Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Markab Castlewine
    Influencer | 25 anni
    Markab era come la patente? Sicuramente essere maggiorenni era un requisito quasi esclusivo, ma l'esame per conseguirlo non era poi così arduo, per quanto due fattori lo rendessero molto semplice, a parte l'avvenenza: i soldi e l'alcool in corpo.
    La simpatia permetteva anche facilmente di farsi scivolare dentro le proprie mutande il Castlewine, e la lecchineria, come aveva ormai imparato Lucas 'Lecchina così bene che è il miglior rimmatore d'inghilterra' e lo diceva con orgoglio, sia chiaro!
    Il ragazzo cercò di essere amabile, strizzato con Skyler, sia con Lucas sia con Olive, specialmente per le foto gratis "Il tuo miglior sorriso, Skysky" disse con affetto all'amico, ridendo poi come un idiota, veramente grato per quel piccolo momento di ignoranza.
    Ovviamente anche dover assistere al battibecco tra Blake, Jesse e Adamas fu spassoso, anche se in momenti diversi 'Ah, l'ho detto io eh? Piccolo bastardo... guarda come se la coniglia davanti al suo fidanzatino' pensò lui, esternando quelle riflessioni solo con una risata di scherno, in parte per reggere comunque il gioco a Blake, e in parte perché in fondo era un fan di quell'amicizia e non la voleva veder capitolare 'E' solo... che è troppo divertente quando Blake fa Blake' pensò lui, trovandosi infatti perfettamente d'accordo con le parole di Lucas "Anch'io voglio la tua gelosia, Barnes" ovviamente dopo tutto quel parlare di cognomi, chi era lui per esimersi dall'impiegarlo a casissimo? "Facciamo così: ok, non posso chiamare fidanzatino il tuo amico... allora ci chiamo te, da adesso in poi... fidanzatino" propose lui, forse scherzando, forse no, o forse desideroso di avere tutto per sé la gelosia di ben due Barnes al prezzo di una.
    Improvvisamente poi tutti i cellulari suonarono e Lucas lo chiamò a sé per uno scoop "Oh cazzo succede?" balzò lui, tirando poi giù un bestemmione talmente lungo ed articolato da far probabilmente sanguinare metà delle chiese d'Inghilterra, le quali, lo si voleva ricordare, erano oltre il mare! "La puttana dinamitarda... ha... messo campo qui?" esclamò lui, prendendo il proprio cellulare in mano ed osservandolo ad occhi sgranati, a tratti commossi "Prende..." emise con un alito di fiato "PRENDE, CAZZO, SI', PORCA TROIA, SKYLER, IL CELLULARE PRENDE!!"
    Quasi con le lacrime agli occhi il ragazzo lanciò uno sguardo a Lucas "Ehi, dille che sono a Denrise, e che se vuole finire anche sulla Gazzetta del Profeta deve chiedere a me" esclamò lui, volgendo poi a sé lo schermo del magifonino, facendo qualcosa che mai si sarebbe sognato di fare in quel posto.
    "EHILA' RAGAZZI, LO SAPETE DOVE SONO?" disse lui "Sono a Denrise, ma al porto! Una vecchia conoscenza che sicuramente conoscerete, una tipa rossa tutta curve esplosiva a bomba, ha deciso che era una palla che qui il cell non prendesse... e così Excalibur ha potenziato il ripetitore... e fatto un regalo di buon inizio anno scolastico ai ragazzi!" interruppe la storia e aggiunse come tag e ashtag denrise, excalibur e notizia bomba, quindi dopo qualche secondo mise subito una seconda storia.
    "Sì, quella stronza della Delaine ha fatto qualcosa ai magifonini! Ci penso io qui!" disse distrattamente a jon balzando sul balcone e portando il cellulare verso l'alto per una ripresa dall'alto "Come potete vedere, qui a denrise regna lo sconcerto: dove sarà Cora Delaine, e i suoi accolini, e soprattutto, cosa salterà in aria per prima cosa e perché proprio la pazienza dei Dernisiani?" affermò lui col suo sorriso più smagliante, mostrando i ragazzi che caracollavano qui e là 'Porca troia... questo è il colpo della vita!' si disse lui, avendo quasi un orgasmo platonico.
    RevelioGDR


    Markab fa markab.
    Intendo dire che inizia a riprendere il casino e lo spara su instagram con sé stesso mezzo nudo
     
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    Gli Snasi
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    Lo SnasoDernise era una terra strana, contorta, caotica e certo l'annuncio di Cora non aveva portato ordine, con tanto di Jason e baker selvatici ad aggirarsi alla ricerca del Capovillaggio perduto.
    "MA LA FINITE CON 'STO CASINO?" rispose per loro tapu koko Kuhaku, marito del capovillaggio, intento ad osservare i trofei vinti per mare di un capitano, Jakson "Jon, tu che c'hai una locanda, è buona la carne di megalondonte?" gli chiese, osservando il pezzo di carne, in vendita insieme a diverse ossa di mostro ed altre parti in generale.
    Il nero pareva molto assorto, ma quando udì meglio lo sbraitare della coppia, si irrigidì "Periculum!" disse senza esitare, proiettando in aria un getto di un colore violaceo molto particolare, che, in battibaleno, fece spalancare una finestra dalla residenza del Capovillaggio.
    "Cosa succede?" era Sigurd che si affacciava e nel notare il marito vicino a Jasone Jon, agì d'istinto, balzando fuori dalla finestra armato solo del proprio spadone per poi atterrare accanto a loro con un tonfo sordo, ma che lo lasciò illeso.
    Certamente si era servito della magia, ma era innegabile che avesse fatto un'entrata di scena coatta quanto bastava no?
    Osservò il trio e ascoltò il berciare del druido e quindi anche la rabbia di Jonathan, cui annuì "Sei uno che va dritto al punto, per questo mi piaci. E mi piaci anche perché sei uno che se una cosa non funziona la cambia... o la rompe..." e a quel punto gli rivolse un ghigno feroce "Dimmi solo una cosa: chi ci ha fatto lo sgarro, e che cazzo ci ha fatto? Perché io non c'ho capito un cazzo dal vostro racconto e per prima cosa voglio capire chi cazzo è entrato, che cazzo voleva e se sono ancora qui. Prima evitiamo i morti, poi pensiamo a vendicarci."
    Non vi era rabbia nella voce del Capovillaggio, eppure una nota feroce, fredda come la lama di una spada, emergeva da esse, chiarendo la sua pura e netta volontà di uccidere.
    "Quindi ora portatemi dove cazzo è successo sto casino"

    Sigurd aprì la fila e non fu difficile trovare il capannello di ragazzini radunati da Lilith, dove erano man mano accorsi docenti e prefetti per mettere un minimo di ordine. Tra di loro c'era ovviamente Jesse Lighthouse, ancora scosso per la violenza dimostrata dal suo migliore amico, che con un sol pugno aveva quasi piegato in due Adamas senza manco impegnarsi. Il giovane era accorso, sconvolto dai fatti, ma aveva comunque trovato il tempo di sentire il padre, il quale con tono asciutto e sicuro aveva garantito che avrebbe informato il quartier generale Auror per mandare rinforzi. Le sue ultime parole, probabilmente, avrebbero non poco consolato il ragazzo: "Sto arrivando."
    Le analisi sui semi, intanto, proseguivano: tramite il suo Detector, Gyll ebbe certezza che il fiore fosse una variante magica dell'iris, anche se a ciò si limitò la sua intuizione magica, mentre Lilith, piantando il seme e irradiandolo col potere della luna nuova, in effetti ottenne qualcosa: il seme, in un certo senso, assorbì quella magia, rilucendo in maniera argentina, quasi a sbeffeggiarsi delle parole di Summer, che però, dall'alto della sua esperienza astronomica notò qualcosa: sicuramente la magia lunare era stata intrappolata, ma studiando meglio quella luce, ella avrebbe trovato una sfumatura verde-acqua che le avrebbe lasciato il dubbio che il seme, in vero, non volesse solo la magia lunare, bensì fosse interessata alla magia della giovane.
    Una scoperta interessante, ma al momento ben altre erano le priorità del gruppo, come tenere compatti e al sicuro i ragazzi più giovani. Molti docenti erano giunti e tanti avevano parlato: i ragazzi si erano avvicinati un po' istintivamente tra di loro e alle figure che più avevano percepito a loro vicine, ovvero Erik, Lilith e Jesse. Insomma: a chi aveva loro parlato. Alcuni si avvicinarono anche ai docenti, facilmente riconoscibili, ma la paura un po' regnava sovrana, almeno finché le parole degli adulti non iniziarono a risuonare nell'aria, specialmente quelle di Summer, che parvero far tirare qualche sospiro di sollievo; in vero, si era servita anche dell'incanto metereopatico, ma in assenza di una skilla avanzata in magia mentale e di un carisma superiore, quella magia aveva di fatto unicamente avuto un effetto analogo all'oscillococco: placebo. La magia, in pratica, aveva agito ad area, ma aveva sortito un effetto meramente simbolico.

