Lezione Astronomia&DCAO Triennio 21/22

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    DCAO & Astro
    Brian Ensor | Summer Parton

    Quale congiunzione astrale avesse deciso che fosse un’importante occasione di apprendimento, per gli studenti, avere una collaborazione tra Brian Ensor e Summer Parton, probabilmente doveva essere ubriaca di… beh, qualunque alcolico potessero assumere le congiunzioni astrali.
    Un freddo mattino di novembre Summer chiese l’aiuto di Brian per attivare un sigillo astronomico avanzato, in modo da portare gli studenti del Triennio che frequentavano almeno una delle due materie in un posto molto, molto inusuale.
    “Ragazzi, e ragazze - e tutto ciò che c’è oltre ai due generi stabiliti dai canoni della società eccetera eccetera… ci troviamo sulla Stazione Spaziale Internazionale Magica! O M.I.S.S., per gli amici.”
    La voce della docente di Astronomia faceva trasparire un certo entusiasmo che normalmente non si era sentito: tuttavia, alle orecchie più attente, poteva benissimo essere palese un vagamente forzato accento dell’Est Europeo, che ben si sposava con i codini biondi alla “Hit Me Baby One More Time”.
    La classe apparve nel mezzo di una stanza estremamente ampia, che in seguito sarebbe stata definita come la reception: un bancone circolare centrale con alcuni computer dallo schermo ben più ampio del normale, a cui sedevano diversi operatori di entrambi i sessi. Vennero accolti da un operatore che sembrava di grado più alto degli altri, se non altro per il camice bianco e il cartellino dorato, rispetto agli altri grigi.
    “Buongiorno e benvenuti a tutti: sono il Dottor Kyen, uno degli Ufficiali Scientifici della Stazione.”
    L’uomo mostrava una cinquantina d’anni, e probabilmente al di fuori dell’ambiente lavorativo sarebbe assolutamente passato inosservato, o quasi.
    “Come vi ha già spiegato la vostra docente, siamo sulla M.I.S.S., la risposta del mondo magico alla Stazione Spaziale Internazionale Babbana. Forse non ne avrete sentito parlare molto finora, ma è nata dalla collaborazione della comunità magica internazionale da qualche anno. Tuttavia, solo da poco i governi mondiali hanno deciso di svelare il progetto anche alla popolazione; oggi vi porteremo in giro per quelle aree che permettono l’accesso ai funzionari fino al livello 7: gli alloggi del personale e le sale comuni, la sala macchine e la sala comando.”
    Attivò, con il click di un semplice telecomando, uno dei molteplici schermi alle sue spalle, per mostrare all’allegra comitiva le riprese delle stanze menzionate: apparivano tutte brulicanti di personale indaffarato
    “Bene, prima di iniziare ho ricevuto il permesso dai vostri docenti di interrogarvi su un po’ della mia magia preferita, la scienza” disse, con un’espressione divertita di fronte ad alcune espressioni sconcertate e atterrite.
    “Allora… immagino abbiate sentito parlare di quelli che i Babbani chiamano alieni, ma ditemi un po’: secondo voi, che aspetto possono avere -sempre che esistano- le Creature Spaziali? E soprattutto, avete qualche bell’aneddoto sugli avvistamenti di tali creature, o U.F.O.?”
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    Benvenuti alla prima di una lunga serie di lezioni cooperative: penserete “Ma DCAO e Astronomia tra loro non c’entrano una mazza”, e forse avrete ragione.
    O forse no.
    La prima parte della lezione è estremamente semplice: dovete descrivere l'arrivo degli studenti sulla M.I.S.S., le loro impressioni, e quindi rispondere alla domanda del Dottor Kyen.
    Avrete tempo fino all'8 novembre, ore 23.59.
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Astronomia non aveva molti collegamenti con Difesa Contro le Arti Oscure, tuttavia esistevano rarissimi punti di incontro e con il triennio Brian e Summer avrebbero approfondito uno di quelli. Il docente meno popolare della scuola accettò la compresenza della collega e per quella lezione si preparò non poco. Arrivò in anticipo nell'aula per non sfigurare con la docente di Astronomia e le dedicò un lunghissimo secondo. Mi auguro solo che i ragazzi non ci facciano fare brutta figura. Non mostrò il minimo sorriso, tuttavia palesò il massimo della serietà. Brian era comunque un ricercatore e quel dì avrebbe fatto il possibile per far andare le cose per il verso giusto, dopotutto sia lui che Summer ci avrebbero messo la faccia per ciò che sarebbe accaduto a breve.
    Entrate in aula e non fate domande. Disse a ogni studente man a mano e l'aula veniva riempita. Quando tutti arrivarono aiutò la Parton con il sigillo astronomico e tutti si ritrovarono a bordo della M.I.S.S.
    Lasciò la presentazione del luogo alla collega, in fin dei conti era colei più affine con quel luogo. Prima di procedere mi raccomando a ognuno di voi: qui esigo il triplo del silenzio e del rispetto delle regole che impiegate nelle mie lezioni.
    Le minacce di Brian vennero interrotte dal Dottor Kyen. Introdusse i giovani all'argomento giornaliero e non appena pose la sua domanda, gli occhi del responsabile dei Black Opal puntò ogni singolo studente. Risposte sbagliate o, peggio, stupide avrebbero portato a delle conseguenze. E sono certo che non servano minacce da parte mia. Sanno che se faranno sentire il Dottor Kyen preso per il culo sarò io stesso a spedirli nello spazio siderale con un Everte Statim che se lo ricorderanno per la vita.
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    Benvenuti ancora in questa inusuale lezione!
    Ciò che bisogna fare, come descritto nel post precedente, è rispondere alla domanda del Dottor Kyen. Sappiate che qualunque cosa farete Brian e Summer vi giudicheranno molto ù.ù
    Divertitevi e divertiteci <3
     
