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.THEN, EVERYTHING RETURNS AS BEFORE BUT IT IS NO LONGER THE SAME THING »Emma LewisEmma reclinò la testa verso destra, sbuffando. Era uscita dal san Mungo solo due giorni prima e per tutto il giorno precedente la partenza, Lucas l'aveva trattata come fosse fatta di cristallo, portandole la colazione, pranzo e cena a letto e facendole fare meno sforzo possibile anche se lei aveva provato a fare qualche tiro in giardino con il suo fedelissimo Spider, l'arco rosso e nero che le avevano regalato i genitori anni prima e che faceva provare a pochissime persone, tanto ne era gelosa e orgogliosa insieme. Eppure aveva fatto malapena in tempo a scoccare una freccia prima che Lucas andasse a cercarla, dopo aver svolto il suo ruolo di chef personale. Il lato positivo era che finalmente aveva un letto grande e comodo, una stanza tutta per lei ed un sacco di vestiti nuovi (sì, tutti rubati a Jones) che ora erano ammassati in valigia. Finalmente la scuola stava per ricominciare, anche se quell'anno avevano i MAGO e stava già morendo d'ansia, sebbene mancassero nove mesi! Un'altra cosa che le dispiaceva, era il fatto che non avrebbe seguito le lezioni con Lucas, essendo biennio e triennio separate. Beh, potrò farlo dal prossimo anno... pensò, sconsolata, già chiedendosi quale specializzazione avrebbe scelto. Scosse appena la testa, buttandosi di peso sul morbido letto. Ti muovi?! Guarda che facciamo tardiiii! Protestò, in direzione di Lucas. Era sempre stato molto premuroso, ma da quando aveva rischiato di rimanere pietrificata con conseguente permanenza al San Mungo, tutto si era amplificato. Proprio in quel momento stava controllando che avesse preso il necessario, senza dimenticare niente, comprese le siringhe per l'insulina. Oh sì, quello era stato un altro tasto dolente. Glielo aveva raccontato quando era bloccata in quel letto di ospedale... inutile dire che le preoccupazioni di Lucas nei suoi confronti erano decuplicate e a niente erano serviti i tentativi di lei di tranquillizzarlo. Lulyyy ho tutto, hai già controllato almeno cinque volte! Dai, non voglio arrivare all'ultimo minuto... lo sai che mi sale l'ansia poi! Si calcò il berretto blu sui lunghi capelli biondi e sbuffò ancora, spazientita, quando finalmente il moro decise di onorarla della sua presenza. Finalmente! Ti sei convinto che non ci manca niente? Su, andiamo! E mentre si incamminavano lungo il vialetto, prese il suo cellulare e scorse sui messaggi fino a trovare la chat di Erik, per scrivergli. A breve arriveremo anche noi, ho un regalino per te per ringraziarti di tutto ciò che hai fatto per me mentre ero in ospedale (づ。◕‿‿◕。)づ ed inserì la faccina, sapeva quanto ad Erik piacesse. In una borsetta, teneva un'action figure di Mimikyu di quelle piccoline con la testa che se la tocchi, si muove. Suo fratello lavorava in una grossa fumetteria ed era riuscito a farle ottenere uno sconto, ragion per cui ne aveva subito approfittato e sperava gli sarebbe piaciuto. Stava per sollevare le sue cose da terra, ma ovviamente Lucas non ne volle sapere, sobbarcandosi il peso delle cose di entrambe, compreso l'arco accuratamente conservato in una custodia in tessuto blu zaffiro, insieme alla sua faretra. Nemmeno ci provò a protestare, visto che sapeva sarebbe stato tutto completamente inutile. Abbassò lo sguardo sulla borsetta e si ricordò che aveva anche un regalo per Skyler, anche se a lui non poteva scrivere... non aveva il suo numero... se invece ce lo aveva, non se lo ricordava proprio. In fumetteria, in un angolino, aveva trovato abbandonato un libriccino sui gatti e non aveva potuto non pensare a lui e, al contempo, voleva salvare quel libretto da un destino pieno di polvere. E quindi con bagagli e regalini, salirono sul taxi -Emma era stata tassativa su quello- che li portò in non troppo tempo, alla struttura che fungeva da ingesso. Emma pretese di poter almeno portare Spider e Mirtillo con il suo trasportino anch'esso blu zaffiro. In ascensore la calca era parecchie e, premendo il codice, esso partì verso il basso. Dovrebbero ampliare questi cosi... protestò mentalmente, ma per fortuna la discesa non durò molto, aprendosi su una grande hall che culminava nella barriera d'acqua classica che vi era anche lo scorso anno. Emma Lewis e Lucas Jones! Disse la