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.ISOND PENDRAGONSei tu che mi fai stare bene quando io sto malePARLATO - PENSATO - NARRATO
Era abituata a vivere da sola, ma ora finalmente aveva una nuova casa che avrebbe condiviso con Wyatt, mentre la sua mente rifletteva.
‘ Sarò in grado di farcela pur conoscendola poco questa casa ?’
Pensò Isond mentre capì che quella abitazione sarebbe stata quella dove avrebbe visto crescere la sua futura famiglia. In quel momento fece una risata positiva alle parole che lui le disse ed riuscì a farla ridere nonostate era agitata come la prima volta che lo aveva conosciuto. Rise a sua volta.
“Grazie davvero. Già hai perfettamente ragione sono contenta di essere una persona curiosa.”
Esclamò l’ infermiera che rimase sorpresa quando le fece l’occhiolino facendola arrossire sulle gote che le ritrovò infiammate e difficilmente la fece tornare normale. Dopo dovette fare un bel respiro che la calmò, anche se aveva il cuore a mille e non riusciva a parlare ma alla fine ci provò.
“Non so se sarò in grado di capirlo ma forse se avrò te al mio fianco riuscirò a superarla anche questa sfida che abbiamo entrambi in questa casa nuova che bisogna saper costruire con le nostre forze. “
Disse la medimaga mentre parlava con lui e sentì le sue braccia avvolgerla in un dolce abbraccio facendola stare a casa.
“ Sì, anche per me è così l’ unica cosa che posso fare è pensarti così non divento triste quando faccio le missioni che ho durante il lavoro. “
Esclamò l’ infermiera mentre ascoltava le parole successive che riguardavano il fatto che lo avrebbe andata a trovare.
“ Bè sai che io mantengo le promesse ed è difficile che le infanga poi. Sono una persona seria io. Sì concordo con te che senza un bicchiere di vino e la buona compagnia non puoi chiedere di meglio .”
Disse l’ infermiera mentre lo vide mettersi appiccato a lei mettendole la mano sul fianco libera. Rise contenta come fosse una bimba giovane e poi rispose sorridendo.
“Si i pazienti più sono giovani spesso possono dare un sacco di soddisfazioni quando trovi per loro cure e rimedi per qualsiasi malattia. “
Dopo aver parlato lo vide fare una pausa e poi disse:
“ A noi e a questa avventura e alla nuova casa.”
Mentre sbatteva il suo calice contro quello di Wyatt mentre lo ascoltava sorridendo se lo sarebbe immaginato che le aveva chiesto una cosa del genere.
“ Ah Sì? Si hai perfettamente ragione non posso certo dirti di no, però bisognerà prima mangiare e poi a letto non credi ? “
Aveva capito che cosa aveva intenzione di fare e lo avrebbe seguito anche se il cibo e il vino erano lì per essere mangiati prima che sarebbe arrivato il momento di provare quel letto assai nuovo per entrambi...Scheda - Statistiche - Outfit
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Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 9/11/2022, 06:28 -
.ISOND PENDRAGONSei tu che mi fai stare bene quando io sto malePARLATO - PENSATO - NARRATOIsond dopo la vacanza aveva ripreso a lavorare finché non arrivò a fine turno la sera verso le ore 8.00 e non vedeva l’ ora di poter starsene in pace nella nuova casa anche se all’ inizio doveva penderci confidenza. Così appena uscì dal lavoro si avviò verso la nuova abitazione. Una volta raggiunta la destinazione aprì la porta della sua nuova casa con la mano ed entrò. Non vedendo Wyatt lo cominciò a cercare chiamandolo.
“Amore sono tornata. Dove sei? .”
Domandò la ragazza mentre lo cercava guardandosi attorno aspettando una risposta da parte di Wyatt, il suo futuro marito. Non sapendo dove lui fosse Isond cominciò a esplorare con i suoi occhi finché non attraversò il salotto e si ritrovò davanti a una stanza varcando la soglia rimanendo sorpresa da quello che avrebbe trovato facendole lacrimare gli occhi.
“Ma dove hai trovato tutto questo... non pensavo che tu mi hai fatto questa bellissima sorpresa. Lo so che non me lo aspettavo da te non in questo periodo che ho lavorato un sacco. Ora ho un posto dove tornare dopo una lunga giornata.”