    Adamas ebbe la certezza di essere davanti ad una pianta dotata di poteri magici, senza percepire tracce di magia oscura, e una risposta del genere la ricevette anche Elisabeth, che donando una bocca al seme, ricevette una unica risposta: "Aiutarvi"
    Amalea coi propri nuovi occhiali si trovò un po' disorientata, rischiando di finire in terra ben più di una volta, mentre anche Aidan doveva sentirsi smarrito, ora che la propria mazza era lunga massimo cinque centimetri, ma per loro fortuna c'era il corpo docenti e, perché no, la preside.
    "La Delaine? Di nuovo?" Victoria rispose fin troppo velocemente ad Eva, emettendo poi un verso di fastidio misto a stanchezza "No, qui non ho notato niente di anomalo, ma avvio una scansione dei principali processori, per sicurezza, e poi vi raggiungo... anzi... perché non approfittare del regalo della Delaine? C'è Sigurd? Me lo passi?" ammise lei, esitando quasi sulle ultime parole, tradendo un certo divertimento, forse immaginando il suo allievo con in mano un magifonino. Sempre che Eva non fosse morta prima, ovvio! "Studiate i semi con i druidi e tenete uniti i ragazzi: Denrise è una fortezza, sono più che al sicuro: ne va dell'onore di Sigurd." sentenziò lei, attendendo poi di essere messa in comunicazione con il capovillaggio, sempre che la Ivanova ne avesse avuto tempo, coraggio e voglia.

    Molti dei ragazzi, intanto, si erano dati allo spamming verso Cora. La buona notizia era che nessuno aveva ricevuto un avviso che fosse impossibile inviare messaggi verso quel numero che a loro appariva come privato, ma la cattiva era che al momento non avevano ricevuto risposta: dei puntini tradivano come forse qualcuno stesse scrivendo, ma solo il tempo avrebbe potuto dir loro qualcosa.
    Chi invece era una profusione di risposte era la fiamma di Morrigan: "Ieri non me l'hai raccontata così, bastardo!" diceva un messaggio "E poi dove cazzo la prendo una nave per quella merda d'isola!" insisteva poi "E comunque grazie per l'invito, ma non sono certo desiderata a Dernise: non potrei mai restare fino a notte fonda per andare in montagna e vedere con te là le stelle. Forse è meglio se vieni tu, quando puoi"
    In compenso neanche gli altri ragazzi erano rimasti a bocca asciutta: tutti i loro contatti infatti stavano rapidamente scrivendo loro da un paio di minuti, chiedendo se fosse vero della Delaine e che ora a Dernise ci fosse campo. Vagando su Instagram e Facebook, inoltre (ovviamente con filtro Magic attivo: contenuto per soli maghi) sarebbe stato difficile non notare i virali firmati di un ragazzo castano a petto nudo che urlava su sopra un bancone cosa stesse succedendo al Villaggio. Qualcuno, probabilmente, avrebbe anche saputo chi fosse, o almeno avrebbe riconosciuto le ragazze mezze nude con addosso i colori delle casate che, un po' confuse, osservavano in camera e salutavano.

    "Di nuovo quella troia della Delaine" fu il laconico commendo di Sigurd, una volta giunto. Si guardò intorno e serrò i denti, quindi sollevò lo spadone, forse per attirare l'attenzione "Dite ai druidi di rinforzare la barriera e bloccare 'sta minchia di segnale, e mandate qualcuno al ripetitore per capire che cazzo hanno combinato le guardie... e... Jon: hai voglia di menare le mani? Bene, vai all'ingresso del porto e rispedisci a Londra qualsiasi fottuto ministeriale di merda che vedi arrivare: se la Delaine è venuta qui a rompere il cazzo, è nostra. E gli inglesi la vedranno nell'unico modo possibile dopo che saremo passati noi: a pezzi!"


    Preciso una cosa.
    Per supportare un po' gli studenti, per calcolare i modulatori sto dividendo i loro pp/3. Gli adulti, like always, sono /4.
    Julian Miller , Dermot G. Barker u_u voi siete senza modulatori perché siete Ubriachi. MWAHAHAHA

    gyll detector; d20: 15+3

    lilith L. artemis; d20: 13+5 (*)
    summer percezione: d20:16+7+4

    adamas catalogus; d20: 13+6 (è magico?)

    liz Qual è il vero obiettivo di Cora Delaine? F.O.; d20: 14+3

    coeli passio summer; d20: 13+8+2=23

    amalea percepisce; d20: 1! +2

    lance reducio mazza; d20:17+11+4-3=29
     
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    Isaac_01
    Isaac Callahan
    Dioptase | 16 anni


    Strinse con decisione la mano di Lancelot – ma senza alcun intento di arrecare fastidio o altro all'uomo – e accompagnò il tutto con un altro sorriso schietto e spontaneo. “Allora siamo d'accordo, Professore!”, commentò il futuro Dioptase, e diede un giusto peso a quelle parole, attribuendo loro una corretta dose di importanza.
    Aveva appena interrotto il contatto con il Docente di Rune Antiche quando si ritrovò il regalo da parte di Kenna: la vista dell'agenda gli fece spalancare gli occhi e fece sì che le sue labbra morbide disegnassero una piccola 'o' di sorpresa: “Wow, ma grazie!”, esclamò tramutando la 'o' in un bel sorriso aperto e schietto. “Sarà davvero molto utile, mia signora.”, aggiunse nello spazio del medesimo respiro. 'Che meraviglia, libri interessanti e un'agendina come omaggio: questa libraia diventerà la mia prossima BFF, me lo sento.', considerò tra sé e sé mentre tra le dita si rigirava il dono appena ricevuto. Sollevò in fretta lo sguardo dal libro e seguì la direzione indicatagli da Kenna: “Oh, molto bene. È davvero vicino il suo negozio, impossibile perdersi.”, constatò alla fine, pienamente soddisfatto delle indicazioni che aveva ricevuto. Prese tutti i propri acquisti e liberò i presenti della propria presenza con un: “Arrivederci e grazie!” semplice ma educato al medesimo tempo.
    Una volta che si fu allontanato di qualche passo, si voltò e sbirciò Lancelot da sopra la spalla sinistra; con il medesimo sguardo abbracciò anche il Professore di Magitecnica, che avrebbe incontrato di lì a qualche giorno e del quale intercettò il sorriso, ma non si soffermò molto cercando, piuttosto, di risultare il più discreto possibile con quello sguardo prima di riprendere la strada verso altrove. 'Rune Antiche potrebbe rivelarsi davvero molto ma molto ma molto interessante, a Hidenstone', pensò tra sé e sé, relegando quell'opinione al sicuro nella propria mente.

