Full metal alchimist

Di fronte a un burrone ci si trova davanti a un limite che deve essere superato. Qualcuno ha paura, viene falcidiato dalle vertigini, e arretra. Altri ancora, una piccola parte, percepisce quelle sensazioni come un invito a volare, e tra questi c'era certamente Morrigan.
Le occhiaia pesano sul volto del magitecnico mentre l'ennesima pagina di un tomo sui Golem, gentile concessione del suo caro alchimista di fiducia, scivolano tra le sue dita. Le palpebre si chiudono per riaprisi e si riaprono dopo qualche minuto, o ora.
«È ora di passare alla pratica perché un'altra pagina di teoria e mi sparo nei» Un forte pigolio copre le parole del magitecnico. Si tratta di Smaug, il suo drago domestico ora intento a mordicchiare un pezzo di metallo.
«Mettiamo in pratica ciò che ho appreso nel campo che mi è più congeniale» Pone di fronte a sé un paio di stivali di gomma, delle piume di fenice, e delle ossa di Tuono Alato.
Ora, il mago - maestro delle seghe e del costruire - può lavorare il tutto a mano, ma che provino d'alchimista sarebbe?
«Vestis» Il catalizzatore va a tracciare una spirale in direzione del mucchio e la mente inizia a lavorare per poi fermarsi. «Credo sia giunto il momento di... evolvervi...» Gli occhi sudano, ma nessuno può vederlo, mentre da un cassetto tira fuori un paio di calzini in pelle di Sasquatch che unisce ai materiali citati sopra.
«Vestis» Ancora una volta si trova di fronte a un vortice di atomi e particelle. Ne comprende la natura, e la disposizione, dunque, con la sua grande arroganza, porta il caos e poi l'equilibrio.
Parte della suola viene rinforzata da piccoli bottoni dorati, nuova forma delle ossa di Tuono Alato, e gli stivali di gomma si tingono di un rosso fiamma mentre al cuoio si uniscono . Ricordano i colori dei Grifondoro, o di Iron Man, ma è solo una coincidenza. Vero?
I filamenti che uniscono il tutto sono di un colore traslucido, come se fossero fatti di vetro, ma riflettono tutte le luci della stanza. Si tratta di ciò che resta dei suoi calzini propulsori, oggetto craftato quando ancora studiava al MiM e che, ora, è lì con lui, dopo aver affrontato letteralmente ogni quest assieme.
Non ne usa tutti, gli serviranno ancora, ma certamente può essere certo di averci messo qualcosa di suo. Il docente traccia quattro volte la runa Isaz cercando di portare stabilità alla trasfigurazione e cerca di imprimere questo desiderio anche nelle rune con il Canete: Isaz rappresenta la stasi del ghiaccio e il ripeterla 4 volte avrebbe dovuto imprimere in questa maggiore stabilità - In aritmanzia il 4 rappresentava proprio questo -.
Attende che la stabilizzazione sia completa, in modo che il dialogo lo porti ad affrontare il carattere dell'oggetto, e non i suoi singoli umori, e poi passa al dialogo.

Si trova in un oceano infinito di nuvole e colori, e davanti a lui attende un ragazzo, giovane, simile nei lineamenti allo stesso Maverick. È completamente nudo, fatta eccezione per un paio di ali che si espandono dalla schiena verso l'infinito: hanno i colori del tuono e sono avvolte dalle fiamme.
E continua a volare, come se restare immobile lo seccasse.
«Facciamo in fretta?» Morrigan conosce i materiali, sa come approcciarli, e la scelta dei precedenti non è casuale, ma soppesata.
«Daje» Lo spirito resta immobile per una manciata di secondi per poi riprendere a volare.
È la natura di Morrigan, trasmessa all'oggetto tramite i fidati compagni di mille battaglie.
«Ho bisogno di un paio di stivali di gomma che trasfigurino ciò che è sotto in un getto di vento che mi porti a volare» Parla velocemente, come se non ci fosse molto tempo, ed effettivamente è così: da un momento all'altro l'oggetto potrebbe respingerlo.
«E da me che vuoi? Io te posso canta' 'na canzone» Parla nel tipico accento denrisiano, patrimonio del mondo magico.
«Hai la mia voglia di darti da fare e non vuoi fare la ruggine in un museo, o passare tra le mani di un mio studente, fidati: queste hanno toccato cose che puoi solo immaginare» Sente un "Ew" e va avanti. «Gli stivali di gomma che hanno svolto il ruolo di scheletro sono neutri, ma non il resto dei materiali. Dal tuono alato hai preso le Americhe, in cui ho trascorso i migliori anni della mia vita, e il nostro desiderio di libertà: ergersi sopra ogni legge, quelle della gravità prima di tutto. Dalla fenice hai preso la resilienza, la capacità di tornare sù dopo mille cadute, come se fossero poco più di una serie di graffi, e il nostro desiderio di abiurare l'oscuro: e il resto dei tuoi componenti, ma anche a te basterà guardarmi dentro, sapranno confermarti quanto io abbia distrutto l'oscuro negli ultimi anni» Umiltà, sempre.
«Ma io sono fuoco e aria, cambiamento e libertà, non posso limitarmi a essere un paio di stivali di gomma» Il ragazzo sbuffa e le ali divampano.
«E io ti offrirò nemici da bruciare e cieli da conquistare, ragazzo, ma ora fai il bravo. Difendimi, in modo che possa menarle a chiunque si opponga al buono, e canalizza la tua voglia di cambiamento nella più adatta delle arti: la trasfigurazione. Agirai attraverso me, e tramite le mie conoscenze muterai ciò che è sotto di me per farci volare, e conquistare il mondo! Non posso giurartelo, ma sono certo che prenderò posto a un'altra escursione mortale nel giro di pochi giorni, o massimo mesi.» Non sa leggere il futuro, ma si conosce abbastanza bene per tirare a indovinare.
«Ok, ma se mi annoio ti faccio venire le unghie incarnite, e ora vattene che devo provarci con quei capelli di veela nella vetrina accanto, scio, scioh!» Il dialogo si conclude, e può passare alla fase successiva.