Disse Isond ancora con le lacrime agli occhi attraversando la stanza fino ad arrivare a Wyatt, per abbracciarlo forte senza però fargli male. Finalmente Isond sapeva che era arrivato il momento di ambientarsi nella sua futura casa visto che non ci avrebbe vissuto da sola, ma con Wyatt... che sarebbe diventato suo futuro marito e padre dei suoi figli. L’ infermiera aveva le lacrime agli occhi ancora per il regalo che le aveva fatto anche se le sorprese non erano finite. Non sapeva che cosa le aspettava... in quell’ istante... di certo qualcosa di speciale sarebbe successo ma sicuramente avrebbe avuto le lacrime agli occhi una volta ricevuto quella notizia... inaspettata ... che le sarebbe cambiata la vita...Scheda - Statistiche - Outfit
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.CRETINOStupido, imbecille.Adrien era un buon osservatore, per quanto non sembrasse: aveva imparato sin da bambino a capire gli sguardi o le gesta delle persone, a leggerle anche se fossero state involontarie e soprattutto queste. Ebbene, Wyatt Wolf si era appena lasciato sfuggire un cipiglio di dissenso nel vederlo, probabilmente, stravaccato in quella maniera sulla panca del Ministero. E aveva ragione: era un ambiente formale e avrebbe dovuto mantenere un certo comportamento. Così facendo, si stava solo creando una cattiva reputazione. Ma alla crisi adolescenziale, Adrien non voleva affatto rispondere e continuava a comportarsi in maniera immatura, sfidando quelle regole che, alla fine, valevano per tutti e non solo per lui. Aveva imparato, però, a prenderle un po' troppo sul personale.
- Oh, niente di che… mi sto soltanto annoiando a morte… non so da quanto tempo sono qui, sinceramente, e mi sto rompendo abbastanza il cazzo! -
Anche il linguaggio scurrile avrebbe dovuto evitare, ma il Black Opal era famoso per le sue frasi colorite. D’un tratto, si alzò dalla panca e raccolse un pacchetto di sigarette dalla tasca.
- Io vado fuori. Non ce la faccio più a star chiuso qui dentro! -
Non avrebbe chiesto nulla a Wyatt, ma era sicuro che l’avrebbe seguito all’esterno. Si fece strada tra la gente, incurante se l’uomo gli stesse dietro o meno. Una volta fuori, avrebbe preso una sigaretta e se la sarebbe portata alla bocca. Poi, avrebbe teso il pacchetto all’auror.
- Fuma? – gli avrebbe domandato.
- Sono sigarette, eh! – esclamò, con un ghigno sul volto.
Se avesse accettato o meno, avrebbe proseguito accendendo la sua e prendendone un tiro.
- Spero che sia come dice… la prossima volta, gli farò mandare un messaggio non appena si libera… così sfrutto il mio tempo per altro – affermò, rispondendo alle domande che l’uomo gli aveva posto in precedenza e a cui non aveva risposto.
- Si, mi piace il suo lavoro e, nonostante io sia ancora al primo anno di Hidestone, sto pensando di chiedergli al terzo il tirocinio. Mi piace l’ambito del Ministero -18 ANNI BLACK OPAL SCHEDA PG STATISTICHE ADRIEN BEAUVAISI cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere. -
.CRETINOStupido, imbecille.Perché era finito al ministero? Beh, per nulla di importante. Stava solo aspettando di ricevere l’okay per salire le scale o prendere l’ascensore per raggiungere Vath nel suo studio. Ogni tanto prendevano vita cambi di ruotine saltuari e ad Adrien andavano più che bene, anche se per l’ufficio del signor Remar provava dei sentimenti contrastanti: da un lato, la sedia per i clienti, la scrivania e le scartoffie gli ricordavano quel giorno in cui aveva dato di matto, quasi friggendosi gli interi suoi piani di vita accademica, dall’altro lato, invece, non poteva non pensare alla gentilezza di quell’uomo che, nonostante tutto, l’aveva riaccolto. Non che, a volte, non gli desse fastidio essere rimproverato, però doveva riconoscere che quelli erano tutti meritati. Il ministeriale si stava comportando più lui con fare paterno che suo padre biologico. Sogghignò amareggiato mentre pensava a quest’ultimo. Che rottura di coglioni che era: gli aveva già detto che, non appena fosse tornato a New York per l’estate, avrebbe dovuto assisterlo nell’azienda di famiglia, per imparare il mestiere. Adrien ci aveva già lavorato per un anno, ma, sinceramente, era stanco di sottostare ai suoi ordini e ai suoi desideri. Lui non voleva fare il costruttore di bacchette nella vita. Aveva altri piani per sé stesso: il piano A era sicuramente lavorare nel Ministero Inglese; se, poi, questo non fosse andato in porto, avrebbe seguito la via della divinazione. E quel cretino di Andrew Barber poteva essere utile… difficile da ammetterlo, ma era così. Non stava migliorando a livello di empatia, però aveva preso sul serio il suggerimento a provarci, per lo meno.
