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Benvenuti al primo collegio docenti <3
Affinché questa role non duri in eterno darò delle scadenze, al momento vi si chiede di far un semplice start. Siccome non si tratta di nulla di troppo impegnativo vi chiedo gentilmente di postare entro Lunedì 3 Febbrario alle 23:59
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.Eva Ivanovahuman - 29 years - character sheet
«Davvero, dico. Hanno convocato tutti i docenti per parlare della sua situazione, ma non il fratello. L'unico tutore? Lui dovrebbe sapere! Tu non credi, Alba? E poi... perché Sam non è ancora qui fuori? Non se ne sarà mica scordato?»
Accelerazione, così denominato è l'aumento di velocità. In fisica, è una grandezza vettoriale che esprime la variazione di velocità avvenuta in un intervallo di tempo, è denominata istantanea quando l'intervallo è infinitesimo.
Ecco, accelerazione è il termine esatto per indicare lo stato emotivo della docente di Incantesimi, che arrivata a passo svelto davanti il quadro che ormai era quasi diventata una sua amica, attendeva il professore di Alchimia «Alba, per favore, mi faresti entrare? Vorrei solo capire se vale la pena aspettare o meno. Sono preoccupatissima per Blake.» tirò un respiro profondo, cercando di recuperare fiato, visto quanto veloce avesse parlato.
La sublime figura de quadro era molto confusa ed imbarazzata, non sapendo bene cosa dire. O meglio, non aveva avuto nemmeno il tempo per poter pensare di aprire bocca, per quanto Eva aveva parlato velocemente. Le gote della docente erano rosse e gli occhi lucidi dal tanto parlare.
Eva amava i suoi studenti, uno per uno. Erano la sua famiglia, come se lei fosse una specie di mamma chioccia e quando qualcuno di loro era in pericolo o poteva aver combinato qualcosa, cercava di aiutare quanto più poteva.
Questa volta, inoltre, si trattava di Blake Barnes. Non aveva preferenze verso gli studenti, ma Blake Barnes era lo studente dove aveva deciso di impegnarsi di più, quasi come se fosse suo figlio naturale. Aveva una storia alle spalle che aveva formato delle lacune affettive e comportamentali a cui lui non riusciva ancora a far fronte, probabilmente non se ne accorgeva nemmeno di tutto quello che comportavano le sue azioni e della gravità di queste. Ma... no, un consiglio straordinario per l'espulsione, non era il caso.
Se Alba avesse aperto, Eva sarebbe entrata a grosse falcate «Dimmi che sei vestito.» disse, appena messo un passo oltre il quadro «Non avrei mai pensato di poter dire questa frase, in quest'ultimo periodo, ma... oggi abbiamo qualcosa di importante da fare, ricordi, vero? Il consiglio straordinario. Barnes. E io sono agitatissima, nemmeno fosse mio figlio.» non la si fermava, quando partiva. Era agitata come se fosse invasa dal terremoto, un tumulto continuo. Sospirò appena, portando l'indice e il pollice della mano destra a massaggiare l'incavo degli occhi, vicino al naso, socchiudendo le iridi chiare.
Sbuffò l'aria dal naso, come se questo potesse aiutarla a sistemare il suo stato d'animo «Davvero, Sam... capisco che il suo comportamento sia sbagliato, ma mi preoccupa che non si ragioni a mente lucida, sul da farsi.» incrociò le braccia sotto i seni, quindi e spostò il peso del corpo sulla gamba destra «Dai, vedremo... ora, dobbiamo sbrigarci, tra cinque minuti dobbiamo essere lì.»
Disse, avvicinandosi a passo tranquillo verso l'uomo e sorridendogli dolcemente, mentre con le dita affusolate cercò di percorrere quella distanza che intercorreva, per poter afferrare il colletto della sua camicia e tirarlo fuori dall'interno, per aggiustarglielo, sempre se lui lo avesse permesso, notando per pochi attimi la chiave che aveva al collo e alzando un sopracciglio, incrociando il suo sguardo, ma senza dire nulla. Sorrise, poi «Direi che sei perfetto per questo incontro...»
