Julian Miller

whoiam nome&cognome: Julian; Il nome Julian ha origini latine e significa "appartenente alla gens Julia", ma anche colui (o colei) che discende da Giove o è devoto e dedicato a Giove. Miller; una delle famiglie di maghi più ricche degli U.S.A.
età&luogonascita: New York; U.S.A - 17 Agosto 2005
orientamento sessuale: eterosessuale, ma non disdegna esperienze di qualunque tipo. Un grande appassionato, diciamo.
ex-scuola: Ilvermorny, Tuono Alato
casata Hidenstone: -
professione: studente
statosangue: purosangue
statosociale: ricco
cratteristica: umano
segnipparticolari: scrivi qui
allineamento: neutrale-caotico
bacchetta: legno di ebano, Crine di Thestral, lunghezza 13 pollici, flessibile.
famiglio: Jackson; il suo fidato e fedele camaleonte. Ce l'ha da quando era cucciolo, circa un anno fa, lo ha trovato per caso durante un'escursione estiva e l'animaletto ha deciso di affidarsi a lui.

Aspetto fisico Julian è uno che ci ha sempre tenuto al suo aspetto fisico. Infatti il suo corpo è scolpito, frutto di ore ed ore di allenamento che ha sempre dedicato a se stesso, quasi come se fosse una terapia di rilassamento, più che una cultura del proprio corpo. E' alto un metro e novantacinque centimetri, sempre stato il più alto della sua classe e ha un fisico, non solo delineato, ma asciutto. Il suo volto ha dei tratti molto decisi, con la mascella scolpita che rende il viso scolpito e il mento appena appena pronunciato. Ha delle labbra carnose, ereditate dalla mamma; occhi neri, così come la sua capigliatura riccia e ribelle. Ama i suoi capelli come non mai e ci tiene in maniera particolare, li spunta per tenerli sempre in forma, ma non li taglia mai, facendoli restare sempre piuttosto lunghetti, appena sopra le spalle. La sua altezza ha fatto sì che crescesse in proporzione anche il suo piede e la sua mano, ma non è per niente sproporzionato. Ha un sorriso smagliante, che sfoggia la maggior parte delle volte, il quale porta i suoi occhi a rendersi più sottili del solito.
Il suo abbigliamento è molto ricercato, adora essere raffinato, seppur non sempre nei cliché che la società impone: camice sbottonate, pantaloni a vita bassa che lasciano intravedere l'elastico dei boxer, cravatte lasciate slacciate... sembra trasandato, ma cura molto anche questo aspetto di se stesso.
prestavolto: Jorge Lopez

_{Alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono condurre.}

Carattere egocentrico, narcisista, sarcastico, secchione, strafottente; questi sono solo alcuni dei suoi pregi, ma anche dei difetti, eh! Julian è uno che ama godersi la vita, giorno per giorno. Per questo affronta tutto come se fosse un gioco, cercando di trovare stimoli in qualsiasi situazione gli si crei intorno. Non sembra, ma ama studiare, perché lo ritiene uno dei mezzi per superare gli altri. E' un tipo molto socievole e non si fa problema alcuno a far amicizia in ogni occasione. Adora trasgredire le regole, trovandole stupide e inutili, una catena che stringe la libertà degli individui. Fuma, come avevo detto ha anche dei difetti, e dice che non smetterà mai di farlo. E' molto chiacchierone e spesso gioca con il sarcasmo e l'ironia. Non riesce a mentire, seppur cerca di non essere troppo offensivo quando le verità sono scomode. Il fatto che cerchi, non significa che ci riesce; anzi, non gli viene bene quasi mai. Il suo essere egocentrico lo porta spesso a voler primeggiare sugli altri, non solo nello studio e nel lavoro, ma anche nelle relazioni.
Riguardo a quest'ultime non si è mai legato in maniera stretta con nessuno, facendo l'ape che va a cogliere il nettare di fiore in fiore; è sempre stato popolare tra le ragazze e questo non ha fatto altro che aumentare il suo narcisismo, tuttavia non gioca con i sentimenti di nessuno, mettendo ben in chiaro la sua poca voglia di legarsi.
Magari un giorno cambierà, magari no.
Odia profondamente non essere il primo, in tutto. Anche nelle amicizie lui vuole essere quello che primeggia. Non è possessivo, ma pretende di essere al centro delle attenzioni di tutti. Spesso diviene strafottente, soprattutto quando non ottiene quel che desidera o non riesce ad essere al centro delle attenzioni di qualcuno o, ancora, quando vede che il discorso o la situazione inizia ad essere noioso.

