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by SPOILER (clicca per visualizzare)Allora bella gente! Benvenuti alla primissima lezione dell'anno di Arti Alchemico-Trasfigurative!
In On-Game è giovedì 8 Ottobre e sono le 8 del mattino. Qui potrete trovare il calendario completo delle lezioni.
Giocatevi l'entrata come più credete: potete soffermarvi sull'arco d'ingresso un po' di più, chiacchierare, guardarvi intorno , cercare di chiamare un Rubin che intanto saltella qua e là per gli armadi, osservare Nig, interagire col professore o con Alba. Ricordatevi del gran rumorefatto dagli animali, dell'indovinello e della nebbia in fondo all'aula.
Vi consiglio caldamente di leggervi la descrizione completa dell'aula.
Ricordo che qui è possibile trovare il manuale di alchimia.
Ogni mio post sarà seguito da uno specchietto riassuntivo come questo in cui sarà anche segnata la data di scadenza.
Vi richiedo, come se fosse una quest, di fare un piccolo spoiler riassuntivo alla fine di ogni vostro post. Basta che contenga, in modo molto schematico, le principali azioni fatte dai vostri pg.
Criteri di valutazione:
1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)
Scadenza 12 Ottobrealle 22:00
Detto ciò divertitevi e per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram
Edited by SamuelBlack - 9/10/2020, 23:04. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Entra in classe, interagisce con Samuel Black e risponde alla domanda quando arriva il suo turno..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Saluta con un cenno della mano Adamas Vesper, saluta il professore e poi risponde alla domanda..
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.HELL IS THE PARADISE OF THE BAD GUYSCameron CohenIl trillo della sveglia invase la stanza avvolta nella penombra, andando ad infastidire i timpani del giovane Cohen che si era addormentato solo da un paio d'ore, dopo una notte di incubi ed i soliti sogni ricorrenti. Sbuffò, tastando la scrivania alla ricerca dell'oggetto incriminato. Quando i suoi polpastrelli entrarono in contatto col magifonino, lo prese e se lo portò davanti al viso, venendo accecato dalla forte luce che emanava. Abbassò la luminosità. Cazzo, erano già le 7:35 ed aveva appuntamento con Mia alle 7:40 per mangiare qualcosa al volo e poi andare a lezione di Alchimia. Sì, fosse per la biondina, si sarebbero dovuti trovare già alle sette di mattina, ma Cam era stato tassativo nel suo rifiuto: prima delle 7:30 lui non si sarebbe alzato. Sbuffò, gettando via le coperte ed alzandosi in piedi. Era di fretta, non aveva voglia di perdere altro tempo per sistemarsi la divisa, ragion per cui aprì l'armadio ed indossò un paio di jeans neri con uno strappo sul ginocchio, una t-shirt bianca con sopra un maglioncino sempre nero e, per finire, un paio di Adidas dello stesso colore. Il resto del tempo fu usato per dare al suo ciuffo castano, una parvenza dignitosa grazie al gel che si portava praticamente ovunque. Non male commentò, dandoci un ultimo colpo di spazzola. Chissà se ci sarà Liz aggiunse, consapevole che comunque nessuno potesse sentirlo, essendo solo. Però stava stringendo un'amicizia curiosa con la ragazza dagli occhi cerulei, sentendosi terribilmente affine a lei. Axe, perché non vieni con me? L'aula di Black è strana, magari ti ci troverai bene. Disse, aprendo lo zainetto. Il furetto color neve, come se fosse abituato a quella routine, zampettò fino ad entrarci, sistemandosi comodamente tra libri e quaderni buttati alla rinfusa. Cam chiuse lo zainetto, lasciando solo un buco dove Axe avrebbe potuto respirare. Sorrise e lasciò sia la stanza che la sala comune, scendendo le scale senza nemmeno troppa fretta, in realtà, sebbene fosse già in ritardo per l'incontro con la sua ragazza. Scese gli ultimi gradini due a due, fino a posare i piedi contro il duro pavimento del piano terra. Si avviò quindi verso la Sala Grande, guardando verso il tavolo degli Ametrin, cercando di individuare la testolina bionda. Si morse il labbro. Quant'è bella... con quel pensiero, mosse le lunghe gambe fino a raggiungerla, piazzandosi dietro di lei. Si chinò e le diede un leggero bacio sul collo. Perdonami, principessa... mi sono addormentato tardi. Liquidò l'argomento velocemente, rubando una fetta di pane tostato posto su un cesto al centro del tavolo. Muoviti, non voglio fare ritardo per colpa tua. Scherzò, ridacchiando, porgendole la mano perché si alzasse. Una volta fatto ciò, non l'avrebbe mollata, aumentando appena la presa e dirigendosi verso il luogo della lezione. Salirono al terzo piano, superando la Sala dei Trofei. Oltrepassarono la solita soglia che ormai non perdeva più tempo a guardare e si trovarono all'interno di un'aula proprio... insolita.
Un paradiso per l'erpetologia, prof. Fu il primo commento che, entrando mano nella mano con Mia, rivolse al docente, indicando le gabbie con i rettili, quasi affascinato, snobbando gli uccellini o i mammiferi. Comunque buongiorno, come se la passa? Domandò, guardandosi attorno, esaminando con gli occhi nocciola, ogni angolo della stanza.
