Summer Parton

Le azioni dell’Umanità si ripercuotono sulla Natura ben più di quanto si possa immaginare, e quel giorno gli studenti ne avrebbero avuto un’ulteriore conferma.
In fondo, la prova era stata creata esattamente per quella ragione.

Giada, insieme ad un’altra manciata di studenti, entrò nel Giardino dell’Eden; ben presto si sarebbero trovati circondati dalle piante carnivore, affamate e indispettite che qualcuno avesse osato entrare nei loro territori - e soprattutto che non fosse intenzionato a diventare un banchetto All You Can Eat.
Giada non fu l’unica ad utilizzare la strategia del fuoco, ma di sicuro fu tra le più aggressive. Il Fuocondro la difese parzialmente, allontanando una delle piante che l'avevano presa di mira, che si ritrasse ancor più infuriata; l’altra, assaggiato il sangue, si fece invece più aggressiva, salvo stridere di dolore quando il Farfallus la colpì. I petali della bocca si erano aperti, per pregustare una scorpacciata di lepidotteri che non arrivò mai. Forse fu questo, insieme alla morte della compagna a seguito dell’Expulso, a far abbassare la guardia al vegetale; l’Incendio fu accompagnato da macabre strida, non solo della pianta incendiata da Giada, ma anche da quelli delle piante attaccate dagli altri studenti. I resti incendiati vennero dunque sepolti, almeno in parte, dal Cumtello.
Sembrava tutto finito.

Alle Fonti dell’Eden gli animi erano sicuramente più placati e freddi. James si sarebbe trovato insieme ad una coppietta, inizialmente estremamente irritata nel vederlo lì a turbare la loro intimità. Sicuramente, all’inizio il ragazzo avrebbe provato una certa quantità di imbarazzo a far da candela in un appuntamento romantico… almeno finché gli effetti della fonte non avessero iniziato a farsi sentire.
Il torpore ed il fresco annebbiavano le menti, ma l’Innerva di James ebbe un ottimo tempismo: forse non bastò a svegliarlo ma, permettendogli di riprendersi per almeno qualche istante, avrebbe potuto constatare che il fondo del laghetto era effettivamente cosparso di ossa. Il raccapriccio forse poté più di qualunque incantesimo, perché il suo Glacius congelò almeno la superficie di tutto il laghetto, per uno spessore di qualche centimetro. Abbastanza per evitare che l’influsso sonnifero si facesse sentire… e per notare che il ragazzo della coppia era rimasto bloccato con la caviglia sinistra, probabilmente mentre cercava di entrare nell’acqua.
Cosa avrebbe fatto James? L’avrebbe aiutato, o l’avrebbe lasciato al suo destino? Beh, fortunatamente aveva un po’ di tempo per decidere.
O forse no.

Il terzo percorso non era stato affrontato da nessuno studente, e questo aveva permesso ai coniglietti di proliferare e, soprattutto, prendere il sopravvento; questi avevano consumato molto del cibo disponibile, sentendo dunque la necessità dapprima di ricorrere ad altri mezzi (ndr. cann*balism*), e quindi di migrare verso più floridi luoghi.

L’anidride carbonica prodotta dai fuochi del primo percorso aveva contribuito a fare aumentare la temperatura di tutta la biosfera, e ciò aveva contribuito a indebolire il Glacius di James che ancora teneva a bada la fonte. Non c’era più la necessità di liberare il ragazzo, che riuscì a rompere il sottile strato di ghiaccio.
I gruppi di Giada e James si sarebbero dunque ritrovati, oltre i rispettivi percorsi… dovendo affrontare gli ultimi cinque coniglietti zannuti, crestuti e ben più grossi di quelli iniziali.
“Beh, ragazzƏ - spero che vi sia di lezione. Tutto è connesso, e questo equilibrio è molto fragile. Vi consiglio di fuggire il prima possibile - la porta come vedete è dietro al Generale.”
Un fascio di luce rosa illuminò la porta aperta, abbastanza grossa da far passare gli studenti, ma non per permettere l’uscita dei coniglietti.