    -----

    Era arrivato da non molto presso la bancarella dello Speziale quando la voce di Lilith, amplificata magicamente, lo raggiunse. 'Matricole? Ah già, io sono una matricola, tecnicamente parlando!', si ritrovò a pensare.
    Tuttavia, rimase impegnato nella conversazione con il Druido, al quale allungò il semino: “Come vuole, Jason”, acconsentì alla presentazione dell'altro. “Mi chiamo Isaac. Questo dono l'ho ricevuto da un'avvenente Denrisiana quando sono sbarcato, al molo. Tutti noi abbiamo ricevuto il medesimo sacchetto.”, spiegò. Si decise alfine a seguire le indicazioni di Lilith, non senza lanciare un avvertimento allo Speziale. “Grazie mille, Jason. Sarà meglio che faccia come mi viene suggerito da quella ragazza! Sembra che abbia ben chiaro in testa che cosa fare in questo caso. Lei mi può trovare presso la fucina!”. Un breve cenno di saluto a mo' di commiato e il futuro Dioptase si avviò verso la bancarella designata, esattamente come aveva pronosticato Lilith Clarke quando aveva fatto il proprio annuncio. Mentre camminava, giovoforza intercettò proprio la prefetta che si stava dirigendo verso la bancarella del druido: “E' andato per di là a cercare un certo Sigurd e poi l'ho visto dirigersi verso qualcuno che si chiama Phil o forse Philipp!”, le spiegò gesticolando vivacemente. Mentre era lì con gli altri primini, si vide venire incontro la figura di Sigurd, il capovillaggio, assieme a un nutrito gruppo di altre persone. Fu impossibile per lui non sentire le istruzioni che egli impartì, soprattutto quello che riguardava Cora. Era confuso e perplesso, un enorme punto interrogativo era disegnato sopra la sua capoccetta – metaforicamente parlando ovviamente – e sembrava brillare di luce propria: un po' come nei fumetti e negli anime, insomma. “Ehm... scusate se interrompo questo conciliabolo, ma qualcuno mi può spiegare chi sia questa Delaine e perché ha violato la segretezza dell'isola?”, chiese. Ma aggiunse immediatamente una considerazione, cercando Sigurd con gli occhi scurissimi e offrendogli la propria voce baritonale, piena e solida. “Denrise è indisegnabile, ci si arriva solo con l'incanto Revelio. Così invece può venir rintracciata mediante l'aggancio a una cella dei magifonini – quindi non è più indisegnabile. Che cosa succede? Come posso rendermi utile?”, si propose immediatamente, mollando baule e zaino contenente i preziosi acquisti e facendo un deciso passo avanti in direzione del capovillaggio.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' | Isaac Callahan || Stat.
    RevelioGDR




    Isaac interagisce con Lancelot, con Lilith, con Jason (interazioni "blande") ma anche con Sigurd proponendosi di dare una mano a capire il pasticcio dei magifonini che prendono.
     
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    Ametrin
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    Si divertiva a guardare Lucas rigirarsi tra le persone come una trottola. O meglio, era semplicemente essere persone sociali, ma lei preferiva buttar giù liquidi e godersi il stare il più in disparte possibile. Ascoltare, non parlare. Almeno per il momento. E godersi le attenzioni dell'altro, anche se dondolava appena a tempo con la musica attorno. Sembrava piacere alla biondina tinta, mentre leccava il bordo del bicchiere. < Cazzo se è buono.. > ed un occhiata quindi al barman, sbircia, cerca di rubare con gli occhi. < Ancora. > ovvio, quando il moretto le chiede se ne vuole altro. Insomma, è alcool, sia mai che rifiuti un qualsiasi giro. Si guarda un po' intorno, insomma, c'è un piccolo spettacolino, per quanto generalmente non s'interessi a niente di cose del genere. Ma sorrise alle parole di Markab, andando a lasciare un occhiata a Lucas prima di tornare in realtà a guardare come vengono fatti i cocktail, sembra decisamente interessata. E se arriva o meno un'altro giro lei lo butta comunque giù. < ...Soon may the Wellerman come, to bring us Sugar and Tea and Rum! > L'ha già detto che la cazone l'ha presa a bene? Si volta quindi verso Lucas alla sua domanda, andando ad inclinare la testa di lato. < Beh, con questo caos, penso proprio di no. > divertita quindi, guardando curiosamente il ragazzo mettersi in mezzo al triangolo, scuotendo appena la testa divertita. < Vuoi farne tu uno di porno migliore? > mormora a bassa voce in modo che solo il moro la senta, andando ad incastrarsi contro di lui. < Mh... no, sto bene... > mormora piegando il capo di lato, guardandolo con la coda dell'occhio. < Ma non stuzzicarmi troppo o potrei dirti di si. > mettiamo i puntini sulle i. Lei il cellulare ce l'ha in mano, ma non ci sta facendo molto caso al momento, forse perché non è neanche abituata che in quel posto non prenda. < Davvero? > chiede quindi a Markab, quando la informa che l'aggiungerà lui poi, visto che non c'è campo. < A me pare di si... > ma è un pensiero che spunta fuori un po' distratto visto che Lucas le sta facendo la telecronca su la ragazza di cui sta ignorando i discorsi impostati. < Con Blake? > e questa sembra l'unica cosa che le sa di strano, ma ehi, lei quello lo conosce poco. Ma poi il telefono vibra e va a leggere, con un sopracciglio alzato. Scrolla le spalle, andando a metterlo via, non ha neanche finito di leggere a dire il vero: il messaggio è troppo lungo. E' invece Lucas che la mette in allarme con la reazione, s'irrigidisce e lo guarda confusa. < Che succede? > perché la bacchetta? ...per un articolo?
    Aspetta quindi che le dica qualcosa, andando poi a posare il volto contro la mano altrui, rimanendo comunque tesa, è davvero così strano che in quel posto prenda? < Non mi muovo, ma devo preoccuparmi? > chiede semplicemente, perché lei questa Cora non ha idea di chi sia. E dire che il compagno è un giornalista, mentre lei vive nel mondo delle favole.


    Interagisce con Markab Castlewine Lucas Jughed Jones mentre con lo sguardo spia jonathan baker, di base rimane ferma al suo posto a bere(?)

    LivsTheFake

    Olive Moore - 20
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    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

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    parlato - pensato- ascoltato
    Kàra si era isolata per la maggior parte del tempo da tutto il caos di Denrise, che quel giorno le sembrava ben diversa dalla cittadina che invece lei aveva sempre avuto modo di conoscere, fino a quel momento. Del villaggio tranquillo e quasi noioso –in senso buono, almeno per lei- che aveva imparato a conoscere restava ben poco e il vociare di adulti e ragazzi aveva riempito la piazza principale, minacciando la sua testa e la sua calma usuale, facendola sentire piuttosto a disagio.
    Aveva provato ad avvicinarsi a qualche bancarella, senza successo, e aveva visto alcuni dei suoi colleghi aggirarsi per la piazza senza per questo riuscire a pensare di avvicinarli o di fare troppe domande. Era rimasta in disparte, quindi, e aveva visto tutto quanto succedere “dall’esterno”: alle sue orecchie, così sensibili, lo squillare dei telefonini, quasi simultaneo e per lei decisamente fastidioso, era subito suonato come un vero e proprio allarme e aveva corrucciato le sopracciglia, subito sull’attenti.
    Per una che la tecnologia la usava di rado e che di certo non era pratica di certe cose, quell’insieme cacofonico di rumori era stato più un segnale di pericolo che qualcuno di positivo: si era quindi ritrovata a stringere con sicurezza il bastone, che ormai portava sempre con sé e che era innocuo solo all’apparenza, e si era vista costretta a serpeggiare rapida per le bancarelle, cercando di comprendere che cosa stesse accadendo.
    Le bastò ben poco per udire passare da una bocca all’altra la parole chiave “semi”, e tanto bastò ad attirare la sua attenzione: era nei dintorni della bancarella di Jason quando sentì un ragazzino chiedere consiglio al Denrisiano sui semi e si ritrovò quindi a seguirlo, troppo distante per poterlo richiamare, intuendo dalla posizione dell’uomo la sua agitazione e che qualcosa forse non andava poi così bene.
    “Jason!” lo avrebbe richiamato con voce ferma, quando fosse stata abbastanza vicina per essere udita anche da lui, cercando di mantenere la calma e non farsi prendere dall’agitazione per quanto le fosse bastato vederlo allontanarsi così velocemente dallo Speziale perché la sua mente andasse a briglia sciolta, cominciando a fare notevoli voli pindarici. Avrebbe dovuto comunque cercare di concentrarsi sul resto, almeno per qualche istante, vista l’urgenza di Sigurd, che si era trovata anche lei a raggiungere con tutti gli altri. “Posso aiutare.” si offrì all’istante, con la sicurezza e la prontezza di spirito che contraddistingueva parecchi denrisiani, e forse una voglia di vendetta che cominciava a impadronirsi anche di lei, man mano che il tempo andava avanti.
    “Sono semi vero? Posso vederli?” avrebbe chiesto con fare pratico, avvicinandosi a lui ed estraendo la bacchetta con la mano libera, la sua Carbuncle tesa, accanto alla sua gamba destra. Non aveva nemmeno idea di che cosa aspettarsi e si rese conto troppo tardi di sembrare, con ogni probabilità, molto più allucinata e spiazzata di quanto non avrebbe dovuto. Se Jason glielo avesse permesso avrebbe preso i semi tra le dita e avrebbe pronunciato un semplice “Catalogus” nella speranza di poter percepire la natura malvagia o meno di quel che aveva tra le dita, cosa che le sembrava per il momento piuttosto urgente.
    Se ne avesse compreso meglio la natura forse sarebbe stato più semplice arrestare il processo no?



    code made by gin



    Interagisce con Jason K. Byrne e raggiunge quindi lui, Sigurd e gli altri.

