Sussurri voraci

secondo atto

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    Scheda 32 y.o. Morrigan Denrise. Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Le sopracciglia del magitecnico si curvarono nel notare come Airwen stesse sbottonando la sua camicia "C'è tempo e luogo per ogni cosa, ma non ora..." Delle sagge parole di uno stimato professore gli risuonarono in testa, forti come un campanile durante le prime ore della Domenica.
    Vederle tirare fuori la bacchetta lo fece deglutire "E con quella che vuole farci..."
    La runa venne incisa sulla carne di Morrigan e il denrisiano comprese la natura di quel gesto. Il legno sotto i piedi si fece burro e il mondo che lo circondava finì per sfumarsi come in una foto di bassa qualità.
    Le palpebre si spalancarono di colpo e il mago faticò a comprendere quanto tempo fosse passato. Airwen era ancora lì "Non mi era mai capitato di aver un calo di pressione per un qualcosa di simile. Deve trattarsi della magia della Caria." Braccia incrociate e sguardo assente, Morrigan prese ad annuire come a volersi congratulare con sé stesso per la teoria appena formulata.

    Gli stivali affondarono nella sabbia e una mano schermò le luci del tramonto in modo da permettere al mago di osservare la spiaggia. La sabbia sembrava ambra e il mare icore ma il silenzio era così chiassoso da assordarlo.
    Le braccia di Morrigan si tesero verso il basso e la mano sinistra setacciò la spiaggia. Quando i restanti membri dell'equipaggio si unirono a lui, il docente era già avanzato di qualche passo. Le palpebre si assottigliarono notando una strana costruzione in pietra su cui era disposta una sfera di bambù finemente intrecciato. Il mago notò un corno al suo interno ma non ne comprese la natura "Potrebbe trattarsi di una trappola."
    Il petto del docente si gonfiò senza contrarsi e il mondo si fece più piccolo, più distante. Morrigan stava volando e ai suoi piedi si trovava un aborigeno e il suo corpo "No, no... non ho spicci.". Il primo si passò una mano nel petto per poi porgere un oggetto al secondo. Quando il mago tornò in sé sentì una presenza tra le dita.
    La mano si aprì con calma. Al suo interno si trovava un ciondolo con uno strano simbolo impresso. La curiosità cominciò a punzecchiare il magitecnico e lui, assettato, si abbandonò alla sua sete di sapere «Sigurd, druidi ... qui dentro si trova un corno di una qualche creatura. Riuscite a riconoscerne la natura? Sento il bisogno di portarlo con me. Sempre che non lo reputiate una trappola.»
    I primi pensieri del mago andarono al corno di Basilisco che, settimane addietro, era stato acquistato da quel riccone di Kerateck. L'idea di dover fronteggiare una creatura simile lo fece tremare. Il secondo pensiero, forse troppo narcisista, andò alle sue abilità da magitecnico "E se fosse stato proprio il corno a parlarmi?"
    Il mago scosse il capo. Pensare ad una teoria prima di aver raccolto i fatti è un errore fatale. Conduce ad adattare i fatti alle teorie, invece che adattare le teorie ai fatti. Fu l'accademia Auror ad insegnarglielo e ciò lo fece sorridere. I Londinesi, distanti chilometri, avrebbero aiutato i denrisiani più di quanto questi sarebbero stati disposti ad ammettere «Ho trovato anche questo e sento il bisogno di portarlo con me ma prima devo analizzarlo. Tranquilli, non finirò a sibilare "il mio tesoro".»
    Fiero di un riferimento letterario che quasi nessuno lì in mezzo avrebbe compreso, il mago strinse il proprio catalizzatore prima di puntarlo verso il ciondolo. Se nessuno lo avesse interrotto, la bacchetta avrebbe sfiorato l'oggetto mentre le labbra del mago avrebbero enunciato l'ennesimo incanto «Specialis Revelio.»
    Le palpebre del mago si chiusero mentre la mano allentò la presa. Il magitecnico sapeva che un oggetto del genere potesse essere ostile a degli stranieri come loro. Gli ultimi denrisiani che avevano visitato l'isola ne avevano scombussolato gli equilibri. Eppure, Morrigan di Denrisiano aveva ben poco "Probabilmente avrai paura circondato da brutti ceffi come noi. Tuttavia, ho il presentimento che potrai aiutare sia noi che la tua isola. Personalmente, preferisco la pace alla guerra e credo che tu possa essere la penna con cui firmare questo armistizio. Ti prego, parlami di te."
    Il mago attese una risposta dall'incanto. Dunque, se Sigurd non avesse notato nulla di strano nella costruzione sferica, avrebbe riposto il ciondolo nella sua tasca destra per afferrare con la mano sinistra la costruzione sferica in bambù. Dunque, avrebbe atteso il resto del gruppo per decidere come dividersi (AKA, ci si ribecca su Telegram) «Prima di andare possiamo mangiare tutti assieme. Il nostro prossimo pasto potrebbe essere in compagnia degli dei.»

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Coraggio: 23
    Empatia: 28
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 29
    Tecnica: 33
    Intuito: 30
    Destrezza: 20
    Carisma: 21

    Skill: Magitecnologo, Scudo Magico, Alchimia Fondamentale & Magia Elementale

    Generalità: Calzini e stivali color testa di moro per non finire con i piedi bagnati dopo le prime due gocce d'acqua. Pantaloni ampi, quasi alla zuava, ma più lunghi - almeno fino allo scarponcino -. Una cintura in cuoio e una camicia in cotone senza colletto e particolarmente larga, in modo da poter legare al suo interno la sua bacchetta all'avambraccio con qualche elastico che aveva rubato a delle amanti anni addietro. Dunque una pozione fumogena legata in petto con una serie di lacci all'interno della camicia stessa e una caramella gommosa nella tasca destra dei pantaloni.
    Oh, e per finire un pacchetto di gessi colorati nella sinistra.
    E non dimentichiamoci della giacca a tre quarti viola, l'impermeabile verde oliva e il mantello porpora
    .

    4 Oggetti:
    1 - Calzini propulsori
    2 - Gessi
    3 - 1 Pozione Fumogena
    4 - Una caramella gommosa a forma di pesce


    RECAP: Morrigan interagisce con TUTTI. Se non interrotto da qualcuno, esegue uno Specialis Revelio sul ciondolo. Sempre se non interrotto, prende con sé la struttura sferica.

    Azione 1: Tenta di acquistare informazioni sul ciondolo attraverso lo Specialis Revelio (Ricordo di essere in possesso della skill MAGITECNOLOGO che, in teoria, dovrebbe dare un bonus relativo a questa azione u.u ... Il mago ha una buona conoscenza delle tecniche di artigianato tradizionali e tecnologiche, tali per cui riceve un bonus in +4 al dado al momento di realizzare un oggetto, incantarlo, manipolarlo o tentare di comprenderne il funzionamento.)

    Nome: Incantesimo di Rivelazione
    Classe: Percezione
    Formula: Specialis Revelio
    Movimento: con la punta della bacchetta toccare delicatamente la parte di cui si vuole scoprire la vera natura
    Effetto: rivela i segreti e la vera natura di oggetti/piante/animali e uomini
    Note: consigliato per saggiare l’autenticità di oggetti di antiquariato, per trovare incantesimi e trucchi di vario genere e per scoprire gli ingredienti di una pozione

    ✕ schema role by psiche
     
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    Gli Snasi
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    Scadenza prorogata fino alle 13 di domani ù.ù
     
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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Remare fino all'isola non fu affatto semplice a causa del sonno predominante, anche se notare come i gabbiani evocati da Morrigan caddero in acqua per poi essere divorati diciamo che fu un ottimo incentivo spingere il predone a non lasciarsi sconfiggere dalla stanchezza. Rebecca proposi di mangiare o bere qualcosa e nonostante poco tempo fa l'avesse uccisa con piacere, ora accettò senza remore il suo invito. Passame 'na bottiglia de rum. Vojo esse carico p'abbatte la stronza. Naturalmente non appena la ricevette in mano non aspettò il minimo secondo per aprirla e berne lunghi e avidi sorsi. Il sapore fiammeggiante e speziato del loro rum non aveva uguali e quasi come se fosse una potente carica di adrenalina, il locandiere non si fece attendere per toccare terra e ispezionare quella spiaggia.
    Provò a cercar a destra e a sinistra senza trovare però alcunché e proprio mentre stava trafficando tra qualche albero di quella fitta vegetazione, sobbalzò appena, colto alla sprovvista da una voce femminile austera e vagamente calma. Ahò, ma che cazzo stai a dì? Vedi de non fa la fenomena e fatte vedé. In quel preciso momento ruotò lo sguardo verso Calyso. Te hai capito c'ha detto? L'ho seguita fino a quando c'ha detto de abbandonà l'isola, poi credo c'abbia inventato qualche parola pè' fa l'intellettuale. No, la verità era solo che il vocabolario di Jonathan era assai ristretto.
    A ogni modo figuriamoci che un avvertimento dato da una che aveva deciso di non mostrarsi potesse in qualche modo frenare l'avanzata dei predoni in cerca di vendetta. Morrigan aveva trovato qualcosa, ma per praticità Jon non si sprecò nemmeno nell'aiutarlo. Insomma, se un cervellone come lui non aveva capito cosa avesse trovato, come avrebbe potuto aiutarlo Jonathan che a stento capiva l'inglese?
    Un percorso si aprì da un punto indefinito della vegetazione e prese per estendersi fino all'entroterra. Lì la sensazione di calma e tranquillità aumentò fino ai massimi limiti della propria concentrazione. Sentiva gli occhi chiudersi e quando giunsero di fronte dei bivi, il predone ne approfittò per sedersi sull'erba e far qualche sorso di rum. Morrigan propose di far un pasto in quel punto, poiché sarebbe potuto essere l'ultimo. Normalmente avrebbe rifiutato tale proposta, ma per un attimo la sua sensibilità venne fuori. Innumerevoli uomini erano morti a seguito di spedizioni in quell'isola, così gli tornò alla mente chi fossero le persone che in quel momento chiamava ciurma. Erano persone non abituate a combattere per mare, donne che probabilmente non avevano mai ucciso un uomo a sangue freddo, giovani che forse quel Jonathan capitano non avrebbe accolto nella propria ciurma. Non si trattava di superbia o arroganza, ma semplicemente del bene per il proprio villaggio. Insomma, c'era una carpentiera, dei druidi e un docente. Per quale motivo avevano accettato? Erano pronti per una sfida come quella? Forse avremo dovuto trattenerli sulla Poseidon fino al nostro ritorno.
    Il Canto della Sirena offrì a tutti coloro che avrebbero voluto carne secca, pane prodotto direttamente da loro, prosciutti di prima qualità e una vasta gamma di frutta e verdura. Rebecca, come aveva detto, aveva scelto tutti cibi che non necessitavano di cottura e chiunque avrebbe potuto favorirne a propria discrezione. Jonathan senza troppe cerimonie sguainò la propria ascia e con essa tagliò fette assai grossolane di prosciutto. Era salato, forse un po' troppo grasso, ma comunque nutriente.
    Forse perché giustamente voleva essere invitata anche lei, la voce della Caria tornò a far capolino.
    MA CAZZO DE STRONZA, T'HANNO MAI DETTO DE NON DISTUBA' MENTRE LE PERSONE MAGNANO? MO VENIAMO NELLA TORRE, TRANQUILLA, MA PLACATE PE' MEZZO SECONDO! Sbuffò il predone, sottovalutando a livelli imbarazzanti la forza e le capacità della sacerdotessa.
    A ogni modo i percorsi so' quattro, Se li dovemo superà tutti me sembra logico dividerce in modo da non farce fregà. Guardò tutti i presenti, dopodiché indicò Rebecca e Calypso. Potemo dì senza mezzi termini che so' er predone che se la cava mejo a combatte, quindi me prendo loro che - insulto generico, sessista o arguto? - parlamoce chiaro non c'hanno speranze in uno scontro mortale. Sospirò. E Becca deve sopravvive per il cazziatone che je devo ancora fà. Avrebbero accettato? No? Era una loro decisione. Jonathan si sarebbe diretto nel percorso che puntava a nord-ovest mentre alla classica stanchezza dovuta alla situazione si aggiunse anche l'abbiocco. Giunto a uno spiazzato tutto fu normale se non che la vista di una specie di letto posto da una parte. E mo che famo? Sicuramente non era casuale la sua presenza lì, così si avvicinò a esso per ispezionarlo. Gli sembrava tutto in regola?
    Un gigantesco sbadigliò provenne dalla sua bocca, così per un solo attimo provo a distendersi su di esso. Siccome dovrò combatte io, mo me riposo n'attimo. Voi pensate a che cazzo dovemo fa p'andà avanti. Fu così che chiuse gli occhi e immediatamente il sonno prese il sopravvento.


