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.SPOILER (clicca per visualizzare)Ecco a voi la seconda parte!
Leggete la spiegazione molto breve, successivamente eseguite l'attività proposta da Andrè! Si tratta di una breve esposizione orale nella quale dovrete esprimere quanto indicato dal prof! Mi raccomando, anche qui, la coerenza con la popolazione ed il periodo storico scelto è essenziale!
Potete autoconcludere tranquillamente che Andrè vi chiami per ripetere, magari indicandovi e dicendo il vostro nome, e poi esponete il vostro excursus storico!
Buon lavoro, amori!
SCADENZA: 19/04/2020 alle 23:59. -
.“Come on skinny love what happened hereMia adorava quella materia, adorava anche il docente eppure quel giorno non aveva affatto voglia di applicarsi, avrebbe tanto voluto uscire da quell’aula, rinchiudersi nella sua stanza e cercare di non pensare a niente, per quanto in quell’ultimo periodo era praticamente impossibile. Prima la storia di Mark, poi tutto quel che era successo con Cameron… aveva un tale caos in testa che non riusciva nemmeno lei a seguire il flusso dei propri pensieri. Quando sentii vibrare il telefono nella tasca del cappotto pensò ad una sola cosa: non Charles, per favore. Da un lato le mancava solo che al ragazzo fosse successo qualcosa, dall’altro si stava impegnando per sentirlo il meno possibile e solo quando era sicura di saper fingere abbastanza bene da non farlo preoccupare. Il ragazzo era un tipo attento e sveglio, certo, ma lei sperava ancora di poter guadagnare abbastanza tempo da risolvere in parte i suoi problemi prima che lui se ne accorgesse, in quel momento l’ultima cosa di cui aveva bisogno erano le sue domande.
Le sue paure vennero ben presto cancellate, sostituite da ben altre: non era stato Charles a scriverle, ma Cameron. In quell’ultimo mese si era rivelato molto più cocciuto di quanto non avrebbe mai pensato, e anche se aveva capito che quando si metteva in testa qualcosa finiva sempre per ottenerlo, Mia cominciava a chiedersi perché avesse deciso di accanirsi così tanto su di lei. Che cosa aveva di così speciale? Che cosa lo aveva convinto a perseverare fino a quel punto?! Non riusciva proprio a comprenderlo. Avrebbe potuto avere chiunque, qualunque ragazza volesse sarebbe caduta ai suoi piedi con un po’ di impegno, e per avvicinarsi a lei aveva avuto bisogno di una scommessa. Lo aveva sempre detto, dopotutto, lei non era il suo tipo e ora si domandava per quale diavolo di ragione non riuscisse proprio a lasciarla in pace. Avrebbero potuto chiuderla lì molto tempo prima, e invece il ragazzo non aveva smesso di perseguitarla in tutto quel tempo, nonostante i rifiuti e le urla che Mia gli aveva rivolto solamente per scacciarlo. Più lei ci provava, più lui ritornava, e cominciava ad essere certa che non si sarebbe arreso. Non voleva vederlo, non voleva più averci niente a che fare, ma evidentemente Cohen aveva le orecchie tappate e non aveva capito il messaggio. Questa volta la rabbia fu tale, insieme alla frustrazione, da portarla a digitare un breve “Solo se poi mi lascerai in pace. Per davvero. ” e si augurò che questa volta funzionasse, cominciava a valutare seriamente la possibilità di usare qualche incantesimo.
Dopo quel messaggio fu ancora più difficile mantenere la concentrazione. Provò a focalizzarsi sulle parole del docente, ma si ritrovò a pensare che a lei la caffeomanzia sarebbe tornata utile, se davvero funzionava come alcuni sostenevano: aveva bisogno di sapere quale altro scherzo le riservava il futuro, cominciava a non sapere più come gestire tutto quello che le accadeva intorno. Si impegnò per prendere qualche appunto ma per una volta si trattò di ben poche parole, scritte in modo nemmeno così tanto ordinato. Forse avrebbe dovuto parlarne con Jessica, ma sapeva che la ragazza aveva i suoi problemi e l’aveva coinvolta anche fin troppo.