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    Black Opal

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    Blake Barnes ~ Black Opal Non era mai stato uno studente modello e neanche si sforzava moltissimo a raddrizzare il tiro, ma Blake adorava entrambe le materie e quando aveva appreso la notizia che si sarebbero svolte insieme astronomia e difesa, gli occhi gli si illuminarono e soprattutto si rese conto che non vedeva l'ora di capire cosa i due professori avevano architettato. Che magari ci fosse stato qualche sigillo astronomico potentissimo che si poteva utilizzare in combattimento come difesa o attacco? L'astronomia era sempre stata qualcosa che lo aveva attirato in maniera particolare, con il professor Salvatore non si erano mai capiti davvero, ma non aveva avuto neanche modo di conoscere la nuova docente. Ma quale occasione migliore per farlo? M.I.S.S. Stazione Spaziale Internazionale Magica Pensò mentre la stessa docente diceva quelle parole Era una grandissima figata. Strano ma vero le sue orecchie erano a dir poco attente anche se non avevano guardato neanche un secondo il dottore che i docenti gli avevano presentato, in quanto i suoi occhi celesti erano fissi verso l'alto, li a studiare quella specie di struttura per lui completamente nuova. Le novità lo mandavano su di giri, quindi aveva poco tempo per rabbia ed in generale per le persone che gli stavano intonro anche perchè sapeva che ci sarebbe stato sia Adamas che Jesse, e non era proprio dell'umore giusto ne di fare scenate ne battutine. Strano ma vero. Era semplicemente un pò stanco ma non lo avrebbe mai comunque ammesso. Solo quando il professore di difesa contro le arti oscure parlò, il suo sguardo si puntò verso di lui. praticamente dovremmo smettere di vivere! lo sussurrò piùa se stesso che al mondo. Effettivamente si era messo dietro a tutti, il docente, se era fortunato - come mai lo era, in realtà- neanche avrebbe dovuto sentirlo. Ma poi ascoltò la domanda del dottor Kyen e riflettè un momento. La Miss e la stazione spaziale internazionale babbana collaborano tra di loro? Chiese poi interessato. Non aveva alzato la mano, ma non aveva neanche interrotto ne i docenti ne tanto meno il dottore. Una volta ascoltata la risposta riflettè ancora un pò. Credo che sicutamente ci siano delle altre forme di vita nell'universo. Gli umani non possono essere ne tanto arroganti ne tanto stupidi da pensare che in uno spazio così infinito siano gli unici esseri pensanti. Che poi anche su questo punto avrei da ridire, per alcuni di loro... ma!Era serio, serissimo. Credo anche che il loro aspetto dipenda molto da dove vengono. Negli anni scorsi, in astronomia, ci hanno insegnato i vari abitat dei vari pianeti del sistema solare, e forse anche qualche altro, che al momento non mi viene in mente.Ci pensl qualche minuto, ma poi scosse la testa, no, non gli veniva in mente. Magari su Marte,dove la temperatura media varia da 14 gradi sotto zero durante l'estate marziana a -120 in inverno, con una media di 40 sotto zero. Sappiamo che manca l'acqua ma è uno dei pianeti con le condizioni ambientali più vicine alla terra, i marziani, potrebbero aver sviluppato un mondo sotterraneo? Non lo so, dico semplicemente che, per quanto mi riguarda, non me li immagino in nessun modo specifico, ma credo anche che come noi siamo fatti del buon 70% d'acqua perchè il nostro pianeta è caratterizzato proprio da tale elemento, magari in altri posti sono fatti per il 50% per cento di metallo perchè nel loro pianeta sarà l'elemento più presente. Fece una pausa. Per quanto riguarda gli avvistamenti, i gamberoni dell'aria 9, i vari distretti privati dello stato americano, sono un'emerita stronzata megagalattica. Se, come mi auguro, sono molto più sviluppati di noi, davvero si farebbero prendere da quattro cog... (lo sguardò arrivò giusto su Brian Ensor) cretini per farsi studiare? Chiese poi al dottore. Inoltre, per i babbani, noi maghi non possiamo essere definiti una sorta di alieni? Ecco, adesso la domanda era rivolta a lui. Oltre al fatto che stava quasi sottointendendo che i babbani fossero meno sviluppati dei maghi, anche se Blake lo diceva senza il minomo disprezzo della cosa. Guardò la professoressa di Astronomia per vedere un pò la sua espressione e studiarla. Sicuramente famolta più figura del professor Salvatore! pensò quasi nell'immdiato, ma poi tonrò al dottor Kayne


     
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    Quando aveva scelto il proprio percorso accademico per il Triennio, Adamas aveva accuratamente evitato di prendere Difesa Contro le Arti Oscure. Questo era successo non perché non la trovasse una materia stimolante, anzi: era esattamente il contrario, con un rischio di menomazione altissimo dovuto più al docente che alle creature studiate.
    Quando si era trovato di fronte ad una lezione con la combo fatale Ensor&Parton, quindi, aveva alzato gli occhi al Cielo implorando gli Dèi di dargli la forza e, se possibile, anche un briciolo di fortuna.
    Era rimasto colpito dall’inusuale mezzo di trasporto che avevano usato per arrivare sulla M.I.S.S., ma ancor più da quest’ultima: ne aveva sentito parlare poco (e male) dai genitori quando era la notizia. Ovviamente, i suoi disdegnavano assolutamente la commistione tra magia e scienza.
    ‘Quanta chiusura: pensano che la scienza sia una materia fin troppo Babbana… chissà quante cose mi sono perso finora, a causa di questa mentalità bigotta!’
    Aveva stretto la mano di Jesse durante il trasporto, lanciando talvolta occhiate a Blake; non si aspettava di certo delle scuse, ma conoscendo il suo frenemy era sempre bene tenerlo d’occhio.
    ‘È Blake, è fatto così - chissà cosa gli passa nella testa, a volte.’
    “Ehi, Snowflake - ma tu conoscevi l’esistenza della I.S.S. Babbana? È fantastico vedere che anche loro riescono, nel loro piccolo, a operare un po’ di magia - passami il termine. Chi se l’aspettava che potessero arrivare nello spazi-oh!”
    Si interruppe non appena il professor Ensor richiese l’assoluto silenzio, per indirizzare ancor di più l’attenzione verso il Dottor Kyen.
    Attese pazientemente il proprio turno per parlare, per poi rispondere: “Insomma, in Magia Verde abbiamo appreso che la vita terrestre si basa sul carbonio e pochi altri elementi - mi pare si usi la sigla CHNOPS, no? Mentre durante Magitecnica abbiamo visto che anche i materiali, per così dire, non vive abbiano una loro personalità. Forse almeno parte della vita sugli altri pianeti potrebbe non essere a base di carbonio, ma di qualche altro elemento… ma se così fosse, credo che avremmo difficoltà a capire davvero a fondo queste forme di vita, no?”
    Si fermò, poi, per rispondere alla seconda parte della domanda: “Ehm - devo ammettere che non ne conosco, ma avevo sentito parlare delle linee di Nazca, e di come alcuni credano che siano state disegnate dagli extaterrestri… anche se personalmente ritengo che siano solo baggianate infantili. Insomma, ci sono una marea di opere umane che sembrano sovrumane, ma è ben documentata la loro origine terrestre, no?”
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Parla con Jesse Lighthouse, scruta Blake Barnes.
     
