Lezione di Divinazione per il Biennio - Novembre 2020

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    207
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Amelia Farley
    Dioptase

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Avrebbe ascoltato attentamente il discorso del docente, ritrovandosi a pensare che a lei l’etimologia e la storia del nome sarebbe invece interessata, ma preferì lasciare correre. Avrebbe lanciato però qualche occhiata a Nathan, di tanto in tanto, intimandogli di fare silenzio nel caso avesse provato a disturbare in qualche modo la sua lezione.
    Amelia aveva uno strano rapporto con i sogni, non si poteva dire che i suoi fossero sempre tranquilli ma di certo poteva confermare che seguissero quasi sempre uno schema ben preciso, ricorrente. Sognava molto spesso la sorella, in situazioni assurde che raramente riusciva a comprendere fino infondo, e nell’ultimo anno ovviamente aveva vissuto e rivissuto più volte la sua trasformazione, oltre che aver sognato incubi terribili in cui sbranava chiunque le capitasse a tiro.
    Lei credeva nell’importanza dei sogni, certo, ma era anche convinta che molto spesso si trattasse di banali fantasie e che non sempre fosse necessario cercarvi significati profondi. Poteva comprendere il discorso del docente certo, ma era una persona molto più razionale e pratica e per la divinazione prediligeva di più tecniche più consapevoli ed efficaci. Forse la sua avversione istintiva per quel genere di pratica risiedeva nella sua ossessione per il controllo, nell’idea che una volta addormentata non avrebbe potuto modificare la realtà a suo piacimento e che non avrebbe potuto decidere lei come andavano le cose.
    Forse un po’ la spaventava l’idea di non essere un soggetto attivo in quei momenti, di dover sottostare a ciò che la sua mente le sottoponeva senza potersi opporre granchè. C’era qualcosa di sbagliato in tutto quello, che lei non riusciva a comprendere fino infondo e che per questo non appoggiava del tutto, ma era comunque un compito di scuola e non avrebbe esitato granchè a chinare la testa e leggere le domande.
    Alla fine optò per la prima, dopotutto la storia era qualcosa di oggettivo, che conosceva comunque e che le avrebbe permesso di dare una visione più possibile oggettiva delle cose: era dell’idea che fosse necessario conoscere anche le cose che non si approvavano, fosse anche solo per poter spiegare meglio la propria visione.
    Prese quindi la penna e dopo aver ragionato qualche istante cominciò a scrivere.
    “L’Oniromanzia è una disciplina che ha le sue radici nell’antichità, è che sempre stata legata alla disciplina religiosa. Il suo nome viene spesso confuso con il termine “onirologia”, che si riferisce invece allo studio dei sogni su base psicologica: l’oniromanzia infatti è una disciplina divinatoria che si pone come obbiettivo non tanto quello di comprendere l’origine di un sogno, ma quanto piuttosto di dedurne gli indizi e le ricorrenze che possono risultare peculiari e utili. Nel mondo babbano questa disciplina è stata spesso utilizzata per ricercare numeri da giocare nel gioco d’azzardo o per trovare messaggi nascosti, di solito con dubbi risultati. Se usata da un mago esperto, l’Oniromanzia può aiutare a decifrare il linguaggio segreto della mente del sottoposto, rivelando talvolta dettagli rilevanti. Questa disciplina nasce nelle religioni politeiste, che avevano un approccio più “magico” alla realtà, ma viene poi anche ripresa dal cristianesimo, dove il sogno può essere letteralmente mandato da Dio o dal Diavolo, in base a ciò che rivela.” scrisse con cura, per poi prendere qualche istante di paura prima di ricominciare. “Nella mitologia classica Euridamante è considerato un simbolo per l’Oniromanzia: uno dei fedeli membri dell’equipaggio di Argo, era considerato un maestro nell’interpretazione dei sogni, che usava anche per determinare il destino di chi si confidava con lui. Nella storia la stessa figura di coloro che praticavano l’oniromanzia varia nel tempo passando dagli interpreti dei sogni, agli sciamani, le streghe, fino ad arrivare ai predicatori di sventura e agli incantatori, che utilizzavano le loro conoscenze nel mondo dei sogni per manipolare le persone meno istruite. Molte nazioni e religioni sono state fondate al seguito di sogni o visioni, come quelle avute da Mosè, Maometto o Giovanna d’Arco, e molte figure mistiche appaiono sotto forma di visioni o sogni a coloro con cui vogliono comunicare. concluse quindi, non del tutto soddisfatta forse di quel che aveva messo assieme ma di certo c’era lì dentro chi aveva fatto molto di peggio!

    code made by gin




    Amelia sceglie la prima domanda.
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Master of Graphic
    Posts
    1,126
    Reputation
    +356

    Status
    🗲
    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

    SHEET |STAT |DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non era preoccupata tanto per il compito, quanto più che altro per il fatto che avrebbe dovuto affrontare un argomento così delicato per Cameron. Sapeva quanto per il ragazzo fosse difficile dormire in modo tranquillo, quanto per lui fosse normale non riuscire a riposare affatto o svegliarsi nel cuore della notte, terrorizzato: non era qualcosa di cui avessero mai parlato apertamente, era più qualcosa che lei aveva dedotto dal suo modo di fare, dal fatto che non fosse raro che si sentissero a notte fonda e il vibrare del telefono la svegliasse all’improvviso. Non voleva che il ragazzo si sentisse a disagio o che in qualche modo tutto quello potesse farlo stare male. Gli avrebbe sfiorato piano il braccio durante il discorso del Docente, cercando di risultare confortante e serena.
    Quando il Professore mostrò le domande, Mia non ebbe alcun dubbio su che cosa avrebbe dovuto scegliere: stava già pensando agli incubi di Cameron, le venne naturale scegliere quelle la domanda dove avrebbe potuto esporre la sua riflessione. Avrebbe recuperato la penna quindi, cominciando poi a scrivere comunque attenta a qualsiasi segnale potesse arrivare da parte del ragazzo.
    “Secondo le fonti più antiche gli esseri umani, magici e non, sono sempre stati in grado di sognare, fin dalle origini, e possiamo pensare agli incubi come una variante negativa dei sogni. Gli incubi in effetti sono sogni veri e propri che si differiscono però da quelli “positivi” perché accompagnati da un sentimento di angoscia, terrore o paura, e perché ci permettono di vivere situazioni che ci portano disagio e che viviamo come negative.” cominciò a spiegare, ed era sempre sorprendente come le cose più semplici fossero anche le più difficili da spiegare. “ Gli incubi possono portare con sé anche reazioni fisiche da parte del soggetto, come urla, apnee notturne o esperienze fisiche e sensoriali di vario tipo: qualcuno potrebbe ritrovarsi a cadere dal letto, fare del male a sé stesso o agli altri, guidato da ciò che accade durante il sogno. Io sono portata a pensare che gli incubi, a differenza dei sogni, si possano vedere come molto più totalizzanti e spesso più realistici, difficili da percepire come un semplice frutto della nostra mente: dopotutto spesso ci lasciano addosso, anche da svegli, la sensazione di aver davvero vissuto tutto quello che abbiamo visto. In realtà si può spiegare la facilità con cui spesso tendiamo a ricordare gli incubi con il periodo della notte in cui tendono a insorgere, che spesso è nel momento in cui il confine tra sonno e veglia è più fragile. Sono portata a credere che gli incubi possano spesso essere ricondotti a traumi passati, allo stress del momento o a situazioni che ci provocano disagio e che rendono il nostro cervello più attivo anche durante il sonno.” proseguì quindi, fermandosi qualche altro istante a riflettere per poi ritornare a chinarsi sul foglio.
    “In realtà penso che gli incubi, alle volte, possano rivelarci ancora più cose di un semplice sonno: attraverso di essi potremmo arrivare a dedurre verità su noi stessi, sui nostri limiti, su ciò che dovremmo superare ed elaborare, ma potrebbe anche rivelarsi premonizioni precise o tentativi di allarme da parte dell’universo. Non sempre quel che sogniamo potrebbe avverarsi, ma un divinatore esperto forse potrebbe avere incubi con più probabilità di diventare realtà. Infondo abbiamo ttesimonianze anche nella mitologia norrena di quanto i sogni siano sempre stati la chiave per l’interpretazione della realtà, e nell’Edda viene riportato come dio Baldr avesse sogni premonitori sulla sua morte, sogni che forse oggi, visto il tema ricorrente e la probabile poca allegria di ciò che vedeva, definiremmo appunto incubi, e che poi si sono confermati del tutto veritieri.” Soddisfatta all’idea di essere riuscita anche a citare l’affascinante mito del dio Baldr, Mia depositò la penna e avrebbe poi informato il professore di aver terminato il suo compito, sorridendo confortante a Cameron.

    code made by gin



    Interagisce silenziosamente con Cameron Cohen. Sceglie il secondo quesito.
     
