Skyler Mave

A furia di stare in mezzo agli studenti, Skyler iniziava a sentirsi un po’ un babysitter troppo qualificato. Fortunatamente, il Fato aveva deciso di riequilibrare la sua sorte, mettendolo contro una delle colonne portanti della Magimedicina, addirittura più vecchia di Victoria, di Yzma, della bisnonna di Dracula, e di Cher.
Probabilmente messe insieme.
Non poteva dissimulare la reverenza vera e propria che portava, ma si trattava dell’ennesimo duello impossibile da vincere, quindi tanto valeva vendere cara la pelle e, possibilmente, non far morire la vecchia di crepacuore.
Per l’occasione, aveva scelto un abbigliamento più serio del solito, che andava a cozzare con la Dubstep Gun rosa e piena di unicorni che portava al fianco.
Si inchinò di fronte alla maestra di tutti i Medimagi mondiali, parlando con deferenza, seppur con una certa freschezza che denotava come, tutto sommato, fosse lì per compiere il suo destino: fare ulteriori visual.
‘Insomma, sei sopravvissuto ad una divinità di vattelapesca quale religione, potrai anche sopravvivere alla nonna di Shampoo, no?’
“Mi spiace contraddiLa, Signora, ma il nome è Skyler Mave - ed è spiaciuto anche a me non partecipare alla Sua ricerca. Sarebbe stata un’ottima opportunità, poter imparare da Lei.”
Come mai così posato e così poco trash, quella sera? Il tono affabile, però, era il solito: sperava di vincere il cuore dei followers mostrando la sua versatilità.
E poi, doveva pur fare buona impressione sulla sua possibile, prossima sugar mommy, no?
Osservò l’arena cambiare, sbuffando un poco per le rune; non era certamente un esperto.
Scheletri e leve non erano comunque attraenti, in ogni caso; erano troppi i fattori a cui porre attenzione, non ultimo la pozione che sfrecciava verso di lui.
“Oh, caz… cioè, caspita!”
Non si possono dire parolacce davanti ad una nonna.
Cercò di saltare sulla pedana più vicina, che mostrasse la runa… oh, come diamine si chiamava quella che sembrava una D al contrario e potenziava gli Incanti Sonici? Che fosse quella?
‘Dovrò ripassarle… che palle!’
“Exclamor - mi perdoni il frastuono… ecco, meglio?” disse, alzando la Dubstep Gun per far partire una canzone che pensava essere Anni ‘40 remixata.

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Skyler Mave

‘Ma che cavolo, lancio mode pure qui? Immagino che se sei influencer una volta, sei influencer per sempre…’
Era interessante vedere come lavorasse la mente umana: solo davanti alla minaccia di una divinità si erano fermati gli scontri e si era cercato un approccio diplomatico per risolvere la questione.
Forse era anche per quello che Skyler non aveva mai cercato una carriera diplomatica (oltre che per i vari divertimenti e hobby passati, presenti e futuri che alcune persone senza un briciolo di fantasia e voglia di vivere avrebbero potuto giudicare moralmente discutibili); spesso, la diplomazia veniva presa come ultima spiaggia, un po’ perché era più difficile, un po’ perché alcuni menare le mani era più divertente.
Quando Jayce accettò tirò finalmente un sospiro di sollievo, per poi tornare quasi sull’attenti quando la dea parlò nuovamente; la nuvola di polline non lasciò danni apparenti.
‘Beh, ora sono cazzi suoi - se sgarra, ci penserà la dea. E soprattutto, è ancora vivo, quindi…’
Non poteva pensare “Missione compiuta”, dopo tutte le morti dei civili… ma si sforzò di badare a quelli che ancora potevano essere salvati e curati.
Non prima di guardare un’ultima volta la dea, mentre si staccava una zanna per donargliela: “Grazie, è stato un onore!” esclamò, con tono riverente.
Fece mezzo inchino col capo, prima di accogliere al volo la zanna; forse altri avrebbero trovato quel dono schifoso e non l’avrebbero toccato, ma Skyler aveva passato abbastanza tempo tra gli animali da apprezzare un loro regalo diretto e, soprattutto, negli anni aveva toccato cose indiscutibilmente più sporche, ed in posti peggiori.
‘E poi, mica si può negare un regalo di una divinità - a dente di dea donato non si guarda in bocca.’
Ora, se con le divinità si poteva ancora ragionare, con le vespe non proprio. Per uscire di lì, richiamò un Fuocondro che avesse un triplo uso: difendere se stesso ed i civili rimasti dalle vespe, se possibile placare i civili, e perché no curare colui che lo aveva lanciato.
Uscì quindi nei giardini, sperando che il lavoro fosse finito.
Ma non era così.
Vide una sua collega ('Isond? Ma riuscirò mai a ricordare un nome associato ad un volto?!') affaccendata sul corpo di un bambino pallido, e capì come fosse necessario intervenire. La Magipediatria non era proprio nelle sue corde (preferiva i bambini quando erano scalmanati, urlanti, e a qualche chilometro di distanza, sotto la giurisdizione di un vero adulto), ma come avrebbe potuto esimersi dal tentare di salvare un’altra vita?
Si avvicinò, parlando cautamente alla collega: “Ti do una mano, non sei sola. Innerva.”
Sperò che quella giornata potesse concludersi con una piccola vittoria, magari anche petulante e iperattiva, piuttosto che con una nuova, gigante perdita.
E magari una birra al bar più vicino.
‘Fanculo la dieta - oggi me la sono meritata.’