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    Ametrin
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    Quella lezione cominciava con un grande punto di domanda: qualcuno aveva minacciato la Summer di morte o aveva accettato di organizzare una lezione con Ensor di sua spontanea volontà? Solitamente il docente di Difesa non si prestava a compresenze e per quanto ne sapeva la prof di Astronomia amava la vita. Quei due cosa ci azzeccano l'un l'altra? La risposta a ciò lo lasciava perplesso, tuttavia non si sarebbe fatto problemi. Una loro compresenza avrebbe permesso al prefetto degli ametrini di trascorrere una lezione in compagnia di Jesse e Blake che a causa del diverso percorso di studio aveva avuto modo di vedere davvero poco.
    Ciao a tutti amici miei! E buongiorno a voi professori! Saltellò verso un banco libero, rimanendo poi stupito nel vedere i due docenti cooperare per creare un sigillo che teletrasportò la classe all'interno della MISS. OMMIODDIO, QUI POSSO FAR L'ASTRONAUTA! Si guardò intorno come se fosse un bimbo al circo e cominciò a indicare tutto ciò che non sapeva cosa fosse, Dottor Kyen compreso.
    No, ok, devo calmarmi o Ensor mi sbatte fuori. Ma poi giunse una domanda e non appena Adamas terminò la sua risposta, Erik alzò la mano. Allooora, io secondo me le creature spaziali possono avere molte forme diverse, un po' come le creature terrestri! Insomma, uccelli e mammiferi sono molto diversi tra loro. In generale credo che siano creature mooolto grandi, caratterizzate da diverse sfumature di verde e con lunghi e resistentissimi tentacoli. Ok, forse aveva visto troppi cartoni animati. Ah, dimenticavo, hanno sicuramente una testa grande. Me li immagino estremamente intelligenti e tanta materia grigia deve essere per forza racchiusa in una testa adeguata.
    Riguardo all'avvistamento di U.F.O. o creatura dovette un pensarci qualche istanteper riorganizzare le idee.
    Era il 9 ottobre del 2018 quando Conrard Walker, ex dipendente del governo americano ha urlato in mondovisione che gli alieni esistono e le prove erano state accumulate all'interno dell'area 51. Stando alle parole di Conrard un babbano, tale Jim Williams, era stato rapito dagli alieni per degli esperimenti, ma quando fu rilasciato venne seguito da uno di loro che stava monitorando le azioni di Jim in seguito all'operazione. Fu allora che Jim, accortosi di lui, ha scattato una foto dell'alieno, divulgata poi da Conrard. Secondo molti fu licenziato proprio per aver voluto far conoscere la verità al mondo e l'area 51 forse non vuole che si sappia dell''esistenza delle creature spaziali per non mandare in panico la popolazione.
    Abbassò la mano, poi chiuse un attimo gli occhi e poi ripartì alla carica. Oh, dimenticavo, l'anno dopo Conrard Walker divulgò anche la foto di un U.F.O. ma venne considerata un fotomontaggio da parte dei giornali, ma secondo me era vero. Hanno cercato di occultare tutto!




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    Black Opal
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    ex Serpeverde

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    I go crazy cause here isn't where I wanna be

    Il Triennio aveva sì tolto il peso di diverse materie dalle spalle, ma il tempo libero sembrava essere diminuito almeno del trecentopercento a differenza dell'anno precedente. Tirocini, allenamenti, compiti e lezioni lasciavano poco spazio al divertimento e, visti gli ultimi risvolti nella sua vita privata, forse era anche meglio così, un impedimento esterno che le dava meno probabilità di fare cazzate. Con la divisa in ordine, il bracciale a tema quidditch e gli orecchini marini di Garlic come unici accessori, la strega aveva fatto il suo ingresso in aula trovandovi una strana coppia di professori: Ensor e Parton, il diavolo e la pazza. Non sarebbe stata una lezione normale e la ragione si trovava anche nella presenza di studenti degli anni successivi, tra cui buona parte dei suoi compagni di casa. «Che Thor mi fulmini», pregò, perché avrebbe odiato ogni singolo secondo di quella lezione visto che ci sarebbero stati anche il soldato senza macchia -gli piacerebbe- e quella che delle macchie ne aveva fatta una professione. Nei pressi di Barnes -che aveva salutato con un ampio sorriso- aveva incrociato le braccia al petto nell'attesa di scoprire quello che avrebbero fatto quel giorno. E davvero, tutto aveva pensato tranne di andare a M.I.S.S. la stazione spaziale magica internazionale. Magari tutta quella storia avrebbe finito con l'essere interessante. La donna e l'uomo, dopo che tutti gli studenti si erano presentati, attivarono un portale aritmantico che li trasportò letteralmente in quella base dove scienza, ignoto e magia si incontravano. Ad accoglierli uno uomo che mai avrebbe associato alla figura dello scienziato pazzo: insomma solo a vedere le sue microespressioni era difficile mantenere fede alle richieste dittatoriali di Ensor. L'uomo -Dottor Kyen per gli amici- illustrò loro brevemente quanto avrebbero fatto in quella gita davvero fuori porta, con l'ausilio di pannelli e telecamere che trasmettevano loro immagini di uomini e donne che lavoravano in quella enorme scatola di latta sospesa nello spazio a chissà quanti mila chilometri dalla Terra. Si trattava di un grandissimo nuovo punto di vista, un modo che le fece comprendere quanto in realtà il singolo fosse più piccolo di un puntino davanti alla vastità dell'universo. Un pensiero che strideva fortemente con il dettame che anche una piccola azione come il battito delle ali di farfalla potesse risultare catastrofico o, comunque, un piccolissimo segno di cambiamento. Inarcò un sopracciglio, sciogliendo la posizione di chiusura quando il capo della baracca iniziò a porre loro domande cui avrebbe fatto volentieri a meno. Era un problema suo in realtà. Solo suo, visto che persino Blake prese parola, sorprendendola. Okay che era dinamitardo, però il ragazzino stava crescendo. «I babbani delle volte credono che le Creature Magiche siano degli alieni!» mormorò in risposta all'ultima affermazione -in realtà una domanda- del Black Opal. «Strano ma vero ma sposo la teoria di Barnes. Credo che gli alieni siano esseri -anche loro hanno non esseri come quelli che abbiamo noi?- che abbiano finito con l'adattarsi alle caratteristiche del pianeta di provenienza». Lo sguardo dal magiscienziato si sarebbe spostato verso uno degli oblò. «Ad esempio se su Giove dovesse esserci vita, questa deve aver trovato modo di adattarsi alla sua natura rocciosa, alla resistenza delle alte pressioni senza dimenticare le temperature. Nonostante sia lontana dal Sole, Giove ne presenta la stessa composizione, come se fosse stato destinato ad essere un altro astro che però non ci ha creduto abbastanza. Credo qualcosa a proposito di una fusione andata male». Sollevò le spalle, carezzando distrattamente i charms del suo bracciale. «Mettendo da parte ipotesi, supposizioni, quante forme di vita avete trovato nella nostra Galassia?» Lo sguardo ceruleo di nuovo sul dirigente della baracca.

    and satisfaction feels like a distant memory




    Risponde alle domande di Chandler <3 e ne pone una. brian ensor, Summer Parton.