Era seduto su una panca, annoiandosi a morte. Tutto sarebbe stata una distrazione gradita. A dispetto delle sue buone maniere, era stravaccato, incurante degli sguardi della gente. Una voce lo distolse dai suoi pensieri, verso la cui fonte voltò il capo. Sogghignò con il suo solito fare spavaldo.
- Auror Wolf… che sorpresa… - gli disse, credendo poco nelle sue stesse parole.
- Come una mosca su una montagna di merda, grazie –
Rispose così alla domanda del giovane, abbastanza irritato di suo.
- Niente di che, aspetto che il signor Remar mi dia l’ok per andare nel suo ufficio -18 ANNI BLACK OPAL SCHEDA PG STATISTICHE ADRIEN BEAUVAISI cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere. -
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.E se vuoi Alton o Wyatt per i pg adulti, scegli pure chi e dove nel caso...
Vada per James ed Aibileen! E per gli adulti... Ti propongo di far incontrare Wyatt ed Eowyn, se ti va! Quale delle due role preferiresti aprire? -
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Numero di partecipanti: Venghino signori, venghino!
Sezione in cui aprire: Possiamo vedere e decidere insieme, ma anche... Improvvisare!
Info aggiuntive: Ho voglia di ruolare un po' con tutti i miei personaggi, quindi, lascio a voi la scelta! Les voici, con tanto di link alla rispettiva Scheda PG annesso, nel caso possa interessare qualcuno!
-La scorbutica ed asociale magizoologa di Denrise Eowyn Cornélia Heitor
-La discreta reporter e carpentiera di Denrise Ni Hafulfa Lei
-La frrrrrizzante e poco, poco vanitosa libraia del Ghirigoro Chloé Tournesol
-La timida (in una fase attualmente un pizzico sregolata) studentessa Ametrin Aibileen Beatrix -
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Aveva fatto centro, Wyatt avrebbe invitato alle nozze Killian solo per via del fatto che fossero colleghi e Vath, di quello, fu felice. Non aveva avuto ancora modo di vedere la ragazza dalla giornata trascorsa allo studio 1 e nonostante tutte le premure che aveva avuto nei suoi riguardi ogni volta che proponeva un'uscita tra loro la ragazza svicolava la domanda senza più farsi sentire per alcuni giorni. Sembrava che Killian apprezzasse i dolci che le lasciava, croissant, paste, sia secche che fresche, a fare da accompagnamento al thè, perfino alcuni Scoones appena sfornati con tanto di confettura. Eppure, il maggior successo era stato quando le aveva fatto trovare un orsetto di peluche ricolmo di boule di cioccolato di ogni tipo. Piccoli gesti che venivano fatti ogni tanto solo per ricordarle che lui esisteva e che avrebbe avuto piacere di poter trascorrere il suo tempo con lei. La giovane non sembrava disdegnare le sue attenzioni né dava modo a Vath di potersi avvicinare ulteriormente a lei. «Non saprei, ultimamente il mio tempo è sempre meno, se riuscirò a passare lo farò molto volentieri.» Quando Wyatt gli disse che nel suo drink c'era qualcosa che non andava si sporse verso di lui e, abbassando la propria voce, gli disse. «Ti rivelerò un segreto: non sei costretto a finirlo se non ti piace.» Vath si alzò e, prendendo con sé le proprie cose, attese che Wyatt gli dette seguito. Con molta calma il Ministeriale avrebbe percorso il breve spazio che li separava dall'uscita e, svoltato in un vicolo in cui regnava la desolazione più totale, posò la mano sulla spalla di Wyatt e si Smaterializzò. Erano le 14:15 quando, i due Ministeriali, sarebbero comparsi all'interno della sartoria e, rivolto uno sguardo a Wyatt, gli spiegò. «Maghinó.» Il commesso, in effetti, non fu sorpreso della comparsa del Ministeriale. -