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Dark Side of Super Sayan

    Group
    Black Opal
    Posts
    7,103
    Reputation
    +100

    Status
    🗲
    »Ryu Okami [X]
    8UAlAWt

    Ed a quanto parve no, la mia fu una risposta errata: il professore mi replicò, asserendo che le Proiezioni Astrali sarebbero state un argomento più avanzato, non da trattare in quell'anno, men che meno in quella lezione, ove, invece, il tema principe sarebbe stato quello della Divinazione per mezzo dei sogni, Capisco, beh, ho viaggiato un po' troppo di fantasia direi, sentenziai indi io, pronto poi ad ascoltare la spiegazione odierna sull'Oniromanzia.
    Quando il professore parlò di come tanto i sogni, quando la realtà di ogni uomo fosse passeggera, non potei che fermarmi un attimo a riflettere: E' fin troppo vero, per quanto c'è stato chi si è avvicinato a non esser passeggero; Flamel prima, e Voldemort poi, ognuno col proprio metodo hanno tentato di non esser tali, ma purtroppo è intrinseco dell'uomo... l'eternità non ci appartiene, e cercare di agguantarla porta solo all'oblio, pensai quindi. Tanto un mago positivo come Nicolas Flamel, quanto un mago oscuro come Tom Riddle, avevano tentato di sconfiggere la morte, di tendere all'eterno, fallendo però e ritrovandosi a morire come qualsiasi altra persona... l'esistenza terrena era effimera, e per quanto si tentasse di cambiare tal legge naturale, beh, non si poteva: come un sogno, la vita ti scivolava via dalle mani, impossibile da fermare nel suo incedere verso le tenebre, e tutto ciò che rimaneva era null'altro che render significativo il tempo che si passava. Dovevo trovare, assolutamente, il modo di contattare l'Acromantula, il metodo di unirmi a loro, solo così, ero certo, avrei reso significativo il tempo della mia esistenza.
    Tralasciando ciò, però, e ritornando alla lezione, ecco che ritornai ad ascoltare: in sostanza, ciò su cui andò a vertere la spiegazione del professor De Long Preé, era il fatto che i sogni, oltre ad essere una grande fonte di magia, erano la dimostrazione più segreta e nascosta dell'animo umano, una vera e propria personificazione dell'inconscio di qualsivoglia individuo, ma nonostante ciò rimanevano vaghi, tanto da costringere le persone a darvi interpretazioni che non erano mai del tutto chiare o specifiche, bensì più ampie e dalle maggiori possibilità. Dovevo ammettere, mio malgrado, che le lezioni sulla Divinazione si facevano interessanti, iniziavo a considerarle meno inutili, e beh, se a questo mio novizio interesse, fossi riuscito a sommare un buon voto non minore di E, decisamente non mi sarebbe dispiaciuto.
    Venne quindi il momento del test scritto, e subito decisi di buttarmi sulla seconda domanda, quella a me più congeniale: gli incubi.
    Presi la penna, ed ecco che questa iniziò veloce a passar sul foglio, mettendo nero su bianco i miei pensieri:
    L'Incubo, il cui nome proviene dal latino "incŭbus", ovvero "essere che giace sul dormiente", è un particolare tipo di sogno in cui il dormiente, sognando esperienze o elementi per lui profondamente negativi, si ritrova a provare forti stati di angoscia, paura e dolore psicologico, accompagnati solitamente da un senso di oppressione al petto, o da difficoltà respiratorie. Tale eventualità, in particolare, è ciò che da il nome agli Incubi stessi, in quanto in antichità si credeva che tali sogni venissero causati da demoni adagiati, mentre il dormiente era assopito, sul suo petto, influenzandolo negativamente e causando così tali sogni.
    Gli incubi si presentano al dormiente come manifestazione di periodi di stress, o come personificazione di traumi subiti, che vengono così sfogati dal subconscio dell'individuo per mezzo di questi sogni negativi, che possono oltretutto mostrarsi come ricorrenti se causati da un trauma psicologico sufficientemente grave; a causa di ciò, possibili interpretazioni di questo specifico tipo di sogni, potrebbero essere, se indirizzate al passato della persona, atte a rimembrare traumi o forti momenti negativi vissuti dall'individuo. Al contrario, se le predizioni legate a questi sogni fossero volte verso il futuro, andrebbero probabilmente a prefigurare eventi negativi, momenti di stress, o pericoli del futuro dell'individuo, come un avvertimento per metterlo sull'attenti in quanto il fato ha deciso di prendere una strada complicata o potenzialmente pericolosa per la persona.

    Ed ecco che, dopo quella lunga arringa sugli incubi, posai la penna, sicuro di aver fatto quantomeno un buon lavoro; ora non mancava che la prova pratica.

    Statistiche
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: //
    Casata: Black Opal
    Abilità: Metamorfomagus

    «The Dragon God Rises!»
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    1,234
    Reputation
    +54
    Location
    Gallifrey

    Status
    🗲
    Lindsey-Stirling
    Addison Dannel
    Ametrin | 16 anni



    La giovane dai capelli di fuoco, intinse la punta della penna d'oca nell'inchiostro nero come la notte e cominciò a prendere appunti senza mai staccare la testa dalla pergamena.
    Guardò il professore solo quando esso chiede di scegliere un tema di cui parlare, sorrise e riabbassò lo sguardo cominciando a vergare le parole in maniera più veloce possibile, ma con una calligrafia decente, intingendo più volte la penna dentro al calamaio e prestando attenzione che l'inchiostro in eccesso non macchiasse il foglio.

    "Oniromanzia è l'arte di prevedere il futuro attraverso l'interpretazione dei sogni. Questo metodo di divinazione è antichissimo ed ha sempre avuto valenze religiose.
    In molte culture erano i sacerdoti dei templi o gli sciamani ad entrare in contatto con il divino e quindi a rivolgersi a tali pratiche per prevedere il futuro sia del singolo che della comunità di appartenenza.
    Nel periodo pre-cristiano esso era associato agli Dei ,che attraverso i sogni mandavano messaggi ai prescelti. Essi dovevano essere in grado di interpretarli per dare poi il vero e proprio vaticinio. Le figure degli Dei vennero soppiantate in seguito con le due figure cristiane di Dio del Diavolo.
    Una figura importante di questo tipo di divinazione, nel mondo cristiano, è quella di Giuseppe il Re dei Sogni. Dopo essere stato imprigionato dal faraone fece delle predizioni accurate sul futuro di due compagni di prigionia dopo aver ascoltato i loro sogni. Uno sarebbe stato giustiziato e l'altro invece avrebbe ricevuto la grazia. Saputo di questo dono il Faraone fece chiamare Giuseppe e gli raccontò il suo sogno. Giuseppe interpretandolo predisse un periodo di carestia lungo sette anni.
    Esistono tre metodi di oniromanzia: il primo l'ho già ampiamente descritto e consiste nell'interpretare il sogno attraverso la rielaborazione delle proprie esperienze e di poter quindi fornire un vaticinio corretto.
    Il secondo invece richiede anche che il sognatore dica con precisione la data e l'ora in cui ha fatto quel determinato sogno, perchè in alcune culture determinate ore del giorno o della notte sono associate al divino.
    L'ultimo metodo è quello di addormentarsi in luoghi ritenuti sacri così che il divino possa comunicare meglio con il sognatore, di solito è lo sciamano o il sacerdote stesso che compie questa azione, ma niente vieta anche alle persone comuni di poterlo fare."
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    1,200
    Reputation
    +323
    Location
    Holyhead, Galles

    Status
    🗲
    Dopo una insolita botta di "positività" ed allegria, la Lynch aveva messo da parte teatro, palcoscenici e canovacci per prestare attenzione al giovane docente molto più vicino alla sua età che a quella della Preside.
    Man mano che parlava la Lynch comprese come ci avesse preso in pieno -non che ci volesse chissà che genio- sull'interpretazione dei sogni, provando però un senso di fastidio al solo pensiero di dover avere a che fare con strani segni inviati dal suo inconscio, soprattutto se legati al passato. Con difficoltà, in quegli ultimi mesi, la gallese cercava di togliere i pesi che la portavano verso il fondo, verso quell'oceano privo di luce e di speranza, nuotando verso l'alto aiutata da nuovi e vecchi amici che, in modi seppur di versi, la spronavano ad andare avanti.
    Quando però il professore evocò dei fogli sinonimo di una piccola prova scritta, la strega, nel momento in cui avrebbe potuto girare il foglio, sarebbe andata per esclusione, oltre che per un maggiore interesse. Sebbene il professore avesse detto che non avevano avuto poi molti contatti con alcune di quelle domande Elisabeth non poteva affermare che fosse vero, dato che, in uno dei tanti compiti dell'anno precedente, aveva trattato proprio l'oniromanzia anche se da un punto diverso rispetto a quanto era richiesto quel giorno. «Beh, almeno sono a metà dell'opera, no?» E si alzò dalla sua postazione, per avvicinarsi alla cattedra del professore, cui donò un sorriso, prima di recuperare dei libri che sarebbero potuti tornare utili per stilare una breve trattazione visto il poco tempo disponibile. Tornata al banco le pupille della battitrice si muovevano frenetiche tra una riga e l'altra stampata, cercando di registrare quante più informazioni possibili, per poi essere rielaborati in una facciata o poco più di una pergamena che avrebbe consegnato all'uomo dal terzo occhio. Su questa avrebbe potuto leggere:

    L'oniromanzia, la divinazione attraverso i sogni, è intermedia tra la divinazione induttiva e quella intuitiva. È una credenza molto antica, che non è ancora scomparsa, che vede rivelazioni divine in alcuni sogni.
    Una delle civiltà più importanti nella storia dell'umanità è quella egiziana, per loro i sogni erano così importanti che ci hanno persino lasciato il Libro dei sogni, dove vengono affrontati, per l'appunto, i sogni più ricorrenti e la loro interpretazione, stabilendo una relazione tra il mondo spirituale e quello terreno attraverso i sogni.
    Nella Grecia classica, considerando che Hypnos era il dio del sonno e che invece chi creava immagini ed eventi che appaiono durante il sonno fosse suo figlio Morfeo, gli "oniropoli" erano le persone incaricate dell'interpretazione dei sogni; alcuni grandi poeti e filosofi greci del tempo come Omero o Esiodo consideravano i sogni una parte importante della vita, con il primo che riconduceva i sogni con premonizioni direttamente a Zeus. Ma il nome stesso di mantiké, con cui i greci designavano qualsiasi divinazione, suggerisce che, per loro, i metodi più validi erano quelli della divinazione ispirata ed estatica, con cui una persona riceveva un messaggio direttamente dagli dei.
    Rimanendo nell'età classica, i Romani praticavano quotidianamente l'interpretazione dei sogni, tanto che il poeta Macrobius ha suddiviso in sogni in cinque tipi: indifferente, incubi, allucinazioni, oracoli e sogni premonitori.
    In questo modo, è possibile viaggiare ogni cultura in giro per il mondo e in diversi momenti della storia, per rendersi conto di come tutti hanno cercato di comprendere il significato dei sogni.
    Per un lungo periodo, corrispondente al Medioevo, il mondo onirico è stato visto come mondo oscuro e affine al peccato, con ingerenze da parte della religione cattolica che proibì l'analisi dei sogni ad eccezione di santi e martiri, nonostante nella Bibbia, in particolar modo nell'Antico Testamento, ci siano diverse testimonianze e riferimenti all'analisi dei sogni, tra i primi Mosé.
    Infine, troviamo che attualmente la persona specializzata nell'interpretazione dei sogni si chiama onyrocritus, sebbene non ci sia accordo tra gli specialisti sulla validità che i sogni abbiano un significato, facciano parte del subconscio o che siano solo una valvola di sfogo per tutto ciò che si accumula durante la giornata. La verità è che una parte della psicoanalisi si è specializzata nell'interpretazione dei sogni, avendo Sigmund Freud come pioniere.
    Possiamo quindi dire che l'arte di interpretare i sogni ha accompagnato l'uomo sin dalle più antiche civiltà, sia che essi venissero visti come segni e contatti divini sia per, secondo un'ottica più moderna, il frutto del benessere, o malessere, del sognatore.


