Lezione biennio - Maggio

compresenza con CDCM

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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Le esposizioni dei vari studenti erano sommarie, pieni di riferimenti storici sulle divinità romane che prendevano lo stesso nome dei pianeti e il loro modo di esporsi era grosso modo approssimativo. Li boccio tutti. Si disse, man mano che che osservava un Daniele invece incuriosito e, chissà, forse soddisfatto di come stavano andando le cose. Se solo si permette a complimentarsi questa volta boccio anche lui. Ovviamente non aveva il potere per farlo, ma anche lui aveva diritto di sperare in un mondo migliore.
    Man mano che uno studente parlava, Brian non si esprimeva in commenti o giudizi, bensì si limitava a trascrivere appunti sul proprio registro con il suo solito sorriso sadico in volto. Bene, direi che possiamo proseguire.
    Batté le mani per richiamare l'attenzione degli studenti e, in tutta risposta, Tortura prese il volo per chissà dove. Si schiarì la bocca e avanzò di qualche passo in direzione degli studenti. Periculum. Numerose scintille rossa dalla propria bacchetta presero il via verso il cielo, illuminando non poco gran parte del luogo in cui si trovavano. Perché aveva scelto il Periculum? Semplice, un lumos maxima li avrebbe accecati. Come vedete dietro di noi ci sono due recinti completamente vuoti e, accanto all'ingresso, c'è un foglio di pergamena che dovrete riempire scrivendo i nomi delle creature che condurrete nel recinto e il pianeta che in qualche modo ha influenzato il suo comportamento. Se c'erano delle domande inerenti era quello il momento di farlo, altrimenti nessuna risposta sarebbe stata concessa in futuro. Troverete tutte creature che già conoscete e sarà vostra premura ricondurle nell'apposito recinto senza far loro del male. In quale recinto dovrete condurle? In quello della vostra squadra. Ebbene sì, ora verrete divisi in due gruppi.
    Abbassò lo sguardo in direzione del proprio registro e lesse i nomi: Cohen, Jones, Vesper, Lighthouse, Foster e Van Leeuwen faranno parte della squadra gialla. Holmes, Vestrit, Freeman, Clarke, Whitemore, Lewis e Barnes sarete la squadra verde. Blake originariamente doveva far parte del primo team, ma a giudicare dalla precedente uscita ritenne opportuno dividerlo da Jesse, Erik e Adamas.
    Siccome vi conosco, ci tengo a specificare alcune cose: non gioite se state in squadra con gente che se la cava poiché verrete comunque valutati individualmente. Allora che senso aveva dividerli in squadre? Questo lo avrebbero scoperto solo a fine lezione. Non scrivere sul foglio equivarrà ad aver fallito la prova e, vi avverto, se scopro qualcuno che cerca di correggere qualche dimenticanza assegno T a tutta la squadra. Un po' di comprensione era necessaria per un buon docente, ciò nonostante Brian non aveva intenzione di istruire dei cretini, quindi dovevano imparare a seguire alla lettera le indicazioni impartite. Avete a disposizione 50 minuti di tempo, non urlate durante il via e lascio la parola a Salvatore per qualche suggerimento su come difendervi o indebolire che creature che incontrerete.
    Tornò indietro di qualche passo e portò in avanti la destra per far cenno al collega di proseguire col discorso.


    RevelioGDR



    Siete stati divisi in squadre e l'obiettivo è semplice: condurre le creature magiche che troverete all'interno del vostro recinto. Per far ciò è necessario svolgere due post. Nel primo, sicuramente più breve e coinciso, scriverete in quale zona della mappa vorrete andare.

    1UMVS9i

    Sotto al vostro post scrivete in spoiler "Pinco Pallino va nella casella 6 azzurra". Dopodiché io e la mia socia posteremo un breve esito in cui esporremo la situazione che troverete e voi agirete come meglio ritenete opportuno, autoconcludendo azioni e incantesimi, riportando la creatura nel recinto. Dopo aver condotto una spedizione con successo siete liberi di procedere nuovamente.
    Riguardo alla valutazione terremo conto di come vi comporterete con le creature, l'impegno che metterete nella prova e la presenza o meno di azioni OP. Siete comunque studenti del primo e del secondo anno, non dimenticatelo.
     
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Doveva ammettere che aveva sempre avuto un pò di ansia nel cominciare le lezioni di quel genere, ma doveva anche ammettere che se la stava cavando bene e nonostnte il suo collega fosse fin troppo severo con i suoi alunni, Daniele non riusciva ad annuire ogni volta che uno di loro decideva di esporre la propria idea ed accolse anche le pergamene che gli avevano scritto, nonostante lui avesse chiesto di dirlo a voce. Ma infondo, l'importante era che lo facevano senza fare troppe storie. Tutti quanti furono bravi ed interessanti, ma sopratutto originali. Sorrise particolarmente ad Howard. Quel ragazzo era veramente brillante e tutto quello che aveva esposto quasi gli aveva fatto venire idee e ricordi su di una sua vecchia ricerca. Ovviamente non potè fare a meno di guardare attentamente la Whitemore ed ascoltarne attentamente le parole, ma in fin dei conti lo fece davvero con tutti. Daniele adorava i suoi studenti e cercava sempre di metterli a proprio agio e far in modo che si sentissero quasi protetti. Infondo la sua materia era qualcosa di tranquillo, difficile a livello concettuale, ma comunque lui la trovava romantica. Venere può essere vista ad occhio nudo si, ma comunque deve avere determinati allineamenti e sopratutto, tu devi avere gli strumenti giusti! Guardò il cielo e cercò più o meno la posizione giusta, gliela indicò. Dovrebbe essere li, nei dintorni! aggiunse sorridendole prima di tornare a loro. Ragazzi, smettetela di parottare tra di voi per favore! E ce l'aveva sia con Erik ed Emma che con Lucas e Jessica. Insomma era pur sempre un compito e non era certamente carino parlottare mentre gli altri stavano parlando. Una volta che tutti quanti esposero il proprio compito Daniele fece prendere la parola al suo collega annuendo e guardando ad uno per uno i ragazzi. Bene, sperava davvero che non si fossero fatti mali. Attese che il professore smise di spiegare. Ovviamente il benessere delle creature è principale, quindi, sarebbe auspicabile che voi vi difendiate da esse e non le attacchiate. guardò in particolar modo Barnes e Cohen, anche se quest'ultimo sembrava essere molto più tranquillo da quando Mark era stato epulso e si sentiva con Mia. Alcuni di voi sono al secondo anno quindi mi aspetto da voi degli incantesimi molto più complessi ed una strategia molto più accurata. Tra un mese ci saranno i MAGO e questa non è solo una lezione per voi, ma anche una vera e propria messa alla prova. Le creature che incontrerete saranno particolari e prima ne riconoscerete la particolarità e più riuscirete ad essere precisi con la scelta dell'incanteismo da utilizzare. Infondo dovevano fare davvero attenzione, anche perchè Daniele, aveva incantato tutti gli animali che avrebbero trovato in maniera tale che ognuno di essi avessero subito l'influenza effettiva di un pianeta. Quindi il compito teorico era una semplicissima esercitazione per la parte pratica. Sorrise e prese la bacchetta. Inoltre oggi sarebbe opportuno darvi una piccola variante sul protego che già, il presente professor Ensor, vi avrà insegnato alla perfezione. Allora. impugnate le bacchette. Aggiunse aspettando che tutti quanto lo facessero. Il protego astrale è una semplice variazione del protego classico ma che rende la barriera davanti a voi più efficace e sopratutto più forte. Lo si può invocare con la semplice formula del protego più l'enunciazione del nome di un astro al genitivo. Li guardò tutti cercando di capire se effettivamente stessero seguendo. esempio pratico prese la baccheta e con una scoccata disse: Protego Pluonis Disse e di fronte a lui ci fu una barriera che avrebbe generato uno scudo che avrebbe congelato al contattoqualsiasi oggetto scagliato contro. Signorina Vestrit lanci un oggetto contro la mia barriera e se la ragazza l'avesse fatto, allora qualsiasi oggetto a contattocon lo scudo sarebbe divenuto completamente di ghiaccio. Rimise la bacchetta in tasca andando a guardare uno ad uno i ragazzi. Ovviamente sapete quali sono le varie varienti e più sceglierete un pianeta che vi rappresenta nelle vostre caratteristiche, più questo sarà efficace e potente. Quindi se vi servirà, e credetemi, vi servirà, poi sarò contento di sentire come mai avete scelto proprio l'influenza di quel determinato pianeta! Concluse. Se è tutto chiaro... buona prova! Aggiunse mettendosi da parte per far andare i ragazzi nella riserva a cercare animali!
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    Ed eccoci qua alla prova pratica! Se avete domande potete postarle tranquillamente! Daniele vi da l'opportunità di provare prima l'incanto e poi andare a svolgere la prova pratica, ma se vi sentite sicuri, allora potete tranquillamente procedere.
    é importante che siate sempre coerenti con il vostro pg e che non vi sentiate studenti arrivati, quindi come dal mio collega annunciato, rendete l'incontro con le creature credibili perchè è questo che verrà premiato!
    Per quanto riguarda il protego astrale, vi metto qui le varie varianti, visto che ancora non c'è un manuale di astronomia:
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    Spiegate, anche durante il post che fate utilizzando l'incantesimo, ( magari evidenziandolo tipo "pensato") il perchè avete scelto quel determinato elemento!
    Scadenza 28.05. 2020 ore 23.59.
    (la scadenza è per i due post che sono stati indicati anche da Brian quindi potete organizzarvi come volete, noi cercheremo di esitare ogni tre post, così almeno nessuno rimane bloccato! Buona fortuna!
     