bionda, cordiale, alle due donne dietro al bancone, sfoderando anche un sorrisone a trentadue denti. Fu così che una delle due donne consegnò ad entrambi i badge rossi che permisero loro di attraversare l'ostacolo acquatico senza bagnarsi nemmeno un centimetro di pelle. Luly lì ci sono Erik e Mia... e un ragazzo che non conosciamo! Andiamo! E detto questo, gli afferrò la mano e se lo tirò dietro fino a che raggiunsero l'Ufo Catcher. Giochino che, tra l'altro, catturò tutta la sua attenzione. Amore! Voglio quell'Emolga! Pregò, rivolgendosi a Lucas con due occhioni da cerbiatto, mentre il celeste delle sue iridi, si perdeva per un attimo in quelle ghiaccio di lui. Solo dopo qualche secondo parve ricordarsi di non essere sola con Lui. Erikkkk! Esclamò quindi, buttando le braccia al collo dell'amico e se avesse accettato l'abbraccio, lo avrebbe stretto forte e gli avrebbe anche dato un bacio sulla guancia. Una volta finito questo momento toccante, avrebbe dedicato un affettuoso abbraccio anche a Mia per poi rivolgersi al nuovo, allungando la mano. Tu devi essere nuovo! Piacere, Emma! Ametrin, secondo anno. Spero tu venga smistato da noi! Esclamò, con la solita gentilezza e vivacità che la caratterizzava, anche se invero qualcosa in lei era cambiato, sebbene un mese con Erik e Lucas aveva aiutato a far rinchiudere l'inquietudine in un angolino della sua mente e del suo cuore. Ah ho il regalo per te Erik! E gli diede l'action figure di Mimikyu, girandosi verso Skyler che pareva aver visto solo in quel momento. Uh! E anche per te! Gli passò ingenuamente il libretto sui gatti, dopodiché avrebbe tentato di abbracciare pure lui.
Lulu, mentre tu fai qui... io vado a provare il tiro a segno! E, senza aspettare troppo una risposta, saltellò verso la baracca dove erano già presenti alcuni suoi compagni ed un docente. Guardò Blake quasi con timore reverenziale, ma gli rivolse un saluto. Così fece con Cameron. Poi si rivolse a Morrigan. Buongiorno, professore salutò, prima di tirare fuori alcuni galeoni e provare a vincere qualcosa. Confidò che la sua bravura col tiro con l'arco valesse anche con in mano una pistola. Sì, aveva detto a Jesse che mai avrebbe voluto maneggiare l'arma, ma quella era a pallini... non valeva, no?I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)Erik Foster Skyler Mave Lucas Jughed Jones Blake Barnes Morrigan Maverick Mia Freeman Nathan Parker King. -
.Amelia Farley
DioptaseNon avrebbe mai ammesso quanto si sentisse agitata per quel primo giorno, nemmeno se l’avessero torturata per convincerla a parlare. Si era svegliata molto prima del solito, aveva cominciato a prepararsi con largo anticipo ma non avrebbe mai ammesso di averlo fatto proprio per arrivare perfetta al molo. Dopotutto una Farley era sempre perfetta, no?! Questo era quello che Ashley le aveva insegnato negli anni, ed era la stessa lezione che cercava di ficcarsi in testa, in un modo o nell’altro.
Dopo un anno passato lontano dai suoi coetanei, Amelia non voleva fare altro che fare il suo nuovo ingresso nella società nel migliore dei modi. Sapeva di averne la capacità, ricordava bene quanto a Hogwarts fosse stato facile lasciarsi amare da chiunque ma questo non significava che ripartire da zero fosse semplice allo stesso modo.
In ogni caso Ancalagon, il suo personale draghetto meccanico da compagnia, l’aveva accompagnata durante i suoi preparativi, insieme a Nidhogg, la sua iguana personale, che l’aveva osservata piuttosto perplessa mentre cambiava almeno dieci volte idea circa quello che avrebbe dovuto mettere. Era fermamente convinta che la prima impressione fosse fondamentale, nel conoscere nuove persone, e per quanto fosse ampiamente sicura di sé stessa, voleva anche che la sua personalità fiammeggiante potesse esprimersi anche attraverso il modo in cui era vestita.
Aveva alla fine optato per una camicia, abbastanza scollata da risaltare le sue curve ma non abbastanza da risultare fuori luogo o volgare, e una gonna in plaid, il tutto accompagnato da un paio di tacchi non troppo alti e una borsetta minuscola, utile solo a portare con sé il magifonino e il portafogli. Dopotutto aveva già un numero piuttosto rilevante di valigie da portare con sé, o meglio che il suo maggiordomo avrebbe portato fino alla reception per poi lasciare che venissero caricati a bordo della nave.