    Magari non era approfondita come sarebbe stato se avesse avuto qualche giorno in più a disposizione per ricercare nuove informazioni, ma si riteneva quanto meno soddisfatta del risultato ottenuto in così poco tempo. Anche perché la sua preoccupazione si spostò verso nuovi lidi, ovvero i letti a baldacchino che troneggiavano alle sue spalle, certa che sarebbe stata chiamata ad usarli di lì a poco.
    Elisabeth
    Lynch

    "
    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

    Black Opal
    Serpeverde
    Battitrice

    code by ©#fishbone



    Elisabeth risponde al quesito uno: breve storia dell'oniromanzia.
     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Ametrin
    Posts
    489
    Reputation
    +232

    Status
    🗲
    Emma Lewis
    FIxod5L
    Ma che ore erano?! Il trillo del suo magifonino le fece aprire gli occhi. Oh, cavolo... dopo pranzo, era tornata nel suo Dormitorio per stendersi prima della prima lezione del pomeriggio, che avrebbe dovuto essere un'altra, quindi aveva completamente preso sonno sulla morbidezza del suo letto. Si sollevò di scatto, guardandosi attorno con panico evidente negli occhi, cercando di capire che ore fossero, che giorno fosse e soprattutto cercando di capire chi fosse lei stessa. Emma Lewis. Ametrin. Secondo anno. Si disse ad alta voce, sbattendo gli occhietti brillanti, guardandosi attorno. La stanza era perfettamente illuminata, ma nessun raggio di sole era andato a disturbare il suo sonno, perciò non era stata svegliata. Fortuna che ci pensò Nathan con il suo messaggio -meno male che aveva lasciato la suoneria!- al quale Emma rispose velocemente, prima di scattare in piedi saltellando per tutta la stanza cercando di infilarsi i vari pezzi della divisa. Dovette fare tutto in fretta, arrivando addirittura a pettinarsi con le dita lungo il tragitto, pur di perdere meno tempo possibile. In uno zainetto unicornoso, aveva riposto dei quaderni ed il manuale di divinazione, oltre che al magifonino, mentre la bacchetta era nella tasca. Piagnucolò per tutto il tempo, non riuscendo nemmeno a dare un adeguato e caloroso saluto a Mirtillo, il suo dolce barboncino Nano che la guardava con i suoi occhioni girandole attorno, sperando in qualche coccola e bacetto... però lei dovette abbandonarlo, non aveva abbastanza tempo per fare tutto a dovere.
    Corse lungo i corridoi, rischiando più volte di inciampare e finire distesa per terra, lo zainetto che sbatteva contro la sua schiena. Arrivò all'aula di Divinazione con il fiato corto e la milza che urlava, così come i polmoni e le sue gambe. Posò la mano contro la porta, prendendosi un attimo per non morire lì davanti, optando per profondi respiri, cercando disperatamente di riprendere fiato.
    Quando si sentì pronta, spinse la porta che si spalancò, mostrando come tutti i suoi compagni fossero già dentro. D'improvviso, divenne rossa come un peperone. Odiava essere guardata da tutti e sperava la ignorassero, poi il suo sguardo cristallino si spostò sul docente. Mi s..scu..scusi... il suo tono era affannato ma anche affranto, infatti era sull'orlo delle lacrime. Io non...non...non volevo arrivare così tardi mi.. sono addormentata. Stava davvero per mettersi a piangere, infatti i suoi occhi erano lucidi e colmi di lacrime. E... scusi se non ho... bussato... posso... entrare? Se avesse ricevuto il permesso, sarebbe schizzata nella direzione dei banchi, guardandosi attorno. La scheggia impazzita, avrebbe voluto dirigersi da Nathan, ma anche quel giorno era in buona compagnia. Magari siccome sono in ritardo, non mi vuole più bene... magari non sono più la sua amica speciale... abbassò lo sguardo, mettendo il broncio e lanciando qualche occhiatina nella direzione di Nathan. Ciao NattyPie sussurrò, mogia mogia, prima di andarsi a sedere dove mai avrebbe creduto di potersi sedere: vicina ad Elisabeth Lynch. Nonostante ciò che era successo all'inizio dell'anno, non odiava l'opalina, né provava nessun sentimento negativo nei suoi confronti, anzi... sotto sotto, la ammirava, solo che non si sentiva pronta ad ammetterlo nemmeno a se stessa. Ciao... mormorò, guardandola con timore reverenziale. Spero non sia un problema se mi siedo qui... balbettò, tristina.
    Ad ogni modo, ora avrebbe dovuto rispondere alle domande. Abbassò lo sguardo sul foglio, sbiancando. MA SONO DIFFICILIIIIIIII si lamentò, forse troppo a voce alta, tirando fuori dal suo zaino, la stessa penna che aveva usato per votare il capitano della squadra: unicornosa.

    4. Eseguire una breve ricerca sull’impegno della psicanalisi babbana nell’interpretazione dei sogni.
    La psicanalisi ha preso avvio grazie a Sigmund Freud. Il suo studio sui sogni, inizia con il suo libro "L'Interpretazione dei sogni". Per lui, il sogno è la via migliore per arrivare all'inconscio sulla cui manifestazione, la coscienza ha un minor controllo. Freud definisce il sogno: "custode del sonno". Questi, preserva il bisogno di dormire della persona, trattenendolo quindi nello stato di sonno ed il suo scopo è l'appagamento di un desiderio inconscio. Lui riteneva che grazie al sonno, la censura -il meccanismo che impedisce di portare alla luce dettagli rimossi dalla nostra mente- si riposa, perciò questi pensieri tornano a galla durante il sonno, tanto al risveglio difficilmente ci si ricorderà qualcosa e, anche se fosse, i ricordi tenderebbero a svanire pochi minuti dopo.
    Esiste il contenuto manifesto, ovvero ciò che appunto ricordiamo al risveglio, sebbene in modo distorto, ed il contenuto latente, ovvero ciò di cui non ricorderemo assolutamente niente, una volta aperti gli occhi.


    La domanda le piaceva perché adorava quell'argomento, solo che non leggeva libri di psicologia da così tanto tempo, che non aveva la più pallida idea se avesse scritto qualcosa di sensato oppure no, quindi si appuntò di rispolverare i propri libri che trattavano di argomenti simili, magari avrebbe potuto studiarli con più consapevolezza. Una volta finito, scrisse il suo nome e cognome sul foglio, abbandonando la penna sul banco ed aspettando che fosse ora della prova pratica..
    Stat scheda Ametrin
    CODICE ROLE © dominionpf


    Interagisce con Nathan Parker King Elisabeth Lynch Andrè De Long-Prée e sceglie la domanda numero 4
     
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    563
    Reputation
    +133

    Status
    🗲
    Era sempre più frequente la presenza di Amelia Farley nei suoi pensieri, tanto che in un primo momento aveva creduto ad una visione trovarla lì, in giardino, a consumare il suo pasto. E sarebbe stata davvero una visione eterea se non ci fosse stata un'iguana appollaiata sulla sua spalla a mangiare un pezzo di mela porta dalla sua padrona.
    «Oh, tu dici? Che peccato, la prossima volta urlerò più forte.» Adorava essere la sua spina nel fianco per cui sperava che la ragazza continuasse a lasciarlo fare per un po' prima di prender delle pinzette e strapparlo via da lei. Ormai c'era abituato al suo irrigidirsi quando si avvicinava un po' troppo a lei ma aveva anche notato come ogni volta quella coltre di ghiaccio si scioglieva poco a poco. «Ma sai anche tu che non puoi più rinunciare a me.» Un'affermazione rigida, sentita, che accompagnò il tentativo di abbracciarla facendo attenzione al suo famiglio cui riservò una delicata carezza sulla "nuca". «Ma che carina che sei...» Il tono, diretto esclusivamente all'iguana, assunse una morbidezza e dolcezza che con pochi era solito usare. Trovava affascinanti gli animali e le creature magiche e quell'amore stava ritornando prepotentemente man mano che le settimane di permanenza aumentavano. «Devo insegnarti tutto io, Farley? Non lo trovi un po' un paradosso. Concedimi una giornata e vedrai che non te ne pentirai.» Da shockato per il fatto che l'altra si lasciasse arrestare da una misera condizione climatica, il ragazzo passò alla solennità della promessa e della speranza di avere finalmente una opportunità, magari per stupirla. Lo avrebbe fatto volentieri in quel momento se non fosse che di lì a breve De Long-Prèe li stava aspettando in aula. Il giovane scortò la ragazza fino alla sua Sala Comune per lasciare il famiglio libero di riposare e poi accompagnarla fino in aula che quel giorno era piena di letti che portarono King all'incredibile sforzo di attivare anche il secondo neurone. Il risultato? Invitare a testare insieme la resistenza di quel letto. «Ma se ancora non ho iniziato...» Un altro cambiamento fu la presa salda della ragazza alla sua mano, dandogli piccole scossette per il breve tragitto fino al banco che aveva puntato, chiedendogli informazioni sulla frase scritta dal vate sulle lavagna. «Sì, sei proprio la più brava.» E le avrebbe sfiorato il naso con dolcezza prima di prendere il magifonino e mandare un messaggio alla sua bestie. Sentì il fiato sul collo della streghetta al suo fianco e, sebbene la voglia di voltarle lo schermo fosse tanta, finì con il metterglielo quasi sotto al naso affinché insieme potessero leggere la risposta della Lewis. «Oh, oh, speriamo che De Long-Prée sia comprensivo come appare...» Commentato il messaggio ad alta voce, mandato un cuoricino viola ad Emma, il ragazzo risollevò lo sguardo su Amelia. «Resisti, non farti fregare da quegli occhi...» Peccato che King si stesse cuocendo lentamente e in quella situazione ci si era messo lui con le sue stesse mani.
    Nathan sorrise nel vedere la sua amica perfettina in difficoltà, ma non poté non farle un tenero sorriso e ricambiare il tenero saluto dell'altra. «Da quando si sono invertiti i ruoli?» Le soffiò a bassa voce prima di vederla prendere posto vicino ad Elisabeth ce l'ho d'oro Lynch. Una scelta che gli avrebbe dato non pochi grattacapi se non fosse stato per il professore che presentò loro dei fogli che significava solo una cosa: prova a sorpresa.
    «Uffina, ma perché dobbiamo fare sempre temi a sorpresa?» Si lamentò a bassa voce studiando con attenzione i quattro quesiti e non trovandone neanche uno interessante. Di sicuro il primo e l'ultimo erano difficili per le sue capacità, mentre sul secondo e terzo avrebbe potuto arrabattare qualcosa per non essere costretto a consegnare in bianco.