Uh, la sua amica sta prendendo lezioni di canto, vedo. Disse poi, indicando Alba con un cenno del capo. Se la ricordava bene; la prima volta che era entrato in quell'aula, l'anno precedente, ne aveva commentato la bellezza. Invece lui dovrebbe usare un incantesimo rallegrante su se stesso. Aggiunse, indicando Nig. Sì insomma, aveva sempre bei commenti per chiunque gli capitasse a tiro. Trascinò Mia in uno di quei rettangoli di pietra posti in prima fila, stravaccandosi sulla panca di duro legno. Stranamente aveva deciso di mettersi in prima fila, giusto per accontentare la sua bella. Sollevò i piedi, posizionandoli sul banco, manco fosse stato a casa sua. Se dovessimo recensire la sua aula su TripAdvisor, non arriverebbe a due stelle. Troppo rumore, non si può dormire, panche scomode, fastidiose cantilene, nebbia... ma cosa siamo, nella Pianura Padana? Non era proprio sicuro che tutti capissero quei riferimenti che, essendo cresciuto tra i babbani, lui conosceva bene... inoltre l'Italia l'aveva visitata diverse volte, non per ultima quell'estate, a Venezia con Mia. Si mise lo zaino sulle ginocchia, permettendo ad Axe di osservare il mondo esterno, lasciandogli qualche casuale carezza sulla testolina pelosa.
Le iridi si spostarono sulla lavagna:
É nato prima l'uovo o la gallina?
Un ghigno gli si dipinse sul volto. Ma non c'è niente di più facile, prof! Uovo o gallina, basta che si mangi, no? Cameron era un caso perso, una volta persa la voglia di studiare, ad Hogwarts, non era più riuscito a recuperarla. La morte di sua sorella gli aveva tolto tutto, solo grazie ad un miracolo era arrivato a frequentare Hidenstone. Adesso ho fame però! Che ne dice di una bella frittata, in caso abbia qui quell'uovo? Domandò a Black, sospirando annoiato. Se e quando avesse visto Elisabeth entrare, le avrebbe lanciato un segno per sedersi accanto a loro o, almeno, per andare a salutarlo.I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Niente, Cam è Cam... dissa un po' l'aula di Sam e risponde (CIRCA) alla domanda scritta alla lavagna.
Interagisce con Mia Freeman e, in caso riesca ad incrociare il suo sguardo quando entra, fa cenno a Elisabeth Lynch perché si sieda vicino a lui o comunque si avvicini. -
.■ Data & Luogo di nascita27.01.03, Artide
■ RazzaHalf Giant
■ OccupazioneStudente
■ AllineamentoNeutrale Puro
■ Patronus//La mano venne bloccata da una forza invisibile ad un palmo di distanza dall'arco d'ingresso mentre sul volto di Ciarán calò il velo del dubbio. "Perché ho paura di sfiorarlo?" Fino a quel momento, non si era mai posto un quesito simile. Forse, perché non aveva mai sentito il bisogno di avere a che fare con quelle divinità fasulle venerate da un popolo di femminucce in secoli ormai lontani.
Eppure, da quando l'anno scolastico era ricominciato e le lezioni avevano ripreso il loro corso, il mezzo gigante aveva iniziato a provare un certo interesse verso quella specifica parte dell'aula. La scena su cui gli occhi dorati stanziarono di più ritraeva un avatar della guerra intento a falcidiare file e file di nemici. "Lui mi sta simpatico" Un fastidioso prurito gli risalì il collo fino a giungergli all'orecchio. Ciarán lo mise a tacere con una rapida grattata. Il denrisiano era abituato ai combattimenti, eppure di fronte a quella figura sentiva un certo peso premergli contro il petto. No, non temeva il sangue o la morte, bensì cosa sarebbe successo se quella divinità avesse invaso il territorio degli altri dei fantoccio. Sarebbe stato divertente? No, se ciò avesse distrutto l'equilibrio.
Un'occhiata all'interno dell'aula e il mezzo gigante si accorse di non essere solo. Sarebbe superfluo descrivere le necessità culinarie di un mezzo gigante, dunque questo umile narratore si limiterà a ricordare come ad un grande stomaco spetti un grande pasto e un tempo maggiore speso per fare colazione.
Il ragazzo drizzò le spalle orgogliosamente, lasciando ogni dubbio sull'arco e sul suo equilibrio dietro di sé. «Buongiorno, professore» Delle semplici parole di circostanza pronunciate con vago rispetto. Il docente di Alchimia non era un denrisiano ma lui, come gli altri membri dello staff di Hidenstone, avevano dimostrato di sapersela cavare in situazioni difficili. Ciò aveva portato Ciarán a provare una certa stima nei loro confronti. «Si sta interessando al firmamento?» Il capo curvò verso terra dando modo al mezzo gigante di leggere il titolo del libro. Per un uomo di cultura, la conoscenza era pane quotidiano. La domanda uscì dalle labbra del ragazzone senza esitazione, forse per tentare di comprendere cosa passasse nella testa del professore. O forse perché il player che muoveva questo personaggio stava supponendo che Mr. Black puntasse alla skill Intrecciavite, Maestro dei sigilli o entrambe.
Ciarán si limitò ad avvicinarsi al piccolo Rubin, sfruttando ogni pausa tra un suo salto e l'altro. «Tieni» Gli avrebbe sussurrato, prima di deporgli di fronte una biglia che riprendeva i colori degli opali neri.
Dunque, a passi lenti, il ragazzone si sarebbe diretto verso uno dei tanti banchi dell'aula. Avrebbe scelto una postazione in disparte per non bloccare la vista al resto degli studenti. Se Howard H. Van Leeuwen si fosse voltato verso di lui, Ciarán l'avrebbe salutato con un rapido colpo di mano. Non voleva metterlo in imbarazzo di nuovo, o forse sì?
L'opale avrebbe lasciato il tempo di rispondere al resto dei suoi coetanei, poi avrebbe alzato il suo enorme braccio verso il soffitto per farsi notare. «Credo che non ci sia una risposta corretta» Gli occhi scivolarono sugli altri studenti «Ma dipenda dalla persona a cui si pone la domanda».