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Skyler Mave

"Intelletto terreno al Ciel non sale, né fa volo divin penna mortale".
Se Adamas avesse insegnato all'Infermiere questi versi, forse Skyler li avrebbe pensati in quel momento; come poteva lui, un Amichevole Coglione di Quartiere, trovarsi ora di fronte a quella che gli pareva a tutti gli effetti una divinità, e poterla scampare?
L'unica cosa che gli venne in mente fu la parlantina.
Studiò per un secondo la divinità, per intuire quale fosse il tipo di linguaggio paraverbale più consono da tenere per non far fallire quell’unico tentativo diplomatico disponibile.
"Credimi, ho potuto solo intuire il dolore della tua sacerdotessa, e mi dispiace" disse, convogliando tutto il trasporto e la tristezza che sentiva in sé. Forse era un coglione, ma non aveva mai ben tollerato i lutti e la cattiveria umani. A volte, essere un cane era davvero più semplice: gli umani, anche se non tutti, tendevano a mostrare la loro parte migliore.
Ma in quella sala, dopo aver ascoltato i singhiozzi di una bimba, aver visto troppi corpi tranciati ed aver ascoltato le memorie di un popolo sfruttato e seviziato per niente, era semplice piangere qualche lacrima.
"Siamo solo esseri umani, e meglio di me sai che siamo imperfetti e agiamo spesso senza pensare a fondo, sull'onda della paura... ma mi viene da pensare che, se c'è una speranza, è che voi Dèi apprezziate quanto, per quanto coglion... ehm, imperfetti possiamo essere, a volte cerchiamo di rimediare ai nostri errori..."
Avrebbe tentato di sostenere lo sguardo di quella creatura, sperando che gradisse il suo, carico di compassione e voglia di fermare un ulteriore spargimento di sangue.
"Io non sono un sacerdote, un chierico o un prete, ma credo che qualcosa di buono si possa trarre da chiunque, e che nessuno sia indegno di provare a farsi perdonare. L'ambasciatore e suo padre hanno sbagliato, senza dubbio, ma hanno ancora la possibilità di provare a redimersi, durante questa vita, no? Se finisce, non potranno più farlo, giusto? E una volta morti, non c'è forse l'eternità per punirli per le loro azioni?"
Volse uno sguardo verso il corpo di Kimbwa ed il suo bisonte che, per quanto fatto di elettricità, pareva soffrire, e non trovò difficile far uscire un'altra lacrima.
"Se noi umani avessimo delle buone leggi, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto... ma dacci la possibilità di rimediare ai nostri errori, giorno dopo giorno. Permettici di portare con noi la memoria della tua sacerdotessa, e il suo sacrificio, per tramandarlo, e prevenire eventi simili."
Chinò leggermente il capo, tentando di non perdere il contatto visivo, come se la Dea fosse un ippogrifo pieno di scaglie e non una donna-alligatore su cui, in momenti meno drammatici, sicuramente forse avrebbe fatto pensieri impuri, o l'avrebbe invitata per una collaborazione su OF.
"Io controllo solo le mie azioni: ora non userò la bacchetta per attaccare, ma per curare e difendere. Sono un medico, un difensore ed un amante, non un guerriero."
Tese la bacchetta di fronte a sé, con fare tranquillo e senza cattive intenzioni, prima di aggiungere: "Un'ultima domanda: i civili che hai, credo, riportato in vita... cosa ne sarà, di loro?"
Quindi, cercando di proteggere anche chi, al suo fianco, ne avesse più bisogno, disse "Fianto Duri". Forse gli influssi benefici dello scudo si sarebbero propagati a loro.

