LEZIONE BIENNIO - MAGITECH

2020/2021

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    Amelia Farley
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    parlato - pensato- ascoltato
    Amelia era lì per studiare, questo era certo, e aveva ben chiaro nella sua mente il fatto che avrebbe dovuto lavorare il doppio per recuperare il tempo perso e riuscire a superare i suoi compagni. Ovviamente viveva il suo anno in più, segretamente, come un notevole difetto: si sentiva inferiore a tutti quelli che invece erano al pari con lo studio e che non avevano avuto a che fare con alcun impedimento, come se la sua trasformazione potesse essere davvero una colpa. Lo era, per lei, anche se cercava spesso di ricordarsi che non era qualcosa che avrebbe comunque potuto cancellare.
    Ad ogni modo non voleva fare solo quello, sapeva che la vita era una continua scalata a chi dimostrava di valere di più e lei aveva intenzione di farsi valere, cosa che avrebbe fatto anche scegliendo con cura le persone di cui circondarsi. Non per altro scrutò con attenzione le persone che stavano entrando nella stanza, lanciando un’occhiata annoiata alla ragazza bionda che sembrava una secchiona e niente più, ignorandola per dedicarsi ad altri. Smaug attirò la sua attenzione, anche se la portò a sbuffare leggermente e alzare gli occhi al cielo. “Così stanco da non poter stare in piedi?!” commentò sarcastica per poi voltarsi verso Addison . Ecco, il suo intervento le sembrò non solo azzeccato ma anche estremamente interessante: quelle erano le parole di qualcuno che non aveva scrupoli, e che era sicuramente più saggio avere dalla propria parte che come nemico. “Ottima strategia.” rispose semplicemente: non era una che si perdeva in inutili convenevoli in quel genere di contesti, ma di certo aveva appena dimostrato di essere dalla parte di Daneel, poco importava se fosse per convenienza o per altro, forse avrebbero addirittura potuto legare.
    Ed ecco che alla lezione si unì anche Nashiria Bergon : aveva già avuto modo di conoscere la ragazza e di vederla anche al molo, si aspettava che prima o poi avrebbero potuto incontrarsi anche a lezione. Visto quanto era stato ambiguo il loro primo incontro si limitò a lanciarle un’occhiata ma senza aggiungere altro: non si sarebbe di certo lasciata intimorire da una come lei, non provava paura, anzi c’era qualcosa che la attirava nella ragazza e che le faceva venire voglia di conoscerla meglio, fosse anche solo per scoprire quale fosse il suo punto debole. Tutti ne avevano uno, e se la ragazza pensava di aver chissà come “vinto” la prima volta, si sbagliava di grosso. “Conoscere però serve a poco nel momento in cui qualcuno ti sta uccidendo.” pensò, consapevole che sapere le cose era indubbiamente utile ma agire d’astuzia alle volte era meglio, ed essere intelligenti significa anche sapere che alle volte conoscere non era sufficiente. Certo, Amelia era una fervida sostenitrice dello studio e del duro lavoro in quel senso, era convinta che sapere fosse fondamentale per riuscire ad avere successo nella vita, ma sapeva anche essere abbastanza obbiettiva da capire che alle volte serviva anche altro.
    Juliet Monroe la portò ad alzare gli occhi al cielo, mostrando un’inutile propensione all’aiuto del prossimo: ottima idea, ma se qualcuno l’avesse uccisa prima che potesse usare il suo potere?!
    Avrebbe volentieri ignorato anche quel piagnisteo che la ragazza bionda stava mettendo in scena, come aveva ignorato gran parte degli altri compagni, eppure era una cosa alquanto impossibile visto tutto il baccano che stavano facendo. “Siamo in un aula di un’Accademia, non all’asilo. Potreste gentilmente andare a piangare fuori, almeno?” avrebbe domandato, mantenendo la calma ma mostrando chiaramente il suo disappunto. Se non altro Nathan Parker King si dimostrò un ottimo diversivo e non faticò a distrarla da quel dramma infantile. “Penso di averlo notato.” ammise per poi lasciare un sopracciglio schizzare verso l'alto per la sorpresa. "Ghiacc-...come, scusa?!" avrebbe chiesto indignata, salvo poi trattenere una mezza smorfia quando il ragazzo si sarebbe allontanato per avvicinarsi alla ragazzina in lacrime…sul serio?! Chi avrebbe mai scelto una del genere avendo a disposizione la possibilità di passare altro tempo con lei!
    Ascoltata la spiegazione del docente, comunque, impiegò ben poco a ragionare su quello che gli aveva chiesto di fare, dopo aver studiato con attenzione il monolite e i lingotti disposti su di esso.
    La sua scelta ricadde quasi subito sulla figura della navigatrice: aveva nella sua mente l’idea che una donna così forte e sicura, così potente, meritasse la sua attenzione e da lì ragionò sul materiale da poter scegliere. Avrebbe volentieri scelto lo stagno, se solo per una questione di tempistiche quel ragazzetto –che sembrava anche fin troppo giovane, era sicuro di avere l’età per partecipare?!- non l’avesse preceduta. Non mancò di rivolgergli un’occhiata al vetriolo, scuotendo piano la testa durante la sua esposizione con cui evidentemente non era d’accordo. Non avrebbe comunque mai accettato l’ipotesi di farsi trovare impreparata e trovò velocemente un'altra scelta. Si sarebbe quindi avvicinata al monolite con passo sicuro e avrebbe spiegato con convinzione la sua scelta a Morrigan, ancora orgogliosa per aver ricevuto un “interessante” da parte sua: di certo il docente era affascinante e le piaceva il suo atteggiamento, oltre al fatto che le caramelle alla vaniglia erano alcune delle sue preferite. “Non ho dubbi, scelgo l’acciaio, e la navigatrice. L’acciaio è un materiale fondamentale nella vita di qualcuno che viaggia per mare, viene utilizzato non sono nella sua variante inossidabile ma viene spesso impiegato nella costruzione di oggetti fondamentali per i navigatori: le bussole.” argomentò con convinzione per poi proseguire. “ L’acciaio ha un umore che ricorda quello del ferro, schietto e coraggioso, due caratteristiche che penso possano sposarsi bene con una donna che ha sfidato molti pregiudizi e si è fatta un nome così importante: sappiamo tutti che spesso veniamo tacciate di debolezza, che molti uomini si credono migliori di noi soprattutto in lavori come questo.” spiegò con orgoglioso, la schiena dritta e una certa sicurezza nella voce. “Ma al contempo, l’acciaio è più gentile del ferro, rimanendo comunque un materiale combattivo e fiero. Non da dimenticare il lato burbero, che penso possa comunque ben abbinarsi ad una persona più abituata al rumore delle onde che al vociare delle persone. Detto ciò penso che possa essere un buon amplificatore per gli incanti elementali: questo acciaio è rimasto a contatto a lungo con la natura, e una navigatrice così esperta di certo aveva un legame profondo con gli elementi. Ha vissuto tutta la sua vita a contatto con l’acqua e con l’aria, ma dalle vostre parole non escluderei la possibilità che conoscesse bene anche la forza della terra e del fuoco per poter leggere ogni segnale con tanta chiarezza.” concluse infine, convinta di aver fatto un buon lavoro. Alla faccia di quell’idiota che le aveva rubato l’idea dello stagno…!


    code made by gin




    Acciaio - Navigatrice - Incantesimi elementali.





    EDIT: Sessionbox mi odia e mi fa sbagliare account. Ho postato con quello corretto.

    EDIT: ho modificato l'interazione con Nathan King.

    Edited by Amelia Farley - 15/9/2020, 22:40
     
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    Emily Nanteen
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    Morrigan sembrò divertito dalla sua risposta, e la cosa la sorprese e la fece crogiolare nella sua autostima ancora di più.
    Nonostante non provenisse da una famiglia di maghi e streghe avrebbe dimostrato che nulla le impediva
    di essere più brava di pronipoti di stirpe illustre. Molti di loro erano stati abituati sin da piccoli a studiare materie di cui Emily non ne fu a conoscenza fino agli undici anni, molti di loro probabilmente condividevano la sua aula o magari il suo dormitorio, credendo di essere migliori di lei solo per via di un po' di sangue magico che possedevano da generazioni. "Ma guardate un po', sono al vostro stesso livello, stronzetti." pensò fiera.
    Sorrise al professore e prese al volo la caramella al limone, la sua preferita.
    Ci fu un solo ragazzo che non sembrò intenzionato nel rispondere al professore.
    Morrigan gli lanciò lo stesso una caramella, anche se dal colore non sembrava nulla di gustoso.
    Dopodiché il professore passò in un'altra parte della sala, con un campanello di studenti eccitati e di automi indifferenti. Dall'illuminazione e dalla disposizione, sembrava un laboratorio tecnico.
    Prima ancora di vedere cosa ci fosse sul tavolo, Emily adocchiò le postazioni di lavoro singole con la tanto agognata sedia. Dopo essersi seduta su una centrale, non troppo vicina né troppo lontana dal tavolo, posò il suo sguardo su ciò che era disposto sul tavolo: sembravano materiali assolutamente normali, rame, stagno, oro...
    Ma quello che chiedeva il professore era molto di più di ispezionare i singoli oggetti: Emily avrebbe dovuto creareuna storia e un legame che facevano intendere una piccola parte della vita del materiale e del suo possessore.
    Nonostante fu rapita dalla storia del Druido non voleva sceglierlo perché già lo avevano scelto, prima di lei, troppi studenti. A volte bisognava anche cogliere l'attimo e parlare prima degli altri, ma ad Emily piaceva anche farsi un'idea del ragionamento dei suoi compagni.
    Sapeva che in quanto matricola doveva dare il meglio di sé per colpire il professore, dato che per lui era ancora una sconosciuta. Guardò con un'occhiata ostile alcune alunne che sembravano aver già attirato la sua attenzione, e chissà quale attenzione.
    "Mi domando se è uno di quei professori che si fanno le alunne per promettergli bei voti... non che lui abbia
    bisogno di promettere nulla."
    pensò malignamente.
    Si mordicchiò l'angolo della guancia, in attesa che ci fosse un attimo di silenzio per approfittarne, poi iniziò, improvvisando completamente: "Il Predone non aveva bisogno di armi, la sua potenza magica sarebbe stata umiliata se avesse utilizzato qualcosa come una spada o un fucile, perciò non ne possedeva. Ma dato che stiamo parlando del diciottesimo secolo, i vestiti come li intendiamo noi non esistevano, specialmente per un mago di mare come il nostro Predone.
    Ma quello di cui aveva bisogno era di una cintura per le sue braghe. Il fatto che ci vollero
    trenta maghi per buttarlo giù dopo la sua morte presuppone che fosse robusto, possente, immenso.
    Con una stazza del genere non si può possedere una semplice cintura di pelle di animale, non esiste animale che possa essere indossato da lui. Si rivolgeva al fabbro solo per chiedere di creargli una cintura che potesse sostenergli i pantaloni. E quale miglior armamento dell'acciaio, adatto a un mago potente, fiero, combattivo e che oltretutto, al contrario del ferro, in caso di sfortuna non possa mettere nei guai la drakkar.
    Perciò la cintura del Predone potenzierebbe gli incanti offensivi: se immagino il Predone che distrugge navi,
    abbatte i nemici, conquista mari e coste, me lo immagino sulla prua che lancia incantesimi come expulso per far esplodere i cannoni delle navi nemiche, un reducto per defenestrarli dall'oblò, uno stupeficium mentre gli avversari sono
    in mare per farli affogare..."