Attese, quindi, sistemò la sua giacca color vinaccio, in abbinato con il pantalone che arrivava sopra la caviglia, lasciando libera la visuale sul sandalo nero, arricchito di piccoli strass. Il top di raso, nero, era infilato dentro la cintola del pantalone, per uno stile elegante e formale, ma sempre di classe.
Una volta arrivati nella Sala Insegnanti, si sarebbe guardata intorno, notando di essere i primi ad aver varcato quella soglia «Buongiorno, Preside Burke.» si sarebbe seduta accanto a Sam, sperando che quella sua vicinanza l'avrebbe calmata almeno un pochino, rispetto a com'era iniziata quella giornata.made by zachary. -
.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Da una vita tranquilla e spensierata che aveva, da quando era entrato ad Hidenstone, era diventata una vita infernale. Alunni che decidevano di fare cose assurde in ogni dove. Non capiva se fossero cambiati i tempi, oppure, semplicemente, lui alla loro età dormiva appassionatamente. Come si poteva riuscire a creare tanto caos, disagio e distruzione con una sola presenza? Lui non conosceva benissimo Blake Barnes, non aveva mai avuto modo di incontrarlo da solo, non sapeva esattamente che problema avesse quel ragazzino, ma, indirettamente, e soprattutto nella maniera più sbagliata che un professore poteva avere, lo conosceva bene grazie a Jessica. La sua migliore amica, la sua alunna... che si portava a letto?Cioè... lui poteva mai andare in un consiglio e decidere le sorti di un ragazzino che aveva fatto sicuramente qualcosa di tanto grave da meritarsi un consiglio straordinario, quando lui andava a letto con una sua alunna? Insomma... con quale faccia avrebbe dovuto guardare i suoi colleghi e sopratutto Blake Barnes, votando per una meritatissima espulsione? Ma facciamo un passo indietro. Daniele era un moderato, da sempre. Aveva sempre cercato di accontentare i suoi alunni in qualsiasi maniera possibile, non era uno che metteva i ragazzi in punizione, non era uno che toglieva i punti, non era uno severo che dava tremilioni di pergamene da fare. Era un giovane adulto che non faceva altro che sognare, che stare con la testa all'insù e guardare il cielo. Non avrebbe votato per una eventuale espulsione neanche se non avesse avuto quel dramma interiore della sua dannatissima alunna. Daniele era sempre per le soluzioni che comportavano un dialogo, un'apertura emotiva o comunque qualcosa che riuscisse davvero a fare la differenza nel ragazzo. Fatto si era, che era evidente, che Blake stesse veramente esagerando. Aveva davvero cercato di dare fuoco d un ragazzo solamente perchè aveva riso? Insomma, ok... era stato imbarazzante, ma dare fuoco ad una persona - e per fortuna non ci era riuscito - solamente per una reazione del tutto normale a quell'età non era solo esagerato, ma era anche molto pericoloso. Senza neanche contare tutte le volte che erastato in infermeria e che aveva mandato qualcuno in infermeria, per non commentare la sua irresponsabilità la notte incirminata... Fece un respiro profondo e piegò la maniglia della sala riunione degli insegnanti. Infondo era obbligato ad andare a quel consiglio non solo per Blake Banres, ma anche per Jessica e comunque e soprauttto, per la sua posizione. Buongionro a tutti, buongiono preside Burke! Salutò i presenti andandosi a sedere di fronte alla donna dai capelli terribilmente bianchi ed affascinanti. Infondo i suoi colleghi li conosceva poco, a parte Samuel, Eva e Kenna, e le ultime due le conosceva solamente perchè aveva fatto un casino con il fuoco al molo; Kenna perchè era la sua accompagnatrice al ballo. Maledetto ballo, tra le altre cose. Cominciò a tamburellare con le dita sul grande tavolo in attesa che gli altri colleghi arrivassero e che si cominciasse a parlare seriamente di quella situazione. Sospirò. Ci saranno anche i genitori di Barnes e sopratutto, quelli del ragazzo a cui voleva dare letteralmente fuoco? La domanda era lecita, no? Infondo lui non sapeva niente di tutte quelle cose e Daniele era anche una persona abbastanza fra le nuvole per capire che infondo non erano li solamente per quel minimo episodio, ma il ragazzino aveva accumulato così tanti disastri in quei soli due anni di permanenza in quella scuola da far quasi paura.the heart is deceitful above all things,.