    Oggetti:
    • bacchetta;
    • Bracciale in acciaio ᚨ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali;
    • Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo.
     
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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Quale combinazione alcoolica poteva far sembrare una buona occasione di apprendimento una compresenza tra Summer e Brian?
    Questo umile narratore si sarebbe azzardato a dire nessuna, convinto che una cosa del genere l'avrebbe potuta pensare solo qualcuno strafatto di ayahuasca nel mentre leccava rospi con la stessa solerzia di Skyler-labrador che leccava il viso di Markab dopo due mesi che non lo vedeva.
    Il giovane Jesse condivideva le ansie e le perplessità del suo parabatai, ma entrando in aula fece ciò che gli era possibile: annuì ad Ensor e si tenne costantemente vicino ad Adamas, in maniera tale da proteggerlo da qualsiasi pericolo al mondo, fosse un pugno di Blake, un abbraccio di Erik o uno sguardo di Ensor, lasciando che poi il sigillo li portasse in un luogo così insperato ed inatteso da lasciarlo senza fiato.
    "S-siamo... nello... spazio?" squittì lui, senza fiato, scandendo le parole anche allo scopo di contenere nella propria glottide le proprie urla, così come aveva trattenuto le sue dita nella mano del fidanzato, guardandosi poi forsennatamente intorno in cerca di oblò ed altre conferme di ciò che stava udendo.
    "Uh, la stazione spaziale?" sobbalzò l'aspirante marine alle parole del fidanzato, volgendosi verso di lui "Sì, uh, certo che sapevo che ce l'avevamo... più o meno... nel senso... non sapevo si chiamasse MID, ma ehm sì, sapevo ci fosse qualcosa del genere... sì, insomma, Amstrong è arrivato sulla luna nel 69... un po' di acqua sotto ai ponti ne è passata" propose lui, avvampando poi brevemente 'Sono stato... saccente?' si chiese lui "E tu, uh, sapevi di quella magica? Sì, no, insomma... il dottor Kyen dice che era uh segreta, ma... ehi, siamo manghi no? Noi ragioniamo strani no?" propose lui, cercando di porre rimedio a quanto prima detto, ricordandoci che forse nel caso dell'opalino era meglio che il sessantanove restasse una posizione e non una data, garantendo un opportuno tappo al suo farneticare.
    I ragazzi avrebbero visto la parte più domestica della stazione spaziale, ma prima di partire per quell'esperienza unica chi era lui per privarli di domande vaghe, sopra le quali le risposte bizzarre si scatenarono?
    "Beh, sì, insomma, come dicono un po' tutti, gli alieni sono tipo le creature della terra... sono un po' come darwin li crea..." propose lui, passandosi una mano sul mento e portandosi istintivamente nel suo riflettere vicino a Blake "O come loro si creano... in fondo... se gli alieni arrivano da noi... hanno una tecnologia più avanzata della nostra... e questo implica che conoscono anche più cose e quindi potrebbero anche essere esperti di ingegneria genetica... o potrebbero... sì insomma, essersi creati corpi androidi" propose lui, affondando le mani nelle tasche, quasi a scusarsi per le sue farneticazioni "Per quanto riguarda gli alieni e gli UFO... sì, insomma, mi attacco ai marziani di Blake e all'area 51, citando l'Incidente di Roswell... sono americano in fondo, non posso non ricordarlo no?" chiese lui, ammettendo che sarebbe stata una cosa tanto grave quanto essere cresciuto negli anni Duemila e non aver visto l'omonima serie.
    "Negli anni Quaranta un oggetti misterioso si schiantò fuori Roswell, nel New Mexico... dopo settimane di agenti ovunque la versione ufficiale fu che era caduto un pallonea aerospaziale... ma per i più furono trovati dei marziani poi messi nell'Area 51" e a quel punto indicò prima Blake e poi Erik, per collegare le proprie citazioni a ciò che stava dicendo, rendendosi conto a quel punto di essersi dimenticato una persona fondamentale "... Quelli che magari hanno creato le linee di Nazka... che in fondo sono un po' più a sud!" concluse il giovane, andando dunque ad indicare a casissimo Adamas, cacciato nel suo discorso perché sì.
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    Dioptase
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Da quella lezione di Astronomia in compresenza con Difesa Contro le Arti Oscure Howard non aveva minimamente idea di cosa aspettarsi, anche perché veniva sempre stupito dalla grande inventiva dei propri professori quando si trattava di unire due particolari branche della magia. Cosa quelle due materie potessero avere in comune, questo, il prefetto dei Dioptase, non poteva minimamente saperlo, tuttavia aveva assolutamente voglia di fare del proprio meglio per approfondire ciò che quelle due discipline avevano da offrire. Arrivò all’interno dell’aula predisposta per la lezione, e come al suo solito era sempre vestito con la sua divisa indossata nel migliore dei modi e con la puntigliosità che lo contraddistingueva sempre, andando poi a salutare tutti i suoi amici con un sorriso ed un cenno di mano, rivolendo poi un saluto anche ai propri professori. “Ciao a tutti ragazzi, salve anche a voi professori!” E, dopo aver detto quelle parole delicate come al suo solito, il ragazzo si sarebbe semplicemente messo tranquillamente pronto per l’inizio di quella lezione.
    Non riuscì per un primo momento a comprendere alla perfezione ciò che la docente di Astronomia stava facendo, ma nel momento in cui vide l’esecuzione del sigillo astrale e la conseguente apparizione delle loro persone all’interno della stazione spaziale magica, Howard non poté che spalancare la bocca in presa ad un grandissimo attacco di stupore e di allegria. Probabilmente quello era uno dei suoi sogni più grandi, e vederlo realizzato in quel momento era sicuramente un modo per renderlo ancor più felice e fiero della propria accademia che sembrava davvero investire nel futuro dei propri studenti. Un sorriso rimase dipinto sul proprio viso per tutto il momento della presentazione di quell’area e di quell’uomo che iniziò a parlare con loro, tramutandosi poi in un sorriso ancor più sincero e carico di felicità quando fu il loro momento di discutere in merito ad altre entità extraterrestri. Ascoltò gli interventi dei propri compagni, annuendo appena ed aspettando il proprio turno per intervenire, prendendo quindi parola nel momento in cui gli fu possibile inserirsi. “Secondo me, come ho già sentito dire poco fa, è davvero probabile che esistano altre forme di vita nell’universo. Voglio dire: in un universo che si espande costantemente e che presenta un’infinità di ambienti vari e disparati, è secondo me impossibile pensare che