    RevelioGDR


    Azione 1: Jon chiacchiera e poi si addormenta sul letto.

    Ho scelto il percorso a nord-ovest e sto in gruppo con Calypso e Rebecca

    Coraggio: 40
    Empatia: 24
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 33
    Destrezza: 20
    Carisma: 32

    Skill
    Duellante Magico, Magia Verde, Resiliente, Magipredatore

    Oggetti
    Ascia barbuta, lanterna a olio, dadi truccati, bottiglia di rum
     
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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Erano oltre le enormi cascate che la volta precedente lo avevano, nonostante tutto, spaventato a morte 'E ora abbiamo davanti le isole'
    Philipp non sapeva bene come sentirsi davanti a quello strano spettacolo, così come non sapeva bene come interpretare quello strano terreno, che invece Sigurd lesse al volo. Phil alle sue parole corrugò la fronte 'Così semplice?' osservò il panorama, il suo Capovillaggio e ancora l'isola "Quelle piante però non sono cresciute naturalmente" confessò poi, per il poco che ne sapeva 'Che poi qui trovala la cosa normale...'
    Il tramonto era giunto e il ragazzo non sapeva dire se fosse il tempo o fosse magia. Osservò il cielo cremisi un po' perplesso, ma comunque balzò sulle scialuppe nel mentre era costretto a combattere il sonno, come tutti, e subire rune come non ci fosse un domani, non sempre utili, in vero, ma in fondo l'effetto placebo non si negava a nessuno no?
    Sbarcarono e a Phil non rimase che balzare a terra, corrugando poi la fronte quando altre persone calpestarono cose poco felici 'Merda...' pensò lui, stringendo i pugni e avvicinando poi poco poco Jason "Non ti eccitare troppo eh?" gli disse dopo essergli piombato fin troppo serio addosso, salvo poi aprirsi in un sorriso bastardo.
    'Meglio togliersi dai coglioni...' sbadigliando il ragazzo comprese, con una certa paura, di come fossero preda del loro avversario e dovessero affrettarsi quanto più possibile, per limitare il suo vantaggo, e quale fosse il bersaglio era fin troppo chiaro: c'era del resto una torre, no?
    Morrigan rimase impegnato con una sfera di bambù e delle visioni che condivise col gruppo e che lui ascoltò solo parzialmente, rizzando però la schiena all'avvertimento della Caria.
    'Merda!' si disse ancora, nel mentre la donna parlava di rifuggire le nobili emozioni denrisiane (rabbia, impulsi negativi e compagnia cantante) per diventar figli dei fiori e sognarsi l'un l'altro "Qualcuno è specializzato in oniromanzia?" chiese infine il Cacciatore, più serio di quanto quella frase dovesse suonare, in effetti, preoccupato da come le cose si stessero mettendo 'Se questa vive in un suo mondo di sogni sarà un bel casino tirarcela fuori'
    Distrattamente carezzò il manico della sua Jager, chiedendosi se la sua lama potesse aiutarli in quella complicata impresa, riprendendo a camminare, come tutti, diretti verso il loro destino, sperando che esso marcisse meno del sentiero per loro disegnato dalla Caria.
    Camminò in silenzio, concentrato, cercando di resistere al sogno e alla paura, opponendo strenuamente la sua mente a quella che ormai immaginava essere una forma magica non troppo oscura 'E' magia, ma fosse nera avrebbe reagito di più alla lama di Jeger' si disse infatti, fermandosi quando davanti a loro si aprirono quattro vie.
    'Dove andiamo?' si chiese lui, sistemandosi il borsone sulla spalla, volgendo poi lo sguardo, ancora, a Morrigan, il quale intendeva morire con la stomaco pieno 'Bah' non è che la sua idea lo entusiasmante, ma non era neanche poi così pessima, rimase quindi quasi in un angolo osservando i preparativi ed allarmandosi alle nuove parole della Caria.
    "VIENI FUORI!" esclamò lui, afferrando la sua arma e puntando poi istintivamente verso la torre, sobbalzando poi alle urla di Jonathan, tanto da puntare l'arma contro di lui 'MA CHE CAZZO?!'
    Esterrefatto osservò il Predone, salvo poi scoppiare a ridere sonoramente "Giusto, siamo Denrisiani: facciamo il cazzo che vogliamo, quando lo vogliamo!" fece presente lui, alzando un pugno al cielo e sentendo l'oste ritagliarsi un proprio gruppo per ragioni nobili come il fatto che le donne andassero preservate.
    "Ben detto, la latrina del tuo locale non si pulirà certo da sola!" ghignò, osservando la squadra che lui stava andando a formulare ed iniziando quindi ad avvicinare Joanne, alla quale tentò di mettere un braccio intorno alle spalle "Mi prendo lei... e parlando di donne, anche Jason" propose rivolgendo un ghigno al druido "Ci sono troppi cadaveri qui in giro: ti voglio sempre nei miei paraggi!" propose con un occhiolino, godendosi il banchetto e poi partendo con loro verso Est.
    "Mi raccomando, fate attenzione: è un attimo che finiamo morti, o peggio!" fece lui presente, bacchetta alla mano, camminando fino a raggiungere quello che pareva proprio un letto.
    'E questo?' trattenne uno sbadiglio ed osservò il giaciglio, cercando di usare le proprie competenze per comprendere se e come fosse stato incantato.
    Lo avrebbe osservato a fondo e, non avesse rilevato elementi di pericolo, vi si sarebbe coricato sopra.
    RevelioGDR


    - cerca di resistere all'addormentamento (RES1; RES34)
    - esamina il letto (TEC1; TEC2; INTU27)


    PRENDE IL PERCORSO AD EST E se non rileva segni di pericolo, si corica sul letto

    Coraggio: 35
    Empatia: 34
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 34
    Tecnica: 40
    Intuito: 27
    Destrezza: 20
    Carisma: 20

    Skill: Alchimia 1, Duello 1, Resilienza 1, Magitec 1; Oggettista Magico (2°liv)

    Equipaggiamento:
    - Jeger [d20]: alabarda con scure, lancia e uncino in argento di heimdallr e lama posteriore in argento di Thor
    - 1 paletto in frassino (narrativo)
    - 2m di cavo in metallo con da un lato un rampino
    - Kit del pronto soccorso: cerotti, fasce, disinfettante, 1 pozione di cura ferite (+7pv), 1 antidoto ai veleni comuni, 1 pozione peperita (cura il raffreddore), 1 pomata antiscottature.
    - 1 avversaspecchio strano

    Rune attive: Tiwaz (+2COR*3turni)
     
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    Doc.POZIONI_DRUIDA
    AIRWËN
    O'NEILL

    Osservò attentamente Sigurd bere la pozione e dalla reazione che vide, ebbe la certezza che erano sotto effetti magici, rafforzata poi dalla scena dei gabbiani evocati da Morrigan cadere in mare colpiti in un sonno così profondo che ne l'impatto con l'acqua ne gli attacchi degli avvincini, riuscirono a svegliarli.
    [Dobbiamo assolutamente fare qualcosa o finiremo tutti addormentati come quegli animali...]
    Come che il fato le volesse dar prova di quel suo pensiero, appena raggiunsero l'isola centrale e scesero dalla scialuppa, Airwen stava osservando la vegetazione oltre la quale era ancora visibile la torre da raggiungere, finché non sentì qualcosa di duro e al contempo molle sotto i propri piedi. Appena controllò cosa stesse calpestando, un urlò le scappò dalla bocca, spalancata come gli occhi dallo stupore, o meglio, ORRORE: c'erano resti di cadaveri sparsi qua e là per tutta la spiaggia, come che i poveri malcapitati fossero stati attaccati da un'altra creatura com'era successo ai gabbiani poco prima.
    La mano sinistra scattò ad afferrare il braccio di Morrigan mentre la destra corse a coprire la bocca, il respiro trattenuto, nel tentativo di soffocare un altro urlo.
    Quale creatura poteva fare una strage simile? Doveva esser di grandi dimensioni per lanciare a simili distanze parti di corpo umane, neanche fossero pezzi di bambolotti... oppure era stato il numero delle creature che avevano attaccato a creare un simile spargimento di pezzi, ma non era fisicamente possibile, avrebbero comunque dovuto esser ravvicinate tra loro arti e testa, invece erano troppo distanti.
    Cercò di togliere dalla testa quei pensieri macabri e preoccupanti, dovevano occuparsi di quello che stava succedendo in quel momento, iniziare a far ipotesi a caso li avrebbe solo fatti perdere dalla realtà.
    Si staccò dall'amico e iniziò a guardarsi intorno, studiando la zona dove si trovassero, finchè non sentì le parole della sacerdotessa risuonare per l'isola, per poi bruciare parte della vegetazione forse per spaventarli ulteriormente. Manco poco prima che tornasse a parlare, notando che non erano risaliti sulle scialuppe per ritornare alla Poseidon e lasciare quel luogo. La seconda volta che parlò, parve decisamente una minaccia, e Airwen in parte poteva capire quella sacerdotessa, disturbata dal proprio compiuto per cosa? Per l'esplorazione di Ludwing sulla sua isola? Per la loro "vendetta"?
    No, non voleva vendicare nessuno lei, certo era dispiaciuta per i predoni di Denrise che avevano perso la vita, ma se il primo errore fosse giunto proprio dal capitando ex-zombi che aveva attraccato su quell'isola senza un vero motivo? Cos'era poi successo? Chi aveva fatto incazzare chi?
    L'unica cosa chiara era che la ciurma denrisiana aveva avuto la peggio, visto come l'avevano trovata nel loro scorso viaggio.
    Non voleva disturbare dal suo sacro compito la sacerdotessa, non voleva cambiare gli equilibri di quel posto, aveva bisogno solo di risposte.
    Per prima cosa dovevano difendersi.
    Aprì la scarsella e controllò le pozioni che si era portata dietro escludendo quella data a Sigurd: due curative, una del potenziamento e una cura mentale...
    Nella situazione in cui erano di cos'avevano bisogno? Dovevano dividersi, significava che non poteva aiutarli con cure e incanti, poteva dar loro solo le sue pozioni.
    La cosa che più la spaventava era quella sonnolenza continua che pesava su di loro e sui loro occhi, tenendoli in uno stato di relax non adatto ad una missione quasi suicida, toglieva loro la tensione e quell'attenzione necessaria a percepire e affrontare pericoli, ma non aveva abbastanza cure mentali per tutti, l'altra opzione era incidere la runa DAGAZ per esser più vigili, ma con tutta quella magia instabile intorno a loro, soprattutto quella perenne sonnolenza magica, c'era il rischio di non incidere bene la runa, lei stessa aveva dei dubbi su quella che aveva inciso su Morrigan, non aveva avuto gli effetti che si aspettava e anche la sua era strana, non le sembrava funzionare, ma poteva perfettamente sbagliarsi, magari era la magia di quel posto ad annullarne ogni proprietà.
    Rimise a posto solo la cura più potente lasciò davanti a sè le altre rimaste, posizionandole tutte vicine, prese poi un profondo respiro ed estraendo la bacchetta, tenendola ben stretta nella propria mano, tentò di dare una stoccata veloce verso le pozioni per poi provare una secca rotazione del polso verso destra, e intanto dire: << Rursus Misceo! >>
    Nella sua mente aveva ben chiara la creazione della pozione data a Sigurd, era una pozionista sia come docente sia per ruolo, come non poteva ricordarla?
    Ogni ingrediente, il procedimento, ogni cosa necessaria per la pozione che preveniva alterazioni mentali era impressa nella sua mente e ora cercava di trasformare le tre pozioni appoggiate davanti ai propri occhi in quella impressa nella sue mente.
    Sperò di veder uscire dalla propria bacchetta le familiari scintille verde acqua che avrebbero trasfigurato le pozioni.
    Se avesse funzionato, avrebbe consegnato una pozione per prevenire alterazioni mentali a Brusie insieme all'ultima curativa, infondo avrebbe percorso la via di nord-est da solo, gli serviva un po' di aiuto in più... e dopo aver sentito come si sarebbero divisi, ne diede una a Jonathan e l'ultima a Morrigan, infondo Jason ricordava aver già delle pozioni, era meglio darle a chi non ne aveva proprio.
    Disse loro di berla solo quando si sarebbero sentiti ormai prossimi al sonno, poichè la durata era limitata e non andava sprecata.