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Summer Parton

‘Che Oprah mi dia la pazienza, perché se mi dà i soldi giuro che mollo tutto e mi trasferisco in Spagna! Ma com’è che non esiste un Manuale per idioti per creare le lezioni? Tutto questo scervellamento… oh, io sono bionda dentro!’
Summer aveva impiegato qualche tempo ad organizzare qualcosa di fresco, nuovo e originale - fallendo miseramente, per cui alla fine aveva ripiegato su ciò che le riusciva meglio: torturare psicologicamente gli studenti.
Aveva atteso gli studenti, come spesso era già accaduto in passato, nei giardini dell’Accademia, dove per l’occasione si trovava una biosfera magica; la struttura era di vetro smerigliato, e la magia che lo permeava lo faceva risultare un blocco solido, poiché aveva saldato le varie vetrate assieme in maniera indistruttibile. Qualunque fosse il contenuto della biosfera (che aveva una dimensione pari a quella di un campo da atletica), la struttura solida rendeva palese il fatto che fosse creata per intrappolare all’interno qualunque cosa ci fosse.
Una volta che fossero giunti tutti i partecipanti, avrebbe dunque spiegato in cosa consisteva la lezione.
“BenvenutƏ, ragazzƏ. Oggi avrete molta libertà di azione e di scelta; dovrete semplicemente godervi una passeggiata all’interno di questa, la Biosfera 3. Possiamo dire che si tratta di un Giardino dell’Eden improvvisato, che assomiglia a quella che era la Terra… 100 milioni di anni fa, tipo? Non c’è un vero e proprio fine, appunto… se non quello di sopravvivere. All’interno potrete trovare tre diversi percorsi: arrivate sani e salvi e interi” disse, con un lieve sorrisetto e un tono di voce divenuto quasi un bisbiglio “dall’altra parte della biosfera, dove vi aspetterò.”
‘Anche per darvi le cure del caso, si intende.’
Una volta dentro, gli studenti si sarebbero subito resi conto della purezza dell’aria, sicuramente maggiore, e del caldo tropicale; probabilmente avrebbero dovuto spogliarsi, venendo dai freddi denrisiani del 14 febbraio. Dalla radura in cui si trovavano si diramavano alcuni sentieri, di cui tre principali; da uno avrebbero sentito un profumo floreale dolcissimo, quasi attraente; da un altro, una brezza umida e più fresca, che li avrebbe invogliati a scoprire di cosa si trattasse; e dal terzo, un fruscio fra le fronde folte, come di animaletti carini e coccolosi.
“Fate la vostra scelta; dividetevi in gruppi, mi raccomando. Per una volta, prometto che non si tratterà di una lezione a tema horror… in fondo, è San Valentino, cuccioli di Satana!”
La voce di Summer aleggiò per tutta la Biosfera 3, trasportata da interfoni magici. Anche questa volta gli studenti non sarebbero stati completamente soli, ma chissà se la prof li avrebbe aiutati in ogni caso...

