Divinazione & Astronomia - Esami M.A.G.O. 2021/22

Harry Wood

Gli esami M.A.G.O., era un qualcosa che aspettava con impazienza, era un qualcosa che sapeva che non sarebbe stata facilissima, ma per lui voleva dire finire il primo biennio per poi specializzarsi in un campo preciso e seguire il percorso che maggiormente lo ispirava. Quel giorno toccò agli esami di Divinazione e Astronomia, due materie che durante i due anni accademici a Hidenstone, era si teso per quello che sarebbe stato chiesto in aula ma sapeva che arrivava ben preparato e che non aveva nulla da temere, era poco ma sicuro. La calma era alla base di una buona riuscita, la pazienza era la virtù dei forti. Il tema non sembrava impossibile, i segni zodiacali, una cosa che aveva già fatto a lezione e se non si ricordava male era anche andata bene per lui. Lui era dei Gemelli, e aveva scelto di portare con se un oggetto che era legato a quel segno, la vivacità del segno era nota a tutti, era una delle sue caratteristiche più note e con se aveva portato portato un piccolo sole giallo, un piccolo oggetto che rappresentava la vivacità che i raggi del sole portavano nel mondo, sia nelle persone che nella natura. Al suo turno mise il piccolo sole per terra, in quel cerchio di sale che avevano davanti.

Professore ho scelto questo oggetto, il piccolo sole di colore giallo, dato che come oggetto rappresenta la vivacità e la vita, i raggi del sole rendano viva la nostra vita, la natura, e tutto ciò che ci circonda. Nel mio segno, i Gemelli, la vivacità è parte integrante e fondamentale. Noi del segno dei Gemelli siamo vivi e vivaci, un po' come il sole e quello che riesce a fare nella vita quotidiana.

Dopo quella piccola spiegazione passò oltre. Sconfiggere e domare il proprio segno zodiacale, non sarebbe stato facile ma era parte della prova, un passo in più nelle proprie conoscenze. Si sedette a gambe incrociate per terra, chiuse gli occhi e liberò la mente da ogni pensiero. Cercò di pensare, così come detto dal docente, al flusso energetico psichico che scorreva dentro di se per concentrarlo verso la parte centrale della fronte. Pensò a quello che era il suo segno,

Vivacità, furbizia, apertura mentale, sincerità, orgoglio, testardaggine...

Tutto ciò era legato a quello che era il segno dei gemelli e che faceva decisamente parte di lui. Mantenne quella concentrazione mentale, all'improvviso quell'energia divenne come una piccola fiamma, una fiamma orgogliosa. Era il segno che aveva stabilito un contatto con il segno zodiacale dei Gemelli.

Mostrati a me, fatti vedere.

Vide come dopo qualche attimo si presentò come un gorilla, come se fosse la figura mitologica legata al segno, alla sua vivacità e alla sua furbizia. Come aveva detto il docente sarebbe stato ostile e quindi si mise subito in guardia. Era giunto il tempo di affrontare quello che rappresentava il segno, quel gorilla. Collegò quello che erano i pianeti di Domicilio ed Esaltazione e quelli di Esilio e Caduta del proprio segno. I primi Mercurio e Plutone, mentre gli ultimi entrambi legati a Giove. Riuscì a dare un occhiata su quel manuale senza perdere troppo tempo, il combattimento non sarebbe stato facile. Doveva provare subito a indebolire quella creatura, doveva sfruttare il potere di Giove, tracciò una saetta con la bacchetta e puntò il suo avversario. Disse quindi la formula magica.

Electro!

Dalla sua bacchetta uscì una scarica elettrica che prese in pieno quel gorilla. Lo lasciò stordito per qualche attimo ma all'improvviso fece un balzo in avanti verso di lui che riuscì a evitare solo grazie ai suoi riflessi, ma si fece qualche piccola sbucciatura cadendo a terra, nulla che non potesse curarsi velocemente. Ne approfittò quindi per rimettersi in piedi, e doveva provare a migliorare la sua potenza sfruttando gli astri. Con la bacchetta fece il simbolo planetario di Giove diritto e dette una stoccata verso di se. Quindi disse la formula magica.

Chorium Astra!

Vide su di se come un marchio dorato, un marchio che cercava di incrementare la sua potenza. Quel gorilla non fece in tempo a provare a lanciare un qualcosa contro di lui che lo prese pieno, era tipo una pietra di medie dimensioni ma non di dimensioni enormi, ciò basto ugualmente a farlo cadere a terra. Doveva sfruttare il potere che scorreva nelle sue vene, doveva sfruttare la magia. Rimettendosi in piedi, nuovamente, fece un cerchio in senso antiorario puntando quel gorilla, poi disse la formula magica.