non ci siano altre forme di vita in giro per il cosmo. E’ anche ovvio però, secondo me, che non è detto che siano delle forme di vita che ci assomiglino.” E lì il ragazzo fece una pausa, schiarendosi la voce, per poi continuare con ciò che intendeva dire. “Noi esseri umani siamo formati in un certo modo perché nel nostro ambiente, nel nostro sistema, è necessaria la presenza di determinati elementi affinché ci sia la vita. Il nostro corpo è così perché nel corso del tempo si è adattato alle necessità imposte dal nostro ambiente, e così secondo me avviene anche in altri ipotetici ‘mondi’". Si fermò ancora, passandosi un attimo la mano nei capelli come era suo tic solito, andando poi a proseguire. “Non escluderei, infatti, l’eventuale presenza di altre forme di vita basate su altri costituenti fondamentali! Magari su elementi a noi del tutto sconosciuti, o su altre combinazioni di sostanze del tutto ignote alla nostra immaginazione.” E si fermò in ultimo, passando adesso a parlare delle manifestazioni di extraterrestri di cui aveva sentito parlare, andando successivamente a parlare di un fenomeno che lo aveva sempre particolarmente colpito. “Io ho sentito parlare spesso dei cosiddetti ‘cerchi nel grano’, ovvero di alcuni motivi geometrici particolari che sono stati trovati nei vari campi in giro per il pianeta. Hanno sempre mostrato delle forme davvero molto regolari, e quindi ho sentito dire che se ne è ipotizzata la natura extraterrestre. Secondo me è una storia molto affascinante!”
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    Jessica Whitemore
    Astronomia e Difesa erano due materie senza dubbio interessanti ed era parecchio curiosa di vedere come avessero combinato i due percorsi di studio per riuscire a coniugarle in qualcosa di utile alla loro formazione.
    Era una fredda mattina di novembre e Jess, Persephone posata sulla spalla, aveva indossato degli abiti sportivi -non di certo quella volgare divisa- per dirigersi all'aula di Astronomia, dove credeva si sarebbe tenuta la lezione. Strano che Ensor abbia accettato di fare lezione in un'aula che non fosse la sua rifletté, allacciando le scarpe con un colpo di bacchetta e sorridendo alla sua immagine riflessa allo specchio. Istintivamente la mano passò sul ventre, laddove sotto agli strati di vestiti, vi era il segno lasciato dal licantropo. A tal proposito, durante le lezioni di Difesa non aveva mai più partecipato come al solito né parlato a sproposito, preferendo fare il suo senza strafare, rimanendo in un angolo in fondo all'aula. Non aveva detto a nessuno ciò che era successo con Ensor e non era molto sicura avesse intenzione di farlo tanto presto e sperava che lui non se lo ricordasse, cosa decisamente improbabile. Sbuffò e caricò la propria borsa sulla spalla destra, lasciando scivolare il magifonino dentro, mentre la bacchetta la sistemò nella tasca anteriore dei jeans neri che aveva deciso di indossare quel giorno.
    Andiamo, sono curiosa di cos'abbiano in serbo quei due commentò, parlando con la sua fatina, consapevole che la combo Summer+Brian poteva generale sia qualcosa di molto trash, sia qualcosa di spettacolare e voleva vedere dove sarebbero andati a finire.
    Prese l'ascensore musicale -se non mi ricordo male- ed arrivò all'aula di astronomia assieme a Persephone, sempre comodamente seduta sulla sua spalla. Non aveva idea se potesse portare con sé uno dei suoi famigli, tuttavia lei non era mai stata una che seguiva troppo le regole.
    Quando arrivò in aula trovò già alcuni compagni del triennio abbastanza insignificanti e con i quali non aveva mai troppo parlato, ritenendosi abbastanza superiore, poi però notò anche Blake, Adamas, Howard, Erik e Jesse. Sorrise e si avvicinò, ritrovandosi comunque la lezione quasi iniziata. Ehilà ragazzi salutò con un tono di voce abbastanza alto perché potessero sentirla anche in caso non fossero stati vicini. Ah sì, c'era anche Liz... alla quale non fece altro che riservare un'occhiata, ignorandola, per il resto. Non poté aggiungere poi molto poiché la professoressa Parton iniziò ben presto a parlare. Si mise in disparte ascoltando con un orecchio solo, intenta a rimuginare su così tante cose che non sapeva nemmeno come stessero tutte nella sua testa.
    M.I.S.S... Ironico che l'acronimo diventi la parola "mancare". Un po' come le prove che davvero esista qualche altra forma di vita oltre a noi commentò, notando quella metafora (?) e facendola notare anche agli altri, sebbene lei non precludesse nessuna possibilità. Fino a prova contraria, potevano benissimo esistere delle forme di vita al di fuori di loro e magari anche più intelligenti.
    Poco dopo, grazie ad un sigillo, la classe apparve in uno stanzone nel quale era presente un bancone al centro e diversi computer giganti, come se là avessero una tecnologia superiore o qualcosa di simile.
    Vennero accolti da un uomo dall'aria leggermente più importante di altri che si presentò come Dottor Kyen, un ufficiale.
    Ascoltò quindi le spiegazioni con molta attenzione, ritenendo l'argomento interessante, mentre Persephone si era rifugiata nella tasca del cappotto, annoiata e per nulla interessata a forme di vita al di fuori di lei.
    Ascoltò la domanda e gli interventi dei suoi compagni, aspettando poi il proprio turno di parlare e pensando a qualcosa che non fosse già stato detto.
    L'immaginario comune rappresenta l'alieno come una creatura verde o al massimo grigia, basti vedere film babbani come E.T. Non so se qualcuno si sia mai posto il problema di poter trovare un'intelligenza superiore alla nostra. Ci sono diverse galassie e oltre ai pianeti da noi conosciuti, ce ne sono sicuramente molti altri, nell'universo, che potrebbero avere forme di vita che noi nemmeno immaginiamo. Insomma, tutto questo per dire che è molto probabile ci sia qualcuno oltre a noi, là fuori... e che potrebbe avere qualsiasi forma. Potrebbero esserci diversi popoli, addirittura, ognuno con caratteristiche diverse dagli altri, chi più chi meno intelligente. Magari c'è qualcuno addirittura simile a noi. Fece una pausa per concentrarsi sulla seconda domanda, riflettendo se si ricordasse di qualche avvistamento alieno di cui avesse sentito parlare. Avete già citato l'avvistamento UFO di Firenze, in Italia? Non mi ricordo molto ma alcuni testimoni affermavano di aver visto oggetti non identificati in cielo, a forma di ali di gabbiano. Questo avvenimento però è abbastanza vecchio, risale forse al 1950 o giù di lì concluse, rimanendo in disparte ed aspettando per proseguire.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY
     