    Azione 1: esegue un Catalogus sui semi, se Jason glieli allunga, per comprendere se abbiamo anche una natura malvagia.


    Equipaggiamento:

    - Freya, la sua Carbuncle
    - Bastone da combattimento a (s)comparsa [Danno=d20]
    All'apparenza sembra un innocuo bastone di circa 1,70m, rilegato in pelle e con la runa ᛞ Dagaz incisa su un pulsante circolare posto nella metà esatta della lunghezza dell'oggetto. Pigiando proprio sulla runa della mutazione da entrambe le estremità dell'oggetto usciranno delle aste di ferro lunghe 70cm che culminano in lame lunghe 20cm fatte di argento.
    Data la leggerezza dei materiali questo bastone figura come arma leggera e la Destrezza del possessore, nel colpire, avrà un bonus di +3
    (lame in acciaio)
    - bacchetta
     
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    Black Opal
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    Thomas S. Roberts
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    parlato - pensato- ascoltato
    Le parole di Emma, quel “sei tenero” detto in quel modo bastarono a farlo sciogliere e dipingergli sul viso un sorriso da idiota, per il quale si sarebbe volentieri preso a sberle. “Oh…oh grazie…cioè…insomma sì…lo penso davvero…” avrebbe mugugnato, trovandosi la faccia di Jesse davanti e sussultando sorpreso: gli era bastato un secondo ed Emma era scomparsa, e non fosse stato per il fatto che voltandosi riuscì a vederla ancora avrebbe temuto di averla sognata. Il biondi, che gli era saltato di fronte senza preavviso, lo invase con un fiume di parole, un atteggiamento che Thomas avrebbe dovuto reputare famigliare e rassicurante e che lo portò ad accennare un sorriso, ancora spiazzato dalla conversazione con Emma. “Oh wow…beh…magari lo sarai anche quest’anno! Non che sappia come funziona… è una cosa che puoi fare solo una volta o tipo sempre? Beh comunque sì, penso che sia la casata che mi rappresenta di più…Comunque sono Tom.” si sarebbe presentato, seppur cercando ancora con lo sguardo Emma tra la folla, di tanto in tanto.
    Diciamocelo pure, quando Tom aveva letto che in tutta Hidenstone non c’era uno straccio di connessione non aveva di certo fatto i salti di gioia, anzi. Per uno che aveva passato una notevole parte della sua vita con i videogiochi e che di certo era figlio della sua epoca, fatta di internet e tecnologia, non moriva dalla voglia di finire chissà dove isolato dal mondo e anche per questo quando sentì il telefono vibrare nella tasca della giacca e lesse il messaggio si ritrovò a sorridere colpito.
    “Wow… fico!” si ritrovò a sussurrare, per poi prendersi un colpo quando tastando il resto delle tasche –aveva scelto una giacca piena di posti dove infilare cose e ora doveva convivere con le sue scelte- non riuscì a trovare il sacchetto che gli era stato dato sulla Dragone, salvo poi trovarlo nella tasca posteriore dei jeans “Dannazione, alle volte mi chiedo anche io dove abbia la testa…” mugugnò tra sé e sé anche se l’incontro con Emma aveva solo peggiorato una situazione non troppo rosea già in partenza.
    Captò comunque con le sue orecchie le proteste di Isaac, ritrovandosi ad annuire nonostante non stesse parlando nemmeno con lui e di certo non fosse suo dovere rispondergli o intervenire. “Oh hai proprio ragione! Anche io sono una frana con le piante. Che poi…come dovrebbe funzionare?! In che senso un seme aiuta la connessione?!” avrebbe cominciato a straparlare e forse a quel punto non si stava nemmeno più riferendo ad Isaac ma stava per lo più parlando tra sé e sé, mentre confuso cominciava a scrollare sui vari social, inondato da commenti dei suoi amici –letteralmente due, ma di quelle persone che per scriverti una cosa ti mandano una sola parola per messaggio.
    Era così preso dall’aggiornarsi con tutto quello che stavano postando online che fu Mr Erminio a tirargli una ciocca di capelli per farlo tornare sulla terra e costringerlo ad ascoltare quello che stava accadendo tutto intorno a lui. Comprese che quella situazione non era forse così positiva come poteva sembrare, gli altri non sembravano molto esaltati dalla cosa e anzi qualcuno stava anche radunando tutti i presenti, perché non si separassero.
    Lui di Cora sapeva ben poco, non aveva motivo per condividere la loro preoccupazione ma vedere tutti così agitati lo portò ad un solo pensiero: Emma. Se anche Denrise non era così enorme e forse la bionda la conosceva meglio di lui, eppure il ragazzo proprio non riuscì ad impedirsi di cercarla, ignorando chiunque stesse cercando di fare gruppi ordinati e finendo per alzarsi anche in punta di piedi per cercare di trovarla nella folla. Non appena fosse riuscito ad individuarla avrebbe cercato di raggiungerla, arrivando a sfiorarle magari una spalla, guardandola preoccupato. “Stai bene?” avrebbe sussurrato, preso dal momento, il fiato corto per aver corso tra la folla.


    code made by gin


    Interagisce con Jesse Lighthouse e Isaac; se ne va a cercare Emma Lewis fino a che non riesce a ritrovarla.




    Acquisti:
    - Lenti del Serpente montate sugli occhiali.
     
