Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Black Opal
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quell'arrivo di Cora, per Gyll fu una disgrazia ma anche una gioia. Insomma, adesso non era più tutti concentrati su quello che era accaduto con lei, Aidan e Gerald; tuttavia quella terrorista aveva interrotto quei momenti di pace che aveva conquistato con i denti e con le unghie per stare con il predone.
    Sorrise appena alle parole del cacciatore, non ritornando sulla questione magifonino.

    Sentì le parole del Big Garlic, quindi, mentre la sua mente pensava «Se fossero stati tre gli anni, sarebbe stata divisa in tre?» - ma non lo disse ad alta voce, alternando gli occhi sui tre denrisiani, rispettivamente su Gerald, Kenna e Philipp, per poi mischiarne l'ordine.
    Annuì e prese il seme in mano (mal pensanti) lasciando che Philipp potesse analizzarlo «E' iris, comunque» - disse lei reduce da quello che aveva scoperto. Rimase in silenzio, per far si che Philipp riuscisse a concentrarsi abbastanza da scoprire qualcosa di più.
    Arricciò il naso «Però Dana le ha dato retta, a quanto pare: per come è scappata e per averci dato questi semi, deve avere qualcosa a che fare con lei, no?» - le guance divennero rosse, come se si sentisse in difetto a provare a contraddire Philipp, quindi lo sguardo cercò Gerald e Kenna, per vedere cosa ne pensassero.
    Ah che allegra famigliola, vero? Quasi da Mulino Bianco!
    Quando sentì quell'ordine si morse l'interno della guancia, quindi annuì appena, mentre le parole di Olwen chiarirono il perché Philipp le aveva ordinato di andare da Erik. Guardò appena Gerald e decise che poi non voleva tanto allontanarsi dalla forgia, cercò di riflettere il più possibile a cosa potesse fare anche se sapeva che Gerald sapeva difendersi benissimo da solo, tuttavia, il suo istinto idiota le disse che voleva rendersi utile anche solo minimamente, quindi tracciò un cerchio che partiva dall'estremità superiore e «Cave Inimicum», sperando di riuscire ad attivare l'incantesimo allarme attorno al negozio della forgia, che avrebbe avvisato qualora fossero arrivati degli intrusi. Quindi mosse dei passi e tentò di rimanere nel rettangolo di Lancelot, ma sempre davanti alla forgia «Così dovrebbe andare...» - mormorò lei, calcolando mentalmente le distanze quanto fossero brevi per eventualmente raggiungere Gerald qualora ce ne fosse stato bisogno.
    Tenta un cave inimicum per attivarlo attorno alla forgia troppo tenera ♥ [Intuito 10]
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, III anno

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La tranquillità di Brian era disarmante, Eva lo guardò con i suoi occhioni e «Oh Brian! Meno male ci sei tu! Ora sì che posso ritenere i ragazzi ancora più al sicuro. Tra te e Lancelot sono in una botte di ferro!» - miagolò la docente, con quegli occhioni disperati e terrorizzata per l'incolumità dei ragazzi.
    Quando al telefono la voce di Vicky risuonò, la docente prese un respiro di sollievo «Sì, proprio lei. Ha contattato direttamente i nostri ragazzi, Vic.» - disse la docente, quasi a voler aumentare la sua preoccupazione «Sì, è qui. Glielo passò subito. Ma... Vic...» - abbassò la voce quasi a non farsi sentire da nessuno «... pensi che lo sappia usare questo apparecchio?» - rise appena, un po' nervosa, per poi raggiungere il capovillaggio «Sigurd, Victoria vuole parlare con te.» - quindi avrebbe fatto vedere al capovillaggio dove mettere il telefono e avrebbe atteso, per poi guardare verso Jason «I ragazzi sono più al sicuro qui! La Burke sta esaminando la scuola e fin quando non sappiamo se è sicura, questo posto lo è di più, grazie a voi.» - cercò di sorridergli dolcemente, prima di sospirare e notare cosa stava facendo Olwen.
    Meno male che ci pensava lui a quelle cose. Attese quindi la fine della conversazione con Sigurd e riprese il magifonino «Vic fammi sapere se ci sono problemi a scuola o il nostro è un posto sicuro. Questi ragazzi stanno iniziando proprio col piede giusto, quest'anno.» - era già esasperata.
    Si avvicinò quindi ai suoi studenti, raccolti dai prefetti e diede una dolce carezza ai tre prefetti presenti «Lighthouse, Foster, Clarke. Davvero un ottimo lavoro, non allontanatevi dai vostri compagni. Io resterò fuori dalla barriera ad accertarmi che siate sempre protetti.» - disse, uscendo dalla barriera di Lancelot per lasciare sempre più spazio ai ragazzi e ponendosi a difesa loro al limitare della barriera «State tranquilli, ragazzi... abbiamo la situazione sottocontrollo.» - alzò la voce per cercare di tranquillizzare i suoi studenti.
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    Adamas non era più vicino al suo Snowflake quando questi prese le sue difese, ma avrebbe sicuramente apprezzato le sue parole; certo, forse avrebbe apprezzato ancor di più se Jesse avesse scelto come amici persone con una testa meno calda, ma in fondo non poteva costringerlo ad un ultimatum.
    Mica era Blake.
    Sedersi in disparte, però, lo aiutò a calmarsi; certo, aveva gestito male quella situazione, ma con il Black Opal il 75% delle situazioni veniva gestito male, se non altro perché era come maneggiare un petardo con la miccia troppo corta in una stanza piena di accendini.
    Quando Jesse si avvicinò a lui, con uno sguardo da cucciolo ferito e singhiozzante, il cuore di Adamas non resse: non rispose al suo “Posso?”, ma non ce ne fu bisogno. Lo avrebbe abbracciato e accolto al suo fianco anche se si fosse presentato con un ariete di sfondamento (magari non con Blake, ecco, ma forse avrebbe comunque capitolato anche in quel caso).
    Trattenne le lacrime, ma la voce fu comunque rotta: “Adesso che ci sei tu, meglio… tu? Stai bene?” chiese, intuendo che le montagne russe emotive a cui era sottoposto Jesse probabilmente erano peggiori di un pugno nello stomaco.
    Quando Jesse sbottò per il messaggio, Adamas non poté fare a meno di sbuffare, trovando quella scena buffa: avrebbe tentato di placare Jesse riabbracciandolo, per poi vederlo andare via con la raccomandazione di stare vicino a Skyler.
    “Se sapessi dov’è… è sparito!”
    ‘Beh, almeno il seme non ha magia nera - o forse non la vuole far trasparire? Bah, in ogni caso, restare da soli non è ottimale…’
    Si sarebbe avvicinato agli studenti, attirato dalla voce di Lilith.
    Certo, per il momento sarebbe stato ben lontano da Blake, armandosi della sua arma più grande: l’indifferenza.
    Non avendo neppure una gran voglia di parlare con altri, se ne stette in solitudine nel mezzo della folla studentesca, ammirando però Erik e Jesse nei loro tentativi di placare gli animi.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Azione: Adamas si sposta nel mezzo della folla di studenti, reputando un errore stare solo.