Era così focalizzata sul bisogno di andarsene da quell’aula il prima possibile, fosse anche solo per la presenza di Cohen, che finì per terminare rapidamente il suo lavoro, trovandosi ad avere le idee forse più chiare del previsto: in quel momento non le importava nemmeno che fossero corrette o meno, continuava a ripetersi che quello era un passo in più verso la fine di quella lezione e la sua libertà.
Quando il tempo fu scaduto, quindi, si prenotò rapidamente e aspettò che il docente la indicasse e la chiamasse per poi esporre il suo lavoro. “Se dovessi pensare alle origini alternative della caffeomanzia, mi verrebbe naturale pensare ai popoli europei, durante il periodo del medioevo. La mia scelta in realtà si basa su una semplice riflessione: questo è il periodo storico che conosciamo con maggiore attenzione dedicata alla magia e con una vasta produzione di letteratura e documenti circa la stregoneria. In particolare nell’Alto Medioevo, la Chiesa si diede l’obbiettivo di evangelizzare molti dei popoli pagani, obbligandoli a convertirsi al cristianesimo, e tra questi popoli i celti furono quelli più ostici alla conversione, caratterizzati da una profonda tradizione, difficile da estirpare. In particolare il mondo dei Celti era intriso di magia, in quanto essa era l’arte di comunicare con le potenze sottili del cielo e della terra, lo sciamano era colui che aveva la capacità di interpretare i simboli dati dagli dei e guidare tutti gli altri verso la scelta migliore. Proprio perché la loro cultura aveva radici ben profonde, e le loro credenze erano solide ma non si trattava di un popolo sciocco, penso che avrebbero potuto utilizzare la caffeomanzia per riuscire a comunicare lo stesso con gli dei nonostante ogni sorta di rito pagano fosse brutalmente perseguitato e punito dalla Chiesa: il caffè poteva essere una bevanda considerata di uso comune, per questo uno strumento innocuo agli occhi di qualcuno non esperto. Dopotutto, sarebbe stato facile nascondere questa usanza dal momento che i Celti non avevano alcun tipo di libro sacro, dove annotavano i loro rituali, ma si trattava semplicemente di tramandarli. La divinazione era una pratica già utilizzata, abbiamo avuto tracce che ne accertano l’ampio utilizzo presso questi popoli, quindi credo che per ricercare i loro dei anche in tempi così difficili, avrebbero potuto inventarsi un metodo simile.” spiegò, cercando di riassumere al meglio il suo ragionamento e augurandosi davvero di essere stata chiara.
Mia Freeman-SHEET-
"Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"[code by psiche]
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Forse è un'esposizione troppo lunga, ma Adamas in alcune cose è accademico (e logorroico): ho cercato di ricondurre la nascita della Caffeomanzia alla leggenda della nascita della famiglia dei Vesper. Alcuni elementi, come per esempio il pastore Kaldi o l'incendio delle piante di caffè sono riprese da Wikipedia e rimaneggiate, mentre per le vicende sulla guerra di Troia ho cercato di rimanere il più fedele possibile a quanto presente nell'Iliade..
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.CODE&GRAPHIC BY HIME.
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.₪ Lucas Jughead Jones« IN UN MONDO QUALUNQUE »Com'era difficile spiegare a Emma perché aveva fretta di andare a quella lezione? In realtà non era la lezione di per sé, che gli interessava, ma evitare che quel Frederick si avvicinasse ad Emma.
Sospirò appena e sorrise alla ragazza, cercando di allungare il braccio attorno alle sue spalle per abbracciarla mentre camminavano «Beh, la tua influenza da topino studioso mi sta influenzando, non sei contenta?» le rispose con quel suo sorriso di sbiego. Per fortuna riusciva a trovare sempre un modo come cavarsela e questa era una prerogativa di Lucas.
Quando la ragazza rallentò il passo, Lucas la guardò perplesso.
Alzò gli occhi al cielo «Stellina, questa promessa non posso fartela, ma posso prometterti di non andarlo a cercare per fare quattro chiacchiere con lui.» cercò di rassicurarla, anche se fare quella promessa, per lui era una cosa molto complicata.