    Ormai il sole stava tramontando, la maggioranza aveva optato per mangiare tutti insieme, come che fosse il loro ultimo pasto, si sarebbero divisi, chissà chi avrebbero rincontrato alla fine di quella missione, sperando che lei sarebbe stata tra i sopravvissuti.
    L'aria che si respirava era forse delle peggiori, la sonnolenza generale aveva gettato tutti in uno stato di... "rassegnazione"? Come che non avessero più quella fiamma, quell'energia e forza di lottare e continuare a sperare.
    Mentre tentava di mangiare qualcosa, l'umore a terra per quello che aveva visto sulla spiaggia, le parole di Caria le vorticavano nella mente, sempre più convinta che fosse un errore trovarsi su quell'isola.
    Sarebbe morta senza un vero motivo? Solo per la curiosità di un Denrisiano che un giorno gli era venuta voglia di esplorare un pentacolo di isole mistiche e sfidare la pazienza della loro sacerdotessa?
    NO. Si rifiutava.
    Prese un vassoio e vi mise del cibo: frutta e verdura bella e fresca, per poi allontanarsi col favore delle tenebre, riuscendo però a trovare il sentiero dove dove l'indomani avrebbero intrapreso l'esplorazione per raggiungere la torre e che era stato possibile notare solo dopo la prima minaccia della sacerdotessa.
    In quel punto la pace e quiete era tanto forte da darle la sensazione di camminare su una nuvola, i problemi e paure erano evaporate, come che si trattasse solo di un bel sogno.
    Qui vi s'inginocchiò e mostrando riverenza verso l'antica torre la cui figura oscurata dalla notte la faceva sembrava ancora più cupa e pericolosa.
    << Divina sacerdotessa Caria, ascolta le mie parole: non siamo qui per ostacolarla, cerchiamo solo risposte. Perdona la nostra invasione, il nostro disturbo... Non tutti sono mossi da rabbia e vendetta, se solo potessimo sapere cos'è veramente successo, potremmo placare la loro sete di sangue.>>
    Avrebbe tanto voluto che le sue preghiere raggiungessero la sacerdotessa e calmassero la sua ira contro di loro, ma lei non era una Denrisiana pura
    Gli antichi guerrieri, prima di ogni battaglia, banchettavano e festeggiavano come rituale propiziatorio, c'era qualcosa di magico nella loro danza, nella musica e nel condividere quei momenti di goia e risate insieme, con l'incertezza sul domani e su come sarebbe finita la battaglia, chi sarebbe sopravvissuto, chi invece sarebbe perito combattendo.
    Se doveva esser una situazione simile la loro, allora un rito per chiedere agli dei di assisterli nella loro missione, sarebbe stato il modo migliore per passare quella notte.
    Determinata andò dalla ragazza bionda di nome Rebecca e col suo più bel sorriso incoraggiante le prese le mani e le disse:
    << Piacere mi chiamo Airwen, druida a Denrise, ho bisogno del tuo aiuto! Vorrei fare un rituale per guadagnarci la benevolenza degli dei e soprattutto per svegliare i nostri compagni! Naturalmente ti ripagherò se riusciamo a sopravvivere.
    Ora andiamo dalle altre ragazze e convinciamole, più siamo più magia ci sarà nel rito!>>

    Senza aspettare risposta la trascinò da Joanne e Calypso nella speranza di convincere anche loro, la magia soporifera cercava di farla demordere poi si posizionò in un punto dove tutta la ciurma fosse riuscita a vederle bene e a voce alta e solenne disse:
    << Compagni, domani ci aspetta un'ardua missione. Creature oniriche e a noi sconosciute saranno i nostri avversari, e ancora più difficile sarà guadagnare udienza dinnanzi alla sacerdotessa Caria... Ma siamo Denrisiani, ne vita ne morte ci spaventa, nessun sentiero potrà dividerci.
    Le nostre divinità sono sempre con noi, ad ogni nostro respiro, ad ogni nostro passo e domani combatteranno al nostro fianco! Affrontate le sfide con saggezza, la mente lucida e libera da ogni pregiudizio e ricordate che siamo qui per cercare risposte, non sangue o morte, solo la verità su cos'è successo ai nostri compagni.
    - fece una piccola pausa e se nessuno avesse aggiunto qualcosa, avrebbe continuato, questa volta il tono di voce diventato più dolce e basso - Ora, gioite della vita e cantate con noi!>>
    Durante il suo discorso, si era lentamente sfilata i vestiti, restando in intimo davanti ai suoi compagni d'avventura.
    Le nudità non la imbarazzavano, sapeva di aver un bel corpo, parecchio apprezzato e se con le sue naturali movenze poteva portare un vantaggio ai compagni, magari risvegliarli da quel torpore in cui stavano cadendo, l'avrebbe fatto, sempre sperando che qualcuna delle belle ragazze con cui era in missione si fosse aggregata a lei.
    La voce di Airwen cantava meravigliosamente, il suo corpo si muoveva al ritmo da lei richiamato con la tonalità e la melodia tipica delle canzoni da festa celtiche, non le servivano musiche, certo se qualcuno l'avesse riconosciuta, infondo era una danza conosciuta e sentita altre volte al villaggio, sarebbe stato sicuramente ben apprezzata un'aggiunta musicale, ma non era di vitale importanza, conosceva quelle canzoni così bene che parole e movimenti le riuscivano istintivi e il suoi fascino da mezzaveela avrebbe fatto "la magia".
    Piroette, un passo a destra o a sinistra, le braccia che ondeggiano per imitare le onde del mare e i fianchi che si muovevano sensuali con scatti da una parte all'altra al ritmo della canzone che con maestria stava intonando, regolando con attenzione il fiato in modo da non restare senza.
    Se con lei ci fosse stata qualcun'altra delle ragazze, ad intervallo le avrebbe prese a braccetto o per mano, saltellando con loro e strusciandosi contro i loro corpi come per gioco.
    Non sapeva se stava funzionando, ma poteva sentire la magia vibrare intorno a loro, la canzone di festa che li avvolgeva alimentava i loro corpi, nutrendoli dell'energia che la canzone evocava e forse risvegliando anche altri istinti, più primitivi e indomabili.
    Sicuramente l'umore dei loro compagni si sarebbe almeno un poco risollevato.

    DiligentBitterCicada-size_restricted



    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese _ Outfit
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    AZIONE 1: Cerca di trasfigurare 3 pozioni in Pozione per Prevenire Stati Mentali alterati
    AZIONE 2: Rito propiziatorio cantato e ballato

    [STATISTICHE]

    Coraggio: 21

    Empatia: 32

    Intelligenza: 32

    Resistenza: 24

    Tecnica: 22

    Intuito: 25

    Destrezza: 25

    Carisma: 31



    [SKILL]
    MED I
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    POZ I
    Il mago ha scelto la sottile arte delle pozioni, imparando di destreggiarsi tra ingredienti, ricette e proporzioni da rispettare.
    Il mago sa eseguire agilmente le pozioni facili e di media difficoltà in maniera autoconclusiva, inoltre gode di un bonus di 4 nel momento in cui prepara una pozione o cerca di indovinarne la composizione.
    Un vero pozionista non può uscire mai senza i suoi amati intrugli e infatti 3 pozioni occupano per lui un solo slot.

    [QUIRK]
    Chiamatemi healer: La sue pozioni curative sono un vero portento: recuperano 1 PV aggiuntivo al ferite, +2 se la salute del ferito è inferiore al 50%.
    Protezione di Danaan: La dea madre ha toccato la druida ed imposto su di lei la sua benedizione: la chioma e la pelle della sacerdotessa sono estremamente resistenti al fuoco, al punto che i danni di questo elemento le causano meno danno e malus meno duraturi (-2 al danno; -1 turno ai malus).

    [EQUIPAGGIAMENTO]
    - Bacchetta
    - 1 Pozione Cura Ferite (ripristina 9+1 PV) [d20:18+4 +1pv di cura da quirk]
    - 1 Pozione di cura --> FORSE trasfigurata in 1 Pozione per Prevenire Stati Mentali alterati e cura 1pv (dura per due turni dopo il post in cui la si beve) [d20:14+4 + 1pv da quirk]
    - 1 Antidoto Mentale: Cura stati mentali alterati e ripristina 3pv [d20:19+4 +1pv di cura da quirk] --> FORSE trasfigurata in 1 Pozione per Prevenire Stati Mentali alterati e cura 1pv (dura per due turni dopo il post in cui la si beve) [d20:14+4 + 1pv da quirk]
    - 1 Pozione per Prevenire Stati Mentali alterati e cura 1pv (dura per due turni dopo il post in cui la si beve) [d20:14+4 + 1pv da quirk] --> Data a Sigurd
    - 1 Pozione Extimulo Potente: nei due post successivi dopo l'utilizzo il mago che la assume avrà +5 al dado per colpire e +5 al danno. --> FORSE trasfigurata in 1 Pozione per Prevenire Stati Mentali alterati e cura 1pv (dura per due turni dopo il post in cui la si beve) [d20:14+4 + 1pv da quirk]


    Nome: Incanto Trasfigura Composto.
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Rursus Misceo
    Movimento: una stoccata veloce verso una pozione e poi una secca rotazione del polso verso destra.
    Effetto: dalla bacchetta si sprigiona una scintilla verde acqua che trasfigura una pozione in un'altra dello stesso livello. Il PG deve essere capace di produrre entrambe le pozioni.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 50 cm.
    L’incanto deve essere eseguito On game, nella role in cui si vuole utilizzare la pozione.
    Con il talento Pozionistica Base si può creare una pozione di un livello superiore a quello di partenza. Con la skill Pozionistica Alchemica si può creare una pozione di due livelli superiore a quello di partenza. Con la skill Pozionistica Avanzata si può creare una pozione di tre livelli superiore a quello di partenza.
     
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    « SHE WAS LIKE THE SEA, ALWAYS REFLECTING THE STARS IN THE NIGHT SKY, ALWAYS REFLECTING OTHERS' BEAUTY. »