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Il Ministeriale avrebbe guardato Wyatt, la sua perspicacia era apprezzata e a Vath non gli dispiacque che l'amico capì a chi stesse facendo riferimento con quella richiesta di più uno al matrimonio. «In effetti sì, come saprai ho partecipato al programma televisivo di Blind Valentine condotto da Rihanna, sono stato in coppia con Killian e, dopo quella giornata, sono stato in contatto con lei e mi faceva piacere invitarla, comunque immagino che sia invitata ugualmente, dopotutto è una tua collega!» Sorrise, schiarendosi la voce. «Tra l'altro, saresti così gentile di dire a Perkins e a Grant di smetterla di diffondere malignità sul conto di Killian? Di certo non vorranno che io li smentisca con tanto di fonti alla mano di fronte a tutto il Ministero, sarebbe sconveniente per loro la cui competenza sta nel dimostrarsi affidabili e professionali. Inoltre, ci terrei a ricordare loro che diffondere voci errate, riguardo un dipendente, non sono tollerate dal Ministero Britannico.» Disse, con tutta calma all'amico. «Anzi, sai cosa Wyatt?» Esordì, con quella domanda retorica. «Lascia stare, domattina passo direttamente io al Quartier Generale degli Auror.» Poi, alla domanda dell'amico sulla sartoria, si ritrovò ad annuire. «Si, è da diversi anni che mi servo quasi esclusivamente da loro per quanto riguarda i completi.» Il Ministeriale ridacchiò, portandosi la mano sinistra chiusa a pugno di fronte alla bocca. Gli era come sembrato di capire che Wyatt aveva intuito la ragione del perché non aveva ordinato nulla, definendo il suo ordine uno pseudo caffè. «No, affatto, non ho intenzione di mettere fretta a nessuno, se vuoi puoi goderti tranquillamente quel…lo anche per mezz'ora.» Non aveva trovato una definizione per quel drink ripiegando su un generico “Quello” per non insultare il posto in cui si trovavano in quel momento. Tuttavia, l'occhio di Vath cadde sull'orologio appeso sopra al bancone e, per i suoi gusti, erano in tremendo ritardo.
Edited by Vath Remar - 18/4/2022, 15:31 -
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Il Ministeriale avrebbe preso posto al tavolo e, non appena lo fece, una delle cameriere si avvicinò al tavolo per poter prendere l'ordine. Era la stessa ragazza che cinque minuti prima era passata da Wyatt e, tenendo d'occhio il tavolo in attesa dell'altro commensale, si era attivata non appena Vath si sedette. «Salve. Io non prendo nulla, la ringrazio.» Disse. Era talmente abituato ai caffè italiani che, nonostante fosse inglese, quasi era schifato da come, un'eccellenza italiana, venisse spacciata per quella brodaglia allungata che non era un vero caffè. Amava l'espresso, non c'era niente da fare.
Catene come Starbucks, dove facevano certi scempi chiamandoli caffè, sarebbero potute fallire se fosse dipeso solo da lui. Sorrise mentre, una scena ormai iconica del film Quo Vado, gli venne in mente. «Permettimi di offrirti il caffè.» Disse all'amico una volta che la donna si fu allontanata. La sartoria dove voleva portarlo era di un livello alto, la cui competenza era data dai numerosi decenni di attività svolta nel settore della moda. «Ho, in effetti, già provveduto a tal riguardo. Abbiamo appuntamento tra…» Dette un rapido sguardo all'orologio e proseguì. «…dieci minuti nella sartoria dove regolarmente ordino qualcosa, hai presente l'abito che indossavo durante la festa di Natale dai Barnes? L'hanno realizzato nel posto dove andremo tra poco.» La bevanda di Wyatt non ci mise molto ad arrivare e, se fosse stato in un normale caffè all'italiana, avrebbe preso un paio di bustine di dolcificante per addolcire il proprio caffè mischiandolo con il cucchiaino per far sciogliere l'edulcorante. «Grazie, ecco a lei.» Avrebbe saldato il conto con una banconota da cinque sterline e, sorridendo alla ragazza, avrebbe aggiunto. «Tenga pure il resto.» Una volta che la cameriera si fu allontanata ritornò con lo sguardo su Wyatt. «Nel mio invito come testimone di nozze è per caso compreso il più uno?» Gli chiese. -
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Quel giorno Vath aveva alcuni documenti da esaminare, burocrazia che alcuni suoi colleghi non riuscivano a gestire e così lo faceva lui. Tra una pratica e l'altra il trillo di un messaggio, da parte di Wyatt, arrivò sul suo Magifonino in prima mattinata. L'Auror gli aveva scritto per invitarlo ad un caffè da Starbucks insieme per poi decidere dove acquistare gli abiti per il matrimonio. Avevano appuntamento per le due e, per l'occasione, Vath aveva informato Lizzie di non prendere altri appuntamenti per la giornata. Con l'intero pomeriggio libero Vath aveva contattato il suo sarto di fiducia e aveva preso appuntamento per le due e un quarto. Ancora aveva in mente lo