La scelta delle rune ormai gli viene immediata. La sua scelta ricade su un albero runico, competenza acquisita in seguito agli studi in questo campo, perché ha più effetti da convogliare.
"Ehwaz sarà la runa di legame perfetta" Il cavallo, mezzo che fa da tramite al conquistatore con la terra da conquistare. Niente di più adatto per rappresentare un mezzo così particolare: delle scarpe volanti.
"Il primo effetto che andrò a canalizzare è la protezione passiva, affinché possa menarne come Suor Nausica con la Tedesca" Per fare ciò non aggiunge rune di attivazioni, rendendo l'effetto dunque passivo e continuo, ma accompagna al tutto Gebo, runa in grado di potenziare gli incanti scudo; Algiz, il cui significato rimanda alla difesa e all'autoconservazione; e Berkana, runa in grado di mitigare il dolore.
"Il secondo effetto che andrò a canalizzare è la capacità di trasfigurare ciò che si ha sotto in un getto in grado di librarmi nei cieli. Un'impresa che richiede delle capacità da alchimista incredibili. Incredibili come me" La runa a cui delega l'attivazione è Naudiz, il "Bisogno", una scelta da Magitecnici furbi e scaltri in modo che l'oggetto si attivi semplicemente quando Morrigan ha un qualsiasi grado di bisogno di volare, e accompagna al tutto Raido, runa che rappresenta il Viaggio - in questo caso il percorso - ed è in grado di potenziare gli spostamenti; Fehu, il cui significato è "Successo" - risultato che vuole legare al viaggio di cui sopra" ed è in grado di potenziare i trasfigurativi - a "Monte" di quel processo -; e Sowilu, runa che rappresenta l'equilibrio necessario per mantenersi in volo e che in grado di potenziare gli incanti elementali - a "Valle" di quel processo.
"E a ciò aggiungiamo anche il "come", usando Raido effetto come attivazione della modulazione del modo di volo. Non ci lasceremo in balia delle correnti o delle gravità, le domeremo." Per fare ciò fa riferimento a Dagaz, runa che rappresenta il "completamento" - in questo caso del processo trasfigurativo ed è in grado di incrementare la lucidità; Isaz, il cui significato rimanda alla conservazione - in questo caso del moto nei momenti meno opportuni -; e Perth, runa che rappresenta la leggerezza ed è in grado di donare maggiori capacità furtive.
"Il terzo effetto è un testamento al nostro essere: una trasfigurazione d'urto in grado di farci scattare, o far scattare lontano i nemici" Usa Uruz come effetto d'attivazione in modo che, per attivarlo, debba incrociare i talloni con forza e l'effetto non possa attivarsi casualmente, e accompagna al tutto Tywaz, runa dello scontro con o contro il nemico; Turisaz, per la sua natura di protezione e spina, ma anche per rappresentare l'onda sonica derivante dal colpo; e Laguz, a potenziare lo sforzo elementale già presente.
«Scripta Maneo... Canete Runae...» Incide i simboli e li attiva, e nel farlo rivive tutte le sue conoscenze in ambito alchemico e trasfigurativo. Non si tratterà di trasfigurare solo aria, o acqua all'occorenza, ma un vero mondo.
Non è una scelta casuale quella della trasfigurazione, e non dell'elementalismo, quella alla base del moto di quegli stivali. Passa alla mente tutte le formule chimiche apprese, e i segreti magici rubati in ogni angolo del globo, e finalmente li rivive. Rivive ogni momento in cui l'alchimia trasfigurativa è stata il mezzo con cui ha conquistato le sue vittorie.
Chiude gli occhi e si ritrova al centro della tempesta, lì, sulla Fortezza in procinto di schiantarsi contro la nave di Ludwig. Sente il canto demoniaco di quelle bestie e vede il capitano, corrotto nell'animo. Percepisce il calore del suo Ardemonio sulla pelle, e poi la vede, l'alchimia, venuta in suo soccorso: trasfigura l'ossigeno che lo avvolge in anidride carbonica e persino quel fuoco demoniaco si spenge.
Dunque arriva sul tetto del Barnes Hotel. Varca la porta, assieme a un manipolo di ragazzi, purtroppo poco farmati, e si trova davanti un enorme golem. Vede il suo petto fremere di elettricità e sente i peli tendersi sulla pelle. Uno scoppio e un raggio di energia vola contro di loro, e lui - con dei colpi di bacchetta - trasmuta il pavimento in un muro di gomma che annichilisce la carica.
Dunque, tutto il resto: gli abiti scudo che lo hanno salvato dal getto acido dell'abominio di Lolth, il muro trinciante che ha distrutto i libri animati nel treno di Marrigath, e il possente Rockraken.
La trasfigurazione lo ha portato lontano, ma può fare ancora di più, e quelli stivali ne sono la prova.

«Parlato»
«Parlato Oggetto»
"Parlato"
Narrato