La seguì, ma appena dopo di lui entrò il suo complicatissimo e strano amico Blake Barnes, che decise di attirare la sua attenzione con una piccola spinta sulla spalla. Lucas si voltò in sua direzione e alzò un sopracciglio sorridendondogli strafottente «Ciao secchione.» gli disse con un tono scherzoso, per poi accomodarsi di fianco alla sua bella.
Sembrava che tutto andasse bene, fino a quel momento, ma Lucas ancora non aveva imparato che niente va bene quando si tratta di lui.
Insomma era passato quasi più di un mese da quando non parlava con Jessica che si era allontanata egregiamente senza una vera discussione, ma solo sparendo e raffreddando i loro rapporti. E Lucas, da bravo orgoglioso, aveva deciso di congelarli completamente volgendo lo sguardo altrove quando lei entrava in classe.
Lo fece anche questa volta, voltandosi però, inconsciamente, verso Emma e sbuffando fastidiato quando la mora passò per andare a salutare gli altri due.
Vedendo Jessica sedersi, finalmente si sentì libero e si rilassò, stiracchiandosi appena sulla seggiola, ma ... mai rilassarsi, Jug.
Arrivò una pallina di carta, che sconfinò dalla sua metà di banco finendo disgraziatamente su quella di Emma.
Si voltò, sgranando gli occhi, per vedere da quale direzione provenisse, portandosi immediatamente avanti con il busto.
Vide Jessica poco più in là, quindi rapidamente prese la pallina di carta «Scusa, stellina, questo credo mi appartenga...» le disse dolcemente, mentre un braccio sfiorò le spalle di Emma, lui si allungava con l'altro verso il biglietto e nel frattempo diede uno sfuggente bacio sulla guancia alla biondina, come se fosse un modo per farsi perdonare.
Di cosa, poi?
Lucas aprì il bigliettino e lo lesse. Sgranò gli occhi di cristallo. Ma davvero? Era seria? Lei che ben sapeva che Liz aveva fatto esattamente la stessa cosa mesi prima, lei che lo aveva consolato moralmente e sessualmente quello stesso pomeriggio, quando era apparso davanti a lei in lacrime e bagnato fradicio, gli aveva riproposto la stessa scena?
Strinse in pugno il foglietto e lo ricacciò in tasca, mentre la mascella si induriva un tantino.
Ci sarebbe andato? Si sarebbe trovato nella stessa situazione?
Oh, certo che sarebbe andato in Sala Grande, ma se lei non si fosse fatta trovare, questa volta non avrebbe pianto, non era più lo stesso Lucas di Gennaio. Era cambiato e questo lo doveva anche a Jessica.
Dopo aver visto i fogli del compito essere consegnati, Lucas seguì la lezione a stento.
Il suo pensiero vagava verso quel bigliettino. Di tanto in tanto lanciava un'occhiataccia a Jessica, quasi a volerle dire che quel suo gesto lo aveva ferito, ricordandogli vecchie situazioni.
Quella lezione era a cavallo tra il sacro e il profano, quel docente sapeva sicuramente come tenere alta l'attenzione dei propri studenti, dando loro la possibilità minima di divagare.
La lezione non era nemmeno iniziata che Lucas già si era perso nei suoi pensieri. Cosa avevano da dirsi lui e Jessica, poi? Aveva scelto lei di allontanarsi, lui non aveva fatto nulla per farle capire che voleva un suo allontanamento.
Sbuffò, guardando poi verso Emma.
Sorrise dolcemente, mentre la vedeva assorta nella lezione. Quella ragazzina lo stava rovinando: il suo umore cambiava ogni volta che posava gli occhi su di lei, la osservava di nascosto, anche mentre studiava.
Inconsapevole, il suo braccio si mosse verso i suoi capelli e Jug ne afferrò una ciocca, iniziando a giochicchiarci.
Quello sì che lo tranquillizzava.
Riprese l'attenzione sulla lezione proprio nel momento in cui una seconda consegna venne fuori «Oh beh, ad inventare storie sono bravo, questo è poco ma sicuro.» bofonchiò con un sorrisetto soddisfatto, per poi iniziare a buttar giù due righeCITAZIONESiamo in Etiopia Orientale, Africa, dove viveva l'etnia degli Oromo. Qui, il Dio Waqa, l'Essere Supremo, vegliava sulla popolazione.