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    Adamas Vesper
    Studente | 18 anni

    Adamas aveva ormai capito che, nel corso di quella lezione, era necessario sopravvivere alla combo Blake & Ensor: il primo sembrava infatti sul punto di esplodere in una serie di improperi (e forse anche qualche incanto offensivo) nei confronti di tutti, mentre il secondo… beh, era Ensor, e ad ogni sua lezione si trattava di sopravvivere al suo carattere e, perché no, ai compiti mortali che assegnava.
    Chi si sarebbe mai immaginato quindi che un docente simile lo salvasse dalle grinfie di Blake?
    L’Ametrino tirò un sospiro di sollievo, mentre veniva raggruppato agli altri ragazzi della classe escluso Blake; fosse stato un pelo più malizioso, forse sarebbe stato contento di essere capitato in una sagra della salsiccia un harem maschile. Ma Adamas era un puro di cuore (e a tratti eccessivamente ingenuo), quindi non ci dette peso.
    Ma dette sicuramente peso al fatto di essere insieme a Jesse.
    ‘Devi stare calmo - non è il momento di farsi prendere dai sentimenti…’
    Fece un sorriso in direzione di Howard, ancora memore del loro incontro: sapeva quanto fosse diligente, quindi potevano sperare che li aiutasse a prendere un voto di gruppo alto. Anche se era forse più necessario pensare individualmente.
    Notando che in generale stavano titubando un po’ tutti quanti, e sapendo che avrebbero avuto poco meno di un’ora per svolgere la prova pratica, Adamas sospirò cercando di prendere coraggio. Non era proprio nelle sue corde essere il Protesilao della situazione, soprattutto sapendo la brutta fine che aveva fatto l’eroe: voleva sicuramente evitare di essere il primo eroe a compiere il passo verso la battaglia, e morire per primo a causa del Fato.
    ‘Beh, almeno non c’è una profezia per cui il primo a iniziare una prova di Ensor sia anche il primo a morire… spero’: il pensiero, per quanto irrazionale, lo rincuorò.
    “Ehm… allora - immagino si possa iniziare…”
    Fece un passo avanti, poi un altro, fino a portarsi silenziosamente nell’area della creatura che il Fato gli avrebbe fatto trovare. Non voleva certo farsi attaccare per aver fatto troppo rumore.
    ‘Ok - devo solo sopravvivere, riportare la creatura nel nostro recinto e scrivere come ci sono riuscito…’
    Sembrava relativamente facile, ma la pelle d’oca sul suo corpo gli diede una miriade di brutti presentimenti.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Adamas va nella casella 3 azzurra
     
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Non aveva idea di come fosse andata la parte teorica, ma sinceramente sperava meglio rispetto a come si stava evolvendo quella situazione. Erik, infatti, aveva ricevuto un secondo richiamo a breve distanza dal primo, questa volta incentrato sul suo conversare con Emma durante le risposte dei suoi compagni. Hanno ragione, però dovevo assicurarmi di come stesse. Non disse nulla per attirare maggiormente l'attenzione o dar motivo a uno dei due docenti di prendersela con lui e in religioso silenzio udì quale sarebbe stata la prova di quella serata.
    UN GIOCO A SQUADRE! Esclamò nella propria mente nel mentre un sorriso spensierato riuscì finalmente a fuoriuscire delle proprie labbra. Mi spiace di non star in squadra con Emma, Ayla o Blake, ma se non altro c'è Jesse! Faremo di tutto per vincere! Continuò a pensare, ragionando poi su quale zona della riserva esplorare.
    In un primo momento si avvicinò ai suoi compagni di squadra, insomma bisognava decidere una sorta di piano d'azione prima di partire in quarta, no? Assolutamente sì, Adamas, possiamo iniziare. Eravamo sicuri che quella domanda fosse rivolta a lui? Credo convenga consultarci su quale zona intendiamo esplorare, così non perdiamo tempo a cercar in luoghi dove abbiamo già cercato, che dite? Se a voi va bene io mi occuperei delle zone più a nord-est. Se la logica aveva un suo senso, avrebbe impiegato meno tempo a raggiungere un luogo più vicino alla zona dei recinti e proprio ciò lo spinse a prediligere una zona nella parte settentrionale.
    Quello che aveva inscenato doveva essere un breve consulto, così dopo aver anticipato la direzione in cui si sarebbe diretto, si incamminò, seguito dalla sfera di luce evocata precedentemente da Daniele. Lo sguardo era fisso di fronte a sé, ciò nonostante non era quello il senso su cui affidava la sua ricerca, bensì all'udito. Cercò di prestare estrema attenzione ai suoni, ai fruscii e al rumore dei rametti spezzati. Non aveva idea di quali animali avrebbe trovato, ragion per cui doveva essere pronto a tutto. E non permetterò alla mia squadra di perdere. Porteremo nel recinto tutti gli animali che incontreremo!



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    Erik si sposta nella casella 2 viola


    Edited by Erik Foster - 12/5/2020, 23:21
     
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    Blake Barnes | 18 | Black Opal
    Arrabbiato o meno era certo che se non lo avessero messo in una squadra diversa da quella di Jesse, Adamas e Erik, sarebbero stati loro tre a finire in un recinto con dentro una creatura che li divorasse, quindi alla fine non disse niente e quando i ragazzi andarono a cercare una strategia per conto loro, lui si avvicinò a Lilith in particolare e le altre ragazze. Poi mi spiegherai perchè non ti sei venuta a sedere vicino a me! Le sussurrò all'orecchio prima di vedere anche le altre ragazze avvicinarsi. Sbuffò questa volta perchè non aveva nessuna intenzione di dire altro! Il protego del professor salvatore era qualcosa di essenziale se no non lo avrebbero mai spiegato a lezione o comunque ribadito ma la cosa assurda era che lui faceva schifo con gli incantesimi di protezione. Le guardò tutte quante e poi alzò gli occhi al cielo cercando di trovare parole carine per dire quello che stava pensando. Vado io nei posti più lontani dalla riserva. Voi organizzatevi in modo da portare dentro quanti più animaletti riuscite a prendere anche solo nelle vicinanze del recinto. avrebbe voluto anche aggiungere un facciamo che non finiamo con urletti, unghie rotte e rotture di coglioni ulteriori, perchè non ho voglia di sentire i vostri uteri urlanti, ma quello lo pensò solamente. Prese la sua bacchetta e sbuffò. Si rivolse in particolar modo a Lilith, ma perchè era la sua ragazza e non ce l'avrebbe mai fatta ad ignorarla completamente. Sta attenta E detto questo decise di cominciare la sua missione. No, Blake non era uno che lavorava di squadra era troppo individualista. Sicuramente ci avrebbe messo impegno per ogni creatura trovata a portarla nel recinto ma non per vincere ma per andarsene a letto e finire quella commedia il prima possibile. Era arrabbiato veramente oltre ogni ragionevole dubbio, forse era in quei giorni del mese! Ma Blake era così e per quanto potesse essere una persona diversa rispetto a qualche mse prima, la sua indole era comunque quella di ragionare con la sua testa e non con una strategia di squadra... lui era la sua squadra.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Casella 6 viola!
     