Ciò era vero, ogni studente tutti stavano dando una risposta diversa «O da chi lo sta chiedendo. Lei è un docente di alchimia e in quanto tale credo che possa dare maggior peso a certi elementi piuttosto che ad altri» Mentre Ciarán era un denrisiano timorato dagli dei, Black sembrava appartenere alla chiesa della conoscenza. O, per lo meno, questa era l'opinione che il ragazzo si era creato. Avendo bisogno di una E, decise di orientare la sua risposta ai pensieri di un certo Darwin, particolarmente elogiato dagli inglesi «Come detto da Howard e come ho letto nei libri di Magia Verde, le uova esistono da prima delle galline. Quindi sarebbe corretto dire che è nato prima l'uovo. Poi, qualcosa è mutato all'interno dell'uovo ed è nato un qualcosa di diverso. Un processo che si è ripetuto più volte, spronato dalla necessità di adattarsi ad un qualche minaccia esterna» Un rapido pensiero andò all'arco di ingresso. L'armonia che andava a rappresentare doveva ricordare il processo che permetteva di raggiungere la perfezione spirituale, giusto? «Nel tentativo di raggiungere una risposta perfetta a queste minacce esterne, sono nate le galline» Ciarán si tenne per sé i suoi pensieri sulla perfezione. A suo parere, quello scalino era destinato agli dei. Anche il concetto di perfezione molecolare, alla base dell'alchimia, era relativo e non assoluto.
Una goccia di sudore scivolò sulla fronte del mezzo gigante. Coniugare quelle parole in un flusso di coscienza che potesse suonare coerente gli risultò difficile. Gli uccellini che cantavano e il pesante sguardo dei fwooper lo stavano distraendo. Allo stesso modo, i dubbi sulla nebbia in fondo all'aula gli danzavano in testa, contribuendo ancora di più a minare la sua concentrazione "Voglio sapere cosa si nasconde al suo interno" Un insistente pensiero che si aggrovigliava sempre di più nella sua mente. Se il professore non glielo avesse rivelato, probabilmente sarebbe andato a controllare da solo «Professore, cosa c'è al di là di quella nebbia?»
«Parlato»
"Pensato"
Narrato©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.SPOILER (clicca per visualizzare)Ciarán fissa l'entrata, dunque interagisce con il prof e con Rubin, poi - se Howard gli presta attenzione - anche con lui.. -
.THEN, EVERYTHING RETURNS AS BEFORE BUT IT IS NO LONGER THE SAME THING »Emma LewisQuella mattina Emma si era svegliata di buon'ora, di gran lunga prima dell'inizio della prima lezione della giornata, per allenarsi e stare sola con se stessa. Aveva preso Spider, la faretra ancora senza nome -quella blu che aveva vinto al porto- ed era uscita, ricordandosi le protezioni soprattutto per le mani. Si era esercitata per circa un'oretta buona con le lattine vuote e con Mirtillo che le saltellava costantemente attorno, tenendosi ben lontano dalla zona di tiro, ed era parecchio soddisfatta del risultato, aveva mancato solo un paio di lattine su almeno una cinquantina di tiri. Quando si stava facendo tardi, decise di tornare in dormitorio, ma mancavano ancora quarantacinque minuti alla lezione di Alchimia, ragion per cui decise di farsi una veloce doccia per togliersi di dosso il sudore dell'allenamento, ma non ci volle molto. Non era quel genere di persona che passava ore della sua vita in bagno, a lei bastavano dieci minuti. Era già praticamente pronta, le mancava solo la divisa ed una spazzolata ai capelli, ma non era ancora ora di andare in aula, perciò frugò nella sua valigia ed estrasse un libro non troppo grosso: "Emma", un libro di Jane Austen che aveva il suo stesso nome. Era forse la terza volta che lo rileggeva, ma non si stancava mai. Quindi, vestita con la sua divisa pulita, stirata e praticamente perfetta, lo zaino in spalla ed il libro sottobraccio, si avviò verso la Sala Grande per fare colazione, siccome stava morendo di fame.
Saltellò giù per le scale come una capretta, guardandosi attorno. Era un po' triste perché aveva fatto amicizia praticamente solo con quelli del terzo anno, perciò nessuno di loro si sarebbe presentato a lezione con lei, essendo solo per il biennio. Sbuffò proprio nel momento in cui arrivò in Sala Grande, andando a sedersi in un posto abbastanza isolato al tavolo degli ametrin. Non c'era molta gente, forse perché era ancora presto e quella scuola era popolata da pigroni, ma tanto meglio così. Ne approfittò per mandare un messaggio a Nathan, mentre si metteva in bocca un pezzo di muffin. Ehi, ti va di andare insieme a lezioneee? domandò, mandando una faccina da gattino. Tramite magifonino non poteva fargli gli occhi dolci, quindi ovviava così al problema. Non aveva nessuno con cui andarci e il ragazzo le stava davvero simpatico, lo trovava dolce e carino.
Quindi, sperando in una risposta affermativa, continuò a leggere il suo libro, sbocconcellando il dolcetto, quasi senza accorgersi delle lancette dell'orologio che scorrevano inesorabili e poco mancava alle otto di mattina. Solo il trillo del cellulare la fece riscuotere, così si accorse che ormai mancavano solo dieci minuti. Rispose al messaggio del fratello, poi tornò verso la Sala Comune per andare con Nathan. Entrò e, se lo avesse trovato lì, gli sarebbe andato incontro, buttandogli le braccia al collo ed alzandosi in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia. Di nuovo insieme? Di nuovo Alchimia eh? Pronunciò quelle parole a mo' di saluto, prima di accorgersi che si stava facendo sempre più tardi. Iiiih! Dobbiamo andare o facciamo tardi... oh, vuoi un pezzetto di muffin? Aggiunse, allungando verso di lui il dolcetto che non aveva ancora finito. Ha il cuore di cioccolato! È buonissssimo! Lo avrebbe quindi offerto al ragazzo, prima di fare strada verso l'aula.