    Per il resto, è solo un post "ponte" in cui conclude le interazioni con Jesse Lighthouse in previsione dell'avanzamento di trama.
     
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    Victoria E. Burke | Preside

    Era una giornata strana: Cora si era introdotta nella vita degli studenti in uno dei giorni più importanti della vita, tramite lo strumento col quale si rapportavano col mondo: il magifonino. Alcuni andarono nel panico, altri invece si incuriosirono o comunque riversarono il proprio essere, il proprio vissuto, su quel numero privato, nella speranza di sapere di più o anche solo stabilire un contatto.
    In ordine temporale, il primo che ricevette una risposta fu Erik .
    Carissimo Erik,
    dunque eri davvero tu quel ragazzino gentile e coraggioso. Ti hanno fatto prefetto, ne sono lieta, sono sicuro che sarai un’ottima guida per tutti loro.
    Mi dispiace sentirti così preoccupato per te e i tuoi compagni, come ho già detto, i miei collaboratori si sono introdotti nel villaggio solo ed unicamente per fare un regalo a voi e a Denrise. Non ho e non ho mai avuto intenzione di farvi del male, tu stesso ricorderai benissimo come, durante lo scontro, io abbia smesso di combattere pur di mettere te e i tuoi amici al sicuro. Mai mi perdonerei vi succedesse qualcosa.
    Mi dispiace apprendere che la mia presenza sia per te fonte di paura, ma comprendo bene lo scompiglio che genererei lì con voi e non a caso non mi sono mai recata al villaggio e ho segnalato la mia operazione solo quando tutti i miei collaboratori se ne fossero andati. Come già detto nel mio comunicato, rinnovo la conferma della mia non ostilità. Nella speranza che un giorno potremo parlarci senza pregiudizi e inutili paure, ti abbraccio da molto, molto lontano.
    Cora

    Il secondo che ricevette attenzioni da parte di Cora fu Lucas, il quale ricevette però solo un brevissimo messaggio. Sarò lieta di rilasciarti in esclusiva un’intervista relativa ai fiori di mia invenzione, sempre che non li facciate appassire nelle fiamme della paura Gli scrisse semplicemente, allegando poi un’immagine: era la foto dell’ingresso della Gazzetta del Profeta, ove, a terra, sulla gradinata, vi era un pacco col simbolo di Excalibur. Probabilmente, la donna aveva già provveduto da sola ad intervistarsi e recapitarla al più prestigioso quotidiano inglese. A ricevere un messaggio dalla donna fu anche Aibileen. In mezzo a tante foto di gattini e messaggi di persone a lei care in pena per lei, improvvisamente diversi account le inviarono delle immagini: erano foto di articoli di giornale, i quali ritraevano recenti e non troppo recenti fatti incresciosi che avevano portato alla morte o all’emarginazione di un lupo mannaro. Excalibur è e sarà sempre dalla parte dei più deboli. Il fatto che molti licantropi siano maghi e che una notte al mese siano molto più pericolosi di un comune mago, non fa certo cambiare la nostra linea. Noi saremo sempre con coloro i quali sono stati dimenticati o ignorati dal Ministero della Magia, e faremo sempre di tutto per dar loro voce, anche con chi non li vuole ascoltare. Anche Jessica e Julian avevano scritto alla donna, e la prima l’aveva letteralmente tampinata, ma essi non ricevettero una vera e propria risposta, solo uno spamming selvaggio di gattini, cuoricini, messaggi preoccupati e immagini di fiori. I ragazzi avrebbero ricevuto le loro risposte e tutti quanti avrebbero potuto notare come le parole di Cora non fossero solamente vere, ma anche rassicuranti. Erik, per primo, avrebbe potuto comprendere la veridicità di quelle parole senza più dubitarne. A completare il tutto, in realtà fu il sonorus di Brian ad arrivare esattamente a tutte le orecchie spaventate di ogni studente presente sull’isola e a rassicurarli tutti. In fondo, specialmente chi già frequentava Hidenstone, sapeva che doveva temere più l’ira di un Brian Ensor con il mal di testa che una Cora Delaine non presente nell’isola. I ragazzi avrebbero potuto notare come anche i professori stessero cominciando ad allentare la presa e proprio per questo, la curiosità poteva cominciare ad invadere i loro cuori ed i loro arti. Cora non aveva detto che c’era qualcosa nel Galeone che poteva effettivamente aiutarli a capire? Ma mentre i ragazzi distendevano i nervi, ai Densiriani era stato fatto un vero e proprio affronto. Loro che avevano deciso di rimanere nell’anonimato, di restare fuori dal mondo e che avevano fatto dell’odio per i londinesi un vero e proprio punto di forza e soprattutto stile di vita, era difficile, davvero difficile riuscire a mantenere la calma. “Qualcuno vada a casa di Dana ad indagare” sbraitò Sigurd osservando i suoi concittadini organizzarsi per la reazione, così come lo staff accademico, Eva inclusa, che venne da lei con un magifonino. Sigurd la folgoró, ma trattandosi di Victoria portò il comunicatore all'orecchio “Che sensazione si prova ad essere entrati nel ventunesimo secolo all’improvviso? Molto più comodo di un corvo messaggero, non trovi?” domandó lei, fin troppo divertita, non ricevendo risposta dal suo ex allievo “Siamo sulla tua isola, rispondiamo alle tue leggi: proteggi i ragazzi!”
    Parole forti, le sue, ma che disegnarono sul volto del capovillaggio un sorriso sadico che forse qualche primino si sarebbe sognato di notte “Hai detto bene, sono sulla mia isola e se non sanno tenersi da soli al sicuro, allora dovrebbero andare via.” Era pur sempre un densieriano con un certo orgoglio.
    Il magifonino tornò nelle mani di Eva e fu allora che la donna ebbe qualche ultima disposizione per lei “Per il momento sembra tutto normale. Radunate i ragazzi, rassicurateli e collaborate col villaggio: partiremo quando saremo sicuri che il villaggio, il tragitto e il castello siano sicuri”.
    Intanto una coraggiosa astronoma aveva avvicinato Sigurd. L'uomo fissó marina "Sei un capitano o un'Anziana, Marina?" Domandò lui, fissandola severo "Vai da mio marito: digli fare un giro per il villaggio e di trovare tutti gli stranieri. Li voglio tutti davanti a me per interrogarli. E unisciti a lui" la congedó, fronteggiando Morrigan.
    Lo squadrò da capo a piedi, diffidente come sempre "Invece di urlare come un maiale, vedi di renderti utile" disse lui, del resto, risposta alla sua domanda l'aveva già ricevuta tempo addietro no?
    intanto in forma canina, Skyler non aveva avuto problemi a trovare una pista che conducesse a Dana: vi erano nello specifico due tracce. Una portava al porto, una verso i vicoli.
    Intanto, Blake, giungendo nella piazza Nuova del villaggio, nei pressi di Mielandia, avrebbe trovato diversi druidi ivi raccoltisi, intenti a studiare la porta, o forse era meglio dire la barriera, anche se forse lui non ne aveva idea: l’unica cosa certa era che l’unica uscita di Denrise, al momento, era chiusa.
    Arrivò il turno dell’animo avido e snasoso di Jonathan che prese in totale parola quello che Sigurd disse: “nessuno entra a Denrise senza il nostro permesso” e fu così che senza neanche rifletterci su, invocò quello che era l’elemento più vicino a loro: il mare, precisamente Siren, uno spirito eroico, che comunque non amava essere rotto le scatole, specialmente se a farlo era proprio Jonathan Baker. Infatti la connessione non fu proprio l’ideale, come se lo spirito non avesse nessuna intenzione di lottare con lui.
    "Tu che hai profanato la memoria della mia hildur. Come osi chiamarmi al tuo cospetto" affermò lei, gelida nello sguardo, solleticando la sua arpa.