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Essere insultati da Brian non era mai piacevole, ma dopo due anni Jesse ci aveva quasi fatto il callo: si era scusato e vergognato come sempre, ma la cosa che davvero lo premeva, al momento, era assicurarsi che Erik stesse bene e non avvicinasse la creatura letale evocata da Brian (perché Jesse non ci credeva fosse naturale: era un demone di un altro mondo, ne era certo, congeniato per uccidere il suo parabatai!) ed infatti alle sue parole, a distanza, sospirò, sollevato, per quanto le minacce del docente di difesa lo colpirono in pieno viso, facendogli provare una rabbia cieca e sorda 'Toccalo e io tocco te'
    Come mamma orsa coi suoi orsacchiotti, Jesse ringhiava se si toccava Erik e questo era ben noto, soprattutto al povero Blake, il quale infatti sbottò malamente, mettendosi in autoisolamento, del resto era meglio escludersi da solo che essere esclusi no?
    "Che?" Jesse non notò subito il muoversi dell'amico, ma si accorse solo quando si prese da solo la bacchetta, al che sobbalzò, soprattutto quando vide l'altro allontanarsi (vedersi le mani addosso di Blake lo colpiva meno, in fondo) "Dove vai, Blake?!" gemette ancora, osservando l'altro allontanarsi, fissandolo disperato, manco fosse partito per la guerra.
    'L'ho offeso...' si rese conto, non capendo bene cosa fosse successo e lanciando, sconsolato uno sguardo ad Adamas, divenendo purtroppo un compagno di banco panca piuttosto silente.
    Brian attirò la loro attenzione una volta che, scritto il testo, esposero (non senza un'ampia dose di mhh e uh) quanto richiesto, non ricevendo poi molte reazioni da parte dei docenti, cosa che lo lasciò un po' insoddisfatto, ma non troppo, del resto ormai, aveva solo occhi per Blake 'Ti prego, non odiarmi'
    Se Blake desiderava le attenzioni di Jesse, decisamente le aveva ottenute, tuttavia, crudelmente, ciò gli si ritorse anche mortalmente contro, giacché vennero divisi in squadra e ironicamente il ragazzo, proprio per i suoi atteggiamenti, venne assegnato nell'altra squadra, evolvendo lo scontro da "maschi contro femmine" a "maschi contro (prime)donne".
    'Noooo, anche contro di lui noooo, che disastro!' si mise lui le mani nei capelli, consolandosi solo quando si trovò in mezzo ai ragazzi e quindi vicino al suo parabatai, l'unica persona al mondo che davvero lo capiva.
    Posò una mano sulla sua spalla quando lo vide festeggiare per come erano stati divisi "Peccato solo che Blake finisca sempre dall'altra parte..." pigolò lui, consolandosi comunque col fatto che il destino (e le rune) lo congiungessero sempre al ragazzo che aveva deciso di proteggere a qualsiasi costo.
    Gli astri avrebbero influenzato le creature magiche e loro avrebbero dovuto portarle nel loro recinto per far punti, non prendere una T e possibilmente senza far male (cosa che, per inciso, avrebbe fatto piangere Erik). Il ragazzo ascoltò, così come colse chiaramente la richiesta del corpo docenti di alzare l'asticella e ragionare in ottica MAGO, servendosi di congrue magie 'Ok...' si disse, deglutendo, apprendendo ben presto come una delle opzioni sarebbe stata giusto presentata al momento: il protego astrale.
    'Già è un casino il protego, dobbiamo pure incasinarlo?' si disse lui, sentendo il piano di battaglia ed annuendo ad Adamas e Erik.
    Li lasciò andare, ma prima di muoversi decise di testare quella nuova magia 'Ok... vediamo che cavolo succede...' fece un paio di respiri profondi e socchiudendo gli occhi cercò in sé la calma e soprattutto cercò di richiamare il pianeta che a sé sentiva più vicino. Sollevò la bacchetta e nell'aria disegnò il simbolo di un tridente, che forse era poi la vera ragione per cui aveva scelto proprio quella variante della magia "Protego Neptuni" esclamò lui, evocando uno scudo colloso, cosa che lo fece sobbalzare all'indietro, sconvolto sia dal fatto che gli fosse riuscita la magia, sia da come essa si manifestasse.
    'O-ok...' si disse lui, grattandosi la testa ed avanzando poi nella direzione presa da Adamas e Erik, scegliendo un recinto, di fatto, vicino a loro, ma anche, un po', a Blake.
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    Jesse sceglie la 3 viola
     
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    Valentina Vestrit
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    Il cielo si tinse di rosso in risposta al Periculum del professor Ensor e gli occhi della ragazza si posarono su di lui. Alle sue spalle si trovavano due recinti apparentemente vuoti e Valentina si mise sulle punte dei piedi per assicurarsi che fosse così. Non le servì a molto perché dopo qualche secondo il docente le rivelò le modalità con cui si sarebbe svolta la prova pratica. Purtroppo Howard si trovava nell'altro team, Valentina ne rimase delusa perché nelle ultime lezioni aveva ottenuto degli ottimi risultati. Dunque, rimase delusa da sé stessa.
    Dopo l'incontro con Jesse si era ripromessa di agire in modo più spontaneo. Non sarebbe stata la fine del mondo performare sotto la media, giusto?
    Al solo pensiero un brivido scosse la ragazza e il suo respiro si fece grave e lento. I polpastrelli finirono per scivolare sulla fronte in un tentato massaggio dagli effetti deludenti.
    "Blake è in gamba, troverà un modo per cavarsela. Inoltre nell'altra squadra ci sono solo maschi. Possiamo ancora vincere." Prendendo una boccata d'aria la strega si fece coraggio e raggiunse l'opale che, in quel momento, stava parlando con Lilith.
    La strega si limitò a fare un cenno di consenso dopo aver sentito il 'parere' di Blake. Quella volta i due si stavano muovendo sulla stessa linea di pensiero. Gli studenti del secondo anno, più abili, si sarebbero dovuti posizionare lontani dai recinti in modo da poter gestire creature magiche che, a parità di aggressività, avrebbero comunque dovuto percorrere tragitti più lunghi.
    «Cercherò di occuparmi di una zona vicino al recinto, allora» Disse lei calando gli occhi nella zona nord-est. A quanto pare non era l'unica ad aver avuto la stessa idea ma non per questo avrebbe dato la possibilità a qualcun altro, nel suo team o meno, di prendersi una zona semplice da gestire. Valentina avrebbe cominciato ad agire in un modo più umano. Ma da domai.
    La ragazza ebbe modo di notare sia come Jesse che Erik si fossero diretti in quella zona. Tentò di salutare il primo ma era troppo lontano e dunque ci rinunciò. Al contrario, quando provò ad alzare una mano verso il secondo l'afferrò a mezz'aria per riportarla a terra cercando di nascondere un'espressione imbarazzata che, da quella distanza, nessuno avrebbe notato.
    Ora camminava sola, avvolta dall'odore di terra e dalle prime lingue di vento della Primavera. C'era da dire che un incantesimo come il Protego non l'aveva mai affascinata perché la magia difensiva non era il suo forte. In compenso non riuscì a trattenersi dal provare la versione astrale. L'idea di essere influenzata dalle stelle la disgustava, l'idea di trarre potere da quest'ultime no.
    Pochi minuti prima aveva visto il professor Salvatore disegnare una linea dalla sinistra verso la destra tingendo l'aria di fronte a lui di un colore chiaro e dalle forme affilate. Come richiesto dal professore la ragazza si era inchinata per raccogliere un sasso che, subito dopo, lanciò con decisione verso il docente. Decise di non trattenersi perché se i ruoli fossero stati inverti lei si sarebbe ritenuta offesa. Quando la roccia venne a contatto con l'incanto un velo trasparente l'avvolse congelandola completamente.
    La strega dunque chiuse gli occhi per poi immaginarsi un largo scudo dalle sfumature violacee. Con un colpo secco dalla sinistra verso la destra un velo profumato si aprì davanti a Valentina subito dopo all'aver pronunciato due parole «Protego Veneris»
    Lo scudo era largo ma estremamente sottile. In alcune parti presentava chiazze e buchi come un vecchio lenzuolo. Doveva aver sbagliato qualcosa. Ma cosa?
    No, non si trovava di fronte al dito di Freya e non si sarebbe potuta permettere distrazioni. Cercando un masso o un arbusto abbastanza alto da potersi lasciare alle spalle per evitare un pericoloso accerchiamento, la ragazza rallentò il passo per poi fermarsi del tutto. Avrebbe tentato di concentrarsi esclusivamente su ciò che la circondava ignorando le sue preoccupazioni.