    Sperò di non aver lavorato troppo di fantasia e di non esser stata troppo cruda (era cresciuta con pane e Tarantino) e chiuse la bocca, pendendo dalle labbra ancora chiuse di Morrigan.







    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Ho rieditato un secondo dopo perché mi sono scordata di inserire le scelte e.e
    Predone/Acciaio/Incantesimi offensivi
     
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    Smaug Daingus | BLACK OPAL I anno

    Sà che la sua risposta al quesito alieno non è per nulla scontata e confida che Morrigan la prenda per quello che è: audace e fiera, con un significato intrinseco e la voglia di non farsi sottomettere da nessuno. Nel frattempo la sua attenzione viene catturata, non può farci nulla, la testa che si volta verso il rumore e la figura che gli sta rivolgendo la parola viene impressa nelle sue celesti iridi. “Guarda questa se non è un ungherese rompicazzo, lo sono tutti gli ungheresi” maledicendo la sua razza e maledicendo Amelia semplicemente infastidito dal suo modo di fare. I tratti che nota sono molti simili ai suoi, i colori chiari degli occhi e dei capelli con in contorno una carnagione insolitamente pallida. Non ricambia il suo sbuffo ma rotea gli occhi non proprio convinto e cercando di ignorarla.
    La caramella dell'insegnante presa ben volentieri “figo un orsetto gommoso” le sue preferite, è felice e mostra la parte superiore dei denti, scoperti, mentre la butta dentro la bocca e la mastica senza neanche succhiarla per mezzo secondo. Le risposte che arrivano appena dopo il dolciume invece le ascolta con il naso e la bocca un po’ storta, una piccola smorfia di disappunto dato che non aveva pensato al cavillo che gli fa cascare il palazzo di carta. Si incupisce di poco e le iridi virano al pavimento con una velata vergogna ma pronte a tornare dritte quando inizia la seconda parte di lezione, l’attenzione portata nuovamente verso l'insegnante immerso nella propria spiegazione.
    Viene chiesto infine a tutti di rispondere ad un quesito e l’interesse viene da subito catturato dalla quarta storia, gli occhi concentrati non smettono di dare uno sguardo al manuale proiettato cercando di capirci qualcosa in più. “ Il ladro” lo pensa quasi bramoso, il simbolo in sé gli ispira qualcosa di davvero di stravagante, allo stesso modo gli pare un giusto compromesso tra il bene ed il male seppur tendenzialmente dalla parte oscura. Pensa al ladro come figura appassionante, direttamente, ma è indirettamente che si svolge il tutto. La sua vita infatti è quella, sta sempre lì, sulle sue, senza esporsi con opinioni personali ma aspettando di farsi coinvolgere in qualsiasi cosa. Sarebbe potuto pendere dalla parte del bene con le giuste persone ma anche dalla parte del male nel medesimo modo.
    Prima di prendere il pallino del discorso ascolta ogni singola parola pronunciata da chi prima di lui ma in particolare da Lynch, l’unica che sembra distinguersi dalla massa, almeno per Smaug “interessante, bene, si” solo attributi riguardo a lei e ciò che ha ascoltato gli si imprimono nella mente, ne condivide una porzione di pensiero e gli strizzerebbe volentieri l’occhio manco ammiccante e compiaciuto qualora i loro sguardi si dovessero incrociare per anche solo una porzione di secondo.
    La fila si libera davanti a sé e può solo significare che è arrivato il suo turno di prendere la parola, sente gli occhi puntati su di lui, non solo dell'insegnante ma di tutti “ascoltate ascoltate” pensando di aver qualcosa da insegnare un po’ a tutti. <anche la mia scelta ricade sul ladro…> esordisce diretto e con voce decisa, riferimento a quanto sentito prima <ma quanto al metallo…> ed ora l’occhio ghiaccio si fissa sul manuale proiettato <ritengo che il rame lo renda inarrestabile. Da quanto sentito sembrava davvero perfetto sulle smaterializzazioni, con e senza bacchetta ed anche in ogni dove, quindi da quel che penso quella cosa è praticamente esente da miglioramenti> prende fiato e china leggermente il volto verso terra per subito poi tornare a guardare Morrington <il rame, invece, gli darebbe qualcosa che nessun’altra cosa potrebbe dargli. L’iperattività di certo non è un attributo da prendere sottogamba, potrebbe essere utile a tutti e per il ladro essere attivo vuol dire guadagno ma voglio farvi ragionare sulle intuitività e sull’empatia. Avere istinto e intuizione per un ladro è tutto, smaterializzarsi in maniera eccelsa va bene, ma ci vuole anche un certo intuito per capire dove e quando> sorride sempre più convinto mentre lo dice. <invece per quanto riguarda l’empatia, bhè... saper far leva sulle emozioni delle persone per vincere e convincere le menti altrui è una cosa che davvero potrebbe fare differenza per la riuscita di un piano, sulla vita e la morte. L’empatia è di certo un attributo da non sottovalutare, ti consente di manipolare le persone, non con la logica ma con qualcosa di più potente, con i sentimenti. Seppur venga spontaneo pensare agli incanti mentali al rame gioverebbe di gran lunga potenziare gli incantesimi della percezione dato che ampliare i cinque sensi per un ladro sarebbe oro colato.> e non appena finisce di parlare tenterebbe di nuovo di voltarsi alla ricerca di Lynch come per aspettarsi una sorta di riconoscenza come lui l’aveva avuta per lei.
    <parlato> - "Pensato" - 'Ascoltato' | Scheda PG - Stat


    °Parla con Amelia Farley
    °Interagisce con Elisabeth Lynch
    °Sceglie ladro+rame


    Edit: Aggiunta la classe d'incanti (l'avevo scordata(?)) "Sigh" :'( + ho tolto il parlato per mal interpretazione con Amelia ma ho aggiunto un espressione per lei u.u

    Edited by Dragondrink - 16/9/2020, 12:52
     
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Quella era una delle materie preferite di Howard, tanto che quando si posizionò ed attese l’arrivo degli altri compagni davvero non era più nella pelle per via della curiosità: i metodi innovativi di quel professore riuscivano sempre a stuzzicare la sua fantasia e la sua logica, e questa era una cosa che in pochi riuscivano a fare al cento per cento con lui. Osservò arrivare Adamas verso di lui, salutandolo inizialmente con un cenno della mano, per poi iniziare ad ascoltare le parole che lui aveva da dirgli con molto interesse, rivolgendogli un bel sorriso amichevole e compiaciuto: il fatto che si fosse fidanzato con Jesse era una bella notizia! Talmente tanto bella che il Dioptase rispose incalzando l’Ametrin, continuando il discorso per un po’, attendendo dunque l’inizio della lezione. “Uh, ma io voglio sapere tutto! Allora dopo le lezioni ci beviamo un tè, così mi racconti per filo e per segno la vicenda!” E lo congedò con un semplice sorriso, riportando l’attenzione alla lezione che stava per iniziare. Tutto stava andando per il meglio, quando ad un certo punto vide il suo nuovo amico – Ciaran – avvicinarsi a lui: Howard tentò quasi di salutarlo con un cenno della mano, ma proprio nel momento in cui tentò di rivolgergli un saluto, sentì la mano del mezzogigante andare a colpire la sua natica, rimanendo del tutto pietrificato davanti alla classe intera. Sgranò visibilmente gli occhi, sentendo chiaramente le proprie guance arrossire come non mai, tremando appena dal nervosismo e dall’imbarazzo: cosa aveva spinto quell’armadio di muscoli a rivolgersi a lui in quel modo? Howard aveva dato qualche segno di particolare interesse? Forse era anche vero, ma di certo non si aspettava un simile approccio in aula. Richiuso dentro il proprio imbarazzo, il ragazzo cercò di coprirsi il più possibile con la toga, non proferendo parola per qualche istante e prendendo a guardare Ciaran che si era diretto verso un’altra zona della classe, rivolgendo oltretutto un’espressione strana nei confronti di una ragazza della stessa casata del mezzogigante. Notò quello sguardo, quel sorriso, e qualcosa si accese dentro di lui; era qualcosa che gli faceva ribollire le viscere, non tanto dall’invidia, quanto dall’incomprensione. “Perché mi ha toccato?” Si chiese mentalmente, mentre ovviamente lo sguardo rimase per alcuni istanti sul ragazzo altissimo, virando sul professore una volta che la lezione avesse preso definitivamente piede.
    Per la prima parte della lezione sembrò crogiolarsi ancora su quello strano incontro, limitandosi a mostrare sul volto un sorriso di circostanza con lo scopo di mascherare agli altri quella sua sensazione di imbarazzo, ma poi riuscì fortunatamente a lasciarsi catturare del tutto da quella materia. Adorava la spiegazione del docente Maverick, e soprattutto amava il fatto che si potesse trovare un connubio tra tecnologia babbana e magia: Howard era un grande stimatore delle invenzioni babbane, tanto da aver cercato più volte molte notizie a riguardo del funzionamento di alcuni elettrodomestici o marchingegni elettronici. Aveva la manualità per poterli replicare? Questo non lo sapeva, ma sicuramente era conscio del fatto che avrebbe tentato di utilizzare tutte le sue conoscenze e le sue competenze alla perfezione.
    Ascoltando le storie, quella che sembrò colpirlo maggiormente fu quella della navigatrice, tanto da farlo focalizzare su un particolare a suo parere importante: il fatto che avesse un buon ‘occhio’. Attese qualche risposta da parte degli altri studenti, ma già aveva in mente quale materiale prendere in prestito dalla donna per poter creare un eventuale manufatto per potenziare una classe di incantesimi. Accennò un sorriso, cercando dunque di ignorare l’imbarazzo che sicuramente avrebbe percepito una volta iniziato il suo discorso, osservando il docente dritto negli occhi per fornirgli la sua visione. “Professore, sono sempre Howard Hielke Van Leeuwen, Dioptase, secondo anno.” Fece una piccola pausa, prendendo l’aria sufficiente per poter esprimere il proprio concetto in maniera esauriente. “Mi ha colpito molto un particolare relativo alla storia della navigatrice, ovvero il fatto che avesse un occhio molto acuto. Non metterò in dubbio il fatto che lei si riferisse all’aspetto fisico dell’affermazione, indicando dunque che fosse molto attenta e vigile, anche perché una persona che naviga in mare deve essere molto attenta ai dettagli, alle rotte, al clima e alle circostanze. Ma penso anche che l’affermazione della storia possa essere interpretata sotto il profilo ‘divinatorio’, visto che comunque ha specificato l’abilità della donna di poter conoscere il destino ultimo di una persona semplicemente osservando una stella.” Si fermò per qualche istante, nuovamente, per poi riprendere il proprio discorso. “Per questo ho deciso di utilizzare il quarzo della navigatrice: essendo un materiale molto mistico, spirituale, estraniato dalla realtà e legato ai simbolismi, penso che possa connettersi bene al concetto di divinazione, ovvero quella disciplina che si affida proprio alle capacità sensoriali, mistiche e psichiche di una persona per poter indagare nel tempo e nello spazio. E poi, spesso la divinazione ci fornisce risposte per mezzo di simbolismi o tracce, come potrebbe essere ad esempio il bagliore della stella nel cielo!” Ed accennò un sorriso, convinto di quanto stesse dicendo. “Usare il quarzo della navigatrice potrebbe essere dunque un’ottima idea per realizzare un manufatto in grado di potenziare in particolar modo gli incantesimi di percezione, dunque quelli relativi più alla sfera spirituale, simbolistica e a tratti celata ed estraniata dalla realtà.” Dopo aver pronunciato quelle parole, dunque, si sarebbe tirato indietro per aspettare un responso da parte del docente, rimanendo con un bel sorriso sul volto.
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    Howie interagisce con Ciaran Hinds e Adamas Vesper, poi risponde alla domanda scegliendo il QUARZO della NAVIGATRICE per potenziare gli INCANTI DI PERCEZIONE.
     