Percorse tutta la strada con un passo deciso e sicuro di sé, seppur rabbrividendo una volta dentro la bolla, circondata da quell’acqua dall’aria sporchissima e quei pesci troppo grossi per risultare carini. Arrivata alla reception avrebbe rivolto un’occhiata sicura –forse fin troppo- ad una delle ragazze, come se si aspettasse che lei sapesse già chi aveva di fronte. “Amelia Farley.” avrebbe poi ricordato, con un tono vagamente spocchioso e superiore, come suo solito. La ragazza non sembrava una Purosangue e anche se non era possibile dirlo senza conoscere l’altra persona lei era convinta che si trattasse di qualcosa di chiaramente visibile.
Ritirato il suo pass, lasciò Nidhogg al deposito bagagli, con abbastanza cibo per stare bene: non si sarebbe mai sbilanciata in dimostrazioni di affetto pubblico con dei testimoni, ma aveva già provveduto a salutare con attenzione la sua iguana prima di raggiungere il posto, quando nessuno avrebbe potuto vederla. Al contrario Ancalagon, proprio perché meccanico, aveva il permesso di venire con lei o almeno lei aveva ben deciso di portarlo comunque con sé: il piccolo draghetto veniva direttamente da Diagon Alley, suo padre lo aveva trovato in uno dei suoi numerosi viaggi e glielo aveva regalato perché potesse avere sempre un amico “portatile” che rimanesse con lei. Non si poteva dire che i suoi genitori non l’avessero mai viziata, in effetti si erano sempre occupati di lei, anche se spesso tendevano ad esprimere affetto nel modo canonico ma solo con regali o cose del gener.e
Se non altro Ancalagon –in origine si chiamava Ughetto ma ne aveva modificato il nome per dargli un’aria più altisonante- era un ottimo compagno, discreto e fedele, pronto a cercare di mordere chiunque importunasse la sua padrona.
Superata la barriera si guardò intorno e, per quanto il suo primo pensiero andò a tutta la folla presente, non mancò di individuare qualche volto vagamente famigliare da Hogwarts e lanciò solo una rapida occhiata ai Denrisiani, così diversi da lei, così facili da notare.
La sua prima tappa fu il banchetto dei dolci, e non si chiese nemmeno se dovesse tentare con qualcos’altro o se fosse il caso di andare altrove. Di certo non si aspettava di trovare così tante persone già intente a prendere qualcosa e la pazienza non era la sua qualità migliore. Avrebbe quindi cercato di tagliare corto e attirare l’attenzione del ragazzo alla bancarella. “Forse dovresti evitare di essere l’unico a servire, c’è parecchia gente qui. Per me due cioccorane e un rospo alla menta.” tagliò corto, senza farsi troppi problemi su chi fosse arrivato prima o dopo.code made by gin. -
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NdA. Chiunque abbia letto la Gazzetta del Profeta saprà che Glynnis Lynch, cacciatrice delle Holyhead Harpies è deceduta al San Mungo, dopo una lunga malattia, il 21 agosto 2020. Chi conosce Elisabeth Lynch potrà fare due più due e dedurre che la sua assenza a partire da gennaio sia dovuta alla lunga malattia della madre.SPOILER (clicca per visualizzare)Elisabeth prova l’Ufo Catching e cerca di prendere un pinguino dal becco blu.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Riprovo a prendere il peluche
Interagisco sono con Nathan (per tutto il post), Cameron, Emma, Lucas, Jesse, Skyler, Liz e Mia. -
.■ Data & Luogo di nascita27.01.03, Artide
■ RazzaHalf Giant
■ OccupazioneStudente
■ AllineamentoNeutrale Puro
■ Patronus//"Sto tipo a fa' la colla" Ciarán era un denrisiano e in quanto tale viveva a Denrise. Il mezzo gigante era riuscito a vincere una borsa di studio con vitto e alloggio ad Hidenstone. Durante il periodo delle lezioni procacciarsi il cibo e un tetto sotto cui dormire era diventato estremamente semplice. Al contrario, durante l'Estate, il giovane mezzo gigante era costretto a vivere alla giornata. Nel particolare, quel primo settembre si trovava a Londra perché la sera precedente aveva aiutato i membri di una drakkar a scaricare dei carichi particolarmente pesanti. La paga era stata misera ma Ciarán sapeva come il giorno seguente avrebbe avuto modo di tornare all'accademia sfruttando gratuitamente il Dragone degli abissi.