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.Doc. POZIONIcodice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
AIRWËN
O'NEILL25 anni _ MEZZAVEELA _ IrlandeseAirwën stava correggendo i compiti di Pozioni quando le arrivò il gufo che avvisava dell'accaduto e della riunione straordinaria che era stata indetta per decidere come comportarsi al riguardo.
Casualmente non si era stupita nel leggere il nome dello studente che aveva causato tutto quel casino, era stata messa in guardia non solo dagli altri insegnanti, ma dal fratello stesso quando lo incontrò in ospedale tempo addietro.
Blake Barnes si era mostrato un alunno dal temperamento "esplosivo" in tutti i sensi, in parte le piaceva il suo carattere tanto esuberante, rendeva le sue lezioni per nulla noiose, ma a volte esagerava e rischiava di mettere in pericolo i suoi vicini di banco a lezione, soprattutto con la sua materia bisognava essere pazienti, precisi e attenti, cosa che risultava decisamente difficile a Blake.
Quando lesse cos'aveva combinato, un'imprecazione in gaelico irlandese le uscì dalla bocca, ma per sua fortuna era sola in ufficio.
Mise da parte i compiti e dandosi una veloce sistemata, prese la propria borsa a tracolla che usava anche a lezione e si diresse in Sala Insegnanti.
Arrivata vi trovò già alcuni professori di cui ricordava il volto e la materia, meno i nomi, infondo era da poco stata assunta come docente di Pozioni, stava ancora memorizzando il corpo docente. Sicuro riconobbe subito la Preside, che saluto con educazione e Brian, il docente di DCAO che le dava sempre una sensazione d'inquietudine ogni volta che lo incrociava per i corridoi. Anche il professore di Astronomia non le passò inosservato, essendo arrivato da poco come lei e quello di Rune perchè interessata alla materia che insegnava.
<< Buongiorno, scusate il ritardo...>>
Rimase ad ascoltare, cercando di comprendere le rispettive posizioni, chi a favore di un'esplusione, chi in cerca di un'alternativa, per poi parlare a sua volta:
<< Alla base di tutto ritengo sia necessario un intervento a livello Psicologico, nel senso affiancargli qualcuno che possa aiutarlo a capire il motivo del suo comportamento.
Non credo lo faccia perchè "stupido", penso abbia dei conflitti personali interiori che lo portano o alla ricerca di attenzioni o allo sfogo verso gli altri.
Se voleva dare veramente fuoco ad un suo compagno, dev'esser successo qualcosa di così grave per lui, da desiderare di ferire e infliggere dolore all'altro in modo decisamente estremo.>>
Sicuramente Blake non era un ragazzo con un qualche ritardo mentale o altro, la testa ce l'aveva ma solo per quello che gli interessava, un po' come un qualsiasi ragazzo ribelle e un poco sfaticato, ma di certo era intelligente.
Il suo problema maggiore era il temperamento e la mancanza di controllo, cosa che invece non mancava al fratello...
Quando le venne in mente Aaron, un brivido la percorse, ben mascherato da un'espressione concentrata sulle parole dei colleghi.
Chissà che come stava... Che fine aveva fatto dal loro primo incontro? Era stata così occupata con l'assunzione nel ruolo di docente di pozioni che non era riuscita a contattarlo per rivederlo, e forse era stato anche lui impegnato per cercarla... o almeno sperò fosse il motivo.
<< Penso che un'espulsione diretta sia esagerata. Non imparerebbe niente, anzi aumenterebbe il bisogno di ribellione.
Propongo un ammonimento e una punizione esemplare.
Naturalmente la famiglia dovrà esser contattata e informata dell'accaduto, del rischio di espulsione e della punizione assegnatagli, oltre alla necessità che lo studente venga seguito da un esperto in comportamenti problematici e distruttivi; così da aiutarlo e da evitare risuccedano casi del genere che porteranno sta volta alla sua espulsione vera e propria.>>
Andava punito per ciò che aveva fatto, ma il problema di fondo sul carattere del giovane restava ed era su quello che bisognava intervenire in primis, anche per prevenire altri problemi futuri.