    Gli incubi generalmente si producono nella fase REM del sonno e sono associate ad esperienze traumatiche, malattie o momenti di vita e ricordi dolorosi, con, tra le varie interpretazioni, il sentore di un allarme che invia il cervello per segnalare che qualcosa non funziona, sia esso a livello fisico o mentale.
    Gli incubi possono anche essere il riflesso di situazioni quotidiane che, inconsciamente, desideriamo cambiare senza farlo realmente vivendo quindi delle esperienze traumatiche che incutono paura e che generalmente portano le persone a risvegliarsi.
    Come interpretare gli incubi? Difficile a dirsi. Lo metterei sullo stesso piano di lettura dei sogni, utilizzando lo stesso manuale ma invertendo il significato delle immagini e dei simboli che vengono rappresentati.
    Faccio un esempio: da un racconto di un sogno -positivo o incubo- ricavo principalmente tre immagini un aereo, un ponte e una forchetta. Se io sogno di essere su un'aereo al momento del decollo, che deve superare all'ultimo un ponte e nel frattempo ho un vicino molesto con una forchetta posso dire che ci troviamo in un sogno positivo -a prescindere dalla luce calda che circonda tutto- e che quindi il significato è che a seguito di una delusione amorosa che mi ha portato a trovare sollievo nel cibo (forchetta), mi si presenta una nuova occasione (ponte) e che quindi ci sono in vista nuovi rapporti amorosi. Diversamente direi di essere in un incubo per l'aria tetra, quasi in bianco in nero o comunque con una forte presenza di bianco simile al neon, sono su un aereo mentre mangio indisturbato la mia frutta e all'improvviso il mezzo perde quota e sta per schiantarsi su un ponte. In questo caso si potrebbe pensare che a seguito di un momento di difficoltà (ponte) che mi ha costretto a partire improvvisamente (aereo) capisco che le motivazioni che mi hanno portato ad allontanarmi hanno delle radici nel mio passato, probabilmente nell'infanzia, che non ho ancora risolto come può essere la situazione di un genitore, con cui ho delle difficoltà e/o problematiche ataviche, che si ammala improvvisamente e che mi costringe a lasciare tutto per raggiungerlo.
    O, semplicemente, si può dire che per evitare di fare incubi basta evitare la peperonata di sera.


    Non era chissà quale profondità o utilizzo del suo occhio interiore ma sperava di riuscire a strappare almeno un sorriso al professor next top model.
    Nathan Parker
    King

    "
    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
    "

    Ametrin
    Wampus
    Quidditch

    code by ©#fishbone



    Interagisce con Amelia Farley e Emma Lewis.
    Risponde alla domanda 2. Ricerca sugli incubi: cosa sono? Perché ne facciamo? Come possono essere interpretati, a tuo parere?
     
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    580
    Reputation
    +259

    Status
    🗲
    Cameron Cohen
    FIxod5L
    Divinazione era una materia strana, difficile ed intrigante al tempo stesso. Cam era addirittura quasi curioso di ciò che avrebbero dovuto affrontare quel giorno, anche se la presenza dei letti, un po' lo impensieriva, non voleva essere davvero costretto a dormire, per quanto fingesse indifferenza. Per lui chiudere gli occhi era causa di dolore, incubi costanti e ricordi spiacevoli che tornavano a galla, anche se con Mia affianco, tutto quello sembrava affievolirsi. Quando avevano dormito insieme, a Venezia, gli incubi erano stati un qualcosa di terribilmente sfocato, non aveva mai riposato così bene in vita sua.
    Chiacchierando con Mia, vide arrivare Liz che salutò, sorridendo a quel buffetto. Buongiorno, principessa delle sfighe la salutò, fingendo allegria, anche se con lei era facile non mentire, in quel campo. Mia, con ogni parola ed ogni carezza, lo faceva sentire davvero meglio.
    Non so perché ci siano dei letti replicò a Liz, magari li ha rubati ipotizzò, ascoltando poi il docente che iniziava a parlare, ridacchiando ogni tanto quando rispose alle sue domande. Ma ora era il loro turno di rispondere alle domande poste dall'uomo, per quanto Cameron le trovasse difficili. Prima di cominciare, diede un bacio fugace a Mia e si concentrò sul proprio foglio, senza nessun dubbio su quale domanda scegliere.
    2. Ricerca sugli incubi: cosa sono? Perché ne facciamo? Come possono essere interpretati, a tuo parere?
    A mio avviso, gli incubi sono proiezioni delle nostre paure più nascoste o dei nostri ricordi più dolorosi che tornano a tormentarci nel nostro momento di maggior vulnerabilità, minando alla nostra psiche. Tuttavia, non sono reali. Dobbiamo sempre stare bene attenti a distinguere cos'è vero e cosa no e tutto ciò che accade nel sonno, non ci può realmente fare qualcosa. Credo, comunque, che gli incubi siano anche un modo che ha il nostro subconscio, di esorcizzare qualcosa di non risolto. Se un determinato avvenimento ci appare sottoforma di incubo, significa che non lo abbiamo davvero superato. Io li interpreto così. Dobbiamo affrontare le nostre paure od i nostri ricordi quando siamo svegli, in modo che non ci possano più tangere, ma che restino relegati in un angolo della nostra mente, innocui.
    Mise giù la penna, guardando il foglio con sguardo vacuo, alzando poi la testa e cercando la mano di Mia con la propria, per stringerla e provare ad infondersi tranquillità. Perché non riusciva a svolgere una dannata lezione senza sentirsi male? Perché?
    Stat scheda Dioptase
    CODICE ROLE © dominionpf


    Sceglie la domanda sugli incubi
     
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Insegnante
    Posts
    381
    Reputation
    +216

    Status
    🗲
    Andrè De Long-Prée
    Divinante | 24 anni


    “Emma, tranquilla, entra pure. Può accadere tranquillamente, ora ti invito a sederti e a svolgere il compito!” Quella prova teorica serviva al docente per poter approfondire al meglio il concetto di coesione e sequenzialità logica all’interno del mondo della divinazione. La chiarezza era uno dei fattori principali che un vate doveva possedere: un’interpretazione poco organica e piuttosto disordinata non sarebbe mai stata di qualità, e tutto ciò che Andrè voleva evitare era proprio formare delle persone poco abili nel mostrare al consultante un’interpretazione dignitosa. Gli bastò sbattere le mani tra loro alla fine dei venti minuti, e proprio in quel momento i magici compiti in classe si sarebbero ritrovati impilati con eleganza sulla cattedra. Accavallate le gambe, immediatamente si rivolse a chi gli fece qualche domanda curiosa, arrivando a sorridere appena con fare molto delicata: “Aidan, certo che può accadere. Così come può accadere che non tutti i sogni abbiano un significato divinatorio! Ogni sogno ha un significato in sé, questo è chiaro, ma per averne uno relativo al futuro è necessario che ci siano alcune caratteristiche che vedremo insieme dopo.” Si fermò un po’, riprendendo dopo qualche istante. “Però sì, si può sognare il buio, si può sognare tutto nero, così come si può anche non sognare nulla.” E dato che non c’erano altre domande, il professore si sarebbe alzato ed avrebbe iniziato a camminare in giro per la stanza così da farsi comprendere e vedere da tutti.
    “Prima ho parlato di sogni che non possono essere interpretati a livello divinatorio. Questi sogni, molto semplicemente, sono quelli che non presentano degli elementi riconoscibili e ben identificabili, e molto spesso sono quelli più veloci e caotici, tanto da non essere ben ricordati.” Si carezzò appena una guancia, continuando a camminare e gesticolando con il suo solito fare molto elegante. “Per poter interpretare un sogno dobbiamo dunque riconoscere delle immagini ben precise, ed ogni singola immagine avrà un preciso significato. L’interpretazione del sogno, dunque, sarà scaturita dalla nostra capacità di collegare tra loro tutti i significati delle varie immagini, con lo scopo di dare un senso organico e ben completo al sogno. Adesso però vedremo che il sogno non ci fa capire solo del futuro di una persona, ma ci mostra elementi relativi al suo passato, presente e futuro.” E si fermò per un istante ancora, schiarendosi la voce, così da attirare l’attenzione dei vari ragazzi. “Le immagini del passato rappresentano il vissuto della persona, ciò che lei è stata e che ha provato; quelle del presente ne indicano lo status attuale; quelle del futuro invece ne presagiscono le evoluzioni in un tempo successivo. Ma come faccio a riconoscere se un’immagine sia relativa al presente, passato o futuro?” Ed ecco che Andrè sorrise, andando a scrivere sulla lavagna una formula magica comprensibile e accessibile a tutti. “Inspicio Somnium è l’incantesimo che fa al caso nostro. E’ un incantesimo che ci permette di entrare nel sogno di una persona che sta dormendo per poterlo vivere, o di vivere il nostro stesso sogno in prima persona nel caso in cui lo utilizzassimo su di noi. Ovviamente per lanciarlo dobbiamo avere una seconda persona dormiente; per lanciarlo su se stessi, così da auto-interpretare un proprio sogno, bisogna eseguire un movimento circolare verso la propria fronte da svegli, per poi coricarsi. Nulla di difficile!” E si fermò un attimo, prima di far comprendere a cosa servisse quell’incantesimo. “Con l’Inspicio Somnium alcune immagini dei vostri sogni assumeranno delle colorazioni particolari, ed in base alla colorazione assunta queste si riferiranno al presente, al passato o al futuro. Quindi, molto semplicemente, lanciate l’incantesimo su di voi, andate a dormire in uno di quei letti, e vivete il vostro sogno in prima persona con alcuni elementi dalle colorazioni particolari. Quegli elementi saranno gli unici ed i soli ad avere significato nel vostro sogno! Quindi dovrete interpretare SOLO quegli elementi colorati! Ora vi leggo cosa dice il vostro libro a riguardo.” E andò a sedersi sulla cattedra, accavallando le gambe con la solita eleganza che lo contraddistingueva, iniziando a leggere le varie tonalità che le immagini potevano assumere.
    - Immagini di colore carta di pergamena: sono quelle che rappresentano i momenti del passato, molto spesso sono anche accompagnate da contorni soffusi e non definiti. Più il passato è remoto, meno l’immagine è definita, e questo potrebbe risultare un momento di difficoltà nell’interpretazione.
    - Immagini di colore azzurro: sono quelle che rappresentano i momenti del presente, sono particolarmente ben definite e difficilmente si incappa in errori di interpretazione con queste.
    - Immagini di colore rosso: sono quelle che rappresentano i momenti del futuro, e sono caratterizzate da un’aura nebulosa che le avvolge. Tale aura si mostrerà più fitta qualora il futuro in questione sia un futuro lontano.”
    E fece una pausa, andando poi a guardare i ragazzi, così da dargli il compito da svolgere. “Beh, spero che sia tutto chiaro, perché ora dovrete proprio fare tutto questo! Andate a stendervi sul letto, eseguite l’incantesimo su di voi, chiudete gli occhi, vivete il sogno, individuate i simboli con colorazione diversa ed una volta svegli date la vostra interpretazione! Ricordate: gli elementi del passato sono ciò che vi hanno condizionato tempo fa, che hanno avuto una ripercussione sugli elementi del presente, i quali potranno avere un risultato espresso dagli elementi del futuro. Buon lavoro!”
    RevelioGDR


    Benvenuti alla prova pratica di Divinazione!
    L’esecuzione dell’incantesimo si basa su uno specchietto che vi riporto di seguito ma che potete tranquillamente trovare anche sul manuale di divinazione, nel capitolo dedicato all’Oniromanzia. Ecco a voi la descrizione dell’incantesimo!