Le braccia si posarono sui fianchi in attesa che la fila per l'ascensore finisse di sfoltirsi. Quando fu il suo turno, il mezzo gigante attese ancora un po' in modo da dare ad una giovane matricola e ai suoi anziani nonni modo di raggiungere per primo il porto. Poi tre colpi leggeri sull'ascensore, un '934' digitato e l'ascensore lo cullò nel ventre del modo nascosto.
Per l'occasione il ragazzo indossava una semplice maglietta color oro che aveva rubato in una bancarella qualche settimana fa. Il colore vibrante e caldo si adattava molto bene alla sua carnagione ma ciò non poteva dirsi di quei jeans blu ad animo freddo.
Tra le tante attrazioni che i suoi occhi ebbero modo di notare si trovava un chiosco di dolciumi. Ciarán avrebbe voluto avvicinarsi anche solo per comprendere cosa erano soliti mangiare i babbani o gli altri (Espressione con cui designava senza discriminazione chiunque non fosse originario di Denrise). Dopo qualche secondo di esitazione si allontanò lentamente per due motivi. Primo, uno dei suoi professori sembrava parecchio incazzato. Secondo, i babbani erano soliti avvelenarsi consapevolmente e, probabilmente, ciò poteva valere anche per i loro dolci.
Gli occhi del mezzo gigante si spostarono su quella che sembrava essere l'attrazione più trafficata. Il denrisiano dedusse che l'obiettivo del gioco fosse catturare uno di quei pupazzetti attraverso l'uso di una pinza. Quando fu il suo turno, l'opale passò i galeoni richiesti alla reception.
Le palpebre sinistre si chiusero come a voler prendere la mira. L'attenzione di Ciarán era stata catturata da un pupazzo a forma di dinosauro rosso. Aveva degli occhioni enormi e una coda che terminava con una specie di fiamma. Si trattava di un 'Charmender' ma questo il denrisiano non poteva mica saperlo "Potrei darlo ad Howard. Devo ancora sdebitarmi con lui e io odio avere debiti."
«Parlato»
"Pensato"
NarratoSPOILER (clicca per visualizzare)Ciarán tenta di catturare un charmendere all'ufo catcher. Non interagisce con nessuno dei presenti.©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ok. I tag erano per provarli, visto che ancora non li avevo usati. Ma non ho interagito praticamente...in ogni caso se qualcosa non va, dimmelo che modifico..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Adamas "Visione Periferica Azzerata Quando C'è Jesse" Vesper interagisce con Jesse Lighthouse ed eventualmente Blake Barnes (non so se sarà a portata di orecchio o meno).
Tira un pugno al punch ball per mostrare i progressi del suo fisico al fidanzato, quindi regala una felpa con i colori dei Black Opal a Jesse per ricordare il loro primo incontro dell'anno prima.. -
.»Ryu Okami [X]codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT«The Dragon God Rises!»
Sayōnara to kansha Watari, Sayōnara, dōzo Ryu-sama, con un inchino da parte sua ci salutammo io e Watari, il maggiordomo che in quel frangente mi aveva accompagnato al molo di Yggdrasil, poco prima che attraversassi la barriera d'acqua a cui solo studenti e professori potevano accedere per salire sulla nave che mi avrebbe portato a Hidenstone. Per quanto i miei genitori fossero stati fieri de miei ottimi voti, nonostante qualche piccolo sgarro che non mi aveva visto primeggiare, io avevo preso abbastanza male tali avvenimenti: sì, erano state delle belle vacanze, passate con la mia famiglia a Tokyo, ove grazie all'influenza di mio padre numerosi sporchi Mezzosangue avevano perso le loro cariche al Ministero della Magia giapponese, ma ciò, per quanto fosse stato di certo appagante, non mi faceva sentire meglio. Non ero stato il migliore, ed anzi mi ero fatto anche superare più d'una volta... non lo accettavo, non potevo accettare di essere secondo a qualcuno, e più vi ripensavo, più mi rodeva, testimoni le mie iridi d'un cremisi sanguigno ogni volta che vi ripensavo. Non era però quello il momento di arrabbiarsi: dopotutto avevo tutto un anno per rifarmi, ed a quanto avevo saputo, la scuola avrebbe aperto le selezioni per le proprie squadre di Quidditch, ancora una volta un'occasione per mostrare chi era il migliore... io ovviamente. In ogni caso, presentai il documento di identità alle receptionist all'ingresso