scambio di battute della telefonata, Herbert Stone aveva risposto al primo squillo e Vath poté capire che l'uomo aveva salvato il proprio numero da come lo salutò. «Herbert buongiorno, non c'è male, la ringrazio! Lei?» Aveva aspettato di ascoltare la risposta per poi chiedere rispettosamente. «La sciatica di suo padre va meglio?» Vath avrebbe poi deviato l'argomento sulla reale necessità di quel momento. «Mi fa piacere. Guardi, avrei bisogno di passare il prima possibile, oggi pomeriggio si potrebbe? Dovrei commissionarle un paio d'abiti.» Aveva annuito e avviando la chiamata verso la sua conclusione salutò il sarto. «A più tardi Herbert, buona giornata.» E così si era diretto allo Starbucks che aveva scelto Wyatt, controllando regolarmente il proprio orologio da polso, non vedendo l'ora di poter indossare il proprio Pound. Le prime versioni dell'orologio che avrebbero prodotto dalla fabbrica che stavano avviando a Silvertown sarebbero stati riservati a lui, Wyatt e Krasus. Entrò nel locale e, individuato Wyatt, si sarebbe avvicinato a lui, prima di sedersi avrebbe sorriso all'amico e lo avrebbe salutato. «Buongiorno Wyatt, pronto per il salasso?» Avrebbe commentato con una nota di divertimento nella voce. -
.RevelioGDR
Gazzetta del Profeta
Arrestato il Pastore
Isaac Glover, catturato in seguito all'ispezione degli auror presso la chiesa di Greenwich, era in combutta con l'Acromantula ScarlattaPagina 1Non è un mistero che negli ultimi mesi i rapporti tra il Ministero della Magia e i licantropi di tutta l'Inghilterra siano molto tesi. In seguito a una riunione straordinaria avvenuta con gli alpha delle principali tribù di Londra si è però giunti a un accordo: istaurare la pace a patto che Isaac Glover finisse dietro le sbarre.
Non posso credere che esistano al mondo persone tanto spregevoli. Mio marito è rimasto paralizzato a causa di una trasformazione involontaria, il Pastore deve dirmi in che modo le sue strampalate idee hanno cercato di aiutare il licantropi!
Le parole di Margaret Dawson si uniscono a quelle di milioni di persone che a causa dell'operato sconsiderato di un uomo ha ucciso e messo a rischio la vita di innumerevoli persone. Stando a ciò che dice il Pastore le sue azioni son state mosse da un incompreso reinserimento dei licantropi all'interno della società. I lupi mannari che in un primo momento parevano combattere per la sua libertà si sono ridotti all'osso. Margaret in seguito a ciò che è accaduto ha organizzato un evento di beneficenza volto a garantire le cure ai licantropi che son stati affetti alla maledizione di Lykos.
Stando a quando dicono le nostre analisi i licantropi soggiogati sono stati soggetti a un rito contro la loro volontà. I cerchi runici avevano tracce di magia nera, stando a quanto dicono i pazienti del nostro ospedale hanno mangiato della carne di un licantropo che sarebbe dovuto essere morto. Tutto ciò è raccapricciante e va contro ogni principio morale o etico. Stiamo lavorando a un antidoto. Ciò che voglio dire a tutte le persone coinvolte in questa vicenda è abbiate fiducia nella medicina.
Un messaggio carico di speranza quello di Arthur Keen, direttore generale del San Mungo, il quale grazie alla collaborazione di Aaron Barnes, Eilidh Mae Aileanach-Rheon, Annie-Macrae Welsh e Skyler Mave, sta lavorando su come spezzare la Maledizione di Lykos.
Riguardo alla collaborazione tra il Pastore e l'Acromantula non abbiamo molte informazioni al riguardo. A detta di Glover sono molte le organizzazioni criminali con cui è coinvolto. Il reinserimento nella società dei licantropi? E' solo una cazzata, il Pastore è un fanatico e l'unico obiettivo che aveva è quello di crear scompiglio.
Il Caposquadra Ewin non ci va leggero, dopotutto è stato lui a raccogliere le prime testimonianze dopo aver soccorso i feriti all'esterno della chiesa.A ogni modo il merito di questa operazione va senza dubbio al Caposquadra Olwen e agli auror Cohen, Wolf, Lovegood, Freeman, Richenford, Loire, Golubev e Thunderbolt. Vorrei far una menzione particolare per Starosta che cercando di catturare Margot Dubois è rimasto gravemente ferito. L'interno Ministero è vicino a lui e alla sua famiglia.