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    HELL IS THE PARADISE OF THE BAD GUYS

    Cameron Cohen

    Con qualche minuto intendi qualche ora, principessa? La punzecchiò ancora una volta, non potendo poi evitare di darle quel bacio a fior di labbra. Perdonami, forse dovremmo aspettare il matrimonio per qualsiasi contatto. E con questo, si allontanò verso la Lynch. Stava scherzando, era evidente, ma era anche tremendamente spassoso e non avrebbe mai smesso di farlo, nemmeno se avessero dovuto lasciarsi. Ad ogni modo, si concentrò sulla giovane più odiata all'interno di Hidenstone, oltre a lui, probabilmente. Comunque le tese la mano, non voleva lasciarla lì da sola, semplicemente si annoiava già fin troppo e voleva socializzare, che sembrava sicuramente più divertente di quella lezione. Rise, quindi, alla replica di Elisabeth ed annuì. Non voglio nemmeno immaginare cosa ci faccia con gli orsi all'ingresso o con quella sottospecie di automi che, se vuoi il mio parere, manco funzionano. Hai presente le telecamere finte che mettono per far credere che ci sia un livello di sicurezza? Ecco, stessa cosa. Raccontò quindi, chiedendosi solo dopo se per lei potesse avere senso quell'esempio; tra i babbani funzionava così, ma non sapeva se lei lo fosse o meno e se, eventualmente, fosse così anche tra i maghi. Successivamente, alzò gli occhi al cielo nella direzione di Gyll. Andiamo, ragazzina. Devi tirare fuori le palle. Sennò cosa ci stai a fare qui? Se dovesse succedere di nuovo qualcosa di brutto -si riferiva a Naga- ti accuccerai in un angolino mettendoti a piangere ed aspettando che qualcuno ti salvi? Ridicola. Di prima mattina era abbastanza acido, soprattutto con chi si lamentava inutilmente della più piccola cosa, come dover passare quella lezione con la sua migliore amica. Oh no, Mia. Era esattamente quello che stavo cercando di fare. È l'unico modo perché si svegli fuori un po'. Detto ciò, lasciò cadere il discorso Gyll perché purtroppo era iniziata la lezione. Diede quindi la sua risposta, anche se il docente non sembrava gradire molto quanto detto e lo dimostrò con quella caramella al cerume. La vuoi tu? Domandò, lanciandola nella direzione di Nat-comecazzosichiama-King, sia che la prendesse, sia che la lasciasse cadere, dopodiché si limitò a seguire gli altri al laboratorio e a prendere posto, guardando i materiali sul tavolo e ad ascoltare la spiegazione. Cosa avrebbe potuto scegliere? Era abbastanza indeciso, perciò per il momento il suo sguardo nocciola si posò sul filmato. Unire la magia alla genialità umana è proprio figo, concordo. Disse, un po' a caso, invero. Senza nemmeno osservare realmente il video, né ascoltare ciò che dissero i suoi compagni. Non vedeva l'ora di togliersi dal cazzo quella lezione.
    Io scelgo il Quarzo associato al Druido Perché chi mai li capisce, quelli? Il quarzo è qualcosa tipo enigmatico, spirituale e robe del genere. Quindi immagino che sia un buon accostamento. Insomma, conosceva gli elementi dell'universo! Più adatto del quarzo, cosa c'è? Quindi niente... forse aveva una saggezza tale da possedere grande potere e decise di fare del bene, per questo tutti gli animaletti erano così affezionati. Ah, potenzierei gli incanti curativi. Mi sbaglio, Axe? E con quell'ultima frase, lasciò una carezza sul pelo bianco del suo furetto che con la testolina, usciva dalla zip aperta dello zainetto. Ue ma Liz, che dici se ci scambiamo il numero? Mi sembri simpatica.
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    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Interagisce con Elisabeth Lynch Mia Freeman Gyll McKenzy e Nathan Parker King
    Quarzo - Druido - curativi
     
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    Dark Side of Super Sayan

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    »Ryu Okami [X]
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    Ma che diavolo? Il professore aveva spiato me e Gyll in passato per caso? Avvicinandosi a me e a lei, dopo le risposte date ai suoi quesiti, commentò di come saremmo potuti stare bene assieme in quanto compagni di studio, il che sarebbe stato difficile, a meno che il professore non avesse saputo che già precedentemente ci eravamo conosciuti per bene... Un bel passo falso prof, di certo non ci tengo a farmi controllare, non potei che pensare, lanciando una stilettata con lo sguardo al professore; avrei fatto molta più attenzione a lui da ora in poi.
    In ogni caso, dopo varie manfrine condite da caramelle o dolcetti lasciatici da Morrigan, ecco che si passò velocemente alla spiegazione legata alla parte pratica: innanzitutto riprese il fatto che ognuno di noi studenti avesse dato una risposta particolare ed unica, ma tutte col comune dominatore del fattore di dipendenza; ognuno di noi, in base all'occasione pensata, aveva scelto una tipologia differente di arma o proiettile, ed ognuno aveva deciso per un potere che sarebbe dipeso da se, mostrando che non vi era una risposta univoca o corretta, ma che tutto dipendeva da caso a caso.
    Proprio continuando su questa falsa riga, ci mostrò dei materiali particolari usati nella magitecnica, il tutto dopo aver esplicato i vari tipi di magia, enfatizzando sulla magia verde e bianca; i materiali che ci propose erano vari: osso, oro, rame, stagno, mercurio e quarzo, legati a quattro figure storiche denrisiane... e ci chiese, per creare degli artefatti magici nella parte pratica della lezione, di scegliere uno di quei materiali, e di motivare la scelta. Non ci misi troppo a decidere: Scelgo l'oro del Predone, professore, esordii, Propenderei per utilizzarlo in un artefatto legato al miglioramento degli Incanti Offensivi, e, per quanto comprenda bene che tali pratiche siano amorali e severamente punibili se sfruttate, concentrerei l'uso dell'artefatto nelle Arti Oscure, come le Maledizioni Senza Perdono, continuai, Per tali pratiche, è necessaria una volontà ferrea, uno spiccato senso di superiorità rispetto al bersaglio, od un'autorità senza pari, rispettivamente per l'utilizzo dell'Anatema Che Uccide, la Maledizione Cruciatus e la Maledizione Imperio; l'oro, raffinato ed altezzoso come materiale, potrebbe esser la materia prima perfetta per l'utilizzo di tali pratiche, così come, essendo di tal predone con cotali capacità magiche, esalterebbe l'uso di queste magie giustamente proibite, nelle mani sbagliate, conclusi quindi. Mi ero esposto nel rivelare quel mio interesse per la Magia Nera? Sì, indubbiamente, ma non era un problema: eravamo in una lezione, dove si doveva creare un qualcosa che potenziasse un determinato tipo di magia, e non era stato specificato il fatto che si sarebbe poi dovuto tentare di sfruttare tali artefatti, quindi il tutto poteva benissimo passare semplicemente come ipotesi e nulla più.

    Elemento Scelto: Oro del Predone
    Tipologia di Incantesimi:Incantesimi Oscuri Offensivi


    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
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    La ragazza dai capelli di fuoco e gli occhi grigi come il cielo d'inverno, sorrise alle parole del professore e prese al volo la caramella mettendola subito in bocca.

    Uhh! Camomilla, bhè gusto adatto alle mie parole! Piccola Freddy non suona male!Questa lezione sembra davvero interessante...

    Pensò, mentre stringendo la tracolla della borsa che portava sul lato destro del corpo, oltrepassava la porta aperta dal professore.
    Osservò attentamente gli schermi dove il Manuale era apparso e si mise a sedere in un posto singolo, accavallando la gamba sinistra su quella destra, stando attenta a non mostrare la biancheria intima sotto la gonna a pieghe di colore viola della divisa.
    Si girò ed si concentrò sul video che il professore stava proiettando, facendo molta attenzione ad ascoltare le sue parole, mentre il piede della gamba sinistra, fasciato dagli anfibi, ondeggiava su e giù con movimenti lenti.


    Mhh io sono cresciuta tra i No-mag, in effetti gli esseri non magici si sono sempre adattati ed hanno sempre sfruttato il pianeta a loro favore anche se i pronostici non erano i migliori, anche se a volte le conseguenze sono terribili... quindi anche noi maghi possiamo mischiare la tecnologia con la magia, questa cosa mi piace parecchio.
    Speriamo solo di non fallire, non vorrei proprio fallire, mai... ero una delle studentesse migliori ad Ilvermorny, sarebbe davvero un disastro se prendessi brutti vo... No! Concentrati!


    Pensò e scosse la testa, anche se quasi impercettibilmente, posando lo sguardo grigio sul monolite al centro della stanza ed annuendo alle parole del professore che spiegava le varie storie; tutte molto interessanti, ma solo una la colpì particolarmente facendole apparire un sorriso sulle labbra e brillare gli occhioni.

    Quando arrivò il suo turno si alzò dalla sedia e si rivolse al professore con il volto improvvisamente serio ed il tono molto formale, ma con una nota di eccitazione

    Scelgo l'osso di Megalodonte della Navigatrice, perchè penso che combinati insieme questo osso sia ottimo per potenziare un oggetto come, per esempio, una bussola che possa condurre nell'ultimo luogo che uno desidererebbe visitare prima di morire, visto che la Navigatrice aveva il potere di predirre il modo in cui qualcuno sarebbe morto ed in oltre proprio per il suo ruolo era impossibile che si perdesse. L'osso di Megalodonte perchè essendo stato un animale molto coriaceo ed aver dominato i mari per milioni di anni, sarebbe una bussola indistruttibile. Quindi penso che possa essere utile per potenziare gli incantesimi di Percezione.