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    Cameron Cohen
    Cameron non si era mai sentito così strano in tutta la sua vita, così solo. Si faceva veramente pena adesso che non aveva praticamente nessuno, rovinando tutto con le sue stesse mani. Forse aveva perso l'unica ragazza che lo avesse sempre amato per ciò che era senza tentare di cambiarlo e forse aveva rovinato tutto con l'unica persona che gli fosse realmente stata amica. L'odio che provava per se stesso, in quel periodo, era smisurato ed aveva già raggiunto un numero di assenze a lezione invidiabile pur di non incontrare nessuno e così era stato. Era riuscito nel proprio intento di ignorare il mondo intero per quanto più tempo possibile, quindi che cosa lo stava spingendo ad alzarsi dal letto per dirigersi a lezione, quella mattina? Solo il fatto che quello stupido di Howie gli avesse fatto un discorso dei suoi, super conditi di zucchero e dolcezza, tanto che aveva accettato di ricominciare a frequentare solamente per farlo star zitto una volta per tutte. Ecco, forse lui era l'unico che tenesse un minimo a lui e che gli fosse rimasto, anche se era un rapporto nettamente diverso rispetto a quello con Elisabeth, la quale rappresentava -per lui- l'oscurità, l'entità che meglio riusciva a capirlo. E diverso anche da quello con Mia, la sfera di luce che aveva illuminato la sua vita tristissima.
    Si riscosse ed andò a lezione, lasciando per una volta Ashura in dormitorio, beatamente accoccolato ai piedi del suo letto, al caldo tra le coperte. Non lo biasimava, avrebbe anche lui voluto restare a letto, invece che affrontare il freddo di novembre... eppure era nato e cresciuto ad Oslo, nella freddissima Norvegia. Avrebbe dovuto essere abituato a temperature ben più rigide che quelle della mite Denrise.
    Ad ogni modo, arrivò a lezione, ritrovando diverse face piacevolmente o spiacevolmente note, tra le quali la sua attenzione andò completamente su Elisabeth. Non si avvicinò, limitandosi ad osservarla da lontano. Stranamente, non tentò nemmeno di attaccar bottone in maniera bellicosa con Lighthouse, limitandosi a studiarlo per un secondo, prima di venir distratto dal teletrasporto verso la stazione spaziale e, quindi, dalle parole della docente prima e dell'ufficiale poi. Incrociò le braccia al petto e rimase in un angolo, ignorando le domande del tizio con la targhetta d'oro, non avendo poi così tanta voglia di applicarsi.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo
     
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    Summer Parton
    28 anni | Docente di Astronomia (?)