Quando passarono vicini alla Sala dei Trofei, Emma inarcò un sopracciglio. Chissà se ci sono ancora i memory dive... ma lo sai cosa ha allegato il prof alla sua valutazione? Che leggendo il mio tema, sembrava di essere alle elementari!... Ok, non mi ricordo le parole esatte, ma è qualcosa del genere... che sembrava avessi dodici anni forse, ma il concetto è quello! Sbuffò, trovandosi poi dinanzi all'arco che fungeva da porta all'aula. Guardandolo, Emma lasciò perdere il broncio per lasciare spazio ad un'espressione stupita. Non era certo la prima lezione che faceva in quell'aula, ma ogni volta era sempre meravigliata. Questo arco è fichissimo... sussurrò, sfiorandone i contorni con le esili dita, accarezzandone la superficie. Forse era influenzata anche dal fatto che adorasse davvero troppo la mitologia? A questo non seppe darsi una risposta, ma entrò nell'aula per non fare tardi e si trovò un pullulare di animaletti e voci diverse. Ciao, Adamas, Howard! Rivolse a loro un sorrisone, prima di concentrare la sua attenzione su tutto il resto.
Buongiorno Nig la giovane salutò lo scheletro incastonato nella pietra, intento a vigilare la stanza come sempre. Non che il rumore le desse troppo fastidio, ma a lungo andare le risuonava nelle orecchie ed era difficile da ignorare, sebbene la giovane ci provasse, concentrandosi su altro. Quando arrivò davanti alla cattedra del professore, deglutì, osservandolo con una sorta di timore riverenziale. B-Buongiorno... salutò timidamente, sentendosi quasi inadeguata ai suoi occhi, memore delle sue osservazioni al suo compito. Ma si sentiva a disagio là davanti, quindi si voltò per guardarsi attorno fino ad individuare un Rubin selvatico saltellante. Ehi Rubinnn! Come va? Lo richiamò, cercando di avvicinarsi, per quanto fosse difficile, ignara che fosse sotto l'effetto dell'incantesimo silenziatore, sennò gli avrebbe già lanciato un Finite Incantatem.
Alla fine di tutto, si avvicinò anche ad Alba, ammirandola con i suoi occhioni azzurri che quasi risplendevano e sorridendole. Canti benissimo! Le si rivolse, sincera, nonostante la nebbia che la stava disturbando. Ormai aveva fatto un po' il giro e salutato tutti, non le restava che sedersi. Si diresse di nuovo verso Nath e lo guardò giusto per qualche secondo. Ehm... immagino tu voglia sederti con qualcun altro, magari più grande di me... quindi ci vediamo dopo eh? Sussurrò, prima di dirigersi ad un banco ancora vuoto, posando la schiena contro il legno e concentrandosi su quella domanda scritta alla lavagna. Aspettò che i suoi compagni parlassero, poi fu il suo turno. Beh... con gli anni, ho sentito molte volte questo quesito all'apparenza irrisolvibile ed ho sviluppato una mia teoria, non so se possa avere senso, ma eccola qui... cercò di alzare la voce per sovrastare gli schiamazzi. Io penso che la risposta stia nella teoria dell'evoluzione di Darwin... cioè che ogni essere vivente discende da una forma di vita più antica. Infatti io credo che non ci sia una risposta proprio corretta: la gallina è diventata così come la conosciamo noi e con la capacità di deporre uova, dopo secoli di evoluzioni... quindi una data creatura si è evoluta sempre di più finché il risultato non è stato proprio la gallina e da lei, ecco che nasce l'uovo. Concluse, alzando lo zaino ed estraendo il suo quaderno con i pinguini, anch'esso vinto il giorno del viaggio per arrivare ad Hidenstone.I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Emma interagisce con Nathan Parker King, Howard H. Van Leeuwen Adamas Vesper Nig, Rubin, Alba e Samuel, poi va a sedersi sola soletta e risponde alla domanda. -
.Mia Freeman
AmetrinAlchimia era ancora, dopo un anno, una delle sue materie preferite e per quanto studiare continuasse a piacerle parecchio, poteva affermare con convinzione che quella rientrava davvero nella lista di quelle favoriva di più. Ricordava ancora la prima volta in cui era stata in quell’aula, quanto l’avesse affascinata fin dal primo momento e quanto la materia l’avesse subito catturata, finendo per portarla a passare notti insonni, il naso infilato nei libri. Certo, questo prima di avere una vita sociale ben più attiva, e di certo ben prima dj essere la fidanzata dj Cameron Cohen.
Mentre si stava sistemando la divisa di fronte allo specchio, Zeus che la osservava annoiato dal letto, non poté fare a meno di sorridere sognante al solo pensiero che il ragazzo sarebbe andata a prenderla quella mattina, per andare a lezione assieme.
Il loro rapporto non era certo dei più semplici, sapeva che c’erano stati alti e bassi e non dubitava ce ne sarebbero stati ancora, ma aveva deciso arbitrariamente che godersi gli alti fosse la mossa migliore per riuscire a trarre il meglio da quella relazione. ” Non fare il geloso.” apostrofò Zeus che non sembrava per niente entusiasta del nuovo arrivato nella vita di Mia, quell’umano che non aveva ben presente ma che rubava sempre più spesso la sua padrona, trascinandola lontana da lui per ore e ore.
Gli avrebbe lasciato un buffetto tra le orecchie, per poi lanciando un’occhiata alla sua fatina che, sempre pronta a svolazzare tra capelli, sembrava molto più contenta per la ragazza e per quello che stava vivendo. La creatura, nata dall’uovo che aveva ottenuto a lezione l’anno precedente, era così simile a Mia da essere spesso timida, in pubblico, ma quella mattina aveva deciso coraggiosamente di andare a lezione con lei anziché starsene chiusa in camera a sopportare quel noioso gatto, sempre insofferente.