    Tornò al suo posto, con il cuore che le batteva forte nelle orecchie mentre sulle sue guance apparve un rossore che fece risaltare il colore grigio degli occhi, mentre osservava gli altri compagni di classe per poi soffermarsi con lo sguardo speranzoso sul professore, cercando di mettere un pallido sorriso sulle sue labbra.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda Stat.
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    Materiale: Osso di Megalodonte
    Ruolo: Navigatrice
    Combinati insieme potrebbero potenziare un oggetto: Es. Bussola nella classe incantesimi di Percezione.
    La mia pg interagisce con il professore e cerca l'approvazione dei compagni


    EDIT: Ho aggiunto la classe di incantesimi

    Edited by haru90 - 18/9/2020, 22:19
     
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    Sorrise e prese al volo la caramella che le era stata lanciata. La osservò per qualche minuto interminabile prima di portarla alle labbra e scoprirne il gusto. 'Fragola.. uno dei miei gusti preferiti.' fu davvero soddisfatta di quella lode? se così poteva definirla.
    Riprese a prestare attenzione al professore, che nel frattempo aveva ripreso a parlare, complimentandosi con tutti i presenti per l'ingegno nelle risposte da parte di studenti alle prime armi. Fu però meno sollevata quando si trattò di pratica, non sapeva se poteva davvero riuscire in quell'intento.
    Seguì, insieme al gruppo studenti, il professore dall'altra parte delle porte che portavano al laboratorio, guardandosi un po' alle spalle per notare le sfere che chiudevano la fila alle loro spalle. Portò lo sguardo a curiosare nella stanza, restando sbalordita da quanti schermi poteva osservare sulle pareti. Schermi che intuì contenere le scritte del loro manuale.
    'caspita, quest'aula sembra enorme in maniera strabiliante.' pensò con lo stato di stupore praticamente stampato sulla faccia. Ma la voce del professore la riportò, per l'ennesima volta, al presente. Volse quindi lo sguardo verso lo schermo dove il docente aveva cominciato una nuova tipologia di lezione, avvalendosi di alcuni filmati. Filmati con un po' di tristezza. Ma comprese molto bene che ciò che rappresentava la Magitecnica in realtà. Come era nata e per quali ragioni. Anche se non comprendeva tutto pienamente.
    avrebbe voluto tantissimo prendere appunti, ma sapeva che non poteva compiere quella azione e un po' le dispiaceva, per quanto fosse attenta a lezione, prendere appunti la aiutava sempre a comprendere meglio alcuni concetti oppure a ricordarli più facilmente.
    Finì di ascoltare tutto ciò che il professore stava spiegando, annuendo di tanto in tanto come una specie di tic per dare una specie di consenso su quanto stava capendo. Forse più a sé stessa che alla gente intorno.
    Quando giunse la spiegazione del loro compito e la domanda a cui avrebbero dovuto rispondere, restò di sasso ascoltando tutte le storie riferite alle colonne. Aveva curiosato tra le pagine del manuale e si ricordava bene gli umori di quei metalli e materie prime. Il problema si incentrava a come collegare il manufatto ad una possibile materia. Non era molto esperta, ma molto probabilmente avrebbe imparato il tutto con il tempo, era comunque la sua prima lezione.
    Si limitò ad ascoltare in silenzio ciò che stavano dicendo tutti gli studenti presenti, nel mentre la sua mente vagava a connettere i vari metalli con le storie di quelle persone.
    Quando finalmente fu arrivato il suo turno, indugiò un po' prima di prendere parola. Si sentiva leggermente ridicola.
    -Pensavo di scegliere il Rame della Navigatrice.- affermò infine con decisione. -La Navigatrice aveva un occhio attento, cosa che rientra molto bene nell'umore intuitivo del rame, probabilmente questo le era molto utile anche nella sua stesura delle mappe nautiche magiche di ottima precisione. Per non parlare dell'empatia ed emotività del rame, sicuramente molto contribuenti nella visione dello spegnimento di una vita tramite le stelle. Sicuramente non era certamente così facile sapere come una persona avrebbe avuto fine. Avrei voluto collegare il manufatto a una possibile materia o comunque tipologia di incantesimi. Ma non riesco a pensare a nulla che possa connettersi con il mio pensiero. Chiedo scusa per questo.-
    Abbassò lievemente lo sguardo, sotto quello che percepiva come indagatore da parte del professore verso tutti gli studenti, e decise di tornare al proprio posto, dato che aveva fatto qualche passo avanti nella presa di parola. Sperò che anche questa volta la sua risposta potesse essere soddisfacente ed interessante come la precedente parte di lezione.
    "Parlato" - 'Pensato' - '-Ascoltato.-' | Scheda | Stat.
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    «I Villain sono sempre i migliori.» La risposta tranquilla e il tono sempre mezzo strascicato. Riesce a prendere comunque la gomma al volo e la osserva qualche secondo prima di metterla via: alla fine sta ancora finendo quella che ha in bocca, ma non sembra dispiacerle. Sarà che non è una caramella, quella probabilmente gliel'avrebbe rilanciata dietro. Si alza lentamente, quando cominciano a spostarsi, barcollando giusto un paio di secondi prima di riusciure a stare in piedi per bene. Non ascolta o guarda nessun'altro, concentrandosi su Morrigan e quello che dice, perdendo in realtà tempo a guardare il manuale, lasciandosi sfuggire anche un paio di altri POP concentrata ad osservare poi lentamente il tavolo, osservandone gli oggetti.
    «Io... scelgo il quarzo della navigatrice collegato agli incanti grafici.» ed ecco un altro POP, prima che faccia spallucce.
    «Mi ispira, la precisione della navigatrisce insieme al simbolismo del quarzo, sugli incanti grafici poi.. non so, è più una sensazione che sia una buona scelta e basta...» borbotta appena. Non le piace spiegare i propri ragionamenti, giusto perché tante volte è una scelta che a lei appare semplicemente giusta e basta. Spiegare qualcosa che semplicemente suona come qualcosa di adatto, non è particolarmente semplice. Detto questo, si butta semplicemente da qualche parte a sedersi di nuovo, perché non ci riesce proprio a stare troppo tempo in piedi, le gambe cedono fin troppo in fretta. Per il resto, gli altri non li ha neanche ascoltati. Semplicemente, non le piace che qualcuno ascolti lei in questi casi. E' più tipo da Test scritti in questi casi.
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    So it's a deal, then~?

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    Nashiria Bergon ♠️

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    Gli occhi della rossa erano puntati sul professore, sulle sue risposte e aspettò pazientemente che si posasse su di lei e di ascoltarlo. Osservò quindi il cioccolatino per un momento, prima di annuire. «Si, professore.» non le brucia, forse semplicemente perché le interessa seriamente quello che pu dirle l'altro, conoscendolo più per altro che come professore ed ammirandolo silenziosamente. Abbastanza appunto, da mettersi a ragionare nell'attesa del nuovo compito, rimanendo silenziosa quindi e concentrata. Continua ovviamente a guardarsi intorno ammirata, per quanto proprio non comprenda quelle cose, poi è anche abituata a non andare troppo bene in quella materia. Cerca quindi seguire la spiegazione, guardando le immagini accompagnate dalla voce dell'ex Auror, motivo per cui si fa più attenta quando si parla proprio di quella carriera, per quanto l'argomento morti con un solo incanto, sia ancora un po' fresco sulla pelle dell'opale. Ascoltò anche i compagni, andando a prendere un lungo respiro quanto si tornò a parlare delle maledizioni.
    Non si sentiva a suo agio in quel momento, non aveva più parlato con nessuno se non alla deposizione di quello che era successo poche settimane prima. La postura era sempre precisa, per quanto le spalle sono più tese.
    "Parlare così facilmente delle maledizioni senza perdono..." Eppure non poteva perdersi, non poteva sentirsi così, il lavoro che voleva fare non glielo permetteva.
    "Però nessuno mi ha detto come reagire a tutto questo."
    Chiude per un momento gli occhi, lasciando che altri parlassero mentre si concentrava sul proprio respiro.
    Anche la rabbia che provava in quel momento la disturbava, e fu forse per quello che la risposta uscì naturale dalle labbra.
    «L'acciaio del predone per gli incanti offensivi.» Risposte quindi automaticamente, per quanto fosse una risposta fin troppo semplice.
    «La forza del predone e il carattere dell'acciaio vanno d'accordo per incanti del genere.» Le braccia s'intrecciano, ma non afferma altro, non dando chissà quale spiegazione, un po' persa tra i propri pensieri.


    "Thought"|«Spoken»|narrated
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    Materiale: Acciaio
    Ruolo: Predone
    Incanti Offensivi
     
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    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black «Lynch » Una singola parola pronunciata con un tono così profondo da entrare nelle ossa. Un qualcosa di paragonabile ad una minaccia? Decisamente no, sarebbe bastato notare il modo in cui le labbra si erano arricciate in un sorriso oppure come le spalle taurine si erano abbandonate alla gravità per capirlo.
    Ad Howard H. Van Leeuwen non disse altro, quella piccola costellazione di lentiggini amava studiare e il mezzo gigante non si sarebbe frapposto tra lui e lo studio. Almeno per ora.
    Quando il fulcro della lezione si spostò nel laboratorio, il mezzo gigante andò a chiudere la fila degli studenti. Una palpebra si alzò di scatto notando le sfere bianche e il loro moto "Sembrano degli occhi. Inquietante". Il ragazzo si tenne quel giudizio per sé, chi era lui per criticare un professore? Fu questa la giustificazione che decise di darsi perché "non voglio mostrare di temere ciò che non capisco" non era tra le sue corde.
    I video che il docente decise di proiettare lo incuriosirono particolarmente "Potrei fare dei bei galeoni se riuscissi a produrre vegetali o frutta in territori in cui di solito non cresce nulla. Scommetto che il costo del terreno sarebbe ridicolo" La mano destra gli attraversò i capelli mentre la sinistra si posò sul fianco. In quel momento la sua attenzione era stata catturata dall'immagine del bambino "E scommetto che i predoni più ricchi pagherebbero bene qualcuno in grado di ridargli un arto divorato da un mostro marino" Infine, le labbra si separarono l'una dall'altra mentre il mezzo gigante venne catapultato in un incredibile scambio di schiantesimi e colpi di scena. Quando quello strano oggetto innescò quell'incredibile esplosione, il mezzo gigante trattenne il fiato. La gamba destra indietreggiò e deglutendo vistosamente Ciarán si portò la mano sinistra di fronte alla bocca. Probabilmente, se non ci fosse stato nessuno, il ragazzo avrebbe urlato "Gli altri... gli altri sono in grado di fare questo?"
    Le mani vennero colte da un tremolio e il mezzo gigante le nascose dietro la schiena. Quando si accorse di essere nuovamente accanto ad Elisabeth, perché non solo gli opposti si attraggono, il ragazzo riprese fiato. E con questo il controllo del proprio corpo.
    La ragazza era alla ricerca di una combinazione. Da lei non traspariva timore, o insicurezza, ma soltanto ambizione "Non sta pensando a cosa dire per dare una risposta corretta, sta pensando a cosa scegliere per ottenere il massimo" L'opinione che si era fatto su di lei si rinnovò ancora una volta.
    «Ottima risposta, Lynch» Il mezzo gigante si sarebbe piegato verso di lei. Da quella distanza quei sussurri li avrebbe uditi solo lei, come solo lei avrebbe potuto sentire il suo respiro scivolarle sul collo «Perché non gli hai fatto notare come la potenza di un'illusione, l'incanto mentale per eccellenza, non derivi dall'abilità del mago di filtrare ogni informazione verso l'incantato in modo da intrappolarlo definitivamente nell'incantesimo? Tra i materiali nominati, l'acciaio è il più restio a fornire informazioni.»
    Quando fu il suo turno i suoi occhi scrutarono i materiali sul tavolo. Le pupille si dilatarono notando quei monti d'oro "Dovremmo costruirci qualcosa, altrimenti non li avrebbe portati qui" Il mezzo gigante studiò anche gli altri lingotti "Hanno tutti lo stesso valore. Se ci sarà possibile portare a casa ciò che abbiamo creato, potrei rivenderlo. Se faccio un buon lavoro, potrei guadagnarci qualcosa."
    Le narici si dilatarono e i pungenti odori di metallo lo investirono in pieno. I riflessi delle luci al neon sullo stagno gli punsero gli occhi e il suo sguardo virò altrove, dritto sul volto di Morrigan «Le informazioni che ci ha fornito sulle figure vanno interpretate, così come anche gli umori dei materiali descritti nel manuale. Trattandosi di due elementi con diversi variabili, mi sento di cominciare dal tipo di incanto che vorrei potenziare: Gli incanti grafici. Come sappiamo, gli incanti grafici sono usati per tracciare simboli magici il cui significato, più o meno vago, viene rispecchiato soltanto se il simbolo viene raffigurato in modo estremamente preciso» Gli occhi dorati scivolarono sulla linea dell'unica figura femminile «Tra le quattro figure, tutte sembrano essere in possesso di una certa dose di precisione. Tuttavia, credo che la navigatrice riesce a superare gli altri. D'altronde, lei stesso ha detto che le sue mani erano estremamente precise. Questa informazione suona superflua se si analizzano le conseguenze stesse della sua precisione. La creazione delle mappe nautiche è una competenza che richiede un'estrema conoscenza sia in campo astrologico sia in campo tecnico. L'applicazione di sigilli astrali permette, tramite incanti come il Firmaementus, di creare mappe in grado di aggiornarsi al mutare dei fenomeni e degli spazi. Dunque, tra le figure è la navigatrice la più adatta per operare con i sigilli» Un riflesso attirò la sua attenzione «Se la precisione è la fondamenta da cui partono gli incanti grafici, il simbolo è il vero palazzo. L'umore del quarzo lo porta ad estraniarsi dalla realtà ma anche i simboli lo fanno: cercano di riprendere la realtà senza però farne parte. E la cosa più importante è che il quarzo parla per simboli. Se gli oggetti hanno un'anima che muta e i maghi possono consultarla, allora non solo il quarzo potenzierebbe gli incanti grafici ma darebbe ispirazione per crearli da zero.»