Un giorno ebbe una predizione su di un uomo che di lì a 300 anni sarebbe morto, vedendo ben cinque generazioni susseguirsi. Egli, spaventato da questa predizione, decise di non ascoltare il Dio e di scappare per mettersi in salvo.
Dopo poco, sul suo tragitto, incontrò due uomini che stavano scavando una fossa nel terreno, per seppellire qualcuno. Quando egli si avvicinò chiedendo cosa stessero facendo, i due gli dissero che stavano scavando una tomba per colui che si era rifiutato di ascoltare Waqa.
Allora, l'uomo, rubò un cavallo e cercò di scappare ancora più lontano, tuttavia questo non avvenne, in quanto l'uomo, preso da malore, morì in quel preciso istante e fu dagli stessi uomini seppellito.
Dopo cinque giorni, Waqa si recò sul posto e fu portato sulla tomba di quell'uomo, dove pianse vedendo il suo cadavere giacere esamine. Le lacrime del Dio caddero sul corpo dell'uomo ormai privo di vita e divennero semi. Semi che - in quel momento - diedero vita ad una pianta che germogliò rapidamente con dei frutti rotondi rossi.
Il Dio, preso dal dispiacere, disse a quegli uomini che da quel momento avrebbero potuto coltivare quella pianta in suo onore. Inoltre, disse che essiccandone i semi, avrebbero potuto giovare di un nettare miracoloso.
Waqa sparì e da quel giorno, diversi contadini, piantarono caffè nei loro terreni. Questa tradizione si espanse anche nei paesi limitrofi, arrivando in Yemen.
A Mokha, un contandino e pastore di nome Kaldi, aveva un gregge di pecore che non produceva lana da molto tempo.
Lasciandole al pascolo come sempre, le pecore andarono a brucare il terreno dov'era germogliata una piantagione di caffè. Per tutta la notte, le pecore, anzichè dormire, si misero a vagare e pascolare con vivacità ed energia, che fino ad allora non avevano mai espresso.
Il mattino dopo Kaldi, trovando le pecore al pascolo appena sveglio, si stupì, ma ancora di più si meravigliò del miracolo avvenuto: il gregge aveva prodotto molta lana.
Da quel giorno, la voce si espanse: la pianta di Waqa aveva girato di bocca in bocca, come la pianta miracolosa.
Molte anziane delle tribù africane, decisero che quella pianta potesse essere uno strumento del Dio, per aiutare il proprio popolo. Per tale motivo, iniziarono ad essicarne i semi e, lanciandone una manciata su tavole magiche, ne leggevano le forme che essi prendevano, dandone spiegazioni divinatorie.
queste furono le parole scritte dall'ametrino, che soddisfatto aspettò il suo turno per esporre la sua favolosa creazione. Era proprio orgoglio di quello che aveva appena inventato.code © psiche. -
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.“Il potere logora chi non lo haValentina Vestrit
As you wish
Gli occhi della ragazza si illuminarono sentendo pronunciare la parola 'Caffeomanzia' per poi socchiudersi una volta udita la frase 'faremo riferimento al caffè turco'. La sua cultura italica l'aveva portata alla convinzione che l'unica ricetta per maneggiare questo elemento appartenesse alla penisola. Tuttavia, in un grande esercizio di umiltà, decise di non farlo notare a nessuno.
Al contrario si limitò ad abbassare lo sguardo concentrandosi sulle proprie mani alla ricerca di macchie che potessero ispirare la sua storia. La creatività non era il suo forte ma la logica sì. Avrebbe basato la sua risposta su degli elementi a lei conosciuti legati da un legame fittizio in modo da soddisfare la richiesta del professore.
Con calma aspettò che fosse il suo turno per poi alzare la mano in attesa di ricevere il consenso del professore. Solo allora avrebbe iniziato a parlare.