della barriera, asserendo quindi il motivo del mio viaggio, e, dopo un "boop" sul suo nasino attraverso la gabbietta in cui era, salutai Loki, il mio gatto, lasciando che i bagagli venissero portati via, dandomi poi possibilità di muovermi sul molo prima della partenza del galeone che ci avrebbe portati tutti all'istituto. Le attrazioni del loco erano numerose: un punchball, una zona per gli ufo catcher, una zona per il tiro a segno e dei banchi per il rinfresco, semplici ed efficaci per far divertire ed intrattenere la gente, e decisi quindi, per provare a distrarmi un po' di recarmi alla sezione dell'ufo catcher, magari per riuscire a prendere qualche gioco nuovo per Loki; vi erano numerose persone lì a tentar la fortuna, ma, chi mi colpì più di tutte fu Mia... colei che al compleanno di Jessica l'anno precedente avevo umiliato in preda all'ubriachezza. Non ero il tipo da tener debiti, motivo per cui decisi di farmi avanti. L'avrei raggiunta, ignorando completamente chiunque ci fosse stato lì vicino a lei, ed avrei preso parola, Konnichiwa, Mia-san, avrei esordito con un inchino in sua direzione, abbastanza imbarazzato ancora dopo un anno dall'accaduto tra noi, Chiedo davvero perdono per non essermi fatto avanti prima, ma vorrei scusarmi per l'accaduto al compleanno di Jessica, continuai, Ero ubriaco, ed il mio comportamento è stato altamente increscioso e maleducato nei tuoi confronti, se posso fare qualsiasi cosa per farmi perdonare dell'accaduto, hai solo da chiedere, avrei indi concluso, attendendo poi una sua replica; tentare la fortuna era secondario almeno per me in quel frangente, prima di tutto volevo togliermi quel peso dallo spirito, così da non dover più soffrire di imbarazzo quando mi fossi trovato assieme alla ragazza.SPOILER (clicca per visualizzare). -
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.UN RAGAZZO SOGNA SEMPRE DI ESSERE IN UN GRUPPO, ROCK: TUTTO È PIÙ GRANDE DELLA REALTÀ.L'estate era terminata, finalmente, anche se per lui era terminata quando aveva ricevuto la chiamata di Erik che lo avvisava che Emma fosse all'ospedale.
Quello aveva fatto piombare l'inverno sull'Ametrino, che aveva fatto un mese intero di avanti e indietro dal San Mungo alla sua dependance. Non gli era pesato il fatto di dover andare ogni giorno da Emma, ma ciò che gli aveva gravato di più era il distaccarsi da lei, quando veniva cacciato dagli infermieri. C'erano quelli più accondiscendenti e quelli meno, ma tutti lo mandavano via, nonostante le sue suppliche.
Per fortuna aveva passato gli ultimi giorni di agosto a casa e lui l'aveva rinchiusa in una teca di cristallo per non farla stancare, tanto da donarle ogni minima attenzione. Aveva superato anche la pugnalata del diabete, capendo le motivazioni per cui non glielo aveva detto. Anche se adesso stava più attento, il ragazzo cercava di non farle sentire il peso della sua apprensione addosso.
Questo anno sarebbe stato difficile e lo stress che Lucas provava mentre ricontrollava per la settordicesima volta le borse, era talmente alto che sudava freddo.
«Sono pronto, sono pronto!» - rispose, mettendo il cappellino in testa e caricandosi tutte le borse.
Aveva notato come la roba nel suo armadio fosse diminuita vistosamente, ma questo non fece altro che farlo sorridere e voltare verso la bionda, con quegli occhi glaciali che splendevano di più, dopo quello che le era accaduto «Uh... mi sa che devo rifarmi il guardaroba...» - rise, poi, prendendo Emma per la mano e tirandola a sé, per darle un bacio sulla fronte, socchiudendo gli occhi «Ora. Sono pronto...» - mormorò appena, quasi a voler implicamente comunicare che senza quel bacio non sarebbe potuto andare altrove.
Sul taxi, il braccio di Lucas cinse le spalle della ragazza, annusandone il profumo come se gli facesse da ossigeno.
La trafila per arrivare al punto di partenza per Hidenstone non gli pesò, se non per le borse che portava - volentieri - sulle spalle e in mano, stando vicino ad Emma.
Al bancone, la stessa bionda aveva fatto per entrambi il riconoscimento, Lucas concesse alle signorine dietro il bancone un sorriso cordiale e poi venne trascinato al di là della barriera, pronto a non bagnarsi.