    Nome: Incantesimo di Ispezione Onirica
    Classe: Percezione
    Formula: Inspicio Somnium
    Movimento: Puntare con la bacchetta verso la fronte del bersaglio ed eseguire un piccolo cerchio. Nel caso si volesse utilizzare su se stessi, il movimento è da fare verso la propria fronte, per poi coricarsi.
    Effetto: Permette all’incantatore di entrare all’interno del sogno di una persona addormentata e di viverlo e vederlo, potendo anche interagire con oggetti, creature e persone presenti in esso. Principalmente l’incantesimo si utilizza per interpretare il sogno di una persona servendosi delle tecniche di oniromanzia corrette.
    Note: In base al parametro Intuito del mago, è possibile portare nel sogno più persone oltre che se stessi. Per intuito < di 10, solo se stessi; per Intuito compreso tra 11 e 20, se stessi ed una persona esterna; e così via, aumentando di decina in decina.

    Per quanto riguarda il sogno da interpretare, non c’è un preciso sogno per ognuno di voi. Io vi assegnerò semplicemente un “tema” generale, una sorta di ambientazione, che riguarderà il vostro sogno! E poi voi dovrete scegliere TRE (non di più, non di meno) elementi/simboli/immagini (ndr. chiamateli come volete) che dovrete riuscire correttamente ad interpretare e ricollegare tra di loro, così da creare un’interpretazione organica e ben organizzata. Vi riporto qui un passo del manuale, che è quello letto da Andrè a lezione, che spiega il modo in cui si manifestano le immagini nei sogni e la loro correlazione con il tempo; dovrete ovviamente inserire immagini appartenenti a TUTTI E TRE i tipi di manifestazione!

    Le immagini nei sogni, molto spesso, possono rivelarsi particolarmente confuse o del tutto indipendenti le une dalle altre. In nostro aiuto, dunque, viene un determinato incantesimo, il cosiddetto Inspicio Somnium, che ci permette di entrare nella mente di una persona addormentata e di viverne il sogno in maniera lucida. Tuttavia, in seguito all’esecuzione dell’incantesimo, non si sarà unicamente in grado di vivere le immagini provate dall’individuo sottoforma di sogno lucido, ma queste immagini appariranno con tre colorazioni ben precise, che possono aiutarci a comprenderne alla perfezione le relazioni in merito al periodo temporale che esse coprono.
    - Immagini di colore “pergamena ingiallita”: sono quelle che rappresentano i momenti del passato, molto spesso sono anche accompagnate da contorni soffusi e non definiti. Più il passato è remoto, meno l’immagine è definita, e questo potrebbe risultare un momento di difficoltà nell’interpretazione.
    - Immagini di colore azzurro: sono quelle che rappresentano i momenti del presente, sono particolarmente ben definite e difficilmente si incappa in errori di interpretazione con queste.
    - Immagini di colore rosso: sono quelle che rappresentano i momenti del futuro, e sono caratterizzate da un’aura nebulosa che le avvolge. Tale aura si mostrerà più fitta qualora il futuro in questione sia un futuro lontano.

    Di seguito vi riporto le ambientazioni che dovrete trattare all’interno dei vostri sogni, e quindi la scelta dei simboli/immagini dovrà essere relativa a quell’ambito, o comunque avere una particolare attinenza con esso!

    Adamas: Mondo fatto di dolciumi.
    Amelia: Mondo delle fate.
    Cameron: Mondo cibernetico e robotico.
    Nathan: Città subacquea.
    Elisabeth: Parco divertimenti.
    Emma: Montagna innevata.
    Aibileen: Preistoria.
    Mia: Città sulle nuvole.
    Aidan: Castello medievale.
    Ryu: Città orientale.
    Addison: Far west.

    Per trovare la corretta interpretazione dei simboli che dovrete inserire, servitevi di QUESTO sito! Inserite nel riquadro di ricerca il simbolo da voi desiderato, premete sul primo link disponibile e fate così per tutti i simboli da voi scelti!
    Buona fortuna, avete tempo fino alle 23:59 del 30/11/2020!
     
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    562
    Reputation
    +302

    Status
    🗲
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 16 anni



    … Allora avrebbero davvero dormito, alla fine! Aibileen aveva preso un bel po' di appunti, fino a quel momento, ma nonappena l'insegnante ebbe terminato di comunicare loro le sue direttive, la ragazza si alzò dal proprio posto, ed andò a sedersi a gambe incrociate su uno dei letti.
    Puntando la propria bacchetta contro la sua fronte, le fece tracciare un piccolo tondo nell'aria.

    << Inspicio Somnium >>

    Poi, si sdraiò sul morbido materasso. Quando si addormentò, riaprì gl'occhi (o meglio: ebbe l'impressione di riaprirli) in una foresta dalla vegetazione alquanto bizzarra.
    Non ebbe il tempo materiale di guardarsi molto intorno, però, perché non tardò a sentire un ruggito bestiale che fece tremare la terra sotto i suoi piedi nudi. Indossava uno strano abito in pelle marrone, di quelli che Aibileen aveva già visto in qualche film babbano sulla preistoria, in una serata con i cugini Charlie, Taylor e Tyler, e la zia Alys a casa loro, nella Londra Magica.
    All'udire un verso così poco rassicurante, ovviamente, la ragazza cominciò a correre a gambe levate. Sentì dei passi di corsa farsi sempre più forti e vicini. La terra tremava ad ognuno di essi.

    “Devo volare!”

    Pensò Aibileen e, con tutta la naturalezza del mondo, piegò le ginocchia e op, detto, fatto, spiccò il volo!
    Guardando verso il basso, notò che chi la stava inseguendo non era, niente popò di meno... Che un Mini T-Rex! Che la Aibileen del sogno sapeva possedere, oltre ad un passo ed un ruggito assai potenti per la sua piccola stazza, un morso velenoso letale! Doveva volare lontano da lì! Salvo poi notare, alzando lo sguardo verso l'alto, una scala rossa in legno proprio in mezzo al cielo, le cui estremità finali sembravano immergersi in una nuvola. Non se lo fece ripetere due volte: salì la scala, immergendosi nella spumosa nube bianca.
    Si ritrovò in men che non si dica in una stanza vuota, dove si trovavano delle sedie rosse occupate da delle persone di cui non riusciva a vedere chiaramente il volto, a causa della penombra. Quando le vide, non seppe nemmeno lei il perché preciso, ma le venne naturale togliersi il ciondolo con una vite rossa che, solo in quel momento, si accorse che aveva tenuto indosso sin dall'inizio.
    La posò religiosamente, con delicatezza e quasi affettuosamente a terra, prima d'incamminarsi, sorridendo serena, verso le persone che occupavano quelle sedie rosse.
    E fu proprio in quel momento che Aibileen si svegliò. Quando riaprì gl'occhi (stavolta per davvero), la ragazza si stropicciò gl'occhi con le mani a pugno chiuso, e si risedette nuovamente a gambe incrociate sul letto, non riuscendo a resistere dallo stiracchiarsi.
    Quando si ricordò di dove si trovava, però, smise subito, imbarazzata.

    << Sc.. Scusi Professor de Long-Prée! >>

    Quando arrivò il suo turno d'interpretare il proprio sogno, si sforzò di analizzarlo seguendo i significati attribuiti agli elementi che aveva analizzato

    << G.. Gli elementi c.. Che ho individuato... E.. Erano rossi. >>

    Non solo parlare davanti ad altri, ma anche parlare di qualcosa di così intimo come un suo sogno, mettendolo a nudo davanti ad i suoi compagni ed al suo insegnante, la intimidiva ed inibiva. Prese un bel respiro per farsi coraggio, buttando subito dopo fuori tutta l'aria.

    << … Credo che si tratti, quindi, di un sogno con dei messaggi riguardanti il futuro. >>

    Non riuscì a non abbassare lo sguardo verso le coperte bordeaux del letto sul quale si trovava ancora seduta. Erano di bella fattura, se non altro.

    << S.. Se non mi sono sbagliata. M.. Mi sono ritrovata in una foresta preistorica, c'era un dinosauro un po' strano. >>

    … Che non avrebbe tardato a disegnare una volta finite le lezioni, probabilmente.

    << H.. Ho volato fino ad una scala rossa, che ho salito. Nella sala dove sono arrivata, c'erano delle sedie rosse occupate da delle persone di cui non vedevo il volto. Mi sono tolta il ciondolo con un albero di vite rosso che indossavo. L.. L'ho posato a terra... >>

    Al ricordo di quel momento, sorrise. Poteva permettersi di sperare che quello che aveva interpretato nel suo sogno avvenisse veramente?
    Non si trattava più del mero risultato di un compito di una lezione. Ci sperava davvero, in quello che aveva creduto di vedere.
    Alzò nuovamente lo sguardo verso il suo insegnante, continuando a sorridere.

    << … E poi ho cominciato a dirigermi verso quelle persone. C.. Credo che possa significare che farò dei progressi, simbolizzati dalla scala, r.. Riguardo alla mia timidezza, s.. Simbolizzata dall'albero di vite. E che questo... Mi permetterà di conoscere delle nuove persone, simbolizzate dalle sedie occupate. >>

    Inclinò leggermente il capo in avanti, sempre sorridente, come a voler suggellare la fine della sua analisi.