«Come prima cosa analizzerei quali popoli sono stati grandi produttori di caffè nel corso della storia. Sappiamo che questa bevanda ha delle capacità, se così si può dire, divinatorie al di là della conoscenza divinatoria. Vi basterà preparare un espresso, o un caffè turco, per notare come sopra a quest'ultimo si formi una serie di bollicine. Studiandone il movimento si può notare come questa tendano a spostarsi velocemente sull'estremità o al perdersi nel centro della tazzina. Nel primo dei caso è possibile supporre che il cielo sarà limpido in giornata e, nel secondo, sarà il caso di aspettarsi la pioggia. La spiegazione scientifica verso questa pratica è la correlazione tra bolle e pressione atmosferica. L'alta pressione, tipica delle giornate di sole, spingerà le bolle verso l'estremità della tazzina mentre la bassa pressione, tipica delle giornate di pioggia, non influenzerà il loro moto.
Al contrario la spiegazione che potrebbe dare un buon vate è che il caffè è un tramite attraverso cui un'entità sovrannaturale tenta di comunicare con coloro che esercitano la pratica della divinazione.
Poiché questa caratteristica del caffè è condivisa in ogni angolo del globo sarei tentata di giustificare l'origine di questa pratica nella prima popolazione che imparò a produrre il caffè, ovvero gli Oromi dell'Etiopia. Ora, essendo questi i primi ad aver prodotto questa bevanda si può presupporre che fossero anche i primi ad aver notato le correlazioni fra le sue macchie e determinati eventi. Poiché uno degli elementi chiave della divinazione induttiva è trovare questa correlazione fra simboli e ed eventi, ritengo che sia questa la popolazione a cui fare riferimento.
Inoltre sappiamo che gli Oromi hanno avuto origini da una popolazione nomade di pastori. Nel corso della storia la pratica di leggere le interiore degli animali nel tentativo di predire eventi o scoprire verità ha sempre accompagnato le popolazione di questa umile origine. Ne è un esempio il vate che predisse, leggendo abilmente delle interiora ma rimanendo ignorato, la morte di Cesare durante le Idi di Marzo. Un elemento che risulta chiaramente concorde con il suo far notare come gli imperatori Ottomani ignorassero i presagi a loro avversi.
Per concludere, in seguito all'analisi di questi due elementi mi sentirei di dire che sono stati gli Oromi dell'Etiopia a sviluppare per primi questa pratica.»
Detto questo la strega riprese fiato. Aveva mantenuto il contatto visivo con il professore fino a quel momento e, dunque, non avrebbe di certo mollato ora.CITAZIONENarrato
«Parlato»
"Pensato"
"scritto"✕ schema role by psiche. -
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.»Ryu Okami [X]codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT«The Dragon God Rises!»
Ad un comando del professore, al termine del tempo prestabilito per scrivere le nostre risposte, i fogli si librarono in aria dai banchi andando tra le mani del docente, il quale, dopo commenti fatti ai singoli, Cameron in particolare, iniziò a spiegare la storia della Caffemanzia, illustrandoci da dove essa derivasse e come si fosse sviluppata, affidandoci infine un compito già più interessante rispetto alle semplici domande scritte: dovevamo reinventare la storia della Caffemanzia, Non è poi eccessivamente imbecille il professore, pensai quindi nell'apprendere quel compito, e subito mi misi al lavoro, preparandomi un discorso che poi avrei esposto alla classe.
La Caffemanzia nasce come evoluzione della Tasseomanzia, pratica sperimentata per la prima volta dall'imperatore cinese Shénnóng, il quale era solito bere, durante sedute di preghiera alle divinità, dell'acqua bollente scaldata a fuoco vivo; un dì, così vuole la leggenda, una foglia di camelia cadde nel liquido dell'imperatore, divenendo la prima tipologia di té mai esistita, nelle cui foglie Shénnóng, in quanto esperto agricoltore tanto da esser soprannominato "Dio Contadino", riuscì a vedere delle forme e dei simboli, per lui messaggi degli dei, che lo guidarono nei suoi passi. Questa pratica fu conosciuta soprattutto per l'uso che l'imperatore ne fece in campo medico, sfruttando le letture delle proprie foglie di té per conoscere in anticipo gli effetti delle erbe mediche e velenose che utilizzava, usando quindi questa sua capacità per arrivare a scrivere il "Pen Ts'ao Ching", il più antico tomo di medicina cinese.