    CITAZIONE
    Narrato
    «Parlato»
    "Pensato"
    "scritto"

    Risponde a Blake e alle altre ragazze, dunque si sposta nella casella viola n.1

    ✕ schema role by psiche
     
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    Mia era dedita alla disciplina, era un tipo affezionato alle regole, in esse aveva trovato la propria sicurezza per molti anni e non era ancora pronta a rinunciarvi. Eppure Ensor, che era sinonimo di regole e disciplina, non faceva altro che inquietarla. C’era qualcosa che la preoccupava in quell’uomo e che, allo stesso tempo, le faceva desiderare di non fare niente che potesse indisporlo, nemmeno per sbaglio. Non c’era da sorprendersi quindi che, nonostante la presenza di Daniele, fosse piuttosto preoccupata circa l’esito di quella prova e quello che avrebbero dovuto fare.
    In una lezione che coinvolgeva anche Ensor avrebbe potuto aspettarsi di tutto, per quel che la riguardava era praticamente certa che avrebbero corso enormi pericoli o che l’uomo avrebbe fatto di tutto per metterli alla prova e capire quanto davvero sapessero applicarsi. Mia non era poi così sicura di essere all’altezza delle aspettative di quell’uomo, nonostante si impegnasse sempre fin troppo per superare ogni compito e non avesse mancato di studiare anche quella volta, per quanto non si fosse preparata per qualcosa di così inaspettato. Come avrebbe potuto farlo?! Era sicura che Ensor lo avesse fatto di proposito, che non li avesse avvisati della sua presenza proprio perché voleva metterli in difficoltà, non c’era alcun dubbio in merito.
    In quel momento, per qualche ragione che nemmeno lei voleva spiegarsi, la presenza di Cameron era quasi di conforto, se non altro il ragazzo la stava facendo sentire apprezzata e al sicuro, anche se ancora non era tornato tutto come prima. Quasi le dispiacque sapere che non sarebbe stata nella sua stessa squadra, ma se non altro era stata smistata nel gruppo di Blake e Jessica, sempre meglio di nulla. “Mi raccomando, non fare sciocchezze.” cercò di accertarsi, vagamente impacciata perché stava palesemente mostrando la sua preoccupazione, per poi allontanarsi dal ragazzo e raggiungere la sua squadra. Non aveva ancora avuto modo di parlare davvero con Valentina ma le sembrava simpatica, ed Emma non era da meno con la sua aria vivace e solare: erano compagne di stanza eppure non aveva ancora trovato modo di legare quanto avrebbe voluto, forse anche a causa della tristezza che l’improvvisa partenza di Theresa aveva portato con sé. Con Ayla aveva invece già condiviso qualche altra avventura e Lilith…beh se doveva essere sincera avrebbe preferito non dover passare troppo tempo con lei, si sentiva a disagio sapendola lì, pronta a giudicare il suo modo di rapportarsi con Blake e farsi chissà quale illusione. Non la colpevolizzava per il suo comportamento, poteva capire che ne avesse passate parecchie, ma non voleva essere ancora una volta motivo di un loro litigio o anche peggio. Ma si trattava di un compito no? Avrebbero dovuto concentrarsi su quello non su chissà che altro.
    Non aveva idea di che cosa aspettarsi da quel genere di prova ma cercò di prestare attenzione alle parole dei suoi compagni di squadra e provare a scegliere di conseguenza. Di certo scegliere una posizione non troppo lontana dal recinto poteva rivelarsi una buona strategia, ma non era tipo che sceglieva le cose più semplici o la strada più breve per raggiungere il suo obbiettivo, e poi se conosceva un po’ Ensor –aveva molta più fiducia in Daniele- una posizione più vicina al recinto non significava di certo essere avvantaggiati.
    Mia si fidava di Blake, per certe cose, ma se c’era qualcosa che aveva imparato era che il ragazzo tendeva ad essere abbastanza impulsivo, alle volte, e lei teneva sia ad avere un buon voto, che ad uscirne tutti vivi da quella prova, non ci teneva certo che gli succedesse qualcosa. Proprio per questo, dopo aver sentito l’annuncio di Blake e quello di Valentina si ritrovò a pensare che la cosa più intelligente da fare fosse trovare un posto nel mezzo, giusto per cercare di controllare meglio le cose e provare ad evitare incidenti di percorso. Certo, non avrebbe avuto modo e tempo di fare granchè, temeva, ma l’idea di poter controllare la rendeva più tranquilla in un certo senso.
    “Vengo anche io!” annunciò riferita a Blake, lanciando poi un’occhiata a Lilith sperando di non aver fatto qualche altro disastro. Si allontanò prima di poter subire le conseguenze della propria frase. Il suo piano era quello di prendere una posizione il più possibile strategica, sperando di poter essere abbastanza utile, e una volta raggiunta avrebbe aspettato impaziente –e anche vagamente preoccupata- l’inizio effettivo della prova.

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    Mia sceglie la casella 5 blu
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Adamas Vesper procedette in direzione sud rispetto al recinto della squadra verde e dopo minuti e minuti di cammino questa era la scena che si presentò di pronte a lui: l'erba alta rendeva impossibile veder terra e il fruscio del vento copriva i suoni di piccoli insetti che sicuramente non potevano essere oggetto della prova. Poi un verso, molto simile all'abbaiare di un cane, destò la sua attenzione. Dall'erba alta spuntò quella che sembrava essere una coda, ma dopo aver focalizzato meglio l'immagine era chiaro come in realtà fossero due, probabilmente appartenenti allo stesso animale. La creatura abbaiò nuovamente, mostrando finalmente il suo musetto. Non eri certo quale era il pianeta che lo stesse influenzando, poiché il suo sguardo da cucciolo indifeso era così tenero da sembrare irresistibile e solo una persona spregevole l'avrebbe portato dentro un recinto, specialmente se custodito dal professor Ensor.

    Erik Foster ideò un piano ingegnoso, infatti riuscì a captare la presenza di un animale quasi sin da subito. Procedette lungo un sentiero alberato e il suono che sentì più che un reale verso era un ronzio. Guardandosi intorno non sarebbe riuscito a trovar nulla, finché una poderosa folata di vento non riuscì a catapultarlo all'indietro. Fu allora che in cielo si mostrò un aggressivo Billywig, come erano soliti agire i membri della sua specie, l'obiettivo sarebbe stato quello di pungere il bersaglio.