Ciò che preoccupa maggiormente la vita degli abitanti del suolo britannico è come si evolverà la questione tra i licantropi e il Ministero. Tutti ci facciamo la stessa domanda: la pace verrà rispettata?
Preferisco essere chiara, in quanto alpha di un'intera tribù non vorrei mandare un messaggio sbagliato. Nulla potrà mai cancellare l'onta vergognosa del Ministero. Concedere l'Anti-lupo ai licantropi è l'unica vera soluzione che porterà alla pace. Innegabile però è l'aiuto che il Ministero della Magia ci ha offerto in questa situazione. Molti membri del mio clan sono stati soggiogati dal Pastore e sicuramente con lui dietro le sbarre la mia razza potrà finalmente dormire serena. Siamo in attesa di un verdetto da parte del Wizengamot. Isaac Glover è stato accusato per diverse infrazioni e ci aspettiamo una pena proporzionale ai danni che ci ha recato.
Le parole di Hingrid Bell sono condivise all'unanimità dei licantropi intervistati. Forse una vera pace tra le due fazioni non potrà mai esserci, tuttavia ci sono tutti i presupposti per far diventare le violente manifestazioni solo un lontano ricordo.
In tutta questa faccenda ci sono ancora dei misteri da chiarire e ci auguriamo vivamente che i prossimi interrogatori riusciranno a far parlare il Pastore. Alcuni membri del Wizengamot sono convinti che l'uomo abbia collaborato anche con altre organizzazioni criminali, inoltre non è chiaro come faceva Isaac Glover a reperire un numero così elevato di licantropi.
Tra le vittime c'è però anche qualche carnefice. Molti dei licantropi soggiogati avevano la fedina penale sporca, infatti c'è chi pensa che alcuni di loro non erano altro che meri complici di ciò che la Gazzetta del Profeta annuncia come lo scempio razziale del ventunesimo secolo. Sì, perché se c'è della verità in tutto ciò vuol dire che dei licantropi hanno tramato e agito contro la propria stessa razza.
Per la verità non ci resta di attendere i prossimi interrogatori.Jason Ford -
.Era finalmente arrivato il periodo delle vacanze ed Aurore aveva affisso solo il giorno prima il cartello 'chiuso per ferie' alla porta del suo negozio.
Ora si trovava in Spagna, col fratello. E la persona contenta di essere lì, sembrava proprio Carlos. Sì, perché si trovavano a Lloret de mar. Aveva scelto tutto suo fratello, perché sapeva che lì c'era il mare, la movida spagnola, le discoteche e, ovviamente, le ragazze. Aurore non le importava nulla di tutto ciò. Le bastava il fatto che ci fosse il mare, l'unica cosa che preferiva dell'estate. A lei bastava una lunga nuotata, o semplicemente rilassarsi facendo il morto a galla al largo, sempre facendo attenzione a non venir trasportata dalla corrente chissà dove.
Aurore e Carlos erano arrivati lì quella mattina e, dopo aver aiutato Aurore a posare i bagagli nelle camere dell'albergo che avevano prenotato, il fratello decise di fare un giretto per le strade del paese. A quanto aveva capito la sarta, a Lloret erano venuti anche alcuni suoi amici. Il fratellino le aveva proposto di sua spontanea volontà di venire con lui, assicurandosi però del fatto che avrebbero preso due camere separate e che lei non doveva assillarlo con le mattinate che avrebbe sicuramente fatto (e le aveva fatto anche promettere di non controllare se ad entrare in camera fosse solo lui o anche qualche altra persona).
Aurore non era molto severa con suo fratello, cercava di educarlo come meglio poteva ma non lo teneva 'legato' come avevano fatto i suoi genitori con lei. Gli permetteva di fare le sue esperienze, ecco. E quindi, non si arrabbiava se tornava troppo tardi a casa (se usciva nei weekend o nelle serate estive, ovviamente. Perché se usciva nel periodo scolastico, durante i giorni feriali, Aurore gli chiedeva almeno di tornare ad un orario decente). E non si sarebbe arrabbiata se avesse fatto tardi durante le vacanze a Lloret de mar. Gli aveva promesso tutte quelle cose senza problemi.
Quindi, Carlos si fece un giro, mentre Aurore rimase in camera, soltanto per farsi una doccia e riposarsi almeno un'oretta.
Passata quell'ora, decise anche lei di uscire dall'albergo e fare una passeggiata.