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Skyler Mave

Ok, forse Skyler non era propriamente un fan di coloro che usavano una motivazione alla Killmonger per la ricerca della vendetta, soprattutto se di mezzo c’erano dei civili innocenti; tuttavia, sentire il modo in cui Jordan si era rivolto a Miss Kappa Vattelapesca gli fece storcere il naso.
“Ambasciatore, moderi i termini, la prego - l’adrenalina rischia di farla parlare avventatamente. E tu… non mi davano del ragazzino da tanto tempo…”
Ascoltò con interesse la storia della ragazza, se non altro perché in fondo si era aperta con qualcuno e forse c’era anche un modo per uscire da quella brutta situazione con il dialogo. O almeno, per temporeggiare.
“So che le mie scuse, o quelle di chiunque, non possono cambiare ciò che è stato il passato, ma è giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli? E, soprattutto, in questo momento ci sono tanti innocenti che non hanno nulla a che fare con questa storia, se non in modo marginale… dimostra di essere migliore dei colonialisti. Dacci il tempo di evacuare i civili rimasti.”
Ok, forse non era stato abbastanza convincente, ma sperava di aver distratto abbastanza la ragazza da rallentare la caduta del soffitto. Forse gli occhioni da cucciolone potevano aiutarlo anche in questa situazione?
“Impedimenta!”: avrebbe mirato i frammenti di soffitto più grossi, nel tentativo forse stupido di rallentarne magicamente la loro caduta per evitare che finissero sulla testa di tutti, sua compresa.
‘Che, per quanto sia vuota, mi serve ancora!’

