Quest: Connessi

Delia Dämmerung

Posted on 17/8/2021, 20:31

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Delia Dämmerung

Potei solo tirar un sospiro di sollievo nel momento in cui, anche grazie all'aiuto di Kether, la sceneggiata che portai dinnanzi al gruppo di inglesi ebbe l'effetto sperato: più d'una volta, in passato, mi ero dovuta recare a funerali o occorrenze spiacevoli di gente a me non vicina, di persone che, pur facendo parte dell'alta società, non mi erano minimamente note, e con cui non avevo neppure un minimo legame... ed in occasioni come queste, pur di fare buona impressione, il mio amato mi aveva insegnato a mostrare quel falso dolore che mi era stato utile anche in quell'occasione. Un altro dei regali del mio amato, che mi stava portando avanti nella crociata a noi tanto cara, Per te, Amore Mio, per te, mi ritrovai infin a pensare, mentre passavo oltre il cancello che ci separava da Godstime, sfruttando così il diversivo che ero riuscita a generare.
Ed ecco che, sulla riva del lago, il tenente di Madame Delaine ci attendeva con le scope pronte all'uso: ci descrisse la situazione, sconsigliandoci di dirigerci verso la rimessa nei pressi del lago, così come ci parlò delle bestie sia acquatiche che volanti, concludendo con una ricerca di persone competenti in fatto di orientamento sul posto. Fu Morrigan a proporsi in tal senso, tentando di donare a tutti dei sensi più sviluppati per ciò che ci avrebbe atteso, oltre ad uno specchio per comunicare a Gabriel, che, come vedetta si sarebbe portato più in alto, Io... io vado con lui, enunciai indi io riferendomi a Gabriel, Dopotutto sono stata io a proporre questa idea, e nel caso ve ne fosse bisogno, potrei stregare eventuali rapaci per usarli a nostro vantaggio: delle pedine in più fanno sempre comodo... credo, spiegai indi io, imbracciando una delle scope e preparandomi a volare.
Chiusi per un secondo gli occhi, preparandomi mentalmente per ciò che sarebbe venuto: non ero mai stata eccelsa nel volo, sapevo come muovermi, ma non di certo ai livelli di un giocatore di Quidditch, e non avevo toccato una scopa volante dai tempi di Hogwarts, preferendo usare la smaterializzazione, le passaporte o i mezzi babbani per viaggiare. Sarebbe stato alquanto arduo rimettermi su una di quelle dopo così tanto tempo... ma ero stata io a proporlo dopotutto, quindi O la va o la spacca, mi ritrovai indi a pensare, portandomi cavalcioni sulla scopa, e, dopo aver estratto la bacchetta, ben salda nella mano destra, far sì di portarmi in volo.
Va tutto bene, va tutto bene, ce la posso fare, sussurrai tra me e me, mentre con la mano libera dalla bacchetta, e ben salda sul manico di scopa, dirigevo quel trabiccolo volante, con ampi respiri atti a calmarmi e a darmi la giusta concentrazione: non mi potevo permettere di aver paura in quel momento, ne andava della missione!
E fu così che mi misi in volo, accompagnando Gabriel ai piani alti, scrutando, anche aiutata da quel mio senso di timore, attorno a noi: avrei cercato di far attenzione al più piccolo movimento o segno di allerta attorno a noi, pronta ad avvisare nel caso, e, avessi invece visto un qualche rapace di quelli descritti da Godstime, ecco che avrei tentato di mettere in pratica ciò che avevo detto in precedenza; disegnando una O con la bacchetta in direzione delle creature, avrei lanciato loro un Oppugno! Nel tentativo di renderle a noi non ostili, e pronte ad attaccare eventuali membri della loro stessa specie a noi avversi, o, in alternativa, vedette Denrisiane troppo curiose.