Il Passaggio

Jessica Whitemore

Sembrava un normalissimo pranzo di un normalissimo venerdì di un normalissimo dicembre, ma niente era mai come sembrava ad Hidenstone ed infatti quel giorno ci pensò Victoria a dare a tutti loro una notizia inaspettata quanto aspettata, almeno per gli avventurieri.
Aveva iniziato parlando di una missione impossibile da rimandare e lezioni annullate per tutto il pomeriggio, cosa che aveva provocato qualche gridolino sommesso di giubilo ma anche diverse proteste dagli studenti più diligenti e secchioni. Nemmeno a lei dispiacevano le lezioni, invero, tuttavia sembrava in arrivo una novità che l'avrebbe intrigata di più che prendere un'altra sfilza di E. In quel momento, era seduta accanto a Blake, quindi fu il primo al quale si rivolse. Chissà di che missione si tratta, se ha addirittura annullato tutte le lezioni commentò, già pensando a cosa avrebbe potuto fare quel pomeriggio. Sicuramente avrebbe potuto cercare qualche ragazzo annoiato per fargli compagnia, magari lo stesso Barnes, o portarsi avanti con lo studio ed i compiti. Forse non era una studentessa modello in quanto a comportamento, tuttavia il rendimento di Jessica era ineccepibile.
La risposta alle loro numerose domande, comunque, venne poco dopo, quando la preside spiegò loro cosa avrebbero dovuto fare, che avrebbero dovuto presidiare l'Accademia per evitare che qualsiasi cosa ci fosse di pericoloso lì fuori, uscisse da non si sa bene dove, pareva essere un portale.
Che dici Bibi, non possiamo mancare vero? Gli sussurrò, usando quel nomignolo che in realtà non usava da un po' ma che aveva coniato completamente a caso circa un anno prima, durante un loro incontro. Sì, uno di quelli durante il quale avevano scopato.
Prima di recarsi verso la meta, quel pomeriggio, la ragazza fece un salto in Dormitorio per prepararsi adeguatamente; lasciò Pantera ed il cricetino a dormire ed al sicuro, ma si portò Persephone, la sua fatina. Dopodiché si mise sulle spalle lo scudo creato ai suoi M.A.G.O di Magitecnica ed indossò l'anello ricevuto dopo l'avventura in Egitto di un anno e mezzo prima, concludendo il tutto prendendo anche lo zaino, sistemandolo sotto lo scudo. Sorrise, pronta a fare tutto il necessario per difendere se stessa ed i suoi amici.
Uscì dalla propria sala comune, si avviò verso il punto segnalato da tutte quelle lucine luminose, certamente opera della preside, nella speranza forse che i primini non si perdessero. Una volta arrivata dove avrebbero trovato tutti i docenti e Victoria stessa, avrebbe cercato Jesse.
Pare che quest'anno non possiamo avere pace commentò giusto per parlare, anche se questa narratrice avrebbe voluto aggiungere qualcosa del tipo "sto facendo troppo la prefetta quest'anno, non va bene", ma non lo farà per amor di coerenza.
La nostra priorità è proteggere quelli del primo e del secondo soprattutto; spero non facciano qualche cazzata annunciò con nonchalance roteando gli occhi, come se lei non fosse la regina delle cazzate, visto come si buttava sempre a capofitto nelle missioni, per quanto pericolose esse fossero. Si era anche beccata un malus ed un quirk per questo!
Alle spalle del corpo docenti, vi era un'imponente porta ricoperta di sigilli che non sarebbe riuscita ad indentificare, ma poco importava, perché doveva ascoltare la missione e cosa avrebbero dovuto fare.
Ascoltò la spiegazione, sgranando sempre di più gli occhi ma annuendo alle parole della donna, osservandola con serietà - per una volta nella sua vita, poi osservò come creava il cerchio -il sigillo- che andava assolutamente protetto.
Forse per la prima volta nella sua vita, Jess fece un passo verso lei ed i docenti e non per insultare qualcuno. Persephone le svolazzò sulla spalla, sedendovici e guardando la scena anche lei. Voi tornerete, non può essere così pericoloso iniziò, preoccupata -strano ma vero- perché tra alti e bassi, quelle erano le persone con le quali bene o male viveva da tre anni e mezzo e con le quali aveva sviluppato un certo legame, così come lo avevano fatto i suoi compagni. Lo so che non è molto, anzi forse è insignificante ma... Lasciate che venga anche lei ed indicò la sua fatina che sentendosi presa in causa, avrebbe iniziato a svolazzare attorno ai docenti, pronta ad eseguire gli ordini della propria padrona. Non sapeva se avrebbero accettato oppure no e non avrebbe mai ammesso che si sarebbe sentita assurdamente più sicura così, perciò si sarebbe diretta nuovamente verso Jesse, cercando poi anche Ryan.
Osservò per l'ultima volta gli adulti allontanarsi e giurò a se stessa che nemmeno se avesse rischiato la vita, avrebbe lasciato chiudere le porte. Ragazzi, dobbiamo difendere quel sigillo e tenere aperte le porte o rischiamo che... non tornino più indietro. Dobbiamo dividerci, dobbiamo mettere qualcuno a controllare il sigillo costantemente. Fece una pausa, quasi stanca di fare la brava prefetta, poi si avvicinò ad Harry, posandogli una mano sulla spalla. Ti ringrazio per la tua solerzia, ma lascia che ci pensiamo noi. Se la situazione si fa critica, vattene. E porta con te i più piccoli. Decise di dargli un po' di fiducia affidandogli quel compito anche per non mortificarlo troppo, ma dopo si avvicinò al sigillo, osservandolo e sfoderando la propria bacchetta. Sripta Maneo pronunciò, scavando diverse volte la runa Algiz nel pavimento attorno al cerchio, sperando che in caso di necessità si attivasse una barriera magica in grado di preservare il portale da chiunque avesse tentato di distruggerlo. Fatto ciò, drizzò le orecchie per vedere se riusciva a captare qualche rumore diverso dal gelido silenzio che veniva da quelle porte spalancate. Deglutì. Salvio Hexia avrebbe poi pronunciato, nel tentativo di creare una barriera che dividesse i ragazzi dal luogo dove sarebbero potuti entrare eventuali mostri in modo che avrebbero potuto vederli con un po' di anticipo. Noi dovremmo stare in prima linea commentò, rivolgendosi ancora una volta a Jesse e Ryan, ma anche a Blake.

18 y.o ▸ Studente ▸ Black Opal ▸ IV anno ▸ From NY