Mia afferro quindi la sua tracolla e uscì dalla stanza, sorridendo contenta e avviandosi verso la Sala grande. Quel giorno era così di buon umore che nemmeno il solito ritardo di Cameron riuscì a indispettirla e si limitò ad avvampare clamorosamente quando il ragazzo le baciò il collo con tanta naturalezza. ” Ma smettila...” avrebbe mugugnato sorridendo, seguendolo poi fino al terzo piano, verso l’aula di alchimia. Avrebbe visto poi Axe spuntare dal suo zaino e gli avrebbe sorriso con dolcezza. ” Ciao piccoletto!” lo salutò, lasciando poi che la sua fatina lo raggiungesse per svolazzargli intorno.
Come ogni volta avrebbe rivolto un’occhiata a Angi, il guardiano di pietra dell’aula che le provocava sempre un brivido lungo la schiena per i suoi occhi sempre vigili, e avrebbe lasciato che le sue orecchie si riempissero del cinguettio dei numerosi uccelli presenti nella stanza.
Lei era affascinata da tutto quello, ma evidentemente Cameron no e si sarebbe meritato un pugno scherzoso sulla spalla da parte della bionda. “Le panche non sono fatte per dormire e il canto degli uccelli è un suono piacevole!” gli avrebbe fatto notare per poi rivolgere un sorriso gentile e un cenno di saluto ad Alba, sempre così cortese con chiunque e di una bellezza indimenticabile. Ricordava di esserne rimasta in tata fin dal primo istante e di aver sognato più di una volta di poter essere bella allo stesso modo. Si sistemò quindi al banco, appoggiando con attenzione la cartella a terra e tirando poi fuori il quaderno degli appunti. Trovava sempre quell’aula piuttosto ispirante e particolare, sempre in grado di metterla di buon umore e farla sentire produttiva e pronta a lavorare sodo. Avrebbe individuato Emma che entrava nell'aula e le avrebbe rivolto un cenno di saluto e un leggero sorriso: la trovava ancora effervescente ma cominciava anche a farle una certa tenerezza. Già che c'era avrebbe rivolto un caloroso sorriso ad Adamas e Howard, e un cenno di saluto a Ciaran, arrivando poi a sorridere gentilmente anche al docente. "Buongiorno" lo avrebbe apostrofato con cortesia per poi sistemarsi in un banco poco lontano da Cameron.
Avrebbe poi lanciato finalmente un’occhiata alla lavagna, alzando gli occhi al cielo per la risposta di Cameron. “Il punto è che credo sia una circolo senza fine... la gallina da vita all’uovo e l’uovo alla gallina... non potremmo parlare di un processo circolare, senza inizio e senza fine? Dopotutto in parte potremmo riassumere così l’alchimia, come vediamo anche con il simbolo dell’oroboro.” avrebbe quindi risposto, senza essere totalmente sicura della sua risposta definitiva ma piuttosto convinta che potesse funzionare. " Infondo...penso anche che la risposta identifichi banalmente un diverso approccio alla materia, come storicamente erano diversi gli approcci nella ricerca della formula per trasformare ogni cosa in oro. Non credo ci sia una risposta giusta o sbagliata. avrebbe aggiunto poco dopo prima di tornare in silenzio.code made by ginSPOILER (clicca per visualizzare)Mia interagisce con Cameron Cohen e arriva con lui in aula. Salita Ada e Nig, poi risponde alla domanda del docente. Saluta anche Emma Lewis e di base a tutti i presenti ( Adamas Vesper , Howard H. Van Leeuwen, Ciaran Hinds e il docente).. -
.Amelia Farley
DioptaseAmelia non era una persona così tanto raffinata, o meglio poteva esserlo su molte cose di certo ma non su tutte. Eppure c’erano lati della sua vita, dettagli in particolare, a cui per lei era impossibile rinunciare e uno di questi era l’ordine. Chiunque guardando anche solo la sua stanza avrebbe colto quanto tenesse ad avere tutto sistemato al proprio posto, anche se forse in alcuni casi il suo era un ordine un po’ particolare, che esisteva per gran parte nella sua testa. Sua madre le aveva comunque insegnato come fosse importante mostrare sempre e solo il proprio lato migliore, nascondendo accuratamente i difetti o le imperfezioni agli occhi dei più: se pensava che l’ordine non fosse necessariamente il suo modo di esprimersi, non voleva comunque apparire come una persona troppa caotica all’apparenza.
Questo traspariva anche dalla sua diligenza, dal fatto che ogni mattina si presentasse puntuale, sempre avvolta nella divisa, sempre impeccabile indipendentemente dall’orario. E anche quella mattina, nonostante la lezione si tenesse alle otto, stava raggiungendo l’aula di Alchimia a passo sostenuto, i capelli raccolti in una crocchia accuratamente disordinata, le scarpe con un leggero tacco che riproducevano un rumore ritmico sul pavimento, un leggero velo di trucco che esaltava il suo incarnato pallido e gli occhi chiari.
L’aula di alchimia le trasmise subito una sensazione che non seppe identificare: per quanto
apprezzasse il profondo significato di nigredo, albedo, rubedo, riportato sull’arco che adornava l’ingresso, trovava che la raffigurazione di Saturno che mangiava i suoi figli fosse peculiare, di certo una scelta incisiva. Conosceva la leggenda, così come il significato di quelle parole, perché aveva avuto modo di studiarle durante il suo anno di “isolamento”, ma doveva ammettere di essere rimasta colpita dalla scelta di rappresentare qualcosa di così violento sull’arco di un’aula, di certo la cosa non mancò di farle venire voglia di proseguire. Dopo essere entrata dalla porta fu il turno di Nig, che Imperioso dall’alto della sua postazione non evitò di guardare anche lei con i suoi perforanti occhi verdi. Amelia avrebbe ricambiato fieramente il suo sguardo, sostenendolo per qualche istante salvo poi comprendere che la statua non sarebbe andata da nessuna parte, al che avrebbe fatto spallucce proseguendo oltre.