Edited by LadyShamy - 4/2/2020, 07:02. -
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Prossima scadenza: 9 Febbraio 23:59. -
.Doc. POZIONIcodice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
AIRWËN
O'NEILL25 anni _ MEZZAVEELA _ IrlandeseLa giovane insegnante ascoltò sia i colleghi, ma soprattutto ciò che Victoria disse in seguito, con tanto di documenti informativi.
<< Ó Máthair bandia, cabhrú linn...>>SPOILER (clicca per visualizzare)=Oh Dea Madre, aiutaci...
Un'affermazione nella sua lingua le sfuggì appena sussurrata, nel momento che diede un'occhiata più attenta ai numeri scritti.
Rimase quasi sconvolta dai fogli che le volarono magicamente tra le mani, proprio perchè da poco assunta, non poteva certo sapere come negli anni Blake si fosse comportato e quante note di demerito avesse accumulato.
Restò in silenzio, concentrata sulle parole della preside.
Ciò che quei numeri le dicevano, era che il ragazzo doveva esser fermato prima di raggiungere il punto di non ritorno...
Perchè non l'avevano fatto? Perchè quella riunione non era stata fatta prima che si arrivasse ad un ragazzo quasi bruciato e all'espulsione del colpevole??
Si morse il labbro nervosa, per il fratello di Aaron non si stava mettendo bene per niente, ma se doveva esser sincera, in parte se l'era cercata, in parte era stato lasciato allo sbaraglio senza freni nell'accademia.
<< Forse il ragazzo andava fermato prima. Abbiamo peccato di ingenuità, credendo che la sua fosse solo ribellione adolescenziale invece si tratta di un vero e proprio problema comportamentale.>>
Era più un suo pensiero detto ad alta voce piuttosto che un'affermazione da condividere con gli altri, anche perchè era sicuro che a quella conclusione ci fossero arrivati tutti.
<< Le scuse pubbliche sono d'obbligo. Su questo sono perfettamente d'accordo, ma temo non basteranno ad appagare la rabbia della famiglia del ragazzo.
Potremmo parlare con loro per sentire quale punizione potrebbero accettare per evitargli l'espulsione, infondo è loro figlio quello ad esser quasi bruciato vivo, è giusto tenerli in considerazione.>>
Attese un attimo prima di continuare:
<< Ciò non risolve il problema alla base: il comportamento esagerato e ingestibile del Signorino Barnes. - sfogliò rapida i fogli, leggendo con lo sguardo la lista di persone che avevano avuto a che fare nel bene e nel male con lui, per tornare a guardare l'elegante e distinta donna davanti a loro - A volte l'aiuto di un esterno alla famiglia o alla sua cerchia di conoscenze, può portare inaspettatamente a risultati positivi. Si relazionerebbe ad una persona che non ha ne pregiudizi ne favoritismi nei suoi confronti, che può ascoltare i suoi problemi col giusto distacco necessario per una valutazione oggettiva della sua situazione, e prendere visione delle sue parole da un punto di vista puramente esterno dai precedenti del ragazzo.>>
Se la scelta più giusta per Blake fosse stata la sua espulsione, non si sarebbe fatta problemi a votare a favore, benchè l'interesse che aveva provato nei confronti del fratello maggiore tempo addietro, ma era sicura non fosse la scelta migliore. L'espulsione avrebbe solo appagato la rabbia della famiglia colpita, creando invece una situazione di conflitto in quella dei Barnes, e da quello che ricordava nella breve chiacchierata avuta con Aaron, se era anche la metà simile a quella degli O'Neill, il giovane sarebbe stato attaccato e gettato in pasto a psicologhi e psichiatri, maghi e non, credendo che il problema fosse a livello mentale e vagamente emotivo.