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Skyler Mave

Dalla sua entrata nella vita adulta a tutti gli effetti, Skyler si era reinventato multiple volte, tentando diverse carriere e, spesso, tutte quante insieme; tuttavia, mentre barista, infermiere, icona speciesfluid, content creator su OnlyFans, TikToker e DJ erano sempre sembrate in qualche modo nelle sue corde, lo stesso non poteva essere detto di Medimago Incaricato nelle Operazioni Speciali del Ministero.
‘Però… almeno ho qualcosa da raccontare, posso mettere alla prova le mie abilità e, soprattutto, resto fuori dall’Infermeria e dai deliri degli studenti!’
Aveva chiesto il permesso a Victoria che, nonostante il tentativo di Skyler di distruggere un capolavoro di Mozart con la Dubstep Gun nuova di zecca, era stata comprensiva (pur rimproverandolo per le orecchie ancora sanguinanti) e forse anche orgogliosa.
‘Certo, chi può dirlo con quella magia chiamata Magic Botox…'
Aveva comunicato al Ministero che avrebbe partecipato volentieri alla missione, con un piccolo twist: se lo avesse ritenuto necessario, avrebbe assunto la forma Animagus in modo tale da essere, all’apparenza, più innocuo. Aveva pensato che così facendo avrebbe attirato di più l’attenzione su di sé, ma sarebbe bastato farsi passare come il cane di Vattelapesca Jordan o qualcuno degli altri invitati.
Prese la Passaporta ancora in forma umana, per non destare sospetti se fosse comparso di fronte a qualcuno; la trasformazione in Animagus, soprattutto senza un accompagnatore umano, poteva destare sospetti, per cui l’avrebbe eseguita lontano da sguardi indiscreti, posizionandosi dietro una delle tante fontane.
Una volta in forma canina, ammirò brevemente le meraviglie della sua terra, per poi scorrazzare con portamento da mostra fino alla porta della Sala dell’Asta, dove avrebbe aspettato con fare paziente che qualcuno -chiunque- gli aprisse la porta; una volta dentro si sarebbe posizionato, con un portamento il più di classe e affabile possibile, in un angolo, in modo tale da poter ispezionare tutta la stanza.
‘Fortuna che ho guardato quelle mostre canine da ricconi… ok, quello dev’essere il nostro protetto, immagino.’
Avrebbe fatto ciò che i cani fanno meglio: inclinare il capo di lato quando riceveva le occhiate incuriosite degli altri invitati, scodinzolando con trattenuto entusiasmo, e dando la zampa di tanto in tanto. Nel mentre, ne approfittò per studiare gli astanti, cercando di individuare eventuali sospetti tramite qualunque particolare che non gli sembrasse adeguato.

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Skyler Mave

Era tipico di quel periodo dimenticarsi di aver dato la parola per una commissione (o serie di missioni, in questo caso) importante, ed essersela dimenticata in un soffio; tra lavoro, dieta, palestra e quel piccolo apostrofo stropicciato che osava definire vita privata, Skyler aveva messo troppa carne sul fuoco.
E, per colpa della dieta, non poteva neanche mangiarla tutta (?).
Fortuna che il Ministero avesse una buona politica di rompere le palle con lo spam ricordare ai propri collaboratori gli eventi più importanti, tramite gufo.
‘WhatsApp è troppo moderno e mondano, immagino.’
Si era precipitato a Londra, arrivando giusto in tempo; fortunatamente, Victoria aveva fatto poche storie sull’assenza improvvisa del suo unico guaritore.
“Buongiorno…”: i convenevoli con i Ministeriali erano da tenere il più scarni possibili, in quanto l’Infermiere sapeva benissimo quanto avrebbe potuto essere inopportuno.
‘Key Scully? Mi suona qualcosa, ma cosa?’
Che bella la memoria che funziona solo per le stupidaggini, vero?
‘Segretezza… o diamine, che palle - perché siglarlo col sangue?’; firmò, in un certo senso controvoglia, ma sapeva benissimo che non si scherzava con il Ministero. Forse, una volta che avesse visto ciò di cui si trattava, non avrebbe voluto parlarne con nessuno.
Segreti della morte? Non si aspettavano certo che facesse un certificato necroscopico, vero?
Ebbene, sì; e scoprire di chi si trattasse.
Il tonfo al cuore che provò si tradusse in un “No” sottovoce.
“... l’avete trovata, quindi. La conoscevo… frequentava Hidenstone”, sussurrò, con una voce piatta che sembrò quasi non appartenergli.
Prese un respiro profondo, per calmarsi e cercare di ristablire una certa lucidità mentale - proprio lui che raramente ne aveva una. Non era il momento di pensare agli altri studenti, a come avrebbero potuto apprendere della sua morte: se non altro, il patto di segretezza serviva per evitare che fosse lui stesso a dar loro la notizia.
A silver lining, come direbbero gli Inglesi; un sollievo, seppure macabro in questo caso.
Si sarebbe voltato verso i colleghi, e quindi verso la Dottoressa Scully: “Perdonatemi, ma dato il coinvolgimento emotivo… non credo che sarei d’aiuto, per il momento, sull’indagine su Valentina. Se d’accordo, non mi sottrarrò ovviamente alla parola data, ma preferirei… ecco, visitare gli Indicibili.”
Probabilmente sarebbe tornato a visitare la ragazza, ma in quel momento gli era impossibile essere abbastanza freddo e lucido. Una cosa era certa: qualcuno aveva fatto del male ad uno degli studenti che aveva preso a cuore, e in cura.
‘Non sarò la persona più adatta, ma... troveremo il colpevole.’
Per averci avuto a che fare solo una sporadica manciata di volte, se l’era presa a cuore.
Avrebbe messo dei guanti e, perché no, pure una mascherina, se non altro per evitare un contagio diretto; anche se dubitava che i Dispositivi di Protezione Individuale Babbani potessero essere utili, se si trattava di una malattia magica.
‘Se non altro, almeno proverei ad evitare la tosse…’
Quindi, si sarebbe lasciato condurre dagli Indicibili malati, se disponibili, o avrebbe trovato un modo per contattarli, al fine di iniziare un’ulteriore raccolta anamnestica.
“Ehm, allora” si schiarì la voce, per tornare ad un tono simile al solito “da dove partiamo… al momento d’esordio della tosse, avevate fatto qualcosa di particolare - toccato le bacche del vischio, per esempio, o una parte specifica del corpo di Valentina?”
Stava ricercando un punto di partenza comune tra coloro che fino a quel momento si erano occupati delle indagini, per iniziare a costruire qualcosa da lì.