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.


    Sceglie Quarzo, Navigatrice, Incanti Grafici
    Interagisce con ELISABETH LYNCH e parla di HOWARD
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Hidenstone Stats
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    «Molto bene» Morrigan si era trovato più volte ad annuire alla spiegazione dei suoi studenti. I loro ragionamenti sembravano sensati, o almeno ciò sembrava valeva per i più. La risposa di Emily gli strappò un altro sorriso, così come anche quella di Gyll "Hanno una simpatica immaginazione".
    Ad ogni modo, il tempo stava scorrendo e alla classe spettava ancora la parte più corposa «Ora creeremo un accessorio magico in grado di potenziare la classe di incanti da voi suggerita con i materiali da voi scelti. Data l'indecisione di Nathan gli suggerirei di scegliere gli incanti curativi e, data la scelta dei materiali e della figura, suggerirei a Juliet di scegliere gli incanti di percezione.»
    Con un frivolo movimento del busto, Morrigan si liberò della giacca per lanciarla poi sopra ad uno dei tanti automi sferici. Con dei passi sicuri arrivò fino ad un angolo del laboratorio che ospitava diversi indumenti protettivi. Le mani esperte afferrarono dei guanti, dunque uno spesso e pesante grembiule in cuoio e, per finire, una maschera per saldatori.
    Il magitecnico raggiunse il centro della stanza, una rapida occhiata ai materiali sul monolite e la sua presa scivolò sul lingotto d'acciaio del druido «Ogni materiale ha un'anima che viene influenzata dalla stessa natura del materiale e dai suoi trascorsi. In base all'anima del materiale, questo sarà più propenso ad aiutarvi in un compito piuttosto che in un altro. Ryu ha citato, per pur amore accademico, la magia oscura. Se io avessi intenzione di creare un artefatto in grado di potenziare questa macro categoria di incanti, potrebbe essere un'ottima scelta fondere il coltello di Jack lo squartatore che ho vinto in un'asta su MagiBay. Oppure, se la tendenza alla distruzione del Predone è stata assorbita da un materiale, allora potrò usare quel materiale per creare un oggetto in grado di potenziare gli oggetti offensivi» Qualche secondo di silenzio «È per questo che le armi migliori sono costruite dalle ossa dei draghi o, comunque, da parti del corpo di creature con una potenza simile.»
    Il docente cominciò a passarsi il lingotto di acciaio del predone da una mano all'altra «Per risvegliare questo potere, dovrete concentrarvi sull'oggetto stesso. Per fare ciò, dovrete cercare di ignorare tutti i rumori che vi circondano, liberando la mente da ogni pensiero superfluo. Dunque, verrete catapultati in una visione che solo voi potrete vedere. In questa visione, simile ad un sogno o ad un incubo in base alla natura del materiale su cui vi state concentrando, vi ritroverete di fronte ad una figura il cui aspettò sarà influenzato da due varianti: l'umore del materiale e la vostra cultura» Un rapido cenno di capo verso Ryu «Ad esempio, un materiale che apprezza l'onore potrebbe apparire a Ryu come un Samurai. Per i fan di DnD, invece, lo stesso materiale amante dell'onore potrebbe apparire come un paladino di allineamento legale buono. Vi sarà possibile dialogare con questa figura che risponderà alle vostre frasi in base alle sue caratteristiche. Dovete convincerla a donarvi il potere per potenziare la classe di incanti da voi scelta, solo allora potrete lavorare il materiale».
    Dunque, mantenendo una certa costanza nei suoi passi, raggiunse una postazione da lavoro dove lasciò il lingotto d'acciaio del druido preso precedentemente.
    «Ora vi mostrerò un modo estremamente semplice per lavorare i metalli» A passi sicuri, il mago raggiunse un altro degli angoli del laboratorio. In questa zona erano disposti su diversi scaffali una serie di blocchi in terracotta. Erano stati ordinati - probabilmente da qualcuno che non fosse Morrigan, vista la precisione - in ordine alfabetico. Gli studenti avrebbero potuto leggere con semplicità parole come "Bracciale... Orecchino... Anello..." e altre cose simili.
    «Siccome non mi sposerò mai, credo proprio che sceglierò un anello, già» Morrigan continuò come se stesse parlando tra sé e sé prima di afferrare uno dei blocchi di terracotta per poi tornare nella postazione da lavoro. Gli studenti, radunandosi attorno al docente, avrebbero potuto notare un piccolo foro sul blocco.
    «Attraverso questo foro potrete far colare il metallo liquido all'interno del blocco. Per sciogliere il metallo potete utilizzare sia una fornace che un "Metalia Moldum". Per motivi pratici, vi consiglio il secondo ma siete liberi di fare altrimenti.»

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di fusione immediata
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Metalia moldum
    Movimento: Creare davanti a sé una spirale dall’interno verso l’esterno che si colorerà nell’aria di rosso sempre più acceso finché anche il metallo non inizierà a fondere, per poi sparire con un sottile odore di legno bruciato.
    Effetto: Permette di fondere a freddo ogni tipo di metallo o lega in un turno. Il metallo rimane allo stato di liquido vagamente viscoso (consistenza dell'olio) per un massimo di altri due turni dopo lo scioglimento.
    Note: Se lanciato su un oggetto metallico non dentro un adatto crogiolo, il metallo si fonderà colando a terra o comunque sciogliendosi con tutti i danni e le conseguenze del caso. Sebbe e freddo e quindi non in grado di incendiare, alla fine della durata dell'incantesimo il metallo torna solido immediatamente.
    Con Tecnica < 15 il mago può fondere oggetti piccoli in metalli o leghe non magiche.
    Con Tecnica > 15 e Resistenza > 15 il mago può fondere oggetti medi in metalli o leghe non magiche e oggetti piccoli in metalli o leghe magiche o incantate.
    Con Tecnica > 30 e Resistenza > 30 il mago può fondere oggetti grandi in metalli o leghe non magiche e oggetti medi in metalli o leghe magiche o incantate.

    Il lingotto di acciaio venne posto sopra sopra il blocco. Morrigan estrasse la bacchetta per poi disegnare una spirale dall'interno verso l'esterno. L'aria intorno al catalizzatore si increspò e quella distorsione e il metallo iniziò a fondere lentamente. Gocce d'acciaio scivolarono nel foro fino a colmarlo «Bene» Il docente alzò la mano destra e l'incanto si sciolse «Per far tornare il metallo alla forma solida vi basterà usare un Finite Incantem» Morrigan disegnò una F a mezz'aria per poi pronunciare «Finite Incantem» e il liquido si solidificò.

    CITAZIONE
    Nome: Incanto Finitus
    Classe: Generico
    Formula: Finite Incantatem
    Movimento: Disegnare una F
    Effetto: Annulla gli effetti di un incantesimo generico o di una fattura.
    Note: Se il dado complessivo supera quello che ha determinato la magia, la infrange. Può essere applicato su incantesimi diversi dai generici o dalle fatture minori, a patto che non siano magie oscure e che l’Intelligenza del mago superi il PP di riferimento dell’altro mago. La magia è invece autoconclusiva sugli incantesimi scagliati dal mago.

    «Ora prendete un martello e spaccate il blocco» In un atto di estrema pigrizia, il docente si limitò ad usare uno schiantesimo per romperlo. Una pioggia di terracotta inondò la postazione di lavoro mentre al centro del tavolo poteva essere facilmente riconosciuto un anello circolare dalla forma semplice.
    «A questo punto, dovrete applicare un sigillo magico a vostra scelta. Per farlo potete usare dell'inchiostro, un taglierino o anche un incanto grafico» L'anello venne sollevato dal terreno «La scelta del sigillo magico da applicare dovrà dipendere dalla classe di incanti che vorrete potenziare. Vi lascerò piena scelta sul sigillo magico da usare, personalmente consiglio le Rune Antiche ma, hey, a voi la scelta. Ad esempio, per degli incanti scudo utilizzerei ᚦ, Thurisaz, il cui significato rimanda alla "protezione".»
    Il mago tornò un'ultima volta verso i blocchi «Se volete creare una forma più particolare, potete prendere un blocco di terracotta e utilizzare un Forma Depso. Attraverso questo incanto vi sarà possibile modificarne la struttura interna per creare uno stampo personalizzato» Il docente tornò al centro della stanza «Se avete un materiale che non appartiene alla categoria dei metalli, potrete usare il Forma Depso per dargli l'aspetto che più vi aggrada. Tuttavia, a fine lavorazione, dovrete applicare anche il sigillo runico ᛁ, ISAZ, che stabilizzerà il lavoro.»

    CITAZIONE
    Nome: Incanto aggiusta forma
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Forma Depso
    Movimento: eseguire con la bacchetta un secco movimento dall'alto verso il basso, poi un lieve affondo.
    Effetto: Dalla bacchetta viene spruzzato un getto grigio chiaro che muta la forma di un oggetto inanimato lasciando invariate le sue dimensioni ed il materiale con cui è composto.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 1 m.

    Il mago applaudì più volte per liberarsi dei residui di terracotta sulle sue mani e dunque raggiunse un armadietto da cui estrasse una chitarra. Preso posto sulla postazione da lavoro che aveva utilizzato, iniziò ad intonare le note di Stairway to Heaven «È un compito complesso e siete liberi di cedere prima di finirlo. Tuttavia, vorrei ricordarvi di come questa scuola sia stata protagonista di numerose sventure. Scommetto che tra di voi c'è qualcuno che ne porta ancora le cicatrici. Ecco, se pensiate che prendere un buon voto sia superfluo, ricordatevi di come la riuscita di questa parte pratica potrebbe portarvi ad ottenere un oggetto in grado di proteggere i vostri compagni, la vostra donna, il vostro uomo, i vostri famigli o anche voi stessi. E si, è questo il regalo di cui parlavo» Le dita andarono a pizzicare le corde «Per qualsiasi domanda, sapete dove trovarmi» -> OVVERO, mandatemi un MP o contattatemi su Telegram.