Era all'ingresso dell'hotel, quando vide un portafogli cadere dalla tasca di un ragazzo , proprio di fronte a lei. Un tizio accanto alla sarta era già pronto a prendere quel portafogli e scappare via, ma Aurore, abbassandosi un attimo prima di lui, riuscì a prenderlo. Il tizio losco, vedendo il suo bottino sfilare via, decise di allontanarsi con finta disinvoltura, mentre Aurore chiamò il ragazzo che aveva perso il portafogli, parlando in inglese, sperando che il turista lo capisca “Scusi! Signore, ha perso il portafogli!”Aurore Nieto"Never opened myself this way
life is ours, we live it our way
all these words I don't just say
and nothing else matters"Sarta, 24 anni"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Charles FreemanNon aveva ottenuto tutte le informazioni sperate, dal licantropo in ospedale, tuttavia era già un buon punto di partenza, almeno così la vedeva lui. Ma ora aveva accantonato momentaneamente quelle informazioni per mettere in piedi la commedia di due promessi sposi che, Charles doveva ammetterlo, non era esattamente nelle sue corde.
D'accordo d'accordo scusa! Tagliò corto il rosso, anche se avrebbe senz'altro aggiungere qualcos altro per non lasciare a lei l'ultima parola, ma avevano qualcosa di più importante a cui pensare, come il motivo per cui erano lì e non potevano permettersi di distrarsi così facilmente. Alle sue parole, l'uomo improvvisò un'espressione abbattuta, guardandola. Oh no, non penso che lo reggerei. Perdonami. Ad un orecchio esterno, le parole avrebbero potuto risultare sincere, ma l'auror sapeva che facevano più o meno parte della pantomima, anche se era perfettamente consapevole del fatto che il caratterino della medimaga non fosse per niente improvvisazione ma che lo avesse davvero e sempre quello, aveva contribuito al loro allontanamento per due lunghissimi mesi che parevano non finire più. Alla fine andarono ad una bancarella, dove Eilidh riuscì a comprare una pozione da Abdul ma... qualcosa sembrava non quadrare, a partire dalle criptiche parole del venditore che parevano tutt'altro che innocenti, ma fermarlo sarebbe stato impossibile, visto che si smaterializzò poco dopo, lasciando i due da soli e con un liquido molto simile all'antilupo per composizione, anche se non si trattava proprio di quello. Fece da muro quando la donna decise di analizzarla, aspettando un qualche verdetto. Anche mentre io...? Domandò con un ghigno appena appena malizioso. Charles sapeva perfettamente dove voleva andare a parare, ma stuzzicarla era davvero divertente!
Non insistette oltre, comunque, mentre il Revelio faceva il suo corso.
Una volta entrati in chiesa, la loro sceneggiata continuò con quel prete un po' strano e cercò lui stesso di distrarlo con cose assolutamente false come il fatto che volessero battezzare loro figlio, in primis perché non era davvero "loro" figlio, in secundis perché non era certa che lei lo avrebbe fatto mai battezzare, anche se non poteva darlo per scontato, non la conosceva ancora così tanto.
Una volta nell'ufficio del Pastore, la musica sembrò cambiare dal momento in cui una campana suonò in concomitanza con l'apertura del libro. Quel pugno allo stomaco invisibile fu abbastanza doloroso, ma mai quanto fece credere al Pastore per permettere ad Eilidh di agire indisturbata. Non durò molto, però. Un urlo ed un ululato arrivarono alle sue orecchie e contemporaneamente, il suo cuore prese a battere contro le costole, come se avesse voluto uscire. Un istinto, poi, si affacciò in lui, un istinto violento e che lo portò a stringere con forza le dita attorno al bordo della scrivania dell'uomo, forse tanto forte da provocare delle spaccature, ma a lui questo non importava. Tutto ciò lo spaventava, il desiderio di prendersela con qualcuno in quella stanza e non solo a parole, si stava facendo forte in lui. Cercò comunque di porre una certa resistenza a ciò che gli stava succedendo, non voleva che quella neonata ira, si abbattesse su Eilidh. Conosceva bene quelle sensazioni, comunque. Le aveva provate chiaramente durante la prima trasformazione, quando ancora non sapeva cosa sarebbe diventato e, di conseguenza, non aveva l'antilupo a portata di mano.
