Cerimonia di inizio anno 20/21

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    1,668
    Reputation
    +102
    Location
    Plegia

    Status
    🗲
    emily-1280x720
    Ayla Holmes
    Dioptase | 17 anni

    Hai tutto con te? Libri? Vestiti? Scarpe? Dov'è Belle?
    Mamma... è la centesima volta che me lo ripeti... ho tutto, non ti preoccupare.
    Mentre avanzavano verso il molo, la madre di Ayla continuava a lisciare la camicetta della figlia e a pettinarle i lunghi capelli, continuando a fare l'elenco delle cose che Ayla avrebbe potuto dimenticare a casa. Era inutile che la figlia le ripetesse che avevano controllato e ricontrollato tutto durante gli ultimi giorni e poco prima della partenza.
    Dai mamma, lasciala stare. Andrà tutto bene, non è la prima volta che la vedi partire!
    Anche il fratello di Ayla, William, che stava trascinando il baule della sorella, cercò di calmare la madre. Ma tutto inutile. Samantha Butler era fatta così, era iperprotettiva e non amava sapere la figlia lontana a causa dei loro trascorsi, e dopo aver saputo di ciò che era successo alla figlia l'anno precedente era abbastanza restia a mandarla via, ad Ayla ci era voluto molto per tranquillizzare la madre stranamente.
    Quell'anno Ayla non vedeva l'ora di tornare ad Hidenstone. Si sentiva positiva. Dopotutto, dopo tutte le sfighe avute l'anno prima, non poteva certo andare peggio, no? E poi si sentiva soddisfatta di come aveva concluso l'anno precedente, oltre al fatto che non vedeva l'ora di vedere Blake, Lilith, Erik e gli amici che si era fatta l'anno prima.
    Fu Ayla stessa a presentarsi alle due donne al bancone poco prima della barriera: Ayla Holmes, studentessa del secondo anno ad Hidenstone.
    Dopo aver lasciato i bagagli e Belle, il suo barbagianni, e Pixie, la sua cricetina, salutò con un abbraccio sia la madre che il fratellastro, che non potevano seguirla oltre alla barriera, e fece fatica a staccarsi ma finalmente eccola al Molo Yggdrasil. Prese un grosso respiro, godendo del profumo e dell'aria del mare, e si guardò attorno alla ricerca dei suoi compagni. Notò quasi subito Mia ed Erik, vicini a un ragazzo che stava tentando di conquistare un peluche ad un ufo catcher e si avvicinò subito incuriosita, le mani dietro la schiena.
    Ciao ragazzi. Si alzò sulle punte per guardare cosa stava succedendo dal suo scarso metro e mezzo di altezza. Come sta andando? La fortuna gira?



    Parlato - Pensato - Ascoltato | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Insegnante
    Posts
    3,463
    Reputation
    +100
    Location
    Mosca, Russia

    Status
    🗲
    tumblr_n0e806lUqR1r0xw5zo6_250
    Make your heart the most beautiful thing about you.
    QrwKiSd
    EWzwqal
    tumblr_m9c4muf9vS1rto88t
    Eva Ivanova

    Tra tanti occhi che potrei incontrare, io cerco quelli che non posso avere.

    ■ Data di nascita + Età:
    21.06.90 (30)
    ■ Provenienza:
    Romania
    ■ Professione:
    Prof. Incantesimi
    ■ Razza:
    Metamorphomagus
    Pensa, credi, sogna e osa.
    Le giornate erano state interminabili.
    Ogni giornata era uguale alle altre, durante quella lunga estate che non pareva terminare.
    Ogni giorno si chiedeva dove fosse Samue, cosa stesse facendo e quanto la loro relazione era a rischio, visto quello che aveva fatto.
    Non era riuscita a togliersi di dosso quella sensazione orribile e sapeva che nessuno lo avrebbe fatto, tra i due. Erano stati distanti per tutto quel periodo.
    Eppure, il primo settembre era arrivato e aveva dovuto salutare i suoi fratelli e i suoi genitori, per poi andar via.
    Il papà e il fratello maggiore erano molto preoccupati, aveva perso molti chili, il volto era scavato sulle guance, come se non mangiasse da molto tempo, cosa non troppo sbagliata visto che non era riuscita a buttar giù troppo cibo, forse lo stress, forse l'ansia, non sapeva quale fosse il vero motivo.
    I suoi capelli erano tinti di un rosso naturale e aveva un filo di trucco solo per potersi coprire le occhiaie che si erano create sotto le pozze d'acqua cristallina. Il biondo dei suoi capelli era svanito momentaneamente, per la paura di ricominciare e sentirsi osservata e sbagliata per quello che era successo a quella Laurea.
    Non era ancora pronta per ricominciare, non voleva attraversare quella barriera da sola. Ma i capelli non erano l'unica parte dell'outfit che aveva perso il solito colore: l'abito che aveva indossato era lungo, stretto a stringerne le forme e con uno spacco sulla gamba sinistra, completamente nero. Così come le scarpe col tacco che aveva indossato.
    Aveva deciso che quel passo verso un nuovo anno non lo avrebbe iniziato da sola. Il giorno prima della partenza aveva chiamato una persona, inaspettatamente, probabilmente, ma era stata una delle poche che la docente aveva sentito, non aveva lasciato sola nemmeno un attimo, perché le aveva promesso che ci sarebbe stata qualsiasi cosa sarebbe successo e così aveva fatto: Jessica Whitemore.
    Con la studentessa si era creato un rapporto quasi materno ed Eva non voleva deludere la ragazzina, non voleva sentirla piangere di nuovo, per questo aveva spesso risposto alle sue chiamate e ai suoi messaggi, aveva scritto alla ragazza anche lei, per sapere come stava e se tutto andasse bene. Sì, lo aveva fatto quando quelle poche lettere di Sam non le straziavano il cuore. Le mancava come l'aria, aveva così paura di perderlo.
    Prese il telefono e la sera prima aveva scritto un messaggio a Jessica «Domani si ricomincia, lo facciamo insieme? : )» - quella faccina non era quella che indossava mentre mandava quel messaggio, ma a Jessica lo doveva.
    L'appuntamento era stato dato davanti all'ascensore e lì, la docente, aspettava l'Opale. Arrivata, avrebbe sicuramente notato come le guance della docente erano scavate, dimagrite per quanto grasse fossero prima, poi.
    Quando Jessica arrivò, Eva tirò un respiro di sollievo, come se avesse ripreso aria «Pronta?» - l'accolse con un sorriso molto teso, come se in realtà fosse lei a non esserlo.
    Chiuse gli occhi e chiamò l'ascensore. Nell'attesa si torturò le dita, mordendosi l'interno della guancia. Di tanto in tanto lanciava uno sguardo a Jessica, il respiro faticava ad essere regolare e quando arrivarono all'accettazione, Eva prese in mano la situazione «Eva Ivanova... docente. Jessica Whitemore, terzo anno Black Opal.» - il riconoscimento durò troppo poco, rispetto a quello che si aspettava.
    La barriera andava attraversata.
    «Quindi stiamo ricominciando, eh?» - guardò Jessica, per poi continuare «Andiamo...» - le afferrò delicatamente la mano e la portò oltre la barriera.
    La gente era troppa. Strinse appena la mano della studentessa, senza farle male, poi di scatto la lasciò. Era bianca in volto, adesso, come se stesse per avere una crisi di panico «Perché non vai a salutare i tuoi amici, Jessica. Io... ti aspetto sulla Dragone.» - le sorrise, cercando - con non troppo successo - di parer più rassicurante.
    Con lo sguardo ansioso guardava quanta gente che conoscesse ci fosse. E cercava solo uno sguardo. Uno solo, tra mille volti. Quello di Samuel.
    Lo vide, e quando lo vide stava parlando con qualcuno, forse degli studenti nuovi? Poi c'era Barnes. Forse... forse non doveva avvicinarsi. Samuel era stato finora da solo, non doveva per forza volerla intorno, non dopo... Il cuore le balzò in gola.
    «Dannazione... non di nuovo... non di nuovo...» - la crisi di panico era alle porte. Il cristallo dei suoi occhi si fece liquido, mentre tentava di distogliere lo sguardo dall'uomo che amava.
    Non riuscì a colmare quelle distanze, il panico avanzava, doveva trovare un posto dove poter dare meno fastidio.
    ©
    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    149
    Reputation
    +48