    RevelioGDR


    L’ambientazione va avanti!
    Come avete potuto leggere Cora ha risposto ai messaggi che gli avete inviato, i densiriani vi terranno al sicuro!
    Quindi adesso sta voi ragazzi: agite in scienza e coscienza. Avete un’azione a post e noi, se ci sarà bisogno, cercheremo di esitare ogni sera.

    L’ambientazione andrà avanti martedì 21 ore 22.00.


    Edited by Lo Snaso Sibillino - 19/9/2021, 21:45
     
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    «Ma è incredibile che nessuno venda più ossa di mostri marini o cuoio di demone dei fondali» I pugni a premere contro i fianchi quando quella pippa di Sigurd venne a piagnucolare in cerca d'aiuto. Lo avrebbe abbracciato se l'altro non fosse così sudato e la maglietta del magitecnico ancora così profumata di ammorbidente.
    Un sopracciglio si alzò alle parole del capovillaggio e così il collo, come a voler vedere se alle spalle del predone ci fosse qualche mostro invisibile. «Ah, attaccare questo villaggio sarebbe sciocco. Tutti i nostri uomini sono guerrieri o druidi, e poi ci sono io. Pensi seriamente che qualunque avrebbe il coraggio di farlo?»

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    Comunque quell'anima in pena aveva bisogno di aiuto e Morrigan non se la sentiva di negarglielo. Forse il biondo aveva imparato la lezione di Halloween e per questo era corso tra le braccia di Daddy Maverick.
    «Carbuncle conjurationis» La bacchetta avrebbe tracciato il simbolo di Marte in senso antiorario e la runa vibrante di Morrigan, testamento alla sua attività di trasfiguratore, avrebbe vibrato nella carne per potenziare quell'evocazione così particolare.
    Se l'incanto fosse andato in porto, uno stupendo Carbuncle sarebbe apparso di fronte al magitecnico. L'ordine che aveva impresso nella mente e nell'anima fittizia della creatura era uno e uno soltanto: difendi a ogni costo gli studenti, e Mia Freeman prima di tutti.
    Insomma, voleva bene al suo gregge di aspiranti suicidi, ma Mia era la sorella di Charlie e se la purezza che aveva mostrato in classe gliela raccontava giusta, la ragazza avrebbe tratto il massimo dalla compagnia di una creatura genuina come il Carbuncle.
    «Se sei in pericolo, batti un Periculum» Qualche colpo di tosse «Vostra altezza».
    Poi se ne andò dalla piazza fin troppo trafficata per i suoi gusti. Anche perché il suo lavoro lì era finito.

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    Fu nel suo vagare senza meta che si accorse di essere intrappolato dentro la barriera dei druidi. Odiava situazioni simili. I preservativi gli stavano stretti, ma almeno servivano per un buon motivo. Lo stesso non poteva dirsi di quella barriera.
    «Ue, ti vedo in forma» Un cenno della mano verso Blake Barnes «Ho bisogno di un favore. Sei una persona molto carismatica, potresti contattare qualche londinese per avvertire gli auror o qualsiasi possibile giornalista di tenersi alla larga da denrise?». Il pollice si sollevò in direzione del casino che si era lasciato alle spalle «Oggi gli astri si sono allineati e ogni denrisiano sembra avere il ciclo. In contemporanea. Se qualche parente dei nostri cari arrivasse qua ora, chissà cosa gli succederebbe».
    D'altronde era vero che Blake sapeva domare il fuoco e che, come un Sole, sapesse anche esercitare il suo ascendente anche sulle persone più lontane.

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    Azione 1: Prova a evocare un Carbuncle (Sta nel topic animali v.v) forgiando nella sua mente l'ordine di proteggere gli studenti, con particolare riferimento a Mia Freeman
    PP: Tecnica 50, Empatia 36
    Skill: Alchimia fondamentale, Mastro Alchimista, Magibiologo

    CITAZIONE
    Tatuaggio Fehu: +4 a incanti trasfigurativi per un'azione. Consuma 4pv, ma non richiede azioni;

    Lo Snaso Sibillino
    Blake Barnes
     
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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Odiare tutti era oramai un mood ben affermato nella sua testa ma in quel momento si rendeva conto che era arrivato ad un massimo di livelli che non si poteva raccontare. Aveva litigato per la prima volta seriamente con il suo migliore amico, la sua fidanzata aveva deciso che erano più importanti dei primini del cazzo che non sapevano fare niente, il panico per una cosa del genere non la concepiva e sopportava e quando tentò di andare via venne riportato nel perimetro da una barriera invisibile fatta dai druidi. Alzò un sopracciglio. Cosa ho fatto di male per meritarmi questa merda? Pensò poi ad alta voce prima di sentire qualcuno dietro di lui richiamare le sue attenzioni, si voltò e vide il professore di magitec. Alzò gli occhi al cielo e prima che dicesse qualcosa sbuffò. Sappia che io non ci torno da quegli isterici. Cora può anche mettere una bomba, non mi interessa. Anche perchè se non la mette lei tra poco lo faccio io! Cosa odiava di più di tutto? Essere ignorato! Cosa stavano facendo i suoi migliori amici, la sua fidanzata e tutto il corpo docenti? Lo stavano completamente ignorando. Adesso c'erano due sole soluzioni per Blake, o richiamava l'attenzione oppure gliel'avrebbe fatta pagare a piccole rate di stronzaggine quotidiana. In fondo Ensor, lo stesso Maverik e Black quello gli avevano insegnato in quell'anno! Poi sentì le parole del professore e ridacchiò. Prof, ma è ubriaco? Chiese comunque prendendo il telefonino e mandò un vocale precisamente suo fratello. Chiama il tuo amico caposquadra li a Londra e digli di non far intervenire i londinesi, gli auror o chi per loro, se no qua scoppia la terza guerra mondiale, oppure tornano alla guerra d'indipendenza arretrati come stanno! Una volta finito il vocale sospirò e guardò il professore. Andiamo in piazza nuova a vedere cosa fanno? Non penso che abbiamo alternative ed a meno che non mi permette di fare un incendio istanteneo per sfogare la mia rabbia... beh, io non vedo nessuna alternativa. Aggiunse poi stringendosi nelle spalle. Posso chiederle una cosa? Come mai sono tutti agitati tranne che lei? Proprio lei che era anche alla laurea di mio fratello ed ha visto persone morire per colpa di un loro attentato? Blake era un ottimo osservatore e vederlo così tranquillo rispetto agli altri professori gli sembrava veramente strano. Si morse il labbro ed attese una risposta. Sarebe andato con il prof a prescindere. Tanto non poteva comunque fare niente. Anche se, effettivamente avrebbe preso a sberle anche lui molto volentieri.
     