    CITAZIONE
    «Parlato Morrigan»
    "Pensato Morrigan"
    «Parlato Orso HJERNE, quello a sinistra»
    «Parlato Orso HJERTE, quello a destra»
    Narrato

    La lezione prosegue e arriviamo alla parte pratica: la costruzione di un artefatto magico basilare in grado di potenziare una classe d'incanto. L'artefatto dovrà avere la forma di un piccolo accessorio (Una collana, degli orecchini, un anello, un bracciale... se volete potete allegare in spoiler un'immagine dell'accessorio ma ciò è facoltativo).

    1 - Prima di tutto, il vostro pg potrà prendere i materiali di cui ha bisogno e, obbligatoriamente, un lingotto del materiale scelto per poi dirigersi in una posizione di lavoro a sua scelta.
    - Avete autonomia sugli oggetti che troverete nella postazione di lavoro, basta che vi tornino utili per lavorare i materiali da voi scelti.
    - Potete prendere anche lingotti di altri materiali nel caso vogliate costruire un qualcosa di particolare ma il protagonista della composizione dovrà essere il materiale che avete scelto nella seconda parte della lezione.

    La costruzione si divide in due fasi:

    1 - Dialogo con il materiale:Un mago può concentrarsi su un materiale per cominciare un dialogo con quest'ultimo. Se il rituale ha successo, il mago si troverà di fronte ad una rappresentazione fittizia del materiale. Quest'ultima muterà in base all'umore del materiale e alla cultura del suo interlocutore.
    Per effettuare questo rituale non è previsto alcun incantesimo o utilizzo di bacchetta. Tuttavia, puntare il catalizzatore verso l'oggetto può aiutare nella riuscita.
    Ricordo che:
    - L'aspetto che prenderà il materiale dipenderà dalla cultura del vostro personaggio (Es. Se l'umore del materiale lo spinge a perseguire l'onore, quel materiale potrebbe apparire al signor Ryu come un samurai).
    - Attraverso questo dialogo dovrete convincere il materiale a fornirvi il potere per potenziare la classe di incanti da voi scelta.
    - Solo e soltanto il vostro pg avrà modo di prendere parte alla visione.
    Potete autoconcludere di aver convinto il materiale a fornirvi il suo potere.

    2 - Costruzione dell'oggetto: La costruzione si divide in due fasi.
    Lavorazione fisica dell'Oggetto: Dopo aver convinto l'oggetto, potrete procedere a lavorare fisicamente il materiale. Nel farlo, potete utilizzare sia incantesimi che metodi babbani.
    Applicazione del Sigillo Magico: Per concludere, dovrete applicare un sigillo magico relativo al tipo di incanto che vorrete applicare. Per quanto riguarda i sigilli delle varie materie si rimanda ai singoli manuali.
    - In questa fase è fatto divieto di interagire con altri studenti.
    - Nel laboratorio potrete autoconcludere di trovare oggetti utili alla lavorazione del vostro materiale (Seghe, lime, stampi, fornaci etc...). Non vi chiedo di usare il condizionale ma sappiate che Morrigan verrà in vostro soccorso se il pg finirà per amputarsi un dito o cose simili lol.
    - Potete far autoconcludere al vostro pg di aver trovato su uno dei tanti schermi dei manuali di altre materie che vi torneranno utili per l'applicazione del sigillo. In particolare, consiglio di buttare un occhio sul fantastico manuale di antiche rune per la scelta del sigillo da applicare.
    N.B. Potrete applicare anche altri tipi di sigilli ma dovrete giustificarne il significato in relazione alla classe di incantesimi.

    In questa fase valuterò tante cose ma sappiate che ciò che mi interessa di più è la creatività. Morrigan vi lascia liberi di scegliere come sviluppare il dialogo, come lavorare il materiale e il tipo di sigillo magico da applicare. Tuttavia, vi chiederei di motivare gli elementi principali del vostro post, sta a voi scegliere se farlo nel post stesso o in uno spoiler riassuntivo.
    Perché il materiale si presenterà con quell'aspetto? Perché avete scelto quel tipo di lavorazione? E perché avete applicato proprio quel determinato sigillo magico?


    Materiale facoltativo
    - Se avete bisogno di ispirazione, qua troverete una prova simile. In particolare, consiglio la lettura della prova di Jessica Whitemore.




    Vi chiederei di avvisarmi in caso vogliate editare qualcosa nel vostro post. Qualora vi dia il permesso e dobbiate apportare modifiche al vostro post vi pregherei di segnalarlo specificando anche cosa avete modificato. La ragione dietro a questa piccola regola è evitare che si creino incongruenze.

    Come sempre, vi pregherei di taggare altri studenti con cui deciderete di interagire (Per farlo vi basterà digitare il simbolo "@" accompagnato dal nickname legato all'account dello stesso studente).

    È fatto divieto di interagire con gli studenti che avranno cominciato la parte pratica.


    Infine, vi chiederei di segnare in uno spoiler finale un piccolo riassunto del vostro post. Leggerò sempre i vostri post ma il riassunto finale mi aiuterà a mantenere tutto sotto controllo molto più facilmente.
    Ricordo che in QUESTA sezione troverete informazioni utili sia sull'aula che sul programma.