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    Denrise
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quando Denrise era in pericolo, non c'erano studentesse, né sfide che tenevano e quello Jason lo dimostrava quasi ogni volta che il mare o le missioni lo richiamavano a sé. Per questo, quando Elisabeth prese la sigaretta magica, tutto passò in secondo piano. Insomma, era chiaro che un'arma della forgia faceva gola ma questo a Jason adesso non importava, perché ogni singolo muscolo del suo corpo era concentrato a capire qualcosa di quello che stava succedendo. Telefoni che squillavano, inglesi che urlavano. Dannazione, stava odiando tutta quella situazione.
    Le parole di Isaac lo stavano già troppo infastidendo e tutto quel perdere tempo era classico degli inglesi «Va bene, regazzì. Stai con la babysitter che urla, io devo annà dagli adulti.» - povero Isaac, che poteva saperne lui di un denrisiano che si sentiva messo in pericolo il proprio villaggio? Prese quel seme e se lo ricacciò in tasca, andando a cercare un capovillaggio.
    Kuhaku si mostrò il solito infelice marito, che forse veniva tradito da Sigurd ma che non lo avrebbe mai lasciato perchè aveva la giusta posizione sociale per vantarsi, quindi Jason sbuffò «Decido io quanno finì sto casino, Kuhaku.» - che nome poi, ma questo non lo chiediamo perchè sia venuto fuori «A rega, ma che carne de megalocoso. Ce dovemo spiccià!» - Jason stava perdendo le staffe e quando fnalmente riuscì a raccontare tutto, il marito strano, finalmente decise di prendere in mano la situazione e la bacchetta (quella giusta) per richiamare le attenzioni di Sigurd che fece una delle sue apparizioni più stratosferiche «Sig, mo te devi mette a fa lo sborone?» - commentò con un sorriso sul volto, mentre di nuovo ripeteva tutto da capo. «Jo statte calmo.» - cercò di calmare l'amico, non perchè non pensasse lo stesso, ma perchè non voleva che venisse cacciato. Tuttavia, le parole di Sigurd lo stupirono e le ascoltò tranquillamente «Aaaah! A' Sig, ma che stavi a fa' lassopra. Vabbè nu u vojo sapè. Cora. Il segnale. Quei così squillano assai, ce sta la rete.» - come glielo doveva spiegare più? Guardo Jonathan, magari lui avrebbe saputo far meglio.
    Raggiunta di nuovo la piazza, Jason tornò da Phil «Te giuro, quel Kuhkako non è che lo posso proprio reggere.» - disse a bassa voce al cacciatore, riferendosi al marito di Sig.
    Alle parole del capovillaggio, Jason individuò un piccolo spazio d'aria, mentre con la bacchetta avrebbe tentato di fare dei cerchi in senso orario, ripetendoli fino a quando quell'aria non sarebbe diventata un messaggero, ad esso avrebbe affidato un messaggio breve e coinciso: «Cora è tornata. Barriera da rinforzare. Ci vediamo là.» - e avrebbe lasciato che il messaggero portasse questo ai druidi del villaggio, c'era bisogno di tante mani.
    Poi si voltò verso Philipp «Nun te fa male. Io devo andare ad aiutare alla barriera. Ma sti ragazzini non li possiamo mandare a casa loro?» - quindi si sarebbe avviato di corsa verso la barriera, salvo poi fermarsi alla voce di Kàra.
    Si voltò stupito, leggermente preoccupato in volto «Kàra.» - disse lui, mentre con il braccio cercava di accompagnarla ad affiancarlo, poggiandolo appena dietro la sua schiena «Non c'è tempo. Dobbiamo andare alla barriera.» - annuì, poi donandole il seme (eheheh) «Mi fido di te, non farti male.» - le disse con un enorme sorriso sul volto e afferendo al fatto che si preoccupasse smisuratamente per lei, nonostante il loro discorso di mesi prima.
    interagisce con Sigurd, jonathan baker Philipp Garlic Kàra Onfroy e fa un messaggero per avvisare i druidi di andare alla barriera [Elementale I]
    CITAZIONE
    Nome: Evocazione del Messaggero.
    Classe: Elementale
    Formula: Nuntius evocatio
    Movimento: cerchi in senso orario ripetuti fino a trasfigurazione avvenuta. Successivamente è necessario infilare la bacchetta nel Messaggero per trasmettere il messaggio. Questo movimento è necessario anche da parte del destinatario. Le informazioni fluiranno direttamente nella bacchetta.
    Effetto: Questo incantesimo può essere utilizzato sull’acqua, sul fuoco e sulla terra e sull’aria. La punta della bacchetta si illumina di bianco ed una piccola porzione dell’Elemento prescelto inizia a vorticare, scomporsi e ricomporsi finchè una creatura sferica di piccola taglia viene trasfigurata del tutto. Questo essere sarà fatto dell’Elemento prescelto e non avrà una volontà propria, seguendo quella di chi l’ha trasfigurato.
    Il Messaggero Elementale potrà portare brevi messaggi e potrà muoversi solo nel suo stesso elemento.
    Note: La distanza tra bacchetta e porzione d'elemento da trasfigurare deve essere al massimo di 1 metro.
    Il Messaggero non ha una voce.
    Il Messaggero d’aria non potrà entrare in spazi chiusi, a meno che non sia stato creato in questi, ma allora non potrà uscire da essi.
    Il messaggero di terra può muoversi in tutti i terreni formati da materiali simili; non può passare dal cemento alla terra battuta.
    Questo incantesimo sarà autoconclusivo una volta ottenuta la skill Maestro Trasfiguratore.
    Una volta che il destinatario riceverà il messaggio la trasfigurazione cesserà.
    Tecnica < 20 messaggi di 5 parole.
    Tecnica ≥ 20 messaggi di 10 parole.
    Tecnica ≥ 35 messaggi di 20 parole.
    Tecnica ≥ 45 messaggi di 30 parole.
    Jason K. Byrne

    "
    Macché davero?!
    "
    Druido, Speziale

    code by ©#fishbone

     
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    Denrise
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    Denrise
    Marina Stonebrug
    "Eventually, everything connects."

    «Posso offrire anche birra, se vuoi, sono certa che ciò che mi offrirai tu mi disseterà di più, comunque».
    La malizia a grattarle il palato mentre le dita tingevano nell'aria la forma di un saluto. Il profumo che Summer si lasciò alle spalle riuscì a catturare l'attenzione della strega, non perché le ricordasse qualche aroma particolare, quanto più per l'averla proiettata in scenari interessanti. Il cielo era un quadro piacevole da osservare e quattro occhi lo avrebbero fatto meglio di due.
    Lasciò l'altra libera di andarsene perché oltre alla vista Marina aveva padroneggiato l'udito. Fu come ritrovarsi al centro di una battaglia navale. Allo scoppio dei cannoni si sostituirono, però, i mormorii degli studenti e dei denrisiani. Qualcosa stava bollendo in pentola e Marina avrebbe fatto di tutto per guadagnarsi una parte del pasto.
    «L'Osservatorio chiude momentaneamente i battenti. Se siete interessati a lenti in grado di svelare ogni pericolo o a mappe che possono guidarvi oltre i confini del mondo, cercatemi, poi sarò io a guidarvi ovunque vogliate».
    La bacchetta frustò l'aria con decisione e sul bancone di marmo si avviluppò il pesante drappo violaceo. Il tessuto si piegò esplodendo in una moltitudine di direzioni e a ogni vettore corrispose una lente recuperata.
    Un altro colpo e dal catalizzatore esplose un getto violaceo che animò la pietra dandole modo di partire, ormai simile a un beholder, in direzione del suo osservatorio.
    «Capo villaggio» Raggiunse Sigurd a passi svelti ma eleganti, gli stessi di una tigre, salvo poi inchinare il capo in segno di rispetto. Ripeté il gesto verso l'uomo che riconobbe suo marito e poi attese qualche secondo per udire le parole dei presenti.
    Prestò particolare attenzione al gigante che si era rivolto in un modo troppo grezzo a Kuhaku, forse ignaro di come Sigurd potesse proteggere l'isola da mostri marini, e di come potesse probabilmente ucciderne uno con una semplice sequela di fendenti, ma non commentò.
    «Le mie abilità da magiastronoma sono al suo servizio. Mi dia degli uomini e setacceremo il villaggio da cima in fondo» Un sorriso dolce a incurvarle le labbra calde come l'estate. «Mi permetta di esserle utile» Non aveva particolare intenzione di scendere sul campo di battaglia contro degli inglesi perché questi, un giorno, le sarebbero potute tornare utili. Il contrario poteva dirsi di Sigurd stesso che, come capo del villaggio, poteva ritenersi più utile di uno qualsiasi dei presenti in qualsiasi momento.


    code ©#fishbone



    Interagisce con Summer Parton e chiude la bancarella :)

    Cerca di accattivarsi il capovillaggio Lo Snaso Sibillino
    Carisma 28, Mezza-Veela
     
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    NICHOLAS MC CALLISTER | 06/02
    16 | I ANNO | Dioptase


    Nick sentì il cambio di atmosfera prima che questo accadesse davvero. Era ancora vicino a Erik e Clive, e si stava cominciando a rendere conto che magari il tempo per sedersi non ci sarebbe stato, visto che sembrava stesse arrivando il momento di avanzare verso il castello, quando il suo magifonino squillò. Il suo, quello di Clive, quello di Erik…quelli in realtà di tutta Denrise. Così, imitando i movimenti di Erik tirò fuori l’aggeggio e lesse il messaggio, inarcando le sopracciglia e alzando lo sguardo, prima su Clive e poi sul più grande. Le sopracciglia andarono poi ad aggrottassi quando la frase uscì dalle labbra di Erik.
    -In che senso “non di nuovo”? Perché sembri così preoccupato, non sembra sia così male come situazione…chi diavolo- Stava per chiedere effettivamente chi fosse quella Cora quando una voce femminile sovrastò il fracasso. Capendo al volo che Erik aveva deciso fosse la cosa migliore da fare, e non volendo essere un intralcio a persone che ne sapevano decisamente più di lui si mosse insieme all’Ametrin verso la folla di primini. Nel frattempo, ringraziò mentalmente il ragazzo che stava spiegando a lui e a Clive cosa diavolo stesse succedendo. Annuì più volte, per poi salutare anche lui la ragazza con un cenno del capo ma rimanendo zitto. Allo sguardo di Erik, però, rispose con uno decisamente risoluto.
    -Non c’è bisogno. Voglio aiutare, se posso fare qualcosa piuttosto che starmene con le mani in mano sarei felice di farlo.
    Quasi rise quando Jesse si avvicinò a loro, proclamandosi salvatore del popolo e cercando di far calmare la gente. Ridacchio senza malizia e poi gli sorrise, cercando di fargli capire che non lo stava prendendo in giro per davvero.
    -Jesse…ehm…Mi chiamo Nick, innanzitutto, poi come dire…per non far venire il panico agli altri non dovresti essere tu il primo a stare calmo?
    Subito dopo tirò fuori la bacchetta, tanto per sentirsi più tranquillo e si girò verso Clive.
    -Tutto bene amico?