    << Questo è tutto, Professore. >>

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    292
    Reputation
    +168

    Status
    🗲
    tumblr_phc1g0wHXm1qdt2dio7_r1_500
    Adamas Vesper
    Studente | 18 anni

    La consegna pratica della lezione era semplice, tuttavia Adamas la temeva: i sogni erotici erano ormai estremamente comuni, e forse non erano propriamente adatti ad una lezione.
    ‘Beh, proviamoci - mal che vada, posso mentire no?’
    “Inspicio Somnium”: puntarsi la bacchetta alla fronte non era propriamente comodo, ma ci riuscì eseguendo un movimento accettabile. Si stese quindi nel primo letto libero, chiudendo gli occhi e rilassandosi.

    Dolci, dolci ovunque - non erano propriamente un setting erotico. Certo, se Adamas avesse avuto un sogno lucido avrebbe tirato un sospiro di sollievo.
    Non era particolarmente amante dei dolci, per cui non ebbe l’impulso che avrebbero avuto molti altri di avventarsi su torte e caramelle per mangiarli. No, l’Ametrino cercava qualcosa.
    La montagna di cioccolato al latte di fronte a lui aveva un’aura colora di un beige chiaro, come pergamena antica; vide che, sulle pendici, qualcuno si stava arrampicando.
    ‘Lo posso raggiungere e vedere chi è…’
    Iniziò a inerpicarsi per quelle pendici cioccolatose, ma sembrava che per quanto potesse andare veloce quella figura sfuggisse al suo rincorrerla; tuttavia, come nel paradosso di Achille e della tartaruga, stava sempre più frazionando la loro distanza. Ad un certo punto, la figura prese forma di ragazzo, e aveva le sembianze di Jesse.
    “Jesse! Ehi, Jesse!”
    Il ragazzo si girò e si fermò, salutandolo vagamente con la mano; tuttavia, nonostante il suo momentaneo arresto, sembrava sempre fuori dalla sua portata, nonostante fosse più vicino.
    “Su, Adamas - ci vediamo in cima! Chi arriva ultimo paga la scommessa!”
    ‘Scommessa? Quale scommessa?’
    Jesse sparì sulla cima, lasciando Adamas a correre a perdifiato, arrivò sulla cima trafelato.
    “Hai perso… dovremo fare più allenamento!”
    Alzò lo sguardo, e vide il suo ragazzo che gli sorrideva.
    “Devi pagare - avevi promesso che mi avresti insegnato a ballare, se avessi vinto.”
    “Ehm, certo - come vuoi. Ma… io non ricordo nessuna scommessa.”
    Jesse gli prese la mano, per poi mettergli l’altra in vita.
    “Non ti preoccupare - te la ricordo io”
    "Put your head on my shoulder" iniziò a suonare, mentre loro volteggiavano estremamente impacciati ma teneramente stretti. Vide il loro riflesso in una roccia di caramella trasparente, e notò che erano circondati da un’aura azzurrina, che via via si intensificava.
    “A che pensi, Adamas?”
    “Io… non lo so. Sto bene con te, qui… ma perché ci sono dolci ovunque?”
    “Non ne ho idea - però baciami.”
    Si baciarono, continuando nel loro volteggio, finché non sentì mancare il terreno sotto i piedi; era terrorizzato, ma era con Jesse.
    “JESSEEE! MA STIAMO CADENDO!!!”
    Nonostante la caduta, il suo ragazzo continuava a sorridere e, pur in volo, riuscì ad afferrarlo per le braccia e stringersi a lui. Nonostante tutto, andava comunque tutto bene.
    Le rocce aguzze di sotto, però, erano granelli di zucchero giganti coperti da una leggera nebbiolina rossa, data dai fumi di caramello vermiglio (‘Da quando il caramello è vermiglio?’), che appariva come lava ribollente. Un lago di lava caramellosa.
    TUD!


    Si svegliò, poco dopo il tonfo, un po’ sudato. Non sapeva come interpretare quel sogno; si sarebbe preso qualche minuto, per poi riferirlo al professore.
    “Ecco… inseguivo Jesse su per una montagna di cioccolato, e direi che era un’immagine del passato - aveva un’aura beige, direi… potrebbe simboleggiare gli ostacoli che ho trovato agli esordi della nostra relazione? Quando sono arrivato in cima, però, Jesse era il mio ragazzo e…” arrossì un minimo, in onore dei bei vecchi tempi “insomma, ci siamo messi a ballare un lento… circondati da un’aura azzurra. Ballare… è la liberazione dalle paure, no? Da quando sto con Jesse mi rendo conto che… mi sento sicuramente più libero e leggero. Però - siamo precipitati, mentre ballavamo - ma sembrava andare tutto bene, nonostante siamo caduti su delle rocce che in realtà erano granelli di zucchero. Erano vagamente rossiccci… quindi futuro? Potrebbe essere la presenza di dolcezza e coccole nel prossimo futuro? Insomma… siamo precipitati insieme fino alla fine…”
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    207
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Amelia Farley
    Dioptase

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non avrebbe potuto evitare di voltarsi verso la porta all’arrivo –affannato e in ritardo- di Emma Lewis, che però non avrebbe degnato di uno sguardo, tornando poi a focalizzarsi sulla lezione. Non odiava l’ametrina, ma la trovava una ragazza un po’ insipida –come anche quella biondina che stava con Cohen e diverse altre compagne che aveva avuto modo di conoscere solo di sfuggita, magari durante le lezioni- e per tanto non così tanto degna delle sue attenzioni. Nathan invece sembrava di tutt’altro avviso, lo stesso ragazzo che sembrava non stancarsi mai di punzecchiarla e che forse anche per questo riusciva sempre a guadagnarsi le sue risposte. Dopotutto non gli aveva negato una giornata per conoscerlo, e la sua iguana non aveva cercato di attaccarlo, dovevano pur essere indizi per qualcosa di quasi positivo, no?!
    Non si aspettava però tutti quei gesti da parte del ragazzo: il buffetto sul naso, la sua mano che stringeva quella di Amelia… non era abituata a quel genere di effusioni e il ragazzo si sarebbe guadagnato qualche occhiata stranita e un filo di freddezza in più, niente di preoccupante ma qualcosa che la diceva lunga su quando Amelia fosse abituata a relazioni più carnali, da un lato, e molto più distaccate, fredde e superficiali dall’altro.
    “Vedi di fare il bravo” lo avrebbe apostrofato, e dopo aver terminato il compito avrebbe ascoltato il docente spiegare le istruzioni per la seconda fase. Non avrebbe proprio potuto esimersi dal commentare con un ammiccante “Purtroppo letti separati, King.” prima di avvicinarsi ad uno dei letti a baldacchino, di un bordeaux intenso, e prendere la bacchetta tra le mani. Non era così entusiasta all’idea di addormentarsi ed essere così vulnerabile ma per il bene della lezione avrebbe impugnato la bacchetta e dopo averla rivolta verso la propria fronte avrebbe pronunciato un delicato ma deciso “Inspicio Somnium” per poi sdraiarsi e aspettare che il sonno la colpisse.
    Amelia non era proprio il tipo da mondo delle fate, a voler essere onesti: se avesse potuto scegliere avrebbe preferito molto di più un ambiente più selvatico, magari le Highlands irlandesi, un deserto sconfinato, un oceano in tempesta … non certo un posto così pieno di luce e brillante. Sbatté un paio di volte le palpebre per abituarsi a quella piccola radura così illuminata, e brulicante di vita. Tutto sembrava avere una luce propria, ogni singola foglia o fiore o piccola creatura che popolava quel posto sembrava illuminata da un bagliore interno: forse non era proprio il primo posto a cui avrebbe pensato ma le mise addosso una certa dose di calma. L’intero posto era riempito da quella che sembrava une melodia soffusa, creata dai canti sommessi delle fate che svolazzavano nell’aria e dal fruscio delle piante tutt’intorno.
    La radura nella quale si trovava era in realtà all’apparenza sconfinata, o quantomeno dai contorni indefiniti, un’enorme prato costellato da piante e fiori di forme e colori diversi. Si sarebbe persa a osservare quell’ambiente se solo uno sciame d’api non le fosse volato addosso, riempiendole le orecchie del loro “bzzz” costante, dandole l’impressione di potersi infilare tra i suoi capelli, tra i vestiti, ovunque. Amelia non potè fare a meno di accovacciarsi, pur trattandosi di un sogno, portandosi le mani alle orecchie, salvo poi realizzare, quando una di quelle api passò abbastanza vicina –e anche lontana- da lasciarsi osservare si sarebbe resa conto che i suoi colori erano strani, i suoi contorni leggermente sbiaditi, e le balzò subito alla mente la descrizione di Andrè: colore pergamena ingiallita, contorni non troppo definiti: è qualcosa legato al passato.” pensò quindi, cercando di riprendere il controllo di sé stessa e analizzare la situazione con attenzione. Quello sciame era in assetto minaccioso, era vero, ma non era troppo consistente, seppur i bordi non fossero poi troppo sbiaditi: si trattava di sicuramente di qualcosa che apparteneva al suo passato, ma doveva essere recente.
    Le api erano sicuramente insetti lavoratori, certo, ma in quell’assetto così rigido, così minaccioso, non erano di certo il segnale di qualcosa di positivo: non potè fare a meno di associarle all’influenza della sua famiglia, a sua sorella in particolare, al modo in cui aveva sempre minacciato la sua serenità cercando di distruggere i suoi piani. In effetti poteva avere senso, aveva lasciato la sua famiglia da poco e non si poteva dire che si fosse liberata ancora del tutto di quell’influenza, per cui era sensato che i bordi dello sciame non fossero poi così tanto sbiaditi.
    Avrebbe preso quindi a muoversi per la piccola radura, cominciando quasi ad apprezzare la danza delle fate che, muovendosi intorno a lei, alle volte finivano per appoggiarsi sui suoi capelli o sfiorarla piano. Fu proprio mentre si guardava intorno che notò un cavallo, e i suoi occhi si illuminarono: vista la sua passione per quel genere di animali, non poté fare a meno di avvicinarsi, con tutta l’intenzione di fargli qualche carezza. Questa volta più semplice distinguere l’immagine come un indizio vero e proprio: il cavallo era di colore azzurrino, ma sembrava pacifico mentre brucava l’erba. Cominciò a pensare al significato dei cavalli nei sogni, a come rappresentassero la libertà il più delle volte –conosceva abbastanza del mondo equino da saperlo, e poi era un collegamento piuttosto immediato- e tutta contenta avrebbe allungato una mano per lasciargli qualche carezza sul muso. L’animale avrebbe apprezzato, almeno ad un primo acchito, illudendola di essere più che d’accordo con lei, salvo poi alzare il muso di scatto e mordicchiarle la mano. Amelia avrebbe sussultato, mugugnando un “Ehi” di protesta, mentre il mondo fatato intorno a lei sembrava continuare la sua vita senza preoccuparsi di quel che era appena successo. Un senso di tradimento la invase, e avrebbe impiegato più tempo questa volta a tornare obbiettiva e cercare di analizzare quel che era successo.
    Eppure sapeva bene quando i cavalli tendevano a mordicchiare: o se particolarmente infastiditi, certo, o durante l’accoppiamento… che fosse il segno di qualche istinto sessuale che avrebbe dovuto soddisfare e che invece stava reprimendo? Avrebbe corrucciato la fronte, confusa da tutto quello, e avrebbe volentieri intrattenuto una conversazione con l’animale se solo alzando la testa non si fosse accorta di qualcosa che prima non aveva notato. Se ad un primo sguardo la radura le era sembrata sconfinata, ora si ritrovava al limitare di una fitta foresta, la luce che la illuminava era rossiccia ed era avvolta da una nebbia fina, che rendeva i contorni delle cose leggermente distorti ma comunque riconoscibili. Non poté evitare di sentire un leggero senso di perdizione, la sensazione che quel posto non avesse una sola strada praticabile ma infinite possibilità di fronte.
    La deduzione finale di Amelia, dopo aver visto tutti quei segnali, sarebbe stata che Hidenstone le stava permettendo di allontanarsi dall’influenza rigida della sua famiglia, e in particolare si Ashley, ma che al contempo al momento provava istinti che avrebbe dovuto soddisfare, lanciandosi nell’ignoto e percorrendo strade sconosciute, su cui non avrebbe potuto avere il suo solito amato controllo.