«Quest'anno sembra tutto tranquillo, a quanto par---» - l'entusiasmo della ragazza, interruppe le preoccupazioni del moro, che si voltò ad osservare Erik, storcendo un po' il naso. Non fece in tempo a commentare la presenza di Erik che venne teletrasportato da loro, mentre cercava di deviare l'attenzione sulla richiesta che Emma aveva miagolato, sorrise, cedendo a quegli occhi da cerbiatto che lo avevano stregato l'anno precedente «Lo avrai.» - confermò, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Cosa che servì a poco, visto che nel lanciarsi in braccio a Erik, quella stessa ciocca si spostò. Lucas irrigidì la mascella e distolse lo sguardo quando la ragazza arrivò a dare il bacio al compagno di stanza.
Non di nuovo, non di nuovo. Era il pensiero del ragazzino, mentre riviveva attimi di terrore dovuti alla questione "compagni di stanza e ragazze".
E come se l'avesse evocata, in lontananza vide un cappellino muoversi.
Lucas sgranò gli occhi, non aspettandosi che lo mettesse anche quel giorno. Prese il magifonino al volo e notando Lilith e Blake poco più in là, cercò il numero del Black Opal «Ufo Catcher. Dobbiamo parlare. Anzi, dobbiamo parlare dopo, ma necessito della tua presenza.» - fu il messaggio che inviò allo strano fratello che aveva ripescato lo scorso anno.
Quando Elisabeth si avvicinò, Lucas si voltò verso di lei. Le sorrise dolcemente «Ehi...» - mormorò appena, un tantino imbarazzato, seppur dentro era contento di vederla. Ma si sa, Lucas non era bravissimo ad esprimere le proprie emozioni.
Guardò Emma e quasi ci fece caso in quel momento che le due ragazze... oh no, entrambe nello stesso momento. Le cose si erano forse invertite? Tirò un respiro pesante, quindi annuì alle parole di Emma «Tornerò con il tuo Emolga, allora.» - quindi la lasciò andare e cercò, nel frattempo, di intercettare lo sguardo di Erik «Foster, mi accompagni?» - vide Liz avviarsi, non voleva lasciarla sola, ma aveva la necessità di parlare con Erik.
Se il ragazzo avesse acconsentito, Lucas avrebbe fatto qualche passo, per poi fermarsi e accendere una sigaretta - aveva deciso di fumare lontano da Emma, per non intossicarla - quindi avrebbe iniziato a parlare «Io... Beh, Erik, sarò sincero. Non voglio trovarmi nella stessa situazione dello scorso anno. Quindi arriverò dritto al punto: ti piace Emma?» - i suoi occhi di cristallo si posarono sul volto del mannaro.
Avrebbe atteso la risposta, poi si sarebbe diretto all'Ufo Catcher, arrivò alle spalle di Liz, quindi piano le parlò, in maniera che il suo tono fosse udito principalmente dalla ragazza «Come ... come stai?» - domandò, incerto. Avevano ancora un conto in sospeso, probabilmente, ma questo non era il momento di saldarlo.
Non appena l'Ufo si liberò, si prodigò con la sua maestria (?) a iniziare a muovere il joystick. Anni e anni di videogiochi sarebbero bastati per prendere quel peluche che Emma desiderava?©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Ciauu! Eccoci al mini esito! Per Amelia, decidi pure tu se acquistare o meno e -in caso tu non abbia domande- autoconcludi pure!
Per tutti gli altri, non vi ho messo i roll per amor di scrittura (cit. Snaso Ubriaco), ma per trasparenza vi scrivo tutto qui:
Per l'ufo catcher il metodo è il seguente: da 1 a 5, nessun peluche, da 6 a 10, sì peluche (Primo tiro)... in caso questo primo tiro sia positivo, si passerà al secondo: da 1 a 5, pupazzo a caso non voluto da voi, da 6 a 10, pupazzo che avete scelto voi.
Punch ball invece ---> 1 mancato, 2 quasi, 3-4 pugno debole, 5-6-7, pugno forte, 8-9-10 din din din!
Di seguito, i roll:
Ufo
Elisabeth: 1° tiro - (d10 = 10) // 2° tiro - (d10 = 9)
Erik: 1° tiro - (d10 = 6) // 2° tiro - (d10 = 7)
Lucas: 1° tiro - (d10 = 6) // 2° tiro - (d10 = 1)
Ciaran: 1° tiro - (d10 = 3)
Punch
Jesse: (d10 = 2)
Adamas: (d10 = 6)
Per il tiro a segno invece, tiro un d10 (essendoci dieci lattine da colpire e il numero che esce, sarà quante lattine sono state colpite)
Aidan: (d10 = 7)
Emma: (d10 = 5)
Per qualsiasi dubbio, sono qui ♥. -
.“Always leave a place better than you found itMorrigan Maverick
Long may I reign!