Partendo quindi dalla Tasseomanzia cinese, si arrivò alla Caffemanzia in Turchia per mano del profeta Maometto: leggenda vuole che il caffé gli venne mostrato in visione dall'Arcangelo Gabriele come una pozione nera che lo avrebbe rinvigorito e curato. Da lì, quand'egli iniziò a farne uso, scoprì per mezzo dei rudimenti della Tasseomanzia di Shénnóng, noti in Asia viste le grandi scoperte in campo medico perpetrate tramite essa, che tale pratica poteva anche essere applicata sulla bevanda mostratagli in visione dall'Arcangelo, ed iniziò così a sperimentarla ed utilizzarla nel periodo delle proprie persecuzioni, sviluppandola e migliorandola per conoscere gli avvenimenti legati a se ed ai propri persecutori, arrivando così a sopravvivere ed a oscurare la pratica di Shénnóng, in favore della propria che divenne estremamente più nota.
Scritto ciò, una volta che fu il mio turno esposi il mio elaborato alla classe, tornando successivamente al mio posto in attesa di ciò che forse avrebbe potuto farmi credere almeno un po' in quella materia ai miei occhi inutile: la prova pratica.SPOILER (clicca per visualizzare). -
.LILITH CLARKEDioptase - PrefettoCode ©#fishbone
Quando Ayla nominò il pollo, Lilith si accese di un desiderio improvviso come una bambina «Che ne dici se nel weekend andiamo al cinese a mangiare del pollo fritto? Ho una voglia pazzesca di qualcosa di poco sano ma buonissimo!»
Arrivarono alla porta dell'aula e l'incontro con Blake si fece davvero invitante. Era davvero divertente vedere quanto Blake si ingelosisse al solo pensiero che qualcuno potesse girarle intorno. Alla fine, per lei, era come se si sentisse di sua proprietà, una forma di appartenenza che la faceva sentire sicura di essere desiderata dal ragazzo.
Non rispose alla sua domanda, scrollando le spalle con un sorrisetto innocente, prima di prendere posto e bearsi di quella divertente scenetta che aveva messo su.
«Non sono dei ricatti, in verità, ti sto solo giustamente motivando, dovresti essere felice, no?» non faceva una piega, quella spiegazione che la Prefetta diede al suo ragazzo.
Quando arrivò Jessica, la ragazza sussultò appena, non aspettandosi l'arrivo dell'amica, all'improvviso.
Lilith allargò un dolce sorriso in sua direzione, spostando i capelli dietro l'orecchio e carezzando le spalle della mora «Jeje! Ti vedo di buon umore!» sollevò un sopracciglio, ridendo un attimo e ricambiò il bacio della ragazza. Prima che lei andasse al proprio banco, Lily si voltò e richiamo la sua attenzioen «Jeje! Io, Blake e Ayla pensavamo di andare al cinese nel fine settimana. Che ne pensi?», con la coda dell'occhio, poi, guardò il ragazzo a cui non era stato detto assolutamente niente, ma era chiaro che non avesse poi tanta scelta.
La lezione iniziò, il compito stava procedendo alla perfezione, fino a quando Blake non la distrasse con quel tappo. Pensava di averla scampata, ma sapeva benissimo che lui le provocazioni le accettava tutte e di lì a poco, era prevedibile, che Blake arrivasse da lei a ritirare quello che gli apparteneva.
Sussultò, sgranando gli occhi quando il bottone venne slacciato, poi cercando le iridi dell'Opale. Un sorriso beffardo sul volto della riccia, che d'istinto afferrò il polso del ragazzo, ma senza fermarlo, arrossendo appena sulle guance, mentre qualche ciocca riccia prendeva un colore nero. Lo tirò a sé prima che se ne andasse «Potrei denunciarti per molestie...» tuttavia il tono che usò, in quel sussurro privato per lui, era ben altro che una minaccia. Lo osservò tornare a posto, quindi riprese a scrivere. Terminò la consegna e Lilith annuì alle parole del docente, che non aveva bisogno del loro aiuto. Quindi si preparò a prendere appunti, come al solito, per la spiegazione del docente. Ok, era pronta a prendere gli appunti, quindi prese a giocare con una ciocca di capelli, rivoltandola tra le dita, con la schiena appoggiata alla sediea, mentre attendeva che gli altri terminassero il proprio compito.