    Rebecca Wagner

    Le parole pronunciate dagli altri lei le metabolizzava senza nemmeno rendersi conto di cosa stessero effettivamente dicendo, visto il sonno che sembrava aver ghermito ogni membro di quel bizzarro equipaggio, senza guardare in faccia nessuno. Denrisiani puri, denrisiani a metà, traditori, inglesi... a Morfeo non fregava un cazzo di tutto ciò, tanto che sembrava che ognuno di loro risentì di quell'effetto soporifero, per quanto lei per prima cercasse di resistervi.
    Ad ogni modo, sonno o no, l'isola verso la quale erano diretti, si stava avvicinando e presto sarebbero dovuti sbarcare, sperando di non cadere addormentati da un momento all'altro. La bionda si strofinò gli occhi provando a scacciare quell'odiosissima sensazione di torpore, cercando di rimanere vigile su ciò che succedeva attorno a lei, per esempio su quegli avvicini che non sembravano ostili, anche se stavano seguendo il gruppo. Beh, sperava le cose non cambiassero perché non aveva nessuna voglia di difendersi anche da un branco di schifosi mostriciattoli.
    La cosa che riuscì a penetrare lo stato di sonnolenza e che la fece sobbalzare, fu il fatto che, quando i gabbiani di Morrigan caddero in acqua, come spuntino per gli avvicini, restarono immobili, dormienti. Si rese conto che, se fosse accaduto anche a loro, sarebbe stata la fine. Ad ogni modo, quel riaversi dal sonno fu solo apparente, poiché appena passata la novità dei gabbiani, la sensazione tornò a gravare su di lei come un macigno. Quindi, per provare ad evitare spiacevoli incidenti, accettò la sua stessa proposta del rum e, come richiesto, ne passò anche a Jonathan, nella speranza che nessuno si addormentasse.
    A parte il sonno, tuttavia, riuscirono a raggiungere la spiaggia ed a sbarcare senza ulteriori difficoltà e Becca fu felice di rimettere piede a terra, anche se ciò che li aspettava, probabilmente era peggio di ciò che si erano lasciati alle spalle.
    Aveva fatto appena in tempo ad ambientarsi -si fa per dire, eh- che una voce misteriosa si innalzò e penetrò nelle loro orecchie. Fece addirittura marcire la vegetazione! La bionda rabbrividì, udendo poi le parole di Morrigan che un po' la distrassero dai suoi foschi pensieri. Uh, hai letto il Signore degli Anelli! Forte! Anche se non è che mi sia proprio piaciuto, come libro. Anche se molti la additavano come chissà quale mostruosità, l'unico suo "difetto" era essere per metà inglese e l'avere una madre con mentalità molto più aperta degli isolani, quindi nel corso della sua vita aveva letto davvero un'infinità di libri. Ma non era quello il momento di pensare ad una famosa saga letteraria, dal momento che sembrava quasi che l'isola avesse parlato. E la reazione di Jon non si fece attendere, in effetti. Era strano, vista la situazione in cui si trovavano, ma le sue parole la fecero ridacchiare, divertita. Non era certo male l'idea di ridere in un momento critico, quindi nemmeno se ne vergognò. Non ne ebbe il tempo, comunque, visto che le si parò davanti agli occhi un sentiero assai misterioso che sembrava sprigionare con maggiore forza quelle molecole di sonnolenza. Che palle sbuffò, estraendo finalmente la sua bacchetta che mica era solo un ornamento! Si puntò il catalizzatore verso il braccio, combattendo contro il sonno. Chorium Runae pronunciò, cercando di tracciare Dagaz. Voleva rimanere vigile, non cadere addormentata come sarebbe potuto succedere di lì a poco.
    Dopodiché... guardò verso una delle strade, precisamente quella che portava a nord-est... e vide delle tracce di sangue secco. Stava per comunicarlo agli altri, quando... una visione si impadronì di quel briciolo di attenzione che le era rimasta. Degli uomini che si dirigevano verso il percorso ma qualcosa andò storto, siccome solo uno riuscì a passare, mentre gli altri caddero, come svenuti... o ghermiti da quel sonno magico.
    Una volta sparita la visione, la giovane indietreggiò, perdendo per un attimo la sua solita baldanza e rabbrividendo per l'ennesima volta, cadendo seduta affianco a Jon. Era così presa nei suoi pensieri che tirò fuori il cibo meccanicamente e sobbalzò in maniera evidente quando Jon alzò il tono della voce. Accetto volentieri iniziò, mettendo una fetta di prosciutto nel pane. Il cazziatone te lo puoi anche tenere, ripagherò ciò che ho preso, non preoccuparti sbuffò, addentando il suo panino improvvisato. Da che lato andiamo? Prima che decidiate... penso che dovreste sapere che a nord-est l'accesso è consentito solo ad una persona... ho avuto una specie di visione. Ho visto i membri dell'equipaggio. Solo il primo è passato, gli altri sono caduti in questo fottuto sonno che minaccia anche noi. Concluse, con un grande sbadiglio. Ma non fece proprio tempo a dire altro quando la rossa dell'equipaggio, le si accostò. Oh, piacere mio! Rebecca, ma puoi chiamarmi Becca... cos'è che dobbiamo fare? domandò, perplessa. Non poté aggiungere altro che fu trascinata via, davanti alle altre due ragazze del gruppo. Un'ipotetica ricompensa le faceva gola senz'altro, ma non sapeva cosa rispondere, sebbene fosse una ragazza che accettava le sfide senza pensarci due volte. Ascoltò il suo discorso mentre la osservava spogliarsi. Ma sì, che cos'ho da perderci? Tanto ci sono alte probabilità che da qui non ne usciamo vivi! pensò, con una nota abbastanza ironica. Così, dopo la rossa, si sfilò anch'ella i vestiti, restando con quei pochi indumenti intimi e si lasciò andare, seguendo Airwen in quella folle idea, lasciandosi prendere dal ritmo. Tanto cosa le importava? Che gli altri pensassero ciò che volevano.
    Una volta finito, raccolse i suoi vestiti e li indossò nuovamente, tornando dai suoi ormai compagni di gruppo. Noi, Jonny, da che parte potremmo andare secondo t- si bloccò quando, girandosi verso il suo capo, vide che si stava avviando verso uno di essi. Okay, andiamo di là. Annunciò, manco ci fossero altre possibilità. Lo seguì, mentre ad ogni passo la stanchezza le pesava sempre di più sulle spalle, ma cercò di essere abbastanza vigile e guardarsi attorno. Dopo un po' che camminavano, si trovarono in uno spiazzo con un letto di bambù e, alla domanda di Jon, ci pensò su. Non lo so, fammi riflettere... ma non fece tempo ad aggiungere altro che vide l'uomo mettersi comodo come se dovesse farsi un pisolino in un qualsiasi giorno d'estate, ma non era così. Jon che cazzo fai, non è questo il momento di dormire. Ma se era caduto davvero in quel sonno minaccioso, le parole non sarebbero servite a nulla. Ma sei serio? Hai fatto il duro fino a prima e adesso...? parole al vento, molto probabilmente. Si armò di buona volontà e cercò di sfidare il torpore. Cosa avrebbe dovuto fare? Se c'era là quel letto, a qualcosa serviva, no? E se fosse una trappola? E se per più tempo fosse rimasto addormentato, meno probabilità ci sarebbero state per un suo risveglio? Impallidì alla sola idea e si voltò verso Calypso -in caso li avesse seguiti- per chiederle un tacito aiuto. Pensa Becca, pensa... deve essere sicuramente una trappola! Non posso lasciare che dorma... o forse sì? Che cazzo faccio? D'altro canto, era vero ciò che diceva... lui era importante per la missione, quindi non poteva rischiare, piuttosto avrebbe potuto stendersi lei su quel letto. Oh, al diavolo! Quel fottuto sonno non la faceva ragionare. Jon era steso proprio come fosse a casa sua, ragion per cui le avrebbe facilitato il lavoro. Avrebbe provato a posare il ginocchio sinistro sul letto, mentre il destro tra le gambe -belle allargate, non pensate male- di Jon, rimanendo per qualche secondo immobile a guardarlo. Probabilmente, se si fosse svegliato, l'avrebbe licenziata, ma almeno non avrebbe avuto un morto sulla coscienza. Non era abituata a tirare ceffoni, quindi provò -per prima cosa- con le parole. Jonny, sveglia... su! Abbiamo trovato un bel po' di soldi, nel mentre che tu ronfavi come una femminuccia! ridacchiò, anche se non c'era proprio niente da ridere, ma ormai anche le pietre sapevano quanto l'uomo fosse tirchio. Una specie di Zio Paperone Denrisiano. Solo allora avrebbe usato la stessa tecnica di lui e Sig sulle scialuppe, sperando che con un paio di pizze in faccia si potesse svegliare. Non lo so se ciò che sto facendo è giusto, ma meglio averti sveglio che con il dubbio che non riaprirai più gli occhi! Almeno potevi controllare se fosse sicuro Non sapeva se poteva sentirla o cosa, ma ci stava provando.
    Scheda | Stat. | Cameriera
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    MHqZ
    Interagisce con jonathan baker LadyShamy Calypso O'Queen Morrigan Maverick e fa il balletto con Airwen lol
    Stat.

    Coraggio: 25
    Empatia: 30
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 20
    Tecnica: 20
    Intuito: 25
    Destrezza: 25
    Carisma: 30

    Skill:
    Resilienza & Magia verde

    Oggetti:
    Bacchetta obv, lanterna ad olio, bibbia (SI. PROBLEMI?), un coltellino ed un kit di pronto soccorso

    Azione 1: Prova ad incidere Dagaz
    Azione 2: Tenta di svegliare Jonny ùù
     
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    Joanne Nilsson
    Densiriana | 24 anni
    Non era mai stata veramente una chiacchierona ed in quel viaggio lo aveva dimostrato ampiamente. Alla fine aveva cercato di attaccare bottone con quella ragazza, che sembrava essere di gran lunga molto più spigliata di lei, ma non ci era riuscita pienamente. Era preoccupata e si, aveva paura. Paura di non essere abbastanza e sopratutto paura di rimanere completamente da sola davanti a qualcosa e qualcuno che lei neanche conosceva. Le sue ricerche erano state fin troppo vane e la cosa assurda era che non avevano portato veramente a nulla di buono se non una grande confusione nella sua testa. Si morse il labbro più e più volte cercando davvero di essere attenta a tutte le conversazioni sulla nave, di cercare di fare sempre la cosa giusta, ossia stare zitta e ferma in un punto della nave. Ma era ovvio che non potevano rimanere li per sempre e quando le isole si rivelarono a loro in tutto il loro magico splendore, un senso di terrore e sonnolenza e non sapeva bene cos'altro le prese la bocca dello stomaco facendola contorcere e provocandole una morsa al suo interno. Si morse più forte il labbro quasi come se dovesse resistere a chissà che cosa e non sapere a cosa stesse andando in contro la innervosiva solamente di più. Deglutì ed ancora si strofinò gli occhi fino a che fu l'ora di scendere. Ecco adesso cosa avrebbe fatto? Adesso cosa avrebbe detto agli altri e sopratutto qualcuno si sarebbe mai accorta di lei? Alla fine decise di fare una cosa che le sembrava davvero stupida, ma infondo non sapeva che altro fare, quindi seguì esattamente tutto il gruppo, cercando di guardarsi intorno il pi possibile e cercando di avere sempre gli occhi aperti, anche se tutto quello era fatto con grandissima fatica. Certo che le piante li erano fin troppo alte, chissà che tipo di animali vivevano in quella strana isola e foresta. Doveva tenere la sua mente occupata se no sarebbe morta prima ancora di arrivare a destinazione. Non stava seguendo, in vero, i discorsi ultimi che stavano facendo i due uomini che aveva individuato come "quello che lavorava alla locanda" e quello "biondo e figo", non li conosceva neanche bene, ed infondo non si poteva permettere ne una locanda ne uno biondo e figo, quindi alla fine non era necessario davvero che li conoscesse. Si morse il labbro quando si fermarono, e tese l'arco con la freccia in direzione dell'urlo che sentì. Quando vide che era il locandiere abbassò l'arco. Quel movimento improvviso, comunque, gli provocò quasi una stanchezza ulteriore, come se avesse fatto uno sforzo immane e quando sentì le parole di Phil, si voltò verso di lui con un sopracciglio alzato. Io sono qui per combattere non per fare la vostra ancella! Infondo non aveva mai detto di avere un buon carattere e non aveva neanche mai detto che volesse fare amicizia, quindi come il braccio di Phil arrivò alla sua spalla, lei lo scanzò con un movimento deciso, poi guardò anche quello che doveva essere Jason e gli fece un gesto con il capo. Bene, se dovevano essere loro i compagni di quell'avvenura ci stava, gli sembravano abbastanza forti ed assennati. Infondo era la sua prima volta, in tutto, in realtà, quindi guardarli e sentirsi vagamente fiducia le dava un minimo di tranquillità. Nulla togliere alla mezza- veela, ma lei preferiva metodi più rudi per svegliare quello che aveva deciso di "sceglierla" per andare con lui, di certo non un balletto, e quello per tantissimi motivi, il primo dei quali era che si vergognava del suo corpo e che non si era mai fatta vedere neanche in costume da qualcuno, il secondo era perchè non sapeva ballare ed il terzo era perchè non gli sembrava una buona idea attirare l'attenzione con canti e balli, cosa pensavao che erano al paese? Quando vide Phil stendersi su quello che poteva sembrare un letto, sgranò gli occhi. Stava davvero cercando di combattere contro un sonno atroce, una paura che provenire e si era insidiata in lei ancora prima di salire su quella nave e sopratutto l'ignoto. Ignoto che lei amava tanto ma che in quel preciso istante non avrebbe voluto. Infondo era meglio conoscere il proprio nemico no? Si morse il labbro. Ti sembra il caso?Ci provocano la sonnolenza, ti mettono un letto davanti e tu ti ci stendi sopra?Era seriamente perplessa. La cosa buona di Joanne era che nella sua ignoranza, era più attenta in quanto aveva una voglia di scoprire il mondo non indifferente e tutto quello per lei era nuovo, le persone lo erano, quella natura ed anche quel senso di stanchezza e di paura. Si sentiva più viva del solito e la cosa buffa era che tutta quella vita poteva essergli tolta da un momento all'altro e con un solo colpo. Se Phil non l'avesse ascoltata o non si fosse alzato da quel letto, gli avrebbe dato un calcio sulla gamba per farlo cadere da quel coso. Pericolo o no, forse non era il caso di abbassare la guardia. Non sapeva se era una buona mossa o altro, ma fu semplice istinto di sopravvivenza. Si strofinò gli occhi si voltò a guardare la strada che avrebbero dovuto percorrere.
    RevelioGDR




    PRENDE IL PERCORSO AD EST con Phil e Jason (?) e Phil si stende gli da un calcio sulla gamba per farlo cadere dal letto e farlo riprendere


    Oggetti: arco, frecce, bacchetta
     
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    JASON KRATOS BYRNE
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    E dire che quella doveva essere una missione carica di adrenalina e di azione, invece lui sentiva solo quella strana sensazione di sonnolenza e voleva chiudere gli occhi per potersi riposare.

