatissima e appuntita stalagmite che infilzò il loro avversario. Va bene, Cam-Cam, lo terrò impegnato, ma se ti serve una mano non esitare a urlare forte e chiaro il mio nome. Io ti proteggerò. Una terza ondata di aculei si generò dal nemico, ma Erik fu pronto. Protego Astralis! Ancora il simbolo di Urano, ma non v'erano parole per descrivere lo stupore di Erik quando non vide più la creatura. Aveva usato l'incantesimo per distrarlo, scattando lungo i lati della stanza, tentando poi un attacco corpo a corpo. La bestia spaziale saltò addosso all'ametrino, travolgendolo e sferrando due fortissime artigliate contro il suo petto. I vestiti vennero squarciati e una grande quantità di sangue fuoriuscì dalla carne che venne trapassata come burro. Diffindo! L'obiettivo era quello di ferirlo dapprima nella zona delle gambe per impedirgli i movimenti, dopodiché doveva sbarazzarsi del suo corpo. Era pesantissimo. Everte Statim! Con l'incantesimo lo scaraventò in aria e ne approfittò per rotolare a destra, dopodiché ripuntò il catalizzatore in aria. Astra Congrego. Era ancora sdraiato a terra, nel palmo della sua mano si generò una sfera carica di energia e poiché aveva sfruttato il simbolo di Giove, sperava vivamente che quella creatura perisse folgorata.
    Cam-Cam, quanto tempo ti serve ancora?



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    Una volta che la milf del gruppo aveva inserito il codice quello strano rumore era cessato e -per quanto potevano saperne loro- il pericolo scampato. Ciononostante la figlia d'arte aveva castato una magia trasfigurativa sul tastierino per prevenire eventuali interferenze od impegni, anche se non aveva compreso se questo fosse andato a buon fine o meno. Con tutta probabilità avrebbe avuto modo di scoprirlo una volta che il caso si fosse presentato e non a scatola chiusa. Il punto fermo però rimaneva uno: era stata lei a invocare l'ira funesta di chissà quale divinità galattica o semplicemente erano sfigati per natura? Perché dopo un ronzio elettrico che avvisò loro che una delle squadre avesse completato la missione -erano loro? o altri? e nel secondo caso perché non sembrava esserci alcun allarme?- e con la Whitemore a tentare il linguaggio dei drama polizieschi sulla M.I.S.S. un nuovo rumore fu in grado di farle accapponare la pelle. Oggetto contro metallo e non un ticchettio simile ad un lavandino che gocciolava acqua. E poi... la vide. Una creatura orrorifica, un insetto gigante che per zampe sembrava avere delle armi affilate. Nessun suono uscì dalla sua bocca per avvisare il prefetto dei Dioptase che venne atterrato e con uno degli arti minacciato. Lo sguardo cercò la corvina per avere un supporto ma il mostro si era occupato anche di lei. «Merda!» pensò, mentre la sua mente viaggiava veloce. Non aveva il suo dannatissimo bastone con lei, ma... rapida tracciò un quadrato con all'interno il simbolo planetario di Giove. «Protego Astralis». Armata di scudo planetario la Lynch cercò di far leva sulla sua forma fisica, correndo dritta verso le fauci del mostro con lo scudo davanti a lei e pronta ad utilizzarlo anche come arma. L'intento era di far leva con il braccio per scacciar via l'arto che minacciava la vita dell'olandese e, al tempo stesso, per via dell'impatto sferrargli una scarica elettrica. Probabilmente non avrebbe avuto grande forza, ma era pur sempre meglio di nulla, visto che Veronica si era liberata scagliando contro l'essere un Everte Statim. Lei, giusto per andare sul sicuro, gli scoccò -al mostro, non a Jess- una stoccata. «Petrificus Totalus». Lo sguardo tra le due si intrecciò, con parole cortesi che lasciarono le labbra di chi aveva fatto la conoscenza di tanti uccelli e che non videro in risposta alcun odio palese. Un piccolo cenno del capo e la Lynch, tenendo sempre a tiro di bacchetta l'essere si spostò per ripercorrerne i suoi passi per vedere se altri, come lui, fossero pronti all'agguato. Ma prima di farlo tracciò sowilu sull'interno del polso destro. «Chorium Runae». Con la speranza di esser benedetta da una vista ad infrarossi, per evitare passi falsi e spiacevolezze in generale. «Appena finite di prendere quel che dovete, raggiungetemi», sentenziò, andando di fatto ad assumere la posizione di sentinella, con un incantesimo già pronto nella mente e nel catalizzatore qualora le fosse servito. Un semplice ed inflazionato «Flipendo» qualora un fratello del mostro che avevano atterrato (?) fosse nei paraggi.


    and satisfaction feels like a distant memory




    Azione 1: protego astralis giove
    Azione 2: carica il mostro con lo scudo alla mano prima che Jess vada di everte
    Azione 3: Petrificus totalis sul mostro post everte di Jess
    Azione 4: Chorium Runae sowilu
    Azione 5: Il flipendo è carico qualora dovesse esserci un nemico.

    Oggetti:
    • bacchetta;
    • Bracciale in acciaio ᚨ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali;
    • Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.


    Howard H. Van Leeuwen e Jess.
     
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