    Parlato - Narrato - "Pensato"- Ascoltato
    | Demons run, when a good man goes to war | code by ms. atelophobia


    Interagisce con Erik Foster e Clive Greenwell, li segue fino al punto di raccolta Rimini dove parla anche con Jesse Lighthouse. Si offre per aiutare.
     
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    Clive Greenwell
    Ametrin | 15 anni

    L'adrenalina che aveva accumulato nella notte insonne giungeva ormai al suo apice: non ci poteva credere. L'affabilità di Erik era un qualcosa di unico, quasi commovente: vedere quei coriandoli lanciati nei colori della casata degli Ametrin fece ardere il Greenwell del desiderio di entrare a far parte di quella casata. Quel ragazzo emanava un'aura troppo amichevole e con tutto il cuore sperò che la cerimonia di smistamento potesse avere l'esito desiderato. Lo stesso doveva essere per Nick, ovviamente. Fantasticava a lungo, ad occhi aperti, su quante belle cose avrebbero potuto fare insieme, loro tre, quando la proposta di andare a bere qualcosa tutti insieme lo gavanizzò tutto. "Ma certo! Se quel fumo non compromette la capacità di giocare a Quidditch e non dà dipendenza, ovvio che ci sto... Ossia, ci stiamo!" ammiccò in direzione di Nick,facendogli l'occhiolino, per coinvolgerlo ulteriormente nella bella pensata del Foster. Nel frattempo Harry lo aveva chiamato per dirgli di passare da lui, se aveva tempo: Clive da lontano fece pollice alzato, ma in quel mentre il suo magifonino ricevette un sms che trovò del tutto innocuo. Anzi, non era una buona notizia che la rete prendeva pure a Denrise? Strabuzzò gli occhi nel vedere l'espressione preoccupata di Erik, guardò - tra l'altro - interrogativo Nick con il magifonino in mano, come imbambolato. Lo rimise in tasca, circospetto, e increspò serioso le sopracciaglia quando il prefetto Ametrin li esortò a stare vicino a lui: la bevuta in compagnia era saltata.
    Il suo spirito Grifondoro stava emergendo, lentamente, gemello alla proposta di Nick di aiutare in questa situazione. "Una situazione tanto critica? Voglio dire, questa Cora è pericolosa?" chiese ad Erik, sfoderando immediatamente il suo catalizzatore inmelo, pronto a scagliare il periculum qualora fosse stato necessario. L'entrata in scena di Jesse lo fece sorridere e lo fece un po' ridacchiare: "Non dirmi che tu pensi che andiamo in panico perché matricoline, mh? Guarda che non siamo per nulla spaventati. comunque, io sono Clive".
    Avanzò vicino a Erik, seguendo la folla ordinata. Regalò un bellissimo sorriso a Nick e gli fece il solito occhiolino d'intesa: "Alla grande. Il fatto che ci sia già pepe nella situazione mi carica un botto." Si avvicinò a lui, abbassò tantissimo la voce, un piccolo sibilo, percettibile solo al suo orecchio: "Non trovi che sia forte Erik? Soprattutto quando è così premuroso e serio..."
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Come sempre la Delaine era riuscita a portare il panico, probabilmente anche più di quanto avesse desiderato, e di questo in diversi tra il corpo docenti parvero accorgersene, specialmente brian 'Che poi in fatto di pessimismo e diffidenza batte tutti!' si ricordò lui, a tratti rincuorato dalla sua cinica visione "Dubito che con tutto questo chiasso si possa far passare le azioni della Excalibur sotto traccia... anche se se lo meriterebbe" affermò lui, espirando con frustrazione, osservando in apprensione le matricole, che parevano alquanto spaesate tra nuove facce e tutto il resto, incluso il povero Isaac .
    "Come?" volgendosi, il docente vide una matricola offrirle uno dei semi oggetto delle loro attenzioni. Studiò Amalea, poi le sorrise dolcemente "Grazie... vai vicino al prefetto Foster, quel ragazzo moro: sarai al sicuro" le propose delicatamente, tornando a chiedersi cosa potessero fare.
    'Non siamo uniti... siamo insieme... ma non siamo uniti' la differenza tra accademia e denrise, nonostante le ottime intenzioni di Sigurd e Victoria, era netta, a quel punto quasi dolorosa, o almeno allarmante 'Se iniziamo a litigare...' il pericolo in teoria era Excalibur, ma a Denrise la parola sbagliata poteva essere fatale, e il grosso problema con una cultura così diversa era che a volte, la parola sbagliata la si diceva con innocenza, senza però ricevere alcun perdono.
    Nuovamente fu ventilato da un druido di portare via i ragazzi e ancora una volta lui si rese conto di star meglio lì, ma comprendere anche il punto di vista degli altri 'Siamo un impiccio... inutili e di peso' realizzò, sapendo perfettamente di non doverlo per forza essere, ma di esservi costretto dalla peggior nemica dell'isola: il pregiudizio.
    "Ragazzi, creerò uno spazio sicuro per voi" disse con voce acuta, cercando il volto del proprietario della bancarella, Philipp e di quella a lui direttamente accanto (ovvero Jason) "Se vogliamo arrivare a capo di questa vicenda, dobbiamo prima metterci al sicuro" e fu così che con un profondo respiro, Lancelot levò al cielo la bacchetta iniziando a tracciare rune su rune "Verbavoleo" comandò, cercando di tracciare davanti alle bancarelle, senza ostruire completamente il passaggio un ampio perimetro rettangolare runico che consentiva di entrare ed uscire ad un'unica categoria di persone: studenti di Hidenstone.
    Se tutto fosse andato come atteso, Lancelot avrebbe sospirato "Entrate nel perimetro, ragazzi: la mia linea runica vi proteggerà" chiarì lui, sperando che chiunque si stesse organizzando per andare alla barriera notasse il suo talento e magari gli proponesse di unirsi a loro.


    Lancelot erige una barriera per gli studenti e solo per loro con verbavoleo.

    Verbavoleo
    rune1; campi runici (per ribadire quanto ne sa in materia); tec 47;
     
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    Morrigan Maverick

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    80ylmel
    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]

    L'ennesimo messaggio portò il magifonino a vibrare e gli occhi di Morrigan schizzarono al cielo. Doveva essere questo il sentimento che Kenna provava ogni volta quando il magitecnico l'infastidiva, lol, si, era empatico... ma non abbastanza da smettere di infastidirla comunque.
    "Si vede che il grosso di questi denrisiani ha sconfitto a stento un polpo un po' cresciuto" Uno sbadiglio deformò le labbra vissute, fin troppo, del denrisiano che riprese a guardarsi attorno. In effetti l'idea di essere attaccati da Cora non era da sottovalutare. Aveva preso in simpatia sia Seun che Godstime e forse la sua opinione di loro poteva essere contorta da ciò, ma per quanto fosse stato facile (Almeno ai suoi occhi, non ai miei, riposa in pace Dani) sconfiggere quei due Golem di Excalibur, forse non lo sarebbe stato per i presenti.
    "Forse dovrei tranquillizzarli" La mano arrivò alla testa e le unghie presero a grattare il cuoio capelluto. Poi le spalle si alzarono con fare sbarazzino e la sua passeggiata continuò come se nulla fosse.
    Si fidava di Cora, e non solo perché se la sarebbe portata a letto. Si fidava anche di Seun, e non solo perché vedeva del potenziale. Godstime era la persona dietro la morte di un suo collega, certo, ne era sicuro - Insomma, dai, erano dei Golem e lui il braccio violento di Excalibur - ma sui Monti di Denrise gli era parso abbastanza onesto.
    E a dircela tutta non erano stati i Golem a suggerire a Big D. di usare un Recido su dei cavi elettrici.
    Colpa di Silente. Certo che poteva mettercela Magitecnica a Hogwarts. Tu guarda.
    Comunque, se qualcosa fosse andato storto, avrebbe sempre potuto uccidere Godstime. Di contro non avrebbe potuto fare molto per la rabbia dei denrisiani, se non farli ragionare con il suo 20 in Carisma, o magari con una coppia di incanti elementali in faccia & kiss this 45 Intelligenza.
    Sperava non ce ne fosse bisogno perché già la vedeva, lì, Victoria, a sculacciare Sigurd.
    Oddio.
    Sai che però.
    Comunque sti flussi di coscienza dopo una giornata di studio sono meglio delle canne.
    "DEVO TROVARE DEI CAZZO DI MATERIALI" Due sbuffi di vapore fuoriuscirono dalle narici del magitecnico accompagnate poco dopo da due nuvole di fumo nero, questa volta dritte dritte dal naso di Smaug.
    «QUALCUNO LO VENDE QUALCHE MATERIALE INTERESSANTE O DEVO TORNARMENE A ESTINGUERE RAZZE MARINE PER COSTRUIRMI UN CAZZO DI MEGAZORDDDD?» La voce riecheggiò tra le bancarelle che lo circondavano, seria come una tempesta, ma il volto restava dolce come quello di un orso polare.
    Alto tre metri. Affammato di materiali.