Le parole della medimaga gli arrivarono alle orecchie come ovattate, ma riuscì a volgere lo sguardo verso di lei. Uno sguardo non da lui, freddo e feroce, tuttavia riconosceva la voce della donna con la quale condivideva la casa, una bugia ed un destino tutt'altro che roseo. Sto bene... Sto bene. Cercò di biascicare l'auror, respirando profondamente. Sto bene. Ripeté poco dopo l'intrusione di Thomas, anche se la sua condizione non era lontanamente definibile uno "stare bene". Ma non c'era troppo tempo da perdere, visto che l'ex tirocinante aveva lanciato dentro quella stanza la suora, ordinando loro di chiudere entrambi a chiave. Quindi con una certa dose di difficoltà, arrivò fuori dalla stanzetta e si fermò, posandosi contro il muro, mentre Eilidh chiudeva la porta.
Ascoltò le parole della donna con parziale distacco, anche se gli aveva riportato alla mente qualcosa che in quel momento non riusciva bene ad afferrare, anche se ci stava provando. Ho parlato con un licantropo... prima di venire qui. Iniziò, sperando che l'incantesimo di Eil avesse avuto effetto. Che fossero proprio quegli uomini ad aver organizzato le rivolte, usando questa chiesa come base, forse anche senza che il pastore sapesse? Quindi magari... ci hanno attirati tipo in trappola o qualcosa del genere. Nella sua mente, la situazione era drastica, non c'era che dire. E forse hai ragione, ce ne sono altri e se non facciamo qualcosa, potremmo non farcela. Servono diversi auror per un solo licantropo. Si fermò, girandosi verso la donna e posando la spalla contro il muro. Se dovessi trasformarmi, per favore... colpiscimi, okay? Quella scena tanto gli ricordava le parole che le aveva rivolto la notte di halloween a Diagon Alley. A meno che tu non sia in grado di produrre l'antilupo in pochi secondi e senza ingredienti. Scherzò, cercando di smorzare la tensione che sentiva crescere ad ogni nuovo battito del proprio cuore. Ma dobbiamo dirlo agli altri, dobbiamo uscire e mettere al sicuro anche quei due. Con un cenno del capo, indicò la porta dietro la quale erano chiusi il prete e la suora. O quantomeno rinforzare la porta. Magari hanno dell'antilupo imboscata da qualche parte... Accio Antilupo. Tentar non nuoce, no? Avrebbe atteso che una qualsiasi cosa succedesse -magari la strana pozione di Eilidh sarebbe volata tra le sue mani. Sennò si sarebbe girata verso di lei, porgendole la mano. Dammi la pozione che hai comprato; forse sarà utile... quando lei gliel'avesse porta, Charles non avrebbe esitato -forse solo qualche secondo- a berla, sperando di non aver fatto la cazzata più grande della sua vita.CODICE ROLE © dominionpfSPOILER (clicca per visualizzare)STATISTICHE:
Coraggio: 32
Empatia: 24
Intelligenza: 28
Resistenza: 30
Tecnica: 20
Intuito: 31
Destrezza: 33
Carisma: 30
SKILLS:
Magiecologo (Elementali I), Duellante Nato (Duello I), Resiliente (Resilienza I), Magiatleta (Atleticità I) -> in attesa di approvazione
OUTFIT:
Pantaloni neri felpati ed elasticizzati, maglione nero, giaccone e scarpe sempre nere
OGGETTI:
Uno zaino per intascarmi eventuali cose che non fa slot (?) E ovviamente bacchetta, magifonino
Slot 1: 1 Pozione Curativa di Alto livello: cura di 27 pv
Slot 2: Freccetta d'oro: 6 cm circa d'oro acuminato. Danni: 1d16 tipo perforante (scala su Destrezza)
Slot 3: Spada bastarda: +3PP Coraggio agli Incantesimi Offensivi
Slot 4: 2 Pozioni esplosive
Slot extra (Duello I): pugnale affilato ma senza bonusSPOILER (clicca per visualizzare)Azione 1: Non so se conti come azione ma... cerca di resistere alla trasformazione (?)
PP Utili: Resistenza 30 (?) // Skill utili: no idea
Azione 2: Accio Antilupo
PP Utili: Intelligenza: 28 // Skill utili: nessuna, pensoCITAZIONENome: Incantesimo di Appello
CLasse: Generico
Formula: Accio + nome oggetto da richiamare
Movimento: freccia che parte da un punto in alto e termina in direzione del mago che utilizza l’incantesimo
Effetto: Consente di richiamare oggetti per mezzo della bacchetta, attirandoli a sé
Note: diverso dall’Incantesimo di Evocazione
Mezza azione: Se con l'accio non arriva nessuna pozione/quella di Eil non si muove, Charles le chiede di dargliela e la beve