<< Il ragazzo è abbastanza intelligente da comprendere la situazione, ne sono sicura, ma ha bisogno di aiuto. - quello che disse dopo, le venne così di getto, dettata dalla preoccupazione che un ragazzo potesse cadere ancora più in basso di quanto fosse finito lasciandolo a se stesso... - Se per voi può essere una buona idea, mi propongo come "insegnante di sostegno" di Blake Barnes con l'intenzione di migliorare la sua situazione accademica, naturalmente in aggiunta al mio normale ruolo di docente di Pozioni.>>
Non era nessuna per richiedere quel compito, non aveva titoli professionali di cui avvalersi, sicuramente non si rendeva conto in quale posizione si stava ficcando, oltre alle non poche difficoltà che avrebbe riscontrato, ma sentiva era la cosa giusta da fare, o almeno ci provava.
Edited by LadyShamy - 10/2/2020, 00:26. -
.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Non disse altro ed ascoltò quello che dissero i suoi colleghi. Era palese come la Ivanova e Olwen fossero tesi, forse erano gli unici a conoscerlo veramente bene ed anche in maniera diretta. Daniele per contro non aveva una visione veramente chiara di quel ragazzo, perchè alla fine, alle sue lezioni, si era vivace, rispondeva, lo aveva richiamato delle volte per qualche commento fuori luogo ma non gli era sembrato veramente così pericoloso per la scuola. Le risse? Beh, chi li dentro poteva dire di non aver mai fatto una rissa a scuola? Ecco forse cercare di dare fuoco ad un ragazzo non era una reazione molto bella ne tanto meno da ignorare, ma il ragazzo in questione non aveva cercato di picchiarlo a sua volta? Come era giusto che fosse, tra le altre cose. Insomma, non era per l'espulsione ma perchè la pensava essenzialmente esattamente come Andrè. Ma i dati della preside non erano una cosa da sottovalutare. Il fatto era che lui sapeva delle cose ma non sapeva come giustificarle! Cosa doveva dire? Me le ha dette la sua migliore amica tra una cosa e l'altra? Stava pensando, guardava quei fogli e pensava. Non poteva rimanere impunito e non solo per l'immagine dell'accademia ma anche perchè, in quel modo, non avrebbe mai veramente imparato niente. Si morse il labbro internamente leggendo i nomi di quei genitori che cercavano una soluzione estrema. Blake era ignaro di tutto quello ed anche Aaron, suo fratello. Fece un respiro profondo leggendo le varie soluzioni e le scuse pubbliche. Aveva intenzione di dare fuoco a qualcuno solamente perchè era stato messo in ridicolo davanti a tutti, davvero la preside si aspettava che Blake Barnes prendesse un microfono e facesse delle scuse pubbliche? Non ci avrebbe creduto neanche morto, a meno che... beh, a meno che non fossero state delle persone che lui stesso rispettava a farglielo capire. Inoltre il fatto che i loro metodi di insegnamento stavano fallendo era evidente. Fece un altro respiro profondo e si ritrovò a guardare i docenti uno ad uno. Era palese che nessuno, a parte Ensor e forse Black, lo voleva cacciare dalla scuola... ma... Si sistemò sulla sedia, poi posò i fogli che aveva finito di leggere davanti a lui e guardò la preside. Io credo che il problema principale sia il fatto che Blake non riconosca in nessun modo la nostra autorità. Nella mia materia, devo ammettere, che va anche abbastanza bene, senza contare che non ha mai fatto colpi di testa eccessivi. Espellerlo vorrebbe dire, in qualche modo, abbandonarlo. Io mi associo alle parole dette dal collega di Divinazione. Fermo restando che una soluzione vada trovata. Dicendo quelle parole non stava dando nessun contributo alla causa, ma doveva ancora fare mente locale. Una punizione per una persona che non riconosceva nessuno alla sua altezza se non se stesso. Credo anche che Barnes sia stato uno dei ragazzi più toccati nella notte di Halloween, infondo la sua fidanzata è stata rapita, suo fratello stava per morire e lui stesso, in quanto con la foga di proteggere le persone che ama si è ritrovato ad essere completamente inutile. Penso che tutti siamo coscenti e consapevoli del fatto che quando una persona ha degli attacchi di rabbia eccessivi non si rende del tutto conto di quello che sta facendo. Non per giustificarlo, ma è un ragazzino. Chi non ha mai fatto una rissa a scuola? Sulle scuse pubbliche posso anche essere d'accordo, ma credo che bisognerebbe trovare una soluzione con suo fratello, è l'unico che lo conosce bene. Magari potrebbe essere una soluzione quella di convincerlo