    Status
    🗲
    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black L'enorme mano del mezzo gigante si era chiusa attorno alla leva che sembrava essere collegata a quello strano artiglio di ferro. Il denrisiano non fece in tempo ad accorgersi di come quel coso funzionasse che il tempo a sua disposizione finì miseramente. La pinza affondò nell'aria e fu proprio l'aria ad essere afferrata.
    L'idea di aver perso gli lasciò l'amaro in bocca ma non quanto l'idea di aver perso mentre gli altri stavano vincendo. Il mezzo gigante si voltò un'ultima volta verso i diversi studenti raccolti lì attorno. Non era certamente l'unico perdente ma ciò non riuscì a tranquillizzarlo.
    La mano affondò ancora una volta nella tasca e trovare i galeoni, dato il vuoto delle stesse tasche, fu relativamente facile "Ok, ma questa è l'ultima volta" Si ripromise con delle parole fin troppo equilibrate per i suoi gusti "Mi sto riadattando al linguaggio da classe."
    Al suo orecchio provennero diverse frasi troppo ambigue per essere scoperte. Percepì anche una certa ostilità verso una delle presenti ma non se ne curò minimamente. In quel momento voleva solo prendere un pupazzo per il suo Howard.
    Inoltre, il mezzo gigante era un isolano e come ogni isolano amava la tranquillità derivata da un genuino farsi i cazzi suoi. Il presentarsi agli altri avrebbe potuto attendere.
    I galeoni vennero inseriti nell'apposito spazio e Ciarán fu pronto ad agire ancora una volta. I suoi occhi puntarono un pupazzo a forma di gatto siamese. Qualcosa nell'espressione di quest'ultimo, forse la spensieratezza, gli ricordò l'unico olandese che avesse mai avuto modo di conoscere. Senza dubbio i colori tendenti al grigio riprendevano quelli dell'appartamento in cui aveva avuto il ... piacere ... di essere ospite.
    Il mezzo gigante curvò il capo come a voler esaminare quella strana scatola di vetro. La sua mente partì alla ricerca dei naufraghi ricordi delle lezioni passate di magitecnica. Questa volta non si sarebbe fatto fregare da quel meccanismo diabolico.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Ciarán tenta di catturare un charmendere all'ufo catcher. Non interagisce con nessuno dei presenti.


    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Black Opal
    Posts
    19,808
    Reputation
    +1,048

    Status
    🗲
    ESCUCHA REINA, NUNCA TE HE FALLADO Y CONOZCO POR LAS COSAS QUE HAS PASADO. ESCÚCHAME NENA, TU ERES LA PRINCESA

    Jessica Whitemore

    >Domani si ricomincia, lo facciamo insieme? : )
    Era sul letto quando quel messaggio fece vibrare il suo telefono, facendolo quasi cadere giù dal comodino. Si sollevò sui gomiti e lo afferrò, buttandosi a pancia sotto e leggendone il contenuto. Quello stesso contenuto che le fece spuntare automaticamente un sorriso smagliante. Ci può contare! Fu la sua tempestiva risposta, gettando poi un'occhiata ai bagagli ammassati in un angolo della propria stanza. Con quella donna aveva un rapporto strano ma che la faceva stare veramente bene, bene come non si sentiva da prima che i suoi genitori decidessero di abbandonarla. Le era sempre stata vicina, nel bene e nel male, da quando la corvina aveva messo piede per la prima volta ad Hidenstone, incinta, fino ad arrivare a quel momento. Jess voleva ricambiare, farle capire che nonostante la differenza di ruolo, Eva non era sola. Sapeva ciò che era successo a Dubai, la docente glielo aveva raccontato forse la sera dopo e questo aveva straziato l'opalina, perché vederla soffrire così non le piaceva affatto. Era solo una studentessa, ma stava cercando di fare ciò che riusciva pur di adempire allo scopo. Ho anche una sorpresa. Passi una buonanotte! E con quel messaggio, spense il cellulare e andò a letto, visto che l'indomani la aspettava la sveglia presto, e cadde in un profondo sonno senza sogni.

    Quel maledetto trillo le stava martellando il cervello ormai da un minuto abbondante, quindi la mano uscì da sotto le coperte e afferrò la sveglia, per poi lanciarla a terra, finché non vide bene di spegnersi da sola. Che palle, oggi ricomincia la scuola fu la prima cosa che disse appena sveglia, anche se poi quello scazzo fu sostituito da un pensiero ben più allettante. Chissà se ci sarà qualche nuovo studente degno di nota. Aggiunse quindi, stiracchiandosi ed uscendo dal caldo bozzolo che erano le sue coperte. Si prese una maglietta bianca e la legò appena sopra l'ombelico, poi indossò una gonna rossa non troppo corta, ma nemmeno da suona. Le arrivava più o meno alle cosce, quindi era pronta. C'era però una cosa che non si spiegava ed era tutta l'estate che provava a raccapezzarsi in merito: un tatuaggio. Sotto al seno destro aveva un tatuaggio che recitava "To build a home" contornato da una costellazione -anche se non sapeva di quale si trattasse- e non si ricordava assolutamente di quando se lo fosse fatto, ma ormai stava perdendo le speranze. Forse era successo da ubriaca? Davvero non lo sapeva, quindi almeno per quel giorno smise di pensarci ed uscì, dal momento che era arrivato il taxi, portandosi dietro i suoi bagagli, Alex ed una scatola piena di bignè di ogni gusto: pistacchio, nocciola, crema, cioccolato e così via che aveva personalmente fatto il giorno prima. Ehi, era una brava pasticcera quando si impegnava. E sì, doveva ammettere di aver tempestato Howard di messaggi per chiedergli qualche consiglio qua e là affinché uscissero al meglio. Un'altra persona che aveva sentito per tutta l'estate, era Erik, con il quale si era scambiata diversi messaggi nelle ore in cui il moro non lavorava. Poi ovviamente c'era Gyll, con la quale era andata in Spagna, e Blake con il quale era stata a Dubai. Era da poco che non li vedeva, ma le erano mancati tutti e non vedeva l'ora di ritrovarli. Ovviamente aveva visto anche Lucas, aveva dovuto quasi imboccarlo, quel mese che Emma era stata ricoverata in ospedale e lo aveva sentito piangere un'infinità di volte ma non aveva detto niente, si era limitato a carezzargli il moro dei suoi capelli e a lasciarlo sfogare. Ecco, era soprattutto per quello che voleva tornare ad Hidenstone, non tanto per le lezioni o i professori (A parte Brian e Lance obv) ma per passare un altro anno con i suoi amici. Aveva scelto il percorso per diventare auror nonostante qualcuno fosse scettico (Sto guardato voi, staffer)che avrebbe compreso astronomia, difesa e alchimia. Non vedeva l'ora di iniziare e, come extra, aveva scelto Rune ed incantesimi, così non avrebbe dovuto lasciare la donna.
    Con tutti questi pensieri che le vorticavano in testa, arrivò all'edificio designato, dove si sarebbe dovuta vedere con Eva.
    Eccola, vicino all'ascensore. Le dispiacque vederla così perita, ma sperava si sarebbe risollevata una volta visto il grande assortimento di bignè che le aveva portato.
    Prontissima fu il suo commento con un piccolo sorriso incoraggiante verso la ex bionda. Fecero il riconoscimento, era il momento di superare la barriera. Può farcela le disse, prima che Eva le prendesse la mano. Insieme attraversarono quello strato d'acqua.
    No. Fu la sua risposta secca alla richiesta della Ivanova. Io non la lascio. Lei mi è sempre stata vicina come una madre, è ora che io ricambi e non la lascerò da sola ad affrontare tutto. Era decisa e riprese la sua mano, stringendola appena. Solo quando fosse stata con Black, si sarebbe allontanata. Ho fatto questo per lei! Esclamò, mettendole tra le mani la scatola con i bignè. Spero le piacciano!
    Poi capì subito verso che direzione stava guardando e sperò che Samuel si decidesse ad avvicinarsi. Prima che arrivi... si ricordi che sicuramente la ama e che andrà tutto per il verso giusto, so che ha la forza di rialzarsi... è lei che mi ha insegnato tutto, mi ha insegnato ad essere forte... anche se ho alcuni vuoti di memoria stranissimi, però so che le sue parole mi sono sempre state di grande aiuto. È come una seconda madre, per me, non smetterò mai di ringraziarla e dirle quanto io le voglia bene. Detto ciò, la abbracciò cercando di infonderle quanta più forza possibile, finché non vide Sam avvicinarsi. Buongiorno, professore! Lo salutò, lasciando poi la presa su Eva. Ora seguirò i suoi consigli e andrò a salutare Lilith e gli altri, che mi mancano un sacco! A dopo! E si allontanò ma manco il tempo di avvicinarsi all'Ufo Catcher, che si ritrovò una Lilith selvatica addosso. Lyly! Oddio mi sei mancata da morire anche tu! La strinse, sincera ed emozionata di rivedere la sua migliore amica dopo diverso tempo. Alex... oh, l'ho lasciato ad una delle due donne alla reception, penso lo portino in cabina con i bagagli! Stano eh? Ma voglio divertirmi! E mi piacciono i regali! Cristo che madre di merda.
    Reclinò appena la testa, sorridendo anche al suo migliore amico. Barnes lo salutò, per poi avvicinarsi all'amico e lasciargli un leggero bacio sulla guancia. Anche io voglio vincere un peluche. Peccato non ci sia nessuno che lo faccia per me. Ridacchiò, dirigendosi al macchinario e... bloccandosi con la bocca mezza aperta. Elisabeth era tornata. Lynch. La salutò, con tutta la freddezza che aveva in corpo, rivolgendo gli occhi ormai di ghiaccio, nella direzione di Lucas. Che piacevole sorpresa esclamò, calcando volutamente su "piacevole" ad intendere quanto fosse falsa quell'affermazione. L'ex prefetta opale aveva fatto soffrire colui che per lei era come un fratello, svariate volte, oltre che aggredirla senza motivo all'inizio dello scorso anno. Non era contenta, al contrario di Lil, di vederla, ma non aveva nemmeno intenzione di farle una scenata in mezzo al porto. Hai finalmente deciso di onorare noi comuni mortali della tua presenza? La guardò con sprezzo, poi alzò gli occhi. E quel cappellino non ti dona, dovresti buttarlo. Ovviamente aveva saputo cos'era successo a sua madre e non era così cattiva da fare qualche battuta in merito, ma ciò non giustificava il suo comportamento. Detto ciò, snobbò chiunque altro -salvo per un cenno a Mia, uno ad Erik ed un sorriso molto mlml al ragazzo nuovo e cercò di prendere un dolcissimo gattino peluche dagli occhi azzurri e il manto bianco. Una volta fatto, si sarebbe rivolta a Nathan con un sorriso pieno di malizia. E tu saresti?
    .
    Scheda | Stat. | Black Opal
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Erik Foster Mia Freeman Elisabeth Lynch Nathan Parker King Blake Barnes Lilith Clarke Eva Ivanova Lucas Jughed Jones SamuelBlack
     