    “Nah! Andrà tutto bene, mi pare che gli studenti siano abbastanza disciplinati, no? Finora mi hanno dato sempre una bella impressione!”
    La voce di Summer pareva sincera, e forse per una volta lo era effettivamente: tuttavia, nessuno ne avrebbe mai avuto la certezza. Ciò che era certo e palese, invece, era il suo entusiasmo, espresso da una certa vibrazione nella voce dall’accento fintamente russo (o ucraino, o lettone, o… insomma, si è capito).
    “Grazie per l’opportunità, Dottore - e per la splendida domanda, visto che a scuola di scienza non ne parliamo così tanto. Per ovvie ragioni.”
    Forse la domanda era più pseudoscientifica che altro, ma ascoltare le speculazioni degli studenti era estremamente divertente; lasciò tuttavia che fosse lo scienziato a commentarle, per non tradirsi eccessivamente in quel territorio potenzialmente ostile a causa del suo passato.
    “Bene! Mi piace vedere questo tipo di entusiasmo. Tu” disse il Dottore, indicando Blake ”hai scelto un argomento abbastanza delicato. Al momento la comunità magica ha deciso di essere cauta, e non rivelare ai governi Babbani la sua partecipazione alle missioni spaziali. I motivi sono top secret, e non saranno affrontati oggi. Tuttavia, i più recenti sistemi di ricezione Babbani riescono a percepire parte della nostra attività, il che li sprona ulteriormente a credere che da qualche parte ci sia o ci sia stata almeno una società al di fuori della Terra. L’idea che il loro aspetto e la loro biologia vari è condiviso da molteplici studiosi.”
    Ascoltò quindi le parole di Erik con attenzione: “Non ricordo l’evento che hai descritto - devo ammetterlo, con molta dovizia di particolari - ma è il tipico racconto di rapimenti alieni di cui parlano i Babbani. Tendenzialmente posso dirti che, per quanto sono d’accordo con te sul non seminare il panico rendendo pubblica l’esistenza di creature spaziali, i rapimenti alieni non avvengono con queste modalità. Ma diamo tempo al tempo…"
    Le teorie di Elisabeth e Blake, invece, non furono particolarmente apprezzate: “Non direi che i maghi siano una specie aliena, per dirla con la parola Babbana, quanto più che siano appunto membri della specie umana in cui si sono attivati altri geni - ma così andiamo incontro ad impelagarci in altri argomenti. Per quanto riguarda il numero di forme di vita nella nostra Galassia, posso dirvi che ne abbiamo trovato sicuramente una percentuale piuttosto esigua, se pensate che anche sulla Terra continuiamo a scoprire nuove specie ogni giorno. Oggi forse riusciremo a vederne alcune delle più miti.”
    Il Dottor Kyen mostrò dunque diversi segni di approvazione ascoltando i racconti di Jesse, Howard e Jessica, ma senza sbilanciarsi in ulteriori spiegazioni, un po’ per la necessità di iniziare la vera e propria visita, e un po’ per ciò che accadde in seguito.
    All’improvviso, mentre il Dottor Kyen iniziava a spiegare l’organizzazione della reception e dei terminali presenti, tutte le luci si spensero, lasciando l’intera stazione nel buio più totale.
    “Non andate nel panico: abbiamo dei generatori di…”
    La voce del Dottor Kyen venne sovrastata da strazianti urla lontane, mentre le luci di emergenza rosse si accesero, rivelando un velato terrore nello sguardo dello scienziato; questi corse verso un terminale della reception per premere un bottone, di cui nessuno degli astanti sarebbe riuscito a cogliere la dicitura.
    Sarebbe stato possibile unicamente vedere i corridoi laterali chiudersi con delle inferriate di metallo.
    “Manteniamo la calma - possiamo risolverla. È solo un imprevisto, la visita riprenderà a breve.”
    "Parlato"- 'Pensato' - "Dottor Kyen" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Stava andando tutto bene, anzi - fin troppo bene! Ma forse avreste dovuto aspettarvi un imprevisto? Come evolveranno le cose? Non vi resta che aspettare il Professor Ensor per scoprirlo!
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Un lungo sguardo carico di non detti venne riservato a Blake durante la sua risposta, ma tutto sommato gli interventi dei ragazzi furono accettabili. Brian rimase in religioso silenzio, lasciando che fosse il Dottor Kyen a rispondere laddove lo ritenesse opportuno. Si avvicinò a Summer non appena l'esperto cominciò a spiegare com'era organizzata la stazione spaziale. Li vedo troppo innocui, teniamoli d'occhio, staranno sicuramente escogitando qualcosa. Sussurrò alla collega, riferendosi ovviamente agli studenti.
    All'improvviso qualcosa cambiò: le luci si spensero e sul volto del dottore comparve un'espressione terrorizzata. Delle urla si susseguirono, dopodiché si accesero le luci di emergenza. Immagino che ci troviamo dinnanzi a un evento straordinario, possiamo essere messi al corrente di ciò che sta accadendo? Il Dottor Kyen annuì e gli occhi da quelli del docente si spostarono verso quelli dei ragazzi. Abbiamo avuto delle complicazioni gestionali, ma direi che questo imprevisto può comunque insegnare qualcosa di buono ai vostri studenti. L'uomo mosse la bacchetta e da un cassetto di una delle tante scrivanie fuoriuscirono tre mappe della stazione spaziale. Tirò fuori dalla tasca un pennarello e con esso cerchiò in rosso una postazione diversa. Dividetevi in gruppi. Il docente fece un passo avanti e posò la mano sinistra sulla spalla del dottore. Mi duole interromperla, ma li dividerò io. Barnes, Lighthouse e Vesper, i primi siete voi. Il dottore fu lievemente imbarazzato dall'essere stato ripreso, ma non contraddì il docente. Molto bene. Il vostro compito sarà quello di dirigervi nella stanza del generatore elettrico. Lì dovrete controllare le condizioni dei cavi, purtroppo il loro materiale mal reagisce alle influenze di alcuni sigilli astronomici. Il professore intanto si confidò con la collega di astronomia per scegliere un secondo gruppo. Lynch, Whitemore e Van Leeuwen. A voi spetterà il compito di impedire al reattore di fondersi. Bisogna controllarlo ogni volta che l'energia va via. Arriverete di fronte a un macchinario, vi basterà digitare il codice 3456-7751. Riguardo all'ultimo gruppo non servivano fronzoli. Foster e Cohen. Voi dovrete occuparvi del filtro dell'ossigeno. Una volta giunti nella stanza, vi basterà arrivare di fronte a un grosso cilindro di metallo. C'è una piccola boccuccia, vi basterà usare l'incantesimo Politio per ripulirlo. Direi che è tutto. Io e i docenti rimarremo qui per assicurarci che che gli scudi della stazione rimangano attivi. Se dovessero invadere la stazione potremo finire in guai molto seri.
    Fu così che Brian si avvicinò a un grosso macchinario e digitò qualcosa. Su, cosa aspettate? Un invito scritto? Fate ciò che il dottore vi ha chiesto.
    Sarebbe stato fantastico, peccato che non appena il gruppi avessero lasciato la sala, la luce sarebbe saltata di nuovo. Il pavimento divenne cigolante, alcuni suoni erano poco convincenti e il gruppo dei cavi lungo il proprio percorso si imbatté in una grossa pozza di una sostanza che pareva bava, quello del reattore delle ombre che parevano seguirli e quelli del filtro dell'ossigeno una nebbia estremamente fitta.




    RevelioGDR


    Mappa in spoiler!



    In questo post non dovete far altro che giungere nel luogo disegnato e far in modo di completare l'obiettivo assegnato ù.ù
    Scadenza: Domenica alle 23:59
     