    code made by gin




    Amelia si ritrova nel mondo della fate.
    - elemento dal passato: sciame di api
    - elemento dal presente: cavallo che morde
    - elemento dal futuro: foresta
     
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Master of Graphic
    Posts
    1,126
    Reputation
    +356

    Status
    🗲
    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

    SHEET |STAT |DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Mia era più preoccupata per Cameron che per il compito in sé. Era sempre stata un’alunna studiosa e diligente, soprattutto in passato, ed era ormai abituata al leggero stato di ansia che la prendeva ad ogni compito a sorpresa, ma questa volta era diverso. L’argomento di quella lezione era qualcosa che la toccava da vicino, e che soprattutto sapeva non essere così semplice per il suo ragazzo: sapeva che Cameron era forte, ma temeva anche che avrebbe finito per fare muro come sempre pur di difendersi. Certo, poteva essere solo un compito, solo qualcosa da portare a termine nel minor tempo possibile per passare anche quella lezione, ma non era sicura che potesse trattarsi di qualcosa di così innocuo per tutti.
    Lo avrebbe tenuto d’occhio anche dopo aver posato la penna, sfiorando la sua mano quel che bastava per fargli sentire la sua presenza senza per forza dare spettacolo. Si rendeva conto di avere ancora parecchia strada da fare, il ragazzo era molto più bravo di lei a dimostrare affetto anche in pubblico, mentre Mia, per quanto le facesse piacere, finiva sempre per sentirsi imbarazzata e impacciata a mostrare affetto in pubblico. Non che questo la fermasse da cercare di fare quel che poteva per far sentire Cameron al sicuro, in un ambiente protetto e che non lo avrebbe ferito.
    Avrebbe ascoltato attenta le istruzioni di Andrea, ma una parte della sua testa continuava ad essere altrove mentre si sforzava se non altro di rimanere concentrata durante la spiegazione dell’incantesimo che avrebbero dovuto eseguire. Avrebbe scelto due letti a baldacchino vicini, questa volta sforzandosi di stringere la mano di Cameron anche se erano circondati da altri studenti solo per fargli sentire la sua presenza.
    “Ehi…sono qui okay? Non succederà niente di male, te lo prometto. C’è il docente, potrà intervenire se necessario, e io sarò qui accanto a te.” gli avrebbe ricordato con dolcezza, parlando sempre a voce bassa per non metterlo in ulteriore imbarazzato e poi, non appena l’avesse lasciata andare, si sarebbe avvicinata al suo letto e avrebbe svolto il ” Inspicio Somnium” puntando la bacchetta sulla sua fronte per poi stendersi.
    Considerato il suo stato di agitazione, ritrovarsi in un ambiente così luminoso e soffice -in tutti i sensi- le sembrò in parte un controsenso e in parte una fortuna. Il mondo che le si aprì davanti aveva dei colori soffusi, una luce diffusa che colpiva ogni angolo, apparentemente senza creare quasi ombre, e un profumo delicato, simile a quello dello zucchero filato. Le sarebbe servito qualche istante per rendersi conto che si trovava su delle nuvole e che quella, a tutti gli effetti, poteva considerarsi una città vera e propria, ma senza niente che fosse diverso da cirri, cumoli o nubi di varia forma e natura. Gli edifici, le strade, perfino gli uccelli che volavano nel cielo e qualsiasi costruzione che la circondava era costituita da soffici nubi, e forse anche per questo l’unico elemento discordante in quel momento attirò subito la sua attenzione.
    Tra un cirro che assomigliava ad un palazzo e una serie di nubi che ricordavano un edificio più tozzo, spiccava il rudere abbandonato di quella che, a primo acchito, le sembrò essere una chiesa. Non appena i suoi occhi si posarono su quel dettaglio avrebbe avvertito un certo senso di disagio, di reverenziale timore, ma non per questo sarebbe riuscita ad evitare di avvicinarsi. Più annullava la distanza che la separava da quello strano edificio, più si rendeva conto di quanto stridesse con tutto il resto, così rigido, solido, cupo e materiale rispetto al resto. Anche il colore che lo avvolgeva era diverso, ma solo dopo qualche istante si rese conto che era il colore di una pagina ingiallita… quello doveva essere un segno del Passato. “La famiglia dei Nott. E’ un segno della condizione da cui sono scappata, mi sentivo priva di valore, senza fondamentale, instabile… è tutto quel mondo in cui vivevo e mi sentivo prigioniera che è crollato.” dedusse, e in effetti i bordi sfumati di quell’immagine confermavano i suoi sospetti.
    Per quanto quella visione non le trasmettesse emozioni piacevoli sembrava incapace di distogliere lo sguardo e fu grata di essere obbligata a farlo da un bagliore azzurrognolo che attraversò il suo campo visivo, sfrecciando verso destra. Si sarebbe ritrovata a seguirlo con lo sguardo, sorpresa, e avrebbe cominciato a seguire quella che si sarebbe rivelata essere, poco dopo, una farfalla. La creatura era rapida, svolazzava di qua e di là senza sosta, ma permise comunque a Mia di ammirarla nel suo splendore: di un azzurro deciso, proprio l’azzurro di un segno del Presente, con una consistenza che pareva soffice, quasi intangibile. “Farfalla…vorrà dire libertà no? Lei può muoversi dove e come vuole, come mi sento io a Hidenstone ora… ma non solo. E’ anche leggera, sollevata dal peso del passato…come me.” si ritrovò a pensare, continuando comunque a seguirla affascinata dai suoi movimenti così leggiadri. La piccola creatura l’avrebbe portata ad un lago, dalla forma regolare, la superficie tinta di un rosso flebile ma comunque ben visibile, tutto ghiacciato. Non c’era freddo in quel posto, questo era vero, e questa volta più semplice pensare a che cosa si trattasse, ma non così semplice provare a decifrarlo.
    “Il lago…è un posto di svago no? Potrebbe forse significare una pausa… è silenzioso, calmo, ma ghiacciato. Forse sarà un periodo freddo? No, questo non avrebbe alcun senso.” cominciò a ragionare cercando di trovare un’interpretazione sensata. “So che Cameron ha paura di nuotare…potrebbe essere associato a questo? Però il ghiaccio è fragile, instabile…ed è anche una barriera.” Non avrebbe potuto negare che la cosa cominciasse a preoccuparla, e sarebbe arrivata alla conclusione che quello poteva essere il prognostico per un periodo non troppo roseo.
    In sostanza quel sogno le aveva ricordato da dove veniva, quanto fosse stato instabile e distruttivo il suo passato, e malgrado ora si sentisse più leggera e libera arrivò alla conclusione che nel futuro qualcosa avrebbe minacciato quella calma, raffreddando quel senso di libertà e facendola sentire più insicura e instabile, ancora una volta. E non poteva negare che quella possibilità un po’ la spaventasse.


    code made by gin



    Interagisce con Cameron Cohen cercando di confortarlo.
    Dopo aver svolto l'incantesimo si immerge nel mondo delle nuvole.
    - elemento del passato: chiesa diroccata
    - elemento del presente: farfalla
    - elemento del futuro: lago ghiacciato.
     
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    1,234
    Reputation
    +54
    Location
    Gallifrey

    Status
    🗲
    Lindsey-Stirling
    Addison Dannel
    Ametrin | 16 anni



    Finito di ascoltare il professore la ragazza dai capelli di fuoco si diresse verso uno dei letti, vi salì ancora con le scarpe ai piedi e puntandosi la bacchetta alla fronte, fece un piccolo movimento circolare dicendo con tono calmo e sicuro di sè

    Inspicio Somnium

    Lasciò ricadere il braccio sinistro lungo il fianco come il destro e chiuse gli occhi grigi, cadendo in un sonno profondo.
    Improvvisamente si trovò in un prato, circondato da una staccionata di legni legati insieme.
    Abbassando lo sguardo notò che i suoi abiti erano cambiati, indossava, una camicia di jeans, un paio di pantaloni da cowboy come quelli che si vedevano nei film western. Ai piedi portava degli stivali di pelle con la punta e delle rotelle sul tallone. Al collo portava una bandana rossa e notò anche un gilet di pelle scamosciata. Alzò le braccia sopra la testa e si tolse un ampio cappello da cowboy, che rimise subito al suo posto.
    Attirò la sua attenzione, gli occhi grigi si posarono su una mandria di mucche che non erano bianche, nè nere, nè tantomeno pezzate, erano colore carta ingiallita.

    Ehi! Gringa! Sì, dico a te! Il tuo turno è finito, andiamo a pranzo in città, tanto dobbiamo fare delle commissioni!

    Turno?Commissioni?Città?...Che sogno strano...ok, vediamo dove andiamo a parare, intanto mucche di quel colore non ne avevo mai viste...

    Pensò, raggiungendo un uomo con la pelle abbronzata dal sole, con delle enormi pistole poste ai lati della cintura, in due fondine, ben chiuse.
    Gli sorrise e salì agilmente, come solo nei sogni sapeva fare, sul calesse che partì veloce.
    La scena cambiò ed Addison si trovò seduta ad un tavolo di un saloon con delle carte in mano.
    All'improvviso uno dei partecipanti al gioco, che doveva essere poker, rovesciò, alzandosi, la sedia sulla quale era seduto e tirò fuori una pistola puntandola contro la ragazza.