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    563
    Reputation
    +133

    Status
    🗲
    oU1fETR


    Nathan Parker King
    Ametrin I anno | 17 anni | parlato | pensato | database: | scheda: | stat.:

    Se solo avesse avuto la stessa costanza e caparbietà che aveva dimostrato nel voler ottenere Baby Groot ad ogni costo nella vita vera a quest’ora N. P. K. sarebbe stato il re del mondo.
    Ma andiamo per gradi.
    Erik sarebbe stato senza alcun dubbio la spalla nel suo percorso ad Hidenstone: affidabile, espansivo e leale, ma soprattutto non il solito inglese con un manico di scopa infilato lì dove non batte il sole. Sorpreso in un primo momento dallo slancio affettuoso del moro, King si affrettò a ricambiare la stretta, aggiungendo anche una bella pacca tra le scapole. «Chi dice di non amare i caldi abbracci è solo un gran bugiardo.» Pronunció con solennità.
    Quando poi aveva allungato la cacca a Mia, per rincuorarla per il flop del suo tentativo, la spia luminosa del ’attenzione pericolo fidanzato in arrivo’ si era illuminata alla vista di un moretto che della gelosia aveva fatto il suo biglietto da visita, insieme ad una risata alla vista del suo regale dono. Il moro alzò le mani in segno di resa: le sue regole erano abbastanza semplici... mai infilare il biscione in una coppia, neanche se lei dovesse essere Miss mondo. E così facendo la possibilità di continuare a flirtare per ottenere uno scopo con Mia era naufragato, ma non la possibilità di scherzare comunque con lei. E l’opportunità di dimostrare la sua idiozia venne servita su un piatto d’argento dal suo nuovo compagno di avventure. «Ti sembro forse un orso?» Chiese divertito, con gli occhi che si ridussero in due fessure, mentre con la sinistra aveva sollevato il lembo della maglietta rivelando un addome delineato in piccoli ed invitanti addominali e fingendo di mettersi in posa per un immaginario set fotografico. Nessun imbarazzo segnò il suo volto neanche quando l’artefice di quella curiosità, l’infermiere della scuola, non si rivolse proprio a lui. «Io sono Nathan e... Sarebbe stato piuttosto strano venire in infermeria fino in Inghilterra se ero ad Ilvermorny. E poi... non sono io a cercare i guai, ma sono loro a trovare me?» Eh sì, alla fine aveva optato per una domanda un tantino ironica, limitandosi poi a sorridere e risistemarsi la maglia, quando si era complimentato con lui per l’amica di Arale.
    Quel giorno sembrava che l’Ufo Catching fosse cosparso di miele perché buona parte degli studenti si affacciò da loro tre, più Skyler che nel frattempo era riuscito a mettere le mani sullo Stregatto, salutando per lo più la bionda ed il moro e riservando a lui qualche occhiata di circostanza. Fu in quel frangente, dopo che il maginfermiere si allontanò dall’ufo, che Parker tentò nuovamente la scalata al successo. «OH, MERLINO! CE L’HO FATTA!!!» Con il baby Groot stretto in pugno il quasi diciottenne iniziò a saltellare felice come un bambino, abbracciando Erik con forza prima di afferrargli il viso tra le mani -insieme a Groot- e dargli un sonoro bacio sulla fronte. «Amico, lui sarà la mascotte del nostro club!» Il tempo di sciogliere l’abbraccio e subito arrivò un biondino seguito da una rossa niente male. Gridavano coppia-ultra-sigillata da tutti i pori. «Possibile che siano tutte accoppiate qui?» Sbuffò mentalmente, continuando a stringere il suo trofeo e spargendo sorrisi a destra e manca, mettendo in mostra la sua dentatura neanche fosse testimonial di un chewing-gum. «Porta a casa quel Mimikyu, non vuoi che Baby Groot si senta triste e solo, vero?» Lo incoraggiò quando vide che l’altro si apprestò nuovamente a sfidare il braccio meccanico e questa volta il maghetto ci riuscì. «Dobbiamo festeggiare!» Ma neanche il tempo di soffermarsi sull’ultima sillaba che una ragazza bionda buttò le braccia al collo di Foster. E Morgana doveva avergli tirato un bel tiro mancino perché -per tutte le saette- quella ragazza era a dir poco bellissima. Dannazione, stava arrossendo! «Oh... ehm... Nat-Nathan...» E allungò la mano libera per stringere la sua delicatamente. Si stava comportando da perfetto idiota, tanto che non riusciva a stare dietro a quello che gli altri stavano ciarlando. Scosse il capo, cercando di schiarirsi le idee ma soprattutto nel prendere possesso di sé virando verso un’espressione dubbiosa. «Ametrin? Cosa sono? È che io non conosco le case di Hidenstone quindi non saprei...» Si bloccò notando come un ragazzino dai capelli corvini coperti da un cappellino fosse in assetto protettivo nei confronti della ragazza. «No... non dirmi che...» Ma il linguaggio del corpo non mentiva: quei due erano insieme. Con un mezzo sorriso continuò a seguire il ping pong di battute, con un biondo che Erik si apprestò ad identificare come parabatai oltre qualche altro nome che doveva essere imparentata con ametrin. «Non sarà certo un colore diverso a dividerci!» E per rafforzare il concetto strinse con la sua manona la spalla a lui più vicina.
    Ed improvvisamente l’atmosfera sembrò gelarsi quando una brunetta se ne uscì con un “sorpresa” che odorava di drama e da uno scarso apprezzamento per i programmi Carrambosi per i presenti. A salvarlo dal fare osservazioni inopportune, come consigliare di mangiare qualcosina che a stento si reggeva in piedi, ci pensò un’altra ragazzina dagli intensi occhi blu. «Alla grande!» Sollevò il pupazzetto come se fosse una coppa. «Ti consiglio di tentare... la fortuna sta girando!» E con un occhiolino di incoraggiamento fece per parlare ad Erik, magari per proporgli il tiro a segno, quando due paia di gambe, seguite da delle cosce a malapena nascoste da una gonna, non entrarono nella sua visuale. Questa volta non si sarebbe fatto fregare e, nel mentre che la corvina sputava il suo veleno, si accertò che nessuno -uomo, donna, bambino- la osservasse come qualcosa di sua proprietà: allungò il collo, rilassando poi le spalle quando non notò fidanzati iper gelosi e marcatori di territorio. «Via libera!» Cercò di trasmettere quella vittoria nel suo sguardo che finalmente lasciò libero di tingersi di lussuria. La stessa che sembrò ritrovare nell’occhiata di apprezzamento della giovane donna. «Amico, torno subito.» Si chinò all’orecchio dell’ametrino, sussurrando quelle parole che sapeva lasciassero intendere ben altre intenzioni. Recuperato lo zaino -dove infilò la sua vincita- che issò su una sola spalla, il bastoniano si avvicinò alla dispensatrice di occhiatine maliziose che aveva provato anche lei l’ufo catcher. «Chiunque tu vuoi che io sia...» Chissà se Ryan Atwood aveva guardato il davanzale inesistente di Marisa Cooper così come lui stava guardando quello, ben più consistente, della gattina dalle unghie affilate. «Ma, per il momento, puoi chiamarmi Nathan.» Il sorriso sghembo accentuò le fossette sulle guance, mentre il suo corpo si avvicinò a quello dell’altra, appropriandosi, di fatto, del suo spazio vitale. «Il tuo nome, invece?» Allungò una mano, assumendo però un’aria di sfida, alternando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra carnose. «Ti andrebbe qualcosa da bere prima di salpare?»