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    "Da dove cazzo si esce da questo posto di merda" Gli anelli nocciola risalirono le palizzate cercando punti deboli nella barriera. Avrebbe potuta abbatterla con le tecnologie laser che avrebbe potuto evocare, certo, ma a che pro fare tanta fatica? Tutte quelle persone erano in ansia ma non era ancora successo nulla.
    «Ma non dobbiamo assolutamente tornarci. Se avessi voluto, sarei rimasto lì» Il pollice andò a indicare la calca da cui era arrivato. Poi il capo ruotò di qualche grado a ricercare un qualcosa su cui sedersi e, quando trovò un ciocco di legno largo quanto due giganti che si abbracciano, ci posò le chiappe sopra.
    «La mia materia non è solo costruire spade fighissime o oggetti provenienti nel futuro, ma anche esercitare l'empatia e il carisma, la prima per comprendere coloro che vengono chiamati babbani e la seconda per sapersi esporre nel migliore dei modi attraverso qualsiasi media Le braccia si incrociarono l'una sull'altra mentre Smaug perse di quota posandosi ai piedi del magitecnico. Il drago nano sembrava tranquillo e quando vide Blake tirò fuori la lingua come un cane voglioso di giocare. Tra piromani, a quanto pare, ci si intende.
    «Ho già fatto il mio» Ammesso e non concesso che il Carbuncle non facesse 1 «Ma credo nelle tue capacità e voglio vederle in mostra».
    Un compito di magitecnica, in un certo senso, ancor prima dell'inizio delle lezioni.
    «Punto primo, mi sono appena seduto» Pollice, indice, e medio si alzarono a formare il numero tre.
    «Punto secondo, in caso di attacco la prima cosa che si vuole evitare è il restare compatti. Basterebbe una bomba o un incendio maxima per colpire tanti avversari in un solo punto» Il capo vibrò. «Sono certo che le barriere di Olwen faranno un lavoro magistrale e così il guardiano che ho mandato in loro soccorso» Dado permettendo. «Ma mantenendo le distanze possiamo assicurarci di avere "visione" su tutto e intervenire "dove" ce ne è bisogno, senza rischiare di superare il limite massimo di persone che una barriera può coprire» Un sorriso orgoglioso «Inoltre, senza offesa per i colleghi di tuo fratello, Denrise vanta i migliori guaritori del mondo - i druidi - e i migliori combattenti - i predoni -. Alla sua laurea potevi contare sulle dita gente con esperienza sul campo di battaglia». L'indice ruotò a disegnare un cerchio rappresentativo dell'intero villaggio «Per quanti tesori nasconde questo villaggio, sia l'Excalibur che l'Acromantola avrebbero intenzione di raderlo a suolo per rubarne ogni risorsa, ma sfortunatamente per loro ci sono io. E anche Sigurd se la cavicchia in combattimento». Uno sbadiglio in attesa che qualcosa potesse succedere «Secondo i miei calcoli dovremo raggiungere il porto perché solo lì gli esterni possono materializzarsi. Però su, usa sto 3000 a carisma che ti ritrovi e digli di non cagare il cazzo».
    Rottura della quarta parete a parte, finalmente arrivò il punto tre dell'elenco «E poi mi hai appena detto che non vuoi tornarci. Parlamene. Che è successo?».
    Dalla tasca posteriore dei jeans estrasse un pacchetto di lino contenente anacardi. Ne mangiò qualcuno e poi allungò il braccio verso Blake offrendoglieli.

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    Continua a parlocchiare con Blake
     
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    Taylor, Charlie, gli zii, sua madre, suo padre, Urans, Simon... Ognuno di loro, le aveva inviato almeno un messaggio in cui le chiedeva di farsi viva il prima possibile, anche se sapevano benissimo che lì... Non ci sarebbe dovuto essere campo! Ma come dar loro torto? Dopo quanto accaduto ed il mutismo in cui si era chiusa, era più che normale e comprensibile. Per le tre cugine, poi, separarsi dopo un'estate passata a sostenersi a vicenda per mantenersi a galla in quella tempesta che era la vita, era stato veramente, veramente terribile. Le due ragazze e Tyler, ancora vivo, avevano avuto un serio timore di perderla, quella notte in cui la luna piena aveva assunto una parte fin troppo importante nella sua vita e nel suo futuro. E poi... Le due ragazze avevano perso un fratello. Odiato ancora di più una nonna paterna apertamente mai sopportata (comprensibilmente). E lei un cugino... E provato sentimenti ancora più contrastanti per la sua nonna materna.
    Sorrise appena alle foto del nuovo gatto di Sun, la cugina preferita di Urans, il suo fratellastro (perdete il filo senza remore, andate tranquilli!), nonché alle ultime scattate dalle sue cugine a Nuvola, prima che la suddetta partisse con lei.
    Poi, inaspettatamente... Le arrivò un messaggio nel quale non aveva osato sperare fino in fondo, ma nel quale aveva voluto comunque provare a credere, continuando a stringere con forza il magifonino in mano, prima di sentire la sua ennesima vibrazione, e di leggere l'effettivo mittente del nuovo messaggio.

    "Oh mio dio! Oh. Mio. Dio!"