a parlare con una psicologa? Magari potrebbe essere la misura alternativa all'espulsione. Barnes non è stupido. E se lo si mettesse davanti ad un'alternativa così drastica allora, sono sicuro che accetterebbe senza fare storie. Ne era sicuro? no, certo che no, lui era nuovo di li e conosceva Blake solamente in via indiretta e sopratutto per vie di una persona che comunque gli voleva bene e non faceva altro che giustficarlo. Ascoltò anche quello che disse la collega di pozioni e scosse lievemente il capo. Credo che un ragazzo che ha problemi di gestione della rabbia evidenti, ma che nega fino a farsi male da solo i suoi stessi problemi, non si faccia aiutare da nessuno. Credo che preferirebbe la sua espulsione. Lo aveva osservato durante quella notte. Sarebbe morto pur di non farla avere vinta a quella strega. E non era una metafora. L'aveva sfidata solamente perchè gli era stata toccata una persona importante. Aveva forse pensato alle conseguenze? No. Lo aveva fatto in un momento di rabbia estrema? Si, certo che si! Fece un respiro profondo. é vero che i numeri parlano chiaramente ed è anche vero che Blake Barnes si deve ridimensionare, ma molti studenti lo vedono come un punto di riferimento ben saldo, Se solo trovassimo davvero un modo di incanalare la sua rabbia in qualcosa di costruttivo, Barnes potrebbe diventare quasi uno dei migliori studenti dell'accademia. Ha coraggio da vendere, è leale ai suoi amici, quando ci si mette fa anche dei bei compiti, è intuitivo. Allontanarlo dal'unica cosa che lo tiene con i piedi per terra sarebbe un errore. Magari una sospensione sarebbe lecita, magari rimandarlo o fargli ripetere l'anno... ma davvero siamo sicuri che questo sarebbe il metodo giusto? Blake Barnes ha trascinato con una semplice letterina più di 11 ragazzi fuori dalla scuola, solo per uno stupido giochino, stiamo parlando di persone che a scuola sono fantastiche ed anche il loro comportamento è impeccabile. Mia Freeman per prima. Se noi lo espelliamo non ci saranno comunque delle ripercussioni all'interno della scuola? Non stava dando delle misure alternative, perchè prima voleva avere dei pro e dei contro davanti a lui. Ma d'altro canto, siamo sicuri che Barnes accetterebbe una nostra qualsiasi punizione senza fiatare? Io non conosco la famiglia di Barnes, si è sempre palesato solamente suo fratello e l'unico momento in cui ho visto quel ragazzino ragionare per due secondi è quando il fratello stava morendo. Invece di chiamare la parte offesa, che sicuramente vorrebbe una soluzione come l'espulsione per il ragazzo, ribadisco che dovremmo chiamare qualcuno che possa dirci perchè Blake Barnes si comporta in questo modo e trovare veramente una soluzione. Continuo a pensare che bisognerebbe aiutarlo seriamente con una puzione esemplare ma posta in essere solamente per lui. Già se lo immagiava Blake che prendeva le sue cose, alzava il dito medio contro di loro e se ne andava sogghignando. Era una questione di carattere. Blake era orgoglioso e quello si vedeva, ma se aveva dei problemi che non sapeva risolvere e loro gli voltavano le spalle, era chiaro che avessero fallito prima di tutto loro. Io credo che Barnes dovrebbe cominciare a capire cosa vuol dire sottostare alle regole. Se lo mandassimo tre volte alla settimana a fare "tirocinio" nell'accademia degli Auror? Deve capire cosa vuol dire lavorare, impegnarsi per ottenere qualcosa e sopratutto farlo con le proprie forze. A scuola si sente comunque protetto, ma la maturità di agire è quello che gli serve. Io non credo che a Blake serva qualche sostegno, ma al contrario qualcuno che gli faccia levare dalla testa che è un Dio sceso in terra. Per lui quella era la soluzione alternativa. Far tornare Blake Barnes sulla terra. Era circondato da persone che o lo temevano perchè avevano paura delle sue reazioni, o che lo amavano e quindi giustificavano tutto quello che faceva, oppure che ne erano fottutamente affascinanti e che quindi lo seguivano ovunque lui andasse. A Blake serviva un ambiente che per essere notati, bisognava veramente spaccarsi il culo, niente sorrisetti sciocchi, niente giustificazioni, niente di niente, solo lui con se stesso. Infondo, anche se Daniele non poteva saperlo, il molliccio dentro quel diavolo di armadio aveva preso la sua stessa forma. Blake aveva paura di se stesso e della sua rabbia. Allora era con quello che doveva fare i conti.the heart is deceitful above all things,.