Lumos Astralis!

A quel punto vide come, essendo di giorno, dalla bacchetta si generò un fascio di luce di colore arancione che riuscì in parte ad abbagliare e ustionare quella creatura. Doveva approfittare immediatamente del disagio momentaneo della creatura. Voleva sfruttare la sua debolezza per i fulmini e così fece. Ma prima che potesse agire vide come gli saltò davanti, era a meno di mezzo metro, aveva il tempo contato per fare quello che aveva pensato prima di finire nella forza del gorilla. Facendo una nuvola con la bacchetta puntò proprio al cielo e disse rapidamente ma con decisione ciò che serviva per fare quell'incanto.

Meteo Recanto!

Il meteo che prima era legato al sole divenne un temporale, iniziò a piovere forte con fulmini che cadevano dal cielo, alcuni presero in pieno la creatura, era quello che voleva. Il rischio di venir preso anche lui non mancava, ma era tutto calcolato. tra le ustioni precedenti e i fulmini il gorilla non sembrava più in piene forze. Era giunto il momento di fare la sua parte, il momento di provare un colpo di grazia. Optò per bloccare quella creatura, voleva fermarla, ma prima che lo facesse trovò le forze (il gorilla) e gli saltò davanti colpendolo con forza e facendogli fare a Harry un metro indietro facendolo cadere in malo modo a terra, provò diversi dolori. La pazienza era finita, si rimise in piedi a fatica e puntò la bacchetta contro il gorilla.

Questo non dovevi farlo...ora vedrai...

Il ginocchio sanguinava e aveva un taglio sul volto, si era fatto un bel taglio ma era abituato a soffrire e sopportare il dolore. Quindi con la bacchetta fece delle onde e scoccò un colpo verso il terreno che era sotto al gorilla. Disse quindi la formula magica.

Cumtello!

Una scintilla gialla che andando sotto al gorilla trasformò quel terreno in sabbie mobili, a piccoli passi venne inglobato nelle medesime fino alla testa venendo preso per le zampe. Non stava soffocando, ma era fermo. Doveva dare il colpo di grazia ormai. Sentiva che le forze gli stavano scappando dal corpo, aveva un colpo, un solo colpo in canna. Dette una decisa stoccata con la bacchetta verso la testa del gorilla. Quindi disse la formula magica.

Expulso!

Un' esplosione prese in pieno il gorilla, che appena finì l'effetto delle sabbie mobili, cadde a terra inerme. Aveva sconfitto il gorilla, la creatura che era apparsa sotto sembianza del suo segno zodiacale. Cadde a terra anche lui, era sfinito, le energie erano a secco, fece dei grossi respiri, ma aveva raggiunto il suo scopo.

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Aibileen Beatrix

Non provava ansia all'idea ritrovarsi davanti il Professor de Long-Prée dal primo giorno in cui aveva avuto una lezione con lui, al suo Primo Anno! La magia degli esami...

“D'altronde, se si chiamano M.A.G.O...”

… Santo. Merlino. Torniamo all'esame, va. Aibileen continuava a rigirarsi tra le mani l'oggetto che aveva scelto per rappresentare il suo Segno Zodiacale... Il Toro. Un bracciale di velluto nero con una luna piena d'argento al centro. Quando il Professor De Long-Prée chiese loro il motivo della loro scelta, Aibileen rispose facendo spallucce, un po' imbarazzata:

<< Il Toro è un segno... Di... Di polso! Per iniziare... >>

… Male-malissimo.

<< S.. Scherzi a parte, è un segno con il suo bel caratterino! Simbolo di eleganza... Semplicità... E, di riflesso, di sincerità... E... Ed è spesso associato alla Luna! Da... Da quel che ne so? >>

E non si associava, lei stessa, dall'estate scorsa, alla Luna Piena? Alle nuove direttive del docente, la ragazza si decise a posare il bracciale nel cerchio di sale che aveva indicato loro. Quando parlò di "sconfiggere" il proprio segno zodiacale, Aibileen strabuzzò gl'occhi.

<< Ma... Pro.. Professor De Long-Prée! I.. Io sono contro le Corridas! >>

… E niente. L'ansia per i M.A.G.O. in sé per sé, per non parlare di tutte le lotte che si stava ritrovando ad affrontare in essi, si stava facendo decisamente sentire! Era l'ultima prova, quella... E doveva combattere contro una parte che poteva associare a se stessa... Senza che essa fosse direttamente lei!

“... Decisamente, non sembra essere stata scelta come ultima prova per niente.”