    Just do it
    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


    Interagisce, strettamente, con: Emma Lewis Erik Foster Mia Freeman Giadì Skyler Mave Risia
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Ametrin
    Posts
    489
    Reputation
    +232

    Status
    🗲
    THEN, EVERYTHING RETURNS AS BEFORE BUT IT IS NO LONGER THE SAME THING »

    Emma Lewis

    Ciao! ʕ•ᴥ•ʔ Una sorpresa? IO AMO LE SORPRESE! Se ti va di vederci per un saluto io sono dai peluche!
    Rise a quelle parole, tenendo a mente dove fosse, ma poi mettendo via il cellulare o avrebbe rischiato di inciampare e far cadere il suo prezioso arco, quindi preferì aspettare vi vedere Erik di persona, tanto erano vicini alla barriera d'acqua. Aveva avuto paura di arrivare in ritardo o a pelo, visto che Lucas ci aveva messo così tanto, ma alla fine erano arrivati abbastanza per tempo. Era stato davvero bello passare quegli ultimi giorni a casa di lui ed essere trattata come una principessa, anche se avrebbe voluto esercitarsi con l'arco un po' di più, visto che non lo toccava da quasi un mese. Ma era bastato un bacio di Lucas per farle tornare il sorriso e per non farle pensare al mese di inattività completa, relegata al San Mungo senza notizie dal mondo, se non quella portata dai suoi visitatori, Lucas in primis. Aveva insistito varie volte per passare la notte sulla poltrona accanto al letto, ma era sempre stato rispedito a casa dalle infermiere con l'affermazione che Emma stesse benissimo e che dovesse rimanere in ospedale solo per essere tenuta in osservazione finché non fossero stati sicuri che la pietrificazione fosse regredita fino a scomparire. Emma, dal canto suo, provava ogni volta a rassicurarlo che sarebbe stata benissimo, anche se sapeva che il ragazzo non fosse troppo felice delle sue parole. Ma ora erano là, insieme, solo una barriera d'acqua li separava da un altro anno entusiasmante e non vedeva l'ora di tuffarcisi dentro. Guarda che non si offendono anche se le concedi un sorriso più moderato, eh gli sussurrò, mentre attraversavano quello strato che, contro ogni logica, non lasciò sui loro corpi nemmeno una gocciolina d'acqua. Il suo piccolo broncio scomparve subito quando arrivarono all'Ufo Catcher e poté abbracciare Erik e Mia, nonché conoscere un ragazzo nuovo. Sperò anche di vedere Howard che tanto le aveva fatto compagnia in ospedale, aiutandola persino a fare i compiti per non restare indietro. Decise di scrivergli un messaggio. Howieeee! Ti prego vieni all'Ufo Catcher! lo pregò, per poi tornare a concentrarsi su chi aveva davanti.
    Nathan? Ma che bel nomeee! Ed Ametrin è il nome della nostra casata, quindi spero tu sia smistato qui, anche se mi sarai simpatico pure se finirai nei Dioptase o nei Black Opal! Gli sorrise con dolcezza, per poi consegnare quel simpatico giochetto ad Erik, godendosi la sua contentezza. Era un ragazzo genuino e le piaceva proprio tanto, era contenta di averlo come amico. Ma poi sembrò quasi che un iceberg si impossessasse della situazione, visto il gelo che calò. Il silenzio regnò per un attimo sovrano, quindi Emma spostò l'attenzione dagli occhi scuri di Erik, ad una ragazza che era comparsa con un "sorpresa" manco fosse stata un uovo di Pasqua. Non se la ricordava molto, poiché quando Liz aveva lasciato, Emma era al suo primo anno da forse cinque mesi ed erano in due casate diverse, ma bastò un particolare a farle apprendere chi in realtà fosse: un cappellino dello stesso colore di quello del suo ragazzo. Il sorriso sparì rapidamente dal volto di Emma, per dar spazio ad un'espressione quasi affranta. Già, Luly gliene aveva parlato a Parigi e lì per lì era rimasta spiazzata, ma non poteva immaginare le emozioni che avrebbe provato vedendosela di fronte in carne ed ossa. Stranamente da come si era immaginata, non provò nessun tipo di odio né voglia di affogarla nel Tamigi, però provò un brivido che la spaventò molto più di qualsiasi altra cosa. E se adesso, col ritorno di Elisabeth, Lucas cambiasse idea e la lasciasse per tornare da quella che aveva amato per anni? La sua testa era piena di se, quindi fece l'unica cosa che le venne in mente: scappare e schiarirsi le idee. Si alzò in punta di piedi e diede un leggero bacio a Lucas, comunicandogli che sarebbe andata al tiro a segno. A dopo, ragazzi salutò mesta, zampettando poi via verso il gioco e probabilmente la vista dell'ex prefetta l'aveva scombussolata a tal punto che la sua mira non fu perfetta come si aspettava, perché non buttò troppe lattine giù, ma si ritrovò ad avere un tenerissimo quaderno che avrebbe certamente usato a lezione. Okay, allora la chiamerò Morrigan! Rispose al docente, lievemente a disagio, mentre pagava ancora per poter ritentare. Chissà che stava facendo Lucas con l'opale. Si morse il labbro e provò a concentrarsi sul tiro.
    Scheda | Stat. | Ametrin
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    Erik Foster Lucas Jughed Jones Morrigan Maverick Mia Freeman Nathan Parker King Elisabeth Lynch Howard H. Van Leeuwen
     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    24
    Reputation
    +9