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    La gita sembrava aver animato non poco la classe di difesa e astronomia, al punto che Jessica al posto di mettersi in cerca di peni alieni era venuta a salutare tutti, ricevendo un caloroso "Uh, ciao!" da parte del collega opalino, tuttavia questa calma superficiale poteva illudere una che viveva tra le stelle come Summer, ma non certo uno pragramtico come Brian: quando i ragazzi erano più calmi, in genere, erano solo più pronti a combinare follie!
    Al momento la gita comunque stava procedendo liscia, nonostante il dott. Kyen li stesse spingendo ai confini della realtà con le sue domande, facendoli parlare di miti, credenze e quindi alieni, almeno finché qualcuno non spense la luce.
    'Uh, siamo col professor Ensor: mi sembrano un po' forti queste affermazioni' pensò tra serio e faceto Jesse nel mentre il luminare invitava tutti a mantenere la calma così come lui non stava facendo, cosa che lo spinse con la massima naturalezza ad allungare la mano e stringere quella di Adamas.
    "Non preoccuparti: se arrivano gli alieni, stai dietro di me" disse Jesse nel buio "Quelli cercano cervelli tipo di zombie: io non corro rischi" propose lui, candidandosi a toyboy senza cervello di sodissima fattura.
    "Ragazzi, ascoltiamo il professore e non perdiamo la calma: gli ametrini vadano da Erik, gli opali vengano da me e Jessica, e i dioptasi vadano da Howard. Stiamo uniti e controlliamo di esserci tutti!"
    Il panico non stava pervadendo troppo il ragazzo, abituato a qualcosa che sembrava molto un'esercitazione, anche se quando sentì parlare di problemi gestionali e occasioni di imparare, il tutto detto da uno scenziato che credeva agli alieni, rivolgendosi ad una professoressa pazza ed un altro sadico, un po' si preoccupò 'Ahia...' pigolò nella sua mente vedendo comparire tre mappe della base, che poi furono assegnate ai tre gruppi che andarono a formarsi.
    Lui, nel bene e nel male, era con alcune delle persone a lui più preziose, il che cambiava e non poco la prospettiva del ragazzo 'Uh bene, quindi la missione è farli uscire tutti e due vivi e interi' si disse lui, riferendosi soprattutto al rischio che si scannassero, annuendo nel frattanto ad Ensor e allo studioso "Ok, i cavi... solo... se sono danneggiati... andiamo di Reparo o servono cose più complicate?" chiese lui, inclinando la testa, piuttosto sollevato di quel compito: era abbastanza nelle sue corde.
    Anche gli altri gruppi furono formati, ma quando udì il tezo sobbalzò "M-ma prof, v-vuole davvero mandare Erik da solo... con Cameron?!" squittì lui, avvicinandosi rapidamente al suo parabatai, certo che lui, suicida e ottimista com'era, non si sarebbe reso conto del pericolo.
    "Sì, insomma, non sarebbe meglio fossero... tre come tutti?" domandò lui, troppo pavido per dire ciò che stava pensando 'O almeno con qualcuno di utile... persino la Lynch sarebbe meglio!' rifletté, volgendo di lato l'occhio e guardando la compagna di classe infatti, irrigidendosi alle parole del professore.
    "Se ci invadono?" chiese lui, con un tono di voce un po' troppo acuto, osservando ancora più in panico l'amico, strizzando gli occhi e piegandosi quando Brian berciò ricordando loro come fosse ora di andare.
    'MERDA!' pensò lui, semplicemente infastidito dall'idea di lasciare solo Erik, che infatti strinse.
    "Se hai bisogno... pizzicati e sentirò che sei in pericolo... e proverò ad arrivare" gli disse lui come ogni volta, sapendo benissimo che Erik mai lo avrebbe fatto, per paura di metterlo in pericolo, sicché a lui rivolse un altro tipo di attenzione, più immediata "Chorium Runae" disse lui, incidendo una Wunjo, allo scopo di rendere le sue percezioni più precise.
    "State attenti... non mi piace 'sta cosa degli invasori... e tu, Cameron, cerca di non combinare casini come al solito!" concluse lui, additando il dioptasio, raggiungendo poi il gruppo.
    "Ok... scusate... andiamo?" chiese lui, mettendosi in testa al gruppo con la mappa "State dietro di me... se ci sono dei cavi scoperti... non voglio rimaniate fulminati" affermò, sollevando il proprio avambraccio per tracciarvi sopra il simbolo di giove "Astra Natura" pigolò lui, cercando con quella runa di motivare il suo essere in prima linea, portandosi poi in avanscoperta con passo cauto e attento, cercando di evitare scintille e altre fonti di pericolo, incluso l'esser visto.
    RevelioGDR


    Azione 1
    Chorium Runae Wunjo su Erik
    TEC29; EMP12

    Azione 2
    Astra Natura su Jesse per aumentare la resistenza al fulmine
    TEC29; EMP12

    Mezza Azione: cerca di stare attento e silenzioso a dove va
    DES28 + quirk

    CITAZIONE
    Mimetico:
    Jesse ha passato la vita a non essere notato, al punto di farci sopra una professione! +1 alle azioni stealth; +2 se in quel turno non esegue incantesimi.
     
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    Scadenza prorogata a martedì 16 ore 12.00 - non saranno concesse ulteriori proroghe per il resto della lezione.

    So che non sono Summer o Brian, ma mi hanno detto di dirvelo <3
     
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    Mentre il dottore commentava gli interventi dei ragazzi, la boccuccia di Erik si aprì in maniera tale da formare una piccola o. Le creature spaziali non rapiscono con quelle modalità? ALLORA E' VERO CHE SI E' INVENTATO TUTTO! Eppure io avevo creduto a Walker. La fronte si crucciò e un piccolo broncio comparve sul proprio viso mentre si mise a braccia conserte. E allora come rapiscono le creature spaziali? Spalancò gli occhi. Non mi dica con le lezioni di Astronomia. Si mise subito la mano alla bocca, cominciando poi a guardarsi intorno. E' se il dottore è in combutta con gli alieni? Se Ensor e la Parsons ci hanno portati qui per diventare ricchi con la vendita degli organi degli studenti? AIUTO, HO PAURA! E ciò che accadde dopo non fece altro che peggiorare la tranquillità del prefetto.
    Gli studenti dovettero dividersi in tre gruppi. Ehm, non potremo formare un unico grande gruppo e far tutte e tre le tappe? Sussurrò a Jesse, scuotendo poi il capo. I gruppi li avevano fatti i docenti e quindi dovevano essere rispettati.
    Erik e Cameron si sarebbero occupati di ripulire il filtro dell'ossigeno con un Politio. Ok, possiamo farcela. Jesse non sembrava molto convinto del gruppo dell'ametrino, ma Erik scosse il capo. Non preoccuparti, so badare a me stesso lo s-ma quel macchinario ha una scritta viola! Waaaa! Era quello su cui Ensor stava digitando prima di intimare gli studenti a muoversi.
    Il prefetto si avvicinò rapidamente a Cameron. Amicone, ti va di fare una buona prova? Sarei molto, molto, molto, molto triste se Ensor dovesse ucciderci per non aver completato l'incarico. Fu così che sperando di trovare supporto dal suo unico compagno di squadra, si avviò verso nord. Erik stringeva la mappa. Dovremo procedere dritto, arrivare in una stanza, andare a destra e dopo un lungo corridoio in basso. Affermò, mettendo poi via la mappa o lasciandola a Cameron se avesse voluto controllare lui stesso la via da intraprendere.
    Passo dopo passo gli unici suoni che riempivano il percorso erano quelli dei passi, del pavimento cigolante e del respiro affannato. Si guardava intorno, ma dopo aver superato la prima stanza si innalzò una fitta nebbia. Non riusciva a vedere a un palmo dal suo naso. Fu così che impugnò la bacchetta. Oh, ehm, ventus? Sperava vivamente che il vento potesse dissipare quel tipo di nebbia per liberare la visuale a se stesso e al suo compagno di stanza. Se non vi fossero stati intoppi, avrebbe continuato lungo il corridoio fino a giungere alla stanza in cui avrebbe dovuto cambiare l'ossigeno.


    RevelioGDR
     
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