Si sarebbe quindi diretta all’interno, puntando ad uno dei banchi e cercando di evitare accuratamente e con un certo sdegno Rubin, che sembrava incapace di fermarsi anche solo per un momento. Lo avrebbe fulminato con lo sguardo, per quanto probabilmente non avrebbe ottenuto nulla, ma non si sarebbe sbilanciata in una scenata vera e propria solo perché non ci teneva a perdere la pazienza appena entrata in aula.
Dopo aver preso posto al suo banco, non avrebbe potuto evitare di posare gli occhi sul quadro di Alba, in una posizione difficile da ignorare. Era immune al fascino della donna, in un certo senso, o almeno questo era quello che faceva trasparire e che raccontò anche a se stessa: il quadro aveva attratto il suo sguardo, era impossibile dire il contrario, ma nell’istante in cui mise a fuoco la figura della donna si ritrovò a pensare che fosse bella, ma comunque poco interessante. Poteva essere un pizzico di invidia a parlare, condita magari dalla certezza che nessuno avrebbe potuto ignorare quella donna -ed è quel che avrebbe voluto fare anche lei- ma si riteneva più rilevante dj una donna bloccata per sempre in un quadro.
Dopo aver bene o male esplorato la stanza con lo sguardo, lanciando un’occhiata anche agli scaffali ricolmi e a quell’albero pieno di uccelli -uccelli che stava già maledendo per il loro suono stridulò e fastidioso- finalmente notò anche la scritta sulla lavagna e corrucciò le sopracciglia, alcuni dei suoi compagni risposero prima di lei, portandola a sbuffare leggermente alla risposta dj Cameron, trovando invece il ragionamento di Howard tutto sommato promettente per quanto per lei scorretto. Cameron non si sarebbe risparmiato nemmeno una sua occhiata al vetriolo e una breve scrollata di spalle, che sottintendevano un “idiota” alquanto palese. Lei non era proprio un tipo così espansivo e non teneva particolarmente a chi aveva accanto durante la lezione: non vedeva ancora Nathan, sempre ammesso e non concesso che si presentasse, e non aveva avuto modo di conoscere molta gente, non che avesse molto tempo da perdere in amicizie superflue. Si sarebbe quindi sistemata in un banco in solitaria, in prima fila, giusto per seguire al meglio la lezione, senza lanciare più di un’occhiata alla ragazza bionda seduta dietro di lei.
Avrebbe quindi alzato la mano con eleganza, prima di intervenire. ” Amelia Farley. primo anno.” si sarebbe presentata con fare serio, per poi proseguire. ” Se dovessi seguire un ragionamento scientifico, affermerei senza ombra di dubbio che è nato prima l’uovo, per la sua semplicità molecolare, dando poi vita ad un organismo più complesso come la gallina. Ma non penso che sia questa l’unica soluzione possibile, le galline potrebbero essersi anche formate come mutazione genetica di altri esseri e aver cominciato poi a riprodursi con le uova... credo piuttosto che la risposta possa determinare un diverso approccio alla materia, ma che non ci sia niente di corretto o errato, almeno fino ad oggi.<b>” espose con attenzione, per poi respirare brevemente prima di aggiungere <b>” Parlando però di Alchimia, considero corretta la risposta dell’uovo: almeno se ci si rifà all’alchimia antica, tradizionale, l’uovo cosmico era considerato l’origine del mondo, come simbolo di fertilità e di nuova vita, elemento da cui tutto ha origine, per tanto un alchimista vissuto qualche secolo fa potrebbe affermare senza alcun dubbio che solo l’uovo può essere nato prima, dando poi origine alla vita e all'intero mondo.” avrebbe quindi concluso.code made by ginSPOILER (clicca per visualizzare)Amelia arriva in orario, ovviamente, ed entra in aula. Fulmina con lo sguardo il diavoletto, troppo esagitato per i suoi gusti, e non calcola troppo i suoi compagni ma si siede davanti a Emma Lewis. Risponde alla domanda del docente.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)-Entra in classe salutando il professore
-Siede da solo
-Fulmina Elisabeth con lo sguardo
-Risponde dicendo che è nato prima l'uovo. -
.«Ma qual è, esattamente, il problema di Black?» L'uomo passione ornitologo avrebbe potuto tranquillamente soffiare il posto alla Onfroy, dato che la sua aula sembrava uno zoo. O forse la maggior parte dei docenti nutrivano un forte feticismo per gli animali: Maverick gli orsi e tutto ciò che fosse peloso, Black con gli uccelli perché forse avvertiva qualche mancanza nelle parti basse? Era una domanda che, se fosse stata onniscente, avrebbe potuto porre direttamente all'Ivanova. Peccato però che la Lynch, ignorante in materia, lasciò che il suo pensiero si sedimentasse su quei gusti assurdi del docente di Alchimia. Alchimia... un insegnamento che non era proprio nelle sue corde e che, con pochi dubbi, avrebbe sicuramente mollato una volta passata al triennio. Per carità la colpa non era affatto di Samuel che comunque dimostrava passione in ogni cosa che faceva, al più rientrava in una questione di affinità, interesse e piacere in quello che si andava a studiare. E lei, purtroppo, stimoli non ne aveva affatto. Con quell'umore, dopo già due ore di lezione alle spalle, l'opale si diresse fino all'aula di Trasfigurazione, senza degnare di uno sguardo di troppo l'ingresso ormai arrivato a darle la nausea dopo tre anni -due e mezzo ad essere puntigliosi- e che non le faceva più sollevare lo sguardo dalla punta delle sue scarpe. «Buongiorno.» Salutò con