    Quando approdarono sull'isola, scese subito dopo Philipp che in un attimo gli fu addosso. Jason sussultò appena e rise al suo commento, scuotendo il capo rispose in sussurro «Non ti pare esagerato provarci qui davanti a tutti?» - ormai il loro punzecchiarsi era diventato un continuo, ma almeno lo teneva un minimo più sveglio.
    Ma quell'isola celava molto più del sonno e questo, Jason ormai lo aveva capito o quanto meno immaginato, tanto che alla voce della dea. Sgranò gli occhi, quindi, mentre ascoltava attentamente. Doveva essere la Caria...
    «Sacerdotessa, non siamo qui per far guerra, ma per avere risposte e aiutare»
    La cosa che lo attirò, ancora, maggiormente furono le parole di Morrigan (pensavate tutti fosse l'alabarda di Phil, eh? Sporcaccioni!) e corrugando la fronte andò verso il magitecnopredone e allungò una mano per farsi dare il corno. Cercò di analizzarlo, di guardarne la forma, capirne il materiale (magari era avorio e a breve avrebbero avuto una mandria di elefanti intorno), se lo girò tra le mani, vagliandone il peso per vedere se dentro fosse pieno o vuoto, quindi cercò d far leva sulle sue conoscenze animali per provare a vedere se conosceva a chi apparteneva quel corno.
    Se avesse avuto informazioni le avrebbe comunicate immediatamente.

    Mentre il percorso proseguiva, gli sbadigli erano tanti e lui cercava di resistere alla sonnolenza cercando di classificare tutte le piante che conosceva, in ordine alfabetico, così da tenersi sveglio. Quando poi giunsero a quella scelta di percorso, quasi sussultò pensando a doversi dividere. Esaminò i quattro sentieri, cercando di capire quale fosse il sentiero meno pericoloso e fu allora che vide quelle macchie di sangue. Storse il muso «Sangue.» - mormorò appena, sollevò lentamente il capo per provare a guardare l'orizzonte di quella via e quasi gli sembrò di rivivere la scena dell'equipaggio di Ludwig che avanzava lungo il percorso. Uno solo riuscì a proseguire, gli altri caddero addormentati.
    Ancora la voce della Caria si fece sentire. Scrollò il capo, quasi a mandar via quella sonnolenza e sentì le parole di Becca «Esatto, come se fosse una trappola... quindi uno solo di noi può passare.» - guardò gli altri e lo sguardo si soffermò su Calypso e Philipp per un attimo, poi tornò al resto del gruppo - «Dobbiamo percorrere ogni sentiero... nulla ci conferma che non ci siano altre trappole, quindi teniamo gli occhi aperti, mi raccomando.» - qualcuno si sarebbe dovuto sacrificare, quindi.
    La scelta era difficile, ma non aveva voglia di dover star lì a tirare una monetina per decidere con chi mettersi in gruppo, quindi la scelta fu facile (non fatta da lui, tra l'altro, ma dal battente cuore per il predone), quando sentì Philipp chiamare il suo nome. Una risata profonda e cavernosa, poi una pacca sulla spalla al predone «Phil, non c'è bisogno di coprire il tuo interesse per me, ora è chiaro a tutti.» - rispose, sollevando un sopracciglio e incrociando le braccia muscolose al petto.
    Il banchetto non era per niente una cattiva idea, effettivamente, quindi anche lui ne godette, così come della vista di quel ballo che aveva molto di interessante e su cui concentrarsi, per rimanere svegli.
    Tuttavia, si allontanò appena prima di incamminarsi, mettendo davanti a sé due pozioni, quelle che erano una esplosiva e un filtro soporifero, quindi strinse la mano intorno alla bacchetta e con una stoccata verso la pozione, poi una secca rotazione a destra del polso proferì la formula «Rursus Misceo.» - in mente aveva benissimo idea di quale fosse la pozione che avrebbe preferito, ossia quella Risvegliante. Quella pozione sarebbe stata fondamentale in quel momento, era chiaro, quindi tenne bene a mente il colore dell'intruglio e sperò che tutto andasse per il meglio e quella scintilla verde acqua, aiutasse davvero il druido a trasfigurare le pozioni.
    Avrebbe preso, poi, il sentiero ad Est, con Phil e Joanne. Alla ragazza rivolse uno sguardo con un sorriso semplice «Prego. Io sono Jason.» - la fece passare per tenerla in mezzo tra lei e Phil, anche solo per galanteria, per quanto così avrebbe potuto essere pronto a difendere il membro del suo gruppo immediatamente e quindi, lui avrebbe chiuso la fila, se avesse accettato di mettersi prima di lui.
    «Tranquillo, Phil. Se muori ti riporto in vita, come potrei vivere senza di te?» - inutile dire che la tensione era ormai pungente e che l'unico modo per tenersi in regola era cercare di sminuire la paura.
    Quando vide il letto, Jason si accigliò. Davvero? E Phil cosa cazzo faceva? Sgranò gli occhi e cercò di avvicinarsi al compagno «Che cazzo fai, coglione. Non metterti su quel letto! Quanto è vero, Odino, ti faccio risvegliare a suon di scheletri in faccia!» - la questione letto lo preoccupava, quindi si voltò verso Joanne «Stiamo uniti, abbiamo già fatto troppe divisioni per i miei gusti.» - era più un ringhio roco, che altro.

    Azione 1: Cerca di capire qualcosa sul corno, esaminandolo in tutti i suoi particolari e cercando di capire a chi appartenesse [Magia verde I]
    Azione 2: Rursus Misceo per trasfigurare 1 pozione esplosiva e 1 filtro soporifero in 2 Pozioni Risveglianti.
    Quirk Attivo: -
    Equipaggiamento: 2 pozioni esplosive, 1 veritaserum, 1 filtro soporifero, 1 corda da 15 metri, 1 acciarino
    Skill:
    Magia Verde I
    Arti Elementali I
    Coraggio: 25
    Empatia: 30
    Intelligenza: 23
    Resistenza: 32
    Tecnica: 26
    Intuito: 21
    Destrezza: 22
    Carisma: 28
    Druido
    Quirk:
    Frangibarriere: le grosse competenze runiche di Jason lo rendono un eccellente distruttore di barriere. +1 a Coraggio se tenta di spezzare una barriera; +2 se impiega una runa


     
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    Brusie Dunk
    Druido 45 anni
    Il tonfo dei gabbiani sull'acqua, il trinciare e sbranare dei denti degli avvicini e gli sbadigli propri, oltre che quelli dei propri compagni turbarono visibilmente Brusie. La lingua passò più e più volte tra il labbro superiore e la fila di denti facendo ballare la polka ai folti baffi non curati, mentre le nocche divennero bianche attorno alla bacchetta.
    -Questo posto è maledetto- Un sonoro sputo giallo tinse per un secondo l'acqua per poi affondare e disperdersi. -Proprio maledetto-
    La sicurezza che poco prima lo animava era stata incrinata ma i cadaveri su cui atterrò per scendere dalla scialuppa allargarono ancora di più la crepa. -Oh dei!-
    Mancava poco che gli cadesse la sacca hentay, che teneva stretta tra le braccia per evitare che nella discesa potesse esplodere. L'urlo di Airwen lo avvisò di non esser stato l'unico a non aver gradito la sorpresa.
    Alcuni resti avevano dei tatuaggi simili a quelli con cui i Denrisiani erano soliti ricoprirsi, malgrado ciò l'acqua salata e le bestie avevano reso impossibile confermare o smentire ogni ipotesi, ma la probabilità che quelli fossero i resti di una parte del glorioso equipaggio di Ludwig restava alta.
    -Odino, ti ringrazio di avermi salvato da questa fine-, ma la rabbia non ci mise troppo ad occultare la paura e a tingere di rosso il viso consunto -e ti giuro che la pagheranno!-
    Con la fretta di una tigre superò la spiaggia dei morti e riappoggiò la sacca a terra, quindi si unì al resto del gruppo. Non aveva sonno. Dagaz e la paura, tenevano svegli tutti i sensi.
    Morrigan aveva trovato qualcosa, ma non se ne preoccupò troppo, quello che lo preoccupò fu invece la voce della Caria e poi la dimostrazione dei suoi poteri!
    Un brivido freddo fu ricacciato dentro le viscere mentre la voce gracchiante che gli aveva fatto guadagnare il soprannome "Dunk" fu messa in mostra.
    -Traditrice!- il dito si alzò verso la torre con fare accusatore, gli occhi erano rossi e spalancati, mentre la mente ricordava le spiegazioni che Airwen aveva fatto loro riguardo alla sacerdotessa. -Hai abbandonato la via scritta dagli antichi e scelto la guerra e la violenza! E ora, che il mondo cascasse nelle fauci di Fenrir, verremo a darti ciò che hai scelto!-
    Brusie non fu l'unico a berciare in direzione del covo della strega. I veri Denrisiani si erano fatti conoscere.
    Dopo questo vivace coretto, e le sue eventuali conseguenze, il gruppo attraverso il sentiero fra l'erba alta prima di arrivare ad un nuovo bivio.
    Quattro strade quattro gruppi. Brusie sapeva che gli dei non lo potevano seguire fin lì, ma sapeva che finché avesse avuto fede il loro occhio sarebbe stato comunque puntato su di lui. -Io prenderò il percorso a Nord-Est-
    Era una mossa suicida? probaile, ma sfortunatamente il druido folle è così folle da sfuggire anche al controllo del suo povero player.
    -Se morirò le sale dorate del valhalla si apriranno per me ed io banchetterò fino alla fine dei cicli.-

    Fecero l'ultima cena, e Brusie si servì del prosciutto tagliato da Jhon e poi si ricredette. Airwen meritava il proprio titolo da druido.
    Fin dall'inizio l'aveva trattata con meno disprezzo rispetto agli altri impuri(non denrisiani doc) dell'equipaggio, data la sua posizione, ma il dono delle pozioni, in rispetto alle leggi d'amicizia che devono vigere fra i servitori degli dei, e la danza rituale, furono la scelta più rispettose delle tradizioni che la donna potesse fare e il druido-predone non poteva esimersi dal aiutarla nella sua celebrazione sacra.
    Batté il ritmo colpendo il proprio petto col pugno chiuso mentre suoni gutturali uscirono dalla bocca per aiutare a riempire l'aria di sacralità.
    Tuttavia poi era giunto il momento della partenza.
    Tirò fuori una runa dalla sacca hentay, che lo aveva seguito allegramente, la poggiò a terra e mosse la bacchetta.
    I movimenti di questa lasciavano nell'aria una scia argentata con la quale il druido disegnò una punta di freccia dal cui vertice interno partiva una linea vestita poi, all'altra estremità con un altra punta di freccia, Poi il catalizzatore volò in una stoccata verso la bomba runica -Dissigno imperium!-
    Se l'incantesimo fosse andato a buon fine la bomba runica avrebbe iniziato a levitare ed al suo interno sarebbe stato inscritto un ordine ben preciso. "Attacca ogni oggetto, essere o creatura che entra ad alta velocità entro un raggio di 3 metri da Brusie"
    Poi, con la pozione di prevenzione degli stati mentali in una mano e la bacchetta nell'altra, dopo un veloce cenno di saluto, si inoltrò per il suo sentiero, pronto a scagliare un protego atto a difenderlo da qualsiasi minaccia.
    RevelioGDR


    Coraggio: 25
    Empatia: 30
    Intelligenza: 30
    Resistenza: 20
    Tecnica: 25
    Intuito: 30
    Destrezza: 20
    Carisma: 30

    Skill: Mago Runico(Rune I) | Scudo Magico(Arti Difensive I)

    Oggetti portati: 6 Bombe runiche (-14pv): se colpiscono il bersaglio, infliggono danno fisso. (trasportate su sacca incantata dall'incantesimo del custode mobile)