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Summer Parton

Forse Lucas aveva un vero e proprio gusto dell’orrido, o forse Summer aveva sottovalutato il suo acquisto; fatto sta che sembrava che la Polaroid stravecchia possedesse una certa attrattiva per il ragazzo, cosa che la docente trovava alquanto divertente.
“Beh, se la vuoi davvero puoi acquistarne una nello stesso negozio… dopo ti do l’indirizzo, nel caso. Si trova nella Londra No-Mag… cioè, Babbana, giusto?”
Guardò quindi le camere di Lucas: “Certo, non ci trovo nulla di male. Immagino che qualunque artista voglia usare la propria attrezzatura, per produrre la sua arte.”
Ma che ne sapeva l’americana di arte? La sua massima espressione artistica, fino a quel momento, era stata qualche stonatura durante la serata karaoke.
Per informazione, il suo cavallo di battaglia era la versione più urlata di Toxic di Britney Spears.
“Verbavoleo… immagino che possa funzionare bene, ma forse è ancora troppo avanzato per te. Anche un Atramenta, nel tuo caso, può andare bene: certo, il sigillo sarà temporaneo, e soprattutto dovrà essere copiato adeguatamente, ma richiede meno energia magica ed è più semplice da correggere, nel caso di errore. Anzi, la sua temporaneità può giocare a tuo favore, in questo caso: non dovrai incantare permanentemente una delle tue macchine.”
Ascoltò quindi le farneticazioni accorate sulla macchina fotografica di Castlewine, annuendo debolmente mentre cercava di capire di cosa diamine stesse parlando Lucas.
“Se reputi che possa essere quella migliore, ti direi di sì. E… beh, forse avrei riciclato la Polaroid come regalo di Natale… ma immagino che se la giornata andrà bene sarà un bel premio, eventualmente…”
Gli fece un sorrisino enigmatico, prima di voltarsi verso un punto specifico dell’arena.
“Bene - veniamo alla prova vera e propria… o almeno, alla prima parte. Forse non lo vedi, ma ci sono alcune creature fantastiche che dovrai fotografare. Ciò che non ti ho detto è che il sigillo può essere modificato, ponendo al suo centro il simbolo di un pianeta, affinché acquisisca determinate caratteristiche - come se fosse un filtro vero e proprio. Mettiamo che tu voglia fotografare… che ne so, lo sguardo di un Basilisco - attenzione, sconsiglio di farlo veramente, perché non credo che tu abbia le abilità necessarie per sopravvivere, per il momento; dovrai trovare un pianeta che possa contrastare la sua abilità di pietrificare, in modo da catturarlo su pellicola. Ripeto: questo è solo un esempio, e ti sconsiglio di usare il sigillo per fotografare creature così pericolose, almeno finché non sarai davvero davvero ben addestrato. O molto incosciente.”
La sua teatralità aumentò, mentre mostrava le creature… o quella che pareva la loro assenza.
Strano, no?
“Allora, per iniziare ho liberato un Diricawl ed un Thestral. Per quanto riguarda il primo, occorrerà che tu riesca a catturare su pellicola il momento esatto in cui sparisce in uno sbuffo di piume per, diciamo, teletrasportarsi. Per il secondo, mi accontento che tu riesca a mostrarmelo in fotografia - non ne ho mai visto uno. Ah, forse neanche tu… beh, credo dovrai fare diversi tentativi!”
Forse Summer non era stata completamente sincera, perché parlando del Thestral il suo sguardo sembrava temporeggiare troppo in una determinata direzione… come se lo potesse vedere. Che avesse mentito, e in realtà potesse vederli senza problemi?

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M.A.G.O. Divinazione & Astronomia