    Status
    🗲
    source
    Emily Nanteen
    Dioptase | I anno
    Quella notte Emily non riuscì a prendere sonno, perciò dovette coprire le sue lunghe occhaie con il correttore e un po' di trucco pesante. Come in ogni grande avvenimento della sua vita, Emily si trovava da sola. Prese da sola l'autobus che l'avrebbe portata al porto di Londra, nonostante non ci fosse mai stata e non aveva ancora ben chiaro quale fosse la nave diretta ad Hiddenstone. Essere una primina la metteva molto a disagio, non voleva sembrare una bambina incapace in confronto agli altri.
    Non aveva troppa ansia, ormai si era abituata al dover affrontare ogni novità senza condividerlo con nessuno. D'altronde, i suoi genitori babbani non avrebbero nemmeno capito. E per quanto riguarda le amicizie, non era riuscita a coltivarne nessuna nel mondo babbano, mentre invece ad Hogwarts aveva avuto qualche amica, tra cui Berta, con la quale si trovava bene ed era riuscita ad aprirsi.
    Ma Berta si era presa un anno sabbatico in Romania, perciò iniziava questo percorso completamente sola.
    Le cose date per scontato in una relazione non lo erano per lei: parlare, scambiarsi lettere per posta, uscire insieme. Delle volte pensava che lei fosse un animale intrappolato in un corpo umano, perché riusciva a capire meglio gli animali che gli umani.
    Guardò l'orario, sapendo che guardarlo non avrebbe di certo fatto scorrere il tempo...a meno che non avrebbe imparato ad Hiddenston un incantesimo per poterlo fare. Ad Hogwarts si era impegnata tanto, e sapeva che essere lì ad Hiddenstone era già di per sé una vittoria. A prescindere da quello che sarebbe successo in futuro.
    Si sistemò la gonna nera, estremamente corta, e fu indecisa sul da farsi dato che aveva ancora tempo: passeggiata o un bella burrabirra prima di salpare?
    Se non avesse avuto problemi con il mare si sarebbe sicuramente scolata più di quanto avrebbe dovuto, sarebbe salita ubriaca, avrebbe vomitato, fatto una pessima figura con gli insegnanti e anche con i suoi compagni. Ah, i compagni. Erano quasi tutti riuniti davanti un ufo catcher, speranzosi di vincere chi questo chi quello, e dato che Emily quel giorno si sentiva terribilmente fortunata sapeva che avrebbe certamente preso qualsiasi pupazzo alla prima prova, facendosi odiare da tutti. E quel giorno lei, nonostante non si sentisse ancora pronta ad avvicinarsi e fare amicizia, non aveva intenzione di farsi odiare.
    Preferì perciò incamminarsi tra il terzo e il quinto molo, poco distante dalla ressa, e andare verso il punch ball.
    Quando era bambina adoravo tutto ciò che aveva a che fare con la violenza: risse, videogiochi sparatutto, film sulla guerra.
    Era affascinata sia dalla bacchette che dai coltelli, questo probabilmente perché erano entrambe delle armi ed entrambe provenivano da un mondo diverso di cui lei faceva parte.
    "<<eccoti i due galeoni, anche se con questi non potrai aggiustare i danni che farò al punch ball.>>


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Gli Snasi
    Posts
    336
    Reputation
    +146

    Status
    🗲
    Esiti
    I nostri eroi al tiro a segno stavano iniziando a fare faville, niente in confronto alle poche lattina buttate giù non molto prima. Sia Morrigan che Emma riuscirono a buttare giù addirittura tutte e dieci le lattine, ognuno dal suo lato. Inutile dire che le lucine attorno alla baracca si illuminarono tutte e dei coriandoli vennero sparati fuori da piccole aperture ai lati del complesso, segno che avevano avuto una mira ineccepibile. Quindi al docente venne consegnato un peluche gigante e sorridente di un orso polare e ne avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva, incluso incantarlo e metterlo come mascotte durante le sue lezioni.
    Ad Emma, invece, arrivò una bellissima faretra azzurra tutta nuova che le fece brillare gli occhi come due piccole stelle.
    Anche al tirapugni le cose sembravano andare parecchio bene per entrambe le ragazze! La prima fu Lilith che tirò un pugno invidiabile, anche se forse contenne la sua vera ed inarrestabile forza, ma nessuno è qui per giudicare. La parte superiore del gioco si aprì e le catapultò tra le braccia un carinissimo anello luminoso dai colori dell'arcobaleno, oltre che illuminarsi al buio! Ma anche ad Emily non andò male, dando un bel pugno a quel punch ball che forse stava soffrendo un po' troppo, vista la determinazione di quelle due ragazze. Lei si beccò una scatoletta contenente 5 manine appiccicose da lanciare contro i muri o qualsiasi altra cosa.
    Come ultima cosa, concentriamoci sull'ufo Catcher, dove un mezzo gigante riuscì finalmente ad acchiappare il peluche da lui desiderato, visto che il secondo tentativo andò decisamente meglio! A chi andò male, fu Jess che, forse troppo distratta dal pensiero di Eva, non riuscì ad afferrare nulla (E ti pareva che faccio tutti tiri alti, arrivo a lei e faccio schifo?), anche se stava per vincere uno gnocco da paura (Ciao Nate), quindi non andò così mano dai.


    Ciauu! Eccoci al mini esito! Non vi ho messo i roll per amor di scrittura (cit. Snaso Ubriaco), ma per trasparenza vi scrivo tutto qui:
    Per l'ufo catcher il metodo è il seguente: da 1 a 5, nessun peluche, da 6 a 10, sì peluche (Primo tiro)... in caso questo primo tiro sia positivo, si passerà al secondo: da 1 a 5, pupazzo a caso non voluto da voi, da 6 a 10, pupazzo che avete scelto voi.
    Punch ball invece ---> 1 mancato, 2 quasi, 3-4 pugno debole, 5-6-7, pugno forte, 8-9-10 din din din!
    Di seguito, i roll:

    Ufo
    Ciaran: 1° tiro - (d10 = 7) // 2° tiro - (d10 = 9)
    Jess: 1° tiro - (d10 = 5)

    Punch
    Lilith: (d10 = 7)
    Emily: (d10 = 7)
    Per il tiro a segno invece, tiro un d10 (essendoci dieci lattine da colpire e il numero che esce, sarà quante lattine sono state colpite)
    Morrigan: (d10 = 10)
    Emma: (d10 = 10)
    Per qualsiasi dubbio, sono qui ♥
     
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    So it's a deal, then~?

    Group
    Member
    Posts
    58
    Reputation
    +21
    Location
    Rome - Italy

    Status
    🗲

    Nashiria Bergon ♠️

    Black Opal I anno Scheda stat outfit

    紅葉

    «Vedi di non fare altri danni.» erano quasi arrivati ormai, il fratello che la stava accompagnando giusto fino la reception, portandola a braccetto per la strada mentre le sue cose, erano trasportate ovviamente da qualcun'altro di cui attualmente non sapeva il nome e non aveva neanche chiesto. Il suo unico pensiero era di passare quella barriera, dove non sarebbe stata raggiunta tanto facilmente.
    «E vedi di non metterci in ridicolo.»
    «Non trovo niente di ridicolo nell'avere un istruzione, non è stato questo a convincere i nostri genitori?»
    Entrambi parlavano a voce bassa, lui con un'espressione tranquilla e lei con un leggero e amabile sorriso sul volto: le apparenze sono tutto in fin dei conti.
    «Se riesci ad ingannarli non è mio interesse Nashiria, non ti farò mandare tutto in malora per i tuoi infantili capricci. E vedi anche, di non attirare l'attenzione.»
    «Sono qui, solo per studiare.»
    Le sembrava di aver fatto quella discussione chissà quante volte. Ma ogni volta sentiva quel malessere, quell'umiliazione come se fosse la prima.
    «Vedremo.»
    Un leggero bacio tra i capelli, per chiudere l'amabile quadretto, prima che il fratello si allontani. Sistema quindi le proprie cose, fa quello che deve fare con la receptionist e poi passa quella maledetta barriera. I capelli sono sciolti, il trucco leggero, gli abiti fin troppo adulti per una ragazza appena maggiorenne, i tacchi non troppo alti e le calze scure.
    Non sente moltissimo l'agitazione per la scuola, non si aspetta chissà cosa, ed avendo completato Hogwarts prima non crede neanche di riconoscere facilmente qualcuno della sua età essendo passati due anni. Potrebbe riconoscere qualche purosangue, se si impegnasse e guardasse intorno, ma semplicemente passeggia in attesa, osservando i pesciolini luminosi e rimanendo tranquilla, cercando di sbollire.
    Il discorso del Dragone l'ha ovviamente incuriosita, ma non tanto da fare domande, non ne è semplicemente il tipo.
    L'eccitazione di perdere finalmente il controllo da parte dei genitori anche per un breve periodo che sembra darle almeno un po' di respiro.
    L'unico decoro presente è un anello che ricorda il suo essere proprietà - perché in questo modo e solo in questo può vederla - dei Bergon.
    "Manca poco e potrò tornare a svegliarmi presto per correre, allenarmi, respirare un po'."


