Dungeon quest: Il Mondo di Marrigath

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Evangeline Ivanova

Posted on 8/4/2021, 22:35

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"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

L'ansia che provava nel sapere che - anche se per breve tempo, si sperava - sarebbe stata lontana da Samuel, la stava mangiando viva. Quando l'alchipirata era entrato nella sua vita lo aveva fatto facendola ridere e ogni singolo giorno della sua esistenza ringraziava qualcuno per averla spinta ad accettare il suo invito quella sera. Ogni volta che Eva sapeva che Sam dovesse fare qualcosa di pericoloso, restava in piedi ad aspettarlo sveglia, sperando che quella porta che la chiudeva nella propria stanza si aprisse il prima possibile. Quella missione che li vedeva nel magico mondo di un tossicodipendente, sarebbe stata rischiosa per entrambi, ma se anche solo minimamente la loro vicinanza avesse aumentato il loro pericolo, Eva non se lo sarebbe mai perdonato.
Separarsi da lui fu come strapparsi il cuore dal petto a mani nude, ma era adulta e sapeva che non appena tutto sarebbe finito, avrebbe potuto riabbracciare il suo amato e riportarlo a casa con lei.
Rise alle sue parole, che celavano parzialmente la dolcezza e l'ironia del loro rapporto, un mix che teneva in piedi quella storia da abbastanza tempo da poter permettersi di non dubitare dell'altro. Eva annuì, con un sorriso dolciastro sulle labbra «Dovrai essere bravo a trovarmi, allora...» - lo punzecchiò appena, con quella dolcezza negli occhi che continuava ad urlargli quanto voleva portarlo via da lì e metterlo in salvo da qualsiasi cosa stesse per accadere.
Il dono di Samuel stupì appena la docente di Incantesimi, guardando il draghetto alchemico d'argento arrivarle accanto alla spalla. Lo guardò, allungando un dito verso di lui «Sta' attento. Te ne prego...» - gli mormorò prima di lanciarsi in quel portale.

La scelta del portale era stata fatta da Brian e doveva ammettere che, vista la sua natura, non gli era andata poi così bene! Tutti quei cuori che popolavano il paesaggio non si abbinavano certamente alle cupe espressioni del docente di Difesa.
Si guardò attorno, la rumena, cercando di capire dove diamine fossero finiti. Sussultò quando dagli schermi la voce di Marrigath diede loro il benvenuto. La fronte della donna si corrugò appena, quindi ascoltò con attenzione, cercando di osservare i volti dei suoi colleghi. Il cristallo poi si spostò sui cigni e -- «Oh. Vedo che ci sono problemi di linea...» - mormorò ironica l'interruzione della trasmissione.
«Beh, è un gioco, quindi... giochiamo.» - quando Brian scelse il suo compagno e comunicò l'eventualità di un pericolo, Eva annuì alla docente di Pozioni, con un sorriso sereno sul volto «Sarò lieta di accompagnarti in questo gioco, Airwen.». Si fidava del docente di Difesa, quindi non vedeva perché non credere alla sua buona fede «Airwen... andiamo.» - Eva allungò una mano verso la docente e se l'avesse afferrata l'avrebbe aiutata a salire sul cigno, non appena lei fosse salita, così da cercare di darle più stabilità su quella barchetta, poi fece segno a Ballr di restare dietro di loro.
«Prima di iniziare, voglio provare a stare un po' più sicure...» - quindi la bacchetta puntò una delle tende, quella di destra e le labbra si schiusero a formulare l'incanto «Glacius.» - deciso il tono e concentrata sull'obiettivo, il quale intento era quello di congelare almeno una delle tende, per evitare che qualcosa uscisse da esse.
Successivamente i suoi occhi color cristallo si posarono sulla druida alla quale avrebbe aperto il cuore, come solo Eva sapeva fare. Airwen sembrò aver deciso di fare lei il primo passo ed Eva la lasciò parlare, senza interromperla, con un sorriso dolce sul volto. Sbuffò dal ridere, quando scoprì che ascoltava di nascosto le sue lezioni e divenne rossa sul volto a quei complimenti, mentre alcune ciocche bionde si tingevano di magenta. Tutte quelle parole fecero perdere qualche battito alla docente, come se avesse sentito la sincerità di quel che stava confessando la mezza-veela.
Attese che finisse, prima di iniziare lei a parlare, mentre la sua mano andò a coprire quella dell'altra, poco prima appoggiata sulla gamba «Sai, Airwen, sono davvero contenta che abbiamo questo tempo per parlare. Non abbiamo mai avuto occasione per passare un po' di tempo insieme e di questo sono davvero dispiaciuta.» - Eva inclinò il capo, volgendo lo sguardo alla pozionista «Ho sempre pensato che tu fossi una docente eccellente e quando sei arrivata da noi sono stata molto contenta. Finalmente avevo una collega con cui poter condividere il lavoro. Sei forte più di quanto immagini e non hai bisogno di ascoltare le mie lezioni perché dentro di te hai così tanto da dare agli altri che dovrei essere io a frequentarti un po' di più.» - il sorriso di Eva rimase dipinto sul volto «Amo il modo in cui ti fai in quattro per i nostri studenti ed insegni loro non solo quel che ti compete, ma anche a come stare al mondo, quando usciranno da queste mura. E poi, non dimentichiamoci che la tua bellezza è mozzafiato! E hai proprio ragione, se anche solo lontanamente provassi attrazione verso una donna, credo che tu saresti l'ideale perfetto di donna che vorrei. Sono certa che varrest più di mille uomini; non riuscirebbero ad essere alla tua altezza.» - la bellezza della natura della docente era evidente agli occhi di uomini e donne. Le dita di Eva si strinsero attorno alla mano di Airwen, come a volerle dire che lei era lì in quel momento «Insieme, Airwen, riusciremo a fare tanto. Te lo prometto. E ti difenderò anche in questo strano gioco, puoi contarci.» - Eva prese un respiro profondo, quindi, terminando quelle confessioni sentite verso la druida.