    Leggendo determinati articoli su Cora Delaine, Aibileen aveva sempre provato dei sentimenti contrastanti per l'organizzazione di Excalibur, ma non si era mai informata più di quello che era a sua portata di mano... E di magifonino. Nonché di charming computer.
    Aveva trovato, però, spesso ammirevoli i suoi propositi; ed interessanti, in certi argomenti pure più che esatte e illuminanti, certe sue critiche... Ma i suoi metodi. I suoi metodi no. Ogni volta che leggeva la parola "attentato" il suo stomaco si chiudeva in una morsa. Ogni istante che passava a ricordarsi di quanta violenza vi fosse effettivamente nel mondo, nonché ad aver bene a mente quanto lei fosse debole ed impotente, aveva sempre più male a qualcosa, dentro la sua pancia.
    La risposta che ricevette al suo messaggio la convinse, però, a provare ad agire d'impulso, per davvero, in quel frangente, nonostante tutte le consapevolezze riportate qui sopra.
    ...
    Lei voleva cercare di capire. Di sentire. Nel tentativo di agire, di trovare una direzione, delle risposte, un qualcosa... Forse, semplicemente, una sua strada in quel mondo che le pareva così grande? Una sua strada nella quale si sarebbe decisa a lanciarsi, una volta per tutte? Con la pancia, con il cuore ridotto così com'era, la testa, tutto, tutto?
    Se Aidan Hargraves avesse continuato a spostarsi nel mentre, lei non avrebbe esitato a seguirlo praticamente in pilota automatico, mentre scriveva quanto segue:

    "Signora Delaine... Mi scusi se non mi sono presentata prima, mi chiamo Aibileen Beatrix. Vorrei incontrarla per poterle parlare dal vivo... Cercare di capire sul serio. Senza nascondigli. Senza maschere. Lei sarebbe d'accordo?



    ... Che cosa diamine stava facendo?? Non lo sapeva nemmeno lei.

    "Arriva a fare del male... Ma mi sembra una donna buona. Lo è, secondo me. Si potrebbe arrivare, parlandone, ad un'altra soluzione? Ad alternative che possano mettere d'accordo tutti?"

    ... Come avevamo detto, nel post precedente? Ah, sì: verso l'infinito, e oltre!


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
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    SPOILER (click to view)
    Prova a scrivere una risposta (ed una proposta) a Cora Delaine.
     
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    Ametrin
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    ‘Chissà se Il video l’ avrà fatta sorridere? Se lo merita secondo me cosi non si sente sola e poi lo potrà ascoltare quante volte vorrà.’

    In quel preciso momento Il magifonino di Benjamin vibrò facendogli tremare la mano per qualche secondo: era la risposta del messaggio che aveva mandato ad Aibileen, la sua compagna e concasata a cui si era affezionato l’ anno scorso ed si era accorto che Aibileen, la giovane diciassettenne era diventata per lui la persona più importate, nonostante si fossero raramente sentiti durante l’ estate ma si era accorto che provava dei sentimenti per lei, che andavano oltre l’ amicizia. Sorrise ancora una volta questa volta dolcemente prima di poter mandarle una risposta scrivendole così:

    Figurati! Aibi è il minimo che potessi fare. Stai tranquilla non mi metterò di nuovo in pericolo te lo prometto. Certo che farò attenzione a quello che sta accadendo, ma ricordati che stavolta sono più coraggioso e meno pauroso del primo anno e ti aiuterò come hai fatto tu con me te lo prometto. Sono uno che le promesse le mantiene se si tratta di una amica speciale come te.

    Glielo mandò come sempre premendo invio che trovò vicino al messaggio. Non la avrebbe lasciata più sola, ma avrebbe fatto di tutto il possibile come ogni amico farebbe, anche se i suoi sentimenti erano forti e non doveva farli venire fuori non era il momento né il luogo. Notò con lo sguardo celeste che alcuni studenti di Hidestone avevano ricevuto le risposte ai messaggi che avevano mandato prima. Il primo studente a cui Cora aveva scritto fu Erik, il prefetto degli Ametrin, poi a Lucas, il giornalista della e infine ad Aibileen, la ragazza di cui era innamorato. Cercava di rilassarsi tenendo i nervi saldi che in quella situazione non era neanche facile.

    ‘ Meglio tenere calmi i miei nervi sennò non mi aiuta affatto nelle situazioni in cui mi trovo.’


    Sapeva che doveva temere il professor Ensor infatti quando lanciò l’ incanto Sonorus, le sue povere orecchie non avevano retto il suono e gli lasciarono un leggero mal di testa per rassicurarlo poi lo sguardo si posò su anche gli altri professori avevano cominciato ad allentare un po’ la presa. Era ancora una volta un tipo curioso come lo era stato nell’ anno precedente, infatti, Benjamin all’ improvviso vide davanti ai suoi occhi: un bellissimo Galeone e la sua faccia fece un ‘ espressione sorpresa mantenendo la mascella, la bocca e i denti dischiusi.

    “ Wow! E’ davvero magnifico.”

    Disse Il giovane Ametrin, mentre non sapeva nulla su quella nave l’ aveva vista soltanto nei film che spesso vedeva in TV. Mentre i pensieri che frullavano nella testa.

    ‘Non sarà che c’è un nuovo mistero da risolvere? Che cosa avrà da nascondere questa nave ? Meglio andare a controllare... forse scoprirò qualcosa di importate ‘


    il giovane diciassettenne mentre sul suo volto apparve un’ espressione di contentezza, infatti, dopo qualche minuto in trance si riprese per poi avviarsi verso il Galeone che lo attirava a sé. Chissà che cosa avrebbe scoperto una volta arrivato là...

    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Manda la risposta al messaggio ricevuto da parte di Aibileen Beatrix
    Azione 1: Prova ad andare verso il Galeone
     