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Skyler Mave

Quando aveva chiesto alla nuova docente di Astronomia delle ripetizioni, Skyler aveva sperato in qualcosa di più sexy e poco serio: si era invece trovato davanti un muro di ghiaccio quasi invalicabile, che aveva dismesso la sua idea di apprendere l’astrologia per rimorchiare mostrandogli la porta con un’espressione neutra in viso.
Per tale motivo, l’Infermiere aveva dovuto fare ammenda e chinare davvero il capo sui libri, come aveva fatto poche volte nella propria vita - o almeno, finché si trovava a scuola.
“Bene, oggi ti aiuterò a calcolare il tuo Tema Natale… ricordi cos’è, vero?”: la voce di Summer era amabile ma con una nota arcigna che avrebbe potuto essere notata da chiunque, avvertendo l’Infermiere che un no o un’inesattezza non sarebbero state ben viste.
‘Anche se… che diamine potrebbe farmi? Non sono certo uno studente… forse però meglio non scoprirlo. Mi ricorda un po’ Bloody Mary.’
“Ma certo che sì - è la raffigurazione simbolica dei pianeti nel momento della nascita, giusto? Cioè, la loro posizione rispetto alla Terra, direi…”
“Beh, vedo che qualcosa ogni tanto ti entra in testa; se non fossi così facilmente distraibile, forse avresti potuto anche avere voti migliori, a scuola.”
Non sapendo bene come rispondere, Skyler si limitò a soprassedere.
“Ora, direi che ti aiuterò a calcolarlo, in modo tale da capire quale sia il segno zodiacale con il quale hai più affinità. Lo userai per esercitarti sull’Incanto Zodiacale; tendenzialmente, una volta che diventerai più esperto in Astronomia, potrai usare qualunque tu vorrai, ma all’inizio… limitiamoci ad un segno. Quando sei nato? Insomma, giorno, ora, luogo.”
“18 agosto del 1996, a Newport - quella nel Galles, non le altre. Nel Regno Unito ce ne sono tipo… 4, credo?”
La docente tirò fuori le effemeridi, per poi aiutarlo a calcolare con precisione tutte le posizioni planetarie; dopo una buona ora (di cui Skyler non avrebbe poi ricordato nulla), Summer gli rivolse un sorriso beffardo, per poi estrarre semplicemente il cellulare.
“Ora, ovviamente ci sono ottimi calcolatori magici per poterlo fare molto semplicemente. Qui potrai confrontare ciò che hai calcolato con il vero risultato!”
Skyler si trattenne dal dire qualcosa, più che altro perché aveva intuito quanto Summer potesse essere potenzialmente pericolosa, se la si faceva alterare; forse con gli studenti questo lato non usciva fuori, ma Skyler ormai la frequentava (per le ripetizioni, perché per il resto era rimasta un blocco di ghiaccio) da qualche tempo, e aveva imparato a leggere tra le righe.
‘Forse non ha mai avuto veri amici, ma cazzo… non è che mi venga voglia di farci amicizia davvero…’
L’espressione che fece, tuttavia, non poté essere fermata; “Oh, dai, non te la prendere! Sei qui per imparare, giusto? Perché dovresti usare una scorciatoia?”