    Azioni: -si spaventa per i morti
    - aiuta, musicalmente, airwen con suo ballo
    - usa dissigno Imperio su una delle 6 rune per animarla, renderla levitante ed inscriverle il seguente ordine: "Attacca ogni oggetto, essere o creatura che entra ad alta velocità entro un raggio di 3 metri da Brusie"
    CITAZIONE
    Nome: Incanto di Animazione Apparente Temporanea.
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Dissigno imperium
    Movimento: La bacchetta deve tracciare una punta di freccia dal cui vertice interno partirà un linea al cui altro estremo dovrà essere tracciata un ulteriore punta di freccia, poi una stoccata verso l'oggetto.
    Effetto: durante il movimento del catalizzatore la linea tracciata sarà argentea mentre le punte di freccia saranno blu elettrico(quella superiore) e verde acqua(quella inferiore) e poi al momento della stoccata esse aderiscono sull'oggetto. Questo incantesimo permette di inscrivere nell'oggetto massimo tre istruzioni che lui eseguirà in circostanze prestabilite.
    Note: l'oggetto animato avrà 1 azione propria per ogni turno di gioco.
    Intelligenza ≥ 20 l'oggetto animato di taglia piccola potrà levitare
    Intelligenza ≥ 30 l'oggetto animato di taglia media potrà levitare
    Intelligenza ≥ 40 l'oggetto animato di taglia grande potrà levitare
    Tecnica ≥ 20 si potranno trasfigurare degli arti che l'oggetto potrà usare.
    Durata: 3 turni

    - Tiene pronto un protego dopo essersi addentrato per il sentiero a nord-est
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Protezione
    Classe: Scudo
    Formula: Protego
    Movimento: Linea da sinistra verso destra
    Effetto: Crea uno scudo in grado di contrastare gli incantesimi più semplici. Decisamente poco efficace contro gli incantesimi oscuri.
    Note: Come gli altri sortilegi Scudo scala su Empatia e dovrà essere confrontato con il PP ed i vari modulatori dell'attacco da cui vuole difendere. Se il valore difensivo sarà inferiore al’attacco subito, si subirà comunque un danno pari alla differenza tra i due valori, in caso invece la difesa superi l’attacco, lo scudo rimanente potrà essere impiegato per difendersi da una seconda magia nello stesso turno scagliata dallo stesso mago.
    Nel caso in cui lo scudo venga sfondato, si dovrà applicare anche la Schivata.
     
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    Chiedere ad altre persone cosa fosse un oggetti di cui non si conosceva la natura e concentrarsi maggiormente laddove si possedeva un minimo di competenza fu un modo di fare saggio ed efficiente. Sigurd si avvicinò a Morrigan, esaminando il corno che gli era stato chiesto di vedere. Quello è chiaramente un corno di Hodag. Jason aveva letto molto di quelle creature [Magia verde] e sapevi che gli Hodag erano canidi notturni con corna ramificate che vivevano in zone esotiche. Tendevano a non attaccare, ragion per cui non era probabile che rappresentasse una sorta di simbolo di pace per gli stranieri che sbarcavano sull'isola. Molti predoni di tutto il mondo tendevano ancora oggi a saccheggiare le terre inesplorate e dimenticate dalla giurisdizione magica internazionale, quel simbolo era un chiaro messaggio a risolvere le dispute in maniera non violenta.
    Dal ciondolo, invece, Morrigan riuscì a ottenere diverse informazioni [8+4+7]: nonostante fosse lì da chissà quanto tempo il pendente era in buone condizione, segno di un'ottima manifattura. Chiunque lo avesse realizzato sapeva il fatto suo riguardo i lavori manuali. L'incantesimo sottolineò varie impronte, segno di come il ciondolo fosse finito da una mano all'altra più e più volte. Solo un'impronta si ripeteva più delle altre ma a chi appartenesse era un mistero, ciò di cui eri però certo era come non avesse nessun significato negativo in quanto profondamente legato al corno di cui ti parlò Sigurd.

    Approfittare dell'ultimo momento di pace per un'ultima cena era decisamente atipico per una spedizione come quella, ma se non altro fu un buon modo per condividere un'esperienza insolita col resto del gruppo. Le leccornie del Canto della Sirena erano di ottima qualità e chiunque poté mangiare e bere fino all'indomani, certo, se mai ci fosse stato un domani.
    Airwen e Jason fecero sfoggio delle loro abilità trasfigurative per modificare i contenuti delle loro pozioni, dopodiché la rossa le offrì a chi desiderava. Per allietare maggiormente il momento propose a Rebecca di accompagnarla e le due cominciarono una danza che sicuramente gli spettatori avrebbero ricordato a lungo. I movimenti erano precisi, lo sguardo della mezza-veela magnetico e a lungo andare fu impossibile non tenere il tempo quanto meno con un dito. La rossa sicuramente sapeva ciò che stava facendo e per quanto strano fosse riuscì completamente a riaccendere gli animi dei presenti [17+7], facendoli momentaneamente dimenticare del sonno.
    Quella non fu la sua unica impresa, infatti a danza terminata la Caria si espose, rispondendo alla sua preghiera con un fil di voce che solo lei poté udire. Magari non siete mossi da ira e avidità, ma certamente lo era chi arrivò prima di voi. In quel preciso istante la rossa ebbe uno sguardo assente e una visione fece capolino nella sua mente: sulle cinque isole che circondavano quella della Caria sorgevano capanne e piccoli templi. A un tratto la vista divenne offuscata. La Poseidon calò l'ancora, la ciurma scese armata per mezzo delle scialuppe, dopodiché buio. Una luce si accese. Si fece sempre più grande, finché non si trasformò in un vero e proprio incendio. Gli aborigeni del luogo vennero massacrati, si salvarono solo in pochi che a malincuore dovettero abbandonare quella terra che li aveva resi felici prima dell'arrivo dei denrisiani. Ciò ovviamente era solo ciò che la Caria aveva avuto modo di vedere, se c'era dell'altro solo Ludwig avrebbe potuto rispondere. Come osi parlarmi della sete di sangue dei tuoi uomini? Con voi ho mostrato già la mia magnanimità permettendovi di andarvene, ma non mi avete ascoltata. Il tono non era di chi era furioso o sotto il controllo dell'ira, bensì degno di chi aveva somatizzato la situazione e si apprestava a far qualcosa che doveva essere fatto.

    Rebecca e Calypso
    Lo spiazzo in cui vi ritrovavate era di forma circolare e al centro sorgeva il letto in cui Jonathan si era addormentato. Rebecca e Calypso non individuarono nessuna presenza ostile al momento anche perché nessuna azione è stata spesa per farlo e ciò permise alla bionda di concentrarsi su un Chorium Runae che non ebbe l'effetto desiderato [6+5] e completamente inutile fu anche il tentativo di svegliarlo. Jonathan pareva dormire profondamente e gli fu impossibile udire o percepire qualunque cosa del mondo reale.
    Tutta quella situazione impedì alle due ragazze di accorgersi dell'imminente avvicinarsi di una creatura dall'aspetto poco rassicurante. Era uno Scarabeo Stercorario Gigante grande più di un metro e mezzo. Vi osservava con occhi vispi e pregni d'odio, emise un tonfo battendo una zampa a terra e individuando degli intrusi nel suo territorio caricò contro Calypso - la persona a lui più vicina - infilzandola nella parte destra dello stomaco [11+6-6] e costringendola a piegarsi in due. Fu come essere colpiti da un ariete in pieno petto. Le mancò il fiato e doveva pensare in fretta sul da farsi. Non solo la corazza, ma l'intero scarabeo pareva essere piuttosto resistente e quale fosse la strategia migliore da usare su di lui era ancora da scoprire.

    Jason e Joanne
    Il vostro spiazzo era dalla forma romboidale e il letto era posto al centro. Philipp, dopo essersi assicurato che il luogo fosse tranquillo, si posò sul letto e non appena si distese cadde in un sonno profondo. Forse concentrarsi sulla possibile presenza di creature o pericoli sarebbe stata una buona idea, ma d'altro canto come si poteva pensare a tutto in un momento del genere? Dai rami degli alberi che circondavano lo spiazzo fuoriuscirono due velenotteri. Erano estremamente colorati, ma a far intuire come le loro intenzioni fossero tutt'altro che buone era lo spaventoso teschio grazie al quale vedevano e si nutrivano. Il primo volò sopra Joanne e Jason per rilasciare le sue spore velenose [14+6] che inevitabilmente vennero a contatto con la pelle dei due denrisiani. Fu una sensazione stranissima. Prima avvertirono un forte pizzicore, poi un bruciore farsi via via più persistente nel tempo [-5 pv per 4 turni]. Il secondo invece volò in picchiata verso Joanne, colpendola con un'ala, facendola cadere e affondare così un morso sul suo collo [16+6-7].

    Airwen e Morrigan
    I due si diressero con Sigurd nel percorso a ovest. Lo spiazzo era a forma rettangolare e il letto era disposto al centro. Una volta lì Sigurd ispezionò rapidamente la zona senza trovar nulla fuori posto. A me sa di trappola. Disse, non trovando di fatto nulla che potesse quanto meno dargli un indizio su cosa fare. Si sedette sul letto e non appena lo fece cadde nello stesso sonno profondo di cui furono vittima Jonathan e Philipp.
    Ben presto la druida e il magitecnologo furono colti alla sprovvista da un pessimo odore di uova marce. Questo pungente aroma era prodotto dai Schiopodi Sparacoda che abitavano l'isola. Individuando il gruppo entrare nello spiazzo caricarono dalla protuberanza che avevano nella loro parte anteriore affinché uscissero innumerevoli scintille incandescenti. Queste causarono ferite più sulla rossa [14+6-6] che su Sigurd che parve aver resistito più che egregiamente [3+4-8].

    Jonathan, Philipp e Sigurd
    Pur intraprendendo tre sogni ben distinti, tutti e tre condivisero la stessa ambientazione. Sognarono di ritrovarsi al centro di un'arena in pietra sotto il sole cocente delle isole tropicali in pieno agosto. Non tirava un soffio di vento e la stessa voce apparve in sogno a tutti e tre. Voi siete gli intrepidi che affronteranno la prova. So che avete avuto già modo di conoscere i Gaunt della Notte, ma li avete mai visti nella loro forma originale? Fu allora che l'ombra generata dalle ali di un'immonda creatura filtrò per un solo istante la luce del sole per poi pararsi di fronte a voi. Erano creature estremamente agili caratterizzate da uno scheletro esile e da due enormi ali da cui fuoriuscivano protuberanze affilate come rasoi. I Gaunt non avevano un volto, sembrava una maschera nera su cui erano state applicate delle corna, ma non appena inquadrarono i vostri volti immediatamente le loro facce assunsero l'immagine della persona a voi più cura. Questi secondi preziosi vi diedero il tempo necessario per poter attaccare per primi.

    Brusie
    Di certo a questo uomo il coraggio non mancava e la sua scelta di voler intraprendere in solitaria il percorso situato a nord-est fu visto da tutti come un atto eroico. Sarebbe sopravvissuto? La morte l'avrebbe ripreso con sé? Tutto era possibile, compreso il far levitare una bomba runica e incantarla affinché potesse colpire qualunque nemico.
    Tra tutti i percorsi quello a nord-est era quello che permetteva di raggiungere la torre. Il suo ingresso era imponente e si trovava a poche decine di metri dal predone. Le porte erano terribilmente spesse, ma ben presto una forte folata di vento distolse il tuo sguardo. La bomba runica corse in direzione della fonte di pericolo, esplose, ma i danni causati sembravano a tratti irrisori.
    La temibile figura che stava planando verso l'entrata della torre era un pericolosissimo Ungaro Spinato, nonché uno dei draghi più pericolosi sulla faccia della terra. Il suo ruggito maestoso era così forte da far vibrare i rami degli alberi per poi seccarli a seguito del suo fatale soffio infuocato. Brusie invocò prontamente uno scudo [6+4+7] che non poté nulla di fronte a fiamme così intense [19+14]. Il fuoco avvolse l'interno corpo del druido, bruciando buona parte dei vestiti e ustionando la pelle. Probabilmente non aveva mai sentito così tanto dolore in vita sua, un dolore così forte da far quasi desiderare la morte, un dolore che però non lo uccise sul colpo.
    La situazione non era critica, di più. La vita di Brusie era appesa a un filo.