    Per qualsiasi dubbio, mandatemi un Messaggio Privato ʕ•ᴥ•ʔ su questo account

    Scadenza 28 Settembre alle 23:59

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    Emma Lewis

    Ora creeremo un accessorio magico in grado di potenziare la classe di incanti da voi suggerita con i materiali da voi scelti.
    Quella frase, fece sì che i suoi occhietti luminosi, si illuminassero ancora di più. Stava trovando quella lezione davvero stimolante ed interessante, abbastanza perché anche il suo cervello si mettesse a ragionare per cercare l'approvazione del docente e, magari, anche un bel voto che fosse superiore alla A. Magari avrebbe dato il buon esempio a quel fannullone del suo ragazzo! Sorrise al pensiero, prima di tornare a concentrarsi su ogni parola del docente. Lo guardò prepararsi con gli arnesi protettivi, poi il suo sguardo lo seguì mentre tornava al monolite. Non poté affermare che le parole di Morrigan non la confusero un pochettino, ma ce la mise tutta per collegare gli interruttori dentro la sua testa ed arrivare alla propria conclusione, sperando fosse quella giusta, ovviamente. Finalmente, parve capire qualcosa e le sue labbra si schiusero fino a formare una "O" quasi perfetta. Non aveva mai affrontato un compito di quel genere e, doveva ammetterlo, le sembrava oltremodo divertente e sicuramente tutto fuorché noioso. Non vedeva l'ora di cimentarsi in quanto detto dal docente.
    Seguì con stupore la dimostrazione, divorandone con gli occhi ogni più piccolo particolare, finché l'anello non fu bello che formato. Era stato davvero bravo e si sarebbe lasciata andare ad un applauso, se non fosse stata frenata dal fatto che probabilmente sarebbe stata l'unica e si vergognava. Ma era ora di iniziare il lavoro!
    Ok allora... cos'è che ho scelto nella dimostrazione teorica...? La biondina si guardò un po' in giro, osservando ogni singolo oggetto. Ah sì, l'osso! Esultò mentalmente, andando a prendere un lingotto di ciò che le interessava, tenendolo tra le esili dita, incuriosita. Prese possesso di una postazione e si mise a guardare l'osso come se prima o poi avrebbe povuto prendere vita ed iniziare a ballare davanti a loro. Alla fine decise di puntare la stecchetta, nella direzione del materiale. Chiuse gli occhi, concentrandosi al massimo delle sue possibilità e liberando la mente da ogni pensiero negativo o positivo che fosse: tutto ciò successo al Magic che ancora la perseguitava, Chris, Lucas, i suoi dubbi su Liz, la sua passione per l'arco, il pianoforte... tutto ciò che le vorticava in testa al momento, immaginandosi la propria testa come un immenso spazio vuoto, privo di qualsiasi arredamento o peculiarità: solo una stanza deserta, senza persone ne oggetti. Alla fine, la concentrazione sembrò avere la meglio, anche se qualcos altro stava andando a riempire quella stanza.
    Quella stessa stanza, presto divenne un castello... o meglio, delle mura di cinta. Altissime, con le pietre grezze segnate da mille attacchi, incendi e condizioni atmosferiche. Tuttavia, sembrava forte, solida e millenaria, capace di resistere anche al più duro degli attacchi. Emma si guardò in giro meravigliata. C'erano chilometri e chilometri di campi verdi, al di là delle mura, mentre a coronare il tutto c'era un cielo limpido e privo di qualsiasi tipo di inquinamento dell'età odierna, quasi come se fossero... in un'altra epoca. In effetti era così, perché quasi subito Emma si ritrovò con i piedi posati sulla dura pietra, mentre a pochi metri da lei vi era un uomo. Era altissimo, almeno due metri, aveva una massa muscolare notevole, fasciata da un'armatura scintillante. Sembrava imbattibile, forte e solido come una roccia. L'elmo era sotto braccio, al suo posto poteva individuare il camaglio che andava a coprire collo e testa. Nell'altra mano, portava una spada ancor più scintillante, con l'impugnatura intarsiata di rubini ed altre gemme preziose, mentre la punta dell'arma aveva una chiara macchia cremisi ancora fresca che gocciolava a terra. Gli occhi dell'uomo erano del blu profondo del mare, intravedeva ciuffi di capelli biondi ribelli che fuoriuscivano dal camaglio. Emma capì subito dove si trovava: Medioevo. Capì anche il perché, senza che ci si scervellasse troppo. Lei era cresciuta con un padre che di lavoro faceva lo storico e girava per il mondo. Aveva anche insegnato in importanti atenei, soprattutto storia medievale. Perciò le aveva trasmesso i suoi valori che, nel tempo, Emma aveva imparato ad assimilare e fare suoi. Sacrificio, orgoglio, l'essere testarda, il senso dell'onore. Sul petto, svettava fiero il blasone della sua casata. Un magnifico leone rampante in campo rosso fuoco, con una striscia diagonale che tagliava in due lo scudo, segno di come lui fosse un cadetto -secondogenito- di un'importante famiglia di feudatari. Solo avvicinandosi, riconobbe in lui l'imponente Etienne de Sancerre che aveva studiato per conto suo per mesi e mesi. Figlio di un importantissimo feudatario di Re Filippo II Augusto. Emma si avvicinò ancora un po', tanto che l'uomo si girò verso di lei, guardandola con i suoi occhi colmi di potenza ed indistruttibilità. Tu chi sei? Domandò, chinandosi nella sua direzione. Anche la sua voce trasudava forza. Emma lo guardò con una sorta di timore reverenziale. Sono... Mi chiamo Emma Lewis e sono qui per... chiedervi un favore. Iniziò, ricordandosi al volo la formula medioevale. Le folte sopracciglia dell'uomo si accigliarono, ma lui la guardò con curiosità negli occhi fieri ed indomabili. Dovete aiutarmi... dovete trasmettermi tutta la nostra forza per potenziare appieno gli incanti offensivi! Il cavaliere si eresse nuovamente in tutta la sua statura, portando le mani ai fianchi, con fare quasi riflessivo. Ragazzina, non dovresti stare qui. È zona di guerra. La pace è prossima, ma la battaglia di Bouvines ha lasciato i segni. Non tutti sono contenti, men che meno l'imperatore Ottone che se l'è dovuta dare a gambe. Svincolò quindi dalla domanda di Emma, che strinse i pugni cocciuta. Vi prego! Sull'onore della vostra importante famiglia... dovete aiutarmi! Io... non ho niente! Solo il vostro aiuto mi potrà salvare. Improvvisò, più decisa che mai. Ma non sembrava convinto, Etienne. Era un tipo combattivo, rabbioso, schietto e incline al combattimento; la biondina doveva fare leva su quella parte del suo carattere. Fece un profondo sospiro. Come poteva fare? Era pur sempre un cavaliere, doveva avere un elevato senso dell'onore. Ricordava che in quell'epoca, l'onore valesse più di qualsiasi cosa ed un'onta avrebbe messo in cattiva luce tutta la famiglia. Doveva riflettere in fretta, davvero in fretta. Ripercorse tutto ciò che aveva studiato, fino ad arrivare alla sua idea. Sentite... ho una proposta. Voi siete un cavaliere ed io adoro i cavalieri. Vi ammiro con tutto il cuore, siete fantastici, proteggete gli indifesi... ed è di questo che ho bisogno. Da dove provengo, i pericoli sono dietro l'angolo ma non c'è nessun valoroso cavaliere a proteggerci. Ad ottobre una donna cattivissima ha rapito quattro mie amiche ed ha quasi ucciso un sacco di gente. Ma abbiamo dovuto arrangiarci. Non c'era gente come voi. E... sarebbe un'occasione fantastica per buttarsi in una battaglia sensazionale, che ne dite, o valoroso cavaliere? Emma trattenne un sorriso quando vide una luce di crudele felicità accendersi negli occhi di Sancerre. Sapeva quanto l'osso fosse combattivo ed incline alle battaglie. Potremmo combattere insieme, distruggere i nemici e il vostro orgoglio da cavaliere sarebbe più alto che mai! Concluse, rincarando la dose e lasciando che l'altro assimilasse la sua proposta, facendo cadere il silenzio tra loro. Etienne sembrò decisamente interessato, quindi allungò la mano verso di lei. Non è mia abitudine stringere patti con una donna... iniziò ed Emma si rese conto di quanto fosse anacronistico il modo in cui aveva parlato con l'osso, ma non aveva tempo per elaborare una strategia migliore. ...Tuttavia, ti aiuterò, ragazzina. Come hai detto che ti chiami? Emma, no? Bene. Faremo grandi cose. Considerami a tua disposizione.
    Una volta che la visione fu scomparsa, Emma riaprì lentamente gli occhi, guardandosi attorno come se non si trovasse nell'aula di Magitecnica, ma ancora all'interno del luogo che la visione le aveva presentato. Il cuore le batteva all'impazzata, premendo contro le costole. Nelle orecchie ancora il suono profondo della sua voce, negli occhi ancora quei prati verdi ed incolti, selvaggi. Batté le palpebre un paio di volte, deglutendo a vuoto. Solo allora si concentrò sul resto. Zampettò a prendere anche lei un paio di guanti, una casacca (?) ed un paio di occhiali protettivi. Ehi, non voleva rovinarsi gli occhi "nuovi" per una stupida svista. Una volta fatto ciò, si diresse verso gli stampi di terracotta, alzandosi sulle punte per vedere meglio e scegliere quello adatto a lei. Ma voleva essere originale, non banale con uno già impostato, perciò prese un blocco a caso che aveva dentro la forma di un bracciale, decisa che lo avrebbe cambiato in seguito. Tornò alla sua postazione e riprese il catalizzatore, meditando su quale forma volesse far assumere al proprio oggetto, considerato che poi non poteva cambiarlo. Chiuse nuovamente gli occhi, ripescando mentalmente tutte le passioni che aveva e che sarebbero potute tornarle utile per quell'esercizio. Amava il tiro con l'arco, il pianoforte, lo scherma... gli anime e i manga, il periodo storico medioevale... ma cosa scegliere? Era tremendamente indecisa, anche se forse qualcosa vinse sul resto. Ci sonooo! Esclamò, battendo le mani, tutta contenta. Anche se poi arrossì, sperando di non essere stata troppo ridicola, ma aveva avuto un'idea che poteva funzionare e voleva metterla in pratica. Forma Depso! Disse, muovendo la bacchetta per poi fare un lieve affondo, lasciando così che un raggio grigio andasse ad avvolgere la forma, mutandola sotto ai suoi occhi. Focalizzò perfettamente alla mente ciò che voleva si formasse e, poco dopo, vide il bracciale deformarsi leggermente, fino ad ospitare anche il posto per una piccola freccia collegata alla catenina. Perché quella scelta? Molto semplice: il tiro con l'arco era una delle sue più grandi passioni ed essendo la freccia uno strumento per attaccare, lo trovò terribilmente azzeccato per un'offensiva. Inoltre lo vedeva anche come uno strumento elegante -ovviamente quando abbinato ad un arco- che uccideva in modo raffinato, senza eccessivi spargimenti di sangue. Sì, era riuscita ad unire la sua passione per il tiro con l'arco a quella per il medioevo e per gli arcieri di cui tanto leggeva sui libri. Una volta che lo stampo si fu formato, tornò ad osservare i materiali. Alla fine, ci incise la runa Isaz perché quella forma rimanesse permanente. Riprese l'osso tra le mani, prima di liberarne una per tenere la bacchetta. Dunque... cos'era? Me-Metalia... Modulm? No era... Modlum...No non era nemmeno questo. Sbuffò frustrata, manco il prof lo avesse spiegato ore prime. Metalia... Moldum! Sì Sì ecco! Finalmente si era ricordata la formula giusta, ragion per cui poté puntare il catalizzatore nella direzione del suo materiale, decisa a scioglierne una quantità sufficiente perché andasse a riempire solo la parte di catenella, ma poi ci rifletté... forse avrebbe dovuto usare prima l'altro materiale, di modo che andasse nel punto desiderato senza ostacolare la strada al resto. Alzò lo sguardo. Afferrò quindi l'oro, decisa a fare in modo che la sua creazione si potesse ben identificare e vi puntò il catalizzatore. Metalia Moldum! E con estrema concentrazione, ricreò -dall'interno verso l'esterno- la spirale, che si colorò di rosso piuttosto in fretta, andando a sciogliere il suo metallo. Ci andò cauta, perché gliene serviva una quantità minima. Aspettò quindi che esso scendesse lungo il buchino fino ad andare a colmare completamente la punta della freccia, a quel punto staccò il contatto "visivo" punta della bacchetta-oro. Ora fu il turno dell'osso. Ma... come cavolo faceva a fondere l'osso? Mica poteva usare un incantesimo adatto ai metalli. Si guardò attorno quasi terrorizzata, senza nessuna idea. Sperava di trovare qualcosa. Si stava seriamente per mettere a piangere. O ad urlare. O entrambe. Ma alla fine i suoi occhi azzurri individuarono qualcosa: una lima! Esaltata, saltò sul posto e si precipitò a prenderla, stringendola tra le dita come se fosse stata un tesoro. Tornò alla sua postazione e con infinita pazienza, iniziò a limare l'osso, riducendolo polverina e guardandola cadere dentro il buchino, quasi frustrata. Mosse lo stampo perché andasse a riempire per bene l'asta della freccia, prima di tornare nuovamente all'oro. Metalia Moldum! Ripeté, guardandolo sciogliersi ancora una volta, in un punto diverso, stavolta andando a riempire la coda della freccia. Fiuuu con l'oro ho finito! Esclamò, tornando al suo materiale principale, solo che quando pensò al fatto che avrebbe dovuto limare un sacco per riempire tutta la catenina, si demoralizzò. Nonostante ciò, prese la lima in una mano e l'osso nell'altra. Uffa uffa uffa uffa! Piagnucolò, iniziando così il suo lavoro, sperando che finisse il prima possibile. Lima di qui, lima di lì, lima di su, lima di giù... pian piano, la catenina si stava completando con quella polverina bianca quasi luminescente. Finalmente, dopo quelle che le parvero dieci ore, finì anche quel lavoro e per poco non lanciò tutto all'aria per esultare. Fortuna che si trattenne giusto in tempo, posandoli sul tavolo affianco a lei. Prese la bacchetta. Finite Incantatem. Disegnò una "F" puntando verso il suo bracciale, non vedendo l'ora che avvenisse la magia... Ed eccolo, il suo oggetto solidificato ed era esattamente come lei lo aveva pensato! Era fiera di sé, oltre che entusiasta. Andò a procurarsi un martello con il quale spaccò il blocco di terra cotta. Ora mancava solo il sigillo magico. Dovette quindi sfogliare il manuale di Rune per trovare quelle adatte a lei. Riuscì a trovarlo su uno degli schermi di Morrigan, perciò iniziò subito a confrontare i significati con la categoria da lei scelta. Era davvero indecisa tra Twaz, Hagalaz ed Uruz. Quale, tra le tre, era più appropriata per gli incanti offensivi? Si morse l'interno guancia, riflettendo con estrema attenzione, desiderosa di fare la scelta giusta. Chiuse gli occhi per la millesima volta e si mise a riflettere come di rado faceva, sviscerando ogni significato nella sua mente. Non era solita impegnarsi a tal punto, ma stava adorando quella lezione con ogni fibra del suo corpo. E poi... avere poi quell'oggetto che stava creando... sarebbe stato davvero meraviglioso! Bene, si era decisa per Twaz. Tyr, coraggio, scontro, guerriero. Era perfetta sia per il Predone che per gli incanti offensivi. Mosse la bacchetta fino a formare un quadrato in aria. Dell'inchiostro azzurro iridescente, proprio il colore di Emma, in tinta anche con i suoi occhi. Grazie a quello, disegnò la runa ᛏ sull'asta della freccia, guardando orgoglioso la perfezione con la quale aveva inciso il simbolo di Twaz. Alla fine, aveva il suo meraviglioso bracciale fatto e finito... Lo guardava come se fosse una dette meraviglie del mondo, non vedendo l'ora di indossarlo e sfoggiare così la sua creazione. Solo a quel punto si sarebbe rivolto al docente con un sorriso a trentadue denti, felice come non mai. È stata una lezione stupenda, prof! Esclamò, felice, ancora con il cimelio tra le mani.
    Scheda | Stat. | Ametrin
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Ci sei quasi Giada, un ultimo sforzo XD
    Alloooora... Emma ha deciso di usare oro ed osso per la sua creazione, tenendo comunque la sua scelta precedente (osso) come elemento principale.
    La sua visione la trasporta secoli indietro, in un castello medievale al cospetto di un vero cavaliere d'altro tempo. Dopodiché, prende lo stampo di terracotta lo trasforma da un normale bracciale a questo (Il primo in alto, quello con la freccia obv. Non ho trovato foto singole) e quindi scioglie un po' di oro affinché vada a riempire la punta, dorandola, dopodiché grattugia l'osso perché riempia l'asta, poi di nuovo l'oro per la coda della freccia e infine l'osso per la catenina del bracciale. Disegna la runa Twaz proprio sull'asta della freccia.
     