    Blake Barnes si diresse in una delle zone più distanti del punto di partenza. Camminando poté ripensare a ciò che era appena successo ed era una sua scelta se ignorare quegli episodi e andar avanti o rimaner a crogiolarsi su com'era stato poco considerato dalle persone a cui voleva più bene all'interno del castello.
    Dopo tanto avanzare si ritrovò di fronte a una zona poco erbosa e priva di arbusti e cespugli. A destare la sua attenzione furono diverse piume bluastre che dovevano per forza di cose appartenere alla creatura che ti osservava poco più avanti. Era un Diricawl, ovvero una delle creature più fastidiose al mondo per quel genere di prova. Quegli pseudo rapaci, infatti, tendevano a teletrasportarsi poco più lontano dal punto in cui si trovavano in caso di pericolo, lasciando a terra solo un paio di piume. Se Blake avesse avanzato di un altro passo, avrebbe cominciato a levitare. Sicuramente doveva essere l'effetto collaterale di un pianeta, ma sicuramente avrebbe reso assai più difficile l'obiettivo della prova: riportarlo nel recinto.

    Jesse proseguì per buona parte del suo percorso con i componenti della sua squadra, distanziandosi poi quando ognuno prese la propria strada. Il giovane opale giunse in prossimità di un piccolo stagno e luce evocata da Daniele per un solo istante si avvicinò all'acqua, rivelando come effettivamente qualcosa fosse al suo interno. Se si fosse avvicinato, un dugbog sarebbe emerso, ma fu visibile solo per alcuni secondi, poiché non appena aprì bocca fuoriuscì un fascio così luminoso da abbagliare il giovane.
    La situazione sicuramente non era ideale, poiché il rettile era conosciuto per essere particolarmente aggressivo, nonché il predatore di Mandragore più diffuso in natura.

    Valentina Vestrit fu sicuramente la ragazza che dovette camminare meno per scovare la prima creatura. La morfologia del territorio era la stessa del luogo della spiegazione: erba bassa, qualche cespuglio di bacche e numerosi alberi che facevano da sfondo. Fu proprio lo spezzarsi di alcuni rami a catturare la tua attenzione, costringendoti a spostare lo sguardo verso la tua sinistra. La creatura che ti si presentò davanti era un Porlock decisamente irrequieto, infatti parve piuttosto minaccioso, come se Valentina in qualche modo avesse sconfinato nel suo territorio. Senza troppe cerimonia la creatura batté uno zoccolo a terra e si preparò per caricarti. Piccolo dettaglio: nel farlo la creatura cominciò a prendere fuoco.

    Mia Freeman avanzò lungo un sentiero caratterizzato da un fiume dall'acqua estremamente limpida. Man mano che la sfera di luce si avvicinava a esso il fondo diventava visibile e fu proprio grazie a ciò che la giovane riuscì a notare un particolarissimo esemplare di Clabbert. Era una sorta di punto d'incontro tra una scimmia e un anfibio. Solitamente non era aggressivo, ma quell'esemplare pareva piuttosto scocciato, forse perché disturbato mentre spensierato si stava facendo il bagnetto. Uscì da fiume e non appena la sua coda toccò terra, la superficie sotto di essa si ghiacciò all'istante. Sicuramente era meglio starle alla larga.

    Ciò che il professore si era dimenticato di ricordare ai suoi studenti era come le creature magiche diventassero molto più suscettibili sotto l'influsso dei pianeti e, come avrebbero potuto vedere loro stessi, anche assai più pericolosi.

    RevelioGDR



    Vi ricordo che col vostro post potete essere autoconclusivi e riportare la creatura al recinto. Non siate OP, fate vedere lo sforzo e la difficoltà che i vostri pg impiegano per riuscire nell'intento.
    Mappa aggiornata
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Howard aveva consegnato il proprio lavoro, ed ora doveva solamente attendere la fine della lezione per sapere se il compito fosse andato bene o se fosse stato un totale fallimento, sperando vivamente in un successo, chiaramente. Prese immediatamente la propria bacchetta in mano, in vista della prova pratica che si sarebbe dovuta sostenere, ed in quel momento iniziò a seguire attentamente la spiegazione che il professor Ensor aveva tenuto, limitandosi ad annuire in maniera del tutto marziale e precisa; il fatto che dovesse avere un incontro con una creatura aveva creato in Howard dei sentimenti contrastanti: da una parte c’era la difficoltà dell’interagire con un animale del quale avrebbe anche potuto non conoscere nulla, dall’altra l’ansiosa curiosità generata dal fatto che avrebbe sicuramente appreso qualcosa di nuovo.
    Attese il via dell’esercitazione con trepidazione, sebbene si fosse dedicato in maniera molto precisa e puntuale alla comprensione del procedimento del protego astronomico: il fatto che l’astronomia fosse in grado di fare quelle cose con un semplice nome era davvero affascinante per Howard, il quale continuava ad apprezzare l’aspetto eclettico che quell’accademia gli forniva, facendogli affrontare realtà miste e variegate che lo avrebbero sicuramente reso un mago di gran lunga migliore.
    Una volta che furono date tutte le indicazioni, osservò Adamas che gli aveva rivolto un sorriso; era un ragazzo davvero simpatico e dolce, che aveva immediatamente fatto breccia nella vita di Howard e si era configurato come un amico sincero, motivo che avrebbe sicuramente mosso il dioptase a contraccambiare con grande calore il sorriso dell’ametrin, mostrando la dentatura bianca in segno di grande amicizia. Era in squadra con lui, secondo quanto era appena stato detto da Ensor, e nonostante conoscesse solo per sentito dire gli altri componenti – con l’eccezione di pochi – sentiva comunque la necessità di eccellere, così da contribuire alla vittoria definitiva della squadra. Il ragazzo, una volta dato il via alle ‘danze’, prese immediatamente a muoversi verso un determinato punto della zona che era lì circostante, adottando la strategia di non allontanarsi troppo dal recinto così da rendere la cattura più agevole, e quella sarebbe stata sicuramente la sua tattica del momento. Doveva interagire con l’ambiente circostante, doveva entrare in empatia con esso, ed il tentativo del dioptase fu proprio quello di immergersi nella natura, di lasciarsi accarezzare il volto ed i capelli dalla brezza, di ascoltare i suoni, i fruscii, gli scricchiolii, rimanendo per tutto il tempo con le orecchie guizzate e gli occhi attenti in maniera tale da cercare di scorgere un’ipotetica creatura con prontezza. In quel momento sapeva che non avrebbe dovuto avere assolutamente paura, sapeva che avrebbe dovuto assumere un comportamento rispettoso nei confronti della creatura che avrebbe incontrato, così da non causarne l’eventuale ira; ma comunque c’era l’ansia, c’era tremore, c’era l’agitazione dovuta alla situazione, che avrebbe sicuramente cercato di attenuare gradualmente. Era lì, che tentava di percepire qualche rumore, mentre eseguiva dei lenti passi in avanti alla ricerca della creatura tanto bramata.
    RevelioGDR


    Howard si dirige nella casella numero 2 della colonna di colore giallo.
     