Morrigan tese il braccio verso le lattine di alluminio. Dieci colpi senza interruzione alcuna. Sette suoni vuoti e tre pieni. Le spalle si piegarono verso l'alto e il capo si curvò all'indietro "Forse sono ancora sotto l'influenza della Caria. O forse sto facendo schifo perché sono morto e quello che sta impugnando la pistola è uno spettro e non un denrisiano."
Anche voi avreste voluto scoprire la verità dietro a tale mistero, vero? Beh, avrete modo di farlo nel prossimo esito della quest mortale a cui Morri stava partecipando (Ma questo è un altro discorso).
«Hey, buongiorno. Complimenti per quel quaderno ma chiamami semplicemente Morrigan» Il docente ricambiò il saluto con un cenno della mano per poi sorridere verso l'ametrina di cui non ricordava il nome.
«Voglio ritentare» Sentenziò nuovamente prima di frugare tra le tasche alla ricerca di altri galeoni che avrebbe passato all'automa per farsi ricaricare la pistola. La determinazione era una tra le tante caratteristiche dell'ex auror. Inoltre, il suo giocatore era convinto che sprecare i tiri sfortunati ai giochi di riscaldamento fosse un'ottima idea.
Nell'attesa, il professore ebbe modo di notare anche altri due ragazzi. Il primo sembrava essere stato investito da un treno "Probabilmente è nordico".
Morrigan fece spallucce senza potersi dare una risposta. L'altro sembrava decisamente più giovane e mingherlino (Ma aveva uno sguardo molto più sveglio).
«Pronti per cominciare un altro anno di lezioni frammentati da attacchi di organizzazioni terroristiche e rinascite di streghe millenarie?» Gli occhi inquadrarono sia Camerun che Aidan. Le mani si posarono sui fianchi del magitecnico in attesa di una risposta da parte dei due ragazzi. Probabilmente il secondo aveva qualche anno in meno rispetto al primo e, nel migliore dei casi, era proprio una matricola.
Da buon docente giocherellone sarebbe risultato semplice comprendere come quello fosse un tentativo per far fare amicizia a due studenti che, probabilmente, non si erano mai visti. Per altri menti più maliziosi, al contrario, quello sarebbe sembrato un tentativo per fare interagire i due in modo da far tornare in mente a Morrigan i loro nomi. Insomma, il nostro amante della magitecnica si era scordato il nome di una mezza veela che aveva come prestavolto Bella Thorne. Figuriamoci quello di due ragazzini (Non prendetevela sul personale).
Dunque, Morrigan avrebbe atteso che la pistola fosse stata ricaricata per tentare una nuova scarica di colpi.CITAZIONE«Parlato»
"Pensato"
NarratoSPOILER (clicca per visualizzare)Morrigan interagisce con Cameron Cohen e Numero cinque Anthony Lovegood e tenta il TIRO A SEGNO✕ schema role by psiche
EDIT: Ricambiata interazione con Emma. -
.Lilith Clarke
Dioptase-Prefetto | Metamorphomaga | StatIn costume. Un mese intero in costume. Ecco come aveva passato l'estate Lilith. A Dubai a fare da spola tra la spiaggia, il mare e il letto che divideva con Blake. Aveva perso qualche chilo, effettivamente, a furia di tutta l'attività fisica che avevano fatto, ma aveva rassodato per bene i punti giusti e di questo ne andava veramente fiera, mentre si guardava allo specchio indossando la sua divisa e la spilla da Prefetto dei Dioptase. Ah, quanto l'era mancata quella divisa e quella spilla. Si guardava, perfetta come sempre, con tutto in ordine e i capelli ricci lasciati ribelli a coronarle il volto abbronzato. Un'abbronzatura dorata che lasciava risaltare maggiormente il colore cristallo dei suoi occhi.
«Ehi, B. non credi che mi siano cresciute un po'?» - cercò di richiamare l'attenzione di Blake, mentre disegnava le curve sul petto, indicando i suoi seni. Effettivamente li sentiva diversi, rispetto allo scorso anno, ma non sapeva se fosse possibile o solamente era una questione di camicia non indossata da tanto che faceva effetto palloncini.
Scrollò le spalle e si avviò con il ragazzo, verso il rientro in accademia.
Mano nella mano con il suo belloccio, aspettava il solito ascensore, con una certa ansia di rivedere tutti e riprendere la vita accademica. Blake, ovviamente, era la solita testa calda che tentava di portare sulla cattiva strada la povera Prefetta Perfetta che roteò gli occhi al cielo e scosse la testa «Blake, stai iniziando ad agitarti. Ricordi cosa succede quando ti agiti? E noi non vogliamo perdere punti il primo gior--- anzi, prima ancora di iniziare, vero?» - gli sorrise e strinse la mano al ragazzo. Alla fine amava Blake proprio perché era così com'era, quindi non si arrabbiòper il momentosoprattutto perché per lei il primo giorno di scuola, era favoloso.