Andrè amava moltissimo quando arrivava il momento di dedicarsi agli esami MAGO: era sempre un piacere poter valutare il percorso dei propri studenti nel corso dell’anno. In quel momento il ragazzo aveva prontamente atteso che i ragazzi arrivassero nel luogo a loro dedicato per l’esecuzione dell’esame, accennando a loro un lieve sorrisino particolarmente dolce, come se volesse consigliargli di mantenere la calma e di non agitarsi inutilmente. Tutte le cose che avrebbero fatto in quel momento, in ogni caso, sarebbero servite per mostrare le loro capacità nella divinazione e nell’astronomia, e sicuramente Andrè avrebbe dato tutte le informazioni necessarie per affrontare quella prova. La mano, delicatamente, passò attraverso i suoi capelli biondi, andando a scompigliarli appena, mentre il ragazzo iniziò a dare il benvenuto agli studenti che erano ufficialmente arrivati a sostenere quella parte della prova. Lo sguardo era dolce e si poggiava su ognuno di loro, come a volergli notificare quanto si fossero preparati e quanto effettivamente fossero pronti perché avevano studiato, andando quindi a pronunciare le sue parole con la giusta eleganza ed un modo di fare molto paterno.
“Benvenuti alla prova di Astronomia e Divinazione, ragazzi. Oggi affronterete il discorso dei segni zodiacali, elementi che in qualche modo riguardano tutti noi, nel bene o nel male.” Ed accennò un lievissimo sorrisino, riprendendo dopo poco il suo discorso con lo stesso tono di voce di prima.
“Qualche giorno fa vi ho chiesto di portare con voi un oggetto che, a vostro parere, rispecchiasse una delle caratteristiche del vostro segno zodiacale. I vostri segni sono tutti famosi per avere una certa particolarità a livello caratteriale; i Cancri sono fatti in un certo modo, e sono diversi dalle Vergini, così come dagli Acquari. Spero dunque che abbiate portato con voi questo oggetto! Bene, spiegatemi come mai avete scelto proprio quell’oggetto.” E a quel punto, dunque, con un cenno della mano avrebbe fatto mettere l’oggetto agli studenti per terra, facendoglielo appoggiare in quello che sembrava un grande cerchio di sale. Ognuno aveva il proprio, ed era sufficientemente grande da permettere a tutti di poggiare il proprio oggetto. “Poggiate l’oggetto che avete portato con voi all’interno del cerchio, perché oggi vi faremo arrivare a domare il vostro stesso segno zodiacale. Lo sconfiggerete, ma per farlo, dovrete prima evocarlo. Seguite i miei passi attentamente, così che potrete evocare per bene la manifestazione corporea del vostro segno zodiacale.”
Si fermò per qualche istante, passandosi la mano tra i capelli ancora una volta, continuando poi a parlare con tutti loro: “Per prima cosa, sedetevi a gambe incrociate a terra. Poi, chiudete gli occhi e liberate la mente. Successivamente pensate al flusso di energia psichica che prima scorre dentro di voi, e poi si concentra verso la parte centrale della vostra fronte. Concentratevi, pensando intensamente alle caratteristiche caratteriali tipiche del vostro segno zodiacale e pensando anche a quelle che riscontrate nel vostro carattere. A quel punto mantenete la concentrazione, fino al momento in cui quell’energia che avete concentrato in quel punto non si trasforma in una piccola fiamma.”
Lo sguardo del docente, quindi, si posò su tutti i ragazzi, cercando di aspettare un eventuale segnale da parte loro, come per capire se fossero effettivamente attivi o se li avesse confusi con le proprie parole. “A quel punto, significherà che avrete stabilito un contatto con il vostro segno zodiacale. Non vi basterà altro che chiedergli di mostrarsi, a voce, e di osservare il modo in cui si manifesterà fisicamente, apparendo davanti a voi. Il segno zodiacale, tuttavia, sarà ostile: starà a voi sconfiggerlo secondo le dritte della professoressa Parton.”

Fu a quel punto che prese parola l'Americana.