    "Thought"|«Spoken»|narrated
    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT



    Non interagisce con nessuno perché è antipatica, ma le piacciono i pesciolini luminosi.
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    650
    Reputation
    +293

    Status
    🗲
    tumblr_o946jg6fHO1vvq6ybo1_500
    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Nathan ed Erik sembravano quasi due fratelli separati dalla nascita. Entrambi allegri, entrambi euforici, entrambi con la passione dei caldi abbracci. L'ametrino non poté non sorridere a trentadue denti nel sentir la propria stretta essere ricambiata, scuotendo poi il capo quando rifletté sull'eventualità che il suo nuovo amico potesse o meno essere un orso. No, Sky-Sky, non penso sia peloso. Fu così che si girò nuovamente verso l'amico e lo vide vittorioso, con in mano il suo peluche. Rimase sorpreso quando Nathan lo baciò sulla fronte. Solitamente era Erik quello espansivo e di fronte alla sua dolcezza non poté far a meno di saltellare tutto contento. Waaaa, abbiamo una mascotte fighissima per il club! Diede una pacca all'amico, dopodiché contribuì a far arricchire chi aveva posizionato lì quella macchina ruba soldi.
    Nel mentre era occupato a catturare mimikyu alla gru si avvicinarono molti altri ragazzi. Rapidamente con la destra salutò chi non aveva opportunamente salutato prima come Lilith e Lucas, concentrandosi poi su Ayla che chiedeva come stesse andando fino a quel momento. Ayla, ciao, perdonami, non posso abbracciarti o scade il tempo e devo prendere mimikyu! Affermò in tutta fretta, riuscendo però nell'intento. EVVAI! Urlò quindi, alzando poi una mano in direzione di Jessica, ma abbracciando comunque il ragazzo che aveva appena conosciuto. I nostri peluche saranno amici come noi! E sì, dobbiamo festeggiare, possiamo... La voce si spense. Non aveva grandi idee al momento e forse il momento giusto per spegnersi, poiché Nathan dovette un attimo allontanarsi e Lucas aveva bisogno di parlare con Erik. Ehm, amiconi, torno subito. Affermò, allontanandosi un poco col compagno di casata. Lucas, se è per mimikyu, davvero, posso cedertelo, ne prenderò un altro. Disse, fraintendendo l'entità del vero discorso: al moro piaceva Emma? Certo che mi piace! Insomma, a chi non piace? Ah, Erik era proprio fesso. Impiegò qualche istante per far due più due. Aaah, ma tu intendi in quel senso! Ah, beh, no. Per me è come una sorellina piccina e dolce. Spiegò lui, avanzando poi le mani in direzione del collo di Lucas nel mero tentativo di fargli il solletico. Quindi il mio Lucas ora è innamorato? Eh? se fosse riuscito nel suo intento avrebbe continuato quella tortura. E ti piace? Quanto ti piace? Era un giocherellone, ma ben presto la smise. Dico sul serio, poi non potrei mai rubare la fidanzata a un mio amico. Tentò di scompigliargli i capelli da sotto il cappello.
    Purtroppo il tentativo di Lucas di prendere Emolga non andò a buon fine. Ora provo a prendere un regalino per il mio nuovo amico, dopodiché ti lascio provar a catturare quell'emolga. Ah, se ti posso dar un consiglio prova a prenderlo dalla testa! Fu così che il moretto ritentò la fortuna nella speranza di prendere un peluche a forma di ant-man.





    RevelioGDR
     
    .
  11.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    Insegnante
    Posts
    394
    Reputation
    +278

    Status
    🗲
    tumblr_m3l4d53AjB1r683ty
    Brian Ensor | Docente DCAO
    Scaricare l'intera rabbia in un solo gancio ben assestato fu estremamente soddisfacente, mentre meno lo furono le luci che si accesero a causa della forza del tiro per non parlar poi dell'acuto rumore che tale macchinario generava. Lo odio. La sfera che aveva appena colpito si aprì e da essa uscì fuori una frusta di plastica. Chi cazzi mette dei premi del genere in un gioco simile? Era totalmente squilibrato, insomma, per vincere presupponeva una certa dose di forza e non era detto che gli studenti ne fossero in possesso.
    Un esempio lampante di ciò fu Lighthouse che per qualche strano motivo si rivolse al suo forse ex direttore di casata. Sì, anche io qui. Sa, il mio contratto come docente di Difesa Contro le Arti Oscure non è in discussione come la vostra promozione. Il suo modo di parlare era estremamente lento, cupo e ben cadenzato. Jesse forse si riferiva alla casualità di vedersi di fronte a un simile gioco? Probabile, ma preso com'era non aveva voglia di ragionare sui diversi sensi di frasi di cui non provava il benché minimo interesse.
    Riguardo alle nomine dei prefetti da me non saprà niente, verrà messo al corrente della mia decisione in Sala Grande con tutti gli altri studenti. Sappia però che non c'erano molte alternative interessanti, ecco.
    Il secondo volto noto che intravide fu quello di Samuel Black. I lineamenti del volto del docente si rilassarono in un sorriso appena accennato e lo salutò con un rapido movimento con la mano. A quanto pare ho vinto un premio destinato a un ragazzino. Mi chiedo solo se non dovessimo tipo lamentarci affinché inseriscano premi più educativi: libri, enciclopedie, teaser. Anche la legittima difesa per una branca della conoscenza e conoscerla aveva i propri vantaggi.
    Vesper, non allontanarti troppo con Lighthouse, credo non manchi molto alla partenza. Si limitò a dire all'ametrino, tornando poi sul suo collega. Signor Black, immagino che bere sul posto di lavoro sia davvero poco opportuno, ma tecnicamente ancora non entriamo in servizio. Cosa ne dice di farmi compagnia? Qualcosa di forte potrebbe servirci per il viaggio e le mie orecchie già stanno implodendo per tutto questo vociferare.
    Se fosse stato seguito o meno avrebbe raggiunto il luogo adibito alle bibite. Il Whisky più amaro che avete, due bicchieri.

    RevelioGDR


    Interagisco con Jesse e Samuel
     
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    149
    Reputation
    +48

    Status
    🗲
    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black L'enorme mano del mezzogigante guidò la pinza attraverso quella piccola leva. L'artiglio di ferro calò dal soffitto come una sentenza e il gatto siamese poté poco o niente. Nell'arco di qualche secondo, il premio venne rilasciato dalla macchina e un soddisfatto Ciarán fu pronto ad afferrarlo con la mano libera.
    Poi il suono di una sirena e l'artiglio fu nuovamente in movimento. Il denrisiano sgranò gli occhi mentre l'indice indirizzava la pinza con più di qualche difficoltà. In un primo momento gli sembrò di avere sbagliato qualcosa, poi la mano metallica cadde nuovamente tornando in superficie con un adorabile pupazzo. A Ciarán risultò aliena quella stramba forma perché dei babbani ne sapeva ben poco. Si trattava di un adorabile mini Loki con tanto di armatura, scettro e mini tesseract. Un segno del destino? Forse.
    «Bene, ancora una volta il mio sangue da denrisiano ha saputo guidarmi alla vittoria» Il suo tono risultò risoluto e austero, carico della sicurezza che solo un mezzo gigante poteva avere. Tuttavia, delle frasi attirarono la sua attenzione.
    Si trattava di una ragazza vagamente famigliare che, probabilmente, apparteneva alla sua casata. Stava parlando con la ragazza verso cui aveva percepito una certa ostilità.
    Il mezzoggigante teneva tra l'enorme braccio sinistro e il fianco i due pupazzi appena vinti. Passo dopo passo arrivò così vicino alle due iconiche opaline da inglobarle nella sua ombra. I suoi occhi si posarono su quelli di Elisabeth e un semplice «La ragazza dai capelli corvini si sbaglia. Solo chi ignora la natura della navigazione disdegnerebbe un cappello sotto al sole cocente di Settembre. Ottima idea. Buona giornata.» uscì dalle sue labbra.
    Che le due avessero replicato o meno, Ciarán avrebbe cominciato a camminare verso un'altra attrazione. Il player che lo muoveva era un amante dei colori ed, effettivamente, quel colore non era adatto ai toni dell'opale in questione. Ma hey, cosa volete che ne sappia di colori un burbero denrisiano?
    Passo dopo passo, il mezzogigante sarebbe giunto alla punch ball. L'adrenalina che la prima vittoria gli aveva lasciato in corpo si fece sentire e Ciarán frugò ancora una volta nelle sue tasche "Non dovrei..." Pensò, prima di pagare pegno ancora una volta.
    Con calma, il denrisiano attese il suo turno, in fila una giovane ragazza piena di grinta e dal volto famigliare aveva appena sfondato il punch ball. Lo stesso fece quella che doveva essere una matricola.
    Fallire sarebbe stato estremamente imbarazzante ma ritirarsi lo sarebbe stato ancora di più. Ciarán tese il braccio per poi tentare di colpire il bersaglio.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Ciarán interagisce con JESSICA WHITECUOREMIO & LIZ TRIANGOLINO AMOROSO DUDUDUDADADA. Dunque si sposta al Punchball per tentare la fortuna.