    RevelioGDR


    Miei cuccioli di snaso, un altro giro di post è stato completato!
    So che avete ricevuto danni non da poco in questo turno, ma sappiate che anche i punti vita delle creature che state affrontando (non il drago) sono proporzionati. Dateci dentro e fate vedere alla Caria chi comanda ù.ù

    Drago: -14

    Airwen: 48-14= 34
    Brusie: 40-33(+21)= 28
    Calypso: 60-11= 49
    Jason: 64-5= 59
    Joanne: 46-5-15=26
    Sigurd: ??

    Prossima scadenza Giovedì 20 alle 23:59
    In bocca al drago e possa il cuore essere la vostra chiave guida <3
     
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    Brusie Dunk
    Druido 45 anni
    Brusie voleva una sfida che potesse soddisfare gli dei? Aveva deciso di affrontare da solo la via più difficile per essere degno del loro sguardo vigile? La Caria premiò il suo coraggio con un Ungaro Spinato.
    Quando la potente folata di vento e l'esplosione della bomba runica distolsero il suo sguardo dal portone della torre, gli occhi del folle si riempirono fino all'orlo di un cocktail di gioia e terrore.
    -Grazie oh Dei per aver accolto la mia richiesta-
    Non fece tempo a dire o pensare altro che il ruggito della bestia gli fece tremare le ossa fin nel midollo. Poi, l'aria divenne un inferno.
    -Protego!- Le fiamme brillavano negli occhi del Druido mentre tutte le sue forze venivano sfruttate per mantenere l'incantesimo nel cuore di quella fornace. Ai lati del mago l'erba anneriva e bruciava, ma lui resisteva sudando ed urlando nel mare di fuoco.
    Tuttavia bastarono pochi secondi che lo stesso velo magico iniziò a bruciare -Oh cazz-
    La sensazione fu quella di essere investiti da un treno di calore e dolore. Le fiamme lo avevano spinto all'indietro, ma, anche se era rimasto in piedi, non si erano limitate a questo.
    Il respiro del drago gli aveva bruciato la pelle, il respiro ed i capelli, mentre i vestiti erano stati carbonizzati lasciandogli intatta solo la tasca della braga destra, quella contenete Auga. Questo pezzo di tela rimaneva a penzoloni solo grazie alla fibbia di cuoio del porta-bacchetta e ormai non copriva più l'inguine peloso ed il grosso membro di carne e sangue, che era teso come un lancia pronta a colpire.
    Era eccitato come mai in vita sua. -Sto affrontando un cazzo di Drago!-
    Brusie soffriva come un cane, sul dorso della mano dominante aveva anche diverse bolle bianche, ma non c'era il tempo per curarsi.
    Diede uno sguardo da lampo verso la sacca. Era ancora dietro di lui, intatta ed intenta a far schioccare i propri tentacoli. -Bene- Un ghigno molto malato e poi la bacchetta scattò verso la gola dell'Ungaro; quel drago aveva l'alito troppo pesante, doveva essere corretto. -Focuspirum!-
    Brusie non perse tempo a vedere se l'incanto fosse riuscito o meno, ma scattò verso la foresta, a pochi passi dal sentiero affianco a lui, la sacca gli correva dietro. La bacchetta era pronta a lanciare un Protego Maxima per respingere qualsiasi offensiva e proteggere sia sé stesso che le bombe runiche.
    Non si può affrontare un drago in solitaria in un luogo a lui favorevole.
    Brusie era un folle e su questo non ci piove, ma aveva abbastanza cervello da capire di non essere forte abbastanza da digerire uno scontro frontale in quelle condizioni. Il valhalla apre la porta ai valorosi, non ai suicidi.
    Doveva spingere la bestia in un posto chiuso, dove le sue ali non avrebbero potuto dargli la possibilità di uccidere dal cielo e dove il suo soffio mortale avrebbe avuto degli ostacoli prima di rendere il denrisiano carne da grigliata.
    La fitta foresta pluviale tropicale faceva al caso suo.
    La forte umidità rendeva gli alberi, sottili e numerosi, meno adatti a bruciare, ma anche da abbrustoliti avrebbero potuto essere d'impaccio ai movimenti del rettile. Se questo, invece, avesse preferito un approccio aereo la vegetazione gli avrebbe impedito di vedere alcun che e proprio quest'altro fattore rendeva il sottobosco percorribile.
    Infatti le fronde della foresta pluviale tropicale sono così fitte che al sottobosco, il livello più in basso, arriva solo il 2% della luce solare, una quantità insufficiente per far crescere una quantità tale di piante da infastidire troppo il passaggio di creature grandi come uomini, scimmie, pantere e gorilla.
    Anche per quello era sua intenzione restare ai margini della macchia verde. Non voleva addentrarsi e rischiare di trovare altre creature feroci. Il suo intento era spostare lo scontro nei primi 10-20 metri di foresta. Brusie non lo sapeva, ma aveva avuto una fortuna enorme che questa missione fosse ambientata in Papua Nuova Guinea.
    Ad ogni modo il drago non l'avrebbe seguito restando a guardia della porta, ma Brusie, anche in quel caso, aveva un piano.
    La mano scivolò sui resti della braga, la conchiglia sembrava ancora intatta. -Ora vediamo che farà quel gran figlio di un rettile.-
    Restava basso per evitare possibili colpi della coda spinata.
    RevelioGDR


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    Skill: Mago Runico(Rune I) | Scudo Magico(Arti Difensive I)

    Oggetti portati: 5 Bombe runiche (-14pv): se colpiscono il bersaglio, infliggono danno fisso. (trasportate su sacca incantata dall'incantesimo del custode mobile)

    Azioni: -usa il Focuspirum per impedire al drago di sputare fiamme
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo Anti-Draghi
    Classe: Animale
    Formula: Focuspirum
    Movimento: Puntare la bacchetta alla gola dell'obiettivo.
    Effetto: Riduce o azzera la capacità di sputare fuoco di un drago per un numero variabile di turni
    Note: la durata dell'incanto è proporzionale alla classificazione del drago, alla sua potenza e all'empatia del mago. In base al dado, il master deciderà quanto è il malus del drago e quanto dura l'incanto (-tot al danno per tot turni o non fa fuoco per tot turni).

    - prepara un protego Maxima
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Protezione Massima
    Classe: Scudo Avanzato
    Formula: Protego Maxima
    Movimento: bacchetta puntata
    Effetto: Crea uno scudo in grado di contrastare pressoché la totalità degli incanti conosciuti. Tuttavia è poco efficace contro gli incantesimi oscuri.
    Note: Considerare l'Empatia del mago maggiorata di 8.

    - cerca di andare dentro la zona periferica della foresta
     
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    Denrise
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    JASON KRATOS BYRNE
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    n due riuscirono a cavarci qualcosa da quel corno. Annuì a quello che disse Sigurd, quindi proseguì con ciò che sapeva «Sono dei canidi notturni, tendono a non attacare. E' un simbolo per chiedere di risolvere pacificamente ogni questione ed astio.» - questo era quello che poteva dire, quindi passò nuovamente il corno a Morrigan e si dedicò ai suoi affari.

    Quando arrivarono in quello spiazzo, non pensò minimamente a controllare se ci fossero nemici o cose simili. Un tale errore gli era costato, in quel frangente, un attacco da due velenotteri. Quando questi planarono sul druido e la ragazza, liberarono spore velenose che fece bruciare la sua pelle. «Dannazione!» - strinse le dita ruvide attorno alla bacchetta «Joanne! Atten---» - non fece in tempo a finire la frase che subito l'altro fu sulla ragazzina. Sbuffò, un ringhio di petto, che scivolò verso l'esterno.
    Prima di tutto doveva far recuperare le forze a quella ragazza, ma non poteva fare tutto da solo. Prese un respiro profondo e cercò di concentrarsi sul da farsi «Joanne, cerca di recuperare le forze e di allontanarti dai velenotteri! Io tenterò di ... beh, di fare il mio.» - non è che non sapeva cosa fare, ma sarebbe durato più dirlo, che farlo. Quindi cercando di avvicinarsi alla ragazza, tentò di disegnare un arco rivolto verso l'alto e «Fianto Duri.» - tentò di proferire con l'intento di creare uno scudo attorno alla donna, così che anche l'impatto di un qualsiasi nemico, potesse ricevere danni.
    Tuttavia, quello che più lo preoccupava erano le spore che erano state liberate su di loro.
    La bacchetta si mosse di nuovo, elegante e deciso il polso nel disegnare un'onda nell'aria «Aqua Eructo» - proferì deciso, quindi, con l'intento di far zampillare dal terreno abbastanza acqua da poter lavar via quella che era la causa di quel bruciore: le spore del velenottero.
    «Joanne, cerchiamo di eliminarli il prima possibile, dobbiamo risvegliare Philipp.» - ringhiò ancora, cercando di tenere ben sotto controllo la zona del letto, sperando che nessuno di quei due insetti si avvicinasse al Predone per attaccarlo.
    Azione 1: Fianto Duri su Joanne per cercare di proteggerla da uno dei velenotteri, che da ora chiamerò velenotterò A
    Azione 2: Aqua Eructo per tentare di lavar via dalla propria pelle le spore, sperando di non sentire più il bruciore [Arti Elementari I]
    Quirk Attivo: -
    Equipaggiamento: 1 pozioni esplosive, 1 veritaserum, 2 pozioni risveglianti, 1 corda da 15 metri, 1 acciarino
    Skill:
    Magia Verde I
    Arti Elementali I
    Coraggio: 25
    Empatia: 30
    Intelligenza: 23
    Resistenza: 32
    Tecnica: 26
    Intuito: 21
    Destrezza: 22
    Carisma: 28
    Druido
    Quirk:
    Frangibarriere: le grosse competenze runiche di Jason lo rendono un eccellente distruttore di barriere. +1 a Coraggio se tenta di spezzare una barriera; +2 se impiega una runa


     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Denrise. Stats
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    Gli occhi studiarono quel mosaico di carne e sabbia che gli aveva dato il benvenuto. Il naso si arricciò percependo l'odore pungente dei cadaveri e poi nient'altro. Gli anni passati da Auror erano riusciti ad offrigli delle visioni ben più disgustose di quella.
    Morrigan stava giusto riflettendo su quanto quei corpi fossero più un avvertimento che un elemento dell'isola quando sentì il braccio avvampare. Il capo si chinò e il magitecnico notò la collega pozionista stretta a lui. Le dita del mago provocarono la carne della strega «Siamo sopravvissuti ad una spedizione mortale, poi ad un attacco di Excalibur. Ah, siamo sopravvissuti anche agli studenti di Hidenstone. Sopravvivremo ancora una volta.»
    Un'ulteriore sorpresa gradita venne offerta da Rebecca. L'estremità destra delle labbra si curvò verso l'alto comprendendo come la bionda avesse compreso il suo riferimento letterario «Tu mi piaci.»
    Poi fu il turno di Jason. Senza farselo ripetere due volte, Morrigan mise il suo corno tra le mani del druido in modo da farglielo analizzare. Le informazioni vennero consegnate dalle sagge parole di Sigurd poco dopo ma ad incuriosire maggiormente il magitecnico fu il druido «Interessante. Anche questo ciondolo sembra avere un qualcosa di positivo ricollegabile al corno. Noto diverse impronte, segno che è stato passato di mano in mano più volte. A giudicare da una forma ricorrente, credo che qualcuno in particolare abbia avuto in mano il ciondolo per più di una volta.» Per quanto le parole dell'aborigeno fossero un mistero, il magitecnico che aveva come immagine nel code role Robert Downey Jr. intento ad interpretare Sherlock Holmes riuscì a dedurre qualcosa di abbastanza utile.