Una pallina di carta rimbalzò sul suo banco, quindi la guardò spostando le cristalline dalle punte che aveva tra le dita, al pezzetto accartocciato, poi si voltò verso Blake con un sopracciglio alzato.
Sospirò e afferrò il bigliettino, sbrogliandolo per aprirlo. Ne lesse il messaggio e rise di sottecchi, quindi prese una matita e vi scrisse sotto «Non so di cosa parli.» poi lo rimandò al mittente, così com'era arrivato e con allegato un bacio volante che gli inviò non appena l'avesse guardata.
La spiegazione aveva inizio e lei prese tutti gli appunti delle parole del docente, quindi approfittando di una pausa del docente, alzò la mano e se glielo avesse concesso avrebbe posto una curiosità «Professore, chiedo scusa: oltre alla poca precisione di quella greca, passano altre differenze tra la caffeomanzia turca e quella ellenica? Insomma, procedure, miscele, contenitore per la posa...» ricominciò poi a prendere appunti di quel che diceva.
La mano arrestò la scrittura solo quando la spiegazione si interruppe, per lasciare il posto ad una seconda consegna, davvero interessante.
Prese una nuova pergamena e guardò verso Blake, era davvero strano vederlo tranquillo a lezione, gli sorrise dolcemente, quindi, arrossendo appena quando i loro sguardi si incrociarono. Riusciva ancora ad arrossire davanti a lui, dopo tutto quel tempo insieme.
Sospirò e si mise all'opera.CITAZIONEEra il lontano 492 a.C, l'anno in cui l'antico popolo greco era in guerra con l'Impero Persiano, scontro che vedeva contrapposta la libertà della Grecia e il dispotismo della Persia, in quanto Atene ed Eretria avevano dato supporto alla ribellione delle città ionie e carie, allora sotto il dominio Persiano.
Dario I di Persia, adirato, quindi, per punire Atene di questa sua iniziativa decise di dichiarare guerra alla capitale greca.
In quell'anno vediamo mettere in atto la prima di tre guerre, che passeranno alla storia come Guerre Persiane: Dario invia Mardonio a sottomettere la Tracia. Una volta riuscito nell'impresa, impone al Regno di Macedonia il vassallaggio alla corte di achemenide, ma ogni progresso di tale spedizione, fu impedito con l'arrivo della tempesta improvvisa che fece naufragare la flotta che sarebbe dovuta arrivare in supporto, costringendo Mardonio a rientrare in Asia Minore.
L'anno dopo, Dario inviò ambasciatori alla città greche, chiedendo la loro sottomissione, ma non si fecero calpestare e, anzi, Atene e Sparta uccisero i loro ambasciatori.
Sparta decise di iniziare a radunare il proprio esercito, pronta a dover contrastare quello persiano. Atene, invece, capitale della cultura e della bellezza, decise di ponderare quanto più possibile sulla propria battaglia, così da farsi trovare pronta su tutti i fronti.
Quindi, mentre nel 490 a.C. i persiani giunsero in Eretria, ponendola sotto assedio; Atene aveva interpellato l'Oracolo di Delfi, chiedendo lui quali sarebbero stati gli esiti di quella imminente battaglia.
L'Oracolo, decise di ascoltare le voci degli déi che sembravano così confuse e incerte, si sovrapponevano tra loro e quindi provò a catalizzare la sua concentrazione con qualche oggetto divinatorio.
Aveva sentito l'esistenza di popoli antichi della grecia che avevano provato a comunicare ed interpretare i segnali degli déi con del caffè, quindi si fece preparare un bicchierino di creta, con dentro un caffè, dalla miscela lasciata sul fondo e l'acqua bollente su di esso.
Dopo aver bevuto la bevanda scura, rovesciò su un sasso la tazzina e piano dalle crepature della creta grezza, la posa lasciava striature marroni, con gradazioni più scure o chiare, in base a dove venivano a posizionarsi.
L'oracolo iniziò ad osservare i segni che quella posa aveva lasciato lungo le crepe.