    Hai un asso in più l'ho visto!Stai barando!!!

    Come se il corpo non le appartenesse, la ragazza si alzò dalla sua sedia ed estrasse anche lei una pistola azzurra con la quale non esitò a sparare alla mano dell'uomo con incredibile precisione dicendo con tono quasi sarcastico


    Io avrò avuto un paio di assi in più nella mia mano, ma tu adesso sei a corto di una, gringo...


    Che cosa?!!! Io non avrei mai potuto sparare a qualcuno!!!!
    Pensò chiudendo gli occhi e bianca in viso.
    Quando li riaprì era seduta sulla staccionata del pascolo ed osservava l'orizzonte, con una birra nella mano sinistra e lo sguardo fisso su un cavallo che correva libero nella prateria. Il sole stava tramontando quindi il vacallo assunse un colore rosso intenso.
    La ragazza sorrise alla vista di questa scena idilliaca e si svegliò.

    Si tirò su a sedere e guardò il professore cominciando a dire in tono concitato
    Ero nel Far West! Ne sono sicurissima! Allora per prime ho visto delle mucche al pascolo ed erano color carta ingiallita quindi è una cosa riferita al passato...le mucche al pascolo sono simbolo di arricchimento sia emotivo che lavorativo, quindi potrebbe riferirsi al periodo nella mia vecchia scuola, che è stato un periodo molto arricchente per me. Poi ho sognato di sparare, con estrema precisione ad un uomo che aveva osato dire che stavo barando e la mia pistola era azzurra quindi è riferito al presente... potrebbe essere che io in questo momento sia forte e molto sicura di me stessa e nelle mie capacità e per ultimo ho visto un cavallo rosso correre libero nel pascolo del ranch, in una splendida scena con il tramonto...essendo rosso potrebbe essere riferito al mio futuro... ma era distante e non ho visto bene di che colore fosse in realtà il cavallo, posso concentrarmi su cosa faceva però... un cavallo che corre libero potrebbe riferirsi al mio successo in ambito scolastico, potrebbe essere un buon segno, un animale che corre libero è sempre un buon segno, no? Forse significa successo in qualcosa.../color]

    Disse l'ultima frase un po' titubante abbassando lo sguardo e scendendo dal letto.
    Alzò di nuovo gli occhi grigi come il cielo d'inverno sul professore e sui compagni ascoltando attentamente anche le loro esperienze oniriche.

    [color=orange]"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Dioptase
    Posts
    532
    Reputation
    +278

    Status
    🗲

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    “Allora non sono strano!” Disse Aidan quando il professore rispose alla sua domanda. “Mi capita alcune volte di non sognare assolutamente nulla. Zero. Nisba...non ho mai capito per quale motivo”
    Comunque, ringraziò il professore per la risposta e continuò a seguire la lezione.
    'oh merda...devo sognare e interpretare il mio sogno...?'
    Si grattò il mento pensieroso, ma non disse nulla. Si avvicinò con calma ad un letto libero e si ci sedette. Puntò la bacchetta verso la sua fronte e, disegnando un cerchio, mormorò “Inspicio Somnium”.
    Quindi si sdraiò sul letto e si addormentò...

    Era in una grande sala piena di gente, probabilmente di un grande castello. Questa gente era vestita con delle armature. e gli elmi di questi..soldati avevano la forma di un leone e pure gli stemmi negli stendardi e nelle armature dei soldati era presente un leone.
    Aidan, che era anche lui uno di quei soldati, si trovava in mezzo alla sala, di fronte al trono (che vedeva come se fosse coperto da una nebbiolina) dove stava seduto un Re che non riusciva a vedere in viso. Tutto era come se ci fosse inserito un filtro nelle telecamere, color seppia più o meno.... Accanto al re erano sedute due fanciulle di cui non riusciva a vederne il viso.
    “Fatti avanti, Ser Aidan, di casa Hargraves!”
    Lui lo guardò accigliato 'Ser...? Da quando sono un ser?' ma comunque, si tolse l'elmo e decise di avvicinarsi. Poi pensò che, dato che si trattava di un Re, forse sarebbe stato meglio inginocchiarsi senza dire nulla.
    “Ti sei battuto con onore, quest'anno, combattendo contro i nostri nemici” E Aidan si accorse solo ora che sulla mano sinistra teneva ancora la bandiera degli avversari. Un serpente su sfondo verde e argento.
    Poi però tutto cambiò.
    Adesso i colori cambiarono, erano più scuri di prima e pure il filtro era cambiato, diventando azzurro. Le armature dei soldati e quella sua cambiarono. Però era sempre nella stessa sala grande con lo stesso trono dello stesso castello. Solo che adesso riusciva a vedere le due fanciulle ai lati del Re che a dire il vero era una Regina. 'Lilith?!' Si voltò a sinistra con la bocca spalancata , lei lo guardò con indifferenza. 'Gyll!' e voltò lo sguardo verso la fanciulla a destra che gli rispose non un sorriso molto dolce e gentile. Poi guardò la regina “Preside Burke?!” che diavolo di sogno era questo?
    La regina parlò “Ser Aidan vieni al cospetto della tua regina” aveva un'aria solenne, probabilmente amava sedersi su quel trono che adesso vedeva con più nitidezza. Aidan si avvicinò. “Ser Blake, vieni al cospetto della tua regina”.
    'ser chi?!' si voltò di scatto e accanto a lui apparì come dal nulla, Blake Barnes. 'devo smetterla di drogar...aspetta ma io non mi drogo! Che cazzo?!'
    “Miei valorosi cavalieri, vi ringrazio per il vostro eroismo e per aver salvato e difeso con onore il nostro castello. Come mio ringraziamento per le vostre gesta, io vi cedo la mano delle mie due figlie.” A quel punto guardò Blake correre verso Lilith ed inginocchiarsi davanti a lei, facendole un baciamano di tutto rispetto. 'ma ovviamente.' scosse la testa e lui si voltò verso Gyll e con un sorriso si avvicinò a lei e si inginocchiò anche lui, baciandole la mano. Lei sorrise, Aidan si alzò e...lì la scena cambiò. Ora c'era un filtro rosso. Si trovava sempre nella solita sala del castello, un tappeto rosso era stato adagiato dall'ingresso fino a dove doveva esserci il trono e ai lati di esso centinaia e centinaia di fiori bianchi. Aidan si trovava davanti ad un bancone con una tovaglia color avorio ed un prete dietro di esso. Indossava una divisa molto molto elegante ed alla schiena aveva un mantello. Aveva anche una spada al fianco sinistro. All'improvviso partì una musica e dall'ingresso della sala entrò lei...
    Aidan la guardò con la bocca spalancata 'non ci credo...mi sto sposando? Con...'
    Gyll era vestita come una vera e propria principessa. Un vestito bianco, candido. Uno strascico molto lungo, dato che lei era quasi a metà della sala e lo strascico non era ancora del tutto arrivato. Dopo alcuni minuti che al Dioptase sembravano un'eternità, Gyll era davanti a lui. La coppia pronunciò le promesse e alle parole del prete “Ser Aidan di casa Hargraves, principessa Gyll. Vi dichiaro Marito e Moglie. Puoi baciare la sposa.”
    'davvero? Caspita..subito.' Aidan si voltò verso di lei, si avvicinò...


    E si svegliò. “Ma dai! Ma la stavo baciando!” Sbuffò alzandosi dal letto e guardò il professore. “Dovrei...dirle ciò che ho sognato? Per forza?” Era la prima volta che si trovava in difficoltà. “Ecco...ho sognato che ero in un castello...ero un cavaliere ed ero in una casata che aveva il simbolo del leone negli stendardi e l'elmo aveva proprio la forma di un leone...non succede niente di particolare, qui...vengo premiato per aver battuto la casata avversaria che aveva lo stemma del serpente. Era tutto col filtro color pergamena...quindi il passato e probabilmente riguardava il mio ultimo anno ad Hogwarts, con la coppa delle case vinta dalla mia casata, e serpeverde seconda. Un leone...simboleggia qualcosa di positivo, nel mio caso...credo...una vittoria. L'ultima che ho avuto con la mia vecchia casata ad Hogwarts. Specifico che non riuscivo a vedere chi c'era sul trono...era tutto coperto da una nebbiolina. C'era un Re e poi due fanciulle.”
    Respirò profondamente e poi parlò con voce un po' più bassa
    “poi beh...cambia la situazione. Ora è azzurro quindi presente...qui riesco a vedere il Re e le fanciulle...anzi, la Regina. C'era Lilith Clarke alla mia sinistra, Gyll Mckenzie alla mia destra e...la preside come Regina, al centro. Poi dopo aver chiamato me ha chiamato anche Blake Barnes...ad entrambi, la regina ci ringrazia per aver difeso il castello e cede la mano delle figlie a noi due-le figlie sarebbero Lilith e Gyll- Blake, ovviamente si dirige dritto dritto verso Lilith...io da Gyll. Le faccio il baciamano e finisce qui. Baciare la mano...baciare...penso stia a significare l'affetto che..beh...sto cominciando a provare verso Gyll...credo...” Qui abbassò lo sguardo, nascondendosi il viso che era sicuro stesse cominciando ad arrossire e, stranamente cominciava a sentire caldo.
    'oh...cavolo, che diamine mi sta prendendo...' Fece un respiro profondo e continuò.
    “l'ultima scena è sempre nella sala ma stavolta è addobbata a festa. Mi trovo vestito tutto in ghingheri, senza armatura ma con la spada. E...ecco...vedo arrivare Gyll vestita da sposa. Non può immaginare quanto era carina con quel vestito...bianco e con uno strascico che non finiva mai. Beh...arriva da me, pronunciamo le promesse matrimoniali, il prete mi dice che posso baciarla...e mi sveglio. Cioè nemmeno un bacio! Mentre l'opale si slinguazzava la prefetta! Bah...comunque...matrimonio...quindi un impegno verso una persona...responsabilità. Quindi, probabilmente mi prenderò cura di lei e la proteggerò da qualsiasi problema...no?”
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 16 anni

    code by ©#fishbone




    Spero di aver fatto bene u.u
    elemento del passato: Leone
    elemento del presente: Baciare
    elemento del futuro: Matrimonio
     
    .
35 replies since 5/11/2020, 17:07   793 views
  Share  
.
UP