storia Il merlo estivo, ecco come l'aveva chiamato Vivian quando aveva sentito il suo primo pianto, dopo averlo messo al mondo quella calda notte del 17 Agosto. Julian si era dato da fare subito nel far capire al mondo cosa stava per venire alla luce: le minacce d'aborto di quel parto erano state molteplici e Vivian era stata costretta a letto per circa sei interi mesi, fino a quando non aveva rotto le acque e aveva iniziato il travaglio.
Julian è nato in casa, nelle braccia amorevoli di una madre e tra le cura dei migliori medimaghi di tutto il mondo magico, accorsi a New York sotto alto compenso della famiglia Miller. Ebbene sì, avevano messo su un vero e proprio ospedale da campo per quella nascita che sembrava voler essere la più complicata che Vivian avesse mai portato a termine. Quando Julian mise fuori la sua testona, non c'era respiro. Almeno, così pareva. Sembrava proprio che il giovanotto non volesse venir al mondo, tentando già il suicidio nella pancia della mamma attorcigliandosi al cordone ombellicale.
Ma la forza di voler quel figlio maschio a tutti i costi, era maggiore della voglia del ricciolotto di non voler nascere, quindi eccolo! Il primo respiro dopo una rianimazione magistrale e il primo ungué!
E da quel momento, niente sarebbe stato più come prima per Vivian e Lawrence Miller...

Bene, dopo che è stato fatto questo breve racconto della mia nascita, dalla mia narratrice, ora tocca a me parlare.
Sì, è vero. Non volevo venire al mondo, mi piaceva stare al calduccio in quella pancia. Non dovevo faticare nemmeno per mangiare, ci avete mai pensato?
Ma alla fine, eccomi qui! Vivo e vegeto, con tanta voglia di vivere e di mettere brio nelle vostre vite! Dovreste ringraziare tutti per la mia presenza; non c'è di che!
La mia infanzia è stata favolosa: secondo genito, maschio di una ricca famiglia. Cosa potevo desiderare di più? Mia sorella maggiore, poi, è una gran gnocca, non c'è che dire. E ammetto che a volte, quando ho capito a cosa mi servisse quell'aggeggio lì sotto, volevo provarlo con lei.
Adesso, invece, il solo pensiero mi disgusta un attimino. Vero è, che non provate a toccare la sorellona; a provare il mio aggeggio potreste essere voi e potrebbe non essere piacevole.

Ma torniamo alla mia vita, dicevo. Sono cresciuto nella villa di famiglia, con i migliori agi e tutti i desideri esauditi. Non c'era una volta in cui potevo dirmi di annoiarmi... fin quando non sono andato ad Ilvermorny. Lì ho capito davvero che cosa cazzo mi stavo perdendo.
Un momento: si può dire cazzo? Vabbè, ormai l'ho detto due volte, cazzo!
Comunque, una volta giunto lì, ho capito che oltre il cancello della mangione Miller e dei viaggetti di lusso che ci concedevamo in resort privati, c'era un mondo che ancora non avevo visto.
A scuola mi sono fatto subito riconoscere, una favolosa perla nera che splendeva nella luce. Ahahah, no scherzavo. A scuola avevo capito che io dovevo primeggiare sugli altri, non volevo che nessuno mi superasse e che essere il primo della classe era il modo migliore per mostrare a tutti quanto ero perfetto.
E poi, volete mettere la popolarità che dona essere il primo della classe? Non solo avevo dei voti altissimi, ma - ehi, guardatemi - sono bellissimo. Non ho niente che non va: studio, sono simpatico, ricco e bello. Sì, mamma e papà ci hanno dato davvero da fare con me; immaginate quanto ci hanno lavorato su, eh?!
Anche se vedendo mia sorella, credo che abbiano lavorato bene anche con lei.

Va bene, vi parlo di lei, ma non vi dirò il nome perché almeno vi lascio con il dubbio (simpatico, no?).
Lei è fantastica: bella, intelligente e con i suoi problemi mentali da donna; io e lei siamo sempre stati molto legati. A volte prendevo la parte del fratello maggiore e la difendevo quando lei non poteva farlo con le sue stesse mani, perché in minoranza. Siamo cresciuti con l'idea che l'uno, per l'altro, ci sarebbe sempre stato. Conosce tutte le mie esperienze e io le sue; sì, hai sentito bene, tu - stronzo - che mi stai leggendo. Ti sto ancora cercando per quello che le hai fatto.
Abbiamo frequentato le stesse scuole, ma essendo più grande lei, lasciava sempre prima l'Accademia per proseguire. Quando ci siamo trasferiti a Londra abbiamo deciso di vivere insieme, tanto sappiamo che nessuno crea problemi all'altro; anche portare partner a casa non è un problema, l'altro si adegua. E poi non avrei mai potuto lasciar sola la mia metà perfetta.

Dopo Ilvermorny, volevo proseguire gli studi e per quanto i miei spingevano a restare in America, io volevo raggiungere la sister in Inghilterra e quindi, beh. Eccomi qua a fare i conti con gli inglesi e il loro strano e bizzarro modo di voler sembrare degli americani con la puzza sotto al naso. Chissà, capiranno che gli originali siamo noi?

_{Se inizierò a parlare di amore e stelle, vi prego: abbattetemi.}

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