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    Valentina
    Black Opal
    Vestrit

    Precision is the difference between a butcher and a surgeon

    Valentina si impegnò per mantenere un linguaggio del corpo calmo e rispettabile. Da qualche parte, nascosti a prendere appunti, si trovavano i due professori che li avrebbero esaminati in base alle loro azioni. Superato un folto cespuglio di bacche la ragazza si ritrovò in uno spiazzo largo e desolato in cui poche rocce e rami secchi la facevano da padrone.
    Poi sentì il 'crack'.
    Un incedere scostante, accompagnato dal suono del legno che si spezza e da un respiro irrequieto. Una sagoma venne illuminata dai raggi di luna, proseguendo nella direzione della ragazza con degli occhi carichi di rabbia.
    "Un Porlock?" Quella bestia era avvolto da un pelo rossastro annodato sui fianchi e chiazzato da fango e paglia negli arti inferiori. Il suo volto era simile a quello d'un cavallo e la statura a quella d'un bambino eppure gli occhi dalla pupilla orizzontale, simile a quella delle capre, la sconfortarono.
    Da quello che aveva studiato alcune bestie avevano sviluppato occhi simili perché utili in ambienti montuosi o, per lo più, a prospettiva verticale. Eppure, a Valentina sembrò che quelle due piccole linee nere fossere più ristrette del solito. Il restringimento della pupilla può avvenire in due casi, o quando una luce fulgida brilla sull'occhio o quando incontri una persona che odi. E, in quella notte, di luce ce ne era poca.
    Quando lo zoccolo schiacciò l'ennesimo ramo ma con più prepotenza la strega ebbe una conferma delle intenzioni della creatura. Sebbene il Porlock fosse piccolo Valentina cominciò ad avvertire un senso di disagio. Instintivamente afferrò la bacchetta nella mano destro mentre le gambe cominciarono a tremare come ghiaccio in piena Estate.
    L'aria intorno alla bestia cominciò ad incresparsi mentre riccioli di fuoco ne avvolsero il manto. Un secondo e il Porlock scattò. La strega disegnò un fendente nell'aria e sussurrò delle parole «Protego Veneris.»
    Dalla punta della sua bacchetta un fumo violaceo cominciò ad espandersi e, petalo dopo petalo, una larga rosa le comparve davanti. Ancora una volta il profumo era intenso ed invitante ma numerose crepe ne decoravano la struttura.
    "Deve funzionare, deve funzionare." Ripeté a sé stessa ma i suoi pensieri vennero sopraffatti dal martellare del suo cuore. Quando il Porlock le arrivò a due metri di distanza Valentina distese il braccio per distanziarlo sia dal terreno che dal suo busto. Come un toreador la strega scattò sulla sinistra sfruttando la sua destrezza per tentare di evitare il colpo. La paura le aveva annebbiato le capacità cognitive facendola finire per terra ma in compenso il Porlock era continuato dritto nella sua avanzata senza ferirla.
    Purtroppo, quel mantra non era servito a nulla e delle fitte le risalirono le gambe. La strega trattenne qualche lacrima mentre sugli occhi un velo umido cominciò a distendersi lentamente. Non era il dolore a preoccuparla quanto il timore di non riuscire in quella prova. Odiava perdere e perdere di fronte agli altri era ciò che odiava ancora di più.
    "Forse è questo il problema" Valentina fece perno sulle braccia per rialzarsi "Posso provare ad interessarmi della vita degli altri senza doppi fini ma non è la mia natura. Io cammino sola. Le aquile non volano a stormi."
    Il suo forte non sarebbe mai stato consolare gli altri e mai lo sarebbe stato. Al contrario, sfruttare quello che sapeva di qualcuno per trarne vantaggio era ciò che le riusciva meglio.
    "I Porlock sono creature schive. Evitano l'uomo e dal loro amore nella cura dei cavalli si può intendere che preferiscono la natura all'artificiale. Eppure, se il Porlock continua così scoppierà un incendio nella riserva." Gli occhi della strega si posarono sulla creatura che aveva completato la sua corsa contro uno dei tanti cespugli. La sua testa da cavallo si era conficcata nei rovi e ora stava cercando di tirarla fuori strattone dopo strattone.
    Precedentemente la ragazza aveva sfruttato la visione a prospettiva verticale della bestia per schivare in orizzontale. Tuttavia, se avesse voluto portare a casa un buon punteggio avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche e entrare nel pieno dell'azione. Con uno scatto raggiunse il cespuglio di bacche che aveva visto precedentemente. Le dita tremanti cominciarono a strapparne i frutti in modo da nasconderli nella tasca della divisa.
    "Deve essere Marte ad influenzare la creatura. Come l'uomo il Porlock è docile e ora è iracondo." La strega aspettò che la bestia si liberasse. Fu una questione di secondi e il bipede caricò nuovamente Valentina. Quando la creatura fu abbastanza vicina l'opale chiuse gli occhi per un secondo. Questa volta lo scudo che si stava immaginando era molto più piccolo del precedente, a stento sarebbe riuscito a proteggere lei. Ma era questo lo sbaglio che aveva commesso pochi minuti prima. Pretendere che non fosse questo ciò a cui mirava. La bacchetta tranciò nuovamente un fendente e dalle labbra dell'incantatrice fuoriuscirono due parole «Protego Uranii»
    Una contorta spirale di vento le comparve davanti. Era stretta ma estremamente solida. Sembrava quasi che l'aria si fosse compressa a formare un mattone. Il Porlock vi cozzò contro e facendo forza sugli zoccoli robusti la struttura cominciò ad infrangersi. La strega mantenne la concentrazione quanto più possibile. Fu inutile. Il bipede riuscì a penetrare il protego e Valentina cadde a terra.
    Ma le sue pupille si erano fatte più spesse. E le fiamme sul suo corpo erano state dissipate dallo scudo.
    La creatura guardava con curiosità la mezza veela mentre quest'ultima le allungò alcune delle bacche che aveva precedentemente raccolto. Forse per la fame data dallo sforzo la creatura sembrò disposta ad accettare quell'offerta. La lingua bagnata del Porlock sfiorò la mano di Valentina ma lei sorrise. Lentamente, per non spaventare la bestia, Valentina si mise in piedi per poi soffocare le fiamme che avrebbero potuto distruggere la foresta. A quello sarebbe bastato Blake.
    Urano può imporsi sugli status elementali e io posso impormi su uno stolto Porlock.
    Bacca dopo bacca, passo dopo passo, l'opale aveva raggiunto il recinto. Le parve di essere la prima ma non le importò molto. La sua attenzione ricadeva completamentamente sul primo successo della serata. Persino le fitte di dolore sembrarono trascurabili.
    Dopo aver scortato l'animale nel recinto della sua squadra scrisse sulla pergamena 'Porlock, aggressivo poiché influenzato da Marte'. Forse troppo sicura di sé, la strega si sarebbe diretta in una delle zone vicine al recinto della squadra avversaria in modo da toglierli una vittoria facile.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Scritto
    Narrato


    Valentina porta la creatura nel recinto della sua squadra e scrive sulla pergamena 'Porlock, aggressivo poiché influenzato da Marte'. Poi si dirige nella casella 1 color arancione.