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    Black Opal
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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    Un Jesse senza Blake non era forse come un cielo senza stelle? Probabile, ma probabilmente al momento, nel caso in cui Jesse fosse stato il cielo, Adamas avrebbe apprezzato un Blake-stella in cielo solo che fosse stato un meteorite.
    Che poi, a dircela tra noi, era anche molto in character! (?)
    'Sono fortunato... e il mio migliore amico... ha pure saputo pestarlo' il fastidio di Adamas era palpabile, nel suo antro, così come lo sforzo che aveva compiuto per lasciare il giovane black opal rannicchiarsi vicino a lui, per riprendersi da quella strana giornata, forse un po' troppo influenzata da Blake.
    Alla domanda del fidanzato, si strinse semplicemente nelle spalle "Non so cosa dire... solo... mi dispiace... gli ho detto... di girarti al largo" che, nel caso di Blake, poteva essere un ottimo modo per ottenere l'effetto contrario, ma in fondo era il pensiero quello che contava, no?
    Sarebbe volentieri rimasto a fare una fase di defusing col fidanzato, ma purtroppo il dovere chiamava, e siccome aveva le corde vocali di Lilith era anche fin troppo molesta.
    Giunto sul posto, il ragazzo trovò un branco di ragazzi confusi, docenti pigramente affaccendati e Denrisiani sul sentiero di guerra. Si gettò tra le braccia di Kenna non appena possibile, ma il suo ruolo era accanto ad Erik, a sostenere i ragazzi e dar loro una guida ed impedire che diventassero tanti piccoli Blake Barnes: uno, decisamente, bastava ed avanzava.
    Non era mai stato uno socievole, uno carismatico, quelli erano Erik e Blake, quindi fu per questo che, per risollevare il morale delle truppe senza rivolgersi al canto della sirena, egli si affidò ad Erik, dimentico del fatto che, essendo amico suo, era cretino quanto lui, forse leggermente di meno.
    "Che? Ehm uh no, quello che si è preso il pugno è Adamas, ma grazie per averlo chiesto" rispose Jesse, raccontandoci come i due parabatai potessero avere discussioni completamente slegate dalla realtà e a tratti pure surreali "Sì, insomma... stavo pensando... che se cantiamo... abbiamo meno paura, no?" aggiunse poi, non intendendo in quel plurale davvero sé stesso, bensì solo i primini, che al momento apparivano alquanto confusi.
    Il ragazzo affondò le mani nelle tasche avvampando nel mentre l'altro si dava alle canzoni Disney, avendo infine una folgorazione sulla via di Damasco: operazione portiamo il buonumore "Sì, ECCO, UNA COSA DEL GENERE!" esclamò lui, al settimo cielo, abbracciando poi, quando avesse finito, il suo amico "Sei il migliore: sapevo di poter contare su di te!" gli disse, guardandolo con occhi colmi di affetto, stima e gratitudine.
    Fu così che avvicinò in progressione alcuni ragazzi, facendo esattamente quello che aveva fatto fino ad un secondo prima, ma con uno spirito diverso "Ehi, avete visto che inizio di anno col botto? Un attentato e i nostri prof che ci fanno vedere quanto sono fighi nelle loro materie! Avete mai visto una barriera come questa? E avete sentito Ensor quanto ci ha messo ad analizzare la situazione? E la prof di astro: lei è pure americana, sa un sacco di cose!" propose sulla stessa falsariga a Thomas, Amalea (che ringraziò ancora per il seme) e brooks ed Edith, zompettando allegro qui e là fino ad Adamas.
    "E tu, bello straniero, mi dai una mano a tirar su di morale i ragazzi?" chiese infine, notando in disparte il giovane capitano di cui era invaghito, afferrandogli le mani e carezzandogliele dolcemente.
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    Markab Castlewine
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    A Skyler serviva un osso, del buon sesso, un cicchetto, un lavoro o i soldi? In vero, Markab era propenso a credere che il biondo avesse tutto quello che gli doveva servire (ovvero lui), ma il ragazzo si mostrò più pudico del solito, facendolo comunque ridere disperatamente "MORGANA E' VEEEEEEERO, ME L'ERO DIMENTICATOOOO! Cazzo, e pensare che pensavo fossi un coglione, e invece c'avevi capito tutto, porco il tuo!" gli disse con tre sonore pacche sulle spalle, che sancivano come fosse quell'evento straordinario in cui il Castlewine dava ragione al Mave, regalandogli poi un ghigno quando egli parlò di Katie e di come si erano consolati dalle pene d'amore del ragazzo "Lo sai che io la sbatto sempre in faccia. La verità" aggiunse poi, intendendo ben altro, come poteva ben intuire anche Howard.
    Markab quando l'altro si mostrò interessato ebbe occhi solo per lui, ascoltandolo con un sorriso volitivo e mettendo ben in risalto i muscoli "Uff, neanche una limonata piena e sei già a posto?" gli propose lui con uno sguardo che tradiva come non stesse prettamente parlando della bibita sedicentemente non-alcoolica "Dovresti imparare a goderti di più la vita... e i momenti con le persone" gli propose mettendogli una mano sulla spalla "Vieni al canto della sirena venerdì e ti faccio vedere io con che limonata devi essere soddisfatto." gli sussurrò mefistofelico, lasciandoselo alle spalle e avvicinando Olive e Lucas "Senti lucas, ma tra uno shot e l'altro... con la macchina e con i bicchieri, stai dando le giuste attenzioni a 'sto schianto vero? Le hai tipo promesso una cena vero?" disse lui, dal nulla, avvicinando poi di più la ragazza "Ti sta trattando bene vero? Mi raccomando, se non fa il galante, tu tienilo a stecchetto" e a quel punto si ritirò, curioso della loro reazione, giusto per capire se e cosa bollisse in pentola.
    Perdendo rapidamente interesse quando tutto il casino di Cora emerse e lui divenne il ragazzo immagine della catastrofe.
    'Porca Morgana, si stanno gonfiando più del piccolo grande Markab davanti ad una sesta!' realizzò lui vedendo i visualizzatori incrementarsi a vista d'occhio, cosa che rese ancora più brillante il suo sguardo e il suo modo di fare "Come potete vedere, tutto è sotto controllo: i Dernisiani sono quasi tutti o predoni o druidi e come vedete sono già sul sentiero di guerra, inoltre... sì, il docente di rune, il prof Olwen, ha creato una barriera per i più giovane e come sentite sono sul posto anche gli altri: quello che sentite in sottofondo, per esempio, è il docente di difesa, direi" concluse lui, balzando giù dal bancone e lasciando alle ragazze, per il momento, il compito di badere al bar.
    'O la va, o mi spacca!' pensò lui, saltando in mezzo alla gente fino ad avvicinarsi al capovillaggio "CAPOVILLAGGIO SIGURD!" si fece largo lui a pieni polmoni "Markab Castlewine, lavoro al canto, ma ora reporter: Cora Delaine ha fatto la sua mossa e voi come sempre state dimostrando che sapete difendervi benissimo da soli da tutto e tutti. Qui ho migliaia di Inglesi che guardano come state gestendo la situazione, c'è qualcosa che vuole dir loro?" chiese lui, cercando di avvicinare ed inquadrare il capovillaggio, cercando di includersi nell'inquadratura per quanto possibile.
    'Se mi mema... lo voglio su schermo... voglio che lo vedano tutti, così poi ci faccio sopra i big money uguale!' si disse lui, sempre amante del rischio.
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    Markab continua la diretta e cerca di avvicinare sigurd
     
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    Denrise
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    Denrise
    Marina Stonebrug
    "Eventually, everything connects."