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.Eva Ivanovahuman - 29 years - character sheet
Era chiaro che le cose, da quando aveva lasciato entrare Sam nella sua vita, erano cambiate un pochino e, proprio in quella situazione si rese conto di quanto fosse soggetta alle sue attenzioni, che riuscivano a rimodulare, seppur momentaneamente il suo umore. Quel bacio che le aveva lasciato, seppur velocemente, aveva messo a tacere, per alcuni frangenti, la sua irrequietezza. Sorrise appena «Dai, andiamo... cerchiamo di risolvere presto questa situazione e poi tornerai a cercare di far esplodere tutto, ok?» il suo tono era dolciastro, mentre le dita, delicatamente si avvolsero attorno al suo braccio. Scrollò la testa al suo complimento, poi, colorandosi le gote di un rosato più insistente di quello della sua carnaggione.
Al loro arrivo, seguirono gli altri, che Eva salutò con un cenno del capo e un mezzo sorriso, la sua preoccupazione non erano i convenevoli.
Calò lo sguardo sulle sue dita, che continuava a torturare per l'agitazione, con la fronte corrucciata dalla preoccupazione. Il cristallo si sollevò solo alle parole di Ensor. Rimasero sgranati a guardarlo, per istanti brevi ma itensi, prima di tornare a guardare le sue dita. Si era ripromessa di non parlare fino a quando non aveva sentito almeno una buona parte di pareri, per evitare di condizionare gli altri, ma anche per cercare di avere ben fisso in mente quello che doveva essere il suo discorso.
Senza puntare lo sguardo sugli altri, mentre parlavano, i suoi occhi si sgranavano e si rimpicciolivano ad ogni loro proposta. Ogni tanto la testa scrollava, in negazione, mentre qualche ciuffo dei suoi capelli biondi prendeva sfumature rosse, appena appena accennate.
Con la coda dell'occhio, dedicò uno sguardo al professor De Long-Prée, sentendolo mandare avanti una posizione importante: non possiamo permetterci di abbandonarlo.
Mai più frase, nella testa di Eva, fu veritiera nei confronti di quel ragazzino che era ormai diventato un caso di tutta la scuola.
Sembrava stessero parlando di una pozione da provare, di una cavia a cui sottoporre nuove cure...
Le labbra si strinsero, mentre con i denti torturava l'interno della sua guancia.
Il nuovo intervento della Preside non fece che aumentare la sua preoccupazione, sembrava che tutto fosse a suo sfavore.
No, non andava bene. Sollevò il capo, finalmente, trovando la luce di quel giorno che ancora non aveva visto fuori da quelle mura.
Il successivo dire della docente di Pozioni la fece sussultare. Ma conoscevano un po' Blake? Avevano capito realmente qualcosa di lui?
Lo sguardo si portò su Salvatore «Non serve. Non serve a niente. Non serve a niente.» la sua mente continuava a ripeterlo, mentre le parole del docente di Astronomia si accavallavano alla sua voce interiore.
Posò i palmi delle mani sul tavolo davanti a lei, quindi guardò i presenti. Si soffermò su Olwen, poi si Samuel e ancora di più sulla Burke, senza trascurare - tuttavia - nessuno di loro.
«Non serve a niente.» la voce le scivolò fuori lentamente, calda e bassa, come se fosse un soffio di Favonio. Deciso e secco.
«Preside Burke, se mi permette, non serve a niente espellere Barnes, così come» lo sguardo toccava ogni docente, mentre parlava «nessuna psicologa sarebbe accettata, né entrare nella sua mente, o convincerlo di aver bisogno di un'insegnante di ... sostegno?»
Davvero era stato usato quel termine?