Il ragionamento aveva senso, pur nella sua follia; il mezzo sorriso di Summer gli fece dubitare che, forse, sotto sotto, potesse effettivamente starle simpatico.
“Bene - ora commentalo un po’. Cerca i Segni con cui hai maggiore affinità, o quelli in cui ti rispecchi di più.”
Scorse il proprio Tema Natale: ‘Sole in Leone, Ascendente in Bilancia, Luna in Bilancia… cavolo, ci sarà da leggere per almeno mezz’ora!’
In realtà, ci mise anche di più, ma non era certo noto per le abilità da lettore svelto, no?
“Ok, allora - ovviamente, mi rispecchio nel Leone: coraggio, generosità, carisma… ma anche per quanto riguarda i lati negativi non scherzo. Insomma, qui parla di “sensibilità al fascino di una vita agiata… vanagloria…”. Direi che sono caratteristiche in cui posso benissimo rispecchiarmi!”
Passò altro tempo, analizzando i Segni del tema che sentiva più affini: oltre al Leone, si interessò anche della Bilancia -Ascendente e Luna-, dell’Ariete -Saturno e Giunone-, e di altri, forse troppi, Segni.
Stava palesemente andando in confusione.
“Ok, non pensarci troppo; hai tutto il tempo di studiare il tuo Tema. Ora, prendi uno dei Segni ed esercitiamoci sull’Incanto Zodiacale, ti va? In questo modo puoi manipolare l’energia magica in modo che permei la bacchetta e la trasformi in un’arma; a ogni Segno il suo effetto.”
Alla fine decise per la manifestazione del Leone, senza pensare troppo alle sfumature.
“La formula è la forma latina di “Sia fatto il…” seguito dal nome del segno. Per quelli plurali, quindi Gemelli e Pesci, è il plurale. In questo caso, è Leo Fiat.”
‘Un ottimo nome per un’auto’
“Leo Fiat!”
Sentì la bacchetta scaldarsi e tremolare, ma riuscì ad assumere solo una massa informe prima di svanire.
“Ok, non male come primo tentativo; ti consiglio di concentrarti sull’affinità col Segno, più che altro. Meglio li conosci, più è semplice evocarli!”
Ritentò, concentrandosi sulle caratteristiche del Segno che sentiva di rispecchiare: carisma, generosità, ma anche vanagloria. Quindi ripeté la formula.
La luce fu più brillante, e il calore più intenso, mentre la bacchetta prendeva la forma di un elmo con criniera.
“Ehm, non avevi detto arma? Questo è un pezzo di armatura…”
“La forma dipende dal Segno - e dalla personalità, in misura molto minore. Ma no, al Leone corrisponde l’Elmo: fidati, può essere usato anche in attacco - ma sta a te capire come e trovare il tuo stile.”
Durante il discorso di Summer, Skyler si distrasse, per cui l’Elmo svanì; nello stesso tempo, si sentì svuotato di parecchie energie.
Una goccia di sudore freddo gli imperlò la fronte.
“Oh, sì - ti ho detto energia magica. Ovviamente, è la tua: dopo ogni uso, sarai un poco affaticato, ma… ci sono rimedi per diminuire lo sforzo richiesto. Ricorda: sono incanti molto situazionali, ma possono aiutare nel momento in cui non hai una strategia ottimale con gli incanti tradizionali. Ne discuteremo poi… per oggi, va’ a riposare.”
Fu strano vedere Summer sorridere: “Bel lavoro.”