    Lo sguardo severo del capovillaggio la trafisse da parte a parte, una lama di metallo freddo come il ghiaccio. Eppure non mostrò dolore o esitazione. Solida nei suoi ideali come il marmo nel ventre dei Picchi di Odino, la strega mantenne la testa alta e lo sguardo fisso a quello di Sigurd.
    «Sono una Denrisiana che vuole proteggere la sua terra».
    Il che era una dolce verità che nascondeva l'amaro del come si sarebbe rivelata disposta farlo.
    Il primo dei modi che l'altro offrì si rivelò tra i più interessanti. Radunare gli inglesi come pecore al pascolo le avrebbe permesso di mostrarsi al resto del villaggio come un Pastore. La presenza del marito di Sigurd, poi, le avrebbe dato modo di scoprire di più su quell'uomo che, da quanto ne sapeva, aveva molto da raccontare, ma anche di vestirsi di un velo di "autorità", in quanto figura di spicco nel villaggio.
    «Come desidera».
    Un sorriso affilato come una lama le curvò le labbra, ora immerse nell'ombra proiettata dal capo piegato in un semi inchino a mo' di congedo.
    Ci sarebbe stato tempo per mostrare come il mare sapesse essere sia tempesta che superficie da solcare, ma non in quel giorno.
    Distaccarsi da Sigurd fu un processo naturale visto che l'uomo parve avvicinarsi a quel molestatore che le aveva dato il numero. L'arroganza del magitecnico cozzava con la rigidità della situazione ma l'unico dispiacere di Marina sarebbe stato privarsi di un possibile carpentiere un domani per una testa mozzata oggi.
    Se avesse trovato Kuhaku avrebbe abbozzato un inchino anche nei suoi confronti prima di riprendere a parlare, questa volta con una voce più dura, non tanto per la severità ma quanto per una maggiore chiarezza d'intenti.
    «Kuhaku, suo marito mi ha mandato a cercarla. Dobbiamo radunare gli stranieri in modo che lui possa interrogarli».
    Continuò lei attendendo la risposta dell'altro.
    «Sento odore di battaglia all'Orizzonte, cosa pensa che accadrà?».
    Non conosceva l'altro, ma poteva provare a intuire quali fossero gli argomenti che più lo interessassero. E se amava Sigurd, certamente non poteva essere indifferente a qualsiasi forma di combattimento.


    code ©#fishbone



    Cerca di entrare nelle grazie del marito di Sigurd Lo Snaso Sibillino
    Carisma 28, Mezza-Veela
     
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    Gli Snasi
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    Lo SnasoMarina era una denrisiana che voleva proteggere la sua terra, e Sigurd non aveva ragioni di dubitarne, specialmente in quel contesto "Allora va'" il suo sguardo severo tradiva come la sua buona volontà non permettesse di pregiudicare le gerarchie, specialmente davanti a lui, ma rendeva anche chiaro che la buona volontà era sempre premiata, del resto essere mandatin in missione con Kuhaku Kwaku era un grande onore, essendo lui un mago celebre nel villaggio, a Londra così come in tutta l'Africa.
    "Sigurd?" si accigliò lui, ascoltando la ragazza e finendo con l'annuire "Va bene, andiamo allora" affermò, indicando alcuni uomini e facendo loro cenno di seguirlo per iniziare a setacciare i vicoli.
    "Penso che la Delaine questa volta abbia superato il limite: aveva già fatto girare i coglioni cercando di fotterci la Dragone, ma ora è venuta a casa nostra. Sigurd vorrà lavare questo affronto nel sangue... e a differenza del Ministero, noi non distinguiamo pacifisti da guerriglieri... sono anarcichi del cazzo e nemici del villaggio, e basta." sentenziò alla ragazza quando rimasero da soli: Sigurd l'aveva affidata a lei, e lui era un marito devoto, del resto. Si trovavano in uno dei principali che collegava la piazza del mercato alla piazza nuova e, lungo la strada si imbatterono in almeno tre gruppi di inglesi ubriachi.
    "Ehi, voi: il Capovillaggio vi vuole tutti da lui, c'è stato un problema e dovete essere messi al sicuro" disse lui, approcciando da solo sei uomini, lasciando per il momento in pace una coppia di ragazzi ubriachi, vicini al muro di destra, uno dei quali stava vomitando e altri tre, i quali stavano passeggiando tranquillamente venendo verso la piazza del mercato e che, alla vista di Kwaku, iniziarono a indietreggiare imprecando contro la violenza delle guardie. Uno, aveva un occhio nero.

    Lasciato senza marino, il capovillaggio (mai così tanto SIG-urd) avrebbe potuto dedicarsi al suo altro grande amore: Morrigan.
    Il magitecnico era sempre stato un denrisiano atipico (che per uno come Sigurd significava essere nato male) e quel giorno appariva più atipico del solito, eppure non aveva tempo per lui e i suoi isterismi "Perché, tu stai a Denrise più di mezza giornata?" chiese lui, aggrottando la fronte lievemente confuso dal suo discorso, ma non volendosici comunque soffermare poi molto sopra: alla fine, non gli importava poi molto "Comunque, Morrigan, ti sfugge una cosa: la Delaine è pazza. E i pazzi non fanno cose logiche." chiarì lui "Quindi occhi aperti... e già che ci sei, smettila di urlare e guardati intorno... è pieno di gente che vende pezzi di mostri per le tue diavolerie" sbraitò infine, indicando in effetti alcune bancarelle, senza esitazione, del resto erano già state notate del marito tempo addietro e persino lui lo aveva sentito.
    Il docente poteva darsi allo shopping e allo sparlar selvaggio col Barnes, ma prima forse il docente doveva dare il suo contributo come docente. Lo avrebbe fatto evocando un carbuncle, peccato però che la magia, pur ben realizzata, non fosse stata sufficientemente precisa per evocare una creatura magica di classe xx, evocando un normale canide di media dimensione, un bracco color nocciola, che rapidamente andò comunque vicino a Mia Freeman per la sua protezione.
    Poco dopo, lui e Blake, nella piazza nuova, potevano osservare il trambusto generato anche dai Druidi, i quali stavano continuando ad analizzare la barriera e proporre modifiche "Morrigan!" urlò un uomo che il magitecnico avrebbe riconosciuto essere il neo-anziano Magnus "Tu ne sai più di noi di queste diavolerie: che tipo di energia sfruttano per comunicare i magifonini?" domandò lui, avanzando verso i due, osservando per un istante anche il ragazzo.

    Al porto, intanto, l'invocazione voluta da jonathan era riuscita come desiderava, ma lo spirito non pareva provare alcun senso di devozione o gratitudine verso il denrisiano, né si sentiva in debito, tant'è che davanti a loro si udì il classico scoppio della smaterializzazione, mentre compariva quello che sembrava un ministeriale.
    "Capitano Runespoor, ministero della magia inglese: abbiamo saputo che Cora Delaine è tornata a rovinare il primo giorno di scuola dell'accademia" affermò lui, osservando lo spirito e poi i maghi presenti. Rimase in silenzio alcuni istanti, nel mentre il suo sguardo di ghiaccio non si scomponeva minimamente "Anche se non direbbe ve ne freghi poi molto." propose lui, nel mentre Benjamin caracollava oltre lo schieramento di predoni, avvicinandosi alla Dragone degli Abissi.
    "Ehi, ragazzino, dove vai?" ruggì la polena, a forma di drago, animandosi "Qua quelli si ammazzano: tornatene al villaggio o entra dentro la nave!" lo ammonì lui, nel mentre il capitano volgeva la testa alla nave, salvo poi tornare a guardare avanti a sé.
    "La Delaine è una ricercata a livello mondiale, ed è un tipo pericoloso: non sono qui per litigare, so perfettamente che la nostra giurisdizione de facto finisce qui, ma sono qui perché il Ministero vuole darvi supporto" disse lui, sicuramente carismatico e deciso nei modi, ma inconsapevole del fatto che Jonathan metà delle parole che aveva detto manco sapeva che esistessero!