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    AIDAN HARGRAVES
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    Arrivò la parte più interessante di ogni lezione: La parte pratica. E a quanto stava spiegando il professore, si prospettava una parte pratica che per Aidan sarebbe stata molto molto divertente e interessante. Il professore spiegò dettagliatamente come funzionava la creazione di un oggetto magico. Tutto ciò che diceva lui, Aidan lo ascoltava con attenzione e con entusiasmo. Si sarebbe divertito un sacco a fare questa pratica e non vedeva l'ora di mettersi a lavoro. Aveva già idea su quale oggetto creare. Sarebbe stato un ciondolo per una collana, semplicemente. Ora bisognava capire quale forma avrebbe avuto questo ciondolo.
    Dopo aver ascoltato tutto ciò che disse il professore, Aidan recuperò il suo lingotto di stagno, prese gli arnesi che gli sarebbero potuti servire e raggiunse una postazione ancora libera.
    Come aveva spiegato Morrigan, la prima cosa da fare era dover convincere la figura che apparirà dialogando col metallo a donargli la facoltà di potenziare quella classe di incanti che Aidan aveva scelto (nel suo caso, quella elementale).
    Quindi Aidan, eliminando ogni pensiero, ogni distrazione dalla sua testa, posò il lingotto di stagno sul banco e lo osservò intensamente. “Ehm...Ti prego” iniziò chiudendo gli occhi concentratissimo “Mostrati e parla con me. Devo chiederti un favore”.
    Una voce rimbombò nelle sue orecchie. Era calma, rassicurante, profonda. 'perché mi hai chiamato?' disse. Aidan aprì gli occhi e vide chi si era presentato. Aveva un cappuccio con la parte davanti a punta, che gli copriva il viso ricoperto da una barba bianca di media lunghezza, una tunica che gli copriva tutto il corpo, nella mano sinistra mancava l'anulare. Naturalmente non fu quel dettaglio a fargli capire chi fosse, bastava guardare come era vestito. “Altaïr?” Come poteva non conoscre il personaggio di un videogioco che aveva praticamente consumato sulla playstation4? Altaïr, il maestro assassino di Masyaf. Ma non il giovane che aveva conosciuto nei giochi, era molto più anziano. Ma non era difficile riconoscerlo.
    'cosa vuoi domandarmi, ragazzo? Perché mi hai chiamato?'
    Aidan deglutì e osservò per un attimo l'assassino, notando solo in quel momento la cicatrice sul labbro, segno distintivo di Altaïr, di Ezio Auditore e infine anche dell'antenato degli assassini, Desmond. Dopo un attimo di silenzio, ad osservare quella cicatrice, Aidan decise di parlare e, con tutto il rispetto che meritava quel personaggio, parlò.
    “Ecco, Maestro assassino, chiedo innanzitutto scusa se vi ho recato disturbo ma l'ho fatto per chiedervi, gentilmente e umilmente, la possibilità di donarmi il potere della classe degli incanti elementali, la classe che ho scelto per poter creare un oggetto legato a questa classe.”
    'E per quale motivo vorresti creare questo oggetto?' chiese lui, con calma. Era così tranquillo che tramandava un senso di tranquillità nella mente del ragazzo mai provata prima. Altaïr era un assassino, vero, ma era anche molto saggio, molto sapiente. Infatti lui era morto a 93 anni nella sua biblioteca personale poi diventata la sua cripta. Non uccideva per il piacere di farlo. Era il suo compito.
    “Penso voi abbiate capito che sono uno studente e che sono in un periodo molto lontano dal vostro. Sono un mago, studio per imparare a controllare appieno la magia e diverse altre cose. Questo oggetto lo devo creare perchè...ecco, mi è stato dato questo compito, semplicemente. Spero che per voi non sia un problema, Maestro”
    L'assassino alzò il viso e osservò il ragazzo dall'alto verso il basso ma non traspariva in lui nessuna reazione particolare. Rimase in silenzio, chiuse gli occhi. Aidan non si degnava minimamente a disturbare il Maestro. Tacque anche lui, quasi trattenendo il respiro, per non disturbarlo nemmeno col rumore dell'aria che entrava nei suoi polmoni. Infine riaprì gli occhi e tornò a guardare Aidan, che finalmente potè respirare normalmente.
    'Va bene ragazzo. Ti dono questo potere, ma devi promettermi che utilizzerai questo potere in modo intelligente e solo per fare del bene.'
    “Sicuramente, Maestro. In onore del vostro credo utilizzerò, se mi permettere, il vostro simbolo”
    'te lo permetto. Adesso è ora che io vada. Ti saluto, Aidan. Ricorda sempre il nostro credo: Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda: nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale e alle leggi, ricorda: tutto è lecito. Agiamo nell'ombra per servire la luce. Siamo Assassini. Nulla è reale, tutto è lecito.'

    E dopo quelle parole, Aidan ritornò alla realtà.
    “Nulla è reale, tutto è lecito...” Mormorò ancora un po' confuso dalla visione. Si sentiva stranamente più tranquillo del solito, adesso. Come se avesse passato un anno intero ai caraibi in compagnia di un buon cocktail (rigorosamente in una buccia di cocco) e una bella ragazza. Ecco, stava tornando decisamente in se.
    Quando si riprese dalla sensazione strana che si sentiva addosso, si alzò e raggiunse gli scaffali con gli stampi in terracotta. Aidan ci inpiegò qualche minuto a trovare lo stampo che gli serviva, lo prese e raggiunse di nuovo il suo posto.
    A quel punto mise il suo metallo sopra, ma prima di fondere il metallo, doveva dare la forma esatta allo stampo. Quindi prese la bacchetta, la puntò contro il blocco e mormorò “Forma Depso!”
    Dalla bacchetta uscì un getto grigio chiaro che colpì direttamente il blocco. Eseguito quell'incantesimo, stavolta si concentrò sul metallo. Come aveva suggerito il professore, aveva scelto la strada più semplice: L'incantesimo di fusione immediata. Puntò la bacchetta sul lingotto e pronunciò la formula: “Metalia Moldum!”.
    Il metallo, lentamente cominciò a sciogliersi, come se fosse una lastra di ghiaccio esposta direttamente sotto i raggi del sole. Il buco che si trovava sulla parte alta del blocco di terracotta piano piano si riempì fino all'orlo. Appena anche l'ultima goccia di metallo fuso riempì lo stampo, Aidan tornò a puntare la bacchetta e disse “Finite Incantatem!”.
    Quando vide che il metallo era tornato alla sua forma solida, prese il martello che aveva preso prima e, cercando di non rovinare ciò che aveva appena creato ruppe il blocco e recuperò l'oggetto. Con un sorriso soddisfatto, Aidan constatò che ciò che voleva fare era riuscito molto bene. Il ciondolo aveva la forma che voleva, era proprio il simbolo del credo degli assassini. Aveva una forma triangolare, ma sotto era più arrotondata e particolare. Non era mai riuscito a capire il significato di quel simbolo. Aveva sempre provato a cercare cosa significasse e aveva scoperto diverse teorie interessanti ma che non erano mai state confermate. Chi lo associava al simbolo degli illuminati. E chi lo associava alla forma del teschio di un'aquila. Osservandolo anche lui, quando andò a vedere, il teschio era realmente molto simile al simbolo che avevano scelto. E lui trovava affascinante quel simbolo, per questo aveva deciso di crearlo.
    Adesso era arrivato il momento di scegliere il simbolo da incidere. Controllando il manuale con tutti i simboli runici ma era indeciso tra due simboli. Poi pensò 'devo per forza usare solo simboli runici? Direi di no...La classe che ho scelto è quella degli incantesimi elementali...in alchimia ci sono dei simboli che indicano gli elementi (terra, aria, fuoco, e acqua): tutti sono indicati da dei triangoli, dritto per il fuoco, capovolto per l'acqua, dritto con una linea che taglia la punta in alto per l'aria e capovolto ma che taglia sempre la punta, stavolta in basso ovviamente, per la terra. Se unissi tutti e 4 i simboli e poi ci aggiungessi la runa ᛊ, cioè SOWILU, che sta a significare “energia”? Secondo me questa runa è più adatta all'incantesimi elementali...avrei potuto scegliere 4 rune che simboleggiano ognuno un elemento...ma poi sarebbe stato tutto molto confusionario...quindi ho deciso.'
    Prese dell'inchiostro ed una piuma e nella parte destra del ciondolo cominciò a disegnare ciò che aveva pensato. Aveva unito i 4 triangoli degli elementi uno accanto all'altro, mettendo il triangolo che simboleggia la terra all'inizio, poi quello che indica il fuoco, l'acqua e infine l'aria. Infine dentro uno dei triangoli disegnò la runa sowilu.
    Credo di aver finito!
    Disse, dopo aver disegnato il simbolo, rivolgendosi al professore. “Ecco il mio oggetto finito e incantato!” Con un sorriso soddisfatto, prese in mano il ciondolo e tra le cose che aveva tra gli attrezzi prese un piccolo anellino lo mise nell'occhiello del ciondolo e poi prese un sottile cordoncino di caucciù e lo infilò nell'anellino.
    Finalmente aveva completato quella costruzione. “Mi è piaciuta molto questa lezione, Professore. Spero che le piaccia la mia creazione...io mi sento soddisfatto”.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR



    Ho finito ** non ci credo nemmeno <3
    Allora secondo la cultura di Aidan, amante dei videogiochi, ho deciso che il personaggio che vede sia Altair di Masyaf, protagonista del primo gioco di Assassin's creed. Ora...perché ho scelto lui e non altri personaggi, magari dei sequel? Semplicemente perché Altair l'ho sempre visto come un personaggio calmo e molto studioso. Se pensassi ad Ezio Auditore (ma anche a Arno,Jacob Frey...personaggi degli altri AC), personaggio del secondo e terzo (e se non ricordo male anche quarto) AC, penserei ad una persona molto istintiva e beh...amante dei casini (In tutti i sensi...pensate che usa le cortigiane per camminare in anonimato...mentre Altair non l'ho mai visto con una prostituta ahahhah. Poi l'ho scelto anziano perché da più l'impressione di un uomo saggio.(Tra l'altro è morto nella sua biblioteca alla veneranda età di 93 anni. E il suo scheletro fu trovato da ezio, proprio in quella biblioteca, con la mela dell'eden). Poi è stato un maestro, un mentore per tutti. Credo che assieme a Ezio Auditore sia il mio assassino prederito. L'umore dello stagno penso che sia esattamente adatto ad un personaggio come Altair.
    Riguardo all'oggetto scelto ho usato un ciondolo, col simbolo del credo degli assassini. Non ha un senso specifico. Nel post Aidan dice che lo sceglie in suo onore. La cosa importante è il simbolo inciso, però! Ho deciso i simboli alchemici degli elementi come spiega Aidan nel suo pensiero, e un simbolo runico, quello del sole che simboleggia l'energia. Magari ho scelto male, ma invece di scegliere più simboli di ogni elemento ho scelto questo perché tutti gli elementi (aria,acqua, terra e fuoco) hanno a che fare con l'energia anche, no? Avrei potuto scegliere quello dell'uomo, che indica l'intelligenza...ma alla fine ho voluto inserire quella runa. Spero di essermi spiegato bene...
    nei link trovate le cose che ho scelto. In caso non vada bene qualcosa, dimmelo pure :3
     
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