voce atona il docente, senza guardarlo negli occhi più interessata alla copertina del libro che stava leggendo. Che fosse argomento della lezione che si sarebbe tenuta di lì a poco? Chissà, sebbene cercasse di concentrarsi e formulare ipotesi di un certo peso sull'influenza del cosmo nelle arti alchemico-trasfigurative ma il rumore del suono degli uccelli era davvero fastidioso. Che voglia che aveva di impugnare la bacchetta e castare un incantesimo silenziante sull'intera aula. Quel giovedì si stava definitivamente mettendo male, per fortuna che poco più di ventiquattro ore mancavano alla fine di quella settimana di lezioni. Alba che continuava a canticchiare, fischiettare (?), rompere le pluffe(?), Rubin che sembrava essere nel pieno del suo ADHD dato che saltellava ovunque per l'aula e poi... beh... poi c'era la nebbia. «Vediamo un po'... c'è forse una foresta tropicale con tutte le specie di uccelli presenti sulla faccia della terra?» E quell'unico pensiero acido fu fatto prima di volgere le gemme cerulee lungo i grandi banchi già in parte occupati. Un cenno veloce del capo venne riservato a Amelia Farley, Adamas Vesper, Howard H. Van Leeuwen, Smaug, Ciaran Hinds, mentre uno sguardo di gelido astio fu tutta per Emma Lewis, seguita subito da una più divertita per Mia Freeman e Cameron Cohen. Al cenno del Dioptase l'Opale scivolò fino a quella panca occupata per due terzi. «Giorno...» salutò, prima di farsi più vicina a Cohen ed abbassare il tono della voce. «Non hai anche tu una improvvisa voglia di brodo di uccelli?» Ovviamente da non consumare. Quanto era acida la Lynch quando le cose non andavano od erano proprio come lei desiderava? Voltò poi il viso in direzione di Ciaràn accertandosi come fosse solo a quel tavolo e, per un attimo, fu tentata di scivolare al suo fianco. In fondo se l'altro si fosse avvicinato, fino ad occupare la parte più vicina a lei del suo banco, non sarebbero stati poi così lontani. «Vi dispiace se mi siedo con voi?» Se avesse avuto l'assenso avrebbe posato per terra la sua borsa, tirando fuori pergamena, calamaio e bacchetta sistemandoli sulla superficie dell'enorme tavolo lungo prima di sollevare lo sguardo sulla lavagna. «Non sapevo fosse l'ora di filosofia.» Invero per l'opale era tutta una questione di semantica: non c'era alcuna specifica sull'uovo che poteva essere di qualsiasi animale e non per forza della gallina. Ma si sà, l'essere umano adora visceralmente i paradossi e quello in elegante grafia, moltiplicata per due, ne era proprio un esempio. Qualcuno avrebbe potuto dire che l'uno senza l'altro non poteva vivere, altri avrebbero puntato sulla scienza, sfruttando la mancanza di specificazione sull'uovo, affermando che questo altro non era che l'antenato di tutti gli animali. Altri ancora avrebbero potuto dire che l'uovo era l'imperfezione, che la gallina era la perfezione e che pertanto fosse nato prima il primo. E su quello, anche ascoltando gli interventi degli altri studenti -lì la Lynch avrebbe ricambiato lo sguardo di Smaug- sembravano concordare proprio tutti: è nato prima l'uovo. Avrebbe dovuto davvero sollevare la mano e dare il contributo anche lei a quella che si stava rivelando la fiera dell'ovvietà? Sì, se avesse voluto portare a casa qualche punto per i Black Opal. «Professore, mi scusi... Ha forse preso spunto per proporre il paradosso dal libro che stava leggendo precedentemente? La cosmologia non si riferisce forse allo spazio, al tempo e alla materia? E credo che la frase "è nato prima l'uovo o la gallina" racchiuda al meglio proprio le tre casistiche: lo spazio che non è il vuoto ma che ha comunque in sé particelle che unendosi possono dar vita ad altro; il tempo inteso come dimensione in cui avvengono i processi, dove l'uovo non diventa subito gallina o altro animale oviparo, ma è un lungo processo di trasformazione; e la materia... beh la materia è massa ed occupa spazio. Inoltre... dato che anche per me è nato prima l'uovo, che è in potenza gallina, credo che si possa rapportare l'uovo proprio al cosmo e che la gallina non siano altro che i pianeti e, in relazione alla Terra, la vita come siamo abituati ad identificarla.»
Al termine dei suoi vaneggiamenti avrebbe abbassato leggermente il viso in direzione di Cohen, portando una mano a nascondere le labbra così che nessuno, neanche impegnandosi avrebbe potuto leggervi quello che in realtà stava sussurrando a bassa voce. «Ti prego, uccidimi... odio rendermi ridicola a questi livelli...»Elisabeth
Lynch"Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can."
Black OpalSerpeverdeQuidditchcode by ©#fishbone
SPOILER (clicca per visualizzare)Elisabeth, vedendo che tutti danno la risposta che per lei è corretta cerca di uscirsene con qualcuna delle sue.
Le interazioni sono tutte sotto tag.
Si siede accanto a Cameron e Mia.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)La mia pg arriva davanti alla porta, risponde all'indovinello, si tappa le orecchie a sentire gli uccelli, si siede e nota la nebbia. Per ultimo cerca di salutare il professore e di trovare qualcuno che conosce tra gli studenti presenti.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)In poche parole Aidan, dopo il sogno strano degno di uno che si è fatto di funghi allucinogeni, entra in aula saluta gentilmente tutti i compagni, saluta il professore e risponde alla domanda...
Edited by Numero cinque - 12/10/2020, 10:50. -
.Nonostante il davanzale della Ivanova gli aveva risollevato l'umore una volta uscito dall'aula di incantesimi era risprofondato nella noia più totale, così come il tetro Ensor aveva preferito più fare una lezione soporifera che qualcosa di più dinamico per un insegnamento come Difesa Contro le Arti Oscure. Nei quindici minuti tra una lezione e l'altra l'Ametrin si rifugiò in Sala Comune per svuotare un po' lo zaino e prendere quanto sarebbe servito per l'ultima lezione prima della pausa pranzo. Quando fece per uscire si ritrovò le braccia magroline di Emma intorno al suo collo, tanto da farlo reagire istintivamente, circondandole i fianchi con le braccia e ricambiando quello strano abbraccio. Con il mento posato sulla testolina bionda della ragazzina avrebbe giocherellato con i suoi lunghi capelli, attorcigliando qualche ciocca intorno alle sue dita. «Ehi, piccola Em, tutto bene?» Profumava di buono, di dolci e di zucchero filato. «A quanto pare sì...» Non ne era così entusiasta ma il dolcetto che gli venne poi offerto riuscì a farlo sorridere come un bimbo, rivelando le due fossette sulle guance e mettendo in evidenza quella che aveva sul mento. «Potrei quasi amarti...» Commentò con la bocca piena, dato che non aveva lasciato quel muffin cioccolatoso privo del suo morso, incamminandosi verso l'aula del professor Black. «Ma fare il professore significa non scopare mai? Tra professori guardoni, altri che pensano che la loro materia sia la unica e sola degna di esistere... poi ci credo che sono acidi a quei livelli!» Fu invece il commento alle parole che l'alchimista aveva speso per la sua amica ma anche per lui. Beh, non aveva fatto nulla per dissimulare il suo poco interesse per l'alchimia-trasfigurativa. Un altro avrebbe apprezzato la sua elegante schiettezza nel dire che gli faceva a dir poco schifo. «Awww... uccelli!» Commentò l'ametrino udendo il canto di quegli uccelli nelle voliere che solitamente erano silenziati magicamente. «Tru-tru-tru.» Cercò di imitarne il verso con una serie di fischiettii volti a salutarli, prima di effettuare un saluto militare a Black. «Buongiorno, prof.» Nel mentre che Emma si perse in saluti vari, King aveva già individuato la sua prossima vittima -in realtà unica e sola- Amelia Farley. Ma prima di raggiungerla salutò Adamas e Howie ed afferrò per un braccio la sua amica, forse l'unica, Lewis. «Dove pensi di andare? Io e te ci sediamo vicini vicini. Già non passiamo troppo tempo insieme.» Tono un po' infantile che andava di pari passo con quel braccio messo a mo' di protezione. «Ciao Ghiacciolina, ti presento la mia amica Emma. Emma lei è Amelia.» Fece le presentazioni scivolando sulla panca con il fine di ritrovarsi con un angelo custode per ogni lato. «Ti sono mancato in questi dieci minuti che non mi hai visto?» Le sussurrò, dopo averle spostato una ciocca di capelli dietro l'orecchio e facendole un occhiolino, prima di volgere l'attenzione verso le due lavagne che presentavano un unico quesito: è nato prima l'uovo o la gallina? Con profonda noia ascoltò gli interventi di tutti, ridacchiando a quello di Cohen dato che praticamente viaggiava sulla sua stessa lunghezza d'onda. Se non fosse stato per l'episodio della caramella al cerume probabilmente si sarebbe alzato solo per battergli il cinque. «Alcuni però si fanno di acidi...» Osservò carezzandosi il mento con la piuma con cui avrebbe dovuto prendere appunti. E invece dal mento passo dritto alla mano della dioptase solo per darle fastidio, mentre ad Emma rivolse un occhiolino fraterno. «Sì, sì, anche per me è l'uovo...» Iniziò svogliato dopo aver alzato la mano per prender parola. «La gallina non è altro che la potenzialità dell'uovo, quindi senza di quello non sarebbe potuta esserci. E poi magari non è proprio l'uovo di gallina ma qualche particella in più nell'uovo che in contatto con altra materia ha dato vita a quello che conosciamo noi.» Si rigirò la penna tra le dita prima di puntarla in direzione dell'insegnante. «Però prof, concordo anche con Cohen. A fine lezione facciamo una frittata party?» Chissà, magari erano proprio grandi padelle giganti su grandi fuochi giganti a nascondersi dietro la coltre nebbia presente nell'aula.Nathan Parker
King"The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot."AmetrinWampusQuidditchcode by ©#fishbone
SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Amelia Farley, Emma Lewis. Apprezza la risposta di Cameron Cohen e saluta Adamas Vesper e Howard H. Van Leeuwen.
Anche per lui è nato prima l'uovo.. -
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by SPOILER (clicca per visualizzare)Ho apprezzato molto i vostri post! Continuate così!
-Vi consiglio caldamente di leggervi la descrizione completa dell'aula.
-Ricordo che qui è possibile trovare il manuale di alchimia.
Ora dovrete scegliere una delle domande poste e rispondere per iscritto.
potete prendere ispirazione dal manuale e dal web o da qualsiasi altra fonte, compreso il manuale di Astronomia del Revelio ❤️
Ogni mio post sarà seguito da uno specchietto riassuntivo come questo in cui sarà anche segnata la data di scadenza.
Vi richiedo, come se fosse una quest, di fare un piccolo spoiler riassuntivo alla fine di ogni vostro post. Basta che contenga, in modo molto schematico, le principali azioni fatte dai vostri pg.
Criteri di valutazione:
1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)
Scadenza 19 Ottobre alle 22:00
Detto ciò divertitevi e per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram
Edited by SamuelBlack - 15/10/2020, 17:27. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Modificato, in accordo con il docente, per aggiungere lo spoiler.
Adamas, dopo aver risposto brevemente ai saluti dei compagni, essersi imbambolato a pensare a Jesse e aver gongolato mentalmente per la punizione di Cameron, risponde alla domanda 2) Descrivi il perché l'uroboro è simboleggiato da un serpente..