    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
    .
  13.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Black Opal
    Posts
    1,200
    Reputation
    +323
    Location
    Holyhead, Galles

    Status
    🗲
    giphy
    Elisabeth Lynch
    Black Opal | II anno
    Non sapeva se era lei ad essere una buona Cassandra o i suoi “amici” ad essere così prevedibili. Fatto era che la sua sorpresa non fu apprezzata dai più, scatenando anche piccole reazioni a catena che non avrebbe mai potuto prevedere, ad iniziare da una biondina vomita arcobaleni attaccata a Jones, che l’accolse con un imbarazzato ’ehi’ che ricambiò con un sorriso mesto. Gli unicorni, di quelli della fantasia Babbana per intenderci, furono scacciati con un colpo di spugna quando le iridi chiare della ragazzina si fissarono sul suo cappellino ben fuori stagione. «Ti prego, Merlino, no...» Quella tacita preghiera rimase inascoltata perché quelle labbra sul viso di una bambolina si scontrarono con quelle di Jug. Se solo avesse avuto ancora un cuore funzionante in quel momento probabilmente avrebbe cessato di battere, finendo con il distruggersi in tanti piccolissimi pezzi. Era così che si era sentito l’ametrino quando lei, nel suo letto, gli aveva rivelato di aver baciato il suo compagno di stanza? Un brivido percorse la sua schiena nonostante la giornata fosse calda per essere settembre. Distolse lo sguardo a quella scena dolorosa per osservare Foster che si limitò a salutarla con un rapido gesto della mano, mentre Blake... beh, si comportò semplicemente da Blake Barnes ferito, stravolgendo il suo sorpresa sussurrato in un... beh, una merda. Le dita si strinsero convulsivamente alla collana che l’Opale le aveva regalato per Natale, un piccolo boccino con le sue iniziali e che si tinteggiava di rosso quando era irritata ma che in quel momento rimase freddo e spento contro la sua pelle. Sapeva perfettamente che se avesse tentato di insistere con il ragazzino incendiario in quel momento non ci sarebbe stato nulla di buono, per cui optò per prendere un profondo respiro levando lo sguardo sulla sua collega -ex collega- che non riuscì, in prima battuta, a celare la sorpresa di vederla lì. «Clark...» Si mosse nella sua direzione senza sapere come agire con il suo corpo. Le due non erano mai state intime e soprattutto non dispendiose di affetto gratuito, eppure nei gesti della Dioptase riuscì a scorgere un pizzico di compassione insieme a delle frasi che riuscirono a risollevare di poco l’umore. «Io... sto. Semplicemente, sto...» Quantunque cercò di mantenere a freno la sua mimica facciale il suo stato d’animo era ancora troppo instabile per essere imbrigliato come avrebbe voluto fare. «E... concorreremo per corsi diversi, ma sì, cercherò di contribuire alla vittoria dei Black Opal alla coppa delle case.» E ricambiò quel sorriso che mise fine al loro brevissimo scambio di battute. Un sorriso che morì molto presto grazie alla sua nemesi: Jessica Whitemore. Le due ex compagne di stanza non avevano mai avuto un rapporto idilliaco, c’erano stati diversi momenti di tensione e perfino un atto di gentilezza dell’ex Prefetto verso Alex, un bambino che reputava vittima innocente di uno scherzo del destino, regalandogli una piccola e tenera tutina a tema natalizio; ma tolto quello le due si erano semplicemente ignorate. Almeno fino a quel momento. «Whitemore. Questa volta il bambino è stato affidato ad un adulto o l’hai già buttato in mare?» C’era poco da fare, la concasata riusciva a tirare fuori da lei il peggio, con punte di acidità pari solo a quelle dell’altra. Che poi una parte di lei si era sempre chiesta che se avessero iniziato con il piede giusto, probabilmente, sarebbero potute essere grandi amiche. O forse no. C’era troppa merda sotto i loro ponti. Il suo sguardo si levò a cercare quello del ragazzo che le aveva fatto dono l’oggetto incriminato, come a voler trarne forza per poter rispondere a tono su un qualcosa a cui teneva molto. Fece per rispondere quando il sole venne improvvisamente oscurato da un mezzogigante, che ricordava già vagamente dall’anno precedente, intento a prendere le sue parti contro la cattiveria gratuita della mammina più irresponsabile di Hidenstone. «Ehm... grazie Hinds.» Un sorriso spontaneo avrebbe steso le labbra dell’ex Prefetta, salvo poi tornare a guardare in cagnesco Jessica. «L’importante è che piaccia a me. E poi, del tuo giudizio, non saprei proprio cosa farmene.» E la superò, senza aggiungere altro, per andare ad armeggiare con l’ufo catching. Si sentiva così rabbiosa che fu facile, per lei, incanalare quell’energia extra per prendersi di forza il suo agognato pinguino.
    Fu quando si risollevò nuovamente con il peluche tra le mani che vide Jones ad un soffio di distanza. Eppure era sicura che fosse a parlottare con il suo Prefetto quando si era allontanata dalla cerchia degli studenti. «Come vuoi che stia?» Sebbene le parole risultassero pungenti in realtà il tono che le uscì era più vicino alla rassegnazione e alla tristezza che ad una accusa. «Blake mi odia e so che sarà difficile farmi perdonare. Jessica è sempre la solita Jessica stronza e... tu...» Scosse la testa, facendosi da parte per permettere al ragazzo col cappello di giocare con il braccio meccanico. E cosa avrebbe mai potuto dirgli? Che era stato subdolo non dirle, quando si era presentata a casa sua, di essere fidanzato? Che era stato uno stronzo per essersi fatto una vita dopo che lei gli aveva spezzato il cuore? No, non era poi così ipocrita. Doveva accettare semplicemente la verità: lui non era più suo, era di un’altra.
    «Sembri felice con lei.» Iniziò, soppesando le parole man mano che le pronunciava. Non voleva che ci fossero fraintendimenti tra loro, anche perché non c’erano mai stati. «Una volta un ragazzino con un cappello mi disse che amare significa lasciar libera l’altra persona di scegliere... ed io credo che sarebbe stato d’accordo con me nell’aggiungere un’altra postilla: amare significa volere la felicità dell’altro, anche se questo non significa per forza che sia con te.» E nel dirlo avrebbe cercato il suo sguardo sapendo perfettamente cosa Jones avrebbe scorto nel suo: comprensione, accettazione, rammarico, dolore, amore... perché infondo l’unica colpa dell’opalina era stata quella di innamorarsi di due persone nello stesso momento. Interruppe il contatto lasciando vagare il suo sguardo fino a quando non incontrò una chioma bionda che da quel momento in poi avrebbe saputo riconoscere ovunque. «Faresti meglio ad andare da lei.» E non c’era bisogno di specificare quale fosse la lei. In un ultimo atto di masochismo la giovane allungò verso il fotografo per passione il pinguino. «Magari non era quello che avrebbe voluto ma... se fai una veloce ricerca sul tuo magifonino avrai la certezza che il significato le piacerà tantissimo.» E su qualsiasi risultato su cui avrebbe cliccato il corvino avrebbe potuto leggere come il pinguino fosse simbolo dell’amore puro, sincero e fedele. Un amore come quello che Lucas Jughead Jones era bravo a donare, ma soprattutto era un amore che avrebbe meritato di avere. «Ora vai, io... starò bene. Promesso.»
    E quando l’ufo catching si sarebbe liberato avrebbe tentato nuovamente di conquistare un peluche. Questa volta sarebbe stato un tenero porcospino il suo obiettivo.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    by Lance


    Interagisce principalmente con: Lilith Clarke, Giadì, Emma Lewis, Ciaran Hinds, Lucas Jughed Jones.
    Il pinguino che Elisabeth cede a Lucas è fatto così: click me

    Elisabeth prova nuovamente all’ufo, questa volta per un porcospino.
     