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Skyler Mave

Superati i 25 anni, la vita iniziava a sembrare un videogioco in cui avevi skippato il tutorial; forse era lo stress dell’ultimo periodo, o forse la dannata dieta che aveva iniziato, o ancora la solitudine che iniziava a farsi sentire, ma Skyler non era più lo stesso ragazzo solare e socievole.
O almeno, non sempre.
Ma la decisione di mettersi sui social aveva smorzato un poco la sua possibilità di insight e, dovendosi sempre mostrare al meglio, al mondo lasciava trasparire una versione simile a quella a cui era abituato di sé.
‘Anche gli psicologi hanno bisogno di uno psicologo, mi sa.’
Era entrato in arena, pensando che il freddo glaciale attorno a loro non era poi diverso da quello che ogni tanto iniziava a sentirsi dentro, ma rigettando l’idea di arrendersi: aveva sempre detto di essere un amante e non un combattente, ma ora toccava comunque rimboccarsi le maniche.
“OH, MA MI RICORDO DI TE! Ehi, BM - ti presento una delle responsabili di alcune sbronze clamorose! REGAZ, QUESTO DUELLO È SPONSORIZZATO (anche) DAL ROUGE - ACCORRETE NUMEROSI! Ecco, un po’ di pubblicità in più non fa mai male, no?” disse, prima di eseguire il galateo dei duellanti e prendere posizione.
In questo caso, il Prima le signore era ovvio, no? In ogni caso, Skyler notò le foglie azzurrine e tutto, ma sapeva benissimo di non essere lui lo Sherlock della situazione - a malapena, forse, poteva essere Watson.
“BM, hai voglia di capire di cosa si tratti e se può esserci utile, per piacere? Sei tu la regina dell’indagine!”
Mentre il suo famiglio faceva ciò che chiunque faceva meglio di Skyler, cioè fuggire lontano da lui per l’imbarazzo indagare, l’Infermiere si concentrò sulle mosse dell’avversaria.
Bombarda e Diffindo? Sarebbe stato inutile difendersi da due attacchi del genere, al primo assalto…
'Soprattutto se è davvero pazza come tutti dicono!’
“Oh, andiamoci piano! Non preferiresti una bevuta in compagnia? Vinificatio!”
Sperando di farla ubriacare almeno un po’, avrebbe aggiunto: “Insomma, sei una donna forte ed indipendente, lo capisco, ma spero che Plutone ti aiuti un po’ a ritrovare te stessa - Astra Congrego Plutone!”

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Skyler Mave

“Come previsto, siamo alle battute finali; le nostre duellanti sono state grandiose, a prescindere dal risultato! Non si meritano forse un applauso, regaz?!”
L’ultimo scambio di colpi tra le due ragazze fu brutale, determinando l’incenerimento quasi totale dei vestiti che, per amor del pudore, fu completamente nascosto dall’ultima trovata di Skyler: fumo da discoteca, in qualche modo semisolido… questo almeno finché i vestiti non si ripararono da soli.
“Spettacolare! Sembra che entrambe le ragazze siano svenute, forse nello stesso momento… vediamo la moviola - ecco, sembrerebbe che Liz sia stata la seconda a svenire, per cui è effettivamente lei la vincitrice di questo duello! Fortunatamente il fumo serve anche per farle rinvenire - in attesa che il sottoscritto faccia gli straordinari!”
Le duellanti si sarebbero dunque trovate, in una pioggia di scroscianti applausi (e qualche fischio da parte dei ragazzi più fibrillanti), sorrette dal fumo, a ballare, chissà perché, in modo flebile.