    Il mago seguì Sigurd e Airwen verso Ovest. Il sopracciglio destro si curvò verso l'alto notando il piccolo lettino. Le palpebre si assottigliarono mentre gli occhi puntarono la collega. Un precoce sorriso finì per smorzarsi quando Morrigan si ricordò della presenza di Sigurd (E la sua frase non aiutò).
    «Sono d'accordo e questo letto sembr...» Sigurd si addormentò «Beh, sai, Airwen, ora che questo terzo in comodo di Sigurd si è addormentato possiamo goderci il nostro primo appuntamento assieme. Sei stata fantastica prima, sai? Ti prometto che non finiremo a parlare del meteo o di politica.»
    Sventolando la bacchetta come un pavone sventola la coda, Morrigan si accorse troppo tardi della presenza degli schiopodi sparacoda.
    Il calore delle scintille deformò l'aria costringendo Morrigan a passarsi la manica della camicia sulla fronte per assorbire il sudore. La calma che lo caratterizzava finì per spezzarsi notando come la collega fosse appena stata ferita.
    La mascella avanzò verso le bestie "Dunque, avete scelto la morte."
    Il suo occhio da Auror analizzò l'offensiva delle creature mentre la sua mente da Magitecnico studiò il terreno. Arretrare nella foresta gli avrebbe garantito la possibilità di sfruttare gli alberi come difesa naturale ma, alle sue spalle, si trovava il suo capovillaggio che, per quanto ammazza kraken, era indifeso come un cucciolo di foca.
    "Se questo è il nostro primo appuntamento, questi devono essere quei tipi invadenti che cercano di venderti delle rose" Le creature erano distanti l'una dall'altra meno di due metri. Un attacco ad area sarebbe stato perfetto in quella situazione ma, in quel momento, la priorità era difendere i propri compagni.
    Nel grimorio di Morrigan si trovava un incanto adatto per una situazione simile. Il corpo delle creature aveva un qualcosa di grottesco che ne faceva presumere una certa mancanza di mobilità in funzione di una migliore costituzione «Con una corazza del genere non salteranno mica come Michael Jordan, vero? E non preoccuparti, più sono grossi più fanno rumore quando cadono. Lascio a te l'offensiva, giusto per sfogarti di tutto lo stress accumulato tra una lezione e l'altra.»
    Morrigan avrebbe lasciato ad Airwen la possibilità di attaccare prima di fare il suo. Era pur sempre un gentiluomo.
    La bacchetta avrebbe cominciato ad ondeggiare nell'aria prima di scoccare un colpo verso gli schiopodi «Cumtello». Morrigan avrebbe cercato di lanciare l'incanto tra i due insetti allo scopo di sfruttarne la disposizione per avere effetto su entrambi. Mantenersi sulla distanza e neutralizzare quel buco da cui sparavano fiamme sarebbe stato più che sufficiente. O, per lo meno, cercare di limitarne l'efficacia.
    Eppure, se questo player aveva imparato qualcosa era quanto fosse importante non dare nulla per scontato in una quest mortale. La mano destra di Morrigan, infatti, non avrebbe esitato a disegnare una linea da sinistra verso destra prima di castare un «Protego» verso qualsiasi attacco sarebbe stato diretto verso il gruppo "Sul serio, se mi muore anche Airwen, dopo Daniele, non avrò veramente nessun volontario alla mia prossima interrogazione."

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    [SPOILER]Coraggio: 23
    Empatia: 28
    Intelligenza: 32
    Resistenza: 29
    Tecnica: 33
    Intuito: 30
    Destrezza: 20
    Carisma: 21

    Skill: Magitecnologo, Scudo Magico, Alchimia Fondamentale & Magia Elementale

    Generalità: Calzini e stivali color testa di moro per non finire con i piedi bagnati dopo le prime due gocce d'acqua. Pantaloni ampi, quasi alla zuava, ma più lunghi - almeno fino allo scarponcino -. Una cintura in cuoio e una camicia in cotone senza colletto e particolarmente larga, in modo da poter legare al suo interno la sua bacchetta all'avambraccio con qualche elastico che aveva rubato a delle amanti anni addietro. Dunque una pozione fumogena legata in petto con una serie di lacci all'interno della camicia stessa e una caramella gommosa nella tasca destra dei pantaloni.
    Oh, e per finire un pacchetto di gessi colorati nella sinistra.
    E non dimentichiamoci della giacca a tre quarti viola, l'impermeabile verde oliva e il mantello porpora
    .

    4 Oggetti:
    1 - Calzini propulsori
    2 - Gessi
    3 - 1 Pozione Fumogena
    4 - Una caramella gommosa a forma di pesce


    RECAP: Morrigan cerca di consolare Airwen, si complimenta con Rebecca per aver colto il suo riferimento e si gode lo spettacolo.

    Azione 1: Cumtello in mezzo ai due schiopodi. Come da messaggio su telegram, quest'ultimi dovrebbero distare circa un metro l'uno dall'altro. Il raggio di Cumtello per Morrigan dovrebbe essere circa 4,2 metri. (INT 32, Magia Elementale I)

    Nome: Incanto Sabbiatomba
    Classe: Elementale
    Formula: Cumtello (fusione di Cuntumulo e Tellus)
    Movimento:ondeggiare la bacchetta e scoccare un colpo verso il punto in cui si vuole generare la magia
    Effetto: dalla bacchetta si libera una scintilla gialla che, impattando con una superficie orizzontale formata da elemento terra (terra, pietra), anche parzialmente sintetico (pavimento, asfalto), purché non incantato magicamente, la trasforma in sabbie mobili. Tali sabbie mobili attirano verso il basso qualsiasi essere non vivente fino ad inglobarlo completamente, se possibile; in caso di esseri viventi, questi verranno attirati al fondo per la parte caudale (gambe/coda), venendo inglobati fino all'altezza del collo. Quando la magia termina il suo effetto o ingloba al massimo possibile qualcosa, si solidifica in sabbia, bloccando i movimenti di qualcuno senza però soffocarlo.
    Note: è possibile sfuggire alle sabbie mobili tramite la propria destrezza o incanti di levitazione; maggiore è l'intelligenza del mago, maggiore è la forza trainante.
    Il raggio di azione della magia è pari a r=1+Intelligenza/10. Il raggio indica anche la profondità pozza di sabbie mobili.

    Azione 2: Protego - Azione preventiva in caso di attacchi nemici - (EMP 28, Scudo Magico I)

    Nome: Incantesimo di Protezione
    Classe: Scudo
    Formula: Protego
    Movimento: Linea da sinistra verso destra
    Effetto: Crea uno scudo in grado di contrastare gli incantesimi più semplici. Decisamente poco efficace contro gli incantesimi oscuri.
    Note: Come gli altri sortilegi Scudo scala su Empatia e dovrà essere confrontato con il PP ed i vari modulatori dell'attacco da cui vuole difendere. Se il valore difensivo sarà inferiore al’attacco subito, si subirà comunque un danno pari alla differenza tra i due valori, in caso invece la difesa superi l’attacco, lo scudo rimanente potrà essere impiegato per difendersi da una seconda magia nello stesso turno scagliata dallo stesso mago.
    Nel caso in cui lo scudo venga sfondato, si dovrà applicare anche la Schivata.

    ✕ schema role by psiche
     
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    Jonathan Baker | Predone
    La danza improvvisata di Airwen e Rebecca permise a Jonathan di comprendere tre cose: quanto potesse essere piacevole assistere a determinate danze, la possibilità di introdurre balletti simili all'interno della propria locanda e che Rebecca riusciva a far qualcosa di buono nella vita.
    Stava giusto pensando alla possibilità di aumentare i prezzi del suo locale con la scuso di offrire uno spettacolo di danza ogni ora, ma mille dubbi attanagliarono la mente: se diventasse una cosa monotona? Se venisse fuori qualcosa di altamente scoordinato senza una Airwen alla guida? No, non poteva rischiare, avrebbe fatto delle prove.
    Intanto giunse nello spiazzo dalla forma circolare, si adagiò sul letto e fu ben presto vittima di un sonno profondo. Il mondo divenne buio per poi vedere dei colori offuscati, in seguito una luce intensa e ben presto si ritrovò al centro dell'arena in un arido mattino d'estate. Odino ibernato, dov'è l'ombra? Da nessuna parte, in compenso però le orecchie udirono in maniera forte e chiara le parole della Caria. La prova avrebbe avuto inizio a momenti e il loro nemico era all'orizzonte. Atterrò in tutta la sua mostruosa presenza. Ali immense e affilate, corpo esile e sicuramente altrettanto agile, viso liscio e senza una forma ben precisa, corna lunghe e rivolte verso l'alto come se fosse un demone. A 'sto giro non te permetto de fa male a la mia gente! Sguainò l'ascia barbuta e scattò in direzione del Gaunt della notte.
    Durante la corsa accadde qualcosa di così bizzarro e curioso che non solo costrinse Jonathan a titubare per un secondo, ma gli ricordò anche casa. La creatura oscura assunse il volto di Rosmary Rose, la madre di Jonathan Baker. Riconobbe la bellezza intrinseca del suo volto oramai scalfita dalla becchiaia, gli occhi di una donna forte che tanto aveva combattuto nella sua vita e l'espressione intrepida di chi ancora non voleva darsi per vinto. Questo è un colpo basso. Ciò nonostante, per quanto possibile Jonathan non mirò al volto o al corpo del Gaunt, bensì alla sua lunga e sicuramente temibile coda. Oramai di creature ne aveva affrontate a non finire e nonostante fosse consapevole di come non rappresentasse un punto vitale, aveva ormai imparato come tagliarla voleva dire privare la creatura di una sua potente arma.
    Se ci fosse riuscito o no poco importava, poiché lasciò cadere a terra l'ascia, si allontanò di qualche passo e si armò di bacchetta. Orbis!
    Nelle più rosee delle aspettative dal catalizzatore magico sarebbe fuoriuscito un ciclone di luce distruttivo che avrebbe travolto il Gaunt in una spirale di dolore senza fine. Non morirò qui con te, la mia pelle è più dura della tua.

    RevelioGDR


    Azione 1: Ascia barbuta contro la coda del Gaunt
    Azione 2: Orbis

    Si attivano le skill duellante magico (+4) e Magipredatore (+3)

    Coraggio: 40
    Empatia: 24
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 33
    Destrezza: 20
    Carisma: 32

    Skill
    Duellante Magico, Magia Verde, Resiliente, Magipredatore

    Oggetti
    Ascia barbuta, lanterna a olio, dadi truccati, bottiglia di rum
     
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    Calypso O'Queen Carpentiere

    Parlato - Pensato - Ascoltato


    Jonathan Baker, alzati subito! Non è questo il momento di mettersi a dormire!
    Calypso iniziava seriamente ad avere paura. Sapeva che Jonathan difficilmente si sarebbe svegliato, perché la magia che lo aveva fatto addormentare non solo sembrava tremendamente forte ma anche perché lei stessa iniziava a sentirne gli effetti e nel gridare in quel modo e lo scuotere Jonathan sperava non solo di svegliare l’amico ma anche di tenere sveglia sé stessa. L’idea di addormentarsi lì, su quel letto, era si tremendamente allettante ma anche tremendamente spaventosa. Non le piaceva l’idea di rimanere lì, completamente vulnerabile e in balia di bestie o losche persone.
    Era megldio restare sulla nave... Pensò, sospirando. In fondo, lei era una carpentiera, non un predone come suo padre e neanche un druido. Il suo lavoro era tenere in buono stato la loro drakkar e ripararla in caso di guasto o fare in modo che reggesse in caso di attacco, non avrebbe mai dovuto avventurarsi su quell’isola.
    All’arrivo di quell’insetto gigante, però, Calypso iniziò addirittura a pensare che “forse” sarebbe stato meglio restare a Denrise.
    J-Jonathan... Deglutì. Si chiese se fosse troppo tardi mettersi a dormire su quel comodo letto. Magari quella bestia l’avrebbe lasciata stare.
    Quasi non notò la bestia caricarla. Forse per il sonno, forse per la paura, forse perché si trovava sovrappensiero, ma l’urto con il corno di quella creatura fu tanto doloroso quanto improvviso. Non riuscì a trattenere un grido di dolore. Indietreggiò un po’ d’istinto, un po’ per l’urto, ma riuscì a sfoderare la bacchetta,cosa che fece quasi d’istinto. Sempre d’istinto, la puntò contro lo scarabeo e pronunciò una sola parola: Incendio. Formando una fiamma a mezz’aria.
    Se l’incantesimo avesse funzionato e le avesse dato tempo come sperava, Calypso avrebbe provato a usare su di se un incantesimo per fasciare la ferita causatale dallo scarabeo e fermare il sanguinamento: Ferula. per poi provare a nascondersi dietro un albero per poter osservare meglio la situazione.





    RevelioGDR



    Calypso come prima azione usa incendio contro lo scarabeo poi prova a fasciare la sua ferita con Ferula.
    Statistiche:
    Coraggio: 27
    Empatia: 20
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 30
    Tecnica: 30
    Intuito: 26
    Destrezza: 25
    Carisma: 20

    Skill: Magitecnologo; Incantesimi Avanzati
    Quirk: Riparatrice d'emergenza: Cal ha scelto la via della carpenteria e mettere a rischio la sua vita per adempiere il suo compito non la spaventa.
    +2 a Destrezza se impiega l'intero turno a riparare qualcosa.

    [/QUOTE]
     
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102 replies since 5/8/2020, 15:03   2051 views
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