    Intanto, Aibileen riceveva un messaggio dalla donna che stava cercando di contattare, il quale però non si discostava poi molto dal silenzio riservato per esempio a Jessica.
    Cara Aibileen,
    sarei felice di discutere con te anche per tutta la vita delle motivazioni mie e di Excalibur, di come dalla morte di mia sorella Coleen sia diventata un'attivista politica prima e poi una ricercata, ma di persona sarebbe rischioso, per me, ma soprattutto per te.
    Mi sembra di comprendere che tu sia interessata alla nostra lotta per i diritti delle minoranze, specialmente dei licantropi, quindi perché non chiedi a loro cosa stiamo facendo per la causa? Abbiamo contatti con molti alpha, e molti di loro hanno recapiti online facilmente accessibili.
    Cordialmente,
    Cora

    Il messaggio come al solito aveva il dono della sintesi ed era chiarificatore (seh...), ma Aibileen, provando a vagare sui social, si sarebbe ben presto imbattuta in un nome: Layla Wordworth, alfa del branco della luna azzurra, una delle figure più influenti tra i movimenti Lycan. E il suo numero era scritto in chiaro, facilmente consultabile.


    Preciso una cosa.
    Per supportare un po' gli studenti, per calcolare i modulatori sto dividendo i loro pp/3. Gli adulti, like always, sono /4.
    Julian Miller , Dermot G. Barker u_u voi siete senza modulatori perché siete Ubriachi. MWAHAHAHA

    morrigan; dd20: 6+12+4=22 fallimento parizale
     
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    NICHOLAS MC CALLISTER | 06/02
    16 | I ANNO | Dioptase


    Nick non è che aveva chiarissima la situazione. Gli sembrava assurdo che per una donna che non era nemmeno li si creasse tutto quel panico. Annuì comunque a Erik, comprendendo la situazione quando questi gli spiegò che Cora Delaine aveva già provato a rovinargli una cerimonia d’apertura. Alzò le spalle e continuò a camminare, pensando che era meglio non mettersi in mezzo. Sorrise apertamente alle parole di Clive, trovando stranamente divertente l’intonazione con cui diceva “matricoline”, per poi concentrarsi sulle parole che il ragazzo più grande gli rivolgeva, rendendosi conto della paura velata dietro i suoi occhi.
    -Wow amico, respira! Contiamo su di te per andare avanti, vedrai che andrà bene…
    Sentì il respiro di Clive sfiorargli il collo, e rabbrividì senza volerlo. Annuì velocemente, facendo scontrare il naso dell’amico con in suo orecchio, e si girò verso Erik un po’ rosso, sperando che questo non se ne accorgesse. Sgranò gli occhi alla proposta di Jesse, considerato che insomma, cantare in una situazione simile poteva essere un po’ mmh…strano, e rise di gusto quando Erik suggerì il colpo in testa.
    Sorrise quando questo cominciò effettivamente a cantare, girandosi verso Clive e dandogli di gomito e facendogli cenno tipo a dire “hai visto si?”
    Non fece in tempo a pensarlo che però Erik tirò fuori una delle sue idee malsane.
    -Cosa? Cioè ok, certo si può fare, ma come?
    Si girò verso Jesse, che aveva ringraziato Erik e si era allontanato a cercare di tranquillizzare la gente a modo suo. Lui non aveva idea di come muoversi, sinceramente, e così decise di rimanere fermo, e considerare ancora un po’ la situazione.

    Parlato - Narrato - "Pensato"- Ascoltato
    | Demons run, when a good man goes to war | code by ms. atelophobia



    Jesse Lighthouse, Erik Foster, Clive Greenwell
     
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    Isaac_01
    Isaac Callahan
    Dioptase | 16 anni


    Non gli rimase che stringersi un poco nelle spalle al commento quasi sprezzante di Jason: 'Che palle, odio essere etichettato come uno stupido e inutile ragazzino', pensò infastidito espirando sonoramente. Non gli restò altro da fare se non radunarsi assieme agli altri del primo anno e, poco dopo, furono raggiunti da Lancelot. Isaac piegò il capo avvicinandolo alla spalla sinistra e sul volto si dipinse un'espressione incuriosita dai gesti e dalle movenze dell'insegnante di Rune Antiche. Seguì le dinamiche dell'incantesimo scelto dall'adulto: nonostante la situazione assai poco chiara, sembrava affascinato da quello che l'altro era in grado di compiere.
    “Va bene, professore”, si limitò a commentare così le istruzioni che ricevette e alle parole fece seguire le azioni, varcando il perimetro di rune.
    “E dire che ho anche cercato di far capire che, per quel che posso, ci sono pure io.”, borbottò tra sé e sé con aria scontenta e insoddisfatta: effettivamente, Isaac si sentiva come il due di picche mentre si gioca a nascondino. Perfettamente e totalmente inutile. E fu per questo motivo che, alla fine, non fece assolutamente nulla, se non starsene in disparte a guardarsi attorno. Scandagliò con lo sguardo quelli che lo circondavano: chi evocava magie, chi imponeva protezioni, chi parlava, chi utilizzava il proprio magifonino.
    Isaac si sentiva come un pesce fuor d'acqua. Come l'invitato ad una festa nella quale non si conosce nessuno e nella quale, quindi, si fa solo tanta bella tappezzeria: non si sentiva coinvolto nella situazione, si sentiva un estraneo a tutto e a tutti. Aveva cercato di integrarsi in qualche maniera, aveva cercato di farsi avanti ed era stato ricacciato nell'angolo come un bamboccio qualsiasi. Frustrante. Il sedicenne espresse la propria frustrazione sbuffando sonoramente. Non capiva quello che stava succedendo, le sue domande erano state senza risposta: “Vien voglia di prendere e finire gli studi ad Hogwarts, altro che Hidenstone e Denrise.” – certo, se un Denrisiano lo avesse sentito, sarebbe stato ben felice di farlo imbarcare sulla prima Drakkar disponibile e rispedirlo indietro da dove era venuto. E forse Isaac sarebbe pure stato felice dell'opportunità: lui qui non si sentiva nemmeno ospite. Si sentiva nulla totale.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' | Isaac Callahan || Stat.
    RevelioGDR]




    Isaac entra nel perimetro di rune. Stop.
     
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