La sua formazione pregressa era conosciuta dalla Preside Burke, sapeva che aveva un master e formazione per questi disturbi e forse poteva riuscire a provare ad ottenere qualcosa per quello studente, facendo leva su qualche conoscenza che non credeva di dover mettere in pratica proprio su Blake «Blake ha dei modi sbagliat, su questo non posso negare. Tuttavia ritengo che affiancargli qualcuno che non conosca, sia solo deleterio e si sentirebbe controllato, pressato, lo farebbe innervosire di più. C'è bisogno di qualcuno che lo conosca, qualcuno dove lui andrebbe a bussare alla sua porta, se si trovasse in difficoltà o in fase di esplosione.» chinò lo sguardo per pochi frangenti «Le sue mancanze non possono essere colmate con una punizione come l'espulsione o una psicologa. Quel ragazzo va aiutato diversamente, la sua rabbia va smussata, lui lo sa che può farcela. Ci è riuscito davanti a me, quando doveva salvare le persone a cui tiene. E' un ragazzo che è cresciuto senza figure di riferimento, se non suo fratello, che è dovuto crescere più in fretta del dovuto, ma è pur sempre un ragazzo.» mandò giù, prendendo fiato, poi riprese «Frederick Lourain. Quinto anno.» guardò i suoi colleghi, quasi a voler vedere le loro facce «Un setto nasale spaccato ad un compagno degli Ametrin, solo perché aveva preso il suo posto a lezione, durante il primo anno. Ha rotto un braccio ad un altro compagno, lanciandolo giù dalla scopa, durante una partita, solo per il puro gusto di farlo. Potrei continuare ad elencare cinque anni di sopprusi che quel ragazzo ha fatto subire ai suoi compagni. Eppure non è mai stato espluso, non è mai stato mandato da una psicologa.» non gesticolava, parlava con una tranquillità che cercava di non tradire l'agitazione che aveva al suo interno.
Fece una breve pausa, per cercare di mettere in ordine il seguito del suo discorso «Barnes non è solo un ragazzino che ha difficoltà a gestire la sua rabbia. Lui non conosce altri modi per esprimere i suoi sentimenti. Va educato a riconoscere le sue emozioni. Il rapimento della Clarke non ha sicuramente aiutato, e credetemi, questo ha fatto in modo di peggiorare Barnes. Il suo sentirsi perennemente in colpa per tutti, non è di aiuto. Espellerlo non farebbe altro che isolarlo. Non ha bisogno di questo. Qui ha degli amici che ci tengono a lui, la sua ragazza, la sua vita... Vedo in lui la possibilità di fare dei grandi miglioramenti.» credeva davvero in quello che diceva e i suoi occhi erano determinati, mentre guardavano tutti i presenti «Voglio assumermi la responsabilità di seguirlo. Non come psicologa, né come insegnante di sostegno. Più di una volta è venuto a bussare alla mia porta in cerca di aiuto, lui si rende conto di aver bisogno di qualcuno che lo accompagni a capire come poter gestire il suo dissidio interiore. Gli ho promesso che non lo avrei lasciato alla deriva, per questo, davanti a questo consiglio chiedo il permesso di prendere sotto la mia attenzione Blake Barnes, educandolo a gestire la sua rabbia, a canalizzare al meglio le sue emozioni.»
La pausa che fece dopo, fu più lunga, dovette recuperare il battito e il fiato, mentre il respiro si faceva più pesante, prima di espellere l'aria che aveva accumulato «Il suo sentirsi un Dio, è una forma di difesa. Lui sa di non arrivare a tutto, lui sa che non è perfetto. Sa di avere debolezze, ma non saprebbe come gestirlo, se lo ammettesse. Permettetemi di lavorare con lui, ho iniziato da poco a seguirlo, da quando ha chiesto un aiuto per ritrovare la Clarke, permettetemi di continuare, lasciatemi provare, tanto sono quasi certa che verrebbe a bussare alla mia porta, qualunque sia la scelta di questo consiglio, qualsiasi sia la persona che decidete di affiancargli.» terminò il suo discorso, tirando un sospiro liberatorio e ritornando a guardare le sue dita, pronta a riprenderle a torturarle.made by zachary. -
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