Pensò , sentendo il proprio stomaco chiudersi in una morsa. Ma si fidava del Professor de Long-Prée. Ed anche della Professoressa Parton. Quindi, dopo aver consultato il Manuale di Astronomia riguardo, beh... Al pianeta esilio-che ed esalta-cosa del suo Segno! Si sedette a terra, a gambe incrociate. Chiuse gl'occhi. Si concentrò il più possibile sull'energia psichica che stava sentendo giungere al centro della propria fronte... Alla testardaggine che, a discapito delle apparenze, la collegava incredibilmente al suo Segno... Al lato passionale. E all'unione di quelle due caratteristiche, che li portava a vivere la vita con intensità, senza perdere mai veramente di vista i loro veri obiettivi, il loro vero Io. Aibileen vide una fiamma apparire nel punto sul quale aveva focalizzato la propria concentrazione, il proprio richiamo.

“Sei tu... ?”

Pensò, emozionata. Doveva proprio combattere contro di lui? Lei non voleva!

"Mostrati..."

Pensò, con fare esitante ed incerto, prima di aggrottare la fronte dinnanzi alla sua stessa incertezza-mollacciona, e di ripijarsi. Si trattava di un incontro-scontro importante, diamine!

"Mostrati. Per favore."

Pensò, con fare pacato e dolce, ma pienamente presente. Nella volontà di dire quello che stava dicendo. Con la volontà d'incontrarlo... Di prendere una posizione di fronte a lui.
… Certo era che si aspettava di ritrovarsi davanti un Toro. Ma non un Toro imbizzarrito a tal punto! Aveva preso lezioni dal suo Lupo Mannaro? O ne aveva uno proprio di fiducia?
Il Toro la urtò, facendola cadere rovinosamente a “terra”. Lo vide prendere la carica. Agitata, tirò fuori il proprio catalizzatore magico...

“Marte.. Fuoco.. ?”

Disegnò, con esso, una fiamma con tre punte.

<< Fuocondro! >>

Esclamò, presa dalla sprovvista e dallo spavento... Non tardando a sentire, oltre al proprio cuore che batteva all'impazzata, anche un paio di corna sbattere contro lo scudo... Sentendolo gemere dal dolore, Aibileen lanciò lontano da sé quello scudo incandescente, che metteva a disagio lei per prima... Non si era mai sentita a suo agio, nel “gestire” quell'elemento! E meno ancora se era per fare del male a qualcuno!

<< Ti sei fatto male? >>

Esclamò, addolorata e preoccupata, ancora con il catalizzatore magico nell'altra mano, vedendo il Toro rimettersi in piedi con un misto di sollievo e di preoccupazione.

<< Senti, possiamo parlare? >>

Il modo in cui il Toro caricò nuovamente verso di lei sembrò un modo assai diretto e poco incline ai convenevoli per dirle “Non è il momento!”. Questa volta, Aibileen tracciò un quadrato e, al centro di esso, il simbolo astrale di Marte che aveva visto nel Manuale di Astronomia...

<< Protego Astralis! >>

il Toro sbatté nuovamente le proprie corna contro lo scudo, con tutte le proprie forze. Si ritrovò scaraventato lontano, ma, alla fine dell'incanto, la ragazza lo vide rimettersi in piedi, pronto a caricare di nuovo...

<< E basta! >>

Non voleva che nessuno dei due si facesse male! Usò quindi, d'impulso, lo stesso incantesimo che usava quando voleva proprio “farsi ascoltare” dai cugini, soprattutto quando erano più piccoli! Puntando le zampe del Toro imbizzarrito, Aibileen esclamò il suo:

<< Tarantallegra! >>

La ragazza ne approfittò per prendere un beeeeel respiro!

<< Sei proprio di coccio, eh? >>

Lo guardò dritto negl'occhi.

<< Non... Non facciamoci del male, ok? Quando sarai pronto a smettere di ballare, fammelo sapere. >>

Il Toro non cedette facilmente. Era pur sempre un Toro. Ma, dopo un po', Aibileen poté leggere, nel suo sguardo, come un cambiamento... Lo vide sbuffare. E guardarla con un'intensità ed una serietà che la lasciarono senza fiato. Ce l'aveva... Fatta?
Il Toro riconosciuto per essere un Segno onesto, limpido. Leale. Non le avrebbe mai mentito.
Ripuntò la propria bacchetta verso di lui:

<< Finite Incantatem! >>

Rimase a guardare il Toro negl'occhi, colma di... Di stupore, di adrenalina, di perplessità, di... Di tutto! Ed anche il Toro continuò a guardarla... Fino alla fine di quella loro connessione.

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