Summer aveva lasciato volentieri l’incombenza di dare le indicazioni principali della prova M.A.G.O. del suo secondo anno di insegnamento ad Andrè, avendolo trovato super disponibile ed affidabile già durante la lezione congiunta del Biennio; in più, era sempre stato il tipo di ragazza che sfruttava i nerd che avevano un’infatuazione per lei per svolgere i compiti e, nonostante la palese non eterosessualità altrui, perché non usare la propria faccia tosta per l’ennesima volta?
Non capiva nulla di evocazioni e manifestazioni corporee, per cui su quello aveva lasciato carta bianca: nonostante ciò, il collega l’aveva avvisata che probabilmente i Segni Zodiacali non sarebbero stati molto d’accordo nell’essere evocati da degli studenti ancora inesperti, per cui probabilmente ci sarebbe stato uno scontro.
Forse era anche per quello che avevano deciso di assistere, a mo’ di Hunger Games, alla prova - certo, erano al sicuro dietro una barriera magica, ma potevano osservare ed intervenire in caso di bisogno.
“Ok, cari studenti - i punti di forza dei Segni risiedono nei rapporti che hanno con i pianeti che si trovano in Domicilio ed Esaltazione, mentre per quelli di debolezza valgono quelli con i pianeti in Esilio e Caduta. Non mi aspetto che conosciate a menadito quelli del vostro Segno… per ora. Quindi avrete accesso a del materiale estratto dal Manuale.”
Come ad un esame di chimica che aveva tenuto chissà quanto tempo fa (per quale motivo, poi), durante il quale le avevano permesso di tenere la tavola periodica, così Summer avrebbe permesso agli studenti di consultare la sezione del Manuale dei Segni Zodiacali, appositamente preparata in forma di tabelle riassuntive.
“Certo, consultare delle tabelle durante uno scontro potrebbe essere difficile, ma direi che è questo il bello della diretta, giusto? Non potete ancora usare incanti avanzati come l’Astra Congrego o gli Incanti Zodiacali, ma in questi due anni ne abbiamo appresi altri, nonché quelli Grafici connessi all’Astronomia. Mi aspetto un po’ di flessibilità mentale nel loro uso - e soprattutto, potete usare anche qualunque altro incanto vi venga in mente… ma ricordate: maggiore è la percentuale di Incanti correlati alla mia materia che userete, maggiore sarà il risultato.”
Solitamente sarebbe stata ben più criptica di così (e già lo era stata abbastanza…), ma durante un esame sapeva bene come anche i cervelli più brillanti andassero in pappetta…

"Parlato Parton"- ”Pensato De Long-Prèe” | Scheda PG Stat.

Summer Parton

Summer non era mai stata una persona abitudinaria, perlomeno nella sua fase americana; aveva sempre avuto troppi problemi e troppa instabilità (anche mentale) per poter ricadere in schemi fissi. Tuttavia, la routine dell’Accademia iniziava a piacerle, in un certo senso: certo, a volte le mancava, in un modo quasi perverso, non aver problemi con la legge, ma la Preside che l’aveva accolta non era poi così male, e non se la sentiva di rischiare quella bolla di normalità.
Aveva pure iniziato ad avere un rapporto quasi cordiale coi colleghi, nonostante se ne stesse sempre sulle sue; Brian Ensor era un tipo con cui aveva un’alchimia quasi nulla, nonostante sospettasse che anche lui apprezzasse un lavoro di copertura tranquillo, ed ora si trovava a cooperare per la seconda volta in un anno con un altro collega, André…
‘... oh, come cavolo è il cognome? Qualcosa di francese - Delon?’
Il problema degli statunitensi con i mangiaranocchie sono ben noti, ma Summer si stava addolcendo nel tempo, perdendo perlomeno parte di quell’impulso di piantare una bandiera a stelle e strisce in ogni angolo del Regno Unito.
Anche perché dubitava che un’azione del genere sarebbe stata ben vista, in un sito archeologico come Stonehenge.
“Bene, ragazze e ragazzi - spero abbiate apprezzato il viaggio con mezzi pseudo-Babbani per arrivare qui” disse, appena scesa dal Nottetempo con una capigliatura in disordine che faceva intuire come non avesse effettivamente apprezzato eccessivamente il viaggio.
Continuò, sistemandosi l’acconciatura con uno svolazzo di bacchetta: “Col professor… De Long abbiamo pensato di portarvi in gita, sperando che non ci siano Creature Oscure Spaziali nei paraggi!”
Nonostante ricordasse bene i pericoli potenzialmente mortali affrontati dal Triennio qualche mese prima, il sorriso sbilenco di Summer tradiva (o forse bluffava?) come fossero stati solo un espediente per spronare gli studenti.
Osservò brevemente il cielo: non una singola nuvola all’orizzonte rendeva il tutto surreale per un clima umido come quello inglese, e forse avrebbe anche potuto essere d’impaccio all’esecuzione della lezione.
Si volse con uno sguardo neutro al professore di Divinazione, attendendo la sua risposta.

"Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.