Rise sommessamente, all'improvviso, e poi con il suo fare inquietante, prese un ambasciatore atenese e disse poche parole: La battaglia della costa, quella è la vittoria vostra! Una marcia poderosa, diverrà una corsa famosa!
E dopo tali parole, ritornò in una specie di trance.
Gli Atenesi, dopo aver avuto questa anticipazione si prepararono, quindi, alla battaglia.
Infatti, quando la flotta persiana sbarcò presso Maratona, a circa cinquanta chilometri da Atene, il generale Milziade con circa diecimila uomini, bloccò le due uscite della polis.
Dopo circa cinque giorni di stallo, i persiani decisero di abbandonare l'idea delle truppe e di partire con la cavalleria per attaccare direttamente Atene. Milziade contrattaccò, facendo partire l'avanzata e i Persiani che non avevano potuto schierare cavalleria ai lati, chiusi dal generale atenese, cedettero e si ritirarono sulle navi. Le perdite persiane furono importanti, circa 6.400 uomini morirono in questa battaglia e quando fecero passi indietro, gli ateniesi marciarono più velocemente verso Atene per difendere la capitale. Questo fece spaventare Artaferne, che stava avanzando verso la città-stato e si ritirò.
La vittoria di Maratona segnò un grande passo per le guerre persiane, dando molta forza ai Greci che capirono di poter battere i Persiani. Questa avanzata di Maratona, venne poi ricordata ai giochi olimpici segnando una corsa omonima, come segnò di rimembranza della grande impresa.
Le parole le vennero giù come un fiume in piena, quindi attese il proprio turno ed espose la propria idea.
Quando si sedette, diede un leggero sguardo all'Opale al suo fianco, quasi come se stesse ricercando le proprie attenzioni, nuovamente.
Sì, dopo la lezione avrebbe sicuramente trovato una scusa per ... dedicarsi a lui.. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Eccoci qui all'ultima prova da affrontare! Dovete interpretare i fondi di caffè seguendo la corretta procedura illustrata da Andrè nel post, qui di sotto troverete i fondi che dovrete interpretare singolarmente! La previsione va SCRITTA su un foglietto! Buona fortuna!
Sul simbolario i vari significati che può assumere un simbolo sono separati dal PUNTO, se invece li vedete separati dalla VIRGOLA è semplicemente una precisazione di uno stesso signifficato del simbolo. Sta a voi scegliere il significato più adatto, qualora ve ne fossero più di uno, in base al contesto.
La linea gialla che trovate in mezzo alla tazzina è una linea immaginaria, serve per suddividere le due parti della superficie laterale. Mentre il puntino nero, con accanto il nome del simbolo, indica l'esatta posizione del simbolo all'interno della tazza, così da farvi capire con più precisione dove si trovi il simbolo! Non considerate la disposizione del simbolo all'interno della sua area come elemento di interpretazione, attenetevi solo alla posizione del simbolo (ovvero, non considerate ad esempio se due simboli sono distanti o vicini tra di loro all'interno di una stessa area, ma considerateli da interpretare tutti e due insieme, come due fattori che genereranno qualcosa. Le distanze non contano, nemmeno la posizione rispetto ad altri simboli; conta solo l'area in cui sono contenuti, in maniera tale da capire la successione cronologica degli eventi).
Ecco a voi i fondi:
Mia dovrà interpretare questo qui.
Adamas dovrà interpretare questo qui.
Cameron dovrà interpretare questo qui.
Gyll dovrà interpretare questo qui.
Lucas dovrà interpretare questo qui.
Blake dovrà interpretare questo qui.
Erik dovrà interpretare questo qui.
Valentina dovrà interpretare questo qui.
Emma dovrà interpretare questo qui.
Ryu dovrà interpretare questo qui.
Lilith dovrà interpretare questo qui.
Jessica dovrà interpretare questo qui.
Howard dovrà interpretare questo qui.
Ayla dovrà interpretare questo qui.
Buon lavoro, e ricordate che qualsiasi interpretazione verrà fornita sarà accettata, sempre che sia giustificata dal corretto significato dei simboli.
SCADENZA: 29/04/2020 alle 23:59
Edited by Andrè De Long-Prée - 26/4/2020, 16:44.