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    Mystery of Love @Sufjan Stevens
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    Dioptase
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    + Lilith Clarke
    prefetto › Dioptase > II
    Certo era che i modi discutibili di Ensor cozzavano a dismisura con quelli di Salvatore. Quel periculum la fece sobbalzare e allargare gli occhi celesti, quasi le stesse venendo un infarto. Quindi guardò il docente e cercò di capire cosa dovevano fare adesso. Divisi in squadre a riportare indietro delle creature, non sarebbe stato male se solo il docente non avesse messo Blake nella sua squadra.
    Davvero? Ma non era una donna, era evidente che le squadre fossero state scelte per sesso, perché Blake era con loro. Con la coda dell'occhio lo cercò, ma poi si concentrò di nuovo su Ensor.
    Molto più interessante fu la spiegazione di Salvatore, che mostrò loro una variante del protego, davvero molto particolare. Era pronta, adesso che aveva tutto dalla sua parte, sapeva perfettamente cosa fare.
    Insomma, doveva difendere se stessa, non attaccare la creatura, portarla nel recinto ed evitare Blake.
    Ecco, questo venne meno quasi subito, visto che fu lui ad avvicinarsi «Te lo chiederai ogni volta che verrai a lezione con Jesse e terrai il posto a me e non viceversa.» sibilò velenosa, al suo stesso orecchio prima di voltarsi verso le altre ragazze. Una di loro li stava raggiungendo e lo sguardo di ghiaccio di Lilith si posò interrogativo, quasi a volerle chiedere perché diamine si stesse avvicinando, non aveva visto che stavano parlando? E Valentina non era la sola, che sembrava preoccuparsi per Blake. Ancora, Freeman. «Beato fra le donne come sempre, eh Barnes... quasi chiederei un cambio squadra, per me...» un altro sibilo di veleno, prima che le altre si avvicinassero, quindi fu lei ad allontanarsi dalla star delle ragazzine ormonate e prese la sua bacchetta e tracciò il simbolo della dea Venere per poi proferire «Protego Veneris» cercando di far apparire quello scudo ammaliatore con il suo profumo. Il motivo per cui l'aveva scelto era che se le creature fossero state ammaliate, probabilmente sarebbe stato più semplice per lei portarle dove voleva.
    Sentì di nuovo le parole di Blake «Fallo anche tu.» poi lo vide allontanarsi per fatti suoi e le venne una rabbia. Quindi prima che raggiungesse la sua posizione, lo fermò da un braccio «Lavora con la squadra. Se perdiamo, mi spoglio nuda davanti a tutti i tuoi compagni di casata, quindi ti conviene agire bene e portare quanti più animali dentro quel cazzo di recinto, Blake. Io. Non. Perdo. Mai.» gli sussurrò in maniera che la minaccia e la sfida la potesse sentire solo lui.
    Quindi si avviò qualche passo più in là, andando nella zona adiacente a quella di Blake.
    casella 6 blu
    ©Scheme Role by Amphetamines' - Don't steal!
     
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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Nonostante fosse relativamente vicino ai suoi più cari amici, nonostante la luce evocata dal professor Salvatore spezzasse le tenebre della notte, nonostante fosse in giro per cercare delle creature per riportarle a casa, Erik non poté far a meno di sentirsi profondamente a disagio quella sera.
    Sicuramente la causa di ciò era la luna quasi piena in cielo. A causa della sua condizione di licantropo avvertiva la sua influenza e per un solo istante fu tanto buffo quanto inquietante pensare al potere che qualcosa di così lontano aveva su di te. Ora so come si sentiva Frodo quando aveva paura di essere visto dall'onnipresente occhio di Sauron.
    Tolte i suoi viaggi mentali, il cammino non presentò ostacoli. Nell'erba sembrava non esserci nessuna creatura, i corsi d'acqua erano relativamente lontani da dove si trovava e nessun verso o rumore riuscì a catturare il proprio interesse. Forse sto cercando nella parte sbagliata. Doveva ragionare: se lui fosse una creatura magica, dove si sarebbe nascosta? BINGO! Di fronte a sé c'era un sentiero alberato e ricordava bene come spesso e volentieri i tronchi erano la dimora di una moltitudine di creature magiche. Con fare tranquillo, decisamente troppo tranquillo in una lezione col professor Ensor, si avvicinò a essi, ma tu proprio in questo istante che un coleottero prese il volo e sbattendo le ali generò un vento così forte in grado di far cadere l'ametrino all'indietro. Da dove prendi tutta questa forza? Crucciò lo sguardo, dopodiché riconobbe l'animale. Era un Billywig, creatura nota grazie alle api frizzole, caramelle al gusto di miele di cui andava ghiotto. Deve essere infastidito.
    Suvvia, non c'è motivo di di agitarsi, voglio solo riportarti a casetta. Disse dolcemente, ricevendo per tutta risposta delle ignobili spunte blu. Il Billywig sbatté nuovamente le sua ali e questa volta Erik per resistere fu costretto ad aggrapparsi a un albero, facendo poi cenno all'insetto di avvicinarsi. Beh, che dire, fu un invito che la creatura non si lasciò ripetere due volte. Con grande prepotenza avanzò verso di lui e solo quando caricò il pungiglione Erik intuì cosa volesse fare. ACCIDERBOLINA! Cercò rapidamente di afferrare la bacchetta, ma non fu abbastanza rapido. L'animale lo punse e immediatamente gli effetti si palesarono. Il moro cominciò a levitare e delle fastidiosissime vertigini lo costringevano a chiudere gli occhi. La creatura però non pareva intenzionata a lasciarlo stare. E ora cosa faccio?
    Per una volta lasciò al lupo che era in lui a prendere il sopravvento. Chiuse gli occhi e catalizzò tutta la sua attenzione sull'udito, in particolar modo sullo sbattere d'ali dell'insetto. Attese il suo avvicinarsi prima di erigere un qualsivoglia scudo. Non adesso. Non ancora. Dai, aspetto. Quando il rumore si fece più forte, quando a tratti sentì tagliare l'aria di fronte a sé, mosse il polso e simultaneamente dalla propria voce uscirono le parole: Protego Pluonis! Dalla bacchetta si generò uno scudo di ghiaccio che, venendo a contatto con la creatura, la congelò all'istante.
    Proprio in quel momento il prefetto si lasciò cadere sulle ginocchia per afferrare la creatura al volo, dopodiché staccò da un ramo una foglia piuttosto larga e adagiò sopra di questa la creatura che venne condotta nel più breve tempo possibile all'interno del recinto della propria squadra. Dopo averlo fatto segnò sul foglio dedicato alle creature e alle influenze dei pianeti le seguenti parole: Billywig sotto l'influsso di Urano.



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    Prossima casella per Erik 3 arancione
     