    «Parlato»
    "Pensato"
    «Scritto»
    Narrato

    Ha con sé

    - Stivali volanti
    - Dragonslayer
    - Magifonino
    - Cacciatore di vergogne
    Free per magitech - vuoto per ora
    Free per verde - Smaug


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    Applause @ Lady Gaga - @Artpop


    Azione 1: Analizza la merce nelle bancarelle cercando di notare o riconoscere qualcosa che possa tornargli magitecnicamente utile per i suoi crafting.
    PP: Intuito 43, Intelligenza 45
    Skill: Magitecnico

    Lo Snaso Sibillino
     
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    Benjamin D' Angelo


    Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia
    L’ultimo desiderio che la notte mi culla
    Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto
    La storia più incredibile che conosco.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    ‘ Finalmente ho ritrovato alcuni dei miei compagni di casata.’.

    Pensò Benjamin, il giovane Ametrin del secondo anno che doveva iniziare quel primo settembre, mentre con un’espressione contenta e allegra si era fermato a parlare con Erik e Mia che aveva raggiunto. Il suo prefetto gli aveva domandato se conosceva Nicholas e Clive. Fece segno di non scuotendo la testa e poi rispose alla domanda che gli aveva appena posto facendogli un sorriso che si allargò sulle labbra.

    “Temo di no, mi dispiace Erik. Mi sei mancato anche tu poi ti devo raccontare una cosa.”

    Disse il biondo Ametrin con un’espressione sul volto dispiaciuta ed era per lui la seconda volta che aveva l’occasione di farsi altri nuovi amici, anche se non si poteva essere amici di tutti ovviamente, poi lo sguardo celeste di Benjamin, si spostò direttamente su Mia, la sua perfetta che lo aveva salutato mentre ascoltò la domanda che gli aveva rivolto lei ci pensò un attimo prima di risponderle. Dopo qualche minuto di silenzio riprese a parlare.

    “ Si, sto bene grazie Mia, anche se ti devo raccontare una cosa. Quest’estate mi sono accorto di essere innamorato e volevo che fossi la prima a saperlo”

    Aggiunse Benjamin mentre sul suo volto diventò rosso e fu costretto ad abbassarlo per non farlo notare troppo in giro. Dopo essersi ripreso, completamente, rimane con un’espressione sul volto che lo lasciò stupito e sorpreso quando senti all'improvviso suonare il suo magifonino che aveva con sé da dentro la tasca della divisa, costringendolo a fare un salto che di solito prima non li faceva, così con la mano libera, perse il magifonino e cominciò a leggere con calma i due messaggi ricevuti, poi quando ebbe finito, provò a rispondere a Cora, per ringraziarla del dono che aveva fatto così, le scrisse.

    Salve! sono Benjamin degli Ametrin, faccio il secondo anno ad Hidestone, la volevo ringraziare per il dono che mi ha fatto e farò quello che mi ha detto riguardo alla pianta che ho appena ricevuto.

    Mentre lo inviò in attesa di una risposta, mentre sulla sua testa cercò di capire come sia stato possibile una cosa del genere in un isola e in un villaggio, dove era raro un evento così.

    ‘ Che sarà successo? Come mai ora abbiamo la connessione internet? ’

    Pensò ancora una volta il giovane Ametrin del secondo anno dallo sguardo celeste con un‘ espressione sul volto facendo una faccia interrogativa. Così Benjamin una volta davanti alla Dragone degli Abissi ricevette da Dana il sacchetto con dentro un seme da piantare.

    “ Wow! Credo che debba piantarlo in un vaso. Se non mi ricordo male ero bravo in Erbologia e avevo ottimi voti a IIvermony. Forse questo caso mi potrebbe tornarmi utile.”

    Disse Benjamin in quel momento mentre guardava il sacchetto misterioso con un’espressione sul volto di contentezza e di gioia che non aveva mai provato prima poi cercò il contatto di Aibileen a cui aveva pensato tutto il periodo estivo. Appena lo trovò sul suo volto spuntò un sorriso che si allargo su tutte le labbra. Sperava di farla sorridere.

    Ciao! Aibileen! Ti Ho preparato questa bellissima canzone che ho fatto io con l’ audio mp3, perché mi ha fatto pensare a te, tu ascoltala e poi con calma mi saprai dire tutto. Un bacio grande il tuo compagno di classe Benjamin che ti vuole tanto bene.

    Assieme al messaggio le invio anche il video fatto da lui, era la prima volta che lo faceva per qualcuno a cui era affezionato. Così attese tenendo il magifonino acceso, una risposta dalla ragazza, mentre stringeva tra le sue mani il sacchettino che aveva appena ricevuto da Dana poco prima che ora era scomparsa, mentre i suoi occhi brillavano si avvicinò allo speziale per chiedere con gentilezza un vaso per poter piantare il piccolo seme datogli dalla giovane.

    “ Mi scusi, Dana mi ha dato questo seme potrei avere per favore un vaso ? “

    Chiese mentre cercava di attirare l’ attenzione, attendendo una risposta dall’ uomo a cui si era rivolto in quel preciso momento osservando quello che accadeva attorno con i occhi attenti e non dire una parola. Non sapeva che cosa sarebbe successo tra un momento e l’ altro...


    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia


    Interagisce Erik Foster Mia Freeman poi manda la canzone "Everyday con il video fatto da lui ad Aibileen Beatrix e infine parla con Jason K. Byrne per chiedergli per gentilezza un vaso dove piantare il seme.
    Azione 1 : Prova a rispondere al messaggio di Cora.
     
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    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

    SHEET |STAT |DRESS
    parlato - pensato- ascoltato

    Non avrebbe potuto evitare di ricambiare con lo stesso slancio l’abbraccio di Aibileen, stringendola a sé con dolcezza e sorridendo tra i suoi capelli, emozionata. “Mi sei mancata.” ammise, ed era strano per lei parlare ad alta voce in quel modo, aprendosi così tanto. “Come stai?” le avrebbe chiesto, preoccupata, accarezzandole delicatamente una spalla non appena si fosse allontanata da lei.
    Avrebbe cercato di dare ad Aibi tutte le attenzioni che meritava, e avrebbe accordato i piani di Cameron, stranamente, salutando Elisabeth giusto nel momento in cui sentì il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo avrebbe estratto confusa, spiazzata dal fatto di aver ricevuto un messaggio proprio lì, dove non c’era campo e di certo non avrebbe potuto raggiungere nessuno, ma ecco che la sua sorpresa si tramutò ben presto in altro.
    Al solo leggere le prime righe del messaggio lo stomaco di Mia si attorcigliò all’istante, in barba alla tisana della pace che Cameron le aveva regalato, con tanta attenzione. Non potè fare a meno di cercare la mano del ragazzo, mentre continuava a leggere, cercando di non farsi prendere dal panico nel solo leggere il nome di Cora alla fine di tutto. “Merda.” si sarebbe lasciata scappare, i palmi delle mani che si facevano leggermente sudati e un brivido che le percorreva rapido la schiena.
    In quel momento le sembrò che il sacchetto che le era stato consegnato pesasse quanto un macigno e che non potesse più respirare correttamente ma solo che con respiri brevi ed agitati. Che cosa diamine stava succedendo?! Non aveva previsto niente del genere, non aveva messo in conto la possibilità che il pericolo che tanto temeva esistesse davvero e avesse, ancora una volta, l’aspetto di Cora.
    I suoi occhi sarebbero schizzati in quelli di Cameron, mentre la sua mente cercava di mettere in piedi un piano decente e funzionale, senza probabilmente ottenere grandi risultati. “Non dividiamoci.” lo avrebbe quasi implorato, per poi tendere le orecchie all’istante nel sentire il richiamo di Lilith, e la sua voce diffondersi per le bancarelle. Avrebbe inevitabilmente concordato con l’altra, cercando di avvicinarsi alla bottega del farro e portare con sé quante più persone possibili: avrebbe trascinato Cam, per ovvie ragioni, e Aibileen se fosse stata ancora nei dintorni, ma anche chiunque altro avesse incontrato lungo il percorso.
    Una volta lì avrebbe incrociato lo sguardo preoccupato di Jessica, annuendo brevemente alle sue parole. “E’ importante che cerchiamo di allontanarci quanto più possibile dal porto.” concordò, cercando di comunicare a Lancelot tutta la sua angoscia, magari sperando che l’insegnante potesse rincuorarla in qualche modo.
    Ed ecco che le lenti che aveva acquistato poco prima tornavano già utili: siccome non riusciva a frenare i battiti del proprio cuore, avrebbe estratto il suo nuovo cannocchiale portatile e lo avrebbe utilizzato per guardarsi intorno, cercando di vedere eventuali pericoli in arrivo o avere quantomeno una visione più ampia di quel che stava accadendo nei dintorni.