L'accettazione fu sempre la stessa e Lilith pizzicò la mano di Blake diverse volte, mentre sorrideva - per i suoi gusti troppo - alle signorine del bancone dell'accettazione. Lei le guardò seria, poi sbuffò appena e attraverso la barriera «Regola numero uno, Barnes: lontano da ogni ragazza, che respiri o meno. E poca confidenza a quelle del primo anno, chiaro?» - ecco, questo era uno dei lati dell'Accademia che odiava: le ragazzine. La gelosia di Lilith non si era placata minimamente, anzi, si era amplificata quando il ragazzo era stato commentato diverse volte sulla spiaggia, tanto da preferire una spiaggetta privata, da soli e... magari anche nudista. Ma pur sempre soli.
Lo seguì dagli altri, sorrise ai presenti e guardò Lucas. Ancora non era stato bocciato? Doveva essere tutta colpa di quella biondina tanto carina, lo stava facendo diventare un bravo studente, questo significava che doveva sopportarlo ancora per troppo tempo. «Erik! Come stai?» - domandò, arrivando al gruppetto. Ma poi... beh, poi notò che non c'era solo Lucas ad infastidirla. Andando per grado, forse lui era l'ultimo della lista, vista la presenza di Jesse e ancor di più di Mia. A loro concesse un fugace e freddo saluto per poi... beh... «JEY!» - si fiondò al collo della mora, staccandosi di colpo dalla presa di Blake e stringendo la sua amica «Oh Jey, quanto mi sei mancata e non sai quante cose... beh, ti devo raccontare un moooondo di novità. Alex? Come sta? In valigia ho un regalo per te e uno per lui!» - rise appena, mentre qualche ciocca dei suoi capelli prese la colorazione fucsia, quasi come se non riuscisse a contenere la felicità di vedere Jessica.
Tornò da Blake e annuì alla sua domanda «Esigo un peluche.» - precisò la Prefetta «Il più bello che c'è, scegli tu. E... quella scimmietta ti somiglia, effettivamente.» - poi le priorità cambiarono e subito si avvicarono alle bevande. Lei non prese niente, tuttavia, si sollevò sulle punte per avvicinarsi all'orecchio del suo ragazzo «Hai già scelto dove inaugurare il nostro primo giorno di scuola?» - il suo era un sussurro lento, caldo e talmente sottile che sembrava essere solo nella testa di Blake. Scese dalle punte, dopo aver sfiorato con il soffio caldo il suo orecchio e lo guardò sollevando un sopracciglio mentre si mordeva il labbro inferiore.
Dopo questa piccola provocazione, Lilith prese a guardarsi intorno, lasciando Blake a fare le sue chiacchiere con gli altri.
Poi... beh, poi arrivò una sorpresa, inaspettata per tutti, a guardar le facce.
Lilith si voltò e quasi non credette ai suoi occhi «Lynch?» - voleva sembrare meno stupita, ma non ci riuscì.
Mandò giù a vuoto, quasi a disagio per aver tenuto quel tono così stupito, quindi si ricompose ricordandosi quello che aveva letto sulla gazzetta del profeta. Quindi si avvicinò alla Opalina «Ehi Elisabeth... come stai? Sono davvero contenta che tu sia tornata. Spero che quest'anno sarai un'ottima rivale per tutte le E che prenderemo a lezione.» - il suo tono era gentile e delicato, le fece un occhiolino e poi si voltò verso Blake che sembrava essere stato richiamato all'ordine da quel mezzosangue di Jones. Sollevò una mano per salutarlo infastidita, quindi «Se ti vedo con una sola matricola, sei un Barnes morto.» - sorrise psicopatica e lo lasciò andare, mentre si dirigeva al PunchBall.
Ci pensò su un attimino, quindi riflettendo sul fatto che aveva avuto anche delle lezioni da Blake, perché non provarci?
Portò un piede avanti, il sinsitro, il destro dietro, quindi alzò il pugno sinistro davanti a sé, poi il destro lo caricò appena e BOOM! Sferrò il suo pugno all'aggeggio, aspettando di vedere il suo punteggio.
Chissà se qualcuno l'aveva notata, probabilmente sarebbe stato davvero imbarazzante.La cosa bella dei rapporti è che ti dimentichi come sono iniziati.©.