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    Black Opal

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    Black Opal
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    Blake Barnes | 18 | Black Opal
    La verità era che quando Blake si arrabbiava non capiva più niente, più del solito. In quel momento davvero non aveva nessuna intenzione di avere qualche interazione con le persone, ma quando Lilith lo ferò per dirgli quelle parole, il ragazzino alzò un sopracciglio fino sopra a saturno e poi aprì la bocca per dire qualcosa. Ma se eravamo in camera insieme! Era sorprendetemente irascibile in quel momento e quando vide Valentina e Mia avvicinarsi insieme anche alle altre ragazze, Blake alzò gli occhi al cielo. Il fatto che quella non era la serata giusta ed infatti quando Lilith disse quella cosa la guardò malissimo. Le sembrava il caso? E sopratutto, lo vedeva felice di quella scelta? Avrebbe voluto fare una prova per la sua squadra che comprendeva solamente se stesso, ma i due, oramai, si capivano così bene che quando sentì la stretta sul suo braccio e quelle parole successive della riccia Blake la guardò come per dirle: fai sul serio? Ma si, sapeva benissimo che lo avrebbe ammazzato di gelosia se non avesse vinto. Fece un respiro profondo e si diresse verso quello che era un Diricawl. O meglio si diresse il più lontano possibile da tutto quel casino e dalla squadra dei ragazzi fino a che non incontrò un Diricawl. Ecco, bisogna fare una piccola premessa: Blake odiava gli uccelli. Comunque non si perse d'animo. Fece un passo verso di lui ma vide immediatamente ed indistintamente l'uccello cominciare a lievitare, quindi semplicemente, si fermò, prese la sua bacchetta. Ok, dovevano proteggersi loro, ma doveva anche trovare un modo di prendere quel coso e metterlo nel recinto, quindi. Era in una radura, dei cespugli e degli arbusti a fare da panorama. Quel coso si sarebbe smaterializzato una volta sotto minaccia e lui non sarebbe mai riuscito a portarlo nel recinto.Si morse il labbro era una questione di strategia e se gli avevano detto di utilizzare quel dannato protego, allora voleva dire che serviva a qualcosa. Ci fu un momento che Blake e l'uccellaccio si guardarono negli occhi, ma invece di fare lui un passo avanti, Blake lo fece all'indietro. La mia serata fa già abbastanza schifo senza che tu faccia niente, quindi... patti chiari amicizia lunga! Disse semplicemente prima di cercare di avere un tono calmo, pacato e sopratutto caldo. Sicuramente il problema di tutto quello era l'influenza di qualche pianeta sul suo corpo. Sarebbe lievitato ad ogni suo passo. Ci pensò un pò. Non poteva perdere tempo quindi alla fine decise di utilizzare uno degli incantesimi che gli sembrava più facile e sopratutto meno invasivo. Wingardium leviosa! Ma come previsto il Diricawl si teletrasportò un pò più in la guardando il ragazzino e facendo anche un verso abbastanza di scherno,e nel frattempo stava lievitando. ecco Blake e la pazienza parte prima, ma la verità era che aveva fatto comunque un percorso che si stava rivelando abbastanza riuscito e quindi fece un respiro profondo e contò mentalmente fino a 10. Doveva vincere e non solo perchè se no la sua ragazza aveva deciso di spogliarsi, ma perchè doveva dimostrare a quei due stronzi dei professori che era in grado di controllarsi e che era in grado di continuarel'accademia. Ma prima ancora che potesse dire o fare qualcosa l'animaletto, a quanto pare, aveva deciso di non rimanere li a mangiare e svolazzare nel nulla, ma di attaccarlo e quindi, istintivamente, Blake pronunciò Protego Solaris infondo il suo elemento era il fuoco, la luce e la prima cosa che gli venne in mente fu sicuramente il sole - ci si rivedeva tanto nella figura del sole - e quando l'uccello venne completamente abbagliato da quella luce, Blake lo prese e senza assolutamente fargli male, ed anzi, accarezzandogli le piume in maniera del tutto delicato, lo riportò al recinto, scrisse quello che doveva scrivere sulla bacheca e si avvenurò per la prossima creatura. Infondo dovevano vincere no?
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Diricawl, influenzato da Nettuno (?)
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    Come on skinny love what happened here?
    Parlato - Pensato- Ascoltato
    Aveva cercato di immaginare che cosa i docenti avrebbero preparato per loro, ma se poteva anche arrivare a intuire che cosa avrebbe potuto organizzare Daniele, l’idea di poter entrare nella mente di Ensor, anche solo per un istante, la spaventava. Sapeva di non essere in grado di prevedere le sue mosse, forse era anche meglio così, anche se provò a stare attenta all’ambiente circostante, ad intuire che cosa avrebbe potuto nascondere in quel punto nello specifico. Aveva seguito il percorso del ruscello per un po’, cominciando a studiarlo, cercando di pensare a che creature potessero nascondersi sotto la superficie dell’acqua ma con quella poca luce non era così semplice distinguere i sassi da qualsiasi altra cosa.
    Forse avrebbe dovuto avere più fiducia, Ensor rimaneva un docente di Hidenstone e per quanto inquietante era un buon insegnante, non poteva dire di non aver imparato parecchie cose da quando aveva cominciato a seguire le sue lezioni, e nonostante l’ansia perenne era sempre stato interessante e piuttosto stimolante, per la sua insaziabile curiosità. Nonostante tutto era più che impaziente di mettere alla prova quel nuovo incantesimo e tutte le informazioni di cui puntualmente si cibava e che non vedeva mai l’ora di mettere alla prova.
    Mia infondo adorava leggere i libri, ma le piaceva ancora di più mettere in azione le sue conoscenze: per quanto le parole avessero un’importanza decisiva nella sua vita, da sempre, trovava che l’esperienza fisica e diretta fosse molto più formativa e lasciasse una traccia ben più duratura, per quanto fosse molto rassicurante rinchiudersi in una stanza e perdersi tra le pagine di un manuale. Soprattutto in quel momento, mentre stava seguendo con attenzione la sfera di luce che arrivò ad illuminare sempre di più il fondo del fiume fino a mostrargli un Clabbert. Aveva letto qualcosa a riguardo di quelle bestiole, ma al momento non ricordava granchè tranne il loro aspetto inconfondibile: di certo tra le varie creature non spiccavano per fascino ma ricordava vagamente che fossero tranquille, per lo più. Tutti i Clabbert forse erano davvero tranquilli, tranne quello che Mia aveva di fronte in quel momento, apparentemente, che sembrava piuttosto scocciato e maldisposto.
    Lo osservò per qualche istante e sussultò, facendo un istintivo salto indietro quando il suolo sotto al Clabbert si gelò in seguito ad un colpo della sua coda. Non era proprio quello che si aspettava ma Mia sapeva essere cocciuta e dopo la sorpresa iniziale si ricordò quale fosse la missione e quanta poca voglia avesse di indisporre anche Ensor, oltre che quella creaturina. Nel momento esatto in cui Daniele aveva illustrato il nuovo incantesimo aveva cominciato a fremere dalla voglia di provarlo e quella sembrava proprio la situazione migliore.
    Ragionò per qualche istante, cercando di capire come avrebbe potuto difendersi senza fare comunque del male al Clabbert. Quest’ultimo, da parte sua, sembrava abbastanza infastidito dalla presenza della ragazza, tanto da continuare ad avanzare verso di lei, gelando altro terreno al suo passaggio e con tutta l’aria di voler fare lo stesso anche con lei. Era chiaro che lo avesse disturbato in qualche modo e che lui –o lei?!- non fosse per niente felice di quella inaspettata compagnia. ”Pensa in fretta, Mia, pensa in fretta.” provò a dirsi mentre indietreggiava a sua volta, il fogliame di alcuni alberi bassi che le si impigliava tra i capelli.
    Il Clabbert continuava ad avvicinarsi, come se non avesse altro da fare che inseguirla e alla fine Mia prese la sua decisione. “ Avrebbe potuto di certo utilizzare anche qualche altro scudo, aveva pensato all’eventualità di pronunciare un Protego Saturnii ma non era certa che fosse la mossa più saggia, avrebbe potuto non essere sufficiente oppure il Clabbert avrebbe potuto congelarla prima di toccare lo scudo. Così alla fine optò per la cosa che le sembrò più logica: battere l’animale con il suo stesso elemento, ghiaccio con ghiaccio.” Pronunciò quindi con una scoccata decisa “Protego Pluonis!” e fece comparire uno scudo di un colore cangiante, tra il bianco, l’azzurro e il violetto che in effetti ricordava per riflettenza, consistenza e trasparenza il ghiaccio. Dopotutto Plutone era un pianeta che le si addiceva, era il simbolo del potere personale, del lasciar andare le persone e lasciarsi alle spalle il passato, cosa che lei aveva fatto quando era solo una bambina ed era fuggita dai Nott, ma che aveva replicato anche poco tempo prima con la questione di Mark. Non le servì molto per avere prova che il suo scudo funzionava, non appena un ramo minacciò di cavarle un occhio le bastò cercare di proteggersi per congelarlo all’istante. Il Clabbert rimase sorpreso e colpito da quel fenomeno, qualcosa che sicuramente era abituato a fare lui per primo e non veder accadere senza che fosse lui a volerlo e, anche se non avrebbe scommesso sull’intelligenza di quelle creature, sicuramente si rivelò curioso e si avvicinò. Non fu così semplice attirarlo nella propria “trappola”, richiese una certa pazienza, ma alla fine riuscì a farlo avvicinare abbastanza da congelarlo e, recuperato con delicatezza il corpo freddo e immobile dell’animale, si diresse verso il recinto verde, quello della sua squadra. Fu complesso per Mia non sentirsi esageratamente il colpa, ricordarsi che quella creatura si sarebbe ripresa presto e che non la stava davvero fissando.
    Portato a termine il suo compito e resasi conto di avere ancora un po’ di tempo, Mia non avrebbe esitato a pronunciare un Innerva a favore del Clabbert, giusto per accertarsi che non soffrisse inutilmente, e poi si sarebbe diretta di nuovo verso il sentiero cercando qualche altra creatura da “catturare”.


    code by ;winchester



    Clabbert influenzato da Marte, per via della rabbia.
    Mia usa Protego Pluonis per l'affinità col ghiaccio.
    Si sposta nel 2 arancione.
     
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