    .
  14.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Insegnante
    Posts
    534
    Reputation
    +192

    Status
    🗲
    Scheda 32 y.o. Morrigan Hidenstone Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    «E ora rendiamo grazia a Thor» Morrigan tese il braccio ancora una volta. I suoi occhi erano puntati sulle lattine vuote. Dieci colpi, dieci suoni pieni. Dove un principiante avrebbe chiuso un occhio per prendere la mira, l'ex auror li avrebbe tenuti aperti entrambi per non danneggiare l'uso della visione periferica. Una vecchia reminiscenza degli anni passati in accademia. Il magitecnico riprese fiato nella speranza di rilassarsi ma farlo non sarebbe stato facile. La festa di laurea di Aaron si era trasformata in un mezzo funerale e anche quella traversata avrebbe potuto seguire lo stesso destino. Era il momento di bere.
    «Ma sei stata bravissima!» Avrebbe affermato puntando gli occhi sulle lattine abbattute da Emma. La mano sinistra sarebbe volata verso la chioma bionda della ragazzina per scomporne l'ordine «Scommetto che sarai altrettanto brava in classe, ci vediamo!»
    Con un ampio e tetrale movimento del braccio salutò l'ametrina per poi rivolgersi al dioptase senior e al futuro dioptase «Mi dispiace non potermi fermare a chiaccherare, ora devo andare. State attenti a non perdervi la partentenza.»
    Morrigan: "E il mio lavoro qui è finito."
    Tutti: Ma non hai fatto niente.
    Beh, probabile. Nel migliore dei casi i due ragazzi avrebbero fatto amicizia, nel peggiore si sarebbero ignorati. Ora c'era qualcosa di più importante da fare. Tenendo stretto l'enorme pupazzo a forma di orso polare che aveva appena vinto, Morrigan si diresse verso il banco delle bibite. Potevano essere le nove di mattina a Londra ma non a Bangkok.
    Una volta lì avrebbe potuto trovare quel cecchino di un Brian Ensor probabilmente in compagnia del suo personale compagno di trasfigurazioni e progetti strambi Samuel Black. Morrigan avrebbe dato una pacca sulla spalla al prima commentando con un «Brian! Come hai passato l'Estate? Già puntato qualche matricola da dare in pasto ai Gaunt della notte?»
    Quando i suoi occhi attenti notarono la frusta di plastica decise di non fare domande. Tutti erano liberi di avere dei gusti strani.
    «E tu che mi dici, Sam? Sei riuscito a scoprire come creare montagne d'oro dal nulla?» Avrebbe domandato se anche il professore di Alchimia fosse giunto al reparto bibite prima di porgergli il pugno del braccio libero, quello destro, a mo' di saluto.
    L'ultima persona a cui si sarebbe rivolto sarebbe stata la barista «Per me una birra ghiacciata, stupiscimi» Dunque, Morrigan avrebbe estratto il portafoglio. Il primo giro lo avrebbe offerto lui.

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Morrigan interagisce EMMA, AIDAN & CAMERO per poi passare al reparto BIBITE dove interagisce con SAMUEL BLACK & BRIAN ENSOR.

    ✕ schema role by psiche
     
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Black Opal
    Posts
    19,808
    Reputation
    +1,048

    Status
    🗲
    ESCUCHA REINA, NUNCA TE HE FALLADO Y CONOZCO POR LAS COSAS QUE HAS PASADO. ESCÚCHAME NENA, TU ERES LA PRINCESA

    Jessica Whitemore

    La voce di Elisabeth le dava su i nervi, ma forse avrebbe dovuto provare un po' compassione per ciò che le era successo, in fondo sapeva cosa voleva dire ritrovarsi senza madre in adolescenza, anche se la propria non era morta, ma scappata. Forse doveva provare compassione per lei visto l'esordio della storia con Lucas, ma le due o litigavano o si ignoravano, l'unica tregua era stata durante il ballo di Natale -ma in quel periodo tutti erano più buoni, no?- quando Liz le aveva regalato una tutina per Alex che teneva nel proprio armadio per l'inverno, ma finiva lì. Per tutto il resto del tempo, regnava una scarsa sopportazione ed era stata contenta, quei mesi, di non dover dividere più la stanza con lei né di vederla a lezione. Ora ritrovarsela là doveva essere uno shock per tutti. Alex sta bene, non sono affari tuoi dov'è ora iniziò, sollevando gli occhi al cielo. Ciaràn, ti ringrazio del tuo intervento, ma non è proprio necessario. Tuttavia non lo disse con cattiveria, poiché comprendeva che lui non potesse sapere e capire determinate cose, tanto che gli rivolse anche un sorriso tirato. Prendilo come un consiglio, Lynch. Poi fai come vuoi, anche se sappi che non ti cela dal mondo esterno, quindi invece di scappare avresti dovuto tirare fuori le palle. Ma son scelte. Detto ciò, si concentrò sul giochino, sicuramente molto più importante dell'ex prefetta.
    Sfortunatamente, però, il suo tentativo di vincere un pupazzo non era andato esattamente a buon fine ed i motivi potevano essere molteplici, ma il punto era sempre uno: aveva la mente decisamente altrove, anche se voleva riprovarci. Tra Eva che era visibilmente scossa per quanto accaduto nei mesi precedenti ed un improbabile ritorno di Liz, aveva già abbastanza a cui pensare. Ma poi, per quale motivo era tornata, proprio come se niente fosse? Aveva fatto già abbastanza danni, anche se forse doveva a lei il suo avvicinamento a Lucas, dal momento che erano finiti a fare sesso in quel bagno lercio proprio per dimenticarsi della propria vita e dei propri problemi. E sì, glielo avrebbe detto se ve ne fosse stata l'occasione, ma ora era troppo concentrata nel tentare di vincere un peluche! Chissà, magari avrebbe potuto chiedere a Skyler di incantarlo proprio come aveva fatto con Luna e Artemis -se li ricordava molto bene- e regalarlo ad Eva, magari si sarebbe tirata un po' su, ma fu distratta dai suoi pensieri proprio dal ragazzo nuovo di cui non conosceva il nome. Alla sua risposta, il suo sorriso malizioso si ampliò ed annuì. Aveva avuto ragione, quella mattina, infatti quel ragazzo era tra gli studenti "degni di nota" in quanto a fisicità, quindi cercò di scacciare momentaneamente i pensieri infausti. Piacere, Jessica. Ma puoi chiamarmi Jess. Ammiccò, lasciando vagare il suo sguardo sul corpo del futuro ametrino, osservandone ogni particolare quasi ai raggi x e doveva ammettere che sembrava ben piazzato. Alla sua domanda, le iridi scure della corvina sembrarono brillare appena, mentre il suo sguardo si posò su quello di lui, nuovamente. Il tono con il quale aveva pronunciato quella frase, prometteva tutt'altro. Di sicuro avrebbe dovuto leggere tra le righe di quella proposta, e se non era tutta una sua illusione, aveva capito benissimo, quindi annuì con un piccolo ghigno. Certo che sì, qui mi hanno già fatto perdere abbastanza tempo e nel dirlo, lanciò un'occhiata di fuoco a Liz. Ma dammi un secondo... e ritentò di vincere il peluche, dopodiché si allontanò dall'aggeggio. Beh buona fortuna, Lu disse solo, battendo la mano contro la spalla di Lucas, allontanandosi in direzione del (retro) chiosco delle bibite, seguita -sperava- dal primino che aveva appena conosciuto, seppur non dimostrasse un'età da primo anno. Perdonami per questo teatrino, ma a quanto pare consentono proprio a tutti di attraversare quella barriera. Sbuffò appena, arrivando al chiosco designato e voltandosi verso Nathan, ritrovando il sorriso -e lo sguardo- malizioso tenuto in precedenza. Allora, cosa vogliamo <i>bere? chiese, prima di notare Ensor poco più in là. Oh, non facciamoci vedere, è tra i miei prof preferiti ma è un guastafeste detto ciò, lo avrebbe afferrato per un braccio per spostarsi in una parte del chiosco più nascosta.
    .
    Scheda | Stat. | Black Opal
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf
     
    .
247 replies since 31/8/2020, 23:00   6704 views
  Share  
.
UP