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Skyler Mave

“Benvenuti, carissimi cuccioli di S…peciale dinastia!”
Si trattenne dal dire Satana al microfono a stento.
“Contro ogni previsione, sarà il vostro amichevole Infermiere di quartiere ad arbitrare questo nuovo duello - tutto al femminile -sempre che siano cisgender, ovvio- perché, come ci ha insegnato Avengers: Endgame, le quote rosa sono importanti e fanno visual!”
Fu a quel punto che Skyler illuminò l’arena, che per il momento sarebbe apparsa come un semplice night club; le due studentesse, Elisabeth e Lilith, entrando dai lati dell’arena, avrebbero potuto ammirare come a suo centro ci fosse una pista da ballo circolare, somigliante stranamente ad un disco di vinile.
“So che può sembrare sessista dirlo, ma se le nostre star vogliono possono scegliere uno qualunque degli outfit disponibili - basterà usare il camerino a lato rispetto alla porta di entrata.”
Una luce al neon arancione illuminò l’accesso al camerino in questione, che presentava tre outfit possibili: cameriera, cubista, o barista.
“Bene, è ora di iniziare il party! Duellanti, in posizione!”
Al cominciare del duello, l’arena si sarebbe finalmente illuminata davvero, mostrandosi come una vera e propria discoteca; in sottofondo, per non disturbare le partecipanti, era possibile sentire solo il rumore ritmico dei bassi di una canzone, per ora ancora ignota.
Lo stereo, acceso, era visibile sotto la postazione del DJ, al momento vuota; le casse, invece, erano probabilmente diffuse un po' ovunque.

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Skyler Mave

“Un Colloshoo magistrale - fantastico! Colgo l’occasione per ricordarvi di non sniffare la colla!”
Brooks si sarebbe trovato adeso al terreno, abbastanza a lungo da prendersi in pieno un Ventus con contorno di fungo.
“Avete mai visto un funghetto tanto felice?”
Il funghetto, rosso fuoco, si risvegliò dal suo sonno, esultando per la folata d’aria che lo portava verso nuovi amici - e nemici: nel suo breve volo si era affezionato a Fitz, per cui quando atterrò su Brooks fu un poco deluso. Iniziò a saltellare sul capo del ragazzo, implorandolo di riportarlo dall’altro.
“Sapete, mi hanno sempre detto di non fidarmi di ciò che dicevano i funghetti… chissà se Brooks farà lo stesso!”
Quando Funghetto vide l’Electro ed il Flipendo colpire Fitz, saltò ancora più forte sulla testa di Brooks. Un mugugno acuto e prolungato uscì dalla bocca (?) del micete: “Ehi, ehi, lascialo stare! Io gli voglio bene, mi fa giocare!”
Delle spore uscirono dalla sua cappella (no, non è porno… forse), andando a formare una piccola nebbia rossa di fronte agli occhi di Brooks; il ragazzo avrebbe iniziato a tossire per l’odore pepato delle spore, trovando più difficile concentrarsi.

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Skyler Mave

“Aaah, non c’è niente come l’amore fraterno, vero? E cosa c’è di più fraterno di trasformare il proprio gemello in un castoro ballerino? Anche se… meglio fare ancora pratica, col Tarantallegra!”
Effettivamente, i denti di Brooks si erano allungati abbastanza da farlo assomigliare a Papà Castoro, avendo l’effetto di renderlo buffo e sgraziato; tuttavia, qualche ragazzina amante del furry lo avrebbe forse trovato paradossalmente carino, almeno quando ebbe iniziato a muovere due o tre passi incerti di charlestone. Il Tarantallegra non era stato abbastanza potente da creare un vero ostacolo, ma almeno permise a Fitz di notare qualche cosa in più: i funghetti più grossi erano forse troppo saldi per essere sradicati, ma quelli più piccoli potevano forse essere lanciati? Non restava che provarci.
“Vorrei dirvi che nessun animale sarà maltrattato, ma immagino che gli umani valgano come animali… e un Incendio non è propriamente una carezza!”
Fiamme gialle, forse non troppo calde ma comunque pericolose, avvolsero le gambe di Fitz, provocando qualche scottatura superficiale: il Depulso però funzionò sia come arma, che come aiuto involontario, spingendo via il ragazzo.
“Oooh, direi che abbiamo un nuovo aspirante Blake - anche se nessuno potrà mai superare il suo Incendio! Regaz, un applauso di incoraggiamento ai due contendenti, e soprattutto a me, che dovrò curare le loro ferite!”

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