    code made by gin



    Interagisce conAibileen Beatrix , Cameron Cohen e Elisabeth Lynch, Lilith Clarke.


    Azione: utilizza le lenti di Falco per capire se c'è qualche pericolo in vista.

    Equipaggiamento:
    - Amuleto in quarzo ᛞ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.
     
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  15.     +1   +1   -1
     
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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Il problema di Blake, e tutti lo sapevano, almeno tutti quelli che erano entrati ad Hidenstone con lui o comunque non erano matricole, era il fatto di non saper gestire le emozioni. Blake aveva un deficit emotivo che faceva in modo di tramutare tutto quello che provava in una grandissima rabbia. Il fatto era che si, era vero, lui stava scherzando e stava assecondando Markab, ma non si sentiva responsabile ne in colpa di quel pugno ad Adamas. Lui lo aveva sempre chiamato per cognome, lo faceva anche con Jesse, con erik ed anche con la sua fidanzata, era un suo modo di fare, Adamas aveveva semplicemente rimarcato il suo cognome come se fosse qualcosa che Blake utilizzava solamente per fare lo stronzo. Non era così. Adesso nessun problema. In realtà gli prudevano ancora le mani e la cosa assurda era che non aveva nessuna idea di come fare in quel momento perchè quando Adamas si allontanò dicendo quelle cose non fu molto da Blake lasciarlo andare, ma comunque era il fidanzato di una persona che non solo stimava, ma alla quale voleva bene. Ed infatti, ecco qua che le parole di Jesse arrivarono forte e chiare alle sue orecchie. Il fatto era sempre lo stesso, se avesse saputo anche solo per un momento piangere o capire realmente quello che stesse provando e nello stesso tempo comprenderlo, e controllarlo, allora Blake avrebbe detto qualcosa o comunque non fatto niente, invece, era più forte di lui e non riusciva a controllare quello che provava esattamente. Alzò un sopracciglio alle parole di Jesse quando gli disse che potevano prendere in giro lui, potevano ridicolizzarlo ma guai a chi toccava Adamas. Perchè lui aveva chiesto ad Adamas se fosse sicuro che Jesse era il suo ragazzo? Certo, perchè tutte le battutine di prima se le era dimenticate? Quando Jesse aveva espresso il disappunto per Lilith, Blake non si era neanche mai permesso di parlargli in quel modo ed anzi, quasi aveva dato ragione a lui a discapito della sua ragazza. Strabuzzò gli occhi più di una volta. Se non ti sta bene quello che sono puoi uscire dalla mia vita esattamente come ci sei entrato. Neanche io ti ho mai chiesto niente. Aveva un orgoglio ed un ego che potevano essere stratosferici e non avrebbe dimostrato tutto il male che gli avevano fatto le sue stesse parole in quel momento. Quindi, quando Jesse decise di andare da Adamas, Blake andò da Aidan. Sospirò ancora per quello che disse. Va bene, cominciamo dopo domani. Gli prudevano ancora le mani coma non succedeva da tempo e quando sentì Lilith dire ad Aidan di tenerlo d'occhio sgranò gli occhi. Ma veramente? Stavano facendo tutto quello per far mettere fuoco a tutta denrise? Per me Cora può anche farlo sprofondare questo posto, ci vediamo a scuola Aidan! Non andò con lui, non aveva intenzione neanche di sentire Lilith con quel sonorus mandare a raccolta tutti i primini del mondo e tutta la scuola. Cora era il male minore in quel momento, perchè in quel momento l'unica cosa che avrebbe voluto fare davvero era spaccare la faccia ad ogni persona al mondo che vedeva li, cominciando dai suoi bei professori che, come si voleva dimostrare, pensavano solamente a le persone che ne hanno più bisogno... pensò quasi come a rifar faccia sia a Lance che ad Eva. L'unica cosa che venne fatta da Blake fu aprire il telefono, aprire la chat insieme ad Aaron ed Annie e scrivere "Questa scuola è una merda. Questa isola è anche peggio. Se volevate punirmi è scelta è stata ottima. Hidenstone è la scuola più di merda del mondo." I suoi passi andavano nella direzione opposta della piazza di Denrise. Che Cora poteva anche farsi avanti e fermarlo in mezzo alla foresta, doveva solamente averne il coraggio. Aveva detto che il seme era un cazzo di dono e che la linea era sicura. Stop. Aveva litigato con il suo migliore amico, la sua non fidanzata aveva chiesto a qualcuno di tenerlo d'occhio neanche fosse un bambino ed in quel momento gli giravano così tanto le balle che voleva stare da per tutto tranne che in quel posto. Tutti dietro alle gonnelle dei professori. Ma che diavolo di problemi hanno? E poi tutti a dire "io sono coraggioso di qua, io sono spavaldo di la!" Borbottando borbottando sarebbe arrivato fino al limite del villaggio, pronto ad inoltrarsi nella foresta. Eppure due anni fa si sono resi conto da soli che se Cora non vuole essere vista e vuole fare danni non manda messaggi sul telefono di ognuno di noi, neanche stessimo a gossip girl. Non imparano mai un cazzo di niente. Non riflettè neanche un secondo, e quando vide un albero gli diede un pugno ferendosi le nocchie. Era stanco di essere trattato come un bambino, come quello che bisognava tenere d'occhio. Più le persone che aveva intorno si comportavano in quel modo più lui si incattiviva. Picchia me, insulta me, odiami... ma non toccare... il ragazzo... che amo! Se lo ripeteva nella mente e più ci pensava a quella frase più gli venivano i nervi. Come se lo avessi mai picchiato, o odiato o insultato. Un cazzo di ingrato! In quel momento poteva arrivare anche Damian in persona dietro di lui, Blake gli avrebbe dato veramente un cazzotto in faccia. Aveva la mano quasi fracassata. Le ossa non erano rotte, ma il sangue usciva copioso. Talmente intelligenti che pensano che Cora si stia prendendo un cazzo di caffè al bar, il che è possibile! Nessuno conosce il suo aspetto. Ma perchè in quest'isola nessuno pensa? Chiese poi prendendo il sachetto del seme e saltando da un argomento all'altro come era suo solito fare. Lo rimise in tasca. Appiccherei un fuoco solo per farli impanicare ancora di più. Maledetti stronzi. C'era un odio non indifferente in quel momento nella sua voce e l'unica persona che avrebbe potuto capirlo davvero era suo fratello Aaron che era lontano da li e che soprattutto gli avrebbe detto di darsi una calmata, di non fare stronzate e di controllarsi. Era all'estremità del villaggio. Ed adesso era veramente curioso di sapere se qualche collaboratore di Cora era li nei dintorni. Homenum Revelio Sussurrò disegnando un'h con la bacchetta. Si guardò intorno. Se non ci fosse stato nessuno si sarebbe comunque incamminato, avrebbe preferito le mazzate dei densiriani che passare un altro momento con loro, nessuno escluso.



    Risponde a Jesse, Adamas, dice ad Aidan di andare dove vuole, che lui non lo segue e lascia che Lilith faccia il suo lavoro da prefetta. Blake si allontana dalla piazza del villaggio andando verso la scuola, all'estremità del